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DIRETTORE LUCA TELESE - A CURA DI CHRISTIAN RAIMO

www.pubblicogiornale.it SABATO 3 NOVEMBRE 2012

I L

F U T U R O

H A

R A D I C I

A N T I C H E

LA NORMALIZZAZIONE DEL PORNO

I nostri corpi senza storia


di MARCO MANCASSOLA A cena, la conversazione fu dominata dal Watergate e dal film Gola Profonda. l'inizio di un sottocapitolo di Pastorale Americana di Philip Roth e la scena ambientata a inizio anni Settanta. Durante la conversazione, il vecchio padre del protagonista non si capacita che tutti vadano a vedere quel film porno. Perch, chiede, la gente lascia entrare tale roba nelle proprie vite? Perch filtra, gli risponde un altro commensale, che ci piaccia o no. Qualunque cosa ci sia l fuori, filtra nelle nostre vite. Filtra. E perch non avrebbe dovuto filtrare? C'era appena stato il 68, un'intera societ in apparente esplosione ormonale. Un intero mondo desideroso di liberarsi, di autoesprimersi e godere. C'erano le gioie finalmente democratiche del sesso orale, e di quello anale, il sesso di gruppo e quello omo e interrazziale e sadomaso e variamente trasgressivo. La maturit ultima dell'Occidente. L'edonismo come diritto. Una parabola che oggi sembra scontata e insieme immensamente remota. Venivamo liberati, ma anche e soprattutto liberalizzati: un'indissolubile ambiguit che si sarebbe risolta in un panorama di macerie dell'intimit, una situazione da dopo-orgia baudrillardiana fotografata, pochi anni fa, dai romanzi maggiori di Michel Houellebecq. Che cos'era andato storto, di preciso? Perch la liberazione sessuale non aveva favorito l'intimit tra gli individui, ma piuttosto il loro reciproco famelico consumo? L'industria del porno, inevitabilmente, pu fornire indicazioni sulla vicenda della libido occidentale degli ultimi decenni. Dal clitoride in gola di Linda Lovelace all'apporto del porno nello sviluppo di internet, all'uso massificato di Viagra e Cialis per rispettare i tempi di produzione dei film, al trionfo del peep show personalizzato di LiveJasmin.com, all'universo fluido di spezzoni professionali, amatoriali, ultraspecializzati, databasizzati, raccolti nei vari youporn e affini. Non stato solo l'amore, evidentemente, a farsi baumaniamente liquido, ma soprattutto la sessualit e la sua messa in scena. E mentre l'imperativo sociale scivolava da godi a connettiti, la rete si popolava di siti con nomi dal suono tanto esplicito da risultare asettico incontriextraconiugali.com e di profili di gente alla ricerca di avventure a misura di crisi economica: scintille brevi e poco impegnative e intercambiabili. NSA, No Strings Attached. qui che la cultura del porno dimostra di aver impartito la sua lezione. Il porno violento per natura e il suo fascino risiede in questo perch non accetta che oltre l'anatomia dei corpi ci sia una storia. Il porno, com' noto, non brilla per impianto narrativo. In termini narrativi, il corrispondente dello slapstick: un uomo di cui non sappiamo nulla scivola su una buccia di banana e noi ridiamo. SEGUE A PAGINA IV

(i r iebsal e i p , In a pr ocg e d ui te r i r ) rm no i cm i t i t s r e t i o az m tc o b a r , a t i So a ro n oo r oe r i n ,at ie i sf r i f a e Fl oi oa ns o a dL ceiG G A Maea F a c Vra d oe i urz . . . t - rno eg E i r o r t V l e e ( t dtv aR m no o m Z r i r u i l o az) u o n o to
FRANCESCO DISA, Europa (2012, 600x600cm, dettaglio)
IR m no a om m tc ( dcsl i r a na nt ,d cn n l o a z h f a e i e eaia a i i t a )e ot i r ra n lb m c e a et e o psoui r d eet t i peag a i ta artc-r( o cm i -n ai ivn ,e e asgi fd i nr r ioie r t t o i m , fa a i/ avr pr ngi cl ctind es eoh s r h. o vll rv i ai es ag ,o oa /i i r pce t i eN t o a eii o ) l e v e oc e e v sez l g ii (in oui e R m no, of oi ,es a ,n r cna i usc d It dz n e o az)m r l c l i l i en ta r o o g a sc e t pni a e l a et ga m ta . us V lm Z r peet u uz nl , a m n , rm a cl Q et o e eo rsn n o e t e i e o u a Da g im g ai ips b e( f m m tc) ud es agm n , i oo m ai r ,m os i i o a e i s i r ro et l n o il n r ra v i i aceat i rfit dednensecn m oae eii sfpe nh u b ga c r u on ot ot prne fo -ot o o i, a r e l i i L cei Buo Load e rm c A eo n l ltr nm rs N t a urz , rn, epri G a si gvl o a eua u eoe o o . a t e p iai ,u ua ei u th, sl i irfh a e u p sei i dpg acl rl l gii ee o z nga ce t a n i pd o e n t i n sc uo i t t pros d lt a La t el ra i Fl o a Ltr e Lnu, ecr i eu . uo o tr r a et n i sf , eee u o : o i t i e g Mein e s o g (f m ti Pi t aipi aa ta. d i Pi l i eo a n s o rp s onli ) ca coa r o : ce a c ic C s :uo 5 0d vras sl c n 8. . . , ot er 1. , a esri u cp 4 4 2 1 o 0 780 it tt a rno eg, ne ao F a cV ra s v GC ruc6 F as eo n. ( l i .ad ci rs nl Mo fo A) a i l t

