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Circolo
Dida3co
Vico
Equense
P.O.F.
Plutarco
La mente non ha bisogno, come un vaso, di essere riempita, ma, come legna da ardere, ha bisogno solo di una scin6lla che la accenda, che vi infonda limpulso alla ricerca e il desiderio della verit.
Rudyard
Kipling
Il Dirigente Scolas6co
Debora Adrianopoli
Ai miei alunni Se riuscirai a non perdere la testa quando tu, la perdono intorno a te, dandone a te la colpa; se riuscirai ad avere fede in te quando tu, dubitano, e me=endo in conto anche il loro dubitare; se riuscirai ad a=endere senza stancar@ nella=esa, se riuscirai a sognare senza che il sogno sia il padrone; se riuscirai ad arontare il successo e linsuccesso tra=ando quei due impostori allo stesso modo; se riuscirai a riascoltare la verit da te espressa distorta da furfan@ per intrappolarvi gli ingenui, o a veder crollare le cose per cui dai la tua vita e a chinar@ per rime=erle insieme con mezzi di riepilogo; se riuscirai a costringere cuore, nervi e muscoli, bench sni@ da un pezzo, a servire ai tuoi scopi, e a tener duro quando niente pi resta in te tranne la volont che ingiunge: Tieni duro!. Se riuscirai a parlare alle folle serbando le tue virt, o a passeggiar coi re e non perdere il tuo fare ordinario; se n i nemici n i cari amici riusciranno a colpir@, se tu, contano per te, ma nessuno mai troppo; se riuscirai a riempire la,mo inesorabile e a dar valore ad ognuno dei suoi sessanta secondi, il mondo sar tuo allora, con quanto con@ene, e, quel che pi, tu sarai un uomo, ragazzo mio!
Elaborato dal Collegio dei Docen@ delibera n 73 del 23/10/2012 Ado=ato dal Consiglio di Circolo delibera n. 106 del 23/10/2012
Premessa
La
nostra
scuola
impegnata
su
due
percorsi
di
grande
rilevanza:
1.
Educare
al
futuro
valorizzando
il
passato,
nella
consapevolezza
che
ad
educare
le
persone
di
domani
sono
gli
insegnan6
di
oggi
ma
anche
nella
certezza
che
gli
strumen6
culturali
e
comportamentali
che
gli
stessi
insegnan6
sono
in
grado
di
orire,
oggi,
ai
loro
allievi,
sono
le
basi
indispensabili
sulle
quali
montare
un
i6nerario
di
sviluppo
in
direzione
umana;
2.
Consolidare
lautonomia
culturale
e
organizza>va
della
scuola
in
modo
che
le
con6nue
Riforme
che
i
vari
Governi
pongono
in
essere,
debbano
necessariamente
tener
conto
che
la
scuola
ha
un
suo
pres6gio
e
una
propria
dignit
che
poggiano
sulla
professionalit
di
tuJ
gli
operatori
scolas6ci
e,
quindi,
sono
sorreJ
dal
confronto
sereno
di
posizioni
diverse,
dalla
formazione
in
servizio,
dalla
ricerca
di
dimensioni
organizza6ve
e
pedagogico-didaJche
sempre
pi
avanzate
e,
sopraMuMo,
dalla
tutela
costante
della
persona
che
apprende
per
cui
non
potr
mai
essere
al
servizio
di
unideologia
dominate.
Esiste,
oggi,
una
nuova
cornice
culturale
entro
cui
ripensare
lesperienza
del
fare
scuola;
una
cornice
che
racchiude
tre
mondi
diversi
che
interagiscono:
!
quello
tecnologico,
che
ha
creato
e
crea
strumen6
sempre
pi
sos6ca6
che
danno
unimpronta
marcata
alla
nostra
vita;
!
quello
economico
che
apre
nuovi
orizzon6
a
valori
consolida6
come
la
gius6zia,
la
fratellanza,
il
rispeMo
della
persona
umana;
!
quello
virtuale
che
supera
conni,
tradizioni,
religioni,
culture,
muovendosi
in
una
dimensione
che
non
reale
ma
che
non
neppure
fantas6ca.
Corriamo
tuJ
verso
traguardi
che
non
conosciamo
e
per
i
quali
non
siamo
sucientemente
aMrezza6,
rischiando
di
diventare
tan6
apprendis6
stregoni
non
pi
in
grado
di
governare
le
forze
da
noi
stessi
scatenate.
In
questo
turbinio
di
oerte,
di
sollecitazioni,
di
conquista
di
conoscenze
e
competenze
la
scuola
non
pu
con6nuare
a
svolgere
la
propria
opera
di
formazione
senza
ripensare
cri6camente
ai
contenu6,
alle
modalit,
ai
tempi,
alla
contestualizzazione
dei
propri
interven6
educa6vi,
con
lintento
primario
di
fornire
a
tuJ
gli
allievi
gli
strumen6
culturali,
psicologici
e
matura6vi
per
ges6re
al
meglio
il
proprio
presente
e
per
aMrezzarsi
al
ne
di
ipo6zzare
un
futuro
gra6cante
e
concretamente
raggiungibile.
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
Ogni alunno, bambino o ragazzo che sia, ha la necessit di essere considerato nellunicit della sua persona e come tale deve essere educato, nel senso che deve essere aiutato a scoprire e a 6rar fuori il valore di se stesso, delle cose e della realt sia quella faMa di persone, di faJ, di even6, del presente e del passato, sia quella pi ampia ed ar6colata del Web. Questo percorso, cos arduo e complesso, deve avvenire, secondo il parere dei docen6 del I Circolo di Vico Equense, mediante ladozione di un i6nerario coerente, che si allarga e si perfeziona progressivamente e che, in ogni momento della sua evoluzione, si avvale del coinvolgimento aJvo di ogni singolo allievo.
Un
primo
livello
di
sviluppo
legato
alla
capacit,
da
parte
del
bambino
della
scuola
dellinfanzia,
di
vivere
con
sempre
maggiore
consapevolezza
i
vari
campi
della
sua
esperienza,
cio
i
diversi
ambi6
del
fare
e
dellagire
e
i
vari
seMori
di
competenza
nei
quali
egli
d
signicato
alle
sue
aJvit
e
sviluppa
il
suo
apprendimento.
Un
secondo
livello
quello
del
sapere,
che
si
riscontra
nella
capacit
che
ha
il
bambino
di
riferire
un
argomento
che
ha
ascoltato
o
che
ha
leMo
o
che
rela6vo
ad
unaJvit
che
ha
svolto.
Ci
consente
di
acquisire
un
terzo
livello
che
riguarda,
poi,
il
comprendere,
ossia
la
capacit
che
pu
avere
lalunno
non
solo
di
sapere
e
di
riferire
ma
anche
di
capire
e
di
inserire
nei
normali
comportamen6
che
adoMa
ci
che
ha
appreso.
Esiste,
inoltre,
un
quarto
livello,
pi
qualicato,
che
aiuta
il
fanciullo
non
solo
a
sapere
e
a
capire
ma
anche
a
saper
pensare
e
inventare,
il
che
si
verica
quando
egli
in
grado
di
valutare
anche
cri6camente
e
di
poter
riconsiderare
tuMo
laspeMo
del
problema
in
esame
secondo
una
prospeJva
crea6va.
Per
seguire
tali
percorsi
di
sviluppo,
necessario
che
ci
sia
una
trasversalit
nella
comprensione
dei
contenu6
delle
diverse
discipline
di
studio
che
si
caraMerizza
non
solo
nei
collegamen6
che
si
possono
eeMuare
tra
discipline
diverse
ma
anche
negli
appor6
contenu6s6ci
che
tali
discipline
sono
in
grado
di
dare.
Ogni
disciplina,
infaJ,
un
insieme
di
contenu6
che
riguardano
il
medesimo
campo
di
ricerca,
ma
ques6
contenu6
non
sono
sempre
eguali
a
se
stessi
e
gli
stessi
campi
di
ricerca
cambiano
nella
misura
in
cui
procedono
le
conoscenze
dell'uomo
e
avanza
il
sapere
scien6co.
Le
innovazioni
che
si
hanno
nel
campo
della
ricerca
non
entrano
simultaneamente
nel
corpo
disciplinare
scolas6co,
nei
programmi
di
studio
ma
a
distanza
di
tempo
pi
o
meno
lungo.
Ci
dipende
dal
faMo
che
la
scuola
ha
un
suo
specico
educazionale,
per
cui
deve
misurarsi
solo
con
le
conoscenze
che
si
considerano
consolidate
e
da
tuJ
acceMate
e
non
con
le
conoscenze
di
avanguardia
e
di
fron6era,
che,
a
distanza
di
pochi
anni,
potrebbero
essere
smen6te.
Se
si
considera
poi
che
nel
campo
della
ricerca
le
scoperte
e
le
invenzioni,
in
questo
periodo
storico,
procedono
a
ritmi
sempre
pi
veloci,
evidente
che
il
ritardato
ingresso
dei
nuovi
contenu6
disciplinari
nella
pra6ca
didaJca
della
scuola
si
fa
sempre
pi
marcato.
Da
ci
deriva
la
necessit
di
aJvare
e
sostenere
una
metodologia
della
ricerca,
magari,
ar6colata
secondo
i
canoni
della
ricerca/azione.
La
ricerca,
secondo
una
caraMerizzazione
psicologica,
si
presenta
come
un
metodo
di
apprendimento
o
di
produzione
intenzionale
e
sistema6co
in
risposta
a
problemi
ed
caraMerizzata
da
comportamen6
direJ
verso
uno
scopo
deliberato
e
cosciente
da
raggiungere.
Ricercare
signica
studiare
landamento
dei
faMori
che
intervengono
a
formare
una
situazione
e
che
su
questa
incidono
posi6vamente
o
nega6vamente
al
ne
di
poter
generalizzare
le
constatazioni
faMe
e
prevedere
possibilmente
il
vericarsi
o
meno
del
fenomeno
che
interessa.
Si
parla
della
ricerca/azione
allinterno
del
problema
della
ricerca
in
educazione
in
quanto
essa
si
colloca
nell
ambito
della
ricerca
opera6va.
La
ricerca/azione,
infaJ,
una
ricerca
per
lazione
che
deve
essere
realizzata
secondo
la
logica
di
una
ricerca
scien6ca
che
ha
per
oggeMo
i
faJ
didaJci
e
pedagogici.
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
Nella ricerca/azione la verica delle ipotesi teoriche su un dato oggeMo di studio e lazione tendente alla modica delloggeMo stesso procedono parallelamente allinterno di un processo circolare di programmazione - azione - verica - ulteriore programmazione; processo in cui sono a pieno 6tolo coinvol6 sia il ricercatore che i des6natari dellintervento. Secondo questo impianto metodologico/didaJco, n dalla scuola dellinfanzia, il bambino diventa co-ricercatore e la dinamica dellinsegnamento/apprendimento viene completamente rinnovata in quanto non ci sono traguardi pressa6 da raggiungere ma percorsi a spirale da seguire, caraMerizza6 da mete progressive che si pongono sempre come pun6 di partenza per altre conquiste le quali dipendono dagli alunni e dalla posi6vit dellazione di ricerca aJvata e non da traguardi arbitrariamente stabili6. In tal modo, la base solida dei saperi e delle competenze irrinunciabili, la cornice valoriale che salvaguardi lunit del sistema scolas6co e le pari opportunit per tuJ i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze del nostro Paese non si congurano come una gabbia che imprigiona lallievo ma come uno s6molo per unazione di crescita costante da parte di ognuno. Il I Circolo di Vico Equense esalta, quindi, il valore della persona in formazione e crea le condizioni favorevoli al suo apprendimento e alla sua posi6va vita di relazione, rivedendo cri6camente i saperi fondamentali per ges6re al meglio le mutate dinamiche tecnologiche e sociali, guardando costantemente al futuro ma pensando anche a fornire agli allievi pun6 fermi di ancoraggio in questo mare di lusinghe e di modernizzazioni non sempre a misura umana. Ecco perch in questo documento programma6co del Circolo si iden6cano tre pilastri di grande spessore intorno ai quali ruotano tuMe le dinamiche culturali, organizza6ve e relazionali che caraMerizzano la nostra azione forma6va: ! un forte legame al territorio nel quale penetrano e si raorzano le nostre radici e dal quale ognuno trae non solo la linfa vitale degli aeJ pi cari, delle proprie tradizioni, del clima salubre, ma anche le opportunit di lavoro, di crea6vit, di confronto costante con culture diverse; ! la loEa allinsuccesso scolas>co e dispersione scolas>ca intesa non solo come scoperta delle inadempienze e come ostacolo alle evasioni ma come opposizione decisa alle scorciatoie che alcuni genitori, pi sensibili al loro pres6gio sociale che alla reale maturazione del glio, decidono di prendere spostando da una scuola allaltra il proprio bambino; ! la3vazione di percorsi laboratoriali che si congurano come unopportunit aggiun6va rispeMo alli6nerario forma6vo di base. Gli operatori scolas6ci del I Circolo di Vico Equense, sempre rispeMosi delle norme che lo Stato pone in essere per la scuola, mentre, per un verso, applicano disposizioni che non sempre condividono, si impegnano, comunque, a realizzare una scuola di qualit che garan6sce: agli alunni, rispeMo e condizioni ideali per pervenire ad importan6 traguardi di sviluppo, di conoscenza, di correMa vita di relazione; ai genitori, disponibilit allascolto, considerazione aMenta delle loro richieste, rispeMo delle loro tradizioni, della loro cultura e del loro credo religioso; alle forze buone del territorio, costante collaborazione per tuMe le inizia6ve che possano far crescere meglio i nostri giovani. Il dirigente scolas6co Debora Adrianopoli
La
nostra
Scuola,
cer6cata
dal
polo
Qualit
di
Napoli
secondo
la
norma
UNI
EN
ISO
9004/2009,
predispone
un
Piano
dellOerta
Forma6va
in
coerenza
con
le
Indicazioni
Nazionali
per
la
Scuola
dellInfanzia
e
della
Scuola
Primaria
e
in
risposta
alle
esigenze
del
contesto
culturale,
sociale
ed
economico
del
bacino
di
utenza.
Esso
ar6colato
in
quaMro
Aree
cui
fanno
riferimento
una
serie
di
processi
che
la
scuola
meMe
in
aMo
per
garan6re
la
qualit
del
servizio
forma6vo.
IDENTIT
DELLA
SCUOLA
STORIA
DELLISTITUZIONE
CONTESTO
TERRITORIALE
UBICAZIONE
E
SITUAZIONE
EDILIZIA
PIANO
DI
SICUREZZA
E
PREVENZIONE
AZIONI
DI
INTEGRAZIONE
SCUOLA- TERRITORIO
(Partecipazione
democra6ca
PEC)
LA
NOSTRA
MISSION
GLI
AMBITI
PRIORITARI
DI
INTERVENTO
IL
NOSTRO
CURRICOLO
DI
SCUOLA
LA
NOSTRA
OFFERTA
FORMATIVA
LA
MEDIAZIONE
PROFESSIONALE
LA
VALUTAZIONE
LA
FORMAZIONE
PROFESSIONALE
ORGANICO
FUNZIONALE
MATERIALI
E
SUSSIDI
PIANO
FINANZIARIO
ORGANIZZAZIONE
DI
SEZIONI
E
CLASSI
ORARIO
SETTIMANALE
ORARIO
SERVIZIO
DOCENTI
ASSEGNAZIONE
DOCENTI
ALLE
CLASSI
E
PLESSI
ASSEGNAZIONE
PERSONALE
ATA
AI
PLESSI
ORGANIZZAZIONE
FUNZIONALE
AUTOANALISI
DI
ISTITUTO
POLITICA
DELLA
QUALITA
PIANO
ANNUALE
DELLA
QUALITA
Introduzione
I AREA
INTEGRAZIONE
SCUOLA-TERRITORIO
Individuazione
risorse
Relazioni
con
lesterno
II AREA
ProgeMazione e pianicazione del servizio forma6vo Erogazione del servizio forma6vo Controllo degli apprendimen6
III AREA
IV AREA
MIGLIORAMENTO
E
QUALITA
Ges6one
della
Qualit
QUATTRO
AREE
per
rispondere
agli
interroga6vi
suscita6
dalla
problema6zzazione
dellimpianto
culturale
e
forma6vo:
Chi
siamo?
Dove
siamo?
I
AREA
Dove
operiamo?
Quali
interrelazioni?
Cosa
ci
proponiamo?
Pag.
9
Pag.
13
Pag.
19
Pag.
23
Pag.
29
Pag.
72
Pag. 161
Pag. 164
Chi siamo?
Identit della scuola Storia dellIstituzione
Chi siamo
Area 1
Il 1 Circolo DidaJco di Vico Equense Scuola dellInfanzia e Scuola Primaria; ha come bacino di utenza alunni provenien6 dal Centro, dalla frazione di Montechiaro e da altre frazioni viciniori. Nellanno scolas6co in corso sono iscriJ 258 bambini per la Scuola dellInfanzia e 462alunni per la Scuola Primaria. La Direzione condoMa dalla DoM.ssa Debora Adrianopoli Vi prestano servizio 69 docen> di cui 32 per la Scuola dellInfanzia e 37 per la Scuola Primaria. Il personale non docente in servizio presso lIs6tuzione Scolas6ca rappresentato da:
Collaboratori Scolas6ci n.9 Operatori addeJ alla pulizia dei locali scolas6ci (ex L.S.U.) n.6
10
Chi siamo
Area 1
Storia
dellis>tuzione
Da
anni
il
1
Circolo
di
Vico
Equense
si
pone
come
centro
di
formazione
culturale,
di
vita
civile
e
di
impegno
sociale
volto
alla
costruzione
delliden6t
personale
e
della
ciMadinanza
aJva.
In
unoJca
di
educazione
permanente,
aperta
al
territorio,
allo
scopo
di
favorirne
il
coinvolgimento,
la
partecipazione
e
la
condivisione,
divenuta
nel
tempo
luogo
di
incontro
e
di
confronto
culturale
e
democra6co.
Le
azioni
di
promozione,
coordinamento
e
indirizzo
del
Dirigente
scolas6co
e
limpegno
del
personale
tuMo
favoriscono
ladozione
di
forme
pedagogico- organizza6ve
tenden6
alla
promozione
umana
e
alleducazione
ai
valori
universalmente
riconosciu6.
Gli
ideali
di
Pace,
Libert
e
Gius6zia
sociale,
i
valori
della
convivenza
democra6ca,
il
recupero
e
la
valorizzazione
delle
risorse
territoriali
unitamente
al
superamento
di
visioni
individualis6che
e
campanilis6che,
la
proiezione
verso
lEuropa
e
il
Mondo
in
una
visione
interculturale,
sono
divenu6
cardini
delle
diverse
fasi
progeMuali
n
dal
1992/93,
quando
fu
elaborato
il
P.E.I.
(Piano
Educa6vo
di
Is6tuto)
espressione
delliden6t
di
un
Circolo
organizzato
su
regole
interne
partecipate
e
condivise
anche
con
il
territorio.
Il
lavoro
proseguito
negli
anni
nelloJca
del
miglioramento
con6nuo.
Nello
specico,
dal
92/93,
la
pianicazione,
intesa
come
procedura
di
ricerca
azione
rela6va
ai
processi
fondan6
dellerogazione
del
servizio
scolas6co,
ha
riguardato
i
seguen6
aspeJ:
Elaborazione
del
P.E.I.
Graduale
evoluzione
dellelaborazione
della
Programmazione
Educa6va
e
DidaJca
(dagli
obieJvi
tassonomici
alle
mappe
conceMuali
e
alla
curricolazione
per
competenze);
AJvit
di
progeMazione
per
ambito
per
la
ricerca
metodologica
aMraverso
il
confronto,
la
condivisione
e
ladozione
di
strategie
aJve
e
risponden6
ai
bisogni
degli
alunni;
Sperimentazione
dellAutonomia
organizza6va
e
didaJca:
elaborazione
del
ProgeMo
Scuola
(98/99),
elaborazione
del
P.O.F.
dal
99/2000,
elaborazione
dei
P.S.P.
alla
luce
delle
Indicazioni
Nazionali.
11
Chi siamo
Area 1
2.Socializzazione Socializzazione al territorio nel corso e alla ne dellanno scolas6co, di percorsi forma6vi e didaJci signica6vi, rendicontazione sociale dei risulta6 consegui6 dagli alunni, rappresentazioni, dramma6zzazioni, slate, mostre performance, pubblicazioni e speMacoli.
3.Visibilit e confronto
Partecipazione a manifestazioni, gare e concorsi di natura didaJca indeJ da Associazioni culturali ed En6 territoriali locali, regionali e nazionali (Slata delle Pacchianelle, Cypraea,, Exposcuola, Fiera del libro di Bologna, Matesis, Olimpiadi della matema6ca).
4.Organizzazione
AJvazione di nuove modalit organizza6ve nella ges6one e impiego delle risorse umane interne ed esterne mirate al potenziamento della collegialit per promuovere la valorizzazione delle competenze, il coinvolgimento, la condivisione e la partecipazione delle varie componen6 scolas6che ed extrascolas6che. A tale scopo sono sta6 individua6: a.Iter opera@vo interno: individuazione di Funzioni Strumentali; individuazione di Aree e Dipar6men6; organizzazione del Collegio dei docen6 in gruppi di lavoro e Commissioni di docen6 per aJvit di progeMazione e monitoraggio; cos6tuzione dello sta di direzione; individuazione dei criteri e delle modalit di lavoro funzionali allorganizzazione (tempi, modi, strumen6). b.Iter opera@vo per la partecipazione democra@ca delle par@ interessate: assemblee; incontri individuali con le famiglie; incontri is6tuzionali (tempi, scopi degli incontri).
Cos6tuzione di un gruppo di lavoro per lintegrazione degli alunni diversamente abili formato dal Dirigente, dai docen6 di sostegno, dai docen6 di base, da rappresentan6 dei genitori e dallequipe socio-psico-pedagogica dellA.S.L. NA 5 per il miglioramento dei processi rela6vi allintegrazione degli alunni in dicolt.
6.Formazione
7.Documentazione
Documentazione, conservazione delle esperienze forma6ve pi signica6ve, archiviazione: dossier e tes6, con elaborazioni-produzioni, eseguite dagli alunni in collaborazione con le famiglie, videocasseMe, cd-rom, DVD.
12
Sono state operate scelte di supporto alla qualit dellOerta Forma6va in relazione a: a.Formazione Docen@: promossa dallIs6tuzione e/o da en6 e Is6tuzioni esterne. b.Formazione Genitori: ProgeMo Pantachu, PON F1 2009 Educare a tuMo campo.Corsi di formazione per genitori condoJ da esper6 esterni su problema6che rela6ve al rapporto genitori-gli. c.Formazione Permanente: Corso di istruzione e formazione in et adulta (corso serale, statale, per il conseguimento della licenza media) in collaborazione con il C.T.P. del 39 DistreMo Scolas6co.
Dove siamo?
Contesto territoriale
13
Dove siamo
Area 1
Contesto
territoriale
Vico
Equense
una
ciMadina
situata
al
centro
della
Penisola
Sorren>na,
in
una
posizione
geograca
par6colarmente
felice:
si
apre
sul
Golfo
di
Napoli
ed
vicina
a
localit
ricche
di
bellezze
naturali
ed
ar6s6che
come
Pompei,
Sorrento,
Positano,
Capri.
Si
estende
su
un
territorio
caraMerizzato
dalla
molteplicit
e
dalla
variet
dei
paesaggi:
Monte
Faito
con
estesi
boschi,
selve
cedue,
ricca
vegetazione
di
piante
secolari
e
ora
del
soMobosco;
Zone
collinari
con
insediamen6
umani
(13
frazioni
e
borgate)
che
conservano
tradizioni
e
folklore
(prodoJ
locali
agricoli
e
ar6gianali,
Sagre,
ecc)
Mare
e
coste
(presenza
di
ora
e
fauna
marina
di
notevole
interesse,
Non
manca,
inoltre,
un
patrimonio
ar6s6co- spiagge
ed
insenature
nella
costa
alta
storico-culturale
rilevante:
par6colarmente
aMraen6).
- Reper6
archeologici
preromani
- Castello
medioevale
- Campanili,
chiese
di
varie
epoche
disseminate
per
tuMo
il
territorio
- Portali
Catalani
nelle
costruzioni
del
centro
storico,
ecc
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
- Elemen6 architeMonici ed opere darte, tes6monianze della sua storia. - In tale contesto la Scuola viene riconosciuta come punto di riferimento culturale e il 1 Circolo didaJco, in rete con altre scuole, opera come centro di formazione e di ricerca, in accordo con en6 e is6tuzioni del territorio.
14
Dove siamo
Area 1
Ambiente:
elemen>
sici,
naturali
e
antropici
Collina Zona
alta
del
paese:
frazioni
ricche
di
tradizioni
e
di
folklore
(sagre,
prodoJ
locali,
agricoli
e
di
ar6gianato)
StruMure
agrituris6che
Mare Cos6era
sorren6na:
spiagge
locali,
stabilimen6
balneari,
centri
di
cure
termali
(Scrajo
Terme)
Ricca
ora
e
fauna
marina Aollamento
es6vo
e
inquinamento
(mancanza
di
depuratori)
Disorganizzazioni
struMurali
(mancanza
di
parcheggi,
di
mezzi,
cos6
eleva6,
ecc.) Ubicazioni
decentrate
e
mancanza
di
servizi
(strade
disagevoli,
mancanza
di
centri
spor6vi
e/o
culturali,
ecc.)
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
15
Dove siamo
Area 1
Rappor6
con
:
Ucio
Territorio
-
Ucio
Scuola
-
Ucio
Poli6che
Sociali
Protocollo
dintesa
Supporto
tecnico
e
collaborazione
per
il
ProgeMo
di
educazione
stradale
ed
educazione
alla
legalit
Protocolli
di
intesa
ProgeMo
Con6nuit/orientamento/integrazione
Rete
di
scuole
PES
NET
Penisola
Sorren6na
Protocolli
di
intesa
Piano
di
prevenzione
dei
faMori
di
rischio
indoor
per
allergie
e
asma
Programma
per
incen6vare
il
consumo
di
fruMa
e
verdura
tra
i
bambini
compresi
tra
i
sei
e
gli
undici
anni
di
et.
Conoscenza
dellambiente
marino
e
del
territorio
locale
e
sensibilizzazione
al
rispeMo
degli
habitat
naturali
Promozione
delle
aJvit
motorie
e
pre-spor6ve
per
gli
alunni
con
disabilit
Valorizzazione
delle
risorse
culturali,
storiche
e
architeMoniche,
del
paese
Programma
per
favorire
la
conoscenza
e
la
crescita
dei
ragazzi
verso
il
mondo
dello
speMacolo
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
Altre scuole statali: Is6tuto Comprensivo Caulino Isituto Comprensivo A.ScarlaJ Scuole Secondarie II grado I.P.S.S.A.R. I.P. Galilei Scuole private: I.T.C. Manzoni Altre scuole En> e Associazioni: Ministero della Salute (Dipar6mento di Pediatria Federico II Napoli) Ministero delle Poli6che Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF) Assessorato Agricoltura Regione Campania Lega Navale Italiana Lega Ambiente Is6tuto don Orione di Ercolano. Associazione A.S.C.O. di Ercolano Liceo Ar6s6co ISA F. Grandi di Sorrento Gruppo Quar6ere Vescovado Teatro Mio
16
Dove siamo
Area 1
Popolazione
Popolazione
Residente
Totale
Na>vit
negli
ul>mi
anni:
-
2007
-
2008
-2009
-2010
-2011
-2012(al
25/09)
Popolazione
totale:
0
5
anni
6
10
anni
11
14
anni
15
18
anni
Livello
culturale:
Laurea
Diploma
Scuola
Media
Superiore
Diploma
Scuola
Media
Inferiore
Licenza
Elementare
Nessun
Titolo
Da>
e/o
Percentuali
254
239
220
280
193
143
Tot.
1280
n.
21074
n.
1197
n.
1134
n.
1006
n.
990
4%
17%
31%
31%
17%
17
Dove siamo
Area 1
Problema>che
emergen>
A
livello
sociale:
Fenomeni
di:
Disoccupazione
o
lavoro
nero
(sopraMuMo
per
i
giovani
e
per
le
donne)
Droga
Microcriminalit
organizzata
A
livello
e6co-
comportamentale
Fenomeni
di:
Smarrimento
di
alcuni
valori
morali
di
riferimento
(disgregazione
del
tessuto
familiare,
confusione
di
ruoli
e
funzioni,
aMenzione
ai
bisogni
materiali
piuMosto
che
a
quelli
psico-
aeJvi)
Pseudoperbenismo
Relazioni
interpersonali
talvolta
complesse
per
la
presenza
di
aMeggiamen6
di:
Individualismo/chiusura
Materialismo/consumismo
Massicazione/condizionamento
Eccessivo
protezionismo/ permissivismo
nei
confron6
dei
gli
18
Dove operiamo?
Ubicazione Situazione edilizia Piano di sicurezza e prevenzione
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
19
Dove operiamo
Area 1
Ubicazione
La
Direzione
e
gli
uci
di
Segreteria
sono
ubica6
in
via
Sconduci,
12
I
Plessi
sono
cos
disloca6:
VICO
CAPOLUOGO
Via
Sconduci
Scuola
dellInfanzia
Scuola
Primaria
VICO
c/o
SS.
