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Handling Exceptions in Structural Engineering:

Robustezza Strutturale, Scenari Accidentali, Complessit di Progetto


Roma, 13-14 Novembre 2008 www.francobontempi.org/handling.php
Handling Exceptions in Structural Engineering:
Robustezza Strutturale, Scenari Accidentali, Complessit di Progetto
Roma, 13-14 Novembre 2008 www.francobontempi.org/handling.php


1 INTRODUZIONE
Le strutture reciproche sono strutture di copertura in
cui ogni trave risulta sia di supporto che di sostegno
per linsieme di travi che compongono la struttura
stessa. Per questo motivo, risulta necessario utilizza-
re almeno 3 travi per realizzare la pi semplice strut-
tura reciproca.


Figura 1: Esempio di struttura reciproca.
Luso delle strutture reciproche risalgono a molti
secoli indietro, Chilton e altri suggerirono che non
possibile identificare precisamente da dove deriva la
prima idea di usare una simile concezione strutturale
(Chilton & Choo, 1992). probabile, sebbene non ci
sia una diretta evidenza, che luso delle strutture re-
ciproche si sia sviluppato dalle semplici strutture u-
sate dalle prime civilt umane. Difatti, alcune societ
nelle loro prime fasi di evoluzione, vivevano in bu-
che o capanne coperte, le coperture delle quali furo-
no con tutta probabilit costruite intrecciando rami
di albero che possiedono una straordinaria somi-
glianza con le strutture reciproche moderne.
Data la particolare filosofia di questo sistema co-
struttivo, non c da stupirsi se il paese nel quale le
strutture reciproche hanno avuto origine nella loro
forma moderna sia il Giappone. Vi sono alcune te-
stimonianze che fanno risalire lutilizzo di questo si-
stema costruttivo al dodicesimo secolo, quando il
monaco buddista Chogen (1121-1206) ide la tecni-
ca costruttiva a spirale di travi in legno successiva-
mente utilizzata per la costruzione di templi e san-
tuari. Tale tecnica risulta identica ai principi
strutturali delle moderne strutture reciproche.
Villard de Honnecourt, architetto e ingegnere
medievale, spiega come costruire una casa o una tor-
re nel caso che il legname fosse troppo corto (Erlan-
de-Branderburg et al., 1987), (Villard de Honnecourt
1858). Honnecourt illustra la sua soluzione in bozze
fatte tra il 1225 e il 1250. Questi schizzi indicano
chiaramente la costruzione di piani usando travi in
legno pi corte delle campate richieste.
Lassemblaggio della sua griglia usava il principio
delle strutture reciproche. Anche Leonardo da Vinci
(1452-1519) valut lidea di attraversare le distanze
Comportamento meccanico di strutture spaziali reciproche
Pizzigoni A.
1
, Sgambi L.
2
1
Universit degli Studi di Bergamo, Italia
2
Politecnico di Milano, Italia
SOMMARIO: Col termine Strutture Reciproche si intende un graticcio di travi che sostenendosi vicende-
volmente vanno a costituire un sistema strutturale che pu essere utilizzato per la costruzione di solai o coper-
ture. In questo lavoro, viene analizzata in maniera analitica e numerica (con modelli ad elementi finiti solidi)
una semplice struttura reciproca costituita da tre travi in calcestruzzo fibro-rinforzato. Le analisi numeriche,
condotte in presenza di non linearit meccanica e di contatto, serviranno per la definizione del comportamento
ultimo di tali strutture. In particolare, di fondamentale importanza rilevare le modalit di rottura degli ele-
menti, ovvero se la rottura avviene in modo duttile per danneggiamenti nella parte tesa delle travi, o in modo
fragile per le elevate concentrazioni di sforzi nelle zone di mutuo sostegno. I risultati ottenuti dalle analisi so-
no poi utilizzati per la definizione di un elemento finito a non linearit concentrata utile allo studio di strutture
contenenti un numero maggiore di travi.
con elementi pi corti della distanza da superare
come illustrato nelle sue griglie strutturali tridimen-
sionali e nei ponti in legno temporanei (Da Vinci
1519).


