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Ripristino e rinforzo delle strutture in cemento armato

BASF Construction Chemicals in Italia


Degussa Construction Chemicals Italia Spa, azienda leader nel mercato italiano dei materiali ad alta tecnologia per ledilizia, dal 1 agosto 2006 ha variato la propria denominazione in BASF Construction Chemicals Italia Spa. Tale cambiamento conseguenza dellacquisizione della Divisione Construction Chemicals di Degussa da parte della BASF AG. Loperazione ha messo insieme due forti partner: Degussa Construction Chemicals, al primo posto nel mondo nel comparto della chimica per le costruzioni e BASF, societ chimica leader mondiale. La storia di BASF Construction Chemicals Italia Spa una storia ricca di successi ed innovazione al servizio del cliente. Ha maturato una lunga esperienza nella ricerca e sviluppo di prodotti e tecnologie destinate sia a migliorare le prestazioni meccaniche, chimiche e di lavorabilit del calcestruzzo preconfezionato, prefabbricato e proiettato, che per realizzare ripristini di strutture ed opere in calcestruzzo armato. Ha inoltre sviluppato anche avanzate tecnologie per il recupero e la deumidificazione delle murature di edifici storici, con specifiche linee di prodotti ad alta compatibilit chimico-fisica. Importanti tappe sono state la Certificazione di Qualit CERTICHIM UNI EN ISO 9001 del 1992 (prima societ del settore) ed il Premio Qualit 1995 di Unindustria che completano la lunga storia di successi ed innovazione dei 48 anni di leadership della BASF Construction Chemicals Italia Spa. Da settembre 2003 BASF Construction Chemicals Italia Spa certificata anche secondo la Certificazione Ambientale UNI EN ISO 14001.

Indice
1. INTRODUZIONE 2. APPROCCIO AL RIPRISTINO 2.1 Approccio errato 2.2 Approccio ingegneristico 3. LE FASI FONDAMENTALI PER UN INTERVENTO DI RIPRISTINO 3.1 Indagini ed individuazione delle cause del degrado 3.2 Individuazione dellentit del degrado ed individuazione della tecnica di intervento 3.3 Definizione delle caratteristiche dei materiali 4. CONSIDERAZIONI STRUTTURALI 5. QUALIFICA E CONTROLLI DEI MATERIALI 5.1 Materiali cementizi 5.2 Protettivi filmogeni 6. ALTRI INTERVENTI PER IL RIPRISTINO E RINFORZO DI STRUTTURE IN C.A. 7. I MATERIALI BASF PER GLI INTERVENTI DI RIPRISTINO/RINFORZO DELLE STRUTTURE IN C.A. 8. I SERVIZI PER I PROGETTISTI Pag. 38 Pag. 25 Pag. 26 Pag. 21 Pag. 23 Pag. 8 Pag. 4 Pag. 6

1. Introduzione
Sono tanti i motivi che inducono ad intervenire sulle strutture in c.a. esistenti. Quello principale , senza dubbio, la necessit di unazione di RIPRISTINO della parte superficiale del calcestruzzo che, nel tempo, si degradato. Un gran numero di strutture in calcestruzzo e cemento armato sono soggette a fenomeni di degrado. Le cause principali sono dovute alle azioni degli agenti aggressivi presenti nellambiente ed ai difetti della qualit del calcestruzzo dovuti alla mancata progettazione per la durabilit o a negligenza esecutiva. Indipendentemente dalle cause, prima o poi il proprietario delle opere, pubblico o privato, raggiunger la percezione della situazione e dovr fronteggiare la necessit di prendere delle decisioni in merito: rinviare ogni azione? oppure intervenire? e in questo caso optare o no per un intervento radicale o limitarsi ad interventi minimi e spesso poco efficaci? Non si deve dimenticare, per, che esistono altre motivazioni che spingono allintervento: la modifica di destinazione duso di un fabbricato, laumento delle condizioni di traffico, ladeguamento sismico alle nuove normative ecc. Queste situazioni rientrano nella famiglia degli interventi di RINFORZO. Inoltre vi sono situazioni intermedie nelle quali, dopo aver constatato che il degrado del calcestruzzo ha provocato una riduzione significativa di resistenza dellelemento strutturale, si procede ad un intervento di RIPARAZIONE al fine di riportare lopera alloriginaria resistenza statica e/o sismica.

Esempio di degrado dovuto alla carbonatazione del cls ed al successivo processo di corrosione delle armature

Esempio di degrado dovuto a cicli di gelo e disgelo

Esempio di degrado della soletta in presenza di carbonatazione del cls ed al sucessivo processo di corrosione delle armature

2. Approccio al ripristino
Contrariamente a quanto si credeva nel passato, il conglomerato non un materiale eterno perch non possibile eliminare tutte le cause che possono produrre degrado. Il degrado sempre presente e inizia dal momento della costruzione dellopera. Talvolta il periodo di incubazione dei fenomeni di degrado, cio quel periodo di tempo nel quale non appaiono segni visibili, molto ridotto nel tempo, talvolta, invece, il periodo molto lungo. Indipendentemente dalle cause che hanno prodotto il degrado, si porr quindi la necessit di agire nel pi breve tempo possibile, visto che una volta resosi visibile il degrado progredisce in modo molto rapido. Lo scopo che il progettista dellintervento dovr quindi prefiggersi certamente quello di ottimizzare i costi dellintervento e la durata in servizio della struttura riparata. BASF Italia, attiva nel campo del restauro del calcestruzzo e del cemento armato da pi di 30 anni, mette a disposizione del proprietario delle opere, del progettista, del direttore dei lavori e dellimpresa, oltre ad una gamma di moderni prodotti specifici e iper collaudati, anche la propria esperienza e conoscenza delle normative, per operare le migliori scelte. Spesso gli operatori degli interventi di ripristino (proprietari, progettisti, imprese) hanno la pericolosa convinzione che un intervento di ripristino su calcestruzzo sia banale; questo nella stragrade maggioranza dei casi non vero e non a caso la nuova Norma UNI EN 1504 d grande importanza allingegnerizzazione del processo di restauro, dettagliando la procedura necessaria per raggiungere il pieno successo di un intervento. La valutazione a breve termine (o peggio immediata) della riuscita di un intervento di ripristino generalmente illusoria; solo a lungo termine (2 o pi anni) si possono evidenziare gli insuccessi di ripristini mal riusciti, con distacchi di malta, spellature del protettivo, formazione di fessure, formazione di reticoli di cavillature e proseguimento della corrosione.

2.1 APPROCCIO ERRATO


Un tipo di approccio al restauro che difficilmente porta a risultati soddisfacenti quello acritico, immediato, semplicistico: ci si limita alla rimozione del materiale incoerente e degradato ed alla sua sostituzione con prodotti presenti sul mercato, non caratterizzati da prestazioni specifiche per limpiego previsto. Sono tipiche di questo tipo di approccio: la mancata indagine; lutilizzazione di tecniche di intervento errate; la scelta di prodotti non idonei; fasi esecutive non corrette; documenti e corrispettivi contrattuali non idonei allo scopo previsto.

Frattura su cls di supporto

Malta da ripristino

Esempio di ripristino mal eseguito per carenza di indagini. La malta stata applicata su calcestruzzo in fase di distacco. Non stata rimossa la causa e il ripristino destinato a fallire.

Esempio di ripristino di struttura in c.a. mal eseguito, a causa dellerrato posizionamento della rete elettrosaldata

2.2 APPROCCIO INGEGNERISTICO


Negli ultimi dieci anni la situazione, in qualche misura, cambiata: la categoria degli ingegneri civili e dei tecnologi del calcestruzzo e del restauro ha preso coscienza del fatto che: la conservazione ed il restauro praticati in modo semplicistico possono portare (come si verifica di frequente) a clamorosi insuccessi; la conservazione ed il restauro richiedono al contrario un vero e proprio progetto basato sulla conoscenza dei meccanismi di degrado presenti caso per caso; la necessit di conoscere i suddetti meccanismi implica dover eseguire le indagini preliminari; solo la conoscenza dei meccanismi di degrado e del grado di danneggiamento consente di scegliere appropriate tecniche per lesecuzione degli interventi; i prodotti da adoperare debbono essere scelti in funzione dei meccanismi di degrado e delle tecniche per lintervento; la scelta dei prodotti deve avvenire esclusivamente con criteri prestazionali; i criteri prestazionali a loro volta richiedono la definizione delle propriet e dei metodi di prova, e quindi la caratterizzazione dei vari prodotti e la disponibilit delle relative schede tecniche. Una importante guida al ripristino delle strutture in c.a oggi a disposizione di tutti i progettisti e committenti ed rappresentata dalla UNI EN 1504 Prodotti e sistemi per la protezione e la riparazione delle strutture di calcestruzzo: Definizioni, requisiti, controllo di qualit e valutazione della conformit. Principi generali per luso dei prodotti e dei sistemi. La norma consiste in 10 parti, ognuna delle quali approfondisce uno specifico argomento: PARTE 1: definizioni PARTE 2: protezione delle superfici PARTE 3: malte cementizie PARTE 4: incollaggio strutturale PARTE 5: iniezioni PARTE 6: ancoraggio delle barre strutturali PARTE 7: protezione della corrosione PARTE 8: controllo qualit e non conformit PARTE 9: principi generali per lutilizzo dei prodotti e dei sistemi PARTE 10: applicazione in sito dei prodotti e dei sistemi e controllo qualit dei lavori Ognuna di queste parti tratta in modo dettagliato gli aspetti relativi. Di seguito viene illustrato lapproccio prestazionale al ripristino della societ BASF CC Italia spa. In tal modo chi per ragioni professionali si trover di fronte a tali casistiche (Progettisti, Direttori dei Lavori, Imprese di costruzioni, ecc) potr trovare, in un documento sintetico e mirato, il punto di vista scientifico della nostra societ nella speranza che tale lettura possa costituire un punto di partenza per poter affrontare assieme specifici casi pratici.
Esempio di valutazione della profondit di carbonatazione su carota (la parte colorata non carbonatata, mentre la parte incolore carbonatata).

Valutazione della profondit di carbonatazione su sondaggio eseguito direttamente sulla struttura

3. Le fasi fondamentali per un intervento di ripristino


importante analizzare nei dettagli gli aspetti fondamentali da considerare nellaffrontare un intervento, di seguito elencati:
INDAGINI ED INDIVIDUAZIONE DELLE CAUSE DEL DEGRADO

INDIVIDUAZIONE DELLENTIT DEL DEGRADO

INDIVIDUAZIONE DELLA TECNICA DI INTERVENTO

RELAZIONE TECNICA

DEFINIZIONE DELLE CARATTERISTICHE DEI MATERIALI

COMPUTO ECONOMICO

Vediamo nei dettagli le fasi sopraelencate.

