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I CORPI TERMICI

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I corpi termici di cui ci occupiamo sono i piu' comuni, radiatori e ventilconvettori.Dal punto di vista della trasmissione del calore mentre un radiatore scambia calore con l'ambiente per convezione naturale ed irraggiamento ,nei ventilconvettori lo scambio termico e' essenzialmente dovuto alla convezione forzata (tramite ventilatore). Inoltre mentre i radiatori sono solo corpi scaldanti i ventilconvettori possono essere sia scaldanti che refrigeranti.La ragione di cio' e' che ,nel caso di refrigerazione,il salto termico sarebbe piccolo:l'irraggiamento

RADIATORI.
L'emissione termica dei radiatori e' esprimibile ,secondo UNI-ISO 6514 come : Tm-Ta E =N E60 (-------)^a 60

[1] e:

E=Emissione [watt] N=numero degli elementi E60=Emissione termica nominale,cioe' l'emissione quando N=1 e (Tm-Ta)=60'C Tm =temperatura media del radiatore=(Tin+Tusc)/2 Tin=temperatura d'ingresso al corpo termico Tusc=temperatura di uscita a=esponente che dipende ,come l'emissione termica nominale dal tipo di radiatore e il cui valore e' generalmente 1,3 la [1] puo' essere posta nella forma : [2] dove il termine f e': Tm-Ta f= ( -----)^a 60 E =f N E60

[3]

che e' 1 quando (TM-TA)=60'C.Il termine f e' un termine correttivo dell'emissione termica nominale E60,quando il salto termico radiatore -ambiente e' diverso da 60'C.Questa legge di calcolo e' valida quando l'allacciamento alla rete di alimentazione sia fatto con entrata in alto ed uscita in basso dal lato opposto e portata non inferiore al 50% della portata nominale.La portata nominale Q affluente al corpo viene determinata ,noto il fabbisogno termico FT e assegnato il salto termico DT fra mandata ed uscita, con l'espressione: FT Q= --------1,163 DT

[4] dove Q=portata[kg/h]

DT=salto termico fra ingresso ed uscita ['C] FT=fabbisogno termico [watt] Se al corpo termico affluisce una portata Q l'energia termica entrante e': [5] E= Q 1,163 (Tin-Tusc)

In condizioni termiche stazionarie l'energia termica entrante espressa con la [5] sara' uguale all'emissione termica ,secondo la [1]. Il numero di elementi N viene determinato con l'espressione:

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[6]

FT N = -------f E60

Tutti questi calcoli possono essere impostati con foglio elettronico dove ,immessi gli opportuni dati di ingresso(fabbisogno termico,salto termico,temperatura di mandata,tamb(temperatura ambiente),alfa(esponente a dell'espressione [3] ,Emiss nominale(emissione termica nominale). Vengono calcolati :

con l'espressione [4] la portata nominale(portata) con l'espressione [3] il fattore di correzione(fatt_correzione) con l'espressione [2] l'emissione con l'espressione [6] il numero degli elementi(numero di elementi scelto) Poiche' il numero di elementi derivante dall'espressione [6] difficilmente potra' essere intero,viene scelto l'intero piu' vicino per eccesso.Questo comporta che l'emissione,la temperatura media e la temperatura d'uscita saranno leggermente diversi .Il cosiddetto punto di funzionamento del radiatore sara' quello per cui l'emissione secondo la [1] e' uguale alla portata termica secondo la [5].Entrambe le espressioni sono,assegnati tutti gli altri dati,funzione della temperatura di uscita.Infatti nell' espressione dell'emissione E la Tm puo' essere posta in funzione della temperatura d'uscita,supponendo costante quella d'ingresso Tin+Tusc ---------2

[7]

TM=

La soluzione puo' essere impostata calcolando i valori di queste due grandezze in un certo campo della temperatura d'uscita in cui si pensa esista la soluzione.Le colonne T USCITA , T MEDIA , EMISS, PORTATA TERM, riportano rispettivamente la temperatura d'uscita,come dato d'ingresso e i valori calcolati di temperatura media,emissione e portata termica ,secondo la [5].Quando i valori della colonna EMISS e della colonna PORTATA TERM sono quasi uguali si ha la temperatura d'uscita effettiva(nell'intervallo incorniciato).Il foglio di calcolo permette di impostare un incremento costante degli elementi della colonna TUSC ,a partire dal primo valore numerico,in modo che l'intervallo di ricerca della soluzione possa essere ristretto fino all'approssimazione cercata.Piu' efficacemente il grafico riportato sotto,costruito con i dati di queste colonne, permette una valutazione piu' immediata della soluzione.Se si sceglie invece di avere comunque come salto termico quello imposto l'espressione della portata sara': Q= N E60/(1,136 DT) in tal caso si avra' valori di emissione maggiore che nel caso precedente .Se si vuole che l'emissione coincida con il fabbisogno termico si determinera' una portata minore ed un maggiore salto termico.I 3 casi sono riportati nel prospetto 1 ---------------------------------------------------------PROSPETTO 1 portata salto termico emissione 78.53 12 1096 maggiore di FT 75.24 13.2 1087 " 57 15.84 1050 uguale ad FT ----------------------------------------------------------

IL COLLEGAMENTO MONOTUBO.

