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Anno I n.1
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rivista scientifica
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Rivista semestrale
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Editoriale
Eccoci al primo numero di LIFE DESIGN - research and education! Lobiettivo che ci siamo posti quello di dar vita ad una nuova occasione di dialogo, confronto, riflessione e crescita finalizzata allaggiornamento continuo in materia di orientamento. Aldil di remore culturali e inadeguatezze strutturali, lAssociazione Nazionale Orientatori e gli stakeholders, convinti del fatto che lattivit orientativa un working progress continuo, studiano una metodologia di approfondimento del tema che tiene in eguale considerazione la prassi e la teoretica. Pensiamo alla rivista come primo strumento di diffusione di questa linea culturale. La prima parte, Study - research and analysis, risponde pienamente allintento di fare ricerca proponendo autentici spunti di riflessione teorica. La seconda parte, Best practices, intende supportare il miglioramento delle performance del professionista dellorientamento in tutte le sue funzioni, partendo proprio dalle esperienze concrete e utilizzando quindi non solo una logica top-down ma anche e soprattutto bottom-up. Pertanto proprio attraverso il confronto delle esperienze, dei modelli adottati e sperimentati nella quotidianit che possibile giungere, mediante un elaborazione attenta, a quelle che sono le buone pratiche orientative-formative, per ampliare e migliorare cos il ventaglio delle strategie future. In questa sede, esperti del settore si raccontano attraverso la documentazione e la valutazione delle loro personali esperienze. La terza parte, News and reviews, dedicata allinformazione mirata degli operatori del settore e, soprattutto, di quanti intendano avvicinarsi al mondo dellorientamento. Dott.ssa Valentina De Carlo Dott.ssa Valentina Rapo
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Sommario
Sezione Descrizione
Per un anno di duro lavoro e tante soddisfazioni
a cura della dott.ssa Mery Pontrandolfo, Presidente dellAssociazione Nazionale Orientatori
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Orientare dentro
a cura della dott.ssa Marisa Cavalluzzi, pedagogista media educator Edunet
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BEST PRACTICES
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Sete dOrientamento
a cura della dott.ssa Bianca Rosa Demontis, orientatore professionale
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LUniversit Telematica Pegaso e lAssociazione Nazionale Orientatori per la formazione mirata dei professionisti dellOrientamento
NEWS AND REVIEWS
a cura del dott. Danilo Iervolino, Presidente del Consiglio di Amministrazione dellUniversit Telematica Pegaso
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Orientamento e bellezza
a cura della dott.ssa Maria Teresa Mara Francese, docente di Antropologia Culturale presso la Facolt di Lingue e Letterature Straniere dellUniversit di Torino
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Recensioni
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www.asnor.it
passato poco pi di un anno dalla pubblicazione del sito dellAssociazione Nazionale Orientatori (www.asnor.it) e il numero dei visitatori che quotidianamente ci visitano sorprendente: quasi 500 persone al giorno cliccano le nostre pagine web; numerose sono le richieste di informazioni e di indicazioni relative allorientamento e allorientatore. Questo dato, davvero prezioso, ci consente di monitorare e valutare linteresse, la curiosit e lattenzione, sempre crescente, che avvolge il complesso sistema-orientamento che si va diramando ad ampio raggio su tutto il territorio nazionale e, come da progetti gi allo studio, europeo. Ringrazio, quindi, tutti i visitatori del sito, i lettori della rivista scientifica e in modo particolare tutti i membri dellAlbo Nazionale Orientatori che, attraverso linvio di articoli, contributi scientifici, video racconti e foto, hanno dato vita ad una significativa condivisione di esperienze che, a loro volta, sono divenute centri propulsori di nuovi saperi, nuove domande, nuovi progetti da realizzare. meraviglioso vedere come il trasformare le proprie esperienze in consapevolezza culturale e di vita non sia pi un semplice motto, ma una vera e propria weltanschauung esistenziale che promuove al centro di tutto lessere umano inteso e percepito come progettista attivo del proprio esistere. Condividendo con voi lauspicio che il numero dei visitatori e degli orientatori professionisti continui a crescere, non solo in quantit ma in qualit di formazione e di presa di coscienza della grande responsabilit della quale sono investiti, vi auguro una buona lettura! Dott. Domenico Pontrandolfo
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Quadro stipulata con lUniversit Telematica Pegaso, di cui si riconoscono in esclusiva i percorsi erogati in modalit e-learning per la formazione professionale degli orientatori; ho accennato alla costituenda piattaforma e-learning che lAssociazione sta approntando per la formazione continua degli iscritti allAlbo Nazionale Orientatori; sotto lo stesso profilo, ho ricordato il fondamentale ruolo assegnato alla rivista scientifica Life Design - research and education, la prima in Italia dedicata completamente al mondo dellorientamento. Successivamente, il Presidente del Comitato Tecnico Scientifico, prof. Vito Antonio Baldassarre, ha illustrato la sua relazione, intitolata Valenza, ragioni e obiettivi dei Centri Orientascuola. Strumenti e diffusione delle buone prassi: lAssociazione intende dare un pi compiuto significato alla pratica orientativa, tale da sollecitare, favorire e promuovere una formazione di base fondata su principi di umanit ed etica, pi consapevole e comune per tutti i cittadini; tale pratica trova il suo ambiente pi naturale nelle Scuole di primo e secondo grado. I docenti che si stanno formando potranno contare sugli strumenti pratici che lAssociazione ha progettato e fornir agli Istituti che parteciperanno alla prossima fase del progetto (teoria della Didattica Orientativa e MAP - Making Action Plan). Maria Forina, cultore della materia, esperta nelle prassi di orientamento, ha poi illustrato con chiarezza tutti i passaggi necessari affinch un Istituto Scolastico e un gruppo di docenti compiutamente formati diventino un Centro Orientascuola e un team per lorientamento. Nel suo intervento, Quali percorsi, strategie e prassi per un orientamento
efficace, ha presentato i seguenti temi: percorsi per un orientamento efficace; vademecum: orientare per orientarsi; tra il pensato e lagito: la nascita di uno staff di orientamento; intelligenze multiple e autori di riferimento; i sette saperi del futuro; il diario di orientamento: lo strumento pratico. Concluse le relazioni, s aperto un vivo dibattito, incentrato sui compiti, le risorse e le possibilit che lAssociazione e gli Istituti hanno a disposizione per operare fattivamente e con il concreto auspicio di poter raggiungere risultati significativi.
Chiudendo, auguro, anche a nome dei miei collaboratori, i migliori auguri per le feste natalizie, rinviandovi al nuovo anno per proseguire un percorso che, nato sotto i migliori auspici, promette di regalare ancora maggiori soddisfazioni.
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di maggiore prestigio sociale come quelle appartenenti al terziario e allarea dei servizi. A partire da quel momento, il cammino della scuola segnato come cammino faticoso, certo, ma non pi rinunciabile, orientato, nel quale la scuola assume la funzione di guida affinch ciascuno, allinterno dellitinerario istituzionale, trovi la propria strada. Tutto questo comincia a diventar chiaro con lemanazione dei programmi della Scuola Media del 1979. La societ, o, meglio, le societ democratiche si presentavano con caratteristiche profondamente mutate e diverse da quelle dei tempi precedenti il 68, in cui cera un modello egemone di societ e di cultura, un modello unico e dominante. A partire in modo particolare da quel momento storico, in maniera molto pi appariscente rispetto alle riflessioni che erano andate maturando anche precedentemente, avevano iniziato a convivere pi modelli, pi valori, pi interpretazioni del significato delluomo e del suo destino. Non era pi riproducibile neppure quella struttura di sistema scolastico che aveva caratterizzato la seconda met dell800 e la prima met del 900 e che era una curiosa mescolanza del modello totalitario (la sottomissione allo Stato unitario e linterpretazione chiusa della sua storia e dei suoi valori) e del modello libertario, basato (eccetto nel periodo fascista) sui diritti delluomo secondo i principi affermati dalle societ liberali dopo la rivoluzione francese. Si trattava ormai di avviare in modo deciso ed autentico dei percorsi che consentissero ai soggetti alunni di attrezzarsi per imparare a vivere in societ con molteplici sfaccettature, di tipo prismatico, a vivere nel cambiamento
piuttosto che nella continuit e nella stabilit. Il testo programmatico al quale stiamo facendo riferimento, cio i Programmi per la Scuola Media di I grado del 1979, al comma c. dellart. 3, recante il titolo Scuola orientativa, cos si esprime: La scuola media orientativa in quanto favorisce liniziativa del soggetto per il proprio sviluppo e lo pone in condizione di conquistare la propria identit di fronte al contesto sociale tramite un processo formativo continuo cui debbono concorrere unitariamente le varie strutture scolastiche e i vari aspetti delleducazione. La possibilit di operare scelte realistiche nellimmediato e nel futuro, pur senza rinunciare a sviluppare un progetto di vita personale deriva anche dal consolidamento di una capacit decisionale che si fonda su una verificata coscienza di s. Vi da dire che fin da allora si sosteneva che i vari insegnamenti esprimono modi diversi di articolazione del sapere, di accostamento alla realt, di conquista, sistemazione e trasformazione di essa, e a tal fine utilizzano specifici linguaggi che convergono verso un unico obiettivo educativo: lo sviluppo della persona nella quale si realizza lunit del sapere (Programmi Scuola Media IG/1979 - IV Parte. Art.3). Tale concezione, con le dovute attualizzazioni, rimane valida, anzi, diventata ancora pi esplicita ed evidente nelle indicazioni programmatiche successive: a livello di Programmi scolastici per la Scuola Elementare del 1985, di Orientamenti per la Scuola dellInfanzia del 1991, di Indicazioni Nazionali della Riforma Moratti, di Indicazioni Nazionali per il Ciclo Primario e dellInfanzia del 2007 e di riforma della Scuola Media di secondo grado del 2009 e dei conseguenti Programmi del 2010.
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Il Documento che a livello europeo alla base delle intese tra tutti i Paesi che aderiscono allUnione Europea, primi fra tutti i 15 di pi antica appartenenza, lEQF (European Qualification Framework). Tale Documento fa riferimento alla Risoluzione legislativa del Parlamento Europeo del 24 ottobre 2007 basata sulla raccomandazione del 2006 dello stesso Parlamento e traccia un quadro sintetico indicativo di sviluppo dei processi di apprendimento formali, non formali ed informali indirizzato ad una pluralit di soggetti (utenti del sistema formativo, operatori educativi e decisori politici). Che cosa vi di essenziale ai fini del nostro discorso? Due sono le evidenze: 1.La prima riguarda la individuazione di otto livelli di raggiungibilit degli obiettivi di conoscenza, abilit e competenza allinterno dei diversi gradi scolastici a garanzia della differenziazione didattica che esprime lesigenza di tener conto delle differenze individuali dei soggetti in situazione di apprendimento. 2.La seconda la individuazione di otto competenze sulle quali fondare lesperienza di apprendimento da parte di ogni persona in situazione formale (scuola e istituzioni formative) non formale e informale. Le competenze chiave individuate sono le seguenti otto: Comunicazione nella madrelingua Comunicazione nelle lingue straniere Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia Competenza digitale Imparare a imparare Competenze sociali e civiche Spirito di iniziativa e imprenditorialit Consapevolezza ed espressione culturale.