3.1 INDAGINI ED INDIVIDUAZIONE DELLE CAUSE DEL DEGRADO


Lo scopo di uno stadio preliminare dellindagine quello di individuare leventuale necessit di interventi immediati per la sicurezza ed inoltre quello di delineare la serie delle prove che dovranno essere eseguite per stabilire le cause e la probabile estensione dei difetti nella struttura. Lo scopo dellindagine principale invece quello di identificare le cause dei difetti, stabilirne lestensione e la profondit, stabilire se siano destinati ad estendersi a parti della struttura attualmente non danneggiate, valutare la resistenza del calcestruzzo in sito, stabilire leffetto dei difetti sulla sicurezza strutturale ed identificare tutte le zone in cui possono essere necessarie riparazioni o protezioni. fondamentale individuare e conoscere quali sono le cause comuni di difetti in una struttura in c.a., come illustrato nella tabella seguente: DIFETTI DEL CALCESTRUZZO CORROSIONE DELLARMATURA

MECCANICI

CHIMICI

FISICI

CORRENTI VAGANTI

CONTAMINANTI CORROSIVI

Impatto Sovraccarico Movimento (per esempio assestamento) Esplosione Vibrazione

Gelo/disgelo Termici Cristallizzazione dei sali Ritiro Erosione Usura

CARBONATAZIONE

ALLA MISCELAZIONE

DALLAMBIENTE ESTERNO

Reazione alcali-aggregato Agenti agressivi per esempio solfati, acqua dolce, sali Attivit biologiche

Cloruro di sodio Cloruro di calcio

Cloruro di sodio Altri agenti contaminanti

Il degrado pi frequente delle strutture in c.a. legato alla corrosione dellarmatura metallica. Vediamo qualche approfondimento in merito.

3.1.2 CORROSIONE DELLARMATURA


Il fenomeno della corrosione, interessa specificamente le armature ed dovuto allinterazione elettrochimica dei metalli con lambiente che li circonda, con formazione di pile, o meno frequentemente nellambito delle costruzioni civili, di celle elettrolitiche. Una caratteristica significativa della maggior parte dei fenomeni di corrosione che i prodotti di reazione occupano un volume maggiore del metallo da cui provengono. Sebbene i fenomeni corrosivi sulle armature siano spesso confinati a ridotte porzioni della struttura, le loro conseguenze sono notevoli e non riguardano solo gli aspetti funzionali ed esteriori delle opere interessate dal processo, ma anche gli aspetti strutturali e quindi le condizioni di sicurezza. Ma quali sono le cause della corrosione? La possibilit che nei metalli avvengano reazioni di corrosione legata al potenziale del metallo rispetto alla soluzione di contatto e al pH della soluzione stessa. Numerosi equilibri di sistemi metalli-acqua sono raccolti nei diagrammi potenzialepH, noti come diagrammi di Pourbaix. In ambiente basico con pH>11,5 il ferro si ricopre di un ossido denso, compatto ed aderente al sottostante supporto di ferro metallico, che creando una barriera impenetrabile allossigeno ed allumidit, lo porta in condizioni di passivit, cio in condizioni caratterizzate da una velocit di corrosione cos lenta, da ritenerla trascurabile. Le armature nel calcestruzzo in genere si comportano allo stesso modo, poich la pasta di cemento contiene quantit rilevanti di idrossidi alcalini e quindi il pH ha un valore prossimo a 14. Fintanto che permane la favorevole condizione di passivazione in cui si trova lacciaio nel calcestruzzo, lacciaio stesso si mantiene integro ed efficiente; non appena per tale condizione viene alterata, inizia a formarsi un tipo di ossido di ferro idrato, di elevato volume specifico, che causa sul calcestruzzo circostante tensioni di compressione, ed alla superficie dellelemento costruttivo tensioni di trazione. Di conseguenza si formano fessure che corrono parallelamente ai ferri di armatura superficiali, che si ampliano progressivamente fino al distacco di scaglie di conglomerato.
Potenziale dellarmatura rispetto alla pasta di cemento: diagramma di Pourbaix

La condizione di efficienza nel tempo di una struttura in cemento armato, correlata alla trasformazione del metallo in ossido ed alla formazione di fessure, pu essere schematizzata come si seguito: Il diagramma mostra che dopo un certo periodo

Corrosione/degrado

(periodo di innesco della corrosione) ha luogo linizio

Degrado reale Percezione del degrado

dellossidazione del ferro; allorch un certo spessore di ferro si trasformato in ossido ha inizio la fessurazione, cui seguono un aumento della velocit di corrosione e la perdita di efficienza della struttura.

Tempo innesco propagazione

Evoluzione corrosione/degrado: diagramma di Tuutii

Tra i principali fattori responsabili della perdita di passivit si devono ricordare: la variazione del pH della pasta di cemento (carbonatazione): lanidride carbonica presente nellatmosfera quando viene a contatto con il calcestruzzo reagisce con i suoi componenti alcalini per dare carbonati, soprattutto di calcio. La conseguenza del processo di carbonatazione che il pH si riduce dal valore usuale di 12,5-13,5 fino ad 8-9, cio ben al di sotto del valore necessario per assicurare le condizioni di passivit. La carbonatazione la causa di degrado pi frequente, che spesso indica di intervenire sulla struttura in maniera diffusa, anche se gli effetti dellammoloramento sono solamente localizzati. Infatti spesso il progettista tenderebbe ad optare per un intervento solamente localizzato in corrispondenza degli effetti della corrosione, ma questo un intervento non a regola darte e non garantisce la necessaria durabilit allopera ripristinata, visto che anche nella parte di struttura apparentemente sana, la corrosione in atto e gli effetti a breve diventeranno conclamati. quindi generalmente necessario asportare tutto il calcestruzzo carbonatato, anche in assenza di degrado evidente, al fine di realizzare un intervento a regola darte e con la massima durabilit. la presenza dei cloruri: i cloruri solubili sono presenti nel calcestruzzo sia perch apportati dai vari componenti dellimpasto, sia perch capaci di diffondere allinterno se presenti nellambiente (acqua di mare, sali disgelanti). Una piccola quantit di ione cloruro sufficiente a modificare la morfologia dello strato di ossido passivante, formando ioni complessi instabili, provocando una riduzione di pH ed un riciclaggio di ione cloro.

3.2.2 INDAGINI
Allo scopo di individuare lesistenza di eventuali processi di corrosione allinterno degli elementi strutturali, sono stati messi a punto diversi procedimenti di indagine. Analisi elettrochimiche: un metodo che ha dato buoni risultati la cosiddetta mappatura di potenziale. Tale mappatura si ottiene individuando dallesterno dei manufatti, in corrispondenza di un reticolo regolare di punti predeterminati, il potenziale delle barre darmatura che, laddove raggiunge valori pi negativi di 0,4V indice di fenomeno di corrosione in atto. Lo strumento che consente di leggere il potenziale nei vari punti lelettrodo rame/solfato di rame, che deve essere poggiato sulla superficie di estradosso del manufatto opportunamente umidificata; laltro elettrodo costituito da una delle barre darmatura, che viene scoperta in un punto in modo da poter essere collegata con il voltmetro che misura la differenza di potenziale. Analisi chimiche: la diagnosi della corrosione dovuta ai cloruri si effettua mediante lanalisi chimica su carote. I carotaggi vanno eseguiti sia nelle zone con calcestruzzo ammalorato che in quelle con calcestruzzo sano; sulle carote dovranno essere eseguite analisi chimiche, sezione per sezione, procedendo dallesterno verso linterno, in modo da controllare la quantit di cloruro presente. In tal modo sar possibile verificare se il cloruro era gi presente allinterno del calcestruzzo, proveniente da uno dei suoi ingredienti, o se penetrato dallambiente esterno, ed in questo caso, quale stata la profondit di penetrazione. Per la valutazione quantitativa del cloruro presente occorre eseguire unanalisi chimica su prelievi di polvere di calcestruzzo relativamente alle sezioni che interessano. Linterpretazione dei dati forniti dallanalisi pu essere svolta utilizzando la tabella 1. TIPO DI MANUFATTO O CONDIZIONI DI ESPOSIZIONE Calcestruzzo armato in ambiente asciutto Calcestruzzo armato in ambiente umido Calcestruzzo precompresso a cavi scorrevoli Calcestruzzo precompresso a fili aderenti
Tabella 1: tenore massimo consentito di ioni cloro nel calcestruzzo (% rispetto al peso di cemento)

CLORURI AMMESSI

1.0 0,40 0,20 0,10

10

Gelo-disgelo: quando lacqua comincia a gelare in una cavit capillare della pasta di cemento, laumento di volume che ne accompagna il congelamento, richiederebbe una dilatazione della cavit pari circa al 9% del volume di acqua gelata; si genera perci una pressione idraulica, che per non la sola causa dellespansione della pasta di cemento: la pressione osmotica, dovuta alle differenze di concentrazione del sale nel fluido dei pori, e leffetto capillare, che implica una migrazione su larga scala dellacqua dai pori piccoli alle cavit pi grandi, sono ugualmente responsabili dellespansione dei corpi porosi. Questo tipo di degrado si manifesta con modalit diversa a seconda che siano presenti o meno sali disgelanti: se questi ultimi non sono presenti, i cicli, per effetto dellaumento di volume dellacqua, provocano un progressivo sfarinamento della pasta cementizia della superficie del manufatto, in modo tale da far sgretolare la frazione di malta ed evidenziare laggregato grosso; in presenza di sali si verifica invece il distacco e sollevamento di strati corticali di calcestruzzo. Losservazione visiva, oltre al tipo di esposizione, permette di riconoscere il fenomeno. Acqua aggressiva: tutte le acque naturali contengono una certa quantit di anidride carbonica. Il carbonato di calcio, che normalmente presente in una pasta di cemento o in un calcestruzzo, in contatto con unacqua ricca di anidride carbonica libera (e quindi di acido carbonico) porta alla formazione di bicarbonato di calcio, sale molto solubile e pertanto facilmente dilavabile. Il dilavamento della calce ed in genere di tutti i sali di calcio, consiste in una parziale rimozione della pasta cementizia portando ad una sensibile degradazione del materiale. La diagnosi si basa essenzialmente sullosservazione visiva della superficie del calcestruzzo che si presenter con gli inerti in vista pi o meno sporgenti a seconda dellentit dellattacco. Solfati: lattacco solfatico si verifica in presenza di acque marine, di terreni con tenore di SO42->di 0,2%, di ambienti industriali che emettono nellatmosfera gas ricchi di SO2 e/o SO3, ma pu verificarsi anche quando il solfato presente allinterno del calcestruzzo per lerrata composizione degli ingredienti. Lattacco solfatico si manifesta attraverso un rigonfiamento del conglomerato, soprattutto nelle zone corticali, a causa di tre reazioni distruttive: quella che porta alla formazione di gesso biidrato, quella che genera ettringite ed infine quella che provoca la formazione di thaumasite. Nel processo di degrado si riconoscono tre livelli: in un primo stadio il degrado si presenta sotto forma di una fessurazione diffusa, priva di una direzione preferenziale; in un secondo stadio la fessurazione accompagnata da rigonfiamenti dello strato corticale, che alterano la planarit delle superfici ed aumentano lampiezza delle fessure in seguito al fenomeno del rigonfiamento; il terzo ed ultimo stadio caratterizzato da distacchi e sfaldamenti dello strato corticale. La presenza di un attacco solfatico capace di provocare il degrado di una struttura in calcestruzzo pu essere rilevato mediante due operazioni successive. La prima prevede lesecuzione di carotaggi, sia in aree con calcestruzzo sano che ammalorato, e la successiva valutazione del tenore di solfato presente, sezione per sezione, lungo la carota prelevata. In tal modo possibile rilevare se il solfato proviene dallambiente esterno o se gi contenuto allinterno del calcestruzzo, per lerrato impiego di uno dei suoi componenti; nel caso il solfato provenga dallambiente esterno, possibile valutare a che profondit penetrato allinterno del calcestruzzo. La seconda operazione prevede lutilizzazione della diffrattometria a raggi X su elementi di calcestruzzo degradati. Questa analisi permette di definire il tipo di sostanza che si formata per combinazione dello ione solfato e conseguentemente il grado di gravit dellattacco. Reazione alcali-aggregato (ASR): In ambiente umido la presenza di alcali (sodio e potassio) nel cemento e di silice reattiva (opale, calcedonio e certe forme di quarzo) negli aggregati innesca la cosiddetta reazione alcali-silice. Il degrado si pu manifestare sotto forme distinte. Nel caso di strutture massive contenenti una quantit rilevante di aggregato reattivo distribuito con omogeneit nel conglomerato, il degrado consiste generalmente in una fessurazione diffusa (a carta geografica), accompagnata da un rigonfiamento (soprattutto nelle zone pi esposte allumidit ambientale). Nel caso di elementi strutturali armati si verifica la formazione di fessure lineari parallele al lato lungo del manufatto (ad esempio su pilastri si formano fessure sulla mezzeria delle facce verticali). Se invece gli aggregati reattivi sono pochi e situati in vicinanza della superficie esposta allumidit, il degrado si manifesta nel sollevamento e successiva espulsione di una piccola area di calcestruzzo che circonda linerte reattivo (pop out). Poich il decorso della reazione alcali-aggregato richiede in genere tempi molto lunghi (da qualche mese a qualche decina di anni), il fenomeno si presenta molto insidioso, in quanto comporta il degrado della struttura quando essa ormai da tempo in pieno servizio.

