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24.

24.t Definizione e descrizione generale

Generatori di vapore

Figura 24.1-a - Generatore a recupero di calore di una turbina a Eas da lg,F kg/s di vapore a 2,6 tuIPa e 475 C in una centrale di 45 MW
(Sulzer).

so del generatore. ll calore quello che pu essere sviluppato dal combusib,,e bruciato in camera di combustione oppure quello generato d'a energia elettrica o ca reazioni nucleari oppule infine quello ricuperato (in questo caso si prla di generate. ri a ricupero) !a gas caldi provenienti da processi industriali, come, ad eseripio. sca rico di motori Diesel e diturbine agas (Figura 24.1-a), processi chimici, forni da vetro ll liquido a cui viene trasferito calore di solito I'acqua, che, oltre a favorevoli cara:teristiche termodinamiche, presenta un costo molto basso. Ma si possono utilizzare anche altri liquidi come, ad esempio, i fluidi diatermici (olio minerale, proveniente cio dalla raffinazione del petrolio, oppure un fluido organico)2a1. L'acqua, prima o essere immessa.nel circuito del generatore, deve essere opportunamente liberata sia dalle sostanze solide (processo di demineralizzazione), che darebbero luogo a depositi, sia dall'ossigeno o da altri gas che possono corroderne le superfici. Le caldaie per uso industriale coprono un ampio intervallo di dimensioni: dalle pi piccole (Figure 24.1-b e 24.1-c) atte pi grandi (Figura 24.2), ulilizzate negti impiant termoelettrici e alte fino a 80 m, che sono in grado di produrre oltre a too rgls o; vapore con pressioni e temperature piuttosto elevate (35 Mpa e 600 "C).

si definisce generatore divapore oppure, pi comunemente, caldaia l,apparecchc che trasferisce calore a un liquido in modo da generare vapore saturo o surriscalca. to oppure liquido avente una temperatura pi elevata di quella presentata all'ingrm*

Figura 24.'-b - Caldaia a f u i d o d i ate rnt ico {5eveso,


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tipa VT-HAT-lRA)"

Figura 24.2 - eenrale f'ermoejettffea Elrei di Vada Ligure in quattr seziani, efaseuna deffe quclr cesfifuita da! generatare di vapore e da! relativa inlpianta in grada di
srt i I w ppar

e si' lTnfistti
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polenza di eensumo di earbone pari a 23,3 kg/s: i Euattrg generatoti di vaPare, a cireoaziane fqrzata, \tenqo,ta alirnentati c9n acqua alla taffiperatura di 292 "C e sor:s in grada di produrre, al carico nominale eantinuo, 284 kgls di vaqore; id vofifile della camere di cornbustisne e I'altezza dt ciascuna calciaia sona Paqi risnettivamente a 4000 m- e 60 m: I'altezza delle ainniniere {,una per giascuna coppia di caldaie) Pari a deli'altematryre
320 MW

ccn

u.rn

Figura 24.1-c - Caldaia a tocolare integrale per generazione da 10 a 8A kg/s di vapore fino alla pressiane di 7 MPa (Babcock & Wilcox).

.?$E r:r.

24

1 | f luidi diatermici sono caratte rizzati da un'elevata temperatura di ebollizione; il loro impiego quindi possibile, ad alta temperatura (compresa tra 170 e 350 'C), in fase liquida e pressione atmosferica. Per l'esercizio dei g,eneratori a fluiai diatermici (Figura 24.1-b), la cui potenza generalmente inferiore a 5000 kW, non viene richiesto il conduttore patentato in quanto il fluido di lavoro si trova alla pressione atmosferica. ll fluido diatermico di solito non viene utilizzato direttamente, ma opera in circuito chiuso, cedendo a sua volta calore, in uno scambiatore, all'acqua in modo da generare vapore; perci pi costoso e di minor rendimento di un comune generatore di vapore.
239

Corpo cilindrico superiore

Corpo cilindrico inferiore

Figura 24.3 - Schema generale di una caldaia da 70 kg/s di vapore alla pressione di 10.8 MPa e alla temperatura cli 480 'C (Babcock & Wilcox).

Nella caldaia di un impianto termico sono ln genere presenti i seguenti elementi (Frgura 24.3):

E la zona dove awiene la combustione. Del focolare fanno parte la - focolare camera di combustione, dove situata I'apparecchiatura di combustione (solitamente dei bruciatori), e il sistema di alimentazione del combustibile. Nelle caldaie medio-piccole, al posto dei bruciatori, troviamo, nel caso di alimentazione a carbone, una griglia su cui awiene la combustione del carbone. economizzalore L'acqua di alimentazione viene preriscaldata prima dell'immissione nella parte delgeneratore destinato allavaporizzazione, ricuperando parte del calore contenuto nei gas di scarico. evaporatore All'uscita dall'economizzalore il liquido entra nella parte della cal-

to desiderato. La pressione di surriscaldamento naturalmente pi bassa di quella

superiore, il liquido discende fino al corpo cilindrico inferiore2a2, a cui fanno capo i tubi costituenti il fascio tubiero vaporizzalore e i tubi di schermo delle pareti della camera di combustione. surriscaldatore Dalla parte pi alta del corpo cilindrico superiore esce il vapore che, passando nel surriscaldatore lambito dai gas che escono dal focolare, si porta nelle condizioni di temperatura corrispondenti allo stato di surriscaldarnen-

daia destinata alla generazione del vapore; questa parte caratterizzata dalla presenza del corpo cilindrico superiore o corpo cilindrico in cui awiene la separazione tra l vapore (nella parte alta) e il liquido (nella parte bassa, sempre de corpo cilindrico superiore). Lungo i tubi che escono dalla parte bassa dei corpo cilindrico

che ha il liquido, all'uscita della pompa di alimentazione, a causa delle prdite di carico che il fluido subisce nel passare attraverso le diverse tubazioni.

ll corpo cilindrico inferiore di volume pi piccolo in quanto qui presente solo acqua la cui massa.volumica maggiore di quella della miscela liquido-vapore. Nei grandi generatori di vapore il corpo cilindrico inferiore spesso praticamente inesistente; il suo volume-viene jostituito dal volume Oei tL]Oi che appartengono al circuito in cui scorre I'acqua che scende dal corpo cilindrico superiore. Si paila allora di generatori di vapore a.un corpo (cio il solo corpo cilindrico superiore; per contrapposizione ai piccoli e medi generatori a due corpi.

240

preriscaldatore d'aria L'aria mandata da un ventilatore premente, prima di enirare in camera di combustione, attraversa uno scambiatore di calore (il preriscal-

datore appunto) in cui assorbe parte del calore ancora contenuto nei gas di scarico che escono dall'economizzalore, calore che altrimenti veruebbe scaricato nell'am-

biente e quindi perso. L'aumento di temperatura dell'aria permette, a parit di combustibile introdotto, di aumentare il rendimento e di ottenere temperature di combustione Pi elevate. camino I fumi che lasciano il preriscaldatore passano attraverso un ventilatore aspirante e inviati al camino che prowede a scaricare i gas di combustione nell'ambiente. ausiliari Sono le pompe di alimentazione dell'acqua, iventilatori necessari per la circolazione dell'aria e deigas combusti, le apparecchiature per la preparazione e l'alimentazione del combustibile ai bruciatori oppure alla griglia, nel caso di impiego di carbone non polverizzato, strumentazione di regolazione e controllo I segnali degli strumenti di misura di pressione e di temperatura, sistemati nei diversi punti della caldaia, vengono elaborati dal calcolatore in modo da intervenire con appositi attuatori su valvole disicurezza, organi di regolazione delle portate e altri organi che rendono possibile il controllo dell'intero processo e in particolare della temperatura del vapore prodotto dal generatore. Vengono misurate anche le concentrazioni di monossido di carbonio (CO), anidride carbonica (COJ e ossigeno (Or) in modo da poter tener sotto controllo il processo di combustione'

apparecchiature di manutenzione Sono molto numerose. Ricordiamo isoffiatori Oi tutiggine utilizzati nella pulizia della superficie dei fasci tubieri; si tratta di apparecchiature (Figura 24.4 che, attraverso getti di vapore oppure di aria, rimuovono i depositi in modo da mantenere elevata I'efficienza dello scambio termico. apparecchiature antinquinamento Si cerca di ridurre la formazione di inquinnti gassosi, come gliossidi di azoto (NO e NOr), intervenendo, in sede di progetto dell'impianto, per evitare il pi possibile, la presenza, durante la combustione, di zone carallerizzate da una miscela aria e combustibile leggermente povera, condizione questa che favorisce la formazione degli ossidi di azoto. Gli inquinanti solidi, costituitidalle polveri presenti neifumi, vengono rimossi con il precipitatore elettrostatico (Figura 24.5). Si tratta di un cassone suddiviso in scomparti dove

Figura 24.4

- Sottiatore di fuliggine ratante con ugelli multiqIi.

Ingranaggi .per Ia trasmissione

Ingresso

I ana o vapore

di lavaggio

Figura 24.5 - Preciqitatore elettrostatico,

sono disposti un gran numero di fili e piastre metallici ai quali applicata una tensione altissima: le particelle vengono prima caricate elettricamente daifili e quindi sono attratte dalle piastre su cui si depositano; le ceneri vengono poi fatte cadere in tramogge ed evacuate. Discorso a parte merita I'anidride solforosa (SOJ su cui si interviene sia impieganscarico.

do combustibili a basso tenore di zolto2as sia trattando chimicamente i ga oi

24.2 Grandezze

caratteristiche

volume.

ausiliari; in questo caso parliamo di carico di punta. carico specifico volumetrico della camera di combustione [wm3] una potenza volumica, rapporto tra la potenza della camera di cobustibne e il suo

Garico delgeneratore [o/o] il rapporto percentuale tra ilvapore effettivamente prodotto in date condizionie ilvapore prodotto in condizionidiprogetto. ll 1000/o del carico rappresenta perci la produzione d vapore al massimo carico continuo corrispondente alle condizioni di progetto. Questo valore pu essere superato, per brevi periodi di tempo, in funzione del surdimensionamento degli organi

carico specifico superficiale della camera di combustione [wm] una potenza areica (cio per unit di area), rapporto tra la potenza delia camera di combustione e la superficie della camera esposta all'irraggiamento dei prodotti della combustione.
Consumo di combustibile [kg/s] la portata in massa rho del combustibile
bruciato.

Indice di vaporizzazione un numero puro che esprime il rapporto tra la produzone di vapore rir" [kg/s], in condizioni di progetto, e la portata di combustibile bruciato o [kg/s]. Potenza della camera di combustione [W] il flusso di calore eo ottenuto facendo il prodotto del consumo di combustibile riro per il suo poterialorifico inferiore H, [J/kg]: 24-1 Potenza del generatore [W] E la potenza termica Q. ricevuta dal fluido nel generatore ed data dalla produzione di vapore " [kg/s] per la differenza (18-17) tra I'entalpia del vapore, che esce dalla caldaia-nrpixg1, e I'entalpia ft, [J/kg] dell'acqua di alimentazione:

[-]

Qs=m"(hr-h.t)

24-2

Pressione di esercizio [Pa] la pressione, di solito espressa rispetto alla pressione atmosferica (pressione relativa), in condizioni di funzionamento normale del generatore.

Produzione di vapore [kg/s] E la massa di vapore rir" prodotta, nell'unit di tempo, in condizioni di progetto. Superficie riscaldata del generatore [m2] la superficie di scambio, misurata dal lato fumi, tra i gas combusti e il fluido di processo (l'acqua nelle fasi liquida e vapore). Si fa riferimento all'area della superficie riscaldaia A per valutare la potenza specifica del generatore (e"lA) e la produzione specfica di vapore (m,lA).

f::h."".t9"",n1o19]'l? + 1ol0. Normalmente l'olio combustibile ha un conrenuto di zotfo pari a2 + 2,5o/o (o/o in massa); 19,1 esiste anche olio combustibile a basso tenore oi zort o,s--dlri;;;itil; J"J".":

ti

242

24.s

Rendimento e perdite

ll rendimento ho del generatore di vapore il rapporto tra la potenza termica ricevuta dal fluido. nel generatore @r, data dalla24-2, e la potenza della camera di combustione go che, per la 24-1, viene espressa dal prodotto del consumo di combustibile rho per il suo potere calorifico inferiore H'.

ro =

t'fr

Q,

24'3

Qualora nell'impianto si faccia ricorso a un risurriscaldamento del vapore, alla potenza termica, data dalla24-2, occorre aggiungere il salto entalpico fornito dal risurriscaldatore e tenerne conto nel calcolo di Q. che compare al numeratore della 24-3. Allo stesso modo, qualora, per il preriscaldamento del combustibile e dell'aria, venga ulilizzata una sorgente esterna al generatore, occorre aggiungere al termine o,, che figura al denominatore della 24-3, la potenza termica corrispondente alla sorgente esterna. La poteiza termica ricevuta dal fluido nel generatore Q. pu essere anche calcolata come differenza tra la potenza della camera di combustione e la somma delle potenze termiche relative alle diverse perdite che accompagnano il funzionamento

del generatore:

O. = oH, -

(in"o'ou"ti

* Qu^i * Qu^,i")

24'4

dove

gassosi; Oin"o,o,"ti ilcalore perso nell'unit ditempo per incombustisolidie il calore sensibile perso, nell'unit di tempo, con i fumi che la-

Qtu^i

u^,i"

sciano la caldaia; un termine, indicato genericamente come perdite varie, che tiene conto di perdite termiche per dispersione di calore all'esterno (ad esempio per irraggiamento) e dell'energia richiesta per azionare gli ausiliari.

