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QUADERNI URBINATI DI CULTURA CLASSICA NUOVA SERIE 90° N. 3» 2008 (VOL. 119 DELLA SERIE CONTINUA) DIRETTORE: BRUNO GENTILE PISA - ROMA FABRIZIO SERRA EDITORE MMIX SOMMARIO PER UN’EDIZIONE DEL TEATRO DI ESCHILO Verrorto Crrrt, Introdugione Prerns Juoer pe La Come, Sur les conflts en philologie Manta Pra Pattont, Eschilo, Prometeo 330 .: testo interpretagione Ewatco Meppa, ILcodice Marc. gr. Z. 468 (= 653) ela tradigione dell’Aga- ‘mennone di Eschilo STEFANO AMENDOLA, Ad Aesch. Pers. 13: sul significato del verbo Batew Caates Ganatca, Eschilo, Eum, 264 ss. eSchol. TIL. 19, 878 Danta Francopanprena, I gemiti delle Brinni: Aesch. Bum. 117-130 Véronique Somers, La filmotheque des manuscrts eschyléens & Trento Marreo Taurer, A New Repertory of Conjectures on Aeschylus FEDERICO BoscHETT!, Note per un’edigione critica digitale di Eschilo TAVOLA ROTONDA Liana Lomtenro, Metrica e critica del testo Anprea TessteR, Idola rei metricae ed ecdotica eschilea Luter Bartezzaro, Colometria antica e pratica editoriale moderna Luisa ANDREATTA, Una sfiggente diacronia nella liberté di responsione Grovanwa Pace, Aesch. Pers. 164: colometria antica e edigioni moderne a confronto Lonenza Savignaco, Evidenge colometriche nei papiri eschilei Grampaoto Gatvant, Esempi di corregione metri causa nell’Agamen- none di Eschilo (Ag, 198= 211; 745=758) Ricearvo D1 Donato, Per Eschilo 7 34 a 6 7 99, 105 aut 119 431 137 159 167 17 387 197 AD AESCH. PERS. 13: SUL SIGNIFICATO DEL VERBO BAYZEIN STEFANO AMENDOLA ‘Temprata sunt multa* Pers. 8-3 dygl & voory 26 Barely vali rohvdoBgou orparic Hy arbyavrig Byay Sgcohonsizat Buys Kew Bey™ wioa vip loyic Aauzroyevie olyuxe, véow 8 dvBpa Batter? N& seminario Il testo di Eschilo ¢ le sue interpretagioni (Cagliari 1998) A. F arvie ha avanzato la propria soluzione per Pers. 13° — uno dei passi ‘maggiormente discussi dell’intera tragedia? -, ipotizzando una lacuna immediatamente dopo il v. 13, in cui avrebbe trovato posto il soggetto di Badite. Garvie segue quasi fedelmente la scelta operata da Page nella sua edizione del 1972, con la sola differenza della preferenza accordata a véoy ri spetto alla variante Eby accolta dall'editore oxoniense:? i due studiosi con- cordano anche nell'identificare il soggetto perduto in una donna persian: che desidera (“mulier desiderans”: Page) e/o piange (“woman mournin, Garvie) il suo vomo partito alla volta della Grecia. Entrambe le interpretazioni hanno alla base il voler negare al verbo Bacifew un'accezione di ostilita (“abbaiare contro”): in caso contrario, sa- rebbe infatti necessario identificare l'oggetto véow SvBpa con Serse, sicché il verso conterrebbe tna critica contro il sovrano, ritenuta da Garvie del tut- to estranea all'intera prima parte del dramma.* * Cosi U von Wilamowite Méllendorff, Aeschyi tagoediae, Berlin 19, p. 15 * Siriproduce il esto di M. L. West, Achy ragoediae cum incr poetae Prometheo, Stat gardiae-Lipsae 1998" A. Garvie, “Text and Dramatic Interpretation in “Persae™, Lexis 17, 1999, pp. 2628. » ‘sulle svariate congetture proposte cf N. Wecklein, Asch faulae 1, Berolin 855, PP. 19-20; R. Dawe, Repertory of Conjectures on Aescylus, Leiden 1965, p. 44 * Garvie, at. cit. p. 28 Chi D. Page, Aechyl septem quae supersunt tragoediae, Oxford 1972, p.3 Sulla varia lectio dé, gi sostennta da R. Dawe, The Collation and Investigation of the Manuscripts of Aeschyius, (Cambridge 196, p. 170, appaiono condivisibili le riserve gid espresse, tra glial, da C. Fran co, Aesch. Pers. 3", Dioniso 56, 1986, pp. 45-46 © Garvie, at cit. p28. ft. inolire D. Korzeniewski, ‘Sudien 2u den Persern des Aischy- los’, Helio 6, 1986, pp. 558-359; G. Paduano, Sui Persian di Eschilo, problemi