Trinit
e
Paradiso
Viale
delle
Rimembranze
Scuola
dellInfanzia
VICO
Scuola
in
Ospedale
Ente
Ospedaliero
De
Luca
e
Rossano
Plesso Capoluogo
StruEura
Aula Laboratorio Palestra Atrio Cucina RefeMorio Servizi
igienici
Primaria
23 3 1 1 0 0 21
(+3
per
gli
alunni
diversamente
abili
e
4
per
il
personale)
Infanzia
4
5
(+1
per
il
personale)
S t r u t t u r e
2 3
StruEura
Aula Laboratorio Palestra Corridoio Cucina RefeMorio Servizi
igienici Spazi
esterni Uci
amministra6vi
Infanzia
9 3 0 0 0 9
(+2
per
il
personale)
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
1 0
20
Dove operiamo
PUNTI
FORTI
Disponibilit
di
aule
ben
illuminate
Laboratori:
2
di
informa6ca,
1
musicale,
1
scien6co,
1
linguis6co
Spazi
mul6funzionali:
atri
e
cor6li
Servizi
igienici
Palestra
Impianto
di
riscaldamento
a
norma
Impianto
eleMrico
a
norma
Sistema
di
sicurezza
PUNTI
DEBOLI
Mancanza
di
aule
per
lorganizzazione
di
gruppi
di
lavoro
Palestra
non
insonorizzata
Insucienza
degli
spazi
des6na6
allaccoglienza,
alle
riunioni/assemblee,
agli
incontri/manifestazioni
per
la
socializzazione
alla
comunit
sociale
delle
esperienze
signica6ve
promosse
dalla
scuola
21
Dove operiamo
Area 1
Nel rispeMo della norma6va vigente stato elaborato: il ProgeMo "SCUOLA SICURA" il documento di valutazione dei rischi redaMo dal Dirigente Scolas6co con la consulenza dellarch. Federico Biagini
Sono sta6 eeMua6 corsi di aggiornamento per tuMo il personale docente della scuola nalizza6: a) alla sicurezza delledicio con riferimento alla ges6one dellemergenza; b) alla diusione della cultura di protezione civile. Il dirigente scolas6co ha designato in ogni plesso i docen6 addeJ al servizio di prevenzione e protezione e alla ges6one emergenze. Gli edici scolas6ci sono sta6 dota6 di planimetria, piano di evacuazione e disposi6vi an6ncendio E stato nominato il responsabile del servizio di prevenzione e protezione nella persona dellArch. Federico Biagini Sono sta6 predispos6 corsi di informazione e formazione di tuJ i lavoratori dipenden6 e delle gure sensibili Il personale, docente e non docente della scuola ha eleMo, nell'ambito delle RSU, il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza nella persona dell'ins. S6nca Maria la quale ha seguito il regolamentare Corso di Formazione In par6colare: In ogni plesso si eeMuano almeno tre prove di evacuazione allanno. Ogni plesso dotato di documentazione specica. Il Circolo dotato anche di materiale didaJco audiovisivo: Cd-Rom del Ministero, VideocasseMe. La formazione del personale docente e A.T.A avviene aMraverso incontri, opportunamente predispos6 dal Dirigente Scolas6co e dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, e corsi di formazione promossi da Agenzie autorizzate presen6 sul territorio. La documentazione di quanto realizzato agli aJ della scuola.
22
Quali interrelazioni?
Integrazione scuola- territorio Partecipazione democratica Patto educativo di corresponsabilit
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
23
Quali interrelazioni?
Area 1
Comando Polizia Municipale- Comune di Vico Equense Ente Ospedaliero De Luca e Rossano - ProgeMo Scuola in Ospedale Regione Campania - ProgeMo di Educazione alla CiMadinanza Polo Qualit Napoli Arch. Federico Biagini - Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione Rete di Scuole Penisola Sorren6na PES-NET Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo di Vico Equense Centro A.I.A.S. Associazione Culturale Cypraea ASL Na 5 Lega Navale Sezione di Vico Equense Museo Mineralogico Campano I.C. A. ScarlaJ - Vico Equense - ProgeMo Con6nuit Liceo Ar6s6co ISA F. Grandi di Sorrento ProgeMo Spor6vamente abile
Partecipazione
democra>ca
Per
creare
reali
condizioni
di
dialogo
tra
docen6,
famiglie
e
studen6,
il
nostro
Is6tuto
si
rende
disponibile
a
recepire
tuMe
le
indicazioni
u6li
alla
crescita
dello
studente
in
sintonia
con
quanto
esplicitato
nelle
nalit
della
nostra
scuola.
In
tale
senso
sono
previs6
incontri
is6tuzionali,
con
tuJ
i
genitori
o
con
alcuni
rappresentan6,
durante
i
quali
il
Dirigente
Scolas6co,
o
un
suo
delegato,
a
inizio
anno
illustra
i
contenu6
pi
signica6vi
del
POF
e,
alla
ne
dellanno
scolas6co,
gli
esi6
nali
dellaJvit,
registra6
aMraverso
strumen6
di
raccolta
da6
(ques6onari)
appositamente
predispos6
dagli
organismi
competen6
(
gruppo
Qualit
).
Rappor6
scuola-famiglia Incontri
programma6
periodici
con
i
genitori
Assemblee
-
Intersezione/interclasse
-
Colloqui
individuali ContraJ
di
Is6tuto
-
di
sezione
-
di
classe
Cos6tuzione
Comitato
genitori
Cos6tuzione
Comitato
Studen6
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
24
-Visto
lart.
3
del
DPR
235/2007
-Vista
la
CM
Prot
n.
3602/P0
del
31/7/2008
-Preso
aMo
che:
1)LA
COMUNITA
SCOLASTICA
a.la
formazione
e
leducazione
sono
processi
complessi
e
con6nui
che
richiedono
la
cooperazione
dello
studente,
della
scuola,
della
famiglia
e
dellintera
societ
civile;
b.la
comunit
scolas6ca
il
complesso
cos6tuito
dagli
studen6,
dagli
organi
e
operatori
scolas6ci,
dalle
famiglie
e
dai
soggeJ
interni
ed
esterni,
anche
is6tuzionali
o
associa6vi,
che
collaborano
nel
perseguimento
del
successo
forma6vo
ed
educa6vo;
c.il
rapporto
scuola-alunno-famiglia
cos6tuisce
lecologia
primaria
entro
la
quale
si
realizza
la
transazione
educa6va
e
la
condizione
fondamentale
del
successo
dell'impresa
educa6va;
d.la
scuola
non
soltanto
il
luogo
in
cui
si
realizza
lapprendimento
ma
una
comunit
organizzata
dotata
di
risorse
umane,
materiali
e
immateriali,
tempi,
organismi
che
necessitano
di
interven6
complessi
di
coordinamento,
ges6one,
conservazione- oJmizzazione
e
partecipazione;
2)INSUCCESSO
SCOLASTICO
la
serie
storica
degli
esi6
scolas6ci
rileva
il
mancato
rispeMo
dei
regolamen6
quale
faMore
prevalente
di
insuccesso
educa6vo
e
dei
malfunzionamen6
nell'erogazione
dei
servizi
scolas6ci;
25
1)ETICA DELLA RESPONSABILITA' I.L'osservanza delle norme di livello nazionale e regionale e dei regolamen6 a livello d'is6tuto assume i caraMeri di presupposto fondamentale e prioritario per la realizzazione degli obieJvi forma6vi d'is6tuto. II.Scopo fondamentale del presente PaMo l'esplicitazione delle responsabilit, comuni ed individuali, connesse con i comportamen6 contrari alla realizzazione delle istanze richiamate al punto 1 della premessa e l'assunzione dei conseguen6 impegni per l'osservanza delle norme, per il miglioramento e per il ripris6no delle condizioni di buon andamento in caso di violazione delle norme. III.Le predeMe responsabilit si ripar6scono in responsabilit per violazione di norme
26
Le responsabilit del personale scolas>co. Le responsabilit del personale della scuola sono disciplinate dalle norme richiamate nei pun6 che seguono: a) Responsabilit del dirigente scolas@co: - art. 25 D.L.vo 165/2001: responsabilit ges6onale; - ContraMo ColleJvo Nazionale di Lavoro Comparto Dirigenza dell'area V(dirigen6 scolas6ci) e contraMo individuale di lavoro: responsabilit in ordine agli obblighi contraMuali e ai risulta6 di ges6one; - art. 18 D.L.vo 81/2008: responsabilit in ordine alla sicurezza nei luoghi di lavoro; a tale proposito si richiama l'art 2, comma 1, leMera "a" che equipara alla gura del "lavoratore ".....lallievo degli is@tu@ di istruzione....... nei quali si faccia uso di laboratori, a=rezzature di lavoro in genere, agen@ chimici, sici e biologici, ivi comprese le apparecchiature fornite di videoterminali limitatamente ai periodi in cui lallievo sia ee,vamente applicato alla strumentazioni o ai laboratori in ques@one....."; - art. 2048 Codice Civile (cc), secondo comma , responsabilit in ordine agli aspeJ di caraMere organizza6vo in materia di vigilanza sullo studente minore; - art. 361 Codice Penale (omessa denuncia) "Il pubblico uciale, il quale ome=e o ritarda di denunciare alla Autorita' giudiziaria, o ad un'altra Autorita' che a quella abbia obbligo di riferire, un reato di cui ha avuto no@zia nell'esercizio o a causa delle sue funzioni, e' punito con la multa da lire sessantamila a un milione...... ". Per eeMo di tale norma: "Ove il fa=o cos@tuente violazione disciplinare (dello studente, ndr) sia anche qualicabile come reato in base allordinamento penale,.......il dirigente scolas@co sar tenuto alla presentazione di denuncia allautorit giudiziaria penale ..... [dalla CM Prot n. 3602/P0 del 31/7/2008].
27
28
Cosa ci proponiamo?
La nostra Mission Ambiti prioritari di intervento Il nostro curricolo di scuola Scuola dellInfanzia: finalit, bisogni formativi, risposte formative, protocollo di accoglienza alunni anticipatari, traguardi formativi, competenze attese Scuola Primaria: finalit, bisogni formativi, risposte formative, protocollo di accoglienza alunni anticipatari, traguardi formativi, competenze attese Attivit alternative I.R.C.
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
29
Area 2
La
mente
non
ha
bisogno,
come
un
vaso,
di
essere
riempita,
ma,
come
legna
da
ardere,
ha
bisogno
solo
di
una
scin@lla
che
la
accenda,
che
vi
infonda
limpulso
alla
ricerca
e
il
desiderio
della
verit.
Plutarco
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
30
Cosa ci proponiamo
Area 2
La
nostra
Mission
La
Mission
educa6va
e
forma6va
della
nostra
Scuola
:
favorire
la
cultura
dellintegrazione
e
dellinclusivit
per
garan6re
unoerta
forma6va
di
qualit
che
non
escluda
nessuno.
Ci
per
non
cedere
alla
tentazione
rinunciataria
riassunta
nel
classico
si
fa
quel
che
si
pu,
ma
per
cos6tuire
un
fronte
comune
per
poter
fare
il
meglio
che
si
pu,
cercando
di
cogliere
e
rilanciare
in
ogni
frangente
di
vita
quo6diana
gli
elemen6
che
possono
concorrere
posi6vamente
al
percorso
educa6vo
e
didaJco
progeMato;
s6molare
il
sapere,
saper
fare,
saper
essere,
saper
stare
con
gli
altri
favorendo
lintegrazione
delle
varie
componen6
scolas6che,
dei
saperi,
delle
dierenze,
aMraverso
lascolto
aJvo,
un
percorso
di
ricerca,
di
progeMazione
e
documentazione
al
ne
di
aJvare
nei
discen6
lacquisizione
di
conoscenze,
competenze
e
capacit.
Essa
si
rivolge
agli
Alunni
Per
ampliarne
e
potenziarne
la
mente
rispeMo
alla
conoscenza
e
allesperienza
in
un
clima
educa6vo
e
forma6vo
sereno
e
costruJvo.
ESSERE
PROTA GONIST I
DEL PRO
PRIO PR O
GETTO D
I VITA
31
Cosa ci proponiamo
Area 2
32
ai Docen6 Per realizzare una professionalit intesa come comunit di pra6che in cui si condivide un progeMo, unimpresa, una modalit di lavoro e si costruiscono codici dialogici comuni al Personale Amministra6vo e Collaboratori Per potenziare la professionalit valorizzando appor6 di competenza, capacit e abilit speciche per la realizzazione del progeMo dIs6tuto in cooperazione con gli altri soggeJ che operano nella scuola e per la scuola. ai Genitori Per favorire lespressione e lesplicitazione dei bisogni, desideri, aspeMa6ve nonch lassunzione di impegni educa6vi in collaborazione con gli insegnan6 per la realizzazione di un progeMo condiviso che permeMa di crescere insieme in una relazione crea6va e costruJva , che potenzi il contraMo forma6vo al Contesto ambientale Per costruire una ricca e intenzionale rete di relazioni con la pluralit dei soggeJ is6tuzionali e non, che operano nel territorio valorizzandone risorse e cultura in esso presen6 aMraverso la creazione di un sistema ecace di comunicazione interna ed esterna.
Cosa ci proponiamo
Area 2
33
Cosa ci proponiamo
Area 2
34
Un percorso forma6vo che, pertanto, sar costruito aMraverso le seguen6 fasi di conoscenza : analisi della situazione di partenza prolo dellalunno diagnosi funzionale seMori di interven6 e di competenza intervento terapeu6co intervento educa6vo tecniche e strumen6 di osservazione tempi e modalit di lavoro verica e valutazione passaggio dalla scuola dellInfanzia alla scuola Primaria passaggio dalla scuola Primaria alla scuola Secondaria Per orire, quindi, pari opportunit a tuJ i soggeJ che versano in condizione di disabilit e/o di svantaggio la nostra scuola dovr : saper costruire una cultura dellintegrazione porre aEenzione al soggeEo nella sua interezza e non solo alla sua disabilit. A tale scopo la scuola dovr u6lizzare in modo diversicato le competenze e le risorse di cui dispone ( in par6colare, il docente di sostegno ) per garan6re : un reale supporto allunit scolas>ca nellassunzione di strategie e tecniche integra>ve un lavoro di ee3va consulenza a favore del contesto scolas>co in cui risultano inseri> tali sogge3. I principi fondamentali ai quali si ispirer, pertanto, il nostro lavoro ed in base ai quali esso si ar6coler vengono cos formula6 : a)dare spazio a tuMe le forme di linguaggio espressivo - comunica6vo; b)ar6colare laJvit didaJca con interven6 individualizza6 e personalizza6 prima e poi con linserimento del soggeMo nel gruppo per favorirne - gradualmente - lintegrazione; c)orire allalunno lopportunit di acquisire competenze ed abilit espressive e comunica6ve aMraverso la conquista di strumen6 linguis6ci e logico-matema6ci di base.
Cosa ci proponiamo
Area 2
35
Gli interven> saranno realizza6 nelle seguen6 aree : area senso-perceJva e psicomotoria area comunica6va area cogni6va logico-matema6ca area sociale e mireranno alla : formazione senso perceJvo e psicomotoria formazione comunica6va formazione cogni6va e logico-matema6ca formazione sociale. Il tuMo sar esplicitato nel Piano Educa6vo Individualizzato ( P.E.I. ) redaMo allinizio di ogni anno scolas6co. C. Autovalutazione e ProgeEo Qualit La Poli6ca per la qualit che porta avan6 il nostro Circolo si basa sui seguen6 principi: 1.Riconoscimento della centralit dellalunno come studente e come persona 2.Radicamento nel passato e nel presente 3.Pluralit dal punto di vista organizza6vo e progeMuale. 4.Unitariet e coerenza del progeMo educa6vo. 5.Laccoglienza per rendere la scuola luogo signica6vo di apprendimento degli alfabe6 culturali e di quelli del vivere e del convivere. 6.Con6nuit del processo forma6vo con par6colare aMenzione alle fasi di raccordo con gli altri ordini di scuola. 7.Valorizzazione ed integrazione delle diversit. 8.Pluralit di opportunit forma6ve, di progeJ, di integrazioni curricolari. 9.Personalizzazione dei percorsi forma6vi, per potenziare le opportunit di autorealizzazione e di autosviluppo responsabile, in cui lapprendimento e lacquisizione dei saperi siano piacevoli in s e siano nalizza6 alla qualit della vita degli individui nella societ. 10.Esperienze volte a sviluppare la partecipazione consapevole alla vita scolas6ca e lassunzione di responsabilit personale. 11.Coinvolgimento dei genitori per condividere il progeMo educa6vo. 12.Assunzione della cultura del controllo e della valutazione.
Cosa ci proponiamo
Area 2
13. Valorizzazione e qualicazione del personale aMraverso la pianicazione di azioni di formazione e di apprezzamento delle prestazioni, in grado di elevare le competenze professionali. 14. Oerta al personale dei mezzi necessari (strumen6, informazioni, Know-how) perch possa esplicitare al meglio le proprie potenzialit. 15. Creazione di un sistema ecace di comunicazione interna ed esterna. 16. Il rispeMo dei requisi6 che fanno la qualit del servizio forma6vo : bisogni espressi e implici6 degli studen6 e delle famiglie; bisogni espressi e implici6 dei docen6; bisogni espressi ed implici6 delle realt is6tuzionali, culturali, sociali ed economiche operan6 sul territorio. A tali principi si aggiunge il rispeMo dei requisi6 contenu6 nella Norma UNI EN ISO 9004/2009 per la quale la scuola ha oMenuto la cer6cazione da parte del Polo Qualit di Napoli. Il Sistema di ges6one della Qualit consen6r di tenere soMo controllo lintera Organizzazione e di progeMare azioni di miglioramento basate su da6 concre6. Alla ne di ogni anno, infaJ, prevista unazione di riesame del servizio forma6vo che comprende unaMenta verica della progeMazione aMraverso: - il riesame del servizio forma6vo che rappresenta la modalit aMraverso cui si verica se i requisi6 del servizio sono chiari e contengono tuMe le informazioni necessarie alla completa descrizione del servizio da erogare, se si traMa di requisi6 in contrasto tra di loro, se lis6tuto ha le capacit tecniche ed organizza6ve per soddisfarli compa6bilmente con la disponibilit del personale e delle risorse nanziarie. Il personale docente e gli Organi Collegiali interessa6 alla progeMazione del servizio forma6vo, nonch delle aJvit di progeMazione curricolare ed extracurricolare, eeMuano apposi6 riesami della documentazione predisposta al termine di ogni aJvit signica6va dello sviluppo della progeMazione al ne di rendere sistema6ca lanalisi dei risulta6 oMenu6 e per individuare ed an6cipare le eventuali anomalie e aMuare le necessarie azioni correJve - la verica della progeMazione che mira a vericare la correMezza dei risulta6. Alla ne di ogni anno scolas6co, nel Collegio dei Docen6, si procede ad unaMenta verica dellecacia della strategia educa6va aMuata, al ne di programmare nuove aJvit e/o confermare quelle pi valide.
36
Cosa ci proponiamo
Area 2
D. Lecacia e lecienza della comunicazione: punto cardine per una scuola di qualit La comunicazione tra tuJ i soggeJ des6natari delle aJvit dell Is6tuto e che con lo stesso interagiscono ( gli studen6, le rela6ve famiglie, il personale dellis6tuto, le is6tuzioni, la colleJvit) uno strumento fondamentale aMraverso il quale raggiungere due obieJvi importan6: 1. il costante aggiornamento dei des6natari aMraverso una informazione tempes6va in merito alle aJvit svolte, a eventuali cambiamen6 dellorganizzazione e ad ogni tema6ca che possa assumere rilevanza; 2. la possibilit di acquisire informazioni sulle esigenze e sul livello di soddisfazione degli stessi. La comunicazione con gli studen6 garan6ta aMraverso le bacheche collocate in apposi6 spazi dellis6tuto, in cui vengono asse informazioni di caraMere generale rela6ve alla vita scolas6ca, aMraverso le circolari e i docen6. La comunicazione con la famiglia realizzata aMraverso molteplici canali e strumen6: la Carta dei Servizi; il Piano dellOerta Forma6va; il Regolamento dIs6tuto; il PaMo di corresponsabilit lo Statuto dello studente gli avvisi scriJ sui diari degli studen6 e quelli assi presso la bacheca des6nata alle famiglie; pagina web del sito dellis6tuzione scolas6ca, blog di is6tuto e di classe; blog S. Infanzia; gli incontri personali con le famiglie (a cadenza quindicinale) stabili6 negli orari di ricevimento o in altri orari su richiesta delle famiglie e in funzione delle disponibilit dei docen6; le assemblee dei genitori; le riunioni degli Organi Collegiali che prevedono la partecipazione dei genitori e quindi dei Consigli dIs6tuto e dei Consigli di Classe;
37
Cosa ci proponiamo
Area 2
i contaJ telefonici da parte del Personale Amministra6vo e/ o del Dirigente Scolas6co laddove par6colari situazioni lo richiedano; lanalisi dei reclami dei soggeJ des6natari e la tempes6va risposta da parte del Dirigente Scolas6co e del Personale dellIs6tuto eventualmente coinvolto
E. Comunic-azione Vanno valorizza6 tuJ gli strumen6 di informazione e comunicazione come supporto allaJvit didaJca: non solo le TIC ma anche gli strumen6 tradizionali. InfaJ se la scuola chiamata a sviluppare lu6lizzo delle tecnologie, non pu dimen6care che queste non sos6tuiscono il necessario contaMo con il libro. I percorsi mul6mediali andranno, quindi integra6, con aJvit di promozione della leMura valorizzando le risorse interne (biblioteche scolas6che) e del territorio (biblioteche comunali).
38
Cosa ci proponiamo
39
Cosa ci proponiamo
Le
8
competenze
chiave
indicate
dall'UE
il
18
dicembre
2006
! Imparare
ad
imparare
Osserva
ed
esplora
lambiente
che
lo
circonda,
u@lizzando
le
potenzialit
del
corpo;
pone
domande,
chiede
spiegazioni,
rie=e
e
si
confronta,
ascolta
e
comprende
! ProgeMare
Proge=a a,vit e giochi insieme agli altri, discute, dialoga, stabilisce le regole e, sceglie per tale realizzazione i materiali e gli strumen@ pi ada, tra quelli che ha a disposizione.
! Comunicare
Comunica i sen@men@, le emozioni, le esperienze u@lizzando i vari linguaggi, manifestando la propria conoscenza del mondo; ascolta, si confronta, rie=e, inventa.
! Collaborare e partecipare
Partecipa alle a,vit e ai giochi propos@, collabora con gli altri, rispe=a le regole e scopre la diversit come valore.
Agisce con autonomia e responsabilit nei confron@ di se stesso, degli altri e dellambiente. Conosce la propria iden@t, il contesto familiare e culturale
! Risolvere i problemi
Esplora la realt, individua la situazione problema@ca, dialoga, formula ipotesi, procedure e piani dazione, si confronta e agisce in modo appropriato.
Osserva se stesso e la realt circostante in maniera sistema@ca e cri@ca, interpreta le informazioni ricevute u@lizzando i vari mezzi comunica@vi che possiede.
40
Si orienta gradualmente nello spazio e nel tempo, me=e in relazione even@ e fenomeni della natura, confrontando le proprie opinioni con quelle degli altri. Rie=e sulla lingua, mostra interesse e curiosit per altri codici linguis@ci, confronta lingue diverse
Cosa ci proponiamo
Area 2
Acquisizione delle prime forme di educazione alla ciEadinanza Conoscenza e rispeMo dei bisogni e pun6 di vista dellaltro Acquisizione del senso di responsabilit aMraverso esperienze di collaborazione e cooperazione
41
Cosa ci proponiamo
Area 2
I
bisogni
forma>vi
La le=ura e le considerazioni dei bisogni ae,vi e cogni@vi dei bambini, nella fase di proge=azione del percorso forma@vo, un momento importante perch senza di esso non pu vericarsi lelaborazione di un proge=o misurato e calibrato e quindi in linea con il compito che siamo chiama@ a svolgere. Il bisogno fondamentale quello di stare bene. Il bisogno di essere considerato con rispeMo e di essere messo nelle condizioni di diventare quello che pu diventare. Bisogni socio ae3vi: Il bambino cerca stabilit e sicurezza. Cerca s6ma degli altri e s6ma di se stesso. Il bambino deve avver6re la sua appartenenza alla sezione, al gruppo, alla scuola. Il bambino deve sperimentare forme di incontro e confronto comunica6vo con gli altri. Bisogno di autorealizzazione: il bambino deve poter sviluppare le proprie potenzialit e deve poterlo fare in ambien6 sicuri e rispeMosi dei suoi tempi Poi ci sono i bisogni cogni>vi, il bisogno di conoscere, di sapere. Bisogni che vengono soddisfaJ nel fornire ai bambini la possibilit di padroneggiare : strumen6 per acquisire ed elaborare informazioni strumen6 per imparare ad apprendere strumen6 per il ragionamento coerente
i docen@ dovranno pensare a realizzare i loro proge, educa@vi e dida,ci non per individui astra,, ma per persone che vivono qui e ora, che sollevano precise domande esistenziali, che vanno alla ricerca di orizzon@ di signicato. (nuove indicazioni 2007) Bisogno di accoglienza: Predisposizione di un ambiente sereno e sicuro dove il bambino pu trovare ascolto, riconoscimento del suo disagio, possibilit di costruzione di modalit di superamento Bisogno di relazione: ProgeMazione di spazi aMrezza6 dove il bambino pu vivere relazioni signica6ve con modalit diverse imparando a conoscere laltro, a presentarsi allaltro Bisogno ae3vo: ProgeMazione di percorsi forma6vi dove viene oerta lopportunit ai bambini di conoscere e riconoscere le emozioni, quelle personali e quelle degli altri Bisogno di appartenenza: Valorizzazione della costruzione dell io sociale, aMraverso liden6cazione posi6va con il gruppo per favorire relazioni signica6ve e lassunzione delle regole come codici condivisi. Bisogno di esplorazione:ProgeMazione e organizzazione di aJvit laboratoriali calibrate sui tempi e le modalit di apprendimento dei bambini delle diverse fasce di et Bisogno di autos>ma: Ges6one delle aJvit scolas6che con una par6colare aMenzione alle aJvit che permeMono lespressione dei gus6 personali e delle preferenze, che forniscono ai bambini pun6 di riferimento, valorizzando gli errori
42
nel modo di guardare al bambino e alle sue esigenze, che comporta, da parte delle insegnan6, unapprofondita conoscenza delle caraMeris6che evolu6ve di questa fascia di et e unaMenta presa in carico dei bisogni aeJvi, relazionali e cogni6vi specici (bisogno di formazione professionale) - Considerato che i bambini pi piccoli dipendono molto dalladulto nel quale pongono con6nue richieste di aMenzione e accudimento (bisogno di cura) - Considerato che il contaMo sico con la persona adulta, la sua vicinanza, la disponibilit a svolgere aJvit insieme cos6tuiscono componen6 fondamentali per la costruzione di un rapporto di ducia e di sicurezza con laltro (bisogno di sicurezza) - Considerato che ciascun bambino ha i suoi tempi e ritmi di sviluppo e che vanno rispeMa6 e compresi piuMosto che forza6 e accelera6 nel tenta6vo di equiparare i livelli di apprendimento (bisogno di rispeMo) - Considerato che la scuola assume una dimensione prevalentemente colleJva e che ci pu creare disorientamento per i bambini pi piccoli che sentono ancora forte lesigenza di ritrovare anche una dimensione individuale caraMerizzata da silenzio, calma, tranquillit (bisogno di stare e/o giocare da solo)
43
Si
deniscono
i
seguen6
criteri
per
una
correMa
accoglienza
dei
bambini
an6cipatari:
linserimento
dei
bambini
an6cipatari
subordinato
a
un
loro
suciente
grado
di
autonomia,
sia
rela6vamente
alluso
dei
servizi
igienici,
sia
al
pasto.
linserimento
e
la
frequenza
dei
bambini
an6cipatari
dovr
avvenire
in
maniera
graduale
e
personalizzata,
con
costante
monitoraggio
da
parte
dei
docen6
in
collaborazione
con
le
famiglie
il
numero
di
bambini
an6cipatari
consen66
in
ogni
sezione
(omogenea
per
et)
non
deve
superare
il
numero
di
5/6
i
bambini
an6cipatari
saranno
ammessi
alla
frequenza
a
par6re
dal
mese
di
seMembre
2012
nel
primo
periodo
di
accoglienza
(no
a
inizio
mensa)
lorario
di
frequenza
di
tuJ
i
bambini
(regolari
e
an6cipatari)
sar
essibile
secondo
lorganizzazione
prevista
dal
progeMo
Accoglienza.
I
bambini
an6cipatari
frequenteranno
per
un
tempo
adeguato
alle
loro
esigenze
che
progressivamente
sar
ampliato
sulla
base
di
una
valutazione
che
le
docen6
opereranno
sul
livello
di
autonomia
individuale.
successivamente
allinizio
del
servizio
mensa
e
no
al
periodo
di
interruzione
per
le
vacanze
natalizie,
la
frequenza
dei
bambini
an6cipatari
sar
limitata
al
solo
turno
an6meridiano
(con
servizio
mensa)
con
uscita
alle
13.30.
Se
i
genitori
lo
richiedono
e/o
per
par6colari
esigenze
mostrate
dai
bambini
durante
ladaMamento
al
tempo
scuola,
i
bambini
an6cipatari
potranno
uscire
alle
ore
12.00
senza
usufruire
del
servizio
mensa.
a
par6re
dal
compimento
del
terzo
anno
di
et
I
bambini
an6cipatari
potranno
frequentare
la
scuola
dellinfanzia
per
lintera
giornata.
