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Anno I - Numero I

Venerd 32/02/2006

La missiva dellimbavagliato - (se dicessimo esattamente ci che pensiamo dovremmo fuggire allestero un guaio, nessuno dei due conosce linglese!)

Cari Amici
di Dave Manganari
Avete mai scritto un blog? Io no! Tempo fa ho chiesto allamico che mi accompagna in questa avventura da scrittori della domenica di aiutarmi nella formazione di un blog a sfondo politico. Per fortuna, lui che ha molto pi buon senso di me, ha risposto: ehm, cosa? Si, si certo, ci vediamo la prossima volta per decidere. Poi passato un po di tempo e la voglia di scrivere si spostata da altre parti. Grazie a Dio, con esiti piacevolmente sorprendenti (almeno per me). Per, come un prurito, ogni tanto, di tanto in tanto, torna quella strana voglia di dire a tutti qualcosa. A dirla tutta sono convinto che sia una specie di deficienza della nostra societ. Un mal comune del mettersi in mostra. Ma in fondo, io ci vivo in questa societ, quindi, perch no? Lidea del blog tornata prepotentemente a galla, si trattava solo di metterla in pratica come si suol dire. Cos iniziata la ricerca fra le mille possibilit offerte dalla rete. Ci sono blog per tutti! Un sabato mattina, al bar, davanti a brioche e cappuccino lessi un articolo narrante le avventure di una giornalista di Padova in coda sulle strade bloccate dal traffico a causa del cattivo tempo. Unilluminazione! Perch non scrivere un giornale? Vi mai venuta voglia di scrivere un giornale? Io credo di si. Io credo che scrivere sia una di quelle attivit che nellimmaginario collettivo assuma un ruolo importante. Pi o meno tutti sin dallalba delle proprie convinzioni avrebbero voluto fare il pilota o la modella; pi o meno tutti avrebbero voluto scrivere un libro (aprirei una parentesi ma rischio la prolissit, vi rimando alla rubrica Il cinefilo) o magari essere un calciatore di serie A, con o senza veline. Un presentatore televisivo o unattrice? Un opinionista o una manager di fama internazionale? Luomo o la donna (o il/la trans) pi ricco, ricca (ricco/ricca?) del mondo? Il giornalista? Da parte mia ho visto almeno un paio di questi sogni adolescenziali seguirmi anche in et adulta. Sognare non costa niente e porta con se il pregio della cura allo stress. Naturalmente sempre se viene preso in piccole dosi. Come premesso, recentemente, non sto a dire da quanto, poco importante, almeno ora, lidea di scrive un libro si fatta strada fra i meandri delle pazzie che occupano e preoccupano i miei neuroni. Naturalmente la cosa non teneva in minima considerazione la base di partenza. Io sono un ex studente di Istituto Tecnico Industriale e come tutti gli studenti di I.T.I.S. che popolavano le scuole nella seconda met degli anni 80 ho potuto contribuire allassioma Lo studente di I.T.I.S. sta allitaliano pi o meno come Fausto Bertinotti alle missioni di pace dellONU. Non impossibile ma indubbiamente improbabile. Tant! Arricchire la formazione personale con unassidua attivit di lettura naturalmente ha contribuito a migliorare la situazione ma la base rimasta quella. Latino, Greco (che altro studiano al Liceo?) o anche la semplice grammatica diventano drasticamente necessari quando vorresti scrivere qualcosa e non si sa bene come mettere i pensieri nero su bianco. William Forrester (altro rimando a Il cinefilo) diceva che ci sono un sacco di professori che conoscono la tecnica ma non sanno scrivere nulla. Ecco chi si sente come me sa che vorrebbe scrivere un sacco di cose ma non conosce la tecnica. Qualcuno potrebbe dire: mai pensato di frequentare qualche corso parauniversitario? Continua a pagina 3

ALLINTERNO
Articoli CAZZALARANDA Pag. 1 Pag. 2 PERCH www.ilraro.info Rubriche Dura lex, Sed lex Il diritto dautore Il cinefilo Scoprendo Forrester Lo spot della Coca Cola Poo po po po po poo poo La Tivv I fatti del giorno (uno qualsiasi) Il paginone della cultura La sezione filosofica Parola di Nutellide La sezione scientifica Gira che ti rigira In coda Fiere e Manifestazioni Lenigmista AAA La rubrica dei consigli Pag. 6 Pag. 6 Pag. 6 Pag. 6 Pag. 3 Pag. 3 Pag. 4 Pag. 4 Pag. 4 Pag. 5 Pag. 5 Pag. 5 Pag. 4

Amici, conoscenti, sconosciuti


di Francisco Zanna
Spinto dalle insistenze del mio collega, mi sono lasciato convincere a buttar gi alcuni pensieri su questa nuova avventura partorita dalla sua mente perversa. Per chi ci conosce, o meglio, per chi conosce lui, questa collaborazione appare senz'altro improbabile (visto che siamo ambedue tendenzialmente individualisti) e squilibrata (nel senso di poco equilibrio nella divisione dei compiti). Io stesso mi ritrovo perplesso a scrivere queste righe: non sapevo che il mio amico conoscesse il Vud. (Per chi non lo avesse mai sentito nominare si tratta di una specie di religione, non oso addentrarmi oltre in un campo cos delicato, in cui possibile, tramite bamboline, capelli e spilloni, prendere il controllo del corpo di chiunque per fargli fare quello che si vuole. Certo non so se quanto riportato sia vero, per ora mi spiego quel pupazzo trafitto di spilli che si trova nello studio del mio amico e che pretende mi rassomigli.) Certo anch'io ho qualche velleit artistica e mi diletto nello scrivere. Al contrario del mio amico, per, io sono portato per gli scritti lunghi, quelli che vanno sotto il nome di romanzi. Non che ne abbia scritti, semplicemente ho abbozzato una serie di idee, situazioni e personaggi che basterebbero per scrivere l'equivalente della Treccani. Adesso dovrei solo metterli in ordine e il gioco sarebbe fatto: fama, soldi, un'isoletta nel pacifico (no, meglio di no: visto come peggiora il clima meglio ripiegare su zone meno pericolose) Devo dire un'altra cosa: diversamente dal mio amico non trovo nessuno che legga quello che scrivo. Quei pochi che l'hanno fatto si sono fermati alle prime pagine e non mi hanno fatto commenti. Immagino dovrei considerare positivo il fatto che non si siano suicidati, o non abbiano tentato di convincere me a farlo. Adesso che ci penso: dopo non ne hanno pi parlato.

Forse sperano che non torni pi sull'argomento? O forse un effetto collaterale: perdita di memoria a causa di shock improvviso? A questo punto mi sorge un dubbio: forse fare lo scrittore non una grande idea. Mi rendo conto che forse dovrei fare lo sceneggiatore o il regista: io scrivo come se descrivessi le scene di un film. Purtroppo nessuno mi ha passato il copione completo. Mi spiego meglio: nei miei racconti, nelle mie bozze, i personaggi hanno la strana abitudine di fare quello che vogliono. E cos dopo averli tirati fuori dai guai, o averceli messi, mi fermo e li guardo. Non con l'intenzione di stabilire come procedere, ma in attesa che mi dicano cosa hanno intenzione di fare. Lo so, un discorso un tantino assurdo, per vorrei dire un'ultima cosa a mia difesa, prima che chiamiate la neuro. Sono una vittima! Non sono io il colpevole! Sono stato sottoposto a tortura. Il mio aguzzino mi ha subdolamente trascinato in una situazione assurda e ha distrutto il mio autocontrollo. Abbiate piet! Ah, gi, nel caso non aveste piet: vi ricordo che in tutti i film l'eroe riesce a fuggire da qualsiasi prigione e a farla pagare a chi ce l'ha mandato. E cos dopo il mio caro (nel senso che mi costa una fortuna in tranquillanti) amico anche voi sarete puniti: non sfuggirete ai miei scritti. Tornando momentaneamente serio vorrei aggiungere solo alcune considerazioni (come diceva un mio professore prima di dettarci pagine e pagine di commenti finali.) Questo giornale (nel senso che uscir un giorno), ha il solo scopo di dare voce alle nostre idee, anche per questo che si chiama cos. Il tutto in un clima di sano divertimento. Del resto le buone idee fanno sorridere (e se non stato un filosofo lo dico io). Se poi vorrete commentare o rispondere nessun problema: le critiche al mio amico, i complimenti a me. Per le torture da infliggere, invece, lavoreremo in coppia.

CAZZA LA RANDA !!!


