I quattro progetti di concorso per Kop van Zuid a Rotterdam una
cosa hanno soprattutto in comune: 1'essere atti cosdenti di pianifica- zione a scala urbana attraverso la composizione dell'architettura. I n un'area molto vasta posta a sud del fiume che ha definito fino al se- colo scorso i l confine urbano di Rotterdam, tra le attrezzature por- tuali e industriali e le case in mattoni della residenza operaia, Klei- hues, Rossi, Ungers e Walker sono stati chiamati a disegnare lo svi- luppo e la riconversione di un sito perimetrato dai lungofiume e dai bacini dell'ex porto e attraversato dalla ferrovia, un sito fortemente caratterizzato anche se non omogeneo. Quattro progetti di architet- tura urbana, e secondo la stessa intenzione quattro sezioni di citta di- versamente tese ad affermare Tarchitettura del piano. (CasecUaj Una occasione per Rotterdam di Umberto Barbieri L^urbanizzazione della riva sinistra della Mosa, neJla seconda meta del XIX secolo, sta all'origi- ne della moderna Rotterdam. E 1'ingegnere ca- po dell'uffido dei lavori pubblid, H. Rose, che nel 1862 presenta un primo progetto per I'am- pliamento della dtta nella zona sud preveden- do la realizzazione di badni portuali, banchine di scarico e magazzini e di un quartiere per 50.000 abitanti. Gia nel 1870 si dava inizio alie opere di bonifica, drenaggio e consolidamento dei bacini e alia costmzione di edifid industria- li, aile quali seguivano le realizzazioni delle zo- ne residenziali - secondo un disegno sobrio e li- neare - negli spazi iiberi tra le diverse attrezza- ture portuali. Le successive espansioni agli inizi del XX secolo si formano seguendo le direttrid del pri- mo assetto urbano e sono caratterizzate da una aescente distanza e autonomia - anche forma- le - dal centro storico di Rotterdam. Dopo se- condo conflitto mondiale sia Io sviluppo della dtta in territori periferid sia la ricostmzione del centro distmtto da un bombardamento, vengo- no attuati in base ad una pianificazione urbani- stica caratterizzata dalla zonizzazione delle di- verse parri delia dtta: alio spostamento della funzione residenziale in periferia, corrispondo- no la terziarizzazione del centro e il potenzia- mento e ampamento del poito che tende ora a svilupparsi in direzione dell'estuario della Mo- sa sul Mare del Nord, dove esistevano ancora ampie aree non urbanizzate adatte ad accoglie- re le nuove installazioni per il deposito e le In- dustrie per la rafOnazione del petrolio. H trasporto, la lavorazione e Io stoccaggio delle merd rimangorio fino alla fine degli anni '60 concentrati nella vecchia zona portuale, i cui limiti vengono pero aUa luce dopo 1'introduzio- ne su larga scala dei trasporti per containers e le recenti innovazioni tecnologiche dei sistemi di carico e scarico deUe navi. Da quel momento la realizzazione di nuovi badni pomiali aU'estua- rio della Mosa ed il successivo spostamento di diverse industrie divengono per Rotterdam una necessita economica non pi dilazionabile. In previsione di una gigantesca operazione di ristrutturazione della zona portuale e di con- seguenza dell'intera dtta, I'uffido di pianifica- zione e urbanistica presenta agli inizi degli anni '70 uno "structuurplan" in cui sono indicate le linee future di sviluppo della zona sud di Rot- terdam soprattutto attomo alia riva sinistra del- la Mosa. In questo piano erano fissate sia la destina- zione dei suoli, fmo a quel momento occupati da atrivita industriali, che i programmi d'inter- vento e la forma e locaHzzazione delle infira- stmtture urbanistidie quali strade, ponti e par- chi. Questo documento in cui venivano anche determinate le coordinate dei piani volumetrid doveva, nelle intenzioni dei pianificatori, inca- nalare Ie attivita edilizie fino all'anno 2000. I primi suoli edificabUi si resero disponibi aUa fine degli anni '70 proprio nel momento in cui a causa della scareita di terreni nel centro sto- rico veniva ritardato il programma di rinnovo urbano iniziato nel 1975. D risultato "architettonico" delFoperazione di rinnovo urbano a Rotterdam era tale da far immediatamente nascere il dubbio sulla capad- ta dell'architettura olandese contemporanea di afirontare la ristmtturazione di uno spazio sto- ricamente determinato e determinante per la fijtura immagine deUa dtta. Questo sia aci un li- vello pratico che ad un livello teorico. The four competition entriesfor Rotterdam's Kop van Zuid have especiaUy one aspect in common: they demonstrate an awareness of planning on an urban scale through architectural composition. For a large area sotfth of the river which until the last century had set Rotterdam's deuehpment limit and lying between port and industrial equipment and workers'brick housing, Kleihues, Rossig Ungers and Walker have been asked to design a set of devehpmenl and alteration proposals for a site bordered hy the river, by theformer port's docks and crossed by railway tracks, a site strongly characterized but lacking homogeneity. Four architectural projects therefore which are aho, because of corresponding intentions, four partsfor a dty, each trying to assert an architecture jbr planning. (C dsubdl.