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Sommario

Progettazione funzionale di sistemi meccanici


Ruote dentate

prof. Paolo Righettini paolo.righettini@unibg.it


Universit` a degli Studi di Bergamo Mechatronics And Mechanical Dynamics Labs

January 10, 2012

prof. Paolo Righettini paolo.righettini@unibg.it Progettazione funzionale di sistemi meccanici

Universit` a degli Studi di Bergamo Mechatronics And Mechanical Dynamics Labs

Sommario

Parte I

Introduzione alle ruote dentate

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Sommario

Parte II

Caratteristiche delle trasmissioni a denti diritti

Prolo dei denti Dentiera Lavorazione della ruota Utensili e macchine Forma del dente Trasmissione del moto Primitive di funzionamento

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Sommario

Parte III

Criteri di scelta delle correzioni

Introduzione Calcolo Interasse di Funzionamento Limitazione alla correzione Limitazione delle singole correzioni Ripartizione delle correzioni

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Sommario

Parte IV

Criteri di scelta delle correzioni

Introduzione

Riduzione arco di accesso

Ottimizzazione del rendimento

Fattore di forma

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Part I Introduzione

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considerando trasmissione fra assi paralleli Si pu` o arrivare al concetto di trasmissione ad ingranaggi considerando dapprima una semplice trasmissione a ruote di frizione, nella quale le due ruote cilindriche si trasmettono il moto per attrito, rotolando luna contro laltra. il limite delle trasmissioni a ruote di trasmissione ` e dovuto al coeciente dattrito fra le superci in contatto la necessit` a di trasmettere carichi signicativi senza alcuna possibilit` a di slittamento ha portato a dotare di opportune dentature le originali superci cilindriche, in modo che il moto sia trasmesso per accoppiamento fra le superci delle dentature si hanno quindi trasmissioni con ruote dentate, il cui funzionamento pu` o ancora essere schematizzato, dal solo punto di vista cinematico, col rotolamento di due superci cilindriche ideali, che vengono denominate superci primitive della coppia .

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come possono essere realizzate le dentature per un regolare funzionamento della trasmissione con rapporto di trasmissione costante per ogni posizione relativa della coppia di ruote? quali sono le caratteristiche geometriche delle dentature comunemente utilizzate? come sono fatti gli utensili per la realizzazione delle dentature? ` e possibile modicarne alcune caratteristiche geometriche per il miglioramento delle prestazioni?

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Prolo dei denti

Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

Part II Caratteristiche delle trasmissioni a denti diritti

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Prolo dei denti

Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

I denti degli ingranaggi cilindrici a denti diritti vengono realizzati con proli ad evolvente di cerchio la dentatura viene realizzata per mezzo di un utensile che, per motivi realizzativi e di vita, viene generalmente scelto con prolo rettilineo il anco del dente ` e realizzato dallutensile, rappresentato da una retta, nel suo moto relativo al pezzo
l /2 0 L M

r P0 l

Figure: Prolo ad evolvente di cerchio.

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Prolo dei denti

Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

l /2 0 L M

r P0 l

levolvente di cerchio ` e la linea inviluppo di una curva generatrice rettilinea nel moto denito dal puro rotolamento della polare mobile l sulla polare ssa circolare di raggio r che costituiscono le primitive del moto. La curva ` e una retta solidale nel punto L alla polare l , ed ` e inclinata rispetto ad essa dellangolo /2 0 , dove 0 ` e un angolo che con il raggio r della polare denisce il cerchio di cui la ` e levolvente. La l ` e una retta che rotola senza strisciare sulla circonferenza di raggio r .
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Prolo dei denti

Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

l /2 0 L M

r P0 l

Nel punto di contatto M della con la la velocit` a w del moto relativo ` e, per denizione di inviluppo, tangente alle due curve, quindi la normale ai proli nel punto M deve passare per il centro di istantanea rotazione P0 , punto di contatto delle polari l e Langolo fra la normale P0 M e la polare l ` e perci` o 0 per ogni punto M di contatto.

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Prolo dei denti

Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

l L r B

M 0 P0 l

rb

Figure: Prolo ad evolvente di cerchio, metodo degli epicicli

Langolo fra la normale P0 M e la polare l ` e perci` o 0 per ogni punto M di contatto. Per questa ragione la normale al punto di contatto M ` e inoltre sempre tangente al cerchio di raggio rb = r cos 0 detto cerchio fondamentale o di base di cui la ne ` e levolvente. Levolvente pu` o perci` o essere ottenuta come traiettoria di un punto di una retta normale alla , la quale rotola senza strisciare sul cerchio fondamentale
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Prolo dei denti

Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

l L r B

M 0 P0 l

rb

La linea l rappresenta in gura prende anche il nome di epiciclo. Le coordinate polari e del prolo dellevolvente possono essere ottenute eguagliando larco di circonferenza TB al segmento TM della retta generatrice dellevolvente , e risultano: = rb / cos , = tan (1)

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Prolo dei denti

Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

p0 = m p 0 /2 20

m 1.25m

L0

Figure: Dentiera di riferimento

Quindi i proli ad evolvente dei denti si ottengono come inviluppo di una dentiera a anchi diritti, quando il moto relativo tra ruota e dentiera ` e denito dal rotolamento della primitiva circolare della ruota sulla primitiva rettilinea della dentiera la gura rappresenta una dentiera normalizzata, caratterizzata dallangolo di pressione 0 = 20 e dal modulo m. Tutte le altre grandezze geometriche sono riferite al modulo. I valori possibili di m sono standardizzati.
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Prolo dei denti

Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

p0 = m p 0 /2 0. 4m

pb

20 C B L0 A

1.25m 1.25m

m m

Per il taglio degli ingranaggi con il procedimento Maag si utilizza un utensile-dentiera (pettine) avente la forma della dentiera normalizzata il anco ` e composto dal tratto rettilineo AB che scava levolvente e dalla sporgenza BC che scava la base del dente in modo da creare un gioco di fondo di m/4; i anchi rettilinei distano fra loro del passo di base pb = p0 cos 0 . Sulla linea L0 (primitiva dellutensile nel taglio di ingranaggi non corretti) lo spessore del dente coincide con il vano lasciato fra due denti consecutivi.
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Prolo dei denti

Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

v L0 l c

re ri rb rp0

Figure: Taglio ruota con dentiera

la gura mostra lutensile-dentiera in una posizione di taglio della ruota Si parte da una ruota di diametro esterno de opportunamente calcolato. La macchina dentatrice funziona come una stozzatrice, cio` e asporta il materiale con un moto alternativo normale al piano della gura. Tale moto di taglio si alterna a quello di inviluppo.
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Prolo dei denti

Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

L0 c l rb rp0

re ri

Il movimento di inviluppo pu` o essere ottenuto animando lutensile con velocit` av e la ruota con velocit` a , legate dalla relazione v = dp0 /2. Il diametro dp0 della primitiva di taglio dipende dal modulo m e dal numero di denti z che si vogliono realizzare; esso si determina imponendo luguaglianza nz = 60v /p tra i numeri di denti della ruota e dellutensile transitanti al minuto per la zona di taglio 2v 2v pz dp0 = = = (2 n/60) per denizione di modulo p = m si ottiene la nota espressione
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(2) dp0 = mz . Universit` a degli Studi di Bergamo Mechatronics And Mechanical Dynamics Labs

Prolo dei denti

Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

L0 c l rb rp0

re ri

A causa del moto di inviluppo i anchi dei denti della ruota tagliata non risultano diritti ma, almeno nel tratto ecace (quello inviluppato dal segmento AB ) hanno la forma dellevolvente di un cerchio , detto fondamentale, tangente alla retta inclinata di 0 rispetto alla primitiva di taglio, avente quindi il diametro db = dp0 cos 0 . (3)

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Prolo dei denti

Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

L0 c l rb rp0

re ri

Il moto relativo di inviluppo pu` o vedersi come il rotolamento della primitiva su una primitiva rettilinea l solidale allutensile e parallela o coincidente con la L0 La forma della dentatura ottenuta dipende dalla posizione data allutensile per il taglio, e precisamente dalla distanza c della primitiva l (tangente alla ) dalla linea di riferimento L0 . Se la dentiera ` e stata disposta con la linea di riferimento L0 coincidente con la l (c = 0) si ottengono dentature non corrette; se la dentiera ` e stata disposta pi` u in fuori, si hanno dentature con correzione positiva (c > 0), se ` e stata disposta pi` u in dentro si hanno dentature con correzione negativa (c < 0). Il rapporto x = c /m rappresenta il valore adimensionale della correzione.
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Prolo dei denti

Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

Utensile dentiera

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Prolo dei denti

Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

Dentatrici MAAG

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Prolo dei denti

Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

Dentatrici MAAG

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Prolo dei denti

Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

Dentatrici MAAG

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Prolo dei denti

Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

Utensile Creatore

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Prolo dei denti

Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

Grandi Dimensioni

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Prolo dei denti

Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

Grandi Dimensioni

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Prolo dei denti

Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

Grandi Dimensioni

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Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

Rettica

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Prolo dei denti

Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

Poich` e la dentiera viene spostata di c anche i raggi di troncatura della ruota vengono aumentati (o diminuiti) di c ; il diametro di troncatura esterna, che nelle dentature non corrette vale de = dp0 + 2m, viene preso uguale a de = dp0 + 2m + 2c = m(z + 2 + 2x ) , mentre il diametro di troncatura interna, scavato dalla parte dellutensile tratteggiata in gura 5, risulta uguale a di = dp0 2.5m + 2c = m(z 2.5 + 2x ) . Laltezza del dente risulta quindi uguale ad h = (de di )/2 = 2.25m come per le dentature non corrette, ma suddivisa nelladdendum a = (de dp0 )/2 = m + c = m(1 + x ) e nel dedendum b = (dp0 di )/2 = 1.25m c = m(1.25 x ) .
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(4)

(5)

Prolo dei denti

Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

b P0 a M 0 O ri K T L

re

0 c L0 l

rp0 rb

Figure: Punti di contatto tra utensile e ruota

Il passo dei denti sulla primitiva di taglio (KL in gura ) ` e uguale a quello della dentiera, cio` e vale p0 = m;
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Prolo dei denti

Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

g 0 d /2 p 0 /2 d p 0 /2 d b /2 g0 L0 l c

Figure: Spessore del dente

lo spessore del dente misurato sulla primitiva l dellutensile risulta uguale ai vani sulla dentiera: p0 g0 = + 2c tan 0 = m( + 2x tan 0 ) . (6) 2 2

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Prolo dei denti

Dentiera

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Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

prolo ecace
0 c L 0 l rp 0 0 O ri rb

b P0 a M K T L

re

Il anco del dente della ruota, o almeno la sua parte ecace (inviluppata dai anchi diritti dellutensile) ` e levolvente del cerchio fondamentale di diametro db levolvente ` e compresa tra il diametro di troncatura esterno de ed un diametro di = MO , che risulta sempre maggiore o al massimo uguale al diametro db del cerchio fondamentale. di potrebbe chiamarsi diametro di troncatura interna del prolo ecace a = m c = m(1 x ) ` e laddendum apparente della dentiera (escludendo cio` e la parte tratteggiata di gura ), si pu` o ricavare la formula di = 2MO = 2 prof. Paolo Righettini paolo.righettini@unibg.it
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2 2 OT 2 + MT = a degli 0Mechanical )2 . (7) Labs + di (d dbStudi p0 sin 0 a/ sin Universit` Bergamo Mechatronics And Dynamics

Prolo dei denti

Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

Spessore del dente


g d /2 dp0 /2 db /2 p0 /2 g0 0 L0 l c

Per determinare la forma del dente si possono ricavare i valori dellangolo caratteristico e dello spessore circolare g in funzione del generico diametro d . per ogni punto sul prolo del dente intercettato dal diametro d , la proiezione di d /2 sul raggio di base ` e costante per la denizione di evolvente d cos = db = cost lo spessore del dente sullarco di circonferenza intercettato dal diametro d vale d 2 in cui b rappresenta il settore angolare sotteso dalla base del dente in corrispondenza del diametro di base db g = (b 2)
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Prolo dei denti

Dentiera

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Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

Spessore del dente


g d /2 dp0 /2 db /2 p0 /2 g0 0 L0 l c

g = (b 2) risulta e quindi

d 2

g b + = = cost d 2 gb g + = = cost . d db = tan = inv . (8) (9)

ricordando che
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Prolo dei denti

Dentiera

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Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

b P0 a M 0 O ri K T L

re

0 c L 0 l

rp 0 rb

I valori delle costanti si determinano tenendo presente che in corrispondenza della primitiva di taglio , cio` e per d = dp0 , deve essere = 0 e g = g0 d cos = dp0 cos 0 , dp0 diametro primitivo di taglio ssato d si ricava , e g0 g + inv = + inv 0 d dp0 da cui, noti g0 , dp0 , d e , si ricava g .
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Prolo dei denti

Dentiera

Lavorazione della ruota

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Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

spessore del dente sulla primitiva di taglio, in funzione del modulo, dellangolo di pressione e della correzione g0 = p0 + 2c tan 0 = m( + 2x tan 0 ) 2 2

relazione fra d e dalle propriet` a dellevolvente d cos = dp0 cos 0 calcolo di in funzione di = tan = inv calcolo di g = g (d , ) g0 g + inv 0 + inv = d dp0

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Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

Esempio
Calcolare lo spessore del dente sul cerchio di troncatura esterna di un ingranaggio corretto. sia z il numero di denti, m il modulo, 0 langolo di pressione della dentiera generatrice, c = mx la correzione; il diametro del cerchio di troncatura esterna vale de = dp0 + 2m + 2c , dove dp0 = mz ; langolo di pressione in corrispondenza del diametro de ` e dato dalla relazione cos = dp0 cos 0 ; de

lo spessore g richiesto si ricava inne con la formula g0 g + inv = + inv 0 , de dp0 nella quale g0 , spessore del dente sulla primitiva di taglio, vale g0 =
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m + 2c tan 0 . 2
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Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

Trasmissione del moto

Il prolo dei denti e la loro disposizione attorno alle primitive deve permettere di: garantire continui` a del moto di rotazione delle ruote (numero intero di denti per ogni ruota, da cui mz = dp0 ) garantire ingranamento fra i denti delle ruote, dotata ciascuna di z1 e di z2 denti questo consente di denire a priori in rapporto di trasmissione medio valutato eguagliando il numero di denti 1 z1 e 2 z2 che transitano in un minuto nella zona di lavoro z1 2 = = 1 z2 questo rapporto di trasmissione medio ` e garantito da qualsiasi tipologia di dente I proli dei denti sono opportunamente realizzati in modo che il rapporto di trasmissione istantaneo sia costante, coincidente al valore precedentemente calcolato

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Dentiera

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Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

I proli ad evolvente di cerchio tracciati con il medesimo procedimento (quindi con la stessa dentiera) su due ruote dentate costituenti un ingranaggio, risultano fra di loro coniugati (propriet` a dei proli coniugati) Sono quindi in grado di trasmettere il moto come lo trasmetterebbero i diametri primitivi rotolando uno sullaltro senza strisciare (diametri primitivi di taglio su cui, durante la fase di lavorazione, nel moto relativo la dentiera rotolava senza strisciare sulla ruota) Nel moto assoluto la velocit` a del punto di contatto delle primitive deve essere uguale per le due ruote anch e non ci sia strisciamento rp0 1 1 = rp0 2 2 dove rp0 1 e rp0 2 sono rispettivamente il raggio della primitiva della ruota motrice e della ruota condotta. Denendo il rapporto di trasmissione istantaneo = 2 /1 come il rapporto fra la velocit` a di rotazione della ruota condotta e la velocit` a di rotazione della ruota motrice, risulta rp 2 = 01 . = 1 rp0 2
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Prolo dei denti

Dentiera

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Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

La lunghezza dellarco di cerchio fra due punti omologhi della dentatura misurato sul diametro primitivo delle ruote, deve essere uguale per le due ruote 2 rp0 2 2 rp0 1 = , z1 z2 rp0 1 rp0 2 = = z1 . z2 (12)

Il rapporto di trasmissione istantaneo di un ingranaggio pu` o quindi essere calcolato come il rapporto fra il numero di denti della ruota motrice ed il numero di denti della ruota condotta.