C r o n a c a d i u n e s p e r i e n z a v i s s u ta c o l v e n t o i n p o p pa .
7 ottobre 2006. Ore 5,00 sveglia, ore 5,30 ci sarebbe dovuta essere la partenza per Genova se i cugini non fossero stati in ritardo come sempre, ore 6,00 partenza vera e propria. Destinazione: Genova, 46 Salone Nautico. Si, si avete letto bene! Erano le cinque del mattino ed io facevo fatica anche a capire se la terra gira in senso orario o antiorario... a proposito, da che parte gira? Ah si, rimando alla Sezione Scientifica. Perch ero messo cos male? La sera prima ho passato una bella serata in compagnia di Lady Cintya (a proposito, grazie!), e non pensate male come sempre, non abbiamo fatto niente di cui vergognarsi, anche se sono rientrato alle tre e mezza di mattina. Posso darvi lindirizzo della Lady in questione se non ci credete. Proprio na bella serata. Subito dopo la partenza una cosa stata chiara fin da subito: io, seduto sul posto anteriore di destra, non sarei riuscito a fare il navigatore come si deve. E noto infatti che tendo a perdermi gi prima di arrivare al casello dellautostrada anche quando sono sveglio, figuriamoci in quelle condizioni. (A dirla tutta, ma qui lo dico e qui lo nego, mi sentivo cos bene che a Genova avrei potuto andarci anche a piedi!) Comunque, la luce che si faceva spazio fra le nubi del mattino accompagnava la nostra Alfa Romeo lungo la Statale 53. Poi una volta imboccata lautostrada tutto sembrava procedere nel migliore dei modi. Allaltezza di Verona la mia convinzione di essere pienamente in possesso delle mie capacit di analisi ha cominciato a vacillare inesorabilmente. Imboccata la ModenaBrennero, in direzione Sud ho pensato subito: Noi siamo di Treviso, a Est! Dobbiamo andare a Genova, a Ovest! Com che siamo diretti a Sud? Primo, il cugino pilota ha cominciato una lunga spiegazione fatta di dettagli e teorie di cui francamente ricordo solo la parte saliente, cio che avevo dormito solo unora e mezza. Dopo venti minuti di verifiche con latlante stradale De Agostini (a proposito se volessero premiarci con soldi di pubblicit per questa citazione accetteremmo volentieri) ho scoperto che non ero del tutto daccordo, normale, che avrei sostenuto con fermezza la mia tesi sull alternativa da seguire, che in realt poteva avere ragione lui, che di solito realizzo dei percorsi impeccabili tranne quando devo essere io a seguirli e che la mia indole da GPS umano ci avrebbe portato su unaltra via, ma anche che in fondo chi se ne frega visto che ero in vacanza. Il viaggio esauriva la sua quarta ora e mezza di vita nellarrivo al Porto di Genova. Le nubi minacciose non avevano per niente lasciato spazio al sole e sembravano preludere una giornata da passare dentro i padiglioni della Fiera anzich fra i pontili ad ammirare le barche ormeggiate. Posteggiata lauto ci siamo diretti a piedi in direzione del porto. Qualche goccia scendeva a bagnarci i vestiti, ma niente di preoccupante. Un centinaio di metri, un altro centinaio, un altro ancora e la pioggia cominciava a scendere copiosa. Listinto di auto-conservazione fece aumentare landatura fino ad un lungo portico (non chiedetemi quale, non ho una piantina di Genova e comunque non saprei ritrovarlo). Alluscita dalla parte opposta del portico la corsa reiniziava ad andatura pi sostenuta. Una domanda sorgeva spontanea fra i due neuroni che non erano impegnati a far correre le gambe, precisamente urlare al cugino (non il pilota, laltro): trova un fottuto posto al riparo!!. Forse era meglio fermarsi ed aspettare che spiovesse ma noi imperterriti continuavamo e i miei due neuroni producevano dellaltro urlando ai cugini (entrambi): avete visto quella li con quello li che carina che ? (in realt il pensiero sarebbe un po pi spinto ma meglio non sproloquiare). Altro pensiero dei suddetti neuroni era: dov il vu cumpr? Quando sei perfettamente accessoriato ne vedi mille che ti offrono ombrelli, k-way, giacche a vento o ogni tipo di accessorio necessario alla sopravvivenza urbana in caso di maltempo. Quel giorno, niente! Nemmeno lombra! Mentre fra un portico e laltro tentavo di aggredire fisicamente il cugino, che evidentemente provava piacere a farsi bagnare come se facesse la doccia vestito, mi sento passare vicino un tizio di colore che mi dice: ombrello? Continua a pagina 2

Anno I - Numero I

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La missiva dellimbavagliato - (se dicessimo esattamente ci che pensiamo dovremmo fuggire allestero un guaio, nessuno dei due conosce linglese!)

(Cazza la randa!!!) Segue da pagina 1 Naturalmente abbiamo tirato dritto fino al portico successivo dove ci siamo resi conto che tutti, anche quelli dotati di ombrelli formato famiglia erano fermi ad aspettare che finisse quel temporale infernale. Secondo, il cugino non pilota, proponeva un ultimo sforzo, altri cinquanta metri e saremmo arrivati allingresso. Primo, laltro cugino, non obiettava pi di tanto ma faceva notare, giustamente, che saremmo rimasti in quelle condizioni fino alle sette di sera. Praticamente rischiavamo la polmonite. Io pensavo: perch non ho comprato lombrello dal tizio di prima? Circa quattro giorni dopo ho capito perch (il tempo probabilmente dovuto alla necessit di smaltire lumido dei neuroni di prima): quando il tizio di colore mi ha proposto di comprare un ombrello di contrabbando, eravamo giusto davanti alla Questura di Genova ed un gruppo non ben definito di poliziotti ci stava guardando beamente al riparo dellatrio rivestito in travertino. Lascio a voi il pensiero dellimmagine che abbiamo dato una volta entrati in fiera, naturalmente ben prima che smettesse di venir gi tutta lacqua che sarebbe bastata per far fiorire anche il Libano. Come tre eroi dopo la battaglia, io e i due cugini, ci siamo addentrati fra le prime imbarcazioni in mostra. La bolgia umana era tutta accalcata nel tentativo di entrare a far visita allinterno dello yacht pi vicino. Noi, sfruttando un vantaggio non da poco, ci siamo avvicinati e abbiamo ottenuto un effetto Mos che divide le acque. In altre parole essendo bagnati come dei pinguini tutti si guardavano bene dal non lasciarci spazio. Gi alla vista del primo yacht un pensiero si fece spazio nelle nostre povere menti: perch non sono nato ricco? Compreso che lingresso alla prima imbarcazione sarebbe stato difficoltoso, cos come il secondo per non parlare del terzo la visita continuava pi o meno s p e d i ta a d e s t r a e s i n i s t r a d e l camminamento centrale ammirando perlopi imbarcazioni dedite alla vita da nababbi. Perch non sono nato ricco? Con questo un altro pensiero cominciava a farsi strada anche se in modo non del tutto chiaro. Arrivati a met del primo padiglione ci siamo resi conto che dopo solo quindici minuti dal nostro ingresso in fiera la pioggia aveva smesso di scendere ci siamo quindi spostati allesterno prima che ricominciasse a piovere in modo da poter vedere almeno qualcosa di quello che era ormeggiato nel porto. Mangiato il classico panino da fiera, un surrogato di colesterolo in forma solida e a pagamento, tanto pagamento, ci siamo fermati ad ammirare le prime imbarcazioni ormeggiate tutte bene in fila. Lattivit di pulizia era gi in pieno fermento. Straccetti e accessori di vario tipo roteavano veloci fra le mani degli addetti che, vestiti meglio di come noi saremmo andati ad una cena di gala, facevano il loro dovere senza tregua. Pochi minuti e lo yacht di turno diventava luccicante. Sul pontile di fronte, pi lontano dalla nostra posizione, un uomo in piedi su una poppa puliva i vetri anteriori sporcati dalla pioggia. Le dimensioni erano inverosimili; limpressione che si aveva era quella di un uomo intento a pulire i vetri come succedeva una volta nelle stazioni di servizio, solo che il suo tira acqua aveva un manico lungo due metri e il cristallo della cabina avrebbe potuto fare concorrenza a quello dello Space Shuttle. Perch non sono nato ricco? Ehm cera anche qualcosaltro, ne sono sicuro! Il cielo si stava aprendo. Udite, udite! Il cielo si stava aprendo! Eravamo arrivati sugli unici dieci minuti di pioggia! Accidenti! Accidentaccio! (Posso scrivere quello che pensavo in quel momento? Ok, ok non

scrivo.) Alla fine del primo pontile era gi sopraggiunta la resa al conteggio di super imbarcazioni, tutte con quantit industriali di teak sui ponti, pelle di tutti i colori sugli arredi, televisori al plasma in bella vista, scafi bassi, alti, lunghi (corti manco a parlarne), singoli o doppi a formare degli splendidi catamarani. La parte di darsena su cui finiva il primo pontile era piena zeppa di barche a vela. Dieci, dodici, quindici metri di ogni colore; bianche, nere e perfino rosse. Immediatamente la mia sensazione stata quella di incomprensione verso chi si affanna per ottenere laccesso o il possesso di uno di quei poderosi mostri con mille e pi cavalli nel motore. Sono tutti bellissimi, ben chiaro, ma il fascino che quelle barche a vela emanavano era di gran lunga pi appagante. Subito dopo un nuovo padiglione ci offriva dellaltro contenuto in mostra. Gli accessori per pesca e subacquea erano tutti in bella vista. Subacquea, ovviamente perdemmo Primo, il cugino provetto sub nonostante la stazza! Continuando a passeggiare con Secondo di fronte alle ultime vele ci si parata di fronte lei (o forse dovrei dire lui): The Maltese Falcon! Perch non sono nato ricco? Un veliero di 88 metri di lunghezza e tre alberi in carbonio alti 58 metri. Perch non sono nato ricco? Accidenti! Visto che la g i o r n a t a volgeva ormai al bello ci s i a m o riproposti di completare il giro delle banchine ed arrivare al veliero i n questio n e tralas cian do

