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Boston Tea Party - Wikipedia

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Boston Tea Party


Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il cosiddetto "Boston Tea Party" (lett.


"Ricevimento del t di Boston") fu un
atto di protesta da parte dei coloni della
costa atlantica del Nord America diretta
contro il governo britannico, in relazione
alle loro recenti leggi sulla tassazione
commerciale, con la quale vennero
distrutte molte ceste di t. Si svolse
marted 16 dicembre 1773 nel porto di
Boston e fu vista da molti come la
scintilla che fece iniziare la rivoluzione
americana.
Indice

Litografia del 1846 divenuta l'icona classica del Boston Tea


Party

1 La situazione antecedente
2 Reazioni
3 Partecipanti al Boston Tea Party
4 Curiosit
5 Note
6 Bibliografia
7 Voci correlate
8 Altri progetti
9 Collegamenti esterni

La situazione antecedente
Le leggi sulla tassazione delle colonie tra il 1765 ed il 1767 accrebbero l'astio dei coloni verso il
parlamento britannico relativamente ad una disparit tra le tasse pagate e la rappresentanza a
Westminster. La protesta crebbe ed uno dei principali rappresentanti, John Hancock, con lo slogan
"no taxation without representation"(niente tasse senza rappresentanti in parlamento) organizz un
sistema per boicottare il t proveniente dalla Cina e venduto dalla Compagnia Inglese delle Indie
Orientali. Le vendite di quest'ultima nelle tredici colonie calarono da 320.000 a 520 sterline. La
Compagnia delle Indie inizi ad accumulare debiti nonch merce nei magazzini e senza avere
all'orizzonte prospettive di miglioramenti anche perch i contrabbandieri, come il precedentemente
citato Hancock, acquistavano t dall'Olanda senza pagare tasse d'importazione. Il governo britannico
fece passare allora il "Tea Act" che permise alla Compagnia delle Indie di vendere t alle colonie
senza l'obbligo di pagare tasse o dazi di alcun tipo al Regno Unito. Ci permise alla compagnia di
vendere il t a met del prezzo precedente e anche pi economicamente di quello venduto in
Inghilterra permettendole di contrastare anche le offerte dei mercanti e dei contrabbandieri delle
colonie.
Questo non fu il primo colpo subito dalle colonie ad opera del governo della madrepatria. Nel 1764
vennero tassati zucchero, caff e vino con lo "Sugar Act", nel 1765 qualsiasi materiale stampato con

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lo "Stamp Act" e nel 1767 il vetro la carta e la pittura con il "Townshend Act". Il "Tea Act" del 1773
fu dunque la goccia che fece traboccare il vaso. Il risentimento per il trattamento di favore ricevuto
dalla Compagnia delle Indie, la quale annoverava esponenti della lobby che esercitavano una grande
influenza sul parlamento inglese, si fece subito sentire tra i coloni e specialmente tra i
contrabbandieri benestanti. Vi furono alcune rivolte tra le quali quelle di New York e Filadelfia, ma
quella che fu destinata a lasciare un segno nella storia fu quella di Boston.
La rimozione della tassa sul t fu interpretata dagli abitanti delle colonie come un altro tentativo da
parte del parlamento britannico di schiacciare la libert americana. Samuel Adams, insieme ai
contrabbandieri che avevano tratto profitto dal commercio del t, intim a tutti gli agenti ed ai
consegnatari della Compagnia delle Indie Orientali di abbandonare il luogo terrorizzando chi avesse
opposto un rifiuto con degli attacchi diretti ai magazzini ed alle residenze.[1].
Il primo vascello ad arrivare carico di t fu il Dartmouth nel tardo novembre del 1773. I Sons of
Liberty (Figli della Libert) comandati da Adams iniziarono ad organizzare degli incontri per
decidere le iniziative da prendere. Migliaia di persone presenziarono a questi incontri provenendo
anche dalle zone circostanti. La folla sfid la Compagnia, il parlamento inglese ed anche il
governatore Thomas Hutchinson che si stava impegnando per permettere lo scarico della merce.
L'incontro che si tenne il 16 dicembre alla Boston's Old South Meeting House fu il pi grande visto
sino ad allora, contando 8.000 partecipanti secondo la stima dell'epoca.
Il proprietario della Dartmouth ed il capitano Rotch convennero che il carico avrebbe dovuto essere
riportato in Inghilterra e cos decisero anche gli altri due vascelli presenti al porto, l'Eleonor ed il
Beaver. Il governatore Hutchinson per decise di bloccare il porto e di vietare alle suddette navi di
salpare senza aver scaricato il t. Il 16 dicembre 1773, la notte prima della data prevista per lo
scarico, il capitano Rotch si appell al governatore per ottenere il permesso di lasciare il porto di
Boston ed in seguito si present la sera stessa alla riunione di protesta per comunicarle il mancato
assenso. Dopo aver appreso il rifiuto di Hutchinson e dopo varie ore di dibattito Samuel Adams si
rivolse alla folla con le seguenti parole[2]:
Questa riunione non pu pi fare nulla per salvare il paese
(Samuel Adams)