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Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

Ingranamento
O1 rb 1 re 1 ri 1 T1

il movimento tra due ruote dentate tagliate con lo stesso utensile si trasmette in modo cinematicamente corretto purch e esse siano disposte con un interasse I poco minore della re 2 somma dei raggi di troncatura esterna linterasse I0 = dp0 1 + dp0 2 m(z1 + z2 ) = 2 2 (13)

N T2

P0 M

rb 2

` e detto interasse di taglio i contatti fra i anchi dei denti avvengono nella zona compresa tra i due cerchi di troncatura esterna comune alle due ruote dentate
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O2

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Figure: Trasmissione del moto fra due ruote

Prolo dei denti

Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

O1 rb 1

Se P ` e un generico punto di contatto, per una ovvia propriet` a dellevolvente la normale ai proli nel punto di contatto, sar` a tangente ai cerchi fondamentali delle due ruote tale tangente, la T1 T2 non dipende da P ` e ovvio che i contatti possono re 2 aversi solo su di essa nel tratto MN Su tale retta i proli dei denti si susseguono ad una distanza pari a quella fra i anchi rettilinei dellutensile dentiera, pari al passo pb misurato sul cerchio fondamentale di ciascuna ruota, che vale pb = m cos 0 e che quindi ` e uguale per entrambe.

re 1

ri 1 T1

N T2

P0 M

rb 2

O2

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Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

O1

Se MN > pb prima che due denti si separino (uscendo da N ) altri due sono gi` a entrati in presa (entrando da M ) e il moto pu` o proseguire indenitamente con continuit` a. si denisce il fattore di ricoprimento fc = MN pb
re 2

rb 1 re 1 ri 1 T1

N T2

P0 M

(14)

rb 2

che deve risultare maggiore di 1 (normalmente compreso fra 1 e 2) Quando 1 < fc < 2 il segmento MN viene diviso in due zone: la zona centrale dei contatti singoli e la zona dei contatti doppi ,
O2

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Prolo dei denti

Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

pb re 1

rb 1 M1 M ri 1 T1

re 2

T2 N N1 pb rb 2

Figure: Zone con contatti singoli e doppi

la zona centrale dei contatti singoli M1 N1 e la zona dei contatti doppi, costituita dai restanti segmenti MM1 ed NN1 , fra loro uguali Quando due denti sono a contatto in un punto di M1 M altri due denti sono a contatto in un punto di N1 N , e la spinta sui denti viene suddivisa tra le due coppie quando due denti sono a contatto in un punto di M1 N1 non si hanno altri denti a contatto e quindi essi sopportano da soli tutto il carico.
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Prolo dei denti

Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

i due proli a contatto in un generico punto P della retta T1 T2 possono essere approssimati con i due cerchi osculatori di centri T1 e T2 (che per denizione di evolvente sono i centri di curvatura) e raggi 1 = PT1 e 2 = PT2 Tutto avviene allora come se nellistante considerato la trasmissione del moto fosse adata a tali cerchi, incernierati rispettivamente in O1 ed O2 .

O1 rb 1 1 T1 T2

rb 2

Tali cerchi si trasmettono il moto come il quadrilatero equivalente O1 T1 T2 O2 : la biella T1 T2 , tangente ai cerchi fondamentali, O2 scorre lungo la retta dei contatti con velocit` a uguale a quella 1 rb1 = 2 rb2 delle cerniere T1 e T2 cio` e la retta T1 T2 rotola senza Figure: Raggi di curvatura dei denti strisciare sui cerchi fondamentali nel punto di contatto come se si trattasse cio` e di una fune inestensibile che si srotola da un cerchio arrotolandosi sullaltro
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Prolo dei denti

Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

le dimensioni del quadrilatero equivalente non dipendono dalla posizione del punto di contatto P da P non dipende nemmeno il valore del rapporto di trasmissione istantaneo = 2 /1 ; risultando = cost la trasmissione del moto ` e cinematicamente corretta, indipendentemente dallinterasse adottato Dal quadrilatero O1 T1 T2 O2 risulta = rb 1 /rb 2 ed essendo rb 1 /rb 2 = dp0 1 /dp0 2 = z1 /z2 si ha = z1 /z2 come gi` a visto
2 T2

O1 rb 1 1 T1

rb 2

O2

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Prolo dei denti

Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

Primitive di funzionamento
O1 rb 1

La condizione = cost pu` o rappresentarsi come il rotolamento luno sullaltro di due cerchi primitivi di centri O1 ed O2 e diametri dp 1 e dp 2 tali che dp 1 + dp 2 =I 2 dp 1 = . dp 2 (15) (16)
re 2

re 1

ri 1 T1

N T2

P0 M

rb 2

le primitive di funzionamento coincidono con le primitive di taglio solo quando linterasse di funzionamento I ` e uguale ad I0 .

O2

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Prolo dei denti

Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

O1 rb 1

Le primitive di funzionamento sono a contatto nel punto P0 la retta T1 T2 risulta inclinata rispetto alla normale al telaio dellangolo , detto angolo di pressione di funzionamento, il quale re 2 ` e uguale a 0 solo per I = I0 . ` e possibile dimostrare che I dp2 cos 0 dp1 p = = = = I0 dp01 dp02 cos p0 (17) dove p ` e il passo sulle primitive di funzionamento e p0 ` e il passo sulle primitive di taglio

re 1

ri 1 T1

N T2

P0 M

rb 2

O2

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Prolo dei denti

Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

Al variare dellinterasse di funzionamento il rapporto di trasmissione rimane costante (solo per dentature con proli ad evolvente) varia il gioco fra i denti delle ruote varia langolo di pressione varia il fattore di ricoprimento il legame fra le grandezze di taglio e quelle di funzionamento ` e espresso re 2 dalla I dp2 cos 0 dp1 p = = = = I0 dp01 dp02 cos p0 (18) Indicando con Bv la variazione percentuale di interasse, Bv = risulta I I0 , I0
O2 N T2 P0 M O1 rb 1 re 1 ri 1 T1

rb 2

(19)
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Prolo dei denti

Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

Esercizio
Calcolare le correzioni da apportare ad una coppia di ingranaggi che saranno montati con un interasse uguale a quello di taglio in modo che sulle primitive le dentature presentino il piccolo gioco laterale necessario per una buona lubricazione. linterasse di funzionamento coincide con quello di taglio coincidono anche le primitive di funzionamento con quelle di taglio spessore dente sulla primitiva di taglio g0 = p0 m + 2c tan 0 = + 2c tan 0 2 2

la somma degli spessori dei denti sulle primitive vale g0 1 + g0 2 = p0 + 2(c1 + c2 ) tan 0 ; imponendo che tale somma sia uguale al passo p0 meno il gioco , si ottiene 1 c1 + c2 = cot 0 . 2
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Prolo dei denti

Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

Esercizio
Calcolare come varia al variare di I il gioco laterale sulle primitive di una coppia di ingranaggi non corretti. per I = I0 si ha = 0; ricordando dp1 p dp2 cos 0 I = = = 1 + Bv (21) = = I0 dp01 dp02 cos p0 aumentando linterasse della quantit` a Bv I0 , il nuovo interasse sar` a I = I0 (1 + Bv ) le nuove primitive avranno diametri dp 1 = dp0 1 (1 + Bv ) e dp 2 = dp0 2 (1 + Bv ) ed il nuovo angolo di pressione sar` a dato dalla relazione cos = cos 0 /(1 + Bv ) ricordando che g g0 + inv 0 + inv = d dp0 detto g0 = m/2 lo spessore dei denti sulle primitive di taglio, gli spessori sulle primitive di funzionamento saranno g1 = g0 (1 + Bv ) (inv inv 0 )dp 1 g2 = g0 (1 + Bv ) (inv inv 0 )dp 2
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Prolo dei denti

Dentiera

Lavorazione della ruota

Utensili e macchine

Forma del dente

Trasmissione del moto

Primitive di funzionamento

da g1 = g0 (1 + Bv ) (inv inv 0 )dp 1 g2 = g0 (1 + Bv ) (inv inv 0 )dp 2 sommando si ottiene g1 + g2 = 2g0 (1 + Bv ) 2I (inv inv 0 ) poich e il passo sulle primitive di funzionamento vale p = p0 (1 + Bv ) = 2g0 (1 + Bv ) il gioco delle dentature al variare dellinterasse e dellangolo di pressione ` e = p (g1 + g2 ) = 2I (inv inv 0 ) .

