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Associazione di Protezione Ambientale riconosciuta dal Ministero/Associazione riconosciuta dal Dipartimento di Protezione Civile

Associazione dei Pescatori Sportivi e Subacquei Lodigiani


P.le degli Sports ,1 26900 Lodi 0371 432700 0371 30499 @ apssl@fipsaslodi.it

LA PESCA DAGLI ANNI 50 AD OGGI PESCA A SPINNING La Pesca a spinning un tipo di pesca sportiva che prende il suo nome dal movimento dell'esca utilizzata per la cattura dei pesci (dall'inglese to spin, ruotare). Tecnica di pesca Lo spinning una tecnica di pesca nella quale si utilizzano esche artificiali, in metallo, legno o plastica. L'esca artificiale pu essere "rotante" o "cucchiaino", che costituita da una paletta metallica che ruota sul suo asse nel momento in cui recuperata dal pescatore, subito dopo il lancio. L'asse attorno a cui ruota la paletta appesantito da piccoli pesi di piombo, di forma pressoch sferoidale, il cui diverso peso incide, tra l'altro, sulla profondit che potr raggiungere l'esca nell'acqua e sulla distanza che potr essere raggiunta con il lancio. In generale, con questo metodo di pesca, si tende alla cattura di pesci predatori, attratti dal movimento dell'esca, dal suo colore, dalla sua somiglianza a piccoli pesci di cui essi si nutrono oppure infastiditi dal passaggio dell'esca nel loro territorio di caccia. Oppure pu essere costituita da pesciolini in plastica o in legno generalmente con due ancorette, una nella parte caudale e l'altra nella parte pettorale, con una palettina sotto il mento, la quale serve per far muovere l'artificiale trainato in maniera discontinua ed irregolare, come se fosse un pesciolino vero. Le esche vengono lanciate e recuperate tramite l'utilizzo di un mulinello in modo da simulare un piccolo pesce o una creatura acquatica. La tecnica dello spinning utilizza anche esche non necessariamente rotanti, quali quelle dette "ondulanti" (palette metalliche sagomate che non ruotano sul proprio asse, ma che hanno un movimento nell'acqua dall'alto verso il basso e viceversa) e i "minnows" (imitazioni in balsa o in plastica di piccoli pesci, di cui i predatori si nutrono). Le esche si possono dividere in: jigs, cucchiaini rotanti, cucchiaini ondulanti, jerkbait, crank bait, spinnerbait e buzzbait, esche siliconiche. Negli ultimi anni lo spinning si sta diffondendo, specialmente nelle nuove generazioni di pescatori, per la sua sportivit e per l'emozione che le catture fatte con questa tecnica regalano. Tra tutte le tecniche di pesca si pu considerare sicuramente la pi dinamica data l'esigenza di continui spostamenti alla ricerca del predatore. Non rari sono i cappotti difatti lo Spinning tutt'altro che una pesca redditizia soprattutto quando il nostro obiettivo rappresentato da pesci particolarmente furbi come cavedani o black bass. Riguardo quest'ultimo ricordiamo che esso un pesce particolarmente intelligente e possiede un comportamento particolarmente lunatico. Spesso lo possiamo avvistare mentre lentamente insegue il nostro artificiale senza degnarsi di attaccarlo.

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Luoghi di pesca La pesca a spinning si pu effettuare non solo nelle acque interne (fiumi, torrenti, canali, laghi, etc.) ma anche in mare (soprattutto in prossimit di scogliere e o foci di fiumi). La pesca a spinning nelle acque interne tende alla cattura, tra gli altri, di trote, cavedani, lucci, persici trota, aspi lucioperca, persici e siluri La pesca a spinning in mare pu consentire la cattura di spigole, pesci serra, tracine, lecce, Barracuda, lampughe, ricciole, dentici e in generale tutti quei predatori che sono soliti frequentare le nostre acque. La pesca a spinning varia, anche in maniera considerevole, in termini di tecnica, di attrezzatura e di esche utilizzabili, in relazione all'ambiente in cui praticata e al tipo di pesce che si intende catturare. Ad esempio, nella pesca a spinning in torrenti di montagna, dove vive la trota fario, si utilizzano canne non pi lunghe di 1,70/1,80 m, monofili molto sottili (non pi di 0,18 mm di diametro) ed esche artificiali molto leggere (rotanti fino a 6 grammi). Invece, la pesca nei grandi laghi per la cattura di lucci o trote lacustri consente l'utilizzo di canne lunghe fino a 2,7 m, monofili anche dei 0,30/0,35 mm di diametro e rotanti pesanti fino a 25/30 gr. Capitolo a parte bisognerebbe dedicare allo spinning in mare. Data la possibilit, soprattutto in periodo estivo, di pescare con questa tecnica, prede di dimensioni considerevoli (anche oltre i 20 kg); l'attrezzatura viene calibrata di conseguenza, si usano infatti canne corte e potenti fino anche a 30 libbre, e fili di conseguenza anche sulla classe delle 50 libbre. Le esche poi vengono scelte tra jig (praticamente piombi affondanti con dressing), Minnow o pesciolini finti, ed esche di superficie (popper, skipping lures e walkin' the dog) Specie ittiche insidiabili Le principali specie ittiche insidiabili con questa tecnica sono: Trota, Salmone, Temolo, Black Bass, Persico reale, Lucioperca, Siluro, Luccio, Cavedano, Aspio, in acqua dolce e Spigola, Leccia, Barracuda, Pesce serra, Tonno, Sgombro, Dentice, Ricciola, Cheppia, Aguglia, Lampuga ecc. ecc. in acqua marina. Questa tecnica, nonostante sia ultimamente in calo, resta una delle pi diffuse, e spesso indispensabile per ricercare i pesci predatori. In molti credono che questa tecnica sia troppo difficile e dura per i principianti, ma posso assicurarvi che non cos. O meglio: iniziare a fare qualcosa non difficile, ma richiede un po di impegno e dedizione. Arrivare ad alti livelli invece richiede anni di impegno, come ovvio. Nulla gratuito, ma dato che ci si pu divertire anche dal livello base, perch non tentare?

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ATTREZZATURA A grandi linee, per unattrezzatura economica per uso medio (bass, trote, qualche luccio di piccola taglia) ci servono:

Una canna da spinning medio, con potenza 10-30 10 o 10-40 40 grammi. QUesta tecnica richiede attrezzatura apposita, con caratteristiche particolari; evitate canne per la pesca generica, puntate su attrezzi di buona qualit (se ne trovano di ottimi da 25 euro). Per il nostro caso va bene una canna lunga circa 2.10 metri. Gli anelli anelli in sic e il carbonio sono due vantaggi, e per questa tecnica li consiglio. Telescopica o in 2-3 3 pezzi? come al solito vedete voi, una due pezzi ha unazione migliore, ma anche un ingombro notevole; se avete problemi di trasporto, meglio una telescopica.