M.V.T.F.T.I. Ricomposto il terzetto abbiamo svoltato a sinistra (Ahim si, a sinistra, o cos o niente, che sfiga!) passando su un pontile che si trovava, diversamente dal precedente, subito a ridosso della nuova fila di imbarcazioni; allaltezza della passerella di imbarco. Ecco, da qui sembravano ancora pi grandi. Molto pi grandi! Perfino la barca realizzata sulle forme di un peschereccio, colorata di un rosso bordeaux che non faceva a pugni con niente, era grande vista da quel punto. Sembrava che avessero rubato la barca di Braccio di Ferro per farne una villa galleggiante. Operazione pienamente riuscita. Perch non sono nato ricco? M.V.T.F.T.I.!!! Dopo aver svoltato a destra (finalmente) abbiamo preso coraggio per lennesima volta nel corso della giornata lanciandoci in una richiesta che aveva dellincredibile. Di fronte a noi la classica, lennesima, bella figliola (stavolta morettina con tailleur e minigonna blu) che ci spiegava con un sorriso disarmante che per salire a bordo bisognava registrarsi e prenotarsi. Secondo me lo fanno apposta!! Ti mettono l una come quella cos tu non capisci niente e dici subito: Si, certo, ho capito, ha ragione, come ho fatto a non pensarci! Mentre invece avresti dovut o

per il momento i padiglioni coperti a favore delle altre barche da vedere, analizzare, sezionare sognare. Passando sulla seconda banchina ci siamo subito resi conto che le proporzioni fra uomini e barche che dallaltro lato del porto sembravano improponibili, viste da vicino erano improponibili! Gi alla terza un omino piccolo, piccolo (che probabilmente era sulluno e ottanta), intento alla pulizia, faceva perdere la sua figura in mezzo a quello che doveva essere il cofano di chiusura per il vano del tender. (Si, lo so! tender va anche bene per definire la barca di appoggio, cofano di chiusura del vano invece no! Lo volete capire o no che dove abito io ci sono moto, macchine, biciclette ma di barche nemmeno lombra? Quindi: cofano del vano del tender va bene!) Camminando senza perdere di vista niente di quello che galleggiava ormeggiato sia a destra che a sinistra (in realt la certezza di averne perse mezze, erano troppe, era palese) abbiamo preso atto che: sarebbe stato meglio nascere ricchi! Nellattesa che Primo si riunisse a formare il trio delle meraviglie il concetto latente arriv veloce come un colpo di cannone. Era gi l ad aspettare da qualche ora ormai ma sentirlo arrivare fu come unilluminazione:

dire: Avrei anche capito se non fosse che non sta salendo nessuno in questo momento, che nessuno si sta prenotando e che probabilmente la registrazione serve solo a vedere che sono povero in canna e che la suddetta barca o yacht che dir si voglia non lo comprer mai!! Perch non sono nato ricco? M.V.T.F.T.I.!!! Pi o meno a met del cammino la sorpresa. Una barca, pardon, uno Yacht di nome Cynthia! Non dico niente eh!! Arrivati in fondo a questultimo camminamento ci siamo fermati per circa un quarto dora. Saremmo potuti rimanere l per tutto il giorno. The Maltese Falcon! Troppo bello! Uneleganza senza paragoni! Purtroppo di salire a bordo non se ne parlava proprio, nemmeno con tutte le liste di prenotazione e le registrazioni di questo mondo. Sfortunatamente avevo lasciato a casa il blocchetto degli assegni e quindi non potevo nemmeno noleggiarlo alla modica somma di 50.000,00 Euro al giorno. Mentre io scattavo foto al veliero come se avessi avuto davanti Cameron Diaz nuda, Secondo stava gi chiacchierando con un tizio che poi avrei scoperto essere il vice comandante della nave. Ma come fa ad attaccare bottone cos? Non

si tratta nemmeno di una sventola dellAmerica Latina, quella lavrei capita. Ma come fa? Le spiegazioni forniteci dal vice in questione rendevano lidea di cosa ci dovesse essere a bordo. Lusso senza compromessi. Le cabine, oltre i 17 membri dequipaggio, servono al massimo per 12 passeggeri su tutti gli 88 metri di lunghezza. Tali cabine sono pi o meno equivalenti ad un appartamento di piccole dimensioni. Studio, camera da letto, salone, sala da pranzo, sala riunioni e sala di lettura. Il tutto in acciaio, vetro e legno (ovviamente non il compensato dellIKEA). Io naturalmente, che mi sono sempre fidato ciecamente di tutti e di tutto, il giorno dopo ho comprato un giornale per verificare se era tutto vero. La conclusione? Perch non sono nato ricco? M.V.T.F.T.I.!!! Riavviandoci a ritroso da dove eravamo venuti il cervello, ormai sgombro da quasi tutto quello che avevamo visto per lasciar spazio al Falco, riusciva a produrre pochissime istruzioni: ordinare al piede destro di mettersi davanti al sinistro; ordinare al piede sinistro di mettersi davanti al destro giusto per il tempo necessario e poi tornare dietro; guardare dove si mettono i piedi; formulare pensieri complessi: perch non sono nato ricco? M.V.T.F.T.I.!!! La vista dei mastodontici gingilli di prima ci riport lentamente alla realt. Alla fine della banchina, nel piazzale scoperto, guardavo le nuove imbarcazioni, messe in secca, da una prospettiva tutta nuova, ci si passava praticamente sotto. Da sotto mi rendevo conto di quanto grande fosse la parte che non si vede normalmente, la parte che sta sottacqua. Nel mentre Primo e Secondo facevano visita agli interni di un mix fra motoscafo e piccolo yacht. Per riuscirci si spacciavano per possibili imprenditori-acquirenti. Sullimprenditore nessun dubbio, in piccolo ma lo sono. Sullacquirente mi verrebbe una domanda: Chiss se la zia, la mia zia, la loro mamma, la vera padrona del vapore (azienda di famiglia), avrebbe gradito? Mah!? Terminato il giro nellora successiva ho scoperto una verit importante. Anzi due. Anzi tre. A) Se devi fare visita ad una fiera di quel tipo sarebbe appena il caso di dormire qualcosa di pi di unora e mezza la notte prima. La mia convinzione di essere in grado di reggere senza problemi era ancora perfettamente intatta. La mia coesione muscolare un po meno. B) Perch non sono nato ricco? C) M.V.T.F.T.I.!!! Dopo aver ricaricato le batterie con una sosta al bar e un doppio caff ci siamo tuffati negli ultimi padiglioni ancora da vedere. La meraviglia ha raggiunto il suo massimo nella visita degli interni di due piccoli velieri monoalbero entrambi sui 15 metri scarsi. LOcean 49 stato giudicato da tutti noi come la barca dei nostri sogni, pi o meno. Solo dopo aver trascorso circa mezzoretta a fare da balia a ogni singolo listoncino di legno presente nella suddetta barca, ci siamo arresi e ci siamo allontanati (in altre parole ci stato intimato di scendere!). Ormai esausti abbiamo riunito il nostro mini consiglio di amministrazione deliberando che: era ora di andare via. Uscendo dal padiglione e dalla fiera sorta spontanea una lunga serie di due fra domande ed assiomi. Perch non sono nato ricco? M.V.T.F.T.I.!!! Non sto a raccontarvi cos successo in seguito, alluscita della fiera, forse sul numero 2 de Il Raro, anzi, facciamo sul numero 3 va. Posso senzaltro raccomandare a chi non lavesse mai fatto di andare a vedersi la prossima edizione (la sera prima dormite per). Una meraviglia per gli occhi e per il cuore. Dave Manganari