Inr pr r a pr ba t ea e nmoa c e sl rs e

LE 50 SFUMATURE RESUSCITANO IL MORALISMO

Cos che chiamiamo porno


di DANIELA RANIERI Finalmente un po di porno colto ma popolare! No, una banale massificazione del desiderio. Ma davvero c tanto porno nella trilogia di E. L. James? Ma cosa porno? Al cinema, lo il film che contiene il 70% di scene di SEGUE A PAGINA II

sesso sul totale. Sotto di questa percentuale, un film qualcosa tra erotico e drammatico. Se vale anche per la letteratura, di certo la trilogia porno. Ma che porno ? A quale codice appartiene?

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II

SABATO 3 NOVEMBRE 2012

NARRARE GLI ANNI 70

La malattia del reducismo


di DEMETRIO PAOLIN Parazzoli Altare della patria(IlSaggiatore), Manacorda Il corridoio di legno (Voland), Garlini La legge dellodio(Einaudi), Miro La faglia(Il Maestrale), Piersanti Cupo tempo gentile (Marcos y Marcos),Calenda Rosso totale(Laurana) Bianconi Figli della notte (Baldini&Castoldi), De Lorenzis&Favale Laspra stagione (Einaudi). Questi sono alcuni, i primi venuti alla mente senza molto sforzo, dei romanzi usciti in questo 2012 sul tema degli anni 70; non si contano ovviamente i saggi, gli articoli di giornale e i convegni (lultimo in ordine di tempo si tenuto alluniversit di Bangor nel Galles e aveva come tema proprio il decennio tra il 1968 e il 1978). Di fronte a questo germinare e fiorire di libri, ci si chiede quale sia lutilit di una tale mole di testi. Il paradosso, come mostra De Luna nel suo La repubblica del dolore(Feltrinelli), che tale ipertrofia della memoria, di solito imposta dalle istituzioni come un civile comandamento laico e nulla pi, generi lesatto suo contrario, ovvero lo sfilacciarsi della conoscenza di quegli anni. La prova pi evidente della giustezza della posizione espressa da De Luna sta forse nel fatto che i Settanta sono il pi lungo decennio della storia contemporanea, tanto che non sono ancora completamente finti e archiviati. Si parla di colpo di spugna o di amnistia a significare che a distanza di quarantanni nulla certo. Anzi per alcuni studiosi sono proprio questi nostri anni la realizzazione completa di ci che i 70 hanno postulato. Una tesi paradossale sostenuta da Perniola nel suo saggioBerlusconi o il 68 realizzato (Mimesis): il testo ha come nucleo centrale la convinzione che gli anni 70 e le loro istanze abbiano trovato piena giustificazione nel ventennio berlusconiano; una tesi discutibile, che mostra una slabbratura nella definizione del periodo storico, ripresa da Valerio MagrelliIl sessantotto realizzato da Mediaset(Einaudi). Se quindi qualsiasi ipotesi di ricerca storia abdica chiaro che gli anni 70 divengono terra di reduci. Il reducismo un carattere dellidentit italiana tra pi netti e particolari; un carattere antico, profondo che ha le sue radici nella commedia romana nel soldato fanfarone di Plauto. Il reduce un po chiacchierone e simpatico, lesempio pi classico sono i libri di Mario Capanna sul 68, ma di tanto in tanto indossa la vestesacerdotale di chi parla ma non dice, una mistica delle reticenza che ha la sua voce pi riconoscibile in Erri De Luca. La continuit tra questi due tipi di reducismo, pur ovviamente con uno stile di scrittura e una capacit narrativa ben diversi, dato da un atteggiamento di fondo che possiamo definire, seguendo Kundera, Kitsch (Nel regno del Kitsch impera la dittatura del cuore. I sentimenti suscitati dal Kitsch devono essere, ovviamente, tali da poter essere condivisi da una grande quantit di persone). Se dovessi trovare una particolare nota stilistica alla maggior parte delle narrazioni che parlano di quel decennio, io parlerei di nostalgia. Limpressione stilistica e sintattica quella di un volto sempre rivolto al passato: sono romanzi in cui tutto narrato sempre da un altro tempo, e da un altro luogo, in cui chi parla pare guardarsi indietro come da una lunga corsa. Non a caso il tempo dominante della narrazione limperfetto, con rare puntate nel presente storico. Questo avviene in ragione del fatto che lhumus in cui germinano queste storie legato alla retorica dell io cero e dell io ho veduto. Ci produce quindi testi che pi che andare in profondit, decidono di dire la superficie dei fatti, della loro epidermide. Si punta pi a commuovere che a muovere il pensiero; questo porta a una sorta di dittatura testimoniale, che stabilisce in maniera spesso inconsapevole ci che pu essere detto e ci che taciuto. In molti miei interventi ho parlato di come la narrativa abbia prodotto una sorta di rimozione della vittima; ora credo che questa rimozione sia stata soppiantata da una pi grave forma di anestizzazione. La vittima non scandalo, ma viene usata per fini politici (come intitolare la Legge 30 a Biagi sancendo di fatto lintoccabilit di quelle norme) o per allestire narrazioni agiografiche. La vittima che diviene santa un atto comprensibile dal punto di vista del familiare che racconta, ma non pu essere accettato sul piano dellindagine e dellanalisi storica (lesempio pi lampante sta nella duplice vita storia, ancora grottescamente irrisolta, di Calabresi e Pinelli). A ben vedere in questa enorme mole di letteratura sui 70 manca la scena primaria e tragica che permette riconoscere le ragioni dei carnefici e delle vittime. Saba inScorciatoie e raccontiniscriveva: Vi siete mai chiesti perch lItalia non ha avuto, in tutta la sua storia - da Roma ad oggi - una sola vera rivoluzione? Gli italiani non sono parricidi; sono fratricidi. []Gli italiani sono lunico popolo (credo) che abbiano, alla base della loro storia (o della loro leggenda), un fratricidio. Ed solo col parricidio (uccisione del vecchio) che si inizia una rivoluzione. Come spesso ribadito la storia dei 70 pu essere letta come una vicenda di padri e figli, ma se questa visione presa per buona, risulta priva delluccisione del padre. Ritorna leterno dissidio della violenza agita e di quella subta, la negazione della vittima quindi la negazione delluccisone del padre: la mancata ammissione di questa volont di morte. Moro che fugge dalla prigione del popolo libero e saltellante, nel finale di Buongiorno Notte, forse lemblema di questa rimozione, che permette ai reduci di guardare a quegli anni con benevola indulgenza verso se stessi e verso i compagni e amici che hanno sbagliato, perch alla fine il padre simbolico che volevano uccidere vivo e loro sono di certo sconfitti, ma puri.