Figura 2: Estratto del Codice Atlantico di Leonardo da Vinci
con gli studi sulle strutture reciproche [Da Vinci].
Lo stesso problema fu affrontato da Sebastiano
Serlio (1475-1554). Il Serlio propose un reticolo pla-
nare molto simile a Villard de Honnecourt, dove ti-
picamente, una trave contava sullaltra per il proprio
supporto (Serio, 1619). Se le travi erano intagliate
luna nellaltra, risultava una superficie bidimensio-
nale piatta (ignorando lo spessore della trave nella
terza dimensione) che poteva essere usata nella co-
struzione di piani o soffitti. Quasi cento anni dopo,
John Wallis nel 1652 inizi a costruire modelli di re-
ticoli piatti assemblandoli con elementi che erano in-
tagliati e integrati luno con laltro. Wallis esplor
anche la differente morfologia planare in un attento
studio della geometria e del meccanismo di trasferi-
mento del carico (Wallis, 1972).
In seguito, per oltre 260 anni i sistemi a struttura
reciproca furono accantonati e bisogna arrivare
allinizio del 1900 per trovare alcune applicazioni
costruttive basate su questo sistema strutturale. Tali
costruzioni, progettate dallarchitetto Jujol includono
la copertura a Casa Negre, San Juan Despi, Barcelo-
na, (1915) e Casa Bofarul, Pallaresos, Tarragona
(1913 1918).
Pi recentemente, negli anni novanta, la copertura
di 26 metri di campata di un edificio per immagazzi-
namento di sale fu costruita in Lausanne, Switzer-
land da Natterer e altri. Nello stesso tempo, una si-
mile copertura di quasi 7 metri di diametro fu usata
per un teatro di marionette, vicino a Kumamoto,
sullisola di Kyushu, del sud del Giappone. Altre re-
centi applicazioni di strutture reciproche includono
gazebi e case che commerciano whisky nella Scozia
e un centro in Bradford, Regno Unito.


2 VALUTAZIONE ANALITICA
Il presente lavoro ha lo scopo di eseguire delle valu-
tazioni sia analitiche che numeriche su di una sem-
plice struttura reciproca realizzata con tre travi in
calcestruzzo fibrorinforzato (Martinola ed al.). La
Figura 3 mostra la struttura su cui si eseguiranno le
valutazioni.


Figura 3: Immagine della struttura reciproca da analizzare.

Determinato il comportamento a rottura di tale
struttura, la legge meccanica potr essere generaliz-
zata per poter studiare strutture reciproche pi estese
senza un eccessivo impegno computazionale.
Poich il comportamento meccanico di tali strut-
ture prevede lattivazione di non linearit meccani-
che e geometriche di non facile modellazione, si
proceduto ad eseguire alcune semplici valutazioni
analitiche che serviranno da controllo alle pi accu-
rate valutazioni numeriche.

2.1 VALUTAZIONE DEL MOMENTO ULTIMO
Le travi che formano la struttura reciproca in ogget-
to, possiedono le caratteristiche meccaniche e geo-
metriche evidenziate in Tabella 1.

Tabella 1: Caratteristiche geometriche e meccaniche.
Altezza h 14 cm
Base b 6 cm
Luce 100 cm
Tensione a rottura di compressione 160 N/mm
2

Tensione a rottura di trazione 11 N/mm
2


Per poter indagare in modo analitico il compor-
tamento a rottura della struttura, necessario avere
una valutazione del valore di momento ultimo.


N N

t

t

b
h
x

c

c



Figura 4: Profilo delle deformazioni e delle tensioni sulla se-
zione di una trave.

