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Integrazione allo studio di DIRITTO COSTITUZIONALE a cura della dott.ssa Michela Di Vito

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BACHELOR Of ARTS in INTERNATIONAL STUDIES INTERNATIONAL LAGAL AFFAIRS PUBLIC ADMINISTRATION

EDIZIONE N. 1 EDIZIONE ANNO ACCADEMICO 2007-2008

Autore dei contenuti: Dott.ssa Michela di Vto

Metodologie, strumenti e tecnologie per la progettazione e realizzazione del pacchetto didattico e per lerogazione in FAD: con la collaborazione di: Staff LinkCampus Online

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Introduzione di: allinsegnamento

Diritto Costituzionale
Benvenuto al corso di: Diritto Costituzionale

Linsegnamento volto ad approfondire lanalisi dellimpianto complessivo dellordinamento italiano con specifico riferimento allindividuazione dei caratteri fondamentali dellordinamento giuridico, allanalisi delle forme di Stato e di governo, ai profili di storia costituzionale italiana, ai rapporti tra ordinamento italiano e Unione europea, al corpo elettorale, al Parlamento, al Presidente della Repubblica, al Governo, alla Pubblica amministrazione, alle Regioni ed gli enti locali, alla Corte costituzionale, alla Magistratura, ai diritti di libert ed al sistema delle fonti normative. Il corso prevede anche un approfondimento specialistico relativo ai rapporti tra informazione e tutela dellambiente. Dopo questa premessa non ci resta altro che augurarti:

Buon lavoro e in bocca al lupo per l'esame!

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Programma dellinsegnamento
Lo studio di Diritto Costituzionale riguarda in particolare la conoscenza dei seguenti temi: Dritto e ordinamento giuridico Forme di Stato e Forme di Governo Fonti del diritto Gli organi costituzionali; Gli organi di rilevanza costituzionale; Le autonomie territoriali Le libert fondamentali

Propedeuticit
Prima di sostenere lesame di Diritto Costituzionale necessario/consigliabile aver superato i seguenti insegnamenti: lesame non prevede propedeuticit.

Esame finale
Lesame finale di Diritto Costituzionale prevede superamento di una prova orale a fine corso. il

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Punti di riferimento
Docente universitario
Il docente l'esperto della materia dell'insegnamento, il supervisore scientifico della traccia allo studio e, tramite il Tutor d'area, il tuo punto di riferimento per chiarimenti ed approfondimenti.

Tutor d'area

Il tutor rappresenta il punto di riferimento per il tuo studio individuale. lui che, attraverso casi di studio, quesiti mirati, aggiornamenti on line, ti stimoler allo studio e render pi facile e piacevole lapprendimento dei diversi insegnamenti. Ti sottoporr test intermedi per valutare il tuo livello di preparazione, al solo scopo di permetterti di comprendere al meglio ogni materia, cos da facilitare il superamento dei relativi esami. Sar a disposizione per risolvere ogni tuo dubbio, sia per ci che riguarda lo studio di una materia specifica, che in riferimento alla struttura organizzativa del corso. Ti garantir un collegamento costante con il docente. Il tutor sar a tua disposizione per fornirti indicazioni su approfondimenti a temi specifici (casi di studio, sitografia, monografie, etc.) negli orari pubblicati sul sito. TUTOR DAREA: Michela Di Vito

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Tutor tecnologico
Potrai contare sul tutor tecnologico per avere chiarimenti sullutilizzo della piattaforma Unilink OnLine, su come utilizzare la posta elettronica, il forum di discussione, la chat on line. Insomma, ogni qual volta avrai dubbi che riguardano la tecnologia, non dovrai fare altro che contattare il tutor tecnologico che ti aiuter a risolverli. TUTOR TECNOLOGICO: Staff Tecnico Link Campus Online

L'Aula Virtuale?
Nella piattaforma UniLink OnLine dedicata ai Bachelor Of Arts in International Studies, International Legal Affairs, Public Administration, ai quali potrai accedere dal sito http://faad.unilink.it troverai diverse "utilities" che saranno per te un prezioso aiuto nello studio di questo insegnamento. Queste utilities consistono in: test di autovalutazione; eventuali suggerimenti per siti internet interessanti; spazio per forum di discussione e chat on line; sussidi didattici on line, finalizzati ad approfondire i temi di maggiore interesse o semplicemente ad aiutarti nello studio (lucidi delle lezioni, esercitazioni e tante altre informazioni). Il Tutor d'area, supportato dal Docente universitario, ne aggiorner continuamente i contenuti, permettendoti cos di approfondire e consultare materiali e siti aggiuntivi, esercitarti ed essere pi cosciente del livello di apprendimento raggiunto.

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Testi di studio
I testi obbligatori per lo studio di questo insegnamento sono: Parte generale: P. Caretti; U. De Siervo Istituzioni di Diritto Pubblico. Giappichelli editore, Torino Parte speciale: C.Aliberti; P.Falletta; N.Colacino; Linformazione ambientale nel diritto internazionale, comunitario e italiano; CEDAM, Padova 2007

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Introduzione generale: alla lezione 1 Caratteri fondamentali dellordinamento giuridico
Si parte con lelencare quali sono le caratteristiche del diritto. Cercando poi di arrivare a rispondere alla domanda:cosa sono gli ordinamenti giuridici. Ci soffermeremo inoltre su una piccola introduzione delle fonti del diritto

Obiettivi della lezione


La lezione si articoler nei seguenti ARGOMENTI: Gli ordinamenti giuridici Introduzione alle fonti del diritto

Argomenti
Gli ordinamenti giuridici
Il diritto pu essere definito come: quel complesso di regole di condotta che disciplinano i rapporti tra i membri di una certa collettivit, in un dato momento storico. Le caratteristiche del diritto statale sono: Leffettivit: una regola di diritto pu considerarsi davvero esistente , quando i membri della societ allinterno della quale essa destinata, la riconoscono come obbligatoria. La certezza: esistenza di strumenti che garantiscono la conoscibilit delle regole, mediante particolari strutture (lordinamento giuridico) e particolari istituti (le sanzioni) che vengono applicati nei casi di accertata infrazione della regola. La relativit: le regole stabilite in una certa materia possono mutare, ma pu mutare anche ci che viene ritenuto giuridicamente rilevante. Come si forma una norma giuridica? Prima di tutto bisogna scegliere gli eventi cui riconoscere determinati effetti giuridici tali fatti costituiscono la fattispecie astratta che la norma vuole disciplinare, dopodich bisogna scegliere gli effetti giuridici che conseguono al verificarsi in concreto della fattispecie astratta, che possono consistere ad

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esempio nellattribuzione ai destinatari della norma dellobbligo di svolgere una determinata attivit(posizione soggettiva di svantaggio), ma anche il diritto a esigere da altri un comportamento conforme alla norma (posizione soggettiva di vantaggio). Tra la posizioni soggettive di vantaggio possiamo menzionare anche il diritto soggettivo: ne titolare colui il cui interesse viene tutelato dalla norma, mediante limposizione di un obbligo di rispetto di tale interesse ad altri soggetti. In questambito dobbiamo distinguere tra: a) diritti assoluti: quando linteresse individuale tutelato attraverso limposizione di obblighi nei confronti di una pluralit di soggetti e non solo nei confronti di soggetti determinati. b) Interesse legittimo: quando la tutela assicurata dalla norma una tutela solo indiretta dellinteresse del singolo, collegate al soddisfacimento di un interesse pubblico. Lordinamento giuridico linsieme di pi elementi imperativi, consuetudini e fatti normativi accomunati dal fatto di essere tutti espressione di una determinata organizzazione sociale e coordinati tra loro secondo criteri sistematici. Gli ordinamenti giuridici possono essere distinti in: ordinamenti particolari: quelli che si propongono il soddisfacimento di specifici interessi che possono essere di natura economica, culturale, sportiva, religiosa o di altro genere. ordinamenti generali o politici: si propongono il soddisfacimento di una finalit onnicomprensiva di tutti i possibili interessi sociali. Dal momento che esistono una pluralit di ordinamenti giuridici nata lesigenza di assicurare una armonica e non conflittuale convivenza tra i diversi ordinamenti. Lo Stato ad esempio lordinamento giuridico che attraverso una propria organizzazione assicura la pacifica convivenza e il perseguimento di finalit generali condivise da una determinata collettivit sociale sia sul piano interno sia su quello esterno. Uno dei suoi elementi la sovranit cio non riconosce niente al di sopra di s, esso stesso fonte della propria legittimazione. Possiamo parlare di due diversi ordinamenti giuridici, gli ordinamenti di common law e quelli di civil law. L ordinamento di common law quel particolare sistema giuridico che rappresenta linsieme di tutti quegli Stati il cui diritto interno si evoluto sulla base dellesperienza

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inglese; tale termine lespressione del tentativo dellamministrazione regia centrale di affermare un diritto nazionale in continua evoluzione di matrice giurisprudenziale, che prevalesse sulle consuetudini locali e sulle corti feudali. Chiunque riteneva di non aver ottenuto soddisfazione presso le corti locali poteva, versando una tassa prestabilita, ottenere un writ, cio un ordine scritto dal Re e indirizzato a uno sheriff, con il quale singiungeva di rendere giustizia in una controversia in corso. Linsieme dei writs rappresentavano le pretese suscettibili di tutela in sede giudiziaria. E cos che si and costituendo un ordinamento giuridico fondato prevalentemente sullo sviluppo giurisprudenziale e contrapposto alla civil law. L'essenza della common law data dal fatto che sono i giudici che siedono in una giuria, ad applicare la legge utilizzando il loro buon senso (common sense) e la conoscenza di casi precedenti vincolanti (se ce ne sono). In questo modo una decisione della Corte Suprema in Inghilterra e Galles seguita da tutte le altre corti minori che non sono obbligate a pronunciarsi nuovamente su un caso che ha gi un precedente, rendendo in questo modo la giustizia pi veloce ed efficiente. Un principio importante nel sistema di common law quello dello stare decisis (stai a ci che deciso), il cosiddetto principio del precedente vincolante. In base a questo principio il giudice inglese o americano quando si trova di fronte a una controversia deve guardare i precedenti delle giurisdizioni superiori, anche se non vuol dire che il giudice non possa disattenderle, in particolare quando si parla di materie nuove (ex biotecnologie) dove non c un precedente, e in questo caso il giudice pu ricorrere a degli strumentanti come ad esempio lanalogia iuris (andare cio a guardare i principi generali che fondano lordinamento ai quali questultimo non pu andare contro). Un precedente vincolante pu essere revocato da un giudice superiore laddove non opera lo stare decisis, da un giudice appartenente allo stesso ufficio di quest'ultimo. La revoca, che detta overruling, determina l'esclusione retroattiva del precedente dalla common law e la sua sostituzione con il nuovo precedente stabilito dal giudice che l'ha operata. Gli ordinamenti di civil law: sono sistemi codificati con una radice storica dottrinale e una base romanistica. Il nostro diritto si rif per esempio al diritto romano, in particolare alla codificazione giustinianea, cio il fatto che il diritto viene ricompresso nei codici, diventa cio un diritto scritto facilmente riconoscibile. Il sistema di civil law nasce nelle universit, perch la codificazione era fatta a opera

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dei professori, degli studiosi di diritto, i quali avevano operato una codificazione per creare una disciplina unitaria. La differenza sostanziale quindi sui modi di produzione del diritto. Diversit nel modo in cui sono fatte le norme scritte. Negli ordinamenti di civil law come ad esempio quello italiano, il giudice non vincolato al precedente, come invece negli ordinamenti di common law. Il giudice di una corte inferiore pu quindi decidere in modo difforme e disattendere quanto detto dalle giurisdizioni superiori dando per chiare motivazioni. I sistemi di civil law e quelli di common law per si assomigliano pi di quanto sembri: nellordinamento italiano ad esempio nel momento in cui un giudice di primo grado prende una decisione in modo difforme da come questa controversia stata decisa dalle giurisdizioni superiori, la parte soccombente far appello. In questo modo lavvocato inquadrer la fattispecie concreta di cui si sta occupando ( il caso specifico) ricollegandola per alla fattispecie astratta (cio questo caso concreto disciplinato da determinate norme) in modo da applicare cos la normativa relativa al caso in questione. Nellinquadramento giuridico del fenomeno tutti gli avvocati si rifanno comunque ai precedenti per rafforzare la propria accusa o difesa. Quindi anche se da un punto di vista formale negli ordinamenti di civil law il precedente non vincolante lo diventa per dal punto di vista sostanziale. (cap 1 pag 3 -16)

Introduzione alle Fonti del Diritto


Passiamo ora a parlare delle fonti del diritto: sono fonti del diritto quegli atti e fatti dai quali traggono origine le norme giuridiche. Nei vari ordinamenti ci sono una pluralit di fonti di diritto, esse possono essere fonti fatto quando lordinamento riconosce direttamente al corpo sociale la capacit di produrre norme, o fonti atto quando la norma prodotta da un soggetto istituzionale, portatore di una precisa volont. Ci sono poi dei principi che regolano i rapporti reciproci tra le diverse fonti normative: Il principio gerarchico delle fonti, secondo cui in unantinomia tra norme poste nella stessa posizione, prevale la norma posta alla fonte superiore. Questo principio si trova nelle disposizioni preliminari al codice civile a ordinare le varie fonti normative (art 1 delle

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disposizioni preliminari del codice civile: sono fonti del diritto: a) le leggi (Cost. 70 e seguenti, 117, 138; prel. Cod. Civ. 2, 10 e seguenti); b) i regolamenti (prel. Cod. Civ. 3 e seguenti); c) Abrogato ad opera del d. lgs. lgt. 23 novembre 1944, n. 369. Il precedente testo recava la dicitura: "3) le norme corporative". d) gli usi (prel. Cod. Civ. 8 e seguenti). Tutto ci produce il diritto. Lordinamento italiano quindi organizzato in maniera gerarchica: la legge ordinaria: lespressione del potere legislativo esercitato dal Parlamento; il regolamento: la dimostrazione del potere normativo del Governo, colui che ha il potere esecutivo; le norme corporative: le ordinanze corporative, gli accordi economici collettivi, i contratti collettivi di lavoro e le sentenze della magistratura del lavoro nelle controversie collettive. In molti ordinamenti come in quello italiano al vertice di questa scala gerarchica c la Costituzione, cio il fondamento del nostro ordinamento, quindi al di sopra della fonte primaria costituita dalle leggi ordinarie c la fonte Costituzionale che prevale su tutte le altre. Bisogna distinguere tra. costituzione scritta e non scritta: scritta come nel caso dellordinamento italiano e non scritta come invece nel caso dellordinamento inglese dove invece ci sono una serie di documenti che hanno rilevanza costituzionale. costituzione rigida e flessibile; la costituzione rigida quella che per poter essere modificata necessita di un procedimento complesso ( art.138 della costituzione italiana) e non pu essere derogata o modificata da nessuna altra fonte normativa di livello inferiore, la costituzione flessibile quella che pu essere modificata da qualunque legge ordinaria approvata dal Parlamento. costituzione formale quel complesso di disposizioni formalmente previste come costituzionali( il testo costituzionale), costituzione sostanziale o effettiva cio come la costituzione vive, come viene applicata dai soggetti chiamati a dare vita a quelle norme (ex linterpretazione di una norma fatta dai giudici), costituzione materiale quella che indica linsieme dei fini che le forze politiche organizzate perseguono in un determinato ordinamento in un certo momento storico.

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Accanto al principio gerarchico ci sono anche: Il principio della competenza:quando la fonte viene ordinata dalla costituzione secondo la differente competenza riferita o alla dimensione territoriale, nellambito del quale latto fonte destinato, o alla materia.

il principio cronologico: in unantinomia tra disposizioni stabilite da fonti dello stesso rango, prevale la legge successiva (lex posteriore derogat lex priori). In questi casi la disposizione verr abrogata, cio il suo effetto verr circoscritto nel tempo. (cap 1 pag 16-19)

Lezione

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Introduzione generale: alla lezione 2 Forme di Stato e Forme di Governo


In questa lezione cercheremo di capire come si evoluto il rapporto tra Italia e Unione Europea. E arriveremo a capire che differenza intercorre tra la forma di Stato e la Forma di Governo, soffermandoci poi sulle varie Forme di Stato

Obiettivi della lezione


La lezione si articoler nei seguenti ARGOMENTI: LItalia e LUnione Europea Tipi dinterpretazione Forme di Stato

Argomenti
LItalia e LUnione Europea
Tornando un attimo a parlare delle fonti del diritto altre due questioni importanti sono quelle relative al valore delle norme nel tempo e nello spazio: valore nel tempo: vale la regola per cui tra norme di pari grado gerarchico prevale quella entrata in vigore per ultima. Se invece le norme sono di grado gerarchico diverso va applicato lo stesso principio gerarchico. Valore nello spazio: si applica il principio della territorialit del diritto, le norme giuridiche hanno cio efficacia in riferimento a una collettivit di soggetti, individuati in relazione a una determinata area geografica. Esistono per delle eccezioni a questo principio, che interessano soprattutto i rapporti giuridici esistenti tra soggetti di diversa nazionalit, si pensi ad esempio allistituto dellextraterritorialit, secondo il quale sulle navi e gli aerei che si trovano nello spazio territoriale di uno Stato si applica il diritto dello stato cui appartengono.