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Nel caso di collegamento monotubo i corpi termici sono posti in serie:l'uscita dell'elemento precedente diventa l'ingresso dell'elemento successivo. L'unica tubazione che collega i corpi scaldanti viene chiamata anello .La soluzione piu' frequente e' quella con l'impiego delle valvole a 4 vie,che consente di collegare sia l'ingresso che l'uscita del radiatore con una unica valvola.Le valvole a 4 vie prevedono una ripartizione della portata totale dell'anello:mentre una parte affluisce effettivamente al corpo scaldante l' altra lo bypassa.Poiche' ingresso ed uscita sono localizzate in basso viene influenzata l'emissione rispetto a quella con condizioni di allacciamento standard,che prevede l'ingresso in alto e l'uscita in basso dal lato opposto.Per consentire il calcolo ancora secondo la norma UNI 6514 si considera una portata equivalente GDE che e' una frazione della portata dell'anello :la portata GDE e' la portata che ,ai fini del calcolo,da' la stessa emissione dell'allacciamento standard. Nel collegamento monotubo c'e' in ogni caso una portata al radiatore maggiore rispetto agli altri collegamenti(due tubi,a collettore),il che si traduce in un salto termico al radiatore minore.Per capire la differenza fra il collegamento parallelo e quello monotubo effettuiamo un raffronto .Supponiamo che 3 corpi termici abbiano le stesse caratteristiche ,qui elencate: fabbisogno termico FT=1163 watt salto termico DT=10'C esponente a=1,3

N=numero elementi=10 Q=portata nominale=100 kg/h

Essi siano collegati in serie e con portata dell'anello 300 kg/h8 la somma delle portate nominali dei tre corpi).A seconda del valore di GDE impostato avremo situazioni differenti.Il primo corpo avra' una emissione maggiore di quella richiesta ,l'ultimo sempre minore.Il salto termico dell'anello e' lo stesso solo se la portata dell'anello Qa rispetta la condizione: [8] 3 q Qa= -----GDE dove : q = portata nominale singolo corpo termico Per rispettare ancora il fabbisogno termico occorre aumentare il numero degli elementi ,almeno dell'ultimo radiatore.Il prospetto 2 riporta i calcoli relativi a 3 diversi valori di GDE .Se GDE e' inferiore a 100 il calcolo e' effettuato sia nel caso che la portata sia 300 kg/h che quella calcolata con l'espressione [8] ------------------------------------------------PROSPETTO 2 GDE=100% caso 1 :q[kg/h]=300 corpo tman tusc 1 85.0 81.4 2 81.4 78.1 3 78.1 75.0 emiss% 107 100 93 GDE=67% CASO 2:q[kg/h]=300 corpo tman tusc 1 2 3 85.0 79.8 75.1 79.8 75.1 70.8 emiss% 105 94 85 GDE=50% CASO 4:q[kg/h]=300 CASO 5 :q[kg/h]=600 CASO 3:q[kg/h]=448 tman tusc emiss% 85 81.4 78.1 81.4 78.1 75.0 107 100 93

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corpo tman tusc emiss% tman tusc emiss% 1 85.0 80.3 106 85.0 81.4 107 2 80.3 76.0 96 81.4 78.1 100 3 76 72.1 87 78.1 75 93 -------------------------------------------------------Concludiamo infine che mentre nel collegamento parallelo dei radiatori si puo' escludere un corpo senza che questo comporti grossi squilibri, nel collegamento serie la sconnessione comporta comunque uno sbilanciamento dell'emissione dei corpi dell'anello.Se si esamina il caso 1 del prospetto 2 si puo' infatti notare che l'intercettazione del primo corpo termico comporta automaticamente che il secondo venga ad avere le stesse caratteristiche del primo e cosi' il terzo quelle del secondo.Si ha quindi una maggiorazione media dell'emissione nei confronti del fabbisogno termico.