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Il paginone della cultura


Sezione Filosofica
Parola di Nutellide
Questa sicuramente la parte pi interessante, sconsigliata ai deboli di stomaco. Qui infatti verr illustrata tutta la cultura che la nostra epoca ci ha inculcato da trent'anni a questa parte. Ora qualcuno si chieder perch devo essere io a decidere cosa importante. Anche in questo caso la risposta ci viene fornita dalla cultura, o meglio, dalla filosofia scientifica. Qualcuno ha sentito parlare di universi paralleli? Per chi non lo sapesse si ipotizza che ogni nostra decisione determina il corso del mondo, mentre l'azione che non abbiamo compiuto avviene in un nuovo universo che nasce in quel momento. Capisco che non sia facile da capire, questa fisica quantistica, mica francobolli! Ebbene, anche in questo caso si pu trarre un pensiero confortante: ognuno di noi un creatore di universi, quindi quando uno di noi (di voi per cortesia, io vorrei restare ancora a lungo) sparisce, in un certo senso sparisce anche il suo universo. Ecco perch posso dire di essere la persona pi importante del mondo. Bene, passata questa burrascosa introduzione avviamoci alla parte principale. Per scrivere di cultura bisognerebbe prima di tutto saperla o poterla definire. E qui cominciano i problemi. Come si fa a definire la cultura? Prendiamo la cultura occidentale: senz'altro avanzata, non possiamo di certo paragonarla a quella dei poveri nativi sudamericani. Per ora vi far qualche domandina: se prendiamo un nativo e lo portiamo in una delle nostre metropoli secondo voi sopravviver? A mio avviso, se non viene investito subito da un'auto, riuscir a cavarsela. Per male che vada lo porteranno in qualche carcere. Se prendiamo uno di noi e lo portiamo nella foresta amazzonica riuscir a sopravvivere? A mio avviso, se non muore avvelenato o sbranato, durer qualche giorno prima di restarci secco. Questo discorso ovviamente si pu estendere a tutto un gruppo. Possiamo dire che la nostra cultura superiore? Ma la cultura non dovrebbe servire prima di tutto a far sopravvivere le persone? Perch certo non serve a nulla discutere sul senso della vita se stai per essere avvelenato da qualche fungo o se un giaguaro ti considera la sua merenda. In questo caso non possiamo affermare che la nostra cultura sia superiore. Ha pi nozioni, questo si, e pu risolvere molti problemi che prima non c'erano, ma questo non vuol dire nulla. Risolvere i problemi, dal traffico, all'inquinamento, dai trapianti all'energia, solo un esercizio matematico. Sembra difficile perch ci si ostina ad inserire considerazioni personali, etiche o morali, che non c'entrano nulla. Quindi cos' la cultura? Gli antichi Incas ritenevano fosse giusto fare sacrifici umani, eppure avevano un calendario straordinario; i romani si divertivano con il circo (non quello che pensiamo adesso: gli animali si massacravano tra di loro o con i condannati), eppure il loro diritto la base del nostro. Per non parlare dell'ingegneria, credo che ai loro tempi non abbiano fatto il ponte sullo stretto perch non ci hanno pensato, e anche perch non conoscevano il cemento armato. Prendiamo i mongoli di Gengis Kahn. Nel suo impero c'era una legge molto simpatica: in caso di diatribe i due contendenti venivano eliminati e l'oggetto del contendere veniva incamerato dallo stato. E i ladri di cavalli venivano giustiziati all'istante. Eppure nello stesso impero una carovana di vergini carica d'oro poteva viaggiare senza scorta in tutta sicurezza. (Per ulteriori dettagli informatemi.) Ai nostri occhi certi comportamenti possono apparire barbari o illuminati, ma questo accade perch li filtriamo con la nostra cultura. E la cosa curiosa che situazioni in apparenza identiche finiamo per giudicarle in modo opposto e cose in apparenza diverse le giudichiamo allo stesso modo. A questo punto direi che arrivato il momento cruciale: cos' la cultura? Aspetto risposte, grazie. Francisco Zanna

(Cari amici di Dave Manganari) Segue da pagina 1 O magari pi generalmente: mai pensato di fare qualche corso propedeutico alla passione di cui sopra? A queste persone risponderei volentieri: Hai mai provato ad andare in autostrada contromano? Traduco: Mi rendo perfettamente conto che trovare scusanti sia oltre che uno sport nazionale anche un buon sistema per schivare platealmente il problema, ed io mi ritengo uno specialista in questo, ve lassicuro ma sono troppo impegnato ad arrivare in fondo al mese!! Un hobby in quanto tale non dovrebbe essere una parte, solo una parte, dellinsieme? Vado in moto, sto con gli amici (ultimamente lo riconosco, troppo poco) e di tanto in tanto mi tocca persino lavorare. A proposito, faccio un altro rimando: la rubrica dei consigli. Comunque, dopo aver deciso di scrivere un libro, naturalmente mi sono scontrato col fatto che scrivere un libro non esattamente come si vede al cinema o in tv. Jessica Fletcher si mette l e battendo sui tasti della macchina da scrivere gli escono romanzi come fossero spaghetti da un sacchetto di pasta. Tu invece ti metti l, e ti viene fuori un centesimo di quello che hai in testa. Come fare? Facile: il romanzo troppo difficile, ripieghiamo sui racconti. Naturalmente dopo poco tempo ci si accorge che scrivere i racconti non poi cos diverso dallo scrivere il famoso libro, egualmente difficile. Come fare ora? Libro? Troppo lungo! Racconti? Ancora troppo lunghi! Racconti brevi! Solo che la salsa non cambia. Allora ti prende un dubbio, a forza di accorciare non resta pi niente e ti poni la domanda: sicuro che vuoi proprio scrivere? Ahim, ahinoi, ho risposto di si. Continuando a scrivere, pi o meno a caso, dopo mille tentativi andati a vuoto, qualcosa anche uscito. Non preoccupatevi. Non vi far leggere n libri, n racconti n racconti brevi. Per quelli ci sono gi gli amici. Per voi, miei cari lettori, il giornale basta e avanza. Gi il giornale! Dopo libri, racconti, racconti brevi, teorie o teoremi sulla costituzione, lettere e trattati vari arrivato anche questo: il giornale. Ora, giusto a tranquillizzare gli animi di quei pochi che oseranno spingersi fino in fondo alla lettura di questa opera editoriale del terzo millennio, occorre fare qualche precisazione. Il Raro, in quanto tale, non sar un periodico mensile. O settimanale. O giornaliero. Anzi, non sar proprio un periodico. Pu darsi che la settimana prossima ci sar il numero due. O magari pu darsi che sar lanno prossimo. O magari mai. Magari rester solo questo primo numero. Del resto, essendo raro, cosa volete da noi? Noi! Siamo in due! Lo dico ad uso e consumo di quanti volessero od esigessero soldi (anche se mi sfuggirebbe il perch). Quindi cari giornalisti (veri), colleghi provvisori, non preoccupatevi. Non vi toglieremo mai il pane di bocca. Non serve fare una campagna per la sicurezza dellinformazione. Concludo chiedendo a voi, cari lettori, cari amici, di leggere questo giornale col sentimento che a spinto noi a scriverlo: il divertimento.

Ok, ok, mi correggo. Mi rendo conto che lo spazio bianco pu andare bene in qualche recensione ( successo davvero, anche se non ricordo i dettagli), mentre qui sarebbe fuori luogo: questa dovrebbe essere una sezione seria, in cui dibattere di questioni cruciali. Quindi vedr di rispondere subito alla domanda pi importante di tutte: che mondo sarebbe senza Nutella? La risposta semplice: non ci sarebbe il mondo. Ora questa potrebbe sembrare una banalit, mentre in realt abbraccia complessi principi filosofici. Il principio antropico forte, ad esempio, ritiene che il mondo sia stato fatto a misura di essere umano; mentre il principio antropico debole ritiene che vediamo il mondo a nostra misura perch se fosse diverso anche noi saremmo diversi. In altre parole l'universo sar sempre a misura di chi lo guarda. Di conseguenza si potrebbe affermare che lo scopo del cosmo sia di produrre qualcuno che lo osservi e, per analogia (?), si potrebbe dire che lo scopo degli esseri umani sia di produrre qualcosa di straordinario. Poich nella mia infinita saggezza ho stabilito che la Nutella sia questa cosa, ecco che l'universo ha per scopo la Nutella e non potrebbe esistere senza. Bellissima dimostrazione, vero?