La perdita di calore per incombusti sotidi dovuta alle sostanze ancora combustibili

contenute nei residui della combustione (fuliggine e, nel caso di combustibili solidi, scorie del focolare e combustibile che cade sotto la griglia). Nel caso in cui il generatore venga alimentato con combustibile gassoso questa perdita trascurabile. Se viene utiiizzato un combustibile liquido, come olio combustibile, pu essere stimata pari aO,5o/o. Se infine il generatore viene alimentato con un combustibile solido il calore perso nell'unit di tempo Qincombusti dato da:
din"o,o,"ti

= 34 MJ/kg x

RESIDUI [kg/s]

x COMBUSTIBILI

24'5

dove si sono moltiplicati per un potere calorifico pari a 34 MJlkg2a'a i RESIDUI della combustione (scorie e ceneri) e il contenuto di sostanze ancora COMBUSTIBILI (o/o in massa di carbonio incombusto), presenti nei residui' di carbonio (CO) presente nei fumi. La concentrazione di CO, indice di non completa reazione del combustibile con I'aria, funzione dell'eccesso di aria che viene utilizzalo nella combustione ed praticamente assente, se il bruciatore viene fatto funzionare in modo corretto.
La perdita per calore sensibite disperso dai f umi, che vengono scaricati ancora caldi

la perdita di catore per incombusfl gassosl funzione della quantit di monossido

nell'ambiente, , tra tutte, la perdita pi consistente. La potenza termica Qru'' persa viene calcolata con la 20-26 che, riferita ai fumi, viene cos riscritta:

n^i = rhtrrico,ruri(2, - I")


24

24-6

Si considerato un potere calorifico piuttosto elevato (34 MJ/kg) in quanto si fa I'ipotesi che i resi-

dui contengano prevalentemente carbonio incombuslo. 243

dove

ruri
Tu

la portata dei fumi;


scaldatore dell'aria); la temperatura dell'ambiente esterno in cui scarica il camino; la capacit termica massica a pressione costante dei fumi (media tra le temperature Tu e T^).
la temperatura dei fumi che lasciando il generatore non possono pi.essere utilizzati (di solito la tempertura all'uscita del preri-

T^
cp,rumi

inferiori a 1 MW fino a 0,5 o/o per potenze attorno a 20 MW e ,4o/o per potenze ancora maggiori. Le altre perdite possono essere stimate pari a i ,Soto. Oi solito queste perdite, dette perdite non contabilizzabili, una volta tenuto conto dell'en"rgi"tL

eventuali perdite per spurghi di acqua che vengono scaricati senz ricuperarne il calore. La potenza corrispondente alle perdite per irraggiamento rappresenta un'aliquota della potenza del generatore e varia da circa z per potenze del generatore

Le perdite varie comprendono le perdite termiche per dispersione di calore all'esterno (ad esempio per irraggiamento), I'energia richiesta per azionare gli ausiliari e le

per azionare gli ausiliari, vengono ottenute per differenza dalle altre perd-te nl Oi lancio globale.

verizzato (mo = t kg/s) avente un potere catorifico inferjore H, = 33,5 MJ/kg. La portata di aria m^ = 14 kg/s. La temperatura di uscita dei fumi T, = lgg .C, meitre la temperatura dell'aria esterna T^ = 20 "C; la capacit termica massica dei fumi c0,,,,, : 1,13 kJ/(kg . K). La quantit di scorie e ceneri, aventi una percentuite di carbonio incombusto pari al 120/o, pari al 100/o det carbone
bruciato.

Un generatore di vapore viene alimentato con carbone pol-

Qr^,=

15 kg/s

1,13 kJ/(kg.K) (193 "C

20 "C) =

2932,35 kW

2,932 MW

Le altre perdite vengono stimate nella misura di 0,50/o per l,irragSiqpelt^o. (la potenza del generatore infatti superiore a 20 lrlW; e di 1,50/o per le perdite varie non contabilizabili. In totale le oerdi_ te varie assommano a 2o/o della potenza del generatore:
Q,u,i"

Determinare: a) la potenza termica fornita dat combustibile eo; bl le diverse perdite @incombusti , er^t eu^,t.i c) la potenza termica ricevuta dat fluido e" e il rendimento del generatore qb.
SOLUZIONE

0,02

33,5 MW

0,67 MW

c)

La potenza termica

la 24-4 data da:

e'

ricevuta dal fluido nel generatore, per


(in.o'o,,ri

9, = troH, =
33,5 MW

- (0,408 rI;
o"

Qn^',

a)

La potenza termica fornita dal combustibile data dalla 24-.1:

;filr#w
29.49 MW

* u",i") = + 0,67 MW) =

Oo

= rH, =

1 kg/s

33,5 MJ/kg

33,b MW

e il rendimento del generatore rt, (24-3):

La perdita per incombusti solidi (24-5) si ricava, tenendo pre_ sente che i residui rappresentano il 100/o del carbone consumato (0,'l x 1 kg/s)e illoro contenuto dicarbonio incombusto tl jTo/o (0,12):
incomrusti

b)

''o

- aianH

J,c

rvrvv

34 MJ/kS

RESIDUI

[kg/s]

COMMENTI

C0MBUSTIBILI

34 MJ/kg

0,1

Le perdite in percentuale sono:


9rncomorsti

1 kg/s

0,12

0,408 MW

La perdita per calore sensibile disperso dai fumi si calcola conla24-6:

= $J

0.408 MW

N,,W

100

1,220/o

r,,

r,,co.r^,(T,

_ Tu)

q'u'i

La portata dei fumi 1,,,, la somma della portata di aria rir. e della portata di combustibile riro:

= -3S MW

2.932 MW

100

8,75%

r,.i =
244

riru

riro

14 kg/s

1 kg/s

15 kg/s

Si vede perci che la perdita di gran lunga piu importante quella per calore sensibile dei fumi che escono dal generatore.

24,q

Alimentazione del combustibile e Gombustione


24.n.r

I combustibili utilizzati nei generatori di vapore possono essere so/idr (rifiuti, coke, antracite, carboni bituminosi a diverse percentuali di componenti volatili, carboni subbituminosi, ligniti, coke di petrolio, legno), liquidi(oli combustibili'di vario tipo) e gassosi (in prim luogo gas naturale: gas estratto da giacimenti del sottosuolo e costituito prevalentemeite da metano). La tendenza attuale, soprattutto nei grandi impianti

termoelettrici, quella di poter disporre di un sislema di combustione in grado di trattare in alternativa itre diversitipi di combustibili solido, liquido e gassoso. Mentre la sostituzione dell'olio combustibile con il gas naturale comporta problemi modesti, come ad esempio il diverso potere emissivo (26-11), I'uso del carbone richiede

Tipo di combustibile

una camera di combustione notevolmente pi grande e quindi impone I'adozione di particolari soluzioni costruttive. L'alimentazione del combustibile solido, soprattutto per problemi connessi con I'eliminazione delle ceneri e con I'inquinamento, viene ormai quasi esclusivamente rea-

lizzala con I'impiego del polverino di carbone; richiede perci impianti specifici di stoccaggio, trasporto e polverizzazione il cui costo pu essere giustificato soprattutto negli impianti di grosse dimensioni. L'alimentazione a olio combustibile richiede I'instllazione di serbatoi di stoccaggio, di impianti di pompaggio e di sistemi di riscaldamento, realizzali elettricamente all'awiamento e successivamente con il vapore, in modo da ridurre la viscosit dell'olio combustibile fino al valore richiesto per una buona polverizzazione. ll gas naturale deve venir decompresso, dopo il prelievo dalla rete di distribuzione, fino a raggiungere il valore pressione con cui vengono alimentati i bruciatori (alcuni kPa al di sopra della pressione atmosferica)'
Oltre aicombustibilicitati, possono venire utilizzatianche combustibilipoveri(dicontenuto energetico), disponibili perch Foltoprodotti di particolari lavorazioni oppure per motivi sia di risparmio energetico sia di carattere ecologico come i rifiuti urbani' in genere questi combustibili sono bruciati su griglia. A causa del basso potere calorifio dei combustibili poveri e del grande volume dei gas prodotti, necessario ricorrere a particolari soluzioni costruttive della camera di combustione.

A differenza dei combustibili gassosi, i combustibili solidi e liquidi danno origine a ceneri e scorie che creano parecchi problemi al funzionamento della caldaia. Le ceneri possono dar luogo a depositi compatti che ricoprono le pareti della camera di combustione e dei vri elementi della caldaia che vengono a contatto con i gas di combustione. Questidepositidevono essere rimossi periodicamente in modo da mantenere elevato il rendimento del generatore; essi infatti peggiorano notevolmente la
trasmissione del calore e fanno aumentare le perdite di carico del gas combusto che passa tra i vari tubi che costituiscono la superficie di scambio.

La quantit e la compattezza dei depositi legata a sostanze presenti nel carbone, in primo luogo a ossidi dei metalli alcalini (ossido di sodio [NarO] e ossido di potassio [KrO]); si vistolhe il grado di sporcamento delle superfici che scambiano calore per convezione nella caldaia vidne ridotto quando vengono utilizzati carboni con un contenuto di ossido di sodio inferiore a 0,3 o/o della massa del arbone asciutto. Additivi come dolomite (carbonato doppio di calcio e magnesio [CaCO.' MgCO.]), ossido di calcio (CaO) e ossido di magnesio (MSO) riescono a ridurre la cmpattzza dei depositi. La dolomite inoltre efficace nel neutralizzare l'acidit dei gas di combustione e nell'eliminare la condensazione dei prodotti condensabili,

che porterebbero al progressivo intasamento delle estremit pi fredde dei preriscaldatori


dell'aria.

iocate dalle ceneri del combustibile, nelle zone ad alta temperatura. ll principale responsabile ancora il contenuto di metalli alcalini dell'olio combustibile. La dolomite perci, aggiunta

go a formazione di depositi, specialmente nelle zone a bassa temperatura, e corrosioni pro-

Per quanto gli oli combustibili abbiano un contenuto di ceneri piuttosto basso (0,05 + 0,2Oo/o) inferiore a ouello causato dalla combustione del carbone, tuttavia anch'essi possono dar luo-

in quantit uguale al peso delle ceneri prodotte dalla combustione dell'olio combustibile, riesce a render pi sofiici idepositi in modo che questi possano poi venire rimossi dai soffiatori

di fuliggine; i depositi cadono poi nelle tramogge oppure vengono trasportati dai fumi fino allo scarico, dove sono raccolti dai precipitatori elettrostatici.
245

24.q.2

Caricamento meccanico di combustibile solido

I dispositivi per il caricamento meccanico di combustibile solido (ad esempio carbone di data pezzalwa) rappresentano lo sviluppo del sistema di caricamento a mano che costitu il primo passo nella storia dei generatori di vapore. Oltre ai problemi connessi con I'assenza di qualsiasi automatismo, il caricamento manuale, al momento dell'apertura della portella di caiicamento, d luogo dapprima a un'improwisa immissione di aria fredda con abbassamento della temperatura e successivamente a una violenta distillazione del carbone con notevole liberazione di sostanze volatili che, non trovando l'aria necessaria per la combustione, producono prodotti di incompleta combustione (in primo luogo fuliggine). I dispositivi di alimentazione meccanica permettono di ottenere velocit di combustione'ou pi elevate, che con il caricamento manuale, dal momento che possibile raggiungere un buon controllo e un alto rendimento della combustione, con un letto di carbone di spssore sottile

e uniforme.