Cosa ci proponiamo
Area 2
Traguardo
forma6vo
Esprimere
condividere
cooperare
rispeMare
45
Cosa ci proponiamo
Area 2
Il corpo e il movimento: I bambini sviluppano la capacit di u6lizzare il corpo per muoversi con destrezza nellambiente, di rispeMarlo e di averne cura, di esprimersi e di comunicare aMraverso esso
Traguardo
forma6vo
Conoscersi,
controllarsi
e
comunicare
Linguaggi, crea>vit espressione: I bambini esplorano e sperimentano tecniche espressive diverse per comunicare ed esprimersi aMraverso di essi
Traguardo
forma6vo
Leggere,
ascoltare,
comprendere,
produrre
Sperimentare le caraMeris6che dei materiali e nuove possibilit di u6lizzo Esprimersi aMraverso il disegno, la piMura e altre aJvit manipola6ve Mostrare interesse e curiosit verso le opere darte Scoprire il paesaggio sonoro aMraverso aJvit di percezione e produzione musicale u6lizzando voce, corpo, oggeJ
46
Cosa ci proponiamo
Area 2
I discorsi e le parole: I bambini u6lizzano la lingua come strumento per esprimersi in modo personale e crea6vo, raccontare e dialogare, pensare logicamente e argomentare, approfondire conoscenze
Traguardo
forma6vo
Ascoltare,
parlare,leggere,
scrivere
La conoscenza del mondo: I bambini assumono aMeggiamen6 di ricerca per costruire prime immagini del mondo e di s coeren6 e signica6ve
Traguardo
forma6vo
Orientarsi
nel
tempo
e
nello
spazio
Ricavare
e
sistema6zzare
informazioni
47
Cosa ci proponiamo
Area 2
Scuola dellinfanzia
Il
s
e
laltro
autonomo nella gestione delle necessit personali Rispetta semplici regole di comportamento Riconosce ruoli allinterno di un gruppo Si relaziona positivamente con adulti e coetanei
Il
corpo
e
il
movimento
Coordina i propri movimenti in relazione allo spazio Esprime emozioni attraverso il corpo e la mimica gestuale Mette in atto strategie motorie utilizzando gli schemi motori di base Compie autonomamente attivit di tipo manuale Dimostra consapevolezza del proprio corpo vissuto
I discorsi e le parole
Utilizza frasi semplici ma strutturate per comunicare Utilizza il linguaggio verbale per esprimersi e comunicare con gli altri Comprende il contenuto di storie, racconti e narrazioni Utilizza con consapevolezza parole nuove apprese
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
Si orienta negli spazi interni e esterni della scuola Riconosce le dimensioni temporali associate a vissu6 personali Compie operazioni logiche rispeMando un criterio dato Confronta le caraMeris6che di elemen6 osserva6 nellambiente che lo circonda Riconosce piccole quan6t numeriche
48
Cosa ci proponiamo
Area 2
Scuola dellinfanzia
Il corpo e il movimento
Adatta ed organizza la propria azione motoria in funzione di spazi e tempi a disposizione Riconosce le proprie emozioni e quelle degli altri Dimostra sicurezza e agilit negli automatismi degli schemi motori di base Compie con padronanza attivit di tipo manuale Dimostra consapevolezza del proprio corpo vissuto e delle varie parti
I discorsi e le parole
Utilizza un linguaggio chiaro e comprensibile per comunicare contenuti Utilizza il linguaggio verbale per esprimere e comunicare un vissuto Ascolta e comprende lo sviluppo di una narrazione Utilizza sistemi e codici convenzionali
Utilizza correttamente i concetti topologici Utilizza correttamente i concetti temporali Compie operazioni logiche per confrontare, classificare, misurare oggetti Formula previsioni e ipotizza soluzioni Effettua i primi abbinamenti numero-quantit
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
49
Cosa ci proponiamo
Area 2
Scuola dellinfanzia
Il
corpo
e
il
movimento
Utilizza uno schema motorio dinamico spostandosi nello spazio in diverse direzioni Utilizza la gestualit per comunicare emozioni e sensazioni Controlla il proprio corpo in situazione statica e dinamica Utilizza correttamente strumenti e utensili per svolgere attivit manuali Rappresenta mentalmente e in modo analitico il proprio corpo
I
discorsi
e
le
parole
Utilizza la lingua in funzione descrittiva Interviene attivamente nelle conversazioni comunicando bisogni ed opinioni Comprende e rielabora il contenuto di una narrazione Utilizza e decodifica codici grafici
50
Cosa ci proponiamo
Area 2
51
Cosa ci proponiamo
Area 2
La nostra Scuola proge=a il suo percorso con lobie,vo di promuovere il successo forma@vo impegnandosi a far fronte ai bisogni rileva@ dagli alunni, dalle famiglie e dalla societ contemporanea che cara=erizzata da una crisi di valori e pun@ di riferimento e da unevoluzione rapida e confusa. Di fronte a ques@ problemi la Scuola, individua i seguen@ bisogni forma@vi: Bisogno di stare bene nei vari ambien6 educa6vo- aeJvi, per sen6rsi acceMa6 e valorizza6 Bisogno di comprendere e decidere come arontare le varie aJvit a scuola e nel quo6diano Bisogno di acquisire unadeguata formazione aMraverso i diversi linguaggi disciplinari Bisogno di comprendere la funzione delle regole e dei ruoli, assumendo comportamen6 appropria6 nelle diverse situazioni Bisogno di essere accol> ed accogliere, essere rispeMa6 e rispeMare Bisogno di ricevere s>molazioni mirate alla crescita della conoscenza, allo sviluppo di capacit e della crea6vit di ciascuno Bisogno di avviare un processo di autos>ma basato sulla consapevolezza di ci che si o che si pu essere
I bisogni forma>vi
52
Cosa ci proponiamo
Area 2
3. ProgeEazione consapevole Ricostruire e soddisfare bisogni ed interessi personali ed altrui nelle varie aJvit, usando diversi linguaggi (verbale, iconico, musicale). U6lizzare i diversi linguaggi disciplinari per riorganizzare i propri saperi e competenze nella realizzazione di un progeMo. Contribuire al miglioramento della realt circostante, inserendosi in essa in modo personale, elaborando proposte e possibili interven6 con la consapevolezza dello scarto esistente fra concezioni e aMuazioni tra risulta6 aMesi ed oMenu6. 4. E>ca Prendere coscienza dellesistenza di norme che regolano il vivere e lagire comune. Assumere precise responsabilit nelle diverse situazioni aMraverso il confronto con6nuo con i valori che orientano il territorio in cui vive. Acquisire comportamen6 coeren6 nelle diverse situazioni e nei diversi contes6, comprendendo la funzione delle regole, dei ruoli e dei valori della societ civile. 5. Disponibilit alla collaborazione Collaborare e condividere esperienze con i compagni. Accrescere la consapevolezza del proprio e dellaltrui ruolo nel gruppo, per promuovere legami coopera6vi che favoriscono lo star bene a scuola. Porre aMenzione allaltro nella ges6one delle relazioni interpersonali dando il proprio contributo personale in aJvit di apprendimento comunitario. 6. ProgeEo di vita Scoprire lambiente scolas6co in tuMe le sue dimensioni (sociali, organizza6ve) per inserirsi in esso serenamente. RieMere sulle esperienze vissute e sui cambiamen6 che hanno prodoMo per progeMare percorsi esperienziali che orienteranno le scelte future. Sapersi proieMare avan6, operando consapevolmente scelte che riguardino il proprio inserimento in un contesto socio culturale, tenendo conto di interessi e potenzialit personali. 7. Senso e signicato Aprirsi alla dimensione interiore della vita personale, esprimendo le emozioni e i sen6men6 che lo coinvolgono. Porsi interroga6vi per comprendere la realt e se stessi a par6re dai diversi vissu6 personali per imparare a ges6re le proprie emozioni. Acquisire la consapevolezza della complessit della realt aMraverso il riconoscimento dellesistenza dei problemi personali, locali, globali.
53
54
Si deniscono i seguen6 criteri/indicazioni per una correMa accoglienza dei bambini an6cipatari e per la distribuzione degli an6cipatari nelle varie classi: Leterogeneit dellet rende possibile: la ges6one della classe mediante lapplicazione di tecniche di supporto di indubbia ecacia didaJca quali il tutoraggio e il coopera6ve learning; lorganizzazione di aJvit laboratoriali comuni tra le varie classi; la promozione, allinterno delle classi, di uno spirito compe66vo che facilita il miglioramento sia negli apprendimen6 che nei comportamen6. Gli alunni an>cipatari saranno inseri6 nei vari gruppi classe secondo i seguen6 criteri: non potranno essere accol6 pi di 6/7 bambini an6cipatari in ciascun gruppo classe; nelle classi con presenza di alunni diversamente il numero massimo di alunni an6cipatari non pu essere superiore a 3; gli alunni an6cipatari pi piccoli, na6 nel mese di aprile, di norma, saranno inseri6 uno per gruppo classe escludendo la classe in cui presente lalunno diversamente abile; i gruppi classe che accolgono un numero di bambini an6cipatari superiore a 5 possono essere cos6tuite da un numero massimo di 19-20 bambini. Il numero viene ulteriormente ridoMo (massimo 18) in presenza di un alunno diversamente abile. Almeno per le prime tre seJmane scolas6che agli alunni saranno garan6te aJvit e ar6colazione della giornata secondo lorganizzazione della Scuola dellInfanzia; si garan6r una maggiore essibilit dei tempi scolas6ci e saranno organizza6 laboratori nalizza6 a sviluppare la manualit e la motricit; nello specico si prevede un incremento delle aJvit manipola6ve, graco- piMoriche, motorie e musicali che faranno da sfondo ad ogni apprendimento. lo spazio-aula sar organizzato con angoli struMura6 per favorire momen6 di apprendimento libero, rispondendo ai bisogni e alle curiosit dei bambini. i banchi saranno predispos6 in modo da facilitare le relazioni interpersonali.
55
Cosa ci proponiamo
Area 2
Riconoscere largomento e la natura di una comunicazione orale, desumendoli anche da indizi lessicali Riferire su esperienze personali in modo chiaro ed essenziale Leggere semplici tes6 e riconoscerne le caraMeris6che Produrre tes6 crea6vi e raccon6 di esperienze personali Riconoscere le par6 del discorso Comprendere istruzioni, espressioni e frasi in lingua straniera, sapendole riprodurre in contes6 situazionali diversi U6lizzare voce , strumen6 e nuove tecnologie sonore in modo crea6vo U6lizzare strumen6 e regole per produrre immagini grache, piMoriche, plas6che Impiegare in forma originale e crea6va modalit espressive corporee Ricavare informazioni da documen6 di diversa natura per comprendere un fenomeno storico Elaborare in forma di racconto gli argomen6 studia6 Consultare tes6 di genere diverso , manualis6ci e non Orientarsi nello spazio e sulle carte geograche Comprendere linterazione uomo-ambiente Conoscere e descrivere gli elemen6 caraMerizzan6 i principali paesaggi
Leggere, scrivere, confrontare numeri ed eseguire le quaMro operazioni con sicurezza Dare s6me per il risultato di unoperazione Descrivere, classicare e riprodurre gure geometriche Conoscere le principali unit di misura Indagare i comportamen6 di materiali comuni Osservare lambiente e individuare le diversit dei viven6 RispeMare il proprio corpo in quanto en6t irripe6bile (educazione alla salute, alimentazione, rischi per la salute) Rappresentare oggeJ e processi con disegni e modelli Elaborare semplici progeJ U6lizzare le tecnologie dellInformazione e della Comunicazione nel proprio lavoro
56
Cosa ci proponiamo
Area 2
Scuola primaria
Matema>ca
Comprende il signicato dei numeri, i modi per rappresentarli e il signicato della notazione posizionale (entro il 20). Opera con i numeri mentalmente e per iscriMo.
57
Cosa ci proponiamo
Area 2
Risolve problemi con addizioni e soMrazioni. Riconosce e rappresenta situazioni problema6che. Imposta, discute e comunica strategie di soluzione. Analizza e rappresenta le principali gure del piano e dello spazio. Esegue e rappresenta classicazioni di elemen6. Opera sugli insiemi e rappresenta le relazioni intercorren6 tra gli elemen6. Compie previsioni, organizza e rappresenta raccolte di da6. Misura e confronta grandezze.
Scienze e tecnologia
Consolida la lateralit,coordina e sviluppa i movimen6 per muoversi nello spazio. U6lizza corpo e movimento per comunicare sta6 danimo ed emozioni. Si muove nellambiente di vita e di scuola rispeMando alcuni criteri di sicurezza per s e gli altri.
58
Sviluppa un aMeggiamento curioso ed esplora6vo. Richiama la dis6nzione tra esseri viven6 e non viven6 per relazionarsi con alcuni contes6 di vita. Si rapporta con oggeJ, animali e piante riconoscendone e nominandone alcune par6 caraMeris6che e cos6tu6ve. Si relaziona con il proprio corpo e con quello dei compagni riconoscendo su di s e sugli altri le varie par6. Si relaziona con il proprio corpo formulando ipotesi sul suo funzionamento. Interpreta speciche situazioni sperimentali rela6ve allacqua formulando alcune ipotesi al riguardo. Si relaziona con gli oggeJ raggruppandoli e classicandoli in base a una caraMeris6ca. Riconosce alcuni processi ordinando brevi sequenze temporali. Arte e immagine Riconosce e usa i colori come elemento espressivo. Manipola materiali per comporre e scomporre gure. Produce e rielabora immagini aMraverso tecniche, materiali e strumen6 diversica6. Musica Percepisce il paesaggio sonoro in cui vive. Riconosce speciche sonorit ambientali. Ges6sce diverse possibilit espressive della voce e del corpo. Esegue, da solo o in gruppo, semplici brani.
Cosa ci proponiamo
Area 2
Scuola primaria
59
Cosa ci proponiamo
Matema>ca
Rappresenta,
legge
e
scrive
i
numeri
naturali(entro
il
100
e/o
oltre).
Riconosce
nella
scriMura
in
base
10
il
valore
posizionale
delle
cifre.
Esegue
verbalmente
semplici
operazioni
con
i
numeri
naturali
e
sa
verbalizzare
la
procedura
di
calcolo.
Analizza
semplici
situazioni
problema6che
e
cerca
opportune
strategie
risolu6ve.
Risolve
problemi
con
luso
delle
quaMro
operazioni
.
Osserva,
descrive
e
rappresenta
lo
spazio.
Riconosce,
denomina
e
classica
le
principali
gure
geometriche
solide
e
piane.
Raccoglie,
classica
e
rappresenta
da6.
EeMua
semplici
misurazioni
direMe
e
indireMe
di
grandezze
con
unit
di
misura
convenzionali
e
non.
Area 2
Scienze e tecnologia
Conosce il funzionamento dei cinque organi di senso. Pone domande, osserva e descrive elemen6 naturali. Conosce gli aspeJ salien6 del mondo vegetale e animale. Conosce gli sta6 dellacqua e ne comprende i cambiamen6 di stato. Comprende la sinergia tra ambiente e esseri viven6. Interagisce con gli altri per predisporre e u6lizzare schemi e tabelle per raccogliere e tabulare da6 e informazioni. Si muove e agisce nellambiente meMendo in aMo comportamen6 rispeMosi e consapevoli.
Arte e immagine
Si muove con destrezza controllando pi schemi motori. U6lizza il linguaggio motorio per comunicare sta6 danimo, idee, sensazioni ecc. Partecipa a giochi organizza6 cooperando allinterno del gruppo, rispeMando le regole.
60
U6lizza gli elemen6 basilari del linguaggio visivo per produrre messaggi espressivi signica6vi. Esprime sensazioni ed emozioni u6lizzando tecniche e materiali diversi . Coglie in modo elementare il messaggio di unopera darte. Riconosce il patrimonio ar6s6co-culturale del proprio territorio aMraverso lanalisi del proprio contesto di vita. Musica Esegue per imitazione semplici can6 accompagnandosi con i suoni del corpo. Riconosce il mondo sonoro in tuMe le sue diversit. Individua suoni prodoJ da strumen6 musicali. Riconosce ritmi e li riproduce u6lizzando la voce, il corpo e oggeJ vari in giochi e libere aJvit.
Cosa ci proponiamo
Area 2
Scuola primaria
Inglese
Geograa
Rappresenta schema6camente ambien6 e percorsi vissu6. Usa fon6 diverse per ricavare informazioni geograche. Si orienta nello spazio aMraverso pun6 di riferimento corporei e astronomici. Conosce e descrive gli elemen6 sici e antropici caraMeris6ci di ambien6 diversi. Usa in modo sempre pi autonomo il linguaggio specico della disciplina.
61
Legge alcuni tes6 e ne ricava informazioni. Partecipa a brevi scambi dialogici. Completa frasi e brevi tes6, seguendo un modello. Conosce e usa i vocaboli rela6vi ai giorni della seJmana, alle materie e alledicio scolas6co, agli animali, ai mezzi di trasporto, alle stagioni e al tempo atmosferico, al cibo. Comprende ed esegue istruzioni. Conosce aspeJ culturali del Regno Unito. Storia Usa gli indicatori temporali per orientarsi nella struMura temporale dei tes6. Conosce e usa strumen6 convenzionali per la misurazione delle durate. Organizza faJ storici usando il sistema convenzionale di misura del tempo. Ricava informazioni da elemen6 informa6vi diversi. Classica e organizza informazioni storiche in schemi di sintesi. Riconosce e descrive contes6 di vita, individuando mutamen6 e permanenze.
Cosa ci proponiamo
Area 2
Matema>ca
Legge e scrive numeri naturali in notazione decimale, consapevole del valore posizionale delle cifre. Esegue le operazioni con i numeri naturali entro il 1000 usando gli algoritmi usuali. Rappresenta e denomina frazioni di gure e di insiemi. Analizza il testo di un problema, lo comprende e gius6ca le strategie adoMate per risolverlo. Esegue un percorso, lo descrive e lo rappresenta con i simboli appropria6. Riconosce, denomina e descrive gure geometriche, iden6cando elemen6 signica6vi e simmetrie. Conosce le principali unit di misura ed in grado di passare da ununit di misura a unaltra. Confronta fra loro gure piane e individua se sono equiestese e/o isoperimetriche. Esegue indagini sta6s6che e rappresenta i da6 raccol6 con graci appropria6. Classica numeri, gure, oggeJ in base a una o pi propriet.
Scienze e tecnologia
Sviluppa un aMeggiamento curioso ed esplora6vo nei confron6 della realt che lo circonda. Analizza i fenomeni nella realt e li descrive gius6cando le proprie osservazioni. Coglie le relazioni che soMendono i fenomeni. Formula ipotesi per spiegare quanto osserva e propone esperimen6 per vericarle. Sceglie e usa consapevolmente alcune modalit per rappresentare i da6 di unesperienza. U6lizza i termini pi signica6vi del lessico specico della disciplina.
Arte e immagine
Esprime emozioni e sen6men6 u6lizzando materiali e tecniche diverse. Rielabora immagini u6lizzando il colore come variabile.
Musica
Riconosce
ritmi
e
li
traduce
con
il
corpo
e
con
strumen6.
Individua
e
riconosce
le
proprie
abilit
motorie
e
di
coordinazione.
Valorizza
le
proprie
abilit
in
relazione
a
quelle
dei
compagni.
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
62
Cosa ci proponiamo
Area 2
Scuola primaria
Inglese
Storia
Colloca gli even6 sulla linea del tempo. Individua i luoghi delle civilt studiate sulla carta geograca. Elabora verbalmente le conoscenze u6lizzando un linguaggio specico. Ricava informazioni da fon6 e documen6 storici. Conosce e sa presentare le principali caraMeris6che delle an6che civilt uviali e del mare (civilt della Mesopotamia, Egizi, Ebrei, Fenici, Cretesi, Greci).
63
Presenta un amico e/o un familiare. Conosce le principali fes6vit e tradizioni anglosassoni aMraverso la leMura e lascolto di semplici leggende. Esprime le proprie abilit rela6ve al tempo libero. Conosce il lessico rela6vo ai contenu6 traMa6. Memorizza canzoncine e lastrocche.
Cosa ci proponiamo
Area 2
Geograa
Ha acquisito consapevolezza degli elemen6 dellambiente in cui vive, li dis6ngue e li rappresenta. U6lizza piante e carte per orientarsi e come fonte di informazioni. Riconosce le pi eviden6 modicazioni apportate dallintervento umano sul territorio. Conosce, sa illustrare e individuare i diversi ambien6 geograci italiani (montagna, collina, pianura, umi, laghi, mare, coste, ciM). Conosce e dis6ngue le aJvit lavora6ve italiane, il loro sviluppo e la loro suddivisione.
Matema>ca
Opera con i numeri naturali; individua mul6pli, divisori e numeri primi; u6lizza strategie per il calcolo mentale. Opera con i numeri decimali con consapevolezza del valore posizionale delle cifre; coglie la relazione logica tra numero decimale e frazione; rappresenta e ordina frazioni. Riconosce mul6pli e soMomul6pli del metro, del chilo e del litro. Esegue semplici conversioni da ununit di misura a unaltra. Classica le principali gure piane e ne riconosce i caraMeri di isoperimetria ed equiestensione. Osserva, riconosce e classica gli angoli. Conduce semplici indagini sta6s6che rispeMando le varie fasi. Legge il testo di un problema, ne individua i da6 e le richieste e sceglie unadeguata procedura risolu6va. Calcola perimetri e aree partendo anche da semplici situazioni problema6che. Classica secondo una logica le informazioni presen6 nel testo di un problema. Conduce indagini sta6s6che rispeMando le varie fasi. Sa u6lizzare diagrammi di Wenn per classicare elemen6.
Scienze e tecnologia
Assume comportamen6 correJ e responsabili nel rispeMo delle diverse forme di vita. Individua, classica e rappresenta quanto osservato. U6lizza la videoscriMura. Consulta opere mul6mediali. ProgeMa e realizza in gruppo un piccolo testo, un elaborato mul6mediale, u6lizzando semplici programmi (paint, word, power point,)
64
Sa porsi problemi e elaborarli con pensiero cri6co. Osserva e classica piante e animali. Conosce le caraMeris6che dellaria, dellacqua e del calore e ne comprende la loro importanza. Conosce le diverse fon6 di energia e ne comprende gli eeJ che possono avere sullambiente.
Cosa ci proponiamo
Area 2
Arte e immagine
Rielabora crea6vamente unimmagine data (opera darte o ambiente naturale). Riu6lizza materiali duso per produrre immagini. U6lizza tecniche ar6s6che diverse. Scopre le peculiarit di alcune opere darte.
Musica
Esprime e interpreta unesperienza sonora aMraverso la parola, il movimento e il disegno. Prende consapevolezza della musica nelle sue pi svariate forme, circostanze e manifestazioni. Riconosce semplici sequenze e man6ene il ritmo. Riconosce generi musicali diversi.
U6lizza e combina le abilit motorie di base secondo varian6 esecu6ve. Gioca rispeMando le regole. Collabora con i compagni al ne di portare a termine unazione di gioco. RispeMa il turno di gioco dei compagni e il proprio.
65
Cosa ci proponiamo
Area 2
Scuola primaria
Inglese
Comprende e usa espressioni per descrivere persone, abitudini e passatempi. Comprende tes6 scriJ e ricava informazioni. Partecipa a scambi dialogici per parlare dei propri ed altrui interessi su vari argomen6. Rileva diversit culturali in relazione ad abitudini di vita e tradizioni.
Storia
66
MeMe le conoscenze sulle an6che civilt in rapporto con il patrimonio archeologico in Italia. Produce informazioni da tes6, fon6 scriMe e immagini di fon6 per costruire una conoscenza di aspeJ di civilt. Usa strategie di leMura di tes6 di 6po diverso per costruire una conoscenza complessiva. MeMe in rapporto le conoscenze della cris6anizzazione dellimpero romano con la diusione del cris6anesimo nel mondo aMuale.
Cosa ci proponiamo
Area 2
Geograa
Legge e interpreta carte tema6che, graci, tabelle e da6 sta6s6ci per ricavarne informazioni geograche. Calcola distanze su carte, u6lizzando la scala graca e/o numerica. Realizza schizzi di percorsi nalizza6 e mappe mentali di territori dItalia e della propria regione u6lizzando simbologie convenzionali. Riconosce le pi eviden6 modicazioni apportate nel tempo dalluomo sul territorio. Usa il lessico specialis6co della disciplina al ne di descrivere con precisione i fenomeni geograci considera6; Analizza alcuni temi-problemi geogracamente signica6vi: ecologico, energe6co e il rapporto Nord-Sud della nostra penisola.
Matema>ca
Conta in modo progressivo e regressivo. Opera con i numeri naturali e ne applica le propriet. Opera con i numeri decimali. Conosce e usa le frazioni. Conosce, usa e confronta unit di misura del sistema metrico decimale. Riconosce, disegna, misura e costruisce le principali gure geometriche piane e ne calcola perimetro e area. Riconosce gure isoperimetriche ed equiestese. Analizza i da6 forni6 da una situazione problema6ca e sa elaborare una soluzione. Usa e interpreta i linguaggi propri della sta6s6ca.
Scienze e tecnologia
67
Dis6ngue le caraMeris6che principali della luce e del suono. Individua le trasformazioni dellenergia. Individua alcune macchine che sfruMano diverse forme di energia. Interpreta alcuni fenomeni sici. Descrive alcuni organi di senso. Riconosce le struMure fondamentali delluomo. Individua una correMa alimentazione in relazione allo sviluppo psicosico. RieMe e adegua il suo comportamento alle norme di igiene e di sicurezza. Individua le funzioni di una semplice macchina e ne rileva le caraMeris6che. Compone e scompone oggeJ nei loro elemen6. Riconosce il rapporto fra il tuMo e una parte. Rappresenta oggeJ e processi con disegni e modelli. Osserva oggeJ del passato e rileva le trasformazioni. U6lizza le nuove tecnologie per sviluppare il proprio lavoro in pi discipline e per potenziare le proprie capacit comunica6ve.
Cosa ci proponiamo
Area 2
Arte e immagine
U6lizza gli elemen6 di base del linguaggio visuale per osservare, descrivere e leggere immagini sta6che (fotograe, manifes6, opere darte) e messaggi in movimento (spot, brevi lma6). U6lizza le conoscenze sul linguaggio visuale per produrre e rielaborare in modo crea6vo le immagini aMraverso molteplici tecniche, materiali e strumen6 diversica6 (graco- espressivi, piMorici e plas6ci, ma anche audiovisivi e mul6mediali). Riconosce alcuni aspeJ formali delle opere darte proposte.
Musica
U6lizza voce, strumen6 e tecnologie sonore in modo crea6vo e consapevole. Esegue, anche colleJvamente, brani vocali curando intonazione, espressivit e interpretazione. Valuta aspeJ funzionali ed este6ci della musica anche in riferimento ai diversi contes6 temporali e di luogo. Riconosce e classica gli elemen6 cos6tu6vi basilari del linguaggio musicale e li sa rappresentare con i sistemi simbolici convenzionali.
Coordina movimen6 successivi e simultanei complessi. Organizza il proprio movimento nello spazio in relazione a s, agli altri e agli oggeJ. U6lizza modalit espressive e corporee anche con forme di dramma6zzazione e trasmeMe contenu6 che esprimono emozioni. Applica indicazioni e regole a giochi popolari e spor6vi. Partecipa aJvamente ai giochi collaborando con gli altri, acceMando la sconMa e rispeMando le regole e i compagni.
68
Area 2
ATTIVITA
ALTERNATIVE
allinsegnamento
della
Religione
CaEolica
Questo
progeMo
cos6tuisce
la
risposta
che
la
scuola
ore
ai
bambini
che
non
si
avvalgono
dellinsegnamento
della
religione
caMolica
nel
rispeMo
delle
scelte
educa6ve
della
famiglia
e
della
norma6va
vigente.
Nasce,
infaJ,
dallesigenza
di
garan6re
unaJvit
alterna6va
e
di
favorire
il
superamento
del
disagio
provocato
dallallontanarsi
dai
compagni,
aMraverso
una
piacevole
aJvit
compensa6va.
I bambini sono spontaneamente crea6vi, ma a scuola rischiano di impoverire questo capitale iniziale se i docen6 non pongono in essere inizia6ve per incen6varlo. Lidea di fondo del progeMo nasce da questa riessione e dalla duplice considerazione che let della Scuola dellinfanzia quella in cui il bambino impara aMraverso il contaMo direMo con la realt e che il bisogno di toccare, scoprire, esplorare fondamentale nei bambini di questa fascia det. Il percorso educa6vo permeMer ai bambini di: - osservare e analizzare alcuni aspeJ rela6vi allorganizzazione del contesto in cui viviamo (legami familiari, amicizie ) -osservare e analizzare alcuni aspeJ rela6vi allorganizzazione della societ che ci circonda (scuola, ambiente quar6ere )
Io e gli altri
69
Area 2
Finalit
Garan6re laJvit alterna6va ai bambini per i quali le famiglie hanno scelto di non avvalersi della religione caMolica Potenziare le aJtudini crea6ve u6lizzando tempi aggiun6vi e personalizza6 rispeMo al normale i6nerario scolas6co. Favorire il superamento del disagio provocato dallallontanarsi dai compagni in una sorta di piacevole novit compensa6va Esprimersi aMraverso il disegno, la piMura e altre aJvit manipola6ve (mandala, collages, decoupage) Esplorare materiali diversi u6lizzandoli in maniera crea6va Realizzare cose originali assemblando materiali in modo nuovo e inusuale U6lizzare tecniche espressive diverse
Obie3vi
Organizzazione
70
LaJvit sar svolta nelle aule laboratoriali e/o sezioni parallele, dalle docen6 assegnate alla sezione il marted dalle 10.15 alle 11.45.
Area 2
Io
e
gli
altri
A,vit
alterna@ve
allinsegnamento
della
religione
ca=olica
Finalit Obie3vi
Maturare aMeggiamen6 di riessione e di aMenzione alla convivenza civile; prendere coscienza di se stessi e degli altri per una serena coesistenza. Favorire la costruzione di unimmagine posi6va di s, nella denizione della propria iden6t. Conoscere realt e culture lontane, scoprire, nella diversit, ricchezze e risorse. Conoscere i conceJ di diriMo e dovere e capirne limportanza per la convivenza civile. Capire limportanza delle regole per vivere bene insieme.
Organizzazione
71
AMraverso la leMura di storie e abe si inviter il bambino allanalisi di legami, aeJ, valori e abitudini sociali e culturali; -mediante una semplice leMura di immagini e dei loro messaggi si avvier all aJvit di conversazione, ricerca, di indagine e produzione graca; - si u6lizzeranno dramma6zzazioni per s6molare i bambini ad una "leMura" cri6ca dei messaggi e dei contenu6 Il percorso sar svolta aMraverso lespletamento in quaMro unit di lavoro: 1.Conoscersi e stare con gli altri. 2.Un mondo interculturale. 3.Le regole e la solidariet. 4. RispeMo dellambiente.
72
Area 2
Kahlil Gibran
73
Nessuno pu insegnarvi nulla se non ci che gi sonnecchia nell'albeggiare della vostra conoscenza. Il maestro che cammina all'ombra del tempio tra i discepoli non elargisce la sua sapienza, ma piu=osto la sua fede e il suo amore. E se davvero saggio, non vi invita ad entrare nella dimora del suo sapere, ma vi guida alla soglia della vostra mente.
