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Lo stile di Bernini
Bernini uno degli architetti pi importanti, se non il pi importante, esponente della corrente artistica barocca; cominci gi da giovanissimo a distinguersi dalla massa e la sua formazione fu di tipo scultoreo, ragion per cui anche quando realizzer opere a carattere architettonico saranno evidente le caratteristiche influenti della sua formazione. Le caratteristiche che distinguono lo opere di Bernini da quelle degli artisti precedenti sono varie e talvolta innovative. Esse possono essere meglio comprese se associate ad una delle sue opere, come nei punti seguenti:
Architettura e scultura unificate: le sculture diventano parte integrante dell'architettura. (opera:Estasi di Santa Teresa;statua e chiesa coesistono, la luce che deriva da un apertura dell edificio diventa luce divina assieme alla pioggia divina resa con una struttura scultorea in oro (la finzione si fonde alla realt),il materiale delinea delle forme evanescenti).
Uso di diversi materiali (opera:estasi di santa Teresa; usa diversi marmi nei palchetti, e anche per la nuvola (novit) su cui poggia la Santa).
Linee curve a spigoli, spazio chiuso e spazio aperto (opera:Chiesa di S. Andrea; le linee vengono utilizzate per dare unidea di continuit mentre usa gli spigoli per dare) .
Linee aperte: crea continuit tra le forme (poetica dell' infinito) (opera: Baldacchino).
Non usa la figura del cerchio; il cerchio simbolo di perfezione e bernini vuole mostrare la natura seppure con i suoi difetti (opera: Piazza S. Pietro).
Finzione nella finzione: vero e finto si mescolano, lavelli (opere:Estasi di Santa Teresa ;crea una scena di teatro con palchi finti e spettatori( i committenti Cornaro); all' interno dei palchetti crea uno spazio finto per mezzo di un dipinto in prospettiva.)
Spazio aperto: la spinta rompe lo spazio della finzione e lo unisce allo spazio della realt. (opera: Apollo e Dafne gli arti e i movimenti si dirigono verso l esterno).
Belcomposto:un metodo che unifica tutte le arti; l architettura , la scultura,la pittura si uniscono tramite l uso della luce. Grande dinamismo: forte dinamismo e tridimensionalit.
Analisi visiva
Osservazioni: Raccolta dati. Titolo: SantIvo alla Sapienza Collocazione: Roma Datazione: 1642/1643-1660 Autore: Francesco Borromini Stile/tecnica: Barocco Descrizione del soggetto Descrizione generale: Sant'Ivo alla Sapienza Sant'Ivo alla Sapienza fu tema difficilissimo per Borromini, condizionato dalla preesistenza del palazzo e del cortile, realizzati da Giacomo della Porta, dove doveva sorgere la chiesa. La pianta della cupola stellare, formata dall'unione di due triangoli equilateri, e deriva dalla stilizzazione dell'ape emblema della famiglia Barberini. La facciata, compresa nel cortile circondato da due piani di arcate, e' inquadrata da lesene con finestre ad arco a tutto sesto. La cupola non e' sorretta da archi strutturali ma va a poggiare direttamente sul contorno della cappella, in modo lento e graduale la complessa forma di partenza in un cerchio perfetto. Il tutto ottenuto con estrema purezza e semplicit: una serie di lesene scanalate, delle sottilissime cornici orizzontali, una cornice pi profonda anche se non eccessivamente aggettante, con funzioni di trabeazione, in cui ritroviamo il motivo del soffitto leggermente concavo, ed infine nella cupola sottili costolature che convergono all'ultimo anello della lanterna, decorazioni di stelle, che rimpiccioliscono, e l'imagine dello Spirito Santo sul soffitto della lanterna, suggeriscono altezze smisurate ed intoccabili. Analisi: Pianta e alzato
Analisi compositiva: l'originale struttura basata sulla fusione di due triangoli equilateri (simbolo della Trinit), che danno vita a una pianta esagonale a stella Gli spicchi alternativamente concavi e convessi, che creano un certo ritmo, della cupola si uniformano sotto le ali dei serafini riuniti all'occhio stellato della lanterna. Inoltre si pu notare una perfetta simmetria sia nella facciata che nella pianta della chiesa.
Analisi visiva
Osservazioni: Raccolta Dati. Titolo: Sant'Andrea al Quirinale Autore: Gian Lorenzo Bernini Collocazione: Roma Datazione: 1658-1676 Descrizione del soggetto Descrizione generale: La Chiesa di Sant'Andrea un'opera del Barocco romano. Fu voluto dal nipote di papa Innocenzo X e dalla congregazione dei Gesuiti. La pianta ellittica, scelta dall'artista, con l'asse maggiore orientato parallelamente alla facciata, a sua volta allineata alla via che costeggia il giardino del Quirinale. Cos l'accesso avveniva lungo l'asse minore : il visitatore , entrando, si sente proiettato in uno spazio straordinariamente dilatato e avvolgente. La compatta continuit della muratura perimetrale interrotta da quattro ampie cappelle ellittiche. Queste, introdotte da arconi a tutto sesto, serrati tra due paraste dai capitelli compositi, modulano lo spazio in base ad altrettanti effetti di maggiore o minore illuminazione. Anche in corrispondenza dell'altare maggiore, poi, si apre una profonda cappella a pianta semi ellittica. Alla copertura provvede una cupola ellittica scandita da dieci nervature che, prolungando idealmente le sottostanti paraste, si rastremano verso la lanterna per accrescere l'effetto di preziosit l'intradosso decorato con esagoni a fioroni in stucco dorato. Sugli otto finestroni alla base della cupola sono plasticamente disposte figure di pescatori e puttini festanti. Allesterno si nota un pronao aggettante, sorretto da due colonne slanciate in travertino in capitelli ionici. Analisi: Pianta e alzato Perimetro pianta ellittica Linea semi-ellittica Analisi compositiva: La pianta ha una forma ellittica, cos come le scalinate principali. La base ha una pianta regolare. Lalzato simmetrico nelle sue met di destra e di sinistra. Le linee compositive sono chiare, lineari e tutte simmetriche con le rispettive. Ricostruzione critica: Questa chiesa riprende lo stile barocco utilizzato nel Seicento: le scelte stilistiche semplici sono molto efficaci: la pianta ellittica con accesso lungo la base minore rende il visitatore che ci entra avvolto dallopera. Il perimetro interrotto solo da quattro cappelle ellittiche introdotte da arconi a tutto sesto; unulteriore cappella si trova dietro allaltare.