EMISSIONE TERMICA IN FUNZIONE DELLA TEMPERATURA DI MANDATA


.L'emissione termica del radiatore e' funzione della sua temperatura media e il legame,in virtu' dell'esponente a nell'espressione [1] non e' lineare.La figura 1 visualizza l'andamento dell'emissione percentuale E% e della temperatura d'uscita in un radiatore in funzione della temperatura di mandata,per una temperatura ambiente di 20'C.L'emissione percentuale e' il rapporto fra l'emissione termica al variare della Temperatura media e quella con Tmedia=80'c e temperatura di mandata 85'C) .L'emissione percentuale quindi 100 per temperatura di mandata pari a 85'c.

EMISSIONE TERMICA IN FUNZIONE DELLA PORTATA.


Supponendo costante invece la temperatura di mandata( e pari a 85'C) possibile rappresentare in un grafico l'emissione e la temperatura media in funzione della portata affluente al radiatore.

figura 1 : emissione e T uscita in funzione della temperatura di mandata


La figura 2 visualizza l'andamento dell'emissione percentuale(come definita sopra e per la portata nominale) e della temperatura d'uscita del corpo in funzione della portata percentuale (rapporto fra la portata e la portata nominale).Si noti l'insensibilita' dell'emissione di fronte ad un ampia variazione di portata.Per q%=0.5 si ha E%=92 e per Q%=2 E%=105.Il rapporto fra la variazione di emissione e la variazione di portata ,che chiameremo INDICE DI PORTATA del corpo termico IQ,in questo intervallo e' pari a : IQ=DE%/DQ%= 0,0867.

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L'EMISSIONE DEI RADIATORI IN FUNZIONE DELL'ALTEZZA.


Studi piu' dettagliati sull'emissione termica dei radiatori propongono che per una serie di radiatori,in cui si assume come grandezza variabile l'altezza H l'emissione E possa essere espressa con la legge:

[9]

E= A

H ^B

DT ^(C+D H)

DT=salto termico radiatore ambiente A,B,C,D sono costanti dipendenti dalla serie di radiatori.

figura 2 : emissione e Tmedia in funzione della portata %


La FIGURA 3 visualizza ,prendendo a riferimento i valori trovati per una famiglia di radiatori commerciali l'andamento dell'emissione,nelle condizioni standard sopra specificate ,in funzione del rapporto altezza/475,dove 475 mm e' l'altezza di riferimento per cui E=Enominale e quindi E%=100.Si puo' notare che l'aumento di emissione non e' direttamente proporzionale:ad esempio ad un aumento dell'altezza del 70% corrisponde un aumento di emissione leggermente maggiore ,di circa il 78%.

L'INFLUENZA DEL NUMERO DEGLI ELEMENTI.


Spesso se il locale non raggiunge la temperatura desiderata si aumenta il numero di elementi del radiatore.La figura 4 riporta la variazione di Emissione % e della temperatura d'uscita in funzione del numero degli elementi,nelle condizioni standard specificate. L'Emissione % e' fatta 100 per n=10 elementi.E' possibile rendersi conto che l'aumento di emissione non e' direttamente proporzionale al numero degli elemnti:a 20 elementi corrisponde un aumento di emissione non doppio,ma di circa l'80%.In ogni caso c'e' un abbassamento della temperatura d'uscita rispetto al valore nominale.

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figura 3 : emissione in funzione dell'altezza


VENTILCONVETTORI.
L'emissione termica E del ventilconvettore e' espressa generalmente dal costruttore come : [10] E= Resa(q) (Tin-Tamb) dove: Tin =temperatura di ingresso Q=portata Resa(q): resa del ventilconvettore espressa dal costruttore generalmente in funzione della portata Tamb=temperatura ambiente

figura 4 : emissione in funzione del numero di elementi


Il grafico di figura 5 visualizza l'andamento dell'Emissione % in funzione della portata %,grandezze uguali a quelle gia' definite prima.Si noti che : per Q%=40 E%=86 e per q%=130 E%=112 .La grandezza IQ= DE%/DQ%=0,288 e' molto maggiore che nel caso prima esaminato di radiatori(=0,087).Si puo' quindi dedurre che una variazione di portata influisce relativamente poco sull'emissione termica di un radiatore ma in misura sensibile su quella di un ventilconvettore.Questo perche'in quest'ultimo la trasmissione del calore dall'acqua all'ambiente e' legata agli scambi termici convettivi interni fra acqua e tubo. Un aumento della portata porta ad un proporzionale aumento di velocita' e quindi ad un aumento del coefficiente di convezione.Nei radiatori,invece,le grandi sezioni di passaggio danno valori di velocita' interne molto piccoli e quindi l'influenza sul coefficiente di convezione lato acqua e' modesto all'aumentare della velocita'.L'indice di portata assume