Area 2
ProgeEo di Is>tuto
Proge3 curriculari
74
Area 2
Area Storico-Geograca
Per
favorire:
lacquisizione
di
conoscenze,
abilit
e
padronanze
speciche
rela>ve
ai
campi
di
esperienza
e
alle
discipline
la
struEurazione
graduale
di
competenze
(uso
consapevole
dei
conce3,
delle
conoscenze
e
dei
metodi
di
indagine
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
Come?
Elaborando
esperienze
(il
fare)
Conoscendo
e
comprendendo
il
reale
(il
sapere)
Scegliendo
le
azioni
(il
saper
fare)
StruEurando
il
pensiero
(il
saper
essere)
75
Area 2
Percezioni sensoriali AEenzione perce3va Ascolto a3vo Osservazione direEa Parlato LeEura ScriEura Orientamentospazio-temporale Coordinamento motorio
Conce3 e conoscenze rela>ve a codici, struEure, funzioni, strumen> delle varie forme di comunicazione
Codice
verbale:
il
testo
fruito
e
prodoEo
(suoni,
segni,
simboli,
parole,
frasi,
discorsi),
leEoscriEura,
ortoepia,
ortograa,
lessico,morfosintassi.
Codice
iconico:
linea,
forma,
colore,
traEo
graco,
disegno,
modellamento,
piEura,
collage,
contesto,
trama,
polisemia.
Codice
sonoro-musicale:
suono,
rumore,
fonte
lontananza,
vicinanza,
direzione,
ritmo,
>mbro,
altezza,
intensit,
durata.
Codice
corporeo-gestuale:
schema
corporeo,
orientamento,
coordinazione,
posture,
equilibrio
sta>co
e
dinamico,
schemi
motori.
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
Ascoltare e comprendere Parlare e comunicare oralmente Leggere e comprendere Scrivere e produrre Riconoscere e u>lizzare Interpretare RieEere Trasferire
76
Area 2
Conce3 e conoscenze rela>ve a codici, struEure, funzioni, strumen> per indagare il mondo sico, biologico e tecnologico.
Misure:
lunghezze,
pesi
e
capacit,
unit
di
misura
arbitrarie
e
convenzionali,
unit
di
misura
monetaria
Argomentare e congeEurare Porsi e risolvere problemi Classicare, confrontare, misurare, analizzare, calcolare Elaborare, ricavare, padroneggiare Eseguire, applicare, trasferire
77
Area 2
Elaborazione di esperienze ed a3vit: Dalla realt vissuta e circostante alla realt nazionale, europea, internazionale La ricerca dambiente La ricerca storico-geograca La ricerca antropologico-sociale
Percezioni sensoriali AEenzione perce3va Orientamento spazio-temporale Ascolto a3vo Osservazione direEa Parlato LeEura ScriEura Produzioni Coordinamento motorio Memorizzazione
SPAZIO: Psicologico Fisico ProgeEato Codicato Rappresentato TEMPO: Psicologico Immaginario Lineare Ciclico Even> Tracce Res> Fon> SOCIETA: Interrelazioni tra persone, gruppi Ruoli, regole - Popoli Culture Religioni Organizzazioni sociali
Ascoltare, comprendere, parlare Comunicare oralmente Leggere e comprendere Orientarsi Orientare Osservare, misurare, ordinare, collocare Descrivere, confrontare, rappresentare Conoscere, riconoscere, ricordare Interpretare, rieEere Costruire , ricostruire Ricavare, u>lizzare, produrre Elaborare, rielaborare, trasferire.
78
Area 2
Unit di Apprendimento
Unit
di
Apprendimento
Scoperte
straordinarie
Il
percorso
ha
lo
scopo
di
soddisfare
il
naturale
bisogno
di
esplorazione
e
curiosit
dei
bambini
avviandoli
al
tempo
stesso
ad
una
organizzata
visione
della
realt.
Unit
di
Apprendimento
Briciole
di
parole
Unit
di
Apprendimento
Il
percorso
intende
orire
al
bambino
lopportunit
di
soddisfare
il
naturale
bisogno
di
comunicare,
di
raccontare
e
raccontarsi
con
un
bagaglio
lessicale
pi
ricco
e
ar>colato
per
aermare
la
propria
iden>t
in
crescita.
Quarta
Unit
di
Apprendimento
79
Area 2
Unit di Apprendimento
Unit di Apprendimento
Io parlo di me
Unit di Apprendimento
O.F.
Conoscere
se
stessi
e
gli
altri
per
realizzare
relazioni
interpersonali
posi>ve.
Riconoscere
lambiente
di
vita
quo>diana.
Relazionarsi
con
il
mondo
esterno
mediante
il
corpo.
Gli altri
O.F.
Acquisire
le
capacit
tecniche
della
leEura/ scriEura,
del
calcolo
come
premessa
allo
sviluppo
dei
processi
di
comprensione.
Acquisire
le
coordinate
storiche
e
geograche
per
orientarsi
nel
tempo
e
nello
spazio.
Interagire
con
lambiente
naturale
e
sociale
e
inuenzarlo
posi>vamente.
Unit
di
Apprendimento
Unit di Apprendimento
La fantasia
Io nel mondo
O.F.
Analizzare
la
realt
e
rielaborarla
in
modo
fantas>co.
Accrescere
la
crea>vit
dei
bambini
fornendo
loro
s>moli
desue>.
Acquisire
speciche
abilit
disciplinari
da
u>lizzare
come
strumen>
di
espressione
crea>va.
O.F.
Osservare
e
analizzare
la
realt
circostante
con
spirito
euris>co.
RieEere
sulle
osservazioni
faEe
e
riferirle
al
proprio
vissuto.
RieEere
sullimportanza
dellambiente
e
rielaborare
regole
per
la
sua
salvaguardia.
80
Area 2
Unit di Apprendimento
Unit di Apprendimento
Unit di Apprendimento
Sviluppare una conoscenza approfondita dellambiente e dei suoi problemi aEraverso la comprensione degli elemen> scien>ci, geograci, storici, culturali che lo caraEerizzano.
81
O.F.
Conoscere
le
regole
di
una
sana
alimentazione
per
costruire
il
proprio
benessere
e
difendere
il
proprio
diriEo
alla
salute.
Area 2
Unit di Apprendimento
Unit di Apprendimento
Unit
di
Apprendimento
O.F.
Anare
la
capacit
di
produrre
raccon>
esprimendo
sen>men>
ed
emozioni.
O.F.
Rielaborare e comunicare autonomamente tuEe le proprie esperienze, avvalendosi delle competenze raggiunte.
82
O.F.
Area 2
Unit di Apprendimento
Unit di Apprendimento
Unit di Apprendimento
O.F.
Acquisire
gli
strumen>
per
avvalersi
in
modo
appropriato
e
personale
delle
conoscenze;
sviluppare
e
col>vare
la
curiosit
e
il
gusto
per
la
scoperta
Esamino e rieQo.
O.F.
Individuare
le
diverse
situazioni
reali,
sviluppando
la
capacit
di
formulare
ipotesi
e
di
individuare
gli
elemen>
u>li
alla
risoluzione
Quarta
Unit
di
Apprendimento
U>lizzare linguaggi e codici diversi per analizzare, comprendere ed interpretare la realt naturale e sociale
83
O.F.
esprimersi, aEraverso tu3 i linguaggi, maturando la capacit di confronto interpersonale, di cooperazione in contes> diversi e di rispeEo delle regole.
Area 2
Unit di Apprendimento
Unit di Apprendimento
Unit di Apprendimento
O.F.
Trovare
con
gli
altri
le
modalit
per
arontare
le
dicolt,
no
alla
conquista
dellautonomia
personale.
O.F.
Vericare
ladeguatezza
delle
decisioni
ed
operare
i
necessari
cambiamen>
di
percorso.
Unit di Apprendimento
Unit di Apprendimento
O.F.
Sapersi
concentrare
su
compi>
ed
a3vit
che
non
diano
un
risultato
immediato.
84
O.F.
Area 2
Laboratori
opzionali
Classi
terze
Terra
acqua
aria
fuoco
Laboratorio
di
leMura
e
scriMura
crea6va
(2h
se,manali)
Classi quarte
Classi
quinte
Laboratorio
di
storia
locale
(2h
se,manali
)
85
Terra mia 2
Area 2
Integrazione degli alunni diversamente abili Per la scuola dellinfanzia e la scuola primaria
A,vit funzionali: n. 50h (Laboratori con@nuit classi prime) A,vit aggiun@ve: n. 30h (Laboratori extracurricolari classi prime)
86
Area 2
Io sono, io so , io so fare
A,vit funzionali: 30h (infanzia 5 anni) A,vit aggiun@ve (tutoraggio) 100h (classi prime) 140h (classi II, III, IV e V)
87
Proge=o per la prevenzione delle dicolt di apprendimento, del disagio, dei disturbi specici dellapprendimento.
Area 2
Piano di prevenzione dei fa=ori di rischio indoor per allergie e asma Per le classi terze della scuola primaria
88
Finalit
Facilitare
un
progressivo
adaMamento
alla
realt
scolas6ca,
aMraverso
l'esplorazione
di
uno
spazio
accogliente,
sereno
e
s6molante
per
una
posi6va
socializzazione
(alunni
nuovi
iscriJ
Rinnovare
e
consolidare
il
senso
di
appartenenza
alla
comunit
scolas6ca
(alunni
frequentan6)
Orientarsi
nellambiente
scolas6co
Essere
coinvol6
in
momen6
di
aJvit
comune
Sviluppare
un
aMeggiamento
di
apertura
e
di
ducia
verso
gli
altri
Aiutare
i
bambini
ad
instaurare
relazioni
comunica6ve
con
gli
adul6
e
con
i
nuovi
e
vecchi
compagni
Orire
occasioni
didaJche
per
sperimentare
le
proprie
capacit
di
essere
u6li
ad
accogliere
i
pi
piccoli
Il
progeMo
accoglienza
si
aMuer
nelle
prime
4-5
seJmane
di
scuola.
Lorario
e
la
frequenza
saranno
cos
organizza6:
Scuola
Primaria
Classi
prime:
1
e
2
giorno
di
scuola
9.30
-
12.20
(con
la
presenza
delle
insegnan6
della
scuola
dellinfanzia);
3
giorno
8.20
12.20
.
Si
con6nuer
con
lorario
di
frequenza
deliberato
nel
Consiglio
di
Circolo
su
base
quindicinale.
Classi
seconde,
terze,
quarte
e
quinte:
primi
3
giorni
di
scuola
8.20
12.20.
Si
con6nuer
con
lorario
di
frequenza
deliberato
nel
Consiglio
di
Circolo
Scuola
dellInfanzia
Anni
3:
i
primi
giorni
di
scuola
saranno
caraMerizza6
da
un
tempo- scuola
ridoMo
che
gradualmente
sar
allungato,
sulla
base
delle
esigenze
dei
bambini,
no
ad
arrivare
alle
ore
14.15
nel
mese
di
oMobre
e
16.15
da
novembre
in
poi;
inoltre
nei
primi
giorni
di
scuola
consen6ta
la
presenza
di
un
genitore.
Anni
4-5:
primi
2
giorni
di
scuola
8.15
12.15
e
successivamente
8.15
13.15.
Durante
il
periodo
dellaccoglienza
si
cercher
di
rispondere
ai
bisogni
dei
bambini
con
aJvit
di
gioco-scoperta
per
favorire
la
conoscenza
di
ambien6
e
materiali,
gioco
libero
per
favorire
lesplorazione
e
la
socializzazione,
gioco
organizzato
per
favorire
la
graduale
acceMazione
di
semplici
regole
di
gruppo.
89
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
Obie3vi
Organizzazione
Area 2
Finalit
Vivere la propria corporeit come mezzo fondamentale di crescita e di rapporto con gli altri anche in assenza di linguaggio verbale. Migliorare i processi perceJvi, intelleJvi, relazionali e sociali aMraverso unecace ed eciente educazione informa6ca e quindi, luso del computer. Acquisire capacit comunica6ve alterna6ve in assenza di linguaggio verbale, per raggiungere una migliore interazione con lambiente, sviluppare i rappor6 interpersonali, laeJvit, i sensi. Raggiungere una sempre maggiore autonomia personale, grazie al miglioramento di alcune abilit strumentali di base. Il percorso opera6vo sar rivolto ad alunni diversamente abili che presentano dicolt nel processo di apprendimento dovuto a faMori specici (memoria, aMenzione, concentrazione, osservazione, ascolto). Gli interven6 si ar6coleranno in due moduli paralleli: 1) linguaggio informa6co coordinato dallinsegnante Branco Angela che, aMraverso luso del computer potenzier le abilit aMen6ve e mnemoniche, fornendo occasioni per lo sviluppo della crea6vit e servir come strumentotrasversale adaMo a spaziare in ogni area conosci6va; 2) laboratorio crea6vo di ascolto leMura e scriMura coordinato dallinsegnante Morlicchio Marialuisa che non vuole essere soltanto unoccasione di esercitazione ma anche e sopraMuMo una situazione in cui gli alunni imparano a migliorare le capacit di ascolto, di leMura e di scriMura aMraverso aJvit mo6van6 e s6molan6.
Obie3vi
Organizzazione
90
Area 2
Finalit Obie3vi
Aiutare ogni alunno a costruire, pur nei diversi ordini di scuola, la sua peculiare iden6t. Ricercare linguaggi professionali comuni tra insegnan6 dei vari ordini di scuola Elaborare metodologie di insegnamento comuni per un apprendimento dei saperi essenziali Conoscere, confrontare e coordinare i rispeJvi curricoli ed i sistemi di valutazione, concordando modalit pi ecaci nel passaggio di informazioni sugli alunni Individuare, aMraverso inizia6ve speciche, eventuali dicolt di apprendimento degli alunni Il progeMo si sviluppa aMraverso una serie di inizia6ve nalizzate al graduale superamento dei sen6men6 di confusione, preoccupazione e disorientamento propri degli alunni durante la fase di passaggio alla nuova scuola. Tali inizia6ve consistono in: Incontri scuola-famiglia per promuovere n da subito una reale collaborazione scuola-famiglia (presentazione POF Sportello genitori alunni nuovi iscriJ di 3 anni) Incontri tra docen6 delle classi ponte per svolgere aJvit di studio e ricerca su tema6che comuni ai diversi ordini di scuola AJvit laboratoriali svolte da docen6 della scuola dellinfanzia su gruppi di alunni delle classi prime per dare con6nuit metodologica e didaJca al percorso forma6vo Inizia6ve comuni ai diversi ordini di scuola (infanzia/ primaria e primaria/secondaria primo grado) per dare la possibilit agli alunni di familiarizzare con gli spazi e gli insegnan6 della nuova scuola AJvazione di laboratori specici di 6po narra6vo e fonologico nelle sezioni di 5 anni e nelle classi prime per individuare il pi precocemente possibile eventuali dicolt di apprendimento
Organizzazione
91
Finalit
Promuovere
un
aMeggiamento
posi6vo
nei
confron6
della
leMura
Favorire
l'avvicinamento
aeJvo
ed
emozionale
del
bambino
al
libro
Fornire
al
bambino
le
competenze
necessarie
per
realizzare
un
rapporto
aJvo-crea6vo
e
costruJvo
con
il
libro
Educare
all'ascolto
e
alla
comunicazione
con
gli
altri
Favorire
l'acceMazione
e
il
rispeMo
delle
culture
"altre"
considerate
fonte
di
arricchimento
Sviluppare
e
s6molare
un
aMeggiamento
posi6vo
nei
confron6
del
libro.
S6molare
il
prolungamento
dei
tempi
di
ascolto
e
di
concentrazione
per
facilitare
la
comprensione.
Sviluppare
il
piacere
di
leggere
senza
forzature
esterne
ma
come
risposta
ai
bisogni
emo6vi
e
cogni6vi.
Acquisire
un
gusto
personale
nelle
scelte
delle
leMure.
Sviluppare
la
propria
capacit
immagina6va
e
fantas6ca.
Sviluppare
il
senso
cri6co
ed
este6co
.
Scoprire
la
funzione
comunica6va
del
libro
aMraverso
il
piacere
di
raccontarlo
liberamente.
Sviluppare
il
piacere
di
scrivere
giocando
con
le
parole
e
con
i
tes6.
Accrescere
la
crea6vit
e
la
fantasia.
Incen6vare
e
sviluppare
la
cultura
del
libro
aMraverso
i
sistemi
mul6mediali
aMuali
(e-book,
lim,
tablet).
Il
percorso
di
leMura
sar
diversicato
per
sezioni
e
classi:
Scuola
dellInfanzia
SS.
TRINITA
E
PARADISO:
I
raccon6
dei
nonni.
SCONDUCI:4
storie
per
emozionare:
la
rabbia,
la
gioia,
la
tristezza
e
la
paura;Un
anno
da
piccolo
principe.
Scuola
Primaria
CLASSI
PRIME:
Mi
diverto
con
Orsoleo.
CLASSI
SECONDE:
"Maestra
raccontaci
una
storia.
CLASSI
TERZE:
Terra
Acqua,
Aria,
Fuoco
CLASSI
QUARTE:
Leggo
e
giocando
creo
92
CLASSI
QUINTE:
Giovanni
Pascoli
:
100
anni
dopo
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
Obie3vi
Organizzazione
Finalit Obie3vi
Orire all' alunno diversamente abile un migliore percorso di apprendimento e anche di vita aMraverso lo sviluppo di tuMe le diverse abilit per un' istruzione complessiva della persona. Sviluppare nei bambini e negli adul6 la consapevolezza della diversit come valore da vivere e da condividere. Sviluppare e valorizzare le capacit espressive di ognuno. Fornire ai bambini spazi pi adegua6 e tempi pi distesi per l espressione, la comunicazione, la crea6vit, il gioco e il benessere relazionale; Potenziare le dinamiche interpersonali, sostenere lintegrazione di tuJ i bambini dando a tuJ e a ognuno la possibilit di esprimersi liberamente allinterno della comunit scolas6ca; Accrescere la percezione del s e lautos6ma nonch il rispeMo per s e per gli altri. Mo6vare gli alunni ad appendere con piacere, secondo le proprie modalit e capacit. Valorizzare gli alunni con dicolt meMendoli in condizione di sperimentare situazioni di successo aMraverso interven6 adegua6 ai loro bisogni specici (percorsi compensa6vi di intervento e di prevenzione). Il progeMo sar realizzato u6lizzando le 19 ore seJmanali di esubero dei docen6 di base per aJvit personalizzate rivolte ai bambini diversamente abili che non dispongono di un numero adeguato di ore sostegno. Gli interven6, per essere ecaci, dovranno essere regolari e dovranno eeMuarsi in spazi interni ed esterni organizza6 in precedenza, come in palestra e, alloccorrenza, nel laboratorio di Informa6ca o negli angoli predispos6 nei corridoi del piano terra e del primo piano, o nel cor6le adiacente la scuola, secondo l orario delle aJvit di compensazione che denir nello specico il calendario della azioni e degli interven6 nonch i nomi degli insegnan6, con ore in esubero, coinvol6 nel lavoro. Si interverr, a seconda dellaJvit programmata, con il gruppo-classe al completo o si proceder a dividere gli alunni in due gruppi di lavoro in base alle esigenze speciche degli stessi o ancora solo il gruppo di sostegno o addiriMura con un singolo soggeMo. Si privilegeranno per le situazioni forma6ve di 6po coopera6vo che richiedono la partecipazione colleJva dellintera classe o comunque di un gruppo mobile di supporto.
Organizzazione
93
Area 2
Finalit
Fornire a tuJ gli alunni le abilit necessarie allo studio (saper fare) e al modo correMo di comunicare, relazionare e partecipare (saper essere) Garan6re a tuJ lo sviluppo delliden6t, dellautonomia e delle competenze nel quadro di un percorso forma6vo unitario e coerente del saper fare migliorare/consolidare la coordinazione motoria acquisire una correMa manualit, per un adeguato uso di strumen6 di vario 6po acquisire una correMa pronuncia e costruzione del pensiero/linguaggio ai ni di unadeguata ed ecace comunicazione verbale acquisire un adeguato orientamento spazio/temporale acquisire le competenze rela6ve alla leMura e alla scriMura del saper essere sviluppare lautocontrollo acquisire/sviluppare lautos6ma comunicare/collaborare con compagni e adul6 Gli interven6 educa6vi sono organizza6 in modo da suscitare interesse e mo6vazione, sollecitare limpegno e la partecipazione, s6molare i ritmi di apprendimento e valorizzare abilit alterna6ve. Il contesto fortemente opera6vo, con aJvit concrete e diversicate, organizzate colleJvamente, individualmente o per piccoli gruppi eterogenei. Le aJvit programmate consentono a ciascun alunno di raggiungere traguardi forma6vi sempre pi eleva6, seguendo i6nerari personalizza6 e tempi adegua6. Per dare pari opportunit al recupero e al potenziamento, prevista la rotazione degli alunni nei gruppi e lorganizzazione di apprendimen6 interdisciplinari aMraverso aJvit di coopera6ve learning o forme di mutuo insegnamento tra alunni
Obie3vi
Organizzazione
94
Area 2
Finalit
Obie3vi
95
Area 2
Obie3vi
Rilevare
le
aree
sulle
quali,
in
base
alla
leMeratura
di
riferimento
e
alle
richieste
della
Scuola
Primaria
e
Secondaria,
pi
importante
eeMuare
dei
laboratori
di
potenziamento;
Individuare
precocemente
faMori
di
rischio
lega6
ai
DSA
Ricercare
strategie
ed
interven6
per
facilitare
il
percorso
dellalunno
in
dicolt
e
degli
alunni
con
DSA
Raorzare
lautos6ma
e
la
mo6vazione
allapprendimento
negli
alunni
con
dicolt
di
apprendimento
e
con
disturbi
Specici
dellApprendimento
Potenziare
negli
alunni
in
situazione
di
disagio
le
abilit
cogni6ve
funzionali
allapprendimento
Favorire
strategie
metacogni6ve
Documentare
e
diondere
buone
pra6che,
materiali,
strumen6
e
specici
percorsi
di
lavoro,
per
il
potenziamento
delle
abilit
e
delle
competenze
e
la
riduzione
delle
dicolt
degli
alunni
con
DSA
e
Bisogni
Educa6vo/Speciali
Garan6re
con6nuit
nel
passaggio
alla
scuola
Primaria,
aiutando
i
bambini
ad
arontare
con
maggiore
tranquillit
limpaMo
con
essa;
Creare
una
scheda
deMagliata
di
presentazione
dei
bambini
che
potr
entrare
a
far
parte
della
documentazione
per
la
Scuola
Primaria
ed
essere
u6lizzata
anche
nella
formazione
delle
classi
prime
Valutare
lecacia
dei
laboratori
di
potenziamento
e
recupero
aJva6.
Il
progeMo
prevede
4
fasi:
FASE
1:
Somministrazione
individuale
a
tuJ
gli
alunni
dellul6mo
anno
scuola
Infanzia
e
primo
anno
scuola
primaria
di
una
baMeria
di
prove
volte
ad
osservare
i
prerequisi6
degli
apprendimen6-
Compilazione
ques6onario
IPDA;
somministrazione
prove
CMF
(competenze
meta
fonologiche),
Prove
MT
oppure
PRCR
e
DDO
(disturbi
disortograci)
alunni
scuola
primaria
(classi
2-3-4-5-)
FASE
2:
Scuola
dellInfanzia:
applicazione
di
una
baMeria
di
aJvit
e
prove
sui
bambini
individua6
a
rischio
volte
a
valutare
in
modo
pi
approfondito
i
prerequisi6
degli
apprendimen6
scolas6ci
di
base;
per
le
classi
I
aJvazione
di
un
laboratorio
di
potenziamento
delle
competenze
narra6ve
in
collaborazione
con
le
insegnan6
della
scuola
dellinfanzia.
FASE
3
Interven6
di
potenziamento
e
recupero
delle
competenze
fonologiche
e
narra6ve
FASE
4
Mappatura
della
situazione
degli
alunni
aMraverso
la
somministrazione
di
prove
speciche
per
rivalutare
i
prerequisi6
risulta6
caren6
inizialmente
(scuola
primaria),
e
una
nuova
compilazione
del
ques6onario
IPDA
(scuola
dellInfanzia)
per
individuare
eventuali
soggeJ
e/o
aree
a
rischio;
valutazione
degli
interven6
aJva6;
res6tuzione
dei
risulta6
alle
famiglie
in
caso
di
esito
nega6vo;
predisposizione
di
una
scheda
di
presentazione
dei
bambini
nel
96
passaggio
alla
scuola
primaria
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
Organizzazione
Piano per la promozione delle a,vit motorie e pre - spor@ve per agli alunni con disabilit.
Finalit Obie3vi
RieMere
su
temi
di
importanza
universale
quali
la
Diversit,
la
Solidariet
ed
il
Movimento.
Favorire
lo
sviluppo
e
la
diusione
culturale
della
disabilit.
Educare
la
societ
a
tollerare
ed
accogliere
adeguatamente
la
persona
meno
abile
Sviluppare
la
CULTURA
verso
la
disabilit.
Sviluppare
comportamen6
responsabili
e
solidali.
Riconoscere
il
valore
dellaltro
.
Is6tuire
un
rapporto
di
interscambio
e
dialogo
con
un
ampio
numero
di
famiglie.
Rendere
possibile
uno
screening
morfo
-
funzionale
individualizzato.
Proporre
una
futura
progeMualit
nalizzata
con
en6
ed
associazioni
sul
territorio.
Creare
momen6
ludici
e
aggrega6vi
per
questa
fascia
di
ragazzi
con
scarse
opportunit
di
socializzazione.
Il
progeMo
diviso
in
step
-
applica6vi
da
organizzare
a
par6re
dal
novembre
2012,
con
lo
scopo
di
dare
maggiore
vitalit
allaJvit
di
ricerca
ed
analisi
delle
strategie
didaJche
riguardan6
la
disabilit
nella
Scuola,
creando
momen6
di
condivisione
ed
interscambio
culturale.
LaJvit
prevede
diversi
step
applica6vi:
-Percorso
di
aggiornamento
dedicato
ai
docen6
delle
Scuole
coinvolte
aMraverso
seminari
[12h
da
organizzarsi
nellarco
della.s.
2012/2013]
-Inizio
della
somministrazione
dei
test
di
classicazione
e
valutazione
motoria
di
pazien6
disabili,
con
diversi
follow-up,
secondo
i
seguen6
parametri:
adaMabilit
organica
e
funzionale,
adaMabilit
psico-relazionale
[7h
per
ogni
gruppo
di
8
alunni]
-
Denizione
di
un
percorso
didaJco
con
lu6lizzo
dellaJvit
motoria
e
spor6va
che
prevede
la
partecipazione
seJmanale
di
pazien6
disabili
a
lezioni
curriculari
di
educazione
sica,
per
favorire
la
realizzazione
di
una
sorta
di
oasi
di
interazione
sociale,
sulla
base
dellomogeneit
di
interessi
oer6
dalla
pra6ca
spor6va
[1
intervento
seJmanale
per
4
mesi
nel
2013].
-Organizzazioni
di
momen6
ludico-spor6vi
di
festa
comuni
con
tornei
mis6
e
riserva6
di
calcio,
volley,
basket
ed
atle6ca
leggera.
-Realizzazione
di
manifestazioni
per
favorire
la
sensibilizzazione
sul
tema
della
diversit
e
della
disabilit
.
-Organizzazione
del
Convegno
Diversit
strade
diverse
per
un
ne
comune
quale
gran
nale
[giugno
2014]
Organizzazione
Il progeMo svolto in collaborazione con : Ente organizzatore Is@tuto don Orione di Ercolano. Partnership tecnica Associazione A.S.C.O. di Ercolano Liceo Ar@s@co ISA F. Grandi di Sorrento (Scuola pilota per il proge=o)
97
Finalit Obie3vi
Informare sulle cause delle malaJe allergico - respiratorie e sulle misure di prevenzione ad esse legate. Ridurre le esposizioni dei bambini negli ambien6 indoor. Limitare il pi possibile il contaMo dei bambini allergici con i faMori di rischio indoor maggiormente implica6 nellinduzione e nellaggravamento delle allergie. Informare e sensibilizzare il personale docente e gli operatori scolas6ci sulle cause delle malaJe allergico respiratorie e sulle misure di prevenzione ad esse legate. Realizzare un percorso forma6vo per il personale della scuola in relazione al correMo uso di aMrezzature e di sostanze e materiali impiega6 in ambiente scolas6co. Organizzare incontri con gli alunni, in collaborazione con il personale docente e gli operatori scolas6ci in precedenza forma6, con la nalit di informare e discutere sulle cause delle malaJe allergico -respiratorie e sulle misure di prevenzione ad esse legate. La durata prevista per il progeMo di 3 anni. Interven6 previs6: Seminario iniziale introduJvo per esporre il protocollo opera6vo ed il percorso forma6vo. Indagine conosci6va sulle cause delle malaJe allergico - respiratorie e sulle misure di prevenzione ad esse legate mediante ques6onario su un campione pilota (classi terze) di famiglie ed alunni. Corsi di informazione/formazione per il personale docente e gli operatori scolas6ci. Incontri di informazione e di discussione con le famiglie e gli alunni sui temi correla6 alle malaJe allergico -respiratorie e sulle misure di prevenzione ad esse legate. Creazione di un portale WEB dedicato allo scopo di consen6re un con6nuo scambio di da6 ed informazioni, oltre che una costante raccolta di risulta6 parziali e deni6vi. Convegno Regionale al termine del progeMo per la presentazione dei risulta6 oMenu6 ed elaborazione di un documento conclusivo contenente una serie di raccomandazioni per il personale docente e gli operatori scolas6ci da rendere disponibile sia per le scuole della rete, sia per gli altri Is6tu6 della Regione.
