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Prof. Ing.

Francesco Fulvi
francesco.fulvi@unipr.it
05-GLI STRUMENTI NATURALI DEL PROGETTO
3. DISPERSIONI
Corso di Architettura Tecnica
a.a. 2011-2012
Universit degli Studi di Parma
Facolt di Ingegneria
Corso di Laurea in Ingegneria Civile e Ambientale

Corso di Architettura Tecnica
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GLI STRUMENTI NATURALI DEL PROGETTO
3. DISPERSIONI


GLI STRUMENTI NATURALI DEL PROGETTO

1. FATTORI TERMICI
2. FATTORI SOLARI
3. DISPERSIONI
4. APPORTI
5. ACCUMULO TERMICO
6. PROTEZIONE SOLARE
7. VENTILAZIONE
8. CLIMATIZZAZIONE
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3. DISPERSIONI


3. DISPERSIONI

BILANCIO TERMICO
SUPERFICIE/VOLUME
PROFILO ED ESPOSIZIONE
IRRAGGIAMENTO TERRESTRE
FATTORI DI RAFFESCAMENTO
GRADI GIORNO
TEMPERATURE DI BASE
MATERIALI ISOLANTI
COEFFICIENTE DISOLAMENTO
FLESSIBILITA
FERRAMENTA UTILIZZABILE
DISPOSITIVI ISOLANTI MOBILI
BOTTIGLIA THERMOS
FILTRO DINGRESSO
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3. DISPERSIONI

