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COLIIZJONE DI
KONOGRAFIE
ILLU'TRATE* * *
mm
PIETRO TOESCA
^ ^ TORINO 4
Collezione
di
/fonografie illustrate
Serie
ITALIA ARTISTICA
CORRADO
RICCI.
DIRETTA DA
1.
RAVENNA
FERRARA
con
di
Corrado
2.
e 138 illustrazioni.
POMPOSA
Giuseppe Agnelli.
Ili
Ili
Ediz.,
illus.
3. 4.
Ediz.,
con 140
da
SEGESTA
di
NUNTE
5.
li
di
Enrico Mauceri.
DI
II
Edizione, con
LA REPUBBLICA
SAN MARINO
II
Corrado
116
II
Ricci,
6.
7.
Edizione,
e
con
8.
12 illustrazioni.
LE ISOLE DELLA
D. Mantovani.
Il
LAGUNA VENETA
di
di
P.
Molmenti
9.
10. 11.
12.
13.
14.
Ili Ed., con 153 illustrazioni. Giuseppe Solitro, con 128 illus. SAN GIMIGNANO di R. Pntini. II Ediz., con 153 illus. PRATO di Enrico CoRRADiNi; MONTEMURLO e CAMPI di G. a. Borgese, con 122 illustrazioni. GUBBIO di Arduino Colasanti. II Ediz., con 119 illusi. COMACCHIO, argenta e le bocche del PO di Antonio Beltramelli, con 134 illustrazioni. PERUGIA di R. A. Gallenga Stuart. II Ed., con 168 ili. PISA di I. B. Supino. II Edizione, con 156 illustrazioni. VICENZA di Giuseppe Pettina, con 147 illustrazioni. VOLTERRA di Corrado Ricci, con 166 illustrazioni.
SIENA
IL
LAGO
DI
GARDA
19.
20. IL
PARMA di Laudedeo Testi, con 130 illustrazioni. VALDARNO DA FIRENZE AL MARE di Guido
rocci, con 138 illustrazioni.
Ca-
L'ANIENE di Arduino Colasanti. con 105 illustrazioni. TRIESTE di Giulio Caprin, con 139 illustrazioni.
cor. 143 di
ili.
Giuseppe
ili.
ili.
De Lorenzo, con 121 illustrazioni. di F. Malaguzzi Valeri, con 155 MILANO, Parte MILANO, Parte II. di F. Malaguzzi Valeri, con 140 CATANIA di F. De Roberto, con 152 illustrazioni.
TAORMINA
con 161
di
29. IL
.30.
GARGANO
di A.
Luigi Orsi.m,
31.
SE-
32. 33.
34.
35.
I. di Salvatore di Giacomo, con 192 iU. Antonio Lorenzoni. con 122 illustrazioni. NICOSIA, SPERLINGA, CERAMI, TROINA. ADERNO' di Giovanni Paterno Castello, con 125 illustrazioni. FOLIGNO di Michele Faloci Pulignani, con 165 illustraz,
CADORE
36.
37.
L'ETNA
di
ROMA.
Parte
Giuseppe De Lorenzo, con 153 illustrazioni. 128 illustrazioni. I. di Diego Angeli, con
Collezione
38.
di
Monografie
illustrate
L'OSSOLA
di
151 illustrazioni.
39. IL
40.
41.
42. 43.
44.
45.
46.
47.
con 155 illustrazioni. con 160 illustrazioni. AREZZO di Gian.mna Franciosi, con 199 illustrazioni. PESARO di Giulio V^accaj, con 176 illustrazioni. TIVOLI di Attilio Rossi, con 166 illustrazioni. BENEVENTO di Almerico Meomartini, con 144 illustraz. VERONA di Giuseppe BiXdego. con 174 illustrazioni. CORTONA di Girolamo Mancini, con 1S5 illustrazioni.
di
Enrico Mau-
180 illustrazioni.
di
48.
ETRURiA MERIDIONALE
illustrazioni.
49.
RANDAZZO
BRESCIA
BARI
I
VALLE DELL'ALCANTARA
illustrazioni.
de
50.
51. 52.
di Antonio Ugoletti. con 160 illustrazioni. Francesco Carabellese. con 173 illustrazioni.
di
CAMPI FLEGREI
illustrazioni.
Giuseppe De Lorenzo,
con
152
53.
del
di
Tevere,
di
Pier
illustrazioni.
54.
55.
56.
LORETO
TER.XI
di
FOGGIA
LA CAPITANATA
di
di
Romolo Caggese.
illustrazioni.
con
150 illustrazioni.
57.
58.
BERGAMO
IL
di C. A.
LITORALE
MAREMMANO (GROSSETO-ORBETELLO)
59.
60.
BASSANO
LA
NicoLOSi. con 177 illustrazioni. di Giuseppe Gerola. con 160 illustrazioni. MONTAGNA MAREMMANA: Val d'Albeg-NA - La
61.
Contea Ursina. di C A. Nicolosi. con 181 illustrazioni. IL TALLONE D'ITALIA: LECCE E DINTORNI, di Giu-
62.
TORINO
illustrazioni e 2 tavole.
TRADUZIONE
Serie
IN
LINGUA INGLESE
Italy
Artistic
RAVENNA
TRADUZIONE
IN
LINGUA TEDESCA
Italien
I.
Das Kunstland
VENEDIG von Pompeo Molmenti
TRIEST von
Deutscii von F.
Briiuer
G. Caprin. Deutschi von F. 1. Brauer. DER GARDASEE von Giuseppe Solitro. Deutsch Brauer.
von
F.
COLLEZIONE
DI
MONOGRAFIE ILLUSTRATE
Serie
1^
ITALIA ARTISTICA
62.
TORINO
PIETRO TOESCA
f
;5
V.
\
f.
TORINO
CON
180 IT JXTSTR AZIONI
'//,
,,-.l\<
TAVOLE
wc*",
m mm^mlffimimvimilm^i^^
li^
\
EDITORE
c^'
\^'
TUTTI
DIRITTI RISERVATI
Bergamo.
INDICE DEL
TESTO
Chiesa
di
S.
Lorenzo: costruzione,
68.
Ferrari,
44;
Filippo
di
Lippi,
e
136; F.
B. La-
della
del
G. Ferrari
55;
della
Architettura e architetti
Torino:
del
nell'et
roalla
Decorazioni
decoratori
Torino:
oreficerie
mana, 14
line del
e segg. sec.
:
nell'et
romanica, 23;
Caprino,
A.
33;
XV
Meo
nel
XV, 37;
nel sec.
XVII, 74;
adi
XVI
XVII sec:
F., Pacciotto,
Vittozzi,
91;
9b.
porcellane
C. e A. di Castellamonte,
F.
Lanfranchi,
:
G.
Vinovo, 95
nel
sec X\'I1I,
XVIU
del
F. Juvara,
sec.
a principio
XIX,
48;
Duomo:
santa, 37;
di
Archivio
Stato: messale di
Amedeo
\'III,
codici di
Domenico
113,
e nel
d'Orli, 39;
dipinti di
mausoleo
di
CI.
di
Seyssel,
39;
Armeria Reale:
Arte a Torino
18;
Defendente Ferrari,
136.
Piemonte
nell'et
romana,
QuattroXVIII,
100.
nel
XVII sec,
55; nel
sec.
Guarini G.
64.
76.
:
Juvara F.
Lanfranchi F.
64.
108.
3().
Beaumont C.
88.
:
Marocchetti
messale di
106,
:
Biblioteca Reale
Amedeo
Vili (cod.
Meo
del
Caprino
:
Miniature
Statuti di
Vili, 48;
Torino, 28;
nel
Borgo Medioevale:
Case del
100.
31.
nei messali di
classico,
di
Amedeo
della
messale
libro
di
XV-XVI
Domenico
Rovere,
49; nel
Monumento
decoraberto,
di E,
Filiberto,
106;
di
Carlo Al-
costruzione, 61;
108;
del
Conte Verde,
di
<
108.
74.
Museo
62.
(R.)
della
di
Vinovo: costruzione,
di
Chiesa
mausoleo
di
Mai Hard,
lOJ.
sec
.XIV,
138; codice
di
degli
campanile
sacello,
di
messale
in
l'arda,
Domenico
31,
del
legno,
138;
primitivo
39
stalli
della badia di
Sta
142; sarcofago
facciata. 59.
di
F.
di di
S. Cristina: facciata, S.
Domenico
costruzione
27
di
di N'inovo,
G.
M.
9t; bissona
Vitt.
Spanzotti, 42.
Amedeo
144.
Giovanni
54.
64.
Raffaello,
135;
Sodoma,
l'acciotto F.
120; G.
M. Spanzotti,
Carignano,
di Citt,
65.
nell'et
romana,
28;
nel
18
64.
sec.
XIV,
XVXVII
Levaldiggi, 64.
XVI sec:
romane,
Io;
A, Albini, G.
Pigino,
M.
;
Spanzotli, Defen-
Madama:
ciata, 86.
torri
avanzi
del
sec.
nel
XVI
G.
sec.
XV,
27:
fac-
sec: G. Caccia.
lone, Cairo,
Mazzuchelli,
Zuccari,
NuvoCarrasec.
Bianchi, F.
S.
Marzano, 88.
:
nel
Reale
di
costruzione
facciata,
de!
60;
affreschi
De Mura,
Gia-
Beaumont. 8^;
112;
saletta del
armeria, 113.
112;
biblioteca.
dell'Universit, 87.
Pinacoteca
(R.): sue
vicende,
125; B.
114;
B.
Angelico,
128:
sec IX, 23; nel ser. XV, 37 Sammichele, 39; nel sec. XVT
:
segg.;
M.
72; La-
XVII,
Bellotto,
A.
Cametti.
;
I.
F. Collini,
da
Caravaggio,
131:
da Settignano,
XIX
Spanzotti G. M.
40.
Defendente Ferrari, 44; G. Ferrari, \\^ Franciabigio, 124; Giampetrino, 120; Macrino d'Alba, 46; A.
Mantegna,
Pollaiolo,
125;
Paolo
P.
Veronese,
P.
neir alto Torino: nell'epoca romana, 13 e se^ medioevo, 21 nel medioevo, 23; nel sec. X \T e XVII, 54; nel sec. XVIII, 76; nel sec. XIX,
;
114; A. e P.
121;
Rubens,
del
\'ie
101.
:
134; G. Schiavone,
sec.
da porta Fibellona a
porta
Segusina,
30;
XVII,
130;
scuola
122; 133;
via
Nuova (Roma),
:
88; via
francese,
Accademia
dente
:
(R.)
Albertina
Ferrari Defen46
S.
.
Armeria Reale
Balia
del sec.
Stucchi
93
La Nativit
e santi
di S. .Antonio di
Ranverso
Affresco
Un devoto, S. Francesco e Agata 49 Francia F.: S. Giovanni Battista .137 Spanzotti G. M.: Madonna col Bambino 40 Armeria Reale Affreschi C. Beaumont 92, 93 Armi di principi Casa Savoia .116 Calci di fucile 118 F'iasca da polvere 100 Impugnature di spade 120 Interno della Galleria 117 Lingua di bove XVj 120 Pistola 118 Scudo di ferro lavorato a sbalzo e ad
.
.
XV
32
78
Biblioteca Reale
di
Cesare
di
XV)
:
114
(sec.
a-
115 Leonardo da Vinci Disegno Campanile del Duomo, Palazzo Reale e cu54 pola della S. Sindone romanico della distrutta chiesa di S. Andrea 24 29 Case antiche (sec XV-XVI) 29 Ingresso Castello Medioevale
gemina
(arte
lombarda)
119 120
Stiletto
b3
Soffitto
73
Camera
N'ittozzi)
dello Zo/
Museo
3
(R.) di
Antichit
diaco
Soffitto
.
creduto
di):
Amore dormente
.
.
148
21
17
57
Oreficerie barbariche
della Consolata
68
del
^7 Corpus Domini della Gran Madre di Dio e monumento a 102 Vittorio Emanuele 1 72 di S. Agostino INIonumento Del Pozzo
Putto (da
<
Industria
>]
Statue egizie
Statuette femminili in bronzo (da
)
In-
135
dustria
18
Monumento
di S.
di T.
Maillard
....
77,
. .
96
stona
20
<
Carlo
Juvara)
90
90
145
Industria
>)
17
di S. Cristina (F.
di S.
Museo Civico
torinese
Arazzo istoriato
di fabbrica
di
Croce
27
.
dei Gobelins
Spanzotti G. M.:
Un
santo vescovo
41
Vetrata dipinta
.138
99
67 8-
leggio
in
Battente
bronzo
74 99
.
Cupola.
ai
61, 75
62
Busto
di Vittorio
Amedeo
:
III
100
monumento
Caduti
105
105
1821
Vittorio
(II)
Emanuele
.
Duomo
33 64
Cappella della S. Sindone (G. Guarini) Ferrari Defendente battesimo di Cristo Madonna e santi Legros P.: Cristina S. Teresa Mausoleo di Claudio Seyssel
:
31 Cassoni intagliati Ferrari Defendente Crocifissione .137 44 Madonna col Bambino Sposalizio della Vergine .... 47 Frammenti del monumento Gastone
.
di
Il
48
43
di
Foix (Bambaja)
140
37
S.
98 98
Fronte del sarcofago di Filippo \'agnone Vetro a oro con Lorenzo monaco
:
graffito
1-^3
38
37
Miniature
della
del
messale
di
Domenico
51,
Monumento
Porta
Scuola
sepolcrale
Rovere
di
52
28
XV)
((.
....