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una importanza fondamentale nell'ambito del bilanciamento idraulico dei corpi termici:i corpi che hanno un indice di portata piccolo(radiatori),hanno una piccola variazione di emissione al variare della portata,viceversa quelli con valori dell'indice maggiore hanno variazione di emissione sensibile(ventilconvettori).Il bilanciamento dei circuiti con radiatori ha una importanza relativamente minore rispetto a quella dei circuiti con ventilconvettori.

figura 5: curve dei ventilconvettori

PERDITE DI CARICO.
Il differente comportamento fra radiatori e ventilconvettori rispetto alla portata si riflette anche nell'andamento delle perdite di carico.Nei radiatori,sempre per le modeste velocita' di passaggio sono molto basse .Esempio con una portata di 200 l/h emissione=2320 watt ed una tubazione di 13 mm velocita'=0,42 e k=3,coefficiente di perdita localizzato comunemente assunto nei radiatori,si ha:H(perdita in mm H2o)=27 mm.In un ventilconvettore con 200 l/h e stessa emissione si ha H=100 mm. In un ventilconvettore l'allacciamento in serie comporterebbe un aumento delle perdite di carico ,correlata all'aumento di velocita' notevole:esempio se si allacciano 3 ventilconvettori, e quindi con una portata tripla si ha con riferimento all'esempio precedente una perdita circa 9 volte maggiore e quindi si passerebbe da 100 a 900 mm H2O!.L'emissione aumenterebbe considerevolemente,anche se non nella stessa misura :non e' possibile una valutazione perche' il costruttore fornisce la curva dell'emissione del ventilconvettore fino ad un massimo di poco oltre i valori nominali di portata.

L'INERZIA TERMICA DEI CORPI RADIANTI


. Se consideriamo un radiatore come corpo con portata nulla il tempo e' esprimibile M C dT

ad una unica stessa temperatura e bilancio termico in funzione del come : =E60 F(T)^a dt

M C dT=calore accumulato dal corpo con una variazione di temperatura =DT M= massa del corpo C=calore specifico del corpo E60 F(T)a dt=calore emesso del radiatore,funzione della sua temperatura media,T, nell'intervallo di tempo dt F(T)^a= emissione del radiatore ,secondo l'espressione [1] dove T=temperatura media

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Uguagliando il calore accumulato con quello emesso: [11] M C (dT/dt)+E60 F(T)^a=0 dove : DT/dt=T'=la derivata prima della temperatura rispetto al tempo oppure: [12] T'+k F(T)^a k=E60/MC e' quindi un valore caratteristico del comportamento inerziale del corpo. La soluzione della [12] viene fatta discretizzando l'intervallo di tempo,si assume cioe' che in intervalli di tempo molto piccoli la temperatura del corpo sia costante.Si calcola pertanto : DT= dt F(T)^a k la temperatura al tempo (t+dt) sara' pari a: T(t+dt)=T(t)+DT.

figura 6 : temperatura in funzione del tempo

figura 7 : emissione in funzione del tempo La figura 6 e la figura 7 visualizzano l'andamento della temperatura ed emissione termica in funzione del tempo per 2 corpi termici( in ghisa ed in alluminio) in cui sia stata uguagliata la emissione nominale.Nel prospetto 2.3 sono stati riportati i valori caratteristici. ---------------------------------------------------------PROSPETTO 3 a E60 watt massa H2O Kg massa metallo Kg Capacita' termica KJ/KG'C k

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ghisa alluminio

1,31 1,377

228 249

1,7 0,62

11,2 2,2

9,69 3,07

23,5 81

---------------------------------------------------------E' evidente che i corpi termici in alluminio hanno una inerzia termica molto minore(per il minor peso e minor contenuto d'acqua).Valori tipici dei rapporti emissione/peso sono per i radiatori in ghisa 19-24 watt/kg mentre per quelli in alluminio 80-110.Rapporti emissione/contenuto d'acqua per i radiatori in ghisa sono 130-140 watt/kg acqua ,per quelli in alluminio 300-400 . Non e' possibile fare un confronto,non avendo dati attendibili a disposizione per i fancoil,ma il contenuto d'acqua di questi ultimi e' molto inferiore a parita' di potenza termica e minore il peso del corpo termico.Quindi il fancoil spento praticamente annulla la sua emissione al contrario di un radiatore in ghisa.L'inserimento di una valvola termostatica su un corpo termico va visto pertanto in funzione dei tempi di risposta:ove gli apporti di calore abbiano durata breve l'inerzia termica del radiatore in ghisa non e' in grado di inseguire il carico termico.

email:taraschi@virgilio.it

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