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Prefazione di Nonnoroby
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Copertina: Nonnoroby
SEZIONE PREFAZIONE: Pag. 2
Prefazione: Nonnoroby
SEZIONE SOMMARIO: Pag. 3
La canna da beachledgering: Nonnoroby SEZIONE MULINELLI: Pag. 11 1. Mulinelli da beachledgering: Nonnoroby 2. Alcuni modelli di mulinello: Ivo SEZIONE PIOMBI: Pag. 14 I piombi da beachledgering: Nonnoroby SEZIONE LENZA MADRE: Pag.15 La lenza madre: Nonnoroby SEZIONE SHOCKLEADER: Pag. 18 1. Lo shockleader: Nonnoroby 2. Shockleader conici: Ivo SEZIONE NODI: Pag. 21 I vari tipi di nodo: Nonnoroby SEZIONE TERMINALI: Pag. 29 1. I terminali da beachledgering: Nonnoroby 2. Nodino di stopper per finale con tecnosfera: Danieleesposito70
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Personalmente ho acquistato a parte numerosi cimini in fibra di vetro in varie potenze (adattandone la base con la carta vetrata e legando da me gli anelli passafilo), per cui la posso 'sfruttare' da mare forza olio sino ad un mare da 120 gr. Riporto poi sotto altri 3 modelli della Italcanna (questa casa non mi ha pagato per farle pubblicit, tranquilli...), solo per farvi vedere come difficile a volte scegliere tra un modello e l'altro, quando il budget limitato (traduzione= se avessi i quattrini, comprerei anche questi modelli, in aggiunta):
Per la descrizione di queste canne vi rimando al sito della Italcanna, se qualcuno fosse interessato. Tutti e quattro i modelli, tutti adatti al beachledgering, si differenziano anche considerevolmente tra loro: ecco perch difficile fare una scelta, che pu essere influenzata anche da 'gusti' personali. Per esempio, se potessi tornare indietro, personalmente punterei sulla Stinger, perch le due pezzi mi fanno letteralmente 'sbavare'. Altri invece, per svariati motivi, preferiscono le telescopiche.
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Mitchell - Modello Mediterranee Beach. Canna da beach in tre pezzi famosa, carbonio inguainato super alto modulo radiale, 5 anelli fuji sic sul fusto + 3 sulle cime (dotata di due cime da 60gr e da 110gr) impugnatura antiscivolo placca a vite. Ingombro 147cm - Potenza 30-110gr - Fusto super sottile solo17mm Lunghezza mt. 4,23 - Sezioni 4 Prezzo indicativo 194
Colmic - Modello Teknica Pro. Canna costituita da quattro sezioni ad innesto, prodotta in tessuti di carbonio U.L.A.F. super alto modulo. Ha una potenza di lancio massima di 100 gr. Viene fornita con tre cimini intercambiabili, (soft, medium, heavy actions) in carbonio, da sostituire in base al peso impiegato e alla corrente. presentata con anelli Fuji, placca portamulinello a vite in grafite. Il COLMIC Joint Line ed il COLMIC Low Tension assicurano e confermano la qualit di primo ordine di questo prodotto. Lunghezza 4,20 mt Prezzo indicativo 185
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3 caso: finito l'avvolgimento in bobina, il filo conico arriva a bordo bobina prima di arrivare a fine rocchetto ( cio pi lungo di quanto la bobina ne possa contenere), per cui bisogna tagliarne un pezzo dalla parte iniziale non conica. Con un metro si misura la parte eccedente e se ne prende nota su un pezzo di carta. Si riavvolge nuovamente tutto il filo conico nel rocchetto originale. La bobina adesso vuota. Col metro si misurano quindi tanti metri di filo quanti ne avevamo segnato nel pezzo di carta, tagliando l'eccedenza con le forbici. Tagliata la parte eccedente, legare ed avvolgere il filo conico in bobina: a fine lavoro il filo conico arriver esattamente a bordo bobina.