(uarini)
34
66 53
Torino
della
Sindone
Mosaico
del
presbiterio
(?)
chiesa
-5
Scultura lombarda
(sec.
:
XV)
della
del S. Salvatore
piemontese
.
La famiglia
di
_
42
Vergine
Sigilli
XIV) -
1.^9
delle
tombe
Amedeo
e
e di
An36
Porcellane di Vinovo
......
.
. .
97
tonio da
Romagnano
Mole Antonel-
_
_
101
e
.141 Porta del castello di Lagnasco 30 Sala di stile piemontese (sec. XVI) Scuola tedesca: Vetro dipinto e dorato
di
Stazione
di
Porta
147
(sec.
XVI)
in
1-^3
Nuova
Maschio (II) della Cittadella Mercato di Porta Palazzo Mole Antonelliana
{V.
Sportello di tabernacolo
ferro bat1^1
Pacciotto)
55
145
101,
146
105
Tino
di
Camaino: Madonna
((J.
Bambino
142
Monumento
ai
Palazzo Carignano
Guarini)
67
di Carlo Alberto (Marocchetti) Particolari a Cavour di Emanuele Filiberto (Marocchetti) all'Esercito Sardo (V. Vela) a Vittorio Emanuele
I
.110
Ili
Chiesa
di S. Filippo,
Palazzo dell'Ac.
cademia
67
65
145
. .
di Citt (F.
Lanfranchi)
I09 144
Lev aldi gi
(F.
La porta detta
Juvara)
del
Diavolo
79,
.
.
96 83
26
81
Madama
Atrio
102
13
Monviso
^luseo
(da
(11)
(R.) di
.Antichit
>)
l'auno in bronzo
19
Scalone
Industria
Paesana
La porta
........
...
80
84
Fibula barbarica
22
54, 59
IO
l^'alazzo
Lorenzo
75
71
Pinacoteca
digo
(R.)
Guercino:
Il
figliuol pro-
C.
....
130
d".-\lba
:
Beaumont
Saletta del Tesoro
91
di
di
Limoges
Pollaiuolo A. e
P.:
I
Il
Potter Paolo
tori
124
So
85
85
Madonna
giovane
:
col
I
Bambino
I
39
133
Teniers David
ghilterra
giocatori
figli di
Carlo
d'In-
Panorama
132
Ritratto di
Tommaso
di
Savoja-Cari-
gnano
(tavola).
Piazza
Castello
alla
fine
del sec.
XVII
(da
t>9
Sacra Famiglia
131
121
un dipinto)
col Palazzo Madama Reale Castore (A. Sangiorgio) S. Carlo (C. Castellamonte) ..... Vittorio Emanuele Pinacoteca (R.) Albani Francesco: L'ele.
.
83
108
^'eronese Paolo
riseo
La cena
Saba
in
56
106
La regina
presso
(II)
il
di
E.:
127
figlia del
Po
Vige-Lebrun
(II)
La
I
Porporati
.
134
60
mento dell'acqua
128
Ponte
Ruderi
Vittorio
Em.
colli
suburbani 102
.
Romana
123
14
Giovanni
Il
Madonna
col
Bambino 129
76
torre
dell'
angolo
N.-(3.
della
Bellotto B.:
giardini
cinta
romana
:
15
Bassorilievi
16
Po
87
romani
viaggio di
.
.
12d
Duomo)
Nuova
. .'
.
23
147
Caccia G. (detto
il
MoncalvoI
Le
stim-
Stazione di Porta
70
129
mate
di
S.
Francesco
.15
58
Crespi G. B. (Cerano):
Desiderio
122
vista da
Superga
(tavola).
Bambino
.......
....
e
S.
82
Ferrari Defendente:
Ferrari G.:
Calliari
Madonna
in
santi
43
123
(jaribaldi, gi di
Doragrossa
di
90
Madonna
Bacco
e
trono
Roma
S.
Le
chiese
Cristina
di
B.:
Carlo
.90
.
Q4
Vinovo
35
TORINO
IL
MONVISO.
(Fot.
1.
I.
d'Arti Grafiche).
1.
Monumenti
della
<>
Aiignsla Taurinoriim
i
le
mura
^>.
e le porte,
il
teatro,
avanzi di
basilica
pitture e di sculture:
cristiana.
bronzi di
:
Industria
Tracce di un'antica
Vestige barbariche
la necropoli di Testona.
'^^^:EL
Mj ^IJ! Wd;=^^\
invernali, ma profondamente fecondo, dinanzi al montagne, ora remote nelle brume, ora grandeggianti nel chiarore dei tramonti, era una gente che forse aveva avuto
piano, aspro
pei
geli
mutevole
aspetto
delle
nome
liquia d'arte
storie
la
ma
non
v' re-
che ne perpetui
la
vita.
Romanit s'impafigura
concreta,
co-
gente
citt
prende
per noi
entro
l'
impronta romana
quando
1'
la
dei
Taurini
tutto
impeto
alpestre,
si
al
Monviso
sorse tetragona la
citt
romana.
Non
proprio
sulle
ma
in
il rialzarsi del terreno dava di dominare il piano circostante, maggiore e dalla affluente Dora. Augusta Taurinorum non occup che una breve area della citt attuale. L' Misurava soltanto m. 720 nei lati maggiori, e m. 660 nei lati minori del suo rettangolo. Le sue mura, delle quali rimangono alcuni ruderi, e molte vestige si ritrovano
>>
pratica
di
muraria, formate
per
gran parte
mattoni, la
(che
in
molti tratti
due
poderose
pareti, di
14
cui intercapedine riempita di
ITALIA ARTISTICA
un conglomerato
le
da frequenti
in tratto le
strati di laterizi
che
di torri
avevano,
che forse
una porta.
subite,
Ancora
quella
era la pi sontuosa delle quattro porte della citt, la porta detta poi o palatina >\ volta a settentrione, verso la sconfinata pianura. Due alte torri di sedici lati la fian-
cheggiano
quattro
fornici
di
diversa
ampiezza
s'aprono
nell' interturrio
alla
cui
romana diede un aspetto sobrio e severo. Le molte arcate che in doppio ordine come nelle porte romane di Verona e di Treviri e, pi tardi, nella porta del Paradiso a Susa danno leggerezza ali ardua costruzione, non erano senza scopo di certo vi si accedeva dall' interno
^_i
luijiiii
miiiiuui {jjji[ijj.[iiyij
N.-O.
PRESSO
IL
IL
IN
GESSO).
(Fot. dell'in^. C. Bert?a).
i6
della cinta
ITALIA ARTISTICA
s
potevano difendere le porte. X diverso ufficio avevano le molte finestre arcuate delle torri laterali che in antico erano divise in molti piani per mezzo di tavolati. Ma anche pi protetto era l'accesso alla citt romana per la
che dall'alto
si
BASSORILIEVI ROMANI.
(Fot. dell'ing. C. Bertea).
come
di
la
porta praetoria
di
Aosta
di
un recinto chiuso
di
un secondo ordine
fornici.
del
vecchio
castello,
ora
nel
centro della citt, nascoste dalla facciata costrutta da Filippo Juvara. Ouivi passava il lato orientale delle mura, e fra quelle torri si apriva la porta che gnardava verso
la
TORINO
Come
giori
nel
castrum
le
congiungevano
,
quattro
k
opposte porte,
Augusta Tauil
rinorum
fitto
e fra
esse
si
stendeva
reticolato
la citt
delle vie
in
molte
insulae
Ritrovamenti
in molti luoghi
gli
fortuiti
luce
avanzi delle
stricate di
grandi
selci,
non concessero d'indagare l'aspetto delle che, abitazioni e degli edifici maggiori della Augusta Taurinorum sinch l'opera costante di A. d'Andrade non liber dalle macerie che lo nascondevano uno dei pi importanti monumenti pubblici della citt romana, scoperto casualmente:
((
ma
il
teatro.
intiera
insula
presso
R. ML!StO UI ANllCHITA. PUTIO. DAGLI SCAVI DI < INDUSTRIA
>.
sguardo
recinto
(Fot.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
murale sino
secondo
teatro
alla
corona
lo
schema comune a
probabilmente
Poi, in diverse
tali
edifici,
ma non
civilt
senza
della
particolarit sue
proprie,
il
sorse
gi
nei
primi tempi
colonia
romana
fu segno, e forse
la
nuova
fu
che petra-
univa a
Roma.
riprese
ampliato,
Era intanto
dominio
estesi
suoi
R.
MUSEO
DI ANTICHIT
<
INDUSTRIA
(Fot.
r.
.
I.
d'Arti Graficlie).
i8
ITALIA ARTISTICA
confini
ben lungi
oltre le
Alpi
e nel continuo e
sempre
pi profondo irradiarsi della cultura romana dovette essere attiva, sebbene a noi ora oscura fuor che per la tenue
la vita della
Au-
gusta Taurinorum
nelle
Il
in
nemmeno
che orna-
arti.
vano
di
riale,
allora
un frammento
del secolo
I
bassorilievo
romana
un'altra scultura,
meno
legionario presso
un cavallo
anche
i
mente
scolpita, e
un una
di
siderevole cittadino.
La
nella
Augusta Taurinorum
che
)>
in certi avanzi
di
un
af-
ornava una
parete, di cu-
MUSEO
(Fot.
STATUETTA RITROVATA A
I.
bicolo o di portico,
INDUSTRIA
adiacente
al
teatro
I.
d'Arti Grafiche).
romano.
Nei
di
quali
un
era circondato d'un fregio
eseguiti
di
fondo
a
ornati
rosso
intenso,
smalto,
vegetali,
con
tecnica
.secolo
I.
cos sicura
le arti industriali,
poche tracce, dovettero pur fiorire com' da pensare mentre se ne rinvengono preziose opere in luogo non lontano dalla Augusta Taurinorum , e forse meno importante di essa un tempo. Di fronte alla confluenza della Dora Baltea e dell' Eridano, sorgeva nell' et romana un municipio il cui nome .stesso sembra ricordare l'attivit prosperosa degh abitanti: Industria ,
ritrovate
nella citt,
((
Monteu da Po. Abbandonato verso il principio del secolo V, forse dinanzi a un improvviso pericolo, quel luogo
nel territorio dell'odierno
fu ricoperto dal terreno
le
;
poi vi
si
estesero sopra
all'
intorno
oc-
cultando sotto
fici,
gli
MUSEO
DI ANTICHIT.
tuiti,
o poco regolari
hanno
in
parte
I.
d'Arti Grafiche).
esplorati e ritrovati.
TORINO
La copia
19
d'Industria ( tanta che pot suggerire dei bronzi rinvenuti nel lungo furono salvata dalla officine di fonditori. Fra i bronzi che siano fiorite col delle figurette di tori, diverse e molte sun-. d'Antichit'i. dispersione nel Museo torinese
R.
MUSEO
DI
ANTICHIT
FAUNO
IN
BRONZO, RINVENUTO A
<
'^DUSTRIA
^.^
^^^^^^_ grafiche).
sero magnificare la
nome
delle
vicine
popolazioni
per maestria di statuetta di fauno, mirabile per empito bacchico e non servisse sebbene che, velata putto e certa figura di danzatrice
;
modellatura
che
di
una un
;
orna-
20
ITALIA ARTISTICA
di
mento
qualche suppellettile,
fittili
rispecchia negli
atti
e nella
grazia
l'arte
delle
pi
leggiadre figurine
di
Tanagra.
Forse
in
come
nella pros-
sima
arti,
Industria
anche
nell'
<(
Augusta Taurinorum
di
>
per
attivit locale o
fuori,
citt
remane
della citt e della sua attivit artistica nei secoli dell' Impero, della quale tuttavia p-
I
R.
km
MUSEO
DI
ANriCHlIA
1.
d'Alti Grafiche).
le
romano,
in
L'
'(
insula
che prospettava
il
sorgere
il
Duomo, sembra
essere stata
centro
secoli
doveva
cultura
della
nuova che soppiantava l'antica, della fede e del culto cristiano. Forse essa accolse dapprima le spoglie di qualche martire, e richiam perci pi d'ogni altro luogo la
TORINO
venerazione dei
fedeli.
21
ri\'e]ato
che gi
in
et molto
al
antica
fu
costrutta in quell'area
tore, divisa in tre
intitolata
probabilmente
Santo Salva-
di pilastri rettangolari.
zione della
tomba
il
appunto presso
del vescovo Ursicino (562-609), ora murata nel luogo ove doveva trovarsi l'abside di quella primitiva basilica.
R.
MUSEO
DI ANTICHIT
OREFICERIE BARBARICHE.
presso
le chiese,
secondo
la
il
nel nuova consuetudine, si adunavano le sepolture; e tombe, umili teatro romano si stratificavano ora le tombe
:
d'ogni
suppellettile
funeraria,
come voleva
la
mente
continuadisfaceva ormai all'intorno la cultura antica, sempre pi, percossa luoghi nei vittorioso dalle incursioni di genti barbare, poi dal loro insediarsi
22
ITALIA ARTISTICA
nella regione
Anche
subalpina
sono
frequenti
vestigi del
passare e del
per-
manere di quelle popolazioni barbare, nei primi secoli del Medioevo, non dissimili da
quelli ch'esse lasciarono nei molti luoghi percorsi e occupati
oltralpe
fra
noi.
Testona, presso Torino, sulla riva destra del Po, venne scoperta una vasta necropoli
Antichit.
l'etc.