Un mulinello: questa la tecnica pi dura da questo punto di vista, i continui lanci e recuperi, spesso in ambienti difficili, i recuperi in corrente, gli incagli e le lotte tra gli ostacoli o con la frizione chiusa sono molto impegnativi e un mulinello mulinello troppo delicato rischia la rottura degli ingranaggi interni dopo poche uscite. Orientatevi su modelli appositi di marche famose, ultimamente offrono modelli molto buoni a prezzi molto competitivi, gi dai 25 euro. Se possibile scegliete un modello con la doppia bobina, cos potrete passare a un filo di diametro diverso a seconda delle necessit. Nel nostro caso un modello sulla misura 3000 o 4000, che sia ben bilanciato con la canna (e dopo una giornata di lanci si sente!), la soluzione migliore.

Filo: per iniziare, anche qui meglio un buon nylon. Tra le marche consigliate, Berkley Trilene (se lo trovate prendete il sensithin ultra, poco conosciuto ma ha il carico di rottura pi alto di tutti, altrimenti le altre versioni, meno resistenti ma comunque affidabili), Daiwa Triforce, Triana White Bear, Zebco Topic Perca (ottimo per i principianti, non una tenuta altissima ma molto affi affidabile), Damyl Spezi Line Pike Spin, Colmic Fendreel, Take Extreme Sea Fishing . Come misura, se avete una sola bobina consiglierei uno 0.25; se ne avete due, su una uno 0.20 o 0.25 e sullaltra uno

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0.30 (i due fili possono essere di marche diverse). Una treccia treccia non alla portata di tutti e non neppure molto semplice da gestire ( meno resistente allabrasione, non ha lelasticit del nylon e richiede tarature della frizione ben eseguite) ma data la sua tenuta quando avete un po di esperienza potete farci ci un pensierino. Sui fluorocarbon, rispetto al nylon normale non hanno moltissimi vantaggi in questa tecnica in cui lesca sempre in movimento. Per gli inizi si pu evitare. Se dalla vostre parti ci sono molti lucci e pensate che possano attaccarsi spes spesso, pu essere consigliabile il cavetto dacciaio.

Come effettuare i nodi vedi capitolo I NODI pi avanti descritti

Esche: iniziate con poche, ma buone: tre, quattro rotanti e ondulanti e un paio di minnow. Meglio poche, ma buone. Come dimensioni, minnow su 7-9 9 centimetri, rotanti del 3 e ondulanti fino a 10 1012 grammi. Molto utili anche le testine piombate sui sette grammi e i grub (i falcetti, tipo quelli da trota); come colori, ottimi bianco, giallo e arancio. a (Vedi anche capitolo "Gli artificiali" di seguito decritti).

Accessori: girelle con moschettone attorno all8, una scatola per le esche in plastica worm proof proof (in modo che resista alla gomma) e forbice a becchi piatti. Come al solito, slamatore, forbice e uno straccio. Il guadino pu essere utile ma ha il problema che le ancorette possono impiantarsi nelle maglie. Evitate assolutamente il raffio, poco efficace efficace e soprattutto uninfamia. A proposito, qui rinnovo linvito presente su molte pagine: tutto quello che non mangiate, rilasciatelo. Soprattutto specie ormai rare come il luccio, ma anche carassi e siluri, anche se per questi ultimi sarebbe proibito. Non ha senso uccidere per divertirsi, anzi.

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Come si pesca? Faccio una premessa: questo solo linizio, per cui in seguito sarete voi col tempo ad affinare la tecnica. Come prima cosa, impariamo a lanciare. (Vedi anche capitolo "TECNICA DI LANCIO" di seguito descritta) Cerchiamo un luogo largo, senza incagli e con pesci mediamente di taglia piccola finch non abbiamo imparato. Oppure, se dovete solo imparare a lanciare, potete anche cercare un prato totalmente libero, e al posto dellesca usate un piombo da 10 grammi. Impugnate la canna sopra il mulinello con la mano destra e tenete il filo fermo con lindice. Con la sinistra aprite larchetto. Piegate la canna dietro di voi (ovviamente cercate un posto senza ostacoli e guardate che nessuno sia dietro di voi!). Mettetela inclinata nella posizione delle ore 10 dellorologio. Se siete messi correttamente il cimino deve essere poco dietro e sopra di voi, il mulinello deve essere verso lalto. Poi, con un movimento veloce ma non improvviso (importante: le prime volte lanciate lentamente, fino a quando non avete preso la coordinazione necessaria) fate percorrere un arco in avanti alla canna, in modo che il cimino si trovi nella posizione delle ore 2 dellorologio. Mentre fermate la canna, togliete lindice. Se avete fatto correttamente, vedrete lesca volar via e fare almeno una decina di m. Tuttavia, non scoraggiatevi: le prime volte, o vedrete lesca partire in

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candela e ricadervi a un paio di metri (in questo caso avete anticipato troppo il momento di levare lindice) oppure vi sbatter davanti ai piedi molto forte (e allora avete levato lindice troppo tardi). I primi giorni inevitabile, dopo un po prenderete mano e confidenza con lattrezzatura, e riuscirete meglio. Esistono altri tipi di lancio, ma questo il pi usato. Gli altri li imparerete col tempo e con lesperienza. Una volta lanciato, c il recupero. Per iniziare vi indico la tecnica pi semplice (non la migliore, anzi, pu dare qualche risultato ma non aspettatevi molto, per i primi mesi per usate questa fino a che non avete le idee ben chiare): prendete unesca a caso, aprite la girella, inserite locchiello dellesca e richiudete la girella, lanciate e appena cade in acqua iniziate a recuperare. Come velocit, regolatevi su circa un giro di manovella al secondo. Tutto qua, un semplice recupero dritto a velocit costante. Se vedete ostacoli nei paraggi, prendete una testina piombata, infilateci un grub (pu essere usato pi volte) e cercate di lanciare a un paio di metri da essi (se in corrente, lanciate poco a valle!). Se il pesce attacca la vostra esca e non grosso, alzate il cimino e recuperate col mulinello. Se grosso, dategli un po di filo e assecondate le varie fughe. In tutti i casi attenzione, quando vicino a riva preparatevi a dargli filo in tutta fretta ( il momento pi critico, il pesce agitato, c poco spazio e lelasticit del poco nylon fuori dalla canna non pu assorbire gli strappi) in modo che se dovesse ripartire non spezzi il filo. Un amico con un po di esperienza le prime uscite molto comodo e pu insegnarvi molto. Una volta salpato, dopo la foto rilasciatelo nel minor tempo possibile, in modo da farlo soffrire il meno possibile. In caso di incaglio, non fatevi prendere dal panico. Prima tentate, dando qualche strattone piano al cimino, a vedere se lesca si disincaglia. Poi spostatevi di un po, in modo da cambiare posizione rispetto allesca e riprovate. Se proprio non dovesse muoversi, a questo punto occorre una soluzione di forza. Sappiate gi che in parecchi casi perderete la vostra esca, fastidioso ma succede. In questi casi mettete la canna in orizzontale, chiudete del tutto la frizione e iniziate a camminare allontanandovi. Se non ce la fate a tenere fermo il filo prendete un rametto (mai con le mani, soprattutto con le trecce!), fategli alcuni giri di filo attorno e tirate con quello. Ci sono tre possibilit: lesca si libera (a volte portandosi dietro un pezzo di ostacolo, altre lancoretta si apre e toccher in seguito piegarla o cambiarla), lostacolo cede e lo tirate a riva, si spezza il filo (e in questo caso perdete la vostra esca). fastidioso ma succede. Per cui, vicino agli ostacoli, usate esche antialga oppure poco costose (ottimi i grub sulla testa piombata, costano pochissimo). Qualche consiglio Come al solito, se non avete molta esperienza partite con pesci piccoli in ambienti molto tranquilli e semplici (non iniziate con lucci da 10 chili in una foresta sommersa!). Lideale per iniziare sono i piccoli bass, qualche cavedano o trota e luccio. Per iniziare fatevi aiutare da un amico, imparerete meglio e in meno tempo. Questa tecnica richiede pazienza e costanza, non raro fare cappotto e tornare a casa senza neppure vedere una mangiata. Anche fisicamente non facile, e ha dei ritmi un po duri. Ma ha il vantaggio di essere molto divertente e versatile, e ci permetter di vedere le nostre acque con occhi diversi.

