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Un primo approccio ad un componente elettronico che da decenni domina il mondo d ella circuiteria elettronica

Introduzione 1 - Introduzione agli Amplificatori Operazionali (OpAmp) freedreamer.it 2 - I Filtri - Filtri attivi difronzo.altervista.org 3 - Elemania elemania.altervista.org

Introduzione Gli amplificatori operazionali nascono agli inizi degli anni '60 come configuraz ione di circuiti a componenti discreti per risolvere il problema dell'amplificaz ione anche a frequenze molto base ovvero per ottenere amplificatori con amplific azione in continua. La struttura realizzata sembr immediatamente particolarmente efficace anche se con un certo numero di problematiche dovute all'assemblaggio dei componenti ch risultarono complessivamente risolte dalla integrazione del ci rcuito . Oggi sono disponibili moltissimi tipi diversi di AmplOp, prodotti diverse aziend e, le applicazioni coprono i pi disparati settori dell'elettronica di consumo e c ustom, le pubblicazioni sono disponibili a diversi livelli sia come libri che on -line. Questa una esercitazione di e-book sugli amplop con il profondo limite scaturito dlla mancata riproduzione delle immagini pur presenti sui siti di origine.

Introduzione agli Amplificatori Operazionali (OpAmp) freedreamer.it Vediamo oggi di spiegare cosa sono e come funzionano (sempre a livelli comprensi bili per tutti, don'tworry) gli amplificatori operazionali (in tensione). al termine amplificatore posso arrivarci, ma perch operazionale? la risposta al s olito abbastanza semplice ed dovuta principalmente al fatto che furono utilizzat i in primis nei circuiti analogici per fare semplici operazioni matematiche (som

me,moltiplicazioni,integrazioni) Prima di procedere con lo studio dell' amplificatore operazionale introduciamo l'amp lificatore differenziale:si tratta di un dispositivo rappresentato nella seguent e figura Senza entrare nel dettaglio del suo schema equivalente la tensione di uscita di questo amplificatore in fase con la tensione applicata al terminale di ingresso indicato col simbolo + ed e sfasata di 180 rispetto al segnale applicato al termi nale di ingresso indicato col simbolo , per questo motivo i suddetti terminali ve ngono detti ingresso invertente ed ingresso non invertente dell'amplificatore. Si definisce guadagno di tensione Av dell'amplificatore il rapporto tra la tension e di uscita Vo e la tensione Vs applicata tra i morsetti non invertente e invert ente. Av=Vo/Vs Si considera, per semplicit, un amplificatore differenziale ideale: viene definit o ideale un amplificatore differenziale in cui la tensione di uscita dipende esc lusivamente dalla differenza delle tensioni in ingresso; questa condizione pu ess ere verificata se la resistenza di ingresso infinita e quella di uscita nulla. Come gi introdotto sopra l'amplificatore operazionale viene utilizzato per realizza re operazioni specifiche come somma, moltiplicazione, integrazione e, ovviamente , tutte le rispettive operazioni inverse: in queste applicazioni il ruolo centra le dell' amplificatore operazionale e' quello di un amplificatore differenziale idea le con un ulteriore propriet: guadagno di tensione infinito. Il comportamento dell'amplificatore operazionale ideale in definitiva e' legato alle sue caratteristiche: Resistenza di ingresso infinita Resistenza di uscita nulla Guadagno di tensione infinito Larghezza di Banda (BW) infinita

Queste caratteristiche comportano delle importanti implicazioni che costituiscon o dunque le ipotesi per lo studio del comportamento dell'amplificatore operazional e in tutte le sue configurazioni: La differenza delle tensioni in ingresso e' nulla Le correnti in ingresso sono nulle

In realt un amplificatore operazionale ideale e` caratterizzato da numerose altre p ropriet che per semplicit non verranno menzionate. Nel caso ideale dunque la relazione che lega tensione Vs a tensione di uscita Vo pu essere visualizzata nel seguente grafico: dove i valori +S e S sono chiamati di saturazione positiva e negativa e risultan o circa uguali (in modulo) alla tensione di alimentazione dell'operazionale stesso

