Sunteți pe pagina 1din 12

Grifone

associazione naturalistica di ricerca e conservazione - ONLUS


ADERENTE ALLA FEDERAZIONE NAZIONALE PRO NATURA

** ISSN 1974-3645

Bimestrale dellENTE FAUNA SICILIANA


ANNO XXI n. 5 (114)

31 ottobre 2012

a Citt di Noto e lEnte Fauna Siciliana hanno riservato una calorosa accoglienza a Fulco Pratesi, Premio Marcello La Greca Grifone dArgento per il 2012, intervenuto a Noto per ricevere il premio. Lassegnazione del premio a Fulco Pratesi, rappresenta il riconoscimento del suo ruolo nella storia dellambientalismo come testimonianza e punto di riferimento di alto valore per tutti coloro che si sono impegnati e si impegnano per la difesa della natura. Levento ha marcato altres un momento significativo della vitalit culturale della citt del barocco che ospita la manifestazione. Il premio dedicato alla memoria di Marcello La Greca, zoologo di rilievo internazionale, professore emerito dellUniversit di Catania, membro di societ scientifiche italiane e internazionali, tra gli studiosi pi impegnati in difesa dellambiente, in particolare in Sicilia viene assegnato annualmente ad un personaggio di particolare levatura sul piano della tutela dellambiente, della ricerca naturalistica o della educazione e comunicazione ambientale che abbia espresso uno speciale messaggio culturale con la propria opera. LEnte Fauna Siciliana istituendo il premio a lui dedicato onora Marcello La Greca per averlo avuto suo presidente dal 1992 al 2001; il Grifone dArgento evoca il simbolo dellassociazione. Il Comune di Noto, che fa propria liniziativa, intende proporlo come testimonianza di impegno civile per la tutela, il rispetto e la promozione dei valori della eredit naturalistica e cultu-

Cronaca della manifestazione


di Alfredo Petralia

Il Grifone dArgento 2012 a Fulco Pratesi


una vita spesa per proteggere gli animali, gli ambienti, fare qualcosa per costruire un mondo in armonia tra uomo e natura
di Annamaria Scifo
Porgo i miei saluti agli organizzatori di questo prestigioso premio Grifone dArgento 2012, al Sindaco di Noto, a tutti gli intervenuti e agli esponenti del WWF Sicilia presenti in sala. segnato buona parte delle scelte della mia vita, incidendo in maniera determinante nella mia formazione, perch ho avuto il privilegio di preparare la mia tesi sperimentale proprio nel Dipartimento di

PREMIO MARCELLO LA GRECA

Fulco Pratesi

Fulco Pratesi con il Grifone dArgento appena ricevuto dal Sindaco di Noto, Corrado Bonfanti, e dal Presidente dellEnte Fauna Siciliana, Pietro Alicata (a destra). Madrine donore del premio lAssessore alla Cultura, sig.ra Costanza Messina (a sinistra), e la sig.ra Caterina Meduri La Greca.

Ringrazio sentitamente lEnte Fauna Siciliana per il ruolo affidatomi, ovvero presentare il profilo di Fulco Pratesi. Sono particolarmente emozionata perch ospite della citt che pi amo in Sicilia, insieme a Modica, e tra le persone che hanno

Biologia Animale di Catania (fondato da Marcello La Greca, ndr), con fantastici professori come Alfredo Petralia, Domenico Caruso, Italo Marcellino, negli anni in cui cera il Prof. Marcello La Greca, che ammiravo profondamente.

Premio Marcello La Greca


rale del territorio e per la loro salvaguardia come segni di identit. La cerimonia di consegna del Grifone dArgento avvenuta ancora una volta nello splendido Salone delle Feste di Palazzo Nicolaci di Villadorata il 5 ottobre alla presenza di un pubblico entusiasta e partecipe. Ha aperto la manifestazione Corrado Bianca, Segretario Regionale dellEnte Fauna Siciliana che, dato il benvenuto agli intervenuti allincontro, ha espresso il pi vivo ringraziamento ai relatori presenti e quindi al Sindaco di Noto, Corrado Bonfanti, per il sostegno allevento che diventa un momento di tangibile collaborazione tra lEnte Fauna Siciliana e la Amministrazione Comunale di Noto. Ma, naturalmente, uno speciale ringraziamento lo rivolge a Fulco Pratesi per avere accettato la designazione e per la sua presenza il che porge lopportunit per rilanciare un messaggio, soprattutto ai giovani, perch operino per la costruzione di un rapporto armonico tra uomo e ambiente seguendo lesempio di uomini che, come Pratesi, per tale obiettivo si battono. Il Sindaco di Noto, nel suo intervento, ha sottolineato come lAmministrazione da lui guidata intenda assumere il Premio Grifone dArgento come speciale segno di distinzione per una comunit sempre pi protesa verso una connotazione che fa della cultura, nel senso pi ampio del termine, un elemento centrale per uno sviluppo equilibrato e in sintonia con le risorse naturali, umane e sociali che sono il suo patrimonio, da difendere e da incrementare, valorizzando cos il contributo che la comunit netina apporta nel contesto regionale, nazionale e globale. Il Presidente dellEnte Fauna Siciliana, Pietro Alicata ha, tra laltro, messo in evidenza come il Grifone dArgento 2012 a Fulco Pratesi, che nel corso della sua lunga militanza ambientalista ha contribuito significativamente

guelli etc Nel Parco Nazionale DAbruzzo si stavano costruendo centinaia di villette e residences. Il Parco del Circeo veniva ricoperto di cemento. In quellanno, il 1965 si erano estinti i grifoni in Sicilia, il daino, laquila di mare e il falco pescatore in Sardegna e nella grotta del Bue Marino, uno degli ultimi rifugi della Foca monaca in Sardegna, era stato installato un dancing; chi uccideva un lupo riceveva un premio di 20.000 lire; gli alberi pi antichi, veri patriarchi del bosco, venivano abbattuti perch troppo maturi, deperiti e seccaginosi. Lunica voce che in quegli anni denunciava questa situazione era Italia Nostra, fondata nel 1955. E proprio nel gruppo Verde, allinterno Corrado Bianca, Segretario Regionale dellEnte Fauna Siciliana, interviene in apertura di Italia Nostra, della manifestazione. Da destra: Pietro Alicata, Presidente dellEnte; Annamaria Scifo, socia attiva del WWF Italia; Corrado Bonfanti, Sindaco di Noto; Fulco Pratesi, Angelo Fulco Pratesi inMessina, Presidente della Accademia Gioenia di Catania; Alfredo Petralia, coordinatore sieme a Arturo della manifestazione. Osio, pensarono Fabrizia, ha quattro figli e sei nipoti. di dare maggior impulso alla politica di tutela Dopo 20 anni di caccia, accadde un episo- naturalistica. dio che lui stesso racconta cos: Un giorno, Cercando aiuto per istituire larea protetta mentre mi trovavo a caccia di orsi nei boschi di Orbetello (realizzata poi nel 1971), Pratesi della Turchia, ho assistito ad una scena che mi ha cambiato la vita: unorsa con i suoi tre cuccioli, a pochi metri da me. In una manciata di secondi ho capito che stavo facendo una follia. Sono tornato in Italia e ho venduto i fucili. Era il 1965 e insieme allamico Hardy Reichelt, un tedesco appassionato di uccelli, cerca di creare unarea protetta nella laguna di Orbetello. Era proprio l che nella primavera di quellanno, aveva scoperto la prima Il Sindaco Corrado Bonfanti da il benvenuto della Citt di Noto a Fulco Pratesi e illustra gli obiettivi della amministrazione nel sostenere la manifestazione. colonia di Cavalieri dItalia, lelegante trampoliere bianco e nero dalle venne a sapere che in Svizzera nel 1961, era zampe rosso fuoco che, dopo circa 100 anni, nata una organizzazione, il World Wildlife era tornato a nidificare in Italia. Fund, che aveva come scopo la salvaguardia Ma in quegli anni non esisteva alcun attiva e concreta della natura. Si mise in conarticolo di legge con il quale poter istituire tatto con la sede di Morges del neonato WWF unarea protetta per gli uccelli. La caccia era Internazionale, ma ebbe solo delle risposte aperta fino al 30 aprile e si potevano uccidere generiche. legalmente, lupi, gufi reali, aquile, lontre, frinNel 1966 Pratesi era fortemente impe-

E poi Fulco Pratesi, il mio Presidente, il mio maestro, il mio amico, Fulco Pratesi il WWF, dove milito da 31 anni, associazione che mi ha consentito di approfondire le mie conoscenze naturalistiche e di ricoprire svariati ruoli al servizio della tutela ambientale. Grazie di cuore a tutti voi. Fulco Pratesi nato a Roma, si laureato in architettura allUniversit La Sapienza nel 1960 e nello stesso anno ha sposato la signora