Ipotizzando che la rottura avvenga per insuffi-
cienza di resistenza a trazione e che i livelli di com-
pressione alle fibre opposte siano tali da poter essere
rappresentati da un diagramma tensioni deformazio-
ni lineare, ad incipiente rottura si ha la situazione in-
dicata in Figura 4. Lasse neutro divider la sezione
in due zone distinte, la parte superiore risulter com-
pressa mentre la parte inferiore tesa. Col meccani-
smo di rottura ipotizzato, la deformazione
t
e la re-
lativa tensione
t
risultano note e pari al loro valore
ultimo. E possibile ricavare la tensione nel calce-
struzzo lato compressione come:

t
c c
x h
x
E E

= = (1)

La condizione di equilibrio alla traslazione, ese-
guita sulle tensioni sezionali al momento della rottu-
ra, approssimando ad un rettangolo il diagramma
delle tensioni di trazione sulla sezione, fornisce
lequazione:

( ) b x
2
1
x h b f
c t
= (2)

Da cui possibile ricavare lequazione di secondo
grado che fornisce la posizione dellasse neutro a
rottura:

( )
2 2
t
c t t t
1
E f x 2 f h x f h 0
2

| |
+ =
|
\
(3)

La soluzione di tale equazione, rappresenta la di-
stanza tra lasse neutro ed il lato compresso della se-
zione. Utilizzando i valori numerici precedentemen-
te esposti, lunica radice positiva risulta essere
37 x = mm a cui corrisponde una tensione di com-
pressione nel materiale pari a 63 MPa, inferiore al
valore di rottura per schiacciamento del calcestruz-
zo, stimato a 170 MPa. Lipotesi che la rottura av-
venga lato trazione risulta quindi verificata.
La condizione di equilibrio alla rotazione, esegui-
ta sulle tensioni sezionali al momento della rottura,
fornisce lequazione del momento ultimo:

( )
( ) 1 2
5.23
2 3 2
u c t
h x
M b x x h x b f

= + =
5.23
u
M = kNm (4)


2.2 VALUTAZIONE DEL CARICO ULTIMO
La Figura 5 mostra la geometria dello schema com-
positivo considerato e la Figura 6 la sotto-struttura
principale che ne caratterizza le propriet statiche.
Tale sotto-struttura viene identificata in base ad una
simmetria polare a 120: le forze di mutuo sostegno
tra le varie travi reciproche dovranno rispettare tale
condizione di simmetria e quindi dovranno possede-
re una eguale intensit, come schematicamente mo-
strato dalla Figura 5.


1
2
3
F

F

F R

R
R

Figura 5: Schema statico della struttura reciproca considerata
(si indicato F le forze di mutuo sostegno e con R le reazioni
vincolari).

Lo studio quindi ricondotto allanalisi di una
delle 3 travi che compongono il sistema. La Figura 6
mostra le azioni che intervengono nellequilibrio
dellasta 1. Le azioni di mutuo sostegno sono state
indicate con la lettera F.
L
a
q
F F R
P

Figura 6: Schema statico della singola trave.

Eseguendo un equilibrio alla rotazione attorno al
vincolo di appoggio, si ottiene:

2
2 2
q L P L
F
a a

= +

(5)

mentre lequilibrio in direzione verticale fornisce:

R q L P = + (6)

In base a tali relazioni, le equazioni del momento
nei due campi della trave suddivisi dal carico P sono
date dalle espressioni:

( )
2
2
s
s s
q x
M q L P x

= + (7)

per il campo di sinistra e:

2 2
2 2 2
d
d d
q x q L P L
M x
a a
(
= +
(


(8)

per il campo di destra.
Per un valore di carico P relativamente maggiore
al carico q, la sezione col momento massimo quel-
la direttamente caricata col carico concentrato. Per
cui possibile porre (unit in [m] e [kN]):

( )
( )
2
2
2
( )
( )
2
0.1046 0.7
s
s s
q x
M q L P x
q L a
q L P L a
P

= +

= +
= +
(9)

Che eguagliato al valore di momento ultimo pre-
cedentemente ricavato, fornisce il carico a rottura:

