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Due giorni a Budapest, carne e terme sul Danubio - Il Fatto Quotidiano

18/04/13 14:37

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Due giorni a Budapest, carne e terme sul Danubio


di Puntarella Rossa | 17 aprile 2013

Consigli per un week-end nella capitale magiara, da una sponda all'altra del grande fiume, all'insegna di una storia fatta di drammi e di rinascite. Viaggio attraverso i sapori intensi di paprika, gulasch e Tokaj e lo street food di qualit

La guida lhai comprata tre mesi fa perch stavolta mi preparo per tempo, mica come al solito. E infatti le prime pagine le leggi mentre sei in fila per limbarco e lineffabile addetta della Ryanair si aggira minacciosa tra i passeggeri in partenza da Orio al Serio brandendo il suo inflessibile carrello misura-valigie. Sali la scaletta dellaereo salutando lautunno lombardo daprile e ti metti comodo: hai unora mezza di volo per capire dove stai andando. Il programma dice Budapest e saltando da un paragrafo allaltro del tuo libretto quello che riesci a ricavare che ti attende una citt ricca di passato, o meglio di passati: dalle origini a un medioevo feudale che lha condotta dapprima verso loccupazione ottomana e quindi a secoli scanditi dal controllo imperiale e da periodiche lotte per lindipendenza, fino a un XX secolo che ha visto insediarsi governi dispostici di vario colore e, dopo la Seconda Guerra Mondiale, la lunga dittatura comunista terminata con la caduta del muro di Berlino. Pure adesso il governo di ultradestra nazionalista al potere sembra avere un concetto tutto suo della libert, ma dal tuo osservatorio privilegiato di turista dell(ancora) ricco Occidente non che tu ti accorga di granch.

Prima di lasciare la valigia in albergo e dedicarti alla visita della citt devi superare una prova di abilit: laggiramento degli arcigni controllori della metropolitana. Sono tanti, sono ovunque e hanno una faccia poco simpatica: il consiglio perci quello di farsi un bel biglietto della durata di 24 o 72 ore, anche perch per il tuo viaggio mordi e fuggi muoverti sottoterra sar fondamentale. Il primo posto dove andare non lo decidi tu, ti viene incontro lui: ti scegli uno dei ponti sul maestoso corso del Danubio dal quale ammirare le due parti nelle quali questo fiume divide la citt: da un lato Pest, con la sua collina e il Palazzo Reale, e dallaltro Buda, dove non possibile non notare la sagoma della Basilica di Santo Stefano e del monumentale Parlamento. Il primo pasto magiaro allinsegna dello street food: mercatino di Vorosmarty Ter, resisti a fatica a salsicce di ogni tipo e ti butti sui langos, involtini di pasta fritti ripieni nella versione pi semplice di solo formaggio e panna acida (scoprirai che si tratta di un ingrediente praticamente immancabile) ai quali possono essere aggiunti anche cetrioli, prosciutto cotto, bacon e cipolla. Promossi, e te la cavi pure a buon mercato, circa 1200 fiorini (un euro ne vale pi o meno 300, tranne allaeroporto dove misteriosamente cercano di cambiartelo a meno di 240 per darti il benvenuto), perci decidi immediatamente di rimediare a questa scelta intelligente gustandoti dessert e caff nella tipica (e costosissima) pasticceria Gerbeaud, dove in un ambiente ostentatamente elegante ti propongono una Dobos torta, dolce con vari strati di una sorta di pan di ripieno di una crema di cioccolato e burro, ricoperto di zucchero caramellato, meno irrinunciabile del previsto.

