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( 1)
inferiore, mentre lasse z verticale, perpendicolare ad entrambi i piani e rivolto in senso opposto allaccelerazione di
gravit. Poich si desidera che il sistema sia potenzialmente instabile, se la densit del liquido diminuisce quando la
temperatura aumenta (come generalmente avviene, salvo alcune eccezioni come lanomalia dilatometrica dellacqua fra 0
e 4 C) occorre che la temperatura del piano inferiore T
inf
sia superiore alla temperatura del piano superiore T
sup
.
Nel problema di Rayleigh generalizzato bisogna tenere conto delleffetto della differenza di potenziale fra le piastre.
La forza volumica f
el
di origine elettrica agente su un fluido immerso in un campo elettrico vale:
q la carica elettrica libera volumica del fluido mentre la sua costante dielettrica, la densit ed E il campo
elettrico. Se il fluido racchiuso nellintercapedine isolante ed elettricamente neutro, come si verifica nella promozione
della convezione naturale, il primo addendo al secondo membro di (2) nullo perch non vi sono cariche elettriche
libere. Inoltre, avendo supposto che la densit del fluido dipenda esclusivamente dalla temperatura, la derivata parziale
contenuta nel terzo addendo al secondo membro di (2) nulla.
Lunico addendo rilevante nel caso specifico il secondo, descrittivo della cosiddetta forza dielettroforetica. Essa
manifesta la tendenza del fluido a migrare verso le zone ad energia potenziale elettrostatica pi ridotta, cos come sotto
lazione della sola gravit il fluido tende a scendere in modo da abbassare la propria energia potenziale gravitazionale.
Supponiamo (come si fa usualmente nel problema classico di Rayleigh) che la densit del fluido dipenda soltanto da T e
ne sia una funzione lineare:
E naturale generalizzare (3) ammettendo che la costante dielettrica del fluido dipenda soltanto dalla densit e,
indirettamente attraverso (3), soltanto dalla temperatura:
Si suppone che sia sia siano positivi, cosicch quando T aumenta sia la densit sia la costante dielettrica del fluido
diminuiscono (caso che riguarda la larga maggioranza dei fluidi).
Secondo lapprossimazione di Boussinesq, che consueta nel problema classico di Rayleigh, la densit del fluido pu
essere considerata costante ovunque nelle equazioni fluidodinamiche tranne che nel termine di forza di Archimede.
Lequazione di continuit, scritta in notazione tensoriale con la convezione di somma di Einstein, diventa allora:
mentre lequazione di Navier-Stokes lungo lasse coordinato i-esimo diventa:
dove p la pressione mentre f
i
la i-esima componente dellaccelerazione di gravit e c indica la velocit. Data
lorientazione prescelta, f
3
= -g mentre le altre due componenti sono nulle.
Lultimo addendo al secondo membro descrive il contributo dielettroforetico. Si noti che nellequazione non interviene il
campo elettrico, bens il quadrato del suo modulo; ci significa che, mentre ai fini della convezione naturale essenziale
la concordanza fra il gradiente di temperatura e il vettore accelerazione di gravit, il verso del campo elettrico
irrilevante e pu mutare nel corso del tempo; ci che conta sono la direzione e il valore assoluto.
Losservazione significativa dal punto di vista tecnico perch lapplicazione di una tensione alternata anzich continua
alle piastre evita il raddrizzamento (operazione possibile, ma non banale a causa dellalta tensione in gioco) e consente
un risparmio nel costo di impianto.
Quando il fluido in quiete, il trasporto di calore fra le piastre avviene esclusivamente per conduzione e, se si suppone
che la conduttivit termica del fluido sia almeno approssimativamente costante nellintervallo di temperatura considerato,
la temperatura dipende dalla quota secondo una legge lineare:
f qE
E
gr ad gr ad E
el
T
+
_
,
1
]
1
1
2
2
2
1
2
( 2)
( ) [ ( ) ] T T T
0 0
1 (3)
( ) [ ( ) ] [ ( ) ] T T T
0 0
1 ( 4)
c
x
j
j
0 ( 5)
0
2
2
0
2
dc
dt
c
p
x
f
E T
x
i
i
i
i
i
+ + ( 6)
il gradiente di temperatura fra le piastre.
