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Dossier - Corriere della Sera - Domenica 24 Novembre 2013 -

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Femminile, singolare (e leader) Il progetto Leader Femminile Singolare una iniziativa che promuove la donna e il suo ruolo attivo nella societ, che la vede protagonista nei settori della giustizia, della finanza, della politica, dellinformazione. A partire dal 27 novembre 2013 e fino a maggio 2014, si svolger nuovo ciclo di sei incontri non pi a Roma ma a Milano con la collaborazione della Fondazione Corriere della Sera. La prima ospite sar lex ministro della Giustizia Paola Severino intervistata dal direttore di Sette, Pier Luigi Vercesi, il 27 novembre alle 18 nella Sala Buzzati, nella sede milanese del Corriere della Sera, in via Solferino 28.

UNA MAMMA AFFIDATARIA

Io e il ragazzo senza pi lacrime


Le sue ferite mi hanno messo in crisi

ella maggior parte dei casi sono i nonni o gli zii a prendersi in carico questi orfani. Per la legge, infatti, il Tribunale dei minori pu stabilire laffido ai parenti entro il quarto grado di parentela. Ma se questi non possano (o non vogliono) farsene carico, il giudice pu decidere laffido a famiglie estranee o a comunit familiari. Liter dellaffidamento extrafamiliare spesso tortuoso, pu anche essere temporaneo e non necessariamente sfocia in unadozione. Inoltre non sempre i fratelli vengono tenuti insieme. Risultato, per questi ragazzini, dopo la morte della madre (e larresto o il suicidio del padre) si apre un calvario nel calvario che li vede passare da un contesto allaltro senza nessuna stabilit. A raccontarlo Maria, 45 anni, commercialista, mamma affidataria che ha deciso per un periodo temporaneo di prendere con s un ragazzo di 16 anni, rimasto orfano dopo che sua madre stata uccisa a coltellate dal padre Marco (il nome di fantasia, ndr) era compagno di classe di mio figlio gi da prima del delitto, racconta la donna. Il ragazzo perde i genitori alcuni mesi fa. Maria conosce di vista sua madre Lavevo vista qualche volta a scuola. Non pensavo che il marito la picchiasse. Una volta ho visto che aveva un grosso livido sulla gamba. "Sono caduta sulle scale" mi aveva spiegato. E io ci avevo creduto senza pensarci un attimo. Subito dopo la morte della madre, Marco viene affidato agli zii che abitano in unaltra citt. Per loro dura, il ragazzo vuole stare vicino ai suoi amici di sempre e non vuole cambiare scuola. Loro sono stanchi, let si fa sentire, hanno gi altri due figli. E stare dietro a un adolescente non semplice. Cos Maria, nonostante non abbia pi al suo fianco un compagno, si offre per laffidamento temporaneo. Credo sia stato mio figlio a spingermi. Avevamo gi ospitato Marco per il weekend quando voleva ritornava qui. Per Maria per non tutto facile. un ragazzo che ha dei segni profondi, anche se manifesta un grande equilibrio. Poche ore prima di essere uccisa infatti la madre gli aveva chiesto di rimanere in casa. Ma lui era voluto

LA LEGGE
Laffido ai minori in Italia disciplinato dalla Legge 184/83 e modificato dalla Legge 149/01. Quando un padre uccide la madre a norma dellart.330 c.c. il Tribunale per i minorenni decreta la decadenza dalla patria potest del genitore e avvia le procedure per laffidamento del minore. Laffido pu essere: a lungo termine, fino a due anni, ma pu essere prorogato; a medio termine entro 18 mesi; a breve termine, per 6/8 mesi; a tempo parziale, a carattere preventivo e di sostegno, che pu riguardare alcune ore del giorno, i weekend o brevi periodi di vacanza

uscire con gli amici. Ogni tanto credo sia tormentato dai sensi di colpa. Ma non ne parla, continua la donna. Il padre stato pi volte violento anche con lui. E il ragazzo spesso, durante le liti furibonde, si messo in mezzo per salvare la madre. In qualche modo, anche se non vuole ammetterlo, c qualcosa che lo lega al carnefice di sua madre. Gi, quel legame di sangue, impossibile da cancellare e che porta tanti figli a voler chiudere i ponti con tutta la famiglia e perfino con i fratelli. Subito dopo il fatto chiedeva notizie del padre. Ora per pare spaventato allidea di quello che possa capitare quando uscir dal carcere. Se infatti sono tanti i figli che si costituiscono parte civile contro i propri genitori, al dramma, si aggiungono le incertezze legali. Ora, ad aiutare Marco, cos come Maria, per il sostegno psicologico ci sono i servizi sociali. Anche io sono seguita spieg a la mamma affidataria ho voluto mettere in chiaro fin da subito con Marco che il mio sarebbe stato un aiuto temporaneo. E che un giorno sarebbe dovuto andare via. So che ne soffriremo tutti. Ma pi giusto cos. Difficile infatti tirare su un figlio non tuo, che per di pi ha una storia del genere alle spalle. Il lavoro da fare su se stessi enorme: Mi sento pi responsabile che se fosse mio. Mi sono dovuta mettere parecchio in discussione. Quando ho detto dei no, mi sono sentita rispondere "Tu non sei mia madre". E in effetti, chi sono io per proibirgli qualcosa?. Poi c il lato economico. Il Comune si accolla le spese mediche. Ma per il resto ho sempre provveduto io. Ora il Tribunale ha trovato una famiglia per laffido definitivo. Cos Maria e suo figlio, dopo sei mesi insieme, si preparano a lasciare andare Marco: un ragazzo in gamba. So che ce la far e che se la caver. Vuole piacere, cerca di essere sorridente e di farsi accettare. difficile vederlo piangere. E di una cosa la sua "mamma temporanea" certa. Gli ci vorranno anni prima di sentire meno dolore. Ma sono sicura che ne uscir pi forte di prima. M.Ser.
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UNA RAGAZZA ABUSATA E ORFANA