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TECNICHE DI LANCIO TECNICA : il lancio laterale


L'importanza di un corretto lancio non risiede nel perfetto stile bensi' nella precisione con cui si raggiunge il punto in cui abbiamo deciso di lanciare la nostra esca. Possiamo dividere la modalita' di esecuzione del lancio laterale in cinque fasi come da figura.

AVVERTENZA: Fase 1 :

per chi e' mancino adeguare di conseguenza la procedura. fronteggiare l'obiettivo (il punto in cui far cadere l'esca in acqua ), portare leggermente in avanti il piede sinistro che reggera' il nostro peso durante la fase di lancio. Tenere la canna in posizione orizzontale e mirare all'obiettivo. L'insieme canna-avambraccio va tenuto a livello della cintura dei pantaloni e parallelo all'acqua.

Fase 2-3-4 : Iniziare a muovere la canna verso destra, con


un moto deciso e regolare, facendole compiere un arco di circa 90. Completato l'arco, senza fare pause, invertire il movimento in modo di riportarsi alla posizione iniziale.

Fase 5 : rilasciare il filo quando la canna in prossimita' del


punto di partenza dellancio, evitando di oltrepassarlo, altrimenti l'esca tendera' ad andare a sinistra del nostro obiettivo. Mettere il dito indice sulla bobina del mulinello nel caso debba essere rallentato il lancio.

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TECNICA : il lancio inferiore


L'importanza di un corretto lancio non risiede nel perfetto stile bensi' nella precisione con cui si raggiunge il punto in cui abbiamo deciso di lanciare la nostra esca. Questo tipo di lancio, non proprio facile da imparare e realizzare, si usa quando lo spazio intorno a noi e' intricato dalla vegetazione impedendoci di effettuare un tipo di lancio piu' semplice. Il trucco di una buona riuscita e' di possedere una canna molto flessibile. Possiamo dividere la modalita' di esecuzione del lancio inferiore in quattro fasi come da figura.

AVVERTENZA:

per chi e' mancino adeguare di conseguenza la procedura.

Fase 1 : fronteggiare l'obiettivo (il punto in cui far cadere


l'esca in acqua ), poi girarsi ( circa un quarto di giro ) verso destra, cos che la spalla sinistra risulti indirizzata verso l'obiettivo, seguire il movimento col piede destro. I piedi dovrebbero risultare leggermente aperti, a 90 stile papera Lanciando, il peso del corpo dovrebbe ricadere sul piede sinistro. Dirigere la canna verso l'obiettivo tenedo avambraccio,mano e canna perfettamente orizzontali a livello della vita. cominciare il lancio con un moto deciso diretto verso l'alto cercando di muovere solo il gomito e non il polso. Quando la punta della canna oltrepassa la linea degli occhi invertire decisamente il moto riportandola nuovamente in posizione orizzontale, senza nessuna pausa. Tale moto fara' flettere la canna verso il basso accumulando l'energia necessaria a lanciare successivamente l'esca. Piu' la canna e' flessibile piu' accentuata sara' la sua flessione e maggiore l'accumulo di energia.

Fase 2-3 :

Fase 4 :

quando la canna risale rilasciare il filo. Trovare il momento giusto del rilascio del filo e' la cosa piu' complicata di tutto il lancio. Le prime volte si effettueranno lanci disastrosi, con molta pratica e pazienza si arrivera' ad avere la sensibilita' necessaria per un lancio corretto.

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TECNICA : il lancio a balestra


L'importanza di un corretto lancio non risiede nel perfetto stile bensi' nella precisione con cui si raggiunge il punto in cui abbiamo deciso di lanciare la nostra esca. Il lancio a balestra detto anche a fionda o a catapulta e' piuttosto complesso, non tanto per i movimenti di esecuzione ma per il coordinamento degli stessi. E' utilizzato principalmente quando alle spalle o ai lati c'e' poco spazio di movimento, dovuto alla vegetazione o da altri impedimenti, classico caso i torrentelli infrascati. A volte e' usato per non insospettire la preda, dato che i movimenti sono minimi; praticamente non ci sbracciamo per lanciare. Possiamo dividere la modalita' di esecuzione del lancio a balestra in tre fasi come da figura.

AVVERTENZA:

per chi e' mancino adeguare di conseguenza la procedura.

Fase 1 : fronteggiare l'obiettivo (il punto in cui far cadere


l'esca in acqua ), portare leggermente in avanti il piede sinistro che reggera' il nostro peso durante la fase di lancio. Tenere la canna in posizione orizzontale e mirare all'obiettivo.

Fase 2 : fate fuoriuscire un

po' di filo e prendere tra le dita ( pollice, indice, medio ) della mano sinistra l'esca. Esercitare una trazione della stessa in modo che la punta della canna si fletta. Riposizionarsi di nuovo in modo di puntare, con la canna, nella direzione in cui si desidera lanciare l'esca. La posizione finale corretta e' con il braccio destro , che tiene la canna, teso in avanti verso il bersaglio, mentre il braccio sinistro, che esercita la trazione, leggermente abbassato lungo il fianco sinistro.

Fase 3 :

lasciare andare l'esca. Quando ha raggiunto una traiettoria rettilinea e sta per trascinare la lenza del mulinello togliere il dito della mano destra che tratteneva il filo sullo stesso in modo da lascirlo libero di scorrere. Il sincronismo tra i due movimenti ( rilascio dell'esca e rilascio del filo ) e' la cosa piu' difficile da imparare. Le prime volte i lanci sono veramente disastrosi! Non demoralizzatevi! Generalmente, sfruttando solo la forza della canna si effettuano lanci di una decina di metri, imprimendo pero' alla canna uno slancio in avanti tale distanza puo' decisamente aumentare. Chiaramente il sincronismo tra i movimenti ( che ora sono tre : rilascio esca - rilascio filo slancio canna in avanti ) si complica ulteriormente.