I Sons of Liberty repentinamente si travestirono


da indiani Mohawk[3] ed armati di asce e mazze
si diressero verso Griffin's Wharf, il punto dove
erano ancorate le navi. Il gruppo si divise in tre
parti dirette da altrettanti comandanti e pronte
ad imbarcarsi contemporaneamente. Una volta
a bordo prontamente le ceste di t vennero
portate dalle stive sui ponti e successivamente
il contenuto venne gettato in mare. In quella
sera galleggiarono sulle acque del porto circa
45 tonnellate di t, provenienti da 342 ceste,
I Sons of Liberty rovesciano il t nel porto
per un valore stimato dell'epoca di 10.000
dollari. Temendo una eventuale correlazione
con il reato di alto tradimento i patrioti tentarono di eliminare ogni traccia possibile. Le scarpe
vennero buttate in mare, i ponti delle navi vennero spazzati e venne fatto verificare ad ogni primo
ufficiale che solo il t venisse danneggiato.

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Il t stagn nelle acque del porto per settimane. Vi furono dei tentativi da parte dei cittadini per
recuperarlo ma prontamente vennero spedite delle barche che si occuparono di rendere il t
inutilizzabile battendolo con i remi[4].
Un altro vascello della Compagnia delle Indie avrebbe dovuto giungere a Griffin's Wharf ma non vi
arriv mai in quanto si aren sulla spiaggia di Provincetown. La particolarit sta nel fatto che 54
ceste di t vennero recuperate e giunsero puntualmente nelle teiere degli abitanti di Boston[5].

Reazioni
Le decisioni del governatore Hutchinson provocarono una crisi. Se si
fosse comportato come gli altri governatori ed avesse permesso ai
capitani di risolvere la faccenda con i coloni probabilmente le navi
sarebbero salpate senza scaricare la merce. Lord North ammise che
se i coloni avessero continuato nel rifiuto di importare per altri sei
mesi il Tea Act sarebbe stato abrogato.
In Gran Bretagna anche i politici che erano considerati a favore delle
colonie protestarono, consentendo cos un'unione totale tra i partiti
contro le colonie. Frederick North, il primo ministro inglese, disse
[6]
per l'occasione :
Indipendentemente dalle conseguenze dobbiamo rischiare
qualcosa. Se non lo facciamo tutto perduto
(Frederick North)

Il governo inglese era convinto che il "tea party" fosse stata un'azione
che non poteva rimanere impunita e rispose nella primavera 1774
Rappresentazione del Boston
stabilendo nuove leggi, che furono conosciute come le "leggi
Tea Party
intollerabili" o anche "leggi coercitive", con cui si chiudeva il porto
di Boston e si riducevano le autonomie del Massachusetts. Inoltre
John Hancock, Samuel Adams, Joseph Warren e Benjamin Church vennero accusati del crimine di
alto tradimento[7].
Benjamin Franklin riconobbe che per riaprire il porto il t distrutto andava ripagato. Lord North
ricevette la visita di alcuni mercanti di New York che si offrirono di estinguere il debito ma le offerte
vennero rifiutate[8]. Molti coloni, anche non di Boston, si impegnarono ad astenersi dal bere t per
protesta, passando a caff, tisane e Balsamic hyperion (tratto da foglie di lampone). Questa protesta
non dur a lungo, ma nell'autunno 1774 da Filadelfia le colonie decisero il boicottaggio sistematico
di tutte le merci inglesi come pressione per ottenere l'autogoverno.
Alcuni coloni in seguito vennero ispirati dal "tea party" a sviluppare atti di protesta, provando cos
che la notte del 16 dicembre 1773 fu uno dei principali catalizzatori che condussero alla guerra di
indipendenza americana. Inoltre l'evento permise di raccogliere numerosi appoggi per i rivoluzionari
delle tredici colonie che in seguito avrebbero avuto la meglio nella loro lotta per l'indipendenza.
Nel febbraio 1775 il Parlamento britannico vot la cosiddetta "soluzione conciliante" (conciliatory
resolution) che prevedeva l'abolizione delle tasse per tutte le colonie che avessero contribuito in
maniera soddisfacente alla difesa del regno ed avessero mantenuto gli ufficiali dell'impero. Ma ormai

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era tardi: quella primavera inizi la guerra di indipendenza americana. Il famigerato Tea Act fu
abrogato solo con la legge sulla tassazione delle colonie del 1778. La Dichiarazione di Indipendenza
degli Stati Uniti era gi stata approvata da due anni.