Fulco Pratesi

Premio Marcello La Greca


Fulco Pratesi
anche alla vita di diversi sodalizi che hanno fatto proprio della natura lobiettivo principe, esprime appunto la sottolineatura della importanza delle associazioni ambientaliste sulla ribalta, locale, nazionale e internazionale come entit fondamentali nel difendere la vivibilit del nostro pianeta. Il coordinatore della manifestazione, prima di dare inizio alla sequenza degli interventi previsti ha dato lettura di alcuni messaggi di partecipazione pervenuti alla segreteria del premio. Roberto Bertolani, Professore Ordinario di Zoologia del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane dellUniversit di Modena e Reggio Emilia, nel confermare la stima per Marcello La Greca, cui il premio dedicato, sottolinea limportanza del premio e del suo vincitore esprimendo apprezzamento anche per la bellezza del luogo in cui levento si svolge. Danilo Mainardi, Premio Grifone dArgento 2011, nel complimentarsi con Fulco Pratesi ricorda simpaticamente come, in un tempo ormai lontano, si fosse trovato insieme allo stesso Pratesi nella commissione che assegn proprio a La Greca il Premio Agrigento. Un messaggio di partecipazione pervenuto dal Presidente della Association Memoire de la Terre de Tunisie (gemellata con lEnte Fauna Siciliana), Yamoun Messaud, che si congratula con lEnte e il Comune di Noto per la designazione di Fulco Pratesi, amico della natura e fondatore del WWF Italia, che certamente merita di essere onorato con il Premio Marcello La Greca per aver dedicato la sua vita alla difesa della natura e alla diffusione della scienza. Nel suo intervento Carmelo Frittitta, Dirigente Prov.le dellAzienta Foreste Demaniali di Siracusa (ente gestore, tra altre in Sicilia, della riserva di Vendicari) ha in particolare sottolineato il ruolo avuto da

in Kenya e Tanganyka) gnato nella sua attivit di gli hanno fatto conoscere architetto, che abbandon dopo essersi reso conto dei danni ambientali le aree naturalisticamente pi interessanti di che molti colleghi perpetravano, cos chiese tutto il mondo, dal Kamciatka alla Patagonia, al WWF Internazionale un aiuto per creare dal Labrador allAmazzonia, dal Pantanal unarea protetta nella Laguna di Orbetello, brasiliano alle Galapagos, dalle Sunderbans dove era tornato a nidificare il Cavaliere bengalesi alle Isole Kurili, dalle giungle del dItalia. Dopo questo primo contatto, Fritz Congo alle savane dellAngola, tutti luoghi che Vollmar, Segretario Generale del WWF In- ha descritto in decine di taccuini naturalistici ternazionale, venuto in Italia, chiese a Pratesi da lui stesso illustrati allacquerello. E proprio lacquarello una delle sue grandi fondare il WWF italiano. Dato che il WWF Internazionale non prevedeva aiuti, versando di passioni, che gli ha permesso di illustrare 20.000 lire a testa, Pratesi, insieme a Franco molti dei libri scritti, di realizzare decine di Cuneo, direttore di zoo, Fabrizio Palombelli, quadri ispirati alla natura, taccuini didattici documentarista, Enzo Patrizi-Montoro, natu- utilizzati nelle scuole. Ha scritto, tra laltro, ralista e agricoltore, Arturo Osio, naturalista le Guide alla Natura dItalia (Mondadori), e banchiere e altri, il 5 luglio 1966 fond il Clandestini in Citt (Mondadori), Esclusi dallArca (Mondadori), il Mondo della Palude WWF Italia. Bisogn per attendere linvestitura uf- (Rizzoli), i Cavalieri della Grande Laguna ficiale del WWF Internazionale, che si ebbe (Rizzoli), Natura in Citt (Rizzoli), Taccuini nel novembre successivo. Alla fine dellanno Naturalistici (Mondadori), Dalle caverne ai i soci erano 758, con una quota di iscrizione grattacieli (Laterza), Nel mondo degli uccelli di 2.000 lire. Iniziarono le battaglie, le manifestazioni, gli interventi sul territorio, ovvero la mission del WWF: costruire un mondo in cui luomo possa vivere in armonia con la natura. Dopo 25 anni i soci erano 300.000. Pratesi diventa Vicepresidente del WWF Italia nel 1970 e poi Presidente dal 1979 al 1992. Dallaprile 1992 al marzo 1994 stato deputato nel Parlamento italiano nel gruppo Pietro Alicata, Presidente dellEnte Fauna Siciliana, durante il suo intervento. dei Verdi. Dal 1975 al 1980 stato anche Presidente della L.I.P.U., (Laterza), Un cane (Salani), Storia della NaLega Italiana Protezione Uccelli. Ha progetta- tura dItalia (Editori Riuniti), Nella giungla to numerosi parchi nazionali, riserve naturali di Sandokan (Gallucci), Sulla rotta di Darwin (Gallucci) e numerosi altri libri, sempre legati e piani paesistici in Italia e allestero. Come rappresentante dellassociazione al mondo della natura e degli animali. Dal marzo 1995 al 2005 ha ricoperto Italia Nostra - di cui stato dal 1970 al 1980 consulente per i problemi ecologici - ha par- la carica di Presidente del Parco Nazionale tecipato ai lavori della Commissione Conser- dAbruzzo e dal 1998 stato rieletto Presivazione Natura del Consiglio Nazionale delle dente del WWF Italia, rimanendo in carica Ricerche dal 1966 al 1972. E stato anche fino allaprile del 2007. Da quella data rimembro della Consulta per la Difesa del Mare copre la carica di Presidente Onorario del WWF Italia. e del Consiglio Nazionale dellAmbiente. Considerato uno dei fondatori dellamGiornalista specializzato in argomenti ecologici e naturalistici, collabora da molti bientalismo in Italia, anticipatore di temi oggi anni con il Corriere della Sera, con lEspresso radicati sia nella societ civile come nella e numerose riviste del settore, sempre con comunit scientifica, Fulco Pratesi da pi di 60 articoli riguardanti la conservazione della anni divulgatore, ambientalista, giornalista, natura. Dirige, dal 1979, la rivista per ragazzi naturalista e tanto altro, con un solo fine, contribuire allaffermazione di una nuova cultura LOrsa. I suoi innumerevoli viaggi (iniziati a 19 della sostenibilit e quindi alla conservazione anni su una nave da carico che lha portato della natura e della biodiversit.

