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INSIEME 2

Insieme
Numero 1, 2011
3 5 6 Editoriale Marco Urzi Assemblea generale
Aspettative e timori nelle dimissioni

Rassegna stampa 23 Meritocrazia: dividi e comanda 25 Pensieri di Mabi Rassegna stampa 26 Dopo il danno anche lautorevole
beffa Il progetto 0 veicolo per creare e comunicare Perch parlare di povert

8 E se il Natale... 10 Contributo Villa Alta 11 Contributo Villa Ortensia Manifestazioni 12 Sagra delluva: Incontro per tutti Poesia 14 A Giovanna 15 Panotticlub Racconti attorno al parco 16 Ricordo di una mamma Festa campestre 17 Lo sguardo del fanciullino
La macchina del tempo

Atelier video 32 Trasferta in Belgio 34 Halloween 36 I pensieri di Lorenzo Il topo di biblioteca 37 Tre tazze di t In memoria 38 Caro Bruno Crivelli 40 Il Club in-forma Poesie 46 Il nuovo lago
Magia del mattino: prima neve

Riceviamo e pubblichiamo 20 Il lavoretto al bar


La paura di vivere La nostra impresa, Eroica a Gaiole in Chianti Ciao a tutti

La pagina dei giochi 47 Cruci...Atelier

Hanno partecipato a questo numero dInsieme:


Manolo, Alessandra, Valeria, Bako, Rio, Alessandro, Lara, Ursula, Lara, Enrico, Lorenzo, Maurizio, Luce, Doris, Tiziana, Andrea, Michele, Antonio, disegni di Ale ...e molti altri ancora
Redazione Insieme, c/o Club 74 - OSC, Via Ag.Maspoli, 6850 Mendrisio - Quartiere Casvegno Tel. +41(0)91 8165793 - Fax +41(0)91 8165709 info@club74.ch - www.club74.ch

INSIEME 3

Editoriale
Il primo numero uscir per Carnevale, manifestazione che porta risate, trovate ironiche e buon umore; questi ci sembrano dei buoni mezzi per affrontare il 2011 che si preannuncia pieno di incognite. A proposito di ironia abbiamo molto apprezzato le esilaranti gags di rete 3 Frontaliers nelle quali vengono ridicolizzati tutta una serie di luoghi comuni sui frontalieri e soprattutto sui doganieri. Laspetto interessante stato sicuramente la capacit che ha avuto una struttura come quella delle Guardie di Frontiera che stata in grado di utilizzare intelligentemente lautoironia per far passare tutta una serie di informazioni al pubblico in modo simpatico in sinergia con gli animatori di rete 3. In questo ordine di idee ricordiamo Murphy e Peter che, uno con le sue leggi (Es. se una cosa pu andare male, sicuramente capiter) e laltro con il suo principio omonimo (con il tempo ogni posizione lavorativa tende ad essere occupata da un impiegato o da un incaricato incompetente per i compiti che deve svolgere) presentano una visione del mondo disincantata al limite del tragico, ma con una buona dose di sana ironia. Quindi ridere dei nostri guai dovrebbe essere un toccasana e un esercizio mentale che ogni persona, amministrazione, struttura, gerarchia dovrebbe esercitare per eliminare le tossine che inevitabilmente problemi e responsabilit emanano. Per tornare al Carnevale il Club questanno si cimenter per la prima volta nella costruzione di un carro allegorico che parteciper al corteo di Castel San Pietro; il tema scelto quello del discusso albero di Natale di Chiasso. I ragazzi delle scuole medie erano stati invitati a decorarlo e la loro scelta stata quella di ricordare un valore importante come quello della solidariet rappresentato da magliette unite tra loro a mo di caloroso abbraccio. Purtroppo non andata cos, infatti riportiamo parte uno dei numerosissimi articoli e scritti che hanno stigmatizzato la vicenda: .Questo albero di Natale fatto dai ragazzi della scuola media non avrete mai il piacere di poterlo vedere perch il Dio danaro ha ancora vinto sulla gioia di condividere un messaggio pulito, gentile e gioioso. Alla popolazione non piaciuto, ai commercianti non piaciuto, i banchieri hanno reclamato perch un albero triste e pensare che il messaggio era chiaro: io ti abbraccio. Camicie comprate alla Caritas e cucite nelle maniche per poter abbracciare lalbero e i passanti (dalla maglia dei neonati in alto a quella XXL in basso). Un signore a cui non piaceva il lavoro dei ragazzi questa mattina ha pensato bene di strappare le maglie e buttarle nella patumiera In questo numero troverete, tra le altre cose, i saluti a Bruno Crivelli che purtroppo ci ha lasciati, un resoconto sulle attivit del Club e sullatelier video, e in particolare sul filmato Pasta in bianco realizzato per la campagna di sensibilizzazione in occasione dellanno europeo di lotta alla povert e allesclusione sociale. Legato a questo tema riportiamo anche un articolo di Silvano Toppi che propone uno sguardo particolare su questa problematica. Troverete inoltre un resoconto sulle due serate aperte al pubblico a organizzate in collaborazione con il Centro diurno di Bellinzona e il Signor Bruno Cereghetti e la signora Laura Regazzoni dove si affrontavano problematiche inerenti le casse malati. Un altro impegno di cui si parla in questo numero quello relativo al Progetto o dellartista losonese Paolo

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Grassi che vede coinvolti anche i Centri diurni e il CARL. Vorremmo rispondere a un quesito che spesso ci viene rivolto e cio il significato del logo del Club: Questa idea nasce circa una trentina danni fa e prende spunto dai concetti asiatici di Yin e Yang che derivano da unantichissima filosofia orientale che sosatiene che qualunque cosa ha un suo opposto. Le due forze fondamentali che regolano luniverso, opposte ma complementari, si incontrano in tutte le cose. Secondo questa concezione, ogni essere, oggetto, idea o pensiero ha in se il suo complemento opposto. Niente esite allo stato puro ne nel pi assoluto immobilismo, bens tutto in continua trasformazione; questo spega come qualunque idea possa essere concepita, come il suo contrario. Quindi quale miglior simbolo a significare che in ognuno albergano dei e demoni, vizi e virt, eros e tanathos, femminile e maschile, luci ed ombre, normalit e follia Per concludere sorridendo vi proponiamo una serie di leggi coniate da Murphy e Bloch: Chi sa fare, fa. Chi non sa fare insegna Chi non sa insegnare amministra

La moderazione una virt

Per quanto bene tu possa eseguire un lavoro, ci sar un superiore che ne vorr modificare il risultato Le graranzie di qualit non garantiscono Ci a cui ti opponi diventi Il numero di malattie tra i dipendenti direttamente proporzionale alla salute dellazienda

solo per chi ha unaltra scelta Ogni buriocrazia riorganizzata per ottenere una maggior efficienza diventa immediatamente identica alla precedente...(se non peggio! Ndr) Una burocrazia pu sconfiggere qualsiasi cosa...(anche un buon lavoro Ndr) Non c problema tanto piccolo che non possa essere ingigantito. I mezzi giustificano i mezzi Ognuno si specializza nellarea di maggior debolezza. Coloro che non sanno imparare dalle riunioni precedenti saranno costretti a ripeterle.

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Marco Urzi: cantautore amico del Club 74


brano che pass in prima serata al Costanzo show. Esperienze queste che gi preannunciavano una possibile carriera musicale; ma Marco al tempo era giovane, era pieno di sogni e talento. Nel frattempo si sposa, ha due bambine. In seguito attraversa un momento difficile tra cui il divorzio e un grave incidente. Nel frattempo scopre il buddismo, una filosofia poco conosciuta nel nostro paese ma che lo aiuta a ritrovare s stesso, a credere nelle sue possibilit e ad andare avanti. Oggi Marco non pi un bambino che con aria sognante sfoglia riviste musicali, non pi un ragazzo insicuro, un uomo come tanti, uno di quelli che ci si aspetta di trovare al supermercato il sabato pomeriggio, alto, in forma, capelli corti alla top gun e cerchietto doro allorecchio. Uno che ama correre, che ama la pastasciutta e adora il mare, uno che rinuncerebbe a tutto per le sue figlie, una persona che nonostante le avversit canta vai avanti, sempre avanti, e non voltarti indietro mai. S perch Marco ora ha ricominciato a cantare, a suonare, a comporre e ritrova la forza di andare avanti, la forza di godere dellamicizia, dellamore, la forza di sperare un giorno, in una vita migliore e ha intrapreso una formazione nel campo sociosanitario. Dopo questo breve ritratto abbiamo il piacere di annunciare che Marco ha realizzato un CD, in parte sponsorizzato dal Club, che stato lanciato dagli animatori di Radio 3i e in altri ambiti radiofonici della vicina penisola. Attualmente sta lavorando a una nuova produzione con una nuova Band. Il suo Disco pu essere acquistato anche presso il bar del Club alla Valletta Casvegno.

Un bambino di pochi anni. Un balcone come palco. La sorellina come coro. I vicini di casa come pubblico. Unico riflettore la luna. cominciata cos la carriera di Marzo Urzi, quando ancora si sbucciava le ginocchia giocando in cortile, e sfogliando le riviste sognava un giorno di diventare uno di quei big di cui intonava le canzoni. Appena ventenne inizia a suonare nei vari locali di Firenze e incide un disco dance, collabora poi con grandi nomi del panorama musicale italiano, quale Bigazzi, Masini, Vallesi, scrive persino un

Assemblea generale del 1 ottobre

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Aspettative e timori
Organizzata dal reparto Adorna Moderatori: Dr. Martinelli (medico assistente Adorna 2), Ursula Rampoldi. Int.: Nella mia prima dimissione stavo male ma dovevo far finta che andava tutto bene, soffrivo. Mio marito mi lasciava sola. Chiedo il rispetto dalla giovent. Int.: Molti dopo la dimissione tornano al CPC, una sconfitta del medico o del paziente? Mod.: Non necessariamente una sconfitta sebbene tutta la rete messa in piedi finalizzata alla riu-scita. Int.: Materialmente c laiuto, spiritualmente anche i curanti devono accettare che ognuno gestisca la sua vita come vuole. Io sono pro luso di certe sostanze (spinelli). Mod.: Non condivido. Int.: La progettualit graduale alle aspettative troppo ampie. Dopo luscita dal CPC gli infermieri della clinica mi hanno sostenuta al domicilio, per me stato ideale a superare le mie paure con persone di cui mi fidavo e con cui avevo una relazione di confidenza. Perch non c unquipe interna al CPC che segue passo a passo la dimissione? Mod.: Bisogna vedere come organizzare concretamente. Int.: Ho fatto molti ricoveri e ho avuto molte diagnosi. La popolazione che ti conosce anche allarmata e ad ogni sgarro chiama subito la clinica. Int.: dura ritrovarsi solo. Per questo c il CARL. Anche i giovani vengono dimessi poi tornano sempre qui! Tra alcol e droga. Allora il sistema chi vuole andare va e fa tutte le cose che vuole. Int.: Bisogna ricordare che fuori dalla clinica ci sono altri supporti. La famiglia composta da persone non formate, quindi non ci si pu affidare ad essa perch non capisce, lo psichiatra invece s. Il rientro in CPC pu essere anche una richiesta daiuto. Bisogna avere degli obiettivi condivisi. Int.: Io sono volontaria ma non posso decidere delle mie dimissioni. Int.: Alla fine ognuno di noi deve trovare la sua strada, ci vuole coraggio e impegno per riuscire. Bisogna imparare a capire s stessi e gli altri. Int.: Ci sono dimissioni e dimissioni, a seconda dei vari casi che ci sono, delle varie patologie. Il problema anche legato ai costi di un appartamento. Non nemmeno giusto che qui i criminali e aggressivi stiano nelle stesse strutture dei depressi. Anche a livello politico. Mod.: Ci sono patologie e percorsi sia di dimissione che di vita diversi, quindi individualizzata la dimissione. Int.: Il mio medico non ha mai spiegato la mia patologia a mia moglie. Alla mia dimissione c stato poi il divorzio. Ma perch il medico non vuole coinvolgere la famiglia? Mod.: Generalmente non avviene lesclusione ma un coinvolgimento della famiglia nel problema e nella sua risoluzione. Int.: Prima si diceva della progettualit. Spesso ci sono troppe aspettative (es. 100% lavoro, grande casa) questo ti fa rientrare in clinica. Amici e parenti ti vedono poi con uno stigma, raramente ti percepiscono come guarita ma ti trattano sempre come malato.