Sezione Scientifica
Gira che ti rigira
Come richiesto dal mio gentile (?) collega, eccomi per erudirvi sul nostro caro pianeta. Naturalmente cominceremo dalle cose pi semplici. Per cominciare: da che parte gira la terra? Come tutti coloro che possiedono un orologio a lancette possono dirvi, il sole rispetto alla terra gira in senso orario. Gli altri devono fidarsi. Si potrebbe anche dire il contrario: visto che la terra gira in questo modo, i costruttori di orologi si sono conformati. Senonch bisogna considerare la cosa un po' pi approfonditamente. Visto che il sole sta fermo e la terra gli ruota intorno, almeno secondo la maggior parte degli scienziati (ce ne sono ancora alcuni che sostengono il contrario), bisogna considerare la questione partendo da qui. Risulta quindi evidente che la terra gira in senso antiorario generando un colossale effetto ottico. Altri pianeti del nostro sistema solare girano nello stesso modo, ma ce ne sono alcuni che ruotano all'opposto. Il motivo? Ancora adesso gli astronomi ne stanno discutendo, traendone supposizioni per un sacco di teorie. La cosa che mi pareva interessante farvi notare il modo in cui identificano questi pianeti: li definiscono pianeti con moto retrogrado, o pianeti retrogradi. E non c' alcuna intenzione insultante in questo: semplicemente serve per distinguere questi pianeti, che sono la minoranza, dagli altri, che sono la maggioranza. Tutto questo per dire cosa, mi chiederete? Beh, a prescindere da qualunque considerazione politica, che il mio collega aborre, mi sembrava carino far notare con quale semplicit e chiarezza stata affrontata una questione cos delicata. Infatti la definizione di orario e antiorario abbastanza semplice solo sulla terra. Immaginate infatti questa situazione: state guardando una stella e, sforzandovi, riuscite addirittura a vedere i pianeti che le girano attorno. Bellissimo direte. Adesso la domanda : da che parte girano? Potete dire che girano in senso orario o antiorario per come li vedete, ma non potete saperlo con certezza. Non avete un riferimento sicuro. E questo vale anche per la terra: un ipotetico osservatore vedr il sole e solo dopo, forse, la terra. Come fa a stabilire da che parte gira? Non potremmo dirlo neanche noi se fossimo a sufficiente distanza. Certo, per i comuni mortali impegnati ad arrivare a fine mese con lo stipendio, questo pu sembrare poco importante, per pensateci. Pensate: gli scienziati non si perdono in complicate disquisizioni: distinguono solo tra quello che fa la maggioranza e quello che fa la minoranza. E tuttalpi si chiedono, visto che c' la minoranza, se anche questa non abbia un senso. Concludendo: quello che appare a prima vista non sempre la realt e non sempre c' un solo modo per fare le cose. Come madre natura insegna, si possono usare anche due sistemi opposti. Come diceva Arbore, meditate gente, meditate. (P.S.: se adesso avvertite una qualche considerazione politica, non informate il mio collega: pu darsi che gli sia sfuggita. E se nel prossimo numero de Il raro troverete solo una firma, sapete perch.) Francisco Zanna

Anno I - Numero I

Venerd 32/02/2006 Pagina 4

La missiva dellimbavagliato - (se dicessimo esattamente ci che pensiamo dovremmo fuggire allestero un guaio, nessuno dei due conosce linglese!)

PERCH www.ilraro.info
I motivi di una scelta
Forse a qualcuno di voi potrebbe venire un dubbio. Se cos non fosse, non preoccupatevi, ve lo facciamo venire noi in due secondi. Perch il sito de Il Raro non si chiama www.ilraro.it? La risposta abbastanza semplice. Questindirizzo gi stato registrato da qualcunaltro. Vi immaginate? Uno pensa a tutto quello che deve pensare. Lavora, prepara, sbriga e al momento della registrazione cosa succede? Cerca il suo bel indirizzo che corrisponderebbe perfettamente a quanto fatto e si accorge che quellindirizzo gi stato registrato da qualcun altro. Perch sia gi stato registrato mi sfugge. Non so cosabbia intenzione di fare con questo nome chi se l comprato prima di noi. Allindirizzo in questione c un bel messaggio del tipo Sito in Costruzione. Il problema che io quello volevo!!! Accidenti!!! Cio, noi, siamo in due In un primo momento abbiamo pensato ad un nome alternativo. Avremmo potuto chiamarlo LInfrequente oppure Lo Sporadico. Anche LIsolato sarebbe potuto andar bene. Pensateci. Avremmo potuto scegliere Il Discontinuo. Ecco, pi o meno quando siamo arrivati alla riga corrispondente a Discontinuo nel Thesaurus di Word ci siamo resi conto di una verit assoluta. Sarebbe stato come chiamare una Ferrari, bella macchina. Si, vero, la Ferrari una bella macchina. Per si sarebbe potuta confondere con qualcun'altra. Si pu anche riconoscere che di macchine belle ce ne sono anche fatte da qualcun altro. Come distinguerla? Facile! Per un tifoso la Ferrari non una macchina bella, una Ferrari, punto e basta! Dire bella sarebbe riduttivo. Il nome esclude qualsiasi classificazione in maniera dogmatica. Cos Il Raro! Non si pu chiamare in un altro modo. Il Raro Il Raro! E basta!!! Preso atto quindi che lindirizzo in questione non era disponibile abbiamo vagliato le possibilit con i domini a disposizione. Per esempio: www.ilraro.info oppure www.ilraro.eu. La nostra spinta europeista avrebbe detto che EU era certamente la scelta migliore. Poi ci siamo ricordati che il Parlamento Europeo ha bandito per non so bene quanti anni le fiorentine (le bistecche, non le fanciulle). Niente EU. INFO? Beh! Le nostre sono indubbiamente delle informazioni. Per un po impersonale, posso dirlo? Che fare allora? Civilmente abbiamo cominciato una conversazione degna delle tavole rotonde che nemmeno allONU sono in grado di intavolare (ndr: essendo una tavola, va sicuramente intavolata!). In altre parole ci siamo insultati per un paio dore arrivando quasi alle mani prima di concludere con la scelta definitiva. Come? Chi ha vinto? Nessuno! Abbiamo lanciato la monetina. www.ilraro.info E vissero tutti felici e contenti. Si, lo sappiamo, a parte voi che leggete, ma questi sono fatti di secondaria importanza, non trovate? Dave Manganari

Dura lex, Sed lex!


Il diritto dautore
Quando ho cominciato questa rubrica temevo di perdere il controllo. Gli amici che ben mi conoscono sanno che bastano due parole di troppo (anche due e basta) per farmi partire per la tangente. Politica uguale infiammazione diffusa di tutta la materia grigia. La materia grigia, se qualcuno non lo sapesse, quella destinata allelaborazione del pensiero. Purtroppo cos. Parlare di politica significa per me sentirsi come Rambo mentre imbracciando lM60 da la caccia allo Sceriffo Willfred Teasle. La soluzione stata semplice, pi semplice del previsto. Parlare di legge e non di politica. Ora, sperando fortemente di non dire castronate di cui, per altro, non mi assumo la ben che minima responsabilit (lho detto eh, che sia chiaro), ho unito lutile al dilettevole ed ho cercato di capire prima e spiegare poi. La legge, o meglio largomento, che vi apprestate a seguire sulle prossime righe il seguente: I diritti dautore. Parlando di una legge, come prima cosa normalmente ci si documenta cercando il testo della legge stessa. Ecco, io lho fatto. Ho cercato diligentemente il testo della legge sui diritti dautore ed ho trovato questo: Legge 18 agosto 2000, n. 248 - "Nuove norme di tutela del diritto d'autore" (Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 206 del 4 settembre 2000). Il concetto di diritto dautore, per come lo vedo io, dovrebbe pi o meno essere questo: Quello che tuo tuo, quello che mio mio! Quello che hai fatto tu te lo gestisci tu, quello che ho fatto io me lo gestisco io! chiaru stu fattu?!? Invece no! Quando ho letto le prime righe ho capito perch disegno impianti elettrici e non faccio lavvocato. Dopo diciannove righe (titoli compresi) i rimandi ad altre leggi sono gi tre!! Praticamente questo significa che su un testo su cui uno si aspetta di trovare un assioma del tipo: quello che fai tu, tuo! trovi riferimenti a tutto tranne che al fatto che quello che hai fatto tu, sia tuo. Tutto ci mi preoccupa. Quello che sto facendo qui, mio? Speriamo che dopo tutta sta fatica non mi tocchi anche pagare i diritti dautore a qualcun altro. (Se a uno che mi ruba qualcosa da questi fogli gli auguro un cancro secondo voi esagero?) La domanda al legislatore sorge spontanea. Cavete messo qualche decennio per fare una legge nuova; non potevate semplicemente scrivere quello che andava bene e dire che quello che cera prima non andava pi bene punto e basta? Cos? Dovevate fare economia di carta? O cera il dubbio che qualcuno capisse tutto troppo in fretta? Comunque, sto divagando, torniamo al nostro dibattimento principale. La legge e i suoi rimandi. Ora, amici cari, prima ancora di cominciare la lettura locchio cadde sullarticolo 1; sapete cosa c scritto allarticolo 1 della suddetta legge? Ve lo dico io: Larticolo 16 della legge 22 aprile 1941, n.633, sostituito dal seguente. Per uno come me, e suppongo come quasi tutti, la reazione automatica stata quella di cercare il testo della legge 633 e di pensare a qualche nuovo insulto da inviare, assolutamente senza cattiveria, al legislatore attuale. A parte il fatto che nel 41 non cera, non io che di anni ne ho 36, ma nemmeno la mia mamma (il mio pap invece faceva lasilo, credo), qualcuno indovina cosa c scritto allarticolo 1, comma 1 della legge n. 633 del 1941? Sono protette ai sensi di questa legge le opere dellingegno di carattere creativo che appartengono alla letteratura, alla musica, alle arti figurative, allarchitettura, al teatro ed alla cinematografia, qualunque ne sia il modo o la forma di espressione. Dopo liniziale ovvio compiacimento qualche certezza in me ha cominciato a vacillare. Il dubbio che mi assale riguarda in realt i politici. Come mai dopo aver cercato un argomento preciso ho trovato una legge precisa fatta dai miei contemporanei e non cho capito niente mentre su una legge fatta prima della fine della Seconda Guerra Mondiale cho capito tutto? O almeno questa limpressione. Lo so che ci vorrebbero pi giovani al comando, ed io su questo sono senzaltro daccordo, ma non che si potrebbe avere qualcuno che si faccia un po meno seghe mentali e, come una volta, guardi pi al concreto? Accidenti! Continuo a divagare, si vede che non controllo pi linfiammazione della zona grigia. Dovrei prendere un po di Prozac. Ho deciso, vado a guardarmi un paio di TG cos mi addormento (Versione economica del Prozac). Prima di coricarmi volevo chiudere questa analisi. Per favore, siate onesti per una volta in vita vostra! No, scusate ho sbagliato, lasciate perdere lultima che ho detto. Provate piuttosto a rispondere a questa domanda: Io di fantasia non ne ho molta ma avete una mezza idea, anche meno, di quanti anatemi riesco a mandarvi se provate a copiarmi qualcosa? Nel prossimo numero de Il Raro affronteremo un tema a richiesta per il quale vi sollecito a porre le vostre richieste via e-mail. Dave Manganari