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TECNICA : il lancio superiore


L'importanza di un corretto lancio non risiede nel perfetto stile bensi' nella precisione con cui si raggiunge il punto in cui abbiamo deciso di lanciare la nostra esca. Possiamo dividere la modalita' di esecuzione del lancio superiore in quattro fasi come da figura.

AVVERTENZA: Fase 1 :

per chi e' mancino adeguare di conseguenza la procedura. fronteggiare l'obiettivo (il punto in cui far cadere l'esca in acqua ), poi girarsi ( circa un quarto di giro ) verso sinistra, cos che la spalla destra risulti indirizzata verso l'obiettivo, arretrare il piede sinistro leggermente dietro il piede destro. Lanciando, il peso del corpo dovrebbe ricadere sul piede destro. Puntare la canna sull'obiettivo e portare la punta della stessa al livello degli occhi. L'avambraccio dovrebbe essere il prolungamento della canna, gomito e braccio dovrebbero essere vicino al corpo senza pigiarsi contro.

Fase 2-3 : Iniziare il lancio portando la mano che impugna la


canna all'altezza degli occhi, cercando di muovere solamente l'avambraccio facendolo ruotare sul gomito. Il movimento dovrebbe essere deciso e costante diretto verso l'alto. Oltrepassata leggermente la verticale, senza fare pause, invertire il movimento in modo di riportarsi alla posizione iniziale.

Fase 4 : rilasciare il filo quando la canna circa ad ore 2 (


posizione dell'orologio ). Mettere il dito indice sulla bobina del mulinello nel caso debba essere rallentato il lancio.

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TECNICA : il "Piombo di zucchero"


Un trucco per aumentare la distanza del lancio.
Lo scopo di questo accrocchio e' di riuscire a lanciare con precisione e ottima distanza, esche estremamente leggere tipo piccoli popperini, cucchiaini del n0 o n00, piccoli grub o piccoli minnow galleggianti. Chiaramente puo' essere utilizzato anche con esche piu' pesanti aumentandone cosi' il peso complessivo e di conseguenza la distanza del lancio cosa a volte fondamentale. Caratteristiche : ottima robustezza e resistenza ( non si rompe in fase di lancio ), ha un peso di circa 10 gr. e si scioglie, rilasciando quindi il filo, in circa 10 secondi. Tale tempo e' stato cronometrato immergendo delicatamente il cubetto in una bacinella di acqua fredda sino al suo completo scioglimento. Chiaramente l'impatto con l'acqua dovuto al lancio e l'atrito dell'acqua stessa durante la sua discesa verso il fondo fanno diminuire tale tempo, inoltre non e' necessario aspettare che si sciolga completamente affinche il filo e l'esca siano liberi. E' piu' lungo il tempo di attesa per vedere risalire a galla la nostra esca nel caso fosse del tipo galleggiante. Come costruirlo : occorrono due zollette di zucchero. Su ognuna si pratica nel mezzo un incavo suffficiente, una volta unite le zollete, a far passare agevolmente il moschettone con girella a cui agganceremo la nostra esca. Particolare verde dell'immagine. Sulle facce ai lati dell'incavo su una sola delle due zollette mettiamo della normale colla tipo attaccatutto. Particolare rosso dell'immagine.Si uniscono quindi le zollette, si aspetta che la colla asciughi e il tutto e' realizzato e pronto all'uso. Quanti costruirne e portarsene dietro dipende chiaramente dalle vostre abitudini di pesca considerato che ad ogni lancio ne va logicamente utilizzato uno.

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TECNICA : i nodi
Come realizzarli in modo corretto.
Anche i nodi nella pesca hanno la loro importanza. Se non eseguiti correttamente si rischia lo slegamento o la rottura durante il recupero del pesce all'amato, con conseguente perdita dello stesso. L'unico accorgimento da seguire sempre e' quello di inumidire il filo ( generalmente con la saliva ). Cio' serve ad evitare microabrasioni del filo durante il serraggio del nodo dovute allo sfregamento tra le parti. Tali microabrasioni, se si verificano, causano alterazioni sia al filo che al nodo riducendone la tenuta e di conseguenza la loro resistenza alla rottura. Vediamo di seguito i principali nodi necessari da conoscere.

Nodo Uni : si utilizza per legare la girella o direttamente l'esca.


Fase 1 : Infilare circa 20 cm. di lenza nell'occhiello e formare un'asola. Fase 2 : Eseguire 5-6 avvolgimenti attorno alla lenza doppia, formatasi precedentemente ( fase 1 ), all'interno dell'asola. Trattenendo la lenza doppia all'occhiello, tirare la lenza libera nel verso indicato. Si formera' una specie di barilotto. Fase 3 : Tirare ora la lenza madre, nel verso indicato, serrando cosi' il nodo a contatto con l'occhiello. Fase 4 : Usando delle forbici tagliare il filo in eccesso.

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Nodo Jam : si utilizza per legare la girella o direttamente l'esca.


Fase 1 : Infilare la lenza nell'occhiello ed effettuare 5-6 giri del capo libero intorno alla lenza. Infilare il capo libero del filo nell'asola formatasi a ridosso dell'occhiello. Fase 2 : Infilare ora il capo libero del filo nell'altra asola formatasi nella fase 1, come mostrato in figura. Fase 3 : Tirare ora delicatamente il capo libero sino a serrare il nodo a ridosso dell'occhiello della girella o dell'esca. Usando delle forbici tagliare il filo in eccesso.

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Nodo Rapala : e' un tipo di nodo dedicato ai "puristi" del Rapala da cui anche il nome. Il risultato finale e' un
nodo non scorrevole che lascia un occhiello a contatto dell'esca nel quale, la stessa, puo' scorrere liberamente. Fase 1 : A circa 15 cm. dal termine del capo libero della lenza, effettuare un normale nodo senza serrarlo in modo che formi un "loop". Infilare il capo libero nell'occhiello del Rapala e posizionare il "loop" a circa 1 cm. dall'occhiello. Passare ora il capo libero all'interno del "loop". Fase 2 : effettuare 5-6 giri del capo libero intorno alla lenza e inserirelo di nuovo nel "loop". Si formera' una nuova asola. Fase 3 : Passare ora il capo libero all'interno dell'asola. Tenendo fermo con le dita il cappio a ridosso dell'occhiello, tirare contemporaneamente sia la lenza madre che il capo libero. Quando il nodo si sara' stretto tirare solo il capo libero per terminare il serraggio. Fase 4 : Usando delle forbici tagliare il filo in eccesso. E' piu' facile a farsi che a descriverlo.