( ) 5.71 0.1046
8.01
0.7
P

= = kN (10)

Tale valore, moltiplicato per il numero di travi di
cui composta la struttura, fornisce un carico ultimo
globale di:

8.01 3 24.0
tot
P = = kN (11)

Tale valore verr considerato come riferimento per
le successive analisi numeriche ad elementi finiti.
3 ANALISI PER ELEMENTI FINITI SOLIDI
La modellazione solida della struttura viene realizza-
ta con lo scopo di indagarne in modo accurato la re-
sistenza ultima ed escludere rotture localizzate nelle
zone di mutuo sostegno o di appoggio. Per questo
studio, si utilizzato il codice ABAQUS, modellan-
do ogni singola trave tramite elementi solidi di for-
ma tetraedrica.

Figura 7: Rilievo dellelemento trave considerato nelle analisi.

La geometria della trave, si basa su accurati rilie-
vi eseguiti dagli studenti del Prof. A. Pizzigoni sulle
travi costruite per delle successive analisi sperimen-
tali. I risultati di tali rilievi sono riassunti nella
Figura 7.
Il modello numerico, successivamente sviluppato
in ambiente ABAQUS, tiene conto di due tipi di non
linearit presenti nella struttura caricata sino a carico
ultimo. La non linearit di materiale, in quanto ogni
materiale ha un legame costitutivo che si discosta
dallandamento elastico lineare per sforzi elevati e la
non linearit di contatto in quanto le travi sono ap-
poggiate le une sulle altre tramite un giunto a sfera.




Figura 8: Vista della geometria e della discretizzazione del
modello ad un quarto di trave.
Per tenere in conto linfluenza della non linearit
di materiale si utilizza il legame costitutivo damage
plasticity presente nella libreria di ABAQUS. Tale
legame basato sulle teorie della plasticit e sulla
meccanica del danneggiamento del calcestruzzo. Il
modello assume che le due principali cause di mec-
canismi di rottura siano la fessurazione per trazione
e lo schiacciamento per compressione.
La non linearit di contatto viene modellata tra-
mite lutilizzo di una formulazione penalty function.
Le superfici di contatto sono selezionate e suddivise
in superfici master e superfici slave e lanalisi con-
troller i movimenti relativi delle due superfici se-
condo quanto definito dallutente.
Il modello della trave stato costruito utilizzando
il modellatore solido interno di ABAQUS. In parti-
colare, viene modellata solo un quarto della trave (
Figura 8) per poi ottenere il modello completo
grazie allo sfruttamento delle simmetrie presenti.
Utilizzando lo specchiamento della discretizza-
zione precedente, dal modello di un quarto di trave
viene costruito il modello dellintera struttura
(Figura 9). Il modello cos costruito possiede circa
400000 gradi di libert. Il carico schematizzato in
tre zone del modello come un insieme di pressioni
superficiali il cui valore aumenta sino a portare a rot-
tura la struttura.

Figura 9: Vista della discretizzazione del modello.

Figura 10: Vista della deformata nellistante di incipiente rottu-
ra.

Figura 11: Concentrazione della deformazione plastica
nellistante di incipiente rottura.
Nelle zone di vincolo e nelle zone di mutuo so-
stegno, presente un giunto realizzato con una sfera
di acciaio (Figura 14). Tale giunto pensato con lo
scopo di garantire la libert dei movimenti rotatori
del sistema e la facilit di montaggio della struttura.
La sfera viene modellata in ABAQUS utilizzando la
sua reale geometria e le caratteristiche del materiale
acciaio.
Lanalisi numerica fornisce un valore di carico ul-
timo pari a 32.1 kN, di circa un 30% superiore al ca-
rico valutato in via analitica nel paragrafo preceden-
te. Tale incremento di resistenza giustificabile
dalla non perfetta planarit delle travi, che inducono
un piccolo meccanismo ad arco e dalle ipotesi sem-
plificative utilizzate per la valutazione analitica pre-
cedente. La Figura 11 mostra la concentrazione del-
la deformazione plastica nellistante di incipiente
rottura. Si noti come il danneggiamento interessa in
modo equivalente tutte le travi del modello. La Figu-
ra 12 riassume la curva carico - abbassamento di uno
dei nodi caricati. Si nota un comportamento abba-
stanza duttile, dovuto alle propriet di rottura in tra-
zione del calcestruzzo fibro-rinforzato, ed un abbas-
samento finale di circa 8 mm.