I dispositivi di caricamento meccanico sono progettati per alimentare una griglia situata alI'interno della camera di combustione e per poter rimuovere le ceneri. In bs al metodo di introduzione del combustiblle nella camera di combustione, essi vengono classificati in due gruppi principali: alimentate per di sopra ll carbone viene fatto cadere dall'alto in modo da rico- griglie prire uniformemente la griglia, di solito mobile, su cui awiene la combustion e (Figura 24.6). E-il sistema pi diffuso e viene utilizzato in caldaie che coprono produzionibi-vapore tra 10 e.50 kg/s, in quanto rispo_ndono rapidamente a una variazione del carico e [ossono bruciare un ampla gamma di combustibili solidi.
Figura 24.6 - Griglia mobile alimentata per di sopra con cenerario frontale (Babcock & Wilcox). Dalla tramoggia il carbone passa su un pano inclinato che la scivotare il carbone fino a un ratore, che, nella quantit voluta (dosatore), Io rovescia sulla griglia. il carbone viene trascinato dalla griglia, mossa da un motore elettrico, a una velocit regolabile, in funzione del carico termico che si vuote ruggiungere" L' immissione dell'aria, dal di sotto attraverso compartimenti stagni e dal di sopra in pi parti, viene regolata in modo tale che il carbone alla ine del suo viaggio sulla gilglia abbia completato la combustione.

combustione. Nelle diverse versioni (griglia orizzontale oppure griglia inclinata), questo sistema viene utilizzato per il riscaldamento e per piccole unit inAutriali con pr'Ozione di vapore inferiore a 4 kg/s. Esso opera meglio a carichi costanti e presenta I'inconveniente di portare le scorie alla superficie della zona di combustione diminuendone la velocit, inconveniente tanto pi grave quanto pi vengono utilizzati combustibili che danno luogo a scorie aventi un basso Dunto di fusione.

griglie alimentate per di sotto ll carbone viene spinto, mediante un meccanismo a vite senza fine (coclea) o a stantuffo azionato idrodinamicamente, dal basso fino alla zona di

24.q.s

Polverizzatori

di carbone

stibife e ossidante con i seguenti vantaggii di utilizzare carbone di qualsiasi dimensione; - possibilit risposta migliore alle variazioni di carico;

Le limitazioni di capacit imposte daidispositivi dicaricamento meccanico, ilcui uso confinato a impianti di piccole dimensioni, sono state superate con lo sviluppo di sistemi di combustione del carbone polverizzato e con i focolari a ciclone. Ambedue i sistemi permettono di aumentare notevolmente la superficie di contatto tra combu-

OA F

Per velocit di combustione si intende il rapporto tra la potenza della camera di combustione

:,1 .::11!:.l^r_yt"fj.lg::p9lli giungere velocit

d"t carbone- Coni dispositivi di combustione fino a 1,3 + 2.4 MW,m2.

d'i

caricamento meaico

p"*i"i#

o.

246

aumento del rendimento a causa del minore eccesso di aria richiesto2a6 e delle minori perdite di carbone rispetto ai dispositivi di caricamento meccanico; riduzione del numero di persone necessarie per il funzionamento dell'impianto; possibilit di bruciare carbone in combinazione con olio combustibile e gas naturale.

Lapolverizzazione del carbone si ottiene con i polverizzalori. I polverizzatori si distinguono tra loro a seconda della velocit (bassa, media oppure alta velocit) e consistono in superfici affacciate che, scorrendo I'una sull'altra come le mole di un mulino, macinano il carbone fino alla linezza desiderata. ll polverizzatore a velocit media, illustrato nellaFigura24.T,ha un anello fisso in alto, un anello rotante in basso azionato dall'albero del polverizzatore e, tra i due anelli, una serie di sfere che costituiscono gli elementi che macinano il carbone. La pressione necessaria, per ottenere
Uscita aria
e polverino di carbone (ai bruciatori)

Classificatore

Ingfesso

caroone
Tenuta

d'aria
Anello

conduttofe

Figura 24.7 - Sezione di polverizzatore a sfere (Babcock & Wilcox).

il grado dipolverizzazione richiesto'ot, ottenuta attraverso la regolazione esterna di molle a doppia azione che agiscono sull'anello fisso. ll carbone fresco alimenta lazona di polverizzazione, dove viene miscelato con quel carbone, gi in parte macinato, che costituisce il veicolo per trasmettere il carico delle sfere al carbone fresco da macinare. A ogni passaggio delle sfere, il carbone viene progressivamente macinato finche diventa di dimensioni cos piccole da poter essere trascinato via da una corrente di aria che lo convoglia al classificatore, apparecchio che permette di separare il carbone dellalinezza desiderata, che viene inviato all'ulilizzazione, dal carbone di dimensioni ancora eccessive, che viene rimandato alla zona di macinazione.

ll classificatore un ciclone2as a ingressi multipli, con i condotti di ingresso regolabili in modo da poter far variare la velocit di ingresso in funzione della finezza desiderata per il carbone polverizzato.
ll minore eccesso d'aria richiesto una conseguenza dell'aumento della superficie di contatto tra combustibile e ossidante che ne favorisce I'incontro. Questo minore eccesso d'aria naturalmente accompagnato da temperature di combustione pi elevate.

24'6

24'7

ll grado di polverizzazione richiesto varia con il tipo di carbone e con le dimensioni e il tipo di focolare; di solito compreso tra 65 e 80 0/o qualora venga utilizzato un setaccio con dimensioni da 200 mesh. Questa dimensione corrisponde a un setaccio avente un'apertura nominale di 0,074 mm.

24'8 ll ciclone un dispositivo meccanico per separare le polveri trasportate da un gas. La corrente di gas, entrando tangenzialmente in un cilindro verticale che termina in basso con un cono, descrive un percorso a spirale. Le particelle maggiori di 10 p vengono centrifugate, a causa della loro massa su
cui si esercita appunto laorza centrifuga, contro le pareti del ciclone e sono poi raccolte in un serbatoio posto in fondo. 247

Nel polverizzatore I'aria entra con una temperatura variabile da 150 a 4oo "C, a seconda del grado di umidit del carbone, in modo da essiccare il carbone; dal polverizzalore esce, con una temperatura compresa tra 55 e go oC, aria mista a polverino di carbone. Nei sistemi di raccotta a_silo,il carbone e I'aria, provenientidal polverizzalore, vengono separati con cicloni2aT; il carbone viene successivamente immagazzinato in silo e quindi inviato al bruciatore nel momento in cui viene richieslo (Figura 24.8). Questo sistema ha un interesse storico; esso veniva utilizzato quando gti imScarico

Dosatore

Silo del polverino di carbone

Preriscaldatore

Figura 24.8 - Sistema a silo per carbone polverizzato (Babcock & Wilcox).

Ventilatore

dell'aria
Alla tramoggia di alimentazione Polverizzatore

pianti di polverizzazione non avevano ancora raggiunto il grado di affidabilit e di flessjbilita che presentano attualmente. Adesso vengono impiegati isisfemi a combustione diretta: carbone e aria passano direttamente dal polverzzatore ai bruciato-

ri e la velocit di combustione voluta viene ottenuta regolando la velocit


polverizzazione
(F ig u ra 24.9).
Aria calda dal preriscaldatore

di

Figura 24.9 - Sistema a combustione diretta (Babcock & Wilcox).


Silo del

Aria fredda Valvola


a farfalla

carbone
Valvola a farfalla

Pareti della camera

di combustione
Camera dell'aria dei bruciatori

Bruciatori

Linee del polverino

di carbone

Valvola

di controllo
Ventilatore

dell'aria primaria

Pavimento

24.t.a Bruciatori

Lo scopo primario di un bruciatore di combustibile, sia questo rappresentato da carbone polverizzalo o da olio combustibile oppure infine da gas naturale quello di miscelare e dirigere il flusso di combustibile e aria in modo da assicurarne la rapida accensione e completare la combustione. La quantit di aria necessaria per la combustione maggiore di quella teorica; I'eccesso di aria richiesto dai diversi combu-

248

Supporti d centragglo

Figurc 24.10 - Bruciatorc circolare Per olio combustibile (Babcock &


Wilcox).

con tubi fissati da viti

Parete del focolare raffreddato ad acqua

stibili stato riportato nella Tabella 22.3. I bruciatori pi utilizzati sono i bruciatori circolari, come quello della Figura 24.10 per olio combustibile, e i bruciatori a cella, come quef fo della Figura 24.11 per gas naturale. Bruciatori di questo tipo vengono impiegati anche per il carbone polverizzato (Figura 24.12-a) oppure per la combustione di ciascuno dei tre combustibili principali (carbone, olio combustibile e gas) sia da soli sia in combinazione tra loro (Figura 24.12-b). La massima potenza di combustione raggiungibile individualmente con il bruciatore circolare pari a 50 MW, mentre con i bruciatori a cella si puo arrivare fino a 150 MW. Sia nel bruciatore circolare (Figura 24.10) che nel bruciatore a cella (Figura 24.11), i portelli dell'aria (serrande), disposti tangenzialmente e di apertura regolabile, forniscono la turbolenza necessaria per miscelare il combustibile con I'aria in modo da dar luogo a fiamme corte e compatte. La miscelazione di aria e combustibile promossa dall'elica, che la parte del bruciatore di cui occorre effettuare con maggior cura la manutenzione. L'aria necessaria per la combustione, viene distinta in aria primaria e aria secondaria. Parliamo di aria primaria per indicare I'eventuale aria
Collettore del gas
Elemento singolo Alimentazione del gas Anello di supporto del distributore

Asta di regolazione
Stabilizzatore
d fiamma

Accensione Collegamento afticolato per le serrande di registro

Elica Serrande di registro

Distributore
del gas Gola

Figura 24.11 - Bruciatore a cella per gas natwale (Babcock & Wilcox).

249

che miscelata al combustibile prima dell'ingresso nel bruciatore e lo accompagna, lungo l'apposito condotto dedicato all'aria primaria, fino all'uscita, mentre con aria secondaria intendiamo I'aria restante che deve essere inviata attorno al getto di combustibile, esternamente al condotto dell'aria primaria, in modo da completare la comRegistro dell'aria seconoana Ugello del carbone Asta

Accenditore ad olio combustibile

Camera

dell'aria

di

regolazione

1I

Stabilizzatore Ugello del carbone Collettore del gas

Atomizzatore di olio combustibile

Ariaprimariae, j=
potvenno ot carDone Elica per carbone

Accensione

Parete del focolare raffreddata ad acoua

Elica per

carbone

Gola di refrattario con tubi fissati da vti

Serrande dell'aria secondarta Asta di azionamento del registro dell'aria Collegamento articolato per le serrande dell'aria

Figura 24.12-a - Bruciatore circolare per carbone polverizzato (Babcock &


Wilcox).

Figura 24.12-b - Bruciatore a cella per carbone polverizzato, olio combustibile e gas naturale (Babcock & Wilcox).

Tubo di alimentazione
dei gas Parete del focolare raffreddato ad acqua

bustione. Ad esempio, nel caso dei bruciatori di polverino di carbone (Figura 24.12-a),

I'aria primaria, che va inizialmente miscelata con il combustibile per convogliare il polverino di carbone fino all'uscita del bruciatore e facilitarne l'accensione, compresa tra 15 e 250/o; I'aria secondaria costituisce perci una quantit compresa tra 85 e 750/o dell'aria totale fornita al focolare. Particolare attenzione viene rivolta alla riduzione degli inquinanti: la Figura 24.13

Figura 24.13 - Schema di un bruciatore a olio combustibile oppure a gas per bassi ass,di d azoto
(Sulzer):

3 sistema di accensione del bruciatorc; 4 vapore che viene iniettato sulla Iinea dell'olio combustibile quando il bruciatore alimentato con alio combustibile; 5 olio combustibile;
6 gas,' 7 aria primaria e aria se250
condaria,

1 aria terziaria; 2 gas di scarico ricircolato;

mostra lo schema di un bruciatore in cui la riduzione degliossidi di azoto viene realizzata facendo ricircolare parte dei gas di scarico nell'aria (secondaria e terziaria) che alimenta il bruciatore ; questi sono costituiti da inerti (CO, e HrO), che diluiscono I'aria producendo un abbassamento della temperatura di cbmbustione e quindi

degli ossidi di azoto (Capitoli 22 e 37). I bruciatorisono installati in puntistrategicidelfocolare e su supporti mobili in modo da poter variare la loro inclinazione e raggiungere cos le migliori condizioni di combustione (Figura 24.14). Vengono anche utilizzati bruciatori d'angolo (Figura 24.15); la miscelazione dell'aria e del combustibile awiene allora nel focolare con una centrifugazione della fiamma che esalta la turbolenza e favorisce il completamento della combustione.

Figun 24.1/t - Pannella di

tub di un angolo di catnerc di eambustione eon inseriti i brucialori tangenziaii inclinabili per otio csmbustibile e earbone palverizzato (Frcnca Tosi).

Figura 24.15 Centrifugazione detla fiamma in una camera di combustione con bruciatori tangenziatri (Franco Tasi)'

24.q.4r

Bruciatori di olio combustibile

Per ooter bruciare l'olio combustibile alle alte velocit richieste dai moderni generatori di vapore necessario prima preriscaldarlo elettricamente oppure con vapore fino a 80 + 100 bC in modo da ridurne la viscosit e poi atomizzare il combustibile in modo da generare una nebbia di goccioline finemente disperse; la superficie di olio combustibile esposta al contatto dell'aria diviene cos estremamente elevata e ci assicura una pronta accensione e una rapida combustione. Sono ormai quasi del tutto abbandonati, a causa degli elevati consumi di vapore (oppure dell'elevata potenza richiesta per generare aria compressa), gli atomizzalori a vapore (o ad aria), in cui veniva prodotta un'emulsione di vapore-combustibile (oppure aria-combustibile) che, all'ingresso del focolare, alomizzava l'olio combustibile a causa della rapida espansione del vaoore.
251

--'-k
-l
Piastrina

p1 -

Alimentazione di olio combustibile Ritorno dell'olio combustibile

- -_-tr1(\ f Itl
t"li<l

dell'atomizzatore

intermedia

Piastrina

Testa dell,atomizzatore

Piastrina

dell'atomizzatore
Testa

dell'atomizzaore
Dado

di chiusura

Figura 24.16 - Particolare di atomizzatore meccanico con

ricircolo dell'olio
nel locolare,

combustibile relativamente

alta parte afacciata

Vengono invece utilizzati gli atomizzatori meccanici con ricircolo del combustibile (Figura 24.16), in cui il salto di pressione, che esiste tra la pressione impartita dalla pompa a cmOubtiOit (4 + 7 MPa) e la pressione del focolare, permette di disperdere I'olio combi.rstibile in goccioline estremamente minule. ll combustibile, che scorre lungo le fessure (condotti) tangenziali presenti nella piastrina, arriva alla camera <vorticosaD da cui esce, attraverso un-orifizo della piastrina, nel focolare sotto forma di nebbia di goccioline. Dopo essere passato attraverso i condotti tangenziali, il combustibile in eccesso (quello cio che eccede ia portata richiesta dal generatore) viene rimandato dalla base della camera vorticosa al sistema di alimentazio-

ne del combustibile. L'atomizzatore il cuore del bruciatore (Figura 24.10): l'olio combustibile atomizzato viene miscelato dall'elica all'aria secondaria che entra lateralmente attraverso le serrande regolabili. In questo caso I'aria primaria del tutto assente in quanto l'alimentazione di olio combustibile awiene pe( mezzo della pressione della pompa e non occorre aria per convogliarlo.