Si comprende cos che si tratta di competenze trasversali finalizzate allacquisizione di una cultura e di un metodo orientativo (orientamento personale). evidente che tali competenze sono propedeutiche ed indispensabile base per lo sviluppo di competenze specifiche finalizzate a loro volta alla risoluzione di compiti specifici, contingenti e progettuali. Ma come e dove si acquisiscono le competenze chiave di tipo trasversale? Ecco, sono proprio quelle che si acquisiscono durante let evolutiva (scuola, istituzioni formative, famiglia e anche in altri contesti), anche se con modalit diverse nei diversi contesti. Possono essere acquisite attraverso: Esperienze spontanee, allinterno delle quali non riconoscibile in modo esplicito la consapevolezza di contribuire al processo di orientamento che rimane nellimplicito; Esperienze intenzionalmente e formalmente organizzate tese a sviluppare un processo orientativo attraverso i saperi formali, cio le discipline scolastiche intese epistemologicamente come linguaggi specialistici e strumenti atti a leggere e interpretare lesperienza trasformandola in consapevolezza culturale. 4Limpianto metodologico in grado di realizzare tale processo quello della didattica orientativa o orientante. Questo pu accadere solo, se e quando le discipline sono utilizzate in senso orientativo, individuando in esse le risorse pi adatte per consentire ai soggetti in situazione di apprendimento, qualunque et essi abbiano, di costruirsi capacit e competenze spendibili nel loro processo di
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auto-orientamento. 4Lo strumento metodologico essenziale quello della trasposizione didattica. Per trasposizione didattica vanno intese tutte le trasformazioni che corrispondono a un insieme di attivit (compiti e problemi reali), di ruoli sociali prima di corrispondere ai saperi disciplinari formalizzati. I saperi, cio, sono dei linguaggi specialistici che vanno sempre considerati nella duplice valenza di Asse Paradigmatico e Asse Sintagmatico. 4I concetti scientifici non arrivano belli e fatti al soggetto che apprende. Passano attraverso uno sviluppo del soggetto che elabora i propri concetti spontanei e diventa gradatamente capace di comprendere il modello maturo. I concetti scientifici si
muovono up-down imponendo la loro logica al soggetto. I concetti spontanei si muovono down-up e vanno incontro ai concetti scientifici consentendo al soggetto di accettare la loro logica. Si tratta, insomma di imparare servendosi delle discipline e non imparando le discipline.
Bibliografia essenziale
Baldassarre V.A. Latenza valutativa e pedagogia della mitezza, PensaMultimedia, Lecce, 2010. Domenici G. Manuale dellorientamento e della didattica modulare, Laterza, Roma-Bari, 1998. Focchiatti R. Orientare e orientarsi nella scuola primaria e secondaria, Carocci, Roma, 2008. Grimaldi A. (a cura di) Modelli e strumenti per lorientamento, Franco Angeli, Milano, 2002. Pombeni M.L. (a cura di) Lorientamento tra passato e futuro: lesperienza di Bologna, Carocci, Roma, 2008. Rey B. Ripensare le competenze trasversali, Franco Angeli, Milano, 2003.
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europee in materia di orientamento, il piano riconosce limportanza di un orientamento che accompagna la persona lungo tutto larco di vita, orientamento, considerato come un processo diacronico presente ed indispensabile in tutti i vari scenari esistenziali: da quello pi personale e familiare a quello sociale e professionale. Dunque, un modello che struttura il processo stesso di orientamento come un intervento formativo che richiede unazione intenzionale, sistematica e precoce. Chi si propone come professionista dellorientamento, per essere realmente tale, non pu e non deve limitarsi a diffondere soltanto informazioni: ma deve essere portatore di una formazione orientativa. Lorientamento, oggi, parte integrante dei processi formativi e deve essere considerato interno e coincidente alla formazione stessa, a differenza del passato nel quale aveva un ruolo pressoch esterno ed era un momento quasi parallelo alla formazione. Il nuovo modo di concepire lorientamento, lo porta ad assolvere a nuove esigenze, quali, quelle di potenziare le capacit e le risorse dei soggetti, con il fine ultimo di prepararli alla vita attraverso il saper scegliere ci che meglio per s. Il soggetto-persona, quindi, non subisce lorientamento o non si adatta semplicemente a quanto stabilito da test strutturati, ma ne il protagonista indiscusso. In piena libert e con consapevolezza diventa manager del proprio sviluppo personale, professionale ed esistenziale. Lorientatore e lorientamento devono tendere alla promozione dellempowerment della essere umano. Lempowerment, indica il processo di aumento di potere interno del singolo.
Tale processo, tende ad aprire nuove possibilit, tra cui lindividuo pu scegliere per agire e relazionarsi, in modo pi efficace con lambiente in cui inserito. Questa nuova possibilit, solitamente, conduce il soggetto-persona ad un cambiamento, ma va sottolineato che il cambiamento non lobbiettivo primo ed inevitabile, dellempowerment: la persona, potrebbe anche decidere di permanere nella situazione precedente, ma, comunque, con una nuova e migliore concezione di s e maggiore fiducia nelle proprie capacit. In un processo orientativo-formativo, diventa fondamentale valutare il livello di empowerment della persona, cos da fornire un ulteriore strumento sia allorientatore, sia al soggetto stesso. Per lorientatore, le indicazioni sullo sviluppo del processo, sul livello di possibilit e di opportunit consentono di ri-organizzare tempi, sequenze, contenuti, di proporre metodi, metodologie, strategie pi adeguate allindividuo, generando un orientamento personalizzato ed individualizzato; lorientatore, quindi, si porr come facilitatore e accompagnatore della persona, supportandolo laddove necessario, con strumenti, indicazioni opportune alle esigenze via, via, emergenti. Per i soggetti, lempowerment, diventa un vero proprio indicatore del personale percorso di orientamento, apprendimento, crescita e sviluppo. Lorientamento viene inteso come bene individuale, in quanto principio organizzatore della progettualit di una persona capace di interagire attivamente con il proprio contesto sociale e come bene collettivo, in quanto strumento di promozione del successo formativo e di sviluppo economico del paese.
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Se nellera della tecnica e della tecnologia possiamo affermare con certezza che non si pu non orientare altrettanto vero che non si pu redigere una volta per tutte lidentikit professionale dellorientatore. Indiscutibile il fatto che leclettica figura in discussione trovi la sua specifica identit di ruolo proprio nei vari contesti in cui chiamata ad operare responsabilmente e professionalmente. Lorientatore, quindi, deve riuscire ad orchestrare una molteplicit di abilit, conoscenze e competenze che di
proprio percorso tra i tanti a disposizione, dandogli i mezzi per farlo pi e pi volte nella vita, data la logica della flessibilit che domina la nostra societ; un analista delle necessit e dei bisogni dellessere umano; un co-progettista di interventi di orientamento personalizzati e ritagliati sulle specifiche caratteristiche del contesto; un coach per e dello sviluppo della persona: lo fa promuovendo un
volta in volta gli consentiranno di essere: colui che riconoscendo la centralit del soggetto/persona cerca di innescare intenzionalmente un processo di presa di coscienza e di sviluppo delle proprie potenzialit che portino, il soggetto, alla maturit personale e allautonomia; colui che promuove lempowerment dellindividuo stesso valorizzandone la dimensione progettuale; un facilitatore delle scelte: ovvero colui che accompagna la persona nel processo di scelta aiutandolo a considerare punti di forza e di debolezza ed a trovare un
processo dialogico e interattivo, volto allautonomia, alla responsabilit per trasmettere fiducia, integrit personale e onest (tenendo sempre conto della soggettivit); un animatore che accompagna i soggetti nel raggiungimento dei risultati attesi (almeno in parte) andando anche al di l dei momenti formali ed istituzionali, un valutatore: inteso come elaboratore di giudizi di valore sullintero processo di orientamento, per far s che si attui un meta-orientamento: quindi una valutazione riflessiva sullorientamento.
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Concludo con le straordinarie parole di E. Hemingway: Essere uomo un mestiere difficile, soltanto pochi ce la fanno. Consapevole del fatto che nessuno potr insegnare a qualcun altro ad essere uomo, ritengo che alcuni possano aiutare gli altri a svelare e a scoprire quali sono i veri valori della vita e il come riuscire a vivere in modo autentico nel pieno rispetto di se stessi e di chi li circonda. Questi alcuni, altri non sono che gli orientatori, i maestri, gli insegnanti, gli educatori, i formatori; tutti coloro che hanno coraggiosamente accettato la sfida lanciata
dallattuale societ, quella della complessit, del cambiamento continuo, della globalit, della plasticit, dellinstabilit.
Bibliografia essenziale
Alberici A., Serreri P. Competenza e formazione in et adulta. Il bilancio di competenze, Monolite Editrice, Roma, 2003. Calaprice S. Formazione educante tra lavoro e et adulta, Edizioni Giuseppe Laterza, Bari, 2007. Ferraro S. Linee guida in materia di orientamento lungo tutto larco della vita. Orientamento scolastico, universitario e professionale, Ministero dellIstruzione, dellUniversit e della Ricerca Dipartimento per lIstruzione - Direzione Generale per lo studente, lintegrazione, la partecipazione e la comunicazione - in http://www.irresardegna.eu/doc/2010/03/Lineeguida.pdf http://www.pubblica.istruzione.it/dgstudente. Laneve, R. Pagano La Pedagogia nellera della tecnica derive e nuovi orizzonti, Pensa Multimedia Editore, Lecce, 2005. Russillo G. Problematicit e problematica delleducazione in et adulta, Edizioni Laterza, Bari, 2003.
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Il nucleo centrale rimane la scuola, listituzione scolastica. La riflessione in merito verte, tuttavia, sui contenuti da trasmettere, sulle procedure da adottare, sulle metodologie da applicare, sulle strategie, sulla didattica sempre pi teorica e meno rispondente alle esigenze individuali e collettive dellutenza. Ieri come oggi, assistiamo allo scontro pi acceso e dibattuto fra scuole di pensiero diverse, fra apocalittici o nostalgici di una educazione-istruzione classica, rigorsa, disciplinare che guarda alla formazione e alla trasmissione di saperi forti come ancora di salvezza; e i progressisti che auspicano una scuola pi soft, morbida, essenziale, aperta a nuovi saperi, ai nuovi linguaggi e ai mutati stili di vita del mondo contemporaneo, che poi riflesso del tempo che si vive. La scuola, come la persona, figlia del suo tempo. Fra le due posizioni in contrasto e divaricate per impostazione epistemologica, esiste una miriade di posizioni differenti, alternative, talvolta contraddittorie.