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Introduzione

Calcolo Interasse di Funzionamento

Limitazione alla correzione

Limitazione delle singole correzioni

Ripartizione delle correzioni

Part III Ingranaggi Corretti

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Introduzione

Calcolo Interasse di Funzionamento

Limitazione alla correzione

Limitazione delle singole correzioni

Ripartizione delle correzioni

Introduzione

Per evitare forti strisciamenti tra i denti, le dentature vengono poste a cavallo delle primitive, ma mentre, nelle ruote normali, la sporgenza e la rientranza dei denti rispetto alle primitive (addendum e dedendum) hanno valori normalizzati, nelle ruote a cerchi spostati tali quantit` a debbono essere stabilite volta per volta dal progettista. La realizzazione di ingranaggi con dentature a cerchi spostati o, come pi` u brevemente si suol dire, corrette , ` e una prassi molto in uso nella costruzione delle ruote dentate perch e consente di migliorarne notevolmente le condizioni di funzionamento senza una signicativa complicazione del processo di fabbricazione. Infatti la correzione della dentatura semplicemente si ottiene imponendo un diverso posizionamento dellutensile sulla macchina dentatrice.

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Introduzione

Calcolo Interasse di Funzionamento

Limitazione alla correzione

Limitazione delle singole correzioni

Ripartizione delle correzioni

Inizialmente la correzione fu adottata solo nei casi in cui era indispensabile, e cio` e in pratica quando si dovevano realizzare ruote dentate con numeri di denti cos` bassi da comportare un pericoloso sottotaglio della dentatura durante la fabbricazione. Successivamente ci si rese conto che con la correzione si pu` o comunque migliorare il funzionamento degli ingranaggi, sostanzialmente perch e essa consente di spostare alquanto la zona di ingranamento delle dentature collocandola in modo opportuno, sicch e oggi quasi tutti gli ingranaggi di potenza vengono realizzati con spostamento dei cerchi, mentre gli ingranaggi normali vengono impiegati nelle applicazioni in cui debbono assolvere solamente una funzione cinematica. Di conseguenza la conoscenza del meccanismo delle correzioni non ha pi` u il carattere specialistico di una volta, ma ` e diventata parte integrante delle nozioni necessarie per procedere nella normale progettazione degli ingranaggi.

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Introduzione

Calcolo Interasse di Funzionamento

Limitazione alla correzione

Limitazione delle singole correzioni

Ripartizione delle correzioni

` importante osservare che le correzioni consentono anche di modicare il E valore dellinterasse fra le ruote, rispetto a quello che risulterebbe con un proporzionamento normalizzato. Ci` o permette di risolvere semplici problemi costruttivi, quali quelli che si hanno nei cambi di velocit` a, dove linterasse ` e il medesimo per tutti gli ingranaggi, senza dover ricorrere ad ingranaggi elicoidali con angoli delica di valore inconsueto. La correzione viene anche utilizzata nella realizzazione di ingranaggi a dentatura interna quando si deve modicarne linterasse: per questi ingranaggi non si hanno invece indicazioni quantitative che permettano anche di migliorarne le condizioni di funzionamento.

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Introduzione

Calcolo Interasse di Funzionamento

Limitazione alla correzione

Limitazione delle singole correzioni

Ripartizione delle correzioni

Calcolo Interasse di Funzionamento


il rapporto di trasmissione in una coppia di ruote NON dipende da I solo per dentature con proli ad evolvente la possibilit` a di scegliere interassi diverse consente di adattare la trasmissione a speciche esigenze Il valore eettivo dellinterasse viene determinato in sede di progetto imponendo che non vi siano giochi laterali tra i denti in presa (carichi dinamici), in modo cio` e da evitare sbattimenti nel caso di inversione del senso del movimento (o della coppia trasmessa) in alcune applicazioni il gioco laterale viene imposto per compensare ed evitare grippaggio per disallineamenti degli alberi di trasmissione Lassenza di giochi ` e molto importante nel caso di meccanismi di posizionamento, ma anche nel caso pi` u generale, dove un piccolo gioco laterale risulta utile per ragioni di lubricazione, il valore dellinterasse viene stabilito con detta condizione, ottenendo poi in realt` a il piccolo gioco richiesto con una opportuna scelta delle tolleranze di lavorazione. Per calcolare linterasse di funzionamento col quale non si hanno giochi laterali si impone che sulle primitive di funzionamento la somma dello spessore del dente di una ruota con lo spessore del dente dellaltra risulti eguale al passo misurato sulle primitive di funzionamento.
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Introduzione

Calcolo Interasse di Funzionamento

Limitazione alla correzione

Limitazione delle singole correzioni

Ripartizione delle correzioni

ricordando che:

g0 g + inv 0 + inv = d dp0 p0 + 2c tan 0 g0 = 2 I dp2 cos 0 dp1 p = = = = = 1 + Bv I0 dp01 dp02 cos p0

gli spessori dei denti sulla primitiva di funzionamento sono g1 = g01 g2 = g02 dp 1 I (inv inv 0 )dp 1 = g01 (inv inv 0 )dp 1 dp0 1 I0 dp 2 I (inv inv 0 )dp 2 = g02 (inv inv 0 )dp 2 dp0 2 I0

in corrispondenza del diametro primitivo di funzionamento risulta p = g1 + g2 p0 in cui ` e il gioco fra i denti
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I = g1 + g2 I0

Introduzione

Calcolo Interasse di Funzionamento

Limitazione alla correzione

Limitazione delle singole correzioni

Ripartizione delle correzioni

in caso di gioco nullo risulta p0 I I I = p0 + 2(c1 + c2 ) tan 0 (inv inv 0 )(dp 1 + dp 2 ) I0 I0 I0 2(c1 + c2 ) tan 0 I (inv inv 0 )2I = 0 I0

inne la relazione che lega le correzioni allangolo di pressione di funzionamento in condizioni di gioco nullo inv = inv 0 + c1 + c2 tan 0 = inv 0 + B tan 0 I0

langolo di pressione di funzionamento pu` o essere determinato a partire dallinterasse di funzionamento I cos 0 = I0 cos

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Introduzione

Calcolo Interasse di Funzionamento

Limitazione alla correzione

Limitazione delle singole correzioni

Ripartizione delle correzioni

inv = inv 0 +

c1 + c2 tan 0 I0

si osservi che il valore dellinterasse non dipende dai singoli valori delle correzioni c1 e c2 , ma solo dalla loro somma . Quando c1 + c2 = 0 risulta I = I0 : si hanno cio` e le correzioni senza cambiamento dinterasse, dette correzioni V .O ., per le quali le correzioni c1 e c2 sono uguali e contrarie, e le primitive di funzionamento coincidono con le primitive di taglio. Quando c1 + c2 = 0 risulta I = I0 : si hanno cio` e le correzioni con cambiamento dinterasse, dette correzioni V , per le quali I e aumentano o diminuiscono allaumentare o al diminuire di c1 + c2 .

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Introduzione

Calcolo Interasse di Funzionamento

Limitazione alla correzione

Limitazione delle singole correzioni

Ripartizione delle correzioni

Riduzione del diametro di troncatura esterno

per eetto delle correzioni c1 e c2 , linterasse non aumenta della quantit` a c1 + c2 , ma di una quantit` a inferiore. Ci` o comporta una diminuzione del gioco di fondo tra le dentature infatti per mantenere un gioco di fondo pari ad 1/4 del modulo bisognerebbe aumentare linterasse della stessa quantit` a di cui aumentano i raggi dei cerchi di troncatura esterna ed interna, cio` e di c1 + c2 . Per mantenere il gioco di fondo pari ad 1/4 del modulo con linterasse di funzionamento I , bisogna quindi ridurre alquanto i cerchi di troncatura esterna degli ingranaggi: per valutare lentit` a di questa riduzione, supponiamo di montare i due ingranaggi con linterasse I1 = I0 + c1 + c2 = (1 + B )I0 . Si avr` a un gioco di fondo pari ad 1/4 del modulo, ma si avr` a anche un gioco laterale: diminuiamo quindi linterasse no a portarlo al valore di funzionamento I = (1 + Bv )I0 per il quale non si hanno pi` u giochi laterali.

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Introduzione

Calcolo Interasse di Funzionamento

Limitazione alla correzione

Limitazione delle singole correzioni

Ripartizione delle correzioni

Il gioco di fondo sar` a diminuito della quantit` a km = I1 I = (B Bv )I0 , per riportarlo al valore originale baster` a quindi ridurre i raggi dei cerchi di troncatura esterna della quantit` a km. Ne consegue che nel caso di dentatura corretta, per conservare il gioco di fondo de = m(z + 2 + 2x 2k ) (23) (22)

poich e i diametri dei cerchi di troncatura interna restano invariati, laltezza totale dei denti viene ridotta al valore h = (2.25 k )m.