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Nodo di derivazione : nel caso si utilizzino "esche multiple" ( per esempio piu' popper piccoli in fila o due
minnow etc. ) si effettua tale nodo per legare le varie esche alla lenza madre. Fase 1 : con un'altro filo, a cui verra' agganciata l'esca ( la lunghezza dipende a che distanza, dalla lenza madre, vorrete porla ) formare un anello contenete la lenza madre stessa. Fase 2-3 : compiere 5-6 spire sull'anello stesso inglobando la lenza madre. Fare attenzione a non accavallare le spire, cio' compromette la tenuta del nodo e lo fa scivolare, sotto trazione, sulla lenza madre. Fase 4 : tenendo ferme da un lato, con le dita, la lenza madre e il filo tirare delicatamente l'altro capo del filo facendo attenzione a non disfare le spire. Fase 5 : terminare il serraggio del nodo tirando entrambi i capi del filo nuovo. Fase 6 : Usando delle forbici tagliare il filo in eccesso da un lato. Sull'altro lato agganciare l'esca. E' piu' facile a farsi che a descriverlo.

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Ed ecco gli artificiali inutile allinizio saturarsi di vari tipi e modelli , gi limitandosi agli indispensabili per coprire un p tutte le esigenze si rischia uno svenamento economico . Rotanti indispensabili in torrenti e fiumi per cavedani , persici , trote e se uno proprio vuole : lucci. Indirizzarsi verso i tipi Martin e Mepss , due misure per tipo : piccolo e medio vanno pi che bene se si vuole anche qualcosa per il luccio cercare una misura grande e un tandem. Ondulanti risolvono molte situazioni di stasi , qualcuno non dovrebbe mai mancare nella scatoletta di uno spinnofilo : tipi affusolati dai 5 agli 8 cm, colore argento o naturale ; per leventuale luccio da 10 ai 14 cm tipo Ardito o simili con qualche colore vivace tipo rosso e giallo. Minnow qui si entra in un campo talmente vasto che difficile consigliare un modello , comunque quelli base sono i classici tipo Rapala , non necessariamente di questa marca, misure fra i 5 e i 10 centimetri , due galleggianti , due affondanti e due a paletta lunga, assortire un p sia come colorazioni che forme. Gomma altro campo da perderci la testa , se non si rivolge la propria attenzione ai Bass e come inizio non lo consiglierei la scelta risulta pi facile : Qualche Jig tipo falcetto con relativo amo piombato di varie misure e colorazioni per persici e anche trote; un paio di riproduzioni di pescetti di varie forme , colori e dimensioni. Per luccio abbondare nelle dimensioni anche 14-18 centimetri. Girelle e terminali in acciaio indispensabili le girelle con moschettone in special modo per i rotanti , ondulanti e gomma : evitano lattorcigliarsi del filo e permettono comunque di cambiare artificiale senza dover fare ogni volta un nuovo nodo. Il cavetto dacciaio serve solo per la pesca al luccio , agli inizi prendere cavetti gi costruiti , si evitano errori .Qualora si pescasse in zone in cui e sicura la presenza di lucci , anche se si insidiano altre specie consigliabile il cavetto, sia per evitare di perdere un eventuale esocide che potrebbe tagliarci il filo coi denti , sia per evitare alla povera bestia di andarsene in giro o morire per un artificiale conficcato in gola. La pesca a spinning una pesca di movimento e pertanto dovremo portaci addosso tutto il necessario : un giubbino da pesca , con ampie tasche risolve , almeno allinizio il problema , quattro scatolette , scelte in funzione delle tasche del giubbino conterranno tutto il necessario ; in seguito , quando lattrezzatura aumenta si pu pensare ad uno zainetto e ad un borsello tipo canguro. Non fatevi incantare da forme , colori e fantasie varie messe in atto dai costruttori pi che altro per pescare i pescatori che i pesci , allinizio meglio rivolgere la nostra

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attenzione ad artificiali di forma standard e colorazioni il pi possibile simili al pesce esca vero per cui argentei con dorso scuro , nel caso si pescasse in zone di trote anche una riproduzione della medesima andrebbe bene ; per persici , lucci e bas ci si pu sbizzarrire di pi con i colori , non dimenticando che quelli che rendono di pi sono i rossi , il giallo e larancione. Adesso lattrezzatura lavete , scegliete un posto e iniziate a fare esperienza ; caldamente consigliate le uscite in compagnia di un pescatore esperto. ROTANTI Premetto che questa esposizione prettamente dedicata a chi si avvicina la prima volta alla tecnica dello spinning e pertanto sar volutamente generica e generale. Gli artificiali possono essere suddivisi a grandi linee nei seguenti tipi : Rotanti Ondulanti - Minnow (riproduzione pi o meno realistica di un pesce) che a sua volta si possono diversificare in galleggianti , affondanti e da superficie - esistono innumerevoli varianti a queste tipologie ma prematuro parlarne. Saper recuperare un artificiale a spinning e renderlo attirante una cosa che si impara nel tempo e con molta pratica. Le varianti sono moltissime : il tipo di acque , il tipo di pesce il periodo stagionale e in ultimo e molto importate il tipo di artificiale che stiamo usando. Non possibile a meno che scrivere un libro affrontare tutte le variabili , in linea teorica ogni artificiale ha un suo modo ottimale di recupero e noi , come partenza vedremo proprio questo , affrontando quelli pi in uso. Rotanti, affrontiamo prima questi, che sono i pi versatili e forse i pi usati per molte tipologie di pesci : trote , persici, cavedani e lucci , ottimi in tutte le acque e ben collaudati sono tra i pi vecchi e nel contempo validi in commercio. I tipi sono pressoche infiniti ma si possono suddividere in due categorie principali : quelli che hanno la paletta direttamente funzionante sullarmatura dellartificiale : tipo Martin

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E quelli dove la paletta fissata a mezzo un cavalierino allasse principale tipo Mepss

Anche le palette hanno forme diverse ma principalmente si possono dividere in due categorie : corte e lunghe ; le foto sopra sono del tipo a paletta corta e questa sotto del tipo a paletta lunga

E per ultimo ci sono i tandem ovverosia due palette fissate allo stesso asse ; possono essere sia palette dello stesso tipo e dimensione che di forme differenti fra loro. E poi ci sono dimensioni e pesi , si possono reperire rotanti di tutte le dimensioni, da pochissimi grammi sino a mostri di 30 o 40 grammi, tutto dipende dalluso a cui sono destinati : piccoli per usi in torrenti , riali o corsi dacqua di dimensioni e fondali contenuti , pi grandi per fiumi e laghi ; i grandi e i tandem principalmente per lucci . La scelta del loro peso dipende dal tipo di profondit in cui pescheremo, dal tipo di pesce insidiato , dalla necessit di lanciare pi o meno lontano e dalla velocit della corrente che esiste sul luogo di pesca.

