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IMPIANTI

IDRAULICI

CHRISTIAN PESSEY
MARCEL GUEDJ
con la collaborazione
di Anne Laurence
e di Jean-Marie Louis

ULISSEDIZIONI
INDICE
L'acqua in casa - 9
L'erogazione - 10
La distribuzione - 19
Gli scarichi - 22
Le canalizzazioni - 24
Materiali e accessori - 25
Le installazioni in rame - 30
Le installazioni in PVC pressato - 42
Le installazioni con kit - 46
Gli scoli in PVC - 48
Lo scolo delle acque piovane - 54
Le canalizzazioni interrate - 55
Il pozzo nero - 56
La fossa settica - 58
I sanitari - 71
I sanitari - 71
I rubinetti - 77
Gli scarichi - 82
Le riparazioni - 103
La manutenzione dello
scalda-acqua a gas - 104
I rubinetti - 106
Le perdite - 110
La stappatura
delle canalizzazioni - 114
La protezione contro il gelo - 116
Glossario - 121
Indice analitico - 125
L'acqua in casa

L'ACQUA IN CASA
Così come l'elettricità, l'acqua corrente
è parte integrante del comfort in una casa moderna.
Ogni interruzione nell'erogazione diventa
una vera catastrofe,
il più piccolo intasamento mette in crisi:
il che dimostra l'importanza dell'acqua in casa.

Non molto tempo fa, si andava a prendere la saldatura, che è temuta (peraltro senza
l'acqua al pozzo. Nelle case borghesi del secolo ragione) dal dilettante. Al contempo, gli
XIX ci si doveva accontentare di un unico punto apparecchi si perfezionano. La rubinetteria, in
di acqua per piano. particolare, si rinnova con l'apparizione dei
In campagna, l'approvvigionamento idrico miscelatori termostatici, gli apparecchi sanitari si
generalizzato è, in diverse regioni, molto abbelliscono, diventando elementi di
recente. arredamento nel bagno, ormai "stanza da vivere";
Però, come vivere oggi senza il rubinetto infine, i problemi di depurazione si risolvono, con
dell'acqua calda, senza doccia né vasca, la comparsa di nuovi dispositivi, come le
senza lavatrice né lavastoviglie? microstazioni o le fosse biologiche.
Considerata ieri elemento "di igiene corporea",
oggi l'acqua costituisce il comfort minimo.
L'età "del piombo" si è compiuta negli Nello s t e s s o t e m p o , l'installazione si ar-
anni '50, lasciando il posto a quella del rame, ricchisce e si estende nella casa, c o -
materiale universalmente utilizzato da allora in stringendo a un'attenzione particolare e
poi per le condotte di erogazione. a interventi più frequenti che, per forza di
Negli anni 70, la ghisa e l'acciaio, ancora cose, portano il privato a interessarsi da
utilizzati per le tubazioni di scarico, vicino di problemi idraulici. C o n s i d e r a n -
hanno subito la concorrenza sempre più do l'impianto nel s u o insieme, dall'ero-
forte delle materie plastiche: il policloruro di gazione fino allo scarico, queste pagine
vinile (PVC) e il polietilene si diffondevano offrono una visione globale dei problemi
sempre più. Per tanto tempo i tubi di plastica che p u ò incontrare un idraulico dilettan-
sono stati relegati alla funzione di scarico, ora t e , sia nel settore dell'installazione (tec-
fanno concorrenza al rame anche nel settore nica e scelta degli apparecchi) sia in
dell'installazione sotto pressione. quello della riparazione. Sarà così p o s s i -
Questa evoluzione comporta una bile a n c h e farsi capire più facilmente dal
semplificazione delle installazioni, poiché personale specializzato per ottenere ciò
l'incollatura sostituisce progressivamente che si vuole... al prezzo più giusto.
L'acqua in casa

L'erogazione possiede un p o z z o , sul c o s t o reale d e l -


l'acqua e non scegliere s i s t e m a t i c a m e n -
L'acqua non è c o m e il gas o l'elettricità, t e l'acqua " d i città".
la cui erogazione è assicurata da organi-
s m i statali c h e ne d e t e n g o n o il m o n o p o - Le o p e r e di urbanizzazione, il riforni-
lio. Nelle case singole, talvolta, l'utente m e n t o tramite rete c o m u n a l e o intercomunale
p u ò scegliere tra una rete di erogazione
p u b b l i c a , assicurata da una ditta privata,
e un'erogazione propria tramite un p o z -
zo. Se non esiste c o n c o r r e n z a tra diver- Sotto: manometro disposto dopo un riduttore.
se c o m p a g n i e idriche, c h e p e r m e t t e r e b - Qui a fianco: il pozzo (sotto) costituisce ancora
il mezzo di erogazione di numerose installazioni
be all'utente di fare una scelta tra più
nell'ambiente rurale. È collegato a una pompa
fornitori, ci si deve interrogare, q u a n d o si (in alto) e ad un pallone di pressione.

10
L'acqua in casa

è quasi sempre assicurato fino a casa o nelle


vicinanze.
Il contatore può essere situato al limite della
proprietà, nel qual caso, il trasporto dell'acqua
fino a casa compete a voi.
Quando comprate una casa isolata in un
comune che possiede una rete d'erogazione
idrica, informatevi sulle possibilità di collegarvi
alla rete: l'amministrazione non è infatti
obbligata ad effettuare il collegamento: le spese
di allacciamento alle condotte vicine competono
a voi e il costo dei lavori può essere altissimo
L'acqua in casa

L'acqua di p o z z o . Appartiene di solito al


proprietario del terreno dove il pozzo è
scavato. N o n d i m e n o , questi non può i n -
terrompere o deviare una vena che rifor-
nisce altri abitanti. Il rifornimento di una
casa, con l'acqua di un pozzo, è possibi-
le solo se l'acqua è adatta al c o n s u m o .
Fatela analizzare prima di usarla. Se non
è potabile, potete c o m u n q u e utilizzarla
per annaffiare il giardino o lavare la m a c -
china, quindi una p o m p a è sempre utile.

A fianco: pompa di superficie e dispositivo di


spartizione (sotto) per l'annaffiatura del giardino.

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L'acqua in casa

Schema che illustra le diverse soluzioni per ri-


fornire un'istallazione con una pompa.
A c q u a in pressione

Differenti tipi di elettropompa in funzione per di-


versi casi di aspirazione: 1. Pompa immersa
semplice. 2. Pompa monocellulare di immissio-
ne. 3 e 4. Pompe multicellulari immerse. 5. Pom-
pa multicellulare sommersa (doc. Leroy-Sommer).

Q u a l u n q u e sia il t i p o di p o m p a utilizzato,
la pressione costante necessaria a l l ' i m -
pianto d o m e s t i c o è garantita dall'instal-
lazione di un serbatoio, riempito sotto
pressione di 2 o 3 bar. Un contatore fa
scattare la p o m p a man m a n o che si usa
la riserva.
L'acqua in casa

Le diramazioni del c o n t a t o r e . Nelle - Il contratto. Si effettua tra "una c o m -


case singole o q u a n d o il c o m u n e (o un pagnia idrica" privata o consorzio inter-
consorzio comunale) p r o c e d e alla siste- c o m u n a l e o c o m u n e e utente e precisa
mazione di una rete di distribuzione le condizioni di rifornimento d ' a c q u a p o -
d ' a c q u a potabile, il contatore degli utenti tabile. Il prezzo dell'acqua è quasi s e m -
3
è installato sul confine della proprietà. La pre espresso in m . Al canone si aggiun-
contrattazione permette in genere di ot- ge ovviamente il c o n s u m o , c o n prezzo
tenerne l'installazione il più vicino p o s s i - forfettario fino a un certo v o l u m e , poi fat-
3
bile all'abitazione, anche se non si tratta turato al m . La lettura si effettua sul
assolutamente di un o b b l i g o . Bisogna contatore c h e , di solito, appartiene alla
c o m u n q u e procedere al collegamento c o m p a g n i a , ma di cui siete responsabili.
tra c o n t a t o r e e abitazione, c o n lavori che Siete tenuti, tra l'altro, a proteggerlo
sono a vostro totale carico. Tuttavia, p o - contro il gelo, il che non è sempre facile
tete approfittare della presenza d e l l ' i m - q u a n d o , c o m e spesso capita, è p o s t o a l -
presa c h e realizza i lavori per il c o m u n e , l'esterno, in un foro nel c e m e n t o armato.
per evitare di pagare il c o s t o s e m p r e alto Il c o n t a t o r e deve ovviamente essere
dello s p o s t a m e n t o della spalatrice. s e m p r e accessibile agli addetti del-

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L'acqua in casa

I 2

1. Scavo di una trincea con macchina spalatrice.


2. La trincea principale fiancheggia l'edificio dal
foro del contatore.
3. Tubo di rifornimento in polietilene.
4. I collegamenti e le diramazioni sono realizzati
con raccordi di rame.

La compagnia (si c o m p r e n d e perciò il


vantaggio di situarlo al confine della proprietà).

- Il prezzo dell'acqua. Può variare da luogo a


luogo, ma tutti pensano che il prezzo dell'acqua
sia, quasi ovunque, alto. Dipende in parte
3
dall'entità degli impianti necessari per assicurare
il rifornimento, dalla necessità di effettuare conti
controlli-qualità (sarebbe tollerabile che l'acqua
non fosse potabile, anche solo per un'ora?) dal
costo, sempre più alto dei trattamenti legati
all'inquinamento crescente, infine, dalla
manutenzione e dall'adeguamento di una rete
che risale, in molte regioni, a più di mezzo

Per ottenere una conduttura completa in ambiente


rurale, è meglio chiamare un'impresa specializzata
nello scavo delle trincee piuttosto che sprecare
tempo a scavarle a mano. 4
L'acqua in casa

1 2

3 4

5 6

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L'acqua in casa

1. Collegamento della saracinesca generale di


partenza che comprende un rubinetto di spurgo
generale.
2. Srotolamento del tubo nella trincea.
3 e 4. Collocazione d'un raccordo di prolunga
che comprende due dadi filettati esternamente,
due bocchettoni con flange, giunti, distanziatori
e un manicotto che si avvita.
5. Collocazione di un tubo diramatore a T.
6. Montaggio di una saracinesca all'estremità di
un tubo diramatore.

- I lavori. Potete rivolgervi a u n ' i m p r e s a 7


che scaverà le trincee e p o s e r à le t u b a -
zioni per portare l'acqua fino a casa nei
punti desiderati, da dove l'idraulico c o -
mincerà a lavorare.
Potete tuttavia limitarvi a far eseguire le
trincee (difficili da scavare da soli) da
un'impresa, per poi incaricarvi del resto
dei lavori.

- La conduttura. Si utilizzano ormai t u b i


di polietilene nero che presentano n u m e -
rosi vantaggi. A differenza delle tubature
metalliche, questi sono inalterabili e
quindi n o n si c o r r o d o n o . S o n o a b b a -
stanza flessibili da evitare l'impiego di
curve o raccordi. La resistenza m e c c a n i -
ca è soddisfacente, il che limita c o n s i d e -
8
revolmente i rischi di perforazioni casuali.
Infine, sono poco costosi, vantaggio
non trascurabile. 7. Il diramatore di polietilene si ferma al livello
del muro della casa.
8. I raccordi e i diramatori di rame saranno in-
terrati, evitando rischi di corrosione.
- I raccordi. Benché esistano raccordi di plastica,
si utilizzano soprattutto raccordi metallici che
garantiscono un collegamento meccanico
migliore.
Si trovano raccordi di acciaio o rame. dei giunti e un m a n i c o t t o filettato all'in-
È preferibile usare i secondi, relativamente cari, terno c h e assicura, per avvitamento, il
ma più resistenti alla corrosione, che è intensa, c o l l e g a m e n t o tra i due t u b i . Stringendo
quando il raccordo è interrato e internamente in correttamente i bulloni e il manicotto si
continuo contatto con l'acqua. assicura un'impermeabilità perfetta.
A q u e s t o raccordo di collegamento s e m -
Un raccordo di collegamento compren- plice, bisogna aggiungere i raccordi dira-
de due bulloni cavi infilati alle due estremità per matori a T e i raccordi a saracinesca (val-
unire due bocchettoni con flangia, che si mettono vola a saracinesca) che p o s s o n o essere
all'estremità dei tubi, distribuiti nell'impianto.
L'acqua in casa

11 2

1. Apertura di un foro di protezione di una sara-


cinesca diramatrice.
2. Copertura della trincea con sabbia, poi con
terra.

- L'impianto. C o m i n c i a t e c o n la v a l u - in un foro nel c e m e n t o armato (che


tazione, più precisa possibile, della si p u ò facilmente fare da sé) permette un
misura del t u b o di cui avete b i s o g n o , frazionamento dell'impianto, m o l t o prati-
e del n u m e r o di raccordi necessario e co per la realizzazione dei lavori o d u r a n -
di quali tipi. All'inizio dell'impianto, cioè te le riparazioni. In q u e s t o m o d o è p o s s i -
i m m e d i a t a m e n t e d o p o il c o n t a t o r e , d o - bile isolare alcuni a p p a r e c c h i , senza t o -
vete, in particolare, mettere una saraci- gliere l'acqua.
nesca principale e un rubinetto di scari-
co per spurgare le c o n d u t t u r e se è n e - - Lo schema dell'installazione. Il percor-
cessario. so da seguire per l'installazione delle
La c o n d o t t a principale dev'essere inter- c o n d u t t u r e , quasi s e m p r e chiaro, può i n -
rata di almeno 60 cm o a 1 m di p r o f o n - durre a trascurare il p r o g e t t o di installa-
dità nelle z o n e in cui p o s s o n o passare zione. Non conviene: un p r o g e t t o per-
a u t o m o b i l i . Mettete uno strato di sabbia m e t t e s e m p r e di prevedere meglio le dif-
sotto la c o n d o t t a , e ricopritela nello stes- ficoltà naturali che p o t r e b b e r o presen-
so m o d o . Mettete un dispositivo segna- tarsi, garantisce il p e r c o r s o logico delle
letico (rete metallica rossa, c o c c i o di t e - c o n d u t t u r e , m a s o p r a t t u t t o permette,
gola o mattone) prima di coprire di terra d o p o l'installazione, di ritrovare la loro
la trincea. Eviterete così c h e la c o n d o t t a ubicazione, il c h e faciliterà eventuali ri-
v e n g a b u c a t a durante un ulteriore s c a v o . parazioni e permetterà di evitare che si
Badate c h e la t u b a z i o n e di arrivo dell'ac- b u c h i una c o n d o t t a d ' a c q u a durante gli
q u a n o n sia vicino a un c o n d o t t o elettri- scavi (anche se avrete m e s s o un d i s p o -
c o , interrato a m e n o di 20 c m . sitivo segnaletico). Tale s c h e m a può a n -
Una c o n d u t t u r a c h e scorre l u n g o un e d i - c h e essere realizzato in seguito.
ficio p e r m e t t e la distribuzione s u c c e s s i - Esso deve indicare il p e r c o r s o seguito, le
va d e l l ' a c q u a , in funzione delle diverse diramazioni, il diametro delle c o n d o t t e ,
stanze della casa. Una saracinesca, situata la p r o f o n d i t à alla quale s o n o interrate.

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L'acqua in casa

La distribuzione chiedere una pressione superiore alla


c o m p a g n i a idrica o all'ufficio tecnico del
A partire dal contatore o dalla diramazio- c o m u n e o del consorzio intercomunale.
ne principale, l'acqua è incanalata verso Talvolta, l'utente deve fare fronte a una
i diversi apparecchi sanitari o c o n s u m a - pressione eccessiva: in tal caso si d o -
tori d ' a c q u a (lavatrice, per esempio), tra- vranno posizionare un riduttore e un m a -
mite c o n d o t t e di diametri diversi. In pas- nometro d o p o la saracinesca generale
sato in p i o m b o , oggi sono quasi sempre che segue il contatore (v. p a g . 10).
in rame e da qualche t e m p o in PVC rigi- Le installazioni rifornite a u t o n o m a m e n t e
do. Una buona distribuzione dipende da per mezzo di una p o m p a , c o n uno stoc-
alcuni fattori. caggio intermedio di un serbatoio, svi-
2
luppano una pressione da 2 a 8 kg/cm .
La pressione. L'acqua erogata dalla Il riduttore e il manometro sono necessari
rete p u b b l i c a dispone, al contatore, di per regolare la pressione: una pressione
una pressione di 3 bar, normalmente t r o p p o bassa non permette il rifornimen-
sufficiente per rifornire una casa singola to dei rubinetti e degli apparecchi ubicati
di 2 piani. Se questa non basta, potete ai piani superiori; una pressione t r o p p o
L'acqua in casa

20
L'acqua in casa

forte potrebbe danneggiare gli apparec-


chi, in particolar m o d o le guarnizioni dei
rubinetti.

3
La portata. È la quantità di litri o m che
passano in una tubazione in un periodo
determinato: secondo, minuto, ora. La
portata dipende dal diametro delle t u b a -
zioni: una condotta di 20 mm di diametro
3
interno, avrà una portata di 0,8 m all'o-
ra, mentre una condotta di 50 mm avrà
3
una portata di 8 m all'ora, dieci volte di
più.
Il diametro delle c o n d o t t e di un'installa-
zione deve quindi tenere c o n t o del biso-
gno di acqua di ogni apparecchio.
Lavandino, lavabo, bidet, lavatrice o la-
vastoviglie: 10 mm di diametro interno.
Corona di tubo di copertura.
Bagno con doccia, cucina c o n lavatrice:
12 m m .
Bagno con vasca: da 14 a 16 m m .
WC: 8 m m .

Lo schema dell'impianto.
Prima di cominciare i lavori di installazione veri e
propri,occorre realizzare uno schema teorico
che vi permetterà di prevedere con relativa
esattezza il materiale occorrente.
Metterete poi il progetto alle condizioni reali
d'installazione in rapporto alle caratteristiche dei
luoghi. per trattare l'acqua (addolcitore), preve-
detene la collocazione all'origine dell'im-
Coglierete l'occasione per misurare l'installazione pianto subito d o p o il contatore, in un
e avere la lunghezza totale delle tubazioni da punto che si possa raggiungere agevol-
comprare, gli eventuali raccordi necessari, quindi mente per facilitare le operazioni di m a -
il numero di saracinesche indispensabili per nutenzione.
suddividere alcune parti.
Se la vostra casa possiede più piani, bisognerà - Il trattamento dell'acqua. Si impone
realizzare una "colonna verticale", tubatura di q u a n d o l'acqua è t r o p p o "dura", cioè
grande sezione dalla quale si dirameranno gli altri con un contenuto di bicarbonato di cal-
tubi verso le stanze o gli apparecchi. cio t r o p p o alto.
Questa colonna è ormai quasi sempre realizzata Il calcare, depositandosi, rischia di d a n -
in rame, con sezione 16/18mm, il che garantisce neggiare rapidamente l'impianto e gli a p -
una portata sufficiente ai diversi piani della casa. parecchi, otturando le tubazioni, le sara-
cinesche e le resistenze (per esempio
Le diramazioni saranno realizzate con tubi da della lavatrice).
14/16 mm che verranno collegati con tubi di
La durezza dell'acqua si esprime in "tito-
diametri inferiori che alimentano gli apparecchi
lo idrometrico" (TH). Da 0 a 10° TH l'ac-
sanitari.
qua è considerata dolce; da 10 a 15° è
mediamente dura, da 15 a 25° è dura,
Se prevedete di inserire un dispositivo
sopra i 25° è molto dura. L'addolcitore è
necessario oltre i 15°.
L'acqua in casa

1 2

Gli scarichi 1. Preparazione di raccordi e di tubi di rame di


grande diametro.
2. Colonna d'acqua tradizionale di cemento-
Costituiscono il c o m p l e m e n t o naturale
amianto.
delle c o n d o t t e di erogazione, poiché 3. Tubo di grondaia e scarico delle acque piova-
hanno il c o m p i t o di smaltire l'acqua ero- ne verso la fognatura.
gata.
Dato il c o n s u m o reale di acqua, si scari-
ca t a n t a acqua quanta ne è stata ricevu-
ta o attinta.
La rete di c o n d o t t e per gli scarichi è
quindi molto simile a quella dell'eroga-
zione e della distribuzione. La ventilazione. Lo scorrimento violento
dell'acqua nelle c o n d o t t e di scarico e
Si distinguono:
nella c o n d o t t a verticale crea un effetto
- le a c q u e piovane, che risultano dallo stantuffo e quindi un risucchio d'aria,
scorrimento delle acque delle precipi- c h e potrebbe disattivare il sifone dei d i -
tazioni sui tetti e c h e v e n g o n o scarica- versi apparecchi.
te nelle grondaie e nei tubi di scarico; Per evitare questo f e n o m e n o , si colloca
- le acque di scarico d o m e s t i c o che una colonna, detta di ventilazione s e -
provengono da lavandini, lavabi, d o c - condaria che porta l'aria i m m e d i a t a m e n -
ce, vasche da bagno, bidet, lavatrici; te d o p o i sifoni.
- le a c q u e nere, che e s c o n o dai W C . La tubazione c h e costituisce questa c o -
Le installazioni collegate c o n la f o g n a t u - lonna deve avere un diametro uguale a l -
ra hanno un c o n d o t t o di scarico unico in la m e t à di quello della tubazione che
cui p o s s o n o essere convogliate tutte le viene ventilata, c o m u n q u e un minimo di
acque. 30 m m .
Le installazioni collegate c o n una fossa Una tubazione detta di ventilazione pri-
biologica devono possedere reti distinte maria svolge un ruolo identico al livello
per le acque nere e le a c q u e bianche (v. del t u b o verticale principale dell'impianto.
pag. 58); tale tipo di scarico e depurazio- In casi di reti separate, acque bianche - acque
ne delle acque si trova soltanto in c a m - nere, gli apparecchi delle prime
pagna, unicamente nelle case singole. s o n o collegati alla ventilazione verticale;
Le a c q u e piovane s o n o generalmente i WC alla ventilazione primaria.
convogliate direttamente nei canali o nei Le ventilazioni devono avere tutte lo
pozzetti di scolo. s b o c c o sul tetto.