Premio Marcello La Greca

di tematiche protezionistiche, possa codArgento. Dal Presidente stituire un ponte, non solo simbolico, tra della Federazio- due Associazioni storiche nel panorama ne Nazionale Pro ambientalista nazionale. Oggi che le sfide di fronte al mondo Natura Mauro Furambientalista si estendono come non mai lani pervenuto Fulco Pratesi nelle a settori che in passato sembravano ad un messaggio di tematiche relative partecipazione che esso estranee assolutamente indispenalla gestione delle si riporta integral- sabile mobilitare tutte le intelligenze, le aree protette promente: Caro Pre- competenze e le conoscenze scientifiche ponendo modalit e sidente, cari amici per affrontarle. impegno esemplari. Le sfide ambientali sono talmente e colleghi dellEnte Salvatore Sacimponenti che richiedono uno sforzo Fauna Siciliana, cone, V. Direttore rinnovo i miei pi del Dipartimento cari auguri e quelli di Scienze BioloInterviene Carmelo Frittitta, Dirigente Prov.le della Federazione giche, GeologidellAzienda Foreste Demaniali di Siracusa. Nazionale Pro Nache e Ambientali tura per lattivit svolta, per la pubblicae Responsabile della Sez. di Biologia zione della vostra bella rivista Il Grifone Animale Marcello La Greca dello e per questo annuale appuntamento. stesso dipartimento, dellUniversit di La Federazione si ritiene gratificata Catania esordisce esprimendo un vivo di avere al proprio interno Associazioni apprezzamento per lopera svolta da come la vostra in grado di coniugare con Fulco Pratesi nel campo della difesa equilibrio la protezione della natura e la della natura nel corso di una intera vita passione scientifica. di azioni in campo ambientale, per la Dualismo che richiede uno sforzo sua significativa opera di divulgazione costante per mantenere un equilibrio per ed educazione ambientale, per la sua nulla semplice. Da quando mi onoro di lunga militanza ambientalista; sottolinea presiedere la Federazione tale equilibrio Angelo Messina, Presidente dellAccademia Gioenia la partecipazione ad una manifestazione che ricorda il prof. Marcello la Greca, lho sempre ricercato anche se non sono di Catania, illustra il contributo di La Greca alla vita dellAccademia. fondatore del Dipartimento di Biologia certo di essere riuscito a trovarlo in ogni congiunto da parte di tutti che guardi ben dellUniversit di Catania ed, in esso, circostanza. di una scuola di zoologia tra le pi Sono lieto che il premio intitolato a oltre i confini delle singole Associazioni. apprezzate; testimonia in particolare la Seppure ogni Associazione ha un Marcello La Greca, grande scienziato e maestro per molti di noi che si sono ap- suo percorso e una visione non sempre passionati alla zoologia, questanno sia coincidente con quella di altre, ugualstato dedicato a Fulco Pratesi, a cui indi- mente necessario far prevalere i motivi rizzo, insieme agli insigni ospiti intervenuti di unione a quelli di dissenso, proprio perch le vie duscita appaiono strette alla cerimonia, i miei pi cordiali saluti. Ho avuto il piacere di conoscere per- ed anguste. Il coordinatore ha quindi dato la parola sonalmente Fulco Pratesi ad Ancona, appena pochi giorni fa in occasione della al Presidente dellAccademia Gioenia di presentazione di un libro di una nostra Catania, Prof. Angelo Messina, che ha rifederata, lARCA -Associazione Ricerca cordato la figura di Marcello la Greca, cui e Conservazione Avifauna- su ricerche intitolato il premio Grifone dArgento, per avifaunistiche effettuate allinterno di il ruolo avuto nella stessa Accademia di cui unOasi WWF, apprezzandone la sua stato presidente. Il testo dellintervento riportato a pag. 8. avvincente passioIl compito di ne verso tematiche presentare il profilo Salvatore Saccone esprime la partecipazione del di conservazione. Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche (v. in prima pagiHo la speranza e Ambientali dellUniversit di Catania di cui V. na) di Fulco Prateche questo riconoDirettore e Responsabile della Sezione di Biologia si, Premio Grifone Animale Marcello la Greca. scimento da parte dArgento 2012 con di una Associaziola motivazione in ne legata alla Fepartecipazione della Sezione di Biologia segno di riconosciderazione affidato Animale del Dipartimento citato che mento per avere ad uno dei masappunto intitolata a La Greca. speso la sua vita simi rappresentati Con il suo intervento Angela Guardo in azioni per prodi una grande Asha espresso il pi vivo ringraziamento teggere gli ambienti sociazione come del WWF Sicilia, di cui Consigliere naturali, per limil WWF, persona Regionale, allEnte Fauna Siciliana e al pegno finalizzato a che ha speso gran Comune di Noto per aver voluto insignire parte della propria Il saluto e il ringraziamento del WWF Sicilia per lattri- costruire un mondo Fulco Pratesi, fondatore del WWF Italia, vita per lafferma- buzione del Grifone dArgento a Fulco Pratesi, viene in armonia tra uomo del Premio Marcello La Greca Grifone zione e la diffusione espresso dal Consigliere Regionale Angela Guardo. e natura e quindi

Premio Marcello La Greca

Annamaria Scifo, esponente del WWF, mentre traccia nel suo intervento il profilo di Fulco Pratesi.

per la sua lunga militanza attiva in difesa dellambiente e per il riconoscimento e laffermazione delle aree protette come propulsori di sviluppo, stato egregiamente assolto da Annamaria Scifo, socia

Fulco Pratesi, con accanto Corrado Bianca, Segretario dellE.F.S. ringrazia per lassegnazione del Grifone dArgento.

il premiato che ha espressioni di sentito ringraziamento per la assegnazione del Grifone dArgento e per tutto quanto Comune di Noto ed Ente Fauna Siciliana hanno predisposto per rendere gradevole la sua permanenza nella citt di Noto. Fulco Pratesi pronuncia quindi lintervento che riportiamo nelle pagine seguenti. A coronamento della manifestazione ha luogo il concerto dell ensemble Amato Jazz Trio che, con i suoi coinvolgenti virtuosismi musicali, affascina il pubblico il quale partecipa con ripetuti ed entusiastici applausi sottolineando cos la bravura dei musicisti. Un cocktail di ringraziamento agli intervenuti, nella corte di Palazzo Nicolaci, chiude levento.
Lensemble Amato Jazz Trio (da sinistra: Loris Amato, batteria, Elio Amato, trombone, Alberto Amato, contrabbasso) in un momento della sua coinvolgente performance. Le foto del Premio sono di Salvo Fancello

attiva del WWF e gi direttrice della Riserva Naturale dellIsola Bella di Taormina. seguito a questo punto latto formale di consegna del Grifone dArgento al premiato che avvenuta per mano del Sindaco di Noto, Corrado Bonfanti, e del Presidente dellEnte Fauna Siciliana Pietro Alicata, madrine la signora Caterina Meduri La Greca, e lAssessore alla Cultura del Comune di Noto sig.ra Costanza Messina. Ha quindi avuto luogo il dono di omaggi floreali alla sig.ra Messina, alla sig.ra La Greca, alla sig.ra Scifo e alla sig.ra Fabrizia De Ferrariis Pratesi presente alla manifestazione, omaggi che vengono consegnati dalla sig.ra Antonella Oddo consorte del Segretario dellEnte Fauna Siciliana Corrado Bianca. il momento in cui prende la parola

Fulco Pratesi in escursione a Vendicari, visita il Centro Visitatori della Riserva, accompagnato (da destra) da Filadelfo Brogna Direttore della Riserva, e da Marco Mastriani e (di spalle) Alfredo Petralia Consiglieri Regionali dellEnte Fauna Siciliana.

Premio Marcello La Greca

La conservazione della biodiversit: una mission senza frontiere


di Fulco Pratesi
condiviso e a lungo termine. Il WWF Italia ha cominciato a sviluppare la conservazione ecoregionale (ERC) nellEcoregione alpina definendo, dopo un attento lavoro di analisi, la Biodiversity Vision. Alla fine del 2002 il WWF ha avviato il lavoro anche nellEcoregione mediterranea arrivando alla definizione della Biodiversity Vision anche per questa ecoregione. La Biodiversity Vision un documento che oltre a contenere lo stato della conservazione della biodiversit per le Alpi e il Mediterraneo centrale, offre una visione di quello che dovrebbe essere la situazione della biodiversit in una prospettiva di tempo sufficientemente ampia (50 anni). In una situazione in cui la