Come
in
altre
il
tombe barbariche
esattamente
e pi ancora
nelle
tombe
o di depredazioni
vitree
con
altri
di
;
loro,
per
apprestare
vetro
ri-
rozzi pettini
fibule di
di
bronzo grosdi
samente ornate
cucite sulle vesti
di
intrecci,
di teste belluine, o
ricoperte
tutte
lamelle
entro alveoli; puntali di fimbrie; piccolo croci di foglia d'oro che dovevano essere
;
grossi coltelli a
un fendente o
<(
scramasaxi
"
quali attestano
dello spirito confuso e informe di quelle genti, aliene del tutto dalla cultura classica
della quale la l(jro presenza affrettava la fine. Pi sontuosa di quella della necropoli di
Testona,
ma
le
non diversa,
la suppellettile d'
agli odierni termini della citt, ricca d'armille d'orecchini e di grandi fibule d'argento.
nuove popolazioni signoreggiarono quasi ogni parte dTtalia colonia romana divenne sede di un ducato lonof'ibardo.
Poi
R.
MUSEO d'antichit
FIBULA BARBARICA,
(Fot. del Museo).
MARMI DEL
DUOMO.
II.
//
periodo romanico
vatore (?).
il
campanile di S. Andrea
:
il
//
periodo ootico
il
la ciiesa di
San
civile:
Borgo medioevale.
^I"ASI
per tutto
il
non impor-
tanti,
cospicue
dovuta
sul
da
supporre
a distruzioni e
dispersioni
monumenti
la
avvenute
culto
un nuovo aspetto
secolo
alla citt.
IX,
il
agitandosi
controversia
frammenti
di
marmi
che
si
possono attribuire
dell'et
ma
nessun
monumento
ri-
mane
subalpina e popol di sue chiese le colline del Monferrato, e innalz audace la grande
mole della Sagra di S. Michele, quando diffondeva forse anche lontano la propria opera. Soltanto il campanile della antica chiesa di S. Andrea, presso il santuario della Consolata, ricorda nelle sue robuste forme romaniche quel glorioso periodo dell'architettura.
XI
recenti
scoperte
nel
la
ITALIA ARTISTICA
ma
uno
in
dei pi importanti
Composto
tessere rosse,
di
tessere
marmoree bianche
il
nere,
avvivato
qualche
parte
di
si
di terracotta,
pavimento
istoriato,
ora frammentario,
e lacunoso,
S.
ANDREA, PRESSO
IL
d'Arti Giafiche).
stendeva
ampio quadrato dinanzi all'altare. Lo circonda all'intorno una fascia di Nel suo mezzo sta la Fortuna, delineata con tessere nere sul fondo bianco incoronata, essa in atto di imprimere moto a una ruota entro cui segmenti sono figurati gli stati diversi del destino umano. La ruota della Fortuna addentata da grandi maschere demoniache ad essa si annodano altri dischi con figure di animali, quasi in preziosa stoffa orientale. Tutto racchiuso da un grande
in
ornamenti
:
diversi.
MUSEO CIVICO
S.
SALVATORE
(.-').
26
ITALIA ARTISTICA
d'Arti Grafiche).
onde
del
leggono
saico,
Il
nomi
i
Orcadi e
quattro
angoli
mo-
soffiano
Venti.
numerosi monuPiemonte stesso, in Aosta, a Ivrea, a Vercelli, a Novara, a Casale, in Acqui, a Grazzano di Monferrato, e si ricollega cogli altri molti ancora esistenti nella Lombardia, nell'Emilia e in altre parti d'Italia, sin nelle estreme Puglie, composti nel secolo XI o nel XII, al quale esso pu venire attribuito, per diversi argomenti, con maggiore probabilit. Simile nello stile ad altri mosaici dell'Italia superiore, il mosaico torinese singolare per contenuto iconografico, adunando esso insieme la fig'urazione, quasi popomosaico, ora trasportato e ricomposto nel
in
altri
Museo
civico, trova
menti
affini
pavimenti
istoriati
che
si
conservano
nel
laresca, della
Ruota
romanica, con
medioevale,
poich
isole
che
si
riferiscono
alle
dell'Oceano
accennano anche alla diffusa credenza che nella Scozia non potesse campare nessuna serpe) sono derivate da scritti di Is'doro di Siviglia e d'altri an-
tichi autori.
TORINO
Del secolo XIII, nel quale
le sorti della citt si
27
alternarono fra
il
libero
reggi-
mento e diverse
signorie, sinch
non s'impose
il
di
Savoia,
sono
Madama. romana
ma
guardava verso il Po venne allora costrutta, da Guglielmo di Monferrato, una domus de forcia che sbarr l'antica porta romana, mentre nell'attigua cortina delle mura gi si apriva una porta minore. Di tale costruzione, e
di successivi
,
XV, da Lodovico
d'Acaia
edificio
le
imponente per
torri
le
sue
due
dell'antica
porta
romana,
anche
pittoresco
nelle
missioni
to
manoche n e
lo
pri-
sconvolsero l'aspetesterno,
copersero
tetto
un grande
sconnesso.
Anche
la chie-
sa di S. Domenico,
della quale recente-
mente
glio
fu posta
me-
in luce la for-
ma primitiva,
alla
spetta
seconda
del secolo
met XIII o al
principio del
XIV
ed
Tunica opera
notevole rimasta
nella
citt
dell'ar-
restauro del-
la chiesa di S.
Doresti-
menico
ci
ha
decorazione d'una
CHIESA DI
S.
cappella dedicata a
DOMENICO
INTERNO.
(Fot.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
San Tommaso,
di-
28
ITALIA ARTISTICA
MUSEO CIVICO
d'Art; Giafiche).
pinta
probabilmente
alla
fine
del
penultimo quarto
la
di
quel secolo.
Gli
affreschi
Tommaso
sono opera
del committente preun mediocre pittore locale dipinti nel chiostro della Badia
famiglia
di
di \'ezzolano,
il
"
Contrasto
dei
tre
vivi
dei
tre
morti
Cristo
in
gloria.
Domenico
e del chiostro di
Vezzolano
nel
stilistici
affini
sua
influenza
Pie-
monte.
E
il
ad
esse
si
possono bene
di
riunire,
con
altre miniature,
anche
nel
quelle che
ornano
Torino
solennemente pubblicati
1360, essendo
Giuliano di Veniano.
dopo essere
assicurati)
rimasto
le
esposto
per
secoli
con
cora munito,
si
trova nel
Museo
i
civico.
Reca
con
lo
stemma sabaudo,
arti.sti
l'impresa e
rozzamente
credere
il
con
stile
Domenico,
che
possiamo
proprio
agli
che durante
Trecento
pur
CASF.
AMICHE
fShX. XV-.\VI,).
(Fot.
I.
r.
d'Arti (ri-alUhe).
,I''ul.
I.
I.
a'Aru GraficIicU
30
ITALIA ARTISTICA
MUSEO CIVICO
UNA SALA
d'Arti Grafiche).
vennero anche
scana,
in
Piemonte da
nell'arte
dalla
Toil
donde pass
in servizio dei
XIV,
regione subalpina
di colorire,
Lombardia; dall'Emilia donde venne anche nella larnaba da Alodena rea forte chiaroscuro, pi progredita che non fosse nei
contemporanei
Il
pittori toscani.
del Diritto,
non contiene
curiose
del Trecento in
ritrovano
disposizioni
la
talora
le
il
pescivendoli,
per
nettezza delle
la
strade, fra
doveva essere
di
la principale quella
che univa
castello, alla
proibendo
jjarti
pi
vecchie
della
citt
non
sono
civile
avesse dato
si
Ma
Piemonte
e
il
conser-
secolo
XIII
XVI
quelle
che
da
esse
si
dovessero
avere
torinesi,
TORINO
provviste certamente di portici
31
il
come
le
fregi,
quali
vedono
tipi
delle quali
L^iemonte ebbe
suoi propri,
da
quelli,
Giova a supplire
alla
penuria
di
monumenti
Medioevo a Torino il borgo meFurono riprodotti in esso, con privati che si ritrovino in Piemonte
del
;
Oglianico diede
Avigliana, Pinerolo,
tici
;
il
Borgo
P)Ussoleno,
Alba,
la valle di
di
Susa offerse
castelli
valdostani
di
Is-
sogne,
parti a
lo
Verrs, di Fenis.
il
castello della
comporre
borgo, e
anche
le
le
pitture
che
decorano.
Degli arredi poi, ch'erano entro
le case,
colte nel
Museo
civico torinese
suppellettili
rac-
le
quali
dalla
gli
Valle
inven-
d'Aosta
tari
e pi esattamente, per
e la sua corte,
JTmtm
ifllfiillilil
INi
AGLIAI
I.
(Fot.
I.
I.
d'Arti Gralichc'
BADIA
S.
ANTONIO
DI
KANVEUSO
UT.
//
Piemonte
G. M.
/'
arte del
Quattrocento.
//
Rinatici mento a
Torino.
il
La
cattedrale.
La
pittura tra
secolo
XV
e
:
il
XVI
Ferrari,
Macrino d'Alba.
La miniatura
codici
vari:
^^^r^IEL Quattrocento, quando in ogni regione d'Italia l'Umanesimo trionfa e diffonde nuovo stile del Rinascimento iDonendo termine alle forme go^I^IJ Jk5^ tiene, quando le innumerevoli variet regionali della nostra arte, pur dif.si
il
tutte
da uguali
si
tendenze,
il
non
sono unite da tali affinit che le rivelano animate Piemonte sta in di.sparte, quasi chiuso in se stesso, e molto tardivamente, al grande movimento comune.
nostre
Lo
forme, e
cede presto
dinanzi
sia nell'architettura
arti.
Era lontana
;
la
regione subalpina
dai
centri
ove
si
svolgeva pi vitale
l'arte del
Rinascimento
e se
potevano
le
forme
nuove esserle trasmesse dalla vicina Lombardia, che presto le accolse e cos avvenne a Novara, a Vercelli, a Casale, terre invero piuttosto lombarde che piemontesi,
nell'arte
il
dicato
speciali ragioni.
politiche,
I
il
.suoi
principi
assai
vasti
domini
di
T (3 R I N O
piuttosto alla cultura francese che
all'
35
italiana.
monte
al
di
opere e
di artisti stranieri o,
il
almeno,
si
forme
artistiche di
oltralpe.
Le
Quattrocento
mantennero
e
Francesco
il
maestri
sommi, come
Mazzoni,
Solario,
il
Celli ni,
Leonardo da Vinci.
Le influenze della tarda arte gotica francese che nel Quattrocento penetravano in Piemonte vi rendevano adunque pi forte la resistenza delle vecchie forme al diffondersi del Rinascimento, come pi chiaramente appare nei luoghi che pi erano aperti
a quelle influenze cento impronta
di
S.
:
Susa, nel
alla
marchesato
fine
di
Sa-
del
Quattro-
il
Saluzzo.
Torino ebbe,
sul
finire nel
Quattrocento, forse
il
primo
edificio
di
schietta
ar-
si
pose
mano
vecchia
basi-
(Fot.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
34
lica decorata, nel
ITALIA ARTISTICA
suo presbiterio, del mosaico pavimentano test ritrovato. Aveva orcostruzione di una nuova pi ampia cattedrale il cardinal Domenico della
di
dinato la
Rovere arcivescovo
sontuose basiliche
di
e delle
Roma
doveva rendere
intollerabile
la
vetusta
povert
della
DUOMO
d'Arti Grafiche).
il
di terra battuta.
Domenico
in
della
Rovere
cui
Sisto
IV
lo
aveva chiamato, risiedeva da molti anni neh' Italia centrale, non cerc oltralpe o Piemonte gli artefici della nuova chiesa, li ebbe anzi dalla Toscana. Nel 1401 egli mandava a Torino otto scultori, o scalpellini, di Firenze; nel 1492 egli faceva con-
TORINO
tratto con
u
35
d^ogni parte mastro Meo del Caprino da Settignano per la fabbrica come a maeSettignano a Meo, o Amedeo, da del Duomo. I documenti accennano diil soltanto ed assai probabile che a lui sia stato affidato non stro dell'opera l'architettare l'edificio. Il quale, con rara alarigere i lavori di costruzione ma anche
;
VINOVO
(.:ORnLE
CON
hRF.GI DI
TEHRECCTrE.
(Fot. Alin;u-i).
critc,
La
dalle
cattedrale di
Domenico
della
Rovere
se
si
le archi-
nelle quali tetture dell' Italia centrale sulla fine del Quattrocento,
tramutava
maturit del Cinquecento, da stimarsi opera ogni parte l' impronta secondaria e quasi arretrata. Essa ha tuttavia nitida e pura in all'esterno di aurea semplidell'architettura toscana del Quattrocento. Ogni forma cornicioni e pilastri sobriamente profilati, con
alla florida
cit,
nei
36
ITALIA ARTISTICA
due leggere volute che, secondo il consueto artificio quattrocentesco, congiungono il corpo centrale a quello delle due navate laterali nel transetto, che risalta molto alla
;
vista,
con membrature
di pilastri e di cornici le
;
quali
bene derivano
dall'arte
del
Brunellesco e di L. B, Alberti
DUOMO
SIGILLI
E DI
ANTONIO DA ROMAGNANO.
(Fot.
I.
I.
(l'Arti Grafiche).
banderuola ancora traforata con l'impresa della querce dei Della Rovere.
L' interno della cattedrale
appare
men
bello per le
brutte decorazioni
di
moderne
corri-
che
lo ricoprono,
ma
nella
sua struttura
di pilastri,
d'archi e
volte
bene
sponde
alla sobria,
e quasi sparuta,
semphcit deircsterno.
Domenico
della
lavo-
TORINO
37
iWUStO CIVICO
[RONIK
lti.
SAKCOl AO(J
DI
11
ll'l'O
VAGNONE.