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3.2 INDIVIDUAZIONE DELLENTIT DEL DEGRADO ED INDIVIDUAZIONE DELLA TECNICA DI INTERVENTO


A seguito dellesecuzione delle indagini, si saranno determinate le condizioni della struttura, che generalmente non presenter situazioni omogenee di degrado e quindi richieder in tutti i suoi elementi strutturali diversi metodi di intervento in funzione del tipo, profondit ed estensione del problema. Vediamo qualche indicazione in riferimento al grado di ammaloramento. ENTIT DEL DEGRADO SENZA DEGRADO APPARENTE LIEVEMENTE DEGRADATA (ripristino millimetrico) MEDIAMENTE DEGRADATA (ripristino centimetrico da 1 a 5 cm) LIEVEMENTE DEGRADATA (ripristino decimetrico) TECNICA DI INTERVENTO PROTEZIONE con sistemi filmogeni in resina RASATURA con malte cementizie tixotropiche per finiture millimetriche MANUALE O SPRUZZO con malte cementizie tixotropiche COLAGGIO con malte cementizie superfluide INCAMICIATURA, COLAGGIO con betoncini o cls colabili superfluidi

Tabella 1: Principi e tecniche di intervento in funzione dellentit del degrado.

Vediamo nel dettaglio le tecniche di intervento. 3.2.1 SENZA DANNO IN SUPERFICIE Qualora si riscontri che lammaloramento praticamente nullo, come si pu verificare per opere di recente costruzione, oppure si verifichi che la struttura risulta ancora in buone condizioni e senza degrado superficiale, con idonee verniciature protettive sar da prevedere, anzich un intervento di ripristino, semplicemente un intervento di protezione superficiale per evitare linsorgere ed il procedere dei fenomeni di degrado.

3.2.2 SUPERFICIALMENTE DEGRADATA Qualora le indagini abbiano rivelato assenza di contaminazione profonda e la presenza di degrado limitato ad uno strato corticale di spessore esiguo (ad esempio da 1 fino a 10 millimetri) il metodo di intervento consiste nella rasatura, cio nellapplicazione di uno strato di prodotto da restauro di spessore limitato previa asportazione della parte ammalorata. Situazioni di questo tipo si riscontrano a seguito dellazione di un numero limitato di cicli di gelo/disgelo, di debole attacco chimico, di condizioni di esercizio che comportano abrasione ed erosione, di elementi strutturali in cui alcuni ferri di armatura (staffe) risultano fin dallinizio collocati troppo vicino alla superficie (copriferro da 0 a 2-3 mm).

Intervento di protezione con MASTERSEAL FORMULA AC

Intervento di rasatura con EMACO FORMULA RASATURA

Intervento di protezione filmogena con MASTERSEAL FORMULA PU

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3.2.3 MEDIAMENTE DEGRADATA Viene qualificata mediamente degradata una struttura in cui i problemi di ammaloramento comportino la rimozione e la sostituzione di spessori consistenti di calcestruzzo (da 1 fino a 5 centimetri). Tale tipo di degrado pu essere prodotto da avanzati fenomeni di corrosione in atto, da reazioni chimiche espansive, da prolungati e numerosi cicli di gelo/disgelo, da problemi di erosione in strutture idrauliche e anche da azioni meccaniche rilevanti. La necessit di rimuovere spessori di calcestruzzo consistenti pu derivare anche dalla presenza di strati di materiale contaminato da cloruri o carbonatati. I metodi dintervento che vengono utilizzati sono: lo spruzzo ed il rinzaffo (applicazione manuale) quando si interviene su elementi strutturali verticali o allintradosso di elementi orizzontali; il colaggio quando si interviene allestradosso di elementi orizzontali, oppure su applicazioni entro cassero.

Incamiciatura di pilastri con betoncino EMACO FORMULA REODINAMICO B1

Applicazione a spruzzo dei prodotti tixotropici della linea EMACO

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3.2.4 PROFONDAMENTE DEGRADATA Qualora i fenomeni descritti per le strutture mediamente degradate siano in atto ad un grado avanzato interessando spessori di calcestruzzo superiori ai 5 centimetri, dovranno essere utilizzati appositi prodotti contenenti aggregato dal diametro massimo intorno ai 68 millimetri (betoncini) e allaumentare degli spessori dintervento (>10 cm) si utilizzeranno speciali calcestruzzi a ritiro compensato. I metodi dintervento che vengono utilizzati sono: il colaggio quando si interviene allestradosso di elementi orizzontali; lincamiciatura quando si ripristinano elementi strutturali verticali o si interviene allintradosso di elementi orizzontali.
Intervento di riparazione eseguito con EMACO FORMULA REODINAMICO B1

Ringrosso di soletta con colaggio di malta EMACO FORMULA REODINAMICO B1

Preparazione per il colaggio di malta EMACO SFR o EMACO FAST FIBRE per il ripristino di giunto o di soletta soggetta ad alto traffico

Colaggio mediante pompaggio entro cassero di malta EMACO FORMULA REODINAMICO B1

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3.3 DEFINIZIONE DELLE CARATTERISTICHE DEI MATERIALI


Alla base di un intervento di ripristino o di rinforzo vi lottenimento della massima adesione al supporto. Questa propriet si traduce in tre aspetti fondamentali: parametri elastici simili al supporto: modulo elastico, coefficiente di allungamento termico; parametri fisici stabili nel tempo della malta da riparazione, quindi assenza di lesioni da ritiro; parametri legati alladesione malta-supporto: preparazione del supporto, parametri energetici, resistenza a trazione e duttilit a trazione. Nella conduzione del progetto fondamentale che il progettista ponga massima attenzione alle prescrizioni dei prodotti. Tutte le nuove normative, infatti, tendono a responsabilizzare il Produttore perch certifichi sistemi efficaci. Nel futuro, quindi, il progettista dovr non solo identificare i carichi, il modello strutturale e le propriet fondamentali dei materiali (la resistenza a compressione), ma dovr anche scegliere le propriet energetiche del sistema di riparazione / rinforzo che intende impiegare. A questa situazione BASF si allinea offrendo schede tecniche molto dettagliate con lelenco di tutte le propriet meccaniche che sono utili per la progettazione. Al contempo mette a disposzione dei progettisti strumenti software, come ad esempio il programma MBrace/MBar con Inoltre se mancano prescrizioni circa la stabilit dimensionale nel tempo, limpresa potr impiegare malte cementizie con ritiro elevato con il risultato magari soddisfacente alla vista, ma con malte destinate a staccarsi con lo sviluppo dei ritiri naturali cui sono soggette le malte (tantomeno sar controllabile il modulo elastico, soprattutto se si tratta di prodotti non premiscelati). Come si cercato di spiegare nei capitoli precedenti, non prescrivere una corretta preparazione superficiale del supporto obbligher limpresa alladozione di malte di resina, la cui adesione sar ottenuta per via chimica, dato che la rugosit del supporto praticamente nulla. Materiali a base di resine, per, possiedono propriet elastiche molto differenti da quelle del supporto, il risultato sar quindi discreto alla vista, ma con scarse probabilit di successo nel tempo, soprattutto se si tratta di interventi di riparazione o di rinforzo, data la differenza di comportamento elastico. il quale poter svolgere la progettazione del rinforzo/ringrosso di sezioni a doppio T in modo automatico ed ottenere contemporaneamente tutte le prescrizioni da aggiungere al capitolato in conformit con le richieste normative.

3.3.1 PRODOTTI CEMENTIZI: CARATTERISTICHE ESPANSIVE GARANTITE SENZA STAGIONATURA UMIDA Per pi di 30 anni e fino ad oggi la BASF CC Italia ha proposto una tecnologia che ha eccellenti risultati e migliaia di strutture sono state ripristinate con successo. La soluzione proposta basata su prodotti caratterizzati dalla espansione in aria. Con questa espressione ci si riferisce ad un comportamento tipico che consiste in unespansione volumetrica che si sviluppa nellarco delle prime 2436 ore, di entit tale da compensare il ritiro di qualsiasi prodotto cementizio. Inoltre lespansione deve avvenire anche senza stagionatura umida, come avviene nelle normali condizioni di cantiere (da cui la dicitura espansione in aria). Lespansione del prodotto cementizio deve verificarsi in questo breve arco di tempo in quanto il ritiro inizia nellimmediato. opportuno che lespansione non si sviluppi liberamente, ma che venga contrastata. Solo in questo modo si riesce infatti ad ottenere una condizione simile a quella che si realizza nel cemento armato precompresso (in questo caso si tratta di una "precompressione chimica). Quando lapplicazione su uno strato sottile, il contrasto allespansione viene ottenuto, mediante un opportuno irruvidimento del supporto (operazione che comunque generalmente deve essere effettuata allo scopo di asportare il materiale degradato o contaminato). Nel caso dellapplicazione di strati pi consistenti (a partire da due centimetri di spessore), oltre alla preparazione del supporto necessario introdurre nello strato di materiale nuovo unarmatura di contrasto, che pu consistere in una rete elettrosaldata di opportune dimensioni, oppure in una armatura diffusa cio fibre inorganiche (vedi paragrafo 3.3.6) o fibre metalliche (vedi paragrafo 3.3.7) presenti nella malta. In base alle considerazioni precedenti si pu effettuare una scelta di prodotto; laspetto qualificante dellapproccio BASF CC una scelta basata sui requisiti, metodi di prova e prestazioni dei prodotti.

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I requisiti principali sono quindi la capacit di espansione in aria e laderenza; diventa perci preponderante limportanza di una prova per la misura dellespansione. La prova per la misura dellespansione contrastata secondo la Norma UNI 8147 richiede che il provino venga conservato in acqua ed perci poco realistica, essendo lambiente del cantiere generalmente pi o meno asciutto. La capacit di fornire una espansione contrastata con maturazione della malta in aria, cio nelle reali condizioni di cantiere, consente di ottenere realmente la monoliticit della malta da ripristino con il calcestruzzo di supporto. Per provare in cantiere leffettiva capacit di espansione in aria di una malta basta sottoporla al test di inarcamento/ imbarcamento (vedi pag. 21): se si evidenzia gi dopo 24 ore un inarcamento del provino dimostrata, in modo semplice ed immediato, leffettiva capacit del prodotto di garantire lespansione contrastata in aria. Questa prova consente di discriminare la qualit di prodotti diversi, di breve durata, non costosa.