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Ci che manca un orientamento forte, stabile nel suo assetto, che aiuti, sostenga e rafforzi la crescita di ogni singolo soggetto, attore sociale (anche e soprattutto se alunno); manca qualcuno che si faccia carico delle responsabilit che guardano allumano elettivamente.
vicini per affinit elettive, quando si affronta una malattia. Lorientamento si apprende e lorientarsi emerge abitualmente, come fosse un automatismo in ogni situazione o esperienza educativa, esplorativa, problematica, ma al contempo cognitiva, affettiva-relazionale, sociale. La vera sfida dellorientamento oggi non quella di liberare lUomo dalla complessit, ma di proporgli una nuova fierezza dellessere Uomo e una nuova responsabilit dellessere Uomo. Ci gli consentir di collocarsi nel mondo con autorevole efficacia. QuestUomo, attrezzato tecnologicamente, conosce e accetta la storia da cui proviene e insieme difende il dirittoutopia di progettare il futuro. La scuola, a questo proposito, non pu essere lunico luogo/tempo dellincontro n pu risolvere tutto con il suo specifico modello di formazione. Linformazione necessaria ma di per s non orienta: anzi, per fruirne necessario avere un orientamento. Lesperienza invece produce orientamento su s e sul mondo. (Maria De Benedetti)
Lorientamento accompagna ciascun individuo dal momento in cui entra nel sistema scolastico in veste di alunno, al momento in cui lo lascia, in veste di attore socialmente utile ai fini sociali. Ma luomo deve essere utile anche a se stesso e non solo agli altri. A questo processo, che non riguarda solo la scuola, partecipano anche altri soggetti: genitori, operatori, enti e/o associazioni che entrano in scena come co-autori, non come comparse. Ognuno di loro partecipa consapevolmente o inconsapevolmente al processo di orientamento, alla costruzione delluomo che sar. Lorientarsi una dimensione del comportamento umano: si orienta un bambino a vivere, un fanciullo, un adolescente a farsi strada, un giovane, un adulto, un anziano; giorno dopo giorno, nei momenti cruciali, salienti dellandare e in quelli quotidiani. Ci si orienta quando si decide di affronta un viaggio, quando si fa una scelta sociale e politica che tenga conto delle ideologie, quando si fa la spesa, uscendo di casa e rientrando, quando si cerca un lavoro, quando si scelgono gli amici
La legge n. 53/2003 e il d.lgs. n. 59/2004 tracciano lidentit istituzionale e pedagogica della scuola primaria, evidenziandone la valenza orientativa, come previsto nel testo: Il percorso complessivamente realizzato nella Scuola Primaria promuove leducazione integrale della personalit dei fanciulli, stimolandoli allautoregolazione degli apprendimenti, ad unelevata percezione di autoefficacia, allauto-rinforzo cognitivo e di
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personalit, alla massima attivazione delle risorse di cui sono dotate, attraverso lesercizio dellautonomia personale, della responsabilit intellettuale, morale e sociale, della creativit e del gusto estetico. Da queste coordinate possibile elaborare alcuni obiettivi utili allorientamento: conoscere s stessi (punti di forza e di debolezza); saper leggere e valutare le proprie risorse personali (motivazioni, interessi, valori di riferimento, capacit e competenze, idee, aspettative, sogni e aspirazioni); agire con autonomia e con responsabilit nei diversi contesti: vita quotidiana, famiglia, scuola, nel tempo libero, oratorio, altro; formulare ipotesi progettuali; progettare le proprie iniziative e cominciare a proiettarsi in avanti rispetto al futuro, che in divenire; sviluppare relazioni tra coetanei, genitori, educatori, insegnanti, altri figure con cui si interagire negli ambienti vitali e aperti a tutti. Questi obiettivi dellorientamento si incrociano con gli obiettivi di apprendimento presentati nelle programmazioni curriculari stese collegialmente o per fasce trasversali dal personale docente, a settembre, e che permangono come traccia sulla quale poggiare lintero impianto educativo. Lo stesso vale per la scuola Secondaria di I Grado, che ha alunni che vanno da 11 a 14 anni, dove gli obiettivi di orientamento devono tener conto degli stadi evolutivi propri della crescita, cos come suggeriti
dalla psicologia che ben ha delineato stadi e percorsi e che posti in elenco suggeriscono di: aumentare, consolidare, sviluppare la consapevolezza personale che riguardi interessi, capacit e aspirazioni; promuovere la coscienza critica v erso i contesti, gli ambienti, le situazioni, apportando contributi personali per la soluzione di problemi e per esprimere la propria opinione; prendere autonomamente delle decisioni in relazione alle varie situazioni problematiche; ri-scoprire e approfondire la conoscenza e la consapevolezza delle proprie emozioni, dei sentimenti, delle relazioni con gli altri nellambito affettivo sociale, relazionale; confrontarsi senza timore, con contesti differenti da quelli scolastici e familiari, che tenga conto delle professioni e dei servizi alla persona; acquisire competenze relative, alla gestione delle informazioni, alla elaborazione di progetti condivisi e individuali (anche se semplici e limitati) con risultati spendibili, nel contesto scuola e nellextrascuola in cui esercitare la capacit decisionale, la cooperazione, il confronto con gli altri, lascolto e il rispetto delle idee e dei punti di vista altrui. necessario improntare lorientamento verso le relazioni educative, interpersonali, che si sviluppano e prendono corpo, nei gruppi, nella classe e nelle pareti scolastiche, che, se ben mediati, forgiano e sviluppano comportamenti significativi che sfociano nella convivenza civile e nellaccettazione della scuola come comunit educante e dialogica. Lallievo e la famiglia sono chiamati
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a scegliere lindirizzo di studi successivo, lintervento orientativo necessario quanto auspicabile, ma non fatto di visite alla scuola, come se fossimo in gita. in gioco la vita stessa del ragazzo, il suo progetto di vita e questo non cosa da poco. La scelta della stessa, costituisce un fatto di indubbia seriet, non una scampagnata, o un modo per evadere dalla scuola e dalle ore di insegnamento. Una scelta cos impostata non tiene conto delle potenziali abilit degli alunni, anzi le azzera, perch si vende per immagine. Nel 2 Ciclo di istruzione lorientamento dovrebbe mirare a evitare o arginare il fenomeno della dispersione scolastica, ma anche dellabbandono, piaga che si registra ancora oggi e che ci riporta statisticamente tra quei paesi pi carenti sul piano dellistruzione e di rimando sul piano della formazione. La scuola dellorientamento la scuola che garantisce o dovrebbe garantire, una maggiore crescita interiore, una maggiore consapevolezza identitaria e sociale, oltre che essere luogo di formazione cognitiva e professionale. Lorientamento serve a motivare gli alunni a farsi carico in prima persona del proprio futuro, sia in veste di cittadini, che di professionisti prima e di lavoratori dopo. Una buona motivazione, respirata quotidianamente, nutrita giorno dopo giorno con progettazioni mirate, apre allaccoglienza, allascolto e alla conoscenza reciproca bocciando la dispersione scolastica sul nascere nonch la dispersione di quelle intelligenze, utili alla crescita di un paese e al suo divenire. Dato che ognuno necessario per s e per gli altri, dato che
la dimensione razionale si crea sullidentit dei singoli, lorientamento acquisisce un valore al quale attendere e guardare. Gli obiettivi dellorientamento, devono mirare ad accompagnare ladolescente: a un approfondimento della conoscenza di s; a rendersi consapevole delle vere motivazioni, delle scelte fatte in passato e di come proiettarle per il futuro affinch si compiano propositi e aspirazioni, gi seminate; a conoscere e a documentarsi sui percorsi di studio e di formazione vicini alle proprie attitudini ma anche sulle linee di mercato che il mondo del lavoro offre; allapprofondimento dei relativi sbocchi occupazionali; allacquisizione di una maggiore padronanza decisionale nellassumere impegni e responsabilit; alla comprensione del proprio ruolo allinterno della famiglia, ma anche dei propri doveri, per non rendere vano anche il sacrificio dei propri familiari; dellambiente vitale in cui agisce (giunto alla maggiore et) come cittadino e alla responsabilit che ne consegue.
Costruire un concetto di s
La costruzione del concetto di s, avviene per gradi a partire dallambiente familiare, ma si delinea quando una serie di accadimenti ci mettono nella condizione di vivere luoghi altri, cio differenti da quelli di riferimento. Quando educhiamo gli alunni e agiamo su di loro per formarli contribuiamo a dare forma al s. Ma se neghiamo anche il bagaglio culturale e il vissuto che gli proprio, azzeriamo il gi
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coltivato, il gi esperito, il gi vissuto. Una scuola, che non tenga conto di queste componenti, alimenta il falso s. Vivere ed essere riconosciuto come diverso da ci che si apre un vuoto e uno smarrimento che si perpetua anche nellet adulta. Diventa urgente spostare il baricentro delle iniziative scolastiche curriculari ed extra curriculari rivolgendole interamente alla persona, allesigenza di mettere a nudo le potenzialit inespresse e le competenze latenti, attraverso argomentazioni che mostrino attitudini e aspirazioni. Lorientamento non investe una specifica fascia det, ma riguarda il ragazzo nel suo intero arco scolastico. importante che lutenza, a prescindere dallet, possa sperimentare il gusto, il piacere e la difficolt di arrivare a qualche prodotto visibile, tangibile, ma comunque spendibile e comunicabile in diversi contesti, con la consapevolezza del proprio potenziale intellettivo.
il potenziale educativo presente in ogni alunno e le forme di intelligenza che gli sono proprie. Per maggior chiarezza reputo giusto richiamarle individualmente: Forme di intelligenza MOTORIA CINESTETICA VISIVA SPAZIALE UDITIVA MUSICALE LINGUISTICA MATEMATICA ED EURISTICA INTERPERSONALE ED EMOTIVA INTRAPERSONALE E SOCIO AFFETTIVA NATURALISTICA ESISTENZIALE Una corretta azione di orientamento non pu non tenere in conto tale classificazione. Personale docente nelle scuole e orientatori dovrebbero approfondire il tema. Ognuno di noi diverso, la scuola non pu e non deve livellare. 4Considerando il nostro percorso di studi, che ambisce a considerare rilevanti le intelligenze come potenziale, possibile ammettere che se da una parte vanno tenute da conto le propensioni intellettuali innate e i processi eterogenei di sviluppo dellindividuo, dallaltra la scuola, attraverso processi di insegnamento-apprendimento, ha il compito di plasmare e trasformare (arricchendo il corredo gi presente nel soggetto) i saperi, non disperdendo i potenziali. 4La conoscenza nel soggetto avviene attraverso processi educativi applicati in contesti culturali rappresentativi come la famiglia, la scuola e le altre agenzie a sfondo educativo. 4Realizzare, ampliare, orientare il potenziale umano possibile, attraverso griglie
Le sette intelligenze.
