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10 Convegno Nazionale Lingegneria Sismica in Italia, Potenza-Matera 9-13 settembre 2001

Sperimentazione su tavola vibrante di un modello di serbatoio cilindrico per liquidi


G. De Canio, N. Ranieri ed E. Renzi
ENEA - Div. Servizi Tecnologici, Prove Dinamiche ed Ambientali, C.R. Casaccia, Roma, Italy

SOMMARIO: Nel presente lavoro si descrivono alcuni risultati di una campagna sperimentale, effettuata con tavole vibranti presenti presso i laboratori ENEA-TEC del C.R. Casaccia, su un modello di serbatoio cilindrico in acciaio. La risposta sismica del modello stata controllata per mezzo di isolatori in gomma e di dissipatori di tipo elasto-plastico. Lobiettivo di questa campagna stato quello di verificare il buon funzionamento dei dispositivi di controllo sotto carichi sismici, di valutare la deformazione delle pareti del serbatoio sotto il carico dinamico, nonch la risposta strutturale con e senza i dispositivi di smorzamento. ABSTRACT: This paper contains some results of the shaking table tests of a cylindrical steel tank mock-up, carried out at the ENEA-TEC laboratories of the R.C. Casaccia (near to Rome). The seismic response of the tank is controlled using Rubber Bearings and special torsion dampers. The aim was to verify the effectiveness of the control devices under critical seismic loads, to measure the tank wall deformations, the sloshing wave and the global structural response with or without the control devices. 1 INTRODUZIONE La necessit di contenere gli effetti prodotti dalle forze presenti in natura sulle opere realizzate dalluomo, spinge i costruttori di strutture di notevoli dimensioni, costose e soprattutto destinate a luoghi a rischio per coloro che vivono e lavorano, ad effettuare studi preliminari su modelli in scala. A tale insieme di strutture appartengono sicuramente una particolare classe di sistemi strutturali, di frequente utilizzo in molte tipologie di applicazioni, e costituita dai serbatoi cilindrici per liquidi. Diversi studi hanno analizzato, nel passato, il comportamento di queste strutture soggette ad eccitazioni di tipo sismico, come ad esempio quelli di Haroun e Housner (1981), Niwa (1978), Manos e Clough (1982) e ancora quelli di Niwa e Clough (1982), ed hanno evidenziato la necessit di prevedere opportuni interventi e metodologie di progettazione, per la loro messa in sicurezza. Nel presente lavoro si descriveranno alcuni risultati di una vasta campagna sperimentale, effettuata utilizzando le tavole vibranti per simulazioni sismiche presenti presso i laboratori ENEA del C.R. Casaccia, nellambito della Task 8 del progetto Brite EuRam 3 REEDS, su un modello di serbatoio cilindrico in acciaio realizzato dalla Buygues (FR). Il controllo passivo della risposta sismica del serbatoio stato effettuato sia per mezzo di tradizionali appoggi in gomma, sia fornendo una dissipazione aggiuntiva di energia per mezzo di smorzatori elasto-plastici torsionali, costruiti dalla FIP industriale. La campagna di prove stata effettuata tenendo presenti i seguenti obiettivi: 1. valutazione della risposta strutturale con e senza i dispositivi;

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2. valutazione, in queste condizioni, delle deformazioni della parete del serbatoio sotto il carico dinamico; 3. valutazione dello sloshing del liquido; 4. verifica del buon funzionamento dei dispositivi di controllo sotto carichi sismici. In quanto segue, quindi, oltre ad illustrare il modello di serbatoio cilindrico utilizzato nella sperimentazione, le attrezzature e le metodologie di prova, si riporter una selezione dei pi significativi risultati conseguiti nella campagna di prova. 2 IL MODELLO DI SERBATOIO CILINDRICO PER LIQUIDI Loggetto in esame, di cui si costruito il modello in scala, un serbatoio cilindrico del diametro di 80 metri realizzato per contenere liquidi e soprattutto destinato ad un territorio caratterizzato da rischio sismico. La necessit di effettuare dei test dinamici e soprattutto di sperimentare lefficacia di dispositivi dissipativi, ha indotto alla creazione di un modello in scala. Noto il diametro del serbatoio e la larghezza della tavola vibrante (4 metri) su cui il mockup sarebbe stato riposto per la sperimentazione, si deciso di utilizzare un fattore moltiplicativo per le lunghezze (SL) pari a 0.05 e pari ad 1 il fattore relativo allaccelerazione e alle deformazioni.