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Fin qui abbiamo parlato delle fonti interne quelle cio che operano allinterno di un determinato ordinamento giuridico; esistono poi le fonti esterne appartenenti cio a ordinamenti giuridici diversi da quello considerato (si pensi ai trattati internazionali o agli atti normativi della Comunit Europea). Con levolversi del processo dintegrazione comunitaria volto a formare lUnione Europea si fa sempre pi riferimento al principio di sussidiariet in particolare la sussidiariet verticale, che permette di organizzare la distribuzione del potere tra i diversi livelli di governo in modo tale che lazione di governo venga svolto dal livello di governo pi vicina al cittadino. Prendiamo ad esempio il Comune di Roma, il primo soggetto chiamato a intervenire nella cura dellinteresse pubblico il comune di Roma, poi le province, le citt metropolitane e semmai dopo lo Stato, questo un principio che ci viene dallordinamento comunitario, perch lo Stato troppo grande per occuparsi delle questioni delle singole citt ma ad esempio troppo piccolo per andare a contrastare il fenomeno della globalizzazione (integrazione dei mercati tra di loro). Il potere pubblico che incarnato nello Stato, di fronte al mercato mondiale troppo piccolo e quindi si proceduto a una riorganizzazione del potere pubblico, andando a integrare gli Stati tra di loro. Il processo dintegrazione comunitario inizia con la sottoscrizione della Comunit Economica Europea(1957 che nasce per garantire un mercato comune, creare uno spazio europeo dove possono liberamente circolare persone, capitali,merci e servizi, i cosiddetti fattori produttivi). Negli ultimi tempi poi questo processo si rafforzato dal momento che lUnione Europea riuscita a dar vita a un ordinamento che ha in qualche modo mantenuto la pace. Lordinamento europeo esterno agli stati membri, e perci ha le proprie fonti, emana cio degli atti idonei a produrre delle regole vincolanti. Questi atti sono prevalente i regolamenti e le direttive (fonti comunitarie): Regolamento: ha portata generale, si applica cio a tutti i soggetti dellUnione Europea ed immediatamente vincolante. E uno strumento di unificazione giuridica. Con il regolamento si sono risolti molti problemi come ad esempio la presenza dellinteresse legittimo (quella situazione soggettiva di vantaggio riconosciuta dal legislatore come intimamente connessa ad una norma che garantisce in via primaria l'interesse generale, di modo che quest'ultimo prevale ove l'amministrazione utilizzi correttamente il suo potere) nel nostro ordinamento, che creava una disparit di trattamento tra i vari paesi dellUnione Europea. Esso infatti

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ha permesso lapplicazione di una disciplina uniforme in tutti gli ambiti comunitaria. Direttiva: lo strumento pi utilizzato perch permette di tener conto delle specificit nazionali, una normativa di scopo, indica un obiettivo (ex libert di accesso alle materie ambientali).Sar poi il singolo Stato che dovr adattare al suo interno lobiettivo imposto dalla direttiva, in modo da garantire la creazione di una disciplina armonizzata in tutta la Comunit. (problema affrontato nella parte speciale: la normativa italiana relativa allaccesso ai documenti della PA ad esempio prevede la necessit di un interesse del soggetto agente, cosa diversa dice la normativa comunitaria che d a tutti la possibilit di agire senza dover dimostrare linteresse; attraverso la direttiva lItalia si dovuta adattare a questa normativa) Se uno Stato si oppone allattuazione della direttiva verr sanzionato. Tutto ci rientra nel principio di competenza, dal momento che ormai molte materie sono diventate di competenza comunitaria e lo stato non fa altro che dare attuazione alle direttive. Noi abbiamo delle regole che disciplinano settori della nostra vita privata che non sono poste in essere dal Parlamento ma dallUnione Europea (ex della crisi dello Stato). La sovranit degli Stati nazionali in crisi in quanto viene compressa dagli organi comunitari, come la Commissione Europea che colei che approva la normativa comunitaria. LItalia ad esempio accetta limitazioni alla propria sovranit con lordinamento comunitario, perch questultimo viene considerato atto a garantire la pace e la giustizia tra i popoli (art 11 della Costituzione italiana: L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libert degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parit con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranit necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo). LUnione Europea serve proprio a ci, per questo che lItalia accetta che le fonti esterne al nostro ordinamento abbiano efficacia allinterno. In unantinomia tra norma interna e comunitaria prevale quella comunitaria, ma la normativa interna incompatibile non viene abrogata (cio espunta dallordinamento) ma disapplicata, cio resta in vita, per cui se per ipotesi il processo comunitario dovesse incepparsi la normativa interna riprenderebbe vigore, come pu avvenire con una legge dichiarata incostituzionale o con una legge

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successiva a una precedente che dispone con questa in contrasto in base al principio cronologico (ex legge sullaborto del 1 gennaio 2008 che lo favorisce e quella del 1 febbraio 2008 che invece lo impedisce, in questo caso prevale la normativa che lo impedisce e quella che lo favorisce viene invece estromessa dallordinamento.) Il limite allapplicabilit della normativa comunitaria data dai principi fondamentali del nostro ordinamento che non possono essere lesi dalla normativa di provenienza comunitaria, ed invero la Corte costituzionale sul punto ha elaborato la c.d. teoria dei dei controlimiti volta a preservare i principi fondanti dellordinamento interno. Con la CEE si voleva costruire un mercato comune dove circolano persone, capitali, materiali e servizi, da esso per era esclusa la sfera dei diritti; lUnione Europea non nasce infatti con lo scopo di tutelare i diritti fondamentali( libert di associazione, riunione, la libert fondamentale). La parte prima della costituzione italiana parla dei diritti e doveri dei cittadini elemento che manca allUnione Europea, perch essa non nasce con questo obiettivo:sono proprio questi i controlimiti, infatti se la normativa europea va a ledere i principi fondamentali del nostro ordinamento, questultimi prevarrebbero. (cap 4 77-93) Torniamo ora a parlare un momento del problema dellinterpretazione delle fonti.

Tipi dinterpretazione
interpretazione analogica: quando bisogna colmare una lacuna nel nostro ordinamento; interpretazione logica: non si possono fare interpretazione delle leggi irrazionali; interpretazione sistematica:Linterpretazione della legge viene fatta immettendola nel complesso dellordinamento giuridico.

Forme di Stato e Forme di Governo


Forme di Stato e forme di governo, esse vengono studiate perch lo studio del diritto pubblico riguarda lorganizzazione del potere statale e il rapporto tra Stato e cittadini. Forma di Stato: si riferisce alla modalit in cui sono organizzati i rapporti tra cittadini e potere pubblico. Qual la posizione del cittadino nei confronti del potere pubblico?

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Nellevoluzione storica non sempre stato un rapporto omogeneo; un conto parlare dei rapporti tra i due durante il periodo dellassolutismo (dove non erano tutelati i diritti dei cittadini, a parte la Magna Charta del 1215 in Inghilterra), un conto quello che si ha nelle nostre democrazie. Il diverso modo di rapportarsi del potere politico segue le diverse forme di stato che si possono avere, patrimoniale, assoluta, di polizia, liberale e quello democratico sociale,oppure la crisi dello stato liberale porta ai totalitarismi, socialismo, nazismo o fascismo. Forma di governo: definisce il modo in cui viene ripartito il potere politico fra gli organi dello Stato e i rapporti che intercorrono tra di essi,a seconda di come cambiano questi rapporti e viene distribuito il potere tra gli organi dotati dindirizzo politico avremo una diversa forma di governo. Sono quattro le forme di governo: 1) Parlamentare: nasce in Inghilterra ed quella a cui noi ci affidiamo e si basa sul rapporto di fiducia tra parlamento e governo. 2) Presidenziale: qui non necessaria la fiducia tra parlamento e governo. Presidenziale perch il presidente eletto direttamente dal popolo(ordinamento americano) 3) Semipresidenziale: c un presidente eletto direttamente dal popolo il quale deve nominare il primo ministro che a sua volta deve avere la fiducia del parlamento( ordinamento francese). 4) Direttoriale: un sistema istituzionale in cui un collegio composto da pi persone funge da Capo dello Stato e del Governo. Tale forma di governo, il cui primo esempio rappresentato dal Direttorio francese del 1795, attualmente adottata soltanto dalla Svizzera tanto a livello federale quanto per i singoli Cantoni membri della Confederazione. Solo a livello cantonale per lesecutivo eletto direttamente dal popolo.

Forme di Stato
1) Stato patrimoniale: la prima forma di Stato che si affermata subito dopo il crollo dellImpero romano, e gli studiosi hanno messo in dubbio che per quanto riguarda lordinamento a base patrimoniale si possa effettivamente parlare di una forma di stato, perch essa presuppone il perseguimento di un interesse comune, e in quell epoca ci non esisteva. In

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questo tipo di ordinamento da un lato manca un organizzazione amministrativa volta al perseguimento del bene comune e dallaltro non era risolto bene il problema di chi detenesse effettivamente la sovranit. Esisteva solo la tutela del diritto di propriet, in particolare la propriet del feudatario. Tutto era concentrato allinterno del feudo, ma questa forma di stato entrata in crisi con lo svilupparsi dei traffici commerciali, perch levolversi della societ porta anche a una complicazione del potere giuridico. Questordinamento si basava su uneconomia di sussistenza, nel momento in cui per si sviluppa lidea del commercio ci si inizia a rendere conto che il feudo era troppo piccolo e cera bisogno di un maggiore potere dello Stato. La crisi determinata proprio dal passaggio da uneconomia chiusa a uneconomia aperta. Inizia a esserci una politica estera, e il perseguimento di finalit generali.(cap 2 pag 23-24) 2) Stato assoluto: lepoca delle grandi monarchie(1500-1700). Con la complicazione della societ e la crescita del potere statale si manifestano due episodi: a) nasce la burocrazia, si sviluppa cio la figura del funzionario pubblico; b) nasce il fisco, il prelievo cio dalle tasche del cittadino. Equesto uno stato fortemente interventista, dove nascono anche i primi parlamenti come limite al potere impositivo del sovrano (il potere di spesa). I Parlamenti sono espressione di una classe emergente, cio della borghesia produttiva, basata su principio: taxetion without rappresentation. Stato assoluto vuol dire anche concentrazione del potere nelle mani del sovrano, dal momento che ancora non esisteva la separazione del potere. Il re unisce il potere legislativo, esecutivo e giudiziario.(cap 2 pag 24-26) 3) Stato di polizia: una variante dello Stato assoluto, in cui il sovrano voleva provvedere allinteresse dei propri cittadini. Quindi aveva un significato totalmente di verso da quello che ha oggi. Lo faceva sempre con gli strumenti dello Stato assoluto, la concentrazione di potere nelle mani del sovrano ma con lo scopo di tutelare gli interessi dei sudditi. Nascono le prime forme di tutela giurisdizionali e un accenno di separazione di poteri. 4) Stato liberale: nasce dopo la crisi dello Stato assoluto. Si assiste a una riduzione del ruolo dello Stato e alla valorizzazione

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dellazione sociale(siamo tra la fine del XVIII e XIX secolo). Lo Stato assoluto segnato dalla valorizzazione del potere del sovrano, ed entra in crisi con lespansione dei traffici, lo sviluppo dellindustria, lo stato liberale invece lespressione dellemergere di una nuova classe: la borghesia, i rappresentanti cio del ceto produttivo che vedono di cattivo occhio lenorme quantit di denaro che costavano le monarchie. Lo Stato liberale si fa portatore di una concezione negativa dellazione dello stato: mentre nello Stato assoluto lo stato interveniva per perseguire un interesse generale, nello stato liberale si deve astenere(laissez affaire:lascia stare). La borghesia chiede allo stato di non intromettersi, di lasciar stare perch leconomia di mercato e la libera concorrenza avrebbero creato pi ricchezza. Stato liberale vuol dire anche stato minimo; questo il contesto in cui va in crisi lo Stato assoluto. Si afferma in questo Stato il principio della separazione dei poteri, e nascono le prime costituzioni, cio delle carte che pongono dei limiti al potere dei legislatori. Si sviluppa lo Stato di diritto, dal punto di vista della forma di governo si creano le monarchie costituzionali, dove il principio monarchico temperato da una costituzione che indica cosa non puoi fare(lo Statuto Albertino un esempio di forma di stato liberale e forma di governo monarchico costituzionale).Aumentano le pretese dei cittadini nei confronti del potere pubblico, iniziano a esserci pretese soggettive tutelabili, con la conseguente affermazione dei primi diritti dei cittadini. Lo stato liberale era basato sul censo, qui il diritto di veto era concesso solo al 2% della popolazione. Il giurista Giannini defin lo Stato liberale uno Stato monoclasse, cio con una sola classe prevalentemente la borghesia. Come avvenuto il passaggio dallo Stato assoluto allo Stato liberale? Avviene in maniera diversa in Inghilterra e in Francia; In Inghilterra stato un passaggio pi graduale in quanto il tentativo del sovrano di trasformare la struttura statale in uno stato assoluto incontr la resistenza dei feudatari, della classe nobile e dellemergente borghesia, dove il potere dei tre sempre stato molto omogeneo. Lo stato assoluto in Inghilterra ha avuto comunque pi difficolt a stabilizzarsi anche perch nellesperienza inglese c una maggiore attenzione alla tutela delle libert, a seguito delle numerose guerre di religione. Lo lotta per le libert religiose avevano quindi favorito il rafforzamento della tutela dei diritti. Perci in Inghilterra lo Stato liberale si affermato in maniera non traumatica. In Francia invece la crisi dellassolutismo stato traumatico, perch qui monarchia, aristocrazia e borghesia erano tre poteri distinti. Lo Stato liberale entra in

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crisi quando nascono nuove classi sociali, in particolare il proletariato e i partiti di massa che rappresentano le nuove classi; non bastava pi il voto censitario che spettava al 2% della popolazione perch ce nera un 98% escluso e che voleva farsi sentire, sempre pi persone chiedevano che i loro interessi fossero rappresentati dal momento che iniziano ad acquisire consapevolezza dei propri diritti. Lo stato liberale si basava sul laissez affaire ma gli interessi economici comunque esistevano, esisteva la necessit di convogliare gli esclusi nella vita politica; sono gli anni in cui nasce il partito socialista (fine 800), questo come tutti i partiti di massa servono a incanalare la protesta sociale nelle forme parlamentari; dove questo non stato fatto scoppiata la rivoluzione (vedi esperienza sovietica). Lo stato liberale tutelava libert classiche, quelle di prima generazione (diritto di propriet, dimpresa), in questo modo erano esclusi tutti quelli che non avevano propriet, in poche parole erano tutelati solo i ricchi. Questa non concessione di diritti effettivi a gran parte della popolazione ha determinato la crisi dello Stato liberale. Hanno chiesto maggior partecipazione, aumentata la pressione e cos i partiti socialisti sono arrivati in parlamento e hanno iniziato a contrattare con laristocrazia per ottenere la tutela degli interessi delle masse che loro rappresentavano. La crisi dello stato liberale d luogo poi non a una risposta univoca, in Italia e Germania nasce uno Stato totalitario, in Russia socialista e negli altri stati sociale. Quindi a seconda della societ in cui si viveva ci fu una risposta diversa alla crisi dello Stato liberale. (cap 2 pag 27-30) 5) Stato autoritario: nasce nellet contemporanea e sispira ai principi dellautorit e della gerarchia, disprezzo invece della libert e delluguaglianza. Euno stato in cui si vuole privilegiare il potere del governante e dei suoi seguaci, La societ finisce per identificarsi con lo Stato. Capo carismatico e assoluto; Pluralismo limitato; Mobilit limitata. 6) Stato totalitario: C una mobilitazione permanente delle masse, Partito unico; Ideologia imposta con tutti i mezzi; Capo carismatico, Struttura repressiva di carattere poliziesca; Il leader non ha limiti nellesercizio del suo potere. Un esempio di Stato totalitario lo Stato fascista anche detto Stato corporativo dove le corporazioni erano camere

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viste come una possibilit di autogoverno delleconomia, i settori economici si facevano governare attraverso lincontro con apposite strutture delle parti contrapposte. E per unidea che non ha funzionato perch venuta a mancare la tutela dellinteresse generale. Lo Stato fascista voleva porsi nel mezzo tra stato liberale e stato sociale.(cap 2 pag 30-31)

7) Stato sociale/ democratico: Anche questo Stato come quello socialista nasce dopo la crisi dello Stato liberale. E una societ complessa, pluriclasse e la legge espressione di questa complessit, si parla oggi di crisi della legge, perch essa non riesce pi a fare quello che deve fare, e di contrattazione legislativa, cio il Parlamento viene esautorato dal suo compito dal momento che ormai deve dare conferma a ci che stato gi deciso fuori dal Parlamento. Nello Stato sociale aumenta la tutela degli individui, con la salvaguardia dei diritti politici e sociali. Euno stato che degenera nellassistenzialismo, si assiste allevoluzione dei principi di costituzionalit e legalit, della sovranit popolare e allaffermazione del pluralismo. Lo Stato sociale nasce e si consolida in Occidente, durante il XIX secolo ed il XX secolo di pari passo con la storia della civilt industriale. La sua evoluzione pu essere suddivisa in tre fasi:Una prima forma di Stato sociale venne introdotta nel 1601 in Inghilterra con la promulgazione delle leggi sui poveri (Poor Law) che prevedevano assistenza per i poveri in caso in cui le famiglie non fossero in grado di provvedervi. La seconda fase si riconduce alla prima rivoluzione industriale ed alla legislazione inglese del 1834. Sono forme assistenziali individuali e rivolte unicamente agli appartenenti ad una classe sociale svantaggiata (minori, orfani, poveri). In questo conteso nacquero anche le prime assicurazioni sociali che garantivano i lavoratori nei confronti di incidenti sul lavoro, malattie e vecchiaia. Nel 1883 nacque, questa volta in Germania, l'assicurazione sociale, introdotta dal cancelliere Otto von Bismarck per favorire la riduzione della mortalit e degli infortuni nei luoghi di lavoro e per istituire una prima forma di previdenza sociale. La terza fase ha inizio nel dopoguerra. Il 1942 fu l'anno in cui, sempre nel Regno Unito, la sicurezza sociale comp un decisivo passo avanti grazie al cosiddetto Rapporto Beveridge, stilato dall'economista William Beveridge, che introdusse e defin i concetti di sanit pubblica e pensione sociale per i cittadini. (vedi bene art 1-2-3 della Cost.). Esso entra in crisi per i costi molto alti, i diritti sociali costano

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8) Stato socialista: nasce nel 1917-1920 e caratterizza lEuropa Centro Orientale. Il suo carattere fondamentale il fatto di voler fondare leconomia su un modo di produzione collettivistico. Potere concentrato nelle mani di pochi gruppi, crescita enfatica dello Stato che accompagnata dallo strapotere di un ceto burocratico monopolista. Il presupposto delle costituzioni socialiste la societ, anche se poi si precisa che per popolo sintende lalleanza tra i ceti operai e contadini sotto la guida della classe operaia. Il parlamento finisce per assumere un ruolo secondario rispetto allesecutivo. (cap 2 pag 31-32) 9) Stato unitario: potere attribuito allo stato centrale o a soggetti periferici da esso dipendenti o a enti territoriali da esso distinti, ma che non agiscono tramite organi rappresentativi che sono espressione diretta delle popolazioni locali. Si parla di decentramento burocratico questo perch i soggetti periferici fanno parte dellorganizzazione statale e lo stato resta lunico titolare del potere. 10) Stato federale: insieme di stati ognuno dei quali con un avanzato grado di autonomia e in cui al governo centrale si contrappongono diverso governi locali. Esempi di queste forme di Stato solo gli Stati uniti e la Germania. 11) Stato regionale: la forma intermedia tra Stato unitario e federale. Attua il principio di autonomia in quanto le regioni sono entit politiche e non meramente amministrative. Italia e Spagna sono esempi di questo tipo di Stato.(cap 2 pag 33-35)

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Introduzione generale: alla lezione 3 Forme di Stato e Forme di Governo
Dopo aver analizzato la scorsa lezione le varie forme di Stato oggi parleremo invece delle differenti Forme di Governo. Nella seconda parte della lezione faremo inoltre una panoramica sulle fonti del diritto.