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nelle dimissioni
Mod.: In genere deve esserci comunicazione e ridimensionamento delle aspettative. Per il secondo punto una questione di sensibilit della famiglia e della societ. Int.: Sono giunta qua contro la mia volont. Qui non sto bene, voglio tornare a casa. Non so perch sono qui. Qui sto peggio. La dottoressa mi aveva detto che potevo uscire. Qui non ho soldi, ho una casa e un figlio che mi aspetta. Non giusto. Mod.: Questo un problema di ammissione, lintervento contro la sua volont avviene in genere per tutelare la sua salute. Int.: I medici e gli infermieri non sono contro di noi ma sono qui per aiutarci. Ora che lho accettato sto bene qui. Int.: Questo posto non cos malvagio, si riescono a fare cose positive. Int.: Tutte le malattie vengono curate e guarite, solo quella psichica no. Int.: Ma la realt reale qual ? Ho la sensazione che qui abbiamo i nostri problemi ma Mauro (Villa Alta): La dimissione per loperatore il momento di massima soddisfazione perch lo sforzo di tutsiamo tutte persone molto valide. Int.: chiaro che le aspettative devono essere misurate e calibrate. Per quanto riguarda i medicamenti vero che hanno effetti collaterali ma sul lungo termine sono utili. Inoltre mi sembra che a volte alcuni usano la clinica come casa, perch ci stanno meglio e si sentono pi protetti. Int.: A volte le persone vengono derise per le loro patologie perch si sono costruite un mondo in cui stanno bene. In fondo si potrebbe imparare da loro. ta la struttura giunto a buon fine (sforzo di autonomia e indipendenza). Int.: Ognuno deve trovare la sua strada. Mod.: Noi possiamo fare molto ma ci vuole anche la volont del paziente. Int.: Questo parco stato regalato. Non qui che si trova alcol e droga; la persona che deve capire che non pu mischiarli con i medicamenti. Termina lAssemblea con le comunicazioni del Club 74.

Assemblea generale del 17 dicembre

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E se il Natale.
Organizzata dal CARL Moderatore: Lorenzo Pellandini Il moderatore propone di iniziare lassemblea con un giro di presenze per poter valutare se vi una sufficiente rappresentanza dei diversi reparti e delle case del CARL. Terminato il giro per alzata di mano si conclude questo primo momento con la constatazione che lAG generalmente abbastanza rappresentata. Mod.: presenta il tema proposto dal Carl: E se il Natale... e chiede una lista. Int.: se non ci fosse pi la guerra? Int.: Alessandra per Villa Alta (riflessioni sul tema). (vedi pag. 10) Int.: il Natale la cosa migliore per noi, ricco, io vorrei che tutti mangiassero. C troppa differenza tra poveri e ricchi. Int.: Per me era stupendo, prendevo il fieno per lasinello. Oggi sono senza famiglia. La mia famiglia siete voi. Mod.: laddove la famiglia non c il Carl, con il suo modello famigliare, pu diventare un luogo dove sentirsi a casa. Int.: E se il Natale non ci fosse la CPC? Mod.: c un rappresentante della Clinica che vuole agganciarsi al tema. Int.: ci sono vissuti diversi sulla CPC; per alcuni una vita buttata via al Neuro. Noi dovremmo fare un dono alla CPC e ringraziarla. Int.: si stava meglio quando avevo 7 anni, niente sprechi, poche cose, eravamo poveri, giocavamo nella neve. Auguro al Club, Villa ortensia, CPC buone feste (riflessioni scritte in Villa Ortensia). (vedi pag. 11) Int.: rifletto sulle immagini schermo, penso alla bambagia. Eccessi. Ci siamo dimenticati da dove nasce il Natale, il vero significato Mod.: chiede? La redazione: E se il NataMod.: gli storici si interrogano sulla vera data della le gli articoli arrivassero puntuali? Il primo numero dellAgor del 2011 sar un lavoro di memoria su una persona molto significativa per Casvegno. Int.: auguro a tutti buon Natale e buon anno; penso ai bambini poveri che non hanno niente. Mandiamo cibo, vestiti e medicine per i bambini poveri. Int.: non divaghiamo troppo, parliamo del CARL, secondo voi che cos il CARL? Mod.: quindi il Natale al CARL. Int.: siamo in famiglia. Int.: per me un aiuto costante, il CARL aiuta nel lavoro, gli operatori aiutano i pazienti e questo credo che sia bello. Int.: io non voglio essere disfattista; si crede che chi crede al Natale crede a Ges, crede nelle origini del natale, vi quindi laspetto sacro per alcuni e il profano per altri.

INSIEME 9

nascita di Ges per risalire alle origini del Natale. A questo proposito penso che la presenza di Don Angelo sarebbe stata di aiuto, cos da poter affrontare con lui il discorso sulla spiritualit e sulla fede. Int.: purtroppo il Natale molto consumistico, il commercio eccessivo, non bisogna necessariamente aspettare il 25 per fare un regalo. Inoltre e se il Natale mi piacerebbe un cambiamento dallalto, mi riferisco al governo che deve dare soldi di pi. Int.: ma adesso c la tredicesima. Int.: anche se siamo ricchi dobbiamo pensare ai pi poveri. Mod.: un Natale solidale. Mod.: il Club 74 ha fatto unazione di volontariato? Int.: il Club nelle sue istanze prevede azioni di solidariet. Collaboriamo con il Municipio di Mendrisio per il Natale insieme rivolto alle persone sole. Int.: io ho due adozioni a distanza, una in Tibet e una in Africa.

Int.: e se a Natale fossimo noi a rinascere ogni volta? Mod.: un invito forte e secondo me un augurio. Int.: sono contenta del discorso, qui una parte di mondo. Ci sono una moltitudine di cose che vanno messe insieme. Int.: a Natale si dimenticano i morti, vorrei ricordare lanniversario della morte di una persona. Mod.: quindi il Natale che ricorda, il prossimo numero dellAgor tratter il tema del ricordo. Tornando sul discorso delle presenze, vorrei riflettere sulla rappresentanza del Club 74; Alessandra la presidente CARL, Antonio il portavoce per la Pineta, Elena presidente onorario. Io in Villa Alta non ho una rappresentante, quindi propongo una mozione che proponga di convocare i rapresentanti del Club 74 per discutere delle cariche del segretariato che sono scoperte. Mettiamo ai voti: 12 s e 2 no.

Mod.: il segretariato del Club dovr quindi richiedere alla Dir. CARL di organizzare unassemblea straordinaria per discutere questi incarichi. Int.: necessaria una partecipazione per ottenere un incarico. Mod.: esattamente la mia preoccupazione. Int.: penso che lallargamento della partecipazione potr avvenire attraverso lassegnazione di nuovi incarichi. Lassemblea termina con le comunicazioni del Club.

Assemblea generale

INSIEME 10

Contributo Villa Alta


In Villa Alta ci siamo ritrovati per raccogliere, cos, a ruota libera, quello che ci ispirava il titolo di questa assemblea natalizia. Vi raccontiamo di getto cosa ne uscito e poi le riflessioni che ne sono seguite: E se il Natale... nevica tutto il giorno? Nelle Maldive o in Thainlandia come sar? Ci saranno cattolici o riformati o Geova... Insomma qualcuno che si ricorder del Natale a modo suo. E come faranno senza neve? E se il Natale... fosse abolito? Che fine farebbero i commercianti? Se abolissimo questa festa commerciale per tornare al clima famigliare, alla semplicit, alla gioia dei bambini... E se il Natale... fosse Natale tutto lanno? Ci sarebbero sempre regali da aprire. O, come nel paese delle mera-viglie: se festeggiassimo il non Natale? (come il non compleanno?). E se il Natale... questo Natale fosse diverso da tutti gli altri? E se il Natale... diventasse pi vero e pi sentito senza orpelli e pi intimo, come si pu vedere a volte nelle ricorrenze di altre religioni? (Islam). E se il Natale... fosse, come gi detto, rispolverato nella sua semplicit e autenticit e nel suo valore religioso? E ancora: fosse tempo di bilanci? (Idea trafugata dal Club 74). E se il Natale... fosse in Nuova Zelanda? O in Ago-sto? Che caldo!!! E come sarebbe vestito Babbo Natale? Scherzi a parte potremmo cogliere loccasione per conoscerci meglio, essere tra noi pi accoglienti... anzi idea: se accogliessimo davvero tra noi qualcuno a cui potremmo dare un po di serenit, invitarlo a pranzo, capire di cosa ha bisogno in quel momento? E se il Natale... fosse ebreo? E se il Natale... non avesse nessuna importanza? e ciascuno fosse libero di prenderlo in considerazione o la-sciarlo perdere? Come un bicchiere di metadone che li desse la carica? Come un atleta di alto livello che prende vitamine e Champagne, ecstasy... cose cos che potrebbero trasformare in una sorpresa per gli occhi... senza i Pink Floyd, una ragazza sul cubo o che salta fuori dalla torta? E se il Natale... cambiassimo le carte in gioco? Se lo vivessimo non come linizio della speranza ma (come a Pasqua) come il compimento linizio effettivo di una nuova vita? E se il Natale... sorprendesse Lorenzo, moderatore dellAssemblea e coordinatore di Villa Alta? E se il Natale... ci facesse contenti tutti? E se il Natale... invitassimo Renato? Ci siamo a questo punto riascoltati e ripensandoci abbiamo riassunto che: se da una parte abbiamo mollato gli ormeggi della nostra fantasia, dellironia, dellutopia e, diciamo della follia... dallaltra abbiamo rispolverato immagini nostalgiche, sentimenti, speranze, disponibi-lit accogliente... insomma quali che fossero i percorsi aperti da questa domanda ipotetica, dal nostro: E se il Natale... siamo giunti al traguardo dei buoni propositi, dei sentimenti positivi e di altruismo, della speranza... S daccordo, detto cos sem-briamo tutti meritevoli di aprire il pacco dono, quello magari da riciclare; ma sembreremo anche scivolati nella melassa natalizia e quindi caduti nel luogo comune buonista, quello giustamente e facilmente censurabile, superato, criticabile... Ma abbiamo deciso di non preoccuparci: incontrarci sul tormentone di questa assemblea, a noi in Villa Alta ci ha davvero avvicinati un po di pi a NATALE.