Nota: conservare il pezzo di carta da qualche parte, cos quando si dovr sostituire il filo conico logorato con uno nuovo (naturalmente con gli stessi diametri e lunghezza), non si dovranno fare tutti questi travasi.
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Passiamo adesso al filo conico continuo che a mio parere molto utile qualora si dovesse disporre di una canna con anellatura di ridotto diametro, questo perch non dovremo effettuare nessun tipo di nodo. Questo tipo di conico viene solitamente confezionato in bobine da 220mt e presenta la sua parte conica da entrambi i lati. Questultima prerogativa consente di poter utilizzare tutti e due i capi conici in caso uno dei due si dovesse usurare o spezzare; ovviamente questoperazione si effettuer scaricando la bobina del mulinello su una seconda bobina di uguale forma e misura per far s che il secondo capo conico, che si trova al di sotto, si trovi nuovamente al di sopra del filo. Una volta che andr a mancare anche il secondo capo conico (sempre a causa di rottura) non andremo a buttare via lintero contenuto della bobina, ma si andr a montare uno spezzone di quelli sopraindicati oppure lo si user come un normale monofilo. Dei modelli continui ne ho testati solo due e sono rimasto soddisfatto da entrambi anche perch molto simili tra loro e sono i seguenti: Shimano: ottimo carico di rottura e ovviamente ottima anche la tenuta al nodo, visto che andremo a crearlo solo dalla parte pi spessa, parte conica lunga 15mt da entrambe i lati di colore trasparente, una volta che il diametro diventa lineare comincia una sorta di multicolor che cambia colore ogni 25mt offrendo al pescatore dei punti di riferimento molto importanti riguardo la zona, pressoch esatta, dove piazzare linsidia, bobina da 220mt del diametro 0,23-0,57 con un costo di 15. Duel: ottimo carico di rottura e del nodo (come sopra), leggermente pi rigido del primo, parte conica di 15mt trasparente, anche questo modello ha la parte lineare in multicolor, la bobina da 220mt 0,20-0,57 del costo di 16. I costi degli articoli illustrati sono ovviamente da considerarsi indicativi in quanto questo quello che ho trovato in commercio nella mia zona, ma ovviamente suscettibile di variazioni.
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Schema con piombo scorrevole. E' il pi classico di tutti. Il suo utilizzo indicato con mare calmo, fondo sabbioso e con alghe basse con cespugli diradati ed adatto alla maggior parte dei pesci. Il piombo scorrevole, opponendo una blanda resistenza, consente anche ai pesci pi diffidenti di mangiare senza sentire particolari 'trattenute' dell'esca. Ovviamente, perch ci avvenga, la lenza madre non deve essere tenuta in tensione ma lasciata leggermente in bando (senza esagerare). La lunghezza indicativa del trave pu andare da cm 150 a cm 180: per non stare li a battibeccare sulle lunghezze, diciamo che una bracciata va benissimo
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Schema con long arm. E' molto simile allo schema del piombo scorrevole, ma il bracciolo collegato al trave mediante uno snodo ed il piombo fisso. Questo consente di tenere in tensione la lenza madre e le tocche dei pesci sono segnalate dal sensibilissimo cimino della canna, che ci consentir di intervenire al momento opportuno per dare una ferrata decisa. Le condizioni del mare e del fondale sono le stesse degli altri 2 schemi. Il long arm (bracciolo lungo) misura una bracciata (ma pu arrivare anche a 2 mt e passa) ed posizionato nella parte bassa del trave. La lunghezza del trave lasciata alla libera scelta di ciascuno di noi, e pu andare dalla classica bracciata a pochi cm (vedi pi sotto l'articolo sul mini-trave scritto da Spaghitu).
Schema con short arm. Del tutto simile al long arm, lo short arm (bracciolo corto) ne differisce solo per la lunghezza del bracciolo, di mezza bracciata o anche meno. Da utilizzare con mare mosso e con forti correnti, perch la brevit del bracciolo evita il suo attorcigliamento sul trave (anche se purtroppo non sempre cos). Anche qui, per la lunghezza del trave, lasciata alla libera scelta di ciascuno di noi (dalla bracciata al mini-trave).