Howard Gardner, psicologo presso lHarward University, propone un superamento della concezione unitaria dellintelligenza. Le intelligenze corrisponderebbero per Gardner a sette modalit cognitive utili ad affrontare la realt, per procedere a modi di comprendere esaustivi ed efficaci. Che si definiscano competenze intellettuali, processi di pensiero, capacit cognitive o abilit cognitive, le intelligenze riguardano campi particolari di competenze intellettuali che sono possedute biologicamente dal soggetto umano e che possono evolvere e svilupparsi nella misura in cui vengano favorite da fattori di stimolo adeguati. Lo scopo avere chiaro
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diagnostiche che consentano di realizzare una sorta di anamnesi del soggetto, UN PROFILO DEL SUO POTENZIALE. Morin, parlando dei sette saperi del futuro, focalizza lattenzione su: 4limiti della conoscenza. La conoscenza non pu essere usata nellimmediatezza, come un oggetto pronto alluso; richiede un processo di sviluppo che si traduce in tappe. Richiede lapprofondimento della sua natura ovvero la conoscenza della conoscenza; 4la necessit di operare per un sapere pertinente. necessario sviluppare lattitudine naturale della mente umana a situare tutte le informazioni in un contesto e in un insieme. Occorre insegnare metodi che permettano di cogliere le mutue relazioni e le influenze reciproche tra le parti entro un mondo complesso; 4insegnare la condizione umana. A partire dalle attuali discipline, riconoscere lunit e la complessit umana, ricomponendo e organizzando conoscenze attualmente frammentate nelle scienze che non insegnano a reticolare, ma si chiudono e chiudono la conoscenza in comparti stagni; 4educare allidentit terrestre. Equivale ad indicare le caratteristiche della crisi planetaria che ha segnato il XX secolo, dimostrando come tutti gli uomini, ormai spinti dagli stessi problemi di vita e di morte, vivono uno stesso comune destino; 4educare ad affrontare limprevisto. Si dovranno insegnare alcune strategie che permettano di affrontare i rischi, limprevisto e lincerto, e di modificarne lo sviluppo, in virt delle informazioni che man mano si acquisiscono. Bisogna imparare a navigare in
un oceano di incertezze fra alcuni arcipelaghi di certezze; 4educare alla comprensione. Leducazione alla comprensione assente dai nostri insegnamenti, mentre il pianeta necessita in tutti i sensi di mutue comprensioni; 4letica del genere umano. Non potr essere insegnata attraverso lezioni di morale. Risulta necessario promuovere lo sviluppo congiunto dellautonomia individuale, della partecipazione sociale. Questa presa di coscienza si traduce nella volont di realizzarsi e orientarsi per soddisfare attitudini, desideri in vista di una crescita che faccia delluomo orientato un cittadino capace di riconoscersi per ci che , per ci che fa. Per s e per gli altri. Al fine di ottenere risultati integrati sul profilo dellalunno, oggi dovremmo affiancare a ci che normalmente viene fatto a scuola, uno strumento quantitativo ad uno strumento qualitativo, costruito ad hoc, chiamato Diario di orientamento. La fase del ciclo vitale che lutenza scolastica attraversa si caratterizza per una particolare condizione di tensione: da un lato, una tensione emotiva dovuta allaccrescimento della conoscenza su di s che avvia al compimento della maturazione dellidentit personale, sociale e professionale futura; dallaltro, una tensione cognitiva, in ragione della scelta che si compie dopo il conseguimento del titolo di studio e che influenza notevolmente la vita di ogni singolo studente. Assumendo una unit di analisi complessa, opportuno procedere nel perseguimento degli obiettivi di ricerca utilizzando una metodologia di indagine relativa alla forma, che tenga conto di una metodologia
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quantitativa e di una qualitativa. Lapplicazione di metodi quantitativi, in grado di fornire strumenti sensibili di lettura della realt contestuale e dellindividuopersona. Tra le tecniche qualitative, si deve tener conto, dellimpiego della metodologia narrativa, di particolare interesse nel contesto orientativo, applicabile ad ogni tipo di disciplina e target, nonch questionari e griglie. Partendo dal presupposto che nellambito della psicologia dellorientamento, lautonarrazione proficuamente utilizzata per sostenere lutente nel complicato processo di riappropriazione delle proprie esperienze (Di Fabio, 2003): verbalizzando vicende, interessi, scopi, aspettative ed episodi significativi accaduti nella propria vita, il soggetto ha loccasione di prenderne coscienza e di imparare da essi, collocandosi, oltretutto, in una prospettiva temporale che consente di percepirsi come unit continua che agisce nel presente e che si rappresenta il futuro sulla base delle vicissitudini passate.
Offrire allutenza la lettura e la presa di coscienza delle proprie potenzialit attraverso laiuto dellorientatore; nonch la giusta interpretazione di s, che tenga conto della globalit del proprio essere, migliorandone la percezione (Di Paolo, 2000), fondamentale per la comprensione e la rappresentazione mentale dei propri progetti di vita, presenti e futuri. Tra chi riceve orientamento e chi lo dispensa dipende lallocazione del soggetto nella societ e il suo appagamento interiore che si traduce nel desiderio di apprendere, fare, per poter ESSERE.
Maria Forina
eipass
Certificazione informatica utile per linserimento nel mondo del lavoro e per la partecipazione a concorsi pubblici.
eipass one
Certificazione informatica indicata per aziende e istituzioni che necessitano di formazione su tematiche dedicate.
Certificazione informatica indicata per che intende certificare le proprie competenze nelle applicazioni pi utilizzate.
eipass junior
Certificazione informatica destinata allle scuole della fascia dellobbligo rivolta ad allievi fra i 9 e i 13 anni.
eipass progressive
Certificazione informatica attestante informatiche di livello avanzato superiore. le
conoscenze
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Bibliografia essenziale
AAVV ISFOL Orientare lorientamento. Modelli, strumenti ed esperienze a confronto, FrancoAngeli, Milano 2003 Cesana R., Pizzardi E. Percorsi di orientamento nel sistema formativo integrato in Professionalit n.62 marzo/ aprile 2001 Domenici G. Manuale dellorientamento e della didattica modulare, Editori Laterza, Roma-Bari 1998 Gardner H. Formae Mentis- Saggio sulla pluralit dellintelligenza, Feltrinelli 2009 Marostica F. Orientamento: risorse normative (e non solo) pubblicato in Rivista dellistruzione. Scuola e autonomie locali n.4/2009 (luglio-agosto) Morin E. I sette saperi necessari alleducazione del futuro, Raffaello Cortina editore 2001 Pombeni M. L. La consulenza nellorientamento: approcci metodologici e buone pratiche in Professionalit n.65 settembre/ottobre 2001 Ornella Scandella, Marina Cavallini, Pombeni M. L. Differenziare le azioni e specificare le professionalit, in A. Grimaldi (a cura di), Modelli e strumenti per lorientamento, Angeli, Milano, 2002 Reggio P. Un sistema territoriale per lorientamento: lorientamento dalle pratiche educative alle politiche attive del lavoro in CISEM Informazioni n.10 ottobre 2001 (esperienza di Milano)
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Orientare dentro
Non lavorando al mondo che lo si render migliore; ogni uomo migliore che render migliore il mondo..