(l>'ot.
I. I.
d'Arti Grafiche).
dei cornicioni,
ornati,
so-
ma
decorarono anche
figure, di
cherubini
le
d'angioli,
due
stemma
appunto
in
altre
sue
di artisti
il
lomdel
quali
decorarono
cortile
castello
di terrecotte
tipi anti-
con fregi g'oticheggianti, quali ancora erano usati in altri luoghi del Piequati,
monte, e
lombarde,
imperiali
che
si
ritrovano frequenti
lombardi della
del Quattrocento.
La
pere
in
altrove
appare in
alcuni
Duomo
deo da
Romagnano vescovo
austera opera di
figura giacente di
~ monumento
(,1'ot.
sepolckalf.
I.
I.
d Arti uraliche).
\8
ITALIA ARTISTICA
Pi incertezza sentiamo nell'attribuire a scultore lombardo
il
Museo
bassorilievo d'
una
Parnaso, mostra
della
lo
stile
scultura
diffe-
lombarda
ma
faccia, raffigurante
mito
di
Perseo, ne
MAUSOLEO
DI
CLAUDIO SEVSSEL.
(Fot.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
il
fare pi
tondeggiante delle
figure e
per
la
forma schematica
degli sfondi.
Un'altra corrente
stilistica,
lavoro
del
provenga
ai
il
TORINO
..,
39
di figure di donne dolenti, rammenta met del secolo successivo. TI sarcofago, fregiato e anche la statua della devota ingi pleurants le tombe francesi con figure di d'Orli morta nel 1474;. Povera di canocchiata (che dubitiamo assai sia Giovanna
con-
PI
R.
PINACOTECA
G. M. SPANZOTTi;
MADONNA
COI.
BAMBINO.
(Kot.
I. r.
d'Arti Gr.ificliO.
servate nel
Duomo
.si
riafferma lo
stile italiano
nel mausoleo di Claudio di Seyssel, entro la dal quale stamente attribuito allo scultore e architetto veronese Matteo San michele poi miseSacramento, del la citt ebbe anche un nobile edificio, il primitivo sacello Domini. ramente distrutto per ccstruire in suo luogo la nuova chiesa del Corpus
40
ITALIA ARTISTICA
di
e a Torino in
architetti e
di
particolare
scultori
l'arte
del
Rinasci-
mento
si
mostrava
con opere
non piemontesi,
artisti locali,
la pittura,
merc
e,
l'attivit di
le
vi lasciava
lentamente
Non
ritrovano
a Torino degli
i
ma
si
affreschi
importanti
di
del
Quattrocento
nel periodo
quali
danno
determinare
la pittura in
Piemonte
cui
che antecedette
Spanzotti,
quello in
lo
Defendente Perrari,
Macrino d'Alba. Sono i singolari affreschi della Badia di S. Antonio di Ranverso e quelli, ad essi molto affini, della cappella
di S. Pietro di
Pianezza presso
riunire
Torino,
altri
ai
quali
se
ne
possono
di
epoca
diversa
affreschi
Manta
e dell'oratorio di Vil:
e tutti
dimostrano
come
fonda e prevalente
che
posson
credere
eseguite
da
artisti
convenzionalismi
del
tardo
stile
gotico
liana
si
siffatti
affreschi,
supponiamo
il
pittore
e miniatore
che, fra
il
Am.edeo Albini da
1470
e
il
il
Aloncalieri
(Fot.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
1492, lavor
per
la di
Duomo
Torino
sua. L'artista che sinora
ci
ma
Piemonte
cui
Giove-
loro
stile,
e pass anche,
ma
giovinetto Sodoma.
pittore,
donde
TORINO
egli era nativo,
41
attivit
sembra aver
esercitato
la
sua
sola
soprattutto
a Vercelli, ove
tenne bottega, a
noi
Chivasso, a Torino.
Ta
sua
opera
lavori
d mezzo di una Madonna della Pinacoteca torinese una tavola dell'Accademia Albertina di Torino, opera
figure di
putti,
ahnmi
di
altri
pi
precoce
quella,
rij^eii-
che certe
dai
corpi
atrofici,
di
CH:ESA di
S.
DOMENICO
G. M. SPANZOTTi:
UN
S-.NIO VtSCOVO.
(I-'ot.
I.
I.
(l'Ani (;raficlie\
lombarda che
il
aveva
lavorato
il
un
vasto
ciclo
di
affreschi
eseguiti
nella chiesa di S.
ricordano lo
stile
di
altri
pi
recenti
pittori
bita di
Leonardo.
dipinti ci
Tah
inducono
ad
un
affresco
recentemente
42
ITALIA ARTISTICA
ha somiglianza cogli affreschi dTvrea e, al pari pu credersi eseguito dal maestro nell' ultimo periodo della sua arte. Se Defendente Ferrari deriva dallo
Spanzotti molti caratteri del suo
egli
stile,
ha tuttavia
di-
stinta da quella
maestro
casalese.
meno prossima
italiano, quasi
pittura lombarda,
un sentore non
tipi
che
nei
delle
sue
Madonne,
nei
suoi
nelle
composizioni
racconti
ornative,
il
fantastici
pittore
Un
mune
di
atto del
il
co-
a Defendente
Chivasso
di
Sant'Antonio
di
Ran-
riconoscere
l'opera
sua
talvolta
commista
a quella di ignoti
collaboradi-
ry
.^Sm
''ViJ^^I^V*^^'^''^^'*'!"
.ri
^"^
^'-^^'^
**
>^f|^^^H. ^^fSmm^ ~
J%
pinti conservati
ancora
in diversi
luoghi
(ov'
1535).
del
Piemonte
ad Avigliana
Ciri, di
a Ba\'eno, a Chiv^asso, a
neo,
Cu-
Leyn, nella
Sagra
S. Mi-
chele, a Susa, e
anche altrove
di-
Defendente
altre
di varia
provenienza,
eseguite
le
ma
anche
stesse.
che
furono
dallo
sue chiese
quei
l'arte
nella
numerosa
serie di
come
DUOMO SCUOIA
ilWrii Grafiche).
Defendente Ferrari, se non pass per fasi stilistiche molto diverse fra loro, non
di
fu tuttavia
immobile
in
una
sola forma,
opere
prevalgono
gli intenti
decorativi, vi
sono
ancor copiosi
elementi
all'arte
trittico dell'altare
dei
rita
alla
Duomo
anche
la cornice
ha una
centrale
fio-
forma
ornamentazione
Rinascimento. La
Madonna
del
TORI X
trittico,
( )
43
ma
forse
il Bani]:ino, ripete una composizione sovente non espressa mai con altrettanti finezza come in una
DUOMO DEFENDENIE
lERRARl
MAOCNNA
E SANTI.
([<"ot.
I. I.
d'Arti Grafiche).
tavoletta
lasciata,
la
il
con molti
altri
Fontana
di
al
Museo
civico
di
Torino. Quivi
cesi,
frantali
mentre
Bambino sembra
si
inspirato da
opere
maestri
lombardi;
ma
elementi eterogenei
fondono pienamente
nell'arte
pittore.
44
In altre opere
ITALIA ARTISTICA
Defendente
P'errari si
imperava
lasciando
ralistico,
in tutta
o-li
la pittura italiana:
mostra sempre pi attratto dallo stile ci: ne accetta non soltanto l'ornamentazione, ma,
sue composizioni un aspetto sempre pi natu-
intenti decorativi,
gli
alle
aprendone
AlL'SEO CIVICO
DEFENDENTE FERKAIU
d"Arti Giaficlie).
giungendo anche a potenti rappresentazioni dell' individualit umana, come certa tavola raffigurante un devoto inginocchiato, conservata nell' Accademia in Albertina. Tale si mcstra il maestro in una Nativit della stessa Accademia, che altri attribuisce a Gerolamo Giovenone, e pi in uno Sposalizio di Maria, del Museo civico, e in una grande tavola della sagrestia del Duomo torinese, ove il battesimo
talvolta
K.
PINACOTECA
DEFENDENTE FERRARI
MADONNA
SANTI.
(Fut.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
46
ITALIA ARTISTICA
R.
ACCADEMIA ALBERTINA
E SANTI.
(Fot.
T. I.
d'Arti Grafiche).
li
Cristo nobilmente
l'arte di
composto entro un
Defendente
ci
amplissimo
paesaggio.
Ma
il
pi
che
alle
di-
grandi opere
maestro
ma
di colorito,
di luci, di espressioni.
si
era appropriato
intenti,
pi
interamente lo
stile
progredite
onda
di
la grande pala di Macrino pervenne dalla Certosa d'Asti, sensazioni che ci danno le opere di altri pit-
d' Italia
Lombardia,
dell'
Ma
l'atti-
TORINO
MUSEO CIVICO
DEFENDENTE FERRAKI
[.
(l'Arti Grafiche).
Macrino d'Alba, che pur si estese anche a Pavia, non ha lasciato tracce di s a Torino se non per opere che vi furono raccolte poi da vari luoghi, le quali unite alle altre ancora esistenti nel Piemonte e giova ricordare una grande tela, tuttora
vita di
Nuova ad
si
Asti
valgono a mostrare
come
di
nel-
es]ilichi
un
temperamento
originale,
una
austera severit.
si
conservano
nelle bil)lioteche di
Torino
pit-
stilistiche parallele
a quelle che
furono nella
secolo
X\"
e X\'I,
il
persistere
tenace
delle
forme gotiche,
48
ITALIA ARTISTICA
il
Italia,
nella miniatura.
Ma
giova non
miniato
documenti pi cospicui
sul principio del
di tal fatto.
artisti
Come, gi
Quattrocento,
oltramontani avevano
DSFENDENIE FERRARI:
IL
BATTESIMO DI CRISTO.
(Fot.
I. 1.
d'Arti Grafiche).
perla corte sabauda l'Apocalisse, ora nella"' Biblioteca dell' Escuriale, ultimato poi nel 1482 dal francese Jean Colombe, cos miniatori d'oltralpe ornarono messali di
Amedeo
n. le
Vili
papa Felice
(cod.
Opera
sono anche
Duomo
T O RINO
diChierialla stessa Biblioteca Reale (cod.
n. i86),
49
per Claudio de
Ja sua famiglia.
il
il
cardinal
Domenico
ora
nell'Archivio di
R.
ACCADEMIA
AL-JF-RIINA
OElF.NDr.NrE
KKKAKI
UN DF.VOK).
S.
FKANCESCO
Stato,
liane
;
si
trovano miniature di
il
artisti
oltramontani gi
compenetrate d'influenze
ita-
ma
il
ornare
libro
maestri toscani, per prelato che a costrurre la cattedrale si era valso di che fece di quel suo italiano miniatore valente proprio messale si giov d' un
dei capolavori della miniatura
uno
nostra
del
Rinascimento. Si
il
Museo
civico,
dove venne
dalla
Cattedrale torinese,
magnifico
volume
sopra
50
ITALIA ARTISTICA
putti, entro uno dei suoi fogli, fra gli stemmi e le imprese roveresche, tra figure di benemerito tanto una ghirlanda carpofora reca la mite figura del cardinale che fu fogli levigati quasi avorio, il miniadell'arte nella sua citt. Di carta in carta, sui
tore
profonde
la
PINACOTECA
MACRINO D"ALBA
MADONNA
IN
GLORIA E SANTI.
(Fot.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
entro
le iniziali
preziose, ove le
apre la vista a sconfinati paesaggi fogliami trasparenze e splendori di cose hanno tinte le ove e nelle vignette, cammeo. di lavoro forme sono precise come in
gemme,
La miniatura maggiore,
per
la
composizione. Bene
il
raffigurante la Crocifissione, la pi bella pei suoi fregi, Venturi vi ravvis negli atti violenti e nervosi delle fi-
52
ITALIA ARTISTICA
l'arte dei
vecchi
maestri ferraresi,
affinit
cos strette
quello della
Madonna
potrebbe credersi
MUSEO CIVICO
d'Arti Grafiche).
di
anche
fu fortu-
Venturi, nel congetturare che l'ignoto maestro sia da ricercarsi fra artisti par;
migiani che, sulla fine del Quattrocento, risentirono l'influsso della scuola di Ferrara
ma
altre
molte del
TORINO
messale, eseguite certamente dalla
del
53
medesima mano siano, com'egli suppone, lavoro parmense Gian Francesco de' Alaineri, che dipinti di codesto pittore e miniatore non hanno il disegno incisivo, l'energia ch' nelle miniature del messale. Crediamo anzi che la Crocifissione, e la maggior parte delle altre miniature del prezioso volume, possa con tutta probabilit essere attribuita ad un artista parmigiano sinora quasi ignoto, ma molto celebrato e dal \'asari e da iscrizioni del codice ch' segnato del
i
un Petrarca della Biblioteca di Cassel che alcuni versi contenuti nel mamedesimo proclamano esser opeia meravigliosa per le miniature dipintevi dall'artista parmigiano Marmitta. Al quale pensiamo sia da attribuire, insieme col messale di Domenico della Rovere, anche un codice purpureo del Museo civico di Genova le cui miniature sono affini a quelle dei codici di Cassel e di Torino. Ma bL'nch il cardinal Domenico della Rovere avesse lasciato a Torino cos misuo
:
nome
noscritto
rabile opera della miniatura italiana, nel Cinquecento prevarr ancora nei manoscritti
piemontesi
E
Il
quando,
libretto,
nel
1550,
il
patrizio
Cristoforo
Duch
Reale
l'arte
offerse
Emanuele
il
Plliberto,
un
libro di ora-
zioni, lo fece
ornare da
artisti
francesi.