Il Cinefilo
Scoprendo Forrester
Bel film! Proprio un bel film! Fine della recensione! Vi siete mai chiesti perch i critici del cinema non dicano le cose semplicemente? Se un film bello, dovrebbero dire prima di tutto: bel film, proprio un bel film! Invece no! Per dire che un film un film riuscito trovano sempre il modo di tirar fuori le cose che hanno di dentro i personaggi. Gli attori? La Trama? La scenografia? Superlativi nellinterpretare e trasmettere quello che ovviamente solo loro, i critici, hanno saputo cogliere con dovizia di dettagli. Un film da Oscar dove la trama dimostra come le buone pellicole non necessitino di roboanti effetti speciali. La scenografia che sorprende, diretta come solo un regista di questa caratura avrebbe potuto. Ecco, dopo aver letto una recensione (sicuramente scritta meglio di cos eh) ma con pi o meno questi contenuti diventa spontaneo pensare: Ma io volevo solo andare al cinema!! Chiss se c ancora in programmazione Vacanze di Natale? A onor del vero, diciamo pure che, qualche volta, vale davvero la pena sprecare qualche parola in pi. Una di queste volte senzaltro quella relativa a Scoprendo Forrester. Il film in questione ambientato a New York e racconta con passione la storia dellamicizia fra uno scrittore che vive rinchiuso da anni nel suo appartamento del Bronx, William Forrester (Sean Connery), e un giovane sedicenne di colore, autentico prodigio nellarte dello scrivere, che necessita di un piccolo aiuto per riuscire a dare il meglio di se, Jamal Wallace (Rob Brown). Dentro la storia trovano spazio il pregiudizio, la paura e la consapevolezza che con limpegno e la dedizione si riescono a raggiungere risultati importanti e inaspettati. Pur non avendo usato questo film come spunto per cominciare a scrivere, come qualcuno mi ha detto, la mia voglia di scrivere nasce da molto pi lontano, ho apprezzato un concetto espresso dal personaggio principale, William Forrester, che mi stata ripetuta come incoraggiamento anche da alcuni amici. Amici che non finir mai di ringraziare per avermi assecondato leggendo i miei scritti. Il concetto espresso era che ci sono moltissimi professori in grado di spiegare bene, benissimo, la tecnica e i meccanismi che compongono lo scrivere ma la maggior parte di loro non sa comunque farlo. Scrivere significa tirar fuori quel che si ha dentro. Dave Manganari
Scheda del Film Scoprendo Forrester / Finding Forrester Anno: 2000 - Durata: 136 Genere: Drammatico/Fantastico Regia: Gus Van Sant Interpreti Sean Connery Rob Brown William Forrester Jamal Wallace

Lo spot della coca cola


Su Scoprendo Forrester in realt cera

anche unaltra massima che mi colpiva. Una massima riguardante lo scrivere e il sesso. Dovrei dirla ma qualcuno poi potrebbe sostenere tutta questa opera (Il Raro) sia stata realizzata con questunico scopo. Non cos! Quindi non la racconto, se volete saperla, guardatevi il film, cos la recensione sar servita a qualcosa. A sostegno della mia teoria (che il giornale non stato messo in piedi con finalit piccanti, per non dire altro) spiegher quello che mi successo recentemente. Premetto che sono da qualche anno un felice motociclista. Non sono un vero e proprio Motard con la tuta sbucciata e tutto il resto ma piuttosto uno che in sella alla sua Zetina fa i suoi bei giretti. Avete mai visto lo spot della Coca Cola? Lultimo? O uno degli ultimi? Su questo spot un vecchietto, in casa di riposo, viene colpito dal piacere di aver bevuto la Coca Cola, che non aveva mai bevuto in via sua, che gli viene data dallinfermiera di turno. Chiedendosi cosaltro non avesse fatto nella vita comincia un percorso in cui prova un po di tutto, tatuaggi, esperienze forti... Avete presente no!? Quello che successo che qualche giorno fa un amico mi ha chiesto cosa mi fosse rimasto impresso di quello spot. Io, deciso, imperturbabile e sicuro di me stesso ho risposto: guidava una Kawasaki Ninja ZX10R un 1000!! Ecco, dopo cinque o sei secondi circa, guardando la sua faccia ho capito che ormai sono spacciato. Ho sbagliato la risposta. Avrei dovuto dire: le gemelle!! Dave Manganari

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Poo po po po po poo poo


Con un titolo cos, la rubrica non poteva che parlare di sport. (Il condirettore, FZ, non concorda sul titolo della rubrica)

La Tivv
contro chi non arriva in fondo, non alla pari.) Ricordo che Schumacher alla fine di una gara, prima ancora di esultare per la vittoria, andato da Hakkinen che si era fermato a duecento metri dal traguardo per fargli sentire il suo appoggio. Ogni due secondi sento dire che Schumacher ha vinto due mondiali buttando fuori lavversario e tentato di vincerne un altro allo stesso modo. Subito dopo Senna viene portato come lesempio di sportivit massima. Cio uno che pur di vincere sullavversario di turno gli sarebbe passato sopra anche con un trattore. Ayrton Senna Da Silva ha vinto tre mondiali, due dei quali speronando platealmente Alain Prost senza tanti complimenti. Eppure era un campionissimo incontrastato e indiscutibile. Per qualcuno il pi grande. Per qualcuno pi grande anche di Fangio che di mondiali ne ha vinti cinque. Schumacher ne ha vinti sette! Ripeto: sette! Sette mondiali vinti!! Sette volte primo e non so quante volte secondo, comunque tante. Podi, vittorie, pole position, giri veloci e chi pi ne ha pi ne metta. Eppure per molti non il pi grande. Anzi, anche discutibile perch
Cari lettori, questa doveva essere una sezione di suggerimenti per gustarsi al meglio la Tivv. Sfortunatamente scrivo questa rubrica dopo una breve convalescenza. Potete quindi immaginare la situazione: un povero innocente che si piazza davanti al mostro sedici ore al giorno. Scusate, ma anche il sonno e qualche altra esigenza corporale richiedono il loro tempo. La vittima, io, mi trovo quindi a guardare il mostro in orari inusuali: alla mattina, nel primo pomeriggio e la notte tardi. Forse dovrei fare qualche precisazione: la mattina canonica per i palinsesti comincia alle undici, mentre nel mio caso la mattina era la mattina vera: dalle otto alle dieci. E anche il primo pomeriggio si intende dalle tredici alle quindici e non come i palinsesti indicano, dalle sedici alle diciotto. Chiarito questo, scopro un mondo nuovo: programmi di informazione, qualche documentario, addirittura film con un minimo di trama (piuttosto datati, d'accordo, ma sembra che i nostri contemporanei siano a corto di idee sensate). stupefacente il contrasto con la programmazione che normalmente un povero impiegato od operaio riesce a vedere: reality assurdi, film privi di ogni senso logico, programmi di opinionisti (faccio notare che in questi programmi non si illustra alcuna opinione, che gi sarebbe qualcosa, ma si mostra il personaggio). scandaloso. Ora io non sono particolarmente ipocrita, e non credo neanche che la tivv debba essere educatrice o semplice intrattenitrice. Per mi sfugge qualcosa: se io vado ad un concerto o a teatro, pretendo che lo spettacolo sia professionale. Posso capire che ci siano inconvenienti di vario genere, posso capire che lo spettacolo non fosse di mio gusto e posso capire che le preoccupazioni personali mi abbiano rovinato lo spettacolo. Per riconosco che lo spettacolo aveva qualcosa da trasmettere: un'idea, un'emozione, anche solo una sensazione. Nei programmi di cui parlavo, quelli trasmessi in orari anomali (troppo presto o troppo tardi), riesco a trovare qualcosa, anche solo una battuta carina. Nel resto della programmazione, quella ritenuta pi importante, c' il nulla. Riconosco che chi fa televisione spera di ricavarci qualcosa, ma mi rifiuto di credere che il pubblico sia visto come una massa ebete e decerebrata a cui propinare il nulla e facendogli credere che sia il meglio delle trasmissione. Vorrei fare un appello a chi prepara i palinsesti: provate a sbagliare il disco da trasmettere. Provate a mettere un film, anche non di grido, un documentario, al posto degli show e dei reality. Vedrete che la massa dei telespettatori, dopo qualche minuto di sbandamento, rester sintonizzata. Addirittura crescer in modo incredibile. Fate questo esperimento, anche solo per un giorno, e non ve ne pentirete. In fondo non chiedo tanto: essere trattato da persona pensante, almeno una volta. Francisco Zanna