.Come si nota dal grafico, questo tipo di dispositivo risulta nella pratica poco utilizzabile poich anke per valori molto piccoli di Vs l'uscita Vo assumer valore m assimo. Per risolvere il problema e, lavorare quindi in zona lineare, l'amplificatore vien e retroazionato negativamente riportando parte della tensione di uscita all'ingresso invertente. In questo modo il guadagno di tensione diminuisce ma la tensione di ingresso pu variare in un campo pi vasto, senza rischiare di saturare il disposit ivo. Si considerano ora i circuiti fondamentali che utilizzano l'amplificatore operazio nale; l'analisi di questi circuiti viene condotta in funzione delle ipotesi espost e in precedenza Modalit invertenteLo schema quello in figura sotto e prevede l'ingresso sul piedino negativo (ingresso invertente) e una retroazione dall'uscita all'ingresso attravers o una resistenza R2 che permette come detto la linearit dell'amplificazione. invertente2.jpg

La formula da ricordare per il guadagno la seguente: Av= R2/R1

se questo il guadagno significa che la tensione in uscita : Vo=Vin*G

cosa mi dice questa formula? beh semplicemente che la tensione in uscita quella in ingresso moltiplicata per un fattore che dipende dai valori delle 2 resistenze, una sull'ingresso e una in r etroazione;agendo sul loro rapporto cambieremo dunque l'uscita. si ma perch invertente?il termine invertente deriva dal fatto che il guadagno neg ativo: se Vin si alza Vout si abbassa.(vedi grafico sotto) Quindi posso lavorare sulle resistenze a mio piacimento per aumentare il guadagn o quanto voglio?Come gi detto in precedenza la risposta no.L'opamp lavora in regime lineare fino ad un certo punto dopo di che satura, cio ad ingressi elevati la te nsione di uscita rimane costante.Per sapere di pi sulle caratteristiche del vostr o integrato consiglio di guardare sempre il datasheet . Modalit non invertenteIn questo caso l'ingresso non pi nel piedino (-) ma in quello (+).Il segnale in uscita ha lo stesso segno di quello in ingresso e lo schema di collegamento potete vederlo qui sotto: opamp2.jpg

Il guadagno di amplificazione : Av=(R2+R1)/R1

al solito: Vo=Vin*G

in questo caso se aumenta V1 aumenter anke Vo poich cresce la differenza tra i due piedini in ingresso. Modalit BufferIl circuito non amplifica e quindi l'uscita sar uguale a quella in ing resso.Il compito principale quello di adattamento di impedenza: infatti in ingre sso l'impedenza molto alta mentre in uscita molto bassa. L'operazionale per la secon da ipotesi non assorbe corrente al morsetto + (quindi impedenza = Vi / I = infin ito) quindi e' in grado di fornire in uscita lo stesso segnale in tensione di ingr esso senza per caricare la sorgente (ecco spiegata l'utilita' del buffer in lunghe ca tene di pedali). A riguardo del concetto di impedenza vi rimando a questo post. Lo schema il seguente: buffer.bmp

Modalit Differenziale Ovvero l'unione di un modello invertente e uno non invertente . Lo schema questo: diff.png

e l'uscita Vout di cui vi riporto la formula : Vo= V2*[(R2+R1)/(R3+R4)]*R4/R1 V1*(R2/R1)

Bisogna far notare che la banda passante di tutti queste configurazioni non infi nita ma dipende dal guadagno stesso :per ogni dispositivo dato nelle caratterist iche un Prodotto Guagagno Banda . Banda*Guadagno=K

Questo numero K fissato ci fa capire che aumentando il guadagno perdo in banda p assante e viceversa.