24.t.t.2 Bruciatori

di gas

ll bruciatore a cella per gas naturale, presentato nella Figura 24.11 , ha una potenza di combustione pari a 50 MW. Le sue caratteristiche principali sono: maggior parte del gas viene immesso davanti all'elica che viene utilizzala come stabi- la lizzalore di accensione agli alti carichi; bruciatore di gas comprende diversi distributori, ciascuno dei quali un tubo che - ciascun porta, all'estremit dei fori multipli, in modo da inviare il gas, per I'accensione, nella gola del bruciatore. A ciascun distributore associato un contenitore (o stabilizzatore) di fiamma del diametro di 100 mm per poter stabilizzare l'accensione ai bassi carichi; i condotti del gas sono relativamente grandi in modo da minimizzare le possibilit di occlu- sioni per formazioni di depositi durante il funzionamento; | distributori di gas sono posizionati in modo tale da evitare di essere colpiti dal getto di - olio combustibile qualora, come nel caso della Figura 24.12-b, siaprevista i'alimentazione anche di questo combustibile.

24.+.c.s

Bruciatori

di carbone
polverizzato

Nel bruciatore di carbone polverizzato della Figura 24.12-a, al polverino, che arriva trasportato dall'aria primaria, viene imposto un moto elicoidale da parte dell'elica che ne favorisce, nel momento dell'uscita dal bruciatore, prima la dispersione e poi I'accensione quando viene a contatto con I'aria secondaria. ll sistema di accensione del carbone polverizzato analogo a quello utilizzato per l'olio combustibile e per il gas, con la sola differenza che, nel caso del carbone, occorre manenere il sistema di accensione in funzione anche per alcune ore finch la temperatura della zona di combustione diventi sufficientemente alta da sostenere I'autoaccensione del combustibile principale. Di solito scendendo al di sotto di un terzo del massimo carico, le caratteristiche di autoaccensione del polverino di carbone sono tali per cui occorre mantenere in funzione il sistema di accensione a olio combustibile. Qualora poi venga bruciato carbone con un contenuto di sostanze volatili inferiori al 25o/o, pu diventare necessario attivare il sistema di accensione a olio combustibile anche agli alti carichi.

252

24.t.s Focolati a ciclone

d luogo a.ceneri ll focolare a ciclone (Figura 24.1n progettato per bruc.iare carbone.che forma di scorie' che sotto cene.ri dette buona per trattenere e iarte punto fusidn di n".t di scambio " poi rimosse oai toot"t" in modo da imfedirne il deposito sulle, superfici vengono viene bruciato rapidamente il combustibile combustiohe di quesi ii.ir" Con oi nertore. ciclone, mentre la camera di combustione princi;;;i;ilnte neit" p"r" ."t"ra del scambiare calore pale del generatore, tu .i ffacciato il ciclone, viene usata soltanto.per parte. della cenere del carbone maggior La ciclone. dal iono [o" i"" Oi comOustionJ "f' ciiiorie liquide, che sono poi raccolte.in.un recpiente posto sot viene trattenuta sotto toir volatili perci piuttosto mo-qe-io-ii tore principale J"ig;*t"tore. La quantit di ceneri superfici di scambio' anche delle a erosione non dar luogo

sta e di dimensioni cosifinida con alte velocit del gas.

Bruciatore ad olio

Aria
prlmarla Carbone

+^-^^--i^l^

Aria secondaria
tdl lvEl rzrdrs

combustibile d'emergenza
Aria secondaria Ingresso del carbone tn pezzl Aria terziaria Aria primaria

Bruciatori di gas

Aria

terziatia

Bruciatore radiale Bruciatore ad olio

combustibile
Canne sostituibili resistenti all'usura (b)

Gola rientrante

Apertura per spillare le scorie

Fiaura 24.17

. Il facolare

cilone, che ha la torma di un cilindro orizzontale, velocit.di circa 100 completamente raftreddato moto vorticoso al carbone entrane. Aiia secondaria, con una ad acqua attraverco un tangenziale, lungo le- pareti del focolare a ciclone direzione stessa nella ;;mpre cotlegamento con il circuito carbone' Infine una piccola e impartisce un ulteriore movimento vorticos alle particelle di p rincipale del generatore. del bruciatore' centro viene introdotta nel Tutti i gas di combustione ";i; i aria (= 5o/o), aria lerziaria' le pi grandi vengono mentre in sospensione a cclone focolare biuciano dal escono Le particelle di carbone it suo rivestimento ap' gola rientrante del causa la A attraverco niiifugut" verso la p"tt" .t"tna del focolare a ciclone' particelle di arbone e passano nel locolare quantit di notevole una trattiene tue,'i"rt"l"rt" scorie pincipate del generatore' I-e pareti' cenere fusa viene La sulle fusa 'scori fin.f,e non vengono Oruci'te e lasciano la loro cenere tiquide vengono latte un'apertupoi, attraverso e generatore principale del focolare del all'inteino fatta scolare fino scolare attraverso recipiente un in raccolta e falta viene Passare un'apertura nel focolate i poii" sul fondo del pavimento del focolare, principale adiacente: a) schema; ll focolare a ciclone pu essere utiValvola dell'aria b) visfa in prosqettiva lizzato anche Per bruciare gas na(Babcock & Wilcox)' seconoarla ' combustibile

invece dei ll carbone in pezzatura non estremamente fine (dimensioni di 4 mesh Contemporaciclone' del all'estremit introoto viene necessari pel i bruciatori a carOone) impartisce un forte tangenzialmene.e primaria; entra ari Oefr il zovo circa lari neamente m/s' viene

200 mesh

;;g;,

pi"*i"

;i;;i.*"J

Bruciatore ad olio

turale opPure olio

combustibile
Bruciatore di gas

(Figura 24.18): il gas Puo venir bru' ciato attraverso delle aperture poste

all'uscita dei condotti dell'aria se-

Tubi del gas

condaria; I'olio combustibile pu essere introdotto assialmente nel ciclone attraverso il bruciatore primario oppure tangenzialmente attradell'olio

verso un elemento posto sul


condotti di aria secondaria.

Fioura 24.18 - Disqosizone dibruciatori a gas e a otio combustibile in un focolare a ciclone,

Bruciatore ad olio combustibile

253

24.4.a

Caratteristiche costruttive del focolare

ll focolare o camera di combustione lo spazio messo a disposizione per la combustione del combustibile. Questo spazio confina con i prodotti della combustione ed in grado di sopportare le elevate temperature sviluppate e le pressioni necessarie per smaltire i prodotti della combustione.

['c]
1

600

400

Ui DOne I Ivetz

1200

\1

000

Figura 24.19 - Temperatura di uscita dei gas dal ocolarc in lunzione del carico speci ico su perf ici al e del I a camera di combustione per diversi combustibili.

800

r
I

77 ,/
Olio
c

4. z?
tU

rile

600

100 200 300 400 5oo 600

7oo

Carico specifico superficiale IkW/m'z]

Figura 24.20-a - Parete membranata (Seveso)"

La Figura 24.19 moslra la temperatura dei gas all'uscita del focolare nei diversi casi di alimentazione del generatore con carbone, olio combustibile oppure gas naturale. In ascissa stata riportata la potenza della camera di combustione riferita all'estensione della superficie esposta allo scambio termico della camera di combustione, superficie che riceve calore prevalentemente per irraggiamento. ll focolare dei moderni generatori di vapore ha tutte le pareti raffreddate ad acqua. Questo non solo riduce I'onere della manutenzione delle pareti del focolare, ma anche contribuisce a ridurre la temperatura dei gas che entrano nei fasci tubieri convettivi fino al punto in cui i depositi di ceneri o di scorie e la corrosione del surriscaldatore possono essere controllati dai soffiatori di fuliggine. I tubi della parete del focolare sono situati piuttosto vicini tra loro per ottenere il massimo assorbimento di calore. La costruzione a tubi tangenti, utilizzata nelle unit non molto recenti, stata sostituita dalle pareti membranate, ottenute interponendo tra i tubi un'aletta continua di acciaio o membrana saldata (Figura 24.20). Questo tipo di costruzione, utilizzata nella quasi totalit degli attuali generatori di vapore, consiste in sezioni di parete piana composte da pannelli contenenti una fila di tubi tra loro spaziati di una distanza maggiore del diametro e collegati per mezzo di una membrana saldata nel mezzo del tubo. La parete si presenta perci con una superficie continua di costruzione ruvida e a tenuta di pressione in grado di trasferire la massima quantit di calore al tubo. I pannelli individuali sono di ampezzae lunghezza adatti per la costruzione e I'assemblaggio in officina (Figura 24.21).

Figurc 24.20-b - Costruzione di una parete membranata (Babcock & Wilcox). Figura 24.21 - Pannello di tubi saldati per la parte ineriore della camera d combustione di un granle generatore di vaporc (Franca
Tosi).

254

24.q.2

Tiraggio
24.q.2.t

Pressione

in camera di combustione

Durante la combustione e iltrasferimento di calore che awiene attraverso le superfici di scambio, necessario mantenere una differenza di pressione tale da superare le resistenze al flusso imposte prima all'aria di alimentazione nei condott che convergono nei bruciatori e dopo ai prodotti della combustione nel loro percorso attraverso i fascitubieri degli scambiatori, i cambiamenti di direzione, la canna fumaria e il camino. La resistenza ai flussi dell'aria e del gas dipende dalla disposizione dei diversi elementi del generatore e varia con le velocit del flusso e con le temperature dell'aria e del gas di combustione. ll termine tiraggio indica la differenza tra la pressione atmosferica e la pressione pi bassa esistente nel focolare o nei passaggi del gas all'interno del generatore. La perdita di carico relativa al tiraggio viene definita come la differenza nella pressione statica di un gas tra due punti, ambedue al di sotto della pressione atmosferica, ed il risultato della resistenza al flusso. L'origine di questi termini legata all'uso delfe cosiddette unit atiraggio naturale, unit in cui le differenze dipresione sono ottenute per mezzo di un camino (o ciminiera) che in grado di creare valori di pressione statica inferiore alla pressione atmosferica in corrispondenza alle diverse condizioni di funzionamento del generatore. Questi termini ormai mal si applicano ai moderni generatori di vapore dove I'impiego dei ventilatori fa s che la pressione nel generatore possa essere, anche sensibilmente, superiore alla pressione atmosferica. ll camino non ha pi perci la funzione che aveva una volta di aspirare i gas combu-

Al camino

+
Uscita dei gas combustl

& Wilcox).

Figura 24.22 - Caldaia con tiraEgio bilanciato (Babcock

255

sti, dato che la circolazione dell'aria e dei gas affidata ai ventilatori; al camino viene adesso affidato il compito di scaricare il gas prodotto dalla combustione a un'allezzalale da poter essere disperso nell'atmosfera senza inquinare il suolo mentre il suo tiraggio naturale viene utilizzato per superare le perdite di carico proprie del
camino.
ff termine tiraggio forzato viene utilizzato quando I'aria e i gas di combustione, che fluiscono lungo i vari elementi situati all'interno del generatore, vengono mantenuti aldisopra della pressione atmosferica per mezzo di un ventilatore premente dell'aria: la pressione assume valori via via decrescenti passando dal ventilatore al cami-

no. La camera di combustione risulta cos in pressione e ci, se da una parte richiede la perfetta tenuta del generatore e strutture particolari per resistere alle spinte dovute alla pressione, dall'altra parte permette di evitare una diminuzione del rendimento conseguente all'ingresso nel generatore di aria non voluta (aria falsa), aria che potrebbe entrare, qualora parti del generatore fossero in depressione. f ltermine tiraggio aspirato viene utilizzato quando I'aria oppure i prodotti di combustione fluiscono lungo il generatore sotto I'influenza di una pressione, che progressivamente diminuisce rispetto a quella atmosferica. Quando il camino che, da solo, fornisce il tiraggio sufficiente per superare delle deboli perdite di tiraggio (o di carico), allora siamo nel caso del tiraggio naturale; pi spesso il tiraggio, provocato dal camino, viene integrato con ventilatori aspiranti in modo da raggiungere differenze di pressione maggiori: il tiraggio aspirato deve essere, in questo caso, considerato

artificiale per la presenza del ventilatore. ll tiraggio bilanciato (Figura 24.22) si verifica infine quando si adottano ventilatori prementi dell'aria e ventilatori aspiranti dei gas di combustione: in questo caso la camera di combustione in leggera depressione ed esiste il problema dell'aria falsa

gi citato precedentemente. Ventilatori prementi, che trattano aria fresca, forniscono la sorgente di energia, economicamente pi conveniente, per produrre un flusso attraverso unit di elevata polenza. Ventilatori aspiranti, che trattano i gas combusti, richiedono maggiore potenza e sono soggetti all'erosione provocata dai composti volatili contenuti nelle ceneri. Le unit vengono perci sempre pi spesso costruite con la camera di combustione in pressione in modo da eliminare la necessit di ricorrere a ventilatori aspiranti.