Biblioteca
ritratto della
Z^
DUOMO
I.
d'Arti (iialcln;).
li
.'
'^^
s
-^
IL
IL
IV
I/icreniento della citt nella seconda Dieta del sec.
XVI
e nel sec.
XVII.
Le
cosini-
Amedeo
di Castellamonte,
Francesco Lanfrancii.
Guarino
Giiarini.
Opere di
pittori,
scultori e decoratori.
S/^^^EBBEXE
fi
la citt
il
Cinque-
^^^^-^^
cento, essa era ancora rinchiusa, fuor che in alcuni piccoli "sobboro-hi, nel
,|[^^5i^^
le
mura quadrate
il
delle quali la
Romanit l'aveva
non
la cosi
Medioevo
secoli,
per tanti
entro
angusta cerchia
aveva
probabilmente modificato
s
lonia romana,
mantenne
fedele
suo
carattere
antico e
si
di vie e d'isolati
Emanuele
Filiberto riebbe
suoi Stati,
con
quelli
ordinamenti
guerreschi
che
dovevano
il
renderli forti, immedesimarsi quasi col carattere delle popolazioni, condurre poi
Pie-
monte, per
vie ch'esso
solo pot
tenere
tra noi, a
Ed
principe guerriero
il
pi cospicuo
monumento rimasto
a Torino sia
maschio
della
un tempo,
di
grandi bastioni.
TORINO
Ma
da Carlo Emaiuiele
I
55
la cultura,
(^he
;
neppur Emanuele Plliberto non aveva e Torino, quando intorno al duca, poeta
convennero T. Tasso, G. B. Guarini, il Marino, il Murtola, pot dirsi non merc il mecenatismo del suo principe. Essa cominci allora ad ampliarsi con tale grandiosit di concetto che parve preannunciare il suo vasto sviluppo avvenire. Una delle vie che ancor oggi fra le maginferiore alle pi colte citt dTtalia
giori e pi gaie della citt,
la
Via
Nuova
ora Via
Roma ,
fu tracciata allora
prolungandosi oltre
la
prime case dall'architetto orvietano Ascanio parte dei portici coi quali il duca intendeva
castello.
Il
uomo d'arme, fu l'architetto pi adoperati^ dal principe magnanimo, e come nel Santuario di Vico, presso Mondov, anche a Torino egli lasci prove di un ingegno, se non originale, nutrito di buoni studi d'architettura. Notevole
Vittozzi, artista e
sopra tutte
le
sue opere
la
chiesa fondata
verso
la fine del
Cinquecento
sull'altura,
prima occupata da fortificazioni, che domina tutta la vigliosa corona delle Alpi, sul ]\Ionte de' Cappuccini.
Il
mera-
corpo inferiore della chiesa, armoniosamente raccolto nelle sue curve, sobriamente costituito all'esterno nelle sue membrature, nei pilastri e nelle cornici di pietra,
nell'alternata
forma
il
che riesce
meno
di
Jacopo
IL
MASCHIO
DFiLLA CITTADELLA
(P.
PAGGIO ITO).
(Fot.
I. I.
d'Arti Granch).
56
ITALIA ARTISTICA
la chiesa sia stata architettata
Burckhardt che
del
da
Meo
del
Caprino, dal
costruttore
Duomo
torinese.
Ma
la
parte superiore
si
dell'edificio,
alterata
probabilmente
l'eleganza
da
di
innesta
sull'inferiore, e
ne
sconcia
appare
il
anche per i lavori di abbellimento che ne mutarono poi l'aspetto primitivo, mentre assai dubbio che si sia tratto partito dei suoi disegni nel costrurre la imponente, ma
Corpus Domini.
architetti
PIAZZA
S.
CARLO (C CASTELLAMONTE).
(Fot.
I.
I.
d'Arti Gi-aficlie).
Lanfranchi
e,
sopra ogni
le
altro,
il
biamo indicare
citt
ancora
intero
sono
fra le
maggiori della
,
e in
qualche parte ne
i
compongono per
raspett(3
non vogliamo
l'arte
innalzar troppo
del
meriti,
temjDO stesso
Seicento in altre regioni d'Italia ove essa impront l'architettura ad una originaedifici,
si
se au-
daci, deformi.
al
Vittozzi
nell'attuare
citt,
manuele
pei quali
.=^8
ITALIA ARTISTICA
^nx Castello
2 .LoTCDioJt Tealm
5.
de
lo
stesso
cm
cet;:
e
S.Gmairai.
Cattedrale
u
!
S.MlcKtltS.
^. LaTrbili
MaCoraf
nomt
Ajos'foo
itilo slesso
5,
A^ost-ximi Partocia.
i4.
Oiiesidi 5
Mina
Coipus Domini
Sar.to.itlll
JDa!TBjiod:BaTial!ili.
Maddalena
j6. S. 27.
S.LoSpntc
Confraf
IS
iS.
UonaiteraelkOrfiT-S CKiai a
SimoM
di
dello sleiso
iwj
Otalono
S Maun-j;
:ck2
57
a
1
SAidiea ieC-'cirimi
r.f:iMliiSBer-.aido
J8 STootimo.?.
.
LiMimadijli/jiS:'.'.!
ConfMf
3.
eComa-SodeTV
Chiesa
Convento di*
drl
.8.
Sudano SS
del ComuT'ji
Porta Susina
Mi'
iservani
rrancesear.; csierysrA
Piizia
i9. S_.
Croce
de&esojli
M. Porla n
lo.
rifomati
^3.
Torre
,S.S'Mi'lin
S.EsAi
Strada
Le
Convertite.
lo
S DocttlBcodifteicaliiii li .S
U^adi Piana
Ji
;3.P.~:Ur.uova.
forti
TORINO NEL
1640,
istituito
un
Nuova
grande piazza
suoi disegni.
case, la
IMalgrado
le
Via Nuova
dimostra ancor
stata
quanto altre
di Torino, di esser
formata con
v.n
l'imporsi
d'una
6o
ITALIA ARTISTICA
sul volere dei privati, esplicazione anch'essa dello spirito dinastico che per pi secoli
doveva foggiare a proprio talento la citt, costringendola nei propri disegni, facendone una delle pi singolari capitali dei vecchi Stati. La piazza di S. Carlo pu dirsi esser una delle pi lodevoli cose maturate in tale strana costrizione d'arte, che nell'ampiezza ^clello spazio, nell'ordinamento delle case pur varia e piacevole sebbene le proporzioni che Carlo di Castellamonte aveva dato ai suoi edifici siano state deformate quando, nella seconda met del secolo XVIII, per maggior sicurezza si rinchiusero en-
IL
PO PRESSO
IL
d'Alti Graficlie).
tro massicci e sgraziati piloni le colonne abbinate che sorregg'evano gli archi dei porticati.
Amedeo
come
cui
il
di
II,
ebbe,
padre suo, un talento equilibrato, un'arte sobria e robusta, schiva delle audacie
l'architettura nostra
lazzo Ducale
tra le
La
facciata del
nuovo pa-
quale
si
pose
mano
secolo.
nell'armonia
non ha che un
;
imponente e
moderato movimento nel disegno dei due corpi laterali, dei cornicioni, delle finestre forte, sembra significare l'energia raccolta e prudente dei principi del
i
disegni
magnanimi
i
ch'essi nutrivano.
Il
palazzo, grandioso
claustrali,
anche
allora
cortili nudi,
le
fu
da
cuore della
citt,
tenne
destini del
Piemonte maturando
sorti d'Italia.
TORINO
]\Ia
la
corte
ducale
non
risiedeva
ntlle
s'ingTandiva
ville,
i
alla citt,
campagne
sorgevano
le
luoghi
Carlo
Emanuele
CHIESA DI
S.
LORENZO
CUPOLA
(Ci.
GUARINI).
(Fot.
I. I.
d'Arti Grafiche).
santo,
il
suo mirabile
Parco celebrato da
in
poeti,
ammirato
era
dal Tasso,
corte
l'i
tardi, sul-
r incantevole
sorse
il
luogo gi frequentato
1638 esso
costruzione
l'
dalla
nelle sue
cacce,
abitato. L'architetto
Carlo
supdel
di
ma,
si
per
vero, vi
lo tre
da
stile
stesso
non
ne
sia
stato
delle
ideatore se
altre
osservi
come
in
poco
corrisponda a
quello
sue opere.
Diviso
corpi
2
fabbrica, nella
ITALIA ARTISTICA
parte
che
riguarda
la
citt,
il
castello,
costruzione
di
singolare
movimento
ragionevolmente
si
portati a
o,
pensare che
ai
il
almeno, ispirato
ca-
e alle
dimore
signorili di Francia.
Un tempo non
ove
i
campagna intorno
i
al
vasto cortile,
duchi tenevano feste e tornei, bello nel suo loggiato, nei terrazzi, nella dispo;
sizione pittoresca
dall'opposto
lato,
che
ancora fra
pi vaghi tratti
del
si
parco
al
davano
S.
LORENZO
iG.
GUARINl).
(Fot.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
anche naumachie
le
Amedeo
i
di
edifici fantastici
per
feste di corte.
Altre residenze
di
poi detta
ma
Carlo
\'illa
della
Regina
cui diede
opera anche
Amedeo
di
Castellamonte
Ema-
nuele II volle dal suo architetto una sede campestre pi splendida d'ogni altra nel luogo
<(
la
Veneria Reale
costrusse col
preziosi
palazzi, archi
trionfali,
scuderie,
potrebbe fornire
suggerimenti a rievocare
la vita e gli
Ora quelle costruzioni sono in gran parte scomparse o alterate n possiamo pi giudicare se fossero tutte sincere le lodi che Lorenzo Bernini, il grande maestro, prodiga loro nel dialogo in cui il Castellamonte lo introduce come
interlocutore descrivendogli a parte a parte ogni tratto della sua opera.
64
ITALIA ARTISTICA
A
meno
Torino, in
altri
edifici,
l'arte di
Amedeo
di
Castellamonte
:
dimostra, sebbene
nel palazzo Trucchi
di Levaldiff^i,
grande Ospe-
:^^
CAPPELLA DELLA
S.
SINDONE
(G. GUARINl).
(Fot. Alinari).
mu-
di
tristezza.
la
Anche
Lanfranchi impront
sia nella
chiesa della Visitazione sia nel Palazzo di Citt che conviene lodare per buona distri-
buzione degli ordini differenti nei vari piani della sua facciata.
Chi port a Torino
le
forme
men
il
modeedifici
d'innalzare
alcuni dei pi
importanti
TORINO
della citt e di imporre ad essa,
nei luoghi
65
frequentati, le
pi
quanto
vi di originale, di
ben poco troviamo nell'opera sua che si avvicini a tumultuoso ma forte, di nuovo ma ragionevole nelle creadel Seicento, a Roma, a Napoli, a (jenova, a Venezia
;
non troviamo che lo sforzo dell'essere originale, e quasi la curiosa convinzione che per far bene basti far nuovo a qualunque prezzo. Ma non vorremmo far torto all'architetto operoso, e perci osserviamo che ]"a-
PALAZZO
DI CITT
(F.
ANFRANCHI).
(Fot.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
sue
fabbriche
di
mu-
ratura e dall'esser rimaste, le pareti, prive dell'intonaco che attendevano e che forse
alle
linee,
ora sconnesse e
ora Palazzo
dell'Accade-
mia
sia
delle Scienze
ch' fra
sue costruzioni pi
ragionevoli,
nell'atrio a C(Uon-
nato e negli spigoli esterni con pilastri marmorei ha certa nobilt di aspetto, sebbene
massiccio
di
forme
pessima muratura
di
mattoni sgretolati,
di
66
il
ITALIA ARTISTICA
avendo disegnato anche composto
la
quale,
tarsi di
quel
mole
di
fabbriche.
S^^-fir-'
DUOMO
S.
SINDONE
iG.
CLARINI'.
(Fot.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
era fra
non manca certa larghezza di congrande massa del fabbricato sia divisa all'esterno in due ampi ordini sovrapposti che danno unit alla sua struttura ma fra quelle linee sempre! e grandiose non che un tritume di dentellature, di ovuli, di cornici, di ornati
i
pi
cetto se
si
osservi
come
la
PALAZZO CARIGNANO
{G. tUAKINI).
(Fot.
I.
I.
d'Arti (rallche).
%>
h
PALAZZO CAKIGNANO, CHIESA DI
S.
FILIPPO, PALAZZO
(G.
GUARINI).
I.
I.
(Fot.
d'Arti Grafiche).
68
ITALIA ARTISTICA
Le superficie si sminuzzano, si spezzano senza ragione, senza gusto, con lagrimevole uniformit, in modo intollerabile, soprattutto se si guardi alla fronte verso il cortile. Lo scalone del paeseguiti puerilmente con mattoni stampati.
in gocciole, in
stelle,
ma
il
ci
mezzo
della facciata
con quella
delle linee
di colonne,
trabeazioni, di
fortunato. La chiesa di suo interno ha movimenti curiosi e nuovi archi nella parte inferiore e begli effetti di luce in quelle
d'Arti Grafiche).
sue curve,
ma
la
copertura del grande vano non ha altro effetto che di stupire per un
e
istante soltanto, che la meraviglia pre.sto cessa scoprendosi l'artificio, assai apparente,
della quali
costruzione
il
non
lascia
che
l'
incubo
deforme
delle
linee
degli
altra
archi
coi
impressione
il
pu dare
1694,
terno,
Santa Sindone,
rivestita
costrutta fra
1656 e
suo
il
sebbene
marmi
di
preziosi
di
cui
giovino
incutere, nel
in-
un senso
raccoglimento quasi
sepolcrale.
ragione a tutti gli accademici detrattori del Seicento se l'architettura barocca proprio stata cos povera e puerile nei concetti, e lontana da ogni tradizione
TO
della nostra arte, quale
il
RINO
di
69
intenderla
il
Pi ragionevolmente
fra
il
Guarini ide
il
il
1679
grandeggiare della cupola centrale, singolare anche nella sua grande lanterna, sebbene a quella si restringano troppo le altre parti e ne
e
diminuiscano
la
vista.