-' i An Opportunity for Rotterdam The urbanization ofthekfi bank of the Meuse during the second half on the 19th century forms the basis of modem Rotterdam. It was the engineer and director of public works H. Rose who in 1862presented the first project for the enlargement of the city to the south including the building of the docks, of the wharves and of the warehouses, as well as a quarterfor 50,000 inhabitants. By 1870 the reclamation and the consolidation of the docks, and the construction of industrial buildings were already underway, and were later to be followed by the construction of housing in the space left empty between the various port facilities. The later expansions at the beginning of the 20th century took shapefollowing the directives ofthefirstplanning regulations and are characterized by a Rowing distance and autonomy - also formal -from Rotterdam's historical centre. After the second world war both the expansion of the city in the suburban district and the reconstruction of the bombed centre were carried out along a town plan characterized by the zoning ofdifferent parts of the dty: together with the shifting of the residential functions to the suburbs, the city centre was iertiarized and the port was expanded around the estuary of the Meuse on e North Sea, where large unbuilt areas were suitablefor ilie siting of new storage installations and of petrol refineries. The transport, working and storage of goods remained concentrated in the old dockland untUthe end of the 1960s, when the disadvantages became clear with the introduction of new large transportfacilities for container-ships and cfter the technolo^cal developments involving new loading and unloading systems. From then onwards the building of new docks around the Meuse estuary and ihe moving of various industries became an economic necessity that could no longer he postponed. In the expectation ofa large restructuring of the port area and consequently of the entire city, the planning authorities in the early seventies, presented a "structuurplan " in which the lines forfuture developments for dje southem area of Rotterdam focused especially around the left bank of the Meuse. The first buildable sites became available at the end of the 1970s, just when the rchahilitation programme, which had started in 1975, was delayed due to a lack of land in the historical cenlre. It was then with the aim of stimulating a discussion on thefunction and on the meaning ofthe architectural project, of addressing both political planning, institutions and architects, now armed with realistic and potentially buildable projects emtrgfngfiom an architectural idea rather than from 1 Pianimetna dello stato di fatto deirarea di Kop van 1Plan of ths p-esent condition of Rotterdam's Kop van Zuid a Rotterdam, Zmd area. a building practice, that the Rotterdamsche Kunststichting asked A. Rossi, O.M. Ungers, D: Walker,/.P. Kleihues and R. Meier (who later withdrew) to produce an outline scheme for theformer port area of Rotterdam. This opportunity was the beginning of a real process of urban restructuring. In fact, from thefirst decades of the 20th century evety direct confrontation with the historical centre had been avoided, and mass housing had dealt only with peripheric areas with no urban relevance: tbe reduction of design to a technical/ constructive activity, was based on a widespread acceptance of repeated modules and on an extreme linguistic simplification. Differences became only dimensional^ and this lead to the elimination of any dialectical confrontation as part of ihe city-buildthg process. The projects by the invited architects and especiaUy the debate opened in Holland on the Kunststichting have been usejid in avoiding a painless transition from planning to architectural design and in providing a first answer to the current political-cultural debate on the resources of architecture, thus encouraging a reversal of the trend. Per stimolare una discussione su funzione e significato del progetto architettonico nel senso lato di questo termine, per mettere a confronto sia Ie istituzioni politiche e di piano che gli ar- chitetti con elaborazioni conaete e potenzial- mente realizzabili anche per parti, che nasceva- no pi da un'idea architettonica che da una prassi edilizia, la Rotterdamsche Kunststichting - un organo del comune di Rotterdam attraver- so il quale si iniziano e oiganizzano attivita cul- turali - dedse di incaricare dnque architetti di fama internazionale (A. Rossi, O.M. Ungers, D. "Walker, J.R Kleihues e R, Meier, die ha poi rimmdato all'incarico) di elaborare un proget- to di massima per la ex-zona portuale di Rot- terdam. Questi incarichi facevano parte di un am- pio programma di atrivita in cui accanto ad un dibattito sui progetto nella dtta dovevano af- fiancarsi discussioni sul rapporto tra piano e progetto, tra planning e elaborazione architet- tonica. Questa occasione era appunto I'lnizio del reale processo di ristruttnrazione urbana, un'at- tivita con la quale farchitetmra olandese mo- derna aveva poche afHnita. Fin dai primi decen- ni del XX secolo era stato infatti evitato ogni confronto diretto con la dtta storica e il proble- ma di un'architettura per 1'edilizia popolare di massa era stato posto solo in zone pre-periferi- che al di fuori di ogni tematica mbana. Le metodologie moderne e la disponibilita 1 Veduta aeiea di Kop van Zuid con bacini portuali; a sinistra in ako i poriti sulla Mos;:^ che collegano I 'area a Rotterdam nord. 2 L'accesso yll'arsa SLtraYerso i ponti ferroviado e autoniobilistico vist da Rotterdam nord, 3 Veduta parziale delie attrezzature indEastriali e di stoccaggio in rondo al iviaashavsri (11bacino principale sul frame Mosa), 1 Aerial vim of Kop van Zuiiwith the port docks: at the lop left ihe bridges crossing the Mei.se and connecting this area 'Luith Rotterdam north. 2 The accesses io the aj-ea seen frorn Rotterdam north across tbe raihvay ahd hje road bridges. 3 Partial view oj the industrial and loading ecpaipmeat at the far end of IVlaaSbaven (the main docks on the river Mei'.se). 