BARRIERE TERMICHE
SCHERMO RIFLETTENTE
PARETI TRASPARENTI E ISOLANTI
DISPERSIONI IN REGIME PERMANENTE
DISPERSIONI GIORNO/NOTTE
INFILTRAZIONI
CALCOLO DEL RINNOVO ARIA
EFFETTO ARIA-SOLE
CALCOLI
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3. DISPERSIONI
BILANCIO TERMICO
Per ottenere dei buoni risultati
necessari o capi re come una
costruzione disperde il calore e
saper e come cont r ol l ar e l e
DISPERSIONI, poterle misurare e
compensare con degli apporti
equivalenti.
I metodi di calcolo delle dispersioni totali adesso sono provati e messi ben a punto e si
trovano in numerosi manuali. La maggior parte degli architetti, ingegneri, impresari
sono diventati esperti nella valutazione del fabbisogno di riscaldamento per un edificio.
Non ci sono pi misteri circa le perdite di calore: si pu calcolare come un edificio si
comporter termicamente molto prima di essere realizzato.
La procedura tradizionale di calcolo consiste nel determinare la media della
temperatura minima esterna per il periodo pi freddo dellanno, poi calcolare il numero
di Watt che sono disperse, infine istallare una potenza di riscaldamento capace di
assicurare un livello di comfort adeguato, tra 18C e 21C.
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Nellarchitettura solare passiva l'approccio impiantistico molto diverso: il
riscaldamento tradizionale relegato ad un ruolo di complemento extra.
Lobiettivo quello di progettare un edificio che minimizza le perdite verso l'esterno
ed escluda le perdite inutili di calore.
Quando lisolamento e limpermeabilizzazione della muratura sono soddisfacenti
possiamo utilizzare il guadagno solare e laccumulo termico per soddisfare i
requisiti di un riscaldamento normale.
Dopo, aver ottimizzato i guadagni naturali solari, si pu valutare la potenza di un
riscaldamento ausiliario - stufa a legna o riscaldamento convenzionale - che completi
il sistema solare attivo e venga adottato in situazioni eccezionali di freddo che si
possono verificare quando il sole non presente durante diverse settimane in inverno.
L'idea pi conveniente quella di asiicurare lintegrarazione in via provvisoria, per
testare le prestazioni del progetto, successivamente determinare la reale
necessit di potenza aggiuntiva.
Uscita di
emergenza
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SUPERFICIE/VOLUME
Ogni edificio o gruppo di edifici ha un rapporto SUPERFICIE /
VOLUME definito,
Il rapporto S/V minore se tutta la superficie delle pareti esterne ridotta rispetto al volume
interno. Essa dipende dalla forma e dimensione degli edifici.
La sfera la forma geometrica che, avendo la superficie laterale pi piccola, racchiude il
volume interno pi grande: gli emisferi, posizionati delicatamente a terra, hanno quindi un
significato termico reale, attraverso la loro forma compatta.
Tuttavia, le cupole, le piramidi, le sfere, costituiscono un punto interrogativo nel miglior uso dei
materiali, degli spazi interni e di investimento capitale. Le pareti e le coperture, curve
e pol i edr i c he, s ono t al v ol t a di f f i c i l i da c os t r ui r e, s i a da s i gi l l ar e c he
isolare. Con pareti rettangolari o semplicemente piane, l'obiettivo sar quello di ridurre al minimo gli
angol i e l e art i col azi oni : un edi f i ci o compat t o, rappresent at o da una sempl i ce
scatola, perder meno calore, a parit di volume con una forma pi complessa, con molti dossi e
cuspidi. Ma, naturalmente, l'architettura come una semplice scatola non pu soddisfare tutti i requisiti
funzionali, e pu anche risultare sgradevole agli occhi.
Il modo pi conveniente per il risparmio sul riscaldamento quello di rendere la superficie delle
pareti esterne minima, pur rispondendo alle esigenze funzionali, strutturali ed estetiche, sia che si
tratti di una casa, un condominio o un quartiere urbano.
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PROFILO ED ESPOSIZIONE
Il modo particolare con il quale un edificio spicca nel paesaggio e ne costituisce in qualche modo una
superficie, determina anche la sua autonomia termica . Ogni edificio ha un profilo diverso per
l'ambiente e il clima. In generale, pi semplice il PROFILO, minore la sua ESPOSIZIONE.
Un edificio ben isolato ma con un profilo complicato, pu perdere pi calore di un edificio con lo
stesso volume poco isolato ma ben sagomato.
Il profilo una miscela di stile, logica, struttura, personalit, funzione e volume. Qualsiasi costruzione
che tende allautonomia termica dovrebbe essere un riflesso delle forze climatiche esercitate
climatiche nella zona in cui opera. Quando un edificio ben progettato, il profilo sinserisce
nel paesaggio e nel corso del tempo.
La diminuzione delle dispersioni una buona ragione per semplificare laspetto esteriore e la forma
visibile. Una buona progettazione porta quindi a ridurre lesposizione della facciata rivolta a Nord,
scavare la superficie di sedime per interrare parte del fabbricato riducendo le superficie esposte allaria,
voltare le spalle ai freddi venti dominanti, raggruppare le unit abitative per diminuire le dispersioni
termiche.
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IRRAGGIAMENTO TERRESTRE
Lo spazio si comporta come un vuoto
privo di massa termica e il calore si
sposta naturalmente verso il vuoto o
verso luoghi contenenti meno calore. Di
conseguenza, il calore irraggiato a sulla
terra da una parete esterna si diriger
verso lo spazio in direzione del fondo
cosmico globale, vicino allo zero
assoluto.
Latmosfera assorbir una frazione di
questo irraggiamento terrestre ma,
finalmente, una buona parte continuer
la sua rotta verso i confini siderali.
La notte quando il sole non diffonde il suo calore sulla superficie della terra, lirraggiamento termico,
emesso verso la volta celeste da tutti i corpi, diventa pienamente sensibile

E attraverso la notte chiara che la temperatura esterna si abbassa di pi. La ragione sta
nellIRRAGGIAMENTO TERRESTRE. La copertura nuvolosa frena queste dispersioni raggianti, assorbe
una parte dellirraggiamento termico e ne rinvia un po verso la terra.