22
L'acqua in casa

Depurazione con fossa settica e filtro orizzontale:


1. Fossa settica. 2. Ventilazioni. 3. Filtro orizzontale. 4. Controllo di prelevamento.
Le canalizzazioni

LE CANALIZZAZIONI
Qualunque sia l'uso a cui sono destinate,
sia per l'alimentazione,
che per lo scarico dell'acqua,
le canalizzazioni sono la parte essenziale
di un'installazione sanitaria.
Piombo, acciaio, rame, guaina metallo-plastica,
policloruro di vinile (PVC), ghisa, grès,
amianto-cemento sono i materiali più utilizzati
per la loro fabbricazione.

24
Le canalizzazioni

1 2

Materiali e accessori
il p i o m b o . Fu per molto t e m p o il m a t e -
riale più utilizzato per l'alimentazione e
per lo scarico dell'acqua. Insensibile alla
corrosione, malleabile a bassa t e m p e r a -
tura, presentava c o m e unico inconve-
niente un peso elevato e un c o s t o s u p e -
riore a quello del t u b o di rame, la cui f a b -
bricazione industriale ha o r a permesso
di abbassare considerevolmente il prez-
zo. Poiché parecchi impianti s o n o stati
realizzati in p i o m b o , potreste trovarvi
nella condizione di effettuare delle ri-
parazioni su questo tipo di materiale
(v. p a g . 113). Il p i o m b o è v e n d u t o in c o n -
fezioni di 10 m c o n i seguenti diametri:
3
13/17 o 19, 2 0 / 2 4 o 2 6 , 2 5 / 3 0 o 32, 3 0 /
35 o 3 7 , a s e c o n d a che si tratti di p i o m -
1. Utilizzo di rame ricotto per l'installazione di
bo di t i p o leggero o pesante.
un pannello solare.
2. Il PVC è il materiale più utilizzato per i canali
Il r a m e . È il materiale attualmente più di scolo.
3. Le canalizzazioni morbide servono per le in-
utilizzato nelle tubazioni per l'alimentazione. Gli
stallazioni complementari.
scarichi dell'acqua sono raramente in rame,
soprattutto dopo l'introduzione del PVC in questo
campo.
Il rame viene venduto in barre rigide di 3-5 m
(rame trafilato) o in confezioni di 10 m (rame I diametri più c o m u n i s o n o : 8/10, 10/12,
ricotto), malleabili e dunque facilmente 12/14, 14/16, 16/18, 18/20, 2 0 / 2 2 , 2 2 /
curvabili. 24, i primi tre s o n o i più utilizzati per le
installazioni domestiche.

Il P V C rigido. Fino a p o c o t e m p o fa d e -
Nella pagina a lato: riscaldamento dell'estremità
di un tubo per la realizzazione di un allacciamento stinato agli scarichi, ora viene impiega-
tramite collare ribattuto. to nel c a m p o dell'alimentazione dell'ac-
Le canalizzazioni

La saldatura a u t o g e n a

Alcuni metalli (l'acciaio in particolare)


p o s s o n o essere saldati senza l'ap-
p o r t o di metallo di c o m p l e m e n t o . È
necessario c h e la t e m p e r a t u r a sia
sufficientemente elevata (3000° c o m e
minimo) affinché l'assemblaggio av-
v e n g a per fusione del metallo delle
d u e parti da unire.
Ciò si ottiene c o n un cannello di tipo
ossi-acetilenico od o x y k y r è n e o c o n
una saldatura elettrica. In entrambi i
casi la sbarretta di saldatura serve
u n i c a m e n t e per favorire la reazione.

I tubi in acciaio galvanizzato sono assemblati di poliestere, le canalizzazioni m o r b i d e


tramite intaglio e saldatura ad alta temperatura. v e n g o n o utilizzate per r a c c o r d a r e i sani-
tari.
I collegamenti si fanno tramite raccordi
metallici avvitati a giunti in fibra.
q u a , essenzialmente per i vantaggi nel-
l'incollatura, c h e garantisce ormai una Le canalizzazioni in acciaio galvaniz-
perfetta tenuta dei r a c c o r d i . z a t o . Generalmente impiegati nelle i n -
Il P V C " p r e s s a t o " è di c o l o r e marrone stallazioni di riscaldamento centrale, i
s c u r o , a differenza di quello destinato t u b i in acciaio, q u a n d o v e n g o n o galva-
agli scarichi c h e è blu o grigio. nizzati, p o s s o n o essere utilizzati per l'ali-
I t u b i in PVC pressato e s i s t o n o negli mentazione nelle installazioni sanitarie.
stessi diametri di quelli in rame. I diametri più usati s o n o : 12/17, 1 5 / 2 1 ,
2 0 / 2 7 , 2 6 / 3 4 , 3 3 / 4 2 . L'assemblaggio av-
Le canalizzazioni m o r b i d e . General- viene tramite raccordi avvitati o per sal-
m e n t e in c a u c c i ù rivestito di una treccia d a t u r a ad alta t e m p e r a t u r a .

D I A M E T R O D E L L E T U B A Z I O N I E PORTATA DEI SANITARI

Apparecchi Diametro Portata

Acquaio 14/16 m m 12 l / m n

Lavandino 10/12 m m 6 l/mn

Bidet 10/12 m m 6 l/mn

WC 10/12 m m 6 l/mn

Doccia, bagno 16/18 m m 15 l/mn

Presa d'acqua 14/16 mm 12 l/mn

Rubinetto est. 20/27 mm 4 0 l/mn

26
Le canalizzazioni

I raccordi. Benché i tubi in rame possano


essere assemblati senza alcun elemento di
collegamento (v. pag. 30), li si unisce sovente sia
tramite raccordi da saldare, sia tramite raccordi a
vite (biconici, a giunti o a rondelle).
I raccordi da saldare permettono di realizzare
un impianto completo tramite semplice brasatura,
sovente rifiutata dal dilettante, ma in realtà assai
facilmente realizzabile con un minimo d
materiale (v. da pag. 38 a 41).
Questi raccordi esistono in tutti i diametri più
usati e in tutte le forme necessarie: manicotti
terminali, gomiti, T, croci, distributori a Y e tappi.
I raccordi a vite assicurano questi stessi
collegamenti, ma senza alcuna saldatura.
Essi incontrano il favore del dilettante che si
accorgerà presto del loro prezzo elevato, che 1
incide considerevolmente in un impianto.
Alcuni collegamenti impongono un collare
ribattuto, altri no (biconici, giunti metallici).

1. Insieme di manicotti, gomiti e T per raccorda-


re i tubi in rame tramite saldatura. Esistono in
tutti i diametri dei tubi e possono servire da ri-
duttori.
2. Raccordo a vite biconica.
3. Raccordo a vite tramite giunti e rondelle.
4. Raccordo a vite tramite collare ribattuto. L'e-
stremità di ogni tubo è appiattita; il collegamen-
to è assicurato tramite un dado e un bullone fo-
rato, la tenuta è garantita da un giunto. 2

3 4
Le canalizzazioni

1 3

2 4

Il P V C di scarico. Ormai viene impiega- 1. Raccordi di collegamento e derivazione in


to per tutti i tipi di scarico grazie alla f a c i - PVC pressato.
2. Collare a "lira" per il fissaggio dei tubi in PVC.
lità di installazione, alla sua inalterabilità
3. I tubi semplicemente graffati sui collari.
e al b a s s o c o s t o . 4. Accessori di derivazione per tubi di scarico in
L'assemblaggio degli elementi avviene PVC.
t r a m i t e incollatura (v. p a g . 51), evita per-
ciò l'impiego di qualsiasi materiale di in-
stallazione specifico e di qualsiasi tipo di ma anche a essere perforato, il che
fiamma. facilita l'installazione di prese di svuotamento
Anche in q u e s t o materiale si trovano tutti universali per questo tipo di raccordi.
i raccordi nei formati necessari all'instal- Questo genere di kit fornisce la presa
lazione. propriamente detta, un gomito, una ghiera
Esistono numerosi kit c o m p r e n d e n t i c a - di raccordo e un tubo morbido in caucciù.
nalizzazioni in PVC e raccordi speciali Alcuni modelli forniscono una valvola arti-ritorno,
per lo scarico dell'acqua delle lavatrici e altri una presa d'aria che evita la disattivazione
delle lavastoviglie. dei sifoni.
Il PVC si presta facilmente a essere segato

28
Le canalizzazioni

I fissaggi. È essenziale c h e le c o n d u t t u -
re, sia di alimentazione c h e di scarico,
vengano correttamente fissate; ciò per
assicurare l'immobilità dei differenti rac-
cordi brasati o saldati.
È la garanzia della tenuta di questi tratti
di allacciamento e di derivazione.
Le t u b a t u r e d'alimentazione in rame
p o s s o n o essere incastrate e quindi cela-
te nella muratura; l'unica condizione è
l'utilizzo di tubi rivestiti da una guaina in
materia plastica.
In m a n c a n z a di ciò è possibile far passa-
re il t u b o in una guaina elettrica da inca-
strare, di diametro interno perfettamente
coincidente col diametro esterno della
tubatura.
In molti casi le installazioni a vista s o n o
le preferite, poiché questo m e t o d o di
posa permette di intervenire r a p i d a m e n -
te in c a s o di perdita (che è m o l t o più dif-
ficile da determinare e da localizzare se
la canalizzazione è murata).
Si utilizzano collari interamente metallici
in genere per le canalizzazioni di alimen-
tazione in rame, in materia plastica su
vite metallica per i tubi di scarico in PVC.
I tasselli c h e p e r m e t t o n o il fissaggio d e l -
le viti dei collari devono essere adattati
al materiale del muro del tramezzo. Il
semplice tassello per muratura piena è
sovente insufficiente nei tramezzi vuoti 1 e 2. I tubi d'alimentazione in rame sono molto
(nei tramezzi alveolati, per esempio), per spesso fissati con collari a vite.
cui si rivelano indispensabili tasselli s p e -
cifici a espansione. In basso: schema di un collare a vite.
Le canalizzazioni

Le installazioni in rame Si utilizza un mandrino a percussione


(foto a lato) il cui diametro corrisponde
Il rame, è risaputo, è il materiale più uti- esattamente al diametro esterno del
lizzato per realizzare impianti d'alimenta- t u b o , il che garantisce l'esattezza dell'in-
zione dell'acqua sotto pressione. castratura.
Svariate tecniche permettono d ' a s s e m - È necessario possedere una serie di
blare le tubature in rame. mandrini corrispondenti ai differenti dia-
metri delle tubature da installare.
L'incastratura. È il m e t o d o in apparenza L'utilizzazione del mandrino è semplice,
più semplice, ma anche il più professio- a condizione di battere verticalmente per
nale, perché richiede una certa abilità. assicurare un allargamento perfetto.
Essa consiste, c o m e indica il suo nome, Si può utilizzare un'aletta per incastratu-
nell'incastrare i tubi uno dentro l'altro. A ra che si pone in punta di un trapano.
questo s c o p o è necessario allargare c o n Questo tipo di accessorio viene venduto
precisione, a ogni raccordo, l'estremità in scatole che c o n t e n g o n o varie alette
di uno dei t u b i , poiché l'estremità dell'al- per tubi di diverso diametro.
tro t u b o vi si deve infilare perfettamente. D o p o l'incastratura è necessario prepa-
rare l'estremità dell'altro t u b o .
Se è necessario un taglio si sceglierà in
preferenza un taglia-tubo a rotella piutto-
sto che un seghetto da metalli meno
preciso, che c o m p o r t e r e b b e una rifilatu-
ra della parte esterna del t u b o c o n una
lima.
Il taglia-tubo è di uso molto semplice,
poiché è sufficiente sistemare il t u b o tra
le guide dell'apparecchio e la rotella che

1. Allargatura di un'estremità del tubo


2. Taglio con un taglia-tubo a rotella.
1 3. Assemblaggio tramite incastratura.

2 3

30
Le canalizzazioni

1 2

1. Brasatura dopo incastratura.


2. Protezione di un tubo tramite guaina plastica.
3. Misurazione di un lato prima di una curvatura.

taglia, poi si avvita il pomello, nel m e d e -


simo t e m p o in cui si gira il taglia-tubo at-
torno al t u b o : 4 o 5 giri s o n o in genere
sufficienti.
È necessario in seguito rifilare l'interno
del t u b o con l'alesatore situato sul t a -
glia-tubo.

- La brasatura. Prima di sistemare i


pezzi è necessario procedere alla brasa-
tura per assicurare la solidità dei colle-
gamenti e al t e m p o stesso la tenuta; per
ottenere ciò bisogna lucidare e sgrassa- 3
re perfettamente la parte di t u b o desti-
nata a entrare nell'incastratura; sfregate
il metallo c o n tela smeriglio o con lana La saldatura fonderà istantaneamente e
d'acciaio, fino a che il metallo sia c o m - penetrerà tra le parti per capillarità; essa
pletamente lucido. si ripartirà da sola tra i pezzi senza c h e
Lo sgrassaggio del metallo verrà a s s i c u - sia necessario scaldare nuovamente (il
rato c o n una pasta abrasiva di cui si rive- che renderebbe più fragile l'assemblag-
stirà leggermente il metallo. gio).
Dopo l'incastratura dei t u b i , scaldate le La qualità dei raccordi così ottenuti per-
parti assemblate con la f i a m m a di un mette, senza problema, di inserire le ca-
cannello o di una saldatrice. nalizzazioni nel cemento di una lastra del
Q u a n d o il rame prenderà un bel colore suolo o in un rivestimento.
rosso ciliegia, allontanate la fiamma e È allora necessario proteggere il metallo,
posate sulla giuntura l'estremità di una sia utilizzando un t u b o già protetto da
sbarretta di saldatura (di s t a g n o o d'ar- uno strato di plastica, sia p o n e n d o il
gento, a s e c o n d a delle sollecitazioni t u b o all'interno di una guaina del tipo di
meccaniche c h e l'assemblaggio deve solito utilizzato per il passaggio dei fili
subire). elettrici.
Le canalizzazioni

2
1

3 4

- La curvatura. È necessaria per realiz- 1. Riscaldamento di un tubo prima della curva-


zare i g o m i t i , inevitabili in t u t t e le installa- tura.
2. Curvatura con la pinza.
zioni. 3. Curvatura con la sabbia.
L'incastratura permette s o l a m e n t e allac- 4. Curvatura con la molla.
ciamenti diritti, quindi è necessario ricor-
rere alla piegatura dei t u b i per dar loro la
f o r m a desiderata. sezione interna, per non variare la pres-
Soltanto il rame ricotto può essere cur- sione e la portata dell'acqua.
vato direttamente; il rame c r u d o , in barre
rigide, deve essere ricotto, cioè scaldato • La sabbia: è la t e c n i c a più semplice e
fino al rosso vivo, al fine di ammorbidirlo. più rudimentale poiché non richiede al-
Non è necessario curvare il metallo m e n - cun altro materiale c h e sabbia asciutta e
tre è caldo, una volta ricotto il rame ri- due tappi in sughero. È a n c h e la m e n o
mane malleabile. precisa: si riempie il t u b o di sabbia che
si pressa alle due estremità prima di t a p -
Vi s o n o numerosi m e t o d i per curvare i
parle. La sabbia offrirà resistenza interna
tubi di rame, tutti basati sulla necessità
sufficiente per evitare la deformazione
di piegare il t u b o senza modificare la sua

32
Le canalizzazioni

La curvatura con una pinza consente di ottenere • La curvatrice: è l'utensile che usa il
curve molto precise. Questo attrezzo permette tubista, perché permette di ottenere una
ri curvare i tubi senza schiacciarli e quindi sen- curvatura molto precisa dei t u b i , rispet-
za modificarne la sezione.
t a n d o del tutto il loro diametro interno.
Questi vantaggi hanno il loro rovescio:
del t u b o sotto l'effetto della pressione un prezzo elevato dell'attrezzo c h e deve
esercitata dalle mani, o dalla pressione essere adatto al diametro del t u b o da
prodotta nel punto desiderato, con uno piegare (è necessario possedere diverse
straccio, poiché il t u b o è b l o c c a t o da curvatrici). La curvatrice si presenta
una parte in una morsa, e tenuto in m a n o c o m e una pinza c o m p r e n d e n t e due i m -
-all'altra. pugnature di cui una si articola su un
• La molla di curvatura: ha la stessa settore semicircolare, situato all'estremi-
funzione di mantenimento della sabbia, tà dell'altra impugnatura. Il t u b o si trova
ma consente una curvatura più precisa. imprigionato in una scanalatura perfetta-
La si infila semplicemente sul t u b o e si mente cilindrica. Un incavo per il ginoc-
esercita una pressione, c o m e con la chio fornisce un punto di a p p o g g i o per
sabbia. lo sforzo necessario alla curvatura.
I raccordi a vite. Permettono l'assem-
blaggio dei t u b i tramite semplici elementi
a vite senza altra preparazione che un
taglio netto e un'eventuale levigatura.
Due chiavi s o n o sufficienti per realizzare
q u e s t o tipo di assemblaggio c o n raccor-
di c h e hanno una grande facilità di utiliz-
zazione, ma anche un prezzo elevato, il
c h e limita il loro i m p i e g o ai prolunga-
menti di installazioni.

Si distinguono essenzialmente due tipi di


raccordi a vite, a cui b i s o g n a aggiungere
il r a c c o r d o tramite collare ribattuto (v.
p a g . 41).

1 - Il raccordo biconico. C o m p r e n d e due


dadi forati che v e n g o n o infilati a ogni
estremità del t u b o , un d a d o centrale,
ugualmente forato, ma filettato esterior-
mente, che assicura il c o l l e g a m e n t o tra i
d u e precedenti. Un anello biconico viene
interposto tra i dadi: c o m p r i m e n d o s i d u -
rante la chiusura questo si incastrerà sul
t u b o e ne assicurerà la tenuta, c h e verrà
rinforzata con teflon p o s t o sulla filettatu-
ra del d a d o centrale.

- Il raccordo con le rondelle. Simile nella


concezione al r a c c o r d o biconico, pre-
senta una struttura simile, ma in q u e s t o
c a s o gli anelli vengono sostituiti da r o n -
delle metalliche e giunti (o da rondelle r i -
vestite esternamente di caucciù). La r o n -
2 della leggermente c o n c a v a si raddrizze-
rà sotto l'effetto dell'avvitatura del d a -
do incastrandosi sul t u b o e il giunto in
c a u c c i ù aumenterà la tenuta, c h e è e c -
cellente, m a potrebbe essere meno d u -
revole di quella del r a c c o r d o biconico,
c h e non è s o t t o p o s t o all'usura naturale
del c a u c c i ù .
È possibile aumentare ulteriormente la
tenuta c o n del t e f l o n : non mettetene
t r o p p o sulla filettatura, poiché uno s p e s -
sore eccessivo i m p e d i s c e l'avvitatura a
f o n d o dei r a c c o r d i .

Collegamento tramite raccordi con rondella:


1. Infilatura dei dado filettato.
2. Avvitatura manuale del raccordo.
3 3. Bloccaggio del raccordo con due chiavi.

34
Le canalizzazioni
Le canalizzazioni

Meno sicuri delle saldature, questi ultimi I raccordi saldati. P o c o c o s t o s i , facili


non p o s s o n o essere incassati e devono da assemblare con i t u b i , s o n o l'acces-
pertanto essere usati per installazioni a sorio ideale per l'installatore di tubature.
vista. Per contro essi offrono il vantaggio C o m e i raccordi avvitati essi esistono in
della possibilità di s m o n t a g g i o c h e per- tutti i diametri e in tutte le f o r m e deside-
mette di modificare un'installazione se rate.
ad esempio si vuole estendere l'impianto II solo fatto c h e sia necessario effettuare
di una stanza da b a g n o . delle saldature fa sì c h e il dilettante li
I raccordi a vite s o n o naturalmente ven- scarti sovente, che preferisca i raccordi
duti in tutti i diametri più usati dei tubi di a vite, oppure preferisca abbandonare il
rame. Esistono anche t u t t e le f o r m e ne- rame per il PVC pressato, (v. p a g . 42) i
cessarie, dal semplice m a n i c o t t o alle d e - cui assemblaggi si effettuano per s e m -
rivazioni multiple, ai g o m i t i di varie a n g o - plice incollatura.
lazioni. Perfettamente sicura q u a n d o è ben rea-
lizzata, la saldatura dei raccordi permet-
te di incassare le tubazioni senza parti-
colari rischi di perdite.