0 - della disdplina a rinundare radicalmente alia spedfidta della "costmzione" di un'immagine urbana in cambio dell'oggettivita costmttiva aveva inoltre reso possibile una spedalizzazio- ne del lavoro intellettuale - in campo architet- tonico - e ima sua compressione entro limiti istituzionali specifid quali pianificazione urba- nistica e programmazione edilizia. Alia riduzione del progetto ad attivita tecni- co-costmttiva corrispondeva 1'adozione genera- lizzata di moduli reiterati ed un'estrema sempli- ficazione linguistica. Quasi a compensare la "poverta" del fare architettonico molti architetti olandesi tendono oggi ad un ritomo a motivi decorativi e ad inserimenti omamentali di di- versi materiali. Non dunque per niente azzardato affer- mare die in Olanda il progetto architettonico tende a trasformarsi in piano tout court, processo accentuate anche dallo spostamento del discor- so architettonico nella sfera del sodologico. Nel piano per I'edilizia popolare non vengono dun- que solo risolti problem! tecnid ed organizzati- vi ma anche il problema della "comunicazione" delle istituzioni con I'utente ora chiamato a par- tedpare attivamente alla costruzione dell'am- biente. II coinddere deUe diverse attivita in un pia- no totale dove le differenze sono solo alia scala dimensionale, porta ail'eliminazione di ogni momento dialettico (e conflittuale) nel proces- so di costruzione della dtta. Tale semplificazio- ne risulta, come si pu ben vedere in ciiverse dt- ta olandesi, in un aumento deUa "qualita" del singolo abitare, degli standards urbanistid e del- la "quantita" dl abitazioni, ma anche neUa tra- sformazione di spazi urbani in "periferia". I progetti degli architetti invitati e soprattut- to il dibattito apertosi in Olanda sulla iniziativa della Kunststichting sono in ogni caso serviti ad evitare un passaggio indolore dalla pianificazio- ne urbanistica al piano architettonico e hanno dato una prima risposta alla attuale domanda politico-culturale suUe possibilita della proget- tazione architettonica e di conseguenza reso possibile un'inversione di tendenza. Non illusorio il prevedere - anche a causa della attuale crisi economica che si riflette suUa produzione edilizia ~ una maggiore attenzione alia dimensione teorica del progetto architetto- nico. Potrebbe essere un primo passo verso un ritomo dell'architettura olandese ad un molo di primo piano nello sviluppo dell'architettura eu- ropea. " t f - - - " - f f f - r; ! - . - ^ I ' l ' V r r "3 4-, 5 Edilizia o oceniesca e architetture indiistriali. 6 Schizzo ad acquerello di una paree (Maashaven) del progetto Ql A. Rossi. G. Braghicri c F, R.einhsi^, 4, 5 Nbzcteenth cenltiiy koiismg and indaastriai buildings. 6 WaLercoiour sketch ofpari (Aiaashavsrn ofihe project iy A. Ros::, G. Brofhieri a-cdF Four Sections ofa City The four competition entriesfor Kop van Zuid provide a very significant example ofpossible solutions to the problems ofihe architecture's integration with planning. The problem in Kop van Zuid, handled as professional exercise, was: housing instead ofindustrial buildings. In each of thefour projects one can identify aspects of the architecture of planning. In fact, in the second version of Ungers' projects the architecture coincides completely with planning: where the single volume of the harbour hotel sums up the planning criteria for a city of objects. If in the first version a system of objects describes an entire urban plan, in the second the potential unity of architecture and planning is a sort of condensation of the plan in one strategically placed large building. The city of objects that Urigers uses to question the development plan's ideology is based as much on a planning strategy as on an architectural specificity consistent with it. The Rossi, Braghieri, Reinhart project is ofa cyclopic characterfar away from any real building possibility, and is especially keen in marking the waterfronts. It constitutes the latest version ofthe "analogous city" as immutable and poetical as only memoiy with its ghosts can be. In this project tbe reiterated elemental ceU describes already the urban plan, or the "architecture of the city". Walker's approach is very different. With a strong sense of reality and an empirical altitude, the project tends to become a system of relations, which constitutes a basic factorfor any attempt at large scale infill of the existing fabric; this way the material presence of the built object is lost. In the case of Ungers and Rossi this material presence provides, on the contrary, the meamng and the goal of the jn-oject. While Walker dominates the entire extension of the site with scattered pieces (similar, but by different means from Ungers and Rossi) Kleihues is especiaUy concemed witl^ establishing the built image of a single strategic site - the Maas Prospekt. Kleihues'project is a detailed solution to it with an evenly spread composition of densities (also in elevation), leaving room for afew outlined elements to complete what the author calls "an imaginary junctional casing act" of the entire Kop van Zuid. Quattro sezioni di citta di Giacomo Poli?i I quattro progetti di concorso per Kop van Zuid rappresentano una campionatura molto signifi- cativa, oggi, nei liguardi delle soluzioni possibi- li al problema dell'integrazione deH'arcliitettura nel piano, o dei dati del piano neirarchitettura. Cio non toglie che i quattro architetti invitati abbiano prodotto delle esercitazioni sul corpo fisico di un luogo altamente dinamico in virtu del proprio elevato valore economico. A Kop van Zuid, accanto al gigantesco "fermacarte" co- stmito da Karel Weeber (I'autore del testo del concorso) la cui presenza nelle planimetrie non pu passare inosservata, il problema : case al posto di edifid industriali. In ognuno dei quattro progetti possibile liconoscere aspetti frammentari ma fondamen- tali nella costmzione disdplinare di una archi- tettura del piano. Irmanzitutto, ed in maniera pregiudiziale, la contemporaneita ideativa del progetto architettonico e del sistema insediati- vo generale che garantisce una prima unita riso- lutiva ai problema, e che detertnina uno scatto dimensionale che