Madeleine Debrel
PIl termine orientare ha almeno due significati; nella sua forma attiva implica unazione daiuto svolta dallesterno (orientare qualcuno); nella forma riflessiva implica la capacita del soggetto di orientare la sua esistenza. Nel seguente scritto svilupperemo una riflessione sulle possibili risorse che il soggetto pu mettere in campo per imparare ad orientare se stesso. In passato lorientamento era affidato alla famiglia che provvedeva alla socializzazione delle giovani generazioni e al loro indirizzamento nella vita sociale e lavorativa; la rivoluzione industriale determin uno stravolgimento di tale prospettiva. La societ dellindustria poneva specifiche richieste: ricercava attitudini e competenze mentre lorientamento familiare si dimostrava debole. In questa fase, il soggetto e la sua identit personale assunsero un ruolo secondario rispetto alle esigenze di produzione delle industrie e possiamo definirla la fase del saper fare: lindustria richiede professionalit specifiche e gli uomini e le donne devono rispondere a tali esigenze. Negli anni Trenta il mondo del lavoro si rese conto che non era sufficiente solo la competenza tecnica e prese cos forma una nuova idea di orientamento che valorizzava linteresse personale del lavoratore perch, questultimo, permette al soggetto di svolgere con maggiore professionalit il suo compito. Si guarda allinteresse come fattore che pu innalzare la produzione; per ancora il soggetto, con i suoi bisogni le sue difficolt, non considerato importante. Negli anni Cinquanta lidea di orientamento si modifica ulteriormente. Lindustria si rende conto che se il lavoro promuove la realizzazione professionale del soggetto, questultimo incide sulla produzione e sul clima di lavoro. Si pu affermare che fino a quel periodo c ancora una forte visione deterministica dellorientamento: il soggetto suscita linteresse dellazienda che mira a cercare le modalit per innalzare la produzione. Ma i cambiamenti sociali, culturali ed economici avvenuti tra gli anni 60 e 70, determinarono un passaggio significativo nel modo di pensare ed intendere lorientamento: emerse la dimensione processuale. Lorientamento come percorso che dura tutta la vita, sempre pi rivolto al soggetto con la sua storia di vita, capace di ascoltare se stesso ed effettuare scelte consapevoli. In tale prospettiva, lorientamento in stretta relazione con i processi formativi, con il mondo del lavoro e con le politiche della riqualificazione professionale. Esso pu essere considerato come un
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dispositivo di accompagnamento: di percorsi formativi globali che si presentano complessi e prolungati lungo lintero arco della vita attiva; di carriere lavorative che si fanno pi incerte e discontinue, che contengono lalternanza tra lavoro, non lavoro e formazione; della situazione di marginalizzazione e disagio che si possono verificare tra i banchi di scuola quanto nellaccesso al lavoro . La funzione di accompagnamento dellorientamento dovrebbe, secondo alcuni teorici, superare anche le frontiere della vita attiva e dispiegarsi anche alle fasi della non produttivit. A tale proposito scrive Baldassarre V. A. che vi lesigenza di coltivare nella societ una nuova categoria umana, quella dei creativi culturali, capaci di coniugare in modo abile temi comunque affini quali lecologia, la solidariet, lo sviluppo personale, i valori femminili, il consumo responsabile, i percorsi spirituali ed interiori, il multiculturalismo, le medicine . Lorientamento, dunque, pu essere inteso come un processo continuo, volto a sostenere la maturazione personale e la formazione dellindividuo a saper gestire con consapevolezza (capacit riflessiva), con autonomia (capacit di auto definizione di s in ordine a decisioni e alle situazioni) e responsabilit (di s verso gli altri) le proprie scelte . Si tratta di favorire lacquisizione di meta competenze che promuovano processi di scelta autonomi riguardanti la persona, la sua storia di vita, la sua identit. Interessanti a tale proposito sono gli studi della psicologia umanistica che attribuiscono un grande ruolo alla motivazione nei processi di costruzione identitaria; secondo Maslow la motivazione costituisce il tratto distintivo della personalit
che si manifesta come bisogno . Lautore individua uno dei concetti chiave nella costruzione dellidentit, ovvero il processo di mutamento: esso coincide con un cambiamento radicale della persona, un momento di singolare apprendimento, che avviene attraverso modalit uniche e irripetibili che egli chiama peak experiences (esperienze apicali). Esempi di queste possono essere rappresentati dallesperienza di vivere una conversione religiosa, un momento creativo, diventare genitori . Le peak experiences sono considerate tappe fondamentali del processo di realizzazione del soggetto e dunque, sono eventi formativi naturali, ma alcuni di essi possono essere sollecitati per attivare processi di costruzione identitaria e di motivazione. Si tratta di sviluppare capacit riflessive, di imparare sia a guardarsi dentro (per cogliere ci che siamo e non ci che gli altri vogliono che siamo, di riconoscere attitudini, motivazioni, desideri che appartengono solo a noi), sia di avviare un percorso di conoscenza di s che si muova lungo i sentieri del non condizionamento, della conoscenza ed espressione delle potenzialit inespresse. Ma la piena espressione ha bisogno di nutrirsi anche dellaltro da s. La costruzione dellidentit si alimenta del rapporto ego/ alter, individuo/societ. La prima dimensione legata alla capacit di percepirsi unici, la seconda richiama la capacit di sentirsi uguale agli altri e di sviluppare un noi inteso come senso di appartenenza ad un gruppo, alla societ. In modo diverso, ma congruente, la dilatazione dellorizzonte esperienziale del soggetto in formazione postulata da Bertolini si muove nella stessa direzione: nei processi
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di costruzione e ricostruzione dellidentit lesperienza in contesti diversi (dimensione sociale) e la spinta riflessiva (dimensione del s) possono aiutare il soggetto ad abbandonare le vecchie modalit e a costruirne nuove pi confacenti ai processi di riflessione e cambiamento che le nuove esperienze hanno sollecitato. Il processo di costruzione di s dunque un costante intreccio tra ascolto e dialogo, ricerca e connessione di significati; diventa lo spazio di possibile relazione della capacit di scambiare esperienze che alla base di ogni attivit di formazione: da strumento tecnico da utilizzare diventa modalit di comunicazione da sperimentare e alimentare costantemente . Lorientamento inteso come percorso formativo si pone obiettivi come la promozione di capacit socio-relazionali, ossia quegli skills sociali (capacit di ascolto e dialogo, capacit relazionali, di orientare e gestire le emozioni), nonch quelle
dimensioni che pi ampiamente rimandano alla capacit di vivere in societ (senso di responsabilit, capacit di stringere relazioni fiduciarie e cooperative, di valorizzare le differenze) sviluppando sentimenti di appartenenza, lealt, tensione verso il bene comune . Esso non si esaurisce con la conquista delle abilit sopra descritte da parte del soggetto in formazione, ma si spinge a promuovere un coinvolgimento attivo dellindividuo che dovrebbe far proprio il processo decisionale. Lorientatore non da risposte, ma offre strumenti e sostiene il soggetto nella ricerca autonoma di soluzioni senza guidarlo verso una meta (scegliere per lui). Orientare dentro, come percorso formativo che spinge il soggetto a conoscere se stesso e ri-conoscere i suoi bisogni, aspirazioni, potenzialit, nella dialettica io/alto. Dott.ssa Maria Cavalluzzi
Bibliografia essenziale
A.A.V.VV. Quaderni Di Formazione Isfol, Maturare per orientarsi. Viaggio nellorientamento formativo, Franco Angeli, Milano 2003, p.114. Baldassarre V.A. I Sette Saperi per i Sette Profili, in Life Design (rivista online), edizioni Forprogest, p. 9, 2010. Demetrio D. Manuale di educazione degli adulti, Edizioni Laterza Bari, 1999 p.177. Lodigiani R. LOrientamento come Processo Formativo, in Professionalit n. 78, Editrice la scuola, p.1. Kanekli C. Scarlatti G., Formazione e narrazione, Cortina, Milano 1998, p. 62.
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C un momento, nel corso della vita, in cui si sente il bisogno di raccontarsi in modo diverso dal solito. Cos scrive Duccio Demetrio in una delle sue opere pi significative. Probabilmente intendeva dire (e mi perdoner se provo ad interpretare il suo pensiero, attualizzandolo) che nelle diverse fasi che compongono la vita di ognuno di noi, pu capitare di riscoprirsi sotto nuove vesti, di cambiare e provare a ri-conoscersi, interpretando quella sconosciuta parte del S, accogliendola nella sua interezza e raccontandola. LIo, nelle sue innumerevoli sfaccettature, molto spesso viene coinvolto in processi di cui ignaro, costretto dalle vicissitudini a modificarsi continuamente e costantemente, costruendo e modellando di volta in volta una nuova parte del S che verr utilizzata ogniqualvolta la situazione lo richieder.
Dunque, nelle diverse fasi della vita, diventa sempre pi difficile provare a descrivere, a ricostruire, a reinterpretare un Io che, dopo innumerevoli dati esperienziali, diventato un Noi, una sinfonia dei molti S che ci abitano. E cos il Raccontarsi diventa una riflessione al plurale, una maniera estremamente efficace per comprendere e raggiungere lautoconsapevolezza di S; lanima che si mette in discussione (ovvero discute con se stessa, di se stessa) guardandosi attraverso gli occhi del bambino che eravamo. Gli studi e gli scritti di autori come Demetrio D. e Cambi F. accentuano limportanza dellautobiografia come pratica narrativa che insieme segnale e sintomo di trasformazione storica; ma anche occasione di cura di S, che forse la via aurea per restituire al soggetto oggi densit e pregnanza, identit e forza. Lesperienza maturata in ambito universitario mi ha permesso di poter intravedere delle notevoli potenzialit circa la possibilit di
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effettuare unindagine grazie allapporto di tutti gli studenti i quali, fase dopo fase, hanno completato il proprio corso di studi. Alla fine di questultimo, disorientati e un po spauriti, sono tutti (o quasi) alla ricerca di una strada, di indicazioni da seguire che portino dritte ad un porto sicuro, di una sistemazione di un lavoro. Lavoro, che qui dalle nostre parti (si potrebbe dire banalmente) manca non solo di prospettive, bens di idee, di creativit, di innovazione. Il contratto, che sia a tempo indeterminato o determinato, davvero una chimera (di indeterminato c solo il quando), le condizioni lavorative molto spesso rasentano il limite, gli orari di lavoro sempre meno rispettati e un futuro sempre pi incerto. Se aggiungiamo il disorientamento totale rispetto alle scelte da fare (che molto spesso collidono con fattori di diversa natura quali lattaccamento alla famiglia, il timore di allontanarsi dalla terra nata, ecc.), otteniamo un risultato che ad oggi tutti conosciamo e che pare inesorabile: crisi. Ho pensato, dunque, che si potrebbe partire dal principio, ovvero da quellorientamento rispetto a se stessi e al mondo che, quotidianamente, cambia intorno a noi. Un orientamento visto come un esplorare nelle profondit del S, magari seguendo delle linee guida, una mappa (che, si badi bene, non mai il territorio stesso); orientarsi nelle infinite strade della propria vita, prima ancora di farlo per le strade del mondo, che potrebbe (chi lo sa?) portare a quellautoconsapevolezza tanto anelata dellessere esattamente come si e non come il mondo vorrebbe che fossimo. Partire dal primo passo dunque, capire di cosa siamo fatti, per cosa siamo portati, cosa volevamo fare da bambini. Raccontarsi come ricostruirsi, reinterpretarsi, come un
ripatteggiamento con quanto si stati. Tale riconciliazione unassoluzione talvolta certo difficile procura allautore della propria vita emozioni di quiete.
Tornando alla citazione iniziale, si pu riflettere sul fatto che nel mondo in cui la mia generazione cresciuta esistono diversi modi di Raccontarsi. Se 50 anni fa bastava prendere carta e penna e gettare emozioni dinchiostro sul foglio bianco, beh oggi tutto diverso. Viviamo nellera dei social network, della media education, della tv interattiva, di un network sempre pi autobiografico e autocelebrativo. Chi di voi non possiede un profilo Facebook, alzi la mano! La Galassia Internet, per dirla alla Castells, risulta essere sempre pi un luogo virtuale di moltiplicazione delle intelligenze, a loro volta collegate da un insieme infinito di connessioni che ne favoriscono senza dubbio la crescita costante e linnalzamento del livello di conoscenza. Nella fattispecie, i social network agevolano, mediante una serie infinita di caratteristiche, la creazione ex novo di reti di conoscenze tali da far invidia alluomo pi conosciuto sulla terra. La regola dei 150 di Dunbar (la quale afferma che le dimensioni di una vera rete sociale sono limitate a circa 150 membri) va letteralmente a farsi benedire e ad oggi, mediamente, ognuno di noi in grado di annoverare tra i suoi amici di network fino a 5000 persone. Ogni profilo stato pensato in origine come se fosse una carta didentit sulla quale, oltre ad esserci i dati anagrafici, si possono leggere tutta una serie di informazioni aggiuntive che
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caratterizzano notevolmente il profilo stesso: gusti musicali, cinematografici, links, note, situazione sentimentale, gradi di parentela, libri preferiti, foto e video, iscrizioni fans page e gruppi, a cosa stai pensando tutti dati che ci consentono di avere una reale autobiografia in rete. Quello che pi sconvolge che si possono ottenere con relativa facilit tutte queste informazioni anche di persone che non si conosce, le quali semplicemente accettano chiunque tra gli amici oppure non hanno fatto attenzione alle loro impostazioni sulla privacy (fondamentali per poter mantenere un minimo di distacco tra chi ci amico per davvero a chi non lo affatto). In realt, ad un occhio pi attento, baster muoversi allinterno di un profilo qualunque per accorgersi che, nella maggior parte dei casi, un virtual profile non corrisponde esattamente a quello che il suo creatore nella realt. Uno dei desideri pi nascosti dellessere umano, infatti, poter essere quello che non si , dare unimmagine di S diversa rispetto alle proprie reali caratteristiche, coprire o omettere i propri difetti per lasciare spazio soltanto ai pregi, alle passioni, alle propensioni. Lessere socialmente accettabili passa anche da qui, lidea di potersi creare un avatar, un altro S, un po come giocare alla Creazione: costruire unidentit, renderla socialmente appetibile e introdurla nel mercato dei profili, pronta per essere spesa al meglio in un melting pot di avatar sorridenti e alla moda. Una vera e propria virtual life completamente differente dalla vita reale. Lidea quella di avere davanti a S un monitor ed una tastiera, poter comunicare con il mondo avendo dalla propria parte
i modi e i tempi che ad ognuno di noi appartengono, di poter rispondere ad una mail o ad una friend request senza essere pressati dallansia di dover comunicare in tempo reale e velocemente un pensiero di cui, qualche secondo dopo, potremmo pentirci. Non esistono gesta, cenni del capo, sorrisi, contatto visivo, prossemica, tono della voce, postura, linguaggio paraverbale. Esiste solo un monitor e, dallaltra parte (magari a migliaia di chilometri di distanza) unaltra Persona che si preoccuper sempre meno di dover mostrare le proprie debolezze, forte della sua nuova e potente creatura virtuale. Questi sono i difetti della e-comunicazione che, per quanto favorisca un senso di unione globale milioni di volte maggiore rispetto a quanto non succedesse decenni fa, si insediata anche nelle piccole comunit, persino nelle unit come la famiglia: capita sempre meno di rado, infatti, di assistere al dialogo in chat o su qualche social network di due persone che abitano sotto lo stesso tetto e che si scrivono da una stanza allaltra, un po per il gusto di farlo e un po per pigrizia: perch mai alzarsi dalla sedia quando mi basta un click?. chiaro altres che questa forma comunicativa moderna di cui noi tutti oggi facciamo uso non porta dietro di s solamente aspetti negativi, ed quanto mi piacerebbe approfondire.