reintrodotto recentemente. La Riserva WWF di Monte Arcosu, vicino Cagliari una delle roccaforti per questa specie. uno dei successi degli ultimi anni. Nel 1985 il WWF acquist i 3.000 ettari per farne una riserva, poi si aggiunsero altri 650 ettari di Monte Lattias e oggi i cervi si sono riprodotti e moltiplicati, tanto che si pu pensare di riportarli in altre aree dove un tempo era presente. Pernice bianca Lagopus mutus helveticus (endemica delle Alpi) Spostandoci sulle Alpi, c una specie caratteristica degli ambienti alto-montani: questo splendido uccello dal piumaggio invernale bianco candido. LOasi WWF di Valtrigona ospita questa specie nella parte pi alta, tra i ghiaioni dove si riproduce. una specie fortemente minacciata per la caccia che ha subito fino a pochissimi anni or sono e anche per i cambiamenti climatici che rendono sempre pi ridotto il suo habitat. Falco Lanario Falco biarmicus feldeggii (endemico italiano) Questo rapace poco noto, molto simile al pi comune Falco pellegrino, vive in Europa principalmente in Italia con circa 200 coppie. LOasi WWF di Rocconi in Toscana una delle sue case preferite. ancora minacciato dal bracconaggio, dal furto delle uova e dei pulcini e dal disturbo in genere, essendo una specie molto sensibile. Lontra Lutra lutra Un altro ospite deccezione nelle Linsieme degli esseri viventi, animali e vegetali, che vivono sulla Terra Pratesi nella Riserva Naturale di Berenty, Madagascar, con un esem- Oasi del WWF sicuramente la Lontra, uno dei mammiferi italiani pi rari nella loro multiforme variet, frutto di plare di Lemur catta (da: galleria PandaPhoto). che sopravvive con ridotti nuclei nel lunghi e complessi processi evolutivi, costituiscono la diversit della vita definita biodiversit si trova in un buono stato di con- centro e sud Italia. NellOasi WWF di Serre con il termine di biodiversit. servazione, la Vision potrebbe essere non Persano viene regolarmente avvista e trova qui un habitat fluviale ancora integro e ricco Il WWF, nello svolgere la sua mission, ha lontana dalla situazione corrente, mentre dove la necessit di essere sempre pi efficiente, molto compromessa serviranno azioni di di pesce: due condizioni essenziali per la sua cercando di dare un significativo contributo protezione, recupero e ripristino che saranno sopravvivenza. Elicriso del Monte Linas Helichrysum alla ricerca del modo con cui adattare i pianificate nel Piano di Conservazione. montelinasanum bisogni della vita umana alla capacit di Una delle azioni pi significative da parte Questa pianta endemica del comprenrigenerazione dei sistemi biologici. del WWF per la tutela della biodiversit la sorio del Sulcis-Iglesiente e vive sulle cime Poich la conservazione della biodiverprotezione diretta di habitat e specie con i pi alte del Monte Lattias. Questarea fu acsit deve essere perseguita senza limiti di progetti di conservazione e la rete di aree frontiere, solo attraverso strategie e azioni protette gestite direttamente dallassociazio- quistata nel 1995 grazie ai fondi raccolti con la campagna foreste del WWF. Questi 600 internazionali possibile attuare unefficace ne: le Oasi del WWF. azione di tutela. Queste aree ospitano specie animali e ettari si aggiungono ai 3.000 di Monte Arcosu Sulla base di questi e altri presupposti, il vegetali preziose, molte delle quali caratteri- e fanno un corpo unico per preservare specie animali e vegetali rare e minacciate. WWF ha definito le 238 Ecoregioni prioritarie stiche ed esclusive dei nostri ambienti: sono Fiordaliso del Sagittario Centaurea sulla Terra (Global 200), ovvero le aree in le specie endemiche. Altre arrivano durante le cui il WWF concentra le risorse economiche migrazioni annuali oppure arrivano nelle oasi scannensis Un altro degli importanti endemismi e umane. per cercare rifugio e un posto dove riposare ospitato nelle Oasi del WWF senza dubbio Lapproccio ecoregionale la metodoloe riprodursi. gia proposta per agire a livello di ecoregione Tra gli animali che vivono nelle oasi ge- il Fiordaliso del Sagittario, una pianta endeper la conservazione della biodiversit. stite dal WWF alcuni sono specie minacciate mica delle Gole del Sagittario in Abruzzo e Applicare la strategia di conservazione ecoe che trovano in queste aree delle roccaforti: inserita nella Lista Rossa delle piante italiaregionale significa, non solo costruire un Cervo sardo Cervus elaphus corsicanus ne. Vive in questarea grazie alle particolari condizioni del suolo e climatiche delle Gole. solido processo scientifico per definire le (endemico della Sardegna-Corsica) Pelobate fosco Pelobates fuscus inaree prioritarie in ogni singola ecoregione, ma Questo raro cervo vive solo in Sardegna soprattutto attuare un ambizioso processo e in Corsica, dove si era estinto ed stato subricus e associazioni ambientaliste hanno avuto un ruolo determinante nella acquisizione delle tematiche ambientali come aspetto centrale dei problemi posti dallo sviluppo economico e sociale della specie umana. Ovviamente, le associazioni sono numerose, con storie e obiettivi diversificati, ma tra questi la difesa della natura, e in particolare della sua componente pi fragile e preziosa racchiusa nel termine biodiversit, senza dubbio il centro unificante. Nel conferire il premio La Greca ad uno dei pi significativi rappresentanti del mondo ambientalista, lEnte Fauna Siciliana e il Comune di Noto hanno inteso sottolineare limportanza del comune impegno del mondo ambientalista nelle sue pi diverse articolazioni, regionali, nazionali ed internazionali. Infatti, nel pieno di una crisi economica e ambientale della quale ancora non si scorge la fine, senza il reciproco riconoscimento e la collaborazione delle associazioni ambientaliste sarebbe difficile sperare nel successo del tentativo di evitare un drammatico crollo della biodiversit. In questo contesto, il contributo del WWF stato ed particolarmente importante e significativo: Fulco Pratesi nel suo intervento ne espone gli aspetti salienti (ndr).

Premio Marcello La Greca


le nuove tecniche di gestione delle zone umide che si applicano nelle oasi naturalistiche. Le Oasi del WWF come le Saline di Trapani, Burano, Orbetello, Orti Bottgoni offrono un sicuro rifugio per la specie. Rondine Hirundo rustica La Rondine uno degli abitanti pi noti delle nostre campagne. Raggiunge il nostro Paese in primavera dopo aver trascorso linverno in Africa. Negli ultimi anni sembra registrare un declino soprattutto a causa dei cambiamenti climatici nelle aree di svernamento a sud del Sahara e per la diminuzione di siti idonei per la riproduzione, in particolare le stalle aperte dove questo passeriforme costruisce i suoi nidi. In molte Oasi del WWF possibile fare questi incontri durante tutta la primavera e osservare da vicino come gli adulti allevano instancabilmente i loro piccoli. Orso bruno Ursus arctos Alcune Oasi del WWF danno anche la possibilit di ospitare, seppur temporaneamente alcuni animali di grandi dimensioni. Tracce della presenza dellOrso bruno sono state rilevate recentemente sia nellOasi delle Gole del Sagittario in Abruzzo che nellOasi di Valtrigona in Trentino. Anche una piccola area protetta, se ben gestita, pu svolgere il suo importante ruolo per una specie che ha bisogno di grandi spazi ecologicamente intatti come lorso. Airone guardabuoi Bubulcus ibis Questo piccolo airone ha mostrato negli ultimi anni un incremento considerevole in varie parti del mondo. comparso regolarmente anche in diverse oasi del WWF della costa tirrenica come Orbetello, Burano, Orti bottagoni. Frequenta sempre le aggregazioni di bestiame domestico e cos non difficile Panscorgerlo tra mucche o cavalli al pascolo brado in Maremma. Torcicollo Jynx torquilla Questo uccello dal curioso nome in realt un picchio, lunico picchio europeo migratore. Anche questa specie dopo aver trascorso linverno in Africa arriva nel Mediterraneo e in Europa per nidificare. Purtroppo i grandi alberi sono sempre pi difficili da trovare e questo picchio incontra spesso qualche problema a mettere su casa. Nelle oasi del WWF trova molte cassette-nido artificiali dove pu allevare i suoi piccoli al sicuro e in tutta tranquillit. Le oasi del WWF sono anche questo. Piccoli ospiti LOasi del Lago di Burano molto conosciuta per la sua importante avifauna acquatica e per i mammiferi presenti, tra cui: listrice, il tasso, la volpe, la donnola, la faina e la rara puzzola. Ma si registrano anche presenze pi discrete, meno note ma molto importanti. La coleotterofauna delle dune, ad esempio, annovera ben 233 specie, compresa anche la rara Eurynebria complanata. Da alcuni anni, inoltre, ormai si riproduce la farfalla monarca, la sfinge testa di morto e la Lelya cenosa, una piccola farfalla notturna il cui bruco si alimenta della canna di palude.