Schema Pater Noster. E' il pi classico dei terminali per il mare mosso, da usare quando siamo costretti a montare il piombo da 80 gr. E' lo schema che meglio si comporta nella turbolenza, regalandoci spesso grandi soddisfazioni. La lunghezza dei braccioli varia dai 20 ai 50 cm a seconda della turbolenza.
Variazione ai terminali "Piombo a Scorrere" e "Genovese". Per rendere ancora pi fluttuanti questi due terminali, si pu aggiungere il "rosario" ed il piombo staccato dal trave:
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Il rosario consiste in una sequenza di perline e spezzoni da 1 cm di guaina (ricavabile benissimo dal filo elettrico), alternati le une agli altri, per una lunghezza totale di 10-15 cm. Per come 'staccare' il piombo dal trave vedi l'illustrazione. Questo sistema libera il calamento dalla costrizione pressante del piombo, che pu quindi muoversi in acqua con pi leggerezza e naturalezza (la magica fluttuazione). Snodi. Quando gli snodi furono inventati, fecero fare un gigantesco passo avanti rispetto ai tempi in cui i braccioli venivano legati direttamente sul trave, cosa che impediva di fatto di poter pescare anche in condizioni di mare mosso, per l'immediato attorcigliamento dei braccioli sul trave. Ma ebbero anche un altro effetto altrettanto importante: conferivano all'esca una fluttuabilit quasi naturale, mascherandone l'inganno. Anche di snodi ne esistono di tanti tipi, mi sono limitato ad illustrarne solo una piccola parte, sufficienti per iniziare. Lo snodo va tenuto tra due perline a loro volta fermate da due nodini-stopper. Le figure sono abbastanza esplicite:
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Fast connector. Personalmente lo considero il miglior snodo in assoluto per il beachledgering (nelle misure pi grandi ottimo anche per il surfcasting): leggerissimo, robustissimo, ultra snodato ed praticissimo. Non c' bisogno di descrizione, in quanto le figure sono abbastanza esplicite.
Micro Murphy. E' una valida alternativa al fast connector. Scegliere quelli col gancetto anzich quelli con l'anellino.
Pulcetta. Altra buona soluzione di snodo. La pulcetta per pu ruotare solo intorno ad 1 asse, anzich intorno a 2 come tutti gli altri.
Joint classico. E' il primo snodo in assoluto che sia mai stato usato a pesca. E' costituito da una semplice girella senza moschettone che ruota su se stessa ed intorno a due perline. E' suggerito il suo utilizzo quando si pesca 'pesante' (trancette di sardina, di muggine, di calamaro, esche voluminose), in quanto il pi robusto di tutti.
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2. Sul capo libero del finale si deve formare un nodo semplice che non bisogna serrare e che andremo a tenere tra pollice ed indice della mano Sn
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4. Ancora agendo sul capo libero del finale, faremo un terzo loop che affiancheremo ai due precedentemente fatti. A questo punto, tenendo vicini i tre loop, prenderemo il capo libero del finale e lo passeremo all'interno di tutti e tre i cerchietti.
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Il nodino di fermo andr in battuta con la tecnosfera senza per passarle attraverso. Naturalmente il numero di loop da realizzare inversamente proporzionale al diametro del filo: quanto pi il filo sottile, tanti pi loop bisogna realizzare. Nell'esempio delle foto, con un fluorocarbon dello 0,16 ci sono voluti tre loop. Se avessi utilizzato uno 0,12, avrei dovuto creare almeno 5 loop; con un finale dello 0,20, invece, bastavano 2 loop
7. Soluzione con perlina di sicurezza: alcuni pescatori preferiscono interporre tra nodino di fermo e tecnosfera una microperlina. C' qualcuno che la inserisce e la lascia libera, qualcun altro invece la blocca sul nodino con una goccia di colla cianacrilica.