Grazie Michael!!!
A Pino Allievi (non perch mi stia antipatico ma lunico che pi o meno, televisivamente parlando, conosco). Pi o meno verso met maggio: Ce la fa, ce la fa!!! Pi o meno verso met luglio: Non ce la fa, non ce la fa!!! Pi o meno verso la met di settembre: Ce la fa, ce la fa!!! Pi o meno verso la met di ottobre: Non ce la fa, non ce la fa!!! Questo articolo stato scritto prima della fine del campionato, prima dellultima gara. E difficile fare il tifoso. Quando sei un tifoso i giudizi che si danno dei propri beniamini sono condizionati dal volerli vedere vincere. Sempre! Posso dire che quando arriv in Ferrari io facevo il tifo per Alesi. La Ferrari non si discuteva allora che non arrivava al traguardo, figuriamoci ora. Come piloti, Alesi. Sto Schumacher sar anche bravo ma non mi piace per niente! Questo pensavo e dicevo senza tanti giri di parole. Forse dopo la sua partenza da Maranello non sar mai pi un tifoso di piloti c o m e o r a . Cesser anchio la mia attivit di sostenitore per piloti. Per la Ferrari possono stare tranquilli, da quel lato continuo. Non potrei affrontare il sostegno di uno come Alonso; se mai arrivasse in Ferrari, certo. Alonso, non Raikkonen, solo perch non si sa mai. Oggi dici che non verr, fra tre anni te lo ritrovi col cavallino stampato anche sulle mutande. Alonso lo apprezzavo di pi quandera un bimbo prodigio, ora che ha aperto bocca, quando parla, preferisco cambiare canale. Sar anche bravo e simpatico ma secondo me dice delle scemenze colossali. Per il nostro, riconosco che il fatto di aver portato vittorie a profusione alla corte di Maranello non possa che aver inciso sul giudizio che negli anni cambiato facendomelo diventare persino simpatico. Persino. La realt che forse sono io ad essere cambiato. E cambiato il mio modo di guardare sia le corse sia i campioni. Forse proprio per questo qualche gara la perdo volentieri, dopo

tutto se non intervengono fattori esterni sono di una noia mortale. Il modo di vedere i campioni invece cambiato nel senso del rispetto che forse prima nemmeno conoscevo. Non guardo pi se un personaggio. Allo stato delle cose non ancora chiaro se Schumacher vincer o meno questultimo campionato mondiale di Formula 1, probabilmente, statisticamente cos, lo far Alonso, ma non si pu mai sapere. Il tifoso medio spera sempre. Quello che comunque vorrei venisse riportato il ringraziamento di un tifoso comune, uno normalissimo, a quello che stato un grandissimo campione e forse, almeno forse, il pi grande. Grazie Campione! A sostegno di questo porto la sportivit, concetto mai ricordato dai tanti articolisti se non quando deve servire a demolire il personaggio, che lo stesso tedesco ha dimostrato in molteplici occasioni. Intervistato subito dopo lultimo ritiro, Schumacher ha detto abbastanza chiaramente di voler vincere per meriti propri e non per demeriti degli altri. Non come il tifoso medio, lui spera. Gufa come nessuno perch sulla macchina di Alonso di rompa di tutto.

Eppure, fra gli articolisti, c ancora chi ritiene che quello che si comporta sportivamente, pur perdendo come ha fatto Schumacher, non sia da considerare alla stregua del giovane valoroso(Alonso), che ha potuto godere di un culo colossale (scusate il modo sboccato ma cos). Uno che cinque giorni prima aveva detto che nella sua squadra qualcuno lo sabotava, o gi di l. (Ma Schumacher ha mai detto che la Ferrari lo sabotava?) Uno che dopo aver vinto la gara, e probabilmente il mondiale, ha detto che questo risultato ripaga solo parzialmente dei torti subiti a causa della Ferrari. Della Ferrari, non degli avversari, con la McLaren non era stato cos. (Con un pizzico di cattiveria vorrei sottolineare che le macchine anglo-tedesche si rompevano sempre, si vede che in Renault sono contenti di vincere solo

tutto sommato non ha vinto dimostrando non so bene cosa. Sportivit? Mi chiedo che cosa voglia chi lo vitupera in questo modo. Che siano invidiosi? La realt che sia che vinca sia che non vinca rimarr comunque il campione pi discusso della storia. Il pi grande non lo so, il pi discusso sicuramente. A me sembra (ma solo a me eh!!) che per quel poco che ho visto possa tranquillamente essere preso ad esempio per una lezione di stile (per Alonso magari) ma forse mi sbaglio, forse cos perch sono solo un tifoso, ancora per poco ma lo sono. Per questo mi arrogo il diritto di dire, come tifoso: Caro Michael, grazie, grazie grazie. Dave Manganari

I fatti del giorno (uno qualsiasi)


Come in ogni giornale, anche in questo verranno trattati importanti fatti di cronaca. Con la differenza che qui non ci sar alcuna distinzione tra rosa, nera o di altro colore. Partiamo dunque da un fatto angosciante, e non sto parlando del lavoro svolto e che state leggendo, (forse?). Ma di qualcosa di ancora pi terribile: listinto predatorio che ogni essere umano avverte almeno una volta nella vita. Forse il desiderio dellultimo giocattolo? Di una bella bionda nonch miliardaria? (Questa linfluenza del mio collega che si fa sentire a certe ore e lascia postumi terribili). No, quello di cui parlo il desiderio terribile e sanguinario di catturare la preda, sentirne il sangue sulle dita e sapere che ha cessato di vivere. E soprattutto ha cessato di rompere i cosiddetti. Non ci crederete forse, ma una simile belva si aggira per le nostre case, e nel nostro studio in particolare, senza essere mai stata identificata finora come principale causa di incidenti, e forse di morte. Sto parlando della terribilissima zanzara domestica. Infatti nel tentativo di eliminarla per riconquistare un po di pace e di sano riposo si usano le armi pi subdole e terribili, ma quasi sempre senza successo: lei infatti, imperterrita, continua a ronzare sulle nostre teste e alle nostre orecchie, insensibile ai danni che abbiamo causato alla nostra abitazione. Anche ora che luna di notte e stiamo finendo limpaginazione del giornale. E cos tra vetri rotti, lampade fracassate, elettrodomestici fumanti, intossicazioni da veleno, ci sberleffa certa di trionfare ancora quando ormai la stanchezza e la disperazione ci rendono mansuete prede della sua insaziabile sete. Francisco Zanna

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Fiere e manifestazioni
Il 46 Salone Nautico Genova dal 7 al 15 ottobre 2006
Perch non sono nato ricco? Questa domanda insieme allespressione M.V.T.F.T.I potrebbe senzaltro dare la sintesi perfetta del 46 Salone Nautico di Genova. 2336 fra barche, barchette, gommoni, chiatte, yacht (tanti yacht), velieri, scooter dacqua belle figliole. Ecco, posso dire che mi aspettavo pi cubiste in abitini succinti a far da coreografia ai ponti in teak? (Forse colpa mia, sono abituato troppo bene con le mostre di moto e di macchine.) Comunque, la manifestazione esemplare. Si possono vedere barche per tutte le tasche (pi o meno). Dalle poche migliaia di euro alle decine di milioni del The Maltese Falcon. Questultimo in mostra ma non in vendita. Quindi se proprio ne volete uno dovrete farvelo costruire apposta. Se invece non arrivate a farvi concedere il mutuo a tasso variabile dalla vostra banca di fiducia potete sempre pensare ad un noleggio. Ammesso che sia vero, ci stato detto che il noleggio viene sui 50.000,00 Euro al giorno, peccato che sia gi tutto prenotato per i prossimi due anni. Quando si di fronte a una barca del genere tutti rimangono senza parole. Persino gli invidiosi (grazie a Dio non ne faccio parte) non possono che ammainare la loro bandiera e riconoscere che quello che stato fatto grande, decisamente grande! Camminando fra i pontili si possono vedere altre imbarcazioni che soddisfano le pi disparate esigenze. Dal pi scafato dei pescatori al sub che ha bisogno dellultimo gommone di turno, passando per il milionario che non sa fare a meno di chiamare la sua ultima barca col nome della moglie (e anche dellamante, ma questo ovviamente un segreto). Ci sono motori, arredi, suppellettili e accessori cos particolari che per i profani, la gente che non di mare, come me, diventano una scoperta continua. Mentre ci si stancano le gambe camminando fra attrattive di tutti i tipi si passa dal chiedersi a cosa serva questa o quella cosa, al perch mai uno dovrebbe comprarsi una barca che consuma come venti volte la Ferrari che non c nel proprio garage. I protagonisti pi ammirati sono ovviamente i super-yacht che luccicano anche pochi minuti dopo un temporale (non una battuta, quello che successo davanti i nostri occhi). Non fanno brutta figura nemmeno le imbarcazioni pi piccole e le favolose barche a vela, grandi e piccole, che trasmettono il romanticismo e la passione prima ancora delle caratteristiche tecniche. Una fiera che, almeno una volta, vale la pena visitare. Dave Manganari mi sarebbe anche piaciuto vederla. Ma io volevo cogliere il lato bello della manifestazione non quello pi trasgressivo e basta.