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E arriviamo finalmente al movimento ; per prima cosa mettiamo lartificiale in acqua e controlliamo come ruota la paletta facendolo muovere davanti a noi spostando la canna ; questo ci dar unidea della velocit di recupero necessaria e del suo comportamento rispetto alla tenuta della profondit ; in linea di principio palette che ruotano strette sullasse tengono meglio corrente e fondo , palette con una rotazione ampia tendono a venire in superficie con un recupero veloce o in corrente; si pu ovviare a questo scegliendo rotanti di maggior peso . Il recupero , una volta scelto lartificiale in funzione del pesce da insidiare e del tipo di acqua dovr avvenire in modo costante , la velocit di questo recupero verr decisa sia in funzione del tipo di rotante che dalla nostra esperienza ; questo in linea teorica , in pratica proveremo diversi tipi sia di velocit che di modi di recupero: alterneremo alla velocit costante dei rapidi giri di manovella , degli spostamenti rapidi del cimino o intercaleremo degli strappetti . Allinizio ci faremo lesperienza con un recupero costante e continuo , poi proveremo , quando lartificiale sar in vista i vari artifizi descritti in modo da renderci conto del comportamento del medesimo allaumento di velocit , data sia con un recupero pi rapido che con lo spostamento della canna e infine proveremo come sfarfalla dandogli rapidi colpetti; a questo punto avremo pi chiaro il comportamento del rotante e potremo iniziare a pescare seriamente. Le varie tecniche di pesca a secondo dei luoghi e dei pesci verranno affrontate in seguito , questa esposizione vuole solo essere il preludio e i primi passi verso luso e la conoscenza generica degli artificiali.. MISCELLANEA DI ROTANTI E ONDULANTI

ONDULANTI Andiamo a vedere ora gli ondulanti , non sono altro che dei pezzi di metallo con forma pi o meno concava o ondulata , di varie misure, spessori e colori ; non hanno un movimento vero e proprio e per essere resi adescanti vanno movimentati dal pescatore. Si pu dire che siano i pi vecchi artifizi costruiti dalluomo per ingannare il pesce ; come

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inizio meglio limitarsi a 4 o 5 esemplari di lunghezza fra i 5 e i 10 centimetri, questi potrebbero essere un buon inizio:

Non intestarditevi nel cercare proprio questi , qualsiasi forma similare pu andare bene. A secondo dove pescate prevalentemente sceglierete londulante pi adatto : con forma affusolata per correnti medio forti e pi panciuto per laghi o correnti leggere ; non che laffusolato non funzioni in acque ferme , solo che regge meglio la corrente. se pescate in luoghi dove necessario lanciare lontano o pescare raso fondo potrebbe venire utile il tipo a fetta di salame o altri modelli pesanti

Come detto allinizio londulante non ha un vero movimento proprio , deve essere animato dal pescatore ; ci sono vari modi : 1 Recupero costante con canna ferma e solo cambio di velocit col mulinello. 2 Recupero lento con qualche strappetto e accelerazione irregolare 3 Recupero costante con Richiami rapidi di 90 della canna e poi lasciar ricadere per qualche secondo lartificiale ,qualche colpo di manovella e ricominciare. 4 Si pu fare un recupero alternando i vari modi , limportante farlo muovere in modo da incuriosire il pesce e spingerlo allattacco. Adesso non buttiamo lesca in acqua e iniziamo a macinare !!! Come per il rotante dobbiamo renderci prima conto come si muove londulante in acqua , quindi facciamolo passare davanti a noi muovendo la canna e proviamo a vedere come si comporta con i vari movimenti sopra elencati; dopo aver deciso quello che ci convince di pi possiamo entrare in pesca. Per forza di cose e di spazio star molto sul generico, dando solo poche ma basilari informazioni su alcune situazioni base:

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- Pesci normalmente insidiabili in superfice : In acque correnti si lancia leggermente a monte o di fronte e si inizia a recuperare con la tecnica prescelta , si pu anche sfruttare la corrente lasciando andare a valle lartificiale , mantenendo il filo in tensione e dandogli movimento con la canna; per la velocit di recupero regolarsi a secondo della velocit della corrente. - Pesci insidiabili a mezzacqua : Lanciare e lasciare affondare lartificiale sino alla profondit in cui si pensi possano stazionare i pesci , iniziare il recupero con le stesse modalit descritte. - Pesci insidiabili a fondo : Lanciare e lasciare che londulante raggiunga il fondo , possibilmente mantenere un controllo sul filo perch qualche volta il pesce attacca durante la caduta; come tocca il fondo abbassare la canna , portare il filo in tensione e rialzare velocemente la canna , questo serve in parte ad evitare che lartificiale si incagli nel primo momento del recupero; a questo punto continuare come al solito. MINNOW CON PALETTA E adesso arriviamo ai Minnow , in pratica qualsiasi artificiale in legno o materiale plastico che riproduca pi o meno fedelmente un pesce; sono di varie tipologie , ma principalmente si possono suddividere in due tipi : con paletta , che dispongono di un movimento proprio e senza paletta che come gli ondulanti devono essere animati dal pescatore, ecco un esempio

Anche questi poi si possono suddividere a loro volta in pi modelli a secondo del loro comportamento in acqua : affondanti , galleggianti, di superficie e neutri che a loro volta si dividono ulteriormente a secondo la forma , il pesce a cui sono dedicati, la dimensione della paletta e altre sottigliezze.Siamo veramente in mezzo al caos : ed necessario fare ricorso alle definizioni Inglesi per venirne a capo ; purtroppo noi Italiani non abbiamo pensato ad etichettarli in modo consono; Metter solo i principali per non generare altra confusione all'inizio della vostra esperienza a spinning.Non mi soffermer anche per questo , su quale tipo di artificiale sia pi adatto a questo o a quel pesce, ne a quali acque o in quali periodi , questo capitolo ha solo la finalit di farvi conoscere i vari tipi in commercio e i movimenti base da imprimergli per dargli un p di vivacit e potere catturante. Iniziamo in questo capitolo illustrando i minnow con paletta , poi in un altro articolo affronteremo quelli senza tipo : Popper, Jerk, Lipless ed altri.

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Minnow classico (Floater - Galleggiante) con paletta sottile e piana che gli da dei movimenti o scodinzolamenti lenti e contenuti

(Sinking affondamento medio). Con paletta tondeggiante e bombata e leggera piombatura che imprime uno scodinzolamento rapido e accentuato (Deep Diving - immersione profonda). Con palette generose e molto lunghe , l'inclinazione della stessa , come i flap di un aereo spinge l'artificiale verso fondo durante il recupero

Minnow Shad Rap sono artificiali panciuti che riproducono a grandi linee la forma delle scardole , carpe e persici, se hanno una paletta uscente a livello dell'attacco e inclinata verso il basso pi o meno a 90 sono leggermente affondanti , se hanno la paletta fissata sotto il muso hanno una azione pi affondante.

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Crank Bait Sono artificiali tozzi e panciuti con palette di varie forme e dimensioni che, a secondo la loro forma, lunghezza ed inclinazione rendono i minnow pi o meno affondanti

Jointed - Snodati Sono minnow costruiti in due o pi sezioni , come forma possono essere simili a quelle gi postate e altrettanto le palette, hanno un movimento sinuoso e a secondo le dimensioni o l'inclinazione della paletta, pi o meno affondanti.