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Bracciolo13 Come abbiamo visto, i braccioli a cui sono legati gli ami, a Beachledgering, sono alquanto sottili, addirittura sottilissimi se paragonati a quelli che si usano in altre discipline. Questo comporta che non possiamo lesinare sulla qualit del filo da usare per confezionarli: dobbiamo puntare sempre sulla qualit migliore reperibile sul mercato, anche se i prezzi ovviamente salgono. Per lo stesso motivo, per non rischiare di perdere una buona preda, dobbiamo controllarli con assiduit e non indugiare assolutamente a sostituirli se presentano abrasioni, brutte pieghe, attorcigliamenti e cos via. E' buona norma sostituirli anche dopo una cattura 'pesante', che potrebbe averli indeboliti. Essendo molto sottili, i braccioli hanno una rigidit inferiore rispetto a quelli di maggior diametro, per cui tendono a ricadere lungo il trave e ad attorcigliarsi intorno ad esso in fase di lancio o in presenza di forti correnti. Si pu ovviare in parte a questo inconveniente applicando al bracciolo la brillatura, cio creando una treccina di una decina di cm nella parte che si attacca allo snodo. La brillatura, raddoppiando di fatto il diametro del filo, irrigidisce il bracciolo nella sua parte iniziale per cui la tendenza a ricadere sul trave, pur non venendo annullata completamente, viene per diminuita di tantissimo, coadiuvata in questo anche dall'inserimento di uno spezzone di tubicino di silicone. In pratica il bracciolo resta in posizione pi perpendicolare al trave rispetto a prima. Un metodo molto pratico per fare la treccina della 'brillatura' questo: dopo aver doppiato il filo per una quindicina di centimetri, tenere i capi doppiati uno con la mano sinistra e l'altro con la mano destra. Adesso con il pollice e l'indice della mano sinistra far ruotare uno dei capi verso sinistra, mentre con il pollice e l'indice dell'altra mano far ruotare l'altro capo verso destra. I due capi cominceranno ad intrecciarsi in spire strettissime e molto omogenee. Chiudere con un semplice nodo la parte finale della brillatura. Per ridurre ancora di pi l'ampiezza dell'asola e farla di dimensioni veramente microscopiche, infilare uno stuzzicadenti dentro l'asola, ruotare ulteriormente la treccina per ridurre il diametro dell'asola e bloccarla nella dimensione voluta con una goccia di colla cianacrilica. Quando la colla asciutta, bloccare l'asola con un semplice nodo. Non sarebbe poi male qualche goccia di colla lungo la brillatura. Vedi la figura nella pagina successiva:
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Questi accessori, anche se di diversi colori e dimensioni, devono essere comunque tutti inseriti sul filo del nostro terminale, in prossimit delle nostre esche. Addirittura ci sono delle schiume, soprattutto quelle a celle aperte (per intenderci sono quelle come le spugne da bagno), che riescono ad assorbire le essenze delle esche che inneschiamo sull'amo.