0,08
ESPANSIONE %

0,06 0,04 0,02 -0,01 0

24/36 ore

28 giorni EMACO FORMULA 6 mesi

RITIRO %

-0,03 -0,05
MALTA TRADIZIONALE

-0,07 -0,09
Sviluppo dellespansione contrastata secondo UNI 8147 modificata (mediante stagionatura in aria e non in acqua) di EMACO FORMULA rispetto ad una malta non espansiva allaria

Linserimento nel capitolato di una voce che definisce chiaramente caratteristica, metodo di prova, valore garantito, essenziale per la buona riuscita del ripristino e consente al committente di verificare la conformit alle specifiche essenziali, oltre che il pagamento di un prezzo appropriato.
Prova di determinazione dellespansione contrastata di malte (UNI 8147) o cls (UNI 8148)

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3.3.2 PRODOTTI CEMENTIZI: RESISTENZA ALLA FESSURAZIONE DA RITIRO IGROMETRICO LO-Ring test (o test ad anello) consente di evidenziare la resistenza alla fessurazione da ritiro igrometrico di una malta da ripristino mediante una prova accelerata. Il test prevede il getto entro un cassero a corona circolare. Dopo 24 ore viene rimosso solamente il supporto esterno lasciando allanello interno il compito di contrastare la deformazione. In questo modo gli strati pi esterni della malta sono liberi di deformarsi a seguito del ritiro igrometrico che si verifica nel tempo. Tale contrazione volumetrica provoca delle tensioni di trazione che portano alla fessurazione delle malta non idonee al ripristino del calcestruzzo. Normalmente questo test viene condotto per una durata di 180 giorni, periodo allinterno del quale circa l80% del ritiro si sviluppa. Se dopo 180 giorni il provino non presenta fessurazioni, la prova si considera superata.
Esempio di fessurazione da ritiro igrometrico

Valutazione della tendenza alla fessurazione di malte con prova di O-Ring Test (circolare ed ellittico)

Altra prova per la determinazione della tendenza a fessurazione del prodotto (la malta da testare viene applicata sulla piastra di destra e poi stagionata per 24 ore in camera climatica a 40C con il 30% U.R. e ventilazione in modo da favorire linsorgere delle fessurazioni da ritiro)

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3.3.3 PRODOTTI CEMENTIZI: RESISTENZA ALLA CAVILLATURA IN FASE PLASTICA A differenza del ritiro igrometrico, il ritiro plastico si sviluppa entro le prime 2448 ore dallapplicazione e presenta la classica configurazione a ragnatela.Per combattere la microfessurazione in fase plastica, gli EMACO FORMULA sono arricchiti anche di fibre PAN in poliacrilonitrile.
Esempio di fessurazione da ritiro plastico

3.3.4 PRODOTTI CEMENTIZI: RESISTENZA ALAZIONE AGGRESSIVA DELLAMBIENTE I prodotti impiegati per il ripristino di strutture in calcestruzzo che si sono degradate a causa di azioni aggressive dellambiente devono evidentemente essere in grado di resistere a tali aggressioni, ed quindi indispensabile che la loro idoneit venga verificata sottoponendoli a test volti ad accertare la loro: resistenza alla carbonatazione; impermeabilit allacqua; impermeabilit e resistenza ai cloruri; resistenza ai cicli di gelo-disgelo. 3.3.5 PRODOTTI CEMENTIZI: REODINAMICIT I materiali da applicare mediante colaggio devono essere caratterizzati da una spiccata capacit di scorrere e di autocompattarsi senza vibrazione anche nel caso di getti di elementi fortemente armati e/o a geometria complessa. Tali prestazioni sono misurabili attraverso le caratteristiche di REODINAMICIT (Slump Flow e V Funnel).

Valutazione della lavorabilit di un betoncino reodinamico

3.3.6 PRODOTTI CEMENTIZI: UTILIZZO DI FIBRE INORGANICHE FLESSIBILI Per evitare di impiegare onerose applicazioni di rete elettrosaldata per il contrasto dellespansione nelle malte da ripristino, stato introdotto negli anni passati lutilizzo di fibre metalliche flessibili poste allinterno della miscela. Malte contenenti tali fibre presentavano una difficoltosa applicazione a spruzzo. Anche la finitura superficiale, in particolare nel caso di impiego di verniciature protettive, non aveva un aspetto perfettamente liscio. Oggi lutilizzo di fibre inorganiche flessibili, presenti in quantit elevatissima allinterno della malta, garantisce la realizzazione di un reticolo tridimensionale che permette il contrasto allespansione senza incorrere in complicazioni nella fase applicativa. I prodotti EMACO FORMULA TIXOFIBER (malta tixotropica) ed EMACO FORMULA FLOWFIBER (malta colabile) rappresentano quindi il punto di riferimento per le elevate prestazioni, per la semplicit di messa in opera e per lassenza nella fase di installazione di rete di contrasto allespansione. In definitiva prodotti durevoli, con semplice applicazione, e con semplificazione delle fasi applicative.
Speciali fibre inorganiche flessibili presenti allinterno dei sacchi di EMACO FORMULA TIxOFIBER ed EMACO FORMULA FLOwFIBER

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3.3.7 PRODOTTI CEMENTIZI: RESISTENZA AGLI URTI E AGLI IMPATTI Qualora la resistenza agli impatti sia un requisito di primaria importanza, fondamentale conferire alla malta un comportamento duttile. La duttilit di una malta si determinata in base allindice di tenacit I20 parametro numerico che si ottiene nella prova di flessione secondo ASTM C1018 valutando il carico di prima fessurazione. EMACO SFR caratterizzato da un I20 > 25 tale quindi da poter dire che 25 volte pi duttile della corrispondente malta non fibrorinforzata EMACO FORMULA TIXO (vedi grafico). Tale caratteristica si ottiene grazie alla presenza di speciali fibre metalliche rigide con forma particolare, ad elevato dosaggio ed apprettate con collante idrosolubile.
Speciali fibre metalliche rigide presenti allinterno dei sacchi di EMACO SFR ed EMACO FAST FIBRE

60 3 Delta I5 = 5,1 5 Delta I10 = 11,6 10,5 Delta I20 = 25,4

50

Prima fessurazione Delta

40 CARICO (KN)

30

20

10

0 0 0,2 0,4 0,6 0,8 1,0 1,2 1,4 1,6 1,8 2,0 2,2 2,4 2,6 DEFORMAZIONE (mm) 3.3.8 RIPRISTINO A BASSE TEMPERATURE CON PRODOTTI RAPIDI In alcuni casi, i lavori di manutenzione delle opere infrastrutturali vengono eseguiti in condizioni estreme: basse temperature, traffico durante le lavorazioni, tempi particolarmente stretti, ecc. I materiali da ripristino, utilizzati per questo tipo dinterventi, devono garantire una rapida e semplice messa in opera senza comportare una riduzione della durabilit dellintervento. EMACO Fast una linea di malte innovative, con prestazioni superiori, progettate specificatamente per la sicurezza e la durabilit della manutenzione delle strutture eseguite in condizioni di basse temperature (fino a 10 C). La migliore comprensione dei processi di idratazione del cemento, ha consentito ai ricercatori della BASF di sviluppare malte con prestazioni innovative. Lidratazione del cemento e le propriet meccaniche finali di EMACO Fast non sono influenzate dalle basse temperature. Le particolari caratteristiche dei prodotti EMACO Fast consentono quindi di eseguire lavorazioni sicure, rapide ed affidabili anche in periodi invernali particolarmente freddi. Lo sviluppo rapido della resistenza un requisito essenziale dei prodotti EMACO Fast. La resistenza a 24 ore dei prodotti cementizi tradizionali raggiunta dopo solo 2 ore con i nuovi prodotti della linea EMACO Fast. Questo rapido sviluppo di resistenza garantisce una veloce riapertura allesercizio delle opere infrastrutturali. Le resistenze meccaniche finali, con resistenze a compressione dellordine degli 80 MPa dopo 28 giorni, fanno delle malte EMACO Fast dei prodotti con elevatissima resistenza. Ripristino di giunti stradali, ringrosso di travi, ripristino di solette, ancoraggio di chiusini e caditoie sono alcuni degli ambiti applicativi dei prodotti Emaco Fast.

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3.3.9 PRODOTTI PER LA PROTEZIONE SUPERFICIALE: REQUISITI GENERALI DELLA PROTEZIONE Possiamo suddividere i requisiti della protezione in relazione ai difetti del calcestruzzo, alla corrosione delle barre di armatura ed al grado di aggressione ambientale. Tra di essi emergono per importanza: Protezione contro lingresso: la riduzione o prevenzione dellingresso di agenti aggressivi, per esempio acqua, altri liquidi, vapore, gas, agenti chimici e biologici. Impedire lingresso dellacqua, attraverso una barriera filmogena, consente di contrastare eventuali processi di corrosione delle armature legati allingresso ad esempio degli ioni cloro ed al degrado del calcestruzzo connesso allalternanza dei cicli di gelo e disgelo. Lanidride carbonica nel tempo fa perdere al calcestruzzo, nella reazione di carbonatazione, la sua naturale capacit di passivare le armature con conseguente rischio di corrosione. Il protettivo rende impervio laccesso anche di tale aggressivo. Al requisito di capacit di barriera, pu essere anche associata la capacit del protettivo di resistere elasticamente allapertura di cavillature gi presenti sul supporto (crack bridging ability); Controllo dellumidit ed aumento della resistivit: la continua perdita di umidit interna, resa possibile attraverso la naturale traspirazione del supporto non ostacolata dal protettivo, unita alla impermeabilit del rivestimento stesso, rende il calcestruzzo armato intrinsecamente pi resistente rispetto ai fenomeni di corrosione delle armature grazie ad un graduale e costante incremento della resistivit elettrica del calcestruzzo; Resistenza fisica: laumento della resistenza agli attacchi fisici o meccanici pu risultare importante in taluni casi nei quali i fenomeni ad esempio abrasivi ed impattivi possono rappresentare dei seri aggressivi esterni; Resistenza ai prodotti chimici: laumento della resistenza della superficie di calcestruzzo nei confronti del deterioramento da attacco chimico fondamentale soprattutto nel caso di rischio di attacco chimico rappresentato ad esempio dal contatto con acque nere, industriali, acide, basiche, ecc.