Ci sono anche minnow di dimensioni gigantesche, o di forme assolutamente di fantasia o riproducenti insetti , topi e rane

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Dopo aver fatto una rapida carrellata su quanto offre il mercato , e rapida lo stata veramente perch le variet in offerta sono veramente infinite, vediamo di imparare ad usarli. Come gi detto la forma sia dell'artificiale che la lunghezza , la posizione e la dimensione della paletta danno allo stesso un movimento di base , nostro scopo cercare di migliorarne l'attrattiva con degli interventi sul recupero. Minnow galleggianti con paletta piccola Recuperando questo tipo di artificiale esso tende ad andare verso il fondo pertanto si pu recuperare in modo costante variando solo saltuariamente la velocit ; altro modo alternare il recupero a brevi pausa durante le quali esso tender a risalire come un pesce in difficolt rendendosi pi adescante; sfruttando il poco attrito della paletta possibile anche imprimergli delle sbandate con leggeri colpetti della canna durante un recupero a velocit costante; poi con un p di fantasia e quando conosceremo pi a fondo il nostro artificiale si potr provare alternando i sistemi o inventandosene altri. Minnow piombati con paletta ampia Come quelli sopra le modalit sono le medesime ; solo che durante un'eventuale pausa scender verso il fondo e non verso la superficie , ma il risultato in quanto ad adescamento sar il medesimo; un p pi difficile ravvivarlo con colpetti di canna in quanto la paletta fa un attrito maggiore. Minnow affondanti , palette ampie e lunghe Questi hanno un affondamento deciso e fanno molta frizione nell'acqua necessitando cos di canne robuste ; la modalit pi attirante quella consistente nel variare la velocit di recupero col mulinello o imprimere delle accelerate lunghe col movimento della canna, utili in questo caso anche le brevi pause. Ricordo sempre, anche se posso sembrare eccessivamente ripetitivo, che importantissimo conoscere il movimento dell'artificiale che andiamo ad usare , per cui provarlo sempre davanti a noi impiegando le varie modalit per renderci conto del comportamento prima di impiegarlo in pesca. MINNOW SENZA PALETTA Vediamo ora i minnow senza paletta : si possono suddividere in due grandi famiglie : gli affondanti e quelli di superficie che a loro volta si suddividono in una miriade di forme e comportamenti in acqua a secondo del tipo di pesca o di pesce a cui siano destinati. Iniziamo con gli affondanti : hanno forme pi o meno riproducenti dei pesci esca e possono essere costruiti con vari materiali : legno piombato, plastica piombata o direttamente in metallo, l'importante che abbiano un certo peso sia per affondare che per facilitare il lancio . I LIPLESS , riproducenti dei pesciolini principalmente con una piombatura situata a livello ventrale che li fanno scendere in assetto orizzontale verso il fondo con ondeggiamenti di vari tipi , sia sul'asse che a foglia morta , secondo il tipo di piombatura, durante il recupero vanno animati , perch, anche avendo qualcuno un leggero movimento proprio necessitano del nostro intervento per presentarsi in un modo attirante.

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Seguiamo con i JERK (nome che viene usato anche per artificiali con paletta) sono normalmente grossi artificiali affondanti con forme panciute e fianchi piatti con attacco anteriore, hanno un leggero movimento proprio e scendono ondeggiando in vario modo verso il fondo; una categoria molto vasta che comprende anche forme e dimensioni molto varie

C' un altro tipo affondante molto simile a quelli sopra ma con l'attacco sul dorso che gli conferisce durante il recupero una posizione a testa inclinata in avanti e uno scodinzolamento molto rapido e nervoso ; possono essere usati sia a spinning che a Ijgging (pesca verticale dalla barca) E per concludere la carrellata ci sono dei modelli completamente in metallo

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Ed eccoci al grande quesito : come muoverli nell'azione di pesca . Essendo quasi tutti senza un vero e proprio movimento pi o meno va bene la stessa tecnica dell'ondulante; a secondo della piombatura si pu prolungare o accorciare il tempo di pausa data la diversa velocit di affondamento e , non avendo la paletta si possono Jerkare pi facilmente (recupero a strappetti pi o meno frequenti o prolungati) Prestare la massima attenzione nei momenti di pausa perch molto spesso l che il pesce attacca per cui cercare di tenere il filo sempre sotto controllo. Per il modello con l'attacco dorsale che quasi sempre ha un vivace movimento proprio va bene sia un recupero costante che con accelerate ed eventuali pause corte, un p come con gli artificiali con paletta , ma tenendo conto del peso: quasi sempre nettamente superiore ai minnow tradizionali. E' impossibile definire il movimento ottimale per tutti i tipi essendo questi di numero e di forme quasi infinito; come sempre controllare come si muovono e adottare quell'azione che ci sembra la pi attirante, mai aver paura di inventare, i pesci sono lunatici. : POPPER Ed eccoci arrivati all'artificiale che per me sa dare le maggiori emozioni quello con azione di superficie , sono artificiali categoricamente galleggianti che simulano sia un pesce in difficolt che un pesce che salta per cibarsi o per sfuggire ad un attacco di un predatore; la sua attrattiva data sia dal movimento che dal rumore e dalle vibrazioni che emette. Come sempre forme ed azioni sono limitate solo dalla fantasia dei costruttori ma a grandi linee si possono suddividere in tre categorie : Popper con un cono anteriore di dimensioni varie che, spostando l'acqua, produce spruzzi e un rumore attirante, Walk the Dog che sotto l'azione del pescatore si sposta come un cane che segue una traccia e i Buzz Bait che sono dei minnow che al posto della paletta hanno delle etichette di varie forme che producono vibrazioni e spruzzi in acqua durante il recupero. Popper Iniziamo con questo che forse il pi conosciuto e il pi usato fra tutti i Top Water, il suo principio d'uso facile : si lancia e si recupera con strattoni pi o meno lunghi o corti a secondo del tipo e dalle dimensioni ; fra uno e l'altro possono anche esserci delle pause ; lo spostamento d'acqua e il rumore fatto attirano la curiosit e l'aggressivit del predatore. Le dimensioni e le forme variano a secondo dei pesci da insidiare iniziamo coi pi piccoli , adatti a pesci di taglia media tipo Bass

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Possono anche avere forme di fantasia o a grandi linee riprodurre insetti o pesci

Vediamo alcune forme che vanno dalle pi classiche alle pi inusuali

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Vengono realizzati anche dei tipi chiamati Pencil Popper che hanno la caratteristica di avere una concavit anteriore molto ridotta

Ci sono anche dei popper che abbinano al movimento dato dalla cavit anche quello fatto con una elichetta oaltri artifizi atti a creare vibrazioni

Vengono realizzati anche popper dalle forme e dalle dimensioni assurde :

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Con questa carrellata penso di aver dato un'idea di quanto presente sul mercato nel campo popper ; nel prossimo capitolo vedremo gli altri tipi di Minnow Top Water. MINNOW GALLEGGIANTI Dopo i popper eccoci agli altri artificiali di superficie i Dog Walker o passo di cane , perch il loro movimento durante il recupero ricorda quello del cane in cerca di un'usta; principalmente sono di due tipi : uno con l'attacco in asse coll'artificiale ed un altro con l'attacco posto in basso sotto l'asse ; si recuperano a strappi in modo da imprimergli il classico movimento a zig-zag, con alcuni momenti di pausa. MODELLI CON ATTACCO IN ASSE

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MODELLI CON ATTACCO DISASSATO

Eccoci all'ultimo artificiale per questo capitolo il PROP BAIT : un minnow munito di elica singola o doppia che durante il recupero crea una turbolenza di superficie che incuriosisce ed attira il pesce ; il recupero si effettua intercalando la velocit del medesimo.