Assemblea generale

INSIEME 11

Contributo Villa Ortensia


Pensieri degli ospiti di Villa Ortensia in merito al Natale. E se il Natale... fosse un giorno come un altro, sarebbe mica male...! (William) E se il Natale... fosse un giorno senza commercio, tutto sarebbe meglio...! (Mariangela) E se il Natale... fosse la riunione di famiglia, si facesse il pranzo tutti insieme, ci si riunisse per festeggiare la nascita di Ges Bambino e ci si scambiasse tutti i doni, sarebbe bello. Molto bello! (Gabriella) E se il Natale... vorrei tornare indietro nel tempo: avere 6/7 anni. Avere la povert di allora. Oggi c troppo spreco. E se il Natale cos fosse... sarebbe inventato! (Elena) E se il Natale... non fosse solo un giorno in cui si mangia tanto, in cui non ci siano soltanto i doni, bens fosse un giorno damore universale, tutti non staremmo male. (Fiorenza) E se il Natale... fosse un ritorno a S. Francesco nella sua semplicit e nella sua povert, allora s che tutto sarebbe pi facile ed umano! (Riccarda) E se il Natale... fosse un giorno in cui tutti potessero essere felici... e anche io collaborassi con gli altri e non fossi sempre cos angosciata... sarebbe un giorno di Natale vissuto come tutti gli altri. (Fiorella G.) E se il Natale... fosse almeno un giorno in cui non ci siano le guerre... e tutti avessero un pezzo di pane... sarebbe un Buon Natale. (Elena) E se il Natale... fosse tanta salute e gioia di vivere, cosa succederebbe? Succede-rebbe che tutti saremmo pi contenti! (Luce) E se il Natale... fosse diverso, questanno, come lanno scorso, sar molto contenta! Mi recher a casa del nipote. Sar felice di stare con loro. Giorno di gioia e di felicit. E se il Natale fosse diverso... ma questanno non lo sar.

(Carmen)

Manifestazioni

INSIEME 12

Sagra delluva: incontro per tutti


a quanti mi conoscono posso dire che nellautunno del 1998 anno in cui stato inaugurato il nostro punto analcolico presso la Sagra dellUva di Mendrisio mi sono abbigliata con decoro e mi sono presentata con un sorriso, pur consapevole dei miei problemi. Ero lungi dal fingere, tuttavia, malgrado le apparenti difficolt provavo un sentimento di fiducia. La bancarella allestita in via Croci era allora una novit assoluta e sarebbe quasi potuta apparire nota stonata fra la copiosa mescita di merlot e altri vini pregiati. In cuor mio, in tutta sincerit, temevo che liniziativa di sensibilizzazione al consumo moderato e responsabile di alcool non fosse del tutto ben accetta e recepita allinterno della manifestazione tanto sentita e partecipata nella Regione. In collaborazione con i responsabili di Ingrado abbiamo invitato i bimbi a partecipare a giochi, attivit ludiche ed era presente per noi la compagnia teatrale I Confabula tanto amata dai piccoli. Lo sportello aperto per loccasione informalmente forniva informazioni riguardo allabuso alcolico e la dipendenza sia psicologica sia fisica derivanti dalla sostanza. Ha costituito e tuttoggi rappresenta unoccasione preziosa per coloro che timidamente - si accostavano e ancora si avvicinano per approfondire quanto relativo ai propri problemi. Nel corso degli anni il rendez-vous via Croci, laterale di via Stella nel nucleo storisvolta nel contesto della festa ora divenuta pure luogo momento di aggregazione sia per famiglia sia perch finora ha lottato e ancora sta lottando contro il consumo eccessivo di alcol e altre so-

stanze psicoattive. Molti pazienti dellOSC di Mendrisio hanno attivamente collaborato aiutati da numerosi richiedenti lasilo di Chiasso per lottima riuscita delliniziativa. I piatti etnici ed i succhi di frutta serviti con gentilezza da giovani e simpatizzanti hannosedotto tutti. co del Magnifico Borgo ha preso sempre pi piede grazie alle proprie proposte e allopera di sensibilizzazione rivolta in particolare ai giovani e a tutti i cittadini, Il punto analcolico ha rappresentato un autentica In calce mi sento personalmente di affermare che la Sagra dellUva riconduce ai versi di Giosu Carducci ma per le vie del Borgo al ribollir dei vini va laspro odor dei tini lanimo a rallegrar... Non accadano mai pi episo-

INSIEME 13

di di degrado in forza dei quali vengono a ragione! suonate le campane a martello e che le nostre forze dellordine sono costretti alle tre del mattino a disperdere giovani obnulitati con idranti
Alessandra

Poesia

INSIEME 14

A Giovanna
Dalla splendida Sardegna giungesti ancor tenerella per donarti anima e corpo ai pi diseredati. Conoscesti presto lamore e le gioie della maternit con Valentina e Andrea ma ai tuoi pazienti non ti sottraesti. Ora Valentina ti f dono di due splendidi nipotini che ti rubano il tempo ancor ch piccini. Avrai pi tempo per essi, spazi di tempo concessi. Lunga quiescenza ti augurano tutti con tanti saluti.
Luce

Panotticlub

INSIEME 15

Racconti attorno al parco

INSIEME 16

Ricordo di una mamma


Se ti viene la consapevolezza di avere un problema con lalcol, fatti coraggio e chiudi gli occhi. Si tratta di un passo fondamentale per uscire dallabisso e dalle paure. Allora, dalla spirale che ti trascina ogni giorno sempre pi in basso, forse potr scaturire un circolo virtuoso. Te lo suggerisco col cuore, e per lesperienza che ho dolorosamente sofferto in prima persona: pronuncia con dignit la semplice frase Per piacere, datemi una mano, perch da sola non riesco ad uscire dalla dipendenza. Sarai compreso, rispettato, accettato come persona, sia per le tue qualit sia per i tuoi istanti di fragilit. I tuoi famigliari ti saranno pi vicini, incontrerai un po alla volta degli amici. Imparerai di nuovo a sorridere. I figli, col tempo, comprenderanno. In passato accaduto che un conoscente, chiaramente alterato, mi schernisse a gran voce con la frase insultante Tu, alcolizzata...! di fronte a molte persone. Per anni ho abbassato lo sguardo, cadendo spesso sotto il peso della mia croce. So chiaramente che la mia malattia cronica, progressiva e fatale. Mi confronto con essa ogni giorno, ci convivo. Colgo lattimo, mi concentro su quanto di bello lesistenza ha ancora da offrirmi. Devo tutto questo alle persone che mi circondano, e mi accompagnano nel mio percorso. In me ancora presente, bruciante, il dolore unito al senso di colpa per essere stata separata dai miei fiallinterno delle relazioni famigliari. Ora sono giovani adulti: il nostro legame damore si mantenuto saldo, poich ho sempre pregato Dio che la nostra lontananza fisica non corrispondesse ad un vuoto affettivo. Cerco di essere comprensiva con loro, di mettergli a disposizione i miei sentimenti, di consigliarli alla luce della mia esperienza. Nel 2004 hanno perso il padre, al quale erano stati affidati, spentosi prematuramente allet di quarantaquattro anni. Concludo il mio breve racconto citando una preghiera di serenit: Signore, concedimi la serenit di accettare le cose che non posso cambiare. Dammi il coraggio di accettare quello che posso. E donami la saggezza di conoscere la differenza.
Alessandra

gli, quando erano ancora in tenera et. Dovevano giustamente essere protetti dalla devastazione che il mio etilismo, la mia severa depressione, provocava

Festa campestre

INSIEME 17

Lo sguardo del fanciullino


di G. Pascoli
La nostra festa campestre costituisce ormai da pi di due decenni un evento, un happening che, per le famiglie della regione del Mendrisiotto, ha assunto vieppi nel tempo importanza e significato. In particolare genitori, nonni si accompagnano di buon grado a Casvegno nel secolare parco i pargoli a divertirsi. Tutto si svolge allinsegna della semplicit: prevalgono la relazione ed il divertimento tratti dalla ricchezza interiore stessa sia dei bimbi sia di tutti gli ospiti della comunit OSC. Si vola sulle ali della fantasia sia nella fase di allestimento della festa sia durante i giochi, che hanno il sapore di un tempo andato, in cui lespressione sincera rivolta al prossimo Come stai? conteneva e riassumeva un sincero interessamento rivolto a colui che si aveva accanto. I momenti condivisi allinterno delle brevi ore della festa campestre, ben lungi da essere anacronistici, costituiscono, al contrario, una riscoperta di valori. fondamentale trovare il tempo da donare ai pi piccoli per sani spazi di divertimento, in un luogo accogliente in cui, oggi come allora sufficiente chiedere al compagno di giochi Come ti chiami? perch divenga subito amico. altrettanto importante imi-

tare la semplicit di cuore dei bambini perch anche noi adulti ritorniamo a un sorriso puro. Se si riesce a ripercorrere i passi dellinfanzia si ritorna ad essere un poco bambini. Lo spirito del fanciullino, cos descritto dal poeta G. Pascoli, ci aiuter a guardare ad ogni cosa con occhi nuovi, colmi di ingenuo stupore
Alessandra

Festa campestre di Casvegno

INSIEME 18

La macchina del tempo


Gi mesi prima iniziano i lunghi preparativi della fatidica festa: escogitare titolo e tema conduttore che riescono a mettere in funzione una macchina di persone a escogitare giochi, premi, animazioni, decorazioni, gadget... Gli ultimi giorni antecedenti la Festa, poi, sono un gran caos. Prepara i cartelli!, Hai telefonato per il frigo?!, Fai le torte!, Monta i capannoni!, Abbiamo fatto tutto? Le solite incognite che precedono il grande evento. Ed eccoci arrivati a sabato, 4 settembre. Dopo una buona colazione, come delle formiche laboriose, partiamo dal nostro Club e ci dirigiamo nei vari punti del parco, ognuno con il proprio incarico, concludendo cos i preparativi per la Festa campestre. sommerso da ondate di persone tanto da dover rifornire svariate volte i frighi, Povero Lorenzo! E si pure bloccata la macchina del caff! Ma le mani delicate della Ushi hanno risolto la situazione, smaltendo la colonna di persone che si era creata. Neanche finito lallestimento e sono le ore 14.00, iniziano a spuntare i primi bambini qua e l, travolti da un mondo quasi fiabesco ricco di giochi, animazioni (S. Giorgio, la Clownessa, i giochi dei reparti) e tanto divertimento. Il bar, dove lavoravo io, era Allannuncio dei nostri bravissimi speaker, Lara e Rio, ad un certo punto avverte dellarrivo del Team Volo Libero Monte Generoso che svolazzavano sopra la festa lasciando cadere una pioggia di volantini (mi riferisco al concorso) e una mandria di bambini imbizzarriti trvolgendo tutti corre da destra a sinistra, da sinistra a destra, cercando di accaparrarsi i foglietti con disegnato un drago. Tutto il pomeriggio stato rallegrato dal simpatico miscuglio della band Gianni e i suoi, il signor Nello Pigazzini, e Swiss Elvis, che si sono alternati tutto il pomeriggio facendoci vivere allinterno di una linea temporale musicale, dagli anni 50 fino ad oggi soprattutto coinvolgendo il pubblico in canti e esibizioni. Una delle attrazioni principali che ha fatto sorridere e giocare tutti i bambini, anche quella che ha ispirato il tema della festa, ovvero la macchina del tempo. Costruita nei mesi precedenti, con una bicicletta, alcune padelle e altri oggetti poco identificabili, creava allinterno della festa, una curiosit grazie al gioco di movimento e suoni.