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2 4

36
Le canalizzazioni

La qualità delle saldature è favorita dal- identico a quello c h e avviene per i colle-
l'assemblaggio estremamente preciso gamenti a incastro (v. p a g . 30): è neces-
dei raccordi e dei t u b i , un assemblaggio sario tagliare prima i t u b i , se possibile
molto migliore di quello c h e si può o t t e - con un taglia-tubo, limare i tagli, anche
nere c o n un'incastratura tradizionale. all'interno dei tubi e lucidare le superfici
che devono trovarsi a c o n t a t t o , con la
- La fiamma semplice. È c o n questa tela smeriglio.
che si realizza normalmente la maggior Lo sgrassaggio di queste superfici si fa
parte delle saldature. in seguito con la pasta sgrassante, indi-
Si ottiene c o n una saldatrice a butano o spensabile per permettere c h e la salda-
tramite un cannello a gas butano o o s - tura entri tra le pieghe di giunzione per
siacetilenico s e c o n d o la t e m p e r a t u r a d e - capillarità.
siderata. C o m e per l'incastratura, si scalda sia il
Il rame si salda a temperatura molto b a s - t u b o che il raccordo d o p o averli a s s e m -
sa (a 800°C con sbarrette d'argento, a blati, poi si avvicina la b a c c h e t t a di sal-
200°C con saldatura a stagno). datura alla giuntura e il metallo si infiltre-
Il principio di assemblaggio dei tubi è rà tra le parti.

1. Brasatura di un raccordo a T.
2. Incastratura di tubo di derivazione.
3. Applicazione di un disossidante.
4. Fissatura dei tubi con collari.
5. Preparazione di un elemento di impianto con
morsa e brasatura senza fiamma.
6. Posizionamento dell'elemento pre-assemblato.
7. Installazione dell'elemento e brasatura senza
fiamma. 5

6 7
Le canalizzazioni

- La saldatura senza fiamma. È resa cauzioni, poiché la t e m p e r a t u r a è a b b a -


possibile dall'adozione di attrezzi tipo stanza bassa, e non rovina la maggior
saldatori particolarmente adatti ai lavori parte dei rivestimenti.
di t u b a t u r a . Per i materiali delicati, un semplice car-
In q u e s t o caso si utilizza la saldatura a t o n e robusto costituirà una protezione
s t a g n o la cui t e m p e r a t u r a di fusione si sufficiente.
trova tra i 180° e i 230°. Ritroviamo qui la t e c n i c a classica della
Una t e m p e r a t u r a quindi relativamente saldatura tramite capillarità, d o p o ripuli-
bassa, più facile da ottenere c o n un sal- tura e sgrassatura delle parti di t u b o e
datore c h e c o n la f i a m m a di una saldatri- dei raccordi da assemblare.
ce o di un cannello. Il riscaldamento è o t t e n u t o tramite l'e-
La saldatura senza f i a m m a presenta stremità del saldatore, che è a b e c c o
molti vantaggi per il dilettante, poiché è d'anatra per meglio rinserrare il t u b o .
m e n o pericolosa. L'attrezzo è dotato di u n ' i m p u g n a t u r a a
Tuttavia b i s o g n a notare c h e una s a l d a t u - pistola che permette di applicare l'estre-
ra a s t a g n o è m e n o solida di una all'ar- m i t à esattamente sulla giuntura tra il
g e n t o ; una minore resistenza c h e può t u b o e il r a c c o r d o .
essere causa di perdite qualora le t u b a - C o m e per tutti i saldatori è necessario
ture v e n g a n o s o t t o p o s t e a c o l p i o anche sgrassare l'estremità c o n una pietra a l -
a sforzi meccanici (vibrazioni, improvvise
scariche d ' a c q u a d o v u t e a c a m b i a m e n t i
di pressione nei t u b i , m o v i m e n t i di un
a p p a r e c c h i o sanitario mal fissato).
La saldatura senza f i a m m a permette di
evitare il p r o b l e m a della protezione dei
materiali fragili o infiammabili situati in
prossimità dell'installazione da realiz-
zare, se vi s o n o tappezzerie, rivestimenti 1. Utilizzazione di un taglia-tubo.
in legno o in plastica, murali o al suolo 2. Rotazione dei tubi tramite una guaina plasti-
ca vicino a un muro.
(v. foto), c h e rischiano di essere rovinati 3. Montaggio provvisorio dei gomiti.
da una f i a m m a se non si p r e n d o n o pre- 4. Applicazione di pasta sgrassante.
cauzioni (interposizione di una lastra a 5. Brasatura senza fiamma.
base di a m i a n t o tra la f i a m m a e il rivesti- 6. Posizionatura di manicotti dritti.
mento). 7. Presentazione di brasatura a stagno.
8. Raccordo di alimentazione di un lavandino
Il saldatore evita di dover prendere pre- tramite tubo diritto.

1 2

38
Le canalizzazioni

3 4

5 6

7 8
Le canalizzazioni

l'ammoniaca. Il saldatore termico è parti-


colarmente pratico per la realizzazione di
saldature in punti difficilmente accessibi-
li, per esempio per i collegamenti diritti,
per i raccordi a forma di manicotto, per
quello dei rubinetti sotto i sanitari.

- I percorsi complessi. Essi necessitano


di notevoli curvature e di raccordi salda-
ti. Q u a n d o il percorso di canalizzazione è
particolarmente c o m p l i c a t o , si eviti di
usare molti gomiti a 90° c h e s o n o all'ori-
gine di colpi che si p r o d u c o n o quando si
apre o si chiude bruscamente un rubi-
netto.
Si limitino i collegamenti a 90° alle dira-
1 mazioni a T e si privilegino i collegamenti
diritti, aumentando il raggio di curvatura
c o n piegature progressive.
Questi percorsi sinuosi p o s s o n o essere
eseguiti q u a n d o le canalizzazioni devono
essere incassate o c o p e r t e da una lastra
o da uno strato di c e m e n t o (ricordiamoci
c h e è allora necessario proteggere le c a -
nalizzazioni c o n una guaina.
In questo caso la saldatura a stagno non
è consigliata; la fiamma è necessaria per
realizzare le saldature in argento o in
rame).
I rischi di rovinare i materiali vicini s o n o
in q u e s t o caso minimi poiché si tratta
m o l t o sovente di lavorare sulla muratura
non rifinita.
È necessario fare attenzione a non d a n -
2 neggiare le eventuali canalizzazioni in
PVC che potrebbero trovarsi in prossimi-
tà di quelle in rame c h e devono essere
saldate.

I raccordi tramite collari ribattuti. C o -


stituiscono una variante dei raccordi a
vite, poiché p o s s o n o essere considerati
raccordi meccanici, formati da un bullo-
ne forato, un d a d o e un giunto in fibra. A
differenza dei raccordi biconici o a rondelle

1. Incassatura di un tubo di alimentazione.


2 e 3. Posizionamento di tubi al suolo dopo cur-
3 vatura e prima dell'effettuazione del rivestimento.

40
Le canalizzazioni

essi non richiedono nessun a c c e s -


sorio di incastonatura, la tenuta è assi-
curata tramite un giunto c h e si interpone
tra due "spallature" praticate all'estremi-
tà dei t u b i .

- La spallatura (o collare). È ottenuta per


allargatura (con una fresatrice speciale o
con un mandrino), e successivamente
tramite colpi di martello, c o n il t u b o soli-
d a m e n t e fissato in una matrice, sorta di
morsa c o m p r e n d e n t e differenti buchi
corrispondenti ai diametri dei tubi più
usati. Esistono anche mandrini da s p a l -
latura c h e p e r m e t t o n o la realizzazione
del colletto in una sola operazione. Q u a -
lora il colletto venga realizzato c o n il 4
martello, bisogna fare attenzione che la
parte piatta di questo sia sufficientemen-
te larga per non segnare la spallatura, il
che riserverebbe di nuocere alla tenuta
del giunto, anche se è raro c h e si realizzi
un'installazione interamente tramite c o l -
letti ribattuti (poiché c o s t e r e b b e caro).
Questo sistema di assemblaggio è m o l t o
praticato per i collegamenti nei punti di
difficile a c c e s s o , in particolare sotto i sa-
nitari (lavandini, bidet ecc.), d o v e lo s p a -
zio è m o l t o ristretto.

4. Collegamento di tubi tramite raccordi saldati.


5 e 6. Realizzazione di un colletto battuto con la
matrice e con il mandrino.

In basso: schema di una realizzazione di colletto


battuto con la matrice. 5

6
Le canalizzazioni

Le installazioni destinati all'alimentazione dell'acqua


in PVC pressato fredda, nel quadro di installazioni c o m -
plementari (per esempio l'alimentazione
di una lavatrice).
Per lungo t e m p o usato solo per gli scari- Oggigiorno non più, in quanto il PVC può
chi, il PVC rigido c o m p a r e nel c a m p o sostituire il rame in qualsiasi caso.
dell'alimentazione delle a c q u e ed è pro-
babile che sostituirà progressivamente il La tecnica d'installazione. È simile a
rame. quella dei raccordi saldati utilizzati per il
M e n o caro, più facile da installare, molto rame.
più leggero, presenta più vantaggi ri- In effetti i tubi in PVC non si assemblano
spetto al metallo. né per saldatura a caldo né per incastra-
Il dilettante apprezzerà particolarmente il tura, neanche tramite colletti ribattuti,
fatto che si assembla senza fiamma e ma solo c o n raccordi incollati (gomiti, T
senza raccordi a vite, poiché l'incollatura di derivazione, manicotti dritti ecc.). I la-
li rende inutili. vori di preparazione s o n o classici: trac-
I tubi in PVC pressato sono stati dapprima ciatura con la corda, p o s a dei collari a

42
Le canalizzazioni

vite nel caso di un'installazione a vista; si adatto, soprattutto se si utilizza una


può utilizzare il taglia-tubo, ma è preferi- montatura a pistola.
bile il seghetto da metalli, molto più Essendo il PVC molto tenero, non è ne-
cessario bloccare il t u b o in una morsa
che rischierebbe di spezzarlo se lo si
serra t r o p p o forte (si può anche utilizzare
una sega da legno con dentatura fine).
La levigatura, molto importante in questo
caso, può essere facilmente eseguita
con una lima o una raspa morbida, e n -
t r a m b e adatte per questo lavoro.
Installazioni in PVC pressato:
1. Tracciatura del percorso delle tubature con La curvatura a caldo è possibile ma è
una cordicella. preferibile usare la curvatrice che è più
2. Posa di un collare dopo perforazione e cavi- precisa. Si utilizzano sezioni curve in for-
gliatura. ma di "cappello di g e n d a r m e " per alcune
3. Taglio di un tubo con una sega da metallo deviazioni (per esempio il passaggio sot-
con impugnatura a pistola.
to un'altra canalizzazione).
4. Rifilatura del taglio con una lima.

1 2

3 4
Le canalizzazioni

- L'incollatura. È l'operazione chiave del- È necessario procedere alla posa dei


l'installazione, perché garantisce nello raccordi e dei tubi provvisoria, per deter-
stesso t e m p o l'assemblaggio e la tenuta minare con esattezza la parte di tubi c h e
dei tubi. si troverà incastrata nei raccordi: la trac-
La colla che si utilizza è differente da ciatura di questo pezzo da incastrare
quella usata per l'assemblaggio di cana- permette di conoscere la parte di t u b o
lizzazione di scarico in PVC grigio o blu. che verrà smerigliata e poi incollata.
Si tratta di una colla a solvente forte, che La smerigliatura, poiché il PVC è tenero,
assicura un'aderenza notevolmente s u - può essere realizzata c o n cartavetro a
grana grossa.
periore.
E necessario uno straccio pulito, evitan-
do di toccare la parte c o n le dita per non
ingrassarla.
L'applicazione della colla avviene tramite
5. Montaggio provvisorio e tracciatura.
pennello, che generalmente è tutt'uno
6. Smerigliatura della zona di assemblaggio.
7. Incollatura della zona di assemblaggio. con il t a p p o del barattolo della colla. Non
8. Assemblaggio di una derivazione a T. coprite totalmente la zona di incassatura

5 6

7 8

44
Le canalizzazioni

per evitare la fuoriuscita de la colla d u -


rante l'assemblaggio.
L'incastratura viene effettuata con una
rotazione del t u b o nel r a c c o r d o per d i -
stribuire bene la colla. Asciugate i m m e -
diatamente la fuoriuscita c o n uno strac-
c i o ed evitate il contatto diretto della c o l -
la con la pelle.
La colla utilizzata non è del tipo a presa
rapida e si può quindi modificare la p o s i -
zione poiché la presa avviene in alcuni
minuti; attendete 24 ore prima di far
scorrere l'acqua.

1. Incrocio a «cappello di gendarme».


2. Raccordo di estremità a vite. 1

2
Le canalizzazioni

Le installazioni con kit richiede un materiale m o l t o limitato (al-


c u n e chiavi piatte, un trapano e un c o l -
Alcuni fabbricanti p r o p o n g o n o veri e tello).
propri kit d'installazione per i bagni o per L'installazione degli apparecchi deve es-
i gabinetti. Il dilettante c h e vuole evitare sere effettuata in m o d o c h e non vi sia
di saldare vi troverà tutto l'occorrente. più di 1,70 m tra i due apparecchi più
Sarà inoltre sicuro di disporre di t u t t o il lontani, poiché lo scarico principale si
materiale necessario al suo progetto d e v e trovare sotto la v a s c a da bagno.
(dopo aver determinato la disposizione I raccordi di collegamento tra rame e p o -
dei diversi apparecchi). lietilene s o n o del tipo a u t o m a t i c o : t r a m i -
te d a d o e giunto in r a m e , tramite dado e
Il materiale. C o m p r e n d e un certo nume- m a n i c o t t o metallico rivestito in materia
ro di raccordi a vite: insieme per l'ali- plastica.
mentazione, collettori, raccordi di allac- II t u b o in polietilene si taglia facilmente
c i a m e n t o dritti (tra tubi in rame e tubi in c o n un coltello. È necessario in seguito
plastica senza incollatura), tubazioni di smussare il taglio e introdurre all'interno
scarico flessibili, ecc. Alcuni kit c o m - del t u b o il manicotto metallico destinato
p r e n d o n o anche tubi m o r b i d i di alimen- ad assicurare il c o l l e g a m e n t o con il rac-
tazione. c o r d o ; il bloccaggio si effettua serrando
Vengono anche forniti z o c c o l i con c o - il d a d o .
perchio mobile che p e r m e t t o n o di dissi- Per quanto concerne lo scarico, il rac-
mulare le tubature assicurando un ac- c o r d o tra tubi rigidi e flessibili si realizza
c e s s o permanente in c a s o di perdita o di tramite ghiere, che si incastrano nella
guasto (ad esempio intasamenti). parte rigida e si avvitano direttamente
sulla parte flessibile.
L'installazione di un kit. Lo s c h e m a a
lato illustra l'esempio di un impianto
c o m p l e t o per stanza da b a g n o costruito
per m e z z o di un kit. Il g r u p p o di alimen-
tazione e la divisione di partenza si effet-
t u a n o con due collettori: uno per l'acqua
f r e d d a e l'altro per l'acqua calda.
Un collettore c o n tre diramazioni è suffi-
ciente per alimentare una v a s c a da b a -
gno, un lavabo e un bidet. Esistono a n -
che collettori a una o a d u e diramazioni.
Per alimentazione si usa un t u b o in p o -
lietilene reticolato di 12 mm di diametro.
L'allacciamento con i rubinetti necessita
di raccordi dritti speciali, destinati ad as-
sicurare il collegamento tra tubi in rame
e t u b i in polietilene.
Gli scarichi s o n o realizzati con tubi e
raccordi in PVC rigido; il kit c o m p r e n d e A lato: installazione completa di una stanza da
il dispositivo di s v u o t a m e n t o della vasca, bagno con materiale fornito da un kit. Un casso-
il sifone con presa antidisattivazione del netto compreso nel kit permette di dissimulare
le canalizzazioni. Se il lavandino non è a colonna
lavabo (ma non il t a p p o né il dispositivo è prevista una consolle a struttura metallica, con
di c o m a n d o ) e il sifone ad anello del b i - un pannello frontale apribile.
det. Il collegamento tra questi elementi e In basso: schema illustrante le diverse possibili-
le canalizzazioni diritte in PVC è realizza- tà di posizionamento dei sanitari. I lati A (70 cm)
e B (100 cm) corrispondono ai valori massimi di
to c o n tubature di scarico flessibili di 40 posizionamento degli apparecchi sanitari, in
m m d i diametro. quanto lo scarico principale deve essere sempre
L'installazione non c o m p o r t a problemi e situato sotto la vasca da bagno.

46
Le canalizzazioni
Le canalizzazioni

Gli scarichi in PVC che può sbriciolarsi abbastanza facilmente


sotto i blocchi. Gli innumerevoli raccordi
Per moltissimo t e m p o il p i o m b o ed il disponibili (manicotto, collo di cigno, semplice
grès furono i materiali più utilizzati per o doppio, gomito ecc.) facilitano le installazioni
fabbricare canalizzazioni di scarico. che possono essere realizzate in tempo minimo.
Il p i o m b o venne sostituito dal rame e il
grès d a l l ' a m i a n t o - c e m e n t o meno caro.
Il PVC ha messo d ' a c c o r d o tutti, poiché
permette di realizzare scarichi in tutti i
diametri, da 32 a 125 m m ; p o c o c o s t o -
so, il PVC è leggero, facile da assembla-
re con incollature, inalterabile all'acqua e
alla maggior parte degli agenti chimici, al
contrario del metallo.
La sua resistenza m e c c a n i c a è eccellen-
te, il c h e lo rende p o c o fragile, a differen- Tubi a grande sezione destinati allo scarico del-
za del grès e anche dell'amianto - cemento le acque usate.

48
Le canalizzazioni

Le grandi tubazioni. Esse assicurano la serviti da tubazioni di 30 o 40 mm di diametro.


raccolta di tutte le tubature di diametro Il collegamento tra le tubazioni di diametro
più piccolo in uscita dai differenti sanita- differente avviene per mezzo di manicotti
ri, o di quelle c h e e s c o n o direttamente riduttori, il cui assemblaggio avviene tramite
dal W C . incollatura.
Tutte le a c q u e v e n g o n o incanalate verso Questi raccordi possono essere effettuati
la stessa tubazione che le dirige verso la in qualunque punto sulla tubazione principale
f o g n a ; q u a n d o l'impianto c o m p r e n d e di discesa. Non è consigliabile attaccarsi
una fossa settica tradizionale, si distin- immediatamente dopo il sifone di un WC perché
g u o n o le a c q u e d o m e s t i c h e provenienti
dalla c u c i n a e dalle grondaie e le a c q u e
nere provenienti dai W C .
Le prime d e v o n o passare in una vasca
per la sgrassatura o in un filtro, le s e c o n - 1. Sistemazione di una ghiera di riduzione.
de v e n g o n o rovesciate direttamente nel- 2. Raccordo di uno scolo secondario su una
la fossa settica (v. p a g . 58). grossa tubazione.
Il diametro delle grandi tubazioni in grès 3. Sigillatura dell'insieme di scarico.
o amianto di c e m e n t o supera general-
mente i 100 m m .
Questo diametro è in rapporto alla q u a n -
tità d ' a c q u a da scaricare, calcolato c o n
un buon margine, ma tiene c o n t o del fat-
to che non tutti i sanitari verranno s v u o -
tati nello stesso m o m e n t o .
In pratica si s o m m a la sezione dei tubi di
scarico che potrebbero funzionare s i -
multaneamente, e si ottiene la sezione
della tubazione principale che viene c o n -
vertita in diametro.

Si considera così c h e un WC a sifone


deve beneficiare di una tubatura di 60
m m , ma una tubatura di 80 mm permet-
terà lo scolo di una vasca da b a g n o , di
un lavandino e di un bidet che non sarebbero 1

2 3
Le canalizzazioni

1 2

il funzionamento della cassa ha t e n d e n - 1. Tracciatura per determinare il livello di affio-


za a disattivare il sifone dei sanitari (la- ramento.
2. Riporto di misura e tracciatura con un matita
vandino, vasca da b a g n o o bidet). grassa su PVC.