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Spostamento del nodo caricato (mm)
C
a
r
i
c
o

P

(
k
N
)

Figura 12: Andamento della curva carico spostamento per il
modello del nodo a 3 travi.
La Figura 13 mostra il particolare dellappoggio
sezionato lungo il piano verticale di simmetria della
singola trave, in posizione indeformata e deformata.
E possibile apprezzare la rotazione dellelemento
sulla sfera di acciaio.
Durante le analisi numeriche non sono state evi-
denziate rotture locali nelle zone dei giunti, e le ten-
sioni prodotte dallappoggio a sfera si sono rivelate
accettabili per il materiale in oggetto. Non sono stati
rilevati nemmeno collassi strutturali dovuti alla fuori
uscita della sfera dalla sua sede per rotazioni delle
travi sotto carico. La struttura, in tutte le analisi ese-
guite, ha mostrato sempre una rottura a flessione del
tipo precedentemente descritto.





Figura 13: Particolare della rotazione della trave sulla sfera di
estremit. Il alto in posizione non deformata, in basso in posi-
zione deformata.
4 MODELLI A PLASTICIT CONCENTRATA
Le analisi per elementi finiti riportate nel paragrafo
precedente, risultano essere molto accurate ma ri-
chiedono un dispendio di energia computazionale
notevole. Strutture con un numero di travi superiori
a 4 sono poco gestibili per via del tempo di analisi
richiesto.
Tramite i risultati delle analisi preliminari e delle
analisi ad elementi finiti solidi si pu per tarare dei
modelli a non linearit concentrata (cerniere plasti-
che), costituiti da elementi finiti di tipo trave. In que-
sto tipo di modellazione tutti gli elementi rimangono
in campo elastico, mentre le non linearit vengono
introdotte mediante linserimento di cerniere con
comportamento anelastico, dove si prevede che si
formino le cerniere plastiche. Questo tipo di analisi
pu essere, ad esempio, sviluppato tramite il codice
di calcolo SAP2000.


Figura 14: Valori caratterizzanti la non linearit concentrata.

In base alle informazioni relative sul comporta-
mento non lineare della singola trave, viene analiz-
zato il comportamento di una trave avente una cer-
niera plastica sotto il punto di carico, con le
caratteristiche riportate in Figura 14.
In Figura 15 viene riportato il modello geometri-
co del nodo a 3 travi. Tale modello prevede la for-
mazione di 3 cerniere plastiche nelle posizioni di
mutuo sostegno, ove sono anche applicate le forze di
carico.

Figura 15: Modello a trave e non linearit concentrate della
struttura reciproca analizzata.

A rottura, le 3 cerniere plastiche si formano con-
temporaneamente e lanalisi fornisce la curva carico
spostamento rappresentata in Figura 16 come curva
continua. La curva tratteggiata rappresenta lanalisi
precedentemente eseguita con ABAQUS ed elementi
finiti solidi.
Si noti la buona approssimazione fornita dal mo-
dello ad elementi finiti di trave e non linearit con-
centrata che a fronte di un notevole risparmio com-
putazionale (pochi secondi contro alcune ore)
fornisce un carico ultimo di circa 9% inferiore a
quello valutato tramite lanalisi con elementi finiti
solidi.

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Spostamento del nodo caricato (mm)
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k
N
)

Figura 16: Confronto tra la risposta del modello ad elementi fi-
niti solidi (curva tratteggiata) e la risposta del modello ad ele-
menti finiti di trave e non linearit concentrata (curva conti-
nua).