INSIEME 19

Lora della cena ormai giunta e tutti, affamati dopo gli sforzi della giornata, accorrono per gustare la polenta con luganighetta. Il nostro staff della cucina con grande velocit e maestria riuscito a smaltire la coda. Sono le 22.30, dopo aver smontato bar, capannoni, riordinato tavoli, sedie e altro, grazie al prezioso aiuto di: - richiedenti lasilo - centro competenze - factotum - e tutte le persone rimaste posso finalmente avviarmi verso casa e andare a dormire... Buona notte e allanno prossimo con lormai noto incontro annuale, il primo sabato di settembre.
Tiziana e Lara

Riceviamo e pubblichiamo

INSIEME 20

Il lavoretto al bar
Eccomi ancora qua, nella dantesca selva oscura della neuro. Penso di essere alla frutta, per con un asso nella manica Eh s, sto per avere un colloquio di lavoro al bar Centro sociale e ho trovato un collega con cui andare ad abitare in quel di Mendrisio. Fino ad ora lestate lho trascorsa in spiaggia a Locarno, prendendo il treno ogni giorno e modestamente adesso ho uninvidiabile tintarella. Sto per lasciare la natia Locarno e non so se far questo passo, ma ho molte speranze nel futuro. finita la pacchia, si va finalmente a lavorare. Per me ci significa un gran progresso e non sar lultimo. Infatti, dopo un periodo di stabilizzazione al neuro, prevedo di trovare un lavoro fuori, magari nel turismo dove poter poi proseguire i miei studi alla Supsi. Si costruisce il proprio futuro giorno per giorno e modestamente sto facendo dei passi da gigante nella giusta direzione stavolta. E chiss che presto non trovi pure la ragazza, ci che verrebbe proprio come il cacio sui maccheroni e piatto ricco mi ci ficco, e stavolta non ricado pi e finalmente mi faccio una famiglia propria. Che le muse dei vari poeti studiati in giovent (ricordo infatti con orgoglio i miei studi letterari in collegio) mi facciano da guida e mintroducano nella bellet chiamata maturit Cosa far in futuro non mi ancora ben chiaro. Quello che so e che ormai ho imboccato un a strada senza ritorno, che mi condurr alla piena autonomia e alla realizzazione dei miei sogni. Non mi par vero di poter aspirare a una vita in no ben conscio che dovr ricostruirmi nel corpo, come nello spirito. Per le basi per spiccare il volo nel cielo della vita ci sono quindi forza e coraggio finalmente dopo anni di malattia e sofferenza si va verso la guarigione. Che Dio mi assista e mi protegga nel mio viaggio che finalmente iniziato e speriamo di andare lontano!

piena salute, libero da farmaci e da legami malsani con la mia famiglia. Sto costruendo una vita autonoma, pi vera e pi mia nel pieno possesso delle mie facolt intellettive e mentali. Sto per staccarmi dalla tutela ci che vuol dire ritornare indipendente finanziariamente. Certo che tutto ci ha dei tempi lunghi e so-

Enrico O.

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La paura di vivere
Ogni essere umano ha mille ipocondrie, ma la pi grande paura quella di aver paura
La mia pi grande paura la mia malattia, anche se la sto combattendo come fossi una tigre ma son pure un pulcino. Sono piccola ma anche grande, sono maturata troppo in fretta in questi ultimi 4 anni, ed ho capito tutto il male che c su questa terra. Troppa gente con la mia stessa malattia, troppa gente che non combatte. Ma io non demordo, io vivo, io combatto. La paura di soffrire, la paura di essere compatita, la vita va vissuta, ce n solo una. Ed io voglio viverla finch posso. Marta combatte deve tornare ad essere una menefreghista, non son pessimista e nemmeno ottimista son fin troppo realista. Amo le fiabe, il pesce arcobaleno, amo i colori e se mi tocchi sul vivo, sclero. Non so essere seria e so che devo, o meglio, dovrei ripigliarmi. Il dolore pi grande che non si pu uscire realmente dalla bipolarit. Avrei semplicemente bisogno del calore umano che a volte manca. Son forte ma pure una schiappa. Ed io ho bisogno di vivere. E di certo qui sono mezza morta, la mia anima si sta spegnendo, il mio cuor si sta uccidendo. Il corpo ancora vivo ma ho bisogno di qualcuno per me, di un sostegno morale, psicologico. Vorrei solo tornare a vivere, stringere forte al petto anzi, meglio al cuore, il miei pi grandi amici e dirgli che io sto bene, io sono viva. La mia pi grande paura la solitudine, sto morendo dentro e vivo di lacrime. Ma quando sorrido l si mi sento viva. Grazie amici, grazie a voi che curate il mio cuore. Lo ammetto qualche volta ho paura di crescere, ma non una vera e propria paura una semplice ipocondria e scusate se mi ripeto ma, la vita stata dura con me, malgrado sono sempre stata amatissima dai miei genitori. Ma cos quando c troppo amore, il cuore mi si intasa (come dice il grande Jovanotti). Non amo ma non conosco lodio, conosco le mie paure ma non le dichiaro. Il sogno pi grande sarebbe ottenere ci che mi affascina, quindi la vita. La vita tutta da scoprire e finch non so star zitta, fino a quel punto, sar, o meglio sono, una piccola grande donna. La vita non brutta mi dicono, la vita bella. BALLE! La vita assurda ed ognuno di noi la vede come meglio crede. Vorrei vivere di pi, ma purtroppo la mia bipolarit fa paura, si sa. Desidero, o meglio, voglio, o ancor pi giusto, devo assolutamente crescere. E trovar la forza che c in me, perch anchio ho unanima ed ho bisogno di essere amata. Il punto in questione che ogni essere umano ha i suoi problemi e non dovremmo rinchiuderci nel nostro buchetto di immondizia, ma uscire e salvare il mondo, noi stessi e chi ci circonda.
Marta B. con la partecipazione di Lara

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La nostra impresa, Eroica a Gaiole in Chianti


Sveglia allalba Chinbia e Mandricardo sono a Gaiole in Chianti Eroica domenica 3 ottobre 2010, pronti alla partenza, 8.30 dalla piazza a Gaiole in Chianti con tanti appassionati di biciclette, ciclisti di tutti i tempi di ieri e di oggi, sulla strada si pedala tutti insieme con la passione e lemozione di esserci e di sapere che sar dura arrivare con le bici di ieri. I rapporti 54/42 e la cassetta quello della partenza. Si scende da Radda verso la aderenza e con rammarico metti i piedi a terra, il cuore in gola, i crampi e risalire unimpresa ma con le ultime forze arrivi in cima, terzo timbro e poi ancora si sale a Radda in Chianti, ultima salita e ultimo tratto di strada bianca e adesso fatta arriviamo a Gaiole

12/19. I primi chilometri sono pedalabili tutti in falso piano fino a Brolio, leggera salita e arriva la prima strada bianca un bel antipasto, tutti sui pedali zigzagando arriviamo in cima, si susseguono i cosiddetti mangia e bevi dentro e fuori dai tratti di strada bianca la fatica si fa sentire anche perch non sai cosa ti aspetta. Arriva il primo ristoro grandioso, mangi dolci fatti in casa, tutta una festa, foto ricordo e il secondo timbro dopo

Volpaia e incomincia a piovere, la fatica si sente sulle gambe i sali scendi hanno fatto il loro lavoro sulle gambe e sulla mente, cosa ci aspetta? Il 4 tratto di strada bianca una vera odissea, discese al 15% e poi risalite con strappi veramente duri, ma non ancora nulla ci aspetta la Volpaia. Un muro con pendenze ragguardevoli, cavalchi la bici aggrappandoti con tutte le forze per non mettere i piedi a terra, spingi sui pedali, tiri sul manubrio, zigzaghi a destra e sinistra, la ruota perde

in Chianti, una festa, stanchi e pieni di fango, ultimo timbro e diploma conquistato.
Mandricardo e Chinbia

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Meritocrazia: dividi e comanda


E un fatto che negli ultimi 30 anni lo Stato del Canton Ticino ha compiuto grandi progressi nel campo della formazione professionale dei propri dipendenti nei diversi settori. Sono stati investiti milioni di franchi per migliorare la qualit dellamministrazione pubblica con risultati senzaltro soddisfacenti. Uno dei progressi maggiori lho apprezzato, nellambito sociosanitario di cui mi sono occupato principalmente, ma non solo, nellattuazione di un modello di lavoro cosidetto partecipativo. Questo basato sulla condivisione dellquipe curante delle situazioni e sentimenti positivi, dei meriti e dei successi cosi come quelli di disagio e/o frustrazione frequenti nel delicato ambito psi-

chiatrico. Ogniqualvolta ed il popolo di avallarlo. si cercato di rompere Giuseppe Mariconda, la forza di questa circolaPazzallo rit, raggiunta non senza (da La Regione) sforzi, attraverso ad esempio ladozione di misure di differenziazione salariale (art.7 bis) ho notato lo sviluppo di grossi problemi e disagi in quanto criteri palesamente in contrasto con il modello citato. A mio parere la meritocrazia nasconde in realt un ritorno del modello gestionale basato sul dividi e comanda. Va benissimo: i politici si assumano la responsabilit di riportarlo in auge

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Ciao a tutti
Ho resistito 3 lunghi mesi, praticamente tutta lestate non ho fatto un bagno al lago, piscina, ecc... Mi hanno privato dellestate, ma visto che ora passato, guardiamo avanti. Il mio era un ricovero coatto, ma ne avevo proprio bisogno; ascoltando la dotoressa che mi ha descritto comero. Allucinata e parlavo da sola. Confronto ad adesso non c paragone. stata dura sul serio, gli infermieri a volte possono sembrare contro il paziente ma non cos, a me sono venuti incontro, e il risultato stato ottimo. Mi sono curata tutti questi mesi e continuer anche fuori dalla clinica. A volte sono state proprio due palle! Ho trovato un bel appartamento con il camino, in una casa bifamigliare. Penso e sono sicura che questa la volta buona, una bella svolta nella mia vita. Anzi, solo lappartamento la prima volta che ho un camino in casa.

Ritornando a noi, c il bell e il brutt sia in clinica, come dapertutto. Ho notato che gli infermieri appena hanno un attimo di tempo sono disponibili. A volte meno. Noi a volte li giudichiamo male, ma il loro lavoro! E dobbiamo accettarlo, per il nostro bene. un lavoro dequipe vedendolo sotto questo punto di vista, lavoriamo tutti assieme e le cose andranno meglio per tutti noi. Sento dentro di me la gioia di uscire, ma anche un senso malinconico per questo posto (chia-mato neuro).

Mi mancano pochi giorni, evviva! Il mio contratto dellappartamento arrivato, ormai tutto alle porte. Sono molto felice, anzi moltissimo.
Sabrina

Pensieri di Mabi

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Se tu fossi stella cavalcherei la tua luce con ali di farfalla. Non volli, non volli, fortissimamente non volli. Verr a prenderti in altalena e viaggeremo insieme. La mia mente non trova le parole per spiegare al mio cuore che non deve soffrire. Cincontrammo sopra un ponte, costruito coi tasselli di uno stesso sogno. Occhi di gatto, accesi nella notte. Fuori, smeraldi che brillano. Dentro, pensieri che scorrono. Ho sentito un cane piangere, triste come me nel suo diverso, seppur comune, recinto di solitudine.