Quando il fluido in quiete entro lintercapedine, la sua pressione obbedisce alla legge idrostatica:
(si noti luso di
0
e non di , conformemente allipotesi di Boussinesq).
Si pu ora riscrivere (6) tenendo conto che, studiando il problema in regime stazionario, la derivata parziale delle
componenti cartesiane di velocit rispetto al tempo nulla. Inoltre, se si circoscrive per il momento lattenzione alla
convezione incipiente, i termini convettivi contenuti nella derivata euleriana della velocit sono trascurabili. Sotto queste
ipotesi, applicate anche nel problema classico di Rayleigh, (6) si riduce a:
indica la perturbazione di temperatura che si sovrappone alla distribuzione (7) di pura conduzione allorch si instaura
la convezione naturale entro lintercapedine.
Quanto al campo elettrico, esso soddisfa lequazione:
Anche il campo di potenziale elettrico pu essere scomposto in una componente di quiete, che sussiste quando il fluido
ovunque fermo, e in una perturbazione dovuta alla convezione. Indicando con un asterisco le componenti di quiete, si
trova
Il fattore fra parentesi quadre al numeratore la differenza di potenziale elettrico tra la piastra inferiore e la piastra
superiore, che nota ed imposta.
Per abbreviare la scrittura pongo
Dopo alcuni passaggi si trova che (9) diventa:
Gli ultimi tre addendi al primo membro di (13) sono specifici del problema generalizzato e mancano nel problema di
Rayleigh classico.
Da ultimo si consideri il trasporto dellenergia. Detto il calore specifico del fluido, per distinguerlo da c che indica la
velocit, trascurando:
la generazione di calore per effetto della dissipazione viscosa (o, per meglio dire, la conversione di energia
meccanica in energia interna del fluido a causa della viscosit);
il trasporto convettivo di energia meccanica (cinetica e potenziale), nonch il trasporto convettivo di energia
potenziale elettrostatica,
lequazione differenziale di trasporto dellenergia la stessa del problema classico di Rayleigh:
T z T z ( )
0
( 7)
dp
dz
g
0
( 8)
+ +
2
0 3 0
2
0
2
0
2 2
0 c
P
x
gn x gn
E n E
x
i
i
i i
i
i
( 9)
div E ( ) 0 ( 10)
E
V V L
L
0
0
1
*
* *
[ ( ) ( ) ]
ln( )
( 11)
0 0
2
0
g d E q ed ( 12)
*
+
+
+
+
+
2
3
3
2
3
3
3
2
2 1 1 2 1
0 c
p
x
d n x d n
q n
x
q n
x
q
x x
i
i
i i
i i
i
*
( ) ( ) ( )
(13)
0
2
dT
dt
T (14)
Conviene riscrivere (14) introducendo la diffusivit termica a, pari al quoziente fra la conduttivit termica del fluido e il
prodotto della densit per il calore specifico. Esplicitando la temperatura T come somma della distribuzione lineare in
quiete e della perturbazione convettiva , si ottiene:
Scrivendo (15) si tenuto conto sia dellipotesi di regime stazionario, sia dellipotesi di convezione incipiente.
Lipotesi pi impegnativa che bisogna avanzare per poter risolvere analiticamente il sistema delle equazioni differenziali
a derivate parziali (5), (13) e (15) che lintercapedine sia sottile, nel senso che sia possibile linearizzare i divisori del
tipo
scrivendoli in prima approssimazione sotto la forma
Lintercapedine sottile, ai fini del problema, quando
In tal caso, seguendo un procedimento analogo a quello illustrato su [5], possibile pervenire ad unequazione risultante
nella perturbazione di temperatura con un processo di eliminazione di variabili fra le 3 equazioni del sistema.
Ad esempio, per eliminare la perturbazione di pressione p
*
, si sfrutta la circostanza che il campo di pressione
irrotazionale cosicch
Perci, prendendo il rotore di entrambi i membri di (13) si riesce ad eliminare la pressione p.
Ulteriori passaggi permettono di disaccoppiare le equazioni di Navier-Stokes dallequazione del campo elettrostatico e di
eliminare la velocit in favore della perturbazione di temperatura .