Esempi di protezione superficiale su pile di viadotti

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4. Considerazioni strutturali
Oltre a quanto visto in precedenza, assolutamente indispensabile la valutazione di quanto lo stato di degrado abbia ridotto la resistenza della sezione reagente e quali siano state le cause che hanno prodotto questo genere di degrado. Talvolta si eseguono delle vere e proprie prove di collaudo con lobiettivo di tarare un modello di calcolo che possa rappresentare tutta lopera. Questa operazione di DESIGN BY TESTING fondamentale per comprendere lentit della riduzione del coefficiente di sicurezza dellopera e decidere dove e cosa aggiungere per riportare lopera alloriginaria resistenza. A tal riguardo lEurocodice dedica un intero capitolo perch siano chiare le metodologie ed i livelli minimi di sicurezza da garantire per lopera riparata. Negli elementi semplicemente compressi, come i pilastri, si tratter di definire lo spessore del ripristino di copriferro perch la nuova sezione ringrossata possieda la stessa resistenza della struttura originaria. Negli elementi inflessi, invece, possono coesistere riduzioni di resistenza a trazione e riduzioni di resistenza a compressione. Nel primo caso si dovr aggiungere armatura nella zona tesa (ad esempio con placcaggio di tessuti MBrace o con nuova armatura in fibra di carbonio MBar o in acciaio), nel secondo caso si dovr stabilire lo spessore minimo del ringrosso da porre solamente in zona compressa. Il successo di questi interventi, ancora una volta, riposto nella adesione tra vecchio e nuovo getto affinch avvenga quel trasferimento deformativo che comporta il coinvolgimento della riparazione al sostentamento del carico. A tal riguardo utile chiarire alcuni concetti per comprendere fin dove sia possibile ottenere ladesione. Ciascuno strumento conduce ad un supporto pi o meno ruvido ma, al contempo, pu danneggiare la parte immediatamente sottostante la superficie. Nei materiali coesivi come il calcestruzzo, infatti, si distinguono due generi di spaccature: le fratture e le lesioni o fessurazioni. Nel primo caso si indicano delle linee di separazione di piccolissima ampiezza dove ancora esiste un effetto di ingranamento tra i lembi della frattura, nel secondo caso, invece, la lesione ha una ampiezza tale da aver fortemente ridotto leffetto di ingranamento.
Esempio di idrolavaggio

Prima di tutto ladesione tra malta e supporto funzione della preparazione superficiale di questultimo, gli strumenti impiegati dalle imprese sono essenzialmente: Idropulitrici Sabbiatrici Fresatrici Martelli pneumatici Idroscarifiche ad elevata pressione Idroscarifiche ad elevatissima pressione

Esempio di idroscarifica

Esempio di superficie macroscopicamente ruvida

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noto, ad esempio, che la martellinatura della superficie produce vibrazioni che provocano la formazione di fratture nei primi centimetri della matrice cementizia, leffetto finale una sensibile riduzione delladesione; la idropulitura, invece, non produce alcuna frattura n tantomeno nessun irruvidimento superficiale e la malta di nuovo apporto, in questo caso, non trover alcuna rugosit per laggancio. Al contrario lidroscarifica ad elevatissima pressione presenter una superficie molto rugosa e poco o niente fratturata ed in questo caso la malta di nuovo apporto trover modo di incunearsi per lottenimento di una adesione elevata che si avvicina al meglio alla resistenza offerta dal supporto stesso (o a quella della malta nella malaugurata ipotesi che si sia impiegata una malta di qualit peggiore di quella del supporto). Esiste poi un secondo aspetto di importanza rilevante: anche se si raggiunge la perfetta adesione al supporto, esiste un limite al trasferimento tensionale. Per comprendere questo ci riferiamo ad una prova sperimentale di flessione dove la zona tesa della trave sia stata sottoposta a idroscarifica e successivo riporto di Emaco Tixo Fiber nello spessore di 3 cm.

Se in questo riporto viene inserita una barra di carbonio MBar Galileo 8 HTG e si porta a rottura il campione si ottiene la crisi per sfilamento dellarmatura in composito dallEmaco all80% circa della tensione ultima di trazione della barra di rinforzo. Esiste quindi un limite massimo di adesione barra/malta Emaco oltre il quale la barra sfila dalla malta di riparazione. Non solo, se al posto di 1 barra diametro 8mm inseriamo 3 barre MBar Leonado 10 HTG verifichiamo la crisi per delaminazione completa del riporto ad un livello tensionale pari al 30% della tensione di rottura a trazione delle barre. Da questa evidenza sperimentale discende la considerazione che nel progetto non si debba pensare solamente alla verifica a flessione della sezione, ma si debba anche eseguire la verifica se lo stato tensionale assorbito dal rinforzo inserito nel riporto sia sostenibile dal riporto stessa e dalladesione che esso ha sul supporto. Per le verifiche di questi concetti il progettista deve conoscere i parametri energetici di interfaccia e le resistenze a trazione e duttilit delle malte da impiegare.

Ladeguamento sismico una delle problematiche pi rilevanti cui la comunit dei tecnici si trova a dover rispondere. Diversi sono i metodi indicati dalla normativa, ma due sono sostanzialmente gli obiettivi che si devono raggiungere: Aumento della capacit dissipativa Aumento della resistenza La dissipazione energetica si pu raggiungere impiegando materiali cementizi duttili. LEmaco SFR e lEmaco Fast Fibre appartengono a questa categoria di prodotti cementizi fibrorinforzati a comportamento incrudente in trazione. Superata la soglia di frattura a trazione questi prodotti speciali evitano la propagazione della lesione per mezzo del crack-bridging operato dalle fibre, la resistenza del prodotto a trazione continua quindi ad aumentare, anzich crollare a zero come avviene nelle malte tradizionali, producendo una dissipazione energetica che pu arrivare a circa 500-1000 volte quella dei conglomerati tradizionali (vedi diagramma a pag. 17). La duttilit di comportamento anche utile per evitare le delaminazioni e gli scorrimenti delle armature interne ed aumenta, quindi, anche la resistenza complessiva dellelemento strutturale rinforzato.

Esempio della funzione di cucitura delle speciali fibre metalliche rigide contenute in EMACO SFR ed EMACO FAST FIBRE

Esempio di modellazione numerica di un ponte ad arco in c.a., nellambito dellattivit di consulenza che BASF CC ITALIA esegue per i propri clienti

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5. Qualifica e controlli dei materiali


Nel corso della progettazione, si dovranno indicare i requisiti prestazionali dei materiali da impiegarsi negli interventi di ripristino. Tali requisiti saranno verificati in tre fasi successive: CONTROLLI DI PREQUALIFICA CONTROLLI IN CORSO DOPERA CONTROLLI DI COLLAUDO 5.1 CONTROLLI DI PREQUALIFICA Una volta affidato lappalto, prima che i materiali siano impiegati, importante verificare che gli stessi siano conformi alle specifiche progettuali, in base ai dati caratteristici dei materiali, suffragati da prove dirette eseguite presso Laboratori (). E importante la tempistica di tali valutazioni che quindi dovranno essere fatte con opportuno anticipo rispetto alla data di inizio lavori. 5.2 CONTROLLI IN CORSO DOPERA In corso dopera i lavori saranno da eseguirsi prove e test sui materiali di fornitura. La D.L. su indicazione del Committente, potr richiedere che il Produttore fornisca, congiuntamente al materiale, una dichiarazione che attesti le prestazioni specifiche della partita di materiale che consegnata di volta in volta. 5.3 CONTROLLI DI COLLAUDO Uno volta completate le lavorazioni, saranno da effettuare delle prove sulle lavorazioni eseguite volte ad accertare la corretta esecuzione dei lavori. 5.4 ESEMPI DI TEST SU MATERIALI CEMENTIZI Oltre alle usuali prove per valutare la di resistenza a compressione, fondamentale la verifica delle caratteristiche espansive allaria delle malte da riparazione (Prodotti Emaco Formula) . Infatti ben noto che tale caratteristica risulti essere sinonimo di adesione con il supporto, resistenza alla fessurazione, comportamento monolitico nel tempo. In aiuto di tale esigenza viene lo specifico test di inarcamento/imbarcamento da effettuarsi mediante confezionamento di un provino in uno stampo elastico in gomma siliconica avente dimensioni interne 100x5x2 cm con un lamierino forato di contrasto avente dimensioni 100x4,5x0,1 cm e fori di diametro 0,8 cm. Si immette il lamierino forato allinterno dello stampo posto su una superficie orizzontale. La malta per la confezione dei provini deve essere preparata seguendo le indicazioni della scheda tecnica del produttore della malta. Dopo limpasto la malta deve essere costipata allinterno degli stampi in un unico strato. Completato lassestamento, si toglie il materiale in eccesso con una riga metallica e si liscia la superficie esposta con una cazzuola. Ultimate le operazioni di confezione, i provini negli stampi devono essere lasciati scoperti nella parte superiore esposta allaria e collocati nellambiente di stagionatura a temperatura di 20C +-2% e umidit relativa 40-60%. Dopo 24 ore si estraggono i provini dagli stampi in gomma e si pongono a maturare nelle stesse condizioni precedenti su una superficie orizzontale. Da questo momento in poi possibile valutare e monitorare nel tempo lentit della deformazione (ritiro/espansione ) a cui la malta sottoposta in condizioni standard o in condizioni di campo. Infine molto importante valutare ladesione
Esempio di prova che evidenzia un comportamento espansivo della malta (inarcamento)

del prodotto cementizio applicato, con la prova di pull-out effettuata in cantiere.

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Prova di adesione con rottura del supporto in cls

Cassaforma per la prova di inarcamento allaria

Prove di pull-out per verificare ladesione della malta al supporto

5.5 ESEMPI DI TEST SU PROTETTIVI FILMOGENI Di grande importanza certamente la possibilit di verificare in corso dopera gli spessori effettivi di protettivo filmogeno che si sta applicando. In tale direzione corre in aiuto alla Direzione Lavori uno specifico micrometro che consente di misurare in tempo reale lo spessore di film bagnato. Attraverso poi una semplice correlazione matematica possibile determinare, una volta noto lo spessore del film umido ed il contenuto dei solidi in volume del prodotto, lo spessore di film secco utile alla protezione. Inoltre anche in questo caso fondamentale provare ladesione del protettivo al supporto, valutazione effettuata in cantiere con la prova di pull-out.

Prove di adesione secondo UNI EN 1542. Possono valutare ladesione di una malta sul cls di supporto, oppure di una verniciatura prottettiva Prova di valutazione dello spessore di film bagnato applicato in corso di applicazione

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6. Altri interventi per il ripristino e rinforzo di strutture in c.a.


Nellambito del ripristino e rinforzo delle strutture, vi sono altre tipologie di intervento che possono essere eseguite, in particolare ne citiamo alcune: 6.1 SIGILLATURE/INIEZIONI DI FESSURE CON PRODOTTI STRUTTURALI Si tratta di interventi che garantiscono il riempimento di fessure anche di ridottissime aperture, tramite materiali ad altissima fluidit, bassa viscosit, elevato potere adesivo e prestazioni meccaniche elevatissime, quali ad esempio resine superfluide per iniezioni a base epossidica. I prodotti BASF CC Italia sono conformi ai requisiti previsti nella norma UNI EN 1504-5 e sono marcati CE. Per maggiori dettagli si faccia riferimento al ns. personale tecnico. 6.2 INCOLLAGGI STRUTTURALI Altra tipologia di applicazione finalizzata al ripristino/rinforzo quella che prevede lutilizzo di specifici adesivi strutturali, principalmente a base di resine epossidiche e privi di solventi. Differenti sono le tipologie di lavorabilit di questi prodotti, studiate in funzione della tipologia di lavorazione da eseguirsi. Si trovano infatti: paste epossidiche per la realizzazione di incollaggi tra differenti materiali (ad esempio cls, acciaio) e di rasature, quali CONCRESIVE PASTA e CONCRESIVE PASTA LPL; resine fluide per effettuare riprese di getto, quali CONCRESIVE FLUIDO. Tutti i prodotti sono conformi alla normativa UNI EN 1504-4 e sono marcati CE. Per maggiori dettagli si faccia riferimento al ns. personale tecnico.

6.3 RINFORZO CON MATERIALI COMPOSITI FRP Si tratta di materiali ad altissima resistenza a trazione che vengono usualmente utilizzati per il rinforzo a flessione, taglio e per cerchiature di strutture compresse. Per maggiori dettagli si faccia riferimento al relativo quaderno tecnico di BASF CC Italia.

Esempi di applicazioni di materiali compositi FRP per il rinforzo delle strutture

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7. I materiali BASF per gli interventi di ripristino/rinforzo delle strutture in c.a.