I Filtri - Filtri attivi difronzo.altervista.org

Filtri attivi Sfruttando essenzialmente il diverso comportamento di elementi reattivi, C ed L, al variare della frequenza si realizzano filtri di vario tipo con prestazioni e strutture molto differenziate. Se la rete filtrante comprende solo elementi pas sivi, il filtro detto passivo, e deve avere, necessariamente, su tutto l'asse de lle frequenze un guadagno di potenza inferiore o uguale a 1; se presente un comp onente attivo (tipicamente un amplificatore operazionale), il filtro di tipo att ivo, ed possibile che abbia, in un certo intervallo di frequenze, un guadagno di potenza maggiore di 1. Gli amplificatori operazionali sono frequentemente utilizzati nel progetto dei f iltri attivi. Possono avere Q elevati e raggiungere la risonanza senza utilizzo di induttori. La loro frequenza superiore per limitata dalla larghezza di banda d egli amplificatori utilizzati. I filtri attivi si differenziano da quelli passivi per le seguenti propriet: Ampl ificano il segnale filtrato: Presentano quindi un elemento attivo (amplificatore ) che permette di attribuire al segnale in uscita l'ampiezza pi opportuna. Si pu prog ettare il filtro indipendentemente dal carico e si possono collegare in cascata pi celle filtranti senza che esse interagiscano tra di loro. I componenti attivi grazie alla loro bassa impedenza d'uscita, non risentono dell'influenza del carico. E' possibile evitare l'uso di induttanze: infatti possibile ottenere filtri attivi co mbinando reti RC con amplificatori operazionali. Ci comporta una diminuzione dell'i ngombro e una diminuzione dei disturbi di natura elettromagnetica. Solo alle alt e frequenze le bobine sono ancora usate. Permettono di realizzare facilmente filt ri di ordine elevato: Possono infatti essere collegati in cascata filtri del 1, 2 ordine per realizzare filtri di ordine superiore. Si ha maggiore facilita nella p rogettazione e nella realizzazione. Esistono in commercio integrati che per il c ompletamento del filtro richiedono solo l'aggiunta di pochi componenti. I filtri attivi realizzati con l'impiego di amplificatori operazionali presentano numerosi vantaggi rispetto ai filtri passivi: la presenza dell' amplificatore oper azionale oltre a consentire un eventuale guadagno rende la progettazione del fil tro indipendente dalle reti del filtro stesso. D'altra parte i filtri passivi che sono costituiti solamente con elementi passivi non necessitano di una elevata alimentazione e possono agire anche a frequenze m olto elevate irraggiungibili da un filtro attivo dato la limitata larghezza di b anda dell' operazionale. La classificazione dei filtri viene effettuata oltre che per il tipo di filtragg io anche in relazione del grado del polinomio al denominatore della funzione di trasferimento, detto ordine del filtro.La selettivit dei filtri attivi viene misu rata mediante la loro capacit di attenuare i segnali con una frequenza esterna al la banda,inoltre la selettivit legata alla pendenza della curva,rappresentata dal l'andamento dell'amplificazione in funzione della frequenza. Andiamo ora ad analizzare i diversi tipi di filtri: FILTRI PASSA ALTO (HP);

FILTRI PASSA BANDA (BP). Filtro attivo passa-basso con AO(invertente)

Il circuito sopra rappresenta un filtro attivo passa-basso(invertente)con AO.All e basse frequenze per il filtro passa basso il condensatore pu essere considerato un ramo aperto(reattanza molto elevata).

La sua amplificazione :Ao= - R2/R1Il suo limite di banda :fh=B=1/2pigrecoR2*CFiltr o attivo passa-basso con AO(non invertente)

Il circuito sopra rappresenta sempre un filtro attivo passa-basso ma questa volt a non invertente perch il segnale d'ingresso Vi inserito sull'ingresso (+),quello non invertente dell'operazionale.Il condensatore sempre considerato un ramo ape rto.La sua amplificazione :Ao=1+(R2/R1) Il suo limite di banda :fh=B=1/2pigrecoR*C Filtro attivo passa-alto con AO(invertente)

Il circuito sopra rappresenta un filtro attivo passa-alto(invertente)con AO.Alle alte frequenze(filtro passa-alto)il condensatore pu essere considerato come un c ortocircuito(reattanza trascurabile).