C o m e si lavora il PVC. C o m e la m a g -
gior parte delle plastiche, il PVC si lavora
facilmente; è semplice da segare quindi
è facile ottenere le misure che si deside- I tagli della sega richiedono la rifilatura
rano, è facilmente levigabile e limabile. delle estremità dei t u b i , operazione indi-
Nel quadro di un'impianto si inizia con il spensabile per l'incastro c o n i manicotti,
prendere un certo n u m e r o di misure, gli accessori di allacciamento o sempli-
ogni volta che non può essere utilizzato c e m e n t e con la parte f e m m i n a dei tubi
un t u b o intero. Queste misurazioni si ac- stessi.
c o m p a g n a n o sovente a verifiche di livel- Questa operazione verrà effettuata con
lo (nelle nostre illustrazioni, è necessario una spazzola da legno fine o c o n una
tener c o n t o del livello del suolo finito). lima, se il taglio è stato realizzato con
Il PVC presenta il vantaggio di poter es- una sega da metalli verrà usata cartave-
sere dipinto, ma anche di poter essere tro a grana grossa. S e m p r e c o n la carta-
segnato con la matita o l'inchiostro, il vetro, a grana più fine, verrà smerigliata
c h e facilita le operazioni di tracciatura in la parte del t u b o da assemblare; questa
vista di eventuali tagli. È bene lavorare operazione ha lo s c o p o di pulire la pla-
c o n la morsa e il t u b o b l o c c a t o . Non b i - stica, ma soprattutto di favorire la distri-
s o g n a stringere t r o p p o per evitare il ri- buzione della colla.
schio di rompere il PVC (attenzione alle
Prima di applicarla sulle parti da mettere
fessure che non si notano subito e c h e
in contatto, si praticherà una leggera
col t e m p o si apriranno e causeranno
smussatura con la lima, o col coltello
fuoriuscite). Due ganasce a f o r m a di V
universale, sulle estremità dei tubi per
piazzate sulla morsa saranno utili perché
favorire l'incastratura nei manicotti.
impediranno al t u b o di girare. A n c h e l'o-
È ugualmente importante levigare i tubi
perazione di segatura si effettuerà facil-
all'interno poiché le asperità potrebbero
mente con una sega da legno a d e n t a t u -
trattenere residui o capelli e formare dei
ra fine o meglio con un seghetto da m e -
t a p p i . L'assemblaggio dei t u b i si effettua
talli, non a causa della durezza del mate-
c o n una. colla speciale per il PVC; serve
riale ma perché la sega da metalli è più
per le tubazioni, ma anche per l'assem-
precisa.
blaggio delle grondaie.

50
Le canalizzazioni

3 4

Questa colla si trova generalmente in t u -


betti o in scatola, c o n un pennello per
stenderla.
N o n è necessario stendere uno strato
spesso, nel caso fuoriuscisse d o v r e b b e
essere immediatamente asciugata.
È sufficiente uno strato sottile; non è una
colla a presa immediata e quindi p e r m e t -
te di modificare la posizione d o p o l'inca-
stratura.
La presa avviene r a p i d a m e n t e e l'im-
pianto può essere utilizzato d o p o alcune
ore.
La colla è importante per la tenuta ed è
quindi necessario distribuirla bene intor-
no alla tubatura.
Insensibile agli agenti chimici, il PVC può 5
essere immerso nella malta o nel c e m e n -
t o . È chiaro che il collegamento fra i tubi
deve essere assicurato in m o d o perfetto
per evitare perdite difficilmente riparabili
in seguito.

3. Taglio di un tubo con la sega da metalli.


4. Smerigliatura dell'interno di un raccordo con
cartavetro.
5. Applicazione di colla per PVC.
6. Posizionatura del manicotto di scarico. 6
Le canalizzazioni

1. Sigillatura di un manicotto di scolo.


2. Foratura per cavigliatura.
3. Raccordo con gomito tramite incassatura.
4. Fissatura di un collare.

Il fissaggio dei t u b i . Il collare costitui-


sce l'accessorio di fissaggio più utilizza-
t o . C o m p r e n d e d u e ganasce che si as-
s e m b l a n o tramite due viti per chiudere la
tubazione, una rosetta che permette di
staccare il collare dal muro e una vite a
d o p p i a filettatura: una per assicurare l'al-
lacciamento c o n uno dei due lati, l'altra
per consentire il fissaggio al muro.
Da alcuni anni q u e s t o collare viene s o s t i -
tuito da quello di tipo a lira, f o r m a t o da
1 un anello aperto in PVC che permette la
tenuta della canalizzazione tramite un
semplice fermaglio e c o m p r e n d e anche
un s u p p o r t o a vite.
La p o s a dei collari si effettua t e n e n d o
c o n t o che la p e n d e n z a minima per assi-
curare uno scolo corretto delle acque,
deve essere c o m p r e s a tra i 3 e i 5 cm al
metro.
Tenendo c o n t o di questa necessità, si
potranno tracciare i punti di fissaggio ed
eventualmente la linea di percorso della
tubazione c o n una cordicella a polvere.
Tranne c h e si fissi il collare nel legno,
è sempre necessario forare e incaviglia-
re; in ogni caso il fissaggio deve essere
solido per evitare il rischio di fuoriuscita
dei tubi per effetto di una trazione a c c i -
2 dentale.

3 4

52
Le canalizzazioni

5. Muratura, con gesso, del tubo.


6. Montaggio dei giunti del sifone.
7. Avvitatura del dado di collegamento.
8. Raccordo del sifone e del tubo di scarico.

Il c o l l e g a m e n t o con i sanitari. Deve


permettere il r a c c o r d o c o n il sifone dei 6
sanitari.
Questo collegamento è evidentemente
facilitato c o n gli attuali sifoni in materia
plastica simile a quella dei t u b i .
Il r a c c o r d o con i sifoni metallici (qui a
lato, un sifone di lavandino) non presen-
ta problemi, grazie a manicotti speciali
destinati a ricevere un g i u n t o di tenuta.
Il r a c c o r d o si effettua tramite una flangia
bullonata, facilmente smontabile, che
assicura un accesso c o m o d o alla t u b a -
zione e al sifone in caso di t a p p o .
Sarebbe bene rimpiazzare i sifoni metal-
lici c o n quelli in PVC (v. p a g . 96), che
p o s s o n o essere stappati c o n un m o v i -
mento della m a n o senza l'uso di altri
materiali (non è neanche necessaria una
pinza). 7

5 8
Le canalizzazioni

Lo scolo delle acque piovane c h e assicurerà uno scolo soddisfacente


delle acque.
La dispersione in natura resta la soluzio- Sistemate un pozzetto al di sotto di ogni
ne più praticata, ma presenta spesso grondaia, il suo f o n d o situato più in bas-
l'inconveniente di rendere umida la base so di quello del canaletto p e r m e t t e alle
dei muri e di favorire la risalita dell'acqua foglie secche e alle schiume di depositarvisi,
per capillarità lungo la muratura. evitando che ostruiscano il cana-
È q u e s t o fatto che induce a installare i letto o le eventuali canalizzazioni che gli
canaletti c h e p e r m e t t o n o la raccolta d e l - fanno seguito.
le acque per poi dirigerle verso un pozzo Sigillati sul p o s t o c o n la malta, sia i c a -
perdente, una fossa settica o una f o g n a . naletti che i pozzetti saranno chiusi con
Troverete in c o m m e r c i o canaletti di s c o - coperture in c e m e n t o o griglie. Queste
lo e pozzetti in c e m e n t o pre-fabbricati, ultime s o n o necessarie q u a n d o il cana-
che si p o s s o n o installare d o p o lo scavo letto ha il c o m p i t o di recuperare le a c q u e
delle trincee necessarie. di ruscellamento del suolo (per esempio
Siate attenti alla loro posizionatura r i - in un cortile la cui pendenza è diretta
s p e t t a n d o la pendenza di 3-5 cm al m verso il canaletto).

1 2

3 4

54
Le canalizzazioni

Le tubazioni interrate questo caso le c o n d o t t e in cemento),


collocamento di uno strato di sabbia
Il collegamento tra la discesa principa- sotto la canalizzazione, copertura con
le o le discese delle grondaie e il siste- sabbia poi con la terra di scavo.
ma di scarico o di depurazione si effet- Una griglia rossa, tegole o mattoni d i -
tua c o n l'aiuto di condotte in cemento sposti sullo strato superiore di sabbia
o di tubazioni in PVC analoghe a quel- segnaleranno la presenza della canaliz-
le che si utilizzano all'interno delle abita- zazione in caso di ulteriori scavi.
zioni. Si utilizzano quasi sempre i diame- In caso di incrocio con uno o più canaliz-
tri più grandi (superiori a 100 mm di dia- zazioni elettriche si cercherà di situare il
metro). canale di scolo in m o d o c h e le canalizza-
Benché non esista alcuna regolamenta- zioni non si avvicinino a m e n o di 20 cm
zione particolare è bene rispettare le una dall'altra.
norme valevoli per le canalizzazioni elet- È ovvio che si eviterà questo tipo di in-
triche: scavo di una trincea di almeno 60 crocio nel punto di raccordo di due tubi
cm di profondità e di 1 m per le zone in (è s e m p r e possibile che si verifichi una
cui passano macchine (si preferiranno in perdita).

1. Scolo delle acque piovane all'aperto.


2. Posizionatura di un canaletto.
3. Sigillatura di un pozzetto.
4. Scolo sotterraneo diretto delle acque piovane.
5 e 6. Raccordo di elementi in PVC.
7. Per un soddisfacente scolo è necessaria una
pendenza di parecchi cm. 5

6 7
Le canalizzazioni

C o m e per tutte le c o n d o t t e di scolo, si


deve praticare una pendenza da 3 a 5
cm almeno per ogni metro.

Il pozzo nero

Chiamato anche pozzo filtrante, esso


viene considerato un dispositivo di d e -
purazione sommaria c o m e il sistema di
dispersione a filtro.
Nel primo caso dovrebbe ricevere solo le
a c q u e piovane poiché non assicura un
filtraggio sufficiente. Si sa che in c a m p a -
1 g n a questo sistema è m o l t o diffuso; è

2 3

4 5

56
Le canalizzazioni

Due metodi di realizzazione di un pozzo nero necessario però essere coscienti dei ri-
semplificato. schi di inquinamento che c o m p o r t a , par-
Pagina a lato: ticolarmente a livello dei pozzi vicini.
1. Scavo del pozzo.
Per effettuare questo tipo di installazione
2. Impilatura dei mattoni.
3. Posizionatura di un condotto perforato. ci si deve attenere alle norme municipali
4. Posizionatura di pietre al centro. o della prefettura.
5. Copertura con ghiaia. La soluzione classica è costituita dallo
s c a v o di un pozzo in cui si pone un g r o s -
so c o n d o t t o perforato, poi un c o n d o t t o
pieno. Il c o n d o t t o pieno viene riempito di
scorie di carbone o di c o k e ricoperto da
uno strato di sabbia. È nella parte supe-
Qui sotto: riore del pozzo che s b o c c a la canalizza-
1. Scavo del pozzo. zione di arrivo delle a c q u e usate. Il poz-
2. Impilamento dei mattoni. zo è normalmente chiuso da una lastra
3. Realizzazione di una lastra con pozzetto cen-
rotonda che possiede un c o p e r c h i o e dei
trale.
4. Posa del coperchio del pozzetto. fori di ventilazione.

1 2

3 4
Le canalizzazioni

Il m e t o d o semplificato di realizzazione di non p o s s o n o esservi convogliate se non


un pozzetto consiste nell'impilare dei d o p o il passaggio in una fossa settica e
mattoni in un pozzo, c o n o senza pietre. in un depuratore e le acque di uso d o -
Se si sistema una lastra c o n pozzetto si mestico d o p o lo sgrassaggio.
avrà una versione di p o z z o nero; se ci si
accontenta di uno strato di ghiaia rico- Il f u n z i o n a m e n t o di una fossa. È un
perta di terra si avrà una versione di pia- contenitore chiuso e stagno a d u e c o m -
no assorbente. parti, il cui ruolo è disgregare le particelle
in sospensione nelle a c q u e nere e quindi
di liquefarle.
La fossa settica Questa trasformazione si effettua grazie
alla presenza di batteri anaerobici (che
Quando non è possibile allacciarsi ad vivono senza aria) contenuti nella fossa;
una fogna, è necessario assicurare il questa deve s e m p r e essere piena, di qui
trattamento delle a c q u e residue, prima la necessità di immettere a c q u a nel m o -
di immetterle nell'ambiente naturale. m e n t o in cui essa entra in funzione.
Questa è la legge, solo le a c q u e piovane
cioè quelle provenienti dai tetti e dalle
terrazze, convogliate dalle grondaie,
p o s s o n o essere scaricate direttamente
nei c a m p i o dentro un semplice pozzo
nero.
In alcuni c o m u n i si t r o v a n o d u e reti di
scarico: una destinata a ricevere le ac-
que nere e le a c q u e usate, che s o n o d i -
rette da una f o g n a verso una stazione di
depurazione; l'altra c h e convoglia le ac-
que piovane che non hanno bisogno di
essere trattate.
Gli scarichi domestici d e v o n o allora t e -
ner c o n t o di questo sistema di separa-
zione. 1. Fosse in cemento rettangolari di grande ca-
pacità.
Si p u ò trovare anche uno scarico piova- 2. Fossa in materia plastica. Più leggera ma più
no in cui s o n o convogliate direttamente costosa, la fossa in plastica è completamente
soltanto le a c q u e piovane; le a c q u e nere insensibile alla corrosione.

1 2

58
Le canalizzazioni

I batteri non devono essere uccisi da d e - La regola è la seguente:


tergenti non biodegradabili né da p r o - 1000 I: 1-4 persone;
dotti chimici; di qui la necessità di sorve- 1250 I: 5 persone;
gliare che non si getti qualsiasi sostanza 1500 I: 6 persone;
nei tubi di scarico dell'impianto. 2 0 0 0 I: 7-8 persone;
Per ciò che riguarda le a c q u e usate, 2500 I: 10 persone;
esse dovranno prima essere sgrassate, 3000 I: 12 persone.
poi versate nella fossa o nel sistema di
spandimento.
Gli elementi c o m p l e m e n t a r i . La fossa
settica non è sufficiente per assicurare
da sola la depurazione delle acque nere.
- Capacità della fossa. Deve essere in Dopo la liquefazione le acque vengono
rapporto diretto con il numero di abitanti dirette verso un piano assorbente o un
della casa. La sua profondità non può c a m p o di spandimento sotterraneo, dopo
essere inferiore ad 1 m e la sua tenuta il passaggio in una vasca separatrice e in
inferiore a 1000 I. un depuratore o filtro a batteri.

Depurazione tramite piani assorbenti: 1. Arrivo delle acque nere. 2. Fossa settica.
3. Pozzetti. 4. Piano assorbente. 5. Spandimento.

Depurazione tramite vasca separatrice: 1. Arrivo delle acque nere. 2. Fossa settica.
3. Vasca. 4. Spandimento attraverso tubi di drenaggio.
Le canalizzazioni

Si a g g i u n g o n o a questi elementi un certo L'allacciamento tra questi differenti ele-


n u m e r o di pozzetti: a ogni c a m b i a m e n t o menti è assicurato da tubazioni in PVC
di pendenza o di direzione della t u b a t u - di diametro m e d i o da 100 a 150 m m . Lo
ra, a ogni intersezione di t u b i , t u t t ' a l più stesso t i p o di canalizzazione è utilizzato
ogni 15-20 m su canalizzazioni dritte. per realizzare le ventilazioni verticali.
Esistono anche pozzetti a sifone che i m -
p e d i s c o n o il ritorno di odori. - Il piano assorbente. È c o m p o s t o da
un bacino stagno di 0,60 m, 0.80 m di
2
profondità la cui superficie è di 1 m '. Vi
si trova, dal basso verso l'alto, uno stra-
to di grossi ciottoli (20 cm), uno di ghiaia
(10 cm) e uno strato di terra vegetale (da
35 a 50 cm). Un pozzetto è situato all'en-
Filtro depuratore cilindrico in cemento. Trova
trata e un altro all'uscita del piano.
posto tra la fossa e il pozzo filtrante; questa so-
luzione conviene particolarmente quando si di- È essenzialmente la vegetazione situata
spone di una superficie limitata per l'installazio- al di sopra del piano che assicura la d e -
ne di un depuratore. purazione delle scorie.

60
Le canalizzazioni

1. Condotto in cemento per la realizzazione di


un pozzo nero. Questo tipo di condotto è anche
utilizzato per la realizzazione di pozzi di alimen-
tazione.
2. Vasca in cemento e canestri per lo smalti-
mento del grasso.

- La decantazione sotterranea. Integra


obbligatoriamente una vasca separatrice
a m o n t e del sistema di s p a n d i m e n t o
stesso; p o s t o d o p o la fossa, c o m p r e n d e
tubi di drenaggio, ormai tutti in plastica,
del diametro di 5-10 c m , di 1 m di lun-
ghezza, interrati a 5 cm di profondità.
1
Si calcolano circa 15 m di tubazioni s u d -
2
divise su 25 m , e una superficie di terre-
2
no utilizzata di 25 m per ogni stanza
2
abitabile c o n un minimo di 1000 m per
ogni abitazione.
La decantazione sotterranea assicura le
funzioni di depurazione e di scolo delle
acque.
È assolutamente necessario che il suolo
sia permeabile; si scavano trincee a v e n -
taglio (a partire dalla vasca) di circa 80
cm di profondità; le si riempie per circa
30 cm di ghiaia grossa, su cui si siste-
mano i drenaggi che d e v o n o avere una
pendenza da 1 a 3 cm al metro.
Si ricopre con terra; lo s p a n d i m e n t o
deve essere situato a 35 m, minimo, dal
pozzo dell'acqua potabile.
2

- La vasca separatrice. È una specie di


grosso pozzo situato tra la fossa settica
e il depuratore o il filtro a batteri: arresta
i materiali in sospensione per evitare l'ot-
turazione del filtro, c o m p r e n d e una c h i u -
sura c h e obbliga l'acqua a passare nella
pozzolana o nei detriti di c a r b o n e (mate-
riali c h e devono essere regolarmente s o -
stituiti).

3. L'impianto di depurazione deve essere con-


forme alle norme vigenti e alle disposizioni in
materia emanate dal Comune o dalla Prefettura.
A lato, esempio di placca di identificazione, usa-
ta in Francia. 3
Le canalizzazioni

1 2

1 e 2. Scavo per la messa in opera degli ele-


menti del sistema di depurazione di una casa in-
dividuale.
3. Sistemazione della fossa settica.
4. Regolazione del livello della fossa.

- Il depuratore o filtro a batteri, è una


specie di piano a forma di labirinto c o n -
tenente pozzolana o detriti di carbone.
L'acqua proveniente dalla fossa e dalla
vasca separatrice ne segue il percorso e
si purifica.

3 - Il separatore di grasso. Questa vasca


di sgrassaggio, ha c o m e unica funzione
di sgrassare le acque domestiche.
È una specie di grande pozzo alveolato
o con all'interno un canestro che biso-
gna togliere periodicamente per elimina-
re il grasso a c c u m u l a t o .
È situato a m o n t e della fossa q u a n d o le
acque d o m e s t i c h e la raggiungono; p a -
rallelamente a questa q u a n d o le a c q u e
raggiungono direttamente il depuratore
o filtro a batteri.

L'installazione di una fossa settica. È


un'operazione relativamente c o m p l e s s a
(non bisogna sbagliare l'ordine degli ele-
menti, è necessario determinarne c o n
cura la posizione) ma soprattutto richie-
4 de lavori di s c a v o di una certa importanza,

62
Le canalizzazioni

1 2

1. Vasca separatrice riempita di pozzolana.


2. Determinazione della pendenza di scolo.
3. Insieme fossa-vasca separatrice.
4. Copertura della trincea di decantazione.

è raro infatti c h e la fossa venga siste-


mata all'interno della casa, ad esempio
in cantina.
L'installazione esterna necessita dell'o-
pera di un'impresa c a p a c e di realizzare,
c o n una scavatrice, un b u c o di almeno 2
m di profondità per la fossa stessa e per
le trincee necessarie.
Il f o n d o degli scavi verrà ricoperto di 3
sabbia che assicurerà l'assestamento
dei differenti elementi dell'impianto.
Potete scegliere tra vasche tradizionali in
c e m e n t o e quelle più m o d e r n e in materia
plastica.
Oltre ad una durata molto s o d d i s f a c e n -
te, le prime hanno il vantaggio del prez-
z o , ma l'inconveniente del peso (è ne-
cessaria una gru per posizionarle); le se-
c o n d e sono più care, ma s o n o molto
leggere, il che ne facilita il trasporto e
l'installazione.
L'esperienza non permette ancora di af-
fermare se la loro durata è uguale a quel-
la delle vasche in calcestruzzo ma si sa
che la plastica offre un'eccellente resi-
stenza m e c c a n i c a e che è praticamente
inalterabile. 4
Le canalizzazioni

L'esempio presentato alle pagine 6 2 , 63, assorbente o la decantazione sotterranea,


64 mette in evidenza la s u c c e s s i o n e del- sono assicurati da tubi in PVC rigidi di
la fossa settica, della vasca separatrice e diametro superiore ai 100 m m . L'installa-
di un pozzetto di prelevamento (prima zione di queste canalizzazioni non diffe-
del filtro a batteri). risce da quella delle c o n d o t t e di scarico
L'esempio alle pagine 65, 66, 67 m o s t r a dei sanitari (v. p a g g . 49-53).
l'installazione di un piano a batteri situa- Si utilizza la sega da metalli per tagliare
to nello scavo di una fossa, nella cantina il PVC, e si incollano i diversi elementi
di un edificio. d o p o aver smerigliato le zone che d e v o -
no trovarsi a c o n t a t t o .
- Il filtro a batteri. Si presenta s o t t o for- Si utilizza per questo colla speciale adat-
ma di uno o più piani circolari in c a l c e - ta al PVC, che è la stessa i m p i e g a t a per
struzzo c o n un labirinto di circolazione in l'incollatura delle grondaie e dei canali di
cui si pone la pozzolana che assicura il discesa in plastica.
filtraggio. Il collegamento tra i diversi elementi i m -
La superficie del filtro a batteri è in f u n - p o n e una muratura che manterrà rigida
zione della quantità di effluente da t r a t t e - la canalizzazione e assicurerà la tenuta;
nere e quindi del numero di p e r s o n e che questo fissaggio deve essere effettuato
usano l'installazione. c o n la malta, poiché il gesso, sensibile
Poiché l'estensione in superficie al suolo all'umidità, non è adatto a questo tipo di
non è s e m p r e possibile, si impilano più collegamento.
piani (in questo caso due) che c o m u n i - È consigliabile lasciar rapprendere la
cano tra loro tramite un'apertura calibra- malta c o m p l e t a m e n t e prima di ricoprire
ta c h e evita un passaggio t r o p p o rapido c o n terra vegetale. L'ideale è di attende-
(il liquido deve impiegare 30 min. in m e - re la messa in funzione della vasca per
dia per passarvi). assicurarsi della tenuta dei collegamenti.
La p o s a del piano inferiore si attua d o p o
scavo e il livellamento del suolo; un s o t t i -
le strato di sabbia, sotto questo piano,
permetterà di effettuarne la regolazione
creando una p e n d e n z a di circa cm 1-3 al
metro, c h e assicurerà lo scolo del liquido
verso l'apertura di uscita.
1. Muratura del collegamento tra la canalizza-
Il collegamento tra la fossa e il filtro, poi zione di scolo e la fossa.
lo scarico di questo verso il piano 2. Raccordo di tubi in PVC dopo l'incollatura.