BASF CC Italia spa conscia che solo la specializzazione formulativa dei materiali e la completezza delle soluzioni offerte possa portare ad un elevato grado di soddisfazione da parte degli attori del settore (Progettisti, Direttori dei Lavori, Imprese di costruzioni,
1305

BASF Construction Chemicals Italia Spa Via Vicinale delle Corti, 21 Treviso 09 1305-CPD-0805 BC2-563-0013-0002-001
Malta CC per ripristini di strutture in calcestruzzo a base di cemento idraulico Resistenza a compressione Contenuto di cloruri Adesione al supporto Ritiro Resistenza alla carbonatazione Modulo elastico Compatibilit termica Gelo-disgelo Temporali Cicli a secco Assorbimento capillare Reazione al fuoco Sostanze pericolose Classe R4 > 2,0 MPa > 2,0 MPa (adesione dopo la prova) > 20 GPa > 2,0 MPa (adesione dopo i cicli) > 2,0 MPa (adesione dopo i cicli) > 2,0 MPa (adesione dopo i cicli)

ecc), prevede, per il ripristino, riparazione, rinforzo e la protezione delle strutture in c.a. una gamma altamente completa di prodotti. Riteniamo, anche alla luce della nostra esperienza di oltre tre decenni, che la nostra gamma di malte EMACO possa coprire la stragrande maggioranza dei problemi che si possano presentare e non escludiamo neppure, in taluni casi specifici, la possibilit anche di studiare dei materiali su richiesta. Si precisa inoltre che tutti i prodotti da ripristino devono avere prestazioni conformi ai requisiti indicati nella normativa UNI EN 1504, e ci si concretizza con la marcatura CE dei prodotti. Tutti i prodotti per il ripristino, riparazione e protezione delle strutture prodotti da BASF CC ITALIA sono conformi a tali requisiti e presentano la marcatura CE.

EN 1504-3

Esempio di marcatura CE di EMACO FORMULA TIxOFIBER

La scelta del materiale pi idoneo per ottenere il migliore risultato fondamentale, anche se non risulta sempre agevole a causa della grande abbondanza di prodotti e tecnologie disponibili sul mercato. Di seguito si cercher di indicare come scegliere il prodotto pi adatto alle diverse esigenze. Innanzitutto BASF CC ITALIA propone le seguenti linee di prodotto:

Sono prodotti espansivi allaria, che garantiscono il migliore risultato in termini di qualit del ripristino. Richiedono un supporto macroscopicamente ruvido. Vantano decenni di esperienza nelle opere principalmente infrastrutturali, ma anche nelledilizia civile.

Sono prodotti polimero modificati, che garantiscono un ottimo risultato in termini di adesione anche su supporti preparati con tecniche poco invasive,

R955

quali la sabbiatura o la idrosabbiatura. Vengono generalmente utilizzati in ambito infrastrutturale ed in particolar modo laddove non sia possibile eseguire una preparazione del supporto come indicato per la linea di prodotti EMACO FORMULA.

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Sono prodotti rapidi, per applicazioni a basse temperature (fino a -10C). Vengono utilizzati in tutti i casi di manutenzione delle strutture (con applicazioni per colaggio) dove venga richiesta una rimessa in esercizio della struttura particolarmente rapida, anche in condizioni di basse temperature.

Sono prodotti basati su nanostrutture che, pur garantendo prestazioni e durabilit molto elevate, privilegiano il concettoOne product for all uses. Per tale ragione sono dedicati quasi esclusivamente alledilizia civile e sono trattati in una brochure dedicata.

Sono verniciature appositamente sviluppate per la protezione superficiale delle strutture in c.a., in particolar modo in ambito infrastrutturale. Conferiscono alla struttura anche un gradevole effetto estetico grazie alla disponibilit di tinte su richiesta.

Sono prodotti a base di resine epossidiche, privi di solvente, disponibili nella versione tixotropica (ed anche in cartuccia) per incollaggi ed inghisaggi e nella versione fluida (anche a bassissima viscosit), per iniezioni, inghisaggi e riprese di getto.

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Sono prodotti realizzati con pregiati filati di carbonio, vetro ed aramide, che permettono la produzione di tessuti, barre e lamine per il rinforzo di strutture. Lapproccio allutilizzo, le prestazioni, le modalit progettuali sono indicate in un quaderno tecnico specifico sviluppato da BASF CC ITALIA.

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Di seguito si riportano due tabelle che aiutano ad individuare i materiali pi idonei per gli interventi richiesti. 7.1 GUIDA ALLA SCELTA DEI PRODOTTI CEMENTIZI

TECNICHE DI RIPRISTINO/RINFORZO 1
Rasatura di strutture per ottenere una protezione, unitamente ad una finitura estetica ottimale (in particolare con lutilizzo dei protettivi linea MASTERSEAL) Applicazione di malte tixotropiche mediante applicazione manuale o a spruzzo con macchine/pompe non a ciclo continuo

LIEVE 5 10 20 30

MEDIO 40

EMACO R955F EMACO FORMULA RASATURA

EMACO R955F

EMACO FORMULA TIXOFIBER EMACO FORMULA TIXO (con rete elettr. per spessori > 2 cm) EMACO R955

Applicazione di malte colabili o betoncini o calcestruzzi mediante applicazione manuale o con pompe

EMACO FORMULA FLOWFIBER EMACO FORMULA REODINAMICO M1 (con rete elettr. per spessori > 2 cm) EMACO FORMULA SFR

Applicazione di malte o betoncini colabili rapidi anche a basse temperature, mediante applicazione manuale Applicazione calcestruzzi realizzati con legante espansivo Applicazione calcestruzzi, realizzati con legante espansivo che contiene fibre inorganiche flessibili Applicazione calestruzzi AUTOCOMPATTANTI e ad ALTA RESISTENZA, realizzati con legante espansivo

EMACO FAST FLUID EMACO FAST FIBRE

MALTE

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SPESSORE DEL DEGRADO (mm) PROFONDO 50 60 70 80 90 MOLTO PROFONDO > 100


Sabbiatura, idrosabbiatura

PREPARAZIONE DEL SUPPORTO

Demolizione meccanica idroscarifica Sabbiatura, idrosabbiatura EMACO FORMULA FLOWFIBER + ghiaino EMACO FORMULA REODINAMICO B1 Demolizione meccanica idroscarifica

EMACO FORMULA SFR + ghiaino EMACO FAST CONCRETE EMACO FAST FIBRE + ghiaino CLS AL MACFLOW Demolizione meccanica idroscarifica Demolizione meccanica idroscarifica Demolizione meccanica idroscarifica Demolizione meccanica idroscarifica

CLS AL MACFLOW FIBER

CLS AL MACFLOW SCC

BETONCINI

CALCESTRUZZI

7.2 GUIDA ALLA SCELTA DEI PROTETTIVI FILMOGENI GRADO DI PROTEZIONE MASSIMA
Prodotto Natura della resina Caratteristiche di flessibilit Spessore Ambito applicativo MASTERSEAL FORMULA PU Protettivi poliuretanici Elastica Primer 50 Finitura 200-400 Infrastrutture

ELEVATA
MASTERSEAL FORMULA AC Protettivi acrilici Elastica Primer 50 Finitura 200-400 Edifici civili MASTERSEAL 215 Protettivi poliuretanici Rigida Primer 50 Finitura 200-400 Infrastrutture

MEDIA
MASTERSEAL 325 Protettivi acrilici Rigida Primer 50 Finitura 100 Edifici industriali MASTERSEAL 314 Protettivi metacrilici Rigida Primer 50 Finitura 50-100 Infrastrutture

* in questa tabella sono escluse le protezione e contatto permanente con acqua o strutture idraulici in genere

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Vediamo ora le prestazioni dei prodotti BASF CC Italia con riferimento alla normativa UNI EN 1504. 7.3 PRESTAZIONI MALTE TIxOTROPICHE Requisiti UNI EN 1504-3 Classe R4
Descrizione prodotto -

EMACO FORMULA TIxO1


Malta tixotropica, ad espansione contrastata in aria

EMACO FORMULA TIxOFIBER1


Malta tixotropica ad espansione contrastata in aria,fibrorinforzata con fibre inorganiche flessibili 1-5 cm 1 g > 0,04 % Inarcamento

EMACO R9551
Malta tixotropica bicomponente, polimero modificata

Spessori di applicazione6 Caratteristiche espansive con maturazione in aria: - UNI 8147 modificata - Test di Inarcamento / Imbarcamento Prova di fessurabilit (O Ring test) Ritiro/espansione impediti, UNI EN 12617-4 Contenuto ioni cloruro, UNI EN 1015-17 Adesione al calcestruzzo, UNI EN 1542 su supporto di tipo MC 0,40 (avente rapporto a/c = 0,40) secondo UNI EN 1766 Resistenza alla carbonatazione accelerata, UNI EN 13295 Modulo elastico, UNI EN 13412 Compatibilit termica (cicli gelo disgelo con sali disgelanti) misurata come adesione UNI EN 1542 dopo i cicli previsti sulla UNI EN 13687-1 Compatibilit termica (temporali), misurata come adesione UNI EN 1542 dopo i cicli previsti sulla UNI EN 13687-2 Compatibilit termica (cicli a secco), misurata come adesione UNI EN 1542 dopo i cicli previsti sulla UNI EN 13687-4 Resistenza a compressione, UNI EN 12190 Resistenza a trazione per flessione, UNI EN 196/1 Assorbimento capillare misurato come coefficiente di assorbimento capillare, UNI EN 13057 Impermeabilit allacqua misurata come resistenza alla penetrazione dellacqua in pressione diretta, UNI EN 12390/8 Resistenza allo sfilamento delle barre dacciaio, RILEM-CEB-FIP RC6-78

1-5 cm 1 g > 0,04 % Inarcamento

1-5 cm -

> 2 MPa < 0.05 % > 2 MPa

Nessuna fessura dopo 180 giorni > 2 MPa < 0.05 % > 2 MPa

Nessuna fessura dopo 180 giorni > 2 MPa < 0.05 % > 2 MPa

Nessuna fessura dopo 180 giorni > 2 MPa < 0.05 % > 2 MPa

Specifica superata > 20.000 MPa > 2 MPa

Specifica superata 28.000 ( 2.000) MPa > 2 MPa

Specifica superata 28.000 ( 2.000) MPa > 2 MPa

Specifica superata 25.000 ( 2.000) MPa > 2 MPa

> 2 MPa

> 2 MPa

> 2 MPa

> 2 MPa

> 2 MPa

> 2 MPa

> 2 MPa

> 2 MPa

28 gg > 45 MPa

1 g > 20 MPa 7 gg > 50 MPa 28 gg > 60 MPa 1 g > 4 MPa 7 gg > 6 MPa 28 gg > 8 MPa < 0,15 kgm-2h-0,5

1 g > 20 MPa 7 gg > 50 MPa 28 gg > 60 MPa 1 g > 6 MPa 7 gg > 10 MPa 28 gg > 12 MPa < 0,25 kgm-2h-0,5

1 g > 20 MPa 7 gg > 45 MPa 28 gg > 55 MPa 1 g > 6 MPa 7 gg > 8 MPa 28 gg > 10 MPa < 0,25 kgm-2h-0,5

< 0,5 kgm-2h-0,5

profondit media penetrazione < 5 mm

profondit media penetrazione < 5 mm

profondit media penetrazione < 5 mm

> 25 MPa

> 25 MPa

> 20 MPa

1. Le prestazioni sotto riportate sono ottenute con una consistenza di 170-180 mm secondo UNI EN 13395/1, in assenza di bleeding.