Fig. 2.1: Vista del modello del serbatoio

Fig. 2.2: Dissipatori Torsionali

Fig. 2.3: Appoggi in gomma

Le dimensioni del modello in scala ridotta, che stato effettivamente utilizzato per i test (illustrato in Fig.2.1), saranno pertanto: diametro interno: D = 3975 mm altezza massima del liquido: HL = 1000 mm altezza del serbatoio: H = 1425 mm

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Tra il modello e la tavola vibrante vi erano interposti i dispositivi di smorzamento che consistevano in appoggi in gomma (Rubber Dampers) (Fig. 2.3) e dissipatori torsionali (Elasto Plastic Dampers) (Fig. 2.2). Il compito di questi ultimi era essenzialmente quello di assorbire lenergia sismica mediante la trasformazione della traslazione in movimenti di torsione. I valori ottimali delle caratteristiche dei dispositivi per cui si sono ottenuti i risultati migliori (corrispondenti al minimo sforzo di taglio e minimo momento ribaltante) sono i seguenti: rigidezza totale degli appoggi in gomma: Kpr,tot = 300 MN/m rigidezza elastica totale dei dispositivi elasto plastici: Kped,tot = 2000 MN/m forza di snervamento totale dei dispositivi elasto plastici: Fpyd,tot = 40 MN . 3 ATTREZZATURE DI PROVA Il laboratorio di prove dinamiche e ambientali del C.R. ENEA della Casaccia dispone di una serie di strumentazioni in grado di effettuare test di simulazione sismica e di caratterizzazione dinamica. In particolare dotato di due tavole vibranti per test sismici triassiali a 6 gradi di libert con carico massimo di 10 tonnellate e massima accelerazione imprimibile pari a 3g (Fig. 3.1), valore questultimo relativo al carico concentrato nel centro di massa e ad un metro dalla base della tavola stessa. La Figura 3.1 mostra uno spaccato dellintero complesso strutturale che ospita la tavola vibrante e che costituito da una massa di calcestruzzo armato (massa di reazione) del peso di circa 10000 tonnellate. Lintera struttura, isolata lateralmente dalledificio ospitante, scarica il peso proprio tramite limpiego di una serie di cuscinetti daria tenuti in pressione, a circa 6 atm., da un idoneo impianto di aria compressa. Di seguito si riporta la Tabella 1 che raccoglie i dati salienti delle due tavole vibranti presenti nel laboratorio:
Tabella1. Caratteristiche Tecniche delle Tavole Vibranti Table size Degree of Freedom Frequency range Acceleration Velocity Displacement Mass and G.C. height for rigid specimen System 1 4m x 4m 6 DOF 0-50 Hz 3g peak 0.5 m/s (0-peak) 0.25 m (0-peak) 10 ton mass 1m c.g height System 2 2m x 2m 6 DOF 0-100 Hz 5g peak 1 m/s (0-peak) 0.30 m (0- peak) 1 ton mass 1 m c.g.height

Fig. 3.1 Schema 3D della tavola vibrante e della massa di reazione

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4 PROCEDURE DI PROVA Per poter acquisire informazioni in risposta alla sollecitazione dinamica del serbatoio, relative alle varie grandezze fisiche e strutturali, si sono applicati 46 sensori sulla base e lungo le generatrici del cilindro (Fig. 4.1). Particolare attenzione, poi, stata data alla realizzazione del sistema di fissaggio della struttura alla tavola vibrante, attrezzatura utilizzata per effettuare lintera sessione di prove.

S10 L14
L8 L7 P6 P5 S5 A5 P4 S4 A4 A7 S7

DEV N 4 S11
L6 L5

A0, S0 L1 L2 P1 S1 A1 P2 S2 A2 P3 L3
L4

L13 S9, L12 DEV N 2

S8, L11

Fig. 4.1 Posizione dei sensori

I test sono stati realizzati per due soluzioni di vincolo: il primo un incastro perfetto e il secondo un incastro elastico con interposti tra tavola e cilindro quattro dissipatori in gomma (Rubber Bearings).