FRANCESCO DISA, Guerra (2010, 70x48cm stampa su tela)

SEGUE DALLA COPERTINA


A quello uscito dalla losca penombra delle edicole per approdare sui nostri pc, o a quello sublime e algido del cinema di genere la Borowczyk? Se si pensa che i progenitori della trilogia siano Le 120 giornate di Sodoma o, per restare nella patria di E. L. James, i Whipping papers, i romanzi sulla fustigazione di Swinburne, si sbaglia di grosso. La trilogia, semmai, sorella delle saghe sui vampiri, compagna della letteratura fantasy di Twilight per stile, tirature, vendite. Il suo tema non sono il sadomaso e le sue pratiche ma i sentimenti, popolarissimo presso pubblici eterogenei. Chi tira fuori il sadomasochismo o ha livelli di sopportazione del dolore molto bassi, o non ha mai letto neppure di striscio Sade, Sacher-Masoch, Bataille. I detrattori insistono sulla mancanza di dignit letteraria del libro, che a loro dire dovrebbe essere sostenuto da uno stile pi alto e rigoroso. Perch? Perch parla di sesso, perch vende tanto, o perch stato scritto da una donna? In Italia, Beppe Severgnini, autore del Manuale delluomo domestico e Interismi, si scagliato contro linsopportabile banalit del libro. E in effetti, se il massimo dellanalisi che decidiamo di esercitare su questo fenomeno da 20 milioni di copie , per un frainteso e snobistico senso della giustizia letteraria, lanalisi testuale, appaiono al limite del comico frasi come mi davanti, meravigliosamente nudo o sono tutta sensazioni, o il continuo riferimento, vicino alle serie tv pi che al coro greco, a una dea interiore che commenta gli eventi in una specie di spiritoso a parte. Ma come dire che la Champions League produce sudore, o che le sfilate sprecano corrente. Cosa colpisce del libro non il fatto che lautrice sia donna, chiariscono i critici, sostenitori ferventi delle quote rosa. Non siamo nel 54, quando usc il molto pi perturbante Histoire dO (anche se Pauline Rage era lo scrittore Jean Paulhan); eppure nelle recensioni laspetto pi sottolineato che lautrice una tranquilla mamma della provincia inglese. La quale autrice, con molta sensibilit contestuale, si sentita di dover giustificare il debole per la dominazione di Mr. Grey, il 27enne miliardario detentore delle sfumature di tenebra, con il riferimento a maltrattamenti infantili che lhanno deviato da una sessualit sana, rassicurando il lettore con un tocco di freudianesimo da sala dattesa. Se il porno di massa di per s rassicurante nella conferma dello stereotipo sessuale, il fantasy-porno attinge a quei codici per ribadire i valori della societ occidentale - capitalismo, cinismo, esercizio del potere - ma lo fa usando la cifra della chick lit alla Bridget Jones, e cio il sentimentalismo conformista. S, ci sono sculacciate, e una stanza delle torture, ma non sono che lequivalente sadomaso del sangue e delle bare di Moonlight. Lautrice vuole competere con Baudelaire come Tiziano Ferro aspira ad essere pi bravo di Gustav Mahler. Il suo merito non quello di scrivere bene, ma di aver tradotto gli stilemi del porno, col suo tempo eternamente presente e lantinarrativit, in scrittura. Il linguaggio lontano dai lirismi di Aragon quanto dal descrittivo puro delle performance di una Catherine Millet; il glorioso turpiloquio dei libertini appiattito in una melassa emotiva che traduce limmagine sessuale in sensazione; il clitoride, centro nella coscienza femminista di un piacere autodiretto sottratto al dominio riproduttivo-fallico, chiamato l. Lio narrante quello di una ventenne: lautrice, al contrario dei recensori, ne tiene conto. Mentre il porno si afferma come oggetto di studio delle filosofie e agente del mutamento dellarte contemporanea (come nelle opere di Barbara DeGenevieve, in cui riflessione sociologica e ricerca del limite artistico sfociano nella sfida alla censura), definiamo pornografica - e in questo rendiamo onore alletimologia della parola la pratica di vendere il proprio corpo o la sua immagine allo scopo di ottenere vantaggi o favori. Da una parte il porno una categoria accademica e merceologica con corsi ad hoc (in Sex and God at Yale Nathan Harden parla dei legami dinteresse tra il college che sforna llite politica e culturale degli Usa e lindustria del sesso), dallaltra una categoria morale e politica con cui giudichiamo la societ occidentale. Il filosofo Alain de Botton in Come pensare (di pi) il sesso (appena uscito per Guanda) ha auspicato che la trazione esasperante che il porno esercita sui nostri consumi possa veicolare un pi alto senso dei valori sociali, come se la missione del porno non fosse leccitazione degradata ma leducazione civica. Da noi, pornografici sono il velinismo e lolgettinismo, la svalutazione dellincarico assegnato alla donna di essere madre amata e rispettata o una combinazione riuscita di appagamento e merito. Nella parola c un giudizio di valore che implica naturalmente lidea del suo contrario: il movimento Se non ora quando, nella critica delleffettivo svilimento della sessualit, propone anche il modello di sessualit che sarebbe invece degno di essere esercitato. Dimentico della lezione di Simone De Beauvoir, che ne Il secondo sesso intendeva liquidare il femminismo e la sua carica reazionaria, il movimento disapprova limmagine della donna-oggetto, anche quando essa stessa soggetto di questa oggettificazione, a favore di una femminilit sana, basata sui sentimenti, da rivelare nel privato coniugale, che coincide pericolosamente con quella ammessa o imposta dalle destre e dalla morale cattolica. La dignit del corpo femminile ascritta solo al corpo vero, capace di invecchiare (nel documentario-manifesto di Zanardo Il corpo delle donne, il volto botulinizzato chiamato burqa di carne). Per questo letichetta di mommy-porn affibbiata alle 50 sfumature, di per s grottesca, cos scandalosa: perch unisce, non importa quanto fondatamente, due inconciliabili istanze della femminilit in un ossimoro che scabroso solo a queste latitudini moraliste. Questo tipo di moralismo solo laltra faccia del pregiudizio retrivo per cui si assumono prostitute per varare un bilancio regionale, e la pornografia dei sentimenti frutto del profondo fraintendimento che vuole che qualcosa di umano possa esserci estraneo. DANIELA RANIERI