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Introduzione

Calcolo Interasse di Funzionamento

Limitazione alla correzione

Limitazione delle singole correzioni

Ripartizione delle correzioni

Limitazione alla correzione

Nella scelta delle correzioni x1 ed x2 da dare ad una coppia di ingranaggi si hanno delle limitazioni dovute: alla necessit` a di avere un fattore di ricoprimento perlomeno maggiore di 1, evitare lappuntimento dei denti in testa evitare il sottotaglio alla base del dente.

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Introduzione

Calcolo Interasse di Funzionamento

Limitazione alla correzione

Limitazione delle singole correzioni

Ripartizione delle correzioni

rb 1 re 1 I

rb 2 re 2

a b c Figure: Inuenza delle correzioni sulla lunghezza e posizione del tratto di ingranamento MN compreso fra i diametri esterni delle ruote

le correzioni inuenzano il fattore di ricoprimento, cio` e la lunghezza NM della linea dei contatti nel caso delle gure a e b si hanno due diverse correzioni, ma sempre con la stessa somma x1 + x2 , cio` e con lo stesso interasse, mentre nella la gura c si ha una somma x1 + x2 diversa, e quindi un diverso interasse. si osserva che il fattore di ricoprimento dipende sostanzialmente dalla somma x1 + x2 e diminuisce al crescere di questa, mentre risulta poco sensibile al modo con cui questa somma ` e ripartita sui due ingranaggi.
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Introduzione

Calcolo Interasse di Funzionamento

Limitazione alla correzione

Limitazione delle singole correzioni

Ripartizione delle correzioni

Nel caso di ingranaggi non corretti il fattore di ricoprimento risulta sempre compreso tra 1.4 e 2, se ne conclude che:
nel caso di ingranaggi corretti senza variazione di interasse, cio` e con x1 + x2 = 0, il fattore di ricoprimento ` e ancora compreso allincirca nel medesimo campo; forti valori del fattore di ricoprimento possono ottenersi con correzione con variazione di interasse, imponendo x1 + x2 < 0; per x1 + x2 > 0 il fattore di ricoprimento diminuisce, compromettendo la continuit` a della trasmissione: pertanto nelle correzioni con aumento dellinterasse bisogna sempre vericarne il valore.

In genere si sconsiglia di scendere oltre il valore 1.4, tuttavia risultano accettabili anche valori inferiori, purch e maggiori di 1.2. A tale scopo, le norme indicano di non superare mai il valore x1 + x2 = 1.2. ` chiaro che al crescere del fattore di ricoprimento diminuisce la zona di dente E destinata a sopportare lintera spinta tra i denti, perch e aumenta la frazione di tempo durante la quale vi ` e pi` u di una coppia di denti in presa.

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Calcolo Interasse di Funzionamento

Limitazione alla correzione

Limitazione delle singole correzioni

Ripartizione delle correzioni

Molto spesso la somma x1 + x2 ` e pressata dal progettista prima ancora di aver scelto i singoli valori di x1 e x2 . Il caso pi` u comune ` e quello in cui si presceglie la correzione V .O , cio` e con x1 + x2 = 0, ottenendosi una grande semplicit` a di calcolo, un buon fattore di ricoprimento, un interasse uguale a quello di ingranaggi non corretti (e quindi possibilit` a di sostituire ingranaggi non corretti con altri aventi maggiore capacit` a di carico senza spostare i supporti) senza variare n` e la direzione ed i valori delle spinte in gioco ne le dimensioni principali dei denti. Tale correzione limita fortemente il campo di scelta dei singoli valori di x e di conseguenza non permette grandi miglioramenti di capacit` a di carico: essa pu` o essere adottata solo se la somma dei numeri di denti dei due ingranaggi ` e maggiore di 34 e pu` o incominciare a dare qualche lieve miglioramento solo se la somma dei numeri di denti dei due ingranaggi ` e maggiore di 60.

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Calcolo Interasse di Funzionamento

Limitazione alla correzione

Limitazione delle singole correzioni

Ripartizione delle correzioni

In altri casi e pressato il valore dellinterasse di funzionamento I e questo pu` o essere ottenuto mediante ingranaggi corretti. Se si vuole che una coppia di ingranaggi abbia un certo rapporto di trasmissione con un certo interasse I pressato si scelgono i numeri di denti ed il modulo in modo che linterasse I0 = m(z1 + z2 )/2 sia vicino (e preferibilmente minore) ad I ; si calcola Bv = (I I0 )/I0 per mezzo della inv = inv 0 + c1 + c2 tan 0 = inv 0 + B tan 0 I0

si calcola la somma delle correzioni c1 + c2

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Calcolo Interasse di Funzionamento

Limitazione alla correzione

Limitazione delle singole correzioni

Ripartizione delle correzioni

Limitazione delle singole correzioni


H c =1 c = 0. 5 c =0

ri

rp0

rb c = 0. 2

rb c = 0. 4 c = 0. 6

rb

rb

rb

rb

Per quanto riguarda i singoli valori delle correzioni, osserviamo che la x ha un limite inferiore ed uno superiore, in dipendenza dal numero di denti z . si deve evitare un eccessivo assottigliamento della punta del dente in corrispondenza del diametro di troncatura esterna ed una diminuzione della sezione della base del dente
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Introduzione

Calcolo Interasse di Funzionamento

Limitazione alla correzione

Limitazione delle singole correzioni

Ripartizione delle correzioni

x=0

x = 0.5

x=1

x = 1.5

36

18

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Calcolo Interasse di Funzionamento

Limitazione alla correzione

Limitazione delle singole correzioni

Ripartizione delle correzioni

f1 (z )
1

0 x

f2 (z )

-1

-2

-3

-4

-5 0 10 20 30 40 50 z 60 70 80 90 100

Figure: Limiti delle correzioni in funzione del numero di denti, assumendo k = 0, 0 = 20 e spessore del dente nullo allestremit` a. Il campo delle correzioni possibili ` e compreso fra le due curve

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Limitazione alla correzione

Limitazione delle singole correzioni

Ripartizione delle correzioni

f1 (z )

0 x

-1

f2 (z )

-2

-3

-4

-5 0 10 20 30 40 50 z 60 70 80 90 100

Trascurando il ribassamento eventuale km del dente, imponendo la condizione g > 0 discende la condizione x < f1 (z ) In pratica la limitazione ` e pi` u restrittiva in quanto per ragioni di resistenza dovr` a essere almeno g > 0.3m, e quindi la curva limite pratica ` e un p` o pi` u bassa di quella indicata in gura

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Calcolo Interasse di Funzionamento

Limitazione alla correzione

Limitazione delle singole correzioni

Ripartizione delle correzioni

2 1

rp0

rb

Figure: Sottotaglio per una ruota con z = 30, x = 0.6

prof.

Correzioni troppo piccole o correzioni negative troppo grandi comportano pericolo dinterferenza. Levolvente che viene a costruirsi termina per` o sul cerchio fondamentale: quando lutensile prosegue nel suo moto di inviluppo, il punto di tangenza si porta sul ramo opposto (teorico) di evolvente (punto 3); in queste condizioni si vedechiaramente che se laddendum dellutensile ` e troppo grande, il dente della ruota risulta sottotagliato, e quindi indebolito notevolmente alla base. Paolo Righettini paolo.righettini@unibg.it Universit` a degli Studi di Bergamo Mechatronics And Mechanical Dynamics Labs

Progettazione funzionale di sistemi meccanici

Introduzione

Calcolo Interasse di Funzionamento

Limitazione alla correzione

Limitazione delle singole correzioni

Ripartizione delle correzioni

b P0 a M 0 O ri K T L

re

0 c L 0 l

rp 0 rb

La condizione per evitare sottotaglio ` e che il punto M non oltrepassi il punto T : detto a = m(1 x ) laddendum apparente della dentiera, si pu` o facilmente ricavare la condizione 1 a < mz sin2 0 2 zmin = 2/ sin2 0 , (24) la condizione x >1 Per 0 = risulta zmin 17. che pu` o brevemente scriversi x > f2 (z );
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z , zmin

(25)

20

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Limitazione alla correzione

Limitazione delle singole correzioni

Ripartizione delle correzioni

Esercizio

Calcolare linterasse di funzionamento di una coppia di ingranaggi, il primo dei quali ` e corretto e il secondo no. essendo c1 = 0 e c2 = 0 si calcola B = c1 /I0 e poi con la formula inv = inv 0 + B tan 0 ; si ottiene inne I = I0 cos 0 / cos .