Alice, sopravvivere tra orrori e sensi di colpa


A nove anni le prime violenze dal padre. Quando la madre ha preso le sue difese, stata uccisa
di Corinna De Cesare

uesta una storia dura, difficile, fatta di carezze spinte e giochi che i padri non dovrebbero mai fare con le figlie. Una storia di silenzi e lacrime per un cadavere che non sar pi ritrovato. Questa la storia di una 22enne che chiameremo Alice che non ha mai avuto una famiglia a cui poter raccontare la spensieratezza della sua giovane et. La prima volta che successo avevo nove anni racconta Alice alle volontarie dellassociazione Oltreilsilenzio onlus di Genova le mie cose mi sono arrivate presto, la

dottoressa mi ha detto che di solito succede intorno agli undici anni di et. A me successo a nove e non so se per questa roba qui, ma mio padre ha incominciato a comportarsi in modo strano con me. Un giorno io ero nella vasca da bagno immersa nella schiuma e nellacqua calda. Lui entrato e si tolto i pantaloni. Ha detto che mi insegnava un gioco nuovo. Un gioco che continua anche quando Alice comincia a farsi donna e pensa, con il silenzio, di proteggere la mamma dalle botte e dalle violenze del pap.

A 14 anni Alice racconta tutta la verit: i soprusi, i giochi nel bagno, le violenze a cui sua madre non vuole credere. Poi ai silenzi e alle incomprensioni, risponde con un cocktail di sonniferi che la portano in ospedale per 15

giorni. Avevo provato a diglielo a mamma tante volte racconta Alice senza mai riuscirci. Poi quando mia sorella ha compiuto nove anni ho avuto paura. Paura che il padre potesse molestare anche lei. Cos Alice

La mamma non arriv mai dai carabinieri per sporgere denuncia

La ragazza oggi ha 22 anni e due figli piccoli da mantenere

racconta tutto ma allumiliazione di non essere creduta, crolla. Dopo i 15 giorni di ospedale tutto cambia: con una telefonata viene avvertita dalla madre che per un po andr a vivere con i nonni. Ma quella sar lultima volta in cui Alice sentir la voce di sua madre. Intenzionata ormai a chiedere la separazione e a sporgere denuncia ai carabinieri, sua madre in caserma non ci arriver mai: viene uccisa, secondo la ricostruzione fatta dal tribunale, dopo unaccesa lite con il marito. Il cadavere non verr mai ritrovato, Alice

non ha ancora una tomba su cui piangere e insieme a lei i suoi fratelli di 18 e 12 anni, affidati a tre comunit diverse. Tre anni dopo lomicidio, Alice una ragazza descritta dagli psicologi come una sopravvissuta. Sopravvive alla vita, guarda su YouTube i tutorial di Clio, si punisce tagliandosi le braccia per il senso di colpa di non aver salvato la madre. A lei dedica poesie e frasi damore che scrive sui muri delle varie comunit alloggio a cui stata affidata. Dei 50 mila euro che il tribunale le ha dato come risarcimento, non ne

vuole sentire neanche parlare. Sono sporchi del sangue di mamma, dice. Vive la sua sessualit in maniera disinibita, si presentata allesame di maturit con il pancione e a 22 anni ha gi due figli piccoli. Il grande dolore legato alla storia passata e i maltrattamenti subiti lanalisi delle volontarie del centro antiviolenza non le permettono di creare relazioni di fiducia, o rapporti stabili n affettivi n amicali. Alice sopravvive con un enorme senso di colpa per non essere stata in grado di salvare la madre. Con suo fratello non c pi alcun tipo di rapporto: Daniele, 18 anni, ha preso le parti del padre e ha trasformato laula di giustizia in una squallida tribuna divisa tra vincitori e vinti. Di tanto in tanto vede sua sorella, ma la gioia vera di Alice Carla, la piccolina a cui ha dato il nome di sua madre.
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