Alla conclusione dei calcoli, si perviene allequazione differenziale
dove per brevit di scrittura si posto 3q
2
2
= A.
Conviene adimensionalizzarla prendendo come lunghezza di riferimento lo spessore L dellintercapedine e come
temperatura di riferimento la differenza di temperatura fra le piastre. Si trova
X
1
, X
2
, X
3
sono le coordinate adimensionate; lultima, indicata nel seguito anche con Z, evidentemente compresa fra 0
ed 1.
N
el
un nuovo numero adimensionato, specifico del problema in presenza di campo elettrico, che vale
c a
x
j
3
2
2
0 + (15)
1
1
3
( ) + x
n
1
3
n x
r ot gr ad ( ) p (16) 0
a
d Ax
x x
( ) ( ) + +
_
,
2 3
3
2
1
2
2
2
2
( 17)
( ) ( ) + +
_
,
2 3
3
2
1
2
2
2
2
1 3
N N X
X X
Ra el
( 18)
N
L E
g
el
2 3
0 0
0
2
*
( 19)
x
3
1 <<
Si noti che, quando N
el
=0 perch manca il campo elettrico, lequazione (18) si riduce a quella del problema classico di
Rayleigh.
3. Condizioni al contorno e soluzione
(18) unequazione differenziale a derivate parziali del 6 ordine, lineare ma non a coefficienti costanti a causa della
presenza del termine dielettroforetico: questa una novit del problema rispetto al caso classico.
Si procede col metodo di separazione delle variabili, scegliendo una rappresentazione della soluzione nel campo dei
numeri complessi:
dove K il vettore donda nel piano X
1
X
2
parallelo alle piastre e X (senza pedice) il vettore posizione del punto
considerato, mentre f(X
3
) una funzione per il momento incognita della sola quota adimensionata.
Sostituendo (20) in (18) e ponendo
si ottiene unequazione differenziale ordinaria contenente la funzione f :
Le appropriate condizioni al contorno per risolvere (22) si ottengono traducendo analiticamente le seguenti propriet:
lannullamento della velocit del fluido viscoso in corrispondenza alle piastre (no-slip condition);
lisotermicit delle piastre;
la perpendicolarit del campo elettrico alle piastre, che sono equipotenziali.
Si ottengono cos 6 condizioni al contorno (3 sulla piastra inferiore avente Z=0 e 3 sulla piastra superiore avente Z=1), in
ugual numero allordine dellequazione:
Non si conosce alcun metodo generale per trovare la soluzione analitica di unequazione differenziale di grado superiore
al primo a coefficienti variabili, come (22). Bisogna perci procedere numericamente, cercando una soluzione per serie
nellintorno di Z=0:
E possibile costruire 6 soluzioni particolari linearmente indipendenti fra loro, che formano una base nello spazio lineare
delle soluzioni di (22). Se ne riportano di seguito i primi coefficienti (scritti in notazione esponenziale) tenendo presente
che, vista lomogeneit dellequazione (22), possibile moltiplicare tutti i coefficienti per un fattore costante arbitrario:
( ; ; ) exp( ) ( ) X X X iK X f X
1 2 3 3
2 ( 20)
W K
2 2 2
4 ( 21)
d
dZ
W f Z N N Z W f Z
Ra el
2
2
2
3
2
1 3 0
_
,
+ + ( ) ( ) ( ) (22)
f Z ( ) 0 0
f Z ( ) 1 0
d f Z
dZ
2
2
0
0
( )
d f Z
dZ
2
2
1
0
( )
d f Z
dZ
W
df Z
dZ
3
3
2
0 0
0
( ) ( )
d f Z
dZ
W
df Z
dZ
3
3
2
1 1
0
( ) ( )
f Z f f Z f Z f Z ( ) . . . + + + +
0 1 2
2
3
3
( 23)
grado del
coefficiente
Soluzione
Particolare n. 1
Soluzione
particolare n. 2
Soluzione
Particolare n. 3
Soluzione
particolare n. 4
Soluzione
particolare n. 5
Soluzione
particolare n. 6
0 1 0 0 0 0 0
1 0 1 0 0 0 0
2 0 0 1 0 0 0
3 0 0 0 1 0 0
4 0 0 0 0 1 0
5 0 0 0 0 0 1
6 -1.590762e+1 0 -3.808133e-1 0 6.760000e-1 0
7 -2.660543e+1 -2.272517e+0 0 -1.632057e-11 0 4.828571e-1
8 -5.760830e+0 -6.651357e+0 -7.060380e-1 0 1.632057e-1 0
9 -7.493862e+0 -6.400922e-1 -2.217119e+0 -2.353460e-1 0 9.066984e-2
10 -8.654047e-1 -1.498772e+0 -1.487354e-1 -8.868476e-1 -5.736271e-2 0
11 -9.210638e-1 -7.867315e-2 -4.087561e-1 -4.056420e-2 -4.031126e-1 -2.607396e-2
12 -2.073873e-1 -1.535106e-1 -8.147536e-3 -1.362520e-1 -2.233440e-2 -2.015563e-1
13 1.913226e+00 1.595287e-2 5.904255e-3 -1.880201e-3 -1.257711e-1 -8.590154e-3
Le serie indicate sono state costruite, a titolo di esempio, in corrispondenza a N
Ra
=1740, N
el
=3.8, W=2.6.