Questa piccolo rospo della Pianura riproduce negli ambienti mediterranei dopo Padana endemico delle nostre regioni aver passato linverno in Africa tropicale. A settentrionali, soprattutto Piemonte e Lom- marzo-aprile attraversa in volo il deserto e il bardia. Il WWF da anni lavora per la sua mare per venire a nidificare da noi. LOasi di Orbetello un ambiente ideale, con le sue conservazione realizzando, anche con il contributo della Commissione Europea, un distese derba e siepi piene di cavallette da mangiare e i grandi alberi scavati dal picchio piano di conservazione e avviando azioni di tutela e ricerca. Proprio recentemente, come in cui deporre le uova. NellOasi sono state frutto dei censimenti svolti in collaborazione installate qua e l diverse cassette-nido fatte con alcune aree protette, sono stati trovate apposta per loro, che mostrano di gradire: in popolazioni interessanti con numero di indi- due anni pi di 40 piccoli Assioli hanno preso il volo da queste nuove dimore costruite vidui che sembrano in crescita. Abete bianco Abies alba var. apennina dalluomo. Ibis eremita Geronticus eremita I boschi di Abete bianco e Faggio dellApUn altro ospite molto particolare delle pennino centrale sono fra le aree pi interessanti del nostro Paese, sia per la presenza Oasi del WWF una specie rarissima, una di specie vegetali che animali minacciate. delle pi minacciate al mondo. Grazie ad un LAbete bianco dellAppennino centrale e progetto di studio con il Konrad Lorenz Institute meridionale un testimone deccellenza austriaco, lOasi di Orbetello in Toscana la della biodiversit di queste montagne. Oltre casa temporanea per un gruppo di Ibis eremita ad ospitare specie a tutti note come il Lupo che sono arrivati fin qui dallAustria seguendo e lOrso bruno, qui troviamo anche uccelli il deltaplano guidato dai ricercatori. rari come il Picchio nero, il Picchio dorsobianco e la Salamandrina dagli occhiali. Testuggine di Hermann Testudo hermanni La Tartaruga di Hermann la specie pi comune fra tutte le tartarughe del Mediterraneo, nonch lunica Tartaruga terrestre originaria del nostro Paese. un abitante tipico dei boschi, macchia mediterranea e prati degli ambienti mediterranei. Un tempo era molto pi abbondante e i naturalisti dei primi del 900 raccontano di grandi assembramenti durante la stagione riproduttiva. Molte delle Oasi del WWF della costa tirrenica e dellItalia centromeridionale ospitano questa specie abbastanza elusiva. Orchidee selvatiche Altre presenze di rilievo delle Oasi del WWF sono le moltissime specie di orchidee, sia quelle legate agli ambien- Pratesi nella laguna di Orbetello negli anni 60 (da: galleria daPhoto). ti prativi che umidi. Si pensa sempre alle grandi orchidee tropicali, ma pochi Questo studio sulle tecniche di migrazione sanno che anche in Italia vivono oltre cento specie di questi delicati e meravigliosi fiori. e alimentazione, permetter di saperne di pi Quelle del genere Ophrys, hanno evoluto su questa specie per salvarla dallestinzione. Oggi essa sopravvive in piccolissime colonie dei complessi rapporti di simbiosi con insetti che provvedono alla loro impollinazione. La in Marocco e in Turchia. Cuculo dal ciuffo Clamator glandarius primavera la stagione migliore per fare Tra gli ospiti un po maleducati delle Oasi incontri del tutto inaspettati con questi ospiti c n uno molto particolare: il Cuculo dal delle aree protette del WWF. Ogni anno durante le migrazioni prima- ciuffo. Una specie che passa linverno in Africa verili e autunnali arrivano migliaia e migliaia e raggiunge le regioni mediterranee per fare di ospiti rispettivamente dallAfrica e dal il nido. Anzi, invece di costruire un suo nido, come tipicamente fanno i cuculi, approfitta di Centro e Nord Europa: Fenicottero rosa Phonicopterus ruber quelli delle Gazze per deporre le sue uova. In Italia, ci sono pochissime coppie e una di roseus Migliaia di Fenicotteri raggiungono din- queste ospite ormai regolare dellOasi del Lago di Burano in Toscana. verno le nostre zone umide mediterranee Cavaliere dItalia Himanthopus himancome gli stagni sardi e pugliesi e anche lOasi thopus WWF di Orbetello in Toscana. In queste Si tratta di uno degli uccelli acquatici pi aree, quando trovano le condizioni opportune si fermano anche per riprodursi. Questa eleganti con il suo piumaggio bianco e nero specie si sposta lungo le coste del Mediterra- e le zampe e il becco rosso corallo. In Italia molto localizzato ed tornato a frequentare il neo tra Francia, Spagna, Italia e Nord-Africa e testimonia la necessit di proteggere le nostro Paese negli anni 60 in seguito ad una grave siccit che prosciug gran parte dei zone umide a livello internazionale. suoi siti riproduttivi. Il Cavaliere dItalia mostra Assiolo Otus scops una buona ripresa e dimostra di apprezzare Questo piccolo gufo di meno di un etto si

Premio Marcello La Greca


di Angelo Messina

Marcello La Greca Accademico Gioenio

ssendo il Premio dedicato alla memoria di Marcello La Greca, in ogni edizione della manifestazione viene evidenziato un aspetto della sua multiforme figura: in questa occasione lintervento di Angelo Messina, Presidente della Accademia Gioenia di Catania, ricorda lattivit di La Greca come Accademico Gioenio (ndr). Nel 1959 La Greca vinse il concorso a cattedra, ed essendo al primo posto nella terna, fu chiamato dallUniversit di Catania. Arriv a Catania da solo, ma portando con s tutti i suoi argomenti di ricerca, libri e materiali: non fu seguito da allievi, ma coinvolse nella ricerca e nella didattica tutti i ricercatori locali. Fonder cos una solida e importante scuola accademica catanese che a tuttoggi molto apprezzata per lattivit di ricerca, avviata sotto la sua guida. Il suo primo lavoro di questo periodo catanese fu pubblicato sul Bollettino dellAccademia Gioenia nel 1960. Inizia cos il suo rapporto con lAccademia Gioenia di Catania, una prestigiosa istituzione scientifica catanese fondata nel 1824, che oggi rappresenta una valida testimonianza di un percorso scientifico della citt di Catania. La storia dellAccademia inizia con una lettera del 22 dicembre 1823 firmata dal Direttore generale di Polizia, marchese Pietro Ugo Delle Favare, inviata allIntendente della Valle di Catania avente per oggetto il permesso accordato agli scienziati di congregarsi e l11 maggio del 1824 lIntendente della Valle di Catania, Barone di Mandrascate, concede il nulla osta per le sedute pubbliche degli scienziati. La denominazione iniziale di Accademia Gioenia di Scienze Naturali in Catania , che ha come simbolo una civetta posta sul (simboli di sapienza e scienza) con una corona di alloro e il sottostante motto prudens magis quam loquax.

Il logo dellAccademia Gioenia.

Marcello La Greca Presidente dellAccademia Gioenia dal 1993 al 1995.

Il 16 maggio 1824 ha luogo la festa inaugurale dellAccademia, con la prolusione del Commendatore Fra Cesare Borgia nella quale egli spiega la ragione del nome Gioenia: quindi lAccademia Gioenia fu intitolata a Giuseppe Gioeni e il riferimento al naturalista non era soltanto simbolico nella Catania appena uscita dalla guerra civile. Gli accademici erano cooptati in Sicilia ed altrove in quanto portatori di conoscenza e di metodo capaci di validare i risultati delle loro ricerche. La nascita dellAccademia che non aveva risorse, biblioteca e laboratori, coincise con limpegno del governo che negli stessi mesi era impegnato alla rifondazione dellUniversit. Come noto, Giuseppe Gioeni dei duchi dAngi nacque a Catania da Francesco Agatino Gioeni e Agata Buglio Asmundo dei duchi di Casalmonaco e fu uno studioso insigne, naturalista e vulcanologo. Gioeni cominci ad interessarsi di vulcanologia dopo la lettura degli studi condotti sui Campi Flegrei da Sir William Hamilton ambasciatore inglese alla corte dei Borboni. La vita dellAccademia stata sempre legata allAteneo Catanese: ha avuto sede dapprima nel Palazzo centrale dellUniversit, da dove fu trasferita, dopo circa 120 anni (11 dicembre 1946), nel Palazzo delle Scienze, in corso Italia a Catania, fino al

2005. Oggi ha sede a Palazzo Gioeni, quasi un ritorno alle origini. Marcello La Greca nel 1960, subito dopo il suo arrivo a Catania, fu cooptato come socio effettivo dellAccademia. Ne divenne Vicepresidente (1992) e poi Presidente nel 1993, dopo la scomparsa del Prof. Arcoria, fino al 1995. La Greca coordin lattivit di un gruppo di lavoro che predispose una bozza del nuovo Statuto e del nuovo Regolamento, in sostituzione di quello vigente dal 1948, per adeguarli alle nuove esigenze conseguenti allo sviluppo della ricerca. Present come soci accademici i suoi allievi migliori. Si dedic con successo anche alla divulgazione ad alto livello. Di lui si possono ricordare, tra laltro, due magistrali letture Gioenie: Origine ed evoluzione delluomo (1983) e Zoologia ieri e oggi (1991), pubblicate negli Atti dellAccademia.

Ritratto di Giuseppe Gioeni dei Duchi di Angi.

A Natale, il melograno
LEnte Fauna Siciliana, ripropone ancora una volta, A Natale, il melograno per promuovere uno stile di vita sobrio, senza inutili sprechi, che elimini gli sperperi. In un momento di crisi economica dove la produzione di energia convenzionale ha una pesante influenza sulla qualit della vita dal punto di vista ambientale ed economico, un uso razionale e sostenibile delle risorse naturali che eviti gli sprechi, potrebbe risultare gi di per se una importante fonte di energia. Il Melograno (Punica granatum L.), originario delle regioni comprese tra la Persia e lIndia nord occidentale ora diffuso nella regione mediterranea, cos bello che gli antichi gli hanno attribuito significati e valenze simboliche. Per i popoli mediterranei e orientali il Melograno, o meglio il suo frutto, che quando maturo tende a spaccarsi mostrando il suo interno rosso rubino, simbolo di fecondit. Molti sono poi i riferimenti al Melograno nel Vecchio Testamento, soprattutto nel Cantico dei Cantici. In Turchia secondo unusanza di origine ellenica, la giovane sposa getta in terra una melagrana matura: avr tanti figli quanti semi usciranno dal frutto. Il frutto ai nostri giorni stato assunto come simbolo della democrazia, per i suoi molti semi che sono la parte valida. Per loccasione saranno esposti presso il Centro Visitatori della R.N.O. Vendicari, diversi presepi raffiguranti la nativit, tutti realizzati con materiali naturali, legno, ampelodesma, semi ecc. La mostra sar visitabile dal 22 dicembre 2012 al 6 gennaio 2013 con apertura dalle ore 9,00 alle ore 13,00.