Organizzazione
98
Finalit Obie3vi
Promuovere il consumo di fruMa e verdura come sana abitudine alimentare Modicare le caJve abitudini alimentari dei ciMadini di domani. Incen6vare il consumo di fruMa e verdura tra i bambini compresi tra i sei e gli undici anni di et. Realizzare un pi streMo rapporto tra il produMore-fornitore e il consumatore, indirizzando i criteri di scelta e le singole azioni anch si aermi una conoscenza e una consapevolezza nuova tra chi produce e chi consuma; Orire ai bambini pi occasioni ripetute nel tempo per conoscere e vericare concretamente prodoJ naturali diversi in variet e 6pologia, quali opzioni di scelta alterna6va, per potersi orientare fra le con6nue pressioni della pubblicit e sviluppare una capacit di scelta consapevole. il Programma FruMa nelle scuole prevede la distribuzione gratuita ed assis6ta di prodoJ fruJcoli ed or6coli. L'azione coinvolger ogni singolo alunno che potr usufruire a scuola, durante la ricreazione, di fruMa rigorosamente italiana. A ogni bambino verr distribuita una confezione di fruMa a produzione biologica e integrata, accompagnata da materiali che educheranno alla sana alimentazione. ObieJvo del progeMo quello si sensibilizzare gli alunni, e per loro tramite le famiglie, ad una migliore pra6ca alimentare, inserendo nella dieta quo6diana un maggior quan6ta6vo di fruMa e verdura .
Organizzazione
99
Area 2
SCUOLA
IN
OSPEDALE
Scuola
in
ospedale
AJvit
di
insegnamento/ apprendimento
presso
il
presidio
ospedaliero
De
Luca
e
Rossano
di
Vico
Equense
Per
tu,
i
bambini
ricovera@
nel
reparto
di
pediatria
Le nalit generali della Scuola in Ospedale sono naturalmente quelle comuni della scuola dell'infanzia e della scuola primaria, ma sua funzione specica quella di "normalizzare nella misura massima possibile l'esperienza del ricovero e della malaJa. L'oerta forma6va, quindi, privilegia le modalit espressive e comunica6ve orendo a ciascun bambino gli s6moli intelleJvi sensoriali e sociali di cui l'ospedalizzazione lo priva e s6mola linteresse e la mo6vazione di ciascuno in un contesto dialogico e di relazioni posi6ve.
100
Area 2
Scuola
in
ospedale
Finalit
Obie3vi
Esprimere
il
dovere
sociale
di
garan6re
agli
alunni
degen6
il
diriMo
allo
studio
e
la
con6nuit
del
processo
educa6vo
Contribuire
al
processo
di
guarigione
favorendo
situazioni
di
normalit
Mantenere
la
con6nuit
tra
la
realt
ospedaliera
e
lambiente
esterno
Mantenere
il
rapporto
con
la
scuola
di
appartenenza
garantendone
la
con6nuit
didaJca
Mantenere
vivo
linteresse
per
laJvit
di
6po
cogni6vo
Contribuire
al
contenimento
dellansia
che
producono
lospedale
e
le
terapie
Tutelare
liden6t,
recuperare
lautonomia,
raggiungere
linterazione
e
favorire
la
socializzazione
LaJvit
educa6va
in
ospedale
caraMerizzata
da
alcuni
aspeJ
peculiari
che
ne
condizionano
la
realizzazione:
situazioni
eterogenee
e
imprevedibili
della
vita
ospedaliera
(malaJa
e
dolore;
ritmi
e
scansioni
delle
cure,
intervento
di
gure
professionali...)
modalit
di
lavoro
sostanzialmente
diverse
rispeMo
alla
s c u o l a
t r a d i z i o n a l e
( l a v o r o
p r e v a l e n t e m e n t e
individualizzato
o
a
piccoli
gruppi,
convivenza
di
bambini
di
et
diversa,
presenza
di
genitori
ed
operatori
durante
le
lezioni)
la
par6colare
situazione
dellalunno
ricoverato:
psicologica:
distacco
dalla
vita
familiare
e
scolas6ca,
paura
ed
apprensione
per
la
propria
salute
e
per
il
futuro,
regressioni,
adaMamento
alla
vita
ospedaliera
sica:
invalidit
temporanea,
eeJ
delle
cure
E
per
questo
mo6vo
che
il
docente
deve
possedere:
la
capacit
di
ges6re
le
complesse
dinamiche
relazionali
con
la
direzione
sanitaria,
il
personale
medico
e
paramedico,
gli
alunni
in
condizione
di
malaJa
ed
i
loro
familiari,
la
scuola
di
provenienza,
gli
en6
collega6
la
capacit
di
adaMamento
al
modicarsi
improvviso
delle
situazioni
e
al
conseguente
adeguamento
della
didaJca,
dei
metodi
e
dei
contenu6
lautonomia
nella
ges6one
e
organizzazione
del
lavoro
Organizzazione
101
Area 2
102
Premessa
e
mo>vazione
Questo
progeMo
interdisciplinare
di
Is6tuto
nasce
dallesigenza
di
focalizzare
laMenzione
di
tuJ
gli
alunni
sullimportanza
della
tutela
e
della
valorizzazione
del
patrimonio
socio-storico,
ambientale
e
culturale
del
proprio
paese.
Partendo
dalla
convinzione
che
la
scuola
luogo
privilegiato
di
formazione
sociale
e
punto
di
riferimento
culturale
per
il
territorio,
sopraMuMo
quando
si
pone
come
promotrice
di
inizia6ve
volte
alla
riqualicazione
e
alla
rivalutazione
dei
luoghi
storici
e
della
cultura
del
posto
per
potenziare
e/o
consolidare
nei
giovani
ciMadini
il
senso
di
appartenenza
e
di
iden6t,
abbiamo
posto
al
centro
della
progeMazione
uno
scrigno
(furziere
doro)
e
ne
abbiamo
chiarito
il
mo6vo
con
le
parole
di
una
poetessa
locale:
-Vico
Equense
nu
furziere
doro,
c o
renghiuto
a
magia
do
tempo,
[]
(Rosa
Cuomo).
Questo
per
dire
che
dalla
realt
sica,
antropologica
e
sociale
del
proprio
paese
si
possono
aJngere
innumerevoli
fon6
di
approfondimento
tema6co
per
gli
argomen6
presi
in
esame
ed
possibile
indagarle
da
vicino
mediante
un
approccio
di
studio
decentrato
a
dirla
con
Frabboni-
che
avvicina
lalunno
al
suo
territorio
con
lo
scopo
di
esplorarlo
per
scoprirlo
e
conoscerlo
meglio,
cos
come
si
fa
nella
ricerca
di
un
tesoro
ben
sapendo
che
quando
lo
si
trova
si
diventa
ricchi
per
il
suo
valore
ines6mabile
sia
esso
oro
o
sapere.
(La
metafora
ovvia:
come
loro
arricchisce
le
nanze
cos
i
saperi
arricchiscono
lintelligenza).
La
nuova
natura
di
questo
progeMo
interdisciplinare
richiede
un
diverso
approccio
opera6vo
da
parte
della
scuola
che
ora
non
pu
pi
avviare
solo
momen6
di
studio
e
di
ricerca
didaJca
ma
deve
prevedere,
in
orario
scolas6co
ed
extrascolas6co,
anche
altre
aJvit
opera6ve
ed
esplora6ve
come
esperienze
laboratoriali,
uscite
sul
territorio,
incontri
con
esper6
o
con
studiosi
del
posto,
visite
guidate,
ad
esempio
nel
centro
storico
o
presso
i
monumen6
del
paese.
Cos
facendo
questo
lavoro,
oltre
a
favorire
lintegrazione
tra
la
scuola
e
il
territorio
contribuir
anche
ad
unicare
gli
ambi6
dellazione
interdisciplinare
tra
le
diverse
classi
che
si
troveranno
tuMe
impegnate
a
studiare
pagine
diverse
dello
stesso
libro
di
formazione
ossia
quello
del
proprio
territorio
di
appartenenza,
vale
a
dire
che,
pur
se
da
sfacceMature
diverse,
tuJ
gli
alunni
saranno
impegna6
nella
stessa
indagine
e
quindi
potranno
scambiarsi,
a
ne
esperienza,
i
risulta6
oMenu6
mediante
successivi
momen6
di
confronto
e
di
scambio
di
informazioni.
Certo
che
tuJ
i
loro
lavori
didaJci
di
ricerca-azione,
di
rielaborazione
e
di
riessione
personale
potranno
essere
successivamente
raccol6
e
unica6
in
un
volume
di
natura
colleJva
(video
e- book),
inedito
e
sempre
aperto
a
nuovi
sviluppi
cosicch
esso
potr
di
anno
in
anno
aumentare
di
pagine
e
di
originalit
e
potr
essere
pubblicato
sui
si6
web
della
scuola:
sar
il
prodoMo
della
Magia
del
tempo
e
ricorder
a
tuJ
che
la
scuola
non
solo
fonte
di
istruzione
ma
anche
fonte
crea6va
di
vita
sociale,
culturale
e
aeJva.
1.Educare alla ci=adinanza a,va e responsabile a=raverso la conoscenza e la trasmissione delle nostre tradizioni, la memoria e la condivisione delle radici storiche del nostro territorio. 2.Conoscere, valorizzare e tutelare il patrimonio naturale, ar@s@co -storico culturale del proprio territorio.
FINALITA
103
Percorsi
curriculari
Oh
No'
:
cuntame
nu
cunto
Scuola
dellInfanzia
SS.
Trinit
Scuola
dellInfanzia
Sconduci
Pegno
I
nonni
raccontano
I
nonni
e
il
Natale
di
u
n
tempo
I
nonni
giocano
con
noi
Le
storie
come
dimensione
immagina6va
Suoni
e
colori
delle
emozioni
Luso
metaforico
dei
materiali
per
esprimere
emozioni
a
conoscenza
di
forme
ar6s6che
che
esprimono
emozioni
Mi
presento
Io
e
gli
altri
Io
e
il
mondo
Io
e
il
tempo
Lautunno
fra
realt
e
fantasia
Ti
racconto
una
storia
I
folleJ
e
le
fate
del
bosco
Sapori
magici!
Al
fuoco!
Al
fuoco!
Diversamente
uguali
Gnam
Gnam
A
spasso
per
il
centro
storico
AJvit
funzionali:
Scuola
dellInfanzia
n.
150
h
(5h
x
30
docen6)
n.
20h
x
3
Referen6
delle
macro
aree
Salute
e
legalit-
Storia
locale-
aJvit
spor6va
A
spasso
sul
territorio
lungo
il
sen6ero
del
tempo
Scuola
Primaria
Classi
terze
Terra Mia 2
Mangiare bene per crescere meglio: i sapori di casa nostra nella storia locale Colori e sapori in rima col Pascoli
104
Il dialeMo scrigno di cultura ed usi irripe6bili La salute in tavola Faito tra passato e presente Un mondo migliore
Scuola dellInfanzia
Plesso Sconduci
105
Scuola
Primaria
Un
mondo
di
regole
regola
il
mondo
Classi prime
Vivere il Territorio
Classi seconde
Classi terze
Classi quarte
Classi
quinte
Terra
Mia
2
106
Area 2
Fase del racconto e dellascolto delle storie dei nonni (accoglienza) ObieZvo forma6vo: Realizzare unaccoglienza serena e costru,va u@lizzando la gura rassicurante dei nonni.
Fase del confronto e della condivisione ObieZvo forma6vo: Me=ere a confronto a=eggiamen@ e consuetudini familiari di oggi rispe=o a quelle di un tempo, individuando similitudini e dierenze
Fase della sperimentazione di vecchi giochi insieme ai propri nonni ObieZvo forma6vo: Conoscere e sperimentare giochi e passatempi del passato
107
Area 2
ObieZvo forma6vo: Accogliere i bambini in un clima di serenit aiutandoli ad instaurare relazioni comunica@ve con adul@ e coetanei
ObieZvo
forma6vo:
Esprimere
in
modo
crea@vo
e
personale
le
proprie
emozioni
mediante
lu@lizzo
di
materiali
vari,
a,vit
di
manipolazione
e
di
modellaggio
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
ObieZvo forma6vo: Riconoscere e descrivere gli elemen@ che in unimmagine esprimono emozioni
108
Area 2
Classi prime
ObieZvi Forma6vi: Saper comunicare e descrivere se stessi cogliendo nella propria esperienza semplici relazioni spaziali e temporali. Costruire liden@t personale e sociale, a=raverso il racconto e il confronto delle esperienze (Ed. alla salute).
ObieZvi Forma6vi: Rie=ere sugli aspe, relazionali e a,vare a=eggiamen@ posi@vi con gli amici e i familiari. Maturare a=eggiamen@ di ascolto e di relazione posi@va nei confron@ degli altri. Sviluppare le capacit del saper fare. (Ci=adinanza e Cos@tuzione)
ObieZvi Forma6vi: Conoscere gli ambien@ di vita quo@diana e le abitudini. Interagire con lambiente naturale e sociale sviluppando a=eggiamen@ di rispe=o e tutela. Assumere a=eggiamen@ di disponibilit e di collaborazione, rispe=o delle regole e dellambiente. A,vare comportamen@ di rispe=o e conservazione dellambiente individuando le cause dei possibili danni derivan@ dallincuria delluomo. (Ed ambientale)
Io e il mondo
109
ObieZvi Forma6vi: Conoscere le tradizioni e le usanze del proprio ambiente di vita. Osservare e rie=ere sulla realt circostante e sugli even@ Rie=ere sulle osservazioni fa=e e riferirle al proprio vissuto (Storia locale)
Io e il tempo
Area 2
Vivere
il
Territorio
Lautunno
tra
realt
e
fantasia
Classi seconde
ObieZvo forma6vo Esplorare e osservare lambiente naturale del proprio territorio per conoscerlo, amarlo e tutelarlo ( Ed. ambientale)
110
ObieZvo forma6vo A,vare comportamen@ di rispe=o e conservazione dellambiente per il proprio e altrui benessere (Ed. alla ci=adinanza)
Sviluppare il senso di appartenenza e il gusto della scoperta legata alla storia dellarte del proprio paese. Riscoprire i sapori an@chi della tradizione locale (Storia locale)
ObieZvo forma6vo A,vare comportamen@ e abitudini corre=e per una sana alimentazione (Ed. alla salute e allalimentazione)
Sapori magici!
Area 2
Classi terze
ObieZvo forma6vo Conoscere i pericoli che minacciano la montagna e ado=are comportamen@ corre, per la sua salvaguardia. (ed. ambientale)
Diversamente uguali
ObieZvo forma6vo Sviluppare la consapevolezza dellimportanza di una corre=a alimentazione. (ed. salute e alimentazione)
Gnam gnam
111
Area 2
Classi quarte
ObieZvi Forma6vo Educare gli alunni ad unalimentazione sana ed equilibrata (ed.alla salute)
La salute in tavola
ObieZvi Forma6vo Assumere comportamen@ responsabili allinsegna della legalit (Ci=adinanza e Cos@tuzione)
Un mondo migliore
112
Area 2
Classi
quinte
Terra
mia
2
Mangiare
bene
per
crescere
meglio:
i
sapori
di
casa
nostra
nella
storia
locale
ObieZvi
forma6vi
Conoscere
limportanza
di
una
sana
alimentazione.
Confrontare
i
regimi
alimentari
del
passato
con
quelli
dei
nostri
giorni
Conoscere
le
problema@che
legate
allalimentazione
(intolleranze,
anoressia,
bulimia,
ecc.)
Promuovere
sane
abitudini
alimentari
(ed.alla
salute)
113
Area 2
Percorsi
extracurriculari
I
nostri
progeJ
rappresentano
una
proposta
per
la
riqualicazione
dellintera
oerta
forma6va
curricolare.
Sono
previste,
accanto
a
percorsi
nalizza6
ad
orire
condizioni
per
una
integrazione
culturale
e
sociale
(star
bene
con
se
stessi,
con
gli
altri,
con
lambiente)
inizia6ve
speciche
nel
quadro
di
unoerta
forma6va
rispondente
alle
esigenze
del
territorio.
La
progeMualit
nella
nostra
scuola
,
nel
suo
complesso,
risponde
ai
seguen6
criteri
:
variet
delle
aJvit
in
modo
da
rispondere
ai
pi
diversi
bisogni
forma6vi
dellutenza
(allievi);
estensione
delle
aJvit
ad
allievi
provenien6
dal
maggior
numero
di
classi;
formazione
di
gruppi
di
apprendimento
mis6
che
superino
lo
stereo6po
docente
alunno
della
singola
classe;
rapporto
costo
benecio.
Ciascun
gruppo
di
apprendimento
non
potr
essere
inferiore
a
quindici
unit
(si
prescinde
da
tale
rapporto
solo
in
presenza
di
allievi
diversamente
abili
o
in
presenza
di
aJvit
molto
par6colari
e
con
speciche
peculiarit).
Qualora
il
gruppo
dovesse
ridursi
ad
unit
inferiori
a
15
il
responsabile
del
progeMo
tenuto
a
darne
immediata
comunicazione
mo6vata
al
Dirigente
Scolas6co
che
valuter
se
proseguire
o
meno
nella
realizzazione
del
progeMo
114
Area 2
Sogge3
coinvol>
-
Alunni
Scuola
Primaria
(gruppi
mis6
in
orizzontale
o
in
ver6cale,
numero
minimo
di
15-18
alunni)
-
Alunni
Scuola
dellInfanzia
(gruppi
mis6
in
orizzontale)
-
Operatori
interni
(personale
docente
e
A.T.A.)
-
Operatori
esterni
(esper6)
Alunni
Docen6
Osservazioni, annotazioni e relazione sulle aJvit svolte sul versante alunni e sulla interrelazione con gli esper6 esterni Osservazioni, annotazioni e relazione sulle aJvit svolte sul versante alunni e sulla interrelazione con i docen6 Incontri Confron6
Famiglie
Ques6onari
115
Esper6 esterni
ProgeJ
Area 2
I laboratori extracurricolari, progeMa6 in risposta ai bisogni forma6vi degli alunni del Circolo, concorrono ad approfondire le tema6che dei percorsi interdisciplinari del ProgeMo di Is6tuto.
Laboratori extracurriculari
Scuola Primaria
116
Percorso di Gioco - danza Alunni classi seconde e terze 30h Percorso laboratoriale di ceramica Alunni classi quarte 30h Percorso di giornalismo Inchiostro vivo Alunni classi quarte 30h Percorso Laboratorio teatrale Alunni classi quinte 40h (2x20) Percorso musicale: Coro stabile della scuola Alunni classi seconde, terze, quarte e quinte 50h
Area 2
Servizio di post-accoglienza per gli alunni delle classi prime della Scuola Primaria nella giornata del sabato a se,mane alterne dalle ore 12,20 alle ore 13.20
Finalit
Sviluppare
la
sensibilit
udi6va
aMraverso
lesplorazione,
la
scoperta
e
luso
di
materiali
sonori.
Sviluppare
il
senso
ritmico
tramite
il
movimento
e
la
danza.
Usare
la
voce
come
mezzo
di
espressione.
S6molare
le
esigenze
e
le
aJtudini
naturali
del
bambino.
Migliorare
le
capacit
coordina6ve
e
lespressivit
psicomotoria.
Acquisire
i
valori
universali
che
sono
alla
base
dei
rappor6
umani.
Esprimere
proprie
emozioni
con
la
voce
U6lizzare
il
corpo
e
il
movimento
per
esprimersi;
Ascoltare
brani
musicali
ed
interpretarli;
Cantare
in
gruppo;
Discriminare
il
movimento-musica
di
rilassamento-silenzio;
Condividere
le
emozioni
con
i
compagni;
Costruire
strumen6
musicali
con
materiale
povero.
Il
progeMo
si
divide
in
3
percorsi
1
Diamo
voce
alle
emozioni.
Dare
voce
e
nome
alle
proprie
emozioni
importante
sia
per
superare
le
dicolt
che
per
condividere
le
gioie.
E
perci
indispensabile
aiutare
il
bambino
ad
osservare,
imparare,
conoscere
sia
il
proprio
stato
danimo
che
la
capacit
che
ha
di
esprimersi
con
i
vari
linguaggi
del
corpo.
Da
qui
la
volont
di
intraprendere
un
percorso
che
porta
dallosservazione
di
s
stessi
per
arrivare
a
saper
riconoscere,
controllare
e
mostrare
le
emozioni
raccontandole,
disegnandole
o
esprimendole
nel
gioco.
2
Giocando
con
il
suono
e
il
silenzio.
La
dierenza
e
la
produzione
del
suono
e
del
silenzio
aMraverso
il
corpo,
la
voce,
i
brani
musicali
e
gli
strumen6
sviluppano
nel
bambino
la
consapevolezza
dellesistenza
del
suono
e
del
silenzio
tanto
nella
musica
quanto
nei
fenomeni
naturali
della
vita
quo6diana
con
aMenzione
e
sensibilit
perceJva
verso
la
realt
sonora
globale
3
Ritmando
il
corpo.
Questo
percorso
si
realizzer
aMraverso
la
danza.
La
danza,
come
la
musica,
agisce
sugli
sta6
danimo
e
sulle
emozioni;
il
linguaggio
che
permeMe
ai
bambini
di
vivere
nuove
esperienze;
un
mezzo
per
comunicare
ed
esprimersi
aMraverso
il
corpo,
ma
anche
diver6mento,
gioco
s6molo
per
sviluppare
le
potenzialit
espressive
e
crea6ve.
Il
bambino,
infaJ,
deve
essere
lasciato
libero
di
muoversi
nello
spazio
circostante,
sospinto
da
diversi
ritmi
musicali
(valzer,
tango,
117
tarantelle,
hip
hop,
musica
leggera.)
guidato
allascolto
delle
variazioni
ritmiche.
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
Obie3vi
Organizzazione
Area 2
Servizio di post-accoglienza per gli alunni delle classi seconde della Scuola Primaria nella giornata del sabato a se,mane alterne dalle ore 12,20 alle ore 13.20
Finalit
Portare
a
conoscenza
degli
alunni
lesistenza
di
linguaggi
e
di
mezzi
espressivi
diversi
da
quelli
tradizionalmente
privilegia6
nella
scuola
(lingua
parlata
e
lingua
scriMa),
con
par6colare
riferimento
al
linguaggio
gestuale.
Favorire
il
decondizionamento
del
bambino
aMraverso
la
presa
di
coscienza
del
corpo,
nella
sua
complessit
delle
singole
par6,
e
delle
enormi
possibilit
espressive.
Abituare
il
bambino
a
concepire
il
proprio
corpo
non
solo
come
strumento
da
usare
in
modo
funzionalis6co,
bens
come
mezzo
espressivo
e
comunica6vo
dalle
enormi
possibilit.
La
riscoperta
e
la
messa
in
moto
di
tuMe
le
potenzialit
motorie,
mimiche,
sonore,
manipola6ve
permeMer
allalunno
di
riappropriarsi
di
molteplici
linguaggi,
favorendo
una
maturazione
generale
della
personalit
e
migliorandone
la
comunicazione
in
senso
lato.
-Capacit
di
ricezione:
Concentrazione
AMenzione
Osservazione
-
Comprensione
-Controllo
dei
movimen6
per
un
armonico
sviluppo
psicosico
a)
Padronanza
e
sicurezza
nei
movimen6
semplici
b)
Capacit
di
eseguire
movimen6
coordina6
pi
complessi.
c)
Capacit
di
coordinare
i
propri
movimen6
con
quelli
di
altri
d)
Ritmo
-Controllo
della
voce:
Capacit
tecniche
di
base
-
Capacit
di
modulazione
pi
complesse
-
LeMura
tecnica
-
Musicalit
-Capacit
espressiva:
Espressivit
aMraverso
il
corpo
-
Espressivit
aMraverso
la
voce
-
Capacit
di
improvvisare
-
Crea6vit.
-Maturazione
personale:
Sicurezza
di
s
Autonomia
Collaborazione
-
Capacit
organizza6va.
LaJvit
si
svolger
in
due
fasi.
Una
prima,
di
alfabe6zzazione
dove
i
bambini
acquisteranno
un
buon
controllo
dei
propri
movimen6,
liberi
da
stereo6pi.
Una
seconda
fase
di
avvio
allespressivit,
dove
gli
alunni
inizieranno
ad
usare
espressivamente
il
controllo
precedentemente
acquisito.
Contemporaneamente
a
questa
seconda
fase
si
inizieranno
a
valutare
diverse
idee
per
gli
speMacoli
da
realizzare
(Natale,
ne
anno
scolas6co).
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
Obie3vi
Organizzazione
118
Area 2
Finalit
Far scoprire e vivere consapevolmente la propria corporeit, entrando in relazione con l'ambiente e con gli altri, aMraverso esperienze ludico-culturali, signica6ve ed appagan6 nalizzate ad un pi ampio coinvolgimento inaJvit di dramma6zzazione aMraverso la danza. Valutare le capacit siche e motorie Raorzare gli schemi motori di base Sviluppare e consolidare le capacit coordina6ve Migliorare e automa6zzare i fondamentali in situazioni sta6che e dinamiche Prendere coscienza del proprio corpo in equilibrio e movimento Potenziare la resistenza aerobica Realizzare movimen6 complessi in funzione dello spazio e del tempo Coordinare azioni ecaci in situazioni complesse Conoscere le regole e i fondamentali della danza Percepire e classicare le emozioni scaturite dall'ascolto globalizzato della musica Tradurre il uire interno in movimento Dramma6zzare aMraverso la danza Il percorso forma6vo u6lizzer prevalentemente aJvit ludiche intese come espressione del fare e dell'ascoltare ritmi musicali integra6 con l'espressione corporea. Il movimento associato alla s6molazione sonora migliorer lo sviluppo psicosico senza trascurare l'uso spontaneo del gesto come mezzo per relazionarsi con gli altri, nonch come accrescimento delle capacit di comunicazione. Lalunno avr la possibilit di vivere il movimento e l'ascolto in un ar6colazione spazio - temporale sempre pi varia che gli permeMer di fare esperienze, di elaborarle, di comunicarle con mezzi e schemi nuovi.
Obie3vi
Organizzazione
119
Area 2
Finalit
Favorire
processi
di
integrazione,
di
socializzazione
e
di
relazioni
interpersonali.
Sviluppare
potenzialit
crea6ve,
favorendo
la
comunicazione
e
lopera6vit
nel
gruppo
di
lavoro.
Sviluppare
capacit
di
pensiero.
Anare
la
sensibilit
este6ca
ed
ar6s6ca.
S6molare
la
forza
crea6va
e
preposi6va
del
bambino.
sS6molare
la
collaborazione,
il
rispeMo
reciproco.
Raorzare
la
ducia
nelle
proprie
capacit.
Promuovere
la
socializzazione
e
lo
sviluppo
di
comportamen6
collabora6vi.
Saper
chiedere
ed
acceMare
laiuto
altrui.
RispeMare
e
valorizzare
le
diversit.
Recuperare
la
manualit
quale
momento
di
conoscenza
ed
apprendimento.
Sviluppare
la
coordinazione
oculo-manuale.
Anare
la
motricit
ne.
Dipingere
la
ceramica.
Leggere
e
commentare
immagini.
Potenziare
la
crea6vit
personale.
U6lizzare
e
conoscere
materiali
diversi
dagli
usuali.
Sviluppare
lanalisi
visiva
e
la
capacit
di
aMenzione.
Saper
u6lizzare
le
capacita
sensoriali.
Porre
e
porsi
domande.
Il
progeMo,
aMraverso
le
fase
manipola6va,
si
propone
di
sviluppare
non
solo
le
abilit
motorie
ma
anche
di
anare
il
processo
di
socializzazione
e
il
rispeMo
delle
regole.
Dare
spazio
alla
manualit,
come
forma
di
espressione
crea6va,
valorizza
le
capacit
del
singolo
e
favorisce
lo
sviluppo
ed
il
recupero
dellautos6ma
anche
in
situazioni
di
disaezione
scolas6ca.
La
manipolazione
di
materiale,
i
colori,
gli
assemblaggi
sono
importan6
strumen6
per
lo
sviluppo
della
crea6vit.
Gli
alunni
avranno
cos
modo
di
confrontarsi,
di
diver6rsi
in
un
clima
giocoso
e
sereno.
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
Obie3vi
Organizzazione
120
Area 2
Finalit
Mo6vare alla collaborazione alunni e docen6 della Scuola Primaria. Orire ai ragazzi uno spazio per far sen6re la loro "voce. Imparare a cooperare gestendo le conoscenze del gruppo e approfondendole per realizzare un progeMo comune. Promuovere labitudine del piacere della leMura, dellinformarsi e del documentarsi sulla realt storica in divenire. Valorizzare lesperienza del bambino. Condurre gli alunni ad una riessione cri6ca a par6re dallesperienza. Conoscere il giornale e le tecniche u6lizzate per realizzarlo. Saper esprimere se stessi. Descrivere il mondo che ci circonda, u6lizzando tecniche linguis6che adeguate. Si far ricorso preferibilmente ad una didaJca laboratoriale, tenendo conto sia dellinterazione esistente tra le discipline, sia dello streMo rapporto tra fare, agire, conoscere. Il laboratorio, inoltre, non viene inteso solo come luogo sico, ma anche come luogo mentale, conceMuale e procedurale, dove si adoMa il metodo del compito reale, per una scuola che non si limita alla trasmissione dei saperi ma diventa un luogo dove operare. Le aJvit saranno svolte singolarmente o per piccoli gruppi di alunni per favorire da un lato la personalizzazione del lavoro scolas6co, permeMendo a ciascuno di operare secondo i propri ritmi e le proprie capacit, dallaltro la capacit di collaborare per un obieJvo comune.
