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Microtherapeutics Sas

Gli Elettromedicali In diagnostica

La struttura di un ambulatorio diagnostico

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Apparecchi e dispositivi elettromedicali diagnostici e terapeutici Impianti tecnici Impianto elettrico e di massa Impianto di illuminazione Impianto di condizionamento Rete informatica Impianto idrico Etc.

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Le apparecchiature elettromedicali in diagnostica:


Apparecchiature terapeutiche: elettrobisturi laser

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Le apparecchiature elettromedicali in diagnostica:


Apparecchiature diagnostiche low profile: monitor multiparametrici elettrocardiografi pulsossimetri, microscopi, endoscopi, fonti luminose, ecografi, etc.

Le apparecchiature elettromedicali in diagnostica:


Apparecchiature diagnostiche high profile: Amplificatore di brillanza TAC, RMN, PET, etc.

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Le apparecchiature elettromedicali in diagnostica:


Aspetto fondamentale nellimpiego delle apparecchiature elettromedicali la sicurezza, intesa sia come sicurezza intrinseca dei medical devices che come sicurezza EMI ovvero immunit delle apparecchiature ai disturbi irradiati e ricevuti. Esiste una rigida normativa in tal senso che si occupa dei requisiti minimi tali da rendere possibile la convivenza sicura di apparecchi elettromedicali. Tra le apparecchiature presenti in diagnostica maggiormente causa di disturbi elettromagnetici abbiamo: ECOGRAFI: a causa delle emissioni RF da 1 MHz A 20 MHz e relative armoniche LASER: per gli elevati valori di tensione/corrente (spikes) AMPLIFICATORE DI BRILLANZA: per gli elevati valori di tensione/corrente (spikes), radiazioni ionizzanti CT e MRI: per le elevate potenze ad R.F. erogate e/o emissioni di raggi X

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Le apparecchiature elettromedicali in diagnostica:


Tra le apparecchiature maggiormente suscettibili nei confronti della RF ricevuta, abbiamo fondamentalmente gli strumenti di monitoraggio low profile, quali: ECG, EMG, Doppler, Ecografi, etc.

Massima attenzione alla dosimetria relativa agli operatori professionali abitualmente esposti ad intensi campi RF, oltre che ai rischi dei gas anestetici ed alle radiazioni ionizzanti.
INTERVALLO DI FREQUENZA F (MHz) 0.1 - 3 3 - 3000 3000 - 300000 INTENSITA' DI CAMPO ELETTRICO IMPERTURBATO (v alore efficace) E (V/m) INTENSITA' DI CAMPO MAGNETICO IMPERTURBATO (v alore efficace) H (A/m) DENSITA' DI POTENZA DELL'ONDA PIANA EQUIVALENTE Peq (W/m2 )

60 20 40

0.2 0.05 0.1

1 4

Tab. 2: Limiti di esposizione per operatori pr.

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ELETTROBISTURI

Struttura a blocchi:

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ELETTROBISTURI: struttura interna

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ELETTROBISTURI: impiego in sicurezza

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ELETTROBISTURI: impiego in sicurezza

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ELETTROBISTURI: principi

Elettrotomia
100C

Coagulazione
60 70C

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ELETTROBISTURI: funzionamento Esistono due modi principali di erogazione degli impulsi: MONOPOLARE

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ELETTROBISTURI: funzionamento Esistono due modi principali di erogazione degli impulsi: BIPOLARE

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ELETTROBISTURI: impiego in s.o.


Tra la parte terminale del manipolo/pinza e lelettrodo indifferente (o massa) si crea un circuito RF che si chiude tramite il contatto con il paziente. Tale contatto critico in quanto da esso dipende lefficacia e la sicurezza dellatto chirurgico. Fondamentale la scelta ed il posizionamento dell elettrodo di massa. Evitare soprattutto le disomogeneit nel contatto con il paziente ed il contatto dello stesso con parti del lettino. Spesso i malfunzionamenti sono dovuti ad errata messa a terra del lettino operatorio.