31 ottobre 2012
nei pressi della citt di Noto, in provincia di Siracusa, alla foce del fiume Tellaro, fondata da coloni corinzi nel VIII secolo a. C., sulla direttrice della pi tarda via Elorina, che metteva in comunicazione le colonie greche di Siracusa, Kamarina e Gela. Nel 263 a. C. fece parte dei possedimenti riconosciuti dai Romani a Gerone II di Siracusa nel 213 a. C. Nel 214 a. C. venne conquistata dai Romani, guidati dal console Claudio Marcello. La citt rimase fiorente anche in epoca bizantina, ma venne quasi completamente distrutta con larrivo degli Arabi. Le mura urbane originarie furono datate da Paolo Orsi al V secolo a. C. In seguito vennero ricostruite sopra i resti di quelle pi antiche, forse nella seconda met del IV secolo a. C. A sud-est venne costruita nel 1353 una torre medioevale (Torre Stampace) da Blasco Alagona, per la difesa della costa. Il santuario pi importante si trovava allesterno delle mura: era dedicato a Demetra e Kore, e riprende forse un pi antico culto indigeno siculo. Verso sud, sulle pendici della collina, si trova un teatro greco, in parte scavato nella roccia e in parte costruito, risalente alla fine del IV - inizi del III secolo a. C. A nord-ovest si trovava la Colonna pizzuta, un monumento funerario, costituito da una colossale colonna in rocchi di pietra calcarea (diametro di 3,80 m e altezza ricostruibile in circa 10 m) nei pressi si trova un ipogeo scavato nella roccia, databile alla seconda met del III secolo a. C. esaminato negli scavi di Paolo Orsi nel 1899 e successivamente reinterrato. DOMENICA 7 OTTOBRE Escursione di media difficolt Floridia le Klimax dei Climiti Guide: Concetto Giuliano, Antonino Gozzo Raduno: ore 8,30 c/o Piazza Melbourne Floridia; Durata: Mezza giornata (8,30-12,30); Equipaggiamento: da trekking, binocolo, borraccia; Contributo: 5,00 (soci 4,00); Info: 338/9595568 I monti Climiti, che formano una grande scarpata di calcare miocenico depositatasi su eruzioni vulcaniche submarine del Cretaceo, sono stati frequentati dalluomo sin dalla pi antica et del bronzo, che vi ha lasciato diverse necropoli castellucciane, ma con numero esiguo di tombe. Il nome Climiti deriva dal greco (klmax) che significa scala, scalinata, e infatti qui si trovano queste imponenti opere scavate nella roccia e realizzate per raggiungere laltopiano. Diverse sono le scalinate scavate nei fianchi dei Climiti, quasi tutte sono depoca bizantina e vanno verso la valle dellAnapo, verso oriente e verso cava Sorciaro. Una, scala ruttuni, la pi grande di epoca greca e da localit Grottone sale fino al pianoro dei Climiti, la stessa localit alla base del rilievo collinare, attraversata dallacquedotto Galermi. Cercheremo di percorrere questa scalinata, realizzata, forse, sopra un preesistente sentiero utilizzato dai Siculi per abbandonare i villaggi costieri a causa di sopraggiunti pericoli dal mare. Unimponente masseria abbandonata ed il pozzo dei Climiti, importante riserva dacqua potabile, faranno da cornice allescursione.

Grifone

Attivit delle Sezioni


a cura di Emanuele Uccello
DOMENICA 23 SETTEMBRE Escursione di lieve difficolt Priolo Gargallo le Torri costiere Guide: Concetto Giuliano, Dario Caccamo Raduno: ore 8,30 c/o Piazza Melbourne Floridia; Durata: Mezza giornata (8,30-12,30); Equipaggiamento: da trekking; Contributo: 5,00 (soci 4,00); Info: 338/9595568 Le torri costiere della Sicilia costituivano il sistema difensivo di avvistamento e di comunicazione lungo la fascia costiera dellisola. Furono costruite per avvistare in tempo lapprossimarsi di eventuali pericoli. In Sicilia le prime torri costiere si fanno risalire al periodo compreso tra il 1313 ed il 1345 come baluardo della monarchia aragonese contro le incursioni della flotta angioina che da Napoli muoveva allassalto delle coste siciliane. A partire dal 1360 invece la minaccia provenne da sud, dal nord Africa ad opera soprattutto di pirati e corsari tunisini. Nel 1405 il Re Martino il Giovane diede ordine di restaurare le torri esistenti, circa quaranta, e di costruirne di nuove, il primo documento certo di un progetto organico di difesa costiera affidata alle torri. Per quanto riguarda la Sicilia, a partire dal 1547, lorganismo amministrativo che provvedeva alla gestione delle torri fu la Deputazione del Regno di Sicilia. Da ogni torre era possibile scrutare il mare e vedere la successiva, con la possibilit di inviare segnali luminosi, detti fani, e di fumo per trasmettere un messaggio, o richiedere soccorso. Nel periodo di massima funzionalit permettevano di fare il periplo dellisola. La Torre di Penisola Magnisi e quella del Fico, che visiteremo in questa escursione, appartenevano a questo sistema di difesa costiera della Sicilia. Facevano parte di un sistema di 218 Torri sparse sulle coste della Sicilia. Furono usate con questo scopo fino alla fine dellOttocento. Le torri costellano gran parte delle coste dellItalia meridionale e oggi sono spesso interessanti dal punto di vista architettonico. DOMENICA 30 SETTEMBRE Escursione di lieve difficolt Noto Helorus Guide: Concetto Giuliano, Emanuele Sutera Raduno: ore 8,30 c/o Piazza Melbourne Floridia; Durata: Mezza giornata (8,30-12,30); Equipaggiamento: da trekking; Contributo: 5,00 (soci 4,00); Info: 338/9595568 Eloro un sito archeologico ubicato su una collina prospiciente il mare Jonio,

DOMENICA 21 OTTOBRE Escursione di media difficolt Rosolini I complessi monastici di Cava Canzisina Guide: M. Trigilia, A. Zocco, C. Giuliano Raduno: ore 8,30 c/o Piazza Melbourne Floridia; Durata: Mezza giornata (8,30-12,30); Equipaggiamento: da trekking, (consigliati scarponcini, binocolo; borraccia; torcia elettrica, mantellina da pioggia); Contributo: 5,00 (soci 4,00); Info: 349/5052858 338/9595568 Rosolini situata allestremit sudorientale della Sicilia nelle ultime propaggini degli Iblei in posizione baricentrica tra le province di Siracusa e di Ragusa. Il suo territorio ricco di testimonianze archeologiche risalenti alla preistoria del paleolitico superiore (10.000 anni a. C.) e dellantica et del bronzo (18001400 a. C.), ma anche alle epoche greca, tardo romana, bizantina, paleocristiana ed alto medievale. Il suo paesaggio dominato verso ovest da numerose cave dove, accanto alla macchia mediterranea, domina il verde scuro del carrubo. Interessanti sotto laspetto naturalistico ed archeologico sono: Cava Grande di Rosolini, nei tratti Lazzaro, Croce Santa, Candelaro, Cava Scala Arangio, Cava Prainito, Cava Paradiso e Cava Canzisina, col suo famoso acquedotto e coi suoi complessi monastici. I Complessi Monastici di Cava Canzisina sono due complessi paleocristianibizantino-altomedievali, poco indagati dagli archeologi. Nella parete verticale nord si aprono due gruppi di grotte artificiali su pi livelli. Larea dedicata al culto era nel piano inferiore mentre i locali abitativi erano nei piani soprastanti. La chiesa del monastero orientale composta da unaula absidata, da un battistero e dal nartece. Quella del monastero occidentale ha unaula pi profonda che larga, di forma trapezoidale e il battistero, che occupa la parte pi interna, ha maggiori dimensioni. I primi eremiti e cenobiti si stanziarono in questi siti al tempo della venuta di San Ilarione in Sicilia (363-365 d. C.); la loro presenza continu in periodo bizantino e dopo la dominazione araba riprese nel periodo normanno-basso medievale. DOMENICA 18 NOVEMBRE Escursione di lieve difficolt Pozzallo e la Torre Cabrera Guide: Concetto Giuliano, Melchiorre Trigilia Raduno: ore 8,30 c/o Piazza Melbourne Floridia; Durata: Mezza giornata; pranzo dietro prenotazione; Equipaggiamento: da trekking; Contributo: 5,00 (soci 4,00); Info: 338/9595568 Pozzallo (Puzzadu in siciliano), cittadina situata nella provincia di Ragusa il cui nome deriva dalle antiche sorgenti dacqua dolce, (i pozzi artesiani), disseminati in tutto il territorio circostante, pullula di attivit in prevalenza marittime legate alla presenza del suo meraviglioso porto. La sua importanza storica comincia verso la fine del XIV secolo, con la costruzione da parte dei Chiaramonte, Conti