di focaliggagione 66 STEFANO AMENDOLA Lammissione dello stesso Garvie di aver assegnato a BatiZew un valore inusuale e il suo riconoscere I'ipotesi di lacuna quale facile via d’uscita dalle difficolta di un testo problematico' inducono a ritenere ancora aperta la questione: mi sembra quindi opportuno ripercorrere la storia esegetica di Pers, 43, al fine ¢ di riconsiderarne alcuni momenti — con particolare atten- Zione ai contributi che la tradizione a stampa’ ha offerto sul significato di aiZerv — e di proporre poi qualche elemento di novita It pipattito ESEGETICO Dal xviral x1x secolo Stanley? traduce il passo “at juvenem virum clamore prosequitur (Asia)", € nel commento aggiunge “omnes juvenes suos peregre (in Europam) profectos clamore prosequitur, et vehementer poscit Asia”.* L'interpreta- zione di Stanley ricalca quella dello scoliasta: rot thy veérysa xaaay sav Tlepatv dvaxadeizan Acta’ Il verbo Badtew, che gia Esichio glossava con ‘axceiv,® avrebbe il valore metaforico di reclamare latrando attribuito al latino latrare? in Hor. Serm. 2, 2, 8° e in Lucr. 2, 4? (= 2, 97)!" drammatica, Roma 1978 p. 38.39 n. 4; A. Garay, ‘Osservazion’ sla parodo de Persian di Each’, An. Fae Let. Macerata 2233, 985-0, PD 1318 * Garvie, art. it p36, 2 fe V. Cite, Std tet del Coefore, Amsterdam 2006, pp. 7-27 > Th. Stanley, Acct ragotize ptm, cum scois gracciommibs, deprtitran drama tuo fsgmetis, versione et comentario, Landini x66, pp. 224235 © 73. “Una seconds interpretazione (Balter = "musitar et musa’) &riportata in Th, Sta- ley, Conmentarins in Aethys ragoedis ex sched actors mss. muta auction, ab Samuel Butlers edits, Hals Sxonum 183, pp 236-27: 8 @ alla base della traduzione che Stanley di nel Ja sua edizione (op. cit. p33) di Ag 458 (agg West) "Hace quis silenter mussitat,rcono- seendo in certo qual medo iltono ose di Batter Schl n Bers, pp s244 Dahhardt 4 Heaych. 57 Lee inf le onservazione di Wecklein ep 68n. 6 7 Ml corrispedtivo latino di Baten & Yonomatopeico haubar (fil glossariue dC. J Blomfield, Aescill Psa, Cantabrigiae 16, p10) I verbo baubor atesato in Luc. 5,107 (crown dest babonur in edb.) ein alcuniglstatori e grammatic (ct A. Emout-A. Meilet, Dictionnaire cymolegign dea langue lating. Histoire des mots, Patis 1979p. 685. “baubor’y: Nonio, che richiama i verso lucreziano nel De compendiosa doctrina (tp. 83 Lindsay), spiega baubar, atrere a canum voce. probable che a rai del termine baxbart abbia indoto i commentator eschilei a paragonare Bate con i pi frequente lac. 5 coum sale pans /ltrater stmadhan bee lite (78). 2 one vider / il alia sinatra latrare (9 1637) "I pas di Lucrezo e Orazi sono cai dala quasi toalita degli esegeti, che hanno co: to in Badge una rchiesta colma di dolore o un lamento angoscioso,afbancando il verbo {reco al latino larae Im real alr atestazioni, non segnalate dai commentator eschile ‘onfermerebbero anche per atare una marcata sccezione di ost laut. Poon. saa: Siam me maze lant ane; AD AESCH. PERS. 13: SUL SIGNIFICATO DEL VERBO BAYZEIN 67, Se la lettura di Heath' non si discosta da quella di Stanley: (“ipsa Asia juventutem suam...poscere et inclamare”), Bothe* ritiene che il verso appa- ia “satis obscure” e corregge véov in véa,? intendendo “sponsaque virum la- trat" e “puella (seu nova nupta) sponsum latrat”. Il valore da assegnare a la- trare &, come gia per Stanley, quello di Lucr. 2, : “ut Lucretiano verbo utar, hh. e. poscit, vehementer desiderat virum, diutius absentem”. Schittz* (“et Asia cum clamore juvenes viros poscit”) osserva come il coro, per ben due volte nella séla parodo (vv. 59-64 € vv. 131-37), ritorni sul motivo del deside- rio di genitori e mogli che “liberos maritosque prosequantur”: Badte.y andrebbe dunque