SILICONICI JIG E GRUBS Eccoci alla penultima parte di questa veloce carrellata per chi volesse iniziare a spinning; pi che altro stata una veloce presentazione delle attrezzature di base e dell'uso classico e generico di alcuni artificiali; volutamente non si scesi in nulla di particolarmente tecnico o approfondito, solo qualcosa per conoscere cosa offre il mercato in questo campo ed una infarinatura del loro uso per chi si affaccia ora.

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Veniamo ora a quel mondo colorato e variegato dei siliconici ; iniziamo con i Jig e relativi Grub come sempre le definizioni sono in Inglese, agli inizi si tende a confondere e fare un'unica cosa dei Jig e dei Grub; i Jig sono gli ami piombati su cui si montano i Grub, da noi conosciuti genericamente come Falcetti . I Jig sono ami piombati di varie fogge , dimensioni e pesi; a secondo del loro impiego hanno forme ed accorgimenti tecnici per facilitarne l'uso; esistono anche ami per Grub in modo che possano essere usati anche senza piombatura o con piombatura sulla lenza, in modo da presentare pi naturalmente l'esca in corrente.

E questi sono solo una piccola parte delle forme reperibili sul mercato; passiamo ora ai Grub da innescare , anche qui le variet sono infinite :

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Poi ci sono i TUBE semplici tubetti vuoti con dei tentacolini ; vengono montati su Jig particolari molto simili a quelli per i Grub; esistono anche altri modelli di ami o montature ma un discorso da affrontare a parte. I Grubs e i Tubes vengono usati per molteplici tipi di pesca ; la principale per i persici su laghi con profondit rilevanti : vengono calati preferibilmente dalla barca e usati in verticale con un movimento di sali e scendi ; si fanno scendere sino a toccare il fondo e poi si sollevano col movimento della canna e si lasciano ricadere; possono essere usati anche a mezz'acqua con lo stesso movimento. Altro impiego sondare gli ostacoli tipo piloni, massi, alberi dove normalmente staziona il pesce ; i Grub possono anche essere usati recuperandoli a strappi e facendoli strisciare sul fondo con pause; inoltre possono essere usati in fiumi e torrenti , lanciando leggermente a monte e sfruttando la corrente si guida il grub sia con la canna che con il recupero durante la passata dirigendolo e fermandolo a secondo le necessit , esplorando cosi le varie tane; stare sempre in contatto con l'esca durante le manovre perch spessissimo il pesce attacca nel momento del rilascio e della ricaduta della medesima. Col silicone si possono realizzare copie di insetti, crostacei, pesci o forme di fantasia Trailers Una volta ricavati dalla cotenna di maiale e oggi realizzati usando il silicone con forme di fantasia; possono essere usati da soli o in abbinamento ad altri artificiali ; in commercio ci sono comunque confezioni con trailers realizzati ancora con cotenna di maiale

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Craw Riproduzioni di gamberi , pi o meno di fantasia e anche insetti

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GLI AMI PER I WORM Eccoci alla parte finale della carrellata: vermoni di gomma e pescetti morbidi, teneri teneri ; Come al solito l'offerta supera di gran lunga le necessit . Gli ami per i Worm hanno forme e dimensioni particolari a secondo l'impiego , possono reperire sia nudi che piombati.

Per la pesca con i Worm sono stati realizzati anche piombi particolari

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Gli inneschi e le montature possono essere di diverso tipo a secondo del luogo di pesca e dell'impiego , eccone alcune

Arriviamo finalmente alla nostra esca : corta , lunga , con code differenti e di tutti i colori, adatte per tutti i gusti sia nostri ;) che dei pinnuti.

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L'uso del Worm in pesca molto pi complicato di quanto si pensi , sino ad arrivare ad un'arte, il modo di presentarlo e di gestirlo di primaria importanza per spingere il pesce all'attacco, come ho ribadito spesso , questi capitoli sono solo una leggera infarinatura su cosa esiste per lo spinning e come si usano a grandi linee i vari artificiali; pertanto illustro il modo classico : Per prima cosa lanciare l'esca il pi vicino possibile all'ostacolo dove si pensa che stazioni il pesce, siano questi canne , rocce, alberi sommersi, ninfee o altro , lasciarla adagiare sul fondo rimanendo sempre col filo sotto controllo perch il pesce potrebbe attaccare durante la caduta; a questo punto si possono usare due modi : il primo si agita leggermente l'esca in modo che formi una nuvoletta di fango che incuriosisca il pesce , col secondo si solleva la canna e si sposta l'artificiale di qualche metro lasciandolo ricadere ; se si avvertono delle tocche si cede filo , si aspetta qualche secondo, in modo che ingoi, controllando lo spostamento del pesce e poi si ferra ; Gi a pochi metri dall'ostacolo/riparo si fuori pesca , pertanto inutile insistere , si recupera e si rilancia. Continuo e continuer ad insistere che consigliabile e prioritario uscire in pesca con qualcuno che sia pratico di quelle tecniche che vogliamo praticare.

Il pesciolino finto siliconico : come sempre si spazia dall'artificiale che a malapena rende l'dea di quello che vuole rappresentare a quello che una perfetta riproduzione di un pesce foraggio ; molti vengono forniti sia con ami che ancorine montati oppure si possono usare gli stessi ami realizzati per i Worms. Incominciamo con qualcuno che pi o meno ricorda un pesce

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Alcuni hanno veramente le fattezze di un pesce foraggio

Poi ci sono degli ibridi che uniscono la gomma ad altri materiali o ad una paletta L'uso del simulacro siliconico di un pesce ha molti modi di impiego , in particolar modo per bass e lucci; pu essere usato facendolo procedere a contatto del fondo sollevandolo ogni tanto , usarlo a mezz'acqua ; a secondo di come si posizionano gli ami (antialga) pu essere fatto passare tra ostacoli e vegetazione; il movimento il solito : recuperi lenti alternati a pause e rilasci o vivacizzato a strappetti.

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