Grifone 31 ottobre 2012


di Modica, di un Caricatore, un complesso di magazzini proprio sulla costa, e di pontili e scivoli per limbarco di merci sui velieri. Con il Caricatore, Pozzallo diventa uno degli scali pi attivi dellisola, per la sua importanza fu considerato il secondo Caricatore della Sicilia. A sua difesa agli inizi del XV secolo Alfonso V dAragona autorizz la richiesta del conte Giovanni Bernardo Cabrera, di costruire una torre: Torre di Cabrera molto imponente e di grande importanza militare per lavvistamento preventivo dei velieri pirata che in quel tempo miravano spesso ai magazzini del Caricatore, sempre colmi del grano della Contea di Modica, che da Pozzallo raggiungeva i pi lontani porti del mediterraneo. Nella torre prestavano servizio soldati e artiglieri e sulle sue terrazze erano piazzati cannoni di diverso calibro, mentre i cavalleggeri sorvegliavano la costa. Nelle vicinanze della Torre cominci cos a nascere il primo agglomerato urbano, costituito in un primo tempo da poche centinaia di persone fra soldati e pescatori, ma ben presto con lincremento delle attivit marittimocommerciale arriv a triplicarsi e a passare da borgata dipendente da Modica, a comune autonomo in data 12 giugno 1829, con decreto di Francesco I di Borbone, Re delle Due Sicilie. DOMENICA 25 NOVEMBRE Escursione di media difficolt Buccheri il Bosco Pisano Guide: Concetto Giuliano, Giuseppe Mazzarella Raduno: ore 8,30 c/o P.zza Melbourne Floridia; ore 9,00 c/o Rif. Agip ingresso Palazzolo; Durata: Mezza giornata; Equipaggiamento: da trekking; Contributo: 5,00 (soci 4,00); Info: 338/9595568 Sviluppatosi nel cratere di un vulcano spento, esteso alle pendici del colle Tereo, Buccheri il Comune pi alto degli Iblei. La citt sorge a 820 m di altitudine, ma il territorio comunale si innalza fino a 986 m con Monte Lauro, la montagna pi alta degli Iblei dedicata al mito del pastorello Dafni. A circa 3 chilometri dallabitato troviamo il bosco Pisano, complesso forestale di interesse naturalistico oltre che scientifico. Il Pisano si estende per 400 ettari a una quota media di 500 m. Ai suoi piedi scorrono le acque del torrente Sughereta che segnano il confine tra Buccheri e Vizzini prima e poi tra Buccheri e Francofonte. Il bosco Pisano composto quasi esclusivamente da specie originarie quali leccio, sughera, roverella, lentisco, ginestra spinosa, spinaporci, perastro, ecc. Fondamentalmente

10
una sughereta impiantata intorno al 1870 al posto del ceduo preesistente. Dagli anni 70 in poi il 10% della superficie occupata da specie alloctone: Pini, cipressi ed eucalipti che, oltre a stravolgere laspetto naturale del bosco, si sono rilevati del tutto inefficaci perch alla messa a dimora non seguito lo sviluppo delle plantule. Viceversa, i rimboschimenti a sughera, a sud di contrada Sughereta, seppure in limitate proporzioni, dimostrano lefficacia di tali interventi con specie originarie. Alcuni documenti testimoniano la presenza del bosco gi nel 1600 ma la sua presenza ancora pi remota. Fino agli anni 50 del Novecento i buccheresi si avvalevano degli usi civici di questo bosco, soprattutto il diritto di fare legna e soprattutto carbone (ius lignandi), il diritto di pascolo (ius pascendi) e il diritto di caccia.

Dal Giornale di Bordo dellAssociazione

7 settembre 2012 Si svolge a Canicattini Bagni un Forum sul randagismo, sono presenti i rappresentanti dei Comuni della Provincia di Siracusa. Fra i vari relatori anche il Segretario Regionale Corrado Bianca, che ha svolto una relazione dal titolo Vigilanza e controllo del territorio. 9 settembre 2012 Operazione Fondali puliti a Vendicari. La manifestazione organizzata dallAzienda Foreste Demaniali di Siracusa, dalla Capitaneria di Porto di Siracusa, dallAssociazione Pro Natura Mare Nostrum e dallEnte Fauna Siciliana. 20 settembre 2012 Incontro di lavoro a Palazzo Ducezio di Noto con il Sindaco Corrado Bonfanti per

ultimare i dettagli organizzativi del Premio Marcello La Greca Grifone dArgento. Alla riunione hanno partecipato per lE.F.S. Corrado Bianca e Alfredo Petralia. 1 ottobre 2012 Riunione di lavoro a Siracusa con Rosario Riggi per lorganizzazione di Corsi di formazione ambientale. Presenti alla riunione Corrado Bianca, Paolino Uccello e Alfredo Petralia. 5/7 ottobre 2012 Il Presidente Onorario dell WWF Italia ospite a Noto dellE.F.S. e del Comune di Noto, per ricevere il Premio Marcello La Greca Grifone dArgento 2012. 21 ottobre 2012 Il Corpo Guardie Ecologiche dellE.F.S., in collaborazione con il Sett. Veterinario dellA.S.P., sequestra sospetta esca avvelenata in c.da Piano Milo, a seguito di segnalazione di privati per avvelenamento di un cane meticcio. 30 ottobre 2012 Si riunisce a Noto nella sede legale la Giunta Regionale dellE.F.S. Allordine del giorno anche le iniziative per il XL anniversario della fondazione dellE.F.S.

Ricerca sullovodeposizione delle tartarughe marine (Caretta caretta) nella R.N.O. Oasi Faunistica di Vendicari
stata effettuata, anche questanno, dal 1 luglio 2012 al 15 settembre 2012, la ricerca per laccertamento della ovodeposizione negli arenili di Vendicari della Caretta caretta. La ricerca stata svolta dai volontari dellEnte Fauna Siciliana in collaborazione con lEnte gestore della R.N.O. Oasi Faunistica di Vendicari, il Dipartimento Regionale Azienda Foreste Demaniali. I volontari hanno perlustrato quotidianamente gli arenili delle Riserva, purtroppo non sono state rilevate ovodeposizione della Caretta caretta.

- Pierluigi Larocca, Dipartimento di Scienze Biologiche Geologiche ed Ambientali, Universit di Catania. N. 3/93 reg. stampa - Tribunale di Siracusa - Angelo MESSINA, Presidente dellAccademia Gioenia di Direttore responsabile Corrado Bianca Catania. Responsabile di redazione Giorgio Sabella Comitato di redazione Fabio Amenta, Marco Mastriani, Messaoud Yamoun, - Alfredo PETRALIA, Consigliere Regionale E.F.S. Paolo Pantano, Alfredo Petralia, Abubaker Swehli, Paolino Uccello - Fulco PRATESI, Presidente Onorario del WWF Italia. Redazione e Amministrazione Via Sergio Sallicano, 74 - Noto (SR) - Francesca SAMMARTANO, Dipartimento di Scienze BioloTel. 338 4888822. giche Geologiche ed Ambientali, Universit di Catania. Versamenti sul c/c postale n. 11587961 intestati a: Ente Fauna Siciliana - Noto - Annamaria SCIFO, Socia attivista del WWF Italia. Sito: www.entefaunasiciliana.it - E-mail: c.biancasegreteriaefs@alice.it - Emanuele UCCELLO, Direttore della Biblioteca Naturalistica Realizzazione e stampa: Bruno Ragonese. Due Elle - Siracusa - dueellegrafica@hotmail.it - Tel. 339 7708276

Grifone

Organo Bimestrale dellEnte Fauna Siciliana Associazione naturalistica di ricerca e conservazione