Obie3vi
Organizzazione
121
Area 2
Finalit
Sviluppare la capacit di interazione sociale in diversi contes6 ed ambi6 Favorire il pieno sviluppo delle potenzialit, spesso sommerse, di cui tuJ gli alunni sono portatori Acquisire e/o potenziare capacit espressive e ideo-crea6ve Acquisire e/o potenziare capacit di socializzazione e cooperazione Saper entrare in relazione e sapersi confrontare con altri Autopercepirsi come parte di un gruppo Facilitare la comunicazione mediante canali diversi (verbale e non verbale) Esprimere laMo crea6vo aMraverso i propri sen6men6, emozioni, sta6 danimo Scoprire e conoscere il proprio corpo in relazione a se stessi e agli altri Il laboratorio organizzato in: una parte propedeu6ca nalizzata alla scoperta delle possibilit espressive e comunica6ve del corpo, dello sguardo e della voce e alla loro coscien6zzazione in modo che diven6no patrimonio del singolo una parte di creazione aMraverso l'improvvisazione in cui, partendo da un tema dato, avviene la creazione colleJva di una serie di scene che in seguito si montano in una linea di sviluppo organica e dotata di senso. In questa fase la ripe6zione della singola "scena" con "aMori" diversi permeMe un percorso di ulteriore scoperta e approfondimento nonch di s6molo dell'invenzione; la fase in cui maggiormente si esprime la crea6vit dei ragazzi e si compie il percorso per cui la creazione diventa espressione e inne comunicazione una parte di formalizzazione o prove in cui quanto creato viene ripetuto "pulito" e reso ecace alla comunicazione teatrale
Obie3vi
Organizzazione
122
Area 2
Finalit
Lintento del progeMo di Formazione Corale di invitare i bambini della scuola elementare ad accogliere ed usare correMamente il linguaggio sonoro musicale aMraverso lo sviluppo delle capacit vocali, congiuntamente a quelle ritmico-motorie, al ne di raorzare e migliorare il Coro Stabile del Circolo Educazione integrale della persona e relazione educa6va in riferimento a comportamen6 sia personali che sociali migliorare la socializzazione accrescendo l'armonico inserimento in un gruppo e abituando l'alunno ad acceMare le regole di un progeMo con l'assunzione di responsabilit e l'aumento dell'autonomia; migliorare l'aMenzione, la concentrazione e la memoria; migliorare la dizione, l'espressivit e le capacit linguis6che in generale; sviluppare autocontrollo e senso di responsabilit;viluppare la memoria della successione d'ordine di suoni, azioni, parole, immagini; esplorare le varie possibilit sonore della voce; sviluppare abilit musicali (cantare, ritmare e muoversi a tempo). Il punto di partenza il ritmo libero di cui tan6 esempi troviamo nella realt quo6diana e la cui caraMeris6ca non lordine ma la logica che gius6chi di volta in volta la sequenza di tensione e riposo. Via via analizzeremo ritmi che hanno nellordine la logica no ad arrivare a ritmi costrui6 in modo ordinato.Scopriremo lorganizzazione delle altezze sonore imparando a riconoscere prima semplici sequenze melodiche che potremo individuare,facendo ricorso alla metodologia divulgata dal M.Carboni, anche i numeri u6lizzando le cifre da 1 a 8 abbinata alle diverse tonalit adoperate.Daremo via alla performance musicali cercando di is6n6vamente e con piacere alle aJvit musicali, in forma ludica. Gli aspeJ tecnici e teorici saranno spiega6 giocosamente.
Obie3vi
Organizzazione
123
Area 2
Finalit
Diventare consapevole del proprio saper fare, aMraverso esperienze concrete con il corpo ed i sensi, conversazioni, raccon6, canzoni, lastrocche, musiche, strumen6 musicali, oggeJ sonori, traves6men6 e buraJni.
Obie3vi
Ascoltare comprendere ed esprimere aMraverso parole e ges6, storie e rappresentazioni. Acquistare maggiore autonomia, indipendenza e autos6ma. Sperimentare varie tecniche espressive e manipola6ve per realizzare elemen6 delle storie narrate. U6lizzare corpo e voce per riprodurre ed imitare suoni e movimen6. Sviluppare una buona socializzazione aMraverso il gioco coopera6vo. l laboratorio organizzato in: -una parte propedeu6ca nalizzata alla scoperta delle possibilit espressive e comunica6ve del corpo, dello sguardo e della voce e alla loro presa di coscienza in modo che diven6no patrimonio del singolo; -una parte di creazione aMraverso l'improvvisazione in cui, partendo da un tema dato, avviene la creazione colleJva di una serie di scene che in seguito si montano in una linea di sviluppo organica e dotata di senso. In questa fase la ripe6zione della singola "scena" con "aMori" diversi permeMe ulteriore scoperta, approfondimento e invenzione; la fase in cui maggiormente si esprime la crea6vit dei bambini e si compie il percorso per cui la creazione diventa espressione e inne comunicazione; -una parte di realizzazione di scenograe e buraJni con lu6lizzo di diverse tecniche e materiali struMura6 e di recupero.
Organizzazione
124
Area 2
Per tu, gli alunni dellul@mo anno della scuola dellinfanzia A,vit aggiun@ve: n. 20 h x 3 docen@
Amico
PC
Corso
A
(computer)
Per
un
gruppo
di
alunni
dellul@mo
anno
della
scuola
dellinfanzia
Corso B (Informa6ca)
Cer6cazione EIPASS Junior Per un gruppo di alunni delle classi quarte e quinte A,vit aggiun@ve: n. 40h
125
Area 2
I like you
Il progeMo si propone il potenziamento della lingua inglese per orire agli alunni la possibilit della cer6cazione Cambridge livello Startes o movers. La mo6vazione ad organizzare un corso con docente madrelingua nasce dalla convinzione che ,oltre linsegnamento curriculare dellinglese (tre ore seJmanali), necessario esplorare ulteriori soluzioni alterna6ve ed aggiun6ve che consentano una maggiore quan6t di esposizione alla lingua straniera parlata ed un apprendimento qualita6vamente elevato aMraverso una full-immersion in un ambiente interaJvo come quello di una piccola comunit inglese:THE MATHERS SCHOOL. Linglese diventa cos veicolare per laJvazione del pensiero e per lo sviluppo della competenza linguis6ca e comunica6va. Il progeMo si propone: -di sviluppare negli alunni degli schemi motori maggiormente funzionali e tenden6 allaermazione ed al miglioramento della lateralit, allo sviluppo delle capacit perceJvo -cine6che, al miglioramento della coordinazione generale e in par6colare quella oculo - manuale, allorganizzazione dello spazio e del tempo, e alla destrezza. -di sviluppare e di migliorare la capacit di lavorare in gruppo e in collaborazione. Il percorso educa6vo di recupero e potenziamento risponde al bisogno di prevenire qualsiasi forma di disagio rispondendo ai bisogni specici degli alunni in dicolt di apprendimento , per garan6re loro pari opportunit forma6ve, nel rispeMo di tempi e s6li cogni6vi propri . Da unaMenta osservazione eeMuata dalle insegnan6 di classe sulla base di protocolli di osservazione e screening, elabora6 lo scorso anno scolas6co, nellambito del corso di Formazione, gli alunni des6natari del presente progeMo sono: - alunni con dicolt di apprendimento in leMura, scriMura, dicolt di linguaggio; - alunni in situazioni di disagio ( disagio di adaMamento, relazionale, aeJvo-emozionale, scarsa autos6ma .)
126
Per gruppi di alunni delle classi seconde, terze, quarte e quinte A,vit aggiun@ve: n. 180 h
Area 2
Finalit
-Acquisire abilit linguis6che aMraverso strategie ludiche in situazioni comunica6ve reali -Promuovere un aMeggiamento posi6vo verso lapprendimento di una LS -Favorire le capacit di ascolto -Sviluppare le abilit di memorizzazione e concentrazione -Favorire lo spirito di collaborazione
Obie3vi
Riconoscere e riprodurre i suoni della LS Ascoltare e comprendere sequenze nella LS Esprimere contenu6 ed esperienze aMraverso la rappresentazione graco-piMorica Riconoscere, interpretare e mimare espressioni, sta6 danimo e azioni quo6diane Comprendere e memorizzare vocaboli e semplici frasi nella LS
Organizzazione
127
Nella scuola dellInfanzia lapproccio metodologico si fonder sulla valorizzazione del gioco come risorsa per favorire la mo6vazione dei bambini e far riferimento allo story-telling con il supporto progressivo di tuJ i codici espressivi usa6 dal bambino . Nel contesto ludico le aJvit linguis6che perderanno il loro caraMere di semplice esecu6vit: il gioco caMurer linteresse dei bambini, s6moler la partecipazione aJva e crea6va, favorendo lacquisizione di competenze secondo i ritmi di ciascuno. Inoltre, ci si potr avvalere di puppets che faranno da tramite tra linsegnante e il gruppo dei bambini per s6molare e tenere vivo il loro interesse e la partecipazione aJva, favorendo quindi lapprendimento.
Area 2
Finalit
Fruire di uno strumento che s6moli i piccoli alunni a progredire nella costruzione del sapere, contribuendo a renderli pi protagonis6 dei loro processi di apprendimento Imparare a elaborare risposte pi personali ai diversi messaggi di 6po tecnologico. RieMere sulluso di molteplici linguaggi. Sviluppare abilit metalinguis6che Sviluppare labitudine a lavorare in gruppo per raggiungere uno scopo comune. Educare, aMraverso linforma6ca alluso cri6co dei mezzi audiovisivi. Migliorare la coordinazione oculo-manuale
Obie3vi
Organizzazione
128
Il progeMo user il computer in maniera aJva: il bambino non sar un semplice fruitore, ma aMraverso i colori, le animazioni e i suoni il computer diventer lo strumento che arricchir la sua fantasia, s6moler la sua crea6vit, la sua capacit logica,favorendo il suo processo di apprendimento. TuMo ci sar possibile grazie alla struMura del computer che con la sua mul6medialit incuriosisce e interessa il bambino, il quale interagisce con questo mondo immaginario esplorando, sperimentando, manipolando e giocando. Alla base metodologica del progeMo, quindi, ci sar ledutainment (educare giocando) in quanto proprio mediante aJvit ludico esplora6ve i bambini imparano a conoscere le tecnologie e a comprenderne le possibilit duso.
Area 2
Corso d Informa6ca (cer6cazione EIPASS Junior) per gli alunni delle classi quarte e quinte
Finalit
Promuovere un uso crea6vo e sociale dellelaboratore eleMronico, accostando i bambini allu6lizzo del computer come tecnica e come mezzo di comunicazione. Imparare ad usare il computer come sussidio aJvo alla propria aJvit cogni6va. Favorire interesse e mo6vazione allapprendimento. Promuovere il successo forma6vo. Conseguimento della cer6cazione EIPASS Junior Promuovere negli studen6 la padronanza della mul6medialit sia come capacit di comprendere e usare i diversi sistemi informa6ci, sia come adozione di nuovi s6li cogni6vi nello studio, nell'indagine, nella comunicazione e nella progeMazione. Migliorare lecacia dei processi di insegnamento/ apprendimento e la stessa organizzazione della didaJca sia per quanto riguarda le singole discipline sia per l'acquisizione di abilit di 6po generale.
Obie3vi
Organizzazione
il Programma intende consolidare e puntualizzare negli alunni competenze di base, valorizzando quelle acquisite spontaneamente e individualmente con aJvit prassiche e inquadrando le stesse in aJvit nalizzate allanalisi delle situazioni, al Problem Solving, alla produzione di una correMa comunicazione, alla ricerca aMraverso risorse di rete. Alla ne di ciascun percorso forma6vo e di approfondimento gli alunni sosterranno un esame per ciascuno dei moduli traMa6. Il superamento di tuJ i moduli desame comporter il rilascio al candidato del cer6cato aMestante le competenze acquisite.
129
Area 2
Finalit
Il progeMo nato dalla necessit di svolgere una promozione mirata alla divulgazione della scherma come momento ludicoforma6vo oltre che tecnico agonis6co privilegiando gli aspeJ educa6vi e forma6vi parallelamente a quelli del gioco come strumento per lapprendimento delle tecniche schermis6che di base. Area motoria: Il progeMo si propone di sviluppare negli alunni degli schemi motori maggiormente funzionali e tenden6 allaermazione ed al miglioramento della lateralit, allo sviluppo delle capacit perceJvo-cine6che, al miglioramento della coordinazione generale e in par6colare quella oculo-manuale, allorganizzazione dello spazio e del tempo, e alla destrezza. Area sociale: Allinterno dellarea sociale si punta allo sviluppo e al miglioramento della capacit di lavorare in gruppo, quindi alla collaborazione tra compagni, alla capacit di confronto e alla conoscenza e alluso di un regolamento Il corso si divider in tre fasi: 1)a,vit motoria preschermis@ca. Esercizi che riproducono in forma ludica i movimen6 dellaJvit schermis6ca 2)a,vit tecnica. Esercitazioni didaJche di avviamento alla tecnica e alla taJca schermis6ca esegui6 in gruppo, a coppie, individualmente 3)a,vit teoriche. Regolamento, Terminologia, Arbitraggio, Gara.
Obie3vi
Organizzazione
130
Area 2
Finalit
Fine prioritario del percorso progeMuale quello di favorire una reale capacit di comunicare in lingua, contribuendo alla maturazione delle capacit espressive degli alunni lungo il loro percorso di crescita allinterno della societ.
Obie3vi
Sviluppare negli alunni la capacit di interagire con gli altri in modo sereno, aperto e solidale per prepararsi a vivere in una dimensione europea, maturando al tempo stesso la consapevolezza dellimportanza della conoscenza di una seconda lingua come strumento indispensabile per ampliare i rappor6 comunica6vi e le esperienze di vita.. Potenziare le capacit comunica6ve in lingua inglese per portare i bambini al livello A1 della scala di competenza linguis6ca stabilita dal Consiglio dEuropa nel campo delle lingue straniere sia aMraverso speciche aJvit didaJche sia creando situazioni diverten6 con simulate, gioco- dramma oppure u6lizzando giochi didaJci che sfruMano il canale video e audio. Saranno aJva6 mira6 percorsi linguis6ci, game- lessons (giochi-incen6vo) e role-playing ac6vi6es, che faranno acquisire la capacit di adoperare la lingua straniera nelle varie situazioni comunica6ve e nei vari contes6 funzionali
Organizzazione
131
Area 2
Finalit
Prevenire
e
superare
linsuccesso
scolas6co;
Garan6re
opportunit
di
successo
negli
apprendimen6
scolas6ci;
Promuovere
un
posi6vo
rapporto
con
la
scuola:Star
bene
a
scuola;
Rendere
pedagogicamente
u6le
e
piacevole
ci
che
risulta
aseJco;
Recuperare
il
piacere
e/o
lu6lit
rispeMo
ad
un
bisogno(
emo6vit
e
signica6vit
degli
apprendimen6-apprendimen6
implici6)
Aumentare
lo
s6molo
aMen6vo
e
mo6vazionale
con
apprendimen6
signica6vi;
Prolungare
i
tempi
di
aMenzione
e
concentrazione;
Arricchire
il
codice
verbale;
Sviluppare
competenze
logico-espressive
Valorizzare
capacit
e
s6li
di
apprendimento
di
ogni
bambino
per
acquisire
sicurezza,
autos6ma.
Personalizzare
l
approccio
didaJco
per
rispondere
allo
s6le
cogni6vo
dellalunno,
per
s6molarne
linteresse.
Aumentare
linteresse
e
la
mo6vazione
Migliorare
le
capacit
di
ascolto
e
concentrazione
Acquisire
un
vocabolario
di
base
Intervenire
tempes6vamente
sulle
lacune
che
si
riscontrano
man
mano
per
evitare
che
le
dicolt
si
accentuino
con
il
passare
del
tempo
Il
progeMo
sar
ar6colato
in
due
gruppi:
alunni
classi
II
e
III,
alunni
IV,
V
con
un
percorso
minimo
di
40
ore
per
ciascun
gruppo.
Si
divideranno
a
secondo
della
disciplina
gli
alunni
in
gruppi
che
a
turno
ruoteranno
per
eeMuare
il
recupero
delle
due
competenze
disciplinari.
Prioritariamente
saranno
sollecita6
dalle
insegnan6
seJng
forma6vi
concre6,
centra6
su
compi6
di
realt
,
nei
quali
appare
pi
semplice
s6molare
la
crescita
aeJva(
emozionale)
su
quella
pi
propriamente
cogni6va;(
metodo
Feuerstein)
Le
strategie
saranno
modulate
secondo
le
esigenze
opera6ve
che
ogni
fase
implica.
Per
ogni
percorso
si
ri6ene
indispensabile
fare
scelte
mirate
di
contenu6
coeren6
agli
obieJvi
pressa6
nella
realizzazione
pra6ca
dellaJvit
stessa.
Problem
solving
Mastery
learning
(funzione
carisma6ca
del
docente)
132
Pairing
docente-alunno:
accoppiarsi
agli
s6moli
piacevoli
di
chi
apprende
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
Obie3vi
Organizzazione
Area 2
Finalit:
-Potenziare
le
dotazioni
tecnologiche
della
scuola
per
innovare
i
processi
di
insegnamento/ apprendimento
alla
luce
delle
nuove
opportunit
che
esse
orono
sia
in
rete
sia
in
termine
di
supporto
mul6mediale
alla
didaJca
quo6diana.
-Potenziare
le
dotazioni
tecnologiche
delle
aule
con
lavagne
interaJve
mul6mediali
e/o
con
notebook
in
rete
per
innovare
la
didaJca
di
tuJ
i
giorni
sfruMando
le
innovazioni
e
le
opportunit
che
ques6
mezzi
orono
sia
in
rete
sia
in
termine
di
materiali
mul6mediali
di
supporto
pra6co
allazione
di
insegnamento/apprendimento.
-Acquisire
tecnologie
mul6mediali
per
agevolare
il
lavoro
daula
agli
alunni
diversamente
abili.
Obie3vi
forma>vi:
-Favorire
in
ogni
modo
i
processi
della
ricerca/riscoperta,
organizzando
aJvit
educa6ve
e
didaJche
in
forma
laboratoriale,
dove
lalunno
potr
apprendere
secondo
i
propri
interessi,
il
proprio
s6le
e
i
propri
ritmi.
-Facilitare
gli
scambi
di
informazioni,
esperienze
e
saperi,
come
occasione
di
crescita
e
miglioramento.
Risulta>
aEesi:
-Modernizzare
lapparato
struMurale
della
scuola
dotandolo
di
mezzi
tecnici
pi
allavanguardia
nel
campo
dellinforma6ca
e
della
mul6medialit.
tale
da
rendere
lis6tuto
pi
compe66vo
nel
seMore
della
formazione
e
dellistruzione.
-Sviluppare
una
rete
inter-is6tuzionale
tra
la
classe
guida,
le
classi
aperte
sperimentali
e
tuMe
le
altre
classi
della
scuola
a
favore
della
didaJca
digitale.
-
Migliorare
la
situazione
di
permanenza
a
scuola
e
di
apprendimento
nello
studio
per
tuJ
gli
133
alunni
in
condizione
di
diversit
vuoi
per
svantaggio
o
vuoi
per
disabilit
sica
e/o
psichica.
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
Fondi StruEurali Europei 2007-2013 POR-FESR-2007 IT 16 1 PO 004 "Ambien> per l'apprendimento" Asse II qualit degli ambien> scolas>ci Obie3vo C
Area 2
Finalit: -Riqualicare ed incrementare la qualit delle infrastruMure scolas6che, lecosostenibilit e la sicurezza degli edici. -Potenziare le struMure per garan6re la partecipazione delle persone diversamente abili e quelle nalizzate alla qualit della vita degli studen6. -Favorire metodologie didaJche innova6ve e incrementare la qualit globale dell'ambiente didaJco. Obie3vi forma>vi: -Assicurare un elevato isolamento acus6co della palestra per il benessere psico sico degli alunni. -Realizzazione di un impianto di rivelazione fumi per garan6re unadeguata sicurezza in merito alla prevenzione incendi. -Potenziamento della struMura dell edicio scolas6co per una migliore fruizione, per una maggiore partecipazione delle persone diversamente abili nonch allinnalzamento della qualit della vita degli studen6 e degli insegnan6. -Aggiornamento e ampliamento delle struMure spor6ve per qualicare e divulgare laJvit motoria, sica e il gioco spor6vo. Risulta> aEesi: -Migliorare la qualit e laMraJvit delle struMure scolas6che. -Raorzare lecientamento energe6co, ladeguatezza, la sicurezza e laccessibilit degli edici.
134
135
Area 2
Ci
sono
due
modi
per
passeggiare
nel
bosco:
nel
primo
modo
ci
si
muove
per
tentare
una
o
molte
strade,
nel
secondo
modo
ci
si
muove
per
capire
come
sia
fa=o
il
bosco
e
perch
cer@
sen@eri
sono
accessibili
e
altri
no.
Umberto
Eco
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
136
Area 2
137
Area 2
La
metodologia
La
metodologia
adoMata
quella
del
FARE,
ar6colata
in
aJvit
pra6che
e
di
laboratorio,
orientata
alla
valorizzazione
delle
inizia6ve
personali
dei
bambini
ed
allorganizzazione
di
aJvit
per
gruppi,
omogenei
per
et
e
gruppi-sezione.
La
scelta
dei
laboratori
da
aJvare
risponde
alle
speciche
esigenze
e
bisogni
dei
gruppi
sezione
per
questo
il
ventaglio
delle
opzioni
vario:
Laboratori
specici
Laboratori
ad
hoc
Laboratori
a
tema
A
cadenza
seJmanale
ai
bambini,
organizza6
per
piccoli
gruppi,
oerta
la
possibilit
di
svolgere
speciche
aJvit
laboratoriali
grazie
alla
essibilit
dellorario
di
servizio
delle
insegnan6
che
prevede
lu6lizzo
della
contemporaneit
(dalle
10.30
alle
11.30)
in
orario
diverso
da
quello
della
mensa.
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
Laboratorio creativo
Laboratorio espressivo
Laboratorio psicomotorio
Laboratorio linguistico
Laboratorio scientifico
Laboratorio musicale
Laboratorio esplorativo
138
I
laboratori
Laboratori
specici:
con
progeMazione
mensile
legata
al
percorso
del
mese.
Parole
in
libert:
Laboratorio
di
6po
linguis6co
dove
si
favorisce:
-
la
conversazione
nel
piccolo
gruppo
e
lo
sviluppo
di
capacit
aMen6ve
aMraverso
la
conversazione
guidata,
il
brainstorming,
domande
s6molo
(alunni
3
e
4
anni)
-
il
potenziamento
della
consapevolezza
fonologica
e
dellabilit
narra6va,
alla
luce
del
progeMo
Insieme
ce
la
possiamo
fare
nalizzato
alla
prevenzione
delle
dicolt
di
apprendimento
(alunni
5
anni)
Mani
curiose:
Laboratorio
di
6po
esplora6vo
dove
si
parte
dalle
conoscenze
del
bambino,
si
u6lizzano
le
occasioni
oerte
dallambiente,
si
innescano
processi
di
ricerca
(alunni
anni
3,
4,e
5)
Esperimen@:
Laboratorio
di
6po
scien6co
dove
si
parte
dallesperienza
per
arrivare
ai
conceJ
u6lizzando
strategie
di
gioco,
di
esplorazione,
di
osservazione,
di
manipolazione
(alunni
anni
4
e
5)
Far
nta:
Laboratorio
di
6po
espressivo
dove
si
aJva
il
gioco-dramma
(alunni
anni
4
e
5)
Doremi:
Laboratorio
di
6po
musicale
dove
si
sperimentano
le
sonorit
del
proprio
corpo
e
dellambiente.
(alunni
anni
3,
4
e
5)
Atelier
dellar@sta:
Laboratorio
di
6po
crea6vo
dove
si
s6mola
la
fantasia,
limmaginazione,
la
crea6vit
aMraverso
luso
aMento
di
immagini
s6molo
sta6che
e
in
movimento.
(alunni
anni
3,
4
e
5)
Movimento:
Laboratorio
di
6po
psicomotorio
dove
si
favorisce
esercita
la
progressiva
acquisizione
della
coordinazione
dei
movimen6
e
della
padronanza
del
proprio
comportamento
motorio
nellinterazione
con
lambiente.
(alunni
anni
3,
4
e
5)
Laboratori
ad
hoc:
con
progeMazione
a
inizio
anno
legata
ai
contenu6
delle
manifestazioni
che
si
intendono
realizzare
(di
plesso,
di
Circolo,
di
sezione
di
intersezione)
Il
Natale
La
festa
della
primavera
La
giornata
didaJca
di
ne
anno
Laboratori
a
tema:
con
progeMazione
a
inizio
anno
con
contenu6
specici
lega6
ad
un
progeMo
di
sezione
che
integra
il
curricolo
di
base.
Area 2
139
Tecniche
e
strategie
La
didaJca
laboratoriale
associata
alluso
di
facilitatori
dei
processi
di
apprendimento:
strategie,
tecniche
e
mediatori
didaJci
Strategie
u6lizzate
dall
insegnante
Coinvolgimento
del
bambino
con
domande
s6molo
per
renderlo
aJvo
nella
ricerca
soluzioni
di
oinvolgimento
del
bambino
con
esperienze
di
esplorazione
e
ricerca
per
avviarlo
al
C
Area 2
ragionamento
logico
Coinvolgimento
del
bambino
aMraverso
lascolto
aJvo
Coinvolgimento
del
bambino
nelle
forme
essenziali
di
movimento
di
6po
espressivo:
mimo,
danza
dramma6zzazione
Coinvolgimento
del
bambino
in
aJvit
senso-perceJve
e
motorie
per
favorire
la
conoscenza
di
s
e
dellaltro
da
s.
Tecniche
speciche
nalizzate
alla
realizzazione
di
par6colari
momen6
dellazione
Circle-
6me
per
creare
uno
spazio
preciso
in
cui
i
bambini
possono
confrontarsi,
portare
i
loro
problemi
intervenire
liberamente
rispeMando
comunque
il
ruolo
Problem
solving
per
analizzare,
arontare
e
risolvere
posi6vamente
situazioni
problema6che
Modeling
per
consen6re
ai
bambini
aMraverso
losservazione
di
un
modello
di
fronteggiare
diverse
situazioni
Role
playing
per
consen6re
ai
bambini
di
apprendere
aMraverso
lo
scambio
dei
ruoli
Feedback
informazionale
per
consen6re
ai
bambini
di
conoscere
il
risultato
delle
azioni
Tutoring
per
favorire
lo
sviluppo
dellautonomia
e
dellautos6ma
Coopera6ve
learning
per
facilitare
lo
sviluppo
delle
relazioni
sociali
e
del
senso
di
responsabilit
di
tuJ
su
tuJ
Mediatori didaZci Lazione forma6va viene organizzata aMraverso lu6lizzazione e lintegrazione di mediatori che consentono di dierenziare le strategie adeguandole ai ritmi individuali dellalunno di volta in volta deni6 nella programmazione mensile. Mediatori di 6po: Opera6vo: (ricostruzione dellesperienza) uscite osservazioni esperimen6 - uso di strumen6 esperienze direMe Visivo: (rappresentazione dellesperienza) disegni, foto, modelli, slide, lma6 Verbale: Conversazioni - Discussioni - LeMura di tes6 Analogico: (simulazione dellesperienza) dramma6zzazioni, giochi di ruolo
140
Area 2
Soluzioni
organizza>ve
Se
la
scuola
dellInfanzia
organizza
le
proposte
educa6ve
e
didaJche
esplorazioni
e
scoperte
dei
bambini
espandendo
e
dando
forma
alle
prime
soMeso
un
curricolo
implicito
di
aMraverso
un
curricolo
esplicito
ad
esso
che
deniscono
lambiente
di
pari
valore
cos6tuito
da
costan6
apprendimento
e
lo
rendono
specico
e
immediatamente
riconoscibile:
lo
spazio
accogliente,
curato
e
orientato
dal
gusto,
espressione
della
pedagogia
e
delle
scelte
educa6ve
della
scuola
il
tempo
disteso,
nel
quale
possibile
per
il
bambino
giocare,
esplorare,
dialogare,
osservare,
ascoltare,
capire,
crescere
con
sicurezza
e
nella
tranquillit,
sen6rsi
padrone
di
s
e
delle
aJvit
che
sperimenta
e
nelle
quali
si
esercita
la
documentazione
come
processo
che
produce
tracce,
memoria
e
riessione,
che
rende
visibili
le
modalit
e
i
percorsi
di
formazione
e
che
permeMe
di
valutare
i
progressi
dellapprendimento
individuale
e
di
gruppo.
Lo
spazio:
occorre
programmare
con
aMenzione
la
ges6one
di
tuJ
gli
spazi
disponibili
nella
scuola,
sia
interni
che
esterni,
considerandoli
tuJ
in
unoJca
educa6va.
a
tal
proposito
che
lo
spazio-scuola
struMurato
tenendo
conto
i
criteri
di:
Signica6vit.
In
modo
che
tuJ
ne
comprendano
la
funzione
con
arredi,
oggeJ
e
messaggi
visivi
.
Funzionalit.
In
modo
da
consen6re
una
facilit
di
accesso
e
di
uso
dei
materiali
Flessibilit
In
modo
da
rispondere
sempre
ai
cambiamen6
in
rapporto
alla
vita
della
scuola.
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
Allinterno di ogni classe sono struMura6 uno o pi angoli a seconda dei bisogni dei bambini della classe: bisogno di interagire, bisogno di fare-agire-scoprire, bisogno di esprimersi in modo ludico
141
Area 2
Il
tempo
cos6tuisce
da
sempre
una
dimensione
complessa
e
ricca
di
signica6.
Le
aJvit
ricorren6
di
vita
quo6diana,
opportunamente
programmate
e
agite,
orono
ai
bambini
la
possibilit
di
interiorizzare
la
scansione
del
tempo
e
assumono
un
signicato
rassicurante
nella
giornata
scolas6ca.
10.15 11.45 AJvit di osservazione esplorazione ricerca-azione: problema6zzazione sui temi introdoJ Organizzazione didaJca: gruppi di livello/ di compito/ eleJvi 11.45 12.00 Cura delligiene personale 12.00 13.00 Momento del pranzo 13.00 14.15 AJvit di approfondimento e/o AJvit libera negli angoli struMura6 14.15 15.00 Produzione di elabora6 15.00 15.45 Gioco libero e/o momento di ascolto aJvo (di 6po narra6vo o musicale) 15.45 16.15 Riordino del materiale e uscita
Durante la seJmana le docen6 u6lizzano la contemporaneit per svolgere aJvit di supporto e coordinamento del gruppo sezione: n. 3h sono dedicate allaJvazione di laboratori specici e opportunamente programma6 (1,30h per i bambini di 3 anni) n. 1,30h (insegnamento della religione caMolica) dedicata alla cura della documentazione didaJca della sezione e/o alle aJvit alterna6ve come da progeMo (per i bambini che non si avvalgono di tale insegnamento) n. 7 ore sono dedicate allassistenza ai bambini durante la cura delligiene personale e la mensa (8,30h per i bambini di 3 anni) La documentazione una raccolta ragionata, sistema6ca e concordata collegialmente di materiali che visualizzano e comunicano: limpianto pedagogico della scuola (piano delloerta forma6va) le scelte organizza6ve e didaJche della scuola (curricolo di scuola) i percorsi di apprendimento realizza6 dai bambini (esperienze signica6ve) Tale documentazione cos6tuisce uno strumento fondamentale per creare occasioni di informazione alle famiglie e di riessione sulla progeMazione per le insegnan6.