Mentre
le altri arti
citt,
dai
bisogni
dava a Torino aspetto e grandezza di capitale, non erano trascurate e se esse non fiorirono molto per opera di
;
anche
artefici
1-
rrr
V
'
iiilW^M
Siili
^111
'
1
j..
'
'!
'
PIAZZA CASTELLO ALLA FINE DEL SEC. XVII (DA UN DIPINTO DI l'KOPUIET DEL PROF. FRANCESCO RUFFINO.
(Fot. dell'ing:. C. IJertea)
artisti
venuti dal di
fuori,
chiamati
protetti
dai
duchi di Savoia.
I quali,
italiani
del secolo
sebbene non possano essere comparati per mecenatismo ad altri principi XVI e XVII, posero pur mano a grandi lavori non soltanto di
architettura
ma
Roma
altrove, e
amarono di racadunarono
si
dando
adorna
ancora
Torino,
la citt.
i
Tra
il
il
secolo
XVI
il
XVII,
il
lasciarono
opere a
del quale
Aloncalvo
70
ITALIA ARTISTICA
altri furono accolti nella Pinacoteca elegante molti fogli in conservati anche nella Biblioteca Reale) disegnatore (tale egli si rivela ma sovente fiacco nel colorire, che ha qualche somiglianza, per studio del chiaroscuro.
pittori
lombardi.
R.
PINACOTECA
LE STIMMATE DI
S.
FRANCESCO
(,G.
CACCIA DETTO
IL
MONCALVO).
I.
I.
(Fot.
d'Arti Grafiche).
che
si
valse del
Figi no,
al cui servizio
lavorarono
erano chiamati
Gi Emanuele Filiberto
Giacomo
TO
argentei dei suoi
diiinti
;
RINO
I
71
altri,
Carlo Emanuele
i
adoper, tra
le
quadri e
N
nel
si
:
erano allentati
vincoli ch'erano
I
sempre
ai
stati tra
tana
1658, Carlo
Emanuele
11
(^hiamare
propri
servigi
PALAZZO REALE
vanni Miei;
poi,
Amedeo
II
assumere a pittore
di corte
il
viennese
Daniele Seyter.
Ma
non
si
in piccola parte le
residenze ducali.
da
gran tempo
restano
;
la
quale
Torino
di S.
tuttavia
Opera
chiesa
Paolo
S.
del
in
Mazzuquella
tele (nella
di
Carlo,
72
del
ITALIA ARTISTICA
de' Cappuccini}, che gli affreschi di
Monte
una
della
Veneria Reale
i
ove
non avevano
;
lavorato
Giovan Paolo
il
i
comaschi,
luganesi
pittori.
Giacomo
Giovanni Casella,
altri
notevoli
sono
quelli
d'una
grande
CHIESA DI
S.
AGOSTINO
MONUMENTO
DEL POZZO.
(Fot.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
galleria affrescata
da Daniele Seyter,
di colorito.
arditi
nel
concetto
decorativo
'
,
ma
gonfi
nel
disegno e poveri
..,
XVI
fra loro,
La
che
rimangono della
CAMERA DELLO
/()|)IA(,(..
Sol
LfTO.
d'Arti Grafiche^.
74
Il
ITALIA ARTISTICA
mausoleo
di
Cassiano dal Pozzo (y 1578) nella chiesa di S. Agostino la sola opera nella quale si rifletta, forse per mano di un artista lombardo, lo stile della fine del Cinquecento. La figura del consigliere di Emanuele Filiberto piena di
-sebbene
suo atteggiamento di stanchezza e di riposo, mausoleo dimostrino che l'opera fu eseguita da un artista mediocre. Poi, per tutto il secolo XVII, bench si abbia memoria di molti scultori che lavorarono per la corte ducale, specialmente a ornare le costruzioni, i giardini, le fontane della Veneria Reale, non rimane nessun lavoro di scultura degno di ridio-nit e di espressione individuale nel
le altre iDarti
del
cordo, se
le
si
tolgono alcuni
soffitti intagliati
il
in
e,
soprattutto,
Le
mezzo
il
X\TI
Po
fu-
rono campo specialmente all'attivit di artisti lombardi vi lavorarono Alessandro Casella, Pompeo e Francesco Bianchi da Campione, coi quali era anche il lor padre, Isidoro,
nella
maniera
nell'inla
sua
ricchezza e vivacit nella decorazione di stucchi, fastosa, talv^olta esuberante, nel forte
movimento
e di espressione delle
figure.
MUSEO CIVICO
BATTENTE
IN
BRONZO.
(Fot.
I. I.
d'Arti Grafiche).
R.
PINACOTECA
IL
iB.
BELLOTTO'
(^Fot.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
//
Settecento.
coratori.
F. Jiivara
ed
altri
ardii tetti.
Beaumont ed
altri pittori e
de-
Sculture varie.
^1
j5
1.
Settecento
per
dai
di
fervore di artisti
francesi,
si
che
vi
l'eroica
di
difesa
.3MI
grand'animo
due principi
VittorioAmedeo
II e
Emanuele
III
nella crefe-
scente forza dello Stato, nel nuovo splendore regale della corte, vide
stosa capitale ornarsi dei suoi pi belli edifici pubblici e privati.
la
piccola e
La
tista
Sicilia,
II
il
anche
l'ar-
citt
possieda,
monumento perpetuo
Il
nuovo
Re
condusse
seco
dalla
Sicilia,
di-
studio e dalla tradizione della nostra migliore architettura, che lo colloca fra
giori artisti italiani del Settecento
i
magil
quali
rin-
novamento
di di
forme architettoniche ch'era stato nel Seicento. Sull'altura di Superga, nel luogo donde Vittorio Amedeo II e il principe Eugenio Savoia avevano considerato le posizioni nemiche che investivano Torino, prima
delle
la
citt,
per
compiere
il
voto
fatto
allora
dal
TORINO
duca, nel
17 17
77
furono
sontuosa
chiesa
architettata
da
Filippo Juvara.
gi nel
L'edificio, nel
concetto che
i
da pi
<Tori
mag-
architetti nostri
un
centro
comune,
CHIESA DI
S.
CRISTINA
(p.
JUVARA).
(Fot.
I.
I.
d'Arti Gnifichc).
E la
l-"ilippo
Juvara esplic
che
dal
del
degna per
Bernini e
Longhena.
11
la
costruzione ridotta alla cupola, senza membrature minori che risaltino all'esterno e
8o
ITALIA ARTISTICA
PALAZZO MADAMA
SCALONE
(F.
JUVARA.i
(Fot.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
ad essa
si
colle.^hino.
La parte
forme solide e raccolte, all'ardita mole che si eleva e si sviluppa in linea piena e armoniosa nell'alto. Quivi le f<:)rti lesene, rese pi robuste dalle colonne, i cornicioni vigorosamente risentiti, le nervature esteriori della cupola danno alla struttura un movimento di parti, un aspetto vario, una robustezza di forme mirabile. Ad osservare
TORINO
(F.
JUVARA).
(Fot.
I. I.
d"Arli Grjficht;).
si
cV
un poderoso
!
Pur quanto diverso dalla mente sfibrata e convulsa del (uarini nei due campanili che fiancheggiano la cupola ritorna il combinarsi bizzarro di curve ma anche in tali spezzate, e fantastiche, che il Guarini non avrebbe disapprovato forme Filippo Juvara induce compostezza e solidit, mentre nel grande atrio che pre:
(Fot.
I.
1.
d'Arti Grafiche).
IJI
S.
ILIPI'O
(1.
JUVAKAl.
(Fot.
I.
I.
d'Arti Giaftchc).
84
ITALIA ARTISTICA
la
cede
amplissimo e disposto
linee,
nuovo ordine, nella nitida traquasi romana. Per vero molte parti
in
l'ordinamento
del
suo tamburo
ricorda
quella
Roma
tutte
PALAZZO PAESANA
LA PORTA.
(Fot. Alinari).
allora nessun
costruzioni romane.
di
Nella facciata della chiesa di Santa Cristina, eretta nel 171S, l'arte
Filippo
incure
Juvara non
meno
robusta
ma
Il
leggero
che
le
colonne
le
trabeazioni
sporgenti
al
come
nelle chiese di
Roma,
movimento
PALAZZO DELL'UNIVERSIT
IL
d'Arti Grafiche).
86
delle linee architettoniche
si
ITALIA ARTISTICA
associano
il
le
belle,
patetiche, sculture
dell'architetto:
alto.
barocche. Ogni
porta,
i
gusto squisito
in
l'elegante
grande ovale,
altro
grande lavoro
dai
che
suo
volgersi
primi
concetti,
avevano informato
alle
la costruzione di
Superga, a
sue
costruzioni
indulgono
d'Arti Grafiche).
il
gusto dell'epoca e
le
tendenze
pi
dif-
Ta
il
1718,
non ha Superga
:
la solidit
la fronte
scesce-
Ma
il
genio
di
Filippo Juvara
torri
ricav
lo
tra
quello
nario e
il
vecchio nucleo
del
palazzo e
delle
romane
spazio
fantastici
un doppio ordine di scale e nella decorazione sono certamente fra le cose pi belle e pittoresche dell'ar-
TORINO
In
in
altri
87
Amedeo
II,
una Reale e nel castello di Stupinigi, si svolse l'attivit instancabile di Filippo Juvara per pi di un ventennio. Vra, le quali opere multiformi giova ricordare soltanto la pi significante, la chiesa di San Filippo che il Guarini, poco accurato costruttore, aveva edificato in tal modo che non tard a rovinare quasi tutta nel crollar della cupola. Filippo Juvara, sui progetti del quale la chiesa venne ricostrutta nel corso del Settecento, mantenne la disposizione dell'interno ideata dal (juarini, quale si vede nelle
scalea del palazzo Reale, in abitazioni private, nella ricostruzione della Veneria
R.
PINACOTECA
(li.
CELLOTTO).
(Fot.
I.
I.
(l'Arti Grafiche).
tavole dell'
<(
Architettura civile
del Padre modenese, ma all'unica navata fianchegmaggiore ampiezza componendone le linee C(_)n schietta al frenetico disordine guariniano una chiara limpidezza di forme bene con la luce piena che invade tutto dalle ampie finestre il
si
arricchiva di
1
altri
cospicui edi-
il
palazzo
dell' Univ-ersit
fondato nel
genov^ese Ricca, che nell'ampio ordinamento del cortile inform la costruzione alla
stosa grandezza dei palazzi di Genova. In altri palazzi
privati
l'arte
del
Settecento
ITALIA ARTISTICA
.>l^s^
1777
DA UNA STAMPA.
(Fot.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
dimostra sovente
le
palazzi
poco adorni
all'esterno,
ma
cortili, fra
quali special-
mente notevole il palazzo S. iMarzano dal fantasioso e scenografico atrio. E si ampliava sempre pi la citt, con una grandezza e regolarit di
di
strade
Costruzioni
che dovette
in
quel
tempo meravigliare,
II,
e renderla singolare.
A
il
prin-
Emanuele
dersi della citt sino alle rive del Po, e oltre. Che, allora,
al
fiume,
varcato da un vecchio ponte ruinoso, se non misere casupole. Forti bastioni rinserra-
vano da quel
letto,
lato e lungo
ci
in ogni altra
appare entro
le
luminose
da Bernardo
Bel-
Garibaldi, secondo
pur nel Settecento fu tutta trasformata l'antica Via di Doragrossa, ora \'ia un disegno uniforme delle case, non privo di certa bellezza per
guida
l'occhio verso le lontananze, alla meravigliosa vista delle Alpi che ne chiude lo sfondo.
La
XVIII ha
lasciato
Torino
opere
non
dispregevoli
in
TORINO
177
DA UNA STAMPA.
Fot.
I.
I.
d'Arti Craficlu).
Beaumont, creato pittore di corte, lavor per pi che un trenEmanuele III profondendo la .sua attivit dappertutto. ili affreschi dei quah egH decor molte parti del palazzo Reale sono certamente fra i suoi pi importanti e ne rivelano bene il talento di decoratore facile e frivolo, non senij^re
Il
torinese C. F.
fra
R. Armeria
come
il
pittore
si
mantenga
ch'egli
nella
Roma. Hanno
se
si
osservi
fre-
camera
della
schezza di
atti e di
la pittura
spe-
composizioni sono poco bene costituite nelle diverse parti, e svolte piuttosto con un manierismo elegante che con la foga
ma
sovente
le
che
si
di fantasia, gett
anche a Torino
il
effetti
piemontese Bernardino Galliari parve inspirarsi anch'egli audaci di luce e d'ombra, nelle ampie composipur
nel piccolo
zioni fantastiche,
come
si
il
vede
sipario
abbozzo
dell'
Incontro
di
Arianna
dipinto per
III
Bacco aveva
costrutto coi disegni di Benedetto Alfieri, e in affreschi di alcuni palazzi torinesi. Francesco De Mura e CorAltri decoratori diede a Torino l'Italia meridionale
rado Giaquinto
altri
Carlo
Van Loo
(Fot.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
lA
KO.MA
LE CHIESE DI
S.