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ELETTROBISTURI: impiego in s.o.


E importante considerare che gran parte dellenergia R.F. si concentra sulla parte dellelettrodo a contatto con il paziente e che qualunque detrito organico presente (residui carboniosi) pu determinare irregolarit nella scarica ed errori nella pratica chirurgica. Inoltre la presenza di residui organici, evitabile con pulizia tramite U.S. (almeno 10 a 300 Watt, 30 KHz) o solventi/sterilizzanti a freddo, pu alterare lelettrotomia con gravi danni per il paziente, specie nei confronti di piccoli vasi o strutture delicate.

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ELETTROBISTURI: parametri di utilizzo


E importante considerare che gran parte dellenergia R.F. si concentra sulla parte dellelettrodo a contatto con il paziente e che qualunque detrito organico presente (residui carboniosi) pu determinare irregolarit nella scarica ed errori nella pratica chirurgica. Inoltre la presenza di residui organici, evitabile con pulizia tramite U.S. (almeno 10 a 300 Watt, 30 KHz) o solventi/sterilizzanti a freddo, pu alterare lelettrotomia con gravi danni per il paziente, specie nei confronti di piccoli vasi o strutture delicate.

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LAMPADE SCIALITICHE
Accanto alle apparecchiature elettromedicali in senso proprio esistono dispositivi accessorii che rivestono la massima importanza nellassicurare precisione ed efficacia alle attivit in s.o.; tra questi citiamo i sistemi di illuminazione scialitici, cosiddetti perch la luce priva di ombre e fredda.
meglio si vede e pi sicura la decisione
Lacuit visiva raggiunge, per difficili compiti di operazione (curva 3 per dettagli delloggetto poveri di con- trasto o relativamente piccoli), i valori max. possibili solo con illuminamento molto elevato intorno ai 100.000 lux

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LAMPADE SCIALITICHE: principi di funzionamento


Ad un sistema di illuminazione moderno richiesto di soddisfare alcune esigenze basilari: elevata luminanza (capacit di evidenziare i contrasti dei contorni) assenza di ombre (scialiticit) assenza di radiazione IR (luce fredda)

100.000 lux

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LAMPADE SCIALITICHE: principi di funzionamento


Ad un sistema di illuminazione moderno richiesto di soddisfare alcune esigenze basilari: temperatura di colore naturale (temperatura di colore +-4500K) elevato indice di resa cromatica (>85) elevata ampiezza del campo luminoso

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LAMPADE SCIALITICHE: caratteristiche


Riportiamo a seguire le caratteristiche ideali di un sistema di illuminazione scialitico: temperatura di colore 4500-5500K indice di resa cromatica >=90 campo luminoso >30-35 cm assenza di profili che alterino il flusso dellaria in s.o.

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MONITOR MULTIPARAMETRICI

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MONITOR MULTIPARAMETRICI: struttura esterna


Display (lcd-crt)

Sensori

Tastiera (switch-joggle,encoder)

Alimentatore

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MONITOR MULTIPARAMETRICI: struttura interna

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MONITOR MULTIPARAMETRICI: caratteristiche


Al monitor multiparametrico affidato il monitoraggio dei parametri vitali del paziente, attraverso tre principali moduli funzionali: -acquisizione dei parametri vitali tramite i sensori La gestione di questi parametri molto critica poich i segnali fisiologici sono molto deboli e devono amplificati e filtrati da rumore. Ai sensori demandato il compito di trasformare i segnali fisiologici in segnali elettrici da elaborare e visualizzare

NIBPM ECG SP2

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MONITOR MULTIPARAMETRICI: caratteristiche


-visualizzazione dei parametri tramite display ed eventuale memorizzazione e stampa degli stessi -impostazione dei parametri critici ed allarmi.