Lezione

Obiettivi della lezione


La lezione si articoler nei seguenti ARGOMENTI: Forme di Governo Fonti del Diritto

Argomenti
Forme di Governo
Forma di governo Parlamentare: si afferma a seguito della rottura dellequilibrio tra parlamento e governo, proprio della monarchia costituzionale; si basa su un rapporto fiduciario tra governo e parlamento. Nasce in Inghilterra, modello Westminster: cio governo decisorio e parlamento ratificatorio. Quella inglese una forma di governo dove non ci sono norme scritte, il two party system, che fa si che in Parlamento ci siano solo due partiti, laburisti(Blair) e conservatori; qui il rapporto fiduciario intercorre solo con la camera bassa quella dei comuni, perch quella dei lord cio quella alta composta da nobili, alti magistrati; ci fa si che In Inghilterra si possa parlare di bicameralismo disuguale perch prevalgono le decisioni dei comuni. Una volta formato il governo si deve presentare di fronte al Parlamento per ottenere il voto di fiducia sul programma di attivit che intende svolgere. Grazie a questa fiducia iniziale il governo si salda alle forze politiche maggioritarie in parlamento e ne diviene espressione. Il Parlamento pu anche revocare il potere al governo mediante lapprovazione di una mozione di sfiducia che obbliga il governo a dimettersi. Si passa da un sistema dualista (re e

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Governo) a uno monista in cui al centro del sistema si colloca il solo Parlamento. Il Governo, pur essendo legato ad un rapporto di fiducia con il Parlamento, non ne risulta propriamente subordinato, perch esso mantiene una propria discrezionalit e tra i due organi si instaura una relazione dialettica. Ci dato dal fatto che sono stati inseriti alcuni correttivi nello schema base del governo parlamentare teorizzati nei primi anni del Novecento che hanno dato vita a forme di governo parlamentare razionalizzate. I nuovi costituenti hanno perseguito lobiettivo di rafforzare il Governo rendendolo allo stesso tempo pi efficiente e pi stabile , in modo da favorire la collaborazione tra organo rappresentativo e organo esecutivo. Ci sono una serie di fattori che possono caratterizzare la forma di governo parlamentare: sistema partitico e sistema elettorale: maggiore il numero dei partiti, maggiori sono le difficolt per dar vita ad un Governo stabile e in grado di perseguire un indirizzo politico unitario. Il numero dei partiti influenzato anche dal sistema elettorale. Il sistema maggioritario favorisce la presenza di due, massimo tre partiti (o coalizioni di partiti), mentre un sistema proporzionale tende a favorire il multipartitismo. presenza o meno di una effettiva alternanza: in sistemi dove esiste una reale possibilit di alternanza al governo tra due o pi partiti, questi tendono ad assumere un atteggiamento responsabile ed efficiente, nonch a rafforzare le istituzioni democratiche. Laddove invece lalternanza al potere per vari motivi esclusa le forze al governo, non temendo una sconfitta elettorale, tendono a essere meno efficienti. ruolo e poteri del capo dello Stato: generalmente ha un ruolo super partes rispetto alle forze politiche, con conseguente esclusione dellelezione diretta. Il capo dello Stato pu avere comunque un ruolo puramente simbolico pu essere dotato di poteri pi incisivi, come la possibilit di sciogliere il Parlamento. lesistenza o meno di una controllo di costituzionalit: tale organo rappresenta una garanzia a tutela dei limiti posti nei confronti dei vari organi costituzionali dallordinamento.(cap 2 pag 38-41) Forma di governo presidenziale: La forma di governo presidenziale si afferma per la prima volta negli Stati Uniti dAmerica con la costituzione del 1787 (primo esempio anche di Stato federale), per poi diffondersi negli altri continenti, in America Latina e Africa in particolare. Nellesperienza costituzionale statunitense sia Capo dello Stato che Congresso vengono eletti dal corpo elettorale, traendo quindi legittimazione dalla stessa fonte,

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per svolgere funzioni diverse: al Presidente spettano il potere esecutivo e la politica estera, al Congresso il potere legislativo. Il Presidente non pu sciogliere il Congresso, mentre questultimo non pu revocare il Presidente (lempeachment, che pu portare alla revoca del Presidente, ha difatti natura giuridica e non politica). Se il Presidente si dimette cio sar il Vice presidente a subentrare. Nella forma di governo presidenziale non inoltre contemplato tra Governo e Parlamento listituto della fiducia, si ispira invece alla logica di separazione rigida dei poteri, cio gli organi posti al vertice del potere legislativo e di quello esecutivo non possono influenzarsi a vicenda nellesercizio delle proprie funzioni. Se ci sono problemi infatti il presidente americano non viene sfiduciato. Non ci sono cio istituti che devono coordinare il potere, in realt per ogni stato riesce a raggiungere un certo coordinamento attraverso il sistema di pesi e contrappesi (sistema di checks and balances; in particolare il Presidente ha potere di veto sui progetti di legge congressuali, mentre il Congresso controlla le risorse finanziarie). Il vantaggio della forma di governo presidenziale quindi rappresentato dalla stabilit che essa assicura allesecutivo, inoltre il Presidente non deve essere per forza legato a una maggioranza parlamentare, pu andarsela a cercare caso per caso. Ma dallaltra parte presenta lo svantaggio di possibili disfunzioni o paralisi nel caso in cui organo presidenziale e organo parlamentare siano espressione di tendenze politiche diverse se non opposte. In una tale situazione pu infatti verificarsi che il Presidente si rifiuti di promulgare i progetti di legge approvati dal Congresso (bills), mettendo il veto su di essi e rendendo estremamente difficoltoso per lorgano parlamentare il perseguimento del proprio indirizzo politico. Di contro il Congresso pu impedire lattuazione della politica presidenziale non votando i fondi ad essa necessari. 3 Forma di governo semipresidenziale: Tale forma di governo trova oggi applicazione soprattutto nella Costituzione francese del 1958(V Repubblica di De Gaulle). De Gaulle aveva una lettura della Costituzione del 58 di tipo iper presidenzialista, non voleva condividere lesercizio del potere politico con un capo del governo, e lelezione del capo dello stato previsto nella cost del 58 non gli garantiva quel sovrappi di legittimazione politica che gli serviva per assumere su di se i primi poteri. Per modificare la modalit di elezione del presidente della repubblica, e renderlo eletto dalla maggioranza del popolo, lui doveva riformare la costituzione, dal momento che la costituzione

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del 58 lo faceva si eleggere dal popolo ma non gli garantiva tutto il potere che lui voleva avere cio una totale legittimazione popolare, per giustificare cos il ruolo che lui sentiva proprio. La procedura di revisione prevista nellart 89 della costituzione francese, ma per attuarla necessaria una proposta di riforma fatta dal capo dellesecutivo e anche un passaggio parlamentare. Quindi de Gaulle si trov di fronte pi difficolt di quelle che pensasse; la prima cosa che fece fu destituire il primo ministro (Debr) il quale non voleva accettare la propria proposta, e lo sostitu con unaltra persona. Successivamente us la procedura prevista dallart 11 della costituzione che riguarda le leggi referendarie, e che conferisce al capo dello Stato la possibilit di sottoporre a referendum le leggi riguardanti lorganizzazione dei pubblici poteri (ovviamente De Gaulle ha utilizzato in maniera distorta lart 11 perch esso riguarda lorganizzazione del potere pubblico che gi esiste e non quella che in divenire). Il parlamento approv subito una mozione di censura nei confronti di De Gaulle cosicch egli utilizz il potere che gli conferiva la Costituzione e sciolse cos lAssemblea. Questa la situazione in cui ci si trov di fronte nel 1962, cio una modifica incostituzionale della costituzione. De Gaulle allora fece appello al popolo che gli diede ragione in maniera plebiscitaria. Il Consiglio costituzionale, equivalente della corte costituzionale, che poteva essere una sorte di sbarramento a cui aggrapparsi, si sfilarono con una lettura formalistica delle loro attribuzioni dicendo che loro erano competenti a sindacare la legittimit costituzionale delle leggi approvate dal parlamento e non quelle referendarie, cio quelle approvate dal popolo. Questa forma di governo si caratterizza per lunione di elementi della forma di governo parlamentare e di quella presidenziale. Nel semi-presidenzialismo, infatti c listituto della fiducia (tipica della forma di governo parlamentare), il Capo del governo nominato dal Capo dello Stato che deve godere della fiducia del Parlamento; ma c anche lelezione diretta del Capo dello Stato (tipico della forma presidenziale). Si parla infatti di coabitazione, nel sistema semipresidenziale, tra Governo e Parlamento, con questo termine si fa riferimento al fatto che c una maggioranza parlamentare che non corrisponde alla maggioranza presidenziale e che il Governo trae la propria legittimazione dalla maggioranza parlamentare e non dal Presidente. Il Governo in sostanza legato ad un doppio rapporto fiduciario, con il Parlamento, che pu obbligarlo alle dimissioni attraverso la revoca della fiducia, e con il Presidente, che lo nomina e pu, di fatto, revocarlo in

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qualsiasi momento. Il Capo dello Stato dotato di poteri particolarmente incisivi in materia di politica estera, di difesa, il principale artefice dellindirizzo politico, . Il Parlamento viene ridimensionato nei suoi poteri attraverso la previsione di un controllo sullesercizio della funzione legislativa da parte dellEsecutivo (che sostanzialmente monopolizza liniziativa legislativa) e la definizione di un potere normativo del Governo autonomo e particolarmente ampio. (cap 2 p 41-48)

Le fonti del diritto


Che cosa sono le fonti del diritto? Sono fonti del diritto quegli atti e fatti dai quali traggono origine le norme giuridiche. Possiamo distinguere tra: Fonti di produzione: sono quelle chiamate a produrre le norme giuridiche, per esempio fonte di produzione lart 70 della costituzione, perch ci indica quali sono gli organi del nostro ordinamento abilitati a produrre diritto. Fonti sulla produzione: individuano gli organi e le procedure abilitati a produrre diritto; Fonti di cognizione: mi permettono di conoscere il diritto vigente in un determinato ordinamento. Un esempio di questo tipo di fonti sono i documenti che raccolgono i testi delle norme giuridiche, come la Gazzetta Ufficiale. Nellordinamento italiano c poi quel periodo di tempo chiamato vacatio legis(di solito 15 giorni in Italia): arco di tempo in cui si presuppone che il cittadino entri a conoscenza della legge, trascorso questo tempo la legge entra in vigore in via definitiva. Qui si afferma un principio importante degli ordinamenti giuridici: Ignorantia legis non excusat, trascorsa cio la vacatio non possibile violare una disposizione di legge giustificandosi con la propria ignoranza Consuetudine: ripetizione generale e costante, uniforme, di un determinato comportamento da parte di una determinata cerchia di persone con la convinzione che questo comportamento sia giuridicamente vincolante. C un elemento materiale, cio la ripetizione costante, generale e uniforme del comportamento, elemento spirituale lidea che cos facendo ci si adegui a una norma giuridica che per non esiste. In questa lezione si parlato anche, facendo riferimento alla forma di governo parlamentare in generale, della sfiducia costruttiva nel sistema tedesco: meccanismo volto a rafforzare lesecutivo e razionalizzare la forma di

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governo parlamentare. Consiste nell'impossibilit da parte del parlamento di votare la sfiducia al governo in carica se, contestualmente, non concede la fiducia ad un nuovo esecutivo. In questo modo un governo, anche se ha perso la maggioranza parlamentare, pu continuare a rimanere in carica nel caso in cui le forze politiche in parlamento non riescono ad accordarsi per formare un nuovo governo. L'istituto fu introdotto in Germania dalla Legge fondamentale del 1949.

Lezione

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Introduzione generale: alla lezione 4 Le fonti del diritto
Questa lezione sar dedicata allanalisi delle varie fonti del diritto. Cosa sono le fonti del diritto, differenze tra fonti fatto, fonti atto, parleremo di come vengono interpretate le fonti, e di quali sono i loro criteri di composizione.

Obiettivi della lezione


La lezione si articoler nei seguenti ARGOMENTI: Le fonti del diritto

Argomenti
Le fonti del diritto
sono fonti del diritto quegli atti e fatti dai quali traggono origine le norme giuridiche. Nei vari ordinamenti ci sono una pluralit di fonti di diritto, esse possono essere fonti fatto quando lordinamento riconosce direttamente al corpo sociale la capacit di produrre norme, o fonti atto quando la norma prodotta da un soggetto istituzionale, portatore di una precisa volont (leggi, regolamenti). Fonti di produzione: sono quelle chiamate a produrre le norme giuridiche, per esempio fonte di produzione lart 70 della costituzione, perch ci indica quali sono gli organi del nostro ordinamento abilitati a produrre diritto. Fonti sulla produzione: individuano gli organi e le procedure abilitati a produrre diritto; Fonti di cognizione: mi permettono di conoscere il diritto vigente in un determinato ordinamento. Un esempio di questo tipo di fonti sono i documenti che raccolgono i testi delle norme giuridiche, come la Gazzetta Ufficiale. Nellordinamento italiano, dopo che la legge stata approvata, si procede alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, c poi quel periodo di tempo chiamato vacatio

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legis(di solito 15 giorni in Italia): arco di tempo in cui si presuppone che il cittadino entri a conoscenza della legge, trascorso questo tempo la legge entra in vigore in via definitiva. Qui si afferma un principio importante degli ordinamenti giuridici: Ignorantia legis non escutat, trascorsa cio la vacatio non possibile violare una disposizione di legge accampando la propria ignoranza. Fonti atto: quando la norma prodotta da un soggetto istituzionale, portatore di una precisa volont. (leggi, regolamenti).Negli ordinamenti moderni ormai c il problema della qualit della legge, e lorgano che ha posto sul tavolo questo problema lOCSE (Organizzazione per cooperazione e lo sviluppo economico),che nel 1995 mand una lettera circolare agli Stati membri ponendo la questione che negli ordinamenti ci sono troppe leggi, quindi inflazione normativa e inquinamento normativo soprattutto delleconomia. Troppe leggi scritte male sono un danno e un costo per i cittadini, le amministrazioni e leconomia, le leggi devono essere chiare per evitare costi eccessivi. Prima di questa circolare cera stata un sentenza anche della Corte Costituzionale (lorgano che si preoccupa di verificare la legittimit costituzionale delle leggi), la quale si era trovata di fronte un ricorso per violazione di una norma in campo tributario che prevedeva pene di carattere penale. Con una sentenza del 1988 la Corte scrimin il comportamento del cittadino, perch di fronte alla violazione di un precetto penale venne fatto ricorso dicendo che la normativa in quella materia era troppo complicata che neppure il tecnico della materia ci capiva qualcosa; allora la Corte scrimin quel comportamento interpretato lesivo di una norma penale dicendo che quando la normativa particolarmente complicata per cui neanche il tecnico della materia pi in grado di individuare quale tipo di comportamento sia lecito o illecito bisogna scriminare il cittadino. Questa sentenza va contro il principio Ignorantia legis non escusat, dal momento che invece se la legge scritta troppo male e il cittadino non in grado dinterpretarla, bisogna scusarlo. Fonti fatto: quando lordinamento riconosce direttamente al corpo sociale la capacit di produrre norme. Sono fonti fatto: La consuetudine: ripetizione generale e costante, uniforme, di un determinato comportamento da parte di una determinata cerchia di persone con la convinzione che questo comportamento sia giuridicamente vincolante. C un elemento materiale, cio la ripetizione costante, generale e uniforme del comportamento, elemento

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spirituale, psicologico, c lidea che cos facendo ci si adegui a una norma giuridica che per non esiste. Tracce di consuetudine possono essere ritrovate nelle preleggi, cio nelle disposizioni preliminari al codice civile (art 1 dove c un elenco degli atti e lart 8 che dice che nelle materie che non sono disciplinati dalla legge la consuetudine ha valore solo in quanto espressamente richiamata). Noi conosciamo tre tipi di consuetudine: 1. consuetudine contra legem: non ha valore nel nostro ordinamento. 2. consuetudine secundum legem: quella che non contrasta con la legge. 3. consuetudine praeter legem: materie non regolate dalla legge dove quindi la consuetudine pu diventare la sola fonte. La consuetudine pu diventare legge se quel determinato comportamento trova una rispondenza legislativa. Nelle materie non disciplinate dalla legge le consuetudini hanno valore solo se sono richiamate. La convenzione costituzionale: disciplinano il modo in cui devono essere applicate le norme costituzionali, ma si differenziano dalle consuetudini costituzionali per due aspetti: 1) esse nascono da un accordo tra i soggetti politici e istituzionali, sono quindi il frutto di un accordo, la consuetudine nasce invece da un comportamento; 2) la convenzione non fonte del diritto la consuetudine invece si. Art 10.1 della cost (lordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute): lordinamento italiano si adatta quindi a queste norme che sono prevalentemente norme a carattere consuetudinario. Il giudice nellapplicazione della legge vincolato al rispetto delle norme internazionali. Fonti comunitarie: sono le fonti provenienti dallordinamento comunitario cio i regolamenti e le direttive. Dal punto di vista comunitario queste per sono fonti atto perch si concretizzano in atti, dal nostro punto di vista invece sono fatti perch sono esterne al nostro ordinamento, ai quali per noi riconosciamo molta rilevanza, addirittura efficacia derogatoria, tra la normativa italiana contrastante e quella comunitaria prevale questultima; facciamo riferimento allart 11 della costituzione: L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libert degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parit con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranit necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le

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organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo. Questo stato il meccanismo utilizzato per consentire a degli atti esterni di acquisire efficacia nel n ostro ordinamento. Si parte comunque dal presupposto che ogni ordinamento sia completo, ma questo non vuole dire che lordinamento italiano non sia costretto a entrare in contatto con altri ordinamenti. Esistono meccanismi che permettono di applicare norme di altri ordinamenti nel nostro. Questo meccanismo si chiama rinvio, che si divide in: rinvio fisso: il meccanismo attraverso il quale una disposizione dellordinamento statale si rif (rinvia) a un determinato atto in vigore in un altro ordinamento. Il nostro ordinamento cio resta del tutto indifferente alle possibili variazioni di questa norma nellordinamento richiamato. Se questa norma nellordinamento rinviato si modifica lordinamento Italiano non si adeguer alle modifiche dal momento che il rinvio fisso, e quindi fa riferimento sempre alla stessa norma non modificata. rinvio mobile: il meccanismo attraverso il quale una disposizione dello Stato, richiama, non un atto specifico, ma una fonte; (cio lItalia richiamando la fonte si adegua a tutte le eventuali modifiche della norma che viene richiamata).Pi che un problema dinterpretazione c il problema di andare a cercare subito la fonte. Oltre alle fonti atto e alle fonti fatto esiste un altro meccanismo diretto alla produzione di norme giuridiche, collegato allattivit interpretativa del giudice, che d origine al diritto giudiziario. Egli fa un lavoro dinterpretazione della disposizione da cui trae la norma(bisogna fare per attenzione alla distinzione tra norma e disposizione; la disposizione quella che forma il diritto, la norma invece quella che si trae dalla disposizione per via interpretativa). Non sempre facile per identificare quale sia la norma da applicare al caso concreto, tale ricerca fatta dal giudice utilizzando una serie di criteri interpretativi. Possiamo perci individuare pi tipologie dinterpretazione: interpretazione letterale: secondo il senso, condotta cio sul dettato testuale della norma in questione, sulla base del significato lessicale delle parole che la compongono; interpretazione logica: vuole individuare la coerenza interna della legge facendo eventualmente ricorso ai lavori preparatori della legge o dei regolamenti, o di altre fonti normative; interpretazione sistematica: diretta a ricercare la norma da applicare al caso concreto, desumendola dai principi vigenti nel sistema giuridico complessivo. Qualora ci fossero delle lacune esse dovrebbero essere colmate attraverso lanalogia (applicare cio a un caso non previsto una

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disciplina prevista per casi simili, art 12 delle preleggi). Ci sono due tipi di analogie: 1 Analogia legis: applicare ad una fattispecie non regolata la disciplina di un'altra fattispecie, regolata dall'ordinamento. 2 Analogia iuris: desumere la disciplina della fattispecie non regolata direttamente dai principi generali dell'ordinamento, quando anche il ricorso all'analogia legis non possibile. Esiste anche linterpretazione autentica della legge: linterpretazione fornita cio dallo stesso legislatore, per specificare che quella disposizione deve essere interpretata in un determinato modo. Secondo molti perci pi che interpretazione dovremmo parlare di legislazione. Quali sono i criteri di composizione delle fonti? Ci sono vari criteri: criterio gerarchico: (art 1 preleggi). Una norma di grado inferiore non pu disporre in contrasto con una norma di grado superiore. Questo criterio opera ex tunc porta cio allannullamento dellatto inferiore contrastante. Lannullamento leffetto di una dichiarazione dillegittimit effettuata dal giudice a seguito della quale quella norma perde di validit. Gli atti possono essere viziati da un punto di vista formale(dal punto di vista della procedura attraverso la quale sono formati, non rispettano cio tutti i passaggi che sono previsti da legislatore per la loro approvazione), o da un punto di vista sostanziale (nella sostanza cio di quello che dicono). criterio cronologico:opera ex nunc e porta allabrogazione. Parlando di fonti equi ordinate esso il criterio secondo il quale lex posterior derogat prori. Latto di pari livello successivo abroga quello precedente che con lui contrasta. Ci sar quindi labrogazione della fonte incompatibile. Bisogna per fare anche riferimento al principio dirretroattivit delle leggi, secondo cui la legge non dispone per lavvenire non si applica cio ai casi passati (art 11 delle preleggi: Efficacia della legge nel tempo; La legge non dispone che per l'avvenire: essa non ha effetto retroattivo articolo 25 Costituzione; le preleggi richiamano lart 25 comma 2 della costituzione, il principio delle legalit, secondo cui nessuno pu essere punito se non in forza di una legge penale che sia entrata in vigore prima che lui abbia commesso il fatto. La nostra costituzione quindi ci dice che lapplicazione irretroattiva per legata in maniera indissolubile al solo campo penale, ci sono infatti eccezioni in cui la legge pu essere utilizzata in maniera retroattiva, in tutti i campi non penali e incriminatori. Leffetto retroattivo della legge si arresta di fronte ai diritti