CRISTINA E DI
S.
CARIO.
(Fot.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
PALAZZO REALE
AFFRESCHI
(C.
BEAUMONT).
(Fot. I.
1.
d'Arti Grafiche)
ARMERIA REALE
(C.
BEAUMONT).
(Fot.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
AUMKKIA
Rl-AI.E
ArrKESCO
(C.
BEAUMONT).
(Fot.
1.
I.
d'Arti
(Jrafielie).
ARMERIA REALE
STUCCHI.
(l"ot.
I.
I.
d'Arti Gralichc).
12
Q4
ITALIA ARTISTICA
le cai
cheux ,
Reale,
i
non possiamo
il
palazzo
associ quella di
altri
minori
artisti
le
e nelle sale
le pareti di fragili
ornamenti
delle volte furono composti con sentimento di eleganza cos squisito da doversi sospet-
R.
PINACOTECA
d"Arti Graficlic
tare,
in
artefici
ogni
finezza
Reale e
Armeria
la
decorazione di stucchi
Anche
donde uscirono, specialmente con disegni del Beaumont, opere eseguite con tanta cura quale si vede in un arazzo ancora conservato nel Museo civico torinese da potersi comparare coi migliori lavori di manifatture
officina nel palazzo dell'Universit
francesi.
E come
presso molte altre corti, anche a Torino fu allora istituita una fabbrica
TO
di pon-ellanc.
R N ()
I
95
privileoi a
III
concedeva
un certo Rosset
che voleva
una
di tali fabbriche.
tezione reale, un'altra faliljrica nel reg'io produsse sin nei primi decenni del secolo
(li
Nel 1776 veniva aperta, sotto la procastello di Vinovo, che, con varie vicende,
XIX
opere
di
per
gra-
MUSEO CIVICO
ARAZZO ISTORIATO
DI FAIiUKICA
<r
GOliFLINS
>.
I.
d'Arti Graliche).
zia e
di
lavorazione.
Meno
anche nel Settecento, la scultura. Poich le Superga, non sono pi che mediocri; n si pu
ai
nemmeno
manca
a
di
fredda correttezza,
marmi
dei fratelli
Ignazio
Fi-
lippo Collini sparsi nel palazzo Reale, in diverse chiese, nel cortile della Universit.
decorativa,
opera
del
che
educato
all'arte francese
finezza di
fusioni
e di ce-
PALAZZO LEVALDIGI
I.
d"Arti Grafiche).
CHIESA DI
S.
AGOSTINO
MONUMENTO
PI T.
MAILLAUD.
(Fot.
I. I.
d'.Arti Grafiche).
MUSEO CIVICO
PORCELLANE
DI
VINOVO.
(Fi
t.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
2 o
=
'"ri
lOO
ITALIA ARTISTICA
sello.
sto
di Vittorio
Amedeo
Museo
III
recentemente acquiOriginale
nella
la
torinese.
tomba
di
Tom-
maso
d'artefice
ancora
ignoto.
Di
singolare
bellezza,
come pur altre figure che ancora stanno a ornamento della facciata della chiesa di S. Cristina,
sono
le
due
statue
che
Duomo:
nelle
di S.
Teresa
tanta
vita
di
marmo con
maturit
dolcezza e
vi
infonde
ora
tale
sul
suo animo
l'arte
Lorenzo Bernini.
Cos,
di
artefici
estranei
l'arte
citt
ebbe dalatte-
del Settecento
cuore.
MUSEO
BUSTO
DI
(Fot.
CIVICO.
III.
I.
I.
VITTORIO AMEDEO
d'Arti Grafch
ARMERIA REALE
FIASCA DA POLVERE.
(Fot.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
TORINO
IL
VJ.
nel
secolo
decimonono.
di
nel
Carlo Alberto e
le
collezioni
artistiche
Torino.
La
sala
del Tesoro
>
Palazzo Reale. La raccolta dei disegni di antichi maestri nella Biblioteca Reale. La Reale Armeria. La R. Pinacoteca e i suoi principali dipinti. La quadreria della
Civico.
R.
Accademia Albertina.
//
R. Museo di Antichit.
//
Museo
^( )CHE
'^A'^'J
^..::zS^ .X
il
la
tradizione secolare
ganismo
politico
il
Piemonte che da
il
secoli
futuro.
Pur
da ricordare fra gli atti della dominazione francese, a principio del secolo
i
quali furono gi
ampi viali che dovevano essere poi fra lineamenti pi belli nell'aspetto di Torino moderna. Quando, nel 1814, intervenne la restaurazione, Vittorio Emanuele I, che ritornava dalla Sardegna con la sua corte nella quale erano sopravvissute usanze e giudizi che la civilt aveva ormai superati per sempre, fu accolto con giubilo dall'antica capitale
in quelli
che nella presenza dei suoi principi aveva sempre trovato ragione
di sua
floridezza.
i
memoria
di
quell'avvenimento sorse,
di
fronte
al
francesi
avevano
Gran Madre
IL
I.
COLLI SL'BL'RBANI.
I.
(Fof.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
il'oi.
I.
I.
d'Arti (;rafiche).
MONUMENTO
AI
CADUTI DEL
1821.
(Fot.
I.
I.
d'Arti Gratche).
io6
ITALIA ARTISTICA
met
del secolo
XIX
Perch allora
verso
il
la citt riprese
fiume,
si
estese
ad accrescersi
e,
spezzati
regnante Carlo
P'elice
limiti
ch'erano
di
sino al Po, e
ampli
nuovi
per la liberazione
tempo ch'essa doveva pi operare, e far sacrificio di s stessa n l'animo pu ritornare senza commozione a quelli anni tante forze e tanti dolori dTtaha. Anche allora non venne quando essa accoglieva
Era imminente
il
comune
I.
(Fot.
I.
I.
d'Arti Grafiche").
meno
berto
:
l'attivit degli
artisti e
il
favore
che la
anzi giustizia
rammentare
la
ci che sinora
il
meno
noto, o
meno
di S.
cura che
Re
cos
per
l'arte.
Carlo quel
monumento
di
Emanuele
di senti-
profondamente improntata
mento romantico, ma equilibrata in un concetto tanto semplice e robusto della forma che nel vivente gruppo del cavaliere e del cavallo sembra perpetuare le migliori tradizioni del Cinquecento. E v' nel viso del duca, velato d'ombra negli occhi, un'espressione intensa che ci richiama alla mente il viso doloroso della statua ravennate
di
Guidarello Guidarelli.
io8
ITALIA ARTISTICA
L'arte del Marocchetti doveva ancora mostreirsi a Torino in forme assai diverse,
pi comiDOste,
alla
di
meno
di
spontanee, nel
:
monumento
il
1861,
memoria
Carlo Alberto
ma Re
ricca di parti
e,
soprattutto,
PIAZZA REALE
CASTORE
(A.
SANGIORGIO).
(Fot.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
nelle d<jnne
alleg-oriche
di
che siedono
spine
intorno
fra
al
le
basamento, delle
creature
pi
quali
quella
che
pu
dirsi
derna scultura.
Il
monumento
sorgere nella
la statua del
Emanuele Filiberto fu tra primi dei molti che dovevano poi non il solo eretto da Carlo Alberto, che a lui anche sono dovuti conte Verde opera povera di movimento, sebbene voglia esser tud'
i
citt,
MONUMENTO
DI
EMANUELE FILIBERTO
(M AROCCHETTl).
(Fot.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
IO
ITALIA ARTISTICA
multuosa,
lati
ma
finemente cesellata
la
di
Pelagio Palagi, e
gli
MONUMENTO
DI
compiere
rilevanti
lavori
di
decorazione
quale gi eccede
limiti
Ma
non intorno
MONUMENTO
DI
CARLO ALBERTO
PARTICOLARE.
^Fot.
I.
1.
d'Arti Grafiche)
...
1
MONUMENTO
DI
CARLO ALBERTO
PARTICOLARE.
(Fot.
I.
I.
d'Ani
Grafi(lie).
ITALIA ARTISTICA
dobbiamo ricordare
della citt.
altri
Suoi
la
perpetui
cultura artistica
tempo
stipi
di di
Carlo
Alberto, e
arre-
data di
scaffali
elegantemente
il
intarsiati: 'col
conservato
medagliere
antichi
che
il
Re
di
raccolse,
sono
custoditi
:
oggetti
ebbe cari
un grande
bacini
vaso
iFot.
I.
I.
d"Arti Grafiche).
cofani
con smalti
di
Limoges, antichi
re-
liquiari
non
recati di .Sardegna.
:
Re aveva animo
documento non
del tesoro
,
di collezionista
e di ci
soltanto
quella
saletta
ma
le
ad
alta
essa
ed
elementi
una pi
cultura.
Raccolse disegni
di
antichi
maestri.
raccolta,
non ancora bene studiata, ch'egli form. Vi sono nei fogli dei maestri lombardi, tra disegni che mostrano chiaramente la mano del
falsario, carte
lampeggiar
della
ora
nel ritratto
d'un vecchio
con
I.
d'Arti GrafuTieU
TORINO
quella acutezza alla quale nulla dell'essere semlora potersi sottrarre
;
113
vi
sono
squisiti
fogli
veneziani
si
fiorentini
sono disegni
fra'
Bartolomeo, del
di
Pontormo,
i
forse
da ritrovare un foglio
Michelangelo; tra
altri
piemontesi
recenti.
si
hanno
pi
BACILE
CON SMALTO
DI
LIMOOES.
(Fot.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
costitu quella ch' fra le pi inqwrtanti collezioni della citt, ricca di preziose
arma-
ture complete, di armi d'ogni genere nelle quali quasi sempre il valore archeologico superato dal pregio della squisita fattura d^irte, sia nelle targhe cesellate, damaschinate, lavorate a sbalzo, sia nelle lame ageminate, sia nelle annida fuoco prezio-
samente
modo.
istituire la
il
massima
col-
buon
diritto
grandeggia
suo vigorosa
di
da Orazio Vernet. Da molto tempo principi di Savoia attendevano anch'essi a raccogliere opere pittura. Carlo Emanuele I ne aveva adunato un gran numero nella galleria affrefra classico e romantico, dipinto
i
114
ITA]JA ARTISTICA
scata dallo Zuccari nella quale eran anche le grandi tele della Regina di Saba opere e del Ritrovamento di Mos ch'egli aveva ottenuto da Paolo Veronese,
aveva della vecchiezza del maestro, condotte in parte dagli aiuti. Vittorio Amedeo I arricchita ma incendio, un fu decimata da poi. nel che raccolta, 1647. accresciuto quella
BIBLIOTECA REALE
nel
1741 col fortunato acquisto dei quadri del principe Eugenio di Savoia.
Dopo
altre
vicende attraversate, alla fine del secolo XVIII, da quelli e dagli Alberto deliber, assentendo
i
altri
ai
consigli
di
Roberto d'Azeglio, di riunire a beneficio della citt tutti dalla Corona; e nel 1832 si apersero le sale del palazzo
collocati.
migliori quadri
ov'essi
posseduti
Madama
erano
stati
^<
'3
^
e
^(T'H'-
\*Ei .^^'^iBaHiaBr?lrv_TBaB;"?;r-'W;B^
ii6
ITALIA ARTISTICA
la
Ora
versale
come
modo esemplare da A, Baudi di Vesme. Non uninon ugualmente ricca di dipinti di ognuna delle scuole
ARMERIA REALE
d'Arti Grafiche).
minori,
opere di pregio
rarissimo
le
La
pittura
sue variet.
Non
si
la
Ii8
ITALIA ARTISTICA
ARMERIA REALE
CALCIO DI
FL'CILE.
(Fot.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
come
con
gi
ricordammo,
dipinti, la pi
vi
ha opere
Giovenone
e,
altri
importante tavola
]\Iacrino d'Alba.
ARMERIA REALE
PISTOLA.
(Fot.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
Muovendo
dal
Piemonte verso
la
artistica
si
schiudeva,
XV,
ARMERIA REALE
CALCIO DI FUCILE.
(Fot.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
TORINO
e intesa a esprimere quasi un diverso carattere etnico.
Ferrari di Valduggia la Pinacoteca offre
119
in pi
la
opere
di
Gaudenzio
ai
modo
di
osservare
progrediente influenza
leonardesca,
il
trasformarsi della
dalle
ARMERIA REALE
SCUDO
DI
d'Arti Grafu-he).
.Madonna
fra Santi
dinanzi a un fantastico
il
Deposizione di Cristo
e dolcezza.
ove
il
chiaroscuro e
sentimento
ma
resa
20
ITALIA ARTISTICA
tutta la sua bellezza, fra altri dipinti, in
un capolavoro: nella
zia
.
<(
Morte
di in
:
Lucrequella
Nulla vi di eccessivo
di
opera piena
sentimento
e
lirico
il
l'emoturbadi
mento dell'animo
tensit
((
il
fermo proposito
diede
e
alla
la delicatezza e in-
che
il
Sodoma
sua
lan
S.
Caterina
nell'estasi
al
o
nel
guore ascetico,
di vSiena,
al
Cristo
flagellato
S.
Sebastiano
quali
degli
Uffizi,
figure
tutte ^nelle
l'anima
sembra tremare sui visi. dipinti della scuola lombarda, Fra il Cristo del Giampetrino nella doli
<i
ombre
nel pro-
Pinacoteca non
di
possiede
opere che
la
diano
sua con-
tinuata
maestri.
per
virt
degli
innumerevoli
diversi
Ha
alcuni dei
principali
lo
momenti
del
divenire di quell'arte, e
((
con
essi
anche
squisito
bassorilievo
a stiacciato
nel
quale Desiderio da Settignano espresse tanta purezza e sereARMERIA REALE. LINGUA DI BOVE (SEC.
nit nelle
XV).