Trasformare uno spazio web in un ambiente di apprendimento generativo (Cognition&Technology group at Vanderbilt), seguendo il principio della communities of learnes, trasformando cos un momento
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dincontro virtuale in una possibilit narrativa di notevole portata: questo il risultato finale che il nostro obiettivo ha generato, un risultato che ci ha dimostrato limportanza basilare che oggi riveste la Galassia Internet succitata e quanto questa possieda nel suo animo caratteristiche formative senza eguali. Lorientamento formativo che segue un percorso autobiografico porta con s una profonda riflessione lungo tutto larco dellazione educativa. Ci viene in aiuto David Schon con la sua theory of reflection-inaction, nella quale il formatore descritto come thinking on our feet, ovvero come colui che ha il compito di connettersi con i pensieri e i sentimenti di chi sta formando, entrare nel suo mondo interiore e fare in modo che vengano fuori le caratteristiche necessarie per la buona riuscita dellazione. He reflects on the phenomenon before him, and on the prior understandings which have been implicit in his behaviour. He carries out an experiment which serves to generate both a new understanding of the phenomenon and a change in the situation.
Formatore come colui che riflette, che comprende il fenomeno e che ha la capacit di cambiare, in-action, la situazione sulla quale stato chiamato ad intervenire. Orientamento, dunque, non pi soltanto come processo unilaterale da formatore a formando, bens come scambio reciproco, condivisione e connettivit emotiva. Con il supporto delle reti sociali (meglio ancora se socievoli) e la conferma sempre pi ostinata delluniverso e-learning, lorientamento e la formazione on line oggi costituiscono una realt sempre pi in ascesa.
Bibliografia essenziale
Baldassarre V.A. (a cura di) La vita come paradigma. LAutobiografia come strategia di Ricerca-Form-Azione, Edizioni dal Sud, Modugno (Ba), 1999, p. 108. Cambi F. LAutobiografia come metodo formativo, Ed. Laterza, Roma-Bari 2002. Castells M. Galassia Internet, Feltrinelli, Milano 2002, p. 14. Demetrio D. Raccontarsi, Raffaello Cortina Editore, 1996, Milano. Schon D.A. Il professionista riflessivo. Per una nuova epistemologia della pratica professionale. Ed. Dedalo, Bari, 1993, pp. 26, 43.
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Sete dOrientamento
Una scoperta del 900
La cultura, intesa come sapere, stata senza ombra di dubbio la conquista pi importante di tutto il 900. Eppure non si annovera mai tra la miriade di cose che hanno contribuito a fare, di questo, il secolo del progresso per antonomasia. Ma alla base di ogni scoperta scientifica, vi , appunto, la cultura. Tale conquista era prima ad esclusivo appannaggio di pochi eletti che, grazie a precettori privati di livello ( noto che il precettore di Alessandro Magno fosse Aristotele), potevano seguire le proprie personali inclinazioni e pensare, approfondire, sperimentare, con ampia disponibilit di mezzi fino a diventare scienziati, inventori o letterati di fama mondiale. Il 900 ha fatto il miracolo: la scolarizzazione per tutti. Una scolarizzazione uguale per tutti. Come se si fossero presi i saperi e si fossero spalmati in egual misura, obbligatoriamente fino a una certa et, su tutti, indistintamente dalle inclinazioni personali e con la medesima modalit. Con questo si pensato di dare a tutti le stesse opportunit. Senza pensare che, perch questo accada, sarebbe necessario che gli individui fossero tutti uguali. Ma questo solo il primo passo. Si sono gettate le basi, peraltro molto rudimentali, per qualcosa che ben lungi dallessere costruito. La massificazione ha colpito anche qui. Lessere umano, unico nelle sue caratteristiche genetiche, influenzate da stimoli e contesti diversi, non interscambiabile; questo un assunto. Il punto in cui questo processo di acculturazione deve lavorare la differenziazione. Poich la conoscenza dei saperi non deve cadere come pioggia, indistintamente, su tutti, con le stesse modalit e tempi, ma deve differenziarsi a seconda delle inclinazioni individuali e aspirazioni, non avulsi dal contesto sociale che, ultimo, decreta linserimento dellindividuo nel mondo del lavoro. Per poter fare questo occorre per spendere tempo ed energie nel cercare di conoscere ogni individuo nella sua specificit. Gli attori di questa operazione saranno le agenzie educative e, soprattutto, professionalit specificamente formate per essere pronte al compito pi arduo: aiutare la persona a diventare consapevole di quello che , di quello che vuole, di quello che pu. Quando si usa la frase aiutare la persona a diventare consapevole al posto di rendere la persona consapevole si sta compiendo una rivoluzione. La rivoluzione che sta alla base del concetto di Orientamento oggi. Perch le persone non si orientano ma si forniscono degli strumenti necessari per potersi orientare da soli, senza ingerenze o forzature.
Il consiglio orientativo
Non dimentichiamo che finora si dato il consiglio orientativo. Tale consiglio scaturisce da una serie di considerazioni esterne, sulla base di risultati scolastici ottenuti seguendo metodi standardizzati senza utilizzare approcci che tengano conto delle intelligenze sviluppate dallallievo, delle sue peculiarit cognitive, delle sue aspirazioni, infine, che spesso entrano in
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conflitto con quanto gli altri si attendono da lui. La grande sfida sta proprio qui. Far emergere lindividuo, indicargli i percorsi da seguire per essere consapevole della propria specificit, del proprio potenziale. Delle proprie aspirazioni. Ridare dignit ad ogni tipo di lavoro, esaltando anche quelli artigianali che hanno fatto grande il nostro paese. in questottica che gli orientatori lavorano. Certo, unimpresa ardua.
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www.centrorientamento.eu
Il Centro di Orientamento lo spazio fisico in cui lOrientatore svolge la propria attivit professionale, fornendo informazioni pertinenti e specifica consulenza a qualsiasi utente che si trovi a dover analizzare e riflettere sulle proprie motivazioni, attitudini, aspettative e aspirazioni, per giungere ad una scelta sempre consapevole e ragionata; un nuovo contenitore informativo socioculturale in cui pu pienamente esplicarsi una mirata azione di accompagnamento e sostegno dellindividuo, tesa a favorire la trasformazione delle proprie esperienze in consapevolezza di vita.
www.orientagiovani.eu
Il Centro Orientagiovani un contenitore informativo a disposizione di chi, alle prese con i passaggi pi importanti della propria maturazione personale e culturale, intende avvalersi di un supporto finalizzato, in ultima analisi, alla comprensione di s e al conseguente accrescimento della propria autonomia decisionale. Il centro una vera e propria palestra dove imparare a costruire il proprio progetto didattico, lavorativo o ricreativo, monitorando
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le scelte e valutandone sempre lefficacia; la persona non solo informato ma invitato ad apprende un metodo di giudizio che varr anche in fasi successive.
promuovendo la formazione continua e la professionalit dei Consulenti del Lavoro, che si specializzano come esperti nelle tematiche dellorientamento.
www.orientaimmigrati.eu
Il Centro Orientaimmigrati lo spazio dedicato a quanti necessitano di un servizio di orientamento in grado di indirizzare, promuovere, garantire e valorizzare le proprie capacit, competenze e aspirazioni. Molte persone, infatti, arrivano in Italia non avendo avuto modo di acquisire informazioni utili alla propria tutela e indispensabili per attivare tutte le azioni necessarie per inserirsi ed integrarsi. Il Centro il miglior ausilio per la persona immigrata che diviene protagonista del proprio processo di inserimento in Italia.
www.orientascuola.eu
www.orientalavoro.eu
Il Centro Orientalavoro uno spazio di ascolto, autoconsultazione, informazione e orientamento su percorsi lavorativi, professionali e formativi, aperto a tutti i cittadini; lo sportello a disposizione di chi cerca nuova occupazione, formazione continua o interessato a pianificare la propria carriera. LOrientatore accompagna lutente lungo un percorso che inizia dallanalisi dei bisogni per giungere alla pianificazione e costruzione del progetto personale, che lutente maturer in autonomia secondo i principi dellauto-orientamento. LAssociazione Nazionale Consulenti del Lavoro (ANCL) ha condiviso pienamente il progetto: con la stipula di unapposita convenzione, diventa nostro partner per la diffusione capillare dei Centri Orientalavoro,
Il Centro Orientascuola lo spazio fisico allinterno dellIstituto Scolastico in cui si espleta pienamente lazione di accompagnamento e sostegno della persona, nelle fasi pi critiche di transizione e scelta. La scuola moderna deve organizzarsi e operare affinch ogni azione sia potenzialmente idonea ad attivare quel fondamentale processo di graduale crescita personale dello studente, riguardante la conoscenza di s e lo sviluppo della propria capacit progettuale e di giudizio. Lorientamento una delle componenti fondamentali del processo formativo e delleducazione soprattutto dei pi giovani; date tali premesse, appare chiaro come proprio gli istituti scolastici debbano ritenersi i luoghi migliori, la sede naturale in cui svolgere sistematicamente una mirata e quindi proficua attivit di orientamento. Nei Centri, quindi, lazione orientativa si sviluppa attraverso un percorso che inizia dallanalisi dei bisogni dellutente per giungere alla pianificazione e alla costruzione di uno specifico progetto di vita. Da questo punto di vista, lorientamento diventa una componente strutturale dei processi educativi: insegna ad apprendere per conseguire pi elevati livelli di autonomia personale. Tutto ci affinch il proprio ambiente e la propria comunit non siano pi sentiti come ostacoli ma percepiti come opportunit che, se ben sfruttate, possono consentire di realizzare
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appieno potenzialit, capacit, e aspirazioni. Siamo felici di poter coinvolgere associazioni ed enti che condividano finalit e obiettivi; dopo il nominato accordo con lANCL, sono in fase di discussione accordi con altri enti di rilievo nazionale; siamo aperti, evidentemente, a qualsiasi tipo di contatto e collaborazione che possa valere miglioramenti nei servizi e nelle offerte formative e progettuali.