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SABATO 3 NOVEMBRE 2012

III

SHAKESPEARE PER 40ENNI

Generazione Amleto
di TIZIANA LO PORTO LEx Amleto di Roberto Herlitzka uno spettacolo di struggente bellezza. In scena nei giorni scorsi a Roma, al Teatro Lo Spazio, e dal 26 novembre al Teatro Franco Parenti a Milano, un monologo adattato da Shakespeare in cui lAmleto diventa Ex ed Herlitzka sul palco da solo. Niente scenografie n costumi, solo una sedia, una spada, la cornice di uno specchio e un teschio. Che non prende in mano mai. Lo spettacolo dura unora e mezza, e in quellora e mezzo vedi anche la Danimarca. Cos Herlitzka: Mi sono inventato Ex Amleto perch lAmleto in scena non sono mai riuscito a farlo. Almeno una volta, potr dire tutte le sue battute di fila. AMLETO Hic et ubique? Proviamo a mutar luogo. [Amleto, Atto I. Scena V]. Le ragioni che mi legano allAmleto sono soprattutto sentimentali. Se vogliamo anche nostalgiche. Negli anni Novanta a Palermo cerano teatranti eccellenti: Mimmo Cuticchio con il suo teatrino dei pupi di via Bara allOlivella, Franco Scaldati, Michele Perriera, con la sua scuola di teatro Teats in cui si sarebbe formata pi di una generazione di attori e registi. Cerano spettacoli internazionali che passavano dalla citt come comete, da Pina Bausch a Bob Wilson, a Laurie Anderson, Peter Greenaway, e Twyla Tharp, Tom Stoppard, Harold Pinter. Cerano spazi nuovi che i palermitani scoprivano anche se li avevano avuti sempre sotto gli occhi (lo Spasimo, i Cantieri Culturali alla Zisa, il Teatro Garibaldi), e spazi vecchi miracolosamente (ma non per molto) in mano a gente nuova, non collusa con la cattiva politica, rispettosa del lavoro e del talento. E poi cera chi di tutto questo ne faceva strumento, politico o elettorale, ci lucrava. Negli anni Novanta Palermo era e non era un buon posto dove per esempio scrivere di cultura. Simparava a essere vigili sul rispetto della legalit anche dentro le mura di un teatro senza per questo smettere di lasciarsi sedurre dalla bellezza di ogni spettacolo. Cos ci si formava. Negli anni Novanta Carlo Cecchi mise in scena lAmleto al Teatro Garibaldi. Valerio Binasco era Amleto e di quello spettacolo andai a vedere tutte le repliche. Ogni giorno. Avevo ventiquattro anni e per la prima volta ero innamorata di Amleto. Era il 1996 e in quellanno l capit che il quotidiano per cui lavoravo mi mandasse sul set della Lunga vita di Marianna Ucra a intervistare regista e attori. Nel cast cera Philippe Noiret, cera Laura Betti, e cera Roberto Herlitzka. Li intervistai tutti, Herlitzka per ultimo. Herlitzka che gi nel 1996 era il mio attore preferito. Non mi ricordo nulla di quello che ci dicemmo, a parte una risposta: Volevo fare lAmleto ma non ho pi let. Me ne sono ricordata nel 2007 leggendo che Herlitzka aveva riscritto lAmleto e lo metteva in scena. L ho pensato: i desideri tornano sempre a galla. POLONIO Non volete scendere un po pi a terra, mio signore? AMLETO Nella tomba? [Amleto, Atto II. Scena II ]. Quando andavo alluniversit, tra gli esami obbligatori cera sociologia del lavoro. La cosa che ti facevano studiare era che in Italia il tasso maggiore di disoccupazione era tra le giovani donne neolaureate del sud. Io studiavo a Palermo, per cui dopo la laurea sarei rientrata nella categoria. Mi preparavano a questo. E invece sono finita in una categoria peggiore. Mi sono laureata a ventitr anni. Adesso di anni ne ho quaranta, e nei diciassette anni di mezzo ho fatto tanti lavori precari e sottopagati. Alcuni belli, altri no. Se sei femmina e vuoi scrivere di cultura includi nel pacchetto i periodici femminili. Anche se la distinzione tra periodico maschile e femminile ti inquieta. poco chiaro se sia una separazione molto sessista o molto femminista. poco chiaro dove dovrei collocarmi io che non ho figli se i tre quarti dei giornali femminili sono per donne gravide, mamme o bambini. poco chiaro perch giornali come LEuropeo o Il mondo siano maschili (cos nel sito RCS alla pagina periodici, divisi zelantemente in maschili e femminili). poco chiaro perch io debba scrivere su Dolce Attesa se LEuropeo il giornale che leggo tutti i mesi. poco chiaro perch dovrei desiderare figli se tutto quello che volevo fare nella vita era scrivere. poco chiaro perch nei femminili debba sempre esserci qualcuno che a un certo punto della collaborazione ti chiama per dirti che il pezzo che hai scritto troppo alto, e che dovresti abbassare un po il livello. Abbasso ancora un po e, come dice Amleto, sono nella tomba. AMLETO Potrei vivere nel guscio di una noce e credermi re duno spazio infinito, se non fosse per certi cattivi sogni.[Amleto, Atto II. Scena II]. Dice ancora Amleto: Io da qualche tempo, ma non so come, ho smarrito tutta lallegria, abbandonato ogni occupazione; mi sento cos appesantito dumore che persino la bella architettura della terra mi sembra una sterile forma. Dico io: io da qualche tempo ogni volta che penso al mio futuro, per ritrovare la pace interiore ho bisogno di rileggere minimo tre tragedie di Shakespeare. Io da qualche tempo, come Amleto, ho smarrito tutta lallegria, e se non ho abbandonato ogni occupazione solo perch non sono nipote del re di Danimarca. E non nemmeno questo ci che mi preoccupa. Mi preoccupa che qualcuno decida al posto mio che dovr essere Ofelia e non Amleto. Mi preoccupa chi ha smesso di vedere il marcio, e la Danimarca. Mi preoccupano gli adulti che si fanno sovrani negandomi un futuro che alla mia et dovrebbe essere un passato. Mi preoccupo cos tanto che raramente riesco a dormire. E allora certe notti esco di casa, alzo gli occhi e guardo il cielo. Conto le stelle, ripenso alle mancanze e cito a memoria tutte le cose che volevo fare. E poi Herlitzka: Non suono il flauto, non mi specchio il viso, non leggo il testo, non tiro di spada,non tocco il cranio, non muoio neppure,non ho trentanni, e non faccio lAmleto.Ma lui si fa da solo, anche da me.

FRANCESCO DISA, Kojii (2010, 62x56cm stampa su tela)