ARMERIA REALE
IMPUGNATURE
DI SPADE.
(Fot.
I.
r.
d'Arti Graficlie).
TORINO
atto del
al
121
cogli occhi
Bambino che
((
si
stringe alla
madre parlandole
sul
mentre
ella sorride
suo
balbettio indistinto.
angioli
Due
azzurri, librati
fondo d'oro,
certa, e di non dubbia autenticit, del Beato Angelico. studio delle espressioni energiche e del mo\'iIl naturalismo sovente brutale, lo
U.
PINACOTECA
RITRATTO
DI
d'Arti Grafiche).
mento, l'esatta determinazione delle forme che sono nell'arte dei maestri fiorentini che pi si affaticarono ad ampliare il dominio e i mezzi della pittura, si veggono tutti Raffaele nella grande tavola rappresentante il giovinetto Tobia guidato dall'arcangelo la colcon Pollaiuolo Antonio realista dal sommo dipinta fiorentini) caro ai (soggetto
laborazione del fratello Piero. Passano rapidamente
di
le agili
dall'alto,
122
ITALIA ARTISTICA
agli sfondi
pu compararsi
di
Leonardo
caposaldo nella
nell'arte nostra.
il medesimo soggetto, ma in forma pi maestro fiorentino che giunse nel Quattrocento
svolta e raffinata,
rammenta
l'arte del
R.
PINACOTECA
1.
d'Arti Grafiche).
alle pi
ma non pu
a buon
diil
ritto
portare
di
come
le altre
:
attribuite al
maestro
nome
Sandro Botticelli bens lavoro di un discepolo che imit la maniera giovanile del grande pittore, attenuandone convenzionalmente il colorito, e anche il
sentimento.
o ^
124
ITALIA ARTISTICA
alla Pinacoteca,
X mancano
ricordino,
di loro,
altri
dipinti
che
:
od esprimano degnamente,
della tenda
maestri
dell'Italia
di
centrale
la
Madonna
la quale,
alla tavola
ugual
sog-
getto nella Galleria di Monaco, non a credere sia pi che lavoro della bottega di
R.
PiNACOTECA
(Q.
SCHUVONE).
(Fot.
I.
I.
d'Arti Grafiche
Raffaello
1'
;
Annunciazione
>
del Franciabigio
il
freddo
ma
fine ritratto di
Eleo-
nora
di
x\nche vi nella Pinacoteca qualche saggio della mirabile variet di maniere che furono nella pittura dellTtalia superiore durante il Quattrocento in ogni regione, oltre che nel Piemonte e nella Lombardia.
Il
dalla convenzionale
primo rinnovarsi della pittura a Padova, a mezzo il secolo XV, ricordato Madonna dello squarcionesco Gregorio Schiavone il suo ra;
di
in
TORINO
veniente guasta, non dubitiamo non
sia
12
il
meo
di
pu essere
altra tavola,
S.
Zeno a Verona.
in
bench offuscata da
U-
l'INACOTECA
IL
VIAGdlO
DI
lOBIOLO
(A.
P.
DEL POLLAIIJOLO).
(Fot.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
Giovanni
della
soave negli
atti,
cos
umani,
Madonna
e del
Bambino.
i>
L'arte veneziana del Cinquecento si rivela soprattutto in una turbinosa Trinit Jacopo Tintoretto con scorciare di corpi e corruscare di luci, nelle grandi tele del Bassano gi possedute dal duca Carlo Emanuele 1 e in quelle di Paolo Veronese. Fra le quali mirabile la grande Cena in casa del Fariseo , gi esaltata dai Vasari.
di
16
R.
PINACOTECA
MADONNA
E SANTI
(ANDREA MANTEUNA'.
(Fot.
I.
I.
d'Arti Grafiche
U.
PINACOTECA
IL
d'Arti Grafiche).
R.
PINACOIECA
R.
i'INACOTECA
d'Arti Grafiche).
121
ITALIA ARTISTICA
tela,
La
rit dell'artista,
poi passata a
Genova,
fra
le
fu
trasportata
pi
il
per
cose
belle.
Opera
esterno,
ed equilibrato
spirito
ma composto e reso umano. Le forme marmoree degli quelle che si veggono nello sfondo sono
mondo
le
distanze e
le
figure
R.
PINACOTECA
d'Arti Grafiche)
quello
ogni figura vive di una propria vita, e del movimento in cui essa
vicine
:
compone
con
le figure
e serena, possente nei sensi e nell'intelletto, piena di un'antica coscienza della dignit
E
centi
con
la
si
coordinano
le
gli
altri
dipinti di pi re-
pittori
che
la
Pinacoteca accolga,
,
tele di
Sebastiano
Ricci,
i
la
Trionfo d'Aureliano
di G. B. Tiepolo,
mentre
paesaggi
come
la
pittura
veneziana
del
Settecento, non
J,
2 3
u ^
i.-,o
ITALIA ARJISTICA
la pittura olandese,
meno che
future.
precorse
le
forme
Pi-
Anche
nella
Seicento
in
tele
ma
il
XV^I
il
XVII
secolo,
mirarono a nuovi
con-
R.
PINACOTECA
IL
d-Arti Grafiche).
Fra
e
una
Lucrezia
Cerano in numerose tele di pittori bolognesi. Guido Reni e soprattutto un S. Giovanni Battista rivelano il temperamento poetico, squisitamente sensibile alla
;
bellezza, educato all'arte del principio del Cinquecento, che fu proprio di quel
i
maestro;
;
dipinti dell'Albani
I)
sono fra
meno
manierati,
di
pi
delicati,
del pittore
il
Firi-
gliuol prodigo
forte senso
drammatico
e di
una
TORINO
:
131
cerca dei contrasti delle luci che dichiara quanto il pittore debba al Caravaggio. N mancano infine buoni dipinti della bella scuola genovese del Seicento dello Strozzi,
del Carbone, del Castigiioni.
D un aspetto suo proprio alla Pinacoteca torinese la sua ricchezza d'opere di maestri fiamminghi e olandesi, provenienti per gran parte dall'acquisto della raccolta del principe Eugenio di Savoia, procurato da Carlo Emanuele TU.
R.
PINACOTECA
d'Arti Gnifiche).
Stimmate
di S.
Francesco
a
della quale
si
una collezione
di
j-'iladelfia,
attribuita
fratelli,
mento
nuovo
della pittura
fiamminga
visione che tutto discerne e tutto incide sin nelle pi estreme lontananze, per
e intimo del paesaggio, delle luci, della vita individuale, per
difficolt. I dipinti
senso
supera ogni
di
P.
Christus,
di
H. Memmling,
di
al principio del
1.^2
stasi nelle
opere
di
pittori
italianeggianti, quali
nel
suo cammino verso una visione sempre pi vasta e intima del Vero
R.
PINACOThCA
FIGLI DI
CARLO
d'Arti Grafiche).
ma
la
simpatia
la
umana
che
pittori vi
appare
di
Pinacoteca
H, van Steenwych,
Peter Neef.
R.
PINACOTECA
RITRATTO
DI
TOMMASO
DI
d'Arti Grafiche).
K.
PINACOTECA
I.
d'Alti Crafifhc).
R.
PINACOTECA
IL
GIOVANI
I.
(Fot.
I.
I.
(l'Arti Gialiche).
134
ITALIA ARTISTICA
Del maestro che. non senza influsso dell'arte nostra, innalz a creazioni ideali il realismo della pittura fiamminga, di G. P, Rubens, non v' nella Pinacoteca nessuna opera cos scevra dalla collaborazione dei discepoli che possa farne intravedere la forza titanica: ma del pittore che tempr in nuovo modo l'energia del Rubens e non fu mi-
fi.
PINACOTECA.
E.
VIGE-LEBRUN).
(Fot.
I. I.
d'Arti Grafiche).
vi
si
"
Sacra famiglia
1621 e
il
1625,
mostra come
sull'influenza del
al pittore la
Rubens
umane.
si
delle espressioni
ritratto di
una
figlia di
Filippo
II,
di
severit
monacale,
rivela l'arte
A. van Dyck
ORI
XO
si
135
umana che
Fra
e
quali
il
hanno
principe
Tommaso
mento
duchessa
di Savoia,
che
e nel
di
colore,
l'altra,
dipinta
in
Inghilterra,
i
donde
fu
1,
mandata a
opera
di
Cristina
impareg-
van Dvck
ancora robusta, senza le eccessive delicatezze degli ultimi tempi del soggiorno del
pittore nella corte inglese.
R.
MUSEO
DI AN'IICHIIA
SfATUE EGIZIE.
il-"ot.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
fra
X. Poussin, di Claudio di
il
Lorena e
di
le
quah
Pinacoteca.
La quale pu
dirsi
veramente
il
pi
nobile
documento che Re
le
^Vrti.
Carlo Alberto abbia lasciato del suo amore per la cultura e per
tale
da ren-
la
Sua memoria.
R. Accademia Albertina,
le
quali
opere,
1.^.6
ITALIA ARTISTICA
di
Filippo Lippi
delle
le
quali
non hanno
la
doldel
in
propria
opere
in
eseguite dalla
l'arte
mano
si
stessa
maestro
un
S.
Giovanni Battista
cui
del
Francia
mostra
aspetto assai diverso che non sia nel tardivo dipinto del maestro eh' nella Pinacoteca, numerosi cartoni di Gaudenzio Ferrari e del Lanino. E altre pitture sono nel
Museo
T'ontana, possiede
una numerosissima
MUSEO CIVICO
PAKTE CENTRALE(Fot.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
serie di
le
quali pur
Assai
il
meno
buon numero
raccolti al
di
di
Antichit,
E. Schiaparelli.
della citt
il
Museo
<
2;
<
1^.8
ITALIA ARTISTICA
chiamato specialmente a raccogliere saggi delle cosidette
arti
civico,
si
pu tracciare pi completa la storia artistica del Piemonte anche tanti secoli essa non aveva lasciato nessun documento.
L'arte romanica, della quale sono rarissime tracce nella
citt,
ha dato
al
Museo
alcuni capitelli provenienti dal chiostro di Sant'Orso d'Aosta, sculture della fine del
MUSEO CIVICO
I.
d'Arti Grafiche).
secolo
XII
tratte dalla
il
Novalesa e da
S.
Martino
al
Tanaro
e,
ritrovato presso
duomo
torinese, l'antico
pavimento
legno
Acqui.
Trecento
qual' la
Madi
intagli in
tratti
dalla valle
d'Aosta danno
seguire nel
Museo
XIII
al
le
XV
secolo in quella
ol-
influenze dell'arte
TORINO
MUSEO CIVICO
PALIOIIO
DI I.KUNO
INIAGLIAIO
(XIII
StC).
(Fot.
I. I.
d'Arti GralicUe'.
TORINO
MUSEO CIVICO:
l'ALIOITO DI
LEGNO (SEC
XIV).
(Fot.
r.
[.
(l'Alti Grafiche).
MUSEO CIVICO
DI
GASTONE
DI
FOIX (bAMBAJA).
(Foi.
I.
I.
d'Alti Grafiche).
f"H
9 o
?.<
O
-I
4J
142
ITALIA ARTISTICA
sulle
tramontana, mentre in pi recenti opere d'intaglio lo stile del Rinascimento si innesta forme gotiche specialmente negli stalli dell'abbazia di Staffarda, del
principio
da
artisti
castello di Lagnasco.
:\Iuseo
appartengono intieramente
nostro
MUSEO CIVICO
DI CAMAINO).
(Fot.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
Rinascimento
P'ra le
fra le quali,
un
tondi, guastissimo,
lavorati dal Bambaja per il mausoleo di Gastone di Foix. opere pi recenti, soprattutto notevole la grande bissona che Carlo
marmi
Emanuele
III
il
^ J^
|
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^
ii-i
li
I
lppppi||pfciiiaiWiiifa--
'
< < o ^ s
te
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ITALIA ARTISTICA
di
Di legature antiche,
di
stoffe
rare
il
Museo
dovizioso.
su
pn-
(V. VELA).
(Fot.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
ziosa la raccolta di antichi vetri italiani ornati a oro con graffiti secondo
descritta anche da
una
tecnica,
Cennino Cennini.
:
la
ne sono
di lavorati
da Lorenzo mo-
IL
MERCATO
ni POiJTA
PALAZZO.
il'oL
1.
d'Ani
(Iraliche).
CHIESA DI
S.
CROCE
MONliMENTO A CAVOUR.
(Fot.
I. I.
d'Arti Grafiche).
LA MOLE ANTONELLIANA.
(Fot.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
(Fot.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
U8
naco. da
ITALIA ARTISTICA
Amico
d'Aquila, da maestri
veronesi
dell' Italia
centrale della
met del
non
Quattrocento.
Tali collezioni d'arte, delle quali la citt
si
sono raccolte
lezioni
di
cose
le
sappia destarle,
morte esse adunano invece forze eternamente vive, a chi quali potranno incitare in avvenire l'arte e la cultura. Quelle col;
dell'attivit artistica
che
fior
il
secolo
un passato
pi lon-
tracciare
le
vicende.
Ma
della
grande sforzo compiuto nella liberazione ch'essa fece alle nuove capitali del regno,
altro
la citt
operosa nelle
arti
pi che
in
tempo,
che
il
quello
profonda traccia
non
aspetto,
ma
R.
MUSEO
DI
ANTICHIT
AMOKE DORMENTE
(QIA
CREDUTO
DI
MICHELANGELO'.
(Fot.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
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