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LUniversit Telematica Pegaso e lAssociazione Nazionale Orientatori per la formazione mirata dei professionisti dellorientamento
LUniversitTelematica Pegaso una Universit aperta, pubblica non statale, in grado di accogliere esigenze formative multiple con il massimo rispetto delle normative vigenti. Si avvale di sistemi e metodologie educative moderne e tali da rispondere alle diversificate esigenze dellattuale societ. Pegaso una Universit libera, creativa ed intraprendente che tiene conto delle istanze formative della societ contemporanea, dei giovani e del lavoro, per fornire risposte adeguate e superare lattuale divario tra conoscenze e competenze richieste. Grazie alla modalit e-learning di erogazione della didattica, i processi di insegnamento sono continui, personalizzati e senza vincoli spaziotemporali. Il punto di forza e di innovazione dellUniversit Telematica Pegaso rappresentato dallattenzione posta alla ricerca nazionale ed internazionale, nonch dalla promozione della formazione, delle giovani generazioni, in unottica di life long learning. A tal proposito si sviluppano linee di ricerca basate su chiare priorit: a) ricerca generale dAteneo con al centro linteresse allo sviluppo delle tematiche connesse alla formazione a distanza. A tal proposito si ritiene di trovare opportune intese con Universit statali per sviluppare i conseguenti progetti, in particolare con Dipartimenti di Scienze delleducazione e quelli di informatica che svolgono attivit di ricerca nel settore; b) istituzione di dipartimenti, con specifica attribuzione di personale tecnicoamministrativo, correlati ai relativi corsi di laurea attivati; c) specifico finanziamento ai singoli docenti a seguito di presentazione di progetti di ricerca, tenuto conto che, per questo Ateneo, la libert nella scelta dei temi di ricerca e nella identificazione delle metodologie garantita a priori. Accanto alla sua ordinaria attivit didattica, lAteneo svolge infatti un intenso lavoro di ricerca che coinvolge docenti e professionisti di diverso settore, singolarmente o in gruppi di lavoro, impegnati in progetti di alto profilo, con particolare riguardo agli aspetti pedagogici e alle nuove metodologie applicate alla didattica e finalizzate allaccrescimento sociale e culturale dellindividuo. Nellarea giuridica, invece, si approfondiscono gli studi relativi al diritto internazionale e a tutti gli aspetti afferenti le relazioni sovranazionali. In questottica, coerentemente ai principi generali previsti dal proprio statuto, lUniversit Telematica Pegaso promuove lo sviluppo internazionale della didattica, della ricerca e degli studi, anche e soprattutto attraverso lo scambio culturale tra i diversi
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Paesi e la collaborazione con gli atenei di maggiore prestigio dellarea comunitaria. Tra i primi risultati di questo lavoro, la pubblicazione, negli ultimi 3 anni, di pi di 30 volumi di ricerca scientifica nei settori della pedagogia, della filosofia, della psicologia e sociologia, del diritto internazionale e comunitario, ma anche nel settore economico, romanistico e costituzionale. A quanto detto finora segue, nella pratica, una fondamentale attenzione verso gli sbocchi occupazionali e, in generale, le nuove professioni che possono concorrere al placement dei nostri discenti. LAteneo si muove con estrema concretezza: lUniversit Telematica Pegaso la prima Universit on-line in Italia accreditata dal Ministero di Grazia e Giustizia (Provvedimento del Direttore Generale Ministero di Giustizia del 24/05/2010) come Organismo di formazione per Conciliatori. Il corso relativo mira a fornire le conoscenze e gli strumenti necessari per rivestire al meglio il ruolo di chi in grado di gestire le controversie in una nuova ottica, diversa rispetto alla logica contenziosa che concorre a rendere il nostro sistema processuale tra i meno efficaci in Europa. Confermando la propria attenzione a tali tematiche (mercato del lavoro e immediata spendibilit dei titoli conseguiti dai propri studenti), lUniversit ricerca collaborazioni con enti e istituti impegnati nella ricerca e nellimplementazione di strumenti didattici innovativi e professionalizzanti. In questottica, abbiamo da poco raggiunto un altro ponderoso obiettivo formativo: con apposita convenzione quadro datata 28/09/2010, stata sancita una importante collaborazione con lAssociazione Nazionale Orientatori che, impegnata a livello nazionale
per la promozione e la diffusione della cultura dellorientamento, riconosce in esclusiva il Master e i Corsi di Alta Formazione erogati dal nostro Ateneo. Le indagini di mercato, gli studi e le ricerche confermano che la richiesta di questa figura professionale in continua crescita; le nuove normative prevedono che professionisti dellorientamento siano a disposizione degli utenti praticamente in ogni ufficio pubblico, da quelli delle istituzioni e quello di chi eroga servizi alla persona. Ancora pi significativamente, la domanda di questo servizio a crescere di continuo. Unesperienza pratica labbiamo vissuta direttamente presso il nostro Ateneo dove sempre pi studenti richiedono informazioni attinenti le molteplici occasioni formative che il complesso panorama italiano ed europeo offre. Abbiamo pensato, quindi, di approfondire il tema: dopo aver predisposto un attento piano didattico, abbiamo chiesto il sostegno e la promozione dellunica Associazione in Italia davvero attenta al tema, praticamente impegnata per il raggiungimento di elevati standard di conoscenza e competenza in materia e strutturata per progettare e raggiungere lobiettivo primario dellimmediata occupabilit dei formati; in questo senso, giudichiamo fondamentale la tenuta dellAlbo Nazionale Orientatori. Siglare la convenzione in parola ha significato per noi ricevere la migliore conferma della qualit dei contenuti didattici predisposto per il Master e i Corsi promossi. Ulteriore e definitivo avvallo dato dal fatto che i titoli da noi rilasciati alla fine di tali percorsi consentiranno ai nostri discenti di accedere automaticamente al suddetto Albo Nazionale.
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A nome dellUniversit Telematica Pegaso, ringrazio la Presidenza e la Redazione per aver voluto accordarmi questo spazio che dimostra la volont di proseguire e rafforzare il sodalizio appena sancito, in vista del raggiungimento dei fini concordati. Lo considero un premio alla stregua di quello ricevuto il 22 novembre scorso, intitolato Napoli c e dedicato ai partenopei segnalati, nel corso dellanno, dai lettori ed abbonati della rivista di cultura e tradizioni della Campania Espresso Napoletano, come personaggi che si sono distinti nel campo della cultura, dellarte, del sociale e dellimprenditoria. Lo condivido con i lettori tutti di Life Design, ringraziando per lattenzione e con la speranza di aver fatto cosa gradita nel raccontare brevemente laccordo con lAssociazione Nazionale Orientatori, volano per la definitiva diffusione in Italia della professione di orientatore.
Pegaso unUniversit aperta (Open University) non statale, istituita con Decreto Ministeriale del 20 aprile 2006 (G.U. n. 118 del 23.5.2006 Suppl. Ordinario n. 125). La sede centrale a Napoli ed presente su tutto il territorio nazionale attraverso i Poli Didattici Remoti (E-Learning Center Point), strutture polifunzionali di supporto per tutte le esigenze degli utenti.
I Titoli Accademici
LAUREA MAGISTRALE IN GIURISPRUDENZA LAUREA IN SCIENZE DELLEDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE DIPLOMA DI SPECIALIZZAZIONE DOTTORATO DI RICERCA MASTER UNIVERSITARI DI I E II LIVELLO
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Orientamento e bellezza
La bellezza salver il mondo
Fdor Dostoevskij
Molteplici sono le difficolt e le problematiche che i giovani doggi incontrano allinterno della nostra complessa societ. emersa una certa difficolt da parte loro di accettare se stessi; vedasi i problemi di anoressia e bulimia; noi genitori, orientatori, formatori, maestri ed educatori in genere abbiamo il dovere e compito di guidarli e di aiutarli perch possano accettarsi nella loro unicit e irripetibilit. Platone racconta che lamore lattrazione esercitata dalla bellezza: le forme dellamore sono tante quante sono le forme del bello. Ma che cos il bello se non la percezione soggettiva di ci che soddisfa il nostro gusto estetico? Oggi il chirurgo estetico diviene il tramite con il quale illudersi di fermare il tempo e di esorcizzare la morte allontanando da noi lidea della vecchiaia, preludio della fine dellesistenza umana. Non confondiamoci: non una macchiana del tempo ma una persona in grado di correggere, e talora eliminare, difetti fisici acquisiti o congeniti. Il bisturi diviene quindi la matita che ridisegna le forme della vita: essere belli dentro importante, ma essere belli fuori meglio. Il chirurgo estetico deve saper comprendere laspettativa del paziente per trasformarla in soddisfazione. Il concetto di bello non dunque solo relativo ma deve essere percepito come tale dal soggetto. Non solo, il bello anche un concetto dinamico che muta nel tempo e nello spazio. Le forme femminili della rappresentazione artistica rinascimentale, per esempio, non hanno nulla a che vedere con la magrezza ossuta di una Twiggy degli anni 70 del Novecento, e la bellezza di questultima non ha niente in comune con il fascino mediterraneo delle attrici del Duemila. E allora, quale sar il canone estetico del futuro in una cornice in cui si inscrive la percezione del s, oltre al giudizio degli altri? E difficile dirlo. La tendenza olistica dominante associa ai valori estetici anche il benessere psicofisico attraverso la legittimazione di forme di attenzione (e di eliminazione) di quello che nel e sul corpo fonte di nevrosi e di tensione nei confronti degli altri. Alcuni settori della medicina (la chirurgia plastica, la medicina estetica, la carbossiterapia, ecc.) si allineano alle nuove coordinate estetiche e, al tempo stesso, contribuiscono a produrle, facendo convergere bellezza, salute e prevenzione. Si ha quasi limpressione di trovarsi di fronte ad una sorta di medicalizzazione dellestetica. Tutti i fenomeni fortemente innovativi comportano, per, dei rischi. sicuramente eccessiva lenfasi con cui si insiste sul carattere sacrificale delle diete, sul duro ascetismo del fitness sportivo, sulla sofferenza delle operazioni di chirurgia estetica, cause a volte,
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di anoressia e di ciclotimia, oltre che di insonnia e di depressione. Ma non si riesce a capire perch di certe pratiche si valutino i rischi e i costi, invece dei benefici e dei risultati. Il fatto che una certa umanistica riesce ancora a mescolare la sua sostanziale misoginia dentro una pregiudiziale tecnofobica. Il fit-well-ness dischiude un universo di contaminazioni: la prima forse quella tra etica ed estetica: un nuovo estetismo di massa, promosso solo in parte da suggestioni artistiche e letterarie, e sicuramente incrementato dalle logiche del consumismo. In una quotidianit come la nostra, dove la gradevolezza dellaspetto fisico rappresenta un vantaggio non solamente nella vita di relazione ma anche e soprattutto sul lavoro, essere belli e giovani d la percezione di essere forti, ispirare fiducia, mostrare desiderio di fare e di arrivare; si attua un paradossale
processo di disumanizzazione della persona che tende sempre pi ad una irraggiungibile perfezione di plastica. Fondamentale diventa il ruolo dellorientamento alla salute ed al benessere: capace di diffondere e dipanare i giusti valori del vivere bene, aiuta a comprendere che bellezza e salute sono la due facce di una stessa medaglia.