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MONITOR MULTIPARAMETRICI: caratteristiche


Al display demandato il compito di rendere visibile IN MANIERA INTUITIVA i parametri principali e gli eventuali allarmi Estremamente importante la regolazione e visualizzazione dei limiti e la manutenzione dei sensori, elettrodi e connettori

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PULSOSSIMETRI
Sono dispositivi portatili impiegati per lacquisizione dei parametri relativi alla % di saturazione di O2 e BPM.

Da notare che esistono versioni con sensore a dito o auricolare

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PULSOSSIMETRI: principi di funzionamento


Il cuore del dispositivo il sensore ottico, composto da un led emettitore ad I.R. ed un sensore ottico ad I.R. accoppiati frontalmente, previa interposizione dellestremit di un dito (normalmente il medio o lanulare, la cui cute pi sottile che non lindice, permettendo una migliore trasmissione degli I.R. e quindi una maggiore sensibilit). Il rivelatore capta ed amplifica le variazioni di opacit del circuito vascolare, direttamente proporzionale alla SPO2 e le trasmette allelettronica di misurazione e visualizzazione, incorporata nellapparecchio principale.
emettitore

dito

rivelatore

Onde evitare errate misurazioni, necessario impiegare sensori con calibro interno sufficiente ad ospitare il dito del paziente (versioni per adulto e pediatriche), cos come importante schermare il sensore dallinfluenza della luce ambientale. Fondamentale la pulizia della parte interna del sensore, ovvero delle finestre di trasmissione e captazione del segnale ottico, pena la rivelazione di % di SPO2 inferiori al reale.

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ASPIRATORI CHIRURGICI
Sono dispositivi portatili impiegati per il drenaggio ed aspirazione dei liquidi intra ed extracorporei.

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ASPIRATORI CHIRURGICI
Massima attenzione durante limpiego deve essere rivolta alla manutenzione ordinaria: - esame visivo dello stato delle tubazioni e dei contenitori - esame della tenuta dei giunti, - lubrificazione delle pompe rotanti - sterilit

ed alla prevenzione degli aerosol contaminanti, tramite limpiego dei filtri antibatterici, da interporre lungo il percorso di aspirazione e da sostituire ciclicamente a causa del rapido deperimento intrinseco

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AUTOCLAVI A VAPORE
Sono dispositivi utilizzati per la sterilizzazione a caldo di strumentario chirurgico. Impiegano la azione combinata di temperatura e vapore ad alta pressione per inattivare spore, virus e batteri. Tra i vantaggi: efficacia di azione (se effettuata rimozione meccanica dei detriti) possibilit di sterilizzare grandi quantit di strumenti ed economia di costo/ciclo. Tra gli svantaggi: lentezza del ciclo, elevata manutenzione e costo/ciclo elevato per piccoli carichi.

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AUTOCLAVI A VAPORE: struttura interna

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AUTOCLAVI AD OSSIDO DI ETILENE


Sono dispositivi utilizzati per la sterilizzazione a freddo di strumentario chirurgico e per la sterilizzazione industriale dei prodotti monouso. Impiegano la azione chimica diretta dellossido di etilene per inattivare spore, virus e batteri. Tra i vantaggi: efficacia di azione (se effettuata rimozione meccanica dei detriti) possibilit di sterilizzare grandi quantit di strumenti anche delicati ed economia di costo/ciclo. Tra gli svantaggi: lentezza del ciclo, elevata pericolosit e costo/ciclo elevato.

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AUTOCLAVI AD OSSIDO DI ETILENE