Le dispersioni notturne per irraggiamento anno luogo tutto lanno. E sfruttando questo fenomeno che si
facilitano le emissioni in estate, si pu raffrescare efficacemente, sotto un cielo stellato, le masse
scaldate per irraggiamento solare assorbito nel corso della giornata.
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FATTORI DI RAFFRESCAMENTO
VENTO: la velocit del vento fa abbassare il termometro al di sotto della temperatura
che regna quanto c calma. Quando si stabiliranno le temperature di progetto si terr
conto di questo effetto glaciale.
ALTITUDINE: lirraggiamento terrestre verso la volta terrestre pi forte in altitudine
perch lo strato di atmosfera da attraversare pi sottile. Quindi le altitudini elevate
sono fredde.
COPERTURE NUVOLOSE: le nuvole, il tenore del vapore dacqua in aria, le materie
inquinanti, i gas atmosferici, giocano un ruolo di schermo: indeboliscono
lirraggiamento verso lo spazio
Temperatura la riparo
Velocit del vento
I
n
c
r
e
m
e
n
t
o

d
i

t
e
m
p
e
r
a
t
u
r
a

POSIZIONE: laria fresca pesante e tende a
disporsi nelle parti basse. Gli edifici che si trovano
a valle ricevono aria pi fresca rispetto agli altri.
ESPOSIZIONE: un edificio posizionato su un
versante in ombra o esposto al passaggio dei venti
dominanti o delle tempeste sar maggiormente
esposto al freddo rispetto costruzioni limitrofe
protette da alberi o da alture.
UMIDITA: laria umida ha una capacit termica
superiore per cui assorbir pi calore rispetto
allaria secca.
SUPERFICI DACQUA: gli oceani e i grandi laghi
possono funzionare come riserve di calore;
assorbono pi calore che le masse continentali.
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GRADI GIORNO
Questo termine GRADI-GIORNO unespressione comoda per designare
quantitativamente i bisogni annuali per il riscaldamento o il raffrescamento con
qualsiasi clima, a partire da misurazioni di temperatura che sono disponibili per la
maggior parte delle regioni.
Per calcolare i gradi-giorno di riscaldamento, prendete lo scarto tra la temperatura
interna (ti=20C) e la temperatura media esterna (tem), ogni giorno in cui la
differenza positiva. Sommate quindi questi valori quotidiani (ti-tem). Cos questo vi
dar un idea quantitativa dellimportanza della stagione fredda di una zona rispetto
alle altre. Questo uno strumento di grande utilit per sapere in quali condizioni si
pu beneficiare lapporto solare. Nei climi pi freddi il numero dei gradi giorno
elevato ed necessario prevedere un isolamento termico maggiore. Nelle regioni
caldi, dove il numero dei gradi giorno del raffrescamento elevato, lisolamento
necessario al solo scopo di trattenere il calore allesterno e mantenere allinterno
una temperatura tra i 25 e i 27 C.
marzo dicembre settembre giugno marzo
localizzazione gradi giorno
Parma 2502
Bologna 2259
Bolzano 2791
Roma 1415
Palermo 751
Milano 2404
Lecce 1153
Napoli 1034
Cagliari 990
Aosta 2850
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per "gradi giorno" di una localit si intende la somma, estesa a tutti i giorni di un
periodo annuale convenzionale di riscaldamento, delle sole differenze positive
giornaliere tra la temperatura dell'ambiente, convenzionalmente fissata a 20 gradi
centigradi, e la temperatura media esterna giornaliera; l'unit di misura utilizzata il
grado giorno (GG).
Zona A: comuni che presentano un numero di gradi-giorno non superiore a 600;
Zona B: comuni che presentano un numero di gradi-giorno maggiore di 600 e non superiore a 900;
Zona C: comuni che presentano un numero di gradi-giorno maggiore di 900 e non superiore a 1.400;
Zona D: comuni che presentano un numero di gradi-giorno maggiore di 1.400 e non superiore a 2.100;
Zona E: comuni che presentano un numero di gradi-giorno maggiore di 2.100 e non superiore a 3.000;
Zona F: comuni che presentano un numero di gradi-giorno maggiore di 3.000



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TEMPERATURE DI BASE
La temperatura interna di progetto ti per
locali adibiti ad uso civile stabilita dalla
legge pari a 20 2C e solitamente il valore
considerato proprio quello di 20C. Per
locali adibiti ad uso industriale invece, il
valore di temperatura interna di progetto da
considerarsi di 18 2C.
La norma UNI EN 12831 definisce dei valori
di temperatura interna di progetto che
variano in funzione della destinazione duso
degli ambienti cos come riportato di
seguito:
Bagni ti = 24C
Abitazioni, uffici, sale conferenza, auditori,
ristoranti, bar, aule scolastiche ti = 20C
Industrie ti = 18C
Grandi magazzini, supermercati, musei,
gallerie ti = 16C
Chiese ti = 15C