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Dopo il danno anche


periodo contabile ancora aperto. Esaminiamo i dati disponibili con metodo scientifico. Nel 2008 leccedenza di riserva ossia la parte al di l di quanto necessario per legge al fine di garantire la stabilit finanziaria degli assicuratori in Ticino si elevava a CHF 148.5 Mio, con un tasso di riserve pari al 26.9% (quando sarebbe bastato un ben pi contenuto 12.2%). Nel 2009 tale eccedenza si eleva a CHF 170.4 Mio [+ CHF 21.9 Mio (+14.75%!)] con un tasso di riserve pari al 27.9% (il minimo legale si situa all11.1%). Laumento delle eccedenze, coniugato allincremento del tasso di riserve, indica chiaramente che lesercizio 2009 degli assicuratori, nel Cantone Ticino, si chiuso in cifre nere e non rosse, come erroneamente viene indicato da Berna. Quindi nel 2009 in Ticino i premi LAMal non solo hanno consentito di coprire i costi cantonali della malattia e di garantire la stabilit finanziaria degli assicuratori, ma addirittura hanno permesso di far registrare,

Bruno Cereghetti

La dichiarazione di Andreas Faller, vicedirettore dellUfficio federale di sanit pubblica, rilasciate a questo giornale (cfr. la Regione Ticino 2 ottobre 2010) a proposito dei premi LAMal 2011 per il Cantone Ticino, non possono certo passare sotto silenzio. Cos si espresso in materia lalto funzionario federale: Lanno scorso in Ticino i premi non hanno coperto i costi e quindi abbiamo dovuto compensare nel 2011. Incalzato dallintervistatore Andreas Faller ha precisato il suo pensiero come segue: Le cifre in mio possesso, sui dati trasmessici per legge degli assicuratori, dicono che

non si riusciti a coprire i costi. Non dunque possibile che in Ticino, nel 2009, si siano accumulate delle riserve. Delle due luna: o si riferiva alle cifre di un altro Cantone, oppure non si sa bene a quali cifre alludesse: certamente non a quelle relative alla contabilit degli assicuratori operanti in Ticino. La verit, desumibile dai chiari dati forniti dallAutorit cantonale in sede di conferenza stampa sui premi 2011, dicono infatti in modo meridiano tuttaltra cosa. E qui si tratta di dati consolidati, non di prospezioni a preventivo, suscettibili di incorrere negli inconvenienti congiunturali di un

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lautorevole beffa!
in sovrappi, un utile desercizio. Difficile per chi scrive, in assenza dei dati reali, indicare a quanto ammonta lutile desercizio 2009, che per legge deve essere riversato nelle riserve, in quanto dal 2008 al 2009 cambiato anche il coefficiente del minimo legale per la sicurezza finanziaria (come gi evidenziato da 12.2% a 11.1%). Da valutazioni grezze, tale utile desercizio 2009 dovrebbe comunque aggirarsi almeno attorno alla decina di milioni. Quindi non corrisponde assolutamente al vero il fatto che abbiamo dovuto compensare nel 2011 le fantasiose lacune finanziarie del 2009 in Ticino. Ne scaturisce pertanto una pi che legittima raccomandazione di prudenza allAutorit amministrativa federale nel commentare le cifre convalidate, non fossaltro che per evitare di essere smentiti dalle stesse cifre, come si verifica nel caso presente. Ma non finita qui. Se avesse letto scientificamente anche le cifre degli anni 2010 e 2011 provenienti dagli assicuratori, e non dal Cantone, da Andreas Faller ci si sarebbe dovuto aspettare un atto di profonda verecondia verso il Ticino. Sempre dai dati resi noti dallAutorit cantonale in sede di conferenza stampa sui premi 2011, emerge che, secondo lannuncio degli assicuratori, il tasso di riserve nel Cantone Ticino dovrebbe situarsi al 25.4% nel 2010, rispettivamente al 23.8% nel 2011, quando basterebbe un ben pi modesto 11.1%. E considerata lusitata prudenza degli assicuratori nelle prospezioni contabili, v da scommettere che i dati a consuntivo daranno riserve ancora maggiori. La realt dei fatti dunque tuttaltro che quella lasciata intendere dallAutorit amministrativa federale. Limprobabile aumento dei premi in Ticino nel 2011 (+ 6.5% come dato ponderato complessivo) non serve dunque per sanare buchi finanziari, in Ticino, relativamente al 2009, bens: (i) a coprire i costi 2011 in Ticino, (ii) a garantire la stabilit finanziaria degli assicuratori in Ticino per il 2011, ma anche a (iii) coprire i deficit finanziari delle riserve in altri Cantoni e last but not least, (iv) forsanche a coprire i deficit desercizio del sistema sanitario in Cantoni ove i premi approvati dallAutorit federale non lo consentono. Giocoforza concludere che il sistema di approvazione dei premi LAMal 2011 altro non fa se non perpetuare il circolo vizioso dei finanziamenti trasversali tra Cantoni, dove sono in pochi a pagare e in molti ad usufruire. E che il finanziamento del sistema assicurativo-sanitario in Svizzera si regge solo attraverso questo illogico, iniquo e del tutto avulso dai criteri di legge, concorso trasversale.
Bruno Cereghetti (da La Regione del 2 ottobre)

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Il progetto 0 veicolo per


Dopo aver conosciuto lartista Paolo Grassi che ci ha presentato con entusiasmo la sua opera infinita 0, ci siamo orientati verso un progetto che ci permettesse di coinvolgere lutenza delle strutture OSC di Casvegno, ma anche quella dei Centri diurni dellOSC di Bellinzona, Locarno, Lugano e Mendrisio nella creazione di un Opera che ha lambizioso obbiettivo di rappresentare con un percorso numerico la continuit tra le cure stazionarie e quelle ambulatoriali che un caposaldo della Legge sullassistenza sociopsichiatrica (LASP) su cui si basa tutta lattivit dellOSC. La nuova opera potr essere esposta in tutti i servizi che hanno collaborato alla sua creazione e alcuni suoi pezzi resteranno in ogni luogo in cui transiter: la continuit sar cos evidente. cimento. Questo uno delle innumerevoli preziose collaborazioni che la piattaforma relazionale culturale e creativa del Club favorisce per permettere ai nostri artisti di esprimersi in un opera collettiva che porter luce, colore e calore a chi avr il piacere di ammirarla. Per completezza di informazione riportiamo alcuni articoli che illustrano intenzioni e metodo dellartista.

essere e in parte gi presente in ogni luogo sia esso pubblico, sia esso privato. Idea nata il 9 giugno 2007 a Sainte Maxime, Costa Azzurra

Da tempo alla ricerca di dare ordine, continuit e riconoscibilit al mio propormi artistico, lidea di un Opera unica framClub 74 mentata e dilaniata nel tempo, mi venuta il 9 Il Progetto 0, evento giugno 2007 in un dormiin continuo divenire veglia sulla spiaggia di Sainte Maxime grazie a 0 (Zero) il titolo George Simenon. indel mio progetto di arte fatti leggendo una delle concettuale di soli nucelebri indagini del commeri, un evento in conti- missario Maigret che nuo divenire costituito da unirrefrenabile voglia mi Michele Salvini. Direttore un opera unica, dilaniata ha fatto raggiungere la Costa Azzurra con la OSC nel tempo, composta da tanti singoli frammenti di mia compagna Marilena. cui tutti possono posse comunque solo in un Come ha evidenziato il Diret- dere un Elemento, con secondo tempo, dopo tor Salvini lentusiasmo di la conseguente iscrizioaver vagliato diverse opPaolo Grassi ci ha subito ne nella Lista dei posportunit, che ho deciso contagiati e il Club 74, i di utilizzare i numeri in riClub dei 4 Centri Diurni terri- sessori. toriali e il CARL hanno decigoroso ordine progressiso di aderire a questo proUn work in progress che vo. getto artistico (a cui stato per la sua realizzazione Clinica psichiatrica dato il numero 150) realizsi avvale delle tecniche, zando con gli ospiti una sete Centri diurni codei supporti e dei matetantina di tele (30x40) che comporranno un grande riali pi diversi, che potr involti nellopera di
murales modificabile a pia-

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creare e comunicare
Club 74, associazione che raggruppa pazienti della Clinica Psichiatrica Cantonale (cpc) del cenSi sta trasformando in una sorta di scatola cine- tro abitativo ricreativo e se, in cui il piccolo diven- di lavoro (CARL) e utenti ta parte del grande, che, dei quattro centri cantonali diurni (OSC). Il Club a sua volta, viene inglosvolge una funzione tebato in una dimensione rapeutica, riabilitativa e ancora maggiore. Ma, soprattutto, sta perfezio- culturale, in cui si inseriscono anche attivit artinando due dei suoi stiche. Grassi venuto a aspetti fondamentali: contatto con tale realt quelli della creativit e nellambito di un progetdella comunicazione. Elementi imprescindibili, to riguardante la sede considerando che il Pro- della CPC. Se quel lavogetto O prima di tutto ro, per vari motivi, non andato in porto, rimaunopera darte concetsta la voglia di far parte tuale, un insieme di tascomunque di 0. Assieselli numerici potenzialme alloperatore sociotemente infiniti nello sparapico Manolo Lacalazio e nel tempo. E se a realizzarli era inizialmen- mita si dunque proposta lidea allinterno del te, solo il creatore delliClub 74. dea, lartista Paolo Con spiegano queGrassi, ora, oltre ai proprietari dei vari Elementi, stultimo e Grassi un ottimo riscontro e parecchio anche il numero degli interesse. Una volta staautori (o, almeno, dei coautori) si sta amplian- bilito di coinvolgere utenti delle sei strutture (Clido. Si era iniziato con i nica, CARL e i quattro dipendenti ticinesi delcentri diurni), Si trattava lUBS, per passare agli allievi delle scuole comu- di determinare la forma nali di Muralto, che sono dell Elemento, il numero 150. Ci piaceva spieancora al lavoro. Ora gano al CDT Lacalamita la volta dei mebri del

Grassi

e la coordinatrice del Centro Diurno di Locarno Romina Gnesa lidea della solidariet e della possibilit di creare ognuno un tassello di unopera che si inserir a sua volta in un progetto globale. Settanta membri del Club 74 saranno dunque chiamati a dar forma alla loro creazione personale, realizzando un numero su un cartone telato. Il tutto con la consulenza costante dellartista. Alla fine ogni quadro sar inserito in una struttura a binari, dando vita allopera finale, che potr comunque sempre essere smontata e rimontata in molteplici combinazioni.
B.G.L. (da Corriere del Ticino del 6.12.2010)

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Perch parlare di povert


Il 2010 stato lAnno europeo di lotta alla povert e allesclusione sociale. Ci si voluti chinare su un problema che attanaglia anche lOccidente ma che tendiamo ad ignorare giacch meno evidente, nascosto negli anfratti dello sfarzo e del consumismo sfrenati. Per tale occasione in Ticino stata lanciata la campagna ContraPES, nellambito della quale i maggiori comuni del Cantone hanno svolto diverse iniziative di sensibilizzazione. I comuni di Mendrisio e Chiasso hanno installato dei punti dinformazione a Festate a Chiasso e presso la Bancarella analcolica della Sagra delluva di Mendrisio, e in autunno hanno proposto una rassegna cinematografica con film dautore sul tema della povert. In questambito stato proiettato, al cinema Plaza di Mendrisio, anche il documentario realizzato dallAtelier video del Club 74, dal titolo Pasta in bianco Immagini di nuova povert in Ticino. Questo stato il nostro principale contributo alla campagna, che ha ugualmente rappresentato per noi un interessante spunto di riflessione su una tematica che spesso riguarda da vicino le persone che vivono un disagio psichico. La discussione inizialmente verteva infatti su chi si arrabatta con una rendita AI, ma il corso dellindagine ci ha portati ad individuare le vittime della povert in Ticino soprattutto nei cosiddetti working poor e nei beneficiari dellassistenza famiglie monoparentali in primis. Una rivelazione piuttosto inaspettata dunque, e un risvolto importante per le persone che hanno contribuito alla ricerca. colta estrapolando alcuni dati forniti dallUfficio di statistica, ma soprattutto tramite le interviste che abbiamo realizzato. Abbiamo visitato le strutture e incontrato gli operatori responsabili che si occupano del disagio causato proprio dallo stato di indigenza: Donato Di Blasi di Casa Astra a Ligornetto, Fra Martino Dotta, coordinatore del Centro Bethlem-Mensa sociale ACLI a Viganello e co-responsabile di Tavolino Magico, Davide Fava dellUfficio Attivit sociali di Mendrisio e Tiziana Madella dello Sportello sociale, Beatrice Guarino, assistente sociale OSC, Christian Marazzi, economista, professore e ricercatore SUPSI, e Lorenzo Pezzoli responsabile del Centro di accoglienza diurno di Ingrado a Lugano. Dai loro racconti emerso altres che spesso le persone in difficolt, e che ne avrebbero diritto, non chiedono aiuto per vergogna. Essere poveri in Svizzera una condizione che bisogna considerare nei termini della differenza tra possidenti e indigenti e di fatto provoca soprattutto esclusione, emarginazione e solitudine. In tal senso il lavoro di sensibilizzazione si rivela utile e necessario. Un punto di vista particolare a questo riguardo, dato dalla presa di posizione di Silvano Toppi di cui vi offriamo, di seguito, un articolo che propone una riflessione che troviamo opportuna. Egli afferma guardiamo la ricchezza, capiamo e cerchiamo soluzioni per il problema della povert in un Paese ricco come la Svizzera, analizzando il fenomeno della ricchezza e la sua mancata distribuzione.

GUARDIAMO LA RICCHEZZA
Uno dei dogmi delleconomia imperante, degli ambienti economici, dei partiti borghesi, della politica che ci si impone dice che non si pu distribuire (avere cio una politica sociale) se prima non si accumula (avere cio creato consistente ricchezza). Sembra logico. E ci si crede. In realt un sofisma belle buono o perlomeno un astuto trucco deviante. Primo, perch, o in nome della competitivit. O in nome della produttivit, prevale sempre largomentazione che non si mai creato abbastanza per distribuire. Anzi, proprio perch non se ne tenuto conto giocoforza distribuire sempre meno. Secondo, perch lapparente logica diventa di tale natura che locchio abilmente distorto dalla ricchezza esistente e sempre spinto sulla ricchezza che occorre creare. Infatti, tutto il ragionamento che ci intrappola (e per questo sa di sofisma) genera altri tre sottodogmi: il fisco (che dovrebbe avere funzione distributrice) non deve interessarsi troppo della ricchezza altrimenti i ricchi fuggono altrove; solo gli sgravi fiscali permettono di incrementare la ricchezza; la povert non certamente generata dallaccumulo di ricchezza ma dai cambiamenti sociali e dalla pigrizia.

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Proprio per tutti questi motivi mi sempre sembrato, creando a volte derisione tra amici economisti e funzionari del Dss, che bisognerebbe finalmente passare dalle ricerche e dai rapporti sulla povert a quelli sullo stato della ricchezza nel paese o nei cantoni. Allinizio di Novembre si tornati si invece tornati a parlare in una conferenza nazionale a Berna, alla presenza del consigliere federale Burkhalter, con grancassa e grossi propositi, della povert in Svizzera o della necessit di rafforzare la lotta contro la povert. Nello scorso mese di marzo il Consiglio federale, sollecitato a pi riprese, aveva pubblicato un rapporto platonico sulla strategia globale della Svizzera contro la povert. significativo che uno dei promotori di quelliniziativa, Stphane Rossini, professore allUniversit di Ginevra, consigliere nazionale PS, abbia scritto recentemente su Le Temps (9 Novembre) un articolo critico, gi dal titolo significativo: Il consiglio federale getta un occhio sulla povert e non fa niente. Locchio, torno a ripetere, bisognerebbe finalmente gettarlo dallaltra parte, sulla ricchezza., se si vuole far qualcosa contro lo scandalo della povert nel paese pi ricco del mondo. C chi sostenne questa tesi cinque anni fa nel Consiglio nazionale sollecitando in un postulato un rapporto sullo stato della ricchezza in Svizzera. Si rispose chesso non era uno strumento necessario per definire le politiche fiscali, sociali o di promovimento economico.

Capita che un rinnomato studioso basilese, Ueli Mder, che si era occupato pressoch esclusivamente di lavoratori poveri pubblichi ora una sua illuminante e seria ricerca (v. We Reiche denken und lenken, Rotpunktverlag) che guarda appunto dallaltra parte, offrendo una tipologia esaustiva della ricchezza. E per certi versi persino pi allarmista delle analisi sulla povert. Poich infatti non esita a parlare di una monopolizzazione di ricchezze, con un potenziale di conflitto enorme (supponiamo: qualora la classe media o la classe lavoratrice, largamente perdenti dovessero svegliarsi dalla attuale politica anestetizzante). Questa volta non citiamo dati sulla povert. Citiamo due sole costatazioni sulla ricchezza. La prima: i ricchi diventano sempre pi ricchi. Esempio: nel 1989 le cento persone pi ricche possedevano una fortuna di 66 milardi di franchi, oggi sono a quota 368 miliardi. Altro esempio emblematico, anche perch negli ultimi anni i cantoni hanno fatto a gara a eliminare le imposte di successione: nel 2010 su 40 miliardi di franchi lasciati in eredit, pi della met sono andati a persone gi milionarie. La seconda: la ricchezza si concentra sempre di pi. Esempio: il 3 per cento della popolazione Svizzera (che oltretutto poi quella che pu sfuggire maggiormente al fisco perch giostra incontrollata i propri capitali a livello mondiale) possiede un patrimonio che paragonabile a quello che detiene il rimanente 97 per cento della

popolazione. Pu avere un significato (aggiungiamo noi, sulla base delle statistiche pubblicate annualmente dalla rivista Blanz) che tra i politici parlamentari troviamo una ventina di supermilionari, in preponderanza radicali e Udc? Insomma, basterebbe un serio studio sulla ricchezza sinora rifiutato o aggirato dal Consiglio federale per dimostrare che bisogna partire da l se si vuol affrontare con un minimo di credibilit la lotta alla povert. Proprio perch si pu ridistribuire non in attresa della ricchezza o della maggior produttivit o competitivit ma perch la ricchezza si accumula, enormemente, tra una percentuale minima di persone. Mettendo a repentaglio la stessa democrazia.
Silvano Toppi (da Confronti del 22.12.2010)

Atelier video

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Trasferta in Belgio
Il mese di novembre 2010, Ushi, Alessandra ed io, partiamo dallaereoporto di Bergamo alla volta del Belgio. Il Club 74 (con noi come rappresentanti) partecipa al Festival delle Poms dOr per presentare un nostro film. Una volta arrivate laccoglienza stata molto cortese da parte di Monique, che ci porta in auto fino a Mons dove situato il nostro alloggio. Mons una cittadina molto bella con le sue strade in salita e discesa, bei negozi e una cattedrale maestosa. Scorrazziamo per la citt a fare shopping e la sera facciamo le ore piccole in compagnia degli organizzatori e ospiti festaioli. Finch arriva il grande giorno! Una sala teatro con un palco enorme, (con la Jones) pieno di luci e presentatori veri ci attende. La giuria composta da 13 persone, tra i quali un attore, il direttore della TV belga e altri persosentiamo il presentatore che dice:- Club 74 Mendrisio, film Same same but different vince come miglior corto. Applausi a non finire, tanta emozione, Ushi e Ale che vanno sul palco a ritirare il trofeo, io rimango in platea a immortalare il tutto sulla telecamera. Grande festa, complimenti a iosa, aperitivo nella saletta e telefonate a Mendrisio per informare del successo, poi rientro a Mons trionfanti. stata unesperienza entusiasmante, abbiamo conosciuto persone carinissime venute da tutta Europa e persino uno dal Canada, e abbiamo vissuto 3 giorni stupendi. Grazie al Club 74 che mi ha permesso di partecipare a questo evento! Renata La forza e lintensit degli incontri sono il senso della vita. Al Club 74 vi sono solidariet chances, e dato spazio al valore della persona, nonostante abbia a volte alle spalle note difficili e dolorose.

naggi in vista visionano, insieme al pubblico numeroso, i vari videoclip, cartoni animati e corti. I registi e gli attori vengono chiamati sul palco per presentare il loro prodotto, quando tocca a Ushi e Ale, che presentano il nostro film con capacit e maestria. Visionati tutti i film, viene premiata la miglior attrice, poi il miglior regista, poi il miglior cartone, il miglior clip e SORPRESA..al corto,

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colta con affetto circondandomi di attenzioni e intuendo la mia fragilit. ImbarQuella della Poms carsi su un Boeing con dOr un esperienza da gioia stato come tornaripetere e ci incentiva a re a vivere. I paesaggi, il perseverare nella sinceclima, gli incontri tanto ra convinzione che il procordiali, immediati e sincesso di cambiamento ceri hanno permesso a esiste gi sia una potentutte le mie za sia un atto nella psiemozioni di chiatria. Grazie di cuore fluire. a tutti voi! Noi, propio noi, abbiamo Manolo non credeva conseguito il (chiss perch) che ha riconoscimenun simile riconoscimento to per il midallesterno... Insieme, gliore cortotutti noi, (tapini) stiamo metraggio smuovendo lentamente dal titoloSamontagne! me same but In volo alla volta del Beldifferent. gio mi sentivo incredula La mia ricoe felice. Avevo al mio noscenza rifianco Renata e Ursula volta di cuore che durante il soggiorno a Ushi, Renni - pur breve - mi hanno e a tutti gli sempre sostenuta e ac-

amici del Club 74 che sempre d nuovi stimoli, motiva gli individui, crea opportunit. Alessandra

Festa Halloween

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Halloween
Per quanto riguarda la festa di Halloween penso sia stato un buon lavoro, utile per coinvolgere e rendere partecipi gli utenti in un progetto collettivo, ma anche perch nato e partito direttamente da una richiesta e un bisogno espressi da molti pazienti che frequentano di sovente il Club 74. Credo che il lavoro e lorganizzazione gestita da noi staOltre che laffluenza di giovani sono giunti anche altri utenti pi cresciutie i pazienti della psicogeriatria. stata organizzata una festa che ha favorito la partecipazione di varie fasce det e tipologie dutenza. Ci perch le attivit proposte erano svariate, cera chi si fermava per la castagnata, chi per farsi truccare con un trucco da brivido, chi veniva per cantare e ballare, ecc. Ci che ha funzionato maggiormente, oltre la merenda che sempre gradita, stata la zona trucco, molti utenti desideravano farsi truccare con laerografo e sono stati molto entusiasti. Purtroppo la zona musica-Karaoke non ha funzionato come speravamo, ci perch noi organizzatori non ci aspettavamo il bel tempo, per cui la strumentazione stata allestita allinterno; la giornata invece era calda e soleggiata per cui la maggior parte delle persone preferivano stare fuori a chiacchierare piuttosto che stare dentro a cantare. Per concludere credo che questo progetto sia andato bene, mi sono divertita, sono stata entusiasta dei risultati e gli utenti hanno apprezzato. Ci che mi dispiaciuto stato non riuscire a rendere

partecipi al progetto e a far capire gli scopi ai due infermieri neoassunti che hanno passato la settimana che precedeva la festa con noi. Non so cosa non sia funzionato, forse da parte mia dovevo provarci di pi e spiegar loro meglio il senso di ci che si stava facendo.
Lara

giaires ma anche da alcuni utenti sia funzionata bene. Si riusciti a creare una buona collaborazione e un gradevole ambiente di lavoro, ci si aiutava a vicenda e linventiva, la creativit e la fantasia non sono mancate. La festa ha permesso di agganciare alla socioterapia molti ragazzi giovani, che prima non frequentavano abitualmente il Club 74, ci hanno aiutato a preparare ed allestire le decorazioni, hanno partecipato alla festa ed ora vengono in socioterapia, non tutti i giorni ma partecipano, ad alcune attivit.

Pensando alla festa dHalloween, ricordo piacevolmente lo spirito di festa che si ricreato. Langolo trucco, andato a gonfie vele, come pure il gruppo pasticceria. Salone decorato bene, con buona partecipazione da parte dellutenza. Ci voleva un maggior coinvolgimento per il Karaoke ed i balli, poca affluenza dovuta dal bel tempo. Ma sicuramente un bilancio positivo per questa festa.

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Giulia

A mio parere la festa di Halloween andata molto bene. Abbiamo avuto la possibilit di avere un pomeriggio un po diverso dagli altri, con la possibilit di mangiare tutti assieme le castagne con dolcetti tipici e divertirci cantando e ballando.
Deborah

zione e la spensieratezza che non tutti i giorni facile trovare. Per concludere posso dire che lo sforzo speso prima e durante la festa stato ripagato pi che degnamente nelle emozioni delle persone

razione da pochi ma buoni. Durante la festa sono stata contenta di essere riuscita anchio a divertirmi e sfogarmi un po. Come gi detto pi volte, era una splendida giornata e questo ha sfavorito un po la desta allinterno che comunque aveva le sue ondate di gente. Mi ha fatto anche piacere che lidea del trucco con aerografo ha avuto successo.
Monica

Innanzitutto doveroso un ringraziamento a chi ha messo a disposizione il proprio tempo e le proprie energie al fine di proporre un interessante pomeriggio dedicato allinsegna del divertimento. La collaborazione che si venuta a creare tra le persone impegnate alla preparazione della festa ha dato i risultati sperati nel pomeriggio di venerd 31 ottobre, dove allievi, operatori e tutti gli invitati hanno avuto modo di trascorrere una piacevole insieme. Varie attivit sono state proposte per rallegrare la giornata: dal trucco con laerografo, al Karaoke allestito nel salone , dalla castagnata al rinfresco offerto ai presenti. Personalmente posso dire di essere stato sorpreso piacevolmente nel vedere nel viso di chi ha partecipato e si aperto agli altri la soddisfa-

che hanno vissuto questa esperienza.


Andrea B.

In generale sono soddisfatta per come andata la progettazione e lesecuzione della festa. Sul nascere c stato un po di smarrimento e disorganizzazione legata al fatto che era il primo progetto organizzato esclusivamente da noi. Siamo riusciti comunque molto bene nellimpresa e abbiamo avuto una collabo-

I pensieri di Lorenzo

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Riflessione personale
che una madre che non si occupa del proprio figlio? La possibilit che d la protezione dellinfanzia Casa S. Elisabetta dove mamme che hanno problemi possono con i loro figli occuparsene con laiuto di educatori professionisti. troppo facile dire che la protezione dellinfanzia unassociazione senza scrupoli e umanit. Io ho passato uninfanzia molto triste perch avevo un grande problema di vista e dovetti passare 4 anni separato dai miei genitori. Avevo appena 3 anni e fino a 6 anni senza vedere mia madre. Posso dire che molto brutto e doloroso psicologicamente perch hai pochissimo affetto materno. Si recano in asili del paese dorigine, orfanotrofi o ambasciate. Si conoscono situazioni a volte terribili dove la madre abbandona il proprio figlio perch troppo povera per poterlo accudire o per evitare la morte della creatura. A volte si scopre che sparso nel mondo esiste uno o pi fratelli. Io mi immagino come ci si pu sentire in quel momento dove scopre tutto sulle proprie origini. Alcune associazioni internazionali vietano la ricerca della propria esistenza da bambino, proprio per non mettere in pericolo la propria situazione. Quando la persona diventa grande e gi in famiglia si domandano spiegazioni sulla propria origine o sono i genitori adottivi a raccontare. Io conosco alcune persone che sono state adottate e hanno scoperto la realt della propria vita. Si sono trasformate totalmente o si sono avvicinate molto alla nuova famiglia, o sono diventate irascibili nei confronti della famiglia affidataria.

Affidamento di neonati
Laffidamento di neonati si presenta problematico perch a volte devono intervenire le forze dellordine (Polizia, tutela e protezione dellinfanzia). Ho assistito ad un sequestro di una bambina di un anno da una madre di 22 anni, leggermente tossico-dipendente, e la stessa gridava di dolore. Mi domando se la polizia ha un pochino di comprensione della situazione che prova la madre, non credete che anche per la bimba sia uno shock? Lo so che viene fatto per il bene dei fanciulli con problemi famigliari, ma meglio una protezione verso il fanciullo

Quando un ragazzo adottato vuole conoscere le proprie origini


A volte capita che con il passare degli anni, un ragazzo o una ragazza adottiva vuole conoscere le proprie origini, anche se una cosa naturale pu causare problemi psicologici legati alla realt vera della propria famiglia dorigine.

Il topo di biblioteca

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Tre tazze di t
Tre tazze di t, un libro tratto da Greg Mortenson e David Oliver Relin edito da Rizzoli. Greg Mortenson americano, appassionato di alpinismo, nel 1993, tenta lavventura che tutti gli scalatori sognano di fare, scalare il K2. Durante questa impresa si smarrisce in un ghiacciaio del Pakistan (Baltoro), nella regione del Karakoram. Egli riesce a raggiungere uno sperduto villaggio di Korphe, dove per 7 settimane costretto a restare fermo e prestarsi alle cure degli abitanti. Affascinato dalla generosit, pur nellestrema povert di queste persone, grazie alle cure date dagli abitanti del villaggio, riparte promettendo al popolo di ritornare, per costruire una scuola, con lobiettivo principale di dare la possibilit a tutte le persone ad avere unistruzione, tralasciando lobiettivo di scalare il K2. Tornato in America scrisse migliaia di lettere, telefon a molte persone e cos riusc a raccimolare i soldi per costruire la prima scuola a Korphe. In seguito fond il Central Asia Institute una delle Omg pi famose e attive al mondo. Nella meravigliosa incontaminata Natura tra villaggi sopra i 4000 m, con strade scavate nelle rocce e nei ghiacciai, riusc a dare istruzione a pi di 24.000 bambini. Convinto che listruzione sia la strada p giusta per arrivare a sconfiggere, la fame e la guerra nel mondo.
Doris

Greg Mortenson, fondatore e direttore esecutivo dellIstituto per lAsia Centrale (Central Asia Institute), cresciuto tra le cime del Monte Kilimangiaro in Tanzania dove ha trascorso linfanzia e parte delladolescenza dal 1958 al 1973 insieme al padre, Irvin, fondatore dellospedale Centro Medico Cristiano del Kilimangiaro (Kilimanjaro Christian Medical) e alla madre Jerene fondatrice della Scuola Internazionale Moshi (Moshi International School). Ufficiale medico dellesercito americano dal 1977 al 1979, in Germania, durante la Guerra Fredda, stato premiato con il riconoscimento della Medaglia al Valore (Army Commendation Medal). Nel 1983 si laureato allUniversit del Sud Dakota ed ha proseguito gli studi universitari in neurofisiologia allUniversit dellIndiana.

In memoria

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Caro Bruno Crivelli


Figura inconfondibile nei viali di Casvegno con il suo impermeabile, il suo ombrello e quellandatura un po cos, cadenzata dai pensieri come un filosofo della scuola peripatetica di aristotelica memoria. Uomo, a volte, di grande pazienza, come quando, al Prestin Vcc, si lasci convincere a sfilare con i libri sulla testa per imparare a camminare guardando dritto davanti a s. Galante come pochi con i suoi baciamano, non mancava di chiedere notizie dei nostri figli e di ricordarci ogni anno la mitica scritta Mille e una notte di Natale realizzata da Mariano Cavolo che ricopriva tutta la facciata dellEdera. Musicista deccezione ogni mattina movimentava le riunioni del segretariato con la sua Sinfonia del classeur, sottolineata da sorprendenti colpi di gran cassa sul tavolo, che risvegliavano perfino la Luce. Indimenticabile lunico pezzo allorgano del Prestino le cui note quotidianamente raggiungevano, oltre che lAltissimo, anche tutti i reparti. Apparentemente assorto e distratto sulla sua sedia (che nessuno poteva occupare) durante le riunioni del mattino ci meravigliava con i suoi improvvisi e puntuali interventi espressi con una certa

veemenza caratteristica quanto i suoi sguardi dincantato stupore. Nel buio del palcoscenico del mimo rischiarava la scena passando con la lanterna alla ricerca della verit o forse pi semplicemente delluscita dietro le quinte. Ricordiamo anche il suo attaccamento al lavoro che ha espletato fino allultimo giorno e di cui a scadenze mensili ne verificava lapprezzamento e il conseguente reincarico. E negli ultimi anni sbocciato il suo folgorante

amore per Irene che lo ha accompagnato con affetto nelle varie vacanze e nella vita e soprattutto alla fine del viaggio che lui ha affrontato con ammirabile coraggio e caparbiet. Caro Bruno ti aspetteremo come ogni giorno al Club e qualcuno non mancher di ri-

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cordarti attraverso i molti momenti condivisi ma anche dalle numerose foto e dal ruolo di attore nel film di Francesca Molo Scacco matto. Ciao i tuoi amici del Club 74

Carissimo Bruno, eri una persona saggia e avevi tante qualit di vita. Bruno ti ricorder come un uomo con un carattere forte, ed anche un grandissimo combattente, che combatteva le propie malattie senza farle pesare agli amici. Carissimo Bruno ci mancherai tanto, il nostro fattorino affezzionato che veniva sempre con la sua fidanzata Irene a bere un bicchiere di acqua e menta. Tutti noi del Club 74 e della redazione ti penseremo sempre. Bruno sei entrato in una vita migliore dove la sofferenza non esiste. Buon viaggio in un mondo migliore. Un carissimo amico Bruno,
L. Ferrari

Ti salutava con un baciamano, un inchino e un anchent ed un sorriso, con il suo immancabile ombrello e impermeabile. Ti avro`sempre nel cuore con i tuoi racconti di vita e di sofferenza, mancherai a me come a tutti gli altri del Club74. Ciao Bruno
Tiziana T.

passeggi fianco a fianco ad Irene. Bruno, manchi a tutti noi e allo stesso modo sei presente. Sagace, acuto, profondo. comprensivo e accogliente sei stato. I miei figli, Alain e Sylvie, ricordano con affetto e simpatia il tuo viso. Quando scorgevi il mio incedere fra gli alberi del parco eri solito chiamarmi. Con calma signorile mi porgevi un baciamano. Vorrei di nuovo incontrarti stamani per aprirti la mente e il cuore i cui pensieri tu intuivi e leggevi.
(dedicato ad Irene) Alessandra

Grazie, Bruno Bruno carissimo, vorrei tanto intravvedere il tuo sguardo stamani mentre gi allalba

luomo che malgrado le interperie veniva al lavoro, testardo come pochi, ma sempre gentile.

Il Club in-forma

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Atelier video
Lodevoli Direzione OSC DSS Mendrisio, 10 dicembre 2010

Cortesi Signori, siamo lieti e orgogliosi di comunicarvi che il nostro Atelier video nel 2010 sia stato particolarmente proficuo. Il coinvolgimento di diversi ospiti nella riflessione sui temi scelti e nello sviluppo dei progetti, la visibilit del Club e del suo operato, attraverso canali, alcuni dei quali finora inesplorati, ci hanno permesso di raggiungere un numero sempre maggiore di persone, anche giovani, e di stimolare lincontro e la conoscenza reciproca. L'Atelier video, che nella sua forma attuale esiste da circa due anni e mezzo, ha gi prodotto una decina di cortometraggi. L'obiettivo quello di raggiungere il pubblico con il proprio messaggio di sensibilizzazione alle tematiche che, pi o meno da vicino, ci riguardano e evidentemente di lotta al pregiudizio nei confronti del disagio psichico. Ci si inserisce nell'ampio ventaglio di attivit e nei concetti del Club con il Servizio di socioterapia. Un messaggio naturalmente insito nella pratica dell'animazione socioculturale, che ha lo scopo di lavorare insieme alle persone perch si sentano parte di un collettivo e libere di esprimere la propria opinione, attraverso la (ri)scoperta e il sostegno delle potenzialit di ognuno. in quest'ottica che ci siamo immersi nel mondo della videoproduzione, che si rivela peraltro un mezzo di comunicazione molto immediato, che d spazio a svariate possibilit e ci porta facilmente lontano, permettendoci di raggiungere con il nostro messaggio un vasto pubblico e di essere ampiamente gratificati per il lavoro svolto. Condividiamo prima di tutto una passione comune. Questo il valore aggiunto di un'attivit creativa come questa, che gi ha i suoi pregi nel mettere a disposizione molti ruoli e varie funzioni (redazione, sceneggiatura, fotografia, riprese, recitazione, regia, grafica, suono, luci, gestione sicurezza, ecc.), dove ognuno trova il suo spazio ed parte di un tutto. Nella prima parte dellanno, da una lunga riflessione sul tema della diversit, sono scaturite delle idee che hanno portato alla realizzazione di due cortometraggi: Che faccia faccio? e Same same but different. Il primo stato selezionato al Film Festival Centovalli, portandoci a presentarlo, il mese di luglio scorso, in quel di Intragna. Quasi superfluo sottolineare la soddisfazione dei partecipanti allAtelier video nel vedere apprezzato, compreso e valorizzato il pro-

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prio lavoro. Questo video stato presentato anche al Convegno organizzato dallOSC il mese di ottobre scorso dal titolo Liberi di scegliere? Con Same same but different abbiamo partecipato invece al Festival International des Poms dOr organizzato dal Centre La Pommerie di Ellignies-Sainte-Anne in Belgio lo scorso mese di novembre. Unesperienza molto particolare, a cui anche il CARL e altre strutture ticinesi partecipano, che ci ha dato la possibilit, con due rappresentan-ti del Club, di condividere in un ambiente festoso questo tipo di lavoro, al quale stato riconosciuto dalla giuria il Premio Miglior cortometraggio. Abbiamo poi avuto lonore di mostrarlo al Convegno organizzato il mese di novembre scorso da Pro Mente Sana. La scorsa estate siamo stati interpellati, come Club 74, dal Municipio di Mendrisio per offrire un contributo alla campagna ContraPES organizzata in occasione dellAnno europeo di Lotta alla Povert e allEsclusione sociale. LAtelier video ha cos raccolto la sfida e lopportunit e si proposto per realizzare un filmato sul fenomeno della povert in Ticino. Per sviluppare il concetto il gruppo redazionale ha realizzato diverse interviste ad operatori dei servizi che si occupano delle persone con tali difficolt. Grazie anche alla disponibilit delleconomista Christian Marazzi e di due persone che hanno offerto la loro testimonianza diretta abbiamo cos potuto realizzare un progetto molto interessante ed arricchente, sia dal punto di vista umano che da quello del metodo di lavoro, strutturando una mini-inchiesta tradotta in un filmato di 20 minuti, dal titolo Pasta in bianco Immagini di nuova povert in Ticino. Il filmato stato proiettato al cinema Plaza di Mendrisio nellambito della rassegna organizzata dai comuni di Mendrisio e Chiasso per la suddetta campagna. Il nostro lavoro ha ricevuto ampi consensi ed apprezzamenti sia dal folto pubblico presente che dalle autorit politiche. Siamo felici di comunicarvi che questo filmato verr proiettato nellambito di una conferenza organizzata dal Club Andromeda-Perseo in collaborazione con la Biblioteca Cantonale di Bellinzona dove interverr il professor Marco Borghi. Il 30 novembre u.s. abbiamo inoltre avuto loccasione di presentare il nostro lavoro e le ultime produzioni al Journal Club con la partecipazione attiva di alcuni membri dellAtelier video. Presentazione che segue quelle gi realizzate dove abbiamo avuto il piacere di proiettare il videoclip di un nostro giovane ospite, che scrive ed interpreta canzoni hip hop, ed altri video. Teniamo a condividere con voi la nostra soddisfazione unitamente allintenzione e alla motivazione a proseguire ed incrementare tale attivit in futuro.

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Spettabile DSS Direzione OSC Casvegno, mercoled 24 novembre 2010

Gentili signore, cortesi signori, cos incaricati dai rispettivi comitati dei Club Andromeda Perseo di Bellinzona e Club 74 di Casvegno Mendrisio abbiamo il piacere di farvi pervenire un breve resoconto delle due serate sulle Casse malati (gioved 11 alla Casa del Popolo di Bellinzona e gioved 18 nel salone centro sociale di Casvegno) con la signora Regazzoni Laura (segretaria generale dellAssociazione dei consumatori/trici della Svizzera Italiana) e Bruno Cereghetti gi responsabile dellUfficio Assicurazioni sociali del nostro cantone. Le serate sono nate dopo lunghe discussioni e preoccupazioni emerse nei vari segretariati sulla scorta di articoli apparsi sui quotidiani relativi ai vari aumenti di premi, nuovi sistemi previdenziali ed esplosione dei costi della salute in generale. Grazie a sperimentati contatti abbiamo potuto contare sulla disponibilit dei competenti e disponibili relatori organizzando serate pubbliche aperte alla popolazione lavorando nel contempo in una maniera creativa sul versante della prevenzione e della sensibilizzazione, usufruendo anche delle competenze organizzative dei nostri affiliati attualizzando, come da prassi, il concetto di partecipazione diretta alla crescita della societ civile attraverso il coinvolgimento attivo. Sempre pi si rivelano interessanti e ricche di significato queste partnership con altri attori pubblici e privati del contesto sociale territoriale. Negli anni a venire non mancheremo di sollecitare tali sinergie e di assolvere a questo compito, come sopracitato, nellambito della cura, della sensibilizzazione e della prevenzione coinvolgendo e qualificando le persone nella loro qualit di partner attori delliter della propria autodeterminazione. Le serate hanno riscosso un buon successo di pubblico e una notevole qualit di approfondimenti sullargomento grazie ai preparati e conosciuti relatori che hanno creato un buon clima di dibattito-dialogo con il pubblico. Con la convinzione di aver offerto un buon servizio pubblico a tutti i partecipanti cogliamo loccasione per salutarvi cordialmente.

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Lodevole DSS Lodevole Direzione OSC Casvegno, 17 Novembre 2010

Gentili Signore e cortesi Signori, abbiamo avuto la fortuna, stimolati dallinteresse culturale e professionale della nostra Dott.ssa Colombo, di imbarcarci in una bella avventura Insubrica della quale volentieri rendiamo conto. Cos abbiamo raccolto linvito del Dipartimento di Salute Mentale dellazienda ospedaliera S. Anna volto a partecipare ad una collettiva di Art Brut al Palazzo Broletto a Como, aperta dal 25 ottobre al 8 novembre, con diversi altri Atelier Creativi di Enti ed Istituti tra cui i Centri Diurni degli Ospedali Riuniti di Bergamo, il Centro Psico Sociale di Como, lOspedale Psichiatrico Giudiziario di Castiglione delle Stiviere, il CRT di Ossuccio (col quale avevamo gi collaborato in passato) ecc. Questa mostra ha fatto da antipasto ad un interessante Convegno sui linguaggi della mente e forme della creativit che si svolto l8 novembre presso la Biblioteca Comunale di Como, che ha visto, tra i vari interventi, quello della succinta D.ssa e a cui ha partecipato una delegazione del Club. La manifestazione cj ha permesso, per il tramite del linguaggio grafico-pittorico plastico di confrontarci con altre esperienze culturali transfrontaliere arricchite inoltre da tutta una serie di contatti, relazioni, scambi e in prospettiva con lauspicio di future collaborazioni fra diverse realt territoriali, accomunate dallespressione artistica e in funzione socioterapeutica nel sostegno di persone con problematiche psico-sociali e/o esistenziali. Ci permettiamo di allegare il Catalogo edito dallassociazione Nessuno Perfetto (Np) nella quale troverete una pi completa documentazione sulle associazioni presenti e sulle opere esposte. Si gi concretizzata una collaborazione con il noto fotografo Gin Angri, di Como, curatore della mostra, che ci ha reso visita nellambito dellallestimento della stessa e con il quale abbiamo gettato le basi per altre collaborazioni future. Questi incontri socio-culturali che travalicano confini e barriere sono preziosi perch da una parte ci portano nuovi stimoli, scambi e confronti, e dallaltra ci rendiamo attenti sullimportanza di essere presenti e compartecipi nellevolversi della Cultura Psichiatrica, mai dimentichi del peso della sua storia e del suo relativamente recente passato, a cui non vorremmo mai pi essere confrontati. Cordiali saluti.

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Capodanno nei Centri diurni dellorganizzazione Sociopsichiatrica Cantonale


Il saluto al nuovo anno con chi si sente pi fragile
In un ambiente familiare, utenti e operatori hanno salutato insieme il nuovo anno. Una tradizione che si rinnova da oltre quindici anni.
Un giorno senza un sorriso un giorno perso recita il celebre aforisma di Charlie Chaplin. Con uno sguardo al capodanno, potremmo aggiungere: Soprattutto se quel giorno Capodanno. stata una notte di San Silvestro allinsegna della solidariet, della spensieratezza e dello stare insieme quella che i Centri diurni dellOrganizzazione sociopsichiatrica cantonale (OSC) di Mendrisio e Locarno hanno organizzato per le persone sole delle rispettive regioni. Una tradizione che dura da oltre quindici anni e che, a Mendrisio, promossa in collaborazione con il Club socioterapico culturale ricreativo e relazionale Club 74, Per molte persone, la notte che marca lo scadere dellanno, tempo di bilanci, sottolinea Manolo Lacalamita, coordinatore e responsabile del club. E questo pu rivelarsi pericoloso per chi vive in una condizione di fragilit emotiva. Strutture intermedie tra la presa a carico in clinica e quella ambulatoriale, i centri diurni : quattro in Ticino sotto il cappello dellOSC accolgono tutto lanno adulti con disagio psichico o sociale e che necessitano di una presa a carico semi-stazionaria. Sono soprattutto loro che soffrono maggiormente la solitudine in questi giorni, spiega Patrizia Negri, responsabile del Centro diurno di Mendrisio. Spesso non si tratta di veri e propri pazienti, ma di persone che fanno fatica ad inserirsi nella vita sociale di tutti i giorni. Difficolt emotive e relazionali a cui, non di rado, vanno ad aggiungersi quelle economiche. A Capodanno anche i costi Centro di via Beroldingen 18. Utenti e operatori insieme , mischiati dice la responsabile del Centro, perch sono persone come noi. I preparativi per le serata sono iniziati sin dal primo pomeriggio: men, addobbi, tombola e impossibile rinunciarvi, tanta musica. Abbiamo cercato di ricreare un ambiente il pi possibile famigliare, non patologico, osserva Patrizia Negri. Alla giornata hanno partecipato anche i parenti, i coniugi e i bambini dei nostri operatori. Molti utenti avrebbero trascorso la serata davanti al televisore o sarebbero andati a letto presto, conclude Lacalamita. Invece si sono ritrovati immersi in un atmosfera del tutto diversa: calore umano, divertimento, entusiasmo e voglia di comunicare.
di Cecilia Brenni (da Giornale del Popolo del 3 gennaio 2010)

elevati diventano un problema prosegue. quasi impossibile partecipare a una festa senza spendere meno di 100 franchi!. Venerd scorso sono state una quarantina le persone che hanno salutato il nuovo anno nel

Poesie

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Il nuovo lago
Macerie rimaste sul fondale
Il paesaggio interiore presenta oggi un lago: talora calmo, talora un poco increspato: sempre denso di mistero e ha un suo fascino Tanti cocci, materie, rimasti sul fondale sono in parte cosparsi da sabbia e piccole alghe di acqua dolce. La fauna ittica guizza e si riproduce. In superficie veleggiano piccoli scafi. Il sole sorge al mattino e riflette i suoi raggi in ogni stagione. I cocci del passato si sono fatti meno acuminati

Magia del mattino: prima nevicata


Riscopro la gioia del giorno che nasce osservando i fiocchi che lentamente si posano al suolo, intatto manto. Odo il rumore sommesso felpato dei miei passi mentre cauta mi cedo nella coltre bianca. Mi stupisco al candido bagliore del suo riverbero. Mi sento per un istante felice cos come quand ero bimba per questi fiocchi, La gioia degli occhi, gioia del cuore.
Alessandra

La pagina dei giochi

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