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acquisiti. Se la legge non dispone per espressamente in maniera retroattiva i rapporti pregressi vengono disciplinati dalla vecchia normativa, quindi il giudice far riferimento a una norma abrogata e non a quella nuova (dal momento che non retroattiva). Ci possono essere tre tipi di abrogazione: abrogazione espressa:quando una legge successiva indica in maniera espressa che con la sua entrata in vigore vengono abrogate tutte le normative con essa incompatibili; abrogazione implicita: si ha quando la normativa successiva incompatibile con quella precedente; abrogazione tacita: quando la normativa successiva regolamenta lintera materia. Spesso in questo caso bisogna fare ricorso alla Corte di Cassazione che ha una funzione nomofilattica, cio garantire luniforme applicazione e interpretazione del diritto a livello nazionale. Criterio di competenza: quando le fonti sono ordinate dalla Costituzione secondo differente competenze riferita o alla dimensione territoriale nellambito del quale latto fonte destinato o alla materia. In questo caso le antinomie vengono risolte dando applicazione alla norma posta dalla fonte competente a disciplinare la materia interessata, cosicch la norma competente una norma invalidata, che deve essere eliminata dallordinamento mediante lannullamento. Criterio di specialit: fa riferimento alla deroga, la quale nasce da un contrasto tra norme di tipo diverso, nel senso che la norma derogata ha carattere generale, mentre la norma derogante una norma a carattere speciale (rapporto tra regola ed eccezione). Si rimanda al principio norma speciale-norma generale. Tornando quindi allabrogazione, alla deroga e alla sospensione possiamo dire che: a) labrogazione:cessazione ex nunc (non retroattiva) dell'efficacia di una norma giuridica) b) la deroga: la quale nasce da un contrasto tra norme di tipo diverso, nel senso che la norma derogata ha carattere generale, mentre la norma derogante una norma a carattere speciale (rapporto tra regola ed eccezione). Si rimanda al principio norma speciale-norma generale; c)la sospensione: che pu essere limitata a un breve periodo di tempo, spesso a categorie o a zone.(cap1 p 1620) In questa lezione abbiamo fatto anche un accenno al regolamento che una fonte secondaria, cio non pu contrastare con quella primaria(la legge) quand emanato dal governo, e quindi faremo riferimento al criterio gerarchico. E invece fonte primaria quando emanato dal

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Parlamento e quindi in questo caso faremo riferimento al criterio della competenza.

Lezione

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Introduzione generale: alla lezione 5 Le fonti del diritto
In questa lezione continueremo a parlare delle fonti del diritto, partendo da unanalisi delle fonti primarie, fino ad arrivare a parlare delle fonti comunitarie.

Obiettivi della lezione


La lezione si articoler nei seguenti ARGOMENTI: Le fonti primarie Le fonti secondarie Le fonti regionali Le fonti comunitari

Argomenti
Le fonti del diritto
Il nostro un ordinamento positivo: cio un ordinamento posto dal legislatore. Norma: (contenuto) singolo comando che viene imposto in un determinato contesto. Euna prescrizione, una regola, che pu avere a seconda del contesto, una connotazione differente. Diventa comando nel momento in cui imposto. Bisogna individuare, perci il contesto giuridico, per capire quando una norma diventa giuridica. Kelsen diceva che una norma diventa giuridica attraverso una serie di procedure, un fatto cio attraverso quella procedura, viene qualificato come diritto. Questa procedura giuridica perch basata su un comando superiore che lha fondata come giuridica, ed la costituzione a dirlo. Equindi la costituzione a fondare la giuridicit di una norma. Sapendo che cos la norma noi possiamo individuare tante regole quanti sono i comandi singoli che vengono imposti. Legge: ( il contenitore) uno dei possibili contenitori di norme, le fonti. Ci sono pi contenitori perch si fa riferimento ai diversi organi che le emanano. Parliamo delle fonti primarie:

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1. legge ordinaria: la fonte pi importante perch emanata dal Parlamento. Egenerale e astratta, non si deve mai rivolgere a singole persone e affrontare casi singoli, ma deve affrontare casi generali. Sarebbe illegittima una legge che disciplinasse in maniera troppo concreta una materia. Una legge illegittima quando contraria alla Costituzione. Quindi il Parlamento sovrano ma non pu mai approvare una legge che sia contraria a un principio della Costituzione (ex eguaglianza). Per approvare la legge previsto un procedimento che investe entrambe le Camere (Camera dei deputati e Senato, art 72 della Costituzione). Bicameralismo perfetto significa proprio che entrambe le camere hanno la stessa funzione, ma ci pu rallentare i lavori dal momento che entrambe le camere devono per forma approvare la legge. Decreti legge o decreto legislativo: Esistono dei casi in cui anche un altro organo pu produrre diritto che ha la stessa valenza e forza della legge. Eil governo che deve emanare i decreti, il Parlamento cio dando fiducia al Governo, gli d la possibilit di produrre norme giuridiche che hanno la stessa forza della legge, questo grazie al fatto che nel nostro ordinamento il governo non pu operare indipendentemente dal Parlamento. Per mentre il Parlamento libero di produrre diritto su qualsiasi materia e lunico vincolo che la Costituzione, il Governo oltre alla Costituzione ha un altro limite, e cio il controllo del Parlamento sul proprio operato, che non si ha solo con la fiducia, ma un controllo che viene o prima o dopo. Il Parlamento interviene Nel decreto legge: successivamente allemanazione del decreto. Il decreto legge (art 77 della Costituzione) un provvedimento provvisorio, che deve contenere non norme generali e astratte ma concrete e immediatamente applicabili. Viene emanato in casi straordinari di necessit e urgenza,situazioni in cui bisogna essere celeri e non si pu aspettare il Parlamento. In questi casi il governo potr emanare il decreto che dovr essere mandato entro cinque giorni al Parlamento, il quale pu: approvare il decreto (legge di conversione); modificare il decreto; valutare la possibilit di non convertire il decreto ma di regolare con legge i rapporti sorti in quei giorni (legge ordinaria). Se il decreto non viene convertito dal Parlamento nei 60 giorni decade, ed come se non fosse mai esistito, e quindi tutti i rapporti sorti in quel periodo si etinguono.

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3. Nel Decreto legislativo: il Parlamento delega il governo a fare un decreto su una determinata materia, questi sono atti con forza legge. Quindi il Parlamento ritiene che ci siano materie in cui il governo ha una competenza maggiore. Vengono fissati tempi, criteri e principi, dice quindi al governo quali sono i confini entro cui deve operare (Art 76: L'esercizio della funzione legislativa non pu essere delegato al Governo se non con determinazione di princip e criteri direttivi e soltanto per tempo limitato e per oggetti definiti). Dopodich il governo adotta il decreto legislativo che entrer in vigore immediatamente. Quindi con il decreto legislativo il Parlamento interviene prima. Negli ultimi tempi si sviluppata anche la prassi di utilizzare decreti autocorrettivi cio modificativi o integrativi dei decreti gi adottati. Come abbiamo detto anche prima un limite allattivit del governo oltre al Parlamento dato anche dalla Costituzione. Se il Parlamento cio delega il governo a emanare un decreto legge, e va oltre la sua delega commetter un eccesso di delega che viola la Costituzione. Leccesso di delega si ha quando non esistono effettivamente casi straordinari, che danno cio il potere al Governo di emanare decreti,al contrario del parlamento che invece pu sempre emanare leggi.

Le fonti secondarie
Le fonti secondarie Regolamenti: fonti secondarie, quindi subordinate alla legge, quando vengono emanate dal governo e hanno fini dellattuazione, esecuzione e integrazione della legge.

Le fonti regionali
Fonti di diritto regionale: sono equiparate alla legge ordinarie (legge regionale) e al regolamento (regolamento regionale); ci dipende dallambito di competenza. Ci sono materie in cui deve intervenire solo lo Stato, altre in cui devono intervenire le regioni e altre in cui devono intervenire entrambi.

Le fonti regionali
Fonti comunitarie: Il diritto internazionale e comunitario sono ormai considerate superiori a quelle dl nostro ordinamento, cio in caso di contrasto con fonti interne la

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normativa italiana contrastante verr disapplicata. Due sono le fonti comunitarie: Regolamento: ha portata generale, si applica cio a tutti i soggetti dellUnione Europea ed immediatamente vincolante. E uno strumento di unificazione giuridica. Con il regolamento si sono risolti molti problemi come ad esempio la presenza dellinteresse legittimo (quella situazione soggettiva di vantaggio riconosciuta dal legislatore come intimamente connessa ad una norma che garantisce in via primaria l'interesse generale, di modo che quest'ultimo prevale ove l'amministrazione utilizzi correttamente il suo potere) nel nostro ordinamento, che creava una disparit di trattamento tra i vari paesi dellUnione Europea. Esso infatti ha permesso lapplicazione di una disciplina uniforme in tutti gli ambiti comunitaria. Direttiva: lo strumento pi utilizzato perch permette di tener conto delle specificit nazionali, una normativa di scopo, indica un obiettivo (ex libert di accesso alle materie ambientali).Sar poi il singolo Stato che dovr adattare al suo interno lobiettivo imposto dalla direttiva, in modo da garantire la creazione di una disciplina armonizzata in tutta la Comunit, (problema affrontato nella parte speciale: la normativa italiana relativa allaccesso ai documenti della PA ad esempio prevede la necessit di un interesse del soggetto agente, cosa diversa dice la normativa comunitaria che d a tutti la possibilit di agire senza dover dimostrare linteresse; attraverso la direttiva lItalia si dovuta adattare a questa normativa). Se uno Stato si oppone allattuazione della direttiva verr sanzionato. Esistono anche direttive autoapplicative che contengono non solo un indicazione di scopo ma anche di strumenti; in questo caso come un regolamento entrano direttamente nel nostro ordinamento perch non necessitano di un recepimento da parte del legislatore. Diritto internazionale: fatto soprattutto di accordi e trattati. Qui la consuetudine molto importante.

Lezione

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Introduzione generale: alla lezione 6 Le Fonti del diritto
Anche in questa lezione continueremo a parlare delle fonti, in particolare di quelle di rango costituzionale e quelle di rango primario.

Obiettivi della lezione


La lezione si articoler nei seguenti ARGOMENTI: Le Fonti costituzionali Le Fonti primarie

Argomenti
Le Fonti costituzionali
1. Leggi di revisione costituzionale: hanno come oggetto la modifica tramite emendamento del testo della costituzione(fino a oggi ne sono state approvate 12). 2. leggi costituzionali: sono richiamate da singole disposizioni della costituzione per integrare determinate materie, oppure quelle che il Parlamento decide di deliberare utilizzando lart 138 della costituzione, oppure quelle che si limitano a derogare una norma costituzionale senza modificarla. Il procedimento di formazione di una legge costituzionale si chiama Procedimento aggravato(art 138); esso prevede una doppia lettura da parte di Camera e Senato, la seconda a distanza non inferiore ai tre mesi. La prima lettura si svolge secondo le regole previste per qualunque procedimento ma con divieto di approvazione in commissione legislativa (art 72.4); La seconda lettura dipende dallapprovazione finale: se fatta a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna camera, il testo approvato viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale a titolo notiziole, senza essere immediatamente promulgato dal Presidente della Repubblica dopodich:

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a) entro 3 mesi 1/5 dei componenti di una camera, 6 consigli regionali, o 500.000 elettori possono richiedere che la legge approvata sia sottoposta a referendum costituzionale, e viene approvata solo se il referendum porta alla maggioranza dei voti. b) Se invece entro 3 mesi non viene richiesto nessun referendum in questo caso la legge di revisione viene anche promulgata e pubblicata. Se invece la seconda lettura si chiude con lapprovazione del progetto a maggioranza dei 2/3 dei componenti di ciascuna camera non consentito richiedere il referendum e la legge viene promulgata e pubblicata.(cap 6 da pag 183) Art 138:Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione. Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non promulgata, se non approvata dalla maggioranza dei voti validi. Non si fa luogo a referendum se la legge stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti.

Le Fonti primarie
A) Legge ordinaria: fonte primaria per eccellenza, che viene approvato dal parlamento con procedimenti previsti dalla costituzione. Il procedimento legislativo una sequenza di atti fra di loro coordinati in vista di un risultato finale. La formazione della legge nel nostro ordinamento un procedimento complesso che si divide in tre fasi: 1. iniziativa legislativa: essa compete al Governo, che lorgano che dispone della maggioranza Parlamentare (art 71 della costituzione:l'iniziativa delle leggi appartiene al Governo, a ciascun membro delle Camere ed agli organi ed enti ai quali sia conferita da legge costituzionale. Il popolo esercita l'iniziativa delle leggi, mediante la proposta, da parte di almeno cinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli. Questa una riserva di legge costituzionale; vedi sotto). In questi casi si parla di disegni di legge. Anche tutti i parlamentare possono presentare un disegno di legge. Si parla anche di iniziativa popolare, perch il popolo stesso raccogliendo 50 mila firme, pu

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presentare un progetto di legge redatto in articoli. Un altro soggetto a cui spetta liniziativa legislativa il Consiglio nazionale economia e lavoro. Il CNEL un organo a rilevanza costituzionale perch quelli costituzionali sono Governo, Parlamento, Presidente della Repubblica e Corte Costituzionale, i quali contribuiscono a individuare la forma del governo, non si dicono quindi organi costituzionali perch sono previsti dalla Costituzione, dal momento che ci sono anche altri organi oltre a questi, che sono previsti dalla costituzione, come lo stesso CNEL che per sono a rilevanza costituzionale. Questa iniziativa spetta anche al Consiglio regionale(art 121 secondo comma; Il Consiglio regionale esercita le potest legislative attribuite alla Regione e le altre funzioni conferitegli dalla Costituzione e dalle leggi. Pu fare proposte di legge alle Camere).(per lo schema vedi Power Paint). 2. approvazione da parte della Camere: il nostro Parlamento lesempio di bicameralismo perfetto perch entrambe le Camere devono approvare la legge. Il disegno di legge non pu essere discusso direttamente dalle Camere, ma dalla commissione parlamentare (organo del parlamento che composta in modo da rispettare la proporzione tra i vari gruppi parlamentari, in modo da essere un piccolo parlamento). Nel Parlamento ci sono infatti vari gruppi parlamentari, ogni parlamentare perci deve dichiarare immediatamente a quale gruppo vuole appartenere, in Parlamento ci sono quindi tante commissioni, divise per materie (esteri, difesa etc). Quindi il progetto di legge si assegna alla commissione competente per materia(a un relatore in particolare). Comunque tutti i disegni di legge devono passare per la commissione bilancio per verificarne la compatibilit finanziaria. Le commissioni lavorano in tre modi a seconda di come si articola il rapporto con lAssemblea(Camera e Senato) che colei che di solito approva il progetto (pag 171-177): referente:la Camera chiede lanalisi della proposta di legge alla commissione competente; concluso lesame con lapprovazione di un testo,la commissione deve passare la proposta allAssemblea, Camera o Senato, la quale deve discutere e approvare i singoli articoli, e infine approvare il testo di legge in definitiva. Questo procedimento chiamato procedimento normale prevede la lettura di entrambe le Camere; la prima Camera (Camera o Senato) dopo aver approvato il testo finale lo invia alla seconda camera la quale dovr ricominciare lo stesso iter (questo passaggio da una camera allaltra si chiama navetta).Ogni eventuale modifica quindi porter le camere a rivedere il progetto approvato in precedenza fino a quando entrambe le camere non avranno approvato lo stesso progetto di legge.

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redigente: In questo caso si parla di procedura speciale ed la Commissione ad approvare gli articoli, mentre il testo lo approver lAssemblea. deliberante: Anche in questo caso si parla i procedura speciale. Escluso quando si tratta di progetti di legge che abbiano una rilevanza di carattere generale (art 92 regolamento Camera, art 35 regolamento Senato), la proposta di legge viene approvata direttamente dalla Commissione, a meno che il Governo, un decimo dei componenti della Camera o un quinto dei membri della commissione stessa non chiedano il ritorno alla procedura normale. Il limite da ricercare allarticolo 72.4 La procedura normale di esame e di approvazione diretta da parte della Camera sempre adottata per i disegni di legge in materia costituzionale (art 138) ed elettorale e per quelli di delegazione legislativa(art 76), di autorizzazione a ratificare trattati internazionali(art 80), di approvazione di bilanci e consuntivi(art 81).Questa una riserva di Assemblea. 3 promulgazione: la legge viene promulgata da parte del Presidente della Repubblica, che deve verificare prima di tutto che il procedimento si sia svolto rispettando le regole, oppure se vede che qualcosa non va, pu con messaggio motivato rinviare la legge alle Camere, obbligandole o a modificarla oppure se le camere simputano e decidono di approvare la legge senza nessuna modifica, dovr accettare e promulgare la legge. (cap 6 pag 171-182) A) Decreti legge:Atti normativi del governo, dotati di forza primaria. Il Parlamento interviene successivamente allemanazione del decreto. Il decreto legge (art 77 della Costituzione:1 Il Governo non pu, senza delegazione delle Camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria. 2 Quando, in casi straordinari di necessit e d'urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilit, provvedimenti provvisori con forza di legge, deve il giorno stesso presentarli per la conversione alle Camere che, anche se sciolte, sono appositamente convocate e si riuniscono entro cinque giorni. 3 I decreti perdono efficacia sin dall'inizio, se non sono convertiti in legge entro sessanta giorni dalla loro pubblicazione. 4 Le Camere possono tuttavia regolare con legge i rapporti giuridici sorti sulla base dei decreti non convertiti.) un provvedimento provvisorio, che deve contenere non norme generali e astratte ma concrete e immediatamente applicabili. Viene emanato in casi straordinari di necessit e urgenza,situazioni in cui bisogna essere celeri e non si pu aspettare il Parlamento. In questi casi il governo potr emanare il decreto che dovr essere mandato entro cinque giorni al Parlamento, il quale pu:

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approvare il decreto (legge di conversione); modificare il decreto; valutare la possibilit di non convertire il decreto ma di regolare con legge i rapporti sorti in quei giorni (legge ordinaria). Se il decreto non viene convertito dal Parlamento nei 60 giorni decade, ed come se non fosse mai esistito, e quindi tutti i rapporti sorti in quel periodo si estinguono. Spesso venivano reiterati(ripresentati) in continuazione decreti legge non convertiti , fino a quando con la sentenza della Corte costituzionale 360/1996 essa ha impedito la possibilit di presentare tutti questi decreti legge, dal momento che la loro funzione primaria quella di poter essere utilizzati solo in casi di urgenza.(cap 8 pag 252-255) B) Decreto legislativo: il Parlamento con legge delega d la possibilit al governo di fare un decreto(atto con forza legge) su una determinata materia. Quindi il Parlamento ritiene che ci siano materie in cui il governo ha una competenza maggiore. Vengono fissati tempi, criteri e principi, dal Parlamento, il quale informa il governo su quali sono i confini entro cui deve operare (Art 76: L'esercizio della funzione legislativa non pu essere delegato al Governo se non con determinazione di princip e criteri direttivi e soltanto per tempo limitato e per oggetti definiti). Dopodich il governo adotta il decreto legislativo che entrer in vigore immediatamente. Quindi con il decreto legislativo il Parlamento interviene prima. Negli ultimi tempi si sviluppata anche la prassi di utilizzare decreti autocorrettivi cio modificativi o integrativi dei decreti gi adottati. Se il Governo nellemanare il decreto legislativo,non rispetta i principi previsti dalla legge delega, sar la Corte Costituzionale a verificarne lincostituzionalit. In questo caso essa metter a confronto la legge delega e il decreto, quindi la legge delega funge da norma interposta.(cap 8 pag 247-251). La norma interposta una norma che si interpone tra una di rango costituzionale ed una di rango ordinario che d attuazione alla stessa norma interposta. Alla legge la Costituzione affida importanti materie mediante riserva di legge; in questi casi viene data alla sola legge la disciplina di determinate materie, sottraendola alla disponibilit di atti fonte a essa subordinati, tra cui i regolamenti. Le riserve di legge sono stabilite allo scopo di garantire il principio democratico.