1 2

64
Le canalizzazioni

Il c o l l e g a m e n t o di canalizzazioni e di dif-
ferenti elementi in calcestruzzo i m p o n e
di praticare degli intagli su questi ultimi.
A q u e s t o s c o p o v e n g o n o realizzate a l c u -
ne preforature, è sufficiente, p e r forarle,
lavorare m o l t o d e l i c a t a m e n t e c o n uno

1. Insieme di tubi di allacciamento in PVC e di


drenaggi in materia plastica.
2. Perforazione di alloggiamenti perforati in una
fossa situata nel sottosuolo.
3. Muratura dell'allacciamento di scolo.
4. Posizionamento e controllo del livello del pia-
no di base di un depuratore o filtro a batteri. No-
tate lo strato di sabbia che facilita questa rego-
lazione.
5. Perforazione del foro di allacciamento tra due
elementi di filtro a batteri. 1

3
2

5
4
Le canalizzazioni

1 3

3 4

scalpello da muratore e una mazzetta. 1. Taglio della canalizzazione principale in PVC.


All'inizio è raro che si rischi di spaccare 2. Apertura del foro di scolo dell'elemento di
un elemento (siate tuttavia molto p r u - base del filtro a batteri.
3. Posizionamento della pozzolana.
denti q u a n d o lavorate su un coperchio 4. Muratura dell'allacciamento di scolo.
di un pozzetto o di una vasca), ma è ne-
cessario essere attenti a intagliare m o l -
to p o c o il c e m e n t o , più vicino possibile
al diametro della canalizzazione da c o l - I drenaggi tradizionali in terra vengono
legare. sostituiti da quelli in materia plastica,
È consigliabile procedere quando gli ele- molto più facili da installare e soprattutto
menti sono posizionati. meno cari. Si tratta di tubi morbidi in m a -
teria plastica gialla non molto spessi.
- La decantazione sotterranea. Serve a Perforati da numerosi buchi questi t u b i ,
eliminare gli ultimi effluenti ritenuti in solitamente destinati al drenaggio dei
questo impianto. Si effettua tramite terreni umidi, garantiscono un'ottima d e -
drenaggi, disposti a ventaglio s e c o n d o le cantazione negli strati permeabili.
regole descritte a p a g . 6 1 . II collegamento tra i tubi è assicurato da

66
Le canalizzazioni

5 6

7 8

5. Posizionamento del secondo piano del filtro a permette di versare tutte le a c q u e di r i -


batteri. fiuto in una fossa unica di tipo classico,
6. Punto d'arrivo della canalizzazione principale.
senza più preoccuparsi della divisione
7. Allacciamento tra due elementi di drenaggio.
8. Punto di partenza dei drenaggi dopo il poz- fra a c q u e nere e a c q u e d o m e s t i c h e .
zetto. Essendo tutte le a c q u e riversate in una
sola vasca di s t o c c a g g i o , essa deve
avere un volume maggiore.
I costruttori p r o p o n g o n o oggi delle va-
manicotti speciali, provvisti di fenditure, sche da 1000 a 4 0 0 0 litri di f o r m a cilin-
in m o d o da garantire la continuità della drica o rettangolare, in c e m e n t o o in m a -
decantazione o del drenaggio. La m a t e - teria plastica (polietilene). Questo c a m -
ria plastica presenta il vantaggio di esse- biamento è stato reso possibile dalla le-
re inalterabile e d u n q u e di non deterio- gislazione c h e impone ai fabbricanti di
rarsi col t e m p o . mettere in c o m m e r c i o detersivi a l t a m e n -
te biodegradabili. Si farà attenzione a
Le fosse generali. In Francia dal 3 Mar- non versare in una fossa prodotti tossici
zo 1982 la regolamentazione sanitaria c o m e acidi, benzine, nafta, vernici, che
Le canalizzazioni

non essendo trattenuti da un separatore Il collegamento alla fognatura generale.


di grasso rischierebbero di distruggere la Si p u ò fare o g n i volta in cui è possibile
flora della f o s s a settica. utilizzare una stazione di d e p u r a z i o n e
c o m u n a l e , intercomunale o urbana.
Questo c o l l e g a m e n t o richiede una d o -
Le microstazioni di d e p u r a z i o n e . C o - m a n d a indirizzata al servizio c o m p e t e n t e
stituiscono l'evoluzione m o d e r n a delle e c o m p o r t a il p a g a m e n t o di una tassa
fosse generali o delle fosse classiche annuale.
con d e p u r a t o r e e v a s c a di sgrassaggio. Le condizioni reali dell'allacciamento sono
Poiché presentano molteplici prestazioni in funzione della natura stessa della rete
t e n d o n o di f a t t o a rimpiazzare q u e s t e u l - idrica: rete separativa (una canalizzazio-
t i m e , r i s p o n d e n d o all'esigenza di p r o t e g - ne per le a c q u e usate, un'altra per le a c -
gere l'ambiente. q u e piovane), una rete unitaria in cui
La microstazione è costruita c o m e una v e n g o n o versate t u t t e le a c q u e nello
fossa paragonabile al modello classico, stesso collettore o una rete per le a c q u e
ma c h e beneficia di un sistema m e c c a n i - usate o s o l a m e n t e per le a c q u e piovane.
co di m e s c o l a m e n t o e frantumazione. Il c o l l e g a m e n t o tra l'abitazione e la rete
L'affinatura d e l l ' a c q u a e l'ossigenazione è a carico del proprietario; è bene infor-
del miscuglio favoriscono il lavoro dei marsi del c o s t o esatto delle operazioni
batteri anaerobici e accelerano di fatto la q u a n d o i lavori v e n g o n o c o n d o t t i da
decomposizione. u n ' i m p r e s a designata d a l l ' a m m i n i s t r a -
Più efficace, la microstazione assicura zione responsabile.
una depurazione più rapida dell'acqua in In c a s o di ulteriori lavori informatevi sulle
arrivo. condizioni t e c n i c h e precise di r a c c o r d o
Le microstazioni s o n o equipaggiate c o n e sull'affidabilità dell'impresa a cui d e s i -
un m o t o r e elettrico c h e agisce su un derate affidare i lavori.
frantumatore e un miscelatore o una tur- Qualora si tratti della costruzione di una
bina c h e rimescolano c o s t a n t e m e n t e il casa nuova o del restauro di una v e c -
miscuglio. chia, non d i s p o n e n d o della possibilità di
Q u e s t o in seguito attraversa una s p e c i e r a c c o r d o a una rete generale, i n f o r m a t e -
di labirinto f a t t o di tramezzi in s u c c e s s i o - vi in municipio per sapere se un a p p a r a -
ne prima di dirigersi verso un c a m p o di to di q u e s t a natura è già stato p r o g e t t a -
decantazione o un pozzo filtrante. t o ; se così fosse, potrete fin d ' o r a s t a b i -
Oltre alla s u a efficacia, la microstazione lire le canalizzazioni di un f u t u r o raccor-
richiede m e n o spazio di una f o s s a c o m - d o , t e n e n d o c o n t o del percorso del c o l -
pleta, o di una f o s s a generale rettangola- lettore in prossimità della vostra casa.
re. Per contro richiede un regolare lavoro Le canalizzazioni da prevedere s o n o in
di m a n u t e n z i o n e del m e c c a n i s m o e una c e m e n t o o in PVC, del diametro di 150
cura periodica della fossa. m m ; la p e n d e n z a minima da osservare è
A l c u n e imprese specializzate stipulano di 3 cm al m e t r o .
contratti di manutenzione,
il rumore, s o v e n t e presentato c o m e il
fattore negativo principale delle m i c r o -
stazioni, non esiste p i ù , poiché i materiali
sono perfettamente silenziosi.
Ultimo v a n t a g g i o , la microstazione per-
mette di versare le a c q u e depurate nella
canalizzazione riservata unicamente alle
acque piovane.

Essa costituisce quindi un o b b l i g o nel


1. Placca della fognatura generale.
caso in cui la d e c a n t a z i o n e o il rovescia- 2. Sportello e griglia di scolo.
m e n t o in un p o z z o filtrante non sia p o s - 3. Condotta di raccordo alla rete fognaria gene-
sibile per m a n c a n z a di spazio. rale.

68
Le canalizzazioni

1 2

3
I sanitari

70
I sanitari

I SANITARI
Una installazione idraulica
non è composta solo da canalizzazioni
di alimentazione e scarico ma anche da un certo
numero di apparecchi sanitari, ovvero
vasche da bagno,
lavandini, lavelli, valvole a saracinesca,
rubinetti, sifoni a cui sono collegati.

Un'installazione sanitaria è costituita da I sanitari


canalizzazioni e apparecchi che costitui-
s c o n o un insieme coerente e logico. Le II b a g n o . È una stanza della casa, c o m e
installazioni devono tener c o n t o di ne- la cucina, in cui l'idraulica ha grande i m -
cessità tecniche (pressione, diametro e portanza.
percorso delle canalizzazioni) e delle ne- La funzionalità del b a g n o è più importan-
cessità legate all'arredamento. te dell'arredamento, quindi siate attenti
La scelta dei sanitari e della rubinetteria nella scelta dei sanitari c h e la c o m p o n -
è determinante; i criteri s o n o innanzi tut- gono.
to decorativi, ma bisogna tener c o n t o
anche del c o m f o r t nella realizzazione di - La vasca da bagno. È sicuramente l'e-
un b a g n o . Il c o s t o costituisce un ele- lemento più grande di un b a g n o e viene
m e n t o importante nella scelta dei sanita- valutata dalle dimensioni e dal materiale
ri; il loro prezzo può variare da 1 a 10, a di cui è costruita.
s e c o n d a dei materiali utilizzati.
Se si dispone di uno spazio sufficiente è
Lo stesso vale per la rubinetteria, il cui
bene prevedere una vasca sufficiente-
prezzo è legato sia al sistema di funzio-
mente grande per sentirsi perfettamente
namento dei meccanismi sia al metallo
a proprio agio.
utilizzato e allo stile.
Mentre una vasca a sedile, c h e spesso
Anche la m o d a ha la sua importanza; ne sostituisce quella della d o c c i a , è lunga 1
terrete c o n t o al m o m e n t o dell'acquisto, m e larga 70 c m , una vasca vera e pro-
ma non dimenticate che un bagno deve pria misurerà m 1,70 di lunghezza e 75
durare m o l t o e non si rinnova al c a m b i a - cm di larghezza per sentirsi a proprio
re delle m o d e . agio senza avere i gomiti vicini al c o r p o .
La spesa necessaria per la realizzazione La tentazione di scegliere una vasca
di un b a g n o c o m p r e n d e una cifra fissa, t r o p p o grande è notevole, bisogna c o -
per l'installazione delle canalizzazioni, e m u n q u e tener c o n t o dello spazio che o c -
una variabile per sanitari, accessori e ri- c u p e r à e del peso che avrà q u a n d o sarà
vestimenti. riempita (dovete assicurarvi c h e il pavi-
Bisogna essere particolarmente accor- m e n t o possa reggerne il peso).
ti nella scelta dei sanitari, perché p o s s o - Un v o l u m e grande implica anche il pro-
no far aumentare notevolmente il pre- b l e m a del riempimento con l'acqua cal-
ventivo. da; s o n o necessari circa 10 minuti per
I sanitari

riempire una vasca s t a n d a r d , un lasso di Tuttavia è molto pesante. L'acciaio


t e m p o c h e fa scendere la temperatura smaltato è m e n o pesante della ghisa e
dell'acqua già versata; una vasca di n o n costa m o l t o .
grande v o l u m e (300 litri e più) implica Il grès incontra favore per la varietà dei
una rubinetteria speciale di grande por- colori. È un b u o n isolante f o n i c o e t e r m i -
tata e, soprattutto una f o n t e di alimenta- c o , m a , c o m e la ghisa, è m o l t o pesante
zione di a c q u a calda considerevole per e m o l t o caro.
evitare c h e l'acqua sia fredda q u a n d o la A n c h e in questo settore la plastica viene
vasca si sarà riempita. impiegata m o l t o frequentemente, il suo
principale vantaggio è di presentare for-
• I materiali: la v a s c a tradizionale in me varie e originali soprattutto per le va-
ghisa smaltata è sostituita da vasche in s c h e di notevole v o l u m e ; la s u a legge-
lamiera smaltata, a loro volta s o p p i a n t a - rezza rappresenta infine un ulteriore v a n -
te da quelle in materia plastica. taggio.
La ghisa è ancora impiegata poiché uni-
sce qualità e prezzo; m o l t o robusta, c o n - • Le f o r m e : la vasca è generalmente di
serva il calore ed è p o c o sonora. f o r m a rettangolare, ma si trovano modelli

72
/ sanitari

circolari ad incastro, vasche ad angolo vasca il più vicino possibile alla canaliz-
e anche quadrate di grandi dimensioni. zazione di scarico principale.
La vasca "fisiologica" è una variante del-
la vasca rettangolare, c o m p r e n d e uno - Il lavandino. Tenuto c o n t o dell'altezza
schienale a d o p p i a s a g o m a e i m p u g n a - a cui si trova, può essere situato lontano
ture laterali con braccioli, che assecon- dalla canalizzazione di scarico principa-
dano la f o r m a del c o r p o e facilitano il ri- le. Può essere fissato su supporti, p o s a -
lassamento. to su una colonna, o incastrato sul piano
L'incassatura della vasca nel suolo è di un mobile.
un'operazione c o m p l e s s a , non alla por- Generalmente i lavandini sono in grès
tata del dilettante, che si limita spesso smaltato o in porcellana vetrificata; ma
ad un rivestimento a pannelli o a pia- alcuni lavandini incastrabili sono in la-
strelle di gesso destinate a sostenere miera smaltata c o m e alcune vasche. Le
una piastrellatura; è indispensabile uno f o r m e rettangolari v e n g o n o sostituite da
sportello che permette di accedere al s i - quelle arrotondate del t i p o a vasca, s e m -
fone. plice o d o p p i o per i bagni più grandi.
In ogni caso si cercherà di disporre la Per i locali più piccoli si potrà installare
I sanitari

un semplice lavamano che misura pra- o che si voglia disporre di un b a g n o


ticamente la metà di un lavandino s e m - complementare.
plice. Il piatto, in grès, in ghisa, in acciaio
smaltato o in materia plastica, o c c u p a
- Il bidet. Il bidet tradizionale, di colore p o c o spazio: m 0,70 x m 0,70 (un p o ' di
coordinato a quello degli altri a p p a r e c - più con la cabina).
chi, è generalmente p o s t o al suolo a cui
è fissato c o n bulloni.
Alcuni modelli sono sospesi, cioè posati
su mensole.
Il bidet, in grès smaltato o in porcellana
vetrificata, viene generalmente posto tra
il lavabo e la vasca o la d o c c i a .

- La doccia. La d o c c i a è la soluzione
ideale per sostituire o affiancare la va-
sca, sia che si d i s p o n g a di p o c o spazio

74
I sanitari

A lato: lavandino a doppia vasca.


1 4

2 5

3 6

76
I sanitari

I rubinetti Da q u a n d o la distribuzione dell'acqua


calda è generalizzata, i sanitari vengono
La distribuzione dell'acqua è assicurata equipaggiati c o n due rubinetti: uno per
da canalizzazioni e da un certo n u m e r o l'acqua calda, l'altro per l'acqua fredda.
di rubinetti.
I sanitari, lavandini, vasche o bidet, s o n o - Il miscelatore. Associa due rubinetti
forniti con o senza rubinetteria. tradizionali ma presenta un unico b e c -
c u c c i o c h e permette di mescolare a c q u a
I diversi tipi. S e c o n d o l'utilizzazione e i calda e fredda: una miscelazione p o c o
sanitari da equipaggiare, sono necessari precisa c h e rende necessaria l'adozione
tipi diversi di rubinetti. di nuovi m e c c a n i s m i .

- Il rubinetto principale. È il sistema più - Il dosatore. Permette un d o s a g g i o più


semplice, che generalmente si trova a l - preciso tramite la regolazione della por-
l'esterno o in locali di lavoro (lavanderie tata d ' a c q u a calda proporzionata a q u e l -
ecc.), in ottone lucido o c r o m a t o , è azio- la dell'acqua fredda. Il c o m a n d o si effet-
nato da u n ' i m p u g n a t u r a a squadra, la cui tua tramite un m e c c a n i s m o a leva p o s t o
rotazione fa salire o scendere una valvo- su un pulsante rotativo, o tramite d u e
la, dotata di un g i u n t o . pulsanti concentrici. La valvola tradizio-
Questa valvola apre o chiude il p a s s a g - nale è qui sostituita da un sistema di d i -
gio dell'acqua nel rubinetto. schi o di pistoni.
II b e c c u c c i o di fuoriuscita è sovente filet-
tato (v. pag. 81) per facilitare il raccordo - Il dosatore termostatico. È la versione
di tubi di innaffiatura. più elaborata del miscelatore. Si tratta di
In un b a g n o , la presa d ' a c q u a tradizio- un rubinetto a d o p p i o c o m a n d o , uno per
nale si è modificata e presenta una i m - la portata, l'altro per la temperatura, re-
pugnatura ruotante di f o r m a arrotondata. golabili alla gradazione desiderata.

5. Dosatore da lavandino.
1. Miscelatore murale di una vasca. 6. Dosatore attuale a beccuccio unico da lavan-
2. Miscelatore tradizionale a collo di cigno. dino.
3. Miscelatore attuale a collo di cigno. 7. Blocco di sicurezza di scalda - acqua.
4. Doccia da bagno. 8. Miscelatore a presa d'acqua laterale.

7 8
I sanitari

1 2

Qui sopra: schema in sezione di un rubinetto


principale.
1. Posa della presa murale.
2. Ghiera di collegamento per tubo morbido.
3. Avvitatura del rubinetto sulla presa; la tenuta
è assicurata da un nastro di teflon.

Oltre a questa precisione il rubinetto ter-


mostatico assicura una regolazione a u -
t o m a t i c a della temperatura, qualunque
siano le variazioni di portata d ' a c q u a le-
gate all'apertura di altri rubinetti sulla
rete di alimentazione.

Installazione di rubinetti principali.


Avrete occasione di installare questo
tipo di rubinetto all'esterno o in alcune
4 stanze da lavoro.

78
I sanitari

4. Collegamento di un raccordo morbido di ali- ad alimentare il rubinetto principale con


mentazione. una tubatura morbida (v. foto).
5. Avvitatura di un anello di conversione.
L'apertura d'entrata della presa d'acqua sarà
allora provvista di un raccordo per tubo
d'innaffiatura, tenuto fermo da un collare di
bloccaggio.
Nella maggior parte dei casi si fisserà al Questo tipo di installazione leggera può essere
m u r o su una presa integrante l'alimenta- utilizzato in un giardino per una alimentazione
zione. temporanea a partire da una presa d'acqua
Questo fissaggio avviene spesso tramite (tramite alimentazione sotterranea).
avvitatura nella muratura, d o p o foratura Una installazione fissa impone un raccordo
e tassellatura. più sicuro, per esempio tramite collare ribattuto.
Talvolta sarà necessario procedere alla Le foto a pagg. 78-79 illustrano il raccordo di
muratura. La solidità del fissaggio della un rubinetto alimentato a partire da una
presa garantisce l'immobilità dei raccor- canalizzazione sotterranea in polipropilene
di e di conseguenza la loro tenuta. Per (materia plastica nera semi-rigida).
una semplice presa d ' a c q u a , potete limitarvi
I sanitari

C o m e nel c a s o precedente, il rubinetto è


fissato su una presa, ma l'alimentazione
della canalizzazione interrata avviene
tramite un t r a t t o di t u b o in rame trafilato;
è necessario scaldare a calore rosso la
parte prima di lavorarla; si utilizza la
f i a m m a di una saldatrice o quella di un
cannello. Il r a c c o r d o è costituito da un
collare ribattuto (nel nostro e s e m p i o rea-
lizzato con u n a fresatrice, piccolo attrez-
zo molto pratico per allargare l'estremità
di un t u b o p r i m a della martellatura).
D o p o aver infilato il d a d o sul t u b o e s c a l -
dato la sua estremità, la si b l o c c a (dopo
c h e si sia raffreddata) in una morsa m o -
bile dai fori calibrati. La fresatrice si fissa
1 sulla morsa ed è sufficiente avvitarne
l'asse per farla scendere ed allargare
così l'estremità del t u b o che ormai può
essere ribattuto col martello.