Per il il periodo estivo si prende come
temperatura interna di progetto 25C e il
50% di umidit relativa
.
Differenza di temperatura
Temperatura interna
Temperatura esterna di base
Localizzazione temp ext Te

Parma -5C

Bologna -5C

Bolzano -15C

Roma 0C


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ll ComforL
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MATERIALI ISOLANTI
Il potere isolante di un materiale proviene essenzialmente dallinsieme dei vuoti e delle
tasche daria che separano le parti solide del materiale. Questi volumi daria fungono
da ostacolo alla conduzione diretta del calore attraverso il materiale. E preferibile che
la materia solida che separa i vuoti abbia una debole conduttivit. Il potere isolante
sar tanto meglio se i volumi daria saranno finemente divisi e che le separazioni solide
avranno una conducibilit bassa.
FIBRE SCHIUME PARTICELLE
Le tre categorie principali di isolanti sono:

LE FIBRE: lana sfusa costituente dei
materassi o dei feltri, con numerosi spazi
daria (fibre di vetro)
LE SCHIUME: le bolle daria o di gas sono
i mpr i gi onat e nel l i qui do sol i di f i cat o
plastificato (poliuretano, polistirene)
LE PARTICELLE: piccoli frammenti di materia
sciolti che delimitano tra loro spazi daria
(segatura)
Schiuma poliuretanica
Schiuma polistrene
Lana di vetro
Cellulosa
Vetro cellulare
Terra secca
Segatura
Legno tenero (500kg/mc)
Gesso
Cemento (220kg/mc)

LAMA DARIA INTERNA
LAMA DARIA ESTERNA

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u=W/mq.k
uLoL=1/8LoL
8=mq.k/W


Si possono sommare solo le
resistenze termiche. Lambda
una grandezza caratteristica di
ciascun materiale omogeneo:
sua conduttivit termica. Il
coefficiente di trasmissione U
misura la conduttana di una
paret e, di spessore dat o,
omogeneo o composto. Ma non
somma mai i vlori parziali
lambda o k.
W/m.k
Lama daria esterna
Legno 2,5 cm
Feltro bitumato
Lana di vetro 13,5 cm
Cartongesso 1,3 cm
Lama daria interna
Lama daria est
Legno
Feltro bitumato
Lana di vetro
Cartongesso
Lama daria int
u
u
Ciascun materiale impiegato in edilizia possiede
una COEFFICIENTE DISOLAMENTO che si pu
valutare sia con U che misura la conduttanza di una
parete, sia con la resistenza termica R. Queste due
grandezze sono inversamente proporzionali. U=1/
R.
COFFICIENTE DISOLAMENTO
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lunZlCnl uLLLlnvCLuC8C LS1L8nC
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Mu8A1u8A MCnCS18A1C
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Mu8A1u8A MCnCS18A1C
8LCCCPl lSCLA1l
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Mu8A1u8A MCnCS18A1C
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Mu8A1u8A MCnCS18A1C
8LCCCPl CASSL8C
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Mu8A1u8A/CLS + CAC11C 1L8MlCC
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uClC Mu8C
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Mu8A1u8A/CLS + CAC11C 1L8MlCC
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Mu8A1u8A/CLS + CAC11C ln1L8nC
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Mu8A1u8A/CLS + CAC11C ln1L8nC
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lACClA1A vLn1lLA1A - S18u11u8A ML1ALLlCA
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lACClA1A vLn1lLA1A - S18u11u8A ML1ALLlCA
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lACClA1A vLn1lLA1A - S18u11u8A ln LLCnC
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S18u11u8A ln AnnLLLl ul LLCnC MASSlCClC
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S18u11u8A ln LLCnC A 1LLAlC
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S18u11u8A ln LLCnC A 1LLAlC
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S18u11u8A ln LLCnC A 1LLAlC
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CCL81u8A lAnA ln CALCLS18uZZC
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CCL81u8A lAnA ln CALCLS18uZZC
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CCL81u8A lAnA ln LLCnC
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CCL81u8A A SlCvLn1L
(colbenLazlone sopra lordlLura prlnclpale)
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CCL81u8A ln LLCnC A 1LLAlC
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LA1LA ul lCnuAZlCnL
(ColbenLazlone souo laLea)
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LA1LA ul lCnuAZlCnL
(ColbenLazlone souo laLea)
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LA1LA ul lCnuAZlCnL
(ColbenLazlone souo laLea)
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LA1LA ul lCnuAZlCnL
(ColbenLazlone souo laLea)
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C8AnuLA1C ul vL18C CLLLuLA8L: C81AnZA L lSCLAMLn1C
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C8AnuLA1C ul vL18C CLLLuLA8L: C81AnZA L lSCLAMLn1C
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AvlMLn1C CCn18C 1L88A
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AvlMLn1C CCn18C 1L88A
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A8L1L CCn18C 1L88A (lSCLAMLn1C L8lML18ALL)
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A8L1L CCn18C 1L88A (lSCLAMLn1C L8lML18ALL)
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A8L1L CCn18C 1L88A (lSCLAMLn1C L8lML18ALL)
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A8L1L ln1L8nA (C81An1L)
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SCLAlC Su SCAn1lnA1C (CCl8Ln1AZlCnL SuLLln18AuCSSC)
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lCn1L CASACLlMA
vALC8L u ul unA llnLS18A
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vALC8L u ul unA llnLS18A
lCn1L CASACLlMA
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a.a. 2012/2013
Prof. Francesco Fulvi
GLI STRUMENTI NATURALI DEL PROGETTO
3. DISPERSIONI