si traduce in qualita del piano attraverso I'architetmra. Addirittura, neUa se- conda versione del progetto di Ungers I'archi- tettiua coindde col piano insediativo, dove il soHtario volume dell'albergo sul porto riassume in s il criteiio pianificatorio di una citta di og- getti. Se nella prima versione un sistema di og- getti a qualificare Fintero insediamento, nella seconda la tendenziale unita di architettura e piano si trova come prosdugata in un singolo grande edifido strategicamente collocato. La citta di oggetti che Ungers propone per mettere in crisi 1'ideologia del piano regolatore e le sue schizofreniche procedure si basa tanto su una strategia inscdiativa tendenziosa quanto su una spedficazione architettonica ad essa coerente. D. progetto Rossi-Braghieri-Reinhart, al di la del proprio carattere ddopico abbastanza lontano da qualsiasi costruibilita reale, applicandosi so- prattutto a definire i fi-onti suU'acqua propone la pi recente versione di "dtta analoga", tanto poedca ed immutabe quanto solo la memoria e i suoi fantasmi possono esserlo. Secondo que- sto progetto, la cellula elementare reiterata gia di per s piano, owero "architettura della dtta". Soprattutto in questo progetto del gmppo Ros- si evidente quel certo carattere accademico, di eserdtazione insieme astratta ed "esemplare", che per riferirsi solo a se stesso ed ai propri mo- delli precedenti finisce dawero con I'essere in- tegralmente analogico, non sperimentale n contestuale perch mtto intemo alla propria "regola". Molto diverso allora Tapprocdo di "Walker. E gli con troppo reahsmo e con attitudi- ne empirica mette 1'accento sul progetto urbano come sistema di relazioni, d che certamente cosrituisce un dato fondativo per qualsiasi ten- tative di "ricudtiira" a grande scala dell'esistente attraverso l'architettura, anche se d che va per- so la fisidta dell'edificato, che in Ungers e in Rossi al contrario il presupposto e 1'obiettivo del progetto. Nel progetto-diagramma di Wal- ker sono i nodi e i vuoti molto pi che gli edifi- d ad indicare il valore di una strategia mbanisri- ca nel senso tradizionale del termine, mentre la separazione delle fiinzioni viene anche forraa- lizzata "per parti", dando luogo ancora una vol- ta a grandi "ensembles". Mentre Walker, come per vie diverse Rossi e Ungers, domina I'intera estensione del sito intervenendo qua e la, Klei- hues soprattutto si preoccupa di stabilire 1'im- magine costmita di un singolo luogo strategico, il Maas Prospekt H progetto di Kleihues inter- viene infatti sul Maas Prospekt dettagliatamen- te, con una. composizione a tappeto basata su una sorta di densita sempre uguale (anche in alzato), lasdando che pochi elementi soltanto suggeriti completino quello che I'autore defini- sce "un assestamento immaginifico-ftinziona- le". Attraverso questi quattro progetti, e grazie all'entita anche dimensionale di Kop van Zuid, l'architettura del piano celebra eserdzi produt- tivi, ma destinati forse a rimanere sulla caita> 17 Progetto di O. Mathias Ungers con U. Bartelt, D. Frederick, A. Keller, W. Liebender, S. Sterf (prima proposta) e con L. Kiss, S. Ungers (seconda proposta). 1 Proposta 1; planimetria generale di Kop van Zni d con la localizzazione dei due mterventi strategici previsti per una "citta di oggetti"'; la "casa ponte" e i i grande inter.'-ento residenziale a magiia oitogonale. 2 Tavola riassuntiva degli elementi coslritiidY la grande "casa ponte". 1 First proposal; overall plan ofKop -van Zuid shoie^ing the position ofthe two strategically located interventions, part of a "dty of objects": the "bridge-hotise" a7d the iarge residential intervention based on an orthogonal grid. 2 General table ofthe elernertts constituting the g-reat "bridge- house". 3, 4 Assonometria deU'mterventG residenziale a grandi corti, piante e sezioni parziali. 5, 6 Proposta 2; planimetiia parziale con la localizzazione dello "liarbour houe""', e tavok riassuntiya del progetto dello ''iiarboixr hotel". Sj 4 Axonomtrie ofthe residential irdervention "^ith ibe large courts, partial plans and sections. 5, 6 Secojid p'oposal; partial plan showing tbe position of the ''harbour-hotel", and general table of the ''harbour-hoter. No better examples for tbe metaphysical use of images and analogies can be given to structure an urban reality than the obviously popular term in Rotterdam for the "Kop van Zuid" to identify the harbour area. The head-shaped piece of land that is formed by the bend ofthe river Maas had given this place its anthropomorphical identity. This shows that there is a strong metaphysical desire to create a reality structured through images in which places and objects become meaningful through visions and which do not exist because they are measurable and can be comprehended by analytical methods, but which do exist as visions in our mind. One could start with the thesis that the ideosyncratic quality of a city depends on tbe particular buildings and places that accentuate the city as a whole and that^ve prominence to the place. In more practical terms this urban theory would be a departure from the master plan approach which aimed at ihe attempt to organize, structure, plan and determine, every area and each detail in a comprehensive plan. If the master plan, the comprehensive planning approach is not appropriate anymore, then the question arises how can one provide a developmentfor a "city ofplaces". It seems that the time has come to finally recognize that the CIAM theories of the city from ihe twenties, the classic approach in the thirties as weU as the organic concepts of so-caUed 'humanized cities" after world war II aU have dissolved into fragments and pieces ofurban chaos. The dialectical urban approach depends on a permanent creative dialogue with the context "as found" rather