Proseguendo i calcoli si riscontra la rapida convergenza a 0 dei coefficienti di grado pi elevato, che assicura la
convergenza delle serie in tutto lintervallo di Z fra 0 ed 1.
Dal punto di vista analitico, dette F
1
(Z), , F
6
(Z) le 6 soluzioni particolari, una loro qualunque combinazione lineare
soddisfa (22). Ai fini del problema fisico interessano per soltanto quelle combinazioni lineari che ottemperano pure alle
6 condizioni al contorno sopra elencate. Si dimostra che ci richiede lannullamento del seguente determinante
3 3 ad elementi complessi:
Laspetto saliente del calcolo che, assegnato un valore di N
el
, esiste un valore minimo del numero di Rayleigh affinch
lannullamento del determinante sia possibile; tale valore minimo costituisce appunto il numero di Rayleigh critico
affinch si possa instaurare la convezione naturale stabile.
Riassumendo, si procede come segue. Assegnato un valore del numero dielettroforetico (tipicamente fra 0 e 5), si esplora
una gamma di valori del numero di Rayleigh (tipicamente fra 500 e 1800) e una gamma di valori del numero donda W
(tipicamente fra 1 e 6) alla ricerca di zeri del determinante M. Quando il numero dielettroforetico nullo, si ritrova il
valore critico del numero di Rayleigh (1707.8) del problema classico di Rayleigh.
I calcoli sono piuttosto onerosi e devono essere condotti programmando un computer.
Quando aumenta il valore del numero dielettroforetico, si osserva la diminuzione monotona del numero di Rayleigh
critico. Alcuni risultati sono riportati nella tabella seguente:
Numero dielettroforetico Numero di Rayleigh critico
0 1,707761e+3
0.51 9,6619187e+2
1.03 6,691552e+2
1.55 5.1171566e+2
2.07 4.1422406e+2
2.59 3.4792602e+2
3.10 3.0071620e+2
3.52 2.7048883e+2
| | det
( ) ( )
( ) ( )
( ) ( ) ( ) ( )
( )
( )
( ) ( )
( )
( )
( ) ( )
M
W F F
d F
dZ
d F
dZ
W
d F
dZ
W
dF
dZ
d F
dZ
W
dF
dZ
g
d F
dZ
d F
dZ
W
dF
dZ
g
d F
dZ
d F
dZ
W
dF
+
+
+
2 1 12 1
1
12
1
2
1
2
1
12
1
12
1
1
1
1 1
1
1
1 1
2
4 2
2
4
2
2
2
2
2
3
4
3
4 4
3
2
3
2 2
5
2
5
2
3
5
3
2 5
6
2
6
2
3
6
3
2 6
2W
2
dZ
1
]
1
1
1
1
1
1
4.04 2.4055090e+2
4.54 2.1741225e+2
I risultati sono perfettamente riprodotti da una legge del tipo
I coefficienti valgono a = 5,8556e-4 e b = 8,8421e-4.