24.t.2.2

Effetto camin0

L'effetto camino la differenza di pressione Ap"", causata solamente dalla differenza di quota tra due posizioni di un condotto verticale che convoglia i gas caldi.
Come il tiraggio naturale, I'effetto camino il risultato dell'azione della forza di gravit. La differenza di pressione 4p"", cio il risultato della differenzalra la massa volumica p" dell'aria fredda circostante il condotto allo Z e la massa volumica media dei gas caldi go, prodotti dalla combustione, che scorrono all'interno: 24-7
In questa equazione le masse volumiche p dell'aria e dei fumi vanno calcolate con I'equazione di stato dei gas 15-4 per tener conto di condizioni di pressione p e temperatura ?" diverse da quelle assegnate go nelle condizioni normali di riferimento (101,32 kPa e 0 oC = 273,15 K):

Q=Qo

273,15 K

p
101

,32 kPa

24-8

Di sofito2a'e si assume per I'aria una massa volumica Qu = 1 ,17 kglm3, mentre la massa volumica dei gas combusti es viene calcolata con una formula semplificata in funzione della temperatura media f, tKl ( la media aritmetica delle temperature deifumi all'entrata e all'uscita deltratto di condotto considerato), nell'ipotesi che la pressione rimanga costante e uguale a quella atmosferica:
Qn
256

1,33 kg/mg

273 K
Ts

24-9

Abbiamo parlato dell'effetto camino definito con la 24-7. Noto il valore dell'effetto camino, possibile risalire altiraggio teorico, quello cio calcolato nell'ipotesi che la velocit del gas, all'interno del condotto, sia nulla (si veda l'Esempio 24.3). ll tiraggio netto del camino la differenza tra il tiraggio teorico e le perdite di carico dovute al gas che scorre nel camino. Nel caso pi generale possiamo esprimere il flusso dei gas lungo il camino con I'equazione del bilancio energetico dei fluidi incomprimibili 5-21 , schematizzando il camino con il condotto della Figura 24.23-a, dove con g, (prima citata come Qo) e Q" (prima citata come qJ si sono indicate rispettivamente le massa volumica del fluidci interno ed esterno al condotto:

P,,,Pzui q* Z *gz1 +li=;*

Z +gz"+gY

In questa equazione abbiamo: in quanto il condotto fisso e non vi un organo mobile in grado di raccol, = 0 gliere il lavoro /,; in quanto la sezione 1 di ingresso molto grande; %=0 in quanto il livello di riferimento da cui vengono conteggiate le quote; 4=O

HrO

Figura 24.23-a camino,

- Schema di
8,3 mm HrO

Figura 24.23-b - Camino rclativo arr Esempio 24.3.

Nelle condizioni normali di riferimento di 101,32 kPa (pressione atmosferica) e 0 'C (273,1! K) la massa volumica dell'aria umida (reale), con un umiditi relativa del 600/0, vale p"o = 1,282 kg/m" mentre.quella dell'aria secca (teorica) e pri a 1,293 kg/m3. Alla pressione aimoste'a e per unitemperqtura dell'aria ambiente di 300 K, la massa volumica dell'aria umida , per la24-8, Q" = 1,17 kg/m'. Sempre nelle condizioni di riferimento la massa volumica dei fumi Qso varia in funzione del contenuto

24'9

di vapor d'acqua e assume i seguenti valori: = 1,34 kg/m3 per un contenuto di acqua del 30/o; - eso 1,32 kg/m: per un contenuto di acqua del 50lo; Qoo - A"o = = - valre 1,27 kglm' per un contenuto di acqua del 100/0. ll di 1,33 kg/m3, che figura nella 24-9, rappresenta perci un valore della massa volumica di fumi con un contenuto di acqua del 4o/o.

257

I'1

=\P'+ e.gz) in.quanto

nella sezione 1 la pressione data dalla pressione atmosferica

p, che esiste all'uscita 2 del condotto pi la pressione g"gZ esercitata dalla colonna fluida di altezza Z:

Pz= Po zz=Z gY

perdite continue elocalizzate del condotto (Paragrafo 6) al posto del termine /" dell'equazione 5-21 dedicato alle perdite che si verificano all'interno di una macchina.

p" + Q.gz

Qi p"Q"-p"
Qi

=-+

po
Qr

ou2

2t"
Qi

gZ+gY +gZ+gY

24-10

- Qi

gt'

La differenza di pressione, disponibile alla base del camino Ap.^^, data dalla differenza tra

la pressione della colonna esterna di gas freddo e la colonna interna di gas caldo (24-7): Ap"u

= (s"

- e) n, = n,(+ . n")

24-11

Una volta note le perdite di carico del condotto g f, dalla 24- 11 si ricava la velocit dei fumi all'uscita del camino. Le perdite di carico sono generalmente inferiori al 5o/o di Ap"", nel caso di unit con tiraggio naturale. Inoltre la parte della perdita dovuta all'energia cinetica di flusso non pi ricuperabile (perdita di uscita) da 3 a 7 volte maggiore della perdita di carico continua. a seconda dell'altezza e del diametro del camino.

L'effetto camino esiste anche entro i vari elementi del generatore ed molto pronunciato in unit alte con passaggi del gas verticali. La singola colonna di gas pu aiutare il carico prodotto dal ventilatore oppure dalla ciminiera se il flusso ascendente, mentre puo ridurlo se il flusso discendente. L'effetto camino pu essere calcolato con idati dellaTabella 24.1,tenendo presenti gli effetti positivi e quelli negativi.
Tabella 24.1 Temperatura

Effetto camino 4p"", per ogni metro di altezza verticale iealml alfa pressione atmosferica di 101 ,32 kPa
Temperatura dell' aria esterna ['C]
4,5 3,35 5,72
8,01

media dei

fumil'Cl
120

15,5 2,85 5,23 7,52 8,66 9,32 9,72

26,7
2,45 4,74 7,03 8,17 8,83 9,32

37,8 2,04 4,33 6.62 7,76 8,42


8,91

260
540 815 1 095 1 370

9,07
9,81
10,21

Nel generatore con tiraggio bilanciato della Figura 24.22

ft. = 330 mm di colonna d'acqua, invia al focolare una portata di aria


un ventilatore premente, con prevalenza,

con prevalenza ls = 274 mm di colonna d'acqua. Nell'ipotesi di assumere un rendimento del ventilatore qu =

dall'ambiente alla temperatura T^ = 27 "C. Un ventilatore aspira i gas di combustione aventi portata e = 57,3 kg/s e temperatura Ts = 182 "C
258

. = 54 kg/s prelevata

0.75. determinare:

a) potenza del ventilatore premente

P,,",.n,",'
P".pi,"nt".

b) potenza del ventilatore aspirante

SOLUZIONE

b)

La massa volumica del gas go trattato dal ventilatore aspiran-

a)

L'aria trattata da un ventilatore pu essere considerata un fluido incomprimibile. La potenza assorbita P, si calcola allora con l'equazione 8-21 introdotta per le pompe:

te oer la 24-9:
Qs

=1,33ks/m3

-@#W
57,3

0,80 ks/m'

o - i't'e
Iv
e la portata in volume Vnvale:
V^

La massa volumica q, dell'aria viene considerata, cos come


spiegato nel commento alla 24-8, pari a 1 ,17 kgi m3 e la porlala risulta allora data da:

V^='q

. V^

" = Q" =

:-

ro = Qs

0.80 kg/m3

kg/s _ 7j A m3rn =/1,6fllYs

-__:_:=-:___;__i_

54 k/s

1,17 kg/m"

46,15 m,/S

La pressione Ap,, corrispondente alla prevalenza mm di colonna d'acqua, per la 4-9:

l,

La pressione Apo, corrispondente alla prevalenza mm di colonna d-acqua, per la 4-9:


apn

l,

espressa in

espressa in

en,ogln =

apu

er"ogl^ =

:
=
3237 Pa

1000 kg/m3

9,81 m/s'z

0,274 m

1000 kg/m3

9,81 m/s'

2688 Pa

0,33 m

La potenza P',...n,. assorbita dal ventilatore premente allora:

La potenza

Pu.o,,un*

d0l ventilatore aspirante :

po,emonle _ r -

46,15 m3/s

3237

Pa

0,75

199 183 \^r

71.6 m'/s
Paspirante

2688 Pa

0,75

256.614 W =

199,18 kW

256,61 kW

All'uscita dal focolare i fumi percorrono itre passaggi di altezza AB, BC e CD dove sono situate tre superfici di
scambio (Figura 24.23-b); di conseguenza la temperatura media dei fumi diversa nei tre tratti del condotto. Nel punto D, punto in cui i fumi escono dal camino, la pressione quella atmosferica, il tiraggio cio nullo. Calcolare: al I'effetto camino nei tre tratti AB, BC e CD; b) l'effetto camino complessivo tra A e D; c) la pressione relativa in mm di colonna d'acqua letta da manometri posti in D, C, B e A.

BC: CD:

Qn

=
=

1,33 kg/m3

273 (273

540)

= =

0,45 kg/m3

Qs

1,33 kg/m3

273 K (273 + 120) K

0,92 kg/m3

La differenza di pressione Ap.u, r'ei vari tratti allora:


AB:

aP"' =
+
(1,17 kg/m3

0,33 kg/m3) 9,81 m/s'?

15 m

= +124Pa
SOLUZIONE
BC:

pro^ =

a)

La differenza di pressione ap.,,, legata all'effetto camino presente nei diversi tratti del condotto, si determina con la 24-7:

CD:

(1,17 kg/m3

0,45 kg/m3) 9,81 m/s'?

Ap"u

= (e.

eJgZ

'= -

30 m =

212 Pa

lp.u, =
kg/m3) 9,81 m/s'z

La massa volumica dell'aria q, = 1,17 kg/m3, mentre la massa volumica dei gas si calcola con la 24-9:

+ (1,17 kg/m3 - 0,92

33,5 m =

: Qs " kg/m"

" 273K 1'33 k}ln" a


273K (2r3

+82Pa

ll valore di Ap.,,nel lratto BC negativo in quanto l'effetto camin0 aiuta la corrente di gas che sale verso I'alto, mentre opp0ne resistenza alla corrente di gas che scende verso il basso. Perci per stabilire l'effetto camino nei singoli tratti del condotto viene assegnato il segno positivo alla corrente ascendente e il segno negativo alla corrente di gas discendente.

che, applicata ai diversi tratti, d:


Qs

1.33

815)

0,33 kg/m'

259

Agli stessi risultati si poteva anivare moltiplicando il 4p,., dato dallaTabella 24.1 per la lunghezza dei vari lratti, dal momento che i dati della Tabella sono riferiti all'unit di lunghezza del condotto:

.,p ' (oq

p
1000 kgim3

lPal x 9,81

m/s'z

AB: BC:
=-

Ap"^ =

D: p:0Pa l=0mmdi colonnad'acqua


= + 123 Pa

= + (8,17 Palm x

15 m)

C:

Tiraggio in D meno l'effetto camino tra C e

Ap.u, = (7,03 Palm x 30 m)

=-

123 Pa

CD:
=

Ap"u = + (2,45 Palm x 33,5 m)

I: B:

P=0-(+82Pa)=-82Pa
8,3 mm di colonna d'acqua
B

= + 82 Pa
e

Tiraggio in C meno l'effetto camino tra C e

b) L'effetto camino complessivo tra A e D la somma di tutti


Ire gli effetti e vale:
AD:
a f/cn _

I: A: p=+

13,2 mm di colonna d'acqua


B

= + 124Pa -

^-

Tiraggio in B meno I'effetto camino tra A e

212Pa

82 Pa

=-

Pa

130Pa- (+124Pa) =+6Pa


0,6 mm di colonna d'acqua

Questo effetto negativo e quindi si oppone al flusso del gas. E per queslo motivo che iventilatori ol'alleza del camino vanno scelti non solo per provvedere il tiraggio necessario per superare le perdite di carico attraverso il generatore, ma anche per tener conto delI'effetto camino comolessivo del sistema. Se lungo i vari tratti (Figura 24.23-b) vengono posti dei manometri con I'estremit aperta all'atmosfera in modo da poter indicare la pressione relativa, I tiraggil nei vari punti vale come pressione p [Pa] oppure come carico ln di colonna d'acqual dato, per la

=r

llcarico stato moltiplicato per 1000 (conversione daimetriaimilllmetri di colonna d'acqua) per evitare di avere numeri piccoli.

c)

COMMENTI Essendo la direzione delle somme (da D ad A) opposta al flusso del gas, i diversi effetti camino vengono sottratti nel calcolare le diver-

4-1

1. da:

se pressioni statiche (o tiraggi). Se al contrario la somma venisse fatta nella direzione del flusso del gas, gli effetti camino dovrebbero venire sommati.