1. Infilatura dei dadi forati per i raccordi tramite


collare ribattuto.
2. Riscaldatura dell'estremità del tubo.
3. Allargatura con la fresa.
4. Appiattimento del collare col martello.
5. Applicazione del nastro di teflon per assicu-
rare la tenuta tra rubinetto e presa.
6. Tracciatura. verticale del percorso del tubo.
2 7. Chiusura dei raccordi a vite.

3 4

80
I sanitari

6 7
I sanitari

Gli scarichi Quando c o m p r a t e un apparecchio sani-


tario, non dimenticate di chiedere se nel
A livello dei sanitari lo scarico delle ac- prezzo è c o m p r e s a o no la chiusura: e v i -
q u e usate avviene nel punto più basso terete una spiacevole sorpresa. Esigete
tramite un'apertura, provvista di una v a l - che vi venga venduta c o n l'apparecchio,
vola di chiusura raccordata alla canaliz- perché potreste avere difficoltà a trovare
zazione di scarico tramite un sifone. quella adatta, soprattutto se si tratta di
un sanitario d'importazione, non corri-
La chiusura. C o m p r e n d e il dispositivo di s p o n d e n t e alle norme usuali in Italia.
chiusura stesso, il suo supporto ed even-
tualmente il c o m a n d o .
La chiusura del lavandino più c o m u n e è
un semplice t a p p o trattenuto da una c a -
tenella; nella maggior parte dei sanitari
m o d e r n i , il t a p p o è c o m a n d a t o da una
sbarretta o da una leva.
È c o m p r e s o nel sistema un " t r o p p o - p i e - Qui sotto: schema di funzionamento di un sifone.
n o " , per evitare il t r a b o c c a m e n t o dell'ac-
q u a q u a n d o si lascia un rubinetto legger-
mente aperto.
Nella vasca il sistema di c o m a n d o di
chiusura è più c o m p l e s s o ; in questo
caso si parla di dispositivo di s v u o t a -
mento e non più di chiusura.
La chiusura della d o c c i a è molto più
semplice, poiché non c o m p r e n d e un
t a p p o in quanto il piatto non è destinato
ad essere riempito c o m e una vasca da
bagno, il lavandino o il bidet.

1. Realizzazione di un sifone con elementi in PVC.


2. Montaggio di un sifone in PVC.

1 1

82
I sanitari

Il sifone. Ha la funzione di permettere lo Qui sopra: schema di un sifone tradizionale di


scarico delle acque usate e di impedire metallo o di plastica. In caso di otturazione biso-
gna smontarlo, svitando entrambi i dadi.
il ritorno di cattivi odori che p o s s o n o
provenire dalle fogne o da una fossa set-
tica. La sua f o r m a è studiata in m o d o
che una certa quantità d ' a c q u a si fermi e
formi una barriera ai cattivi odori.
Il sifone tradizionale è a f o r m a di S; può
essere in acciaio, ottone o materia pla-
stica. Semplice ed efficace, deve essere
interamente s m o n t a t o q u a n d o si ottura
(è quasi sempre necessaria una chiave
inglese). una botola che permetta di accedere f a -
I sifoni moderni, di f o r m a cilindrica sono cilmente al sifone q u a n d o sia necessario
formati da due tubi concentrici, c o m u n i - stapparlo o q u a n d o il m e c c a n i s m o di
canti dal basso. L'acqua arriva dal t u b o svuotamento funzioni male.
centrale ed esce di lato; la parte inferiore Un sifone deve sempre essere pieno, in
di questo tipo di sifone, generalmente in caso contrario gli odori possono risalire
PVC, è facilmente smontabile, spesso e inondare la stanza.
senza l'aiuto di nessun attrezzo perché La disattivazione di un sifone può avere
l'anello di chiusura p u ò essere svitato f a - d u e cause: l'evaporazione (quando l'ap-
cilmente a m a n o . parecchio rimane inutilizzato per lungo
I sifoni ad anello p o s s o n o avere una o tempo) e l'aspirazione dell'acqua.
due prese laterali per il collegamento Il s e c o n d o caso è ovviamente più diffici-
delle lavatrici e delle lavastoviglie. le da impedire soprattutto in una installa-
Queste prese sono poste, naturalmente, zione vecchia.
sopra il sifone. L'aspirazione risulta dall'effetto " p i s t o -
II sifone delle vasche è generalmente i n - n e " p r o d o t t o dallo svuotamento rapido
tegrato al dispositivo di s v u o t a m e n t o del di un sanitario, in particolare della v a -
sanitario che c o m p r e n d e il sistema di schetta del WC collegata sullo stesso
c o m a n d o di chiusura. scarico principale.
Q u a n d o rivestite la vasca c o n piastrelle Se il collegamento ad una ventilazione
di gesso o di mattoni o p p u r e c o n un generale è la vera soluzione al problema,
pannello destinato a sostenere la p i a - esistono però sifoni provvisti di ventila-
strellatura non dimenticate di prevedere zione individuale.
I sanitari

La posa e il c o l l e g a m e n t o dei sanitari. Il materiale. Attuata la scelta del p o s i -


La c o n c e z i o n e o la ristrutturazione di zionamento, incollate i cartoni rappre-
una stanza da b a g n o i m p o n g o n o una ri- sentanti i sanitari o riportateli a matita
flessione approfondita che tenga conto sulla cartina, potrete così valutare con
di precise norme di installazione. Questa precisione il materiale di cui avrete biso-
riflessione vi permetterà di guadagnare gno. Per completare il progetto potete
t e m p o nei lavori e assicurerà il comfort tracciare una s e c o n d a cartina raffiguran-
per lungo t e m p o . te la stanza in sezione verticale.
Questo disegno vi permetterà di valutare
La scelta delle posizioni. Essa risponde il tracciato delle differenti canalizzazioni
ad obblighi di t i p o t e c n i c o e a criteri pra- e di prevedere c o n esattezza il materiale
tici; la ripartizione dei sanitari in rapporto necessario.
allo scarico principale è direttamente le- Muniti dei vostri disegni, potete determi-
gata all'altezza dei sifoni. Per questo nare la lista del materiale necessario c o n
motivo la vasca da b a g n o e quella della un metro d o p p i o e un b l o c c o di carta. La
doccia devono essere situate il più vici- lista deve essere m o l t o precisa per non
no possibile allo scarico, il bidet un po' lasciare niente al caso.
più lontano e il lavandino più lontano an- Non vi è nulla di più irritante che dover
cora. I WC di t i p o classico d e v o n o esse- andare senza p o s a a ricercare materiale
re collegati direttamente allo scarico mentre si lavora; non è sufficiente c o n o -
principale o al loro scarico individuale scere la metratura di tubi in rame e in
nel c a s o di una fossa settica. PVC di cui avrete bisogno, prevedete il
Per avere una visione di insieme dell'in- n u m e r o e il t i p o di collegamenti neces-
stallazione da realizzare è bene eseguire sari, non dimenticate i fissaggi e le forni-
un progetto; la c o s a più semplice è dise- ture connesse: saldature, colla, nastro in
gnare i contorni della stanza su un foglio teflon ecc.
di carta e ritagliare dei pezzi di cartone Prima di iniziare i lavori assicuratevi che
che raffigurino i sanitari. Scegliete una il vostro fornitore d i s p o n g a di tutto il m a -
scala del t i p o di 1 c m / m . Disegnate la teriale per non essere bloccati in attesa
posizione delle diverse canalizzazioni di di un pezzo ordinato... ma che non arriva.
alimentazione e di scarico delle acque;
potete allora disporre i pezzi di cartone
tenendo c o n t o delle regole di scarico
succitate.
Il s e c o n d o criterio riguarda l'ingombro
dei sanitari e il posto di cui si deve d i -
sporre attorno ad essi per circolare nor-
malmente.
Esistono, a q u e s t o riguardo, delle regole
minime che bisogna obbligatoriamente
rispettare se si vuole garantire il comfort
della stanza; è necessario disporre di al-
meno 90 cm di fronte alla v a s c a della
doccia o del bagno; 40 cm davanti ad un
bidet, e 45 cm davanti a un lavandino.
Non d e v o n o esserci m e n o di 50 cm tra il
lato corto di una vasca e un muro. Se il bi-
det e il lavandino sono situati uno a fianco
dell'altro, 10 cm li d e v o n o separare.
È meglio eliminare un sanitario o sacrifi-
care la vasca da b a g n o per una doccia
piuttosto che sovraccaricare una stanza
da b a g n o .

84
I sanitari

Sistemazione e collegamento dei sanitari


I sanitari

La posa del lavandino. Sono rari i la-


vandini venduti c o n la rubinetteria già
montata; al m o m e n t o dell'acquisto è n e -
cessario badare di ottenere la fornitura
necessaria sia della rubinetteria che d e l -
lo scarico (chiusura e dispositivo di c o -
mando).
Questa regola vale soprattutto per i sani-
tari di importazione per i quali è difficile
trovare il materiale, essendo le norme
straniere diverse.
Non aspettate di aver fissato il lavandi-
no per montare gli accessori; lo spazio
dietro di esso è sempre molto scarso, il
che renderebbe molto difficile il m o n t a g -
gio della rubinetteria e del sistema di
scarico. 1

- Preparazione del lavandino. Iniziate


con l'installare il miscelatore senza d i -
menticare di sistemare gli eventuali g i u n -
ti tra rubinetto e lavandino.
Se lavorate appoggiandovi a terra, p o n e -
te sotto un cartone per non sbrecciarne
lo smalto.
A questo punto del lavoro dovrete r e g o -
lare la sbarretta di c o m a n d o d'apertura e
di chiusura del t a p p o , se il vostro lavan-
dino ne è dotato.
In genere esso è posto molto indietro
sotto il lavandino, ed è difficilmente a c -
cessibile in seguito.
Le tubature di alimentazione e di scarico
saranno incassate o p p u r e no a s e c o n d a
del tipo di lavandino; non è necessaria 2
l'incassatura se il lavandino è a colonna
o incastrato in un mobile; lo è invece c o n
un sanitario a consolle del tipo presenta-
to nelle nostre foto.
L'incassatura viene effettuata in una
scanalatura praticata nella muratura; ri-
c o r d i a m o che i tubi in rame d e v o n o e s -
sere protetti da una guaina.

1. Il lavandino, i suoi accessori e gli utensili ne-


cessari al montaggio.
2. Preparazione del lavandino.
3. Regolazione della sbarretta di comando del
tappo di chiusura.
4. Posizionamento delle aste di sostegno del la-
vandino sospeso. 3

86
I sanitari

Sopra: posizionamento di un lavandino sulle


aste di sostegno. Una tracciatura esatta, sul
muro, permette un fissaggio con livellamento
perfetto. Il fissaggio di un lavandino sospeso
deve essere molto resistente.

L'altezza di fissaggio del lavandino d i -


pende dall'altezza di chi lo utilizza: 83
cm dal suolo rifinito (attenzione se d o v e -
te ancora predisporre una piastrellatura)
se la vostra altezza è compresa tra
m 1,60 e m 1,80, e tra 85 e 90 cm se supe-
rate i m 1,80 di altezza. Se volete instal-
lare un lavandino per i bambini (fino ai 12
anni) esso sarà situato a 60-65 cm dal
pavimento.
I sanitari

La solidità del fissaggio dipende dal tipo a S (in metallo o in plastica). Il risparmio
di lavandino: leggero per un lavandino a sarà poco importante tenendo conto delle
c o l o n n a o incastrato in un mobile, deve difficoltà che incontrerete per stappare il sifone.
invece essere m o l t o resistente per un la- Se dovete installare una lavatrice nel bagno
vandino sospeso soprattutto se non è (il che è necessario quando lo spazio in cucina
posto su squadre metalliche. è limitato) prevedete un sifone a presa laterale
È necessario, in q u e s t o caso, praticare che permetterà di collegare direttamente il tubo
una tassellatura piuttosto p r o f o n d a nella di svuotamento nello scarico del lavandino.
muratura; i lavandini sospesi richiedono La posa del sifone è semplice, soprattutto se
un fissaggio particolare e generalmente si tratta di un modello ad anello avvitabile
v e n g o n o venduti c o n tasselli e aste filet- a mano; se si tratta di un sifone tradizionale
tate c h e garantiscono questa solidità. avrete bisogno di una chiave per stringere
Prima di acquistare un sanitario di q u e - i dadi di raccordo.
sto t i p o , assicuratevi che il m u r o su cui In ogni caso non dimenticate di predisporre i
volete situare il lavandino ne s o p p o r t i il giunti di tenuta necessari.
fissaggio; valutate anche la natura dei Il raccordo delle canalizzazioni di alimentazione
supporti e le reali possibilità di foratura in rame avviene tramite collare ribattuto; è
profonda, sovente limitata nei tramezzi. un'operazione semplice ma resa delicata dalla
Se è presente un rivestimento di lastre di scarsità di spazio di cui si dispone dietro
gesso non è possibile sospendere un la- al lavandino.
vandino m o l t o pesante, in ogni c a s o sa-
ranno indispensabili tasselli speciali.

- Gli allacciamenti. Riguardano lo scari-


co e l'alimentazione; potrete realizzarli
solo d o p o l'installazione delle varie c a -
nalizzazioni e la p o s a del lavandino.
Il sifone è generalmente venduto c o n il
sistema di chiusura, c h e ne costituisce il
naturale c o m p l e m e n t o .
Un sanitario di qualità è spesso d o t a t o di
un sifone cilindrico in metallo. 1. Raccordo del sifone e della canalizzazione di
scarico.
Il PVC è a n c h ' e s s o valido e presenta il 2. Posizionatura del giunto tra il tappo e il sifo-
vantaggio di non corrodersi. ne, avvitatura dell'anello a vite di assemblaggio
Evitate di scegliere un sifone tradizionale tra i due elementi.

1 2

88
I sanitari

In alcuni casi è più semplice procedere a un 1 e 2. Raccordo di alimentazione (acqua fredda


raccordo saldato tramite manicotti dritti. e acqua calda) del lavandino tramite collare ri-
battuto.
Dopo avere effettuato i collegamenti,
3. Insieme di rete di alimentazione del lavandino
sistemerete la colonna, il mobile da incastro prima della stuccatura del canaletto e raccordo
o la consolle di sostegno se si tratta di un alla rete generale.
lavandino come quello presentato nelle nostre 4. Posizionatura della consolle di sostegno de-
corativa (dopo foratura e cavigliatura).
foto. Ha la funzione di rinforzare il fissaggio
del sanitario e di nascondere il punto di
partenza delle canalizzazioni che non possono
essere direttamente incastrate.
L'incassatura destinata a nascondere le
canalizzazioni, sarà stata ricoperta in
precedenza.

1 2

3 4
I sanitari

La posa della vasca da bagno. È la v a -


sca da b a g n o che dà il n o m e alla stanza
ed è intorno ad essa c h e si organizza lo
spazio.

- Preparazione delia vasca. Precede,


c o m e per il lavandino, l'installazione d e l -
l'apparecchio stesso; la rubinetteria ed il
dispositivo di s v u o t a m e n t o v e n g o n o for-
niti raramente c o n la v a s c a e ancor più
raramente montati su di essa.
La rubinetteria è m o n t a t a sia su una s c a -
nalatura (situata su uno dei lati più corti
della vasca) sia sul m u r o c o n o senza i n -
castratura.
Vi p o s s o n o essere d u e rubinetti indivi-
1 duali, un miscelatore o un dosatore m e c -
c a n i c o o termostatico; la rubinetteria
c o m p r e n d e quasi s e m p r e una parte fles-
sibile alimentata da un p o m e l l o da d o c -
cia mobile e un inversore che permette
di orientare l'acqua verso il rubinetto o
verso il pomello della d o c c i a .
In molti casi, la vasca viene fornita senza
alcun foro per la rubinetteria perché
sono previsti solo quelli di scolo e di s i -
curezza; è necessario forare c o n molta
precauzione per non rovinare lo smalto:
d o p o la puntatura si utilizza una punta
da t r a p a n o , avendo cura di lubrificarla
c o n olio da taglio. Il foro di scarico verrà
ingrandito c o n una lima se la v a s c a è in
grès o in acciaio.
Una p o s a di prova, prima di montare il
2 dispositivo di s v u o t a m e n t o , permette di
calcolare lo spazio che questo richiede e
il livello a cui verrà posto il tappo per

1. Avvitatura dei piedi della vasca.


2. Foratura per la posizionatura della rubinette-
ria e del dispositivo di scarico.
3. Posizionatura e regolazione del livello della
3 vasca; è necessaria una livella a bolla d'aria.

90
I sanitari

assicurare uno scarico soddisfacente. Ri- vasche hanno i piedi regolabili). Ricorda-
cordiamo che per avere le migliori c o n d i - te che il bordo non deve trovarsi a più di
zioni di scolo, il sistema di svuotamento 60 cm dal suolo poiché sarebbe difficile
deve essere il più vicino possibile allo scavalcarlo. L'innalzamento è possibile a
scarico generale. condizione di costruire una pedana ac-
Il montaggio del dispositivo di s v u o t a - cessibile tramite alcuni scalini e c o m -
mento incomincia dal t a p p o propriamen- prendente uno spazio, davanti alla va-
te detto: è necessario applicare un p o ' di sca, di almeno 90 c m .
mastice per assicurare una perfetta t e -
nuta; il t a p p o ha c o m e elemento c o m - - Il collegamento. Si effettua, c o m e per
plementare un sifone (cilindrico o t r a d i - il lavandino, tramite t u b i di rame, collari
zionale ad S) e un s u p p o r t o di valvola ribattuti o saldatura. Scegliete un t u b o
che si situa all'interno della vasca e che del diametro di 14/16 mm per assicurare
viene avvitato sul supporto del sifone as- una portata e una pressione sufficienti;
sicurando così il fissaggio dell'insieme. per lo scarico utilizzate un t u b o in PVC
Inoltre il s u p p o r t o del sifone integra lo di 40 m m .
scarico principale, l'allacciamento di s i -
curezza ed il m e c c a n i s m o di alzata e di
scarico della valvola, che, generalmente,
ha f o r m a di stelo e talvolta di un cavo
azionato da un'impugnatura ruotante.
L'allacciamento tra orifizio di sicurezza e
t a p p o si effettua tramite un t u b o in PVC
d o t a t o di dispositivo di svuotamento.

- La posa. Si effettua senza fissaggio,


poiché la vasca è abbastanza stabile
grazie al suo peso, il che è vero per le
vasche in ghisa o in grès, ma non s e m -
pre per le v a s c h e in lamiera smaltata, e
mai per quelle in plastica che d e v o n o es-
sere fissate al suolo.
1. Distribuzione del mastice di tenuta sui bordi
S e c o n d o la posizione della vasca nella
del supporto del tappo prima di posizionarlo sul
stanza (in rapporto allo scarico) p o t r e b - fondo della vasca.
be essere necessario rialzarla (alcune 2. Sistemazione della valvola.

1 2
I sanitari

1. Avvitatura del raccordo di sicurezza.


2. Avvitatura del supporto per sifone.
3. Preparazione del raccordo superiore del co-
mando di svuotamento.
4. Calcolo della lunghezza necessaria dell'asta
di comando.
5. Regolazione dell'asta di comando prima del
raccordo.

1 4

2 5

92
I sanitari

6. Determinazione della lunghezza necessaria


del tubo dello scarico di sicurezza.
7. Allacciamento del tubo di sicurezza al sup-
porto per sifone.
8. Allacciamento del sifone.
9 e 10. Allacciamento del sifone allo scarico ge-
nerale dopo la sistemazione definitiva della va-
sca.