La sua amplificazione :Ao=-R2/R1Il suo limite di banda :fL=1/2pigrecoR1*C Filtro a ttivo passa-alto con AO(non invertente)

Il circuito sopra rappresenta sempre un filtro attivo passa-alto,ma questa volta non invertente,perch avente il segnale d'ingresso sull'ingresso non invertente d ell'operazionale.Il condensatore considerato anche adesso come un cortocircuito.

La sua amplificazione :Ao=1+(R2/R1) Il suo limite di banda :fL=1/2pigrecoRC Filtro attivo passa-banda con AO

La sua amplificazione :Ao=-R/2*R1

Questi filtri sono caratterizzati da una banda B=fH-fL,si possono realizzare con due filtri in cascata;uno di tipo passa-alto con la frequenza di taglio fL e l' altro passa-basso con fH. Dal primo blocco passano i segnali con frequenza maggiore di fL,mentre dal secon do quelli con frequenza minori di fH.Infine i segnali che realmente passano sono quelli compresi tra fL e fH(fLffH).

elemania.altervista.org Filtri - Semplici filtri attivi con operazionale Filtro attivo passa-basso Consideriamo il circuito seguente:

Il lettore pu riconoscere lo schema gi precedentemente studiato come integratore i nvertente reale con operazionale. Procedendo come abbiamo visto nel caso dei filtri passivi RC, esaminiamo prima i l comportamento del circuito alle basse frequenze (w=0) con il condensatore corris pondente a un tasto aperto:

Alle basse frequenze il condensatore non percorso da corrente e il circuito equi valente quello di un amplificatore invertente con operazionale. Dunque Vout = - R2/R1 Vin alle basse frequenze (w=0) Alle alte frequenze (w) il condensatore si comporta come un cortocircuito e dunque i l circuito equivalente il seguente:

Lo schema sempre quello di un amplificatore invertente, per stavolta R2 risulta c ortocircuitata e dunque il guadagno del circuito alle alte frequenze zero: Vout = 0 alle alte frequenze (w) Si tratta evidentemente di un filtro passa-basso attivo, in quanto alle basse fr equenze presenta un guadagno pari a R2/R1 (tralasciando il segno meno che non vi ene rappresentato sul grafico del modulo). La figura seguente mostra l'andamento del modulo della risposta in frequenza con C=100nF, R1=10k, R2=50k

Si osservi il valore del guadagno alle basse frequenze (R2/R1=5). Sarebbe anche possibile dimostrare che la pulsazione di taglio in questo circuito vale: wt = 1/(R2C)= 1/(50k x 100n) = 1/5m = 200 rad/s = 32 Hz Filtro attivo passa-altoStudiamo ora il circuito seguente:

Si tratta di uno schema gi noto (derivatore reale con operazionale). Lo schema equivalente alle basse frequenze il seguente:

Si noti che il segnale di ingresso Vin non arriva all'operazionale, a causa del condensatore aperto. Dunque: Vout = 0 alle basse frequenze (w=0) Alle alte frequenze il condensatore si comporta come un cortocircuito e dunque l o schema equivalente diventa quello dell'amplificatore invertente con operaziona le: Vout = - R2/R1 Vin alle alte frequenze (w) Si tratta di un filtro passa-alto attivo, con guadagno R2/R1 alle alte frequenze . Il grafico della risposta in frequenza ottenuto con C=100nF, R1=1k, R2=4k il seg uente:

Sarebbe anche possibile dimostrare che la pulsazione di taglio in questo circuit o vale: wt = 1/(R1C)= 1/(1k x 100n) = 1/0,1m = 10 krad/s = 1590 Hz

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