24.s Gircolazione

del fluido

L'elemento essenziale della caldaia costituito dal sistema di generazione del vapore rappresentato dai fasci tubieri di vaporizzazione; possono infatti mancare sia l'economizzatore (organo che eleva la temperatura dell'acqua di alimentazione) sia ilsurriscaldatore (organo che porta ilvapore alle condizioni disurriscaldamento) ma
dovr essere sempre presente il sistema di evaporazione dell'acqua di alimentazione. La generazione del vapore e il controllo delle temperature dei tubi metallici in tutti i circuiti dell'unit richiedono un flusso adeguato di acqua e di miscela liquido-vapore. Questa circolazione pu essere naturale, accelerata oppure forzata. La'torza disponibile per produrre il flusso nella circolazione naturale originata dalla differenza di massa volumica fra I'acqua satura che scende lungo i tubi di caduta e la miscef a di acqua- vapore che risale nei tubi vaporizzatori. La Figura 24.24 mostra uno schema semplificato di un sistema di circolazione naturale. Lungo il tubo di caduta, situato a sinistra nella zona relativamente pi fredda del generatore, scende l'acqua proveniente dal corpo cilindrico superiore (Figura 24.2q, elemento in cui sono presenti sia I'acqua che il vapore, e viene immessa nel corpo cilindrico inferiore. Nel tubo vaporizzalore (a destra nella figura), che si trova in una regione a temperatura pi elevata perch lambito direttamente dai fumi, si forma una miscela acqua-vapore che, essendo dotata di massa volumica minore della massa volumica del fluido contenuto nel tubo di caduta, risale dal corpo cilindrico inferiore fino a quello superiore dove le due fasi si separano; I'acqua cos si raccoglie in basso e ricomincia il percorso, che abbiamo appena descritto, scendendo lungo il tubo di caduta, mentre il vapore si libera in alto e da qui procede verso I'utilizzazione. In conclusione, la differenza di massa volumica tra i due rami del circuito, giustificata dalla diversa situazione

260

Uscita vapore Ingresso acqua

di alimentazione

:--:E :----.Y--:/ -:::::---:

FiEura 24.25 - Aperazione di foraturu del corpo cilindrico superiore di un generatore di vaporc tipo vu-60 (Frcnco

fosi).

000

-:' :
Figura 24.24 - Circuito
se mpl

Boo

:
.8
E l

-<
l-(
a)

ooo

iicato d i

ci

rcolazi o ne

q a
C

+oo

naturule della miscela acquavapofe comprendente il separatore del vapore nel corpo cilindrico superiore.

Figura 24.26 - Massa volumica di acqua e trapore alla temperatura di saturazione per valori della pressione carnpresi tra la pressione atmosterica e la pressione critica.

E vap'
e salu

0)

)
12 16
20 28

Pressione IMPa]

termica (ramo a sinistra nfreddou e ramo a destra ncaldo,) la fonte della circolazione naturale (per gravit) del fluido. Questo effetto di pompaggio tanto maggiore
quanto: ilfluido, presente neitubi dicaduta, acqua prossima alle condizioni di satu- pi razione (sono cio assenti bolle di vapore che ne farebbero diminuire la massa volumica); maggiore il diametro dei tubi in modo tale da rendere minime le perdite di carico. Neigeneratoridivapore, che lavorano a elevate pressionidiesercizio, tuttavia necessario limitare il diametro deitubi per motivi di resistenza meccanica. Diminuisce inoltre, all'aumentare della pressione di esercizio, la differenza di massa volumica tra acqua e vapor saturo (Figura 24.26). Perci, a elevate pressioni di esercizio, il sistema di circolazione naturale (Figura 24.27-a) diventerebbe grande e costoso, dovrebbe cio essere dimensionato in modo tale da permettere una circolazione suffi-

ciente

evitare

la

formazione

di sacche di

vapore che porterebbero

al

surriscaldamento locale delle superfici di scambio. Una pompa inserita nei tubi di caduta (Figura 24.27-b), diviene allora il mezzo pi
economico per assicurare la circolazione del fluido, e quindi il corretto raffreddamento
261

dei tubi, senza dover ricorrere a un surdimensionamento dell'impianto nel caso in cui, data la ridotta differenza di massa volumica tra liquido e vapore, la circolazione
naturale non pi sufficiente: l'acqua, che esce dal corpo cilindrico, entra nella pompa di circolazione che fornisce la pressione necessaria per far s che la miscela acquavapore possa scorrere all'interno del circuito dei tubi vapotizzatori per ritornare al corpo cilindrico dove l'acqua e il vapore vengono separati. Questo tipo di circolazione prende il nome di circolazione accelerata o assistita e ulilizza un corpo cilindri-

co (superiore) simile a quello utilizzato nelle caldaie a circolazione naturale. La


quantit totale di acqua pompata varia da 4 a 6 volte la quantit di vapore generato;

Surriscaldatore

Surriscaldatore

Figura 24.27-a - Schema di caldaia con circolazione naturale; presente un solo corpo cilindrico (quello superiore) in quanto il volume del corpo cilindrico inferiore quello del circuito in cui sono inseti i tubi di caduta; sono inoltre rappresentati i bruciatori, I',economizzatore con Ia pompa di alimentazione dell'acqua e il surriscaldatore.

Figurc 24.27-b - Schema di caldaia con circolazione accelerata o assisfita.

la prevalenza della pompa corrisponde a un aumento di pressione di circa 0,21 + 0,28 MPa, mentre la potenza assorbita pari a circa lo 0,5 o/o della potenza termica immessa nella caldaia Nei generatori a circolazione lorzata (Figura 24.27-c),I'acqua viene mandata da una pompa, che assolve contemporaneamente alle due funzioni di alimentazione e di circolazione, percorre un circuito aperto,lungo il quale si realizza I'evaporazione, e, alla fine, esce nelle condizioni volute di surriscaldamento; mancano perci

Acqua Pompa di
alimentazione

Vapore

@l
Figun 24.27-c - Schema di caldaia con circolazione
forzata,

EE ll
Evaporatore Surriscaldatore

Economizzatore

262

prio per garantire una velocit dell'acqua adeguata nei tubi vaporizzalori, non possibile scendere al di sotto di un terzo o un quarto del massimo carico2ot0. La circolazione orzata viene impiegata nei generatori di elevata potenza che funzionano in prossimit della pressione critica (22,5 MPa); per valori di pressione infatti uguali o superiori (generatori ipercritici) alla pressione critica, la transizione da liquio a vapore awiene senza che si verifichi una variazione di massa volumica (Figura 2a.26); fa separazione del vapore dall'acqua quindi impossibile e occorre utililzare la circofazione orzala.

il corpo cilindrico e i tubi di caduta. La presenza della pompa, analogamente ai generatori a circolazione accelerata, permette di utilizzare tubi di diametro pi picclo con la possibilit di realizzare generatori pi compatti. A causa dell'eliminazione del corpo cilindrico e della ridotta superficie di scambio, il tempo necessario per l'awiamento del generatore piuttosto breve. Nei generatori a circolazione forzata la portata in massa di acqua la stessa di quella del vapore; al massimo carico, occorre ulilizzare velocit del fluido maggiori di quelle necessarie per le unit a circolazione naturale oppure forzala in modo da mantenere velocit adeguate anche a basso carico e garantire cos soddisfacenti valori di temperatura di parete a tutti i carichi. Pro-

24.6 Gontenuto d'acqua del generatore

risposta del generatore alla variazione del carico, presentano dall'altra parte un'estrema lentezza all'awiamento. La tendenza moderna quella di costruire generatori con piccolo e, al limite, piccolissimo volume d'acqua, facendo affidameto, per le variazioni della produzione divapore, sulla pronta risposta dei bruciatori, che, come abbiamo visto, hanno realizzalo notevoli progressi sia nella meccanica che nella regolazione automatizzata.

Tra i generatori distinguiamo quelli a grande, a medio oppure a piccolo volume d'acqua, in base al rapporto tra il contenuto d'acqua e I'area della superficie riscaldata del generatore. Grandi volumi d'acqua, mentre da una parte rendono pi rapida la

nate. Queste caldaie sono dette atubi difumo,in quanto ilfumo scorre all'interno dei tubi, mentre I'acqua lambisce l'esterno di questi.

Generatori a grande volume d'acqua (100 + 200 kg di acqua per m'di superficie riscaldata) Sono le vecchie caldaie Cornovaglia a tubi di fumo, ormai abbando-

Generatori a medio volume d'acqua (50 + 100 kg di acqua per m'di superficie riscaldata) Sono sempre caldaie a tubi di fumo, come la caldaia scozzese impiegata una volta in marina. Generatori a_piccolo volume d'acqua (20 + 50 kg di acqua per m, di superficie riscaldata) Sono i generatori a tubi d'acqua; questa volta I'acqua scorre alltinterno dei tubi, mentre il fumo si trova all'esterno di questi. Si realizzacos un migliore scambio termico con un aumento del rendimento e un awiamento estremamnte pi rapido, dell'ordine delle decine di minuti contro le ore necessarie per awiare i generatori a grandi volumi d'acqua. Generatori a piccolissimo volume d'acqua (inferiore a 20 kg di acqua per m2 di superficie riscaldata) Sono soprattutto le unit dei grossi impianti termoelettrici.
24"to
La turbina, associata al.generatore di vapore, pu tuttavia lavorare anche a carichi pi bassi utilizzando un sistema che invia il vapore in eccesso a un accumulatore di vapore per il recupero del calo-

za al flusso ai carichi elevati, in quanto la ricircolazione non viene pi mantenuta ai carichi elevati.

re. Un'aftra soluzione rappresentata dalla circotazione combinatai si tratta i unii a circolazione forzata, in cui parte dell'acqua, che esce dai circuiti del focolare, viene fatta ricircolare, miscelandola con I'acqua di alimentazione, in modo da fornire adeguate velocit dell'acqua durante l'awiamento e il funzionamento a basso carico del generatore. L'impiego della circolazione combinata fa aumentare la velocit dell,acqua nei tubi del focolare ai bassi carichi senza portare all'aumento della velocit, e quindi della resisten-

263

24.2

Diversi tipi costruttivi di generatori


24.2.t Generatori a tubi di fumo

Questo tipo di generatore stato il primo a essere utilizzato, sia nella trazione ferroviaria sia negli impianti navali. Si tratta di generatori a grande oppure medio volume d'acqua che funzionano a pressioni di esercizio piuttosto modeste (fino a 2 MPa) e con produzione di vapore fino a 10 kg/s. La trasmissione del calore awiene prevalentemente per convezione. Esempio tipico stata la caldaia Cornovaglia, costituita da un involucro cilindrico nel cui interno situato il focolare formato da un grosso tubo di acciaio molto spesso e ondulato, sia per aumentare la superficie di scambio sia per contenere le dilatazioni e resistere meglio alla pressione dell'acqua che si trova all'esterno. Pi recentemente sono stati aggiunti, in fondo al focolare, una serie di tubi percorsi all'interno dai gas combusti (tubi di fumo): tali tubi sono suddivisi in varie sezioni (passaggi) lungo i quali i gas procedono dal fondo del focolare verso il fronte del generatore e viceversa (Figura 24.28-a con due passaggi e Figura 24.28-b con tre passaggi). Un'ulteriore distinzione tra i generatori a tubi di fumo quella tra fondo asciutto (Figure 24.28-a e 24.28-b) e fondo bagnato (Figura 24.28-c): nel caso di fondo asciutto la prima camera di inversione situata all'esterno della piastra tubiera posteriore e non quindi lambita dall'ac-

qua; nel caso invece di fondo bagnato la prima camera di inversione lambita dall'acqua e quindi l'estremit del focolare arretrata rispetto alla piastra tubiera posteriore. La Figura 24.28-d mostra un moderno generatore a tubi di fumo. fl generatore a tubi di fumo, fatta eccezione per ulilizzazioni particolari caratterizzate da richieste di vapore estremamente variabili nel tempo, richieste che possono essere soddisfatte dall'elevato contenuto di acqua di questo tipo di generatore, ormai pressoch abbandonato, dopo aver realizzato il primato infausto di esplosioni quando si tentato di forzarlo a operare a pressioni di esercizio pi elevate di quelle citate precedentemente (2 MPa).

D)

Figura 24,28 - Caldae a tubi di fumo alimentate a olio combustibile o gas naturale: a) a due passaggi con focolare ondulata e ando asciutto; bl a tre passaggi con anda asciuttg; cl a due passaggi can fondo bagnato;

d) generutore a tre giri di


fumo (Seveso, tipo
TGN-TGN/RA).