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Per poter inserire il pop-up sul filo, di solito si usa un comune ago da innesco. In commercio esistono anche dei pop-up a spirale, che possono essere inseriti e tolti dal nostro finale, in qualsiasi momento lo desideriamo. 3. Pop-up a spirale
Di solito, soprattutto nei calamenti a due braccioli, si soliti flotterare il bracciolo superiore, in modo da insidiare contemporaneamente (magari con esche diverse) delle prede di fondo e, appunto, delle prede di superficie. Naturalmente la grandezza del flotter da usare direttamente proporzionale all'esca che si vuole sgallare: pi l'esca voluminosa, pi deve essere grande il flotter. Mediamente, per sollevare un tocco di arenicola da 6 - 7 cm, basta un flotter da mezzo centimetro
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Molto utili sono anche i flotterini luminescenti, che grazie ad un fascio di luce indotto (per esempio la luce della lampada frontale), producono un bagliore tenue sul fondo del mare in prossimit della nostra esca, attirando cos anche i pesci pi apatici. Per chi non vuole acquistare gli accessori nei negozi di pesca, pu provare ad utilizzare le palline di polistirolo, magari quelle un po pi grandi. Unico inconveniente che ad ogni mangiata del pesce, queste saltano via e bisogna reinserirle... Variazione con la schiuma pop up (metodo veloce per inserire la schiuma sul finale) Se come flotter utilizziamo della schiuma pop-up e vogliamo inserirla sul finale in maniera veloce, possiamo mettere in pratica le modalit riportate di seguito: 1. Utilizzo di un ago cavo all'interno (vedi foto sotto): con l'ago trapassiamo il ns. flotterino da parte a parte; facciamo passare il filo del terminale attraverso l'ago e trasferiamo il flotter sul filo. L'unico inconveniente che in questo modo esso tender ad avere una certa "scorrevolezza". Se lo vogliamo bloccare, possiamo comunque realizzare un non nodo (o falso nodo)
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2. Flotterino cucito: a) con il ns. amo buchiamo il flotterino al centro di una delle due estremit ed usciamo con la punta di esso da un fianco
b) "cuciamo", ovvero facciamo fuoriuscire tutto l'amo dal fianco e portiamo il flotter sul filo
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c) ripetiamo l'operazione a) ma al contrario; vale a dire che con il ns. amo bucheremo il fianco laterale del flotterino (magari dal lato opposto a quello forato precedentemente) ed usciremo con esso dalla estremit opposta
d) si tira il tutto e si porta il flotter sul filo. Esso potr essere spostato a piacimento sul terminale, ma solo esercitando una piccola trazione
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Piccoli accorgimenti: per "cucire" il flotter sul filo, occorre bucare le estremit quanto pi possibile al centro delle due facce circolari. Inoltre, per evitare che in fase di recupero, il terminale flotterato subisca un effetto elica che lo porterebbe ad ingarbugliarsi al trave, conviene smussare le due estremit del flotterino (bastano le forbici perch non richiesto un lavoro di alta precisione...). Si ottiene cos una sorta di proiettile dei fucili ad aria compressa che si utilizzano nei tiri al bersaglio delle fiere e/o parchi gioco (vedi foto sotto)
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La robustezza di quest'amo proverbiale, assolutamente a prova dei pi micidiali masticatori. Personalmente lo uso quando innesco il granchio e, nelle misure piccole, il cannolicchio intero. I modelli Aberdeen e Beak rappresentano gli estremi della catena di ami usati a beachledgering e tra loro esistono un'infinit di modelli diversi adatti allo scopo. Anche l'uso di un amo al posto di un altro spesso legato, come
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Pasturatore da sfarinati. Composto di materiale plastico oppure di rete metallica. I fori d'uscita hanno un diametro maggiore per favorire la fuoriuscita dello sfarinato che ha una consistenza pi o meno tenace a seconda di come abbiamo preparato lo sfarinato (pi compatto o meno compatto). Per il resto valgono le stesse considerazioni fatte in precedenza, tenendo presente che lo sfarinato pesa ben pi dei bigattini.
Pasturatore da triturato (termine coniato da me). E' costituito da rete metallica che favorisce l'uscita della pastura formata da sarde o altri pesci grassi triturati e pressati dentro il pasturatore. Di uguale efficacia degli altri due, per caratterizzato da un peso non trascurabile da non sottovalutare. Se non si dispone di un cimino pi che robusto, sempre meglio scagliarlo con lanci 'appoggiati', quindi non un pasturatore da lunghe distanze (che per non sempre sono necessarie...)
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Come amo, personalmente uso il modello Aberdeen, altri preferiscono invece il beak o altri tipi di ami. In mancanza di sardina, si pu usare il muggine, che deve per avere carni belle grasse e non asciutte. Innesco del cannolicchio. Il cannolicchio pu essere usato in due modi, con le valve o privo di valve, a seconda che si vogliano insidiare le mormore piuttosto che le orate. Sgusciato si esca come gli anellidi, avendo l'accortezza di dare qualche giro di elastico. Col guscio si usa invece l'apposito ago da cannolicchi:
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Punta da trapano diametro mm 2.5 (per star light da 3 mm), oppure diametro mm 4.0 (per star light da 4.5 mm).