Hanno collaborato a questo numero

11

31 ottobre 2012

Grifone

Resti scheletrici umani della Sicilia preistorica


parte seconda

di Pierluigi La Rocca e Francesca Sammartano

et del Bronzo costituisce ricche di acqua, vegetazione e fauna, un periodo interessantissimo in Sicilia, che attraversano larea sud-orientale poich si riscontra una eterogeneit dellisola. Gli scavi della necropoli di culturale alla quale corrisponde una Castelluccio hanno prodotto una ricca certa variabilit antropologica. Ge- serie di crani. neralmente lEt del Bronzo viene Il Castellucciano si presenta con suddivisa, vista limportanza culturale, caratteristiche differenti a seconda dei in tre periodi: Antica Et del Bronzo, territori in cui si diffuse, ad esempio, Media Et del Bronzo e Tarda Et del peculiare del territorio etneo la grotBronzo. A questo complesso periodo appartengono sepolture provenienti da numerose localit della Sicilia, descritte e studiate da oltre un secolo. AllAntica Et del Bronzo (2200-1475 a. C.) sono ascrivibili diverse facies culturali tra cui particolare importanza ebbero quella del Bicchiere Campaniforme nella Sicilia occidentale e la cultura di Castelluccio nella Sicilia orientale. La cultura del Bicchiere Campaniforme caratterizzata dal tipico vaso a forma di campana da cui prende il nome ed arriv in Sicilia forse dalla Sardegna. Questa cultura introdusse anche alcuni cambiamenti nella tipologia Vaso della cultura di Thapsos della tomba ipogea siciliana: la semplice tomba a grotticella acquis ta di scorrimento lavico utilizzata per un lungo corridoio. Legata alla cultura soggiornarvi e tumulare i morti. Tra del Bicchiere Campaniforme la facies queste grotte spicca Grotta Maniacedi Naro-Partanna che si enuclea tra Randazzo (Catania) in cui sono stati Mazara e Sciacca. Ad essa appartiene ritrovati frammenti cranici e ossa lunghe il sito di Stretto Partanna i cui resti ossei di 13 individui. Attribuibili al castelluccomprendono diversi scheletri di adulti ciano sono: i resti scheletrici rinvenuti ed un cranio trapanato, probabilmente a Pietralunga (Patern) nella valle del il pi antico esempio di intervento chi- fiume Simeto; la necropoli di Dessueri rurgico avvenuto in Italia. a Gela dove sono stati recuperati 21 La pi ricca e articolata tra le culture crani; il materiale osteologico di Grotpreistoriche della Sicilia quella di Ca- ta Ticchiara (Agrigento) in cui stata stelluccio che prende il nome dal sito trovata una sepoltura collettiva; le ossa vicino Noto (Siracusa) e che da qui si frammentarie provenienti da una singola diffuse nei territori del nisseno, dellen- tomba scavata a Contrada Pergola a nese, dellagrigentino e del catanese. Salaparuta (Trapani). Questa civilt era legata al mondo ibleo Importanti siti del castellucciano delle cave, profonde incisioni naturali, sono Castiglione (Ragusa), il cui ma-

teriale scheletrico stato studiato negli anni 70, e La Muculufa a Butera (Caltanissetta) dove sono state trovate camere tombali e aree rituali che nellinsieme hanno fornito frammenti ossei di 24 individui. Altri reperti di questo periodo comprendono 12 scheletri rinvenuti a Salemi (Trapani), tre scheletri provenienti da Monte Racello e Monte Tabuto a Comiso (Ragusa) e circa 50 individui sepolti in una tomba comune a Contrada di Paolina tra Ragusa e Santa Croce di Camerina. Durante la Media Et del Bronzo (1475-1250 a. C.), secondo Tucidide, la Sicilia era abitata dai Sikani, un popolo forse originario dellIberia. Dal punto di vista storico-archeologico si verificarono fenomeni di acculturazione egea in alcune aree litorali e nella Sicilia orientale ed emerse la cultura di Thapsos che, con i suoi centri costieri, rappresent un ponte commerciale con il mondo miceneo. Anche gli edifici, a cortile centrale, e la struttura urbanistica dei centri abitati subirono linfluenza egea e le tombe non fecero eccezione. La tomba ipogea simile a quelle delle tradizioni precedenti, ma la pianta della cella diventa circolare e presenta uno scodellino apicale sulla volta. La cultura Thapsos-Milazzese presente anche nella Sicilia occidentale dove non sono presenti influssi micenei negli scambi commerciali, ma appaiono chiari i contatti con il Mediterraneo orientale, come testimoniano i manufatti provenienti dallEgeo, da Cipro e dalla zona Siro-Palestinese. Insediamenti thapsiani sono pure quelli di Mozia e Favignana nel trapanese. Questultimo insediamento fu importante per i collegamenti con il Nord Africa, con la Sardegna e la penisola Iberica. Il materiale scheletrico ritrovato nei siti di questo periodo non abbondante. Alla fine dell 800 sono stati ritrovati diversi scheletri nella necropoli di Cozzo del Pantano (Siracusa), un sito occupato anche nel Tardo Bronzo. Anche i crani di Plemmyrion nel siracusano, ascrivibile alla cultura di Thapsos, appartengono a questo periodo. In Contrada Marcita, nel territorio di Castelvetrano (Trapani),

Grifone 31 ottobre 2012


stato scoperto quello che sembra essere un vero e proprio ossario. Una tomba di questo sito presentava almeno 97 individui e rappresenta la collezione pi integra di resti scheletrici umani preistorici della Sicilia. Altri ritrovamenti, di minore entit, sono quelli di Ulina a Palermo, di Massolivieri a Siracusa ed il ritrovamento di una possibile sepoltura ad enchytrismos (allinterno di una giara o pithos) nel messinese. La Tarda Et del Bronzo (12501000 a. C.) uno dei periodi pi complessi della Sicilia preistorica. Si verific un flusso migratorio dalla costa verso centri dellentroterMozia, mosaico fenicio ra siciliano come Pantalica, ad Oriente, e Mokarta ad Occidente. Tuttavia la costa non venne abbandonata del tutto, ma rimasero pochi siti in cui avvenivano gli scambi commerciali. Il sito di Pantalica Nord, nel siracusano, colpisce per la notevole concentrazione di tombe rupestri che crivellano la roccia. Il monumento pi significativo di questo sito il cosiddetto anaktoron, una struttura, di chiara derivazione egea, costituita da diversi vani quadrangolari. La prima occupazione del sito risale al 1250 a. C. e prosegu fino al IX secolo a. C. La necropoli di Pantalica comprende centinaia di tombe che vennero riutilizzate durante let Bizantina. Anche la necropoli di Dessueri a Monte Canalotti vicino Gela appartiene alla cultura di Pantalica e ha fornito una piccola collezione di reperti scheletrici La diffusione della cultura di Pantalica nel resto dellisola nota attraverso i siti di Calanca, vicino Ferla (Siracusa), di Anguilla di Ribera nellagrigentino, di Naro e di Partanna nel Belice. Intorno alla met dellXI secolo a. C. la Sicilia venne interessata da ondate migratorie provenienti dalla penisola italiana che importarono elementi della cultura Siculo-Ausonia. Anche a Pantalica prese il sopravvento questa cultura: la cosiddetta facies di Pantalica Sud. Questa in-

12
Muxaro. Gli oggetti ritrovati a Polizzello dimostrano lesistenza di legami con larea peninsulare e, in particolare, con quella Apulo-Lucana. Polizzello un insediamento con una doppia cinta muraria che circonda una spianata sulla quale si erge lacropoli dove sono state ritrovate sepolture di bambini e adulti in posizione rannicchiata. Ad Oriente gli Elimi si insediarono, probabilmente, nellambito della cultura sikana, rielaborando lartigianato e introducendo elementi nuovi. A dispetto di questi cambiamenti culturali e del numero di siti archeologici scavati, i resti scheletrici di questo periodo sono ancora esigui. Una possibile spiegazione potrebbe essere lutilizzo delle tombe in epoche successive. LEt del Ferro ed il periodo Protostorico ricoprono un intervallo di tempo che va dallinizio del primo millennio a. C. fino alle prime fasi della colonizzazione greca e fenicia (VIII sec. a. C.). A questo periodo apparterrebbero le diverse sepolture con pochi scheletri trovati a Morgantina (Enna), forse si tratterebbe di un villaggio dei Siculi. Gli scavi a Monte Castellazzo di Poggioreale (Trapani), nella Valle del Belice, hanno restituito alcuni frammenti ossei. La necropoli di Leontini in contrada Piscitello ascrivibile a questo periodo, ma le informazioni che abbiamo sui reperti scheletrici sono scarse cos come le informazioni sul sito di Entella (nel palermitano). Gli scavi a Monte Casaia sulle rive del fiume Dirillo a nord di Ragusa, hanno prodotto, invece, un nutrito campione di crani. Intorno allVIII secolo a. C. si insediarono i Greci ad Oriente ed i Fenici a Occidente. Questi popoli portarono con s la lingua scritta e traghettarono la Sicilia verso la Storia.

fluenza culturale in gran parte dellisola non signific la fine totale della cultura indigena, ma port ad un sincretismo culturale. Il rito funebre dominante rimase, infatti, la sepoltura in grotticella. La Sicilia centro-meridionale rimase sotto influenza sikana. Questa sfera culturale rappresentata da due siti: Polizzello e SantAngelo

Portello tombale di Castelluccio

S-ar putea să vă placă și