142
Area 2
Mediatori
e
strategie
La
Scuola
impegnata
nella
ricerca
e
nelluso
diversicato
di
metodologie
e
strategie
didaJche
e
di
intervento
che
solleci6no
lapprendimento
aJvo
Mediatori metodologici
Mediatori organizza>vi
Mediatori dida,ci (laboratori, osservazioni e sperimentazioni direMe, ecc.) Mediatori iconici (rappresentazioni graco- piMoriche, lm, ecc.) Mediatori analogici (simulazioni, dramma6zzazioni, ecc.) Mediatori simbolici (sistemi di scriMura, simboli, numeri, ecc.)
PROVOCAZIONE
RICERCA
Approfondimento delle tema6che e/o contenu6 propos6 mediante laJvazione di idonee procedure
143
OPERATIVITA
PROBLEMATIZZAZIONE
SINTESI
Area 2
Mediatori
metodologici
Mobili,
per
livello,
omogenei,
eterogenei,
opzionali;
nella
classe
di
appartenenza,
tra
classi
parallele,
nel
modulo
e
nellintermodulo
Personalizzazione
percorsi:
valorizzazione
eccellenze
prevenzione
insuccesso
Promuovere
esperienze
vitali
APPRENDIMENTO
GRUPPI DI
Favorire la costruzione personale delle conoscenze procedurali Promuovere lo sviluppo del pensiero divergente
Maturazione delliden6t Cooperazione - Senso di responsabilit Partecipazione - Senso di appartenenza - Valorizzazione personale e autos6ma
Adozione di tecniche e strategie a caraMere socializzante: role-play, circle-6me, simulazione, dramma6zzazione, giochi, ecc. Favorire la realizzazione di un clima sereno e rassicurante Favorire la costruzione di posi6ve relazioni interpersonali Favorire la comprensione e lacceMazione delle regole di convivenza
Interazione dialogica, comprensione del s, dellaltro, delle regole di comportamento, del rispeMo reciproco, gra6cazione e acceMazione dell errore
Equilibrio socio-aeJvo Partecipazione Mo6vazione Valorizzazione personale e autos6ma Senso di appartenenza Senso di responsabilit
144
COMUNICAZIONE- RELAZIONE
Area 2
DIDATTICA MODULARE
Pluridisciplinariet e trasversalit nella scelta delle proposte opera6ve (condivisione di nuclei fondan6, scel6 con il criterio della coerenza, dellargomentazione, della problema6cit e della conceMualit tema6ca: costruzione di proge3 dida3ci, mul>campo
Coerenza progeMuale nel team Unitariet e trasversalit sul piano dei saperi Unitariet e trasversalit sul piano dei processi e delle procedure - Apprendimen6 signica6vi ed ecaci Essenzialit sul piano dei contenu6 Equilibrio carichi cogni6vi Opportunit tempi distesi e rispeMo dei ritmi individuali
Privilegiare il fare quale strumento di apprendimento e spazio di crea6vit U6lizzo di materiali polivalen6: dai sussidi didaJci al materiale povero Uso di spazi aMrezza6 per laboratori specici: laboratorio linguis6co e laboratorio informatico OJmizzazione degli spazi, degli arredi e dei sussidi: disposizione funzionale dei banchi; predisposizione di angoli di interesse; ges6one concordata di spazi comuni per aJvit laboratoriali ordinarie
Simulazioni, dramma6zzazione, giochi, gestualit e mimica; decodicazione di sistemi simbolico-culturali; brain- storming, ricerca-azione, problem-posing, problem-solving; esplorazioni, ideazioni, manipolazioni, sperimentazione di tecniche espressive-este6che; uso di linguaggi verbali e non (espressivi, comunica6vi, mul6mediali, scien6ci, ecc.)
145
Spazio di integrazione
IL LABORATORIO
Area 2
Gli i6nerari saranno deni6 nel rispeMo delle seguen6 scadenze: 15 oMobre per le uscite di novembre e dicembre 15 dicembre per le uscite di gennaio e febbraio 15 febbraio per le uscite di marzo e aprile no al 10 maggio
Inizia6ve di approfondimento culturale nalizzate a promuovere una maggiore conoscenza del proprio Paese
146
Gli alunni visiteranno: complessi aziendali mostre e musei localit di interesse storico-ar6s6co parchi e riserve naturali Parteciperanno a viaggi connessi a: manifestazioni a caraMere sociale aJvit spor6ve concorsi vari
Scuola 1. Agriturismo Nonno Luigino Fine dellinfanzia Massaquano - Vico Equense OTTOBRE MARZO 2. CiM della Scienza - Napoli Prime A-B-C-D-E Seconde A-B-C-D Terze A-B-C-D 1. Teatro Mio Vico Equense 1. FaMoria DidaJca: La Parisienne Salerno 1. FaMoria DidaJca in Liveri -Napoli (percorso Il Piccolo archeologo) 2. Parco Nazionale del Vesuvio 1. Percorso Naturalis6co sul Faito: La mia montagna 2. Parco Archeologico di Paestum 1. Museo Archeologico Virtuale Ercolano e Museo di Boscoreale 2. Osservatorio Vesuviano 3. Percorso Ambientale sul Faito (da denire) APRILE FEBBRAIO - MARZO FINE APRILE
147
Come valutiamo?
La valutazione La valutazione nella scuola dellinfanzia La valutazione nella scuola primaria
148
Come valutiamo?
Area 2
LA
VALUTAZIONE
Nel
lavoro
scolas6co
la
valutazione
importante
e
insos6tuibile.
Senza
valutazione,
periodica
e
costante,
nessun
progeMo
educa6vo
pu
essere
portato
a
termine.
Pertanto,
la
valutazione
degli
alunni
forse
il
momento
pi
delicato
dellintero
processo
educa6vo-didaJco.
La
valutazione
degli
alunni,
intesa
sia
come
verica
dei
risulta6,
sia
come
valutazione
dei
processi
cogni6vi,
deve
essere
orienta6va
e
forma6va
e
va
preceduta
da
opportune
prove
di
controllo/verica
eeMuate
nellambito
degli
specici
seMori
di
apprendimento/ insegnamento
ed
streMamente
collegata
alla
programmazione
educa6va
e
didaJca.
I
risulta6
delle
veriche
periodiche
sono
u6lizza6
ai
ni
della
valutazione
quadrimestrale
per
gli
opportuni
adeguamen6,
oltre
che
per
eventuali
interven6
di
recupero
e
di
sostegno.
Nella
nostra
Scuola
i
consigli
di
interclasse/intersezione
hanno
stabilito
dei
sistemi
di
riferimento
quanto
pi
possibile
omogenei
sia
per
elaborare
le
prove
di
verica,
sia
per
stabilire
criteri
di
valutazione
condivisi.
Nella
scuola
primaria
le
prove
di
verica
possono
essere
oggeJve
o
struMurate,
quali
ad
esempio:
risposte
a
scelta
mul6pla
risposte
a
scelta
tra
Vero
o
Falso
corrispondenza
e
associazione
di
parole
e
di
conceJ
riordinamento
inserimento
di
parole
mancan6
(prova
cloze)
Queste
sono
aancate
dalle
consuete
prove
di
6po
soggeJvo:
interrogazioni,
brevi
elabora6
scriJ,
uso
crea6vo
di
linguaggi
alterna6vi,
elabora6
spontanei,
ecc.,
che
sono
opportunamente
integra6
da
osservazioni
sistema6che
signica6ve.
149
Come valutiamo?
Area 2
La valutazione globale 6ene conto della situazione di partenza, delle reali capacit dellalunno, dellimpegno dimostrato e dellecacia dellazione forma6va, considerate le condizioni ambientali, siche e psichiche. La valutazione del processo forma6vo risponde alla nalit di far conoscere:
Portare a conoscenza
150
allalunno, in ogni momento, la sua posizione nei confron6 degli obieJvi pressa6 ai docen6 lecacia delle strategie adoMate per eventualmente adeguare le metodologie di insegnamento alla famiglia per cer6care i livelli consegui6 in funzione di abilit/ capacit, conoscenze, comportamen6.
Come valutiamo?
Area 2
nella
Scuola
dellInfanzia
LA VALUTAZIONE
TEMPI
E
MODALITA
Iniziale
Osservazione
delle
competenze/abilit
esibite
dai
bambini
durante
le
aJvit
di
accoglienza
aMraverso:
osservazione
di
comportamen6
somministrazione
di
prove
oggeJve
per
ciascun
campo
di
esperienza
(schede
opera6ve)
Monitoraggio
delle
veriche
eeMuate
e
valutazione
del
livello
di
partenza
dei
bambini
In i6nere Verica delle abilit e competenze maturate dai bambini a mezzo di: al termine di ogni osservazioni sistema6che sugli aMeggiamen6 assun6 dai bambini unit di lavoro in aJvit analisi delle produzioni degli alunni e valutazione delle risposte dei bambini ai diversi s6moli di apprendimento propos6 In i6nere (1 quadrimestre) Osservazione delle competenze/abilit esibite dai bambini durante le aJvit aMraverso: osservazione di comportamen6 somministrazione di prove oggeJve per ciascun campo di esperienza (schede opera6ve) Monitoraggio delle veriche eeMuate e valutazione dei risulta6 raggiun6 Osservazione delle competenze/abilit esibite dai bambini durante le aJvit aMraverso: osservazione di comportamen6 somministrazione di prove oggeJve per ciascun campo di esperienza (schede opera6ve) Monitoraggio delle veriche eeMuate e valutazione dei risulta6 raggiun6 Confronto dei risulta6 raggiun6 con la rilevazione precedente (1 quadrimestre)
Finale (2 quadrimestre)
Modalit di trasmissione della valutazione alle famiglie : colloqui individuali Incontri scuola-famiglia
151
Come valutiamo?
Area 2
CRITERI
DI
VALUTAZIONE
Scuola
dellInfanzia
10 eccellente AcceMa
eventuali
errori
o
dicolt
modicando
il
comportamento
5
insuciente
Non
in
grado
di
ges6re
in
maniera
autonoma
situazioni
di
vita
quo6diana
6
suciente
Richiede
l'azione
di
tutoring
da
parte
di
un
compagno
o
dell'insegnante
nel
mantenere
gli
impegni
assun6
non
sempre
imposta
il
lavoro
in
modo
ecace
7
buono
lavora
in
modo
ordinato
dimostrando
sucien6
capacit
di
autodisciplinarsi
8
dis>nto
Possiede
buone
capacit
osserva6ve
con
una
soddisfacente
capacit
di
problema6zzare
in
situazione
di
ricerca-azione
9
o3mo
Osserva
in
modo
ordinato,
raccoglie
da6,
elabora
semplici
interpretazioni,
simbolizza
le
conoscenze
10 eccellente Osserva
in
modo
ordinato
e
nalizzato,
rieMe
sui
da6
raccol6,
progeMe
semplici
strategie
di
intervento
vericandone
i
risulta6,
trasferisce
in
campi
diversi
i
conceJ
di
cui
si
appropriato
5
insuciente
Non
presenta
capacit
comunica6ve,
opera6ve
logiche
e
crea6ve
che
gi
consentono
una
autonomia
di
apprendimento
6
suciente
Esprime
in
modo
essenziale
contenu6
e
conoscenze
7
buono
Possiede
buone
capacit
osserva6ve,
comunica6ve
e
logiche
e
dimostra
curiosit
e
interesse
nei
confron6
delle
esperienze
scolas6che
8
dis>nto
U6lizza
i
diversi
codici
per
esprimere
vissu6
e
contenu6
dimostrando
una
discreta
crea6vit.
Compie
con
disinvoltura
semplici
operazione
logiche
(confrontare,
classicare,
ordinare,
misurare)
9
o3mo
Si
esprime
con
intenzionalit
u6lizzando
tecniche
diverse,
u6lizza
il
linguaggio
tecnico
scien6co
in
modo
appropriato,
dimostra
abilit
nella
soluzione
dei
problemi
10 eccellente Si
esprime
con
crea6vit/originalit/inven6va,
dimostra
sicurezza
nelle
operazioni
logiche
progeMa
e
sperimenta
con
padronanza
strategie
conosci6ve
5
insuciente
Non
rispeMa
le
regole
comuni
e
tende
ad
assumere
aMeggiamen6
coniMuali
con
i
compagni
6
suciente
disponibile
alla
relazione
con
gli
altri
ma
non
sempre
rispeMoso
delle
regole
comuni
7
buono
Instaura
rappor6
interpersonali
posi6vi
dimostrando
di
conoscere
semplici
regole
di
vita
comunitaria
8
dis>nto
Partecipa
consapevolmente
alla
denizione
delle
regole
comuni
9
o3mo
AcceMa
e
rispeMa
i
valori
e
le
norme
che
regolano
le
relazioni
sociali
10 eccellente Instaura
costruJvi
rappor6
interpersonali
e
assume
nel
gruppo
ruoli
di
s6molo,
di
progeMazione
e
coordinamento
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
152
Come valutiamo?
Area 2
LA
VALUTAZIONE
nella
Scuola
Primaria
TEMPI
E
MODALITA
INIZIALE
Somministrazione
delle
prove
di
ingresso
comuni.
Osservazione
della
situazione
di
partenza
e
interven6
da
programmare
Prove
in
i6nere.
Osservazioni
sistema6che,
registrazioni
su
speciche
performance,
annotazioni
sui
comportamen6,
sulle
abilit
sociali
e
sui
progressi
individuali
degli
alunni
IN ITINERE Somministrazione delle prove comuni per la verica (1quadrimestre) degli apprendimen6 in ciascuna disciplina, per la compilazione della scheda personale di ogni alunno FINALE Somministrazione delle prove comuni per la verica (2 quadrimestre) degli apprendimen6 in ciascuna disciplina, per la compilazione della scheda personale di ogni alunno
153
Modalit di trasmissione della valutazione alle famiglie : colloqui individuali colloqui generali comunicazioni sul diario invio a casa delle veriche con rme
Come valutiamo?
Area 2
Individuazione
di
criteri
Per
la
piena
applicazione
della
CM
n.10
del
23
gennaio
2009
Valutazione
degli
apprendimen6
e
del
comportamento,
in
applicazione
della
Legge
n.
169
del
30
oMobre
2008
(D.L.
137/2008),
ogni
consiglio
di
interclasse/intersezione
ha
elaborato
un
criterio
di
valutazione
degli
alunni
frequentan6
la
nostra
Scuola,
cercando
di
fare
una
comparazione
fra
la
valutazione
con
giudizi
e
la
valutazione
in
decimi
Il
collegio
dei
docen6
ha
deliberato
quanto
segue:
la
gamma
dei
vo6
decimali
da
5
a
10
viene
ripar6ta
in
intervalli,
di
seguito
denomina6
"range,
cui
corrisponde
ciascuno
una
situazione
di
apprendimento
determinata
e
riconoscibile.
I
range
e
le
corrisponden6
situazioni
dapprendimento
sono
riporta6
nelle
tabelle
che
seguono
dis6n6
per
scuola
dellinfanzia
(bambini
di
5
anni)
e
per
scuola
primaria.
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
154
Come valutiamo?
Area 2
CRITERI
DI
VALUTAZIONE
Scuola
Primaria
VOTO GIUDIZIO DI PROFITTO In riferimento a: conoscenze, abilit, competenze disciplinari 10/9 Eccellenza ObieJvi disciplinari pienamente raggiun6. L'alunno, in aggiunta alla padronanza, mostra par6colare impegno, aMenzione, brillantezza di ragionamento ecc . Conoscenze complete, con un interesse personale per largomento. Esposizione chiara, precisa e ar6colata: usa in maniera appropriata il linguaggio specico. Produce tes6 comple6, ar6cola6 e correJ. crea6vo e originale. Ha capacit di organizzare i contenu6, di fare collegamen6, di rielaborarli in maniera autonoma e personale, di esprimere osservazioni e formulare giudizi. Padroneggia le competenze - abilit di base nellarea logico-matema6ca. autonomo e sicuro nellapplicare ci che ha imparato anche in situazioni nuove. Padronanza ObieJvi disciplinari raggiun6. Conoscenze correMe, ordinate, presen6 nei nuclei fondamentali. Uso generalmente correMo del linguaggio, sia nella forma sia nelluso della terminologia specica. Produce tes6 semplici, lineari e correJ ortogracamente. Sostenuto in qualche caso da docente ha buona capacit di esposizione lineare e di collegamento delle informazioni, coglie i nessi di causa ed eeMo. Ha acquisito le competenze - abilit di base nellarea logico-matema6ca. Buona capacit di applicazione delle tecniche apprese.
DISTINTO BUONO
8/7
155
Come valutiamo?
Area 2
CRITERI
DI
VALUTAZIONE
Scuola
Primaria
VOTO GIUDIZIO DI PROFITTO In riferimento a: conoscenze, abilit, competenze disciplinari 6 Assistenza ObieJvi disciplinari raggiun6 solo in parte. Conoscenze parziali dei minimi disciplinari, ma tali da consen6re un graduale recupero. Esposizione ripe66va e imprecisa con la necessit di avere una guida nella rielaborazione. Tes6 semplici, poco approfondi6 e con disortograe. Capacit di fare collegamen6 non sviluppata. Riconosce con dicolt i nessi di causa ed eeMo. Ha acquisito le abilit minime di base nellarea logico-matema6ca. Applicazione guidata, ancora incerta, ma in miglioramento rispeMo alla situazione di partenza. Uso incerto delle tecniche opera6ve. Fase predisciplinare ObieJvi disciplinari non raggiun6. Conoscenze frammentarie, lacunose anche dei minimi disciplinari o assen6. Esposizione scorreMa, frammentata, povert lessicale. Tes6 scriJ lacunosi, disorganizza6, poco correJ ortogracamente, non per6nen6 alla richiesta. Non in grado di fare collegamen6 tra i da6. Non ha acquisito sucien6 abilit di base nellarea logico- matema6ca. Applicazione delle tecniche con gravi errori. Scarso interesse e partecipazione.
NON SUFFICIENTE
Lespressione dei vo6 in decimi dovr tener conto, oltre che del grado di apprendimento delle conoscenze, abilit e competenze disciplinari, anche dei seguen6 ulteriori criteri: impegno manifestato dallalunno metodo di lavoro grado di progresso registrato rispeMo alla situazione di partenza livello di prestazione raggiunta rispeMo alle potenzialit personali 156 comportamento
Come valutiamo?
Area 2
CRITERI
DI
VALUTAZIONE
Scuola
Primaria
1.
I docen6, sulla base delle rilevazioni eeMuate e delle situazioni di apprendimento riportate nella tabella aMribuiscono, a ciascun alunno, per ciascuna disciplina, il range rappresenta6vo delleeJvo livello di proMo disciplinare conseguito. Ove il range comprende pi vo@, i docen@ a=ribuiscono il voto meglio rappresenta@vo del livello di preparazione disciplinare dellalunno. I docen6, in aggiunta al voto determinato secondo le specicazioni dei pun6 preceden6, hanno a disposizione un ulteriore punteggio, denominato "punteggio integra6vo", sino ad un massimo di due pun6 decimali, per riconoscere meri6 par6colari, progressi in aMo, compensare situazioni di svantaggio sociale, psicologico ecc. Nel verbale di scru6nio, in relazione agli alunni i quali, risultando insucien6 in una o pi discipline, raggiungano una votazione posi6va per eeMo del punteggio integra6vo di cui al precedente punto 3, viene riportata la mo6vazione dell'aMribuzione del punteggio integra6vo; ai genitori/adatari dei medesimi alunni viene inviata una comunicazione riservata nella quale sono evidenziate le carenze disciplinari rilevate. I vo6 disciplinari, determina6 secondo le procedure di cui ai pun6 preceden6, sono riporta6, a cura dei docen6, nel documento di valutazione. I vo6 disciplinari per gli alunni diversamente abili vengono determina6 secondo i criteri previstI dal P.E.I. di cui all'art. 12, comma 5 della L.104/92.
2.
3.
4.
5.
6.
157
Come valutiamo?
Area 2
DESCRITTORI VOTO NON
SUFFICIENTE
DISTINTO
OTTIMO
BUONO
158
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
SUFFICIENTE
159
Area 2
FORMAZIONE
Sviluppo
delliden>t
genitoriale
nel
rapporto
con
lis>tuzione
scolas>ca
:
strumen>
di
comunicazione
ada3
alla
realizzazione
del
progeEo
educa>vo
di
is>tuto
intesa
solidale
e
permanente
fra
insegnan>,
genitori
ed
operatori
sociali
Corso
di
formazione
biennale
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
160
161
Area 3
TOTALE
28 28
4 4
0 1
1 3
0 1
33 37
Docen> presen> nel Circolo da pi di tre anni Scuola dell Infanzia Scuola Primaria Scuola dell Infanzia Scuola Primaria 18 25 2 5 0 1 0 1 1 20 33
Criteri di u>lizzo per lassegnazione ai plessi in garanzia delle pari condizioni di opera>vit dida3ca
Con6nuit
didaJca
Valorizzazione
delle
competenze
professionali
Esigenze
manifestate
dai
singoli
docen6
162
Quali materiali?
Area 3
Tecnologici
Computer
Stampan>
Scanner
-
Fotocopiatrici
Notebook
-
VideoproieEori
-
Lavagne
intera3ve
Televisori
-
LeEori
DVD
Impianto
di
microfonia
Viedeocamere
Fotocamere
StruEura>
Sussidi
dida3ci
nalizza>
allo
sviluppo
delle
competenze
dei
bambini
della
Scuola
dellInfanzia
Materiale
dida3co
di
supporto
alle
a3vit
forma>ve
di
ordine
disciplinare
per
la
Scuola
Primaria
Car>ne
geograche
-
Globi
luminosi
Regoli
Materiale
B.A.M.
Abaci
AErezzi
ginnici
(canestri,
asse
di
equilibrio,
corde,
ecc.)
AErezzi
per
a3vit
psicomotorie
AErezzi
di
supporto
per
i
bambini
in
dicolt
Libri
Giochi
logici
nalizza>
al
potenziamento
delle
abilit
linguis>che
espressive
e
cogni>ve
di
facile
consumo
Carta
Cartoncino
Fogli
Carta
da
para>
Pastelli
Pennarelli
PiEura
Gesso
Colla
Forbici
Cucitrici
Pistole
per
colla
Nastro
Adesivo
163
164
Area 3 Organizzazione
delle
sezioni
e
delle
classi
Orario
se3manale
delle
a3vit
dida3che
Orario
di
servizio
dei
docen>
Scuola
dellInfanzia
Scuola
Primaria
Organizzazione
delle
sezioni
Organizzazione
delle
classi
Sezioni
omogenee
per
et,
composte
Classi
omogenee
per
et,
composte
secondo
i
seguen6
criteri:
secondo
i
seguen6
criteri:
-equa
distribuzione
dei
diversamente
abili
-equa
distribuzione
maschi-femmine
-equa
distribuzione
alunni
an6cipatari
-equa
distribuzione
casi
dicili
( s e
l a
c o n d i z i o n e
e m e r s a
d a l l a
documentazione
prodoMa
dalle
famiglie
e/o
dai
colloqui
individuali
con
il
Dirigente
o
le
insegnan6)
-eterogeneit
dei
livelli
cogni6vi
degli
alunni
-equa
distribuzione
dei
diversamente
abili
-equa
distribuzione
maschi-femmine
-equa
distribuzione
alunni
dicili
-equa
distribuzione
alunnni
an6cipatari
-indicazioni
dalle
insegnan6
della
scuola
dellinfanzia
eventualmente
frequentata
Orario se3manale 40 ore, dal luned al venerd, con servizio mensa Orario 8.15 16.15
Per il mese di oMobre prevista, per i bambini del primo anno, una riduzione dellorario a 30 ore seJmanali (uscita ore 14.15) per favorire un graduale adaMamento di tuJ i bambini allorario prolungato.
Orario
se3manale
Classi
prime
e
seconde
27h
seJmanali
Orario
8.20-13.20
dal
luned
al
venerd
8.20-12.20
il
sabato
ogni
15
giorni
Classi
terze
-
quarte-quinte
30
h
seJmanali
(27
obbligatorie
+
3
opzionali)
Orario
8.20-13.20
dal
luned
al
sabato
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
Lorario delle insegnan6 struMurato in modo da consen6re lu6lizzo della contemporaneit anche in momen6 diversi da quello della mensa, per laJvazione di laboratori specici in ogni sezione per due volte a seJmana (1 sola volta per i bambini di 3 anni). Tali laboratori saranno aJva6 dalle ore 10.15 alle ore 11.45 e/o dalle ore 13.45 alle ore 14.15
(22 ore di aJvit didaJca + 2 ore di aJvit di programmazione modulare) Sul monte ore dei docen6 di base risultano in esubero 19 ore seJmanali che sono u6lizzate per supporto ad alunni diversamente abili e per il recupero di alunni con dicolt di apprendimento e/o per sos6tuzione di docen6 assen6. 165
Area 3
166
Area 3
1.
Il
Dirigente
Scolas6co
distribuisce
lorganico
di
collaboratori
scolas6ci
alle
varie
sedi
,
secondo
le
esigenze
prospeMate
nel
piano
delle
aJvit
proposto
dal
DSGA,
in
modo
da
garan6re
il
buon
funzionamento
di
ogni
scuola.
2.
Ad
ogni
plesso
viene
assegnato
almeno
un
collaboratore
di
ruolo
del
posto
3.
Il
dirigente
scolas6co,
sen6to
il
DSGA,
viste
le
delibere
degli
organi
collegiali,
assegna
la
sede
di
servizio
al
personale
ATA
sulla
base
dei
seguen6
criteri
espressi
nellordine:
u6lizzo
di
almeno
2
unit
femminili
nei
plessi
di
scuola
dellinfanzia,
se
presen6
in
organico.
conferma
della
sede
occupata
nellanno
scolas6co
precedente,
in
aderenza
al
principio
della
con6nuit
della
prestazione
e
delle
competenze
organizza6ve
in
relazione
al
contesto.
La
conferma
disposta
ducio
nel
caso
linteressato
non
abbia
avanzato
altre
richieste
entro
il
30
giugno;
personale
che
faccia
richiesta
dassegnazione
ad
una
sede
entro
il
30
giugno.
Il
personale
ha
facolt
di
chiedere
di
essere
assegnato
ad
una
qualsiasi
sede
dellis6tuto.
Lassegnazione
disposta
prioritariamente
nei
confron6
del
personale
gi
facente
parte
dellorganico
dellis6tuto
rispeMo
al
personale
entrato
nellorganico
nellanno
scolas6co
cui
esso
riferisce
lassegnazione,
nel
rispeMo
dei
parametri
sopra
espressi.
4.
Qualora
non
sia
oggeJvamente
possibile
soddisfare
le
singole
richieste,
il
personale
viene
assegnato
alle
sedi
e/o
ai
seMori
delledicio
scolas6co
sulla
base
dei
seguen6
criteri
espressi
nellordine:
con6nuit
rispeMo
alla
sede
occupata
nellanno
scolas6co
precedente;
conformit
dellassegnazione
della
sede
alle
esigenze
dellIs6tuzione
Scolas6ca,
ricercando
loJmale
u6lizzo
delle
risorse
professionali
per
la
realizzazione
delloerta
forma6va;
disponibilit
a
svolgere
compi6
specici,
e/o
prestazioni
straordinarie,
da
aJvarsi
nel
corso
dellanno
scolas6co
di
riferimento
nel
plesso
richiesto
,
con
mantenimento
della
con6nuit
del
servizio
nelle
sedi
e/o
nel
seMore
occupato
nellanno
scolas6co
precedente;
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
5.Nel corso dellanno scolas6co, per mo6vate esigenze organizza6ve e/o per orire un servizio pi puntuale dal punto di vista dellecacia e dellecienza, il dirigente scolas6co pu disporre una diversa assegnazione 6.Il Dirigente Scolas6co, sen6to il DSGA, comunica tempes6vamente ai dipenden6 interessa6 lassegnazione delle sedi.
167
Area 3
Organizzazione
funzionale
La
Scuola
per
favorire
la
partecipazione
democra6ca
degli
operatori
interni
ed
esterni
e
la
leadership
diusa
si
data
unorganizzazione
funzionale
e
ges6onale:
Dirigente
Scolas6co
Do=.ssa
Debora
Adrianopoli
Sta
di
Direzione
Funzioni
Strumentali
Collegio
dei
Docen>
Commissioni
e
gruppi
di
lavoro
Consigli
di
Intersezione
e
interclasse
Coordinatori
di
classe
Responsabili
di
progeEo
Collaboratori Scolas>ci
168
Area 3
Sta
1. 2. 3. 4. 5. Dirigente
Scolas6co
Debora
Adrianopoli
D.S.G.A.
Antonella
Cio
Docen6
ConceMa
Desiderio
Collaboratori
Maria
Aiello
Teresa
Cilento
(SS.Trinit)
Coordinatori
di
Plesso
Carmela
Guida
(Sconduci)
Funzioni
Strumentali
Scaramellino
C.
Riccardi
E.
Sagristani
Amalia
al
P.O.F.
Russo
M.T.
Guarracino
A.
Area
organizza>va
GIUNTA
ESECUTIVA
CONSIGLIO
DI
CIRCOLO
Giovanni
Russo
Trignano
Massimo
Maria
Teresa
Russo
Carolina
Parlato
Componente
genitore
Maria
Scognamiglio-
presidente
Cannavale
Valen6na
Di
Mar6no
Monica
Di
Palma
Antonino
Esposito
Salvatore
Sorren6no
Franca
Componente
docente
Maria
Aiello
(segretario)
Anna
De
Simone
ConceMa
Desiderio
Angelina
Manniello
ElisabeMa
Riccardi
-
ConceMa
Scaramellino
Vincenza
Sorren6no
Componente
personale
A.T.A.