reso “ad vociferandi flagitandique sensum", sempre sul- Yesempio del citato luogo lucreziano, “idem est latrare, ac veltementer posce- re, flagitare” ‘Anche Blomfield? non propone significative novita né sul piano ecdotico né su quello esegetico: nel glossario che ne completa ledizione il lemma Bate ospita pero la proposta di un anonimo “vir doctus", che, conside- rando toys soggetto di BuSet, intende “exercitus juvenem Xerxem adla- trat". Questa anonima é la sola proposta prima del xx secolo che vede nel v. 13 una critica contro il giovane re persiano: si noti come I'anonimo renda GaS{ewv non con il semplice latrare, ma con il composto adlatrare (= allatra- re), che ha un pitt chiaro e marcato senso di ostiita. ‘Ad Hermann‘ si deve una tanto radicale quanto non necessaria tiscrittu- ra del passo: nanbyovres hye paohoreizan Guys, fowbev 8t Bader nikon 8p layds 'Acraroyevis ofyoxe véan. Nel commento lo studioso, tra T'altro, scrive: “Bader scholiastae per dvaxadetras reddunt, Sed nec demonstrata est ea significatio” e, dopo aver Hor. Serm. 21,8485: si quis opprobris dignum latravert, integer psc; Hor. Epod. 5.5758: Senet, quod omnes nideant,adulterum latent Suburanae canes.) | pass testimoniano uso, tpico della lingua poetca, di simplex (atrare) pro composito (al latrare) in tate tre gli esempi,inoltre, la costrusione con l'accusatvo di persona rafforza, i signifcato ostile di “abbaiare contro qualeuno". " B,Heath, Nota sive letiones ad tagicorum Graccorum veterum Aeschyli, Sophocis, Erp «is quae supersunt dramata deperditorumgue religuias, Oxonil 1762, p39 *E Bothe, Aeichylt dranata quae supersunt et deperitorum fragmenta, Lipsiae 1605, p. 66. ) Tale correzione, stampata nel’edizione del 1805 (p. 156), ton compare nel testo delledizione del 1831, ma # iproposta da Bothe nelle note apie’ di testo (F. Bothe, Aescylt ragoediae 1, Leipaig 851, p 27) *'C. Schitz, Aeschliragcaiae quae supersunt ac depeditarum fragmenta 1, Halae 18:1, pp. 94. 5 Blomfield, op. cit p. 109. *"G. Herman, Aeiyl tragoediae 1, Lipsiae Beroini 1852, p. 67. 6 STEFANO AMENDOLA riportato la propria ipotesi ecdotica, “similiter dixitin Ag. 429 (449 West). Sic igitur hos versus conformavi”.* Allinterventismo del filologo tedesco reagisce Paley.? che, pur nutrendo dubbi sulla genuinita del passo, propone di tradurre “and it (sc. @ouée) frets for our youthful hero (= Serse)": fattw sembrerebbe alludere a “the unea- siness of a dog whining and barking for its master” e sarebbe qui adoperato in modo alquanto improprio, come emerge dal confronto con Ag. 449 dove si allude a “the secret murmurs of dissatisfied people”. Paley richiama ancora una volta la lettura dello scoliasta (Batter = dvaxadetsan):la costruzione con Yaccusativo di persona a detta dello studioso sarebbe quella propria dei ver- bi che esprimono sentimenti quali soddisfazione, piacere e i loro contrari.? ‘Wecklein* stampa vuéc per véov:" il verbo Baitew si adatterebbe ad una giovane sposa, che, sola nel talamo, grida invocando (roBo5ax) il compagno Tontano, Similmente in Ag. 456 (449 West) il verbo manifesta il mormorio del popolo.argivo che, irato contro gli Atridi, invoca i propri cari caduti a Tro- ia. In Bxtfetv, dungue, si celerebbe il significato non solo di gridare, ma an- che di chiedere e agognare inutilmente qualcosa (analogamente, il suo si- nonimo Siatéw é detto di uno stomaco vuoto quale quello di un cane che chiede cibo). I passi paralleli portatia sostegno da Wecklein sono Od. 20, 16° ¢, in ambito latino, i ‘canonici” Luer. 2, 17 € Hor. Serm. 2, 2, 18. Ix secolo Ancora pid ricco e contrastato si presenta il dibattito esegetico del secolo ‘corso: per maggiore chiarezza si riuniscono gli interventi in due gruppi, di- stinti a seconda