7 8 ì

9 10
I sanitari

Installazione di una doccia. Essa sosti- in muratura, altri sono da incastrare su


tuisce la vasca q u a n d o non vi è spazio una pedana, altri ancora sono sopraele-
sufficiente per una vera e propria stanza vati (necessari q u a n d o la d o c c i a non può
da bagno o la c o m p l e t a q u a n d o è solo essere installata vicino alla canalizzazio-
possibile installare un gabinetto di toilet- ne principale di scarico).
te in cui si porrà un piccolo lavandino o Oltre alla vasca e alla sua protezione, la
un semplice lavamano. d o c c i a c o m p r e n d e un miscelatore o un
È necessaria una superficie di 90 x 90 dosatore e una d o c c i a collegata ad un
cm per il piatto e più o m e n o altrettanto t u b o flessibile.
per muoversi liberamente.
La doccia può essere installata in un a n - - Posa del piatto. Essa differisce sensi-
golo, protetta da una tenda, tra un muro bilmente a s e c o n d a del tipo di piatto
e un tramezzo, in un angolo o in piena (standard, ad incastro o sollevato) ma ri-
parete c o n una cabina c h e impedisca gli chiede c o m u n q u e un minimo di lavori di
schizzi. muratura che necessitano di un impasto
Si trovano dei piatti di misura standard di malta, sia per la realizzazione di un
che devono essere posti su uno z o c c o l o sottile strato, sia per la muratura di pietra

94
I sanitari

di legatura che di mattoni (doccia s o -


praelevata).
Il piatto deve essere situato il più vicino
possibile alla canalizzazione, in m o d o da
permettere uno scarico rapido dell'ac-
q u a che non deve mai riempire il piatto.
Il t a p p o svolge il ruolo di sifone e il piatto
non è d o t a t o di dispositivo di chiusura.
D o p o l'installazione del piatto le pareti
murali verticali d e v o n o essere piastrella-
te o, perlomeno, ricoperte di un rivesti-
m e n t o plastico a tenuta stagna.
La tenuta tra il piatto e le pareti murali o
della cabina è assicurata da mastice al
silicone.

- La rubinetteria. Alimentata da tubi di 1


10/12 mm per garantire una pressione e
una portata sufficiente, è generalmente
incastrata.
Il dosatore, possibilmente t e r m o s t a t i c o ,
in questo caso si rivela m o l t o pratico,
poiché evita le variazioni di temperatura
dell'acqua q u a n d o si è sotto la d o c c i a e
qualcuno usa dell'acqua calda o fredda
da un'altra parte della rete di alimenta-
zione.
Il dosatore deve essere situato a circa 1
mt dal f o n d o del piatto della d o c c i a ; la
d o c c i a verrà situata a m 1,90 dal f o n d o
della vasca se è fissa, o su uno stelo ver-
ticale su cui deve poter scorrere da 1,30
a 1,90 m.
La s e c o n d a soluzione verrà scelta q u a n -
do la doccia dovrà essere utilizzata a n - 2
c h e da bambini.
La d o c c i a può essere semplice o a getti
variabili; la s e c o n d a soluzione permette
un dosaggio della portata d ' a c q u a e
c o n s e n t e il " m a s s a g g i o " che favorisce il
rilassamento.

1. Realizzazione di uno strato di malta per so-


stenere il piatto della doccia.
2. Realizzazione di un canaletto di incastro delle
canalizzazioni e raccordo delle canalizzazioni
d'alimentazione della rubinetteria.
3. Sistemazione di un rubinetto dosatore. 3
I sanitari

La posa del bidet. Il bidet è spesso p o - 3 e 4. Applicazione del mastice a base di silico-
sto direttamente sul pavimento; esistono ne sulla base della rubinetteria, poi in seguito ai
bordi del supporto del tappo.
tuttavia modelli sospesi (v. foto) c o n c e -
5. Regolazione del dispositivo di svuotamento
piti per armonizzarsi con un lavandino del bidet.
dello stesso tipo. Quando si dispone di
p o c o spazio si può installare un bidet ro- AVVERTENZA - Le guarnizioni originali sono
preferibili al silicone.
tante che si cela tramite rotazione sotto
il lavandino, dove viene dissimulato da
un mobile.
C o m e i lavandini, i bidet sono in porcel-
lana o in grès con colori armonizzati o Dopo avere tracciato il punto di piazza-
coordinati a quelli degli altri sanitari della mento, il gres viene forato c o n una p u n -
stanza da b a g n o . ta, possibilmente al carburo di tungste-
La rubinetteria si presenta talvolta sotto no. Bisogna lavorare c o n precauzione
f o r m a di un rubinetto paragonabile a per non spaccare il grès; d o p o la f o r a t u -
quello della vasca, ma più sovente, si ra il b u c o può essere ingrandito c o n la
tratta di uno o d u e rubinetti che inviano lima.
l'acqua in un circuito periferico interno C o m e per il lavandino, è necessario p r o -
alla vaschetta. In alcuni paesi stranieri, si cedere al montaggio del t a p p o e del suo
trovano dei bidet a getto rotante verso dispositivo di c o m a n d o prima di posizio-
l'alto. nare il bidet, poiché lo spazio è t r o p p o ri-
stretto per poterlo fare in seguito.
- Preparazione del bidet. Si inizia c o n la Il livello del t a p p o e del sifone p e r m e t t o -
posa della rubinetteria se l'apparecchio no di situare il bidet tra il lavandino e la
non ne è provvisto all'acquisto. Nell'e- vasca o la d o c c i a .
sempio presentato nelle nostre foto, È necessario prevedere da 15 a 25 cm
l'apparecchio, in grès, deve essere fora- da una parte e dall'altra del sanitario e
to per montarvi la rubinetteria. uno spazio frontale di 40 cm circa.
Un bidet classico, p o s t o sul pavimento,
deve essere staccato 5 cm dal muro per
la pulizia.
Per quanto riguarda un bidet sospeso,
sarà necessaria una cura particolare nel
1. Foratura del grès con una punta al carburo di
tungsteno per la posizionatura della rubinetteria. fissaggio che deve essere ancora più so-
2. Alesatura del foro realizzata con una lima. lido di quello del lavandino.

1 2

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I sanitari

4 5
I sanitari

1 2

3 4

5! 6

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I sanitari

1. Tracciatura dello scarico.


2. Insieme comprendente la vaschetta, il serba-
toio e il suo meccanismo e la canalizzazione di
discesa.
3. Foratura del pavimento sul tracciato per per-
mettere il passaggio della lama di una sega al-
ternativa.
4. Foratura del pavimento.
5. Avvitatura della vaschetta al suolo.
6. Posizionatura della ciambella e del coperchio.

W C . In alloggi di una o d u e stanze, il WC


p u ò essere situato in una stanza da b a -
gno, senza separazione, in c o m u n i c a z i o - 7
ne diretta c o n la camera.
In appartamenti c o n più di d u e stanze è
anche possibile situare un WC nella
stanza da bagno, ma deve essere in
c o m p l e m e n t o di un WC indipendente.
Per installare una tazza WC in un locale
c o n lavandino, bisogna disporre di uno
spazio a terra di 60 cm su una superficie
di 1 m.
Per installare un WC in un locale indi-
pendente i suoi lati d e v o n o essere porta-
ti a 80 cm e 1 ,25 m se la p o r t a si apre
verso l'esterno e 1,50 m se si apre verso
l'interno.
Si distinguono i WC classici a cassa e i
WC a dispositivo di frantumazione (che
hanno praticamente sostituito quelli di
t i p o chimico). 8
La p o s a di una tazza WC direttamente
sul pavimento avviene tramite avvitatura,
Nel c e m e n t o , bisogna forare e filettare
prima di avvitare la vaschetta al suolo.
Il collegamento con la canalizzazione
principale (o quella che c o n d u c e le ac-
q u e nere direttamente alla fossa setti-
ca) si effettua nella parte posteriore d e l -
la tazza, verticalmente o orizzontalmente

7. Presentazione del galleggiante e del rubinetto.


8. WC a serbatoio basso dopo l'installazione.
9. WC a serbatoio cilindrico sotto pressione
(raro in Italia). 9
I sanitari

o direttamente sotto la tazza. Quasi tutte indipendente a qualsiasi tazza classica, ma


le tazze sono ormai a sifone, il che pre- esistono anche tazze speciali integrate a un
viene la risalita di odori. frantumatore e ad un sistema d'aspirazione
Esistono a n c h e tazze sospese, dello per gli odori.
stesso stile degli altri sanitari c h e v e n g o - Qualunque sia il tipo, il frantumatore funziona
no fissate in m o d o simile. Il modello pre- con l'aiuto di un motore elettrico, che si
sentato qui è detto a m o n o - b l o c c o per- disinnesca automaticamente quando si aziona
ché la tazza e la vaschetta dell'acqua la vaschetta. È dunque necessario installare
f o r m a n o un t u t t ' u n o , essendo l'una il una presa di corrente in prossimità della
prolungamento dell'altra. vaschetta per permettere l'alimentazione elettrica
Si utilizza un frantumatore q u a n d o il d i a - del motore del frantumatore.
metro della canalizzazione di scarico è
insufficiente.
1. Montaggio della vaschetta di un WC a mono-
blocco.
È a n c h e possibile installare un WC lonta- 2. Raccordo di scarico.
no dalla canalizzazione principale di sca- 3. Raccordo di alimentazione.
rico. È possibile associare un frantumatore 4. WC sospeso dopo l'installazione.

1 2

3 4

100
I sanitari

1 2

3 4

1. Avvitatura di un WC a turbina.
2. Raccordo dello scarico su una canalizzazione
morbida di 30 mm di sezione.
3. Raccordo di alimentazione per canalizzazio-
ne morbida.
4 e 5. Allacciamento elettrico e prova.

Una semplice presa di 10/16 A è sufficiente;


essa deve essere protetta, come tutto il
circuito, da un fusibile di amperaggio
corrispondente. Il WC a turbina si svuota
sotto pressione in una canalizzazione di
piccolo diametro (da 30 a 40 mm): un sistema
che permette di sistemare dei WC più bassi
del canale di scarico, poiché essi utilizzano
un dispositivo di pompa aspirante e
comprimente.
5
Le riparazioni

102
Le riparazioni

LE RIPARAZIONI
Come le installazioni elettriche,
le installazioni sanitarie sono soggette a guasti
più o meno gravi. Ma se nel primo caso
essi si traducono in una semplice
sospensione della corrente, nel secondo
si possono avere allagamenti:
da qui l'importanza
di intervenire rapidamente.

Fluida per eccellenza, l'acqua ha la tendenza causare la spaccatura della canalizzazione e


a sfuggire dalle tubature in cui la si vuole la fuoriuscita massiccia ed improvvisa
costringere. Da ciò la necessità di essere dell'acqua quando la temperatura risale al di
attenti alla tenuta dei collegamenti e al sopra degli 0°.
perfetto stato delle canalizzazioni. Un minimo di protezione permette di evitare i
La difficoltà a ottenere un intervento rapido di danni dovuti al gelo, cominciando con lo
un tubista è nota. Da ciò l'importanza di una svuotare all'inizio dell'inverno le installazioni
manutenzione regolare delle installazioni. più vulnerabili.
Si tratta di verificare periodicamente i raccordi Per le canalizzazioni la cui alimentazione non
e i rubinetti: il minimo gocciolio deve indurre a può essere sospesa, è indispensabile la
un intervento, soprattutto sui raccordi saldati; protezione, cominciando da quella del contatore,
si intuisce la presenza di un guasto dalle tracce soprattutto se si trova all'esterno in un luogo
di ruggine indice di una corrosione in superficie. poco protetto.
La manutenzione concerne anche un certo Qualsiasi precauzione si prenda, non si è mai al
numero di apparecchi come lo scalda-acqua, sicuro da una fuoriuscita accidentale i cui effetti
soggetto a incrostazione a causa del calcare se sono spesso disastrosi soprattutto se si abita in
l'acqua è dura o molto dura. un appartamento.
Normalmente, sono i rubinetti che richiedono il È necessario sottoscrivere una polizza di
maggior numero di riparazioni a causa assicurazione per i danni provocati dalle acque:
dell'usura dei giunti; ciò non impedisce al sarete così coperti per i danni causati a terzi
rubinetto di funzionare, ma è causa di gocciolii dall'acqua proveniente dalla vostra installazione
assai fastidiosi e dispendiosi, poiché sono in seguito ad una fuoriuscita, ma non sarete
proprio le piccole gocce che formano le grandi rimborsati per quelli causati al vostro
perdite. appartamento.
E sono le. perdite che bisogna essere in grado Un valido sistema per limitare i rischi e facilitare
di riparare, ma soprattutto di prevenire gli interventi su una parte dell'installazione
proteggendo le canalizzazioni. consiste nel situare diverse valvole di chiusura
Se la consumazione dei giunti e dei raccordi è al livello della derivazione verso le diverse parti
responsabile delle perdite lievi, il gelo può dell'abitazione, per sospendere rapidamente
l'alimentazione delle canalizzazioni.
Le riparazioni

1 2

3 4

La manutenzione q u a è corretta e si apre il rubinetto del-


dello scalda-acqua a gas l'acqua calda, la causa del guasto è il d i -
spositivo di accensione ed è prudente
cambiarlo.
La f i a m m a di sicurezza. Il suo ruolo è Questo tipo di guasto può provenire da
essenziale, perché è da essa c h e d i p e n - un difetto della valvola che impedisce
de l'accensione del bruciatore principale l'alimentazione del bruciatore q u a n d o si
q u a n d o si apre il rubinetto dell'acqua apre il rubinetto dell'acqua calda.
calda. A n c h e in questo caso si impone la s o s t i -
Se non è accesa, tentate di regolare la tuzione del pezzo poiché esso non è ri-
f i a m m a agendo sulla vite frontale o infe- parabile.
riore prevista per questo s c o p o ; in molti
casi sarà però necessario smontare l'u- L'eliminazione del calcare. D o p o avere
gello della f i a m m a per pulire il foro, inta- interrotto l'erogazione dell'acqua dal r u -
sato dai depositi di calamina. binetto di arresto situato i m m e d i a t a m e n -
Se la f i a m m a è normale ma il bruciatore te prima dello scalda-acqua, interrompe-
non si a c c e n d e , quando la portata d'ac- te il flusso del gas a livello dell'apparecchio

104
Le riparazioni

5 6

7 8

1. Smontaggio del coperchio. e farne uscire la serpentina.


2 e 3. Smontaggio del dado di sostegno dell'i- Spazzolate le alette situate in alto sulla
niettore del beccuccio.
serpentina; quando queste sono ostruite, l'aria
4. Smontaggio del beccuccio.
5. Pulizia del filtro e delle parti del beccuccio. calda del bruciatore non può passare
6. Smontaggio dello scalda-acqua. correttamente tra le S della serpentina, il che
7. Raschiamento delle alette. limita considerevolmente il riscaldamento,
8. Pulizia della serpentina con l'acido. e può provocare l'arresto dell'apparecchio
dovuto al funzionamento del sistema di
ma anche dal contatore. Lasciate sicurezza, legato a una cattiva erogazione del
raffreddare la serpentina poi s m o n t a t e il gas.
coperchio dell'apparecchio. Se, aprendo il rubinetto d'acqua calda, ne
La serpentina presenta una entrata e una fuoriesce un sottile filo d'acqua, significa che
uscita d'acqua, in basso a sinistra e a destra. la serpentina è ricoperta di calcare. Versate
con precauzione una soluzione di acido
Gli allacciamenti c o n l'apparecchio sono cloridrico al 20% nella tubatura e fate scorrere
di tipo a raccordo avvitato; sono suffi- abbondante acqua dopo la reazione.
cienti due chiavi per aprire questi raccordi
Le riparazioni

I rubinetti il p i c c o l o t a p p o di colore rosso o blu; i n -


t r o d u c e t e la lama di un cacciavite nel
I giunti dei rubinetti. Sia la prolunga- foro liberatosi e svitate la vite c h e fissa
ta inattività che un uso eccessivo p r o v o - l'impugnatura.
cano la consumazione del giunto delle D o p o averla tolta potete accedere al
valvole. c o r p o del rubinetto e svitarlo c o n una
È necessario perciò procedere periodi- chiave regolabile (naturalmente d o p o
c a m e n t e alla sua sostituzione. avere interrotto l'erogazione dell'acqua).
L'accesso al giunto avviene s m o n t a n d o Potete allora esaminare lo stato del g i u n -
il c o r p o di un rubinetto sia che si tratti to: se è allentato o c o n s u m a t o , è n e c e s -
di un rubinetto normale che di un m i s c e - sario rimpiazzarlo.
latore. Esistono d u e tipi di giunti di valvola: f o -
Nel primo c a s o lo s m o n t a g g i o avviene rato al centro per essere infilato su uno
direttamente sul corpo del rubinetto, nel stelo filettato all'estremità della valvola,
s e c o n d o è necessaria la rimozione d e l - o pieno e situato in una specie di c o p -
l'impugnatura di c o m a n d o . pella.
Fate saltare c o n la lama di un cacciavite Non potete utilizzare uno al p o s t o dell'altro;

106
Le riparazioni

1 3

2 4

1. Rimozione del tappo di identificazione del ru-


binetto.
2. Svitatura della vite dell'impugnatura.
3. Rimozione dell'impugnatura.
4. Svitatura e rimozione del corpo del rubinetto
con una chiave inglese.
5. Sostituzione di un giunto di valvola situato in
una coppella.
Pagina 106: sostituzione di un giunto a foratura
centrale.

approfittate di questo smontaggio per sostituire il


giunto a rondella che assicura la tenuta del corpo
del rubinetto. Se nonostante la sostituzione dei
giunti il rubinetto continua a gocciolare, significa
Le riparazioni

che la sede alla quale è collegato il g i u n - 1. Svitatura del dado del collo di cigno.
to è incrostata di calcare o fortemente 2. Rimozione del collo di cigno.
3. Controllo del giunto di basamento.
corrosa.
4 e 5. Rimozione e controllo del frangigetto (in
La si può trattare c o n la mola, che le re- questo caso incrostato dal calcare).
stituirà la levigatezza originaria.

Il collo di cigno. Generalmente fisso sul


lavandino e sugli altri sanitari, il collo di
cigno è ruotante se p o s t o sugli acquai corpo del rubinetto e il collo di cigno stesso.
per permettere di dirigere l'acqua s u l l ' u - Nella maggior parte dei modelli si trova-
na o l'altra vasca. no infatti d u e giunti: uno metallico, p o c o
Può presentare d u e difetti, una perdita s o g g e t t o ad usura, che assicura il m o v i -
alla base e un'incrostazione del frangigetto. mento del collo di cigno in una ghiera e
l'altro in c a u c c i ù che si c o n s u m a per
sfregamento.
- Perdita alla base. Dipende dall'usura La rimozione del collo di cigno avviene
del giunto ad anello che assicura la tenute tra il tramite s m o n t a g g i o del d a d o che lo rac-
corda al rubinetto. Può trattarsi di un d a -
108
Le riparazioni

2 3

4 5

do smussato o, come nelle nostre foto, Il getto dell'acqua diventa irregolare soprattutto
di un semplice anello a vite che può essere se non è ben orientato.
svitato a mano. Se il frangigetto si tappa regolarmente è segno
Ponete poi il collo di cigno in posizione verticale che l'acqua è molto calcarea e ostruisce
per non staccare il giunto, poi esaminatelo. canalizzazione e apparecchi.
In alcuni casi la perdita non è causata dall'usura Dovete prevedere l'installazione di un addolcitore
del giunto ma da un deposito di calcare nella d'acqua.
fessura; è necessario allora eliminare e Generalmente è sufficiente risciacquare il
sostituire il giunto. rompigetto per liberarlo dai depositi trattenuti.
- Il frangigetto. Ha la funzione un tempo svolta Se è troppo incrostato, riscaldate un po' di
dal rompigetto. aceto in una casseruola e ponetevi il frangigetto;
Si tratta di un piccolo setaccio situato nell'arco di alcuni minuti l'aceto molto caldo avrà
all'estremità del collo di cigno e tenuto fermo disciolto il calcare accumulato nelle maglie
da un anello avvitato. del setaccio metallico.
Se l'acqua è calcarea il frangigetto si tappa
regolarmente.
Le riparazioni

Le perdite Questo p r o d o t t o è adatto soprattutto per


canalizzazioni in acciaio e in rame, ma è
Se stringere s e m p l i c e m e n t e dadi di al- p o c o utile su quelle in p i o m b o su cui la
lacciamento (foto sopra), o raccordi a resina non fa presa.
vite, n o n crea problemi (basta riottenere Q u a n d o si presenta una perdita in piena
la tenuta stagna sostituendo la s t o p p a canalizzazione è necessario interrompe-
con teflon), le perdite in piena tubatura re l'emissione dell'acqua.
sono più difficili da riparare. Si a p r e in seguito un rubinetto per scari-
care la canalizzazione; bisogna a s c i u -
garla perfettamente poiché la saldatura a
La c o l m a t u r a . Consiste nel colmare una f r e d d o non può essere effettuata su una
perdita c o n mastice speciale simile alla superficie umida.
saldatura a freddo. Occorre in seguito levigare perfettamen-
Si tratta infatti di una resina che induri- te il metallo nel punto in cui verrà effet-
sce (si dice che polimerizza) a una cèrta tuata la riparazione c o n tela smeriglio
temperatura, q u a n d o è mescolata ad un c h e permetterà di eliminare totalmente lo
indurente. strato di ossidazione c h e si f o r m a sulla

110
Le riparazioni

1 3

2 4

1. Mastice poliestere per riparazioni a freddo. poiché la resina e l'indurente non sono dello
2. Mettete il mastice sul coperchio. stesso colore è facile preparare questa
3. Aggiungete e mescolate una noce di indurente.
miscela nelle giuste proporzioni.
4. Applicate il mastice sul punto della perdita.
Pagina accanto: serraggio del pressastoppa di
un rubinetto generale di alimentazione. Tappate immediatamente i tubetti e badate di
non invertire i tappi: mettendo quello
dell'indurente sul tubo di resina lo saldereste
superficie del metallo la cui presenza nuocerebbe irreversibilmente.
alla tenuta della resina. L'utilizzazione della saldatura a freddo non
La preparazione della saldatura a freddo si fa può farsi che a partire da una temperatura
sul coperchio della scatola dal lato esterno; di 15°, in mancanza della quale la reazione
la proporzione dell'indurente in rapporto al di polimerizzazione avviene male. Potete
prodotto varia da una marca all'altra. lavorare fino a 10° a condizione di aumentare
In generale una proporzione da 1 a 10 è la proporzione di indurente.
sufficiente (a differenza delle colle a due La saldatura a freddo permette sia la riparazione
componenti dove la proporzione è di 1 a 1); di una perdita in piena canalizzazione
Le riparazioni

1 4

sia il t r a s u d a m e n t o su un
raccordo c h e non può più essere stretto
perché corroso.
L'applicazione della resina permette g e -
neralmente di riparare la perdita, ma b i -
s o g n a essere coscienti del fatto che in
seguito sarà impossibile svitare n o r m a l -
mente la presa d ' a c q u a .
Un altro m e t o d o di riparazione consiste
nell'utilizzare nastro autovulcanizzante;
c o n c e p i t o in origine per la riparazione
delle perdite dei motori termici, il nastro
autovulcanizzante fa ormai parte degli
elementi necessari per la riparazione dei
t u b i , poiché i costruttori sono riusciti ad
abbassare la t e m p e r a t u r a di vulcanizza-
zione del p r o d o t t o .
2
D o p o raschiatura e sgrassatura del m e -
tallo, è sufficiente fasciare il t u b o c h i u -
d e n d o fortemente il nastro ad ogni giro.
Ad una t e m p e r a t u r a dell'ordine di 15° il
nastro si salda f o r m a n d o una specie di
impiastro sulla tubatura.