Partecipanti al Boston Tea Party


Lista dei partecipanti al Boston Tea Party, ordinati in ordine alfabetico[9]:
Francis Akeley (Eckley), Nathaniel Barber, Samuel Barnard, Henry Bass, Joseph Bassett, Edward
Bates, Adam Beals Jr, Thomas Bolter, David Bradlee, Josiah Bradlee, Nathaniel Bradlee, Thomas
Bradlee, James Brewer, John Brown, Seth Ingersoll Browne, Stephen Bruce, Benjamin Burton,
Nicholas Campbell, George Carleton, Thomas Chase, Nathaniel Child, Benjamin Clark, Jonathan
Clark, John Cochran, Gilbert Colesworthy, Gersham Collier, Adam Collson, James Foster Condy,
Daniel Coolidge, Joseph Coolidge, Samuel Coolidge, Samuel Cooper, William Cox, Thomas Crafts,
John Crane, Crockett, Obadiah Curtis, Thomas Dana, Jr. Robert Davis, John DeCarteret, David
Decker, John Dickman, Edward Dolbeare, Samuel Dolbeare, John Dyar, Jr. Joseph Eaton, Joseph
Eayres, Eckley (vedi Francis Akeley), Benjamin Edes, William Etheridge, Samuel Fenno, Samuel
Foster, Thomas Fracker, Nathaniel Frothingham, Jr. John Fulton, John Gammell, Eleazer Gay,
Thomas Gerrish, Samuel Gore, Moses Grant, Nathaniel Greene, Timothy Guy, Samuel Hammond,
Peter Harrington, William Haskins, William Hendley, George Robert Twelves Hewes, John Hicks,
Samuel Hobbs, John Hooton, Elisha Horton, Elijah Houghton, Samuel Howard (nato Hayward),
Edward Compton Howe, Jonathan Hunnewell, Richard Hunnewell, Richard Hunnewell, Jr., Thomas
Hunstable, Abraham Hunt, Daniel Ingersoll, Daniel Ingoldson, Charles Jameson, Robert Jameson,
Jared Joy, David Kinnison, Robert Lash, Amariah Learned, Joseph Lee, Nathaniel Lee, Amos
Lincoln, John Locke, Matthew Loring, Joseph Lovering, Joseph Ludden, David Lyon, Thomas
Machin, Ebenezer MacIntosh, Peter McIntosh, Archibald MacNeil, John Marston, Martin,
probabilmente Wm. P., Thompson Maxwell, John May, Mead, probabilmente John, Henry Mellius,
Thomas Melville, Aaron John Miller, James Mills, William Molineaux, Francis Moore, Thomas
Moore, Anthony Morse Joseph Mountfort, Eliphalet Newell, Joseph Nicholls, Samuel Nowell,
Joseph Pearse Palmer, Jonathan Parker, Joseph Payson, Samuel Peck, John Peters, William Pierce,
Isaac Pitman, Lendall Pitts, Samuel Pitts, Thomas Porter, Henry Prentiss, Nathaniel Prentiss, Rev.
John Prince, Edward Procter, Henry Purkitt, Seth Putnam, John Randall, Joseph Reed, Paul Revere,
Benjamin Rice, Jonathan Dorby Robins, Joseph Roby, John Russell, William Russell, John Sawtelle,
George Sayward, Edmund Sears, Robert Sessions, Joseph Shed, Benjamin Simpson Peter Slater, Jr.,
Samuel Sloper, Ephriam Smith, Josiah Snelling, Thomas Spear, Samuel Sprague, John Spurr, James
Starr, Phineas Stearns, Ebeneezer Stevens, James Stoddard, Elisha Story, James Swan, Abraham
Tower, Bartholomew Trow, John Truman, Benjamin Tucker Jr, Thomas Urann, James Watson,
Henry Wells, Thomas Wells, Josiah Wheeler, John Whitehead, David Williams, Isaac Williams,
Jeremiah Williams, Thomas Williams, Nathaniel Willis, Joshua Wyeth, Thomas Young, Connor
Kenway.

Curiosit
Il Boston Tea Party presente come missione principale nel videogioco Assassin's Creed III.

Note
1. ^ Brands, H.W. Benjamin Franklin - Anchor Books, 2000

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2. ^ Old South Meeting House (http://www.cityofboston.gov/freedomtrail/oldsouth.asp) dal sito ufficiale di


Boston
3. ^ From revolution to reconstruction: Essays: Boston Teaparty: Boston Teaparty
(http://odur.let.rug.nl/~usa/E/teaparty/bostonxx.htm)
4. ^ Hawkins, pg. 39
5. ^ Unger, pg. 169
6. ^ Cobbett, Parliamentary History of England, XVII,
7. ^ Unger pg. 175
8. ^ Ketchum, pg. 262
9. ^ Boston Tea Party - participants (http://www.boston-tea-party.org/participants/participants.html)

Bibliografia
B.W.Labaree - The Boston Tea Party - Northeastern University Press, 1979
S.Kroll/P.Fiore - The Boston Tea Party - Holiday House, 1998

Voci correlate
Storia degli Stati Uniti (periodo coloniale)
Boston
Compagnia Inglese delle Indie Orientali

Altri progetti

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immagini o altri file su Boston Tea Party
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Collegamenti esterni
(EN) Pagina sul Boston Tea Party
(http://americanrevwar.homestead.com/files/TEAPARTY.HTM)
(EN) Boston Tea Party Historical Society (http://www.boston-tea-party.org/)
(EN) Testimonianza di un contemporaneo
(http://www.historyplace.com/unitedstates/revolution/teaparty.htm)
Portale Regno Unito

Portale Stati Uniti

Portale Storia

Categorie: Guerra d'indipendenza d'America


americana
Storia degli Stati Uniti d'America nel periodo coloniale Boston Proteste | [altre]

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