Fig. 4.2 Fase di montaggio

La dissipazione dellenergia assicurata per mezzo di 4 smorzatori elasto-plastici torsionali (EPD) costituiti da semplici barre di torsione a loro volta caratterizzate da un meccanismo che converte il moto di traslazione in torsione (Fig. 4.2). 4.1 Eccitazioni La campagna sperimentale stata condotta imponendo una sequenza di 30 test sismici, usando 3 storie temporali sintetiche, le prime due compatibili con gli spettri in accelerazione previsti

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dallEurocodice 8 (CEN 1994), e la terza con la registrazione naturale effettuata a Tolmezzo durante il terremoto del Friuli del 1979. Le eccitazioni considerate sono, dunque in definitiva, le seguenti: 1. EC-8 spettro di tipo B per terreni soffici (BGS); 2. EC-8 spettro di tipo C per terreni di media compattezza (CGS); 3. Tolmezzo, Friuli (Italia), 1979, Componente N-S (Fig.. 4.3). Dato il fattore di riduzione in scala delle lunghezze, SL = 0.05, gli spettri di risposta sono stati scalati tenendo conto delle opportune relazioni di similitudine fra le frequenze e le lunghezze: SHz = SL-1/2 = 4.472 . (1) Inoltre, ogni storia temporale stata applicata ad un livello di -6dB e 0 dB; solo la time history CGS stata applicata anche a +6 dB. Ogni test stato eseguito secondo 4 configurazioni dei dispositivi sismici: RB + NO DAMPERS (soltanto appoggi in gomma); RB + 4 Dampers (appoggi in gomma e 4 smorzatori elasto-plastici); RB + 2 Dampers (appoggi in gomma e 2 smorzatori elasto-plastici); Fixed base (senza alcun dispositivo).
Fig. 15 Tolmezzo Seismic Response Spectrum Damp=10%
1.00E+01

1.00E+00

acc

1.00E-01

1.00E-02

1.00E-03 1.00E-02

1.00E-01

1.00E+00

1.00E+01

1.00E+02

frequency
4,00E+00

acc
3,00E+00

2,00E+00

1,00E+00

0,00E+00 0,00E+00 5,00E+00 1,00E+01 1,50E+01 2,00E+01 2,50E+01 3,00E+01 3,50E+01 4,00E+01 4,50E+01

-1,00E+00

-2,00E+00

-3,00E+00

-4,00E+00

time

Fig. 4.3: Componente N-S del terremoto del Friuli (1976) registrata a Tolmezzo. Spettro di risposta (smorzamento del 10%) e storia temporale.

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4.2 Organizzazione dei Test La necessit di effettuare i test secondo varie configurazioni ha indotto i tecnici a realizzare un programma di montaggio e smontaggio dei dispositivi sismici che fosse quanto pi semplice possibile e che permettesse la contemporanea esecuzione delle storie temporali. Nella tabella seguente si riportano gli step che hanno costituito lintera sequenza di prove.
Tabella 4.1. Matrice dei test e loro identificazione Time history Test ID R0 R1 R2 R3 R4 B0 B1 B2 B3 B4 B5 C0 C1 C2 C3 C4 C5 C6 C7 C8 T0 T1 T2 T3 T4 T5 V0 V1 V2 V3 Test Name R0-fixed R1-0dev-0db R2-4dev-6db R3-4dev-0db R4-2dev-6db B0-fixed-6db B1-fixed-0db B2-0dev-6db B3-0dev-0db B4-4dev-6db B5-4dev-0db C0-fixed-6db C1-fixed-0db C2-0dev-6db C3-0dev-0db C4-4dev-6db C5-4dev-0db C6-2dev-6db C7-2dev-0db C8-4dev+6db T0-fixed-6db T1-fixed-0db T2-0dev-6db T3-0dev-0db T4-4dev-6db T5-4dev-0db V0-fixed-0db V1-4dev-0db V2-4dev-0db V3-4dev-0db N of devices 4 4 2 4 4 4 4 2 2 4 0 4 4 4 Test level [db] 0 0 -6 0 -6 -6 0 -6 0 -6 0 -6 0 -6 0 -6 0 -6 0 +6 -6 0 -6 0 -6 0 0 0 0 0

Random Characterization Tests

BGS ec8 Medium Soil

CGS ec8 Soft Soil

Tolmezzo N-S component

EMPTY- Random EMPTY-CGS EMPTY-BGS EMPTY-Tlmz.