del significato attribuito al verbo Battery. a) per attribuzione di un valore ostile a Badtew + Sidgwick (1903),” pur non escludendo una possibile corruzione, sul- Vesempio di Ag. ago (“thus do men mutter in secret”) traduce “and they (sc. the army) grumble against the youthful king” Hermann, op ot 1, pp. 166568, » BA Paley The Tragedies of Aezchyus, London 185, p. 6, > Cfe. R Kubner-B. Gerth, Ausflbriche Grammatik der griechicchen Spracke 1s, Hanno- verLeip2ig 1898-1909" ist. Darmstadt 1992), pp. 298-299. “N, Wecklein-E. Zomarides, Alaydhov Bpdua" oracudra 1, Lipsiae 289, p. 92. > Correzione accoita da L. Roussel, Escyl. Les Perses, Montpellier 1960. © Oi. 20,1936: qui sia 'impiego di aorrte (vx. 45 € 16) e di Dade (1) sia il paragone conla cagna, che abbaia perché pronta a combattere (udye0Ba) per suoi cuccioli, mi sem ‘brano sottolineare in realté odio ela rabbiosa ostilitd di Odisteo verso i pretendent, che ‘Veroe riescefaticosamente a celare per non compromettere la sua furura vendetta, 'A. Sidgwick, Aeschylus Persae, Oxford 903, p. 2 (notes) * Concordano con quella di Sidgwick le traduzioni di H. Weir Smyth, Aeschylus, Persians cottueva xal droduddrar do AD AESCH. PERS. 13: SUL SIGNIFICATO DEL VERBO BAYZEIN 69 - Wilamowitz (1914)! intende “et exercitus muttit propter ducis imperi- tam adulescentiam”, ma, evidenziando che il verbo faitety non si costrui- sce mai con I'accusativo di persona, considera pitt idonea all'intero contesto della parodo un'espressione quale “et ducem adulescentem sequitur exerci- tus’, priva quindi di ogni tono polemico verso il sovrano; ~ Carnoy (1917), alla luce di tutte le attestazioni e del raffronto con il ver bo latino adlatrare,* ritiene che BaiTerv indichi “a complaint uttered by en- vious and mean people” (una protesta innalzata da gente invidiosa e me- schina). Cost in Pers. 33 € Ag. 456 (449 West), dove la disapprovazione é si segreta, ma non per questo meno forte, BadLe va reso non con “to mur- ‘mur’, una parola troppo pacata, ma con “to grumble, to snarl” (brontolare ©, meglio ancora, ringhiare); - Mazon (1950)° corregge la traduzione proposta nella sua precedente edi- zione Budé, riconoscendo I'idea di ostlita presente in BadiZetv, e spiega cosi illpasso: “Ie coeur des Fideles (...] est plein d'inquiérude et d’appréhension. I1pressent un malheur et, tel un chien de garde, [i aboie furieusement tout inconnu [...]”. La scelta di intendere véow vp come un homme nou- veau e, quindi, un inconnu sarebbe giustificata dal raffronto del brano eschi- Jeo con un frammento di Eraclito (22 B 97 D-K. = Plut. 787C: xivves yap xa Buttover by ay uh yrvdenuer) che, a detta dello studioso, confermerebbe il senso da lui attribuito a Pers. 13 (dow Bea = by &y wh yevdoxenst).* = Groeneboom (1960) pone il sintagma véov 8yBpa tra virgolette, consi- derandolo un’esclamazione e traducendo di conseguenza: “es murrt veri- chtlich im Stillen: ‘ein junger Mann!”.* Il significato di Gao anche in que- sto caso & chiarito mediante il raffronto con Ag. 445 ss. (“Im Stillen grollend murrt’); - Schenker (1997) passa in rassegna la quasi totalita delle attestazioni di 1, Cambridge 1926, p11 "force of Asia's sons... murmurs against its youthful king”) e di M, Untersteiner, Eschil, Letragedie 1, Milano #946, p33 ("e'Asia i lamenta contro ilgiovane sire") * von Wilamowite-Méllendorff, op. it. p33. ® A.J. Camoy, ‘Some Cruces of Aeschylus’ Persa’, Class Rew 31, 1997, PE. 317, > Lo studioso menziona sia le atestazioni in cui Bxtka ha il significato proprio di abbaiate (Theoc. 6, 10; Taetz. ai Lye. 77; Plat. 787C), sia quelle con valore figurato quali “Aritoph. Th. 173 e Eust. Opus. 30,30 ‘il 8, 290 61,420: LW 38, 54,2 7 P Mazon, ‘Sur deux passages d'Eschyle et sur une formule d'Homére’, Rew é. gr 63, 1950, pp 113. Similmente J. de Romilly Excl. Les Perse, Paris 1974, . 