than random inventions, universal solutions and checklist methods. The urban plan is more of an interpretation ofa given condition, a "knitting and fitting" into an existing urban fabric and a complementary approach rather than a contradictory one. The approadj aims at a conglomeration, a discontinuity of intentionally antithetical and identifiable "localities". (...) Per illustrare 1'uso metafisico di immagini e di analogie nel contesto della struttura della realta urbana, non c' un termine migliore di quello popolare per Parea por- tuale di Rotterdam "Kop van Zui d" {Testa del Sud). Questa, zona a forma di testa, modellata dall'ansa della Mosa, ha dato al luogo la sua identita antropomorfica. Nella progettazione di edifici e nelle piante di luoghi e dtta, si usano spesso metafore come strumenti di pen- siero con f unzi oni di chiarimento e di suggestione, onde evitare processi logi d. A dimostrare questo ripo di ap- procdo creativo al design, la metafora "Kop van Zu d" non ne solo una prova perfetta, ma dimostra anche che i l pensiero collettivo usa immagini antropomorfiche per dare ordine al corpo della dtta, i n un modo ben pi si- gnificaUvo di quanto facdano gli ingegneri, i quali orga- nizzano la dtta attraverso un sistema astratto di linee di comunicazione, di numeri, di termini tecnici e di una enorme quantita di segni e di simboH stradali. I I "Kop van Zui d" , almeno, una indicazione ed un riferimento al fatto che la dtta, come luogo, non determinata solo dai pattems del tiafHco, dalla densita, dai numeri, dallo zoning e dalla assegnazione delle f i mzi oni , ma che i l significato del luogo, con la sua particolare e riconosdbi- le forraa, che da alia dtta la sua fisionomia propria, la sua unidta, la sua individuahta e la prova della sua iden- tita. (...) Pi spedficamente questa teoria urbana rappresente- rebbe un allontanamento dall'approccio del piano rego- latore, che cercava di organizzare, strutturare, pianificare e determmare ogni area ed ogni dettaglio come parte di un piano esauriente. I I piano regolatore da a dascuna lo- cahzzazione ed a ciascun posto la stessa importanza e si basa su una serie di passaggi che si susseguono i n se- quenza fino al completamento. I I piano regolatore, per sua natura, concepisce la dtta come una utopia, come un continuum di una - e sempre la stessa - idea, come un concetto totale. Di soHto, adottando un piano regolato- re, significhera sosrituire i luoghi e gli oggetti esistenti con dei nuovi equivalenti, d viene detto, raigliori. (...) Dato che i l piano regolatore, con i l suo approcdo to- talizzante, non si presenta pi come mezzo idoneo, d si domanda come si possa progettare i l futuro della citta e come si possa organizzare una "dtta di luoghi". E ormai venuto i l momento di accettare che le teorie dei C I A M sulia dtta degli anni Venri, insieme alPapprocdo classico degli anni Trenta ed ai concetti organid della "dtta uma- na" dopo la seconda Guerra Mondiale, si sono tutti sfa- sdati i n pezzi e firararoenti del caos urbano. Non c' n alcuno statuto che permetta la ricostmzione di un coe- rente ambiente urbano, n un apparato legislativo che coordini t ut t i i vari interessi socio-economici e culturali, opposti e contraddittori, i n un tutto coerente. (...) La pianta urbana , soprattutto, Pinterpretazione di una condizione data, un lavoro di cudtura e adattamen- to all'interno delPesistente tessuto urbano e Pespressio- ne di un lavoro di complementarita piuttosto che di contraddizione- Questo approccio si esprime i n una conglomerazione, i n una discontinuita di "locaUta" i n- tenzionalmente antiteUche ed identiflcabiH, poste all'in- terno di condizioni, drcostanze e qualifiche spedfiche al luogo particolare, (...) La citta dunque una storia di formazioni e di tra- sformazioni, da un tipo ad un altro, un continuum mor- fologico; un manuale di awenimenti che rappresentano idee e pensieri, dedsioni ed inddenti, lealta e disastri. Non una immagine uniforme, ma una ensemble di pez- zi e frammenti di t i pi e di contto-tipi, una giustapposi- zione di contraddizioni, un processo dialettico piuttosto che lineare. (...) 3 "So g c g 55 ^ g >- ^ 2 K g ^ s is---. - ^ g^ s ^ O K -S :0 G. oSt! C o W cB 1- S so ^' ' Sa 0 go S 1 u t>-i O 6 O
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la! O c :3 11 O 2 I disegni si concentrano suli'area del Maas Prospekt, I 'unico "pezzo" di Kop van Zuid che Kleihues ha scelto di progettare. 1 Schizzo deU'eiemento tipologico fondamentale dell'edificio sul Maas Prospekt. 2 I I Maas Prospekt all'interno di Kop van Zuid. 3/4 Pianta e fronte dell'edificio sul Maas Prospekt. 5/8 Pianta del piano terra, del primo e secondo piano, del quarto piano, e dei piani dal sesto al decimo, dell'edificio sul Maas Prospekt. 9 Schizzo zenitale dell'edificio sul Maas Prospekt (Wilhelminapicr). 10 Planimetria generale dell'intervento prcvisto da Kleihues sul Maas Prospekt. 11/12 Vedute del plastico da sud e da est. (Gli autori del modello sono Rudolf Hlscher, Manfred Mertmann, Gerold Thume.) Tin- drawings concentrate on the Maas Prospekt, the only "piece" of Kop van Zuid on which Kleihues has decided to intervene. 1 Sketch of basic typological element of the building on the Maas Prospekt 2 The position of the Maas Prospekt within Kop van Zuid. 3/4 Plan and main elevation of the building on the Maas Prospekt. 5/8 Ground, first, second andfourth floor plans, and plans from the sixth to the tenth floor ofthe building on the Maas Prospekt. 9 Zenithal sketch ofthe building on the Maas Prospekt (Wilhelminapier). 10 General plan if the proposed interventions on the Maas Prospekt. 