30

Applicazione di malta tixotropica ad espansione contrastata allaria EMACO FORMULA TIxO in accoppiamento con rete elettrosaldata, per il ripristino di travature in cemento armato

Applicazione a spruzzo di malta tixotropica ad espansione contrastata allaria, fibrorinforzata con fibre inorganiche flessibili EMACO FORMULA TIxOFIBER, per interventi di ripristino di elementi verticali in cemento armato

Applicazione di malta tixotropica, polimero modificata EMACO R955 con successiva protezione filmogena per intervento di ripristino di una diga

Applicazione a spruzzo di malta tixotropica ad espansione contrastata allaria, fibrorinforzata con fibre inorganiche flessibili EMACO FORMULA TIxOFIBER, per interventi di ripristino di pile su viadotto stradale

31

7.4 PRESTAZIONI MALTE E BETONCINI COLABILI


Requisiti EMACO UNI EN 1504-3 FORMULA Classe R4 FLOwFIBER2 Descrizione prodotto Malta colabile ad espansione contrastata in aria, fibrorinforzata con fibre inorganiche flessibili

EMACO EMACO FORMULA FORMULA REODINAMICO M13 REODINAMICO B14


Malta colabile, ad espansione contrastata in aria Betoncino colabile ad espansione contrastata in aria

EMACO SFR5

Malta colabile ad espansione contrastata in aria, fibrorinforzata con fibre metalliche rigide

Spessori di applicazione6 Caratteristiche espansive con maturazione in aria: - UNI 8148 modificata - Test di Inarcamento / Imbarcamento Prova di fessurabilit (O Ring test) Ritiro/espansione impediti, UNI EN 12617-4 Contenuto ioni cloruro, UNI EN 1015-17 Adesione al calcestruzzo, UNI EN 1542 su supporto di tipo MC 0,40 (avente rapporto a/c = 0,40) secondo UNI EN 1766 Resistenza alla carbonatazione accelerata, UNI EN 13295 Modulo elastico, UNI EN 13412 Compatibilit termica (cicli gelo disgelo con sali disgelanti) misurata come adesione UNI EN 1542 dopo i cicli previsti sulla UNI EN 13687-1 Compatibilit termica (temporali), misurata come adesione UNI EN 1542 dopo i cicli previsti sulla UNI EN 13687-2 Compatibilit termica (cicli a secco), misurata come adesione UNI EN 1542 dopo i cicli previsti sulla UNI EN 13687-4 Resistenza a compressione, UNI EN 12190 Resistenza a trazione per flessione, UNI EN 196/1 Assorbimento capillare misurato come coefficiente di assorbimento capillare, UNI EN 13057 Impermeabilit allacqua misurata come resistenza alla penetrazione dellacqua in pressione diretta, UNI EN 12390/8 Resistenza allo sfilamento delle barre dacciaio, RILEM-CEB-FIP RC6-78 Caratteristiche di tenacit, ASTM C1018 - Carico di prima fessurazione - Indice di tenacit

1-5 cm 1 g > 0,04 % Inarcamento

1-5 cm 1 g > 0,04 % Inarcamento

6-10 cm 1 g > 0,04 % Inarcamento

1-5 cm 1 g > 0,04 % Inarcamento

> 2 MPa < 0.05 % > 2 MPa

Nessuna fessura dopo 180 giorni > 2 MPa < 0.05 % > 2 MPa

Nessuna fessura dopo 180 giorni > 2 MPa < 0.05 % > 2 MPa

Nessuna fessura dopo 180 giorni > 2 MPa < 0.05 % > 2 MPa

Nessuna fessura dopo 180 giorni > 2 MPa < 0.05 % > 2 MPa

Specifica superata > 20.000 MPa > 2 MPa

Specifica superata

Specifica superata

Specifica superata

Specifica superata

28.000 ( 2.000) MPa 28.000 ( 2.000) MPa 30.000 ( 2.000) MPa 27.000 ( 2.000) MPa > 2 MPa > 2 MPa > 2 MPa > 2 MPa

> 2 MPa

> 2 MPa

> 2 MPa

> 2 MPa

> 2 MPa

> 2 MPa

> 2 MPa

> 2 MPa

> 2 MPa

> 2 MPa

28 gg > 45 MPa -

1 g > 25 MPa 7 gg > 55 MPa 28 gg > 65 MPa 1 g > 6 MPa 7 gg > 8 MPa 28 gg > 10 MPa < 0,25 kgm-2h-0,5 profondit media penetrazione < 5 mm > 25 MPa

1 g > 25 MPa 7 gg > 55 MPa 28 gg > 70 MPa 1 g > 4 MPa 7 gg > 6 MPa 28 gg > 7 MPa < 0,08 kgm-2h-0,5 profondit media penetrazione < 5 mm > 25 MPa

1 g > 25 MPa 7 gg > 55 MPa 28 gg > 70 MPa 1 g > 4 MPa 7 gg > 6 MPa 28 gg > 7 MPa < 0,1 kgm-2h-0,5 profondit media penetrazione < 5 mm > 25 MPa

1 g > 30 MPa 7 gg > 50 MPa 28 gg > 70 MPa 1 g > 10 MPa 7 gg > 13 MPa 28 gg > 16 MPa < 0,10 kgm-2h-0,5 profondit media penetrazione < 5 mm > 25 MPa

< 0,5 kgm-2h-0,5 -

> 20 KN I20 > 20

1. Le prestazioni sotto riportate sono ottenute con una consistenza di 170-180 mm secondo UNI EN 13395/1, in assenza di bleeding. 2. Le prestazioni riportate in tabella sono ottenute secondo UNI EN 13395/1 con limpasto a consistenza 250-260 mm in assenza di bleeding 3. Le prestazioni sotto riportate sono ottenute con: consistenza 240-250 mm, UNI EN 13395/1 in assenza di bleeding 4. Le prestazioni riportate in tabella sono ottenute secondo UNI EN 13395/1 con limpasto a consistenza consistenza S5, in assenza di bleeding. 5. Le prestazioni riportate in tabella sono ottenute secondo la UNI EN 13395/1 con limpasto a consistenza 190-200 mm in assenza di bleeding 6. Per le malte colabili e per i betoncini, spessori maggiori di applicazione possono essere raggiunti addizionando nella quantit e tipologia idonea, aggregato

Applicazione e finitura di betoncino ad espansione contrastata allaria EMACO FORMULA REODINAMICO B1, per il ripristino di orizzontamenti in cemento armato

Esempio di confezionamento di prodotti linea EMACO in sacconi per miscelazione in autobetoniera

Pompaggio di betoncino colabile ad espansione contrastata in aria, fibrorinforzata con fibre inorganiche flessibili, EMACO FORMULA FLOwFIBER, per il ripristino di una soletta su viadotto

Applicazione di malta colabile ad espansione contrastata in aria, fibrorinforzata con fibre metalliche rigide EMACO SFR, per il ripristino di giunti e di pavimentazioni soggette a carichi dinamici ed urti

33

7.5 PRESTAZIONI RASATURE


Requisiti UNI EN 1504-3 Classe R2 Descrizione prodotto EMACO R955 F1 Requisiti UNI EN 1504-3 Classe R3
-

EMACO FORMULA RASATURA1


Malta tixotropica, monocomponente, polimero modificata

EMACO R955 M1

Malta tixotropica, bicomponente, polimero modificata

Malta tixotropica, bicomponente, polimero modificata

Spessori di applicazione Contenuto ioni cloruro, UNI EN 1015-17 Adesione al calcestruzzo, UNI EN 1542 su supporto di tipo MC 0,40 (avente rapporto a/c = 0,40) secondo UNI EN 1766 Resistenza alla carbonatazione accelerata, UNI EN 13295 Modulo elastico, UNI EN 13412 Compatibilit termica (cicli gelo disgelo con sali disgelanti) misurata come adesione UNI EN 1542 dopo i cicli previsti sulla UNI EN 13687-1 Resistenza a compressione, UNI EN 12190 Resistenza a trazione per flessione, UNI EN 196/1 Assorbimento capillare misurato come coefficiente di assorbimento capillare, UNI EN 13057

< 0.05 % > 0.8 MPa

1-5 mm < 0.05 % 2 MPa

< 0.05 % > 1.5 MPa

1-3 mm < 0.05 % 2 MPa

5-15 mm < 0.05 % 2 MPa

> 0,8 MPa

Specifica superata

Specifica superata

Specifica superata

11.000 ( 2.000) MPa > 15.000 MPa 2 MPa > 1.5 MPa

16.000 ( 2.000) MPa 16.000 ( 2.000) MPa > 2 MPa 2 MPa

28 gg > 15 MPa -

1 g > 8 MPa 7 gg > 18 MPa 28 gg > 25 MPa 1 g > 2 MPa 7 gg > 4 MPa 28 gg > 6 MPa < 0,25 kgm-2h-0,5

28 gg > 25 MPa

1 g > 12 MPa 7 gg > 28 MPa 28 gg > 40 MPa 1 g > 4 MPa 7 gg > 7 MPa 28 gg > 8 MPa < 0,5 kgm-2h-0,5

1 g > 10 MPa 7 gg > 27 MPa 28 gg > 38 MPa 1 g > 2 MPa 7 gg > 5 MPa 28 gg > 7 MPa < 0,5 kgm-2h-0,5

< 0,5 kgm-2h-0,5

< 0,5 kgm-2h-0,5

1. Le prestazioni sotto riportate sono ottenute con una consistenza di 180-190 mm secondo UNI EN 13395/1, in assenza di bleeding.

Applicazione di rasatura tixotropica, polimero modificata EMACO R955F con successiva verniciatura protettiva su ponte ad arco

34

7.6 PRESTAZIONI MALTE E BETONCINI COLABILI RAPIDI PER APPLICAZIONI A BASSE TEMPERATURE
Requisiti UNI EN 1504-3 Descrizione prodotto EMACO FAST FLUID1
Malta a rapido indurimento, colabile, applicabile fino a temperature di 10 C

EMACO FAST FIBRE1


Malta cementizia a rapido indurimento, colabile, fibrorinforzata con fibre metalliche rigide, applicabile fino a temperature di 10 C

EMACO FAST TIxO1

EMACO FAST CONCRETE1


Betoncino a rapido indurimento, colabile, applicabile fino a temperature di 10 C

Malta a rapido indurimento, tixotropica, applicabile fino a temperature di 10 C

Spessori di applicazione Adesione al calcestruzzo, UNI EN 1542 su supporto di tipo MC 0,40 (avente rapporto a/c = 0,40) secondo UNI EN 1766 Impermeabilit allacqua misurata come resistenza alla penetrazione dellacqua in pressione diretta, UNI EN 12390/8 Impermeabilit allacqua misurata come coefficiente di assorbimento capillare, UNI EN 13057 Compatibilit termica (cicli gelo disgelo con sali disgelanti) misurata come adesione UNI EN 1542 dopo i cicli previsti sulla UNI EN 13687-1 Resistenza alla carbonatazione accelerata, UNI EN 13295 Modulo elastico, UNI EN 13412 Resistenza a compressione, UNI EN 12190*

> 2 MPa

1-15 cm > 2 MPa

1-15 cm > 2 MPa

1-15 cm > 2 MPa

5-20 cm > 2 MPa

Profondit media penetrazione < 5 mm < 0,1 kgm-2h-0,5 > 2 MPa

Profondit media penetrazione < 5 mm < 0,1 kgm-2h-0,5 > 2 MPa

Profondit media penetrazione < 5 mm < 0,1 kgm-2h-0,5 > 2 MPa

Profondit media penetrazione < 5 mm < 0,1 kgm-2h-0,5 > 2 MPa

< 0,5 kgm-2h-0,5 > 2 MPa

Specifica superata 28 gg > 60 MPa

Specifica superata

Specifica superata

Specifica superata

Specifica superata

29.000 ( 2.000) MPa 29.000 ( 2.000) MPa 29.000 ( 2.000) MPa 30.000 ( 2.000) MPa
>
3 ore 4 ore 8 ore 24 ore 7 gg 28 gg

-5C 5C 20C
8 12 20 50 65 85 15 20 30 55 65 85 20 35 40 60 70 85

>
3 ore 4 ore 8 ore 24 ore 7 gg 28 gg

-5C 5C 20C >


8 12 20 50 65 85 15 20 30 55 65 85 20 35 40 60 70 85 3 ore 4 ore 8 ore 24 ore 7 gg 28 gg

-5C 5C 20C
8 12 20 50 65 85 15 20 30 55 65 85 20 35 40 60 70 85

>
3 ore 4 ore 8 ore 7 gg 28 gg

-5C 5C 20C
8 12 20 65 80 10 18 30 50 70 85 25 40 50 60 70 85

24 ore 40

Resistenza a trazione per flessione, UNI EN 196/1 Resistenza allo sfilamento delle barre dacciaio, RILEM-CEB-FIP RC6-78 Indici di duttilit, ASTM C1018

Profondit media penetrazione > 5 mm -

1 g > 7 MPa 7 gg > 8 MPa 28 gg > 10 MPa > 25 MPa

1 g > 15 MPa 7 gg > 20 MPa 28 gg > 30 MPa > 25 MPa

1 g > 7 MPa 7 gg > 8 MPa 28 gg > 9 MPa > 25 MPa

1 g > 6 MPa 7 gg > 7 MPa 28 gg > 8 MPa > 25 MPa

carico di prima fessurazione > 30 KN; I5 > 5 I10 > 10 I20 > 20 Classe 1

Resistenza allabrasione

Classe 1

Classe 1

Classe 1

1. Le prestazioni sotto riportate sono ottenute con una consistenza di 210-220 mm secondo UNI EN 13395/1, in assenza di bleeding.