32 © Cf inf, * p.Groeneboom, aischyls" Perser 1, GBttingen 1960, Pp. 9-32 * Tale interprecazione & sostenuta, tra galt, da HJ. Rose, A Commentary on the Sur viving Plays of Aeschylus 1, Amsterdam 1957 pp. 88 € 161 *°D,} Schenker, Aeschylus, Pers. 1, Rk. Mus 140, 1997, pp. 646: “forthe entire strength born of Asia has gone away, and it growls that the man is young”. Cf. anche E. Hall, Aeschylus, Persians, Warminster 1996, p. 39: “for all of the might born of Asia has departed, 7 STEFANO AMENDOLA BabLew, concludendo che “the word most often connotes hostility”. L'im- provviso attacco a Serse nel corso della parodo sarebbe comprensibile alla luce della tecnica drammatica di Eschilo, che contempla l'anticipazione di temi e immagini sviluppati successivamente:’ il v.13 alluderebbe a quelle parti dei Persian nelle quali si denuncia la responsabilita di Serse per il disa- stro della spedizione (p. €., vv. 500-565, 919, 930) b) contro Vattribuzione di un valore ostile a Baiterv lurray (1937)* immagina che I'esercito persiano scorti Serse in Grecia come i cani fanno con il cacciatore (Bader = “circumlatrat ut canes vena- torem”);* - Broadhead (1960)* stampa véov 3° Box Batter tra cruces (p.3) e aggiun- ge: “the required meaning is something like “ducem adulescentem sequitur excertitus” (Wil), perhaps we may interpret Gxéter with Murray (...)" = Dawe (1964),* sia in Pers. 13 sia in Ag. 44g, interpreta Badtew come espressione di un lamento non certo di una critica tagliente e pronuncia- taavoce alta; Page (1972): eft. supra; ~ Burzacchini* (1980) intende: “il (vue dei venerandi Fedeli guaiola, ago- gnando il ritorno dei giovani partiti per la spedizione”, riproponendo una delle possibili esegesi dello scoliasta “nella cui parafrasi tuttavia, l'icastico Bader si riduceva ad uno sbiadito dvaxaihetzau". Riffutando il senso ostile dell’uso transitivo di Bade, ritenuto “petizione di principio, fondata su tuna casistica troppo esigua per essere esaustiva”, lo studioso sostiene la sua esegesi con inoti esempi relativial sinonimo Shacxeiy eal latino latrare, non- ché con I'hapax 8veBduxcrov in Pers. 574; - Belloni (1994?)’ traduce “('animo) lamenta sommesso il giovane sovra- no” (p. 5). Egli determina il valore di Badtewv a partire dal passo dell’Aga- ‘mennone, dove il verbo esprimerebbe “un dolore che parole umane sono ina- deguate a significare”, e continua citando Od. 20, 13 “dove Unaxcrety sollecita uninquietudine, un’ambascia che nel Bat%etv eschileo sembra prevalere su and clamoursat the young man’ e nella nota di commento (pp. 107108) definisce fates “an unexpected word to find in the context. * fr inoltre D. | Conacher, Asckylus The Earlier Plays and Related Studies, Toronto 1996, piven. 3. * G. Murray, Asch septem quae supersunt tragoediae, Oxonii 1957. > Che: Korzeniewski, et. it. pp. $60°56. + HED. Broadhead, Acichylus. The Persae, Cambridge 1960, p. 39: ct inoltre pp. 249-25. 5 Dawe, The Collation, cit. pp. 170-7. G. Burzacchini, ‘Note sui Prsiani di Eschlo’, Dioniso 5, 1980, pp. 33455. 7 L Belloni, Eichla 1 Pewsiani, Milano 19542, pp 790. AD AESCH. PERS. 13: SUL SIGNIFICATO DEL VERBO BAYZEIN 71 un sentimento di avversione”. E conclude: “otyx... Bate dell'Agamennone corrisponde a un silenzioso tormento, ispirato da un dolore contingente, estraneo a qualsiasi forma di riprovazione, ed anche nei Persianiil verbo non dovrebbe tradurre materialmente la sua onomatopea. Nel Oouéc si agita un flebile mormorio che non diviene suono distinto, ma definisce ulterior- mente I’ansia degli anziani...”