4.3 Misurazione dei parametri fisici Attraverso i 46 sensori si sono acquisiti i seguenti parametri fisici, con lobiettivo di correlare la loro influenza alla risposta dinamica del serbatoio: 1. la deformazione del serbatoio, mediante lutilizzo di 4x2 LVDT disposti lungo 4 generatrici delle pareti del serbatoio e secondo due circonferenze; 2. la pressione dinamica dellacqua, mediante 6 sensori di pressione la cui sensibilit stata certificata dal laboratorio di metrologia dellENEA; 3. laltezza dellonda (sloshing), mediante due sensori di spostamento (LVDT); 4. laccelerazione alla base del serbatoio, mediante limpiego di tre acceleromentri ad elevata sensibilit; 5. laccelerazione lungo le pareti del serbatoio, utilizzando 6 accelerometri disposti su due generatrici del serbatoio;

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6. i cicli dissipativi degli smorzatori elastoplastici, mediante limpiego di strain gauges e LVDT; 7. il momento ribaltante (overtuning moment), ottenuto dallo studio delle storie temporali dei 4 sensori di pressione degli attuatori verticali della tavola vibrante; questi ultimi fornivano anche lintensit delle forze alla base del serbatoio. La denominazione usata per i sensori riportata in Tabella 4.2, mentre la loro posizione indicata in Figura 4.1 .
Tabella 4.2. Denominazione e dati sui sensori Sensor Identification L1, L2, L3, L4, L5, L6, L7, L8 L9, L10 L11 L12 L13, L14 LAT1 LAT2 LNG1 LNG2 A0, A1, A2, A7, A4, A5 P1, P2, P3, P4, P5, P6 S0, S1, S2, S7, S4, S5 S8 S9 S10 S11 Units mm mm mm mm mm g g g g g mBar type LVDT LVDT LVDT LVDT LVDT Accelerometer Accelerometer Accelerometer Accelerometer Accelerometer Differential pressure gauge Strain Gauges Strain Gauge Strain Gauge Strain Gauge Strain Gauge Function Tank wall deformation Liquid sloshing wave Lateral displacements of DEV1 and DEV4 Lateral displacements of DEV2 and DEV3 Longitudinal displacements of the Tank Lateral acceleration of the Shaking Table (input) Lateral Acceleration of the Tank (output) Longitudinal Acceleration of the Shaking Table ( input) Longitudinal Acceleration of the Tank (output) Acceleration of the wall along the direction of the excitation Dynamic pressure on the wall due to the sloshing motion Deformation of the wall Force transmitted by DEV 1 Force transmitted by DEV 2 Force transmitted by DEV 3 Force transmitted by DEV 4

10-5
N/ = 129.4 N/ = 104.8 N/ = 111.25 N/ = 128.6

5 SELEZIONE DEI RISULTATI Per ogni test sono stati registrati ed elaborati tutti i dati acquisiti con i sensori indicati. In questo paragrafo ci limiteremo a riportare una selezione dei risultati maggiormente significativi. Prima di tutto nelle Figure 5.1 e 5.2 sono riportati, per ogni test, i valori massimi delle accelerazioni misurate sulla tavola vibrante (Lat1) ed alla base del serbatoio (Lat2), e la loro differenza percentuale. Si nota che i test effettuati senza dissipatori torsionali (R1, B2, B3, C2, C3, T2, T3) mostrano lefficacia dellisolamento, ottenuto grazie alle grandi deformazioni degli appoggi in gomma. Si verificato inoltre come gli appoggi in gomma siano in grado di filtrare molto efficacemente le alte frequenze delleccitazione, e che la prima frequenza di risonanza del sistema posta intorno a 3.65 Hz, a fronte di quella a base fissa pari a circa 15Hz. I dissipatori isteretici, invece, hanno un significativo (e non favorevole) effetto irrigidente per bassi valori di accelerazione della base (test B4, C4, C6), infatti in questi casi la prima frequenza di risonanza si alza fino ad oltre 5 Hz. Questi ultimi dispositivi, per, dissipano una importante quantit di energia per livelli maggiori di eccitazione (test B5, C5, C7, C8), in tal caso la loro efficacia diventa comparabile con quella del solo sistema di isolamento. Nella Figura 5.3 si riporta, a titolo di esempio, il ciclo di isteresi di un dispositivo, misurato nel corso del test C7.