264

24.2.2

Generatori

a tubi d'acqua

La maggiore sicurezza delle caldaie a tubi d'acqua stata riconosciuta pi di cento anni fa; da allora queste caldaie hanno preso progressivamente il posto delle caldaie a tubi di fumo, fatta eccezione di casi particolari rappresentati da piccole caldaie e dai generatori a ricupero (Paragrafo 24.1), che operano a pressioni di esercizio medie oppure basse. Nei generatori di vapore a tubi d'acqua i tubi vaporizzalori, di piccolo diametro, sono percorsi, all'interno, da acqua e, all'esterno, sono lambiti dai gas caldi originatisi nella combustione. ll generatore a tubi d'acqua presenta, rispetto a quello a tubi di fumo, i seguenti vantaggi: trasmissione di calore tra prodotti della combustione e fluido di lavoro; - migliore possibilit di raggiungere pressioni di esercizio pi elevate in quanto il minor dia- metro dei tubi permette, a pari spessore di parete, una maggiore resistenza meccanica; perci con questi generatori possibile lavorare ad alte pressioni

subcritiche e anche a pressioni supercritiche; rapporto elevato tra superficie di riscaldamento e superficie occupata in pianta - (oppure volume del generatore); questo fatto si traduce in un notevole aumento, a parit di ingombro, della produzione di vapore; messa in funzione estremamente rapida a causa del basso contenuto di acqua - (Paragrafo 24.5). In pratica i generatori di vapore a tubi d'acqua non presentano i limiti dei generatori a tubi di fumo nella produzione del vapore. Si possono, ad esempio, costruire caldaie con superficie di riscaldamento di oltre 40.000 m con produzione di vapore di 1200 kg/s alla pression e di 24 MPa e alla temperatura di 550 'C. Possiamo suddividere i generatori a tubi d'acqua in generatori a convezione oppure in generatori a irraggiamenfo proprio perch I'appartenenza all'una oppure all'altra famiglia sottintende differenze sostanziali nella costruzione e nell'utilizzazione.

24.2.s

Generatori a tubi d'acqua a convezione

Questi generatori (Figura 24.29) sono dotati di un non trascurabile fascio di tubivaporizzalori in quanto la trasmissione del calore ai tubi vaporizzatori awiene in gran parte per convezione (e in minor parte per irraggiamento a cui, come nel caso della Figura 24.29-c, viene rivolta un'attenzione particolare). Si tratta di caldaie a piccola e media potenza destinati a impieghi industriali con produzione di vapore spesso per utilizzatori diversi.

Figura 24.29-a - Generatore di vapore integrale per produzioni di vapore tra '10 e 20 kg/s ino alla pressione di 6 MPa (Babcock & Wilcox).

Figura 24.29-b - Sezione di generatore di vapore a focolare integrale per produzioni di vapore tra 20 e 28,5 kg/s fino alla pressione di 6 MPa (Babcock & Witcox).

265

,G;

Figura 24.29-c - Generatare di vapore a tubi d'acqua con trcsmissione a convezione e


i

fi agg i am enta

l$d:!,/ese, frpo

SKN/RA)"

ln passato sono stati costruiti generatori a tubi suborizzontali, costituiti da un fascio di tubi vaporizzatori diritti leggermente inclinati (10" + 15' rispetto all'orizzontale); per questo che venivano chiamati suborizzontali. Tali generatori sono ormai abbandonati e sostituiti da generatori a tubi verticali solitamente a due corpi cilindrici sovrapposti disposti parallelamente alla fiamma per basse produzioni di vapore (Frgura 24.29), oppure trasversalmente alla fiamma per produzioni di vapore pi elevale (Figura 24.1-c). ll corpo cilindrico superiore, contenente acqua e vapore, grava sui tubi vaporizzatori oppure appoggiato o, ancor meglio, sospeso a un'armatura metallica che circonda la caldaia. ll corpo cilindrico inferiore, a cui fanno capo il fascio dei tubi vaporiz-

zatori e i tubi che schermano le pareti della camera di combustione appoggiato


su selfe oppure sospeso aifascitubieri. La circolazione naturale (Paragrafo 24.5): I'acqua scende lungo i tubi pi nfreddi", quelli cio investiti da un flusso termico pi basso, mentre la miscela di acqua e vapore (meno densa dell'acqua) risale nei rima-

nenti tubi vaporizzatori pi "caldi" perch investiti direttamente dai gas combusti; quafora siano installati tubi di caduta esterni, tutti itubi vaporizzatorivengono coinvolti nella risalita della miscela liquido-vapore nel corpo cilindrico superiore. Molto spesso questi generatori sono dotati di surriscaldatore. Possono essere anche presenti economizzalori e preriscaldatori dell'aria in modo da raggiungere un rendimento

pariaBS + 900/0. Lepressionidieserciziosonopreferibilmentenonelevate(=

10

MPa), proprio per garantire rendimenti ancora buoni, con produzione di vapore fino a valori massimi di 100 + 150 kg/s. esempi di Figura 24.29 e Figura 24.1-c rappresentano un importante passo nello sviluppo di queste caldaie destinate alla generazione di vapore per usi industriali; si tratta infatti di caldaie a focolare integrale, caldaie cio in cui la superficie del focolare raffreddata ad acqua e la superficie dell'evaporatore sono messe in comunicazione in modo tale che tutte e due possano diventare parte integrale dell'unit.
Gf i

266

All'inizio invece il raffreddamento ad acqua del focolare disponeva di un sistema di circolazione essenzialmente indipendente dalla circolazione dell'evaporatore. Le caldaie a focolare integrale, per una produzione di vapore fino a 30 kg/s, possono essere spedite come insieme completo per ferrovia o per strada oppure per produzioni maggioridivapore in moduliche vengono poiassemblatisulposto. Un altro particolare interessante, che ritroveremo come norma nelle caldaie a irraggiamento, l'adozione quasi sempre del focolare a pareti membranate descritto nel Paragrafo 24.4.6.

24.2.q

Generatori a tubi d'acqua a irraggiamento

Questi generatori, che trovano il loro impiego in grandi unit, ad alta pressione e ad alta temperatura, per produzioni di vapore comprese tra 60 e 1300 kg/s, sono destinati prevalentemente a impianti termoelettrici. Nei generatori a irraggiamento poco o quasi nulla del vapore prodotto viene generato per convezione sulle superfici destinate allo scambio termico in quanto tutto il vapore viene virtualmente generato nei tubi che formano le pareti, che racchiudono il focolare, dal calore che viene trasmesso per irraggiamento a questitubiper mezzo deigas caldidella combustione. Quindi in questi generatori a irraggiamento i tubi vaporizzatori rivestono completamente le pareti della camera di combustione costituendone lo schermo, mentre il fascio tubiero vaporizzalore, quando presente, di modeste dimensioni. Di solito tutto il generatore in pressione con valori decrescenti dall'ingresso dell'aria fino al camino e quindi anche la camera di combustione rivestita da pareti membranate; non mancano tuttavia i casi in cui viene adottato il tiraggio bilanciato (Paragrafo 24.4.7.l). La circolazione del fluido puo essere naturale, assistita oppure forzata (o combinata) ed in base al tipo di circolazione che solitamente vengono classificati i generatori a irraggiamento. ll sistema che costituisce il generatore sospeso, mediante tiranti, a una struttura portante in modo da essere libero di dilatarsi in tutte le direzioni; tale struttura viene progettata per sopportare il peso del generatore e allo stesso tempo per resistere alle notevoli spinte orizzontali dovute alvento e a possibili scosse provocate daiterremoti. Nei generatori a irraggiamento con circolazione naturale oppure assistita il corpo cilindrico situato in alto: I'acqua satura esce dal corpo cilindrico alimentando i colfettori inferiori a cui arrivano itubi vaporizzalori di schermo del focolare; i collettori di uscita convogliano poi la miscela acqua-vapore che risale nel corpo cilindrico. La Figura 24.30 moslra un generatore a irraggiamento a circolazione naturale dotato

Figura 24.30 - Generatorc a i rragg iamento a ci rco lazi one naturale tipo EI-Paso (Babcock & Wilcox). 267

di surriscaldatori, risurriscaldatore, economizzatore e preriscaldatore d'aria e in grado

Fgura 24.31-a - Modello

della caldaia CE (Sulzer); la caldaia, alta 80 m, alimentata con polverino di carbone per una produzione di 5000 kg/s di vaporc a 25,4 MPa e 541 "C pi un su rriscald ame nto i nte rm ed io a 569 "C per due gruppi di turbine da 600 MW.

di bruciare olio combustibile e gas naturale sia separatamente sia in combinazione tra loro. Tra il surriscaldatore primario e quello secondario, situato l'attemperatore a spruzzo, che miscela acqua e vapore surriscaldato in modo da regolare la temperatura finale del vapore24 11. Nei generatori a irraggiamento a circolazione forzata vengono a mancare (Paragrafo 24.5) il corpo cilindrico e i tubi di caduta, mentre il circuito dei tubi vaporizzalo(i, propri dell'evaporatore, estremamente diverso da quello dei generatori esaminati precedentemente; rimane tuttavia invariata la disposizione reciproca degli elementi principalidel generatore: evaporatore, surriscaldatore, risurriscaldatore, economizzalore e preriscaldatore d'aria. Si tratta di generatori realizzali per potenze molto elevate, anche oltre 1000 MW, e in grado di raggiungere rendimentipari a 0,93 (Figura 24.31). Nel generatore della Figura 24.32 sono evidenziati, oltre agli elementi principali citati precedentemente, i bruciatori costituiti da focolari a ciclone che si contrappongono sulle pareti della camera di combustione. Si osserva poi il sistema per ricircolare parte dei fumi, costituito da un ventilatore e da due condotti: il condotto pi basso

generatoil di vapore a
risurriscaldamento a pressione ipercritica can circolazione combinata per gruppi da 660 Mw ciascuna con produzione di vapore di 600 kg/s a pressione di 27 MPa e temperatura 540 'C (Frcnco Tosi).

Figura 24.31-b - Due

L'attemperatore un apparato che viene utilizzato per ridurre e controllare la temperatura di un vapore surriscaldato oppure di un fluido che lo altraversi. Possono essere classificati in due tipi: attemperatore a superficie, costituito da un fascio di tubi sommersi nell'acqua dell'evaporatore, at- traverso i quali viene convogliato il vapore surriscaldato, in tutto o soltanto in parte, in modo da cedere il suo calore e regolare cos la temperatura finale del vapore; a contatto diretto a spruzzo, il pi diffuso, in cui acqua estremamente pura viene - attemperatore spruzzata, attraverso un ugello, nella linea del vapore surriscaldato. 268

24"1'l

Figura 24.32 - Generatorc a ir ragg iamento a ci rco laz one

forzata con focolare a ciclone; il generctore a circolazione forzata viene anche chiamato a pressione universafe perch in grado di funzionare a tutte le temperuture e pressioni subcritiche o ipercritiche come il tipo mostrato in figura e costruito da Babcock

Risurriscaldatore pensile

Surriscaldatore , primaflo Condotti di rngresso pef raffreddare i


gas del focolare Risurriscaldatore orizzontale Economizzatore

& Wilcox.

Condotti per ricircolare


.

Uscita
dei gas

ifumi
dell'aria
Camera

dell'aria
Focolari a ciclone

lnnci ::j'-4
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N H
!^llr^-i^

acqua a tubi ffrt'aria

ruuLLU uEil o"o j Ventilatore oer l SeOOn0afla ';ai'aarn Aai {r rm

delle scorie

immette i fumi nella zona di combustione, mentre quello superiore immette i fumi all'uscita della camera di combustione. ll ricircolo dei fumi2a12 permette di diluire i gas caldi di combustione con i fumi relativamente freddi che escono dall'economizzalore o dal preriscaldatore dell'aria; in questo modo vengono ridotte, con effetto
trascurabile sul rendimento del generatore, le temperature o nella parte centrale della camera di combustione, dove si affacciano i bruciatori, o all'uscita e parallelamente viene tenuto sotto controllo I'assorbimento del calore degli elementi principali del generatore al variare delle condizioni di esercizio. In particolare il ricircolo dei fumi, all'uscita della camera di combustione, permette di mantenere la temperatura delle superfici di scambio per convezione a un livello per cui rimangono libere dai depositi prodotti dalla combustione del carbone.