Pinze, Tronchesine.
Avvolgere uno spezzone di filo armonico sulla parte 'liscia' della punta da trapano, in spire strettissime e ravvicinate, formando 7/8 spire. A fine lavoro, venendo a mancare la tensione di torsione sul filo armonico, le spire si allargheranno e si allontaneranno tra loro, assumendo automaticamente le dimensioni adatte alla star light. Fare riferimento alla figura della pagina successiva per la costruzione e l'assemblaggio:
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Sfilare il manico tubolare: nei fori lasciati liberi infilare le colonne di alluminio che servono per sollevare il manico all'altezza che ci viene pi comoda per trainare il carrellino sulla spiaggia. Unire il manico alle colonne infilando tra essi un pezzo di legno cilindrico (p.e. un pezzo di manico di scopa) oppure un pezzo di alluminio tubolare di diametro leggermente inferiore. Rendere solidali manico e colonne con bulloncini passanti o rivetti. Alla base, fissare le colonne alla carrozzeria con bulloncini passanti o con rivetti, in modo che la struttura diventi rigida e solida. Siccome una volta montate le ruote il manico risulter leggermente inclinato in avanti, 'raddrizzare' le colonne in posizione perfettamente perpendicolare facendo una piccola piega sulla base delle colonne (un poco alla volta, senza esagerare).
Una volta che le colonne sono perfettamente dritte ed allineate, incastrare tra esse, all'altezza che vi fa pi comodo, il pezzo di alluminio quadrato che dovr sostenere la serbidora. Per creare l'incastro, ritagliare col seghetto da ferro, per circa 2 cm, due dei 4 lati dell'alluminio quadrato (i due lati opposti): i due lati rimasti formeranno l'incastro. Imbullonare gli incastri alle colonne (vedi nella figura come sono fatti gli incastri e come sono imbullonati alle colonne):
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Esattamente al centro di questa traversa, praticare un foro passante dall'alto in basso per infilarvi un bullone di ottone che servir per tenere la serbidora in posizione orizzontale di lavoro. Come dado, usate un dado a farfalla o a leva (tipo quella che si usa per lo smontaggio rapido della ruota anteriore della bicicletta), che consentir di montare e smontare la serbidora. Per mettere la serbidora in posizione verticale di riposo (in modo che non ingombri durante il trasporto in autovettura), fare un altro foro sulla traversa, a fianco del primo, per stavolta in linea orizzontale, in modo che infilando il bullone in questo secondo foro la serbidora possa essere posizionata in verticale (basta spostare bullone e dado a farfalla dal primo foro a questo secondo foro). Costruite la serbidora. Potete usare una tavola di legno, di compensato, di acrilato, di alluminio o quello che volete, l'importante che sia molto solida e rigida, e che non traballi o si imbarchi quando sopra ci dovrete ritagliare le trance di sardina o di muggine per esca. Sui lati esterni della serbidora incollateci dei bordini in modo che quello che vi viene appoggiato sopra non rotoli a terra. Io ho usato dei listelli di sughero, in modo da poterci appuntare gli ami, gi legati al bracciolo, in attesa di essere escati. Su uno dei lati lunghi, al centro, praticate un foro in cui possa essere infilato il bullone che la fisser alla traversa.
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Nella parte posteriore, in basso nella carrozzeria, posizionare e bloccare la cassettiera con i 16 cassetti acquistata al supermercato, dopo avervi incernierato uno sportello per evitare la fuoriuscita dei cassetti. Per evitare che la minutaglia esca dai cassetti, metterla prima dentro scatolette con coperchio. Le cerniere sono costituite da pezzi di pelle incollati o da piccolissime cerniere in ottone.
Costruire e fissare sopra la cassettiera con cassetti un'altra cassetta in cui mettere gli oggetti lunghi: ami infila vermi, forbici, pinze, slamatori, ecc. Applicare nella parte superiore della cassetta un coperchio, le cui cerniere sono costituite da pezzi di pelle incollati o da piccolissime cerniere in ottone.