Riparare il p i o m b o . Se questo materiale


non è più utilizzato nelle installazioni
nuove o recenti, lo si trova ancora in n u -
merose case le cui installazioni sanitarie

1. Nastro autovulcanizzante.
2. Smerigliatura del metallo nel punto della per-
dita.
3 3 e 4. Applicazione del nastro in giri serrati.

112
Le riparazioni

sono anteriori alla S e c o n d a Guerra M o n -


diale. Per riparare il p i o m b o è sufficiente
una l a m p a d a da saldatura la cui f i a m m a
deve essere regolata a temperatura m i -
nima.
Dopo aver ripulito la zona da riparare, si
scalda il p i o m b o , poi si applica una sbar-
retta da saldatura (al p i o m b o o stagno).
Per riparare eventuali perdite si stende la
saldatura con uno straccio.

1. Sgrassatura del piombo con una lima.


2. Sfregamento con un pane di sego.
3. Scaldatura del metallo.
4. Uso della sbarretta di saldatura.
5. Applicazione della saldatura con uno straccio. 3

1 4

2 5
Le riparazioni

Lo sgorgamento - La ventosa. Permette di staccare il


delle canalizzazioni t a p p o per aspirazione violenta. L'aspira-
zione della ventosa non è veramente effi-
Le canalizzazioni di scarico trascinano cace se non q u a n d o il lavandino è par-
insieme all'acqua un certo numero di d e - zialmente riempito e soprattutto q u a n d o
triti solidi c h e a c c u m u l a n d o s i p o s s o n o gli orifizi di sicurezza s o n o tappati.
formare un t a p p o , soprattutto a livello
del sifone dei differenti a p p a r e c c h i , in - Gli sgorgatori chimici. Hanno una
particolare in quello del lavandino della azione rapida sui grassi e sui piccoli
cucina d o v u t o ai detriti della lavatura dei frammenti solidi. La s o d a , su cui si versa
piatti e del lavaggio. dell'acqua bollente, è il più tradizionale.
Esistono anche sgorgatori chimici solidi
Lo s g o r g a m e n t o dei sifoni. Si deve i n - o sotto f o r m a di microbiglie. Tutti hanno
tervenire nel m o m e n t o in cui l'acqua c o - in c o m u n e un'alta tossicità per cui biso-
mincia a scaricarsi lentamente e non gna usarli c o n precauzione e conservarli
q u a n d o il t a p p o è c o m p l e t a m e n t e for- lontano dalla portata dei b a m b i n i .
mato.
- Lo sgorgamento meccanico. Può av-
venire tramite lo smontaggio dei sifoni o
tramite uno stelo metallico dotato di uno
scovolino.
Solamente i sifoni cilindrici ad anello si
s m o n t a n o con facilità, spesso senza l'u-
so di nessun attrezzo. S o n o predisposti
d'altronde per interventi periodici di m a -
nutenzione.

1. Sgorgamento del lavandino con una ventosa.


2 e 3. Sgorgamento con la soda: versate la soda
e poi acqua bollente. Attenzione agli schizzi e ai
vapori nocivi.
4 e 6. Smontaggio di un sifone in materia plasti-
ca (PVC bianco).
1 5. Sgorgamento con uno scovolino.

2 3

114
Le riparazioni

5 6
Le riparazioni

La protezione contro il gelo

O g n u n o di noi sa c h e il ghiaccio, a parità


di quantità, o c c u p a un volume superiore
a quello dell'acqua; questa è la causa
della spaccatura delle tubazioni q u a n d o
gelano.

Lo spurgo delle tubazioni. Deve essere


effettuato per tutte le installazioni ester-
ne che non possono essere protette in
m o d o speciale e sulle installazioni inter-
ne situate in un locale non riscaldato.
Lo s p u r g o è possibile se la valvola generale

A lato: valvola generale d'alimentazione seguita


da rubinetto di spurgo.

116
Le riparazioni

1 3

2 4

1 a 3. 5. Protezione tramite manicotti in schiu-


ma.
4. Protezione di canalizzazione di riscaldamen-
to tramite una treccia.

situata nella parte più bassa dell'impianto, è


dotata di un rubinetto di spurgo.

L'isolamento termico. Consiste nel proteggere


in diversi modi le canalizzazioni per evitare
che gelino. I prodotti da utilizzare sono gli
stessi di cui ci si serve per proteggere le
tubature del riscaldamento centrale: manicotti in
schiuma, treccia, materiali in fiocco di lana di
vetro con o senza para-vapore.
5
Le riparazioni

L'isolamento delle tubature di riscalda-


m e n t o centrale presenta un d o p p i o v a n -
taggio: quello di limitare le dispersioni di
calore e quello di limitare i rischi di gelo
in inverno q u a n d o l'installazione è ferma.
Se questo arresto è prolungato conviene
spurgarle.

1. Tracciatura delle linee da effettuare su uno


strato di protezione.
2. Taglio obliquo su un rivestimento con un se-
ghetto.
3. Realizzazione di un angolo.
4. Continuazione dell'isolamento con nastro ar-
gentato.
5. Fissatura del semi-coperchio con filo di ferro.
NOTA - In Italia si usano comunemente tubi in
ferro zincato per i collegamenti domestici. 3

1 4

2 5

118
Le riparazioni

Per tutta la canalizzazione esterna inter-


rata si impone la protezione tramite una
guaina c o m e per la protezione di un
tubo.

Sgelatura di una tubazione. S o n o p o s -


sibili molte soluzioni ma in ogni c a s o b i -
sogna aprire il rubinetto per permettere
al vapore di uscire.
Il m e t o d o più semplice è scaldare la t u -
batura c o n la f i a m m a di una saldatrice;
potete anche ricoprirla di stracci ed i n -
naffiarla c o n a c q u a bollente o utilizzare
una l a m p a d a t e r m i c a .

1. Apertura di un rubinetto.
1 2. Scaldatura per sgelare la canalizzazione.

2
Glossario

GLOSSARIO

Acque domestiche: insieme delle acque infilati sull'estremità di ciascun tubo. La tenuta è
provenienti dalla cucina e dai sanitari della garantita dal teflon.
stanza da bagno (WC escluso). Brasatura: metodo di assemblaggio dei metalli
Acque nere: acque usate provenienti dal WC. tramite fusione di un metallo aggiunto.
Addolcitore: apparecchio che assicura il Canalizzazione o tubazione: tubo rigido
filtraggio dell'acqua attraverso una resina o morbido che permette l'alimentazione e lo
"avida di calcare". Quando la resina è satura, scarico dell'acqua.
la si pulisce con una soluzione salata. Esistono Cappello da gendarme: sezione di tubo che
modelli a rigenerazione manuale, programmati permette l'incrocio di una canalizzazione con
e semi-automatici. L'addolcimento s'impone un'altra.
quando il grado idrometrico è superiore a Collare ribattuto: tecnica di assemblaggio
15° TH. meccanico dei tubi di rame comprendente un
Alimentazione principale: condotta di acqua raccordo filettato e un dado forato. L'estremità
potabile sotto pressione che giunge fino alle di ciascun tubo è appiattita con il martello, un
abitazioni. I lavori di alimentazione sono mandrino e una morsa. La tenuta è assicurata
generalmente condotti dal comune o dal da un giunto.
municipio. La gestione dell'acqua è in seguito Collo di cigno: becco ricurvo associato ad un
assicurata da compagnie private. rubinetto miscelatore generalmente rotante
Apparecchio: come nel campo elettrico, la per permettere l'alimentazione delle due
parola apparecchio designa sia gli apparecchi vasche di un lavandino.
di distribuzione (valvole, rubinetti) che quelli di Curvatura: tecnica di piegatura dei tubi. Per i
utilizzazione (acquaio, lavandino, vasca da tubi in rame si utilizza sia una molla di
bagno ecc.). curvatura sia una curvatrice metallica. Questi
Biconico: raccordo di allacciamento tra due accessori permettono di curvare i tubi senza
canalizzazioni in rame comprendente un modificarne la sezione.
raccordo centrale, due anelli biconici e due
dadi forati. L'avvitatura dei dadi sul raccordo
centrale incastona gli anelli precedentemente
Glossario

Decantazione: eliminazione delle acque Incastratura: m e t o d o di assemblaggio


usate depurate per mezzo di drenaggi consistente nello svasare l'estremità di
sotterranei. un t u b o per farvi penetrare l'estremità di
un altro. A questo s c o p o si utilizza un
Depuratore: elemento filtrante di una i n - mandrino o un'aletta per allargatura;
stallazione di depurazione situata a valle l'assemblaggio avviene per saldatura.
della fossa settica. Il filtraggio è assicu-
rato dalla pozzolana. Insieme di chiusura: dispositivo di s v u o -
t a m e n t o degli apparecchi c o m p r e n d e n t e
Drenaggio: canalizzazione in terracotta o il sifone e la valvola di c o m a n d o .
materia plastica, forata da numerosi o r i -
fizi per permettere l'assestamento di un Isolamento termico: protezione delle t u -
terreno u m i d o o lo spargimento sotterra- bature c o n materiali vari (schiuma, lana
neo degli efflussi. In q u e s t ' u l t i m o caso i di vetro, ecc.) che ne garantiscono l'iso-
drenaggi sono associati a un dispositivo lamento termico.
di depurazione delle a c q u e usate.
Mandrino: utensile che permette di m o -
Filtro a batteri: vedere depuratore. dificare la sezione dell'estremità di un
t u b o in rame. Si distingue il mandrino a
Fognatura generale: rete dì scarico delle percussione, utilizzato per la realizzazio-
a c q u e usate. Il raccordo a questa rete è ne di un collare ribattuto, e il mandrino di
s o g g e t t o a regole fissate dalla m u n i c i p a - svasatura per realizzare delle allargature.
lità. Si distinguono le reti unitarie (in cui
sono convogliate tutte le a c q u e tramite Manometro: apparecchio di misurazione
la stessa canalizzazione), le reti separate e controllo della pressione d'alimenta-
(una per le a c q u e usate, un'altra per le zione di una installazione. La pressione
a c q u e piovane), poiché le reti non rice- p u ò essere letta grazie ad un quadrante
vono che le acque usate o le acque pio- c o n un ago ed è espressa in bar.
vane.

Matrice: accessorio che permette il bloc-


Fossa settica: serbatoio chiuso e a t e n u - caggio dei tubi di rame da assemblare
ta stagna in cui vengono convogliate le c o n collare battuto. La matrice c o m p r e n -
a c q u e nere. I materiali v e n g o n o liquefatti de due ganasce articolate su un perno a
da batteri anaerobici che si trovano nella un'estremità e con un dispositivo di
fossa. bloccaggio all'altra estremità. C o m p r e n -
de una serie di buchi corrispondenti ai
Frangigetto: situato all'estremità del c o l - diametri standard dei t u b i di rame utiliz-
lo di cigno c o m p r e n d e un setaccio m e - zati per l'alimentazione.
tallico che permette la frantumazione del
getto proveniente dal rubinetto. Microstazione di depurazione: dispositi-
vo di depurazione delle acque usate in
Frantumatore: tipo di WC c h e integra un cui il processo di degradazione e lique-
dispositivo di frantumazione che permet- fazione degli efflussi è accelerato da una
te lo scarico in una canalizzazione di pic- frantumazione continua.
cola sezione.
Piano di assorbimento: elemento di un
Fresatrice: utensile associato ad una dispositivo di assorbimento delle acque
m o r s a che permette di svasare l'estre- in cui la depurazione è assicurata dai ve-
mità di un t u b o in preparazione dell'ap- getali presenti. C o m p r e n d e una vasca
piattimento per realizzare un collare ri- stagna e un susseguirsi di strati di ghiaia
battuto. grossa, di ghiaietta e di terra vegetale.

122
Glossario

Piombo: metallo in cui un tempo venivano Riduttore: dispositivo che permette di ridurre
costruite le canalizzazioni. la pressione di alimentazione di un impianto.
Polietilene: materiale plastico di sintesi, di Saldatura: metodo di assemblaggio dei metalli
colore nero, semirigido, utilizzato in particolare con o senza fusione di un metallo aggiunto.
per installazione sotterranea di canalizzazioni Separatore di grasso: elemento di un dispositivo
d'alimentazione. di depurazione destinato a sgrassare le acque
Pompa: sistema di presa dell'acqua utilizzato domestiche, in particolare quelle provenienti
quando non esiste un impianto di alimentazione dalla cucina.
comunale. La pompa, di superficie o immersa, Sifone: dispositivo di scarico degli apparecchi
è associata ad una riserva di pressione. sanitari che permette di conservare un "tappo"
Portata: volume d'acqua trasportato da una liquido che impedisce la risalita degli odori.
tubatura in un certo periodo di tempo. In idraulica Il sifone tradizionale è a forma di S.
si esprime generalmente in litri al secondo (l/s) Spurgo: azione consistente nello svuotare una
o al minuto (I/min.). o più canalizzazioni nel loro punto più basso
Pozzolana: roccia di silice di origine eruttiva a per evitare che le tubature gelino.
struttura alveolare utilizzata nei depuratori e Svasatura: vedere Incastratura.
nelle vasche separatrici delle installazioni di Taglia-tubo: utensile corredato di una rotella
depurazione. al carburo di tungsteno e di una mola di
Pozzo nero: elemento tradizionale di filtraggio progressione che permette alla rotella di
delle acque. Può essere utilizzato solo per lo intagliare il rame di un tubo. L'apparecchio
spandimento dell'acqua piovana o delle acque comprende anche una lama per la rifilatura del
usate, ma depurate. metallo.
Pressione: forza esercitata dall'acqua in una Teflon: materiale plastico presentato in nastro
canalizzazione. La pressione di alimentazione estremamente fine, che sostituisce la canapa
varia secondo le condizioni d'alimentazione per assicurare la tenuta al livello della filettatura
dell'installazione. Se è troppo elevata può dei raccordi, delle valvole e dei rubinetti.
essere ridotta per mezzo di un riduttore di Titolo idrometrico: unità di misura della durezza
pressione. dell'acqua. Simbolo TH.
PVC: abbreviazione di "policloruro di vinile", Trattamento dell'acqua: metodo che permette
materia plastica ormai largamente impiegata di addolcire l'acqua fornita per alimentazione o
nelle tubature. Il PVC serve per la fabbricazione tramite un pozzo.
di canalizzazioni di scarico, ma è anche Turbina: apparecchio che permette l'espulsione
utilizzato per canalizzazioni destinate e la frantumazione dei materiali di un WC e il
all'alimentazione sotto pressione. Facile da loro rigetto verso una canalizzazione di piccola
lavorare, il PVC è inalterabile alla corrosione. sezione.
Raccordi: elementi di forme diverse destinati
ad assemblare le canalizzazioni. Nelle
installazioni in rame, si distinguono i raccordi
meccanici a vite e i raccordi saldati che
prendono la forma di manicotti. I tubi in PVC
sono assemblati da raccordi incollati.
Glossario

Vasca separatrice: elemento di un d i s p o - portante per lo scarico in discesa dei


sitivo di depurazione delle a c q u e usate WC.
associato ad una fossa settica e ad uno
s p a n d i m e n t o sotterraneo tramite dre- Viabilità: caratteristica di una casa o di
naggio. un terreno che può essere servito da una
rete di alimentazione ed eventualmente
Ventilazione: rete di canalizzazioni che di scarico collettivo dell'acqua. La viabi-
permette la ventilazione di una rete di lità è generalmente stabilita dalla m u n i c i -
scarico di un'installazione sanitaria. La palità in a c c o r d o con i servizi urbani re-
ventilazione alta è particolarmente i m - gionali.

124
Indice analitico

INDICE ANALITICO
A Doccia 74
Doccia (posa) 94
A c q u a di pozzo 12 Doccia (rubinetteria) 95
A c q u e d o m e s t i c h e e usate 22 Drenaggi 66-67
A d d o l c i t o r e 21
Alimentazione (Erogazione) 10
Alimentazione 14 F
Amianto cemento 48
Filtro a batteri 6 2 - 6 4
A p p a r e c c h i (Sanitari) 71
Fissaggi 29
Fissaggi (del PVC) 52
Fissaggi (del rame) 29
B Fognatura generale 68
Fossa settica 58
Biconico (raccordo) 34 Fossa settica (generale) 67
Bidet 74 Fossa settica (installazione) 62
Bidet (posa) 96 Frangigetto 109
Brasatura 31 Frantumatore 100-101
Fresatrice 80

C
G
Canaletto di scolo 54
Canalizzazioni 24 Gelo (protezione contro) 116
Canalizzazioni (morbide) 25 Giunti di rubinetto 106
Canalizzazioni (spurgo) 116
Canalizzazioni (diametro-portata) 26
I
Canalizzazioni (interrate) 55
Canalizzazioni (sgorgamento) 114 Incastratura 30
Cappello da gendarme 45 Installazioni in PVC pressato 42
Cassa d ' a c q u a 9 9 Installazioni c o n kit 46
Collari ribattuti 40 Installazioni in rame 30
Collo di cigno 108 Isolamento t e r m i c o 117
Contatore 14
Contratto d'allacciamento 14
Curvatura 32 L
Curvatura (con la curvatrice) 33
Curvatura (con la molla) 33 Lavandino 74
Curvatura (con la sabbia) 32 Lavandino (allacciamento) 88
Lavandino (posa) 86

D M
Depuratore 62 Mandrino 41
Disegno 85 M a n o m e t r o 10
Disincrostatura (del boiler) 1 0 4 Matrice 41
Distribuzione 19 Microstazione di depurazione 68
Indice analitico

o s
Saldatrice 37
Opere di urbanizzazione 10 Saldatura 31
Saldatura senza f i a m m a 38
Sanitari 71
P
Scaldabagno (manutenzione) 104
Perdite 110 Scarichi 22-82
PVC di scarico 28 Scarichi (delle acque piovane) 54
PVC pressato 42 Scarichi (in PVC) 48
PVC rigido 25 Separatore di grasso 62
PVC (lavoro del) 50 Sifone 83
Piano 85 Sifone (sgorgamento di) 114
Piano assorbente 60 S p a n d i m e n t o sotterraneo 61-66
Piazzamento degli apparecchi 74 Spurgo delle canalizzazioni 116
P i o m b o (riparare il) 112 S g o r g a m e n t o di canalizzazioni 114
Polietilene (tubo) 15
P o m p a 11/13
Portata 21 -26 T
Posa e raccordo degli apparecchi 84
Pozzi 11-12 Taglia-tubo 30-38
Pozzolana 66-67 T a p p o 82
Pozzo nero 56 Teflon 36-81
Pressione 19 Titolo idrometrico 21
Prezzo dell'acqua 15 Trattamento dell'acqua 21
Pulizia delle canalizzazioni 116 Turbina (WC) 101
Tubazioni (vedere canalizzazioni)

Raccordi 17-27 V
Raccordi a vite 34
Raccordi saldati 36 Valvola a saracinesca 10
Rame 30 Vasca separatrice 61
Rame (crudo) 25 Vasca da b a g n o 71
Rame (ricotto) 21-25 Vasca da bagno (allacciamento) 91
Riduttore di pressione 10 Vasca da bagno (posa) 90
Riparazioni 103 Ventilazione 22
Rondelle (raccordi con) 34
Rubinetti 77
Rubinetti di alimentazione 77 W
Rubinetti (miscelatore) 77
Rubinetti (sostituzione dei giunti) 106 WC (posa del) 99

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