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Calcolo Interasse di Funzionamento

Limitazione alla correzione

Limitazione delle singole correzioni

Ripartizione delle correzioni

Esercizio

Calcolare la somma delle correzioni da assegnare ad una coppia di ingranaggi di modulo m in modo che linterasse abbia un valore prestabilito I diverso da I0 = m(z1 + z2 )/2. conoscendo I , si ricava con la formula cos = (I0 /I ) cos 0 quindi B con la formula B = (inv inv 0 )/ tan 0 si ottiene inne c1 + c2 = BI0 = Bm . z1 + z2 2

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Introduzione

Calcolo Interasse di Funzionamento

Limitazione alla correzione

Limitazione delle singole correzioni

Ripartizione delle correzioni

Ripartizione delle correzioni


2

1.5

x1+x2

0.5

-0.5

-1 0 50 100 150 z1+z2 200 250 300

Figure: Ripartizione della somma delle correzioni in funzione della somma del numero di denti. La zona centrale, compresa tra le due linee continue ` e da intendersi di buon progetto. Verso lalto ingranaggi con elevata capacit` a di carico (elevata curvatura del prolo del dente), verso il basso con elevata silenziosit` a (elevato fattore di ricoprimento)
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Introduzione

Calcolo Interasse di Funzionamento

Limitazione alla correzione

Limitazione delle singole correzioni

Ripartizione delle correzioni

La gura riporta le limitazioni per la scelta della somma x1 + x2 in funzione della somma z1 + z2 quando linterasse I non ` e imposto, e quindi non ` e imposta la somma x1 + x2 . Si consiglia di scegliere tale somma x1 + x2 nella zona indicata come di buon progetto, spostandosi in essa verso lalto quando si desidera aumentare la capacit` a di carico degli ingranaggi e spostandosi verso il basso quando si desidera un buon fattore di ricoprimento, e quindi un funzionamento silenzioso.

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Introduzione

Calcolo Interasse di Funzionamento

Limitazione alla correzione

Limitazione delle singole correzioni

Ripartizione delle correzioni

Esercizio

Determinare le correzioni da assegnare a due ingranaggi con z1 = 10 e z2 = 40 denti per evitare interferenza. poich e negli ingranaggi non corretti non si ha interferenza solo se z > zmin 17 (per angolo di pressione di 20 ), si deve correggere lingranaggio con z1 denti. Dovr` a essere almeno x1 >= 1 z1 /zmin = 1 10/17 = 0.41; assumendo x1 = 0, 41 si pu` o fare una correzione senza cambiamento dinterasse in quanto il valore di x2 = 0.41 ` e maggiore di 1 z2 /zmin = 1 40/17 = 1.35

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Introduzione

Riduzione arco di accesso

Ottimizzazione del rendimento

Fattore di forma

Part IV Criteri di scelta delle correzioni

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Introduzione

Riduzione arco di accesso

Ottimizzazione del rendimento

Fattore di forma

Introduzione

Le correzioni sono realizzate per il raggiungimento dei seguenti obiettivi evitare sottotaglio (interferenza). Il criterio normalmente seguito ` e quello di assegnare al pignone la minima correzione necessaria ad evitare linterferenza, e alla ruota una correzione uguale e contraria, almeno nch e questo ` e possibile senza provocare interferenza sulla ruota. migliorare le condizioni di accoppiamento delle rute costituenti lingranaggio. La tendenza di evitare ove possibile la correzione o comunque di allontanarsi il meno possibile dalla condizione di correzione nulla ` e sbagliata in quanto sembra presumere che le condizioni ottimali di funzionamento di un ingranaggio siano quelle corrispondenti al proporzionamento normale. Invece il proporzionamento normale non corrisponde in genere a condizioni di funzionamento ottimali perch e con esso le proporzioni di ciascuna ruota dentata non dipendono da quelle della ruota dentata con cui essa si accoppia, mentre ovviamente il proporzionamento ottimale dipende da entrambe le ruote in presa.

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Riduzione arco di accesso

Ottimizzazione del rendimento

Fattore di forma

Realizzando coppie di ingranaggi corretti ` e possibile raggiungere i seguenti obiettivi: a. aumento della capacit` a di carico senza sensibile aumento degli ingombri: questo ` e senza dubbio lobiettivo principale a cui, a seconda dei casi, si possono sommare i seguenti; b. trasmissione della potenza con ridotto numero di denti, e quindi minori ingombri; c. miglioramento dei surmoltiplicatori di velocit` a, che altrimenti funzionerebbero in condizioni assai gravose; d. possibilit` a di ottenere interassi qualsiasi; e. trasmissione con la minima potenza perduta. Assegnati i valori del modulo e dei numeri di denti, le incognite da determinare sono le correzioni c1 = mx1 ed c2 = mx2

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Riduzione arco di accesso

Ottimizzazione del rendimento

Fattore di forma

Per determinare queste incognite occorrono due condizioni da assegnare: in genere una condizione riguarda il valore da attribuire alla somma x1 + x2 , e laltra permette di decidere come ripartire tale somma sui due ingranaggi. Quando ` e pressato il valore dellinterasse di funzionamento, risulta stabilito il valore di x1 + x2 e quindi resta da decidere soltanto come ripartire tale somma sui due ingranaggi.

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Riduzione arco di accesso

Ottimizzazione del rendimento

Fattore di forma

In questo caso risulta praticamente ssata la lunghezza della linea dei contatti MN (e quindi il valore del fattore di ricoprimento) a seconda di come si ripartisce la somma x1 + x2 varia la posizione del segmento MN rispetto a P0 , e quindi variano le lunghezze MP0 ed NP0 dei re 2 tratti di accesso e di recesso. La linea dei contatti si allontana dalla ruota cui ` e attribuita la correzione maggiore in senso algebrico e si avvicina alla ruota cui ` e attribuita la correzione minore in senso algebrico. Allontanando da una ruota la linea dei contatti, le condizioni di funzionamento della sua dentatura divengono in generale meno gravose, mentre peggiorano avvicinando ad essa la linea dei contatti.
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O1 rb 1 re 1 ri 1 T1

N T2

P0 M

rb 2

O2

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Riduzione arco di accesso

Ottimizzazione del rendimento

Fattore di forma

` innanzitutto da osservare che per quanto riguarda i fenomeni di fatica ed usura E stanno peggio i denti della ruota pi` u piccola dato che essi a pari durata della coppia debbono attraversare la zona dei contatti un numero maggiore di volte. Per attenuare questa pregiudiziale dierenza i denti della ruota pi` u piccola vanno progettati con una durezza maggiore di quella dei denti della ruota pi` u grande. Nel seguito non considereremo pi` u detta dierenza ritenendola per semplicit` a di discorso compensata dalla diversa durezza delle dentature. Ne segue che nei riduttori di velocit` a, dove il pignone, cio` e la ruota pi` u piccola, ` e anche ruota motrice, tutto concorda nel ritenere il pignone in peggiori condizioni di funzionamento di quelle della ruota, e quindi ` e consigliabile distribuire le correzioni in modo da allontanare la linea dei contatti dal pignone.

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Riduzione arco di accesso

Ottimizzazione del rendimento

Fattore di forma

Riduzione arco di accesso

Una prima ragione ` e che cos` facendo si viene a ridurre il valore della velocit` a relativa W con cui i denti iniziano il reciproco contatto, cio` e della velocit` a relativa allinizio del tratto di accesso. Tale velocit` a relativa ` e data dal prodotto della velocit` a angolare relativa 1 (2 ) = 1 + 2 dei due ingranaggi per la distanza del punto di inizio del tratto di accesso dal centro P0 del moto relativo, cio` e dal prodotto della velocit` a angolare relativa per la lunghezza del tratto di accesso. Se la velocit` a relativa fosse diretta esattamente secondo la tangente ai proli dei denti e quindi, cos` come vuole la teoria degli inviluppi, fosse una velocit` a di strisciamento, una sua riduzione non sarebbe necessaria: in pratica invece allinizio del contatto si ha un urto fra i denti, in quanto essi non si trovano esattamente nella posizione che dovrebbero avere in teoria perch` e la coppia di denti gi` a in presa, che determina tale posizione, si inette per azione del carico da trasmettere, mettendo fuori asse i denti non ancora a contatto.