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Recensioni
Galimberti U.
Chi non ha il coraggio di aprirsi alla crisi, rinunciando alle idee-mito che finora hanno diretto la sua vita, si espone a quella inquietudine proprio di chi pi non capisce, pi non si orienta. In un tempo di smarrimento, nel quale prevalgono tecnica, moda, razza, giovinezza, intelligenza, felicit, amore materno, potere, mercato, crescita economica, nuove tecnologie, globalizzazione, terrorismo, guerra, sicurezza ovvero quelli che Galimberti definisce i miti del nostro tempo, la scelta di lasciar parlare le idee che regolano la nostra vita senzaltro impegnativa, soprattutto se si tende non solo alla crescita del nostro sapere ma, soprattutto, a metterlo in ordine. LAutore, nel testo, sottolinea come i miti, a differenza delle idee che pensiamo, sono idee che ci possiedono e ci governano con mezzi che non sono logici ma psicologici e cos radicati nel fondo della nostra anima che la stessa luce della ragione tende a fatica a far raggiungere il suo raggio; diviene indispensabile risvegliare e mondare le nostre
idee mitizzate che non ci consentono di comprendere il mondo in cui viviamo. Allora, come fare a recuperare la nostra presenza al mondo? Da dove ripartire? Lo sguardo riflessivo di Galimberti un invito al voler andare oltre limmobilismo sociale attraverso un processo di svelamento e di smascheramento di tutte quelle idee divenute egemoni per forza dellabitudine. Questo sguardo galimbertiano, sulla nostra complessa quotidianit, ci accompagna pagina dopo pagina e rende la lettura portatrice di una maggiore consapevolezza del che cosa stia accadendo intorno a noi e attraverso noi. Valentina Rapo
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M. Forina M.
MANUALE DEL PICCOLO SCRITTORE DALLA LETTERATURA COME ESPERIENZA ALLA SCRITTURA CREATIVA
Torino, San Paolo, 2008 Ancora unaltra riforma? A cosa serve se registriamo tuttora risultati scadenti sia cognitivi sia comportamentali? I docenti sono assaliti dallennesima burrasca, trascureranno i nostri figli? Questi sono solo alcuni degli interrogativi che i genitori delle nuove generazioni si pongono. Non c da dargli torto: la scuola svolge un ruolo educativo essenziale, accoglie i bambini e i ragazzi per molte ore e spesso li intrattiene anche durante il pomeriggio con attivit extracurriculari; diventa arena e palestra del pensiero, luogo di incontri e scambi sociali. La scuola una piazza dove far confluire tutto; sebbene anche fuori si trovino degli elementi di stimolazione intellettuale, allinterno dellIstituto scolastico la quantit e la variet assicurata per tutti. Quando i ragazzi si riuniscono cercano affinit con i loro simili; spesso tendono inconsapevolmente ad un appiattimento e lincontro non diventa occasione di dialogo bens di omologazione. La scuola deve insegnare, invece, a relazionarsi con le differenze, a far riconoscere la propria individualit e a salvaguardarla costruendo una solida struttura capace di idee personali; deve garantire a tutti di convivere, orientarsi, imparare ad ascoltarsi, di unire e vivere le differenze. Quando parliamo di educazione facciamo entrare in campo sia le esperienze sia le emozioni, in un complesso labirinto che conduce allo sviluppo della personalit. Il metodo sperimentale Leggo Racconto Scrivo, dellinsegnante Maria Forina, mira a coniugare la lettura e la scrittura con un criterio pedagogico innovativo; lo proponiamo per ladozione nella scuola che verr. Il metodo si basa sullemotivit e il pensiero infantile, sui colori come veicolo comunicativo, sul disegno. Dopo anni di ricerca e sperimentazione i risultati di questo approccio pedagogicometodologico sono confluiti in un testo molto chiaro e fruibile, adatto agli insegnanti e ai genitori, utile a conoscere le emozioni ed esternarle, a favorire la consapevolezza dei piccoli e degli adulti. Limmaginazione visiva diventa espressione non verbale, ma ugualmente efficace e simbolica. Come afferma Maria Forina nellintroduzione, il metodo il prodotto dellelaborazione del pensiero del bambino che si avvale dellutilizzo di tutti i linguaggi che, carichi di affettivit, lo portano ad analizzare personaggi, ambienti, contesti del proprio e dellaltri narrare. Lesigenza di narrare e di narrarsi, che affonda le sue radici in epoche ancestrali, va recuperata e promossa sia in famiglia che nelle scuole per provocare pensieri divergenti daiuto alla formazione. Claudia Camicia
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Castelli C.
ORIENTAMENTO IN ET EVOLUTIVA
Milano, Franco Angeli, 2009 (rist.)
I bambini ed i ragazzi di oggi sono mutati di pari passo al mutare della societ. Il loro modo di vivere, di comunicare, di giocare, di relazionarsi si intrinsecamente modificato. La stessa famiglia un nucleo in continua evoluzione e che vede sempre pi sensibile, flessibile e fragile la sua identit. Infatti, nella maggior parte dei casi i genitori lavorano entrambi, hanno sempre meno tempo da trascorrere in famiglia e la stessa percentuale di famiglie allargante in forte crescita. Se a questo si aggiunge il fatto che i genitori quando sono con i figli, preferiscono evitare di rimproverarli, criticarli, richiamarli... cercando di rendere pi piacevoli le poche ore condivise indebolendo il processo educativo autentico, rinunciando alla sana autorevolezza (che non autorit). Per lautrice, la riforma del sistema scolastico e i notevoli cambiamenti che hanno investito il mondo del lavoro e delle professioni fanno s che lorientamento acquisti sempre pi un ruolo e una funzione fondamentale non soltanto come momento di supporto nelle fasi critiche della scelta e della transizione, ma soprattutto come strumento di sviluppo di conoscenze, capacit e abilit personali durante il periodo scolastico. Tutto questo determina una nuova attenzione al mondo dei giovani che gi negli anni della scuola devono pensare allelaborazione di un progetto
professionale e nello stesso tempo sviluppare, accanto a competenze specialistiche legate alle diverse discipline, anche un insieme di competenze trasversali che li mettano in grado di inserirsi positivamente nel mondo del lavoro. Di qui la necessit per tutti coloro che si occupano di orientamento nellet dello sviluppo di conoscere, accanto alle teorie e alle tecniche di intervento orientativo, le caratteristiche peculiari degli utenti che devono essere aiutati in questo percorso. Valentina Rapo
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Baldassarre M.
Linsegnamento rappresenta una professione in continua evoluzione; unazione complessa che richiede un professionista sempre pronto a riflettere su se stesso, sul chi ha di fronte e sul contesto in cui si trova ad operare. Il titolo stesso Imparare a insegnare un esplicito invito alla presa di coscienza che non esiste un decalogo che renda un insegnante bravo allistante; questi, infatti, si forgia e si forma giorno dopo giorno, lezione dopo lezione, gruppo classe dopo gruppo classe, esperienza dopo esperienza. LAutore ci dona una riflessione preziosa quando ci dice: la creazione di unautentica identit professionale costituisce un processo che richiede la discesa in profondit dentro se stessi per andare a rintracciare i valori centrali e le convinzioni che sostengono ciascuno nella propria vita personale allo scopo di collegarli con gli obiettivi e le esperienze professionali. Diviene indispensabile imparare ad essere un professionista riflessivo. Essere tale implica non soltanto lacquisizione della perizia tecnica, ma anche la capacit di sentirsi coinvolti in rapporti professionali dinamici e di saper stabilire collegamenti fra la teoria e la pratica per costruire una linea esplicativa per lazione. La creazione di unautentica identit professionale - sostiene lAutore - costituisce un processo che richiede la discesa in profondit dentro se stessi per
andare a rintracciare i valori centrali e le convinzioni che sostengono ciascuno nella propria vita personale allo scopo di collegarli con gli obiettivi e le esperienze professionali. Il libro propone un percorso formativo di sviluppo individuale che vada al di l del mero potere, del controllo e della manipolazione ed invece diretto a mantenere la giusta distanza emozionale, ad assumersi le proprie responsabilit professionali, a promuovere e valorizzare il riconoscimento dellalterit. La ricerca educativa ha focalizzato lattenzione generalmente sulluso della scrittura come metodo privilegiato per rendere esplicito limplicito; il portfolio, in altri termini, costituisce lo strumento pi diffuso per far conoscere la pratica riflessiva. Non cosa affatto semplice documentare la pratica riflessiva. A tal fine si posta in essere una ricerca empirica sulluso del portfolio basata su unesperienza concreta. Lindagine si articolata in due fasi: la prima esplorativa e la seconda valutativa, con lausilio di un software che consente di compiere specifiche operazioni entro un corpus testuale (T-lab versione 5.5). In essa viene esaminata la testimonianza documentata della pratica riflessiva sia sotto il profilo di prodotto sia sotto quello di processo, con la metodologia della content analysis. Valentina Rapo
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