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0.6 Peaks [g] 0.5 Lat1 lat2 0.4

0.3

0.2

0.1

0 R0 R1 R2 R3 R4 B0 B1 B2 B3 B4 B5 C0 C1 C2 C3 C4 C5 C6 C7 C8 T0 T1 T2 T3 T4 T5 Test Name

Fig. 5.1: Valori massimi delle accelerazioni della tavola vibrante e del serbatoio (LAT1 e LAT2)

100 80 60 40 20 0 -20 -40 -60 -80 R0 R1 R2 R3 R4 B0 B1 B2 B3 B4 B5 C0 C1 C2 C3 C4 C5 C6 C7 C8 T0 T1 T2 T3 T4 T5 Test ID

Fig. 5.2: Differenza percentuale fra laccelerazione della tavola vibrante e quella del serbatoio =(LAT2/LAT1 1)%
LNG tank test C7 1m liq / 2 DEV / input = CGS 0db DEV N 3 14000

10000

6000 C7_S10 load [N]

2000

-2000

-6000

-10000 -8

-6

-4

-2

C7_L12 stroke [mm]

Fig. 5.3: Ciclo di isteresi di un dissipatore torsionale, test C7

Nella Figura 5.4 sono riportate le accelerazioni massime misurate a varie altezze lungo la parete del serbatoio. In particolare si noti la forte amplificazione che si ottiene, a volte, rispetto

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ai valori ottenuti alla base del serbatoio, specialmente al punto A1, posto ad altezza intermedia fra A0 ed A2. Anche per questi risultati valgono considerazioni analoghe alle precedenti sullefficacia dei sistemi di controllo.
2 1.8 1.6 1.4 1.2 g 1 0.8 0.6 0.4 0.2 0 R0 R1 R2 R3 R4 B0 B1 B2 B3 B4 B5 C0 C1 C2 C3 C4 C5 C6 C7 C8 T0 T1 T2 T3 T4 T5 Test Identification A0 A1 A2

Fig. 5.4: Accelerazioni massime A0, A1, A2, lungo la parete del serbatoio

2 mm 1.8 1.6 1.4 1.2 1 0.8 0.6 0.4 0.2 0 R0 R1 R2 R3 R4 B0 B1 B2 B3 B4 B5 C0 C1 C2 C3 C4 C5 C6 C7 C8 T0 T1 T2 T3 T4 T5 V0 V1 V2 V3 test Identification L1 L3 L5 L7

Fig. 5.5: Spostamenti relativi massimi dei punti L1, L3, L5, L7 lungo un anello della parete del serbatoio
tank deformation at t=1.25 sec - peak N 1tank deformation at t=2.92 sec - peak N 2-

tank deformation at

t=3. sec - peak N 3-

0.00E+00

0.00E+00

0.00E+00

Tank base Mid wall Top Wall

Fig. 5.6: Istantanee della deformazione della parete del serbatoio, test C5. t1=1.25s (primo picco), t2=2.92s (secondo picco), t3=3.00s (terzo picco)

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Gli spostamenti relativi dei punti della parete del serbatoio, posti lungo uno stesso anello, sono invece riportati nella Figura 5.5. Mediante queste grandezze stato possibile valutare limportanza della ovalizzazione delle pareti del serbatoio. In particolare a tale riguardo si riportano anche alcune istantanee della deformazione delle pareti in tre momenti del test C5 (4 isolatori, 4 dissipatori, EC8-C, 0dB), (Fig. 5.6). Molto interessanti sono anche i valori massimi di picco della pressione dinamica del liquido (Fig 5.7), in cui si confermano i valori maggiori misurati nei punti intermedi, e la deformazione della parete del serbatoio (Fig.5.8).
9000

8000

7000

P1 P2 P3

6000

5000 kPa 4000

3000

2000

1000

0 R0 R1 R2 R3 R4 B0 B1 B2 B3 B4 B5 C0 C1 C2 C3 C4 C5 C6 C7 C8 T0 T1 T2 T3 T4 T5 test identification

Fig. 5.7: Pressione dinamica massima nei punti P1, P2 e P3

140 strain * 10^5 120 S0 S1 S2

100

80

60

40

20

0 R0 R1 R2 R3 R4 B0 B1 B2 B3 B4 B5 C0 C1 C2 C3 C4 C5 C6 C7 C8 T0 T1 T2 T3 T4 T5 V0 V1 V2 V3 Test identification

Fig. 5.8: Deformazione della parete misurata nei punti S0, S1, S2

Infine, si riporta linteressante dato dellaltezza dellonda di sloshing, al variare dei test effettuati, misurata al centro ed alla periferia del serbatoio (Fig. 5.9). In particolare si verificato che la frequenza di sloshing, pari a 0.375 Hz, indipendente dal contenuto in frequenza dellinput e dai dispositivi utilizzati. Per quanto riguarda lintensit, si osservato un valore massimo dellaltezza dellonda pari a circa 50 mm durante il test a massima intensit C8.

