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28-1-2013

Michele Usai III F

Moto in un fluido
Grazie ad una simulazione di un moto di un oggetto in diversi fluidi, possiamo ricavare abbastanza dati per fare alcune considerazioni circa la velocit limite, ovvero: la velocit alla quale la resistenza del fluido eguaglia il peso del corpo. Infatti quando un corpo si muove nellaria possiamo vi una resistenza aerodinamica, la quale dipende dal coefficiente dattrito C che legato con una proporzionalit quadratica alla velocit del corpo. Per compiere questo esperimento la simulazione ci fornisce quattro diversi liquidi: acqua, olio, etilene e fenolo; inoltre ci permette di cambiare la densit e il volume del oggetto preso in considerazione.

1. Primo caso Nel nostro primo caso prendiamo come liquido lolio il quale presenta: viscosit = 91,50 mPa s densit = 0,92 Kg/dm3 prima di iniziare il nostro esperimento dobbiamo anche tenere conto che lo spazio massimo che il nostro oggetto pu compiere sono 8 m. Per cui ora prendiamo un oggetto con una densit di 5 Kg/dm3 e analizziamo due casi quando esso ha un raggio di 5 e 2,5 mm. Nel primo caso il nostro oggetto, con raggio di 5 mm, raggiunge la sua velocit limite in 2,31 s e dopo aver percorso 4,91 m, infine essa di 2,43 m/s. Nel caso in cui il nostro oggetto presenti la stessa densit ma un raggio diverso, 2,5 mm, raggiunge la velocit limite dopo 0,61 s e dopo aver percorso 0,33 m, infine la sua velocit limite di 0,61 m/s Ora prendiamo un altro valore di densit del nostro oggetto come 10 Kg/dm3 e analizziamo due casi in cui il raggio della pallina di 5 e 2,5 mm. Nel caso in cui il raggio della pallina di 5 mm dopo 8m percorsi non raggiunge la velocit limite, ma presenta unaccelerazione di 0,29 m/s2 e una velocit di 5,23 m/s.

Nel nostro ultimo caso in cui il nostro oggetto ha un raggio di 2,5 mm, raggiunge la velocit limite dopo 1,22 s in questo tempo ha precorso 1,45 m e infine la sua velocit limite di 1,35 m/s. Conclusione del primo caso Da questi risultati possiamo notare come la velocit limite dipenda sia dalla densit che dal raggio delloggetto preso in esame (in questo caso il liquido sempre lolio). Infatti tenendo la densit costante la velocit limite maggiore nelloggetto in cui vi il raggio maggiore, per cui essa raggiunta in maggior tempo dalloggetto con il raggio maggiore. Mentre tenendo il raggio delloggetto fisso e cambiando la sua densit notiamo che la velocit limite viene raggiunta pi velocemente dalloggetto con una densit minore.

Questo grafico ci permette di vedere landamento dei due casi, in cui il raggio delloggetto rimane costante ma cambia la densit

Questo grafico ci permette di vedere landamento dei due casi, in cui abbiamo la densit costante ma cambia il raggio delloggetto

2. Secondo caso In questo caso cambiamo il fluido nella quale dovr cadere il nostro oggetto, consideriamo per esempio letilene il quale presenta: viscosit: 18,00 mPa s densit: 1,11 Kg/dm3 anche in questo caso lo spazio massimo che il nostro corpo pu percorrere di 8 m. Come abbiamo fatto in precedenza prendiamo un valore della densit, il quale rimarr costante, mentre a variare sar il raggio del corpo; i due raggi presi in considerazione sono di 5 e 2,5 mm. La densit in questo caso di 5 Kg/dm3 mentre il raggio di 5 mm, il nostro corpo dopo aver percorso 8 m non raggiunge la sua velocit limite, poich al termine di questo spazio egli ha un accelerazione di 2,52 m/s2. Ora tenendo fissa la densit prendiamo un raggio di 2,5 mm e notiamo che il nostro corpo raggiunge la velocit limite in 2,82 s e dopo aver percorso 7,18 m, ed essa di 2,94 m/s. Ora utilizziamo un diverso valore della densit e teniamolo costante al variare del raggio che come fatto in precedenza assumere due valori, 5 e 2,5 mm. Utilizzando una densit di 10 Kg/dm3 e un raggio di 5 mm il nostro corpo non raggiunge, sempre in 8 m, la velocit limite avendo unaccelerazione di 5,44 m/s 2. Nel nostro ultimo cosa la densit rimane costante ma il raggio del corpo di 2,5 mm; anche in questo caso negli 8 m imposti dalla simulazione il corpo non raggiunge la sua velocit limita avendo unaccelerazione di 0,75 m/s2. Conclusioni del secondo caso Ora dai risultati che abbiamo ottenuti possiamo affermare che tenendo la densit costante un corpo con una raggio minore raggiunger prima la sua velocit limite. Tenendo, invece, raggio costante la velocit limite verr raggiunta pi velocemente dal corpo con una minore densit.

Da questo grafico possiamo stimare quali dei due corpi possa raggiungere prima la velocit limite, nel caso in cui vi la densit costante

Questo grafico ci permette di stimare quale dei due corpi aventi stessa massa, ma densit differente raggiunga pi velocemente la velocit limite

Conclusioni finali Osservando attentamente i risultati ottenuti notiamo che la velocit con la quale un corpo scende in un fluido, dipende strettamente dalla viscosit di questultimo; infatti lolio e letilene hanno due valori di viscosit molto differenti e infatti nelle stesse condizioni di densit e raggio il corpo scende pi velocemente nelletilene che presenta una bassa viscosit. Da ci possiamo capire come la resistenza aerodinamica sia strettamente legata al fluido preso in considerazione dalla quale dipende come abbiamo detto la velocit e laccelerazione.

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