Lezione

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Introduzione generale: alla lezione 7 La composizione del Parlamento
In questa lezione concluderemo il discorso sul Parlamento, e inizieremo invece a parlare del Parlamento, delle sue funzioni e della sua composizione.

Obiettivi della lezione


La lezione si articoler nei seguenti ARGOMENTI: Le fonti del diritto Il Parlamento

Argomenti
Le fonti del diritto
Regolamenti: Quando parliamo di regolamenti dobbiamo distinguerli in tre categorie e ogni categoria fa parte di una fonte; regolamenti parlamentari sono di fonte primarie e vanno ordinate con il criterio della competenza, i regolamenti del Governo quindi dellesecutivo sono fonti secondarie e vanno ordinate con il criterio gerarchico; i regolamenti comunitari possono essere per alcuni fonti atto perch sia direttive che regolamenti sono atti normativi veri e propri dellordinamento comunitario, per altri sono fonti fatto perch sono esterne al nostro ordinamento. Qui si applica il criterio della competenza perch la normativa italiana in contrasto con quella comunitaria non viene abrogata ma disapplicata. (per i regolamenti comunitari cap 4 77-93; per i regolamenti parlamentari cap 6 pag 149153;) Per quanto riguarda i regolamenti dellesecutivo la normativa di riferimento lart 17 della legge del 1988; come abbiamo detto essendo fonti secondarie sono subordinati alle fonti costituzionali e primarie. Questi regolamenti si dividono in:

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Regolamenti di esecuzione: per lapplicazione di leggi, decreti legislativi, e regolamenti comunitari; Regolamenti di attuazione e integrazione: per attuare e integrare leggi e decreti legislativi recanti norme di principio, escluse quelle riservate alla competenza regionale;(art 17 lettera B) Regolamenti indipendenti: per disciplinare materie sulle quali manchi una normativa di rango legislativo, purch non si tratti di una materia riservata alla legge; Regolamenti di organizzazione: per disciplinare organizzazione e funzionamento delle amministrazioni pubbliche sulla base della legge; questi regolamenti si scontrano con lart 97 della costituzione: I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l'imparzialit dell'amministrazione. Nell'ordinamento degli uffici sono determinate le sfere di competenza, le attribuzioni e le responsabilit proprie dei funzionari. Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge. C perci una riserva di legge. Quindi questi regolamenti sono una sorta di residuo storico, hanno la stessa funzione dei regolamenti di attuazione e integrazione. Regolamenti di delegificazione: Si sottraggono alcune materie, a parte quelle dove c riserva di legge, alla disciplina legislativa per trasferirle a quella regolamentare. In poche parole questi regolamenti in virt di unautorizzazione legislativa possono abrogare norme di leggi vigenti. Questo regolamento cerca di far fronte a due problemi crescenti dellItalia: a) inflazione normativa, troppe leggi frutto della centralit del Parlamento, b) inquinamento legislativo. Il regolamento viene controllato dalla magistratura.(cap 8 pag 256-259) Le Antinomie tra le fonti vengono individuate tramite tre criteri, gerarchico, cronologico della competenza.

Il Parlamento
Il parlamento il corpo legislativo dello stato, ossia un organo complesso, costituito da Camera e Senato, la cui funzione principale, quella di approvare le leggi. La costituzione italiana prevede il bicameralismo perfetto, infatti entrambe le Camere sono elette a suffragio universale e diretto, con durata di 5 anni e con gli stessi poteri, (art 55.1 della cost: Il Parlamento si compone della

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Camera dei deputati e del Senato della Repubblica; art 70 della cost: La funzione legislativa esercitata collettivamente dalle due Camere. La cosiddetta navetta, una legge cio deve essere approvata prima dal Senato poi dalla Camera o viceversa. (cap 6 da pag 147-153) Il Parlamento un organo: A) costituzionale: perch rientra nellorganizzazione costituzionale dello Stato, e con la sua funzione legislativa deve garantire il principio di sovranit popolare (in Italia sancito dall'art. 1, secondo comma, della Costituzione: "La sovranit appartiene al popolo"). B)complesso: composto cio da due organi di pari grado, Camera e Senato; C) collegiale: sia il Parlamento nel suo complesso che i singoli membri agiscono in maniera collegiale; D) rappresentativo: rappresenta la volont politica del corpo elettorale. Ci sono condizioni che impediscono il legittimo conferimento dellufficio di membro del Parlamento: 1.Ineleggibilit: Persone che ricoprono determinati uffici e cariche che si potrebbero trovare nella possibilit di condizionare gli elettori, sono ineleggibili (prefetti,ammiragli, componenti delle forze dellordine, se per ci si colloca in aspettativa possibile essere eletto); 2.incompatibilit: bisogna fare una scelta, le due cariche sono incompatibili, per esempio stare nello stesso momento sia alla Camera che al Senato, bisogna scegliere. Esiste un istituto che si chiama verifica dei poteri, vale a dire che solo le Camere possono verificare la legittimit dei propri componenti a ricoprire il ruolo di parlamentare, cio che non ci siano casi di ineleggibilit e incompatibilit. Ogni volta che ci sono le elezioni, c un giudizio di delibazione (fatto internamente dalle camere, mentre in Inghilterra questo ruolo spetta al giudice ordinario) che ha una natura amministrativa, cio si va a verificare se si raggiunto il quorum di voti, o casi di ineleggibilit e incompatibilit, se ci sono problemi su uno di questi aspetti, che potrebbero inficiare lelezione, allora si apre un giudizio di delibazione, se si verifica che i problemi sono consistenti si apre allora un giudizio di contestazione, che ha una natura giurisdizionale, anche questo giudizio lo fanno le Camere. Lo status del Parlamentare (la sua posizione allinterno del Parlamento) disciplinato dall art 68 della Costituzione: I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni.

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Senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento pu essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, n pu essere arrestato o altrimenti privato della libert personale, o mantenuto in detenzione, salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ovvero se sia colto nell'atto di commettere un delitto per il quale previsto l'arresto obbligatorio in flagranza. Analoga autorizzazione richiesta per sottoporre i membri del Parlamento ad intercettazioni, in qualsiasi forma, di conversazioni o comunicazioni e a sequestro di corrispondenza. Quindi le sue prerogative sono: Insindacabilit: i parlamentari : non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni, art 68.1; Immunit: non si pu arrestare un parlamentare senza la preventiva autorizzazione della Camera a cui appartiene. Pu essere indagato in solo due casi: a) quando una sentenza di condanna diventata irrevocabile; b) quando commette un reato per cui previsto larresto obbligatorio in flagranza;art 68.2 indennit: mira a garantire lindipendenza economica del parlamentare. Ancora: art 67 della cost Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.In poche parole il parlamentare eletto dovrebbe essere indipendente sia da partito che dal proprio corpo elettorale. (p 160-164). Sono elementi costitutivi del Parlamento: 1 Gruppi parlamentari: ogni parlamentare eletto deve dichiarare a quale gruppo vuole aderire, altrimenti entrer a far parte del gruppo misto. I gruppi sono la proiezione dei partiti nelle Camere, ci saranno tanti gruppi nelle Camere quanti sono i partiti. E allinterno del gruppo che vengono definite le linee di condotta da tenere nel corso delle discussioni in Parlamento; designa i propri rappresentanti nelle commissioni; inoltre attraverso il suo Presidente, svolge un ruolo importante nella definizione del programma e del calendario dei lavori della Camera. (pag cap 6 154156). 2 Commissioni: Abbiamo le commissioni permanenti disciplinate dallart. 72 della Costituzione, che hanno la stessa durata delle Camere e intervengono necessariamente sia nella funzione legislativa sia in quella di indirizzo e controllo; e le commissioni temporanee(esempio tipico sono le Commissioni dinchiesta che ha gli stessi poteri dellAGO autorit giudiziaria ordinaria di competenza della magistratura, che

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possono convocare le persone, requisire i documenti) queste commissioni hanno compiti specifici e durano in carica solo per il tempo necessario a tale adempimento. Inoltre vengono costituite commissioni bicamerali e monocamerali.(157-158). 3 Giunte: formate da parlamentari con compiti specifici, giunta per il regolamento: incaricati di promuovere aggiornamenti e modifiche dei regolamenti parlamentari; giunta per le elezioni:esaminano in primo grado le controversie in materia elettorale; giunta per lautorizzazione a procedere: quando arriva una richiesta della procedura sulla possibilit di procedere nei confronti dei parlamentari, questa giunta a decidere.(156-157)

Lezione

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Introduzione generale: alla lezione 8 Il rapporto tra lo Stato e le Autonomie territoriali
Questa lezione e la successiva saranno dedicate ai rapporti tra lo Stato Italiano e le autonomie territoriali, con un accenno alla riforma del titolo V.

Obiettivi della lezione


La lezione si articoler nei seguenti ARGOMENTI: Il rapporto tra lo Stato e le Autonomie territoriali

Argomenti
Il rapporto tra lo Stato e le Autonomie territoriali
Regioni, Province e Comuni sono degli enti che partecipano allesercizio dei poteri dello Stato (esecutivo, legislativo e giudiziario), per non tutti questi poteri possono essere esercitati a livello centrale dallo Stato. Negli ultimi decenni si assiste a un fenomeno di progressivo ampliamento delle funzioni delle autonomie a cui fa da contrapposto una progressiva diminuzione delle funzioni dei poteri della Stato centrale. Quali sono le ragioni che hanno portato a questa diminuzione di poteri dello Stato? I problemi locali sono percepiti in maniera pi chiara dalle autorit locali; Ragioni economico/finanziaria: Lo Stato non pu reggere il peso economico finanziario dellesercizio delle funzioni dellintero territorio,(ex servizio pubblico, trasporti se lo stato dovesse garantire un servizio di trasporti a tutte le citt fallirebbe immediatamente), assegnare le funzioni agli enti significa rendere queste autonomie libere e responsabili di quella funzione, e privare cos lo Stato di una funzione che difficilmente potrebbe gestire anche dal punto di vista economico. Ragioni politiche: il federalismo nasce come volont di una parte del paese di sganciarsi dai problemi causati da unaltra parte. Vediamo ora la differenza tra autonomia e decentramento:

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A) autonomia: un ente titolare di quella funzione in maniera libera e indipendente. B) decentramento: la funzione spetta a un soggetto che a sua volta attribuisce questa funzione a qualcun altro che quindi non titolare di questa funzione. C) federalismo: invece una forma di Stato che si fonda sullesistenza di una forte autonomia dei livelli di governo di grado pi piccolo. Enti territoriali diversi dallo Stato sono titolari delle funzioni tipiche dello Stato, potere legislativo, esecutivo e giudiziario (vedi America). Prendiamo lart 5 della costituzione che dice: La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il pi ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.In una prima fase, quindi negli anni 50-60, la parte pi attuata era la seconda parte; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il pi ampio decentramento amministrativo, per cui si pu affermare che la forma di Stato era sicuramente centralista dal momento che il principio del decentramento prevaleva su quello dellautonomia e le funzioni erano svolte a livello centrale e non periferico. A partire dagli anni 70 aumentano alcune funzioni, soprattutto esecutive,delle regioni, quindi si passa da uno stato centralista a uno regionale, perci funzioni divise tra stato e regioni ma in maniera diseguale, perch lo Stato continuava ad avere pi funzioni. A partire invece dagli anni 90 c una tendenza al federalismo perch aumentata lautonomia delle regioni e degli altri enti locali, provincia e comuni. Questo federalismo dipende dalla quantit e qualit di funzioni che nellambito di un determinato potere le autonomie possono esercitare, quindi quante e quali funzioni possono esercitare. Le funzioni sono amministrative, legislative e giudiziarie, anche se a parte il Tar, la magistratura unautorit centrale. Questa non autonomia della magistratura non pregiudica il federalismo, perch se le regioni possono fare le leggi e applicarle grazie alla funzione amministrativa, si pu dire che esse hanno una grande autonomia e parlare perci di federalismo. Oltre al potere legislativo e amministrativo un altro indice che ci permette di parlare di federalismo quello statutario. Nei paesi federali come gli USA ogni paese ha un suo potere statutario, tanto che si parla di potere costituente; in Italia negli anni 70 quando si afferm il regionalismo, si approvarono gli statuti, cio non una vera e propria costituzione ma una carta dei propri principi fondamentali, esso comprende una serie di norme che regolano lorganizzazione e il funzionamento della regione.

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Un ultimo indice lautonomia finanziaria, quindi autonomia di prelievo e di spesa fiscale. Perci il livello di federalismo di un paese dato da questi diversi indici che sono lesercizio delle funzioni amministrative, giudiziarie,finanziarie, legislative e statutarie. Pi autonomia c e pi il federalismo diffuso. Autonomia giudiziaria: non c ancora perch lunico organo esistente il TAR, ma la magistratura ancora un potere centrale. Autonomia statutaria: c ma differenziata,per alcuni pi ampia e per altri ridotta, ci sono infatti regioni a statuto speciale che possono introdurre nellambito dei propri statuti delle forme particolari pi ampie in determinate materie, rispetto alle altre regioni. Queste regioni sono Sicilia, Sardegna, Valle dAosta, Trentino, Friuli; esse per la loro storia che le ha portate ad avere differenze linguistiche, politiche e sociali, possono esercitare le loro funzioni in maniera pi autonoma rispetto alle altre, nel disegno della costituzione. Tuttavia anche se da un punto di vista sostanziale queste regioni hanno maggiore autonomia rispetto a quelle a statuto ordinario, da un punto di vista formale questa autonomia negli ultimi anni stata ridotta, a causa della modifica della Costituzione che prevede che gli statuti delle regioni a statuto speciali devono essere approvati con legge costituzionale, mentre gli statuti delle regioni sono approvati con legge regionale. Ci un paradosso perch in questo modo si data maggiore autonomia alle regioni a statuto ordinario. (cap 11 pag 329 in poi)

Lezione

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Introduzione generale: alla lezione 9 Il rapporto tra lo Stato e le Autonomie territoriali

Obiettivi della lezione


La lezione si articoler nei seguenti ARGOMENTI: Il rapporto tra lo Stato e le Autonomie territoriali

Argomenti
Il rapporto tra lo Stato e le Autonomie territoriali
Oltre allindice giudiziario e statutario ce ne sono altri tre, legislativo, amministrativo e finanziario. Autonomia normativa: meglio di legislativa, (norma la singola regola, la legge una fonte da cui si producono norme), significa dire che lautonomia di tutti gli organi periferici(quindi anche provincia e comune) di emanare regole. Le regole emanate da provincia e comuni vengono chiamati regolamenti, e per quanto riguarda loro si parla di sola autonomia normativa, mentre per quanto riguarda le regioni anche autonomia legislativa. Le regioni producono norme tramite leggi e regolamenti, i comuni e le province non possono produrre fonti primarie (leggi) ma solo regole di fonte secondarie (regolamenti). Lart 117 della costituzione disciplina le materie regionali: La potest legislativa esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonch dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali. Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie: a) politica estera e rapporti internazionali dello Stato; rapporti dello Stato con l'Unione europea; diritto di asilo e condizione giuridica dei cittadini di Stati non appartenenti all'Unione europea; b) immigrazione; c) rapporti tra la Repubblica e le confessioni religiose; d) difesa e Forze armate; sicurezza dello Stato; armi, munizioni ed esplosivi;

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e) moneta, tutela del risparmio e mercati finanziari; tutela della concorrenza; sistema valutario; sistema tributario e contabile dello Stato; perequazione delle risorse finanziarie; f) organi dello Stato e relative leggi elettorali; referendum statali; elezione del Parlamento europeo; g) ordinamento e organizzazione amministrativa dello Stato e degli enti pubblici nazionali; h) ordine pubblico e sicurezza, ad esclusione della polizia amministrativa locale; i) cittadinanza, stato civile e anagrafi; l) giurisdizione e norme processuali; ordinamento civile e penale; giustizia amministrativa; m) determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale; n) norme generali sull'istruzione; o) previdenza sociale; p) legislazione elettorale, organi di governo e funzioni fondamentali di Comuni, Province e Citt metropolitane; q) dogane, protezione dei confini nazionali e profilassi internazionale; r) pesi, misure e determinazione del tempo; coordinamento informativo statistico e informatico dei dati dell'amministrazione statale, regionale e locale; opere dell'ingegno; s) tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali. Sono materie di legislazione concorrente quelle relative a: rapporti internazionali e con l'Unione europea delle Regioni; commercio con l'estero; tutela e sicurezza del lavoro; istruzione, salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale; professioni; ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all'innovazione per i settori produttivi; tutela della salute; alimentazione; ordinamento sportivo; protezione civile; governo del territorio; porti e aeroporti civili; grandi reti di trasporto e di navigazione; ordinamento della comunicazione; produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia; previdenza complementare e integrativa; armonizzazione dei bilanci pubblici e coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attivit culturali; casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale; enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale. Nelle materie di legislazione concorrente spetta alle Regioni la potest legislativa, salvo che per la determinazione dei principi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato.