L agente impiegato uccide batteri muffe e virus, trova uso come agente sterilizzante, alternativo al vapore per quei prodotti che verrebbero danneggiati dal calore. L'ossido di etilene tossico per inalazione; alla sua esposizione seguono mal di testa e confusione, seguiti da convulsioni, fino a colpi apoplettici e coma. anche un irritante delle vie respiratorie e pu provocare in esse versamento di liquidi per ore dopo l'avvenuta esposizione, oltre a rischi di sviluppare la cataratta. Limpiego di tale tecnologia fortemente rischioso, tanto da obbligare a destinare locali esclusivamente adibiti alla sterilizzazione (in cui il personale dotato di opportune maschere soggiorni il minor tempo possibile), dotati di adatti impianti di aerazione e con autoclavi operanti in ciclo automatico con funzioni di lavaggio e degasaggio, in depressione al momento dellapertura. Il monitoraggio ambientale consente di controllare l'eventuale inquinamento da EtO. Il limite di esposizione ambientale per lEtO pari a 1 ppm (ACGIH). In Italia vige il limite di 3 ppm fissato dal Ministero della Sanit con la circolare n. 8 del 1983; pi in generale limpiego dellEtO regolato dalla circolare n. 56 del 22 giugno 1983.

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ELETTROCARDIOGRAFI

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ELETTROCARDIOGRAFI: struttura esterna


Lelettrocardiografo uno strumento impiegato per il monitoraggio ed analisi della funzionalit cardiaca. Lapparecchio composto da una parte centrale e da un cavo che capta, attraverso elettrodi opportuni, il segnale cardiaco. Il display, permette una maggiore completezza dellanalisi che sempre effettuata sul tracciato cartaceo. Printer Display lcd Cavo paziente

Tastiera

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ELETTROCARDIOGRAFI: struttura interna e funzionamento

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ELETTROCARDIOGRAFI: captazione segnale ecg

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ELETTROCARDIOGRAFI: caratteristiche
Sensibilit, velocit, risoluzione verticale, numero di tracce/derivazioni visualizzabili Queste sono le principali caratteristiche di un elettrocardiografo. Da notare che limplementazione di algoritmi di interpretazione dei segnali controversa

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DEFIBRILLATORI
Sono dispositivi portatili impiegati per il trattamento di episodi acuti di interesse cardiaco

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DEFIBRILLATORI
Devono essere presenti in ogni reparto al fine di permettere interventi con la massima rapidit. A seguire il flow chart per la terapia della fibrillazione ventricolare

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DEFIBRILLATORI
Devono essere sempre impiegati da personale addestrato e se possibile in condizioni di sicurezza: - isolamento paziente-terra, - assenza di liquidi sulla zona pericardiaca, - esclusione del funzionamento in automatico - perfetta efficienza del defibrillatore

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DEFIBRILLATORI
Procedura di collaudo da effettuare almeno ogni settimana: effettuare settimanalmente il distacco dellapparecchio dalla rete di alimentazione e laccensione del dispositivo (prevenzione delleffetto memoria delle batterie) fino alla completa scarica delle batterie interne, per poi ricaricare nuovamente

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DEFIBRILLATORI
Procedura di collaudo da effettuare almeno ogni settimana: collegare le due piastre paziente tra loro (a meno di diversa indicazione del manuale), interponendo tra le stesse uno strato uniforme di gel elettroconduttivo ed effettuare una serie di scariche di test: - 10 JOULE - 20 JOULE - 30 JOULE - 50 JOULE - 100 JOULE - 200 JOULE - 300/360 JOULE e stampare il relativo tracciato di test. A seguire ispezionare i cavi della sezione ECG e la scadenza dei relativi elettrodi.

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DISPOSITIVI MEDICALI E RINTRACCIABILITA


Al fine di tutelare il paziente ed al fine di poter individuare eventuali responsabilit legali conseguenti ad errate pratiche sanitarie, da alcuni anni stata introdotta una filiera produttiva e distributiva, definita con il criterio della RINTRACCIABILITA. Ogni prodotto sanitario circolante nella UE, deve essere prodotto, distribuito ed impiegato secondo precise normative CE (es. CEI 62.5 e succ.) emanate da organismi governativi (in Italia il Comitato Elettrotecnico Italiano: CEI) al fine di garantire prestazioni e caratteristiche tecniche uniformi allinterno di qualsiasi struttura sanitaria (standardizzazione). Ogni prodotto viene identificato con un nome commerciale, un codice articolo o nome commerciale, una matricola, un codice indicante il lotto produttivo, il nome del fabbricante, il marchio CE, la data di produzione, la data di scadenza ed indicazioni sul corretto stoccaggio, impiego, oltre alla dicitura monouso o riutilizzabile.