11, 12 South and east views ofthe model. (Model by Rudolf Hlscher, Manfred Mertmann. Gerold T7)ume.) 21 (..J If this practically-minded city has up to now been characterized by the commercial spirit, politicalfreedom and technical curiosity, the architectural concept of the city, as a moral and artistic exigency, should perhaps be asserted with greaterforce much at present, if the attempt to conserve the historicalforces and to reinforce the identity of the city is to succeed. This idea defines the character of the seven new housing areas: Maas-Prospekt, Rijnhaven-Prospekt, Sporweg-Prospekt, Ville-Rudimentaire, Katendrechthoofd (I, 2, 3 areas). The Maas-Prospekt is the most important part of tbe whole project and the only one in design stage. It provides small apartments for old people or those who live alone. We would also like to provide meeting halls, old people club or infant nursery school On the upperfloors there are apartments of different sizes as appear in the project The side facing the city (the panorama of Rotterdam) is more compact. To the south and tbe planted courtyards, tbe apartments are more opened. Only the long and undisturbed building series along both sides of tbe Van den Broek O' Bakema building give the unmistakable measure and individuality of this delicate building. The building is a homage to Rotterdam, as a new habitable and symbolform. List of further single elements:]J.P. Oud-park, Berlage- park. Kop van Zuid window, Koonings curiosities, big seagull, Meuse wedge, memory place. The design of tbese two groups of seven proposals derives more from a functional arrangement of images than an empirical development. In the last twenty years the empirical social enquiry and the analitbic methods have led to a new routine in architecture and planning sphere. The faith in processes and methods has replaced the generating idea aU too forcefully. The idea and the image do not cling to an uncontrolled passing of the constituent elements in architecture and planning hut rather to their clarification. (...) Solo poche citta dispongono di una dialettica funziona- le e degli spazi urbani tanto marcata quanto Rotterdam, o meglio: quale si evidenzia tra la citta vecchia e Kop van Zuid. Pochi luoghi dispongono inoltre in misura analoga di una complessita immaginifica. Vi sono in ci dei pericoli per l'architettura e I 'urbanistica, ma nel corso della propria storia Rotterdam ha i l pi deUe volte bril- lantemente fatto fronte alla situazione. La topografia naturale e 1'intervento artistico sul suolo della citta e del- la regione circostante, hanno creato un'omogeneita la cui realta materiale rappresenta un legame importante per tutti i progetti, i soddisfacimenti di bisogni e i muta- menti funzionali del futuro. (...) Se sino a questo punto, testimoni di una citta pensa- ta e costruita i n modo fortemente empirico sono stati lo spirito commerciale, la apertura politica e la curiosita tecnica, per i l futuro si dovra forse proporre con maggio- re insistenza di quanto non awenga oggi, la concezione della citta e dell'architettura i n quanto esigenza morale e artistica, se vogliamo riuscire nel tentativo di conservare le tracce storiche e di rafforzare 1'identita della citta. Questa concezione determina il carattere delle sette nuove zone abitative: Maas-Prospekt, Rijnhaven-Pro- spekt, Sporweg-Prospekt, Ville-Rudimentaire. 1 Katen- drechthoofd, 2 Katendrechthoofd, 3 Katendrecht- hoofd. I I Maas-Prospekt la parte pi significativa dell'inte- ra concezione, e 1'unica che i n fase di elaborazione. Si tratta di piccoli appartamenti per persone anziane o che vivono da sole. Desideriamo che vengano previste an- che sale di riunione, un club per anziani o un asilo infan- tile. Nei piani superiori, si trovano appartamenti di di- verse dimensioni come appare anche nei progetti. I I lato rivolto verso la citta (panorama di Rotterdam) pi compatto. Verso sud, verso i verdi cortili, gli appar- tamenti sono maggiormente aperti. Solo la lunga e indi- sturbata serie lungo entrambi i lati dell'edificio di Van den Broek & Bakema, garantisce 1'inconfondibile misu- ra e individuahta di questo edificio delicato. L'edificio un omaggio a Rotterdam, come nuova forma abitativa e nuovo simbolo. Elenco di ulteriori elementi singoli: J.J.P. Oud-park, Berlage-park, finestra di Kop van Zuid, curiosita di Koo- nings, grande gabbiano, cuneo della Mosa, luogo della rimembranza. La determinazione di questi due gruppi di sette pro- poste non deriva tanto dallo sviluppo empirico quanto da un assestamento immaginifico-funzionale. Proprio negli ult i mi vent'anni 1'indagine sociale empirica e i me- todi analitici hanno condotto ad una nuova routine nel- l'ambito dell'architettura e dell'urbanistica. La fede i n processi e metodi si sostituita all'idea. L'idea e 1'imma- gine non si aggrappano ad un incontrollato tramandare degli elementi costitutivi nell'architettura e nell'urbani- stica, bensi alla loro chiarificazione. Gli elementi costitutivi della citta storica non si la- sciano fissare, elaborare nell'imitazione o nostalgica- mente. Sono e saranno tuttavia i l punto di partenza per la concezione di molte altre complessita, la sicurezza ed efficacia descrittiva delle quah comprendono anche quanto vi di frammentario e d'improwisato. Se si sapranno edificare nuovi luoghi, che ricevono la loro legittimazione ed efficacia a partire dalla qualita artistica e dall'impegno sociale, allora essi saranno anche accettati. Se si sara infatti capaci di realizzare alcuni luo- ghi inconfondibili - qui giardino e parco, la via e piazza, una composizione costituita da elementi edificati di nuovi luoghi di vita e di legami vitali - allora avremo creato la base, esaudito 1'esigenza e la nostalgia che la cit- ta deve trasmettere: identita. Progetto di Derek Walker Associates - J > _ I I I fc ' La natura del "Kop van Zui d" e la sua rigenerazione, so- no sia una rigenerazione dello spirito che I 'integrazione di grandi