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Spetta alle Regioni la potest legislativa in riferimento ad ogni materia non espressamente riservata alla legislazione dello Stato. Le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, nelle materie di loro competenza, partecipano alle decisioni dirette alla formazione degli atti normativi comunitari e provvedono all'attuazione e all'esecuzione degli accordi internazionali e degli atti dell'Unione europea, nel rispetto delle norme di procedura stabilite da legge dello Stato, che disciplina le modalit di esercizio del potere sostitutivo in caso di inadempienza. La potest regolamentare spetta allo Stato nelle materie di legislazione esclusiva, salva delega alle Regioni. La potest regolamentare spetta alle Regioni in ogni altra materia. I Comuni, le Province e le Citt metropolitane hanno potest regolamentare in ordine alla disciplina dell'organizzazione e dello svolgimento delle funzioni loro attribuite. Le leggi regionali rimuovono ogni ostacolo che impedisce la piena parit degli uomini e delle donne nella vita sociale, culturale ed economica e promuovono la parit di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive. La legge regionale ratifica le intese della Regione con altre Regioni per il migliore esercizio delle proprie funzioni, anche con individuazione di organi comuni. Nelle materie di sua competenza la Regione pu concludere accordi con Stati e intese con enti territoriali interni ad altro Stato, nei casi e con le forme disciplinati da leggi dello Stato. La potest legislativa esercitata da Stato e regioni nel rispetto delle norme interne, degli obblighi comunitari e internazionali, questo dice il primo comma. Dal secondo comma in poi si stabilisco le materie in cui ciascuno dei due enti titolari della potest legislativa competente a legiferare. Principio di sussidiariet: esso si applica quando si vuole ampliare lautonomia degli enti territoriali, e lo fa stabilendo a livello orizzontale nel rapporto tra i diversi enti territoriali, il soggetto competente che sar quello pi piccolo, e quello pi grande interviene solo se quello pi piccolo non in grado di agire. Lattivit soprattutto quella amministrativa, ma una sentenza della Corte Costituzionale ha stabilito che la sussidiariet pu essere applicata anche alla funzione legislativa. Applicando questo principio la Regione competente della funzione legislativa e non comuni e province perch non hanno la potest legislativa. Questo principio si applica allart 117 modificato nel 2001 con la riforma della seconda parte della Costituzione in particolare del titolo V, essa stata una riforma discussa e

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contrassegnata dalla volont di ampliare lautonomia degli enti territoriali e periferici. Questa riforma ha interessato soprattutto la funzione legislativa e amministrativa, e per quanto riguarda la funzione legislativa stata fatta con un rovesciamento del tradizionale riparto delle competenze. Fino al 2001 lorgano per eccellenza che aveva una potest legislativa pi ampia era lo Stato mentre alcune singole materie erano della Regione; nel 2001 si ha appunto questo rovesciamento del riparto delle competenze, con un rafforzamento della potest legislativa delle Regioni attraverso un aumento delle materie in cui le Regioni erano competenti (art 117 comma 2, viene fatto un elenco delle materie di competenza del solo Stato; nel comma 3 si elencano invece le materie di competenza concorrente; nel comma 4 si afferma che le Regioni sono competenti nelle materie che non sono n di competenza esclusiva dello Stato, n di competenza concorrente). Le materie concorrenti sono quelle condivise tra Stato e Regioni, lo Stato fa le leggi di principio mentre le Regioni fanno le norme di dettaglio, cio la normativa che si applica a ogni singola Regione. La potest legislativa quindi spetta sia a Stato e Regioni, e le materie che sono soggette a questa potest fanno riferimento allart 117 della Costituzione.(vedere bene articolo 117 in particolare comma 1-2-5-6).La potest regolamentare delle Regioni si ha in tutte le materie che non sono riservate allo Stato, mentre i Comuni, le Province e le Citt metropolitane hanno potest regolamentare in ordine alla disciplina dell'organizzazione e dello svolgimento delle funzioni loro attribuite. (cap 11)

Lezione

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Introduzione generale: alla lezione 10 Il Parlamento
In questa lezione concluderemo il nostro discorso sul Parlamento e inizieremo a parlare del Governo e delle sue caratteristiche.

10

Obiettivi della lezione


La lezione si articoler nei seguenti ARGOMENTI: Il Parlamento Il Governo

Argomenti
Il Parlamento
Si parte dallassunto che i parlamentari non possono essere sindacati, esempio della sentenza n 219 del 2003:nel giudizio per conflitto di attribuzio tra poteri dello Stato sorto a seguito della delibera del 27 gennaio 2000 del Senato della Repubblica relativa alla insindacabilit delle opinioni espresse dal sen. Roberto Centaro nei confronti del dott. Giancarlo Caselli, promosso con ricorso del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma Ufficio 16, notificato il 20 novembre 2000, depositato in Cancelleria il 6 dicembre successivo ed iscritto al n. 58 del registro conflitti 2000. Visto l'atto di costituzione del Senato della Repubblica; udito nell'udienza pubblica del 25 febbraio 2003 il Giudice relatore Giovanni Maria Flick. Ritenuto in fatto 1. Con ricorso del 2 giugno 2000, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma ha sollevato conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato nei confronti del Senato della Repubblica, in relazione alla deliberazione assunta dalla Assemblea nella seduta del 27 gennaio 2000, con la quale - approvando la proposta formulata dalla Giunta delle elezioni e delle immunit parlamentari (Doc. IV-quater, n. 50) stato affermato che i fatti per i quali pende procedimento penale a carico del senatore Roberto

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Centaro, concernono opinioni espresse dal medesimo parlamentare nellesercizio delle sue funzioni. Il ricorrente premette che a seguito della querela proposta il 17 luglio 1998 dal dott. Giancarlo Caselli era stato richiesto il rinvio a giudizio del senatore Centaro per il reato di diffamazione aggravata a mezzo stampa, in relazione alle dichiarazioni rese da questultimo nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Roma il precedente 9 luglio, unitamente agli onorevoli Filippo Mancuso, Tiziana Maiolo e Gianfranco Miccich; dichiarazioni che, successivamente diffuse da varie agenzie giornalistiche, avevano tratto origine dal rifiuto dei parlamentari del gruppo di Forza Italia di partecipare ad un convegno sul riciclaggio, organizzato a Palermo per i giorni immediatamente successivi dalla Commissione parlamentare antimafia, della quale il senatore Centaro era componente. Illustrando alla stampa le ragioni di tale rifiuto, esso aveva stigmatizzato lintollerabile metodo di indagine con cui la Procura siciliana e di Milano operano nei confronti di Silvio Berlusconi, con una strategia di delegittimazione e di epurazione politica attraverso lo strumento giudiziario...e le indagini di Palermo proprio sul riciclaggio che si fondano su dichiarazioni de relato dimostrano un settarismo di stampo ideologico (Adnkronos); cos offendendo, secondo laccusa, la reputazione del dott. Giancarlo Caselli, titolare, allepoca, della Procura della Repubblica di Palermo. Il ricorrente sottolinea in particolare come la Giunta delle elezioni e delle immunit parlamentari avesse motivato la proposta di insindacabilit rilevando che il convegno in questione era stato promosso proprio dalla Commissione parlamentare antimafia e costituiva, pertanto, una attivit inerente i compiti propri di tale organo; con la conseguenza che la partecipazione ad esso concretava innegabilmente unattivit parlamentare, e, reciprocamente, la non partecipazione dellintero gruppo (di Forza Italia) esprimeva a sua volta un comportamento rilevante sul piano parlamentare. Tanto pi che aveva pure sottolineato la Giunta il senatore Centaro, in qualit di responsabile del gruppo di Forza Italia in seno alla medesima Commissione parlamentare, aveva precedentemente inviato al Presidente di questultima una lettera, in cui aveva spiegato le ragioni per le quali il gruppo aveva deciso di non partecipare al convegno. Pertanto, concludeva la Giunta, il comunicare questa decisione al Presidente della Commissione, da parte del responsabile del gruppo che la aveva adottata, integrava un atto di conseguente rilievo istituzionale, compiuto dal soggetto qualificato a realizzarlo; con la conseguenza che la

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diffusione di tali ragioni attraverso la conferenza stampa immediatamente successiva, a sua volta, integrava quella divulgazione della attivit parlamentare che, pur non potendo costituire funzione parlamentare in senso tecnico, a questa legata dal nesso funzionale richiesto dalla giurisprudenza di questa Corte, per ritenere siffatta condotta attratta nellalveo della garanzia sancita dallart. 68, primo comma, della Costituzione. Tali conclusioni sono state per contestate dal ricorrente. Esso - facendo leva sulla giurisprudenza, tanto costituzionale che di legittimit - ritiene, contrariamente allassunto della Giunta, che la missiva inviata dal senatore Centaro al Presidente della Commissione Antimafia per comunicare la decisione di Forza Italia di non prendere parte al Convegno di Palermo, non possa ritenersi atto tipico di funzione parlamentare, n presupposto o consequenziale ad un atto tipico. Si tratterebbe, infatti, di un atto non previsto dai regolamenti parlamentari, che fuoriesce dal campo applicativo del diritto parlamentare per assumere una connotazione ed un contenuto squisitamente politici, al punto che la stessa Giunta lo aveva definito come atto di rilievo istituzionale, e non come atto funzionale. Conseguentemente deduce il ricorrente la riproduzione, in sede di conferenza stampa, del contenuto di tale comunicazione, da parte del senatore Centaro, non costituirebbe divulgazione di opinione espressa in sede parlamentare:con lovvio corollario di non godere, quindi, della relativa immunit, difettando il presupposto delloriginario esercizio di funzioni parlamentari. Da ci la proposizione del conflitto in relazione alla deliberazione di insindacabilit, adottata dalla Assemblea del Senato; con la conseguente richiesta di dichiarare la non spettanza del corrispondente potere esercitato da quel ramo del Parlamento, e di annullare latto di cui si assume la illegittima adozione. 2. Il conflitto stato dichiarato ammissibile da questa Corte con ordinanza n. 493 del 2000, ritualmente notificata al Senato della Repubblica, unitamente allatto introduttivo del ricorso, e successivamente depositata, nei termini, con la prova delle avvenute notificazioni, nella cancelleria di questa Corte. 3. Nel giudizio si costituito il Senato della Repubblica con atto di costituzione, peraltro, depositato fuori termine e deduzioni concludendo per la reiezione del ricorso proposto. 4. Nella trattazione del conflitto, questa Corte rilevava che, nellatto introduttivo, lautorit giudiziaria aveva espressamente fatto riferimento ad una lettera, con la quale il senatore Centaro aveva comunicato al

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Presidente della Commissione parlamentare antimafia la decisione del gruppo di Forza Italia di non partecipare al convegno di Palermo; lettera, la cui controversa natura di atto di esercizio di funzioni parlamentari aveva appunto costituito la premessa giuridica posta a base del conflitto. Daltra parte, di tale documento vera traccia univoca anche nella relazione che aveva accompagnato il parere espresso dalla Giunta, posto che ad esso lorgano parlamentare aveva fatto espresso riferimento, segnalandone lavvenuta acquisizione per iniziativa dello stesso parlamentare; questultimo come puntualizza la relazione aveva, dopo la sua audizione, trasmesso alla Giunta la missiva inviata al senatore Del Turco, unitamente ad altri documenti, quali alcune interrogazioni da lui presentate sul tema dei rapporti del mondo politico con loperato di alcuni uffici giudiziari. Stante, quindi, levidente opportunit di acquisire agli atti del presente giudizio copia della lettera in questione, la Corte, con ordinanza istruttoria del 24 aprile 2002, invitava il Senato della Repubblica a trasmettere lanzidetta documentazione. 5. A seguito della notificazione della richiamata ordinanza istruttoria, il Presidente della Giunta delle elezioni e delle immunit parlamentari del Senato, con nota pervenuta l11 maggio 2002, trasmetteva copia della lettera - inviata l8 luglio 1998 (come da protocollo di ricezione in pari data) dal senatore Centaro al Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari segnalando che detto documento risultava agli atti della medesima Giunta, in quanto trasmesso dallo stesso senatore Centaro con lettera del 13 ottobre 1999. Considerato in diritto 1. Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma solleva conflitto di attribuzioni fra poteri dello Stato, in relazione alla deliberazione adottata dal Senato della Repubblica nella seduta del 27 gennaio 2000: deliberazione con la quale lAssemblea ha approvato la proposta della Giunta delle elezioni e delle immunit parlamentari (doc. IV-quater, n. 50), di dichiarare che il fatto per il quale pende procedimento penale nei confronti del senatore Roberto Centaro davanti al medesimo Giudice, concerne opinioni espresse da un membro del Parlamento nellesercizio delle sue funzioni e ricade, pertanto, nellipotesi di cui allart. 68, primo comma, della Costituzione. Il Giudice ricorrente ha premesso, in fatto, che nei confronti del sen. Centaro era stata formulata richiesta di rinvio a giudizio quale imputato del delitto di diffamazione

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aggravata a mezzo della stampa, per avere - nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Roma il 9 luglio 1998, a seguito della mancata partecipazione del gruppo di Forza Italia al convegno sul riciclaggio, organizzato a Palermo dalla Commissione parlamentare antimafia - rilasciato dichiarazioni, poi diffuse da varie agenzie di stampa, nelle quali si censurava lintollerabile metodo di indagine con cui la Procura siciliana e di Milano operano nei confronti di Silvio Berlusconi con una strategia di delegittimazione e di epurazione politica attraverso lo strumento giudiziario...e le indagini di Palermo proprio sul riciclaggio che si fondano su dichiarazioni de relato dimostrano un settarismo di stampo ideologico; dichiarazioni puntualizzava laccusa con le quali il parlamentare offendeva la reputazione del dott. Giancarlo Caselli, allepoca Procuratore della Repubblica di Palermo.Nel merito, la Giunta delle elezioni e delle immunit parlamentari secondo quanto dedotto dal Giudice ricorrente - aveva motivato la proposta di insindacabilit delle opinioni espresse dal senatore Centaro, rilevando che il convegno di Palermo era stato indetto dalla Commissione parlamentare antimafia e, quindi, costituiva una attivit inerente i compiti della Commissione stessa; che il senatore Centaro aveva inviato al Presidente della Commissione una lettera, con la quale spiegava le motivazioni della decisione di non prendere parte al convegno, in qualit di responsabile del gruppo di Forza Italia in seno alla stessa Commissione; che tale comunicazione era, dunque, un atto di rilievo istituzionale compiuto dal soggetto qualificato a realizzarlo; che la comunicazione alla stampa di tale decisione integrava un momento divulgativo, legato da nesso funzionale ad attivit parlamentare; che, infine, le dichiarazioni rese dal senatore Centaro, pur se connotate da asprezza di toni e perentoriet di conclusioni, non travalicavano i limiti ricostruiti dallelaborazione giurisprudenziale per il concetto di opinione. Invece, ad avviso del Giudice ricorrente, la lettera in questione non assumerebbe le caratteristiche di atto tipico di funzione parlamentare, n presupposto o conseguenziale ad un atto tipico. A parere del ricorrente, infatti, si tratterebbe di un atto non previsto dai regolamenti parlamentari, che fuoriesce dal campo applicativo del diritto parlamentare per assumere una connotazione ed un contenuto squisitamente politico; tant che la stessa Giunta lo ha definito atto di rilievo istituzionale, e non atto funzionale. Lavere, quindi, il senatore Centaro esternato agli organi di stampa il contenuto di quella lettera non rappresenterebbe, secondo il Giudice ricorrente, divulgazione di opinione espressa in

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sede parlamentare, e non godrebbe, pertanto, della relativa immunit: con lovvia conseguenza di rendere illegittima la contraria deliberazione adottata dal Senato. 2. I rilievi svolti dal ricorrente non possono essere condivisi. In primo luogo, lattivit svolta in seno ad organi parlamentari, quali certamente sono le Commissioni parlamentari di inchiesta, ha lidentica natura di quella svolta nelle altre articolazioni in cui i membri della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica sono chiamati a svolgere le proprie attribuzioni: la definizione di attivit parlamentare soprattutto agli effetti della garanzia della insindacabilit delle opinioni espresse e dei voti dati, a norma dellart. 68 della Costituzione non pu, infatti, ammettere arbitrarie limitazioni a seconda della struttura allinterno della quale le funzioni anzidette vengono ad essere in concreto esercitate. Daltra parte e proprio con riferimento ad un conflitto promosso dalla autorit giudiziaria, a seguito della mancata trasmissione di atti da parte della Commissione parlamentare antimafia questa Corte non ha mancato di sottolineare che compito delle Commissioni parlamentari di inchiesta raccogliere notizie e dati necessari per lesercizio delle funzioni delle Camere; esse hanno semplicemente lo scopo di mettere a disposizione delle Assemblee tutti gli elementi utili affinch queste possano, con piena cognizione delle situazioni di fatto, deliberare la propria linea di condotta, sia promuovendo misure legislative, sia invitando il Governo ad adottare, per quanto di sua competenza, i provvedimenti del caso. Lattivit di inchiesta rientra, insomma, nella pi lata nozione della funzione ispettiva delle Camere (v. sentenza n. 231 del 1975). In secondo luogo, rileva non gi la configurazione nominalistica degli atti che il singolo parlamentare compia quale componente di una determinata Commissione, ma la riconducibilit di essi allo svolgimento dei relativi lavori: cos da esprimere lesercizio in concreto delle attribuzioni inerenti la qualit rivestita nellambito di quellorgano. In tale prospettiva, erra il Giudice ricorrente laddove postula una sorta di automatica equivalenza tra latto non previsto dai regolamenti parlamentari e latto estraneo alla funzione parlamentare, giacch la tipizzazione, che rileva agli effetti della garanzia di insindacabilit, non quella che scaturisce dal nomen (valido solo sul piano meramente ricognitivo); ma quella che, secondo un paradigma di effettivit, deriva dalla riconducibilit degli atti allesercizio delle attribuzioni proprie anche se attuate in forma innominata, sul piano regolamentare dei componenti i

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due rami del Parlamento. latto del parlamentare, in s e per s considerato e non necessariamente la sua riconducibilit agli schemi del regolamento parlamentare a dover presentare quegli indici di riconoscimento della partecipazione ai lavori delle assemblee, delle commissioni e degli altri organi della Camera o del Senato, che valgano a qualificarlo come opinione manifestata nellesercizio delle funzioni di membro del Parlamento. Solo in questa dimensione lopinione potr ritenersi insindacabile, giacch alla stregua dellequilibrato sistema di valori tracciato dalla Costituzione garanzia e funzione sono inscindibilmente legate fra loro da un nesso che, reciprocamente, le definisce e giustifica: soltanto leffettivo e concreto esercizio delle attribuzioni parlamentari ammette unarea di insindacabilit, a salvaguardia delle prerogative del Parlamento; cos come, allinverso, solo e nei limiti di tale fondamentale esigenza che opera lambito della guarentigia costituzionale. 3. Emerge, allora, con evidenza, che la lettera inviata dal senatore Centaro al Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia ed acquisita agli atti del presente giudizio a seguito della ordinanza istruttoria di questa Corte presenta le caratteristiche necessarie per poter essere inquadrata nel novero degli atti di esercizio della funzione parlamentare. anzitutto da escludere, infatti, che si trattasse di una comunicazione privata, giacch essa stata indirizzata al presidente dellorganismo parlamentare da un componente dello stesso, nella qualit di rappresentante e quindi di portavoce del gruppo di Forza Italia in seno alla Commissione. Un atto, dunque, del tutto ufficiale, protocollato alla ricezione e, come tale, destinato a confluire nella documentazione della attivit di quellorganismo, senza che rilevi come pure sembra implicitamente adombrare il Giudice ricorrente il carattere asseritamente interno che il contenuto di quellatto eventualmente rivestiva, agli effetti delle relazioni o delle comunicazioni esterne che potevano promanare dalla stessa Commissione parlamentare. Accanto a ci, la natura dellatto confermata dal relativo contenuto, tutto concentrato nellesprimere le ragioni politiche in forza delle quali il gruppo, nel cui nome il senatore Centaro si esprimeva, aveva deliberato di non partecipare al convegno di Palermo organizzato dalla stessa Commissione parlamentare: una comunicazione, dunque, inerente ai lavori istituzionali di quellorgano,