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Riduzione arco di accesso

Ottimizzazione del rendimento

Fattore di forma

Gli urti tra le dentature producono dei sovraccarichi dinamici che crescono al crescere della velocit` a di rotazione, del carico trasmesso e delle imprecisioni costruttive delle dentature, e che si manifestano sotto forma di rumore durante il funzionamento. Di tali sovraccarichi dinamici si suole tener conto attraverso un coeciente di velocit` a KV > 1 posto a moltiplicare il carico trasmesso in assenza di urti. Ovviamente una riduzione della lunghezza del tratto di accesso fa diminuire lintesit` a dei sovraccarichi dinamici di questo tipo, permettendo di ottenere per KV dei valori pi` u bassi di quelli che andrebbero adottati per ingranaggi non corretti. In generale KV tiene conto dei carichi dinamici dovuti a vibrazioni e a errori geometrici di ingranamento derivanti, come visto, da inessioni del dente o da tolleranze di lavorazione. Prescindendo dagli eetti imputabili alle vibrazioni, il coeciente KV pu` o essere dedotto da tabelle in funzione della velocit` a tangenziale e della precisione di lavorazione espressa dal un parametro C (vedi gura 14). Questo parametro dipende del numero di denti, del modulo e della essione del dente caricato.

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Riduzione arco di accesso

Ottimizzazione del rendimento

Fattore di forma

1.9

1.8

1.7

1.6

1.5 KV

1.4

1.3

1.2

1.1

@ @ precisione @ @ @ @ @ R @
0 5 10 15 20 25 Vt [m/s] 30 35 40 45 50

Figure: Coeciente di velocit` a KV in funzione della velocit` a di strisciamento e della precisione di lavorazione

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Ottimizzazione del rendimento

Fattore di forma

Ottimizzazione del rendimento


1 P0 T2 F S Q 2 P T1

Figure: Direzione della spinta S in presenza dattrito per contatto nella zona di accesso

Una chiara indicazione sulla convenienza di ridurre la lunghezza del tratto di accesso rispetto a quello di recesso si ottiene calcolando il rendimento istantaneo della trasmissione in funzione della posizione del punto di contatto sulla linea di ingranamento. 1 ruota motrice, 2 ruota condotta.
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Riduzione arco di accesso

Ottimizzazione del rendimento

Fattore di forma

1 P0 T2 F S Q 2 P T1

il rendimento istantaneo varia a seconda della posizione del punto di contatto P sulla linea di ingranamento. A causa dellattrito, la mutua spinta S fra i denti non ` e perpendicolare alle superci a contatto (e quindi non ` e diretta lungo la retta dazione teorica T1 T2 ) ma ` e inclinata dellangolo dattrito rispetto alla linea dingranamento non passa per P0 ma per un punto Q del telaio O1 O2 spostato verso linterno della ruota condotta di una quantit` a = P0 Q variabile con la posizione di P .

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Ottimizzazione del rendimento

Fattore di forma

1 P0 T2 F S Q 2 P T1

Spostando la spinta S lungo la sua reale retta di azione, possiamo considerarla applicata in Q , e detta F la sua componente utile (cio` e normale alla retta O1 O2 ), risulta M1 = F (rp1 + ) M2 = F (rp2 ) Il rendimento istantaneo vale quindi 1 = M2 rp 1 rp (rp ) 1 /rp 2 M 2 2 = = 1 2 <1 = M 1 1 M1 rp 2 rp 2 (rp 1 + ) 1 + /rp 1 (26)

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Ottimizzazione del rendimento

Fattore di forma

1 P0 T2 F S Q 2 P T1

Il rendimento istantaneo diminuisce od aumenta allaumentare o al diminuire della distanza = P0 Q : nel caso (abbastanza inverosimile) di > rp2 risulterebbe 1 < 0 e si avrebbe limpossibilit` a di trasmettere la potenza dalla ruota 1 alla 2.

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Ottimizzazione del rendimento

Fattore di forma

1 P0 P T2 Q Q 2 P T1

Figure: Direzione della spinta S in presenza dattrito, punto P per contatto nella zona di recesso e punto P per contatto nella zona di accesso

a pari angolo di attrito e a pari distanza da P0 sulla linea dei contatti si hanno valori diversi di a seconda che il punto di contatto si trovi nella fase di accesso (punto P ) o di recesso (punto P ) il rendimento peggiore si ha nella fase di accesso (P0 Q > P0 Q ). In realt` a la dierenza diventa pi` u vistosa se si tiene conto che il coeciente dattrito nella zona di accesso ` e maggiore che nella zona di recesso, dato che nella prima la lubricazione non ` e buona come nella seconda perch e fra le prof. Paolo Righettini paolo.righettini@unibg.it Universit` avelo degli Studi di Bergamo Mechatronics Anddopo Mechanical superci dei denti si forma un suciente di lubricante soltanto un Dynamics Labs Progettazione funzionale di sistemi meccanici certo tempo dallinizio dellingranamento.

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Riduzione arco di accesso

Ottimizzazione del rendimento

Fattore di forma

P0 P T2 Q Q

1 P T1

Il rendimento complessivo risulta la media di tutti i rendimenti istantanei: ` e chiaro che per avere un rendimento complessivo buono bisogner` a che tutti i siano abbastanza piccoli, ed in particolare dovranno risultare piccoli i corrispondenti ai punti M ed P di inizio e ne della linea dei contatti Se possibile, per aumentare il rendimento conviene aumentare i numeri di denti riducendo cos` i rapporti m/rp 2/z e quindi i rapporti /rp . Fissati i numeri di denti, per migliorare il rendimento si pu` o ricorrere ad una correzione V con aumento dellinterasse (x1 + x2 > 0) perch e cos` si riduce la lunghezza NM della linea di ingranamento, M ed N si avvicinano a P0 ed i diminuiscono: bisogna per` o fare attenzione che il fattore di ricoprimento non divenga troppo piccolo. Fissato quindi il valore di x1 + x2 (e quindi il valore dellinterasse), conviene distribuire tale somma in modo da spostare in recesso la zona dei contatti di quel tanto che serve per rendere uguali i valori di in M ed in N .
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Riduzione arco di accesso

Ottimizzazione del rendimento

Fattore di forma

P0 P T2 Q Q

1 P T1

Dallampiezza dello spostamento della linea di ingranamento rispetto agli ingranaggi non corretti si pu` o dedurre lentit` a del miglioramento di rendimento ottenibile. Ovviamente per eseguire la correzione con questi criteri occorre che il verso del usso di energia nella trasmissione non si inverta mai, cio` e che la ruota 1 sia sempre motrice e la ruota 2 sempre condotta, altrimenti il rendimento cambia di valore, come pure cambiano di valore le correzioni x1 ed x2 che lo ottimizzano.

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Riduzione arco di accesso

Ottimizzazione del rendimento

Fattore di forma

0.99

0.98 rendimento istantaneo

0.97

0.96

0.95

0.94

0.93

0.92 2

1.5 1 0.5 0 0.5 1 distanza del punto di contatto dal cir (se<0 rec. se>0 acc.)

1.5

Figure: rendimenti istantanei in un ingranaggio caratterizzato da: z1 = 50 z2 = 70 0 = 20 x1 = 1.6 x2 = 2 m = 1

La linea tratteggiata rappresenta il rendimento retrogrado


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Riduzione arco di accesso

Ottimizzazione del rendimento

Fattore di forma

0.92 0.9 0.88 0.86 0.84 0.82 0.8 0.78 0.76 0.74 3

rendimento istantaneo

3.5

4 4.5 5 5.5 6 6.5 distanza del punto di contatto dal cir (se<0 rec. se>0 acc.)

Figure: rendimenti istantanei in un ingranaggio caratterizzato da: z1 = 50 z2 = 70 0 = 20 x1 = 1.9 x2 = 2 m = 1

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Ottimizzazione del rendimento

Fattore di forma

0.94 0.92 0.9 0.88 rendimento istantaneo 0.86 0.84 0.82 0.8 0.78 0.76 0.74 6.5

5.5 5 4.5 4 3.5 3 distanza del punto di contatto dal cir (se<0 rec. se>0 acc.)