." - Garvie (1999): cfr. supra, Dall'ampio status quaestionis emergono almeno due elementi su cui tornare a riflettere per cercare di intendere il significato di Bobet: 1. il rapporto tra Pers. 13 ¢ Ag. 449, su cui non c’é concordia tra gli esegeti eschilei; 2. la testimonianza eraclitea conservata da Plutarco, spesso trascurata; 1. Ag. 449 8 xeucayoiBic 8 “Apne coudrov ah vaidcrsiiy0¢ by uden Bonds ‘rupley 2 "Thloo 440 thors néunes Bap) Vinrws Buedderpveav, dvefyopes cxobot yeultav ieBnras eb0erous. ertvoucr 8° eb Réyovses dy 44s Boa rbv abv de dye Bet, tiv 8° by guvale nahi neadve! danorplag Bua yuvavebs. wie cis nis Balke. (ed. Fraenkel 1950] Un problema alquanto discusso é costituito dal rapporto tra il v 449 € i pre- cedenti, non risultando pacifico a cosa si debba niferire il 748e, Hermann* corregge il tradito Hermann, op. ct 1, p. 405 Paley, op cit. p35. + N, Wecklein, Aschylas Oresti, Leipag 1888, p. 6. + A.W. Verrall, The Agamemnon of Aeschylus, London 1889, pt. n STEFANO AMENDOLA cuni editori, ta cui Murray,’ Groeneboom* e West,’ stampano d22ozelas Bial yuveuxés tra virgolette, considerando queste parole come esclamazio- ne introdotta da Batter Fraenkel ha perd sottolineato come il sintagma &2o7plag 3ual yuvaunss sia non solo saldamente connesso ai v% 445 Ss., ma ne rappresenti il momento culminante;* a sostegno di tale interpretazione sembra potersi leggere anche lo scolio tricliniano 44ga (z43e] 5%. 21’ dXAorplay anGnevo ‘yovaibea)? il pronome riassumerebbe I'intero passo, alludendo non solo al- Ja causa della guerra, ma anche alla morte dei soldati. La traduzione di Fra- enkel ¢ Ja seguente: “And they lament them, praising each man, this one for being well-skilled in the fight, that one as nobly fallen in the murderot battle, through another man’s wife. These words are muttered low. E tuttavia possibile proporre una diversa lettura del verso partendo dal- Yanalisi del contesto in cui esso é collocaté Nei wv. 438-447 sono individuabili alcuni momenti costitutivi dei riti fu- nerari dedicati in Atene ai soldati caduti in guerra: la cremazione dei ca- daveri, linvio delle ceneri alle famiglie, il lamento € l'elogio del defunto, In Eschilo perd manca qualsiasi concessione alla retorica della “bella morte”? lespressione dahotplag Bial yuvauxés, che, posta al termine del- la laudatio, svela la vera causa di quei lutti Elena), interrompe il processo di eroizzazione dei defunti, denunciando come quelle morti siano in real- 1 vite sacrificate per un motivo non nobile. Chi, rimasto ad Argo, riceve Ie ceneri dei propri cari, viene privato anche della consolazione insita nel- la celebrazione della morte eroica: la gloria che i caduti avrebbero otte- uto grazie al loro valore @ vanificata dall'aver preso parte ad una guerra scoppiata a causa di una donna altrui. Contro queste morti inutili reagi- scono gli anonimi argivi, “contro questo tutti abbaiano” (xdBe BotiZet) anche in questo caso propenderei per I'uso transitivo del verbo, rimarcan- done il valore ostile. Liavverbio ota non indicherebbe un'accusa sottovo- ce, mormorata a denti stretti, ma piuttosto il carattere privato e nascosto di questo dissenso, che si esprime non pubblicamente, ma in segreto (15) = » uray, op. tt. = B.Groeneboom, Acichylus Agememnon, Groningen-Batavia 1944, P57 2 West, op. p23. +B. Fraenkel, Accu, Agamemnon 1, Oxford 1980, p18. + LL Smith, Schoia graeca i Aescylum que extant oma 1, Leipzig 1976, p36. «+ Braenkel, op. cit. 1t,pp. 3232. Rendere BxiZe. con marmorare é anche in contrasto con Ia letra dello scolio triciniano agge Salter] G03 werk dere Boy vhs), che nel verbo coglie, non senza ragione, un sentimento dra che va a tredurs! in un grido e non in un s- Tenzioso bisbigtio. Ge O, Longo, Tucdide.Eptai di Perce pr cau del primo anno di guerra, Venezia 2000, pp 