zone di edilizia pubblica. Essa deve magnetiz- zare Rotterdam, e deve venir magnetizzata da Rotter- dam. (...) Questa necessita di rigenerazione deve fare del "Kop van Zui d" una parte integrale e "vissuta" di Rotter- dam, non una parte "suburbana". I I commercio e le strutture per i l tempo libero devono essere le pi diverse e pi uniche possibile, non una ripetizione delle oppor- tunity gia presenti i n altre parti della citta. I centri sporti- vi , i mercati e i giardini dovrebbero sia generare se stessi, sia essere preziose aggiunte alia fabbrica della citta. (...) Alla scala della citta i l "Kop van Zui d" appare come una raccolta di zone "separate": Noorderiland, Feije- noord, Afrikaanderwijk, Katendrecht, Wilhelmina, Bi n- nen/Spoorweg devono venire considerate separatamen- te ed assieme. I I distretto una matrice di siti, e la natura di ognuno di questi dipende dalla sua relazione con I 'ac- qua, i l fiume, i l porto, i bacini, i canali, le insenature, i l lago e i l mare. Qualsiasi edificio che si riferira a questi elementi basati suU'acqua, non potra che assumere le ca- ratteristiche di uno sviluppo litoraneo. La scelta dei siti per I 'edihzia residenziale si basa sul- la necessita di conservare quanto pi possibile della fab- brica urbana esistente, senza compromettere i l suo f ut u- ro uso. Si dovrebbe provvedere ad una nuova struttura di edifici, strade e vicoli, che uniscano le diverse zone di questa area, collegando pure le altre aree al di f uori del distretto. inoltre necessario vitalizzare i terreni non co- struibili, assegnando loro degli usi idonei, come parchi e strade. Questo si riferisce i n particolare agli sviluppi lun- go strutture "di contenimento" esistenti, che diventeran- no inutili una volta che le vie d'acqua saranno prosciu- gate e riempite. La scelta delle tipologie residenziah si basa sulla for- ma dei siti da sviluppare e sulla forma tradizionale degli sviluppi lineari lungo 1'acqua, influenzati dalla "wohn- kultur" del periodo tra le due guerre e dalle caratteristi- che spaziali del lavoro dei suprematisti e dei neoplastici- sti dello stesso periodo. Le forme dei siti sono per lo pi lineari e ci ha dettato la forma lineare degh edifici, scel- ta per soddisfare le richieste quantitative del concorso. Le case a schiera sono a doppia fila, creando cosi un ac- cesso intemo, informale e semi-privato, ed una facciata formale e pubblica sui boulevards estemi. Questi boule- vards regoiari sono paraUeli alle vie d'acqua e da questi si accede ad un sistema stradale trasversale alia fine di ogni isolato. Le corti inteme fra le case a schiera sono general- mente senza uscita, con un ingresso per automobih da una parte, e l'inizio di stradine pedonah dall'altra. Le ca- se sono di quattro o cinque piani, con ingressi su balla- toio ai piani superiori, dal secondo piano i n su. Le con- nessioni tra i diversi siti awengono lungo laans non or- togonali che attraversano zone urbane ancora intatte. Quando questi laans attraversano la nuova stmttura re- golare, esaltano gli angoli delle case a schiera dando for- ma ad una varieta di particolari spazi urbani. Questi spa- zi, insieme ai vicoli pedonali, interrompono la regolarita della griglia del complesso principale. (...) I sistemi di trasporto distribuiscono le attivita i n tut- ta la zona, generando una attivita a scala urbana nelle zone pi accessibili del "Kop van Zuid". La sovrapposi- zione di diversi usi del territorio corrisponde alle inten- zioni del concorso, ma definisce anche le differenze tra i bisogni della comunita locale e quelli del distretto e del- la citta. La coesione del piano si presenta sensibile a pos- sibili cambiamenti, tollerando una gamma di interventi successivi, i l suo carattere essendo determinato da ele- menti di connessione. (...) The necessity of regeneration must make the Kop van Zuid an integral part of living" Rotterdam and not of suburban Rotterdam. Much of the commerce and leisure must be as diverse and unique as possible and not just a repetition of facilities that are available elsewhere in the city. Thus sports centres, the markets and the pleasure gardens should become generators in their own right and unique additions to the city fabric. On the city scale Kop van Zuid is seen as being a coUection of "separate" areas, Noorderiland, Feijenoord, Afrikaanderwijk, Katendrecht, Wilhelmina, Binnen/ Spoorweg haven to be considered separately and together. The district is a matrix ofsites, the topographical nature of the sites are circumscribed by the relationship of each to the water, the river, the haven, the dock, the canal, the inlet, the lake and the sea. Any buildings preserving the references of these water based artifacts take on the characteristics of waterside development. Thus the new has a relationship with the old through their joint relationship with water. The nature of the housing sites derives from the need to preserve as much ofthe existingfabric as is compatible with its future use. It should provide a new structure of buildings, roads and paths which knit the diverse areas of the site together but aho link the areas beyond the boundaries ofthe district. There is also a need to identify land which cannot be built upon and allocate appropriate uses such as parks and roads. This primarily includes development adjoining existing retaining structures which wiU become redundant when the waterways arefrlled. (...) )BtUUBU(niij.i:-i' lion must make the Kop van Zuid | Rotterdam and not of suburban r commerce and leisure must be as s possible and not just a repetition of tilaili ilsruihere in the city. Thus sports bc pleasure gardens should become I right and unique additions to tbe city van Zuid is seen as being a 'areas, Noorderiland, Feijenoord, fdrecbt, Wilhebnina, Binnen/ h( considered separately and together. 