2.5

Figure: rendimenti istantanei in un ingranaggio caratterizzato da: z1 = 50 z2 = 70 0 = 20 x1 = 1.6 x2 = 2 m = 1

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Ottimizzazione del rendimento

Fattore di forma

x=0

x = 0.5

x=1

x = 1.5

36

18

9 La correzione inuenza la sezione resistente del dente (a pari modulo e lunghezza assiale). Questo eetto ` e tenuto in conto attraverso il coeciente YF della normativa ISO6336-3 e successive Paolo Righettini paolo.righettini@unibg.it Universit` a degli Studi di Bergamo Mechatronics And Mechanical Dynamics Labs

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Riduzione arco di accesso

Ottimizzazione del rendimento

Fattore di forma

S k K hf H sf H

30

30

Figure: Determinazione sezione dincastro. Forza applicata al punto dinizio contatto singolo

seguendo il procedimento del Lewis il calcolo di resistenza del dente a fatica viene eseguito schematizzando il dente con una trave a mensola, incastrata alla base. A causa della forma del dente e specialmente del raccordo alla base, si ha una certa indeterminatezza nella scelta della sezione di incastro (H-H), cio` e della sezione in cui si raggiungono i valori massimi della sollecitazione (met. tangenti inclinate 30 , oppure parabola, o analitici).
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Riduzione arco di accesso

Ottimizzazione del rendimento

Fattore di forma

S K hf H sf H

30

30

Detta hf la distanza del punto K dalla HH il momento ettente nella sezione dincastro vale Mf = S cos k hf dove S ` e la spinta ed k langolo che essa forma con la HH . La sollecitazione di essione in H vale pertanto = Mf /W =
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S cos k hf (1/6)bsf 2

(27)

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Ottimizzazione del rendimento

Fattore di forma

S K hf H sf H

30

30

Di solito inoltre si preferisce riferire la S alla spinta utile nominale Ft , che si ottiene dividendo il momento agente sullingranaggio per il raggio mz /2 della sua primitiva di taglio: essendo S cos 0 = Ft si ricava la formula = in cui YF = Ft YF bm (28)

6(hf /m) cos k (sf /m)2 cos 0

(29)

` e il fattore di forma . Non dipende dal modulo dellingranaggio, ma solo dalla forma del dente
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Ottimizzazione del rendimento

Fattore di forma

S K hf H sf H

30

30

Alla sollecitazione cos` calcolata andrebbe aggiunta quella di compressione dovuta alla spinta assiale S sin k , molte volte trascurabile. La reale condizione di carico viene considerata dalla normativa per mezzo del coeciente YS > 1 che permette di calcolare la sollecitazione eettiva partendo da quella nominale calcolata con il metodo semplicato esposto. Questo fattore di correzione tiene inoltre in considerazione leettiva sezione resistente alla base del dente.
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Ottimizzazione del rendimento

Fattore di forma

S K

hfa H sf H

La forma del dente dipende dal numero di denti z , dalla correzione x e della dentiera utilizzata A pari forma del dente, il valore massimo di YF si ha quando ` e massimo il braccio hf , cio` e quando il carico agisce sul punto pi` u esterno del dente in questa condizione di carico il valore di YF viene a dipendere solo da z ed x (trascurando il ribassamento) Questa situazione di carico viene rappresentata dal coeciente di forma YFa e dal coeciente YSa , simile ad YS .
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Riduzione arco di accesso

Ottimizzazione del rendimento

Fattore di forma

1.9

f1 (z )

0.5 2.1

2.2

2.3

-0.5

2.4 2.5 2.6

f2 (z )
-1 0 20 40 z 3.4 3.3 3.2 3.1 3 3.5 60 2.9 80 2.8

2.7 100

Figure: Correzione adimensionale per coecienti YFa costanti in funzione del numero di denti

Il coeciente YFa dipende sia dal numero di denti che dalla correzione YFa = YFa (z , x )
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Ottimizzazione del rendimento

Fattore di forma

f1 (z )

1.9

0.5 2.1

2.2

2.3

-0.5

2.4

f2 (z )
-1 0 20 40 z 3.4 3.3 3.2 3.1 3 3.5 60 2.9 80 2.8

2.5 2.6 2.7 100

YFa (e quindi ) diminuisce allaumentare di x , cio` e che le correzioni positive aumentano la capacit` a di carico YFa peggiora avvicinandosi alla curva x = f2 (z ) che segna il pericolo di sottotaglio YFa si riduce notevolmente, diventando ottimo, man mano che ci si avvicina alla curva x = f1 (x ) che limita il campo di scelta per il pericolo dellappuntimento.

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Fattore di forma

non ` e consigliabile avvicinarsi troppo a questultima curva per un corretto calcolo della bisogna per` o tenere anche presente la che la spinta S si ripartisce su due coppie di denti contemporaneamente in presa. Infatti il contatto nel punto estremo utilizzato corrisponde a contatti nei punti M od N della linea delle pressioni cio` e ai punti di inizio o ne dellingranamento, dove certamente, se f > 1, la spinta S si ripartisce fra pi` u coppie di denti. La spinta S grava certamente tutta sulla singola coppia solo nellintervallo M1 N1 , intervallo nel quale per` o il braccio hf e quindi il fattore YF risultano minori. Per tenere conto di questa situazione la normativa introduce un ulteriore coeciente Y < 1 funzione del fattore di ricoprimento Y = 0.25 + 0.75/f . La sollecitazione viene quindi inne calcolata come = Ft YFa YSa Y bm (31) (30)

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Fattore di forma

` bene per` E o osservare che in presenza di sensibili errori sul passo della dentatura il beneco eetto di ripartizione della spinta fra pi` u coppie di denti svanisce, perch e in tal caso lerrore sul passo fa si che se una delle due coppie ` e in presa laltra non lo ` e, non essendo giuste le posizioni relative dei denti: in questo caso il punto pi` u pericoloso ` e M dove il valore di non risulta dimezzato Per cercare di migliorare le condizioni di funzionamento di una coppia di ingranaggi in presa dal punto di vista della resistenza a fatica, pressato linterasse di funzionamento I , e quindi la somma x1 + x2 , conviene ripartire le correzioni x1 ed x2 in modo che i fattori di forma calcolati in M1 ed N1 risultino uguali fra loro, e pertanto minimi; prescindendo dal fattore di ricoprimento f che, a pari x1 + x2 , varia poco, ci` o signica anche uguagliare fra loro i fattori di forma calcolati in M ed N , i cui valori sono ricavabili dal diagramma di gura 21 Tenendo conto del sovraccarico dinamico attraverso il coeciente di velocit` a KV la formula di verica degli ingranaggi a forza ` e = Ft KV YFa YSa Y < am . bm (32)

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Fattore di forma

Fissata la somma x1 + x2 , resta da suddividerla fra i due ingranaggi: si hanno due casi, quello dei riduttori e quello dei surmoltiplicatori di velocit` a I vari costruttori di ingranaggi e le raccomandazioni fornite dalla normativa ISO per mezzo del Technical Report ISO TR 4467, danno indicazioni su come ripartire la somma delle correzioni in funzione dei numeri di denti delle ruote dentate. In ISO TR 4467 , in modo analogo a quanto proposto dallHenriot [?], lallocazione della somma delle correzioni sulle ruote dentate di un ingranaggio viene ottenuta con le relazioni x1 x2 = = (x1 + x2 ) (x1 + x2 ) z2 z1 z1 + z1 + z2 z1 + z2 z1 z2 z2 + z1 + z2 z1 + z2

(33)

dove il pedice 1 indica una caratteristica del pignone

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Fattore di forma

1 0.9 0.8 0.7 0.6 0.5 0.4 0.3 x 0.2 0.1 0 -0.1 -0.2 -0.3 -0.4 -0.5 0 10 20 30 40 50 60 70 z 80 90 100 110 120 130 140

Figure: Diagramma per lallocazione delle correzioni per riduttori di velocit` a

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Fattore di forma

1 0.9 0.8 0.7 0.6 0.5 0.4 0.3 x 0.2 0.1 0 -0.1 -0.2 -0.3 -0.4 -0.5 0 10 20 30 40 50 60 70 z 80 90 100 110 120 130 140

Figure: Diagramma per lallocazione delle correzioni per moltiplicatori di velocit` a

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