LA LETTERATURA SPIEGATA DALLA RIVISTA HAMELIN

Bambini=adulti=bambini
di CHRISTIAN RAIMO Che cosa hanno in comune Qualcuno con cui correre di David Grossman (Mondadori), Piccolo soldato di Dio di Kiran Nargakar (Rizzoli), Il demone a Beslan di Andrea Tarabbia (Mondadori), Il barone rampante di Italo Calvino (Oscar Mondadori), Kafka sulla spiaggia di Murakami Haruki (Einaudi), Cose che il buio non ti dice di Carolyn Jess-Cooke (Longanesi), Una mano piena di nuvole di Jenny Wingfield (Garzanti), La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano (Mondadori), Citt di fango di Deborah Ellis (Rizzoli), Terrestre di Jean-Claude Morlevat (Rizzoli), Il passaggio di Justin Cronin (Mondadori), La ragazza di via Maqueda di Dacia Maraini (Rizzoli), Il negativo dell'amore di Maria Paola Colombo (Mondadori), Il libro della gioia perduta di Emanuele Trevi (Rizzoli), La contessa segreta di Eva Ibbotson (Salani), Il viaggio della strega bambina di Celia Rees (Salani)...? Beh, provate a mettere questi titoli nel form di google-immagini, e otterrete una risposta veloce e direi sorprendente. Troverete decine di copertine con faccioni di bambini dagli occhi giganti che guardano proprio voi. Sono dei baby-modelli che campeggiano, quasi imprigionati verrebbe da dire, su una quantit sempre pi grande di edizioni italiane.Questa piccola sintomatologia non mia, ma la potete leggere sull'ultimo numero, il 31, della rivista Hamelin (splendida sempre, edita dall'omonima associazione bolognese, ordinabile sul sito), che oltre a fotografare questa tendenza, si fa una domanda semplice: che tipo di facce sono questi ingombranti primi piani infantili, che fenomeno sociale rivelano? Sono visi "per lo pi femminili (le lettrici sono pi dei lettori), sono ovviamente belli, ma soprattutto puliti, perfettamente adatti per una pubblicit del sapone: niente trucchi, imperfezioni, caratteri disturbanti, elementi che possano infastidire, anzi producono subito una sensazione di affetto, come bamboline da accarezzare. [...] Non ci sono sorrisi, non ci sono movimenti, non c'entusiasmo, mai. C' un languore diffuso, o sguardi remoti, al massimo una malinconia accennata". Parlare dell'editoria per ragazzi non ci fa comprendere soltanto gli scivolamenti del marketing, ma ci fornisce innumerevoli indizi utili a ragionare sull'affermazione della giornalista Amelia Hill che sul Guardian del 6 luglio 2012 notava "una nuova adultificazione dei bambini che corrisponde nei romanzi moderni all'infantilizzazione degli adulti". Hamelin 31 discute di questa trasformazione enorme, illuminando le facce deformate da una questione cos prismatica, e lo fa per esempio moltiplicando gli interrogativi. Ossia: 1. La diffusione di un kid marketing sempre pi mirato(il libro Joel Balkan Assalto all'infanzia, Feltrinelli, per me il No logo degli anni Zero). Da una parte sinforma l'immaginario culturale a tal punto da trasformare i bambini protagonisti dei romanzi in cripto-testimonial pronti per uno spot, dall'altra (considerato che la letteratura per l'infanzia una delle poche riserve che non soccombe alla crisi dell'editoria) sembra che ci sia un tentativo consapevole di dare un packaging infantile anche ai libri per grandi. 2. La stereotipizzazione dei ragazzini nei romanzi adulti: invece di trattare l'infanzia come una terra sconosciuta, di sentimenti ambigui, di contraddizioni emotive, troviamo nei libri con i bambini una gamma di funzioni prestabilite. L'infanzia solo la minorit che noi adulti immaginiamo. Illuminante l'analisi che fa Giordana Piccinini dell'ormai classico scolastico - che ha sostituito un Jack London o un Mark Twain - Io non ho paura ("la grassona a cui devono far fare le penitenze, il bulletto che vuole fare il capo, il solitario che poi tradir il protagonista, la sorella piccola che fa la mascotte"), in cui ci viene mostrato come plasmiamo in modo conformista le attese dei bambini per quello che possono trovare nei libri. 3. La strumentalizzazione della fiaba nel cinema. Barbara Servidori rileva come le riduzioni della Bella addormentata nel bosco con Angelina Jolie o di Biancaneve con la strega cattiva Charlize Theron riducono il mistero a orrore gotico, l'avventura a malizia, la speranza in sentimentalismo. Il modello non la complessit dei Grimm ma il manicheismo estetico dei libri sui vampiri. E uno si chiede perch qualche editore non rimanda in libreria le splendide fiabe rilette della Camera di sangue di Angela Carter (un vecchio Feltrinelli)? 4. L'importanza di una solitudine positiva per la formazione dei bambini. Nell'intervista di Nicola Galli Laforest e Servidori alla scrittrice Anne Fine, ne viene fuori un interrogativo centrale sulla comunicazione da social network e l'interconnessione perenne: "Il contatto costante con gli altri potrebbe privarti di qualcosa. Se non hai il tempo per essere lasciato interamente a se stesso - sull'autobus mentre torni da scuola dopo essere stato rimproverato da un insegnante, per dire, o mandato in camera tua dopo aver litigato con i tuoi genitori, come impari a riflettere su di te?". Non vi fischiano le orecchie? O forse il suono di una chat che si sta aprendo? 5. L'infantilizzazione dello stile nella narrativa recente. Sempre Anne Fine: "Ogni volta che un mio libro passa per le mani degli editori scolastici mi viene spesso chiesto di semplificare quei termini che potrebbero 'mettere sotto pressione' il bambino. Evidentemente non pi considerato compito della scuola aspettarsi che il bambino il suo vocabolario quando affronta, per gradi, letture pi impegnative". Anche qui non vi sembra di vivere nell'era della riduzione? Dappertutto spuntano edizioni di capolavori del passato sotto forma di sintesi, i vostri colleghi d'ufficio leggono solo libri con la complessit stilistica di un Harry Potter o unTwilight, e magari i protagonisti sono bambini molto pi responsabili e sicuri di s di tutti gli adulti che conoscete.