La legge (24) caratterizza leffetto di promozione della convezione naturale esercitato da un campo elettrico
opportunamente applicato secondo la descrizione allinizio dellarticolo. Come si vede, si pu ottenere un rilevante
abbassamento del numero di Rayleigh critico che giustifica certamente il ricorso al metodo quando tecnologicamente
conveniente (cio quando le alte tensioni elettriche necessarie sono gi disponibili per altri scopi) mentre la convezione
forzata difficilmente realizzabile per ragioni dimpianto.
4. Descrizione dei grafici
Allo scopo di rendere pi chiara la presentazione dei risultati sono inseriti di seguito alcuni grafici.
La fig. 1 un grafico tridimensionale del modulo del determinante |M| quando il numero dielettroforetico nullo (quindi
il problema si riduce a quello classico di Rayleigh della convezione naturale senza campo elettrico). In ascissa riportato
il numero donda W mentre in ordinata riportato il numero di Rayleigh. La superficie dipinta col metodo dei falsi
colori in modo da suggerire limpressione della quota.
La fig. 2 riproduce un grafico analogo, ma sezionato col piano a quota 0 (in viola) in modo da evidenziare il luogo dei
punti di annullamento del modulo del determinante. Nel limite dello studio, che la convezione incipiente, si osserva una
biforcazione del numero donda; il vertice della curva si trova in corrispondenza al numero di Rayleigh 1707,8 che il
numero di Rayleigh critico del problema classico.
La fig. 3 mostra il grafico a numero dielettroforetico 0,3; si nota labbassamento del vertice ad un numero di Rayleigh
critico sensibilmente inferiore inferiore (1175).
La fig. 4 mostra il grafico di W in funzione del numero di Rayleigh quando il numero dielettroforetico vale 0,3, ottenuto
proiettando in pianta il grafico di fig. 3. Si nota la caratteristica biforcazione.
Fig. 1 (in fondo a pag. precedente). Grafico del valore assoluto del determinante |M|
quando il numero dielettroforetico nullo.
In ascissa (a sinistra) c il numero donda W;
in ordinata (a destra) c il numero di Rayleigh.
N
a bN
Ra crit
el
,
+
1
( 24)
Fig. 2. Grafico analogo al precedente, ma sezionato
col piano a quota nulla per evidenziare la curva di annullamento
del valore assoluto del determinante |M|.
Fig. 3. Grafico del valore assoluto del determinante |M|
quando il numero dielettroforetico vale 0,3.
Fig. 4. Grafico del numero donda in funzione del numero di Rayleigh
quando il numero dielettroforetico vale 0,3.
5. Conclusioni e prospettive
I risultati analitici sopra esposti aprono la strada ad una sperimentazione nel campo della promozione elettrostatica dello
scambio termico in convezione naturale.
I risultati devono ritenersi validi, oltre che sotto lipotesi di intercapedine sottile gi enunciata nel 2, nellintorno del
numero di Rayleigh critico a causa della linearizzazione delle equazioni in convezione incipiente. Per valori del numero
di Rayleigh abbastanza alti bisogna aspettarsi che nel grafico di fig. 4 compaiano ulteriori biforcazioni, secondo uno
schema che familiare nel campo della dinamica caotica.
Sono in corso ricerche per tentare la generalizzazione dei risultati lontano dalla convezione incipiente, laddove i termini
non lineari contenuti nelle derivate euleriane non sono pi trascurabili.
6. Bibliografia
[1] S. Chandrasekhar Hydrodynamic and Hydromagnetic Stability, Dover Publications Inc., New York 1961.
[2] A. V. Getling Rayleigh-Bnard Convection Structures and Dynamics: Structures, World Scientific, River
Edge, New Jersey 1998.
[3] Lev Landau ed E. M. Lifsits Fluid Mechanics, Volume 6 of the Course of Theoretical Physics, Pergamon
Press, Oxford 1987
[4] C. Pozrikidis Introduction to Theoretical and Computational Fluid Dynamics, Oxford University Press, Oxford
1977.
[5] Bhimsen K. Shivamoggi Theoretical Fluid Dynamics, John Wiley & Sons, New York 1998.
[6] Electronic Components & Applications Vol. 2 No. 3, 1980, Philips Electronic Components and Materials
Division, Eindhoven 1980.