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inserita in un preciso contesto cronologico unitario (fra linvio della lettera, la divulgazione nel giorno successivo, lo svolgimento del convegno in questultima data); rispetto ad essa, il contenuto politico rappresentava nullaltro che laspetto argomentativo sul quale era articolata lopinione in forza della quale un gruppo di parlamentari, appartenenti alla Commissione, aveva reputato di astenersi dal partecipare ad una attivit distituto. Contrariamente allassunto del ricorrente, non necessariamente latto che assume una connotazione ed un contenuto squisitamente politico perde per ci stesso la natura parlamentare, giacch ci che rileva lambito funzionale entro cui latto si iscrive: se esso promana da una fonte parlamentare e si manifesta come esercizio delle attribuzioni proprie di quella funzione, evidente che il suo contenuto comunicativo abbia o meno risalto politico, tecnico o di altra natura non presenta in s aspetti significativi o dirimenti agli effetti dello scrutinio relativo alla applicabilit della garanzia sancita dallart. 68, primo comma, della Costituzione. Ne deriva che, pur tenendo conto delle peculiarit che caratterizzano la comunicazione rivolta dal senatore Centaro al Presidente della Commissione parlamentare antimafia peculiarit essenzialmente riconducibili allo specifico contesto da cui quella comunicazione ha tratto causa ed origine - non dubitabile che essa rivesta i caratteri dellatto compiuto nellesercizio delle funzioni parlamentari; sono pertanto insindacabili le successive dichiarazioni rese alla stampa, posto che in tale occasione il senatore Centaro si nella sostanza limitato a riprodurre subito dopo e, quindi, legittimamente a divulgare il contenuto della pi volte citata comunicazione. Il conflitto proposto nei confronti del Senato della Repubblica deve, dunque, risolversi in favore di questultimo. PER QUESTI MOTIVI LA CORTE COSTITUZIONALE dichiara che spetta al Senato della Repubblica affermare linsindacabilit, ai sensi dellart. 68, primo comma, della Costituzione, delle dichiarazioni espresse dal senatore Roberto Centaro, secondo quanto deliberato dalla

Per poter agire nei confronti di un parlamentare quindi necessaria lautorizzazione delle Camere(art 68 della cost), il Senato in relazione a questa sentenza non ha concesso la possibilit di procedere contro il Parlamentare in questione (Centaro). Il Gip ha sollevato il conflitto di

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attribuzione ma la Corte Costituzionale sulla base dallart 68 ha dato ragione al Senato quindi affermando linsindacabilit del senatore. Parliamo ora della legislatura; che corrisponde alla normale durata in carica del Parlamento, che in Italia di 5 anni. Il Parlamento pu essere sciolto dal Presidente della Repubblica (art 88 della cost: Il Presidente della Repubblica pu, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse. Non pu esercitare tale facolt negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura. Lo scioglimento dipende comunque dallimpossibilit di funzionamento delle Camere. Con la fine della legislatura decadono tutti i progetti di legge che non sono stati ancora approvati da entrambi i rami del Parlamento, cosicch questi progetti dovranno essere riapprovati dalle Camere. Andiamo a vedere lart 61 della Costituzione: Art. 61:Le elezioni delle nuove Camere hanno luogo entro settanta giorni dalla fine delle precedenti. La prima riunione ha luogo non oltre il ventesimo giorno dalle elezioni. Finch non siano riunite le nuove Camere sono prorogati i poteri delle precedenti. Con questo articolo si fa riferimento alla prorogatio dei poteri sulla base del principio di continuit degli organi costituzionali: un organo ha diritto cio a essere prorogato. In regime di prorogatio, vengono soprattutto fatti atti di ordinaria amministrazione, il problema si pone per riguardo allapprovazione degli atti indifferibili e urgenti. Nel procedimento di formazione della legge il Presidente della Repubblica interviene in base allart 74: Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, pu con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione. Se le Camere approvano nuovamente la legge, questa deve essere promulgata. Se il Presidente rinvia una legge e nel frattempo le Camere si sciolgono, saranno comunque le vecchie Camere in prorogatio a doversi pronunciare di nuovo sulle leggi rinviate con messaggio motivato da parte del Presidente della Repubblica. Come si riuniscono le Camere? Art 62: Le Camere si riuniscono di diritto il primo giorno non festivo di febbraio e di ottobre. Ciascuna Camera pu essere convocata in via straordinaria per iniziativa del suo Presidente o del Presidente della Repubblica o di un terzo dei suoi componenti. Quando si riunisce in via straordinaria una Camera, convocata di diritto anche l'altra.

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Tutte le sedute delle Camere sono pubbliche, quindi atti pubblici. Un problema dato dal numero legale, cio dalla validit delle riunioni stabilite dalle Camere. Camera e Senato sono collegi e come tutti i collegi per poter deliberare serve un quorum, e questo quorum stabilito dallart 64.3: Le deliberazioni di ciascuna Camera e del Parlamento non sono valide se non presente la maggioranza dei loro componenti, e se non sono adottate a maggioranza dei presenti, salvo che la Costituzione prescriva una maggioranza speciale. Il quorum sempre presunto a meno che non sia chiesta la verifica da parte di 20 deputati e 12 senatori; una volta comunque stabilito questo quorum strutturale cio quello che consente di verificare la formazione del collegio, si pone un altro problema, come cio questo collegio pu deliberare e qui sintroduce il discorso su maggioranza semplice, assoluta e qualificata. Maggioranza semplice: quella del 50%+1 dei presenti; Maggioranza qualificata: quella dei 2/3,3/5; Maggioranza assoluta: 50%+1 dei componenti delle Camere. Possiamo quindi distinguere due tipologie di quorum, un quorum strutturale (numero legale che garantisce la formazione della Camera) che fa riferimento alla valida costituzione del collegio, e un quorum funzionale che invece consente di poter deliberare. Una volta ottenuto il numero legale, quindi il collegio costituito in maniera regolare, si apre per un problema: non detto che la legge venga approvata. Bisogna ottenere infatti una maggioranza, che come abbiamo visto pu essere di tre tipi. La scelta q quale delle tre maggioranze si pu ricorrere dipende da ci che si deve deliberare. La maggioranza qualificata quella utilizzata nel processo di revisione costituzionale(dei 2/3), la maggioranza assoluta quella che ci permette di approvare una legge costituzionale, mentre una maggioranza semplice quella che ci permette di approvare una legge ordinaria. Partendo dal presupposto che la Camera dei deputati composta da 630 componenti, affinch la seduta sia valida (e quindi ci sia il numero legale), necessaria la presenza di 316 componenti (50%+1), questo il quorum strutturale, se si deliberasse a 250 la votazione non sarebbe valida e interverrebbero il Presidente della Repubblica e la Corte Costituzionale. La costituzione sembra considerare gli astenuti come se fossero presenti (64.3), mentre lart 48 del regolamento della Camera dei deputati considera gli astenuti come assenti; in questo modo emerge un contrasto tra questo

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articolo e quello della costituzione; in base per al principio della competenza si applica lart 48 perch le Camere sono libere di organizzarsi al loro interno. Le votazioni possono essere segrete o palesi, normalmente sono palesi, ci sono per casi di votazioni segrete in particolare quando si vanno a votare persone, e quando si esprime il voto di fiducia o sfiducia (mozione). Lordine del giorno (argomenti dei quali si andr a parlare) deciso invece dalla Conferenza dei capigruppo. In ultima analisi possiamo parlare dellostruzionismo che luso esasperato di tutti gli strumenti procedurali che i regolamenti mettono a disposizione dei parlamentari per impedire che la maggioranza approvi i propri provvedimenti. Lostruzionismo uno strumento utilizzato soprattutto dallopposizione, anche se a volte ci sono casi in cui la stessa maggioranza a esercitare ostruzionismo. Le Camere oltre alla funzione legislativa hanno anche la funzione dindirizzo e controllo (interrogazioni, interpellanze,inchieste)una serie di atti che possono essere attivati per verificare il lavoro del Governo. Le commissioni dinchiesta: Linchiesta uno degli strumenti dellattivit ispettiva delle Camere destinata allacquisizione di informazioni e alla loro valutazione critica.Linchiesta pu essere istituita tramite: legge, atto monocamerale, atto bicamerale non legislativo. La maggior parte delle inchieste sono state finora disposte con legge(ad esempio linchiesta sulla mafia nel 1962, sulla strage di via Fani e sul terrorismo nel 1979, sulla loggia massonica P2 nel 1981)in quanto lo strumento legislativo consente di sottrarre alle singole Camere il potere di revocare linchiesta o di modificarne lo svolgimento; di determinare in modo rigido e controllabile i poteri della commissione e soprattutto di evitare che con la scadenza della legislatura venga meno lefficacia della delibera istitutiva come invece avviene per le inchieste istituite con delibera non legislativa. Interrogazioni e interpellanze sono strumenti volti a consentire al Parlamento di verificare latteggiamento del Governo in ordine a specifici problemi. Interrogazioni: riguardano il Governo che chiamato a pronunciarsi circa a un determinato fatto, e la posizione che il Governo intende assumere in relazione a questo fatto. Interpellanza: riguarda le ragioni che hanno indotto il Governo ad assumere determinate posizioni su problemi di carattere generale. Esse sono sottoposte a una disciplina dettagliata, e qualora dovessero provenire dagli stessi organi della maggioranza questi strumenti potrebbero far venire meno il rapporto fiduciario.(cap 6 pag 187-191)

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Il Governo
La normativa in materia di Governo che ci viene dalla Costituzione non molto completa. Esso il titolare del potere esecutivo. Nella societ contemporanea si sta assistendo a un forte spostamento di poteri dal Parlamento a Governo, perci non pi cos scontata la subordinazione di questultimo al Parlamento. Le radici del Governo affondano nella storia costituzionale britannica, dove da organo di consiglio della Corona, ha assunto delle funzioni proprie fino a essere il fulcro del potere. In Italia per quanto riguarda lepoca dello Statuto Albertino, lart 5 stabiliva che il potere esecutivo era nelle mani del re, dopodich si arriva allepoca del fascismo dove si assiste allaumento del potere del Presidente del Consiglio (allepoca Mussolini) che esautor la Corona dal potere esecutivo. In sede di assemblea costituente si andarono a fronteggiarono due principi sullorganizzazione del potere esecutivo: il principio di collegialit e il principio monocratico. Il Governo formato da tre organi, il Presidente del Consiglio, i ministri e il Consiglio dei ministri. Data questa struttura di Governo il problema era se far prevalere il principio monocratico o quello collegiale. In un primo momento prevalse quello collegiale dal momento che la nostra costituzionale nasce dallesperienza fascista e quindi si aveva paura di una possibile concentrazione del potere nelle mani del presidente, facendo prevalere invece il potere del Parlamento; i nostri governi infatti sono governi di coalizione(formati cio da una pluralit di forze politiche), figli di una frammentazione partitica, anche se nel corso del tempo c stata una tendenza nel passare da un parlamentarismo consensuale a uno maggioritario(dagli anni 90 in poi), questo perch un dei nostri maggiori problemi sempre stato quello di garantire la stabilit dei governi. Quindi a partire dagli anni 90 si rafforzata la centralit del Presidente del Consiglio (inizialmente con la legge 400 dell88) Come si forma il Governo? E un procedimento composto da quattro fasi: A) Consultazione: Questa fase fa riferimento soprattutto al periodo del parlamentarismo consultivo con il passaggio al parlamentarismo maggioritario questa fase di consultazioni si molto semplificata. La fase della consultazione inizia o dopo le elezioni o in caso di crisi di Governo; il Presidente della Repubblica consulta tutte

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le forze politiche interessate, gli ex presidenti, tutte le persone che hanno un certo peso politico, per verificare chi tra le persone designate ha la possibilit di avere la maggioranza in Parlamento. Nella consultazione bisogna anche distinguere tra mandato esplorativo(tipico della fase in cui il parlamento era consultivo) dato in genere a una personalit istituzionale che a sua volta fa delle proprie consultazioni e successivamente riferisce al Presidente del Consiglio; e poi c la fase del preincarico che era lincarico dato a quella persona che a seguito dei suoi incontri avesse la certezza di possedere la maggioranza in Parlamento avrebbe potuto avere effettivamente lincarico. B) Incarico: il Presidente conferisce l'incarico direttamente alla personalit che, per indicazione dei gruppi di maggioranza, pu costituire un governo ed ottenere la fiducia dal Parlamento. L'incarico conferito in forma esclusivamente orale, al termine di un colloquio tra il Presidente della Repubblica e la personalit prescelta. C) Nomina: fatta con decreto da parte del Presidente della Repubblica. L'incaricato, che di norma accetta con riserva, dopo un breve giro di consultazioni, si reca nuovamente dal Presidente della Repubblica per sciogliere, positivamente o negativamente, la riserva. Subito dopo lo scioglimento della riserva si arriva alla firma(da parte del Presidente della Repubblica) e alla controfirma(che di norma dovrebbe essere fatta dal Presidente del Consiglio uscente, ma per motivi di opportunit politica la controfirma viene messa dal Presidente del Consiglio entrante) dei decreti di nomina del Presidente del Consiglio e dei Ministri. D) Giuramento: Prima di assumere le funzioni, il Presidente del Consiglio e i Ministri devono prestare giuramento. Art 94 della cost: 1 Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere. 2 Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale. 3 Entro dieci giorni dalla sua formazione il

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Governo si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia. 4 Il voto contrario di una o d'entrambe le Camere su una proposta del Governo non importa obbligo di dimissioni. 5 La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera e non pu essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione. Soffermiamoci sul comma 4 di questo articolo, la Costituzione si rende conto che non necessariamente ogni singolo provvedimento del Governo deve essere approvato dalle Camere, ci in poche parole non inficia il rapporto fiduciario;il problema si pone per se ci si verifica pi di una volta. Le mozioni di fiducia e sfiducia fanno riferimento a questo art 94 e partono dal Parlamento verso il Governo, cio il Parlamento che d o toglie con mozione la fiducia al Governo; cosa diversa la questione di fiducia che invece parte dal Governo verso il Parlamento, e si verifica qualora pi di una volta i provvedimenti del Governo non vengono approvati dal Parlamento, il Governo porr quindi la questione di fiducia. Essa implica che, qualora il Parlamento non approva largomento su cui stata posta la questione di fiducia, il Presidente del Consiglio si dimette, c crisi di Governo. La perdita di fiducia del Governo da parte del Parlamento, pu portare alla crisi di Governo. La situazione cambia a seconda se la crisi sia parlamentare o extraparlamentare. Crisi extraparlamentare: la crisi si svolge fuori dal Parlamento; in Italia le crisi sono quasi sempre state extraparlamentari perch le discussioni si svolgono nelle segreterie dei vari partiti. (cap 8 da pag 225) Crisi parlamentari: si svolgono nel Parlamento e possono portare a una formalizzazione della fiducia, oppure se il presidente stesso a rendersi conto di aver perso la fiducia si pu dimettersi.(cap 8 da pag 225)

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Introduzione generale: alla lezione 1 Il Governo

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Obiettivi della lezione


La lezione si articoler nei seguenti ARGOMENTI: Il Governo Il Presidente della Repubblica

Argomenti
Il Governo
Nel nostro ordinamento possibile sfiduciare anche il singolo ministro, questo non un istituto previsto dalla nostra costituzione, si affermato per via di prassi, con il caso Macuso, ex ministro di grazia e giustizia ai tempi di tangentopoli, il quale venne sfiduciato. Com composto il Governo? Il Governo un organo collegale composto dal Presidente del consiglio, i singoli ministri che insieme formano il Consiglio dei ministri. Quindi da questo punto di vista il Governo un organo complesso; negli ultimi anni sintravede un rafforzamento della figura del primo ministro. Art 95 della cost:1Il Presidente del Consiglio dei ministri dirige la politica generale del Governo e ne responsabile. Mantiene l'unit di indirizzo politico ed amministrativo, promovendo e coordinando l'attivit dei ministri. 2I ministri sono responsabili collegialmente degli atti del Consiglio dei ministri, e individualmente degli atti dei loro dicasteri. 3 La legge provvede all'ordinamento della Presidenza del Consiglio e determina il numero, le attribuzioni e l'organizzazione dei ministeri. Al comma tre si parla della legge 400 del 1988. Lattivit del Governo unattivit dindirizzo politico; quindi abbiamo unattivit dindividuazione degli obiettivi (il programma); una predisposizione dei mezzi(provvedimenti, strutture); e lattuazione concreta.

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Il Presidente del Consiglio, dirige lattivit del governo, coordina lattivit dei vari ministri, ha poteri di rappresentanza, poteri di promozione dellattivit del Consiglio dei ministri, poteri di direzione degli organi collegiali, e poteri in materia di sicurezza. La responsabilit del Presidente del Consiglio di tipo politico. I ministri sono responsabili collegialmente degli atti del Consiglio dei ministri e individualmente degli atti dei propri dicasteri. Anche qui oltre alla responsabilit politica esiste una responsabilit giuridica, cio una responsabilit che pu essere penale,il ministro da un lato un organo politico, dallaltro al vertice di una struttura ministeriale, il centro dimputazione quindi tutti gli atti sono a lui ascritti. In generale perci possiamo dire che, Il ministro riveste un duplice ruolo: membro del consiglio dei ministri un organo monocratico posto a capo di un dicastero, ossia di uno degli apparti organizzativi (uffici complessi), di solito denominati ministeri o dipartimenti, nei quali si divide la pubblica amministrazione alle dipendenze del governo. In questa veste assicura la traduzione dell'indirizzo politico nell'attivit amministrativa svolta dal dicastero. Il dicastero assegnato ad un ministro costituisce il suo portafoglio. Va peraltro precisato che possono esserci ministri che sono membri del gabinetto ma non sono preposti ad un dicastero (i cosiddetti ministri senza portafoglio); I ministri sono di solito nominati dal capo dello stato, su proposta del primo ministro negli ordinamenti in cui presente. In alcuni ordinamenti sono direttamente nominati dal primo ministro. Con le stesse modalit possono essere revocati. Modalit simili sono di solito previste per la nomina e la revoca dei sottosegretari di stato e organi affini. Un nodo da sciogliere il rapporto tra politica e amministrazione: art 97 1 I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l'imparzialit dell'amministrazione. 2 Nell'ordinamento degli uffici sono determinate le sfere di competenza, le attribuzioni e le responsabilit proprie dei funzionari. 3 Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge.

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Il problema che io mi trovo con un politico di parte(ministro)capo di una struttura che per dettato costituzionale deve essere imparziale. Come si fa a garantire questo? Un modo per garantire questa imparzialit che gli atti della Pubblica Amministrazione rispettino il principio di legalit.

Il Presidente della Repubblica


Partiamo dallanalisi dellart 83: 1 Il Presidente della Repubblica eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri. 2 All'elezione partecipano tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze. La Valle d'Aosta ha un solo delegato. 3 L'elezione del Presidente della Repubblica ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dell'assemblea. Dopo il terzo scrutinio sufficiente la maggioranza assoluta. Perch ci sono anche i delegati regionali? Per allargare la base elettorale del Presidente, anche perch il nostro Presidente della Repubblica viene eletto in maniera indiretta. I requisiti che il Presidente della Repubblica deve avere per essere eletto fanno riferimento allart 84: 1 Pu essere eletto Presidente della Repubblica ogni cittadino che abbia compiuto cinquanta anni d'et e goda dei diritti civili e politici. 2 L'ufficio di Presidente della Repubblica incompatibile con qualsiasi altra carica. 3 L'assegno e la dotazione del Presidente sono determinati per legge Il nostro Presidente rieleggibile, infatti la costituzione non pone limiti alla rieleggibilit. In caso di malattia grave del Presidente della Repubblica il Presidente del Senato a sostituirlo, art 86.1: Le funzioni del Presidente della Repubblica, in ogni caso che egli non possa adempierle, sono esercitate dal Presidente del Senato. La responsabilit politica del Presidente della Repubblica, che deve essere distinta da quella giuridica. Il Presidente della Repubblica per politicamente irresponsabile, perch un organo di garanzia, non svolge funzioni dindirizzo politico; infatti un potere neutro. Nel nostro ordinamento infatti esiste listituto della controfirma che serve a far salva la responsabilit del Presidente della Repubblica, e dare questa responsabilit invece ai ministri; art 89:1 Nessun atto del Presidente della Repubblica valido se non controfirmato dai ministri proponenti, che

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ne assumono la responsabilit. 2 Gli atti che hanno valore legislativo e gli altri indicati dalla legge sono controfirmati anche dal Presidente del Consiglio dei Ministri. La responsabilit giuridica invece ce lha sia penale che civile, per viene sospesa per la durata di esercizio delle sue funzione. Fino a quando in carica non responsabile, una volta per che la carica termina pu essere perseguito; art 90:1 Il Presidente della Repubblica non responsabile degli atti compiuti nell'esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione. 2 In tali casi messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta comune, a maggioranza assoluta dei suoi membri. Art 25.2: Nessuno pu essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commessoQuesto il principio di legalit, in relazione allattentato e allalto riconoscimento peccano di chiarezza, ed stato posto proprio un problema di compatibilit con larticolo 25.2.Sulleventuale responsabilit del Presidente della Repubblica giudica la Corte Costituzionale, in composizione integrata, cio i giudici normali pi altri sedici giudici popolari, per un totale di 31 giudici. Il Presidente della Repubblica ha anche poteri di messaggio ed esternazione. Egli rinvia con messaggio motivato alle Camere una legge che lui ritiene abbia dei profili di legittimit costituzionale. Pu anche rinviare una legge costituzionale.