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50 45 40 35 30 mm 25 20 15 10 5 0 R0 R1 R2 R3 R4 B0 B1 B2 B3 B4 B5 C0 C1 C2 C3 C4 C5 C6 C7 C8 T0 T1 T2 T3 T4 T5 test identification

L9 L10

Fig. 5.9: valori massimi dellaltezza dellonda di sloshing

6 CONCLUSIONI Attraverso lo studio dei dati e dei grafici (in parte riportati nel paragrafo 5) si giunti a considerazioni relative ai valori di picco registrati e relativi alle variabili poste sotto osservazione. La Figura 5.2 in corrispondenza dei test R1, B2, B3, C2, C3, T2 e T3 evidenzia che il sistema di isolamento costituito dagli appoggi in gomma (RB) garantisce un buon controllo dellaccelerazione del serbatoio per le varie tipologie di terreno considerate e quindi delle relative storie temporali delleccitazione (BGS: EC8 terreno di media consistenza, CGS: EC8 terreno soffice e Tolmezzo componente N-S). Nella Figura 5.2 e in corrispondenza dei test R2, B4, C4 e T4 gli smorzatori elasto-plastici hanno un sensibile effetto irrigidente per basse intensit dellinput sismico mostrando una sensibile amplificazione dellaccelerazione trasmessa dal suolo al serbatoio., rispetto al caso con soli appoggi in gomma. Leffetto della dissipazione di energia diventa sensibile per valori maggiori dellaccelerazione del terreno, quando cio si verificano i maggiori spostamenti; solo in tal caso i dissipatori trasmettono al serbatoio accelerazioni minori di quelle nel caso a base fissa (si veda la Figura 5.2 in corrispondenza del test C8). Per quanto riguarda, infine, la parete del serbatoio le condizioni pi sfavorevoli si sono presentate durante il test C8. Infatti, dallanalisi delle Figure 5.7, 5.8 e 5.9 si evince, in corrispondenza dellanello posto circa a met altezza del serbatoio, la contemporanea presenza della pressione dinamica massima e della massima deformazione della parete. Durante lo stesso test si verificato anche il valore massimo dellaltezza di sloshing.

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RICONOSCIMENTI In questo lavoro si illustrata la sperimentazione su tavola vibrante di un modello di serbatoio cilindrico per liquidi, sperimentazione effettuata nel periodo Settembre-Ottobre 1998 nellambito del Task 08 del Brite EuRam 3 progetto REEDS (Optimisation of Energy Dissipation Devices, Rolling-Systems and Hydraulic Couplers for Reducing Seismic Risk to Structures and Indusytrial Facilities), contratto N BRPR-CT96-0141. I partner del progetto erano: ENEA-TEC - C.R. Casaccia, via Anguillarese, 301 00060 S.M. di Galeria Roma (Italy); ENEA-SIEC - C.R. E. Clementel, V. Martiri di Contesole, 4 40129 Bologna (Italy); FIP Industriale - V. Scapacchi, 41 35030 Selvazzano Dentro Padova (Italy); BUYGUES - Challenger, 1 avenue Egene Frayaainet, 78081 Paris (Fr). In particolare si ringrazia il sig. M. Forni per lENEA SIEC, la sig.ra M. G. Castellano per la FIP Industriale, il sig. C. Dumoulin per la BUYGUES e i tecnici ENEA-TEC che hanno allestito ed eseguito i test: B. Rapone, S. Spadoni, G. Fabrizi, F. Di Biagio, M. Baldini, A. Cenciarelli, M. Guglielmucci, A. Picca, A. Terrusi.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
C.E.N. 1998. Eurocode 8: Design provisions for earthquake resistance of structures, ENV-1998-1-1 Seismic Actions and general Requirements, C.E.N. - European Committee for Standardization, May 1994. Haroun, M.A. & Housner, G.W. 1981. Seismic design of liquid storage tanks. Journal of the Technical Councils, ASCE, 107, TC1, Apr. 1981, pages 191-207, Proc. Paper 16214. Manos, G.C. & Clough R.W. 1982. Further Study of the Earthquake Response of a Broad Cylindrical Liquid-Storage Tank Model. Earthquake Engineering Research Center Report No. UCB/EERC-82/07, University of California at Berkeley, July 1982. Niwa, A. 1978. Seismic Behavior of a Tall Liquid Storage Tank. Earthquake Engineering Research Center Report No. UCB/EERC-78/04, University of California at Berkeley, February 1978. Niwa, A. & Clough R.W. 1982.. Buckling of Cylindrical Liquid-Storage Tanks under Earthquake Loading. Earthquake Engineering and Structural Dynamics, vol.10, pp.107-122, 1982.

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