Salvatore
Cio
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
COMITATO GENITORI
Il Comitato Genitori promuove la collaborazione dei genitori con le altre componen6 scolas6che. In par6colare: promuove la partecipazione dei genitori alla vita della scuola formulando proposte al Collegio dei Docen6, al Consiglio di Circolo e al Dirigente Scolas6co favorisce ogni altra inizia6va che contribuisca a rendere la scuola centro di sviluppo sociale e culturale del territorio.
COMITATO ALUNNI
Il Comitato Alunni contribuisce, con laiuto degli adul6 (insegnan6, Dirigente, amministratori del Comune), a trovare 169 le soluzioni migliori per risolvere i problemi della scuola
Area 3
Area
amministra>va
DireEore
dei
Servizi
Amministra>vi
Antonella
Cio
Assisten>
amministra>vi
a)
GiudiMa
Cio
b)
Anna
Fioren6no
c)
ViMoria
DellAmura
d)
Carolina
Parlato
Si
occupa
di
Sovrintende,
con
autonomia
opera6va,
i
servizi
generali
amministra6vo-contabili
e
ne
cura
lorganizzazione
svolgendo
funzioni
di
coordinamento,
promozione
delle
aJvit
e
verica
dei
risulta6
consegui6
tenendo
presente
le
direJve
impar6te
dal
Dirigente
Scolas6co
Ges>one
nanziaria-contabile
Programma
annuale
e
conto
consun6vo
in
collaborazione
con
DSGA;
veriche,
modiche
e
variazioni
al
P.A.;
spese,
pagamento
faMure,
nanziamen6;
servizio
di
cassa,
impegni,
liquidazione
e
pagamen6
delle
spese;
accertamen6
e
riscossioni
delle
entrate,
emissioni
manda6
e
reversali;
versamento
ritenute;
dichiarazioni
/
versamen6
periodici
(
INPS
UniEMENS
/
DMA);
dichiarazioni
770
/
IRAP
/Cong.
Fiscale
/Anagrafe
delle
prestazioni
con
programmi
informa6zza6
(Entratel,
Ag.
delle
Entrate)
Monitoraggio
ussi
nanziari;
versamento
ritenute;
ussi
di
cassa;
Tenuta
registro
facile
consumo
con
carico
e
scarico
del
materiale
TraEamento
economico
del
personale
e
adempimen>
contribu>vi
connessi:
TraMamento
economico;
liquidazione
competenze;
contribu6
e
ritenute
su
compensi;
assegno
nucleare
familiare;
indennit
di
disoccupazione;
aggiornamento
-
inserimento
situazioni
amministra6vo
contabili
del
personale;
rappor6
con
il
Tesoro
per
quanto
di
competenza;
domande
detrazioni
dimposta
e
assegno
nucleo
familiare;
modelli
CUD,
INPS,
IRAP,
TFR;
anagrafe
delle
prestazioni.
A3vit
negoziale
e
contraEuale:
Acquis6
e
forniture
di
beni
e
servizi:
istruMoria,
esecuzione
e
adempimen6
connessi
CIG,
CUP,
..);
contraJ;
tenuta
Conto
Corrente
Postale
e
Bancario,
rappor6
con
lIs6tuto
Cassiere,
accordi
di
rete.
Ges>one
Fondo
Is>tuto
e
altre
indennit:
Fondo
dellIs6tuzione
Scolas6ca;
Indennit
di
amministrazione;
Compensi
accessori:
ore
ecceden6,
incarichi
specici
ATA;
funzioni
strumentali
al
POF;
collaboratori
del
DS.
170
Area 3
Si
occupa
di
Rappor>
con
gli
alunni:
accoglienza
e
sorveglianza
degli
alunni;
sorveglianza
degli
alunni
nelle
aule,
nei
laboratori
e
negli
spazi
comuni,
in
occasione
di
momentanea
assenza
degli
insegnan6;
concorso
in
accompagnamento
in
occasione
di
trasferimento
ad
altre
sedi;
sorveglianza
degli
ingressi
della
scuola;
segnalazione
tempes6va
assenza
docen6
nelle
aule;
ausilio
materiale
agli
alunni
diversamente
abili
allingresso
e
alluscita
dalla
struMura
scolas6ca;
ausilio
materiale
agli
alunni
della
scuola
dellinfanzia
nelluso
dei
servizi
igienici
e
igiene
personale;
vigilanza
e
assistenza
durante
la
mensa.
Funzione
primaria
del
collaboratore
scolas6co
quella
della
vigilanza
sugli
allievi.
A
tale
proposito
devono
essere
segnala6
allUcio
di
presidenza
tuJ
i
casi
di
indisciplina,
pericolo,
mancato
rispeMo
degli
orari
e
dei
regolamen6
e
classi
scoperte.
Nessun
allievo
deve
sostare
nei
corridoi
durante
lorario
delle
lezioni.
La
vigilanza
prevede
anche
la
segnalazione
di
aJ
vandalici
che,
se
tempes6va,
pu
permeMere
di
individuare
i
responsabili.
Sorveglianza
generica
dei
locali:
apertura
e
chiusura
dei
locali
per
le
aJvit
ordinarie
e
per
quelle
deliberate
dal
CdC;
accesso
e
movimento
interno
alunni
e
pubblico-por6neria;
chiusura
di
tuMe
le
nestre
del
piano
assegnato;
segnalazione
tempes6va
in
Presidenza
della
presenza
di
estranei
nellIs6tuto
Pulizia
di
caraEere
materiale:
interven6
di
pulizia
durante
le
aJvit
didaJche
con
un
intervento
con6nuo
sui
bagni
e
un
primo
riordino
delle
aule,
pulizia
dei
laboratori,
delle
aule
speciali.
Il
sabato,
nel
periodo
es6vo
e
nei
periodi
di
ferie
e/o
assenza
della
squadra
di
pulizia
esterna:
pulizia
dei
locali
scolas6ci,
degli
spazi
scoper6,
degli
arredi
e
rela6ve
per6nenze,
anche
con
lausilio
di
mezzi
meccanici
semplici,
da
eeMuarsi
secondo
lorario
di
servizio,
prima
dellinizio
delle
lezioni
o
al
termine
di
esse.
Compi6
di
caraMere
materiale
ineren6
al
servizio,
compreso
lo
spostamento
delle
suppelleJli,
nonch
il
trasporto
dei
generi
alimentari
e
lo
svolgimento
di
tuMe
le
aJvit
connesse
con
i
servizi
di
mensa
e
cucina.
Supporto
amministra>vo
e
dida3co:
servizio
di
centralino
telefonico
e
uso
di
macchine
per
la
duplicazione
di
aJ,
previa
autorizzazione
del
Dirigente
Scolas6co;
approntamento
e
pres6to
sussidi
didaJci;
assistenza
ai
docen6
nelle
aJvit
didaJche
e
nei
progeJ.
Terminale
dei
servizi
amministra6vi:
diusione
circolari,
avvisi
e
disposizioni
di
servizio
redaJ
dalla
Dirigenza
Servizi
esterni:
Ucio
postale,
banca,
altre
scuole,
Comune,
ecc.
Par>colari
interven>
non
specialis>ci:
Piccola
manutenzione
dei
beni
mobili
e
immobili;
aJvit
ineren6
giardinaggio
e
simili;
Manovra
montacarichi
e
impian6
di
riscaldamento
171
Area 3
Area
dida3ca
G.L.I.
H.
Coordinatrice:
Branco
Angela
Docen6:
Scuola
dellInfanzia:
Maggio
A.Maria-
Aiello
Rosa
-
Cilento
Antonia
-Maresca
Pasqua
Manniello
Anna
-
Nostroso
Carmela
-
Savarese
Maria
Grazia
Scuola Primaria: Scaramellino ConceMa Parlato Antonino -Todisco M.Rosaria - S6nca Maria - Diaferia M.Luisa - GaMola Florida Cinque ConceMa - Al6eri Mina Manniello Angelina Branco Angela -Morlicchio Marialuisa Scuola Primaria: Rappresentante dei genitori Scuola dellInfanzia Cozzi Fabiana Rappresentante genitori Scuola Primaria La Ragione Giovanna Rappresentante dei servizi sociali
Sezioni di 3 anni SS. Trinit: Tommolillo Valeria Sezioni di 4 anni SS. Trinit: Maresca Pasqua Sezioni di 5 anni SS. Trinit: Staiano Margherita Sezioni di Via Sconduci Miccio Immacolata
172
Funzioni Strumentali: Anna Guarracino, ElisabeMa Riccardi, Amalia Sagristani, Mariateresa Russo, ConceMa Scaramellino
Area 3
Area
dida3ca
Coordinatori
di
classe
Classi
prime:
Caterina
Esposito
Classi
seconde:
Maria
Laura
Solda6ni
Classi
terze:
Maria
S6nca
Classi
quarte:
Marialuisa
Diaferia
Classi
quinte:
Florida
GaMola
Storia
locale:
Luisa
Cilento
Ambiente
e
salute:
Giuseppina
Sciard
Gioco
Sport:
Rosaria
Rollo
LeEura:
Teresa
Scarpato
DSA
dislessia:
Maria
Teresa
Russo
Biblioteca:
Celeste
Del
Gaudio
Viaggi
e
visite:
Celeste
Del
Gaudio
Laboratorio
mul6mediale
1piano:
Maria
Aiello
Laboratorio
mul6mediale
piano
zero:
Carmela
Guida
Laboratorio
scien6co:
Raaela
Aiello
Laboratorio
musicale:
Amalia
Sagristani
AQrezzature
laboratorio
linguis6co:
Iolanda
Starace
Docen6
Scuola
dellInfanzia:
Cappuro
Aida,
Scarpato
Teresa
e
Guida
Carmela
Docen6
di
Scuola
Primaria:
Rollo
Rosaria
(per
le
classi
prime)
Sciard
Giuseppina
(per
le
classi
quarte
Cinque
ConceMa
(per
le
classi
quinte)
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
Referen6/ responsabili
Commissione con6nuit
173
Area 3
1. Coordinamento/elaborazione P.O.F ricognizione dei fabbisogni forma6vi (riferimen6: famiglia, territorio soggeJ is6tuzionali e non) organizzazione e coordinamento della progeMazione curricolare, garantendo che essa sia rispondente ai bisogni forma6vi individua6 come prioritari nel territorio, coerentemente a quanto stabilito nel P.O.F. ed in relazione alle Indicazioni del curricolo individuazione dei criteri di organizzazione della didaJca; controllo della coerenza interna del Piano e dei progeJ collega6; 2. Supporto organizza6vo funzionale allaMuazione del POF 3. Valutazione del P.O.F Coordinamento e documentazione delle aJvit intra ed extra- curricolari con rela6vo monitoraggio e valutazione 4. Promozione e coordinamento sistema di Valutazione degli apprendimen6. referente Invalsi 1. Coordinamento elaborazione P.O.F 2. Autoanalisi e autovalutazione interna 3. Ges6one del sistema qualit per la ricerca, lo sviluppo e il miglioramento con6nuo 4. Cura della redazione e documentazione rela6va al Manuale della Qualit, alle procedure e al Piano di miglioramento 5. Predisposizione di forme di sensibilizzazione ed informazione sulle inizia6ve promosse dalla scuola 6. Promuovere e mantenere rappor6 con En6 esterni ed altre is6tuzioni. 1.Analisi dei bisogni forma6vi e ges6one del Piano di formazione aggiornamento dei docen6 individuazione delle priorit riguardo alle inizia6ve di formazione elaborazione di moduli forma6vi diversica6 per ambito tema6co, per impostazione metodologica, per 6pologia di obieJvi, per numero e 6po di partecipan6, per strumentazione u6lizzata, ecc., secondo le necessit della scuola. organizzazione delle aJvit di aggiornamento e formazione in servizio interne e/o in rete con altre scuole. valutazione dellecacia dei progeJ di formazione 2.Promuovere la partecipazione a manifestazioni, concorsi, progeJ vol6 al miglioramento delloerta forma6va 3.Produrre, raccogliere e diondere i materiali didaJci, avviandosi alla costruzione di un archivio didaJco (percorsi didaJci formalizza6, raccolta di materiali progeMuali, buone pra6che, relazioni, ar6coli e materiali prodoJ nei corsi di formazione, predisposizione di materiali per favorire la cultura della documentazione.) 4.Ges6re e coordinare la comunicazione interna 5.Raccogliere e promuovere la leMura di riviste e/o libri specici nel seMore 6.Accoglienza e supporto dei nuovi docen6
Area 1 Autoanalisi di is>tuto e ges>one della qualit Ins. ElisabeQa Riccardi Area 2 Sostegno al lavoro dei docen> Ins. Amalia Sagristani
174
Area 3
1.Osservazione e analisi dei comportamen6, aMeggiamen6, aJtudini, interessi, dicolt, bisogni forma6vi degli alunni; -promozione e coordinamento delle aJvit extracurricolari -ricognizione delle risorse presen6 nel territorio, u6lizzabili per consulenza e supporto allazione della scuola per il benessere degli alunni 2. Coordinamento e ges6one delle aJvit di con6nuit educa6va, -Predisposizione di azioni , aJvit, percorsi ed inizia6ve di raccordo con gli altri ordini di scuola -Coordinamento dei lavori e degli incontri del Gruppo di lavoro della Con6nuit, curandone la documentazione; -ContaJ con gure esterne per coordinare la con6nuit con la Scuola secondaria; -Documentazione e monitoraggio dei percorsi e delle aJvit intraprese nel corso dellanno- 3.Coordinamento delle aJvit di compensazione, integrazione e recupero -elaborazione e organizzazione di moduli forma6vi specici per il recupero e le eccellenze -referente D.S.A. 4.Interven6 ed inizia6ve a supporto degli alunni in situazione di disagio e/o dicolt 5.Elaborazione e promozione di strategie di intervento didaJco e di pra6che daiuto per gli alunni con gravi problemi di apprendimento 1. Promuovere strategie di comunicazione e di informazione sulle opportunit forma6ve (educa6ve, culturali, ar6s6che, associa6ve, dello speMacolo, della stampa, della televisione, ecc.) oerte dal territorio e u6lizzabili didaJcamente; 2. Favorire la diusione della cultura della comunicazione e lo sviluppo delle re6 tra scuole 3. Individuazione di interlocutori pubblici e priva6 per il coinvolgimento concertato in aJvit integrate 4. Predisposizione di forme di sensibilizzazione ed informazione sulle inizia6ve della scuola;(ges6one sito - blog dis6tuto e video bacheca) 5. Raccolta materiale informa6vo interno ed esterno dellIs6tuto e divulgarlo aMraverso il Nostro sito e blog, aMraverso i media e la stampa locale e/o giornalino scolas6co. 6. Promuovere il rinnovamento metodologico della didaJca con l'u6lizzo delle tecnologie informa6che; 7. Contribuire a potenziare luso delle T.I.C da parte degli insegnan6; 8. -Promuovere la partecipazione ad inizia6ve di formazione on line e in presenza 9. Tutoraggio nelle aJvit di formazione docen6 on line. 10. Supporto per compilazione documento valutazione alunni al computer
175
Area 4 Realizzazione di proge3 forma>vi con en> e is>tuzioni esterni alla scuola- ges>one delle nuove Tecnologie Ins. Anna Guarracino
MIGLIORAMENTO E QUALITA
Come ci valutiamo?
Autoanalisi di Istituto
176
Come ci valutiamo?
Area 4
AUTOANALISI
DI
ISTITUTO
LIs6tuto
applica
un
sistema
costante
di
controllo
e
di
autovalutazione.
Almeno
una
volta
allanno
in
sede
di
Riesame
della
Direzione,
il
Dirigente
Scolas6co,
con
il
supporto
del
Responsabile
del
Sistema
di
Ges6one
della
Qualit
e
delle
Funzioni
Strumentali,
valuta
la
soddisfazione
del
Sistema,
rela6vamente
al
servizio
fornito,
mediante
lanalisi
di
da6
provenien6
da:
!
ques6onari
di
soddisfazione
del
servizio
didaJco
e
di
altre
inizia6ve
di
formazione
!
colloqui
periodici
dei
docen6
con
alunni
e
genitori
!
comunicazioni
direMe
tra
studen6,
genitori,
docen6,
non
docen6
e
Dirigente
Scolas6co
!
eventuali
reclami
orali
o
scriJ
!
eventuali
richieste
espresse
dalle
rappresentanze
dei
genitori
!
eventuali
richieste
espresse
dal
personale
dellIs6tuto.
Il
controllo
annuale
della
soddisfazione
di
studen6,
genitori,
personale
docente,
personale
ATA
e
gure
di
riferimento
del
territorio
riguardo
al
servizio
forma6vo
operato
tramite
ques6onari
di
percezione.
I
ques@onari
perme=ono
di
rilevare
il
livello
di
soddisfazione
di
tu=e
le
componen@
scolas@che
rela@vamente
a:
!
didaJca
!
aMenzione
ai
bisogni
degli
alunni
!
organizzazione
scolas6ca
! rappor6
interpersonali
tra
le
par6
(genitori,
studen6,
personale
docente,
personale
non
docente,
Dirigente
Scolas6co)
!
ecienza
laboratori
!
ecacia
della
comunicazione
Sulla
base
dei
risulta6
di
cui
sopra,
vengono
elabora6
il
POF
ed
il
Piano
di
Miglioramento,
vengono
individua6
gli
obieJvi
di
miglioramento
per
ogni
anno
scolas6co,
cos
da
venire
incontro
sempre
pi
alle
esigenze
dellutenza
e
migliorarne
con6nuamente
la
soddisfazione.
177
Come ci valutiamo?
Area 4
AUTOANALISI
DI
ISTITUTO
AUTOANALISI:
i
protagonis>
Le
par6
interessate
(stakeholders)
coinvolte
nel
processo
di
autovalutazione
sono:
i
genitori
gli
alunni
i
docen6
il
personale
ATA
AUTOANALISI:
perch?
Fornire
agli
uten6
informazioni
sulla
qualit
del
servizio
scolas6co
Evidenziare
eventuali
pun6
deboli
dellis6tuzione
sui
quali
concentrare
laMenzione
al
ne
di
promuovere
il
miglioramento
con6nuo
I protagonis>
Le mo>vazioni
I tempi
Gli strumen>
178
AUTOANALISI: quando? A inizio anno scolas6co individuazione delle priorit su cui intervenire e conseguente elaborazione del piano di miglioramento A ne anno scolas6co rilevazione del grado di soddisfazione delle par6 interessate sul servizio oerto e confronto dei risulta6 oMenu6 con quelli previs6 nel piano di miglioramento
AUTOANALISI: gli strumen> Ques6onari e analisi dei da6 sta6s6ci per raccogliere informazioni u6li a formulare giudizi di qualit.
Come ci valutiamo?
Area 4
AUTOANALISI
DI
ISTITUTO
La
predisposizione
di
un
Piano
dellOerta
forma6va
deve
essere
accompagnata
da
una
verica
aMendibile
e
da
una
valutazione
qualita6va
e
complessiva
della
rispondenza
fra
le
esigenze
dellutenza
e
la
qualit
del
servizio
oerto
in
vista
del
suo
miglioramento.
Per
ciascuna
dimensione
del
POF
la
scuola
ha
individuato
i
processi
che
intende
osservare
e
monitorare.
Individuazione
risorse
Relazioni
con
lesterno
PROCESSI
PROCESSI
POF
Miglioramento
e
Qualit
Dimensione
organizza>vo
funzionale
PROCESSI
PROCESSI
Autoanalisi di is6tuto
179
Come ci valutiamo?
Area 4
AUTOANALISI
DI
ISTITUTO
Per
monitorare
i
processi
sono
sta6
individua6
faMori
di
qualit
(obieJvi)
Per
misurare
i
risulta6
sono
sta6
deni6
indicatori
di
qualit
(azioni)
e
standard
(risultato)
Dimensione
POF
Processi
Scopo
FaEori
di
qualit
Indicatori
di
qualit
1 2 3
Analisi delle risorse del territorio Partecipazione democra6ca U6lizzo delle risorse del territorio
Comunicazione scuola-territorio
! n. accessi al sito web/blog della scuola (almeno 100 al mese) ! % del livello di soddisfazione di gure di riferimento del territorio circa la comunicazione scuola-territorio (almeno 80%)
180
Come ci valutiamo?
Area 4
AUTOANALISI
DI
ISTITUTO
Dimensione
POF
Processi
Indicatori
di
qualit
1
Adeguamento
delloerta:
rispondenza
alle
linee
programma6che
ministeriali
e
ai
bisogni
forma6vi
degli
alunni
Standard
! Aggiornamento
POF
(1
volta
allanno)
! Rilevazione
della
situazione
di
partenza
degli
alunni
(1
volta
a
inizio
anno)
! Elaborazione
programmazioni
educa6vo-didaJche
(1
volta
a
inizio
anno)
! Sviluppo
didaJco
(1
volta
a
seJmana)
! n.
di
progeJ
intracurricolari
(almeno
5)
! n.
di
progeJ
extracurricolari
(almeno
15)
! n.
reclami
rela6vi
allerogazione
del
servizio
forma6vo
(non
pi
di
5)
! %
soddisfazione
alunni
e
genitori
per
le
aJvit
progeMuali
(almeno
90%)
! %
partecipazione
alunni
alle
aJvit
extracurricolari
(almeno
90%
di
chi
aderisce)
! %
dei
risulta6
raggiun6
rispeMo
ai
risulta6
aMesi
(almeno
90%)
! %
di
alunni
con
un
livello
di
valutazione
medio-alta
(almeno
70%)
! %
di
alunni
con
un
livello
di
valutazione
non
suciente
(non
oltre
il
5%)
! n.
ques6onari
di
indagine
(almeno
1
a
inizio
anno)
4 5
Analisi dei bisogni forma6vi del personale docente e ATA Partecipazione a corsi di formazione professionale
! n. corsi di formazione professionale aJva6 dalla scuola in risposta ai bisogni del personale docente e ATA (almeno 1) ! % docen6/ATA che ha partecipato a corsi di formazione interni/esterni al circolo (almeno 70%)
181
Come ci valutiamo?
Area 4
AUTOANALISI
DI
ISTITUTO
Dimensione
POF
Processi
Indicatori di qualit
! n.
ore
u6lizzo
laboratori
(almeno
25
ore
seJmanali)
! n.
ore
u6lizzo
palestra
(almeno
25
ore
seJmanali)
! %
delle
spese
di
funzionamento
rispeMo
allo
stanziamento
(almeno
80%)
! %
delle
spese
per
laJvit
didaJca
rispeMo
allo
stanziamento
(almeno
80%)
! %
delle
spese
per
il
personale
rispeMo
allo
stanziamento
(almeno
80%)
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
! % delle spese per gli inves6men6 rispeMo allo stanziamento (almeno 80%) ! % delle spese per i progeJ rispeMo allo stanziamento (almeno 80%)
182
Come ci valutiamo?
Area 4
IV
Area
Miglioramento
e
Qualit
Ges6one
della
Qualit
Miglioramento
della
Qualit
del
servizio
OJmizzazione
dei
processi
opera6vi
Miglioramento
con6nuo
Successo
durevole
AUTOANALISI
DI
ISTITUTO
Dimensione
POF
Processi
Scopo
FaEori
di
qualit
Standard
! n.
non
conformit
rilevate
dal
personale
docente
rela6vamente
a
ciascuna
Area
del
POF
(meno
di
5)
! n.
non
conformit
rilevate
dai
genitori
rela6vamente
alla
qualit
dei
servizi
oer6
(meno
di
10)
! n.
non
conformit
rilevate
dal
personale
ATA
rela6vamente
allorganizzazione
funzionale
della
scuola
(meno
di
5)
! n.
azioni
preven6ve
aJvate
(almeno
1
per
ogni
Area)
! n.
azioni
correJve
aMuate
(almeno
1
per
ogni
non
conformit)
! n.
veriche
ispeJve
interne
(almeno
1
allanno)
! %
di
obieJvi
della
qualit
raggiun6
rispeMo
a
quelli
pressa6
nel
piano
di
miglioramento
(almeno
il
80%)
! %
del
livello
di
soddisfazione
di
tuMe
le
componen6
scolas6che
rela6vamente
ai
seguen6
ambi6
di
indagine:
Dida,ca
(almeno
90%)
A=enzione
ai
bisogni
(almeno
90%)
Organizzazione
(almeno
80%)
Ecienza
laboratori
(almeno
80%)
Rappor@
interpersonali
(almeno
80%)
Comunicazione
(almeno
80%)
! n.
di
ambi6
di
indagine
che
confermano
nel
tempo
(successo
durevole)
una
percentuale
di
livello
di
soddisfazione
pari
o
superiore
allo
standard
pressato
(almeno
3)
183
MIGLIORAMENTO E QUALITA
184
Area 4
185
Area 4
dare
adeguatezza
opera6va
al
servizio
utenza
soddisfare
lla
crescita
professionale
di
tuJ
i
lavoratori
della
scuola.
migliorare
Da
ci
deriva
la
necessit
di
prestare
maggiore
cura
alla
comunicazione
con
lutenza
ponendo
par6colare
aMenzione
ai
reali
alla
ges6one
dellazione
didaJca
bisogni
forma6vi
degli
alunni
f ella
capacit
allo
sviluppo
della
dormazione
e
dscolas6ca
progeMuale
allorganizzazione
ellis6tuzione
alla
capacit
di
autovalutarsi
A
tal
ne
la
scuola
intende
focalizzare
la
sua
aMenzione
su
un
par6colare
obieJvo
di
miglioramento
individuato
per
ciascuna
area
del
POF,
denendo
indicatori
di
risultato
e
standard
di
verica.
I
diversi
responsabili
di
Area
avranno
cura
di
pianicare
le
azioni
di
intervento
e
di
monitorarne
i
risulta6.
Area
del
POF
Macroprocesso
Processi
Responsabili
ObieJvo
Indicatori
di
risultato
DIMENSIONE
INTEGRAZIONE
SCUOLA-TERRITORIO
Integrazione
scuola-territorio
Relazioni
con
lesterno
Funzione
Strumentale
Area
4
Coordinatori
di
Intersezione/Interclasse
Favorire
la
partecipazione
democra6ca
delle
varie
componen6
scolas6che
-Passaggio
chiaro
e
tempes6vo
delle
informazioni
-Partecipazione
consapevole
dei
genitori
agli
incontri
scuola-famiglie
-Soddisfazione
di
tuMe
le
componen6
scolas6che
rela6vamente
alla
comunicazione
-Soddisfazione
delle
componen6
docente
e
ATA
rela6vamente
alla
valorizzazione
professionale
-n.
di
accessi
al
sito
web
nellanno
scolas6co
in
corso
-%
partecipazione
dei
genitori
agli
incontri
scuola-famiglia
-%
di
soddisfazione
di
tuMe
le
componen6
scolas6che
rela6va
alla
chiarezza
e
tempes6vit
delle
informazioni
-%
di
soddisfazione
di
docen6
e
ATA
rela6va
alla
valorizzazione
professionale
Standard di verica
186
Area 4
Responsabili
Predisporre, per tuMe le persone dellorganizzazione occasioni signica6ve di apprendimento e di crescita -Rispondenza alle linee programma6che ministeriali -Rispondenza alle esigenze e ai reali bisogni degli alunni e dei docen6 -Sviluppo professionale docen6/ATA -Curricolo di scuola coerente con il POF -n. progeJ intracurricolari elabora6 in risposta alla leMura dei bisogni -n. progeJ extracurricolari elabora6 in risposta alle richieste delle famiglie -n. corsi di formazione professionale aJva6 dalla scuola in risposta ai bisogni del personale docente e ATA -% docen6/ATA che ha partecipato a corsi di formazione interni/esterni al circolo
DIMENSIONE
PEDAGOGICO-DIDATTICA
Erogazione
delloerta
Controllo
dei
risulta6
AJvit
didaJca
curricolare
AJvit
extracurricolari
Funzione
Strumentale
Area
1:
Ges6one
e
coordinamento
POF
Funzione
Strumentale
Area
3:
Interven6
e
servizi
per
gli
studen6
Coordinatori
di
Interclasse/Intersezione
Favorire
il
successo
scolas6co
di
tuJ
gli
alunni
con
par6colare
aMenzione
ad
inizia6ve
di
prevenzione
e
recupero
delle
dicolt
di
apprendimento
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
-Successo scolas6co degli alunni in termini di risulta6 raggiun6 -Soddisfazione alunni in merito alla didaJca -Partecipazione alunni alle aJvit extracurricolari -Soddisfazione alunni in merito alle aJvit extracurricolari -n. alunni con dicolt di apprendimento -n. alunni con disturbi specici di apprendimento -% alunni promossi con la media del 8 -% risulta6 raggiun6 rispeMo ai risulta6 aMesi -% alunni che ha partecipato ad aJvit extracurricolari -% soddisfazione alunni che hanno partecipato a corsi extracurricolari
Standard di verica
187
Area 4
Responsabili
Standard di verica
-
%
docen6
con
incarico
funzionale
formalizzato
-
%
personale
ATA
con
incarichi
aggiun6vi
formalizza6
-n.
segnalazioni
registrate
per
malfunzionamento
dei
laboratori/palestra
-%
spese
rispeMo
allo
stanziamento
MIGLIORAMENTO
E
QUALITA
Ges6one
della
Qualit
Comunicazione
interna/esterna
Ges6one
documen6
e
registrazioni
Ges6one
non
conformit
Ges6one
azioni
correJve
e
preven6ve
Ges6one
delle
veriche
ispeJve
interne
Riesame
della
Direzione
Dirigente
Scolas6co
Funzione
Strumentale
Area
1:
Autoanalisi
di
Is6tuto
e
ges6one
della
Qualit
1
Circolo
dida,co
Vico
Equense
Implementare il Sistema di ges6one della qualit nella scuola aMraverso lapplicazione sistema6ca delle procedure realizzate - Trasparenza nelle procedure di informazione e comunicazione - Soddisfazione delle par6 interessate rela6vamente alla qualit dei servizi oer6 - n. reclami registra6 - % soddisfazione di docen6 e ATA rela6vamente alla comunicazione interna - % soddisfazione genitori rela6vamente alla comunicazione con lesterno - n. azioni correJve rispeMo a non conformit registrate -% obieJvi raggiun6 rela6vi al Piano di miglioramento
188