In questa lezione si parlato anche di spoils system (letteralmente: sistema delle spoglie) che descrive una pratica per cui le forze politiche al governo distribuiscono a propri affiliati e simpatizzanti cariche istituzionali, la titolarit di uffici pubblici e posizioni di potere, come incentivo a lavorare per il partito o l'organizzazione politica.

Si parlato inoltre della magistratura: il P.M, cio il pubblico ministero la pubblica accusa; art 107: 1 I magistrati sono inamovibili. Non possono essere dispensati o sospesi dal servizio n destinati ad altre sedi o funzioni se non in seguito a decisione del Consiglio superiore della

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magistratura, adottata o per i motivi e con le garanzie di difesa stabilite dallordinamento giudiziario o con il loro consenso. 2 Il Ministro della giustizia ha facolt di promuovere lazione disciplinare. 3 I magistrati si distinguono fra loro soltanto per diversit di funzioni. 4 Il pubblico ministero gode delle garanzie stabilite nei suoi riguardi dalle norme sullordinamento giudiziario. Art 112: Il pubblico ministero ha lobbligo di esercitare lazione penale.(la cosiddetta discrezionalit)

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Introduzione generale: Lezione 12 Rapporti tra Stato e Autonomie territoriali

Obiettivi della lezione


La lezione si articoler nei seguenti ARGOMENTI: La Riforma del Titolo V

Argomenti
La Riforma del Titolo V
Autonomia amministrativa e finanziaria (avere risorse per fare amministrazione) dovrebbero essere collegate. A fronte di un grande ampliamento dellautonomia amministrativa, a seguito della riforma del Titolo V, vi stata uno scarso aumento dellautonomia finanziaria. Sono aumentate quindi le funzioni amministrative delle periferie, ma non aumentata la loro capacit di utilizzare le risorse necessarie. Art 118, prima della riforma del Titolo V,prevedeva che le Regioni esercitassero la funzione amministrativa nelle stesse materie in cui esercitavano la funzione legislativa(funzione del parallelismo), cio lo Stato aveva competenze in tutte le materie e le Regioni in alcune specifiche materie, e si diceva che per la funzione amministrativa valeva lo stesso principio. Con la riforma del titolo V si spezza il principio del parallelismo perch cambiano due elementi che lo fondavano: Il rapporto tra le competenze dello Stato e delle Regioni in ambito legislativo; cambia infatti la potest legislativa, se prima era lo Stato ad avere le competenze in tutte le materie, dopo il 2001 sono invece le Regioni ad avere

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competenza in tutte le materie che non sono espressamente di competenza dello Stato. Al posto del principio del parallelismo si afferma invece il principio di sussidiariet, secondo cui le funzioni amministrative sono assegnate al livello di governo pi vicino al cittadino, se questo livello non in grado di svolgere queste funzioni sar il livello pi alto a intervenire, quindi c un aiuto da parte del livello pi alto a quello pi basso (applichiamo questo principio allItalia, inizialmente sar perci il Comune a intervenire, se esso non riesce a svolgere le sue funzioni lo sostituiranno province, regioni o lo Stato stesso). Andiamo a vedere lart 118: 1 Le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni salvo che, per assicurarne l'esercizio unitario, siano conferite a Province, Citt metropolitane, Regioni e Stato, sulla base dei principi di sussidiariet, differenziazione ed adeguatezza. 2 I Comuni, le Province e le Citt metropolitane sono titolari di funzioni amministrative proprie e di quelle conferite con legge statale o regionale, secondo le rispettive competenze. 3 La legge statale disciplina forme di coordinamento fra Stato e Regioni nelle materie di cui alle lettere b) e h) del secondo comma dell'articolo 117, e disciplina inoltre forme di intesa e coordinamento nella materia della tutela dei beni culturali. 4 Stato, Regioni, Citt metropolitane, Province e Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attivit di interesse generale, sulla base del principio di sussidiariet. Ci sono per tuttora dei problemi nell attuare lart 118, infatti per farlo occorrevano disposizioni che solo in parte sono state attuate. Una cosa scrivere che ai comuni spettano determinate funzioni, una cosa trasferirle concretamente. Il caos che si crea nellamministrazione pubblica , determinato anche da questo fattore di comprensione dei soggetti a cui spettano queste funzioni (esempio dello sportello unico). Lart 118 cos come scritto quindi cos da solo non pu funzionare, perch i Comuni non possono caricarsi di tutte le funzioni, bisognerebbe chiarire quali sono effettivamente le funzioni di sua competenza. Se i Comuni sono depositari di tutte queste funzioni significherebbe avere anche una certa autonomi nella gestione delle risorse finanziarie, cosa che per non stata garantita dallart 119. Il problema quello del federalismo fiscale, riconoscere autonomia finanziaria significa garantire a questi enti di imporre tributi propri, quindi avere delle entrate autonome.

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Edifficile che il federalismo attecchisca nel nostro ordinamento, perch i rapporti tra le Regioni italiane sono troppe da un punto di vista economico, e uno Stato centrale che affida a queste regioni unampia autonomia finanziaria, si troverebbe di fronte a uno sviluppo delle Regioni troppo differente. Quindi lo Stato si deve far carico di queste enormi difficolt.

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Introduzione generale: Lezione 13


In questa lezione concluderemo il nostro discorso sul Presidente della Repubblica e sulla sua attivit, e inizieremo a parlare del delle libert positive e negative

Obiettivi della lezione


La lezione si articoler nei seguenti ARGOMENTI: Il Presidente della repubblica Le libert fondamentali

Argomenti
Il Presidente della Repubblica
Gli atti del Presidente della Repubblica possono essere formalmente o sostanzialmente presidenziali:nomina di 5 giudici costituzionali, gli altri vengono nominati dalle supreme giurisdizioni amministrative e ordinarie, e 5 il Parlamento in seduta comune; elezione dei senatori a vita, art 59: senatore di diritto e a vita, salvo rinunzia, chi stato Presidente della Repubblica. Il Presidente della Repubblica pu nominare senatori a vita cinque cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario; rinvio al Parlamento di leggi non promulgate e messaggi alle Camere; formalmente presidenziali o sostanzialmente governativi: art 89: 1 Nessun atto del Presidente della Repubblica valido se non controfirmato dai ministri proponenti, che ne assumono la responsabilit. 2 Gli atti che hanno valore legislativo e gli altri indicati dalla legge sono controfirmati anche dal Presidente del Consiglio dei Ministri,quindi fanno parte di questa categoria; i decreti dindizione delle

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elezioni e dei referendum; e tutti gli atti presidenziali in tema di relazioni internazionali. Complessi: atti dove sembra preminente il ruolo del Presidente della Repubblica, ma in relazione ai quali il Presidente del Consiglio di un vero e proprio potere di valutazione; abbiamo i decreti di scioglimento anticipato delle Camere, il decreto di nomina di un nuovo Presidente del Consiglio che viene controfirmato da questultimo, nomina dei ministri.(cap 7 pag 207-209)

Le libert fondamentali
Art 3.1 : 1 Tutti i cittadini hanno pari dignit sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. 2 compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libert e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Questo articolo fa riferimento al principio di eguaglianza, che pu essere suddivisa in eguaglianza formale e sostanziale. Lart 3.1: 1 Tutti i cittadini hanno pari dignit sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Questo articolo fa riferimento alleguaglianza formale, che significa trattare situazioni uguali in maniera uguale e situazioni diverse in maniera diversa. Quindi in base a questo articolo non possiamo trattare tutti nello stesso modo, lart 3.1 si rende conto che la nostra societ articolata e complessa quindi accetta anche le disuguaglianze purch siano ragionevoli e giustificate (ex status di parlamentare, che sicuramente rappresenta una violazione al principio di eguaglianza). Leguaglianza formale caratterizzava la forma di Stato liberale. Lart 3.2: compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libert e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Questo articolo fa invece riferimento alleguaglianza sostanziale, caratteristica invece dello

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Stato sociale,il cosiddetto Welfare State. Lo Stato sociale fa da base ai diritti sociali(lavoro, famiglia, salute, istruzione),. Larticolo 3.2 impone alla Repubblica di porre in essere tutte le attivit necessarie a colmare le lacune; a fare da bilanciamento alleguaglianza forma. Ci non vuol dire essere tutti uguali, quello lo Stato socialista, bisogna per fare in modo di dare a tutti le stesse opportunit (Einaudi). La Repubblica italiana deve quindi attivarsi per creare tutte quelle opportunit che rendono leguaglianza tra i cittadini sia da un punto di vista formale, che sostanziale. Quando si parla di eguaglianza, bisogna parlare anche dei costi: lo Stato sociale costa, e proprio questo noi stiamo affrontando(la crisi dello Stato sociale), ormai lo Stato non riesce pi a garantire quello che garantiva prima, e la Corte costituzionale italiana ha definito i diritti sociali, diritti finanziariamente condizionati. Il problema come garantire la loro concretezza. Leguaglianza sostanziale deve garantire libert positive e negative; Libert negative: sono le libert da cui lo stato si astiene dallintervenire(dallart 13 al 28), sono libert dove non necessario quindi lintervento dello Stato. Sono le classiche libert dello Stato liberale. Sono libert dallo Stato. Queste libert sono garantite anche da una riserva di legge e una riserva di giurisdizione. Libert positive: Sono quelle dove lo Stato interviene, quindi tutti i diritti sociali. Sono libert nello Stato ( a cominciare dallart 3.2) Vediamo alcuni degli articoli relativi alle libert negative, art 17 ,18, 19; Art 17:1 cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz'armi. 2 Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non richiesto preavviso. 3 Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorit, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumit pubblica. Art 18: 1 I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale. 2 Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare. Questo articolo ha un carattere di stabilit che manca alla riunione, le associazioni cio possono essere create anche in maniera permanente. Le associazioni non ammesse sono quelle vietate dalla legge penale (ex associazione mafiosa).

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Potrebbero sorgere degli interrogativi in relazione alla libert di associazione, per esempio, cosa accade se le associazioni al loro interno hanno norme in contrasto con la costituzione? Il diritto procede secondo bilanciamento dinteressi, se si volesse creare ad esempio unassociazione solo maschile non ci potrebbero essere opposizioni perch nellart 13 non c nessun riferimento al sesso, per questo si parla di bilanciamento degli interessi. Art 19: Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purch non si tratti di riti contrari al buon costume. Secondo molti con questo articolo si tutela anche lateismo, lunico limite posto il buon costume Art 20:Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d'una associazione od istituzione non possono essere causa di speciali limitazioni legislative, n di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacit giuridica e ogni forma di attivit. Questo articolo deve essere letto in associazione con gli articoli 7:1 Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. 2 I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale. Quindi le modifiche accettate non richiedono revisione costituzionale, mentre modificazioni non accettate richiederebbero un procedimento di revisione costituzionale. Art 8 :1 Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. 2 Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano. 3 I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze. Il nostro non uno Stato confessionale, anche se non abbiamo ignorato che esiste una religione. Quindi si scelto il principio concordatario, cio un accordo(concordato) tra Stato e Santa Sede nel 1929 da parte di Mussolini.

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Introduzione generale: Lezione 14

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Obiettivi della lezione


La lezione si articoler nei seguenti ARGOMENTI: La Corte Costituzionale

Argomenti
La Corte Costituzionale
La Corte costituzionale una istituzione creata in tempi relativamente recenti. Nulla di simile vi era nellordinamento anteriore alla Costituzione del 1948. La Corte deve garantire la Costituzione del nostro ordinamento, secondo larticolo 135 della Costituzione, la Corte si compone di quindici giudici. Il sistema di nomina stato creato in modo da assicurare che i giudici siano il pi possibile imparziali e indipendenti; garantire il necessario livello di competenza tecnico-giuridica; portare nella Corte varie competenze ed esperienze, diverse culture e sensibilit, ma non estranee e scollegate rispetto a quelle presenti nelle istituzioni politiche. I giudici devono essere scelti tutti fra ristrette categorie di tecnici del diritto con elevata preparazione: magistrati, in servizio o a riposo, provenienti dalle supreme magistrature(dalla Corte di cassazione, dal Consiglio di Stato, e dalla Corte dei conti , tra i professori universitari ordinari di materie giuridiche; avvocati con una esperienza di almeno ventanni di esercizio della professione. Non c alcun limite minimo n massimo di et. Vengono eletti in base allart 135.1:La Corte costituzionale composta di quindici giudici nominati per un terzo dal Presidente della Repubblica, per un terzo dal Parlamento in seduta comune e per un terzo dalle supreme magistrature ordinaria ed amministrative.

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Ogni giudice resta in carica per nove anni , e non rieleggibile n prorogabile: alla scadenza,va a riposo o rientra, se ne ha ancora i requisiti, nella precedente posizione professionale. Se un giudice cessa dal mandato anticipatamente, per morte o dimissioni o decadenza, viene sostituito ad opera dello stesso organo che aveva designato il suo predecessore, e dura in carica a sua volta nove anni. Una caratteristica della Corte quella di essere un organo collegiale: infatti le sue decisioni non sono prese da una n da poche persone, ma sempre dal collegio, cio dallinsieme dei giudici (da undici - numero minimo richiesto perch la Corte possa deliberare - a quindici, il totale dei membri). In quali materie competente? Art 134:1La Corte costituzionale giudica: 2 sulle controversie relative alla legittimit costituzionale delle leggi e degli atti, aventi forza di legge, dello Stato e delle Regioni; 3 sui conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato e su quelli tra lo Stato e le Regioni, e tra le Regioni; 4 sulle accuse promosse contro il Presidente della Repubblica, a norma della Costituzione. La Costituzione non detta nessuna disciplina circa i modi di accesso alla Corte, Lart 137.1:Una legge costituzionale stabilisce le condizioni, le forme, i termini di proponibilit dei giudizi di legittimit costituzionale, e le garanzie dindipendenza dei giudici della Corte. rinvia a una legge costituzionale per la definizione delle condizioni, delle forme e dei termini di proponibilit dei giudizi di legittimit costituzionale(legge cost 1/1948). Tali regole danno vita a due distinti procedimenti: nasce 1. Procedimento in via incidentale: dalliniziativa di un giudice comune(giudice a quo)che appunto colui abilitato a promuovere una questione di legittimit costituzionale. Il giudice a quo quindi quel soggetto chiamato a svolgere materialmente funzioni giurisdizionali in posizione dindipendenza. Se il giudice si convince che una disposizione legislativa di dubbia costituzionalit egli sospende il processo e solleva la questione di legittimit costituzionale davanti alla Corte. Latto che sospende unordinanza motivata di rinvio che deve contenere oltre allindicazione della disposizione legislativa e della disposizione costituzionale che si ritiene violata anche: a) i motivi che hanno indotto il giudice a ritenere la questione di legittimit costituzionale sottoposta alla Corte (giudizio di rilevanza); b) i motivi che hanno indotto il giudice a ritenere che la questione di legittimit costituzionale relativa a quella

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disposizione non sia manifestamente infondata, ossia ritenere che esistano veramente dei dubbi circa la conformit a Costituzione della disposizione (giudizio di non manifesta infondatezza). 2. Procedimento in via principale: lunica ipotesi in cui consentito un accesso diretto alla Corte quando Stato e Regine, ritengano rispettivamente o una legge regionale, o una legge statale in contrasto con la Costituzione , e in particolare in contrasto con i criteri costituzionali fissati per il riparto delle competenze legislative tra Stato e Regione.(cap 12 pag 389-396) La Corte Costituzionale si esprime attraverso ordinanze o sentenze: Lordinanza: viene emessa in genere quando gi c una sentenza, cio quando gi la Corte si espressa in relazione a una determinata materia. Le sentenze: sono quelle emanate quando la Corte deve decidere(quindi gi c unattivit costituzionale), la sentenza della Corte viene poi pubblicata, per consentire a tutti di poter averne visione;le sentenze possono essere di rigetto e accoglimento. a) sentenza di rigetto: la Corte respinge listanza che viene dal giudice a quo(quindi non ammette lincostituzionalit della disposizione), inter partes, vale cio solo per le parti in causa; b) sentenza di accoglimento: vale quando la Corte accoglie listanza ed erga omnes, vale cio per tutti i soggetti dellordinamento. c) sentenze interpretative: con esse la Corte scioglie linterrogativo circa la possibilit di esercitare il controllo di legittimit costituzionale non solo sulle disposizione, ma anche sulle norme da esse desumibili, valutandone la conformit con la Costituzione, cosicch su queste e non sulle disposizioni si operi leffetto della pronuncia. Anche queste sentenze possono essere di accoglimento(la norma desunta per via interpretativa, viene giudicata incostituzionale; quindi la disposizione rimane nellordinamento ma non pu pi ricevere linterpretazione sulla

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base della quale la Corte ha dichiarato lincostituzionalit); di rigetto(si dichiarano infondati i dubbi di legittimit costituzionale, quindi la disposizione e la sua interpretazione sopravvivono). Le sentenze interpretative pongono per problemi nei rapporti tra i giudici ordinari e la Corte costituzionale. I giudici ordinari infatti non vogliono pi sottostare alla sentenza interpretativa della Corte e spesso gli hanno rimandato queste sentenze, sollecitandola a decidere e non interpretare. La Corte ha fatto fronte a questo problema interpretando la norma in base al diritto vivente, che si riferisce al modo in cui la norma vive nellordinamento, cio come viene interpretata dai giudici della Corte di Cassazione. Cos il giudice a quo non pu non tener conto di questa interpretazione che per altro la stessa della Corte di Cassazione. d) sentenze additive o riduttive: quando la Corte giudica a volte potrebbe giudicare costituzionalmente illegittima solo una parte della disposizione. Con la sentenza riduttiva, la Corte dichiara lincostituzionalit della norma solo per una parte che prevede qualcosa che non dovrebbe prevedere (quindi toglie); ladditiva invece quando la Corte dichiara la norma incostituzionale nella parte in cui essa non prevede qualcosa (quindi aggiunge). Il problema di queste sentenze additive nel rapporto della Corte con il Parlamento. La Corte si salva perch il pezzo che manca della norma, lo ricava dalla logica del sistema, e non con una sua libera attivit. Nei conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato, sono legittimati a ricorrere, solo quei soggetti chiamati ad esprimere in maniera definitiva la volont del potere cui appartengono (ex nel caso del potere esecutivo lo sono i ministri). Altra materia della Corte sono i referendum, giudica cio sullammissibilit dei referendum abrogativi; la Corta giudica lart 75.2:Non ammesso il referendum per le

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leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali.

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