Lenigmista
In questa sezione ci sarebbero dovuti essere Rebus, Cruciverba, Puzzle, Cacce al Tesoro e non so cosaltro. Il problema che facciamo fatica a risolvere noi quelli che preparano gli altri figuriamoci inventarne uno di decente. Per questo motivo abbiamo fatto della sintesi la miglior qualit di questa rubrica. Buon divertimento! PS: Anche se indovinate non vincere niente! Soprattutto niente soldi! INDOVINA LA FRASE: Questa frase, tratta sia dallarticolo Cazza La Randa del nostro cronista DM sia dalla rubrica su Fiere e Manifestazioni cela il vero significato, la summa massima, a cui risponde lintero mondo del Salone Nautico di Genova. In realt essendo un po volgarotta non ne potremmo mai dare la soluzione (nemmeno su un eventuale secondo numero de Il Raro). Saremo lieti comunque di rispondere direttamente via e-mail con un Bravo! Hai indovinato! oppure Mi dispiace, non hai risolto larcano. a chiunque volesse tentare la soluzione. La frase da indovinare la seguente: M.V.T.F.T.I.

La Redazione: Direttori: Dave Manganari Francisco Zanna Cronisti: Dave Manganari Francisco Zanna Fotografi Ufficiali: Francisco Zanna Dave Manganari Editore:

Recapiti: www.ilraro.info redazione@ilraro.info davemanganari@ilraro.info franciscozanna@ilraro.info Note Precisazioni della redazione (Direttori, Vicedirettori, Cronisti, Fotografi Ufficiali, Editore Donna delle pulizie -che non abbiamo, si vede, ma contiamo di provvedere quanto prima-): Se a qualcuno venisse in mente di scambiare il presente per qualcosa di diverso dalla goliardata che e farci causa per qualcosa, qualsiasi cosa, tenete in considerazione quanto segue: conosciamo un buon avvocato!! Se a qualcuno venisse in mente di usare qualcosa del presente fascicolo ad uso e consumo proprio (tesina delluniversit, delle superiori, delle medie o delle elementari E per tutto quello che non ci viene in mente, se non lavete ancora letto, vi rimando volentieri a Dura Lex, Sed Lex!) tenete in considerazione quanto segue: A - Siete delle belle figliole: Saremo senzaltro disponibili a qual si voglia opera di chiarimento, integrazione, correzione. Se abitate lontane non preoccupatevi, abbiamo la macchina, la moto e la carta di credito perennemente in rosso pronta per pagare ogni biglietto andata e ritorno per ogni localit vicina e lontana. B Tutti gli altri: conosciamo un buon avvocato!! Se a qualcuno venisse in mente di prendere una parte o linsieme di queste parole per ottenerne direttamente o indirettamente un beneficio economico (o qualsiasi altro tipo di beneficio), tenete in considerazione quanto segue: conosciamo un buon avvocato!! (Si! Anche se siete delle belle figliole!) Importante: Quando avete di fronte un computer vi viene voglia di ruttare al solo sentir parlare di monitor, floppy, mouse, windows e chi pi ne ha pi ne metta? Avete delle difficolt con il salvataggio dei documenti? Se il vostro vicino di scrivania vi parla di layout, visualizzazione, zoom e font del testo vi viene voglia di chiamare immediatamente al telefono Hannibal Lecter e dirgli che ha lasciato indietro gli avanzi sul tavolo vicino al vostro? I files, per voi, sono solo degli spocchiosi bastardi che vi rendono soddisfazione solo ogni qual volta lanciate il comando svuota cestino? Se per questo o qualsiasi altro motivo non riusciste a stampare i file PDF che compongono il seguente giornale sappiate che non colpa vostra. Siamo stati noi. Abbiamo opportunamente bloccato tutto in modo che se lo volete su carta ci dovrete chiamare e pagare!! Saremo disponibilissimi a ricevere qual si voglia offerta. (Nel caso di gentili donzelle si valutano forme di pagamento alternative e non pensate male, come sempre!!) Se per caso invece riusciste a stampare: ve lha mai detto nessuno che siete dei bastardi ah, ehm, si, dimenticavo: conosciamo un buon avvocato! (Nel caso di gentili donzelle si valutano offerte di mediazione ok, pensate pure male!)

Non preoccupatevi, probabilmente colpa mia. E una bellissima manifestazione che credo valga la pena di vedere almeno una volta nella vita (anche questa). Almeno una volta vai a vedere la Tour Eiffel. Almeno una volta vai a vedere il Colosseo. Almeno una volta vai a vedere il Medison Square Garden. Almeno una volta vai a Treviso a vedere la Fontana delle Tette! Devessere una questione di predisposizione, credo. Io infatti sono andato in piazza mal predisposto e senza la compagnia adatta. Il mio compagno di viaggio del giorno era astemio, il che va benissimo per luscita dalla festa, un po meno per lingresso. Lanno prossimo mi procuro un paio di bevitori e ci riprovo, ok? Dave Manganari

AAA
AAA Compro e Vendo Vendo trattorino rasaerba alla modica somma di 600,00 Euro (costo di acquisto 1.800,00 Euro). Usato poco, manutenzione ordinaria pi o meno regolare, pi o meno. Vendo causa inutilizzo (In altre parole, non ho pi voglia di tagliare il prato). Vendo motocoltivatore del millenovecentoe sapete che non so di quand?! Antidiluviano, ma funziona. Completo di fresa con le saldature di riparazione fatte in casa, ruote di ferro, ruote di gomma con lacerazioni e tele in vista appena percettibili, e per finire laratro (el vasoreto). Prezzo da definire. AAA Lanima gemella Aitante trentaseienne nullatenente con pochi debiti e lavoro impiegatizio cerca ventenne ereditiera miliardaria, col fisico da modella, innamorata della vita, ninfomane assolutamente fedele. Va bene sia bionda che mora (anche rossa eh!). Per informazioni contattare la redazione. Ultimo minuto Annuncio importante! Ho gi venduto il trattorino! Annuncio fondamentale!! Anche il motocoltivatore andato. Annuncio della vita!!! Sono ancora in attesa dellereditiera.

La rubrica dei consigli:


Di solito la rubrica dei consigli prodiga di consigli per tutti. Di solito, Tizio, curatore della rubrica, ha la risposta per questo o quel problema. Una risposta che risolver sicuramente ogni problema in un batter docchio ok, c un problema. Nessuno di noi due Tizio. Detto ci abbiamo risolto la questione come segue: questa rubrica dei consigli far anche il contrario (o pi probabilmente solo quello). Chi mi da un consiglio? Sul tema Lavorare. C qualcuno che ha qualche soluzione sul farmi lavorare di meno e guadagnare di pi? Non voglio vivere da nababbo, mi basta un pochino in pi, giusto quel pochino. Chiaro no? Sul tema donne. Ho spedito una lettera appassionata alla mia DeeJay preferita invitandola a prendere un caff Il risultato? Per fortuna i Carabinieri hanno di meglio da fare. La domanda : c qualcuno (compresa linteressata) che pu aiutarmi a convincere la suddetta che non sono un maniaco? Ho perfino trovato il modo di nascondere i tic nervosi. Ah, ah si. Ho anche venduto la motosega.

LOmbralonga 15 Ottobre 2006


La fiera del coma etilico! Ricordo la battuta di un comico che prender in prestito per dare unidea di quello che ho visto: visto un misto di vino e tanta roba da mangiare. E il colesterolo sotto batteva le mai. Ad essere onesti ero partito con tutte le buone intenzioni. Avrei visto la manifestazione restituendo un dettagliato servizio su cos lOmbralonga, sul cosa evitare e sul cosa fare per non perdersi la parte saliente del programma. C un problema. Non mi piaciuto il popolo di quindicimila ed oltre che ha imbrattato le vie della mia citt; non mi piaciuto vedere che qualcuno dormiva sulle aiuole come se fosse la cosa pi normale del mondo; non mi piaciuto vedere che quasi quasi un signore sulla cinquantina faceva a pugni con un trentenne. Ok, lo ammetto, questultima

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