24,s Surriscaldatore
(e

risurriscaldatore)

L'aggiunta di calore al vapore dopo I'evaporazione accompagnato da un aumento della temperatura e della entalpia del fluido. ll calore viene aggiunto al vapore negli elementi del generatore chiamati surriscaldatore e risurriscaldatore, costituiti da fasci di tubi esposti all'elevata temperatura dei prodotti della combustione. Nel Capitolo 23 abbiamo visto che I'operazione di surriscaldamento (quando viene trattato vapore ad alta pressione) o di risurriscaldamento (quando viene trattato il vapore a bassa pressione che ha gi ceduto parte della sua energia durante I'espansione nello stadio ad alta pressione della turbina) permette di alzare la temperatura massima del ciclo Rankine e quindi di aumentare il lavoro che pu essere fatto dalla turbina dal momento che il punto finale di espansione limitato dal liquido presente nel vapore (titolo) che pu essere ancora trattato dalla turbina senza portare all'usura eccessiva delle palette. Originariamente i surriscaldatori (e i risurriscaldatori) erano sostanzialmente del tipo a convezione, in quanto erano sistemati in zone del generatore piuttosto lontane dal focolare, dove ormai le ternperature dei prodotti della combustione erano al di sotto di quei valori che consentono di trasmettere il calore per irraggiamento. La temperatura del vapore che esce dal surriscaldatore a convezione aumenta all'aumentare del carico del generatore, poich, diminuendo la percentuale del calore immesso
Quando, analogamente a quanto awiene in un motore a combustione interna alternativo, il ricircolo awiene miscelando l'aria (ossigeno pi azoto) con i fumi (gas inerti composti da azoto, anidride carbonica e vapor d'acqua, ma ormai privi di ossigeno), allora la riduzione della temperatura massima di combustione accompagnata da una riduzione degli ossidi di azoto, inquinanti particolarmente nocivi.

269

che viene assorbito dal focolare, rimane una maggiore quantit di calore dispc - r * per essere assorbita da parte della superficie del surriscaldatore. Essendo poi 51 ss di calore per convezione pressoch direttamente proporzionale alla produz-cre 3 vapore, I'assorbimento totale per kg di vapore del surriscaldatore a conveziorre a,menta al crescere della produzione di vapore del generatore (Figura 24.33). Qlem effetto tanto pi pronunciato quanto pi il surriscaldatore viene posto lontanc :a focolare, e cio quanto pi bassa la temperatura dei gas di combustione che:r.trano nel surriscaldatore. D'altro canto, il calore assorbito da un surriscaldatore stuato sulle pareti del focolare in cui praticamente tutto il calore viene trasmessc sy irraggiamento, non aumenta in diretta proporzione con il carico del generatore. -8. a una velocit sensibilmente minore, e la curva del surriscaldatore a irraggiarne-nr

ha un andamento decrescente all'aumentare della produzione di vapore del ge-e' ratore. Si arriva perci a una combinazione in serie di elementi di scambio per mrvezione e per irraggiamento in modo da ottenere una curva piuttosto piatta oe .a temperatura finale di uscita del vapore dal surriscaldatore al variare delle condizicrr di carico del generatore (Figura 24.33).

Temperr .g
Cd

ura finale de vapore

in s Suf rls( rldatore

-o
( (s

t\ory

U)

Figuru 24.33 - Caratteristiche della temperatura del vapore all'uscita del suftiscaldatore al variare della produzione del vapore per surriscaldatori a convezione e a irraggiamento; possibile raggiungere una temperatura finale del vapore sostanzialmente unilorme, su tutto il campo di produzione del vapore, attraverco la disposizione in seile di componenti del surriscaldatore a irraggiamento e a eonvezione.

c)

u.9
&Qurou^

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q) (

6
0)

c_,"X

u%.--Q'

40

60

80

100

Vapore in uscita Io/o]

Essendo il surriscaldatore posto in zone dove la temperatura relativamente elevata, preferibile che gli sforzivengano sostenuti dagli stessitubi che prowedono poi a trasferirli aitubi vaporizzalori situati nella parete pet mezzo di alette in leghe con alto contenuto di cromo-nichel saldate da una parte ai tubi vaporizzatori e dall'altra ai tubi del surriscaldatore; supporti a sella permettono inoltre i moti relativi tra componenti adiacenti del surriscaldatore (Figura 24.34-a). Al crescere delle dimensioni dell'unit, lalunghezza dei tubi del surriscaldatore pu divenire talmente elevata che questi non possono pi essere sostenuti alle estremit, ma devono essere appoggiati su traversine di tubi aventi un passo inferiore a quello dei tubi vaporizzatori situati nella parete. Meno problemi pongono i surriscaldatori pensili, disposti cio verticalmente, i cui punti di appoggio sono situati al di fuori della corrente dei gas

di combustione. Itubi del surriscaldatore vengono poi raccolti in collettori, come quelli mostrati nella Figura 24.3p. La regolazione della temperatura del vapore all'uscita del surriscaldatore viene realizzata con diversi sistemi tra cui ricordiamo, oltre ai pi importanti gi citati come il ricircolo dei gas di combustione e gli attemperatori, la quantiti di eccesso d'aria nella zona di combustione e I'adozione di bruciatori orientabili.
270

Tubo

nelldparete

Supporto estruso

(a)

(b)

Figura 24.34-a - Sezione di u n su rri scal d atore orizzontal e con tubi supportati all'estrcmit (Babcock &
Wilcox).

Figurc 24.34-b - Sezione di u n su r ti scald atore orizzo ntale con tubi di supporto disPosti trasversalr.l,ente (Babcock & Wilcax).

Figura 24.35 - Coilettori di uscita surriscaldatore e risuffiscaldatore di alta temperatura per gruP?o a pressione ipercritica da 660 MW (Franco Tosi).

24,e

Ricuperatori di calore
24.e.1

Dopo essere passati attraverso itubivaporizzatori e il preriscaldatore, i gas di combustione si trovano a temperatura ancora moderatamente elevata. L'economizzato-

re rimuove parte di questo calore, facendo lambire I'esterno dei tubi, di cui

Economizzatore

composto, dai gas che cedono il calore all'acqua di alimento, che scorre all'interno dei tubi, prima della sua immissione nel circuito di generazione del vapore. A ogni 20 'C di diminuzione della temperatura dei fumi, corrisponde mediamente un aumento def rendimento del generatore pari a 1o/o. Sempre nelle grandi unit e qualche volta anche nelle unit di media e bassa potenza, l'economizzalore seguito dal preriscaldatore d'aria; I'economizzatore rappresenta cos il penultimo stadio incontrato dai gas combusti prima di abbandonare il
271

aumenta partendo da un livello iniziale anche i.inriorr"nte superiore a ottenuto preriscaldanoo t'acqu mo"nt" scambiatori ad alta pressione con vapore spiilato daila turbina. n queit remperature der_ I'acqua e dei fumi assent il pericolo di corrosione esternarii del materiale che costituisce il fascio dei tubi del ricuperatore; viene a cadere int"tti t" possibilit che il.vapor d'acqua conte.nuto nei gas combusti possa condensare e che la combinazione dett'acqua con |anidride orforosa (sorl origin;i;;;6;"rfo, spesso conte_ nuto in elevata concentrazione nel comoutioi"te, pr "r rrg acido solforico (l.i7ur1 "o ?4'36)' Le superfici di scambio possono percio essere rcatizzae in tubi lisci di acciaio.
100

generatore. Lq !emne13!ura dei gas combusti, all,uscita dell'econom izzatore, an_ cora elevata (300 + gpo 'c), in quanto deve subire successivamente un,urteriore riduzione nel preriscaldatore, menire parallelamente la temperatura dell,acqua di alimento

"c (200 + 250'c),

;i;;;"

O o

130

120
110
100

= (
limite per evitare corrosione della superticie esterna in
Figura 24,36 - Temperatura

f
( o)

economizzatori e
p re

contenenti zolfo.

riscald atori de Il, ari a netta combustion e d i co mbusti bi I i

0,0001

0,001 0,01

0,1

1,0

3,0 5,0

Zolto nel combustibile Io/o in massa]

Quando invece, come nei generatori di bassa potenza, r,economizzatore rappresenta I'unico sistema di ricupero del calore, laemperatura dei fumi all,uscita dell,economizzatore pu scendere anche ar di sotro oi igo ; ;, .; i;fieratura de'acqua di alimento inferiore a 100.oc, ailora opportuno uririzzaretubi in ghisa, materiare pi resistente
Flgura 24.37 . Economlzzatore a tubi continul con disposizione parte ln controcorrente e parte in equicoftente,

dei fumi con ingombri ridotti deilo icamOiaioie. la Figura 24.57 mostra lo schema di un grande econo_ mizzalore con disposizione in controcorrente, in corri_ spondenza della sezione di ingresso dell,acqua,- in equicorrente, in corrispondenzideila sezione i uscita.

mettere, a causa dell'elevata superficie di scambio, un

dell'acciaio alla corrosione; questi tubi sono

""n" r"ir" raffreddamento

alettati per per_

conomizzatore

)
Flusso dei fumi

5;"Jjiff

Nel progetto dell,economizzatore va anche considerato il pro_ blema derra possibire corrosione interna a cau-s"'oi-"i"u"," concentrazioni di ossigeno defl'acqua cne scorre it'in".io o"i tubi. Tare si risotve con procedimenti Oi oereazon

13

oelt,acquaai

24.s.2

Preriscaldatore d'aria

l preriscaldatore d'aria, situato a valle dell'economizzalore, rimuove parte del calore ancora posseduto dai gas di combustione, prima che vengano scaricati, attraverf

so il camino, nell'atmosfera. ll calore rimosso dai furni viene trasferito all'aria che viene utilizzata per la combustione; I'uso di aria preriscaldata fa aumentare la temperatura in camera di combustione e porta a: I'accensione; - accelerare promuovere la rapida e completa combustione del combustibile; - migf iorare il rendimento del generatore realizzando un risparmio di combustibile - piuttosto sensibile (Figura 24.38).

12

I :
0)

.10

-o .E E

q^
lngresso dell'aria fredda Farfalla di Dy-pass

E6
E

Uscita del gas

x^
.9

t.

dell'aria

100 150
Figura 24.38 - Frazione di combustibile risparmiato all'aumentare della temperatura dell'aria utilizzata per Ia combustione,

200

eqn

Diaframmi

Temperatura ["C]
Uscita dell'aria dal preriscaldatore

Figura 24,39 - Prcriscaldatore d'aria tubolare in controcoftente e con by-pass dell'aria per controllare Ia tempeatura del metallo dalla pafie cli ingresso dell'aria (Babcock & Wilcox).

Giunto di dilatazione Ingresso dei gas

Cenerario

Essendo le temperature dei fluidi che circolano nel preriscaldatore ancora pi basse di quelle caratteristiche dell'economizzalore, devono, a maggior ragione, essere rispettati determinati limiti della temperatura della superficie (Figura 24.36) e devo-

no essere scelti quei materiali che consentono di evitare i problemi di corrosione da acido solforico. I preriscaldatori d'aria vengono solitamente classificati in ricuperativi e rigenerativi. In ambedue i tipi la trasmissione di calore dalla corrente dei gas combusti all'aria awiene per convezione e la superficie di scambio, a differenza dell'economizzatore, sempre piuttosto estesa in quanto, essendo ambedue ifluidi dei gas, il coefficiente globale di trasmissione del calore risulta piuttosto basso. Neltipo di preriscaldatore ricuperativo, esemplificato da quello tubulare mostrato in Figura24.39,le paretidi metallo deitubi, nelcuiinterno scorrono ifumi, definiscono il confine attraverso il quale, per conduzione, il calore passa dai gas caldi all'aria fredda. Sempre dello stesso tipo ricuperativo, esistono anche preriscaldatori a piastre con disposizioni le pi diverse.
273

I
Superficie esterna calda

Struttura
centrale aoerta

-ll llllf,

ffi

superrcie
esterna fredoa

/iln\
lIHltl
TIU]J

THllCassa Sezione del rotore

tr

Ingresso dei

gas

Uscita dell'aria

Figura 24.40-a Preriscaldatore d' aria rigenerativo ruotante ad asse orizzontale (Babcock &
Wilcox).

'i,n:,i!"'"f;!!.1"-0,",,"
rigenerativo ruotante ad asae verticale con aria e gas in controcorrente (Babcock &

Sezione B-B

radlale
der

circonferenziale dej

Uscita Ingresso Uscita

gas dell'aria

dei la_ mierini, trascinati in rotazione dal rotore, si affacciano alterntivamente al condotto che convoglia i gas caldi di combustione, provennt d"ll'"conomizzatore, e al condotto che convoglia I'aria fredda, aspirata dall'ambiente esterno mediante il ventilatore]Nel momento in cui'alliinterno dei lamierini scorre il gas caldo si accumula del calore che successivamente viene ceduto ail'aria fredda, quando, spostandosi ir rotore, i canali vengono percorsi dall'aria da preriscaldare. plcemente le bocche di ingresso e di uscita dei due fruidi.
Nel secondo tipo di preriscaldatore rigenerativo a piatti fissi (Frgura 24.41), ilflusso alternato di gas caldi e di ari fredda controllato ruo"tno sem_

orizzontale (Figura 24.40-a) oppure verticale (Figura 24.40-b) a una velocita molto bassa (0,05 + 0,07 giri/s) e composio da diversi cestelli che al loro interno contengono paccheildi lamierini ondulati. r canii

Esistono due tipi di preriscaldatori d'aria rigenerativi: rotante (Figura 24.40) derivato da quello ideato da Ljungstrm-, oppure isso (Figu-ra 24.41).' ll primo preriscaldatore consiste i un rotore rotante attorno a un asse

Ingresso Uscita Ingresso


oer

gas dell'ara
Sezione A-A

dei gas

d'aria rigenerativo in controcorrente con piatti fissi (Babcock & Wilcoil.

Figura 24.41 - Preriscaldarcre

274

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