Nella parte anteriore, in basso, costruire ed inserire una cassetta sagomata in legno, che serve per metterci i piombi. In questo modo possibile portarsi dietro una buona riserva di piombi, in quanto il peso supportato dal carrellino. Inoltre i piombi rendono pi stabile il carrello. Questa cassetta sostenuta, in alto, da un tubo di PVC che va da una parete all'altra della carrozzeria, mentre nella parte bassa sostenuta da una traversa di legno imbullonata nel piede di alluminio. Imbullonare la cassetta al tubo in PVC e alla traversa sotto.
Nella parte anteriore ho fissato due tavolette alla carrozzeria in plastica per fare da base ad un voluminoso contenitore della Plano, che utilizzo per riporvi i mulinelli, le bobine di nylon, gli avvolgi-finali, ecc. Il contenitore amovibile per facilitare linserimento del carrello nel vano portabagagli dellauto, ma una volta sul luogo di pesca si pu fissare saldamente al carrello tramite un bullone in rame con dado a farfalla avvitabile a mano. Il fissaggio avviene in una traversa di legno imbullonata alla giusta altezza tra le colonne del manico.
Ho sostituito le rotelline originali con due ruote pneumatiche gonfiabili, del tipo usato nei carrellini che usano i corrieri per fare le consegne, anchesse facilmente reperibili nei ferramenta. Lasse che unisce le ruote uno spezzone di tubo di alluminio di diametro adeguato al foro delle ruote, che ho fissato alla carrozzeria in plastica con bulloncini. Impedire la fuoriuscita delle ruote, dotate di cuscinetti, inserendo nell'asse, da una parte e dall'altra, due fascette stringi-tubo in acciaio inox. Ingrassare i cuscinetti prima di fissare le ruote. Per rinnovare l'ingrassaggio, rimuovere le fascette e sfilare le ruote.
Ad una certa altezza, su ognuna delle colonne del manico, ho fissato due spezzoni di tubo di PVC arancione del diametro di 50 mm, per reggere le canne in attesa di montarci i mulinelli, le parature ed i piombi, per escare o cambiare i braccioli, ecc. Inoltre, in caso di mare calmo e di pesca leggera,
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picchetti,
che
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Una volta arrivati sul luogo di pesca, metto a tracolla la sacca porta canne, mentre i picchetti ed il tripode li appoggio trasversalmente al contenitore Plano e li fisso tramite cinghie alle colonne del manico del carrello. Tutto il peso e l'ingombro non quindi sulla mia persona ma grava sul carrellino. A questo punto non resta che acchiappare il carrello per il manico e trascinarlo lungo la spiaggia sino ad arrivare allo spot. Nota: per rendere pi agevole il trascinamento del carrello sulla sabbia fine, anzich usare le ruote pneumatiche sarebbe pi indicato montare larghi ruotoni in plastica appositamente creati per questo scopo. Queste le immagini del carrellino assemblato:
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Anche se possiamo costruirci gli oval split con filo armonico inox ed un paio di pinze con becchi tondi, il metodo pi semplice per farcene una scorta a basso prezzo e senza fatica quello di acquistare 1 mt di catenella di acciaio inox della misura adeguata: con un paio di tronchesine, separiamo gli anelli della catenella (un anello si ed uno no) ed il gioco fatto! Elastici per il cannolicchio26 Un' alternativa al filo elastico per tenere chiuse le valve del cannolicchio escato intero quella di usare degli elastici 'auto costruiti' che possono rivelarsi pi validi del filo elastico. Da un guanto di puro lattice ritagliamo a strisce sottili degli anellini dalle dita del guanto: gli anelli ritagliati dal mignolo avranno la misura pi piccola, quelli ritagliati dal pollice la misura pi grande. Una volta escato, posizioniamo un elastico al centro e due alle estremit delle valve ed il nostro amico bello che servito! Una volta infilati, questi elastici diventano quasi invisibili.
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