Schema riassuntivo
Bernini
La forma geometrica che predilige Bernini la pianta ellittica, utilizzata anche per le gradinate d'ingresso.
Borromini
Utilizza strutture perfettamente circolari e triangoli equilateri nella pianta di base di Sant'Ivo.
Le forme usate dai due artisti per le piante delle loro opere hanno geometrie e forme regolari e perfette, basate su calcoli matematici precisi. Entrambi gli artisti vivono nel periodo barocco e lo riproducono nella loro arte. Entrambi usano elementi semplici ma perfetti, anche se Bernini, a differenza di Borromini, fa uso anche di strutture classiche. La cupola ellittica scandita da dieci nervature che si rastremeno verso la lanterna. Anche qui l'elemento prevalente l'armonia accompagnata dalla simmetria. La pianta della cupola stellare, data dall'unione di due triangoli equilateri.
Entrambi utilizzano elementi perfettamente geometrici e regolari, ma Borromini nella scelta delle sue forme ha optato per delle geometrie pi complesse e ragionate; infatti la cupola ha la forma di un'ape stilizzata, simbolo della famiglia Barberini.
Wlfflin e il puro-visibilismo
I concetti fondamentali utilizzati da Wlfflin per catalogare entro stili precisi un'architettura sono strumenti di conoscenza, categorie formali. Egli definisce la storia dell'arte come storia dello sviluppo delle forme e organizza le categorie per analizzare le opere in due blocchi antinomici: rinascimento e barocco. Per comprendere meglio la successiva classificazione della Chiesa di Sant'Andrea di Bernini secondo le teorie purovisibiliste, sono di seguito spiegate le categorie. Prima antinomia: lineare / pittorico. Lineare: lo stesso termine sottolinea l'importanza della linea, del contorno. Indica la tendenza a rappresentare gli oggetti in s, oggettivamente, non come appaiono. Si dice si uno stile che ha determinatezza plastica, comunica sicurezza a chi guarda e la sua forma sembra poter appellarsi al senso tattile. Vi identit tra oggetto in s e rappresentazione. Pittorico: apparenza, emozione. L'oggetto non rappresentato nella sua forma oggettiva, ma in apparenza ottica. La superficie composta da macchie, non c' continuit geometrica. Seconda antinomia Rappresentazione in piano: concatenazione degli elementi lungo piani ordinatamente disposti. La scena rappresentata di svolge su un unico piano oppure su piani spaziali paralleli. Si ha un effetto di staticit e ordine. Profondit: disposizione degli elementi su piani diversi, in ogni direzione, liberamente in modo da accentuare la profondit dello spazio. Effetto: dinamismo. Terza antinomia in queste proposizioni si consideri il concetto forma come sinonimo di composizione. Forma chiusa: gli oggetti rappresentati nello spazio compongono forme geometriche o sono ordinati rispetto all'asse di simmetria. Forma aperta: la disposizione degli elementi non corrisponde ad alcun ordine geometrico. Quarta antinomia Molteplicit: nell'opera compaiono pi elementi, che sono tutti indipendenti tra loro ed hanno una propria importanza. Non vi sono legami di subordinazione tra essi. Unit: tutti gli elementi sono subordinati ad alcuni pi importanti, ma ciascuno occupa un rilievo particolare nel complesso d'insieme ed ogni elemento non pu essere indipendente dagli altri. Quinta antinomia Queste quattro proposizioni riguardano il rapporto tra opera e scena. Chiarezza: tutti gli elementi sono chiaramente rappresentati, non vi sono omissioni di particolari che rendano dubbiosa l'interpretazione della scena, che esauriente. Non chiarezza: le forme non sono lineari, compiono movimenti e confondono le idee dell'osservatore. Illudono e creano stupore, disorientamento.
PITTORICO
CHIAREZZA RELATIVA
UNITA'
FORMA APERTA
RAPPRESENTAZIONE IN PROFONDITA'
Giulia Sala:
Analisi visiva Chiesa di Sant'Andrea di Bernini. Contesto culturale e politico. Analisi visiva Chiesa di Sant'Ivo di Borromini. Analisi cartteristiche architettura Bernini.
Moises Loschi:
Valentina Bianchin: Teoria puro-visibilista e analisi purovisibilista della Chiesa di Sant'Andrea. Impaginazione ricerca.