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IV

SABATO 3 NOVEMBRE 2012

SEGUE DALLA COPERTINA


Un uomo di cui non sappiamo nulla scopa una bionda depilata di cui non sappiamo nulla e noi ci eccitiamo. Non a caso, quando un film porno ha una storia che regge non si chiama pi porno bens erotico. La lezione sembra essere che non c' pi tempo per la storia delle persone. Meglio: non c' pi tempo per la complessit che ogni storia implica. Non pi tempo, non pi energia, risorse, denaro. Siamo troppo esausti, soffocati. Da qui il trionfo della frammentazione, del flusso disordinato e ondivago che segna ormai non solo l'accesso ai siti per adulti, ma al nostro intero ordine narrativo. Che si tratti di sesso, di letteratura o di cronaca, il crollo di interesse per ogni forma tradizionale di narrazione si tradotto in una cultura del frammento, della scintilla momentanea: giusto quel che serve per raggiungere un nuovo, trascinato, stanco orgasmo. Anche il romanzo sull'attrazione di una ragazza per un miliardario cui piace sessualmente dominare, sembra avere una storia. Ma una storia cos convenzionale da risultare quasi inesistente. Piuttosto, nel caso di Cinquanta Sfumature, ci che filtra nella coscienza collettiva il modo in cui questo libro rimette in discussione il principio-cardine che era stato di ogni liberazione, pi o meno sessuale, e di ogni liberalizzazione. Il principio della libert di scegliere. Tutte quelle decisioni, dice un passaggio rivelatore. Tutti i faticosi processi mentali per prendere decisioni. Le domande come questa la cosa giusta da fare?, questa cosa dovrebbe accadere qui?, pu accadere ora? Beh, non dovresti pi preoccuparti di simili dettagli. Me ne occuperei io, diventando il tuo Dominatore. Se suona un poco sinistro, probabilmente lo . Xxxxxxxxxx MARCO MANCASSOLA

CHI SIAMO E COSA GUARDIAMO


FRANCESCO DISA, Mantra suicida (2011, 56x56cm stampa su tela, dettaglio) Le immagini di questo numero sono di Francesco DIsa. Potete conoscere il suo lavoro su gizart.com. Orwell su facebook e su twitter @orwellp

SASHA GREY CI SCRUTA, KARIN BACH CI MANCA

8 possibili saggi sul porno


di JUMPINSHARK 1. Chirurgia estetica, successo e modelli femminili. Quale relazione esiste tra i ripetuti interventi di mastoplastica additiva e il successo di unattrice hard? Analizzando la carriera di performer come Aletta Ocean si potrebbe decidere per un nesso causale e un rapporto di proporzionalit diretta: al continuo crescere delle parti anatomiche pi provocanti cresce anche la fama. La popolarit di attrici dalle forme meno ritoccate e abbondanti come Jenna Haze andr quindi interpretato come una nicchia di mercato o invalida lipotesi precedente? Considerata la sempre pi generalizzata e precoce fruizione del porno, dovremmo anche chiederci se il modello parossistico parodistico di donna procace rappresentato da attrici hard come Aletta Ocean eserciti pressione sociale e come influisca sulle relazioni affettive. 2. Il porno straniato. Nascono ogni giorno siti monotematici dedicati al meccanico dtournement della pornografia. Lesempio forse pi riuscito il sito con animali, fortunatamente inattivi e oziosi, che sbucano allimprovviso sui set. Aletta Ocean, impegnata in atti apparentemente trascinanti, dimprovviso si ferma e tutta felice esclama ehi, c un coniglio in giardino!, con discreto effetto di straniamento. Notevole anche il blog con gli sguardi in macchina di Sasha Grey, la rivoluzionaria dellhard, in Italia piuttosto nota per linvito a guardare pi Pasolini, laddio al porno nel 2011 via status Facebook impreziosito dal motto finale Lotta Continua (in italiano, ovviamente) e il polemico video contro la discriminazione di genere nelle retribuzioni (campagna Equal Pay Day 2012; il porno costituisce lisolata inversione della regola). Nel blog antologia Sasha Grey fissa lo spettatore, per svergognarlo nella visione proprio mentre finge di renderlo partecipe/protagonista, con clamoroso effetto di straniamento. 