In Figura 17 viene riportato il modello geometri-
co di una copertura realizzata con 9 travi a mutuo
sostegno. Tale struttura, la cui analisi per elementi
finiti solidi risulterebbe non praticabile, stata ana-
lizzata con elementi finiti di trave e non linearit
concentrate. In tale modello si prevede a rottura la
formazione di 6 cerniere plastiche nelle posizioni di
mutuo sostegno, ove sono anche applicate le forze di
carico.

Figura 17: Modello ad elementi finiti di trave di una copertura
realizzata con 9 travi a mutuo sostegno.

Figura 18: Vista del modello deformato della copertura, i palli-
ni indicano la formazione delle cerniere plastiche.

La Figura 18 mostra la deformata ultima della
struttura con la posizione delle cerniere plastiche.
Data la particolare simmetria strutturale e di carico,
le sei cerniere plastiche si formano tutte in due mo-
menti. Prima si ha la formazione delle tre cerniere
interne ed in seguito le tre cerniere esterne portano
alla labilit la struttura.
La Figura 19 mostra la risposta in termini di cur-
va carico spostamento del modello. Si nota che la
curva composta da tre andamenti lineari raccordati
da punti angolosi. Tali punti rappresentano i due
momenti di formazione delle cerniere plastiche. Si
noti di nuovo, che tale analisi eseguita con elementi
finiti di trave porta ad un investimento computazio-
nale irrisorio, pur mantenendo una buona approssi-
mazione sul comportamento a rottura della struttura.

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-20 -18 -16 -14 -12 -10 -8 -6 -4 -2 0
Spostamento del nodo caricato (mm)
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P

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k
N
)

Figura 19: Risposta in termini di curva carico spostamento del
modello ad elementi finiti di trave e non linearit concentrata.
5 CONCLUSIONI
Le strutture reciproche rappresentano sicuramente
una proposta architettonica valida ed originale le cui
basi filosofiche si perdono nel passato. Ci non di
meno, per la loro intrinseca possibilit di essere
smontate e per la possibilit di essere costituite da
moduli facilmente prefabbricabili, rappresentano una
scelta moderna ed innovativa laddove vi sia la ne-
cessit di utilizzare una copertura provvisoria di
grande impatto architettonico.
Strutturalmente, tali strutture rappresentano anco-
ra oggi un campo di studio per le problematiche ine-
renti al loro comportamento, alla loro ottimizzazione
e alla sicurezza strutturale.
In questo lavoro, si analizzata una semplice
struttura reciproca costituita da tre travi in mutuo so-
stegno, utilizzando un approccio sia analitico che
numerico. Con i risultati ottenuti sono stati opportu-
namente tarati i parametri che caratterizzano il com-
portamento delle cerniere plastiche in modelli a non
linearit concentrata e si mostrato come tali model-
li riescano a riprodurre i risultati, in termini di carico
ultimo, di modellazioni assai pi raffinate basate su
elementi finiti solidi. Il guadagno computazionale
che ne deriva, permette di poter analizzare schemi di
strutture a molte travi e quindi di poter estendere lo
studio a coperture di maggiori dimensioni. Riman-
gono tuttavia da approfondire le tematiche riguar-
danti lottimizzazione del materiale e della sezione,
nonch il problema di robustezza strutturale legato al
cedimento progressivo della struttura per il collasso
di un singolo nodo. Tale tematica potrebbe portare
alla realizzazione di un nodo differente, rispetto a
quello a sfera analizzato, la cui progettazionedo-
vrebbe comunque garantire la caratteristica di smon-
tabilit propria di questo sistema costruttivo.

RINGRAZIAMENTI
Gli autori desiderano ringraziare il Prof. Paolo Riva
e lIng. Luca Prandini per la guida ed i preziosi sug-
gerimenti forniti durante lo studio e le analisi tramite
il codice di calcolo ABAQUS. Un ringraziamento
rivolto alla societ Italcementi che ha finanziato la
ricerca.
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