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The Kop van Zuid's fabric reveals a kind of urban beauty; large shipping company buildings, warehouses with the names of the towns or the countries from which orfor which tbe goods come or go; the cranes and the docks are the monuments of this extraordinary centre. Sometimes they have architectonic characteristics, sometimes they are industrial buUdings, economically constructed, which repeat an old design. (..) Although today grand ideas of urban and social transformation ofthe city are in contrast with current thinking it is not only due to changes in taste, but because history has taught us in the course of recent decades, how many of those ideas were useless demagogy, ffthe "Ville Radieuse" was successful it is more for its realistic aspects, in the interpretation of the new requirements of urban speculation, than for its presumedformal beauty. (...) A projects like tbe one shown here is in this sense a little and a lot; little if it is limited to reading of the city (although this always is the first task) and a lot if the aims are seen from a distance which no maquette can explain, but only the life of the city can shape. In the former case, the reading of the city means maintaining and rehabilitating the old buildings both residential and otherwise, without modernisations like those in the area or in the rest of Europe one can see. In the latter case, the idea of the project here means designing a city which grows according to its own lines of development; lines which become concrete in analogy and in proximity to one another. This does not mean a "collage" of more or less composedforms which many would like to see architecture become, but rather a coherent cily form in its very analogy. (..) ^ Td Li d mi I ' U rn 1I CD- I T- IT] ] Da B a " - t H (...) La struttura del "Kop van Zuid" originariamente formata da grandi bacini portuali con aree urbane isola- te che si trovano tra di essi; i l disegno generale di queste aree seguiva letteralmente le linee di forza del porto qua- li bacini, ferrovie, strade, edifici industriali, depositi. (...) La trama di "Kop van Zui d" ci mostra questo tipo di bellezza urbana; gli edifici delle grandi compagnie nava- l i , i depositi con i l nome della citta o delle nazioni da cui le merci provengono o a cui sono awiate, le gru, i bacini sono i monumenti di questo centro straordinario. A vol- te essi hanno caratteristiche architettoniche, a volte so- no edifici industriali, costruiti i n economia, ripetendo un disegno antico. Le costruzioni residenziali delle aree urbane connesse seguono i t i pi tradizionali olandesi; non vi sono invenzioni ma solo poche trasformazioni necessarie. Piccole case i n mattoni, spesso a schiera, i n- terrotte da "squares" di dimensione limitata; pezzi o paesi d'Olanda inseriti nel sistema generale. Anche oggi queste case per continuita storica e solidita di materiali, possiedono una loro singolare bellezza. A questa lettura fondamentale, quasi rigida, di "Kop van Zuid", si attiene il progetto; non vi sono invenzioni formali o direttrici privilegiate. Se oggi ci ripugnano le grandi "idee" di tra- sformazione urbana e sociale delle citta non solo per questioni di gusto, ma perch la storia ci ha insegnato, nel volgere di pochi decenni, quanto quelle idee fossero inutile demagogia; se la "ville radieuse" ha avuto succes- so piuttosto per l'aspetto realistico, quello di interpre- tare le nuove necessita della speculazione urbana, che per la sua presunta bellezza formale. (...) E pero impor- tante, e soprattutto per questo valutiamo positivamente un concorso di questo tipo, che questa crescita awenga nella direzione di un disegno generale, che cresca secon- do linee di sviluppo coerenti. (...) (...) L'idea de progetto, significa qui proporre una citta che cresce secondo le proprie linee di sviluppo; l i - nee che si concretano i n accostamenti, i n analogie, con gli edifici che fermano la linea di Manhattan (torri stra- namente concresciute nel disegno e nell'edilizia della New Amsterdam), con i bianchi edifici Palladiani che costeggiano la Giudecca e determinano la linea di Vene- zia. Certo, le analogie, sarebbero molteplici soprattutto nella stessa Olanda e nelle nazioni poste sul mare, ma questi esempi possono rendere esplicito i l progetto. Non si tratta di un "collage" di forme pi o meno com- poste a cui oggi molt i vorrebbero ricondurre l'architettu- ra; si tratta di una forma di citta coerente proprio nella sua analogia. E nella previsione del suo destino; le citta disegnate dai conquistadores neU'America latina dispo- nevano gli edifici principah attomo al porto e facevano risultare la trama urbana dal nesso dei punti nodali. I I centro delle citta diventato spesso solo un piccolo quartiere; come i l "vieux carr" di New Orleans. Ma forse anche e solo questo che noi oggi possia- mo indicare; uno o pochi punti su cui iniziare un'opera- zione troppo ampia per essere prevista nel suo intero percorso. Gli amministratori devono capire I 'importan- za di questo modo di procedere; i l "vieux carr" di New Orleans, i l San Giorgio palladiano, I 'Empire State Buil- ding sono cardini di riferimento che ia citta costmisce e che pu costmire. Cosi come pu prevedere quanto si andra conformando attorno a queste scelte prioritarie. Sull'insieme di queste scelte i l progetto, anche i l nostro progetto, un'occasione di lavoro concreto. Determina- re, oltre metri cubi e costi, linee di traffico e densita so- ciale non sarebbe solo presunzione ma anche tempo perso per tutti. Se, per assurdo, i l "Kop van Zui d" doves- se trasformarsi solo per logica funzionale ed economica o per i l disegno bello o bmtto di un architerto, perdereb- be la sua insostituibile caratteristica. 25