3. Come si diffonde il porno digitale. Un filo rosso corre tra le gif animate di Moana Pozzi che a inizio anni Novanta circolavano su floppy-disk tra studenti dinformatica e i Tumblr del 2012 con gif animate di Tori Black guardate sullo smartphone. Nel primo caso limiti tecnici di vario tipo imponevano il formato, nel secondo si uniscono aspetti di ottimizzazione della banda a precise scelte estetiche: le gif animate indicano che il porno ora una fabbrica di meme. 4. Porno e letteratura italiana contemporanea (maschile)Oggi in un romanzo italiano il maschio adulto protagonista guarda film hard o frequenta siti dincontri (con esiti deludenti) o, pi frequentemente, fa tutte e due le cose. Eccesso di realismo documentario? Interessante anche notare come la sempre pi veloce obsolescenza tecnologica si rifletta sulla lettura. Kamikaze dOccidente (2003) di Tiziano Scarpa con i suoi filmatini di 45 secondi che non si completano mai su trillanti modem a 56K o linea ISDN ci pare raccontare di/da un tempo lontanissimo. 5. Perch LiveJasmin e YouPorn dominano in Italia? Sul clamoroso successo italiano dei cloni xxx di YouTube. Per quanto sia da ribadire ancora una volta linaffidabilit delle rilevazioni Alexa, comunque notevole che nei primi 50 siti nostrani si piazzino ben quattro di questi cloni, e due nei primi 25. Inoltre va evidenziato come al decimo posto assoluto svetti LiveJasmin.com Free Live Sex Video Chat. In USA LiveJasmin rimane indietro in 62esima posizione, mentre nei primi 25 siti non vi nessun portale video sexy o porno, e nei primi 50 troviamo solo due cloni xxx. Questo successo dice qualcosa sul nostro Paese? 6. Insegnamenti paterni per la corretta fruizione del porno su Internet. Un padre premuroso scopre che il costoso computer del figlio tredicenne zeppo di virus portati da inaffidabili siti xxx. Nellattesa che il giovane ritorni a casa, chiede consiglio agli utenti del sito Reddit sullopportunit di lasciare una lettera contenente parole di comprensione per la nuova fase di curiosit sessuale del figlio oltre precise istruzioni per il corretto fruire del porno online. La storia ha un lieto fine: il figlio legge la lettera, non rimane troppo imbarazzato, parla col padre ed logico presumere che ne seguir i saggi consigli tecnici. I partecipanti alla discussione su Reddit mostrano ancora una volta come le comunit virtuali possano dare il meglio quando simpegnano su argomenti dinteresse generale come i doveri genitoriali e i siti hard non infetti. 7. Scatti rubati e identit rivelate. A correzione del tecnoentusiasmo precedente analizzeremo lo smascheramento mediatico del troll Violentacrez, famoso per lorganizzazione su Reddit di sezioni con foto di minorenni in abiti succinti (jailbait, rischio galera) e con scatti rubati di parti anatomiche femminili (creepshots, scatti maniaci). La vicenda notevole anche per la risposta iniziale di Reddit che, in nome della libert di parola (sic) e della privacy (sic, sintende qui quella di Violentacrez), censur tutti i link allarticolo del sito Gawker colpevole di aver svelato lidentit del troll. 8. Per Karin Bach. Karin Bach, meglio nota come Karen Lancaume, entr nel 1996 nel mondo del porno, per problemi finanziari, e vi rimase sino al 2000, girando, comparativamente, pochi film (40). Fu inoltre protagonista del pre-post-porno femminista Baise-moi. In unintervista dichiar: Doppia penetrazione a 5 C, seguita da eiaculazione. / Ricoperta di sperma, bagnata, morta di freddo, nessuno mi ha dato un asciugamano. / Dopo aver girato la scena, non vali pi niente. / Perch le donne prendono le mani nel culo e non gli uomini? / Tutto quello che chiedo comprensione e uguaglianza. / Il porno i ragazzi che vengono in faccia alle ragazze, la donna che piena di sperma. / Baise-moi, il contrario. Parole riprese da Libration del 1 Febbraio 2005, per ricordare la ragazza morta suicida quattro giorni prima, a 31 anni.