35

7.7 LEGANTI
MACFLOw1 MACFLOw FIBER2 MACFLOw SCC3

Descrizione prodotto

Legante espansivo indicato per il confezionamento di calcestruzzi a ritiro compensato e di boiacche espansive

Legante espansivo fibrorinforzato indicato per il confezionamento di calcestruzzi reoplastici a ritiro compensato

Legante espansivo per il confezionamento di calcestruzzi auto compattanti (SCC), privi di bleeding, a basso rapporto acqua/cemento

Espansione contrastata, UNI 8148 Adesione calcestruzzo, UNI EN 1542 Impermeabilit allacqua - in pressione, UNI EN 12390/8 - assorbimento capillare, UNI EN 13057 Resistenza alla carbonatazione accelerata, UNI EN 13295 Compatibilit termica (cicli gelodisgelo con sali disgelanti), UNI EN 13687/1 Resistenza ai solfati (15 cicli), ASTM C88 Resistenza allo sfilamento delle barre darmatura, RILEMCEB-FIP RC6-78 Modulo elastico, UNI 6556 Resistenza a compressione, UNI EN 12390/3 Resistenza a compressione, UNI EN 12390/3

1 g > 0,03 % > 1,5 MPa Profondit media penetrazione < 20 mm < 0,5 kgm-2h-0,5 Superata Superata

1 g > 0,04 % > 1,5 MPa Profondit media penetrazione < 20 mm < 0,5 kgm-2h-0,5 Superata Superata

1 g > 0,03 % > 1,5 MPa Profondit media penetrazione < 20 mm < 0,5 kgm-2h-0,5 Superata Superata

Nessun degrado > 15 MPa

Nessun degrado > 15 MPa

Nessun degrado > 15 MPa

30.000 ( 2.000) MPa 1 g > 20 MPa 7 gg > 35 MPa 28 gg > 50 MPa 1 g > 2 MPa 7 gg > 3 MPa 28 gg > 4 MPa

30.000 ( 2.000) MPa 1 g > 20 MPa 7 gg > 35 MPa 28 gg > 50 MPa 1 g > 2 MPa 7 gg > 3 MPa 28 gg > 4 MPa

30.000 ( 2.000) MPa 1 g > 20 MPa 7 gg > 45 MPa 28 gg > 65 MPa 1 g > 3 MPa 7 gg > 4 MPa 28 gg > 5 MPa

1. Ci si riferisce ad un cls confezionato con 400 kg/m3 MACFLOw, aggregati lavati, non gelivi, privi di impurit, non reattivi con gli alcali aventi Dmax = 25,4 mm, consistenza S5, UNI EN 12350/2, T = 20 C, Ur > 90 % 2. Ci si riferisce ad un cls confezionato con 400 kg/m3 di MACFLOw FIBER, aggregati lavati, non gelivi, privi di impurit, non reattivi con gli alcali aventi Dmax = 25,4 mm; consistenza S4, UNI EN 12350/2 in assenza di bleeding; T = 20 C, Ur > 90 % 3. Ci si riferisce ad un cls confezionato con 520 kg/m3 MACFLOw SCC, aggregati lavati, non gelivi, privi di impurit, di idonea curva granulometrica, non reattivi con gli alcali aventi Dmax = 25,4 mm, Consistenza SCC secondo UNI 11041 fluidit > 600 mm, T = 20 C, Ur > 90 %

Applicazione di calcestruzzo a ritiro compensato realizzato con legante espansivo MACFLOw per il ripristino di solette

36

7.8 PRESTAZIONI PROTETTIVI SUPERFICIALI


Requisiti UNI EN 1504-2 Descrizione prodotto MASTERSEAL FORMULA AC MASTERSEAL FORMULA PU MASTERSEAL 215 MASTERSEAL 314 MASTERSEAL 325

Protettivo elastomerico acrilico allacqua

Protettivo elastomerico poliuretanico a solvente

Protettivo poliuretanico a solvente

Protettivo monocomponente a base di metacrilati in solvente 50-100 m > 3 MPa (rottura di tipo A per mancata coesione del substrato)

Protettivo acrilico allacqua

Spessore film secco Adesione al calcestruzzo, UNI EN 1542 su supporto di tipo MC 0,40 (avente rapporto a/c = 0,40) secondo UNI EN 1766

> 0.8 MPa

200-400 m > 2,5 MPa (rottura di tipo A/B per mancata adesione tra il substrato e primo strato del protettivo)

200-400 m > 3 MPa (rottura di tipo A per mancata coesione del substrato)

100 m > 3 MPa (rottura di tipo A per mancata coesione del substrato)

200 m > 1 MPa (rottura di tipo A/B per mancata adesione tra il substrato e primo strato del protettivo) Sd < 1,4 m ( < 700)

Permeabilit al vapore acqueo, UNI EN ISO 7783/1: spessore di aria equivalente Impermeabilit allacqua misurata come coefficiente di assorbimento capillare, UNI EN 1062/3 Permeabilit alla CO2, UNI EN 1062/6: spessore di aria equivalente Crack bridging ability statico (23 C) con spessore del rivestimento 300 m, UNI EN 1062/7

Per la Sd < 0,2 m condizione ( < 1000) di permeabilit: Sd > 5 m < 0,1 kgm-2h-0,5 < 0,09 kgm-2h-0,5

Sd < 1,2 m ( < 6000)

Sd > 100 m ( < 100.000)

Sd < 3,2 m ( < 32.000)

< 0,01 kgm-2h-0,5 (impermeabile ai cloruri) Sd > 140 m ( < 700.00)

< 0,05 kgm-2h-0,5

< 0,07 kgm-2h-0,5

< 0,1 kgm-2h-0,5

Sd > 50 m

Sd > 110 m ( < 550.00)

Sd > 550 m ( < 5.500.000)

Sd > 250 m ( < 2.500.000)

Sd > 240 m ( < 1.200.000)

A1 (cavillature > 0,1 mm)

A1 (cavillature > 0,1 mm) B1 (100 cicli, 0,03 Hz con movimento fessura di 0,05 mm a partire da una fessura iniziale di 0,1 mm) 20 Nm, Classe III < 700 mg

Resistenza allimpatto, UNI EN ISO 6272 Resistenza allabrasione, UNI EN ISO 5470/1 (carico 1000 g mola abrasiva H22/1000 cicli) misurata come perdita di peso Compatibilit termica (cicli gelo - disgelo con sali disgelanti) misurata come adesione UNI EN 1542 dopo 50 cicli UNI EN 13687/1 su supporto di tipo MC 0,40 avente rapporto a/c = 0,40 secondo UNI EN 1766 Resistenza allesposizione agli agenti atmosferici artificiali (radiazioni UV ed umidit relativa), UNI EN 1062/11 dopo 2000 ore di intemperie artificiali

5 Nm, Classe I < 7100 mg

< 250 mg

Per i sistemi flessibili non soggetti a traffico > 0,8 MPa Per i sistemi rigidi senza traffico: > 1 MPa Nessun rigonfiamento, nessuna fessurazione, nessuna scagliatura

> 2,5 MPa (rottura di tipo A/B per mancata adesione tra il substrato e primo strato del protettivo) Nessun rigonfiamento, nessuna fessurazione, nessuna scagliatura

> 2,5 MPa (rottura di tipo A per mancata coesione del substrato)

> 2,5 MPa (rottura di tipo A per mancata coesione del substrato)

> 2,5 MPa (rottura di tipo A per mancata coesione del substrato)

> 1 MPa (rottura di tipo A/B per mancata adesione tra il substrato e primo strato del protettivo) Nessun rigonfiamento, nessuna fessurazione, nessuna scagliatura

Nessun rigonfiamento, nessuna fessurazione, nessuna scagliatura

Nessun rigonfiamento, nessuna fessurazione, nessuna scagliatura

Nessun rigonfiamento, nessuna fessurazione, nessuna scagliatura

37

Applicazione di protettivo metacrilato a solvente MASTERSEAL 314, per la protezione di barriere in calcestruzzo

Applicazione di protettivo elastomerico, acrilico allacqua MASTERSEAL FORMULA AC, per la protezione di una torre per telecomunicazioni

Applicazione di protettivo poliuretanico a solvente MASTERSEAL 215, per la protezione di pila e impalcato anche con colorazioni su richiesta

Particolare dellapplicazione di un primer: infatti fondamentale applicare il promotore di adesione prima della verniciatura protettiva al fine di ottenere la migliore adesione ed il migliore effetto estetico

Applicazione di protettivo elastomerico, poliuretanico ad elevata protezione MASTERSEAL FORMULA PU, per la protezione di infrastrutture in c.a.

8. I servizi per i progettisti


La moderna ingegneria dei materiali non pu non tenere conto del modo di progettare e di costruire. BASF mette a disposizione dei Progettisti strumenti fondamentali, quali: DOCUMENTAZIONE TECNICA, comprensiva di schede tecniche, certificazioni, bibliografia; SERVIZIO DI CONSULENZA, BASF mette a disposizione dei propri clienti, Professionisti qualificati con cui colloquiare ed ottenere soluzioni personalizzate ai pi disparati problemi strutturali; VOCI DI CAPITOLATO E ANALISI PREZZI per poter riportare le informazioni corrette allinterno dei documenti amministrativi e di contabilit, al fine di assicurare che il progetto corrisponda perfettamente con la realizzazione finale; ASSISTENZA TECNICA per assistere e supportare imprese e direzione lavori al meglio sia durante le fasi applicative che nelle fasi di studio e qualifica dei materiali; SOFTwARE MBRACE-MBAR per la verifica a flessione di sezioni in c.a. rettangolari a T e a doppio T riparate con malte Emaco (e rinforzate con FRP). Con questo strumento le verifiche a flessione sono condotte in modo molto semplice. Il software caratterizzato da una verifica sperimentale diretta che garantisce, soddisfacendo tutti i requisiti previsti, un fattore di sicurezza sempre maggiore di 1.5 nei riguardi della reale crisi strutturale.

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