19-37. AD AESCH. PERS. 13: SUL SIGNIFICATO DEL VERBO BAYZEIN 73, “secretly”),* in quelle stesse case che la guerra voluta dagli Atridi ha svuo- tato di uomini 2. Plut. Ansen. ger. 787¢-D Quanto allinvidia, che @ il male pid grave che afligge la vita pubblica, essa non se la prende affatto con la vecchiaia, perché, come dice Eracito, “i cani abbaiano solo contro gli sconosciuti (Heraclitus 22 B 97 D-K.: xives yp nat BatCovew by 3 ph -wudiaxioot): piazzandos, per cos dire, sulla porta della tribuna, essa savventa sugli esordienti e sbarra loro il passo, mentre accoglie docilmente, senza reazioni sel- ‘vagge o ringhiose, la reputazione di chi é cresciuto con lei e le é familie * Diversi editori hanno mantenuto il testo tradito della citazione eraclitea, ri gettando i numerosi tentativi di correzione, tutti voltia negare I'impiego di SadZewv con l'accusativo di persona, costrutto pienamente difendibile pro- prio grazie al confronto con Aesch. Pers. 3 Il frammento testimonierebbe la reazione del volgo profano contro il Rayos del filosofo:* Vaggressivita sarebbe espressa, oltre che dal verbo Bader, anche dall'opposizione molti-uno (vsives-Bv), che ben rappresenta lareazione di un gruppo unito dalle stesse convinzioni contro T'eterodossia del discorso eracliteo ’ Pid interessante ai fini della nostra analisié il conte- sto in cui Phutarco adopera la citazione del filosofo efesino: il Cheronense evidenzia come la vecchiaia sia vantaggiosa per chi ricopre una mansione publica, rendendolo immune dall'invidia popolare, che, al contrario, at- tacca gli esordienti, come fanno appunto i cani con chi non conoscono, ‘Anche alla luce del passo plutarcheo, é possibile avanzare una interpreta- zione del rapporto tra il véov &yBpa. di Pers. 13 € I'8v &v uh ywdoxet del frammento eracliteo diversa da quella proposta da Mazon (cfr. supra): le due espressioni non indicherebbero semplicemente “uno sconosciuto”, ma ri- manderebbero piuttosto alla diffidenza verso i giovani che hanno una qual- che responsabilita politica o di comando, elemento tipico di una diffusa ideologia gerontocratica. » fe Soph. Ant. 700: ra égeuvh aty’érépyeras gig: con questo verso Emone rias- sume le crtiche che, segrete, corrono in citta contro la decisione presa da Creonte di con- dannare a morte Antigone: anche i testo sofocleo si sofferma sullimpossiblta da parte dei comuni cittadini di dssentie (c.689: Jéyew) apertamente contro chi governa (vv 690-651). ? “Traduzione di G. Pisani, Pluzarce. Morlia 11, Pordenone 1992, p. 1895. » A. Koraes, Maavsdpyau sé xohisucd, Pars 1824, p.125, propone di emendare il tidico Badkovaty con il composto xacafiastavaw, mentre Faccusatvo by 8 corretto in év da Diels cin vty da Wilamowie (cfr. M. Marcovich, Brat. Frenmenti, Firenze 1978, p. 57, C Diz 1n0-G, Serra, Bralto, Ijrament ele testimoniance, Milano 1980, pp. 183-184) Ole CH. Kahn, The Art and Thought of Heraclitus, Cambridge 1979, p. 175 * Cf. M. Conche, Héracite, Pragments, Pais 1086, pp. 6062. ™ STEFANO AMENDOLA Una tale diffidenza non risparmia certo il Serse dei Persiani, giovane so- vrano incapace di dare all‘impero la stessa gloria raggiunta dai precedenti sovrani. A conferma dell'identificazione di véov &v8pa.con Serse si conside- riancora Hat. 3,134, 1-2: (9 [...] Atossa rivolse a Dario (..) questo discorso: “O re, tu che hai una potenza cosi grande, rimani inoperoso: non acquisti ai Persiani nessun popolo e nessun po- tere. (2) B bene invece che un uomo giovane e padrone di grande ricchezze (AvBpe nal viow xa yenudsov ueyahuv Beonérry) si segnali mostrando qualche impresa, affinché anche i Persiani sappiano che sono governati da un uomo (in dvBp2q). Ti conviene agire cosi per due motivi: sia perché i Persiani sappiano