2005-06

monouso

2007-06

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ECOGRAFI: step evolutivi

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ECOGRAFI: descrizione
L'ecografo un sistema di indagine diagnostica che impiega ultrasuoni, con frequenza compresa tra 1 e 20 MHz, dei quali sfrutta i meccanismi di generazione, trasmissione ed eco. Tale metodica viene considerata come esame di base o di filtro rispetto a tecniche di Imaging pi complesse come RMN, TAC, etc., grazie alla versatilit di impiego ed alla rapidit di effettuazione della diagnosi; purtroppo ci implica una notevole dipendenza dalloperatore, in quanto ad oggi non esistono algoritmi di interpretazione dei segnali rilevati. La frequenza di lavoro dellecografo scelta tenendo in considerazione che frequenze maggiori hanno maggiore potere risolutivo dell'immagine, ma penetrano meno nei tessuti. Gli impulsi vengono generati da un cristallo piezoelettrico o da un sistema al plasma inserito in una sonda mantenuta a diretto contatto con la cute del paziente tramite gel; la stessa sonda in grado di ricevere leco di ritorno, opportunamente elaborato e presentato sul monitor. Variando l'apertura della sonda, possibile cambiare il cono di apertura e quindi la profondit fino alla quale il fascio pu considerarsi parallelo. Quando l'onda raggiunge un punto di variazione dell impedenza acustica, subisce fenomeni di riflessione, rifrazione, etc, noti ed impiegabili per la diagnosi. Vista la grande differenza di impedenza tra un osso ed un tessuto, con l'ecografia non possibile vedere dietro di esso. Zone di aria o gas (Z piccolo) fanno invece "ombra", per via di una riflessione totale e spesso Si traducono in referti incorretti o dubbi. Il tempo impiegato dall'onda per percorrere il percorso di andata, riflessione e ritorno viene fornito al computer, che calcola la profondit delloggetto.

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ECOGRAFI: struttura esterna


Display e GUI

Tastiera Unit centrale


Alimentatore Logica Tx Rx

Display lcd Stampante video

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ECOGRAFI: funzionamento delle sonde u.s.


Nellimpiego comune la massima importanza riservata proprio alle sonde ad ultrasuoni perch dalle caratteristiche e perfetta funzionalit delle stesse dipende la qualit dellesame ecografico. Esistono diverse tipologie di trasduttori: - Lineari: formato dell'immagine rettangolare e trasduttore lineare, composto da gruppi di elementi (da 5 o 6) facenti
parte di una cortina di cristalli (da 64 a 200 o pi) posti in maniera contigua ed eccitati in successione in maniera da formare una scansione lineare

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ECOGRAFI: funzionamento delle sonde u.s.

- Convex: formato dell'immagine a tronco di cono e trasduttore convesso, composto da gruppi di elementi simili al
trasduttore lineare, con la differenza che i cristalli sono depositati su una superficie curva

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ECOGRAFI: funzionamento delle sonde u.s.

- Settoriale: formato dell'immagine settoriale e trasduttore settoriale meccanico a singolo cristallo, anulare o array.
Nel caso di un trasduttore settoriale meccanico (singolo cristallo o anulare) la scansione viene pilotata da un sistem di ingranaggi che fa oscillare il cristallo di un settore (normalmente 90) con temporizzazione tale da permettere la ricezione delleco di ritorno

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ECOGRAFI: funzionamento delle sonde u.s.


Linear VS. Convex probe Frequency VS. Definition Linear VS. Convex Vs. Freq.

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ECOGRAFI: Manutenzione
Pulizia dello schermo, tastiera e touch screen

Manutenzione trasduttori U.S.

Taratura, pulizia interna e protezione alimentatore

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