Riparti rapido perch sai di avere poco tempo (a Budapest tutto tende a chiudere un po presto) e saltando sul tram 2 che costeggia la riva del fiume raggiungi il Parlamento, caratterizzato da una commistione di stili architettonici e da sale interne sontuosamente decorate, e da l ti perdi nelle vie pi centrali costeggiando lOpera, la Basilica di Santo Stefano, con allinterno la veneratissima mano del Santo e una delle pi grandi sinagoghe dEuropa che ospita anche un museo e un toccante monumento alle vittime della Shoah. Mentre con la sera scende anche la temperatura decidi che il momento di pensare alla cena: opti per il Kantin, ristorantino con un ricercato stile solo apparentemente non-finito e unottima offerta per turisti (2.500 fiorini per un pasto completo, vino escluso). Apri il tuo primo men magiaro, capendo subito che non un Paese per vegetariani, parti sicuro ordinando il gulasch e rimani un po perplesso quando ti
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presentano una zuppa (portata con la quale gli ungheresi amano iniziare i loro pasti); ebbene s, come scoprirai subito dopo per avere lo spezzatino stufato che desideravi devi chiedere invece il porkolt, che viene accompagnato da piccoli gnocchetti che possono essere bolliti o croccanti. Per il vino vai su un rosso corposo di Villany, rinomata terra di vigne ungheresi, e capisci subito che il nome te lo devi ricordare. La tua cena si chiude con unaltra specialit: lo strudel; scarti quello al formaggio per assaporare la versione ai frutti di bosco e non te ne penti. Finale di serata con camminata su Andrassy Ut, vialone che ospitava il tuo ristorante ed una delle passeggiate simbolo di Budapest. La strada lunga e sempre dritta ti porta fino alla Piazza degli Eroi con al centro una colonna sormontata dalla statua dellarcangelo Gabriele e alle spalle un porticato con i pi gloriosi condottieri ungheresi: imponente, certo, ma non proprio memorabile.

Nonostante questo la stessa piazza anche il tuo punto di partenza per il secondo giorno, e ci arrivi di buon mattino. Il tuo obiettivo il vicino parco che ospita i Bagni Szechenyi, uno (non il pi affascinante, forse) dei numerosi stabilimenti termali della citt dove puoi dedicarti a una delle attivit tipiche del posto: passare le acque. Pi di dieci vasche a diverse temperature collocate allinterno e allesterno di un complesso di grandi dimensioni. Unora e mezza e sei di nuovo fuori, ridiscendi Andrassy Ut fino allunico museo segnato in rosso per il tuo week-end: la Casa del Terrore ambientato nellantica sede dellAVH, la temutissima polizia segreta. Una comodissima guida in italiano ti conduce tra gli orrori della doppia occupazione, quella fascista e quella stalinista, che parevano avere idee singolarmente affini su come controllare la popolazione. La ricostruzione delle prigioni nel piano sotterraneo ti convince definitivamente che la citazione del poeta Sandor Petofi incisa sul monumento allingresso (Shall we live as slaves or free men?) sia quanto di pi tristemente azzeccato. Lappetito ti un po passato, perci per pranzo ti limit a un panino col rinomatissimo salame ungherese e poi raggiungi il ponte Elisabetta e punti diretto verso Pest, laltra riva del Danubio. Ti inerpichi dapprima sulla collina Gellert passando accanto alla statua di San Gerardo e raggiungendo uno dei punti panoramici pi suggestivi di Budapest che ospita il monumento alla libert, rappresentata da una donna con una fronda di palma, e una non spettacolare cittadella fortificata, e quindi sulla vicina altura che ospita limmenso Palazzo Reale, contenente anche diversi musei, ma soprattutto la splendida citt vecchia, sospesa nel tempo tra stradine, chiese e case dallarchitettura e dai colori mai banali. La stanchezza ti vince e scendi di quota con la funicolare per poi pianificare la tua ultima cena in terra magiara che hai deciso di dedicarla ad altre due glorie della gastronomia locale. Perci, dopo limmancabile zuppa, il momento della paprika (ne potete trovare di ogni tipo e intensit di sapore), che arricchisce delicatamente insieme alla panna acida una tenerissima carne di pollo, e di un calice di Tokaj che accompagnando con la sua nota fortemente amabile lo strudel numero due del tuo fine settimana scrive dolcemente la parola fine al tuo soggiorno. www.puntarellarossa.it

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