LESORDIO DI GIULIANO SANGIORGI DI CAROLINA CUTOLO


La voce che mancava, il poeta: Rimbaud, Eliot, Montale: cos Severino Colombo sul Corriere.it (memento!) definisce Giuliano Sangiorgi, cantante dei Negramaro, a proposito del suo esordio letterario appena pubblicato da Einaudi, Lo spacciatore di carne. Ecco dunque, per gli amanti dell'aforisma, una selezione di frasi pronunciate direttamente da questa voce che mancava, durante alcune recenti interviste: Mi piace troppo sentirti parlare di qualcosa che ho scritto, si materializza tutto. Edo, Stella, scoppiano i personaggi nella mia testa. La prima persona sicuramente mi ha permesso a livello di contenuti veramente di avere questo Spacciatore di carne come un contenitore gigantissimo, in cui mettere qualsiasi soggettiva e qualsiasi mio pensiero o dubbio che ne avessi. Se io leggo una soggettiva in prima persona di un gesto folle, quella prima persona mi spiegher ragionevolmente una storia anche folle. Quindi ha una trama che si legge abbastanza con ragionevolezza, sembra quasi razionale e ragionevole il tutto. Grazie, la parola poesia mi fa sudare. Non sono n un poeta n uno scrittore, per se per questo non sono neanche un cantante per quello che mi riguarda, nel senso che sento una cosa e la faccio. Anche io avrei avuto pregiudizi nei miei confronti. Ho scritto, mi sono letto e mi sono anche un po' piaciuto. In genere non preferisco, cio non scrivo per preferire una cosa o l'altra, la cosa pi bella credo sia stata il fatto di considerare un libro quasi un'isola felice di un tempo lungo che non c' pi. Per me sono 169 pagine di dubbi, tant' che il finale, che non dico, apertissimo. Il libro un odore da scoprire. Io almeno provo a dare un odore di quello che il mio sentire. Cado spesso su questo senso di carnalit, della passionalit, a volte un po' pure mi scoccia per una cosa che sento. Qualsiasi cosa che mi possa emozionare sento uno strano rapporto con il sangue, quindi pi che un'idea una necessit quella di dare sfogo a questo bollore. Io sono quello che si vede, io sono quello che canto, sono quello che scrivo. La parola parola mi fa impazzire. Potremmo trovare una parola per indicarmi?. Addirittura nel romanzo ci sono frasi di pezzi, di brani, di canzoni tra virgolette che non ho mai pubblicato. Ho tolto un po' di musica alle parole ma dentro l'ho reinserita perch qualcuno poi, il lettore, la usasse a suo gradimento. Io ho troppo rispetto del pubblico. A parte i problemi politici che ce ne sono tanti, viviamo un momento di crisi, siamo tutti nella stessa barca, ma credo che l'unica salvezza che abbiamo la cultura italiana. .Il sequel no, ma non perch ho da nascon... non so proprio. Questo romanzo successo, queste parole sono accadute. Adesso posso dire che l'arte una sciocchezza. No, scusate. Quest'ultimo era Rimbaud.

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