vALC8L u ul unA llnLS18A
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lCn1L CASACLlMA
COMPATTEZZA CORPO DI FABBRICA
LA COMPATTEZZA DI UN EDIFICIO
SI ESPRIME CON IL RAPPORTO S/
V, DOVE S E LA SOMMA DELLE
SUPERFICI CHE DISPERDONO
CALORE ALLESTERNO E V E IL
VOLUME RISCALDATO
REGOLE PER LA RIDUZIONE DELLE DISPERSIONI PER TRASMISSIONE
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GLI STRUMENTI NATURALI DEL PROGETTO
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LA COMPATTEZZA DEVE ESSERE UN OBIETTIVO PRIMARIO DEL PROGETTO ARCHITETTONICO
Un edificio compatto ha un costo di costruzione inferiore e consuma meno energia per riscaldamento e raffrescamento
1. COMPATTEZZA CORPO DI FABBRICA
REGOLE PER LA RIDUZIONE DELLE DISPERSIONI PER TRASMISSIONE
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lCn1L CASACLlMA
2. RIDOTTA TRASMITTANZA DELLE PARTIZIONI OPACHE E TRASPARENTI BASSI VALORI DI U
REGOLE PER LA RIDUZIONE DELLE DISPERSIONI PER TRASMISSIONE
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LA DIFFERENZA DI PREZZO TRA UN CAPPOTTO DA 6 cm. E UNO DA 10 cm. E DI 5 /mq

GLA Gabriele Lottici Architetto
2. RIDOTTA TRASMITTANZA DELLE PARTIZIONI OPACHE E TRASPARENTI BASSI VALORI DI U
REGOLE PER LA RIDUZIONE DELLE DISPERSIONI PER TRASMISSIONE
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lCn1L CASACLlMA
3. ELIMINAZIONE DEI PONTI TERMICI
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REGOLE PER LA RIDUZIONE DELLE DISPERSIONI PER TRASMISSIONE
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PONTE TERMICO
BUON ISOLAMENTO
BUON ISOLAMENTO
LA FORMAZIONE DI MUFFE
SUI MURI E INDICE DI
DIFETTI NELL ISOLAMENTO
TERMICO
3. ELIMINAZIONE DEI PONTI TERMICI
REGOLE PER LA RIDUZIONE DELLE DISPERSIONI PER TRASMