Sunteți pe pagina 1din 20

749

Bro Kiefer, Kengo Kuma, Topotek1 per Torino


Concorso internazionale di progettazione organizzato dal Comitato Valdo Fusi

Comitato Valdo Fusi

749

Fondatori Elena Caffarena Emanuele Chieli Mario Comba Carlo Ratti Edoardo Riccio Sostenitori Andrea Agnelli Francesca Albesano Cassine Aldo Allara Piercarlo Andreoletti Marco Andreoletti Luca Antonetto Elena Apollonio Andrea Aroasio Maurizio Assalto Marco Assetto Giuseppe Astore Alessia Badino Eugenio Barcellona Gabriele Basilico Pier Luigi Bassignana Cesare Bastianini Alessandro Battaglino Mario Baudino Mimosa Beck Peccoz Massimo Bellisai Carmen Belloni Ludovico Benazzo Bernardo Bertoldi Susanna Bertoli Enrico Bettini Piero Bianucci Giovanni Maria Biffi Gentili Luca Bilancini Luigi Bobbio Andrea Bocca Carlo Boccazzi Varotto Filippo Bolaffi Lucas Bona Giuseppe Bonazzi Giuseppe Bonino Andrea Borello Carola Botto Alessandro Borini Federico Braja Francesco Brayda Giovanni Brino Monica Burzio Maddalena Burzio Mario Busso Anna Caissotti di Chiusano Benedetto Camerana Sandro Calderini Claudia Candeli Fabio Candeli Daniela Canensi Cristiana Canonico Sara Caprino Piercesare Carcheri Sofia Carioggia Alberto Carpaneto Nicoletta Casiraghi Carlotta Cassine Pier Giovanni Castagnoli Laura Castellani Paolo Cattaneo Roberto Cavallo Perin Daniele Cericola Alvise Chevallard Riccardo Chiaberge Elisabetta Chicco Giovanni Chieli Filippo Chieli Andrea Chiusano Ascanio Cibrario Luciana Cicuttini Francesca Cilluffo Beatrice Colleoni Joe Colombano Pier Andrea Comoglio Enrico Confienza Maria Coppi Franco Corsico Ruggero Cosentino di Rond Marida Cravetto Barbara Cravetto Giulio Crosetto Annibale Crosignani Carlo Daneo Donatella DAngelo Claudia de Benedetti Simona de Marchi Giuseppina de Santis Federico Della Chiesa Sergio Dellavecchia Emilio Discacciati Alberto Donini Angelo dOrsi Deborah Driussi Ilaria Dupr

Bro Kiefer, Kengo Kuma, Topotek1 per Torino


Concorso internazionale di progettazione organizzato dal Comitato Valdo Fusi
Allegato a cura del Comitato Valdo Fusi con la collaborazione di Francesco Brayda 3 Volontariato urbanistico: una procedura inedita Testo di Elena Caffarena, Emanuele Chieli, Mario Comba, Carlo Ratti, Edoardo Riccio Stato di fatto Fotografie di Gabriele Basilico e Pino dellAquila Bro Kiefer tavole di progetto Kengo Kuma tavole di progetto Topotek1 tavole di progetto Un nuovo iter concorsuale Estratto dal bando di concorso

6 10 14 18 20

allegato a Casabella numero 749 novembre 2006 n. 11/2006 direttore responsabile Roberto Briglia n.11/2006, poste italiane spa sped. a.p., D.L. 353/03 art. 1, comma 1, dcb Verona editor Francesco Dal Co

comitato valdo fusi

Arnoldo Mondadori Editore 20090 Segrate, Milano Casabella rivista internazionale di architettura via D. Trentacoste 7, 20134 Milano tel 02 215631 fax 02 21563260 stampato da Mondadori Printing spa via Bianca di Savoia 12, Milano nel mese di ottobre 2006 copyright 2006 Arnoldo Mondadori Editore Tutti i diritti di propriet letteraria e artistica riservati. Manoscritti e foto anche se non pubblicati non si restituiscono.

Pubblicazione con il contributo della

Mostra dei progetti con il contributo di

Franco Dupr John Elkann Giorgio Emprin Lorenzo Fazio Marco Giovanni Ferrari Ernesto Ferrero Paolo Edoardo Fiora di Centocroci Donato Firrao Alessandro Forte Giovanni Francavilla Daniela Franzo Vailati Paolo Frascisco Anna Frisa Angelica Frisa Marid Fulginiti Luigi Fusi Marta Fusi Umberto Gallo Damiano Gardiman Renato Gardino Margherita Garis Luigi Garosci Piero Gastaldo Luigi Alberto Gaude Elena Gaudino Lorenzo Germak Patrizia Ghiazza Gemma Giacosa Matteo Gianni Francesca Giorcelli Alberto Giordano Maria Luisa Giordano Renzo Giubergia Vanna Giubergia Paola Giubergia Roberto Gnavi Claudio Gorlier Piergiorgio Grasso Alessandro Grella Vittorio Gromis di Trana Giovanna Guidetti Rossi Giorgio Guadagno Carlo Iervolino Rodolfo Incisa della Rocchetta Emanuele Incisa della Rocchetta Fabio Isaia Peter Jaeger Lorenzo Jona Celesia Micaela Kustermann Tommaso Lambert Filippo Lambert Elisa Lanza Francesco Lanzetti Justin Lee Alessandro Lenotti Giuseppe Lignana Antonello Loi Marco Lombardi Laura Longo Livia Lusana Alessandro Macchi Nicoletta Marchiandi Quatraro Alberto Marengo Gianluigi Marino Marziano Marzano Luigi Mazza Midiana Guido Meak Giovanni Meda Sara Merlino Federica Merlo Maria Elvira Michelotti Andrea Miglietta Stefano Milanesio Luca Milanetto Irzio Montermini Anna Mortarino Majno di Capriglio Tom Muirhead Marco Munna Giulia Mura Alberto Musy Alberto Nasi Enrica Nasi Anna Nicolis di Robilant Gian Mario Ortalda Gian Piero Pagella Giulio Pagella Elisabetta Palici di Suni Gabriele Papadia de Bottini Laura Parmentola Paola Parmentola Margherita Passerin dEntrves Emanuele Passerin dEntrves Carlo Patetta Rotta Ferrante Paveri Fontana Paolo Pejrone Enrico Pellegrini Alessandro Peretti Griva Alexandra Pesce de Feo Giuseppe Peyron Paola Pisano Cecilia Pisotti Davide Pizza Davide Plavan Anna Maria Poggi

Mimmo Polzella Aldo Ponzetti Gaetano Poppa Francesco Profumo Giovanni Pron Roberto Quaglia Gian Piero Quaglino Danilo Ragona Francesco Rasero Alberto Recchi Claudia Recchi Filippo Reviglio della Veneria Francesco Reviglio della Veneria Maria Teresa Riccardi Federico Riccio Oreste Riccio Emanuela Riccio Walter Ricciotti Margherita Rignon Alessandro Riscossa Matteo Robiglio Edi Rodriguez Perancho Cristina Rolle Giorgio Rosental Emanuele Rossetti Niccol Rossi di Montelera Franco Rosso Piero Ruspini Marco Ruspini Gianluca Sabena Daniele Salaris Barbara Salina Pierre Sallier de la Tour Massimo L. Salvadori Patrizia Sandretto Re Rebaudengo Giovanni Sangiorgio Aristide Sanini Angelo Santoro Claudio Sartori Iacopo Sassi Luca Savarino Alessandro Scanavino Giorgio Scianca Filippo Scognamiglio Ariel Segre Amar Filippo Sertorio Luca Settineri Vittorio Sgarbi Alberto Sinigaglia Laura Siviero Alice Spalatro Eva Sportoletti Baduel Giulia Tapparo Marco Toledo Marco Tomasello Giovanni Torretta Oliviero Toscani Valentina Toso Luca Trabucco Marco Travaglio Maurizio Traversi Maurizio Turinetti di Priero Vittorio Turinetti di Priero Federico Vailati Marco Valerio Elena Valvassori Gary Van Zante Paola Vanetti Fiorella Varvello Gianni Vattimo Gianluca Verdun di Cantogno Renato Verga Paolo Verri Saverio Vertone Umberto Viano Emilio Voli Umberto Zanon di Valgiurata Rodolfo Zich Giovanna Zincone

Si ringraziano inoltre Pino dellAquila Gabriele Basilico Luigi Bobbio Francesco Brayda Compagnia di San Paolo Franco Corsico Pierre-Alain Croset Ersel Fondazione Atrium Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Fondazione Torino Internazionale Gelateria GROM Hotel Vittoria Chiara Morandini Walter Nicolino Paolo Pejrone Andrea Pininfarina Matteo Robiglio Iacopo Sassi Alice Spalatro Ristorante Tre Galline Studio Vittorio Neirotti Mirko Zardini

Bro Kiefer_Kengo Kuma_Topotek1 per Torino

Volontariato urbanistico: una procedura inedita

Daccordo, non siamo a livello delle grandi campagne di fund-raising dispirazione anglosassone. O dei recenti versamenti miliardari in beneficenza annunciati da Warren Buffett e Bill Gates. Ma chi ha detto che anche in Italia non sia possibile chiamare a raccolta con successo soggetti privati per lanciare iniziative di interesse pubblico? Che non sia possibile mettere insieme le forze della cosiddetta societ civile per contribuire alle scelte urbanistiche di un citt? Il caso di Piazzale Valdo Fusi, a Torino, sembrava esemplare per lanciare uniniziativa di questo genere. Un sito al centro del dibattito architettonico cittadino per oltre cinquantanni, da quando lisolato preesistente venne raso al suolo durante i bombardamenti bellici e su cui si cimentarono moltissimi architetti (non ultimo Alvar Aalto). Un progetto ultimato nel 2004 che suscit discussioni incandescenti - con il Sindaco Chiamparino che rifiut di partecipare allinaugurazione e centinaia di cittadini che si sentirono in dovere di scrivere spontaneamente ai giornali per esprimere la propria indignazione. Come trasformare una situazione del genere in unopportunit? Come fare emergere le energie latenti della citt - in certi casi nemmeno troppo latenti, soprattutto quando si tratta del proverbiale mugugno piemontese - e incanalarle verso qualcosa di positivo? Il Comitato Valdo Fusi nato per cercare di rispondere a queste domande. Uno scopo immediato: bandire, solo con sponsor privati e grazie ai fondi raccolti mediante una sottoscrizione pubblica, un concorso di progettazione di alto livello per elaborare delle proposte alternative per la risistemazione superficiale di Piazzale Valdo Fusi e delle aree verdi adiacenti (Piazza Carlina e Aiuola Balbo). Ma, al di l di questo, anche finalit pi ambiziose. Innanzitutto cercare di elaborare nuove procedure concorsuali di tipo partecipato, invitando i cittadini a fornire le proprie indicazioni ai progettisti e in seguito a esprimersi sui progetti finalisti insieme a una giuria tecnica, come nel caso di Les Halles a Parigi o del World Trade Center a New York. Tali procedure, studiate in modo da essere compatibili con le normative vigenti in Italia (la cosiddetta legge Merloni) e in Europa sui lavori pubblici, potrebbero poi essere riproposte in futuro dall'amministrazione comunale di Torino o di altre citt italiane. Il Comitato vorrebbe cos contribuire al dibattito sulla qualit dell'architettura in Italia e sulle strategie che potrebbero incentivarla. Quante volte la fredda burocrazia della legge Merloni stata messa allindice quale corresponsabile della scarsa qualit architettonica delle grandi opere nel nostro Paese? Infine, come accennato allinizio, uno scopo pi generale. Cercare di stimolare anche in Italia, attraverso campagne di fund-raising private, iniziative sussidiarie e di rilancio rispetto alla gestione ordinaria di una citt. Le attivit del Comitato si concludono con la pubblicazione di questo supplemento di Casabella e con la presentazione dei progetti di Bro Kiefer,

Kengo Kuma e Topotek1. Il vincitore definitivo sar scelto a Torino il prossimo 12 ottobre, con una giuria pubblica che terr conto sia del parere di un gruppo di esperti sia dei giudizi espressi dai cittadini. Il Comitato si scioglier donando il progetto vincitore alla citt di Torino, che si impegnata, col fervido sostegno del Sindaco Chiamparino e del suo consulente per larchitettura Carlo Olmo, a fare il possibile per realizzarlo. Due precisazioni. Tutti e tre i finalisti sono stranieri. Questa situazione non stata dettata da nessuna presa di posizione ideologica. Non vogliamo entrare nella recente polemica sulleccessiva presenza di progettisti stranieri in Italia e sulla loro frequente vittoria nelle gare per le grandi opere pubbliche. Pur non condividendo limpostazione del dibattito, ce ne teniamo fuori, limitandoci a rilevare che diversi italiani comparivano nella lista iniziale degli invitati per Piazzale Valdo Fusi, ma che poi non hanno superato le fasi di selezione affidate a una giuria popolare. La seconda precisazione riguarda le modalit seguite per il concorso, che saranno discusse pi estesamente nel seguito. Il Comitato ha adottato una procedura ad inviti, estesa in prima battuta a un gruppo di architetti di chiara fama, con alle spalle un brillante curriculum di opere costruite. Non sarebbe stato meglio lanciare un concorso aperto a tutti? In linea di principio, s. Ma le disavventure architettoniche di Piazzale Valdo Fusi negli ultimi cinquantanni non consentivano ulteriori possibilit di errore. Il rischio che un vincitore di buone speranze e di talento, ma alle prime armi, potesse aggiudicarsi il concorso per poi rivelarsi incapace di soddisfare le aspettative della citt era troppo alto. Tuttavia, poich siamo convinti del fatto che il concorso di progettazione aperto a tutti sia in generale uno degli strumenti migliori e comunque lunico capace di fare emergere nuovi talenti e dare una chance anche a chi non sia gi affermato, abbiamo chiesto ai finalisti di individuare per la prossima fase dei piccoli tasselli allinterno delle tre piazze: un caff, unedicola, alcuni elementi di arredo urbano. Lidea che per ciascuno di essi venga bandito un mini-concorso aperto ai giovani sotto i trentacinque anni. Nel caso di questi pixel, i rischi sarebbero molto limitati: si tratterebbe di interventi puntiformi e circoscritti, magari strutture temporanee che potrebbero essere ricostruite dopo uno o pi anni (un po come avviene per il Serpentine Pavilion di Londra). Per concludere vorremmo ringraziare tutti coloro che hanno appoggiato il Comitato Valdo Fusi in circa un anno di attivit. Innanzitutto coloro che hanno formalizzato la propria adesione e il proprio sostegno economico, e che sono elencati nella pagina precedente. Ma anche moltissimi cittadini che hanno contribuito mettendo a disposizione le proprie capacit. Sono loro che, come volontari e tra mille difficolt organizzative tipiche delle iniziative popolari, ci hanno permesso di andare avanti e di arrivare con successo alla conclusione di questa iniziativa.

I fondatori del Comitato Valdo Fusi Elena Caffarena, Emanuele Chieli, Mario Comba, Carlo Ratti, Edoardo Riccio

Bro Kiefer_Kengo Kuma_Topotek1 per Torino

Gabriele Basilico e Pino dellAquila, fotografie dello stato di fatto

PINO DELLAQUILA

Bro Kiefer_Kengo Kuma_Topotek1 per Torino

GABRIELE BASILICO

Bro Kiefer_Kengo Kuma_Topotek1 per Torino

Bro Kiefer tavole di progetto


Piazzale Valdo Fusi, lAiuola Balbo, Piazza Carlina e Piazza Cavour presentano caratteristiche eterogenee, ma il loro impianto risponde a tipologie ben codificate. Sono sistemazioni classiche che rientrano in categorie quali il parco, il giardino, la piazza e la piazza di rappresentanza. Tuttavia queste tipologie si sono progressivamente ibridate e smarrite col tempo. Piazza Carlina Piazza Carlina, nata come piazza di rappresentanza e ancora oggi carica di storia, ha dovuto adattarsi al numero crescente di automobili che hanno alterato il suo aspetto. Il rapporto tra superfici orizzontali e verticali deve essere ripensato e, tramite leliminazione dei parcheggi nei controviali, lo spazio urbano deve essere ricucito. In tal modo lattuale appropriazione di superfici esterne a scopi commerciali (mercato, ristorante, bar, ecc.) acquister spessore, coerenza e qualit. Particolare riguardo deve essere posto allaccentuazione della rotonda in quanto punto focale e centro della piazza. Il progetto propone di evidenziare la forma storica in modo chiaro e moderno grazie a un cordolo di cemento bianco a vista e un cerchio interno di siepe di bosso. Ingressi larghi 150 cm vengono disposti secondo uno schema radiale per consentire la permeabilit dallesterno, senza interferire con lintimit interna. Lilluminazione sottolinea il nuovo cerchio centrale. Aiuola Balbo Proponiamo di potenziare lingresso accanto alla scuola elementare Nicol Tommaseo e quello verso Piazzale Valdo Fusi. Questi passaggi, che non compromettono lintimit dello spazio verde, consentono di avere un ingresso pi visibile e di aumentare la sicurezza percepita dai fruitori del giardino, creando maggior chiarezza distributiva. I giochi per bambini attualmente presenti non si confanno al ricco potenziale del luogo: pini ad alto fusto sono lo scenario ideale per la creazione di giochi in legno, lavorati in modo plastico. Le classiche panchine devono essere ridistribuite e potenziate. Infine lilluminazione esistente dovr essere leggermente incrementata in modo da garantire sicurezza e facilit di orientamento nelle ore notturne. Piazzale Valdo Fusi Gabriele Kiefer nasce nel 1960 a Frankenthal (Pfalz), Germania. Studia architettura del paesaggio presso la Technische Universitt di Berlino, dove continua la propria attivit come ricercatrice tra il 1987 e il 1991. Nel 1989 fonda il proprio studio professionale a Berlino. Tra i suoi lavori vi sono l'Allerpark di Wolfsburg, la Piazza della Biosfera di Potsdam, il parco e riserva naturale Adlershof. Ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il Premio Europeo per la progettazione di spazi pubblici urbani (Parco Lene Voigt, Reudnitz, Lipsia). Dal 2002 professore ordinario presso lIstituto di Urbanistica e Architettura del Paesaggio della Technische Universitt Carolo-Wilhelmina a Braunschweig.

bro kiefer

Scopo dellintervento migliorare le qualit spaziali di Piazzale Valdo Fusi, limitando gli interventi strutturali al minimo. Lidea progettuale quella di creare uno spazio piano unico, semplice e flessibile. La nuova superficie di calpestio una seconda pelle che non ricalca le pendenze del progetto originario ma che ne regolarizza i dislivelli. Una superficie che reagisce e che cambia a seconda delle esigenze e dei tempi. Questa superficie riporta la piazza a livello della strada, connettendola con le illustri presenze architettoniche che vi si affacciano. Per livellare la piazza sono previsti grigliati metallici. Questi elementi sono modulari, flessibili e permettono di mantenere inalterata la superficie del parcheggio esistente. Lintenzione quella di creare un unico manto a cui vengono sottratte delle superfici in modo da integrare le funzioni esistenti: luscita dal parcheggio interrato, aree destinate a commercio, ecc. La decisione di quali e quanti inserti introdurre nella struttura a griglia saranno frutto di un processo partecipato tra residenti interessati e progettisti. Nella proposta sono state ipotizzate gradinate di legno per eventi culturali e unarea multifunzionale, leggermente ribassata per eventi sportivi e ricreativi. Il coinvolgimento della cittadinanza nel processo di realizzazione renderebbe Piazzale Valdo Fusi la piazza dei torinesi. I grigliati metallici sono modificabili e adattabili: possono essere pi o meno trasparenti, essere riempiti con diversi tipi di materiali (erba, acciottolato, ecc.) ed essere asportati temporaneamente per creare aree tematiche (cinema allaperto, torneo di beach volleyball, ecc.). La loro maglia deve essere congrua alluso previsto e offrire una superficie comoda per passeggiare e muoversi. Tramite la creazione del nuovo impalcato ledificio centrale scompare trasformandosi in una struttura ipogea coperta da un filo dacqua. Gli edifici dangolo esistenti e le rampe daccesso al parcheggio sono integrati nello schema generale tramite grigliati coperti da piante rampicanti. La vita pubblica riacquista dinamismo e diventa cos espressione dei cittadini che lhanno plasmata. (Revisione del testo originale a cura di Anna Frisa)

Tancredi Capatti nasce nel 1972 a Milano, dove studia architettura presso il locale Politecnico. Dal 1997 al 2001 lavora presso lo Studio Bro Kiefer a Berlino. Nel 1999 fonda, insieme a Riccardo Curcio e Andrea Zarbo, lo studio inesterni, con sede a Milano e Berlino. Dal 2003 lavora come ricercatore presso lIstituto di Urbanistica e Architettura del Paesaggio della Technische Universitt Carolo-Wilhelmina a Braunschweig.

http://www.buero-kiefer.de/

Bro Kiefer_Kengo Kuma_Topotek1 per Torino

Bro Kiefer_Kengo Kuma_Topotek1 per Torino

Bro Kiefer_Kengo Kuma_Topotek1 per Torino

Bro Kiefer_Kengo Kuma_Topotek1 per Torino

Kengo Kuma tavole di progetto


Il progetto propone di trasformare le tre piazze - attualmente poco integrate e chiuse in se stesse - in luoghi di incontro dalla forma organica, accoglienti ed invitanti. Alcune considerazioni preliminari sui problemi da risolvere: Piazza Carlina composta da quattro spazi triangolari e da uno circolare, separati tra loro e rispetto alle case da strade con automobili parcheggiate; tali porzioni della piazza sono essenzialmente inutili, in quanto poco usate. La vista e i flussi delle persone in Piazzale Valdo Fusi sono ostacolati da due ali sopraelevate e da un edificio centrale. La forma simmetrica dellAiuola Balbo non in grado di accogliere tutte le attivit umane che potrebbero trovarvi posto. Nelle tre piazze l'introduzione di componenti di arredo urbano mobili, e non fissi come quelli attuali, permetter un uso flessibile dello spazio per diverse attivit. La risistemazione complessiva delle tre piazze potr generare nuove dinamiche in citt. Allo stato attuale, i pedoni circolano soprattutto lungo via Roma, che collega la stazione di Porta Nuova a Piazza Castello. Le altre aree di Torino non sono invece molto frequentate. Questo progetto si propone di eliminare tale anomalia e di creare nuovi percorsi capaci di incanalare i pedoni, torinesi e turisti di passaggio, verso il Po attraverso Piazza Carlina, Piazzale Valdo Fusi e lAiuola Balbo. In tutte tre le piazze viene proposto un uso estensivo del legno: un materiale unico, naturale e riciclabile. La sua produzione, inoltre, contribuisce a fissare lanidride carbonica presente nellatmosfera, con un effetto benefico a livello globale. Piazza Carlina Come gi sottolineato, in Piazza Carlina il rapporto tra traffico pedonale e veicolare non ben risolto. In effetti, pare che molti pedoni abbiano paura di camminare lungo marciapiedi della piazza o di non potersi rilassare a causa delleccessivo traffico. Per questo noi proponiamo una piazza libera e aperta, dalla forma organica. In tal modo, tra laltro, verr migliorato laccesso ai caff e al mercato. La riorganizzazione della piazza passer attraverso lutilizzo del verde. Gli alberi esistenti verranno conservati, mentre nuove piantumazioni permetteranno di suddividere la piazza in ampie zone aperte, ciascuna con un proprio carattere. I cittadini potranno cos rilassarsi nella piazza, fermandosi nei suoi caff, nelle sue gallerie darte e negozi o semplicemente stando seduti sulle nuove panchine mentre aspettano il tram. Kengo Kuma uno dei principali architetti giapponesi contemporanei. Nato a Kanagawa, Giappone, nel 1954, si laureato allUniversit di Tokyo nel 1979. Nel 1985 stato Visiting Scholar presso la Columbia University di New York, mentre dal 2001 professore presso la Keio University. Nel 1990 ha fondato lo studio Kengo Kuma e associati. Tra i suoi progetti si segnalano la nuova sede della Louis Vuitton di Tokyo, il Museo d'Arte della prefettura di Nagasaki, la casa-prototipo della Grande Muraglia nelle vicinanze di Pechino. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Gran Premio dell'Istituto di Architettura giapponese (2000) e il Premio internazionale Spirit of Nature - Wood Architecture Award per luso del legno nella progettazione (2002). Secondo la giuria di questultimo, Kengo Kuma "ha la capacit di combinare con successo elementi tradizionali e nuovi producendo unarchitettura schiettamente moderna e al tempo stesso rispettosa del contesto in cui si colloca."

kengo kuma

Aiuola Balbo Per conservare il fascino e le caratteristiche attuali di questa piazza, la fontana e il prato centrali non sono stati toccati. Sono stati pensati invece degli inserti dalla forma rotonda, che ricordano le onde che si propagano nellacqua. Essi ospitano spazi di gioco e di relax, caff, aree libere per eventi diversi e aiuole di fiori. Allinterno di questi spazi, sono previsti dei dischi mobili, fissati a delle viti che li sostengono e che permettono di alzarli ed abbassarli. Questi dischi, normalmente a livello del terreno, possono essere sollevati a varie altezze a seconda delle attivit in corso. Non essendo visibili quando non in uso, non alterano la bellezza paesaggistica dellAiuola Balbo. Daltro canto, quando vengono sollevati simultaneamente, creano un panorama radicalmente nuovo che evoca il galleggiare delle foglie di loto. Diversi dischi, realizzati in legno, possono essere utilizzati come tavoli o sedie. Piazzale Valdo Fusi I problemi principali di Piazzale Valdo Fusi nel suo stato attuale sono la separazione dalle strade laterali e lassenza di attivit consone alle sue dimensioni. Per questo abbiamo proposto di ripensare completamente limpalcato sopra al parcheggio, in modo da collegarlo visivamente alle vie adiacenti e da semplificare i flussi pedonali. Vengono creati spazi coperti per diverse funzioni, molto illuminati da grandi aperture circolari soprastanti. Lintervento consentir di recuperare una visione di insieme dello spazio, che lo stato attuale non consente. Sono previsti pali verticali con diverse funzioni: alcuni sostengono gli apparecchi di illuminazione (lampioni), altri servono per tendere membrane orizzontali (con funzione di sedili) o verticali per la delimitazione di spazi per le varie attivit. (Testo rivisto e corretto da Anna Frisa)

http://www.kkaa.co.jp/

10

Bro Kiefer_Kengo Kuma_Topotek1 per Torino

11

Bro Kiefer_Kengo Kuma_Topotek1 per Torino

12

Bro Kiefer_Kengo Kuma_Topotek1 per Torino

13

Bro Kiefer_Kengo Kuma_Topotek1 per Torino

Topotek1 tavole di progetto


Lo spazio Valdo Fusi non mai stato concepito come piazza. Si tratta piuttosto di un tassello mancante della citt, di un isolato che fu distrutto durante la guerra lasciando un vuoto urbano. Proponiamo quindi di considerarlo non come piazza ma piuttosto come parco, un volume verde in grado di bilanciare la maglia di origine rinascimentale e barocca di forte presenza e di grande valore storico e architettonico. Un parco con un classico e imponente carattere naturale, in un contrasto liberatorio rispetto alla predominanza di materiali duri, alla grande densit di Torino e alle aree con pavimentazione in pietra come Piazza Castello e Piazza Carlo Alberto. Il nuovo parco proposto intende potenziare lidentit di questa parte della citt di Torino, completando lanello costituito dagli spazi verdi lussureggianti gi esistenti: la stessa Piazza Valdo Fusi, Piazza Carlina, lAiuola Balbo e Piazza Cavour. Questo anello potr svolgere un importante ruolo per la citt. Piazzale Valdo Fusi Valdo Fusi diventa un parco urbano compatto, integralmente riprogettato. Un nuovo volume verde che si relaziona coi densi blocchi residenziali circostanti, i quali non hanno la forza di controbilanciare lattuale piazza aperta. Il disegno quello di un parco allinglese concentrato: un luogo dove passeggiare, riposarsi allombra delle piante, giocare, ecc. Il collegamento visivo con le altre piazze garantito proprio dal verde. Il parco Valdo Fusi vuole capovolgere la logica di pieni e vuoti, creatasi dopo la distruzione dellisolato durante la guerra, tramite lintroduzione di un volume ritagliato ed estrapolato dal suo contesto per essere impiantato in un luogo nuovo. Si tratta di una trasposizione del paesaggio pastorale in un parco urbano: il prato allinglese, le colline e i gruppi di alberi si sviluppano intorno a un sistema ondulato di percorsi che gli conferisce unimpronta contemporanea. In contrasto con la limpida geometria della citt si stabilisce un dialogo tra natura e artificio. Gli attraversamenti e i percorsi all'interno del parco sono un tema centrale. Un percorso di accesso veloce viene controbilanciato da percorsi pedonali ondulati ad anello pi intimi, dove soffermarsi, riposare e passeggiare con calma allombra delle nuove alberature. I bordi rialzati del parco sono una citazione torinese e vanno a definire il paesaggio ritagliato e qui concentrato. Sono pensati in maniera tale da potercisi sedere, sfruttando i dislivelli topografici. Incorporano inoltre lilluminazione e altri elementi di arredo urbano, che vengono cos meglio integrati nel contesto. Le aperture per la ventilazione del garage interrato diventano griglie che seguono la topografia del prato allinglese. Piazza Carlina Piazza Carlina ha una struttura classica che non viene modificata, ma riorganizzata. Gli assi principali continuano ad essere utilizzati per la circolazione carrabile, mentre le strade che confluiscono negli angoli vengono convertiTopotek1 uno studio di architettura del paesaggio specializzato nella progettazione degli spazi pubblici a partire da una lettura attenta dellambiente costruito. Tra le opere realizzate il parco post-industiale di Eberswalde, il campus dellUniversit Martin Luther di Halle, il parco del castello di Wolfsburg e larea sportiva Herenschrli a Zurigo. Topotek1 ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra i quali il Premio tedesco SEB AG per la progettazione di spazi pubblici urbani (2002) e il premio della Fondazione Lebendige Stadt per gli spazi sportivi innovativi (2005). Le numerose opere realizzate in Germania e allestero garantiscono unefficace capacit di realizzazione, in accordo con le esigenze dei singoli clienti. Lorenz Dexler nato a Darmstadt nel 1968. Dopo aver studiato architettura del paesaggio allUniversit di Hannover ha lavorato con lo studio Topotek 1, di cui diventato partner nel 1999. Martin Rhein Cano nato a Buenos Aires nel 1967. Dopo aver studiato architettura del paesaggio allUniversit di Hannover, ha fondato nel 1996 lo studio Topotek 1. Recentemente stato Visiting Professor presso lUniversit de Montral, la Amsterdamse Hogeschool voor de KunstenlEcole Suprieure de Paysage de Versailles.

topotek1

te in aree pedonali, lasciando aree libere a disposizione per i ristoranti, caff, per il mercato e per altre attivit cittadine. La richiesta di parcheggi viene soddisfatta comunque dal garage interrato di Piazzale Valdo Fusi. L'infoltimento dell'area verde centrale serve per sottolineare la connessione visiva con le altre piazze e allo stesso tempo per equilibrare i vari elementi della piazza. Allinterno inoltre si crea una zona pedonale intima ed invitante. Giardino Aiuola Balbo Per il Giardino Aiuola Balbo il progetto non prevede una grande modifica dellattuale configurazione. Le alberature sono conservate, mentre il prato e la fontana vengono ridisegnati. La superficie dellacqua, punteggiata dagli spruzzi delle fontane, offre unatmosfera piacevole e rinfrescante durante lestate e diventa una pista di pattinaggio sul ghiaccio durante linverno. La piazza pu anche ospitare un cinema allaperto, un concerto o altri spettacoli durante lestate. Il lato nord-ovest pu essere utilizzato per collocare uno schermo o un palco. Tramite unaccentuazione discreta ma contemporanea del disegno classico originario si ottiene un parco di loisir di forte pre-

senza. (Testo rivisto e corretto da Anna Frisa)

http://www.topotek1.de/

14

Bro Kiefer_Kengo Kuma_Topotek1 per Torino

15

Bro Kiefer_Kengo Kuma_Topotek1 per Torino

16

Bro Kiefer_Kengo Kuma_Topotek1 per Torino

17

Bro Kiefer_Kengo Kuma_Topotek1 per Torino

Un nuovo iter concorsuale

Quale procedura seguire per il concorso? Tre punti fermi: promuovere la partecipazione dei cittadini; avere concorrenti di alto livello internazionale; rispettare le specificit del sito. Proprio il dibattito sulle procedure stato oggetto delle prime riunioni pubbliche del Comitato. Un gruppo di lavoro interno, composto da Luigi Bobbio, Franco Corsico e Matteo Robiglio, ha redatto una bozza di programma, di cui seguono alcuni stralci:

commessa pubblica condivisa. Intendiamo con questa espressione definire un percorso di lavoro partecipativo, parallelo alle necessarie indagini tecniche e storiche, che attraverso il coinvolgimento dei cittadini esplori preventivamente in una fase di ascolto del territorio bisogni, esigenze e aspettative, ponendoli alla base di un successivo studio progettuale affidato ad architetti professionisti, con tappe di verifica pubblica intermedie e messa a punto delle soluzioni proposte. Spetterebbe alla fase di ascolto definire ad esempio i contorni dellambito da ridisegnare, le vocazioni e gli usi possibili dei diversi spazi, le caratteristiche morfologiche desiderate. Per lindividuazione degli architetti potrebbe essere utilizzata la procedura francese del march de dfinition, poco nota in Italia ma del tutto compatibile con la normativa nazionale. Si tratta di una procedura di tipo concorsuale che viene adottata nei casi in cui la collettivit non in grado di definire con precisione un mandato di opera pubblica (si veda http://www.localjuris.com.fr/archives/marches2001/guidemp/ proced/defini.ht). Essa si sviluppa di solito - anche se pu essere adattata ai casi specifici - in tre fasi: inizialmente si individua, con procedura aperta e selezione sulla base del curriculum, un certo numero di gruppi professionali di livello internazionale (dellordine di 10). A questi viene sottoposto il risultato della fase di indagine preliminare, invitandoli a formulare una proposta sintetica di approccio al tema di progetto; sulla base delle proposte formulate si selezionano tre gruppi, che vengono incaricati di sviluppare in parallelo le loro proposte progettuali, con limpegno a verifiche pubbliche periodiche. Al termine di questa terza fase si procede alla scelta della proposta da portare in attuazione. In tutte le fasi, la scelta pu essere effettuata da una giuria pubblica dei cittadini. La realizzazione del progetto prescelto pu essere affidata direttamente ai professionisti che ne sono autori, o affidata agli uffici tecnici della citt.
Conclusione: sembra che questa ipotesi potrebbe offrire la

La bozza redatta da Luigi Bobbio, Franco Corsico e Matteo Robiglio stata a sua volta discussa pubblicamente e leggermente rivista, ma ha costituito la traccia su cui costruire liter concorsuale per Piazzale Valdo Fusi, come spiegato nel seguito. La fase di ascolto della citt Si cominciato attraverso un'articolata fase di ascolto e di concertazione con la cittadinanza, per la quale ci si affidati alla Cooperativa Biloba e alla DemoA&T. Il percorso si articolato in tre fasi distinte: - Computer Aided Telephonic Interview (C.A.T.I.) a un campione casuale di abitanti della zona, a ciascuno dei quali stato chiesto di rispondere a un questionario; - Street Stall, cio raccolta di informazioni mediante questionari e interviste nelle tre piazze oggetto del concorso, con lausilio di banchetti e cartelloni interattivi; - interviste a testimoni privilegiati dellarea. Lobiettivo della C.A.T.I. stato quello di definire in modo quantitativo i temi da approfondire e discutere con i testimoni privilegiati. Il Street Stall, dal canto suo, ha permesso di completare e qualificare ulteriormente il lavoro di ricerca con la presenza di una postazione mobile nelle tre piazze oggetto dellindagine, seguendo metodologie consolidate per lascolto del territorio. Le interviste ai testimoni privilegiati, infine, hanno permesso di approfondire i diversi temi emersi. Il giudizio generale dei residenti rispetto allarea oggetto dellindagine positivo: le tre piazze sono percepite come il cuore della circoscrizione e come un sito di grande valore estetico, urbanistico e architettonico. Larea viene considerata parte integrante del centro cittadino. La maggior parte del campione, tuttavia, evidenzia elementi di criticit nella sistemazione attuale di Piazzale Valdo Fusi. Molti lo vedono estraneo al contesto circostante e non esiterebbero a modificarne alcuni aspetti: la pendenza, ledificio centrale, le ali laterali, le facciate vetrate ai bordi della piazza, ecc. Pi in generale, lobiettivo di questa prima fase di ascolto stato comprendere come venga percepita larea di cui fanno parte Piazzale Valdo Fusi, lAiuola Balbo e Piazza Carlina: quali i suoi punti di forza, quali le criticit, quale la relativa influenza

Come si decide una architettura in pubblico; contributo per il processo di ridisegno degli spazi pubblici del Borgo Nuovo. Il dibattito sulla qualit architettonica della sistemazione esterna del parcheggio di Piazzale Valdo Fusi a Torino ha portato alla luce un nodo fondamentale della costruzione della citt contemporanea: come si costruisce il consenso del pubblico su unopera pubblica? Questo il vero elemento di novit, attraverso il quale Torino potrebbe offrire, a partire da un caso solo apparentemente minore, un contributo utile su un tema che emerge con sempre maggiore forza nelle citt occidentali (a Parigi come a New York). La citt contemporanea intrinsecamente pluralista. Esigenze, desideri, bisogni e gusti sono diversi, in molti casi opposti. Appartengono alla sfera degli individui e dei gruppi, ognuno dei quali proietta le proprie attese e volont sul proprio spazio di vita. Lo spazio privato pu essere caratterizzato da ognuno in indipendenza ed autonomia. Lo spazio pubblico della citt invece il punto di intersezione, per forza unico anche quando non univoco, di traiettorie molteplici e potenzialmente conflittuali. Lo spazio pubblico della citt antica poteva essere deciso dal sovrano. Lo spazio pubblico della citt medioevale poteva scaturire come espressione organica della comunit che lo costruiva. Lo spazio pubblico della citt industriale era espressione di una chiara funzionalit (circolazione, svago, sosta). E oggi?
Dopo aver constatato che il concorso di progettazione non sembrerebbe la procedura pi adatta in questo caso (v. anche le considerazioni iniziali a pag. 3), Bobbio, Corsico e Robiglio elaborano una proposta:

rapidit, qualit, condivisione e trasparenza che il caso Valdo Fusi richiede, ma che crediamo anche possa costituire un utile precedente per altri interventi nella citt.

I limiti delle procedure concorsuali correnti potrebbero essere superati attraverso un processo di costruzione di una

18

Bro Kiefer_Kengo Kuma_Topotek1 per Torino

nella percezione cittadina allinterno dellintera circoscrizione. Le informazioni e le indicazioni progettuali emerse, raccolte in un dossier, sono diventate parte integrante del bando di concorso spedito ai progettisti. La fase di selezione dei progettisti Dal punto di vista della selezione dei progettisti si proceduto nel modo seguente: durante le prime riunioni pubbliche del Comitato stata definita una lista di venti professionisti di livello internazionale; in una seconda fase si proceduto alla selezione di undici partecipanti, attraverso una consultazione popolare e con la collaborazione di due tecnici: Mirko Zardini, Direttore del Canadian Center for Architecture di Montreal e Pierre-Alain Croset, docente presso il Politecnico di Torino. Gli undici selezionati sono: - 5+1 (Italia) - Bro Kiefer (Germania) - James Corner (USA) - Carlos Ferrater (Spagna) - Kengo Kuma (Giappone) - Gustavson Porter (UK) - Dominique Perrault (Francia) - Topotek1 (Germania) - Guillermo Va zquez Consuegra (Spagna) - West8 (Olanda) - Franco Zagari (Italia) In una terza e ultima fase sono stati individuati quattro finalisti tramite votazioni via Internet e sempre con la collaborazione di Mirko Zardini e Pierre-Alain Croset. Costoro - Bro Kiefer, Kengo Kuma, Topotek1, Guillermo Va zquez Consuegra - sono stati invitati a Torino nei primi mesi del 2006 dal Comitato per tenere delle lezioni pubbliche e presentare i propri lavori alla citt. Nelle settimane successive alla presentazione, inoltre, stato spedito loro il bando di concorso, insieme a tutti i materiali necessari. Le proposte progettuali di Bro Kiefer, Kengo Kuma e Topotek1 sono presentate in questo allegato di Casabella. Guillermo Va zquez Consuegra, invece, non riuscito a rispettare i tempi imposti dal concorso e quindi non risulta tra i partecipanti. In queste settimane in corso una votazione popolare. Sono state allestite due mostre con gli elaborati di progetto: nelle

relative sedi i cittadini possono scegliere la proposta preferita nonch esprimere giudizi e formulare domande per i progettisti. Lo stesso pu essere fatto per via telematica, sia sul sito del Comitato (www.valdofusi.it), sia su quello del quotidiano La Stampa (www.lastampa.it). Molti media (da La Repubblica al Il Giornale, da Rai 3 a Retesette), inoltre, hanno dato ampio rilievo ai progetti finalisti, promuovendone la conoscenza presso la popolazione e segnalando le modalit di voto sul sito del Comitato. Lobiettivo quella di ottenere indicazioni articolate, orientate non solo allindividuazione di un progetto preferito ma anche alla valorizzazione dei singoli elementi di ciascuno di essi attraverso giudizi critici, estetici e funzionali da parte dei cittadini. Un evento conclusivo previsto per linizio del mese di ottobre 2006. I finalisti torneranno a Torino per presentare i propri progetti, la giuria tecnica li dibatter pubblicamente e, tenendo conto dei pareri espressi dai cittadini secondo la formula descritta nel bando, annuncer il vincitore al termine della giornata. Inquadramento giuridico La procedura adottata compatibile con le normative vigenti sui lavori pubblici (tra cui la legge Merloni)? In che modo essa potrebbe essere riproposta in futuro dalla citt di Torino o da altre amministrazioni pubbliche? Il tema al centro di una memoria redatta da Mario Comba, ordinario di diritto pubblico comparato presso lUniversit di Torino e co-fondatore del Comitato Valdo Fusi. Seguono alcuni stralci.

valore superiore a 211.000 Euro; (ii) finanziamento proveniente in misura superiore al 50% da amministrazioni aggiudicatrici (per esempio Fondazioni e altri organismi di diritto pubblico); (iii) connessione con un appalto di lavori a sua volta soggetto alla normativa comunitaria. Nel caso del Comitato Valdo Fusi larticolo 8 non applicabile gi solo per la mancanza del requisito (i), in quanto il valore dei compensi erogati ai partecipanti al concorso stato inferiore a 211.000 Euro. Ma, indipendentemente dallimporto dellappalto, larticolo 8 non sarebbe comunque applicabile perch lo studio di fattibilit acquistato dal Comitato non connesso a un appalto di lavori. Il Comitato, infatti, si limiter a donare i risultati del Concorso al Comune, il quale rimane assolutamente libero nel decidere se utilizzarlo per procedere o meno alla progettazione esecutiva e alleffettuazione dei lavori di risistemazione delle piazze torinesi. Non vi dunque alcuna connessione giuridica tra lappalto di servizi effettuato dal Comitato e leventuale svolgimento da parte del Comune di un appalto di lavori che realizzi i suggerimenti architettonici contenuti nel progetto vincitore. Lassenza del requisito della connessione deriva dalla struttura stessa delloperazione svolta dal Comitato, la quale consiste in una iniziativa privata volta a produrre un progetto di fattibilit, poi offerto allente pubblico competente per la realizzazione delle opere (in questo caso, il Comune di Torino). Questultimo, a sua volta, pienamente libero nel decidere se realizzare o meno le opere oggetto del progetto. La cesura tra i privati che offrono un progetto e lente pubblico che lo riceve, rimanendo per del tutto svincolato circa la sua realizzazione, consente di ripetere il medesimo schema in altre situazioni, indipendentemente dal valore dellappalto. Non essendo soggetto alla normativa nazionale e comunitaria in materia di appalti pubblici, il Comitato Valdo Fusi ha potuto applicare una procedura concorsuale innovativa, appositamente studiata per aderire alle esigenze degli utenti delle piazze torinesi. La formula adottata dal Comitato potrebbe essere riproposta in futuro, consentendo la sperimentazione di procedure concorsuali innovative attraverso una proficua collaborazione tra i cittadini e le loro amministrazioni pubbliche.

Dal punto di vista giuridico, il Comitato Valdo Fusi un comitato non riconosciuto (articoli 36 e seguenti del Codice Civile). Pertanto esso pu essere definito a tutti gli effetti come soggetto privato, non rientrando nella definizione comunitaria di organismo di diritto pubblico (art. 1, par. 9, Dir. 2004/18/CE) in quanto non dotato di personalit giuridica. Posto che il Comitato un soggetto privato, esso sarebbe comunque obbligato ad applicare la normativa comunitaria in materia di appalti solo nei casi indicati dallart. 8 della Direttiva 2004/18/CE e dunque nel caso in cui si verifichino contemporaneamente i seguenti requisiti: (i) appalto di servizi del

19

Estratto dal bando di concorso

1. Introduzione Obiettivo del presente concorso internazionale di progettazione la riqualificazione del sistema degli spazi pubblici nel centro storico di Torino, con particolare riferimento al Piazzale Valdo Fusi, alla Piazza Carlo Emanuele II (detta Piazza Carlina) e allAiuola Balbo. Il concorso, bandito dal Comitato Valdo Fusi grazie ai fondi raccolti mediante una sottoscrizione pubblica e lapporto di sponsor privati, vuole essere unoccasione per applicare procedure innovative che consentano ai cittadini di esprimere il proprio parere nelle diverse fasi concorsuali e di affiancare una giuria tecnica nella scelta del progetto vincitore. Per maggiori informazioni sui processi di partecipazione vedere il sito www.valdofusi.it. Il presente bando viene inviato ai quattro finalisti invitati dal Comitato Valdo Fusi a partecipare allultima fase del concorso: - Bro Kiefer, Germania; - Guillermo Va zquez Consuegra, Spagna; - Kengo Kuma, Giappone; - Topotek1, Germania. Costoro sono invitati a formulare una proposta sintetica (sketch) di approccio al tema di progetto. Sulla base delle proposte formulate, sar selezionato il vincitore secondo la procedura descritta allart. 6. A ciascuno dei progettisti sopra indicati sar riconosciuto un onorario pari a 5.000 (cinquemila) Euro, oltre alla copertura di tutte le spese di viaggio sostenute per conto del Comitato Valdo Fusi. 2. Tempistica Il Comitato Valdo Fusi render disponibile via web il materiale di concorso, di cui allart. 4, ai singoli concorrenti entro il 19 maggio. A partire da questa data i progettisti avranno otto settimane di tempo per la stesura degli elaborati (descritti allart. 5), che dovranno essere spediti entro il 14 luglio 2006. [...] Gli elaborati inviati verranno pubblicizzati nella citt di Torino, con diverse modalit (per esempio pubblicazione sui quotidiani locali e nazionali e affissione in aree pubbliche), al fine di promuoverne la conoscenza tra la popolazione.
Pubblicazione con il contributo della

3. Requisiti e vincoli progettuali Oggetto del presente concorso la risistemazione superficiale delle tre piazze. I progettisti dovranno ispirarsi alle indicazioni fornite dai cittadini durante la fase di ascolto della citt e contenute nel rapporto prodotto dalla Cooperativa Biloba, disponibile in rete allindirizzo http://www.valdofusi.it/ita/bando/documenti. Inoltre si allegano indicazioni progettuali pi specifiche per le singole piazze. [...] 4. Elenco allegati [...] 5. Elaborati di progetto Gli elaborati di progetto dovranno essere: - n. 3 tavole (max.) in formato A0 orizzontale, allinterno delle quali dovranno essere presenti: - piante, planimetrie e sezioni in scala 1:500; - eventuali disegni in scala di maggior dettaglio; - fotoinserimenti delle soluzioni progettuali; - relazione in formato A3 fino a un massimo di 10 pagine di testo e immagini e che dovr contenere una stima indicativa dei costi di intervento; - breve video-intervista esplicativa del progetto (durata massima 3 minuti). Tutti gli elaborati dovranno essere in lingua italiana, con la sola esclusione della video-intervista, che potr essere in lingua inglese. 6. Giuria e processo di selezione Dopo la consegna degli elaborati, la valutazione si svolger nel modo seguente: - una prima fase pubblica di voto popolare, durante la quale i cittadini saranno chiamati ad esprimere un loro giudizio. La pubblicazione degli elaborati sui quotidiani locali e nazionali e laffissione in spazi pubblici saranno alcuni dei metodi seguiti per la divulgazione dei progetti; - un evento conclusivo durante il quale i finalisti presenteranno i loro progetti. La giuria li dibatter pubblicamente, tenendo conto dei pareri raccolti durante la fase di ascolto, e annuncer il vincitore al termine della giornata. In particolare il vincitore sar selezionato sulla base di: - una valutazione estetica, che peser per l80% e che spetter per un 50% al voto popolare e per il 50% alla giuria; - una valutazione tecnico-economica, che peser per il 20% e sar di competenza esclusiva della Giuria. La Giuria sar composta da un massimo di 8 persone [...]

comitato valdo fusi

Ciascun progettista dovr intervenire alla presentazione pubblica degli elaborati, in occasione della quale sar annunciato il vincitore del concorso. [...] A seguito della proclamazione del vincitore avr inizio la fase esecutiva, nellambito della quale auspicabile che la progettazione di uno o pi piccoli elementi (per

Mostra dei progetti con il contributo di

esempio un padiglione adibito a caff o unedicola o altri particolari di arredo urbano) possano essere attribuiti a giovani architetti under 35 mediante procedura concorsuale aperta a tutti, definita e condotta dal vincitore stesso.

allegato a Casabella 749 n. 11/2006

S-ar putea să vă placă și