che é un uomo a ‘governaili (yBpx elvas bv mposotedbra), sia perché la guerra li logori ed essi,r- ‘manendo o2iosi, non comincino a complottare contro dite [J Atossa tratteggia una sorta di “teoria politica”? Dario deve affermare il proprio dominio sui Persiani attraverso le imprese militari (la spedizione in Grecia), evitando inoltre che i sudditi congiurino contro di lui. Quanto det- to nel passo erodoteo del giovane Dario (3v8px x2! véov) potrebbe riferirsi anche al Serse (véov &iv8ea) di Eschilo: anch’egli muove contro la Grecia, spinto sia dalla necessita di dimostrare ai Persiani di essere all'altezza dei propri predecessor: sia dai consigli della sua corte, suggerimenti che lo por- teranno all'insuccesso come la stessa Atossa denuncia ai wv. 753 s. Se 'espressione véoc dvip definisce Serse quale sovrano inesperto e biso- gnoso di affermare se stesso, il verbo Bad¥etv potrebbe non rifarsi al prover- biale comportamento dei cani evidenziato nel frammento eracliteo ('abba- iare contro gli sconosciuti), ma al suo esatto opposto: lintera forza d’ Asia (il soggetto zica loys ’Aciatoyevhc), che ha seguito Serse in Grecia, si scaglierebbe sorprendentemente contro il giovane re, come un cane che, tradendo la sua abituale natura, ringhia contro il padrone. Riaffermato il valore ostile di BaaZewv, ¢ possibile ora avanzare un'ipote- si di lettura dellintero passo. [ v. 8-11 pongono l'accento sull'ansia e sul ti- more dei dignitari per il ritorno del proprio re e dell’esercito e warxbuaveis evidenzia come l'animo del coro sia in preda a cattivi presagi.? I vv. 12-13 svelerebbero il contenuto di questi sinistri presentimenti: “rutta la forza d'Asia é andata, abbaia (si scaglia) contro il giovane sovrano”. * ‘Traduzione di A. Fraschett in D. Asheri-S. M. Medaglia, Broder. Le Store ut, Milano 1990, pp. 168.269. * Che. W. W. How: J. Wells, A Commentary on Herodotus 1, Oxford-New York 1912 (nist. 1991), p. 430; Asheri-Medaglia op. it. p44 » ‘Sul valore di xaxduavric cit. Broadhead, op. cit. p. 39; V. Citi, ‘Unicismi e neoforma: ioni nella parodos dei Persian (Aesch, Pers. 1154), Dioniso 55, 1984-85, Pp. 6-6 (ora in Eschi+ oe lalexis tragice, Amsterdam 1994, p. 28); Bellon, op. it. pp. 77.78; Schenker, at. it. p 0. AD AESCH. PERS. 13: SUL SIGNIFICATO DEL VERBO BAYZEIN 75 Liambiguo valore semantico del perfetto ofyane (“® partita / @ morta”), colto gia dallo scoliasta,' permette di considerare le parole dei dignitari non ‘come un nuovo riferimento alla partenza del re e dell esercito, ma come una profezia post eventum di quanto in realta @ gia accaduto: la disfatta dei Persiani. Nell'espressione véov dv8ea GasiZer si celerebbe un altro timore del coro: dopo la sconfitta, gli uomini d’Asia potrebbero accusare il giovane Serse, solo responsabile del disastro. Questa stessa paura sari esplicitata nell'ultima stanza del primo stasimo: nella visione degli anziani la sconfitta del sovrano riconsegna ai sudditi la liberta di parola (vv. 591-593: “non ha pit freni la lingua degli uomini: & senza vincoliil popolo e parla liberamente ora che sié sciolto il giogo del potere”; trad. G. lerand), una nagpeat inconci liabile con la sopravvivenza di un impero, quello persiano, che si fonda appunto sulla coercizione e sulla paura. I v.13 non sarebbe quindi una critica rivolta contro Serse, ma un'ango- sciosa preoccupazione dei dignitari per le nefaste ricadute che una eventua- le sconfitta in Grecia avrebbe immediatamente avuto sulla stabilita dell'im- pero. Université di Salerno * Otyaaev dda yp (9 mien Brag sv Hepa (hl. in Pes. 1, p45 Dib barat). Cle Paduano, op et pp 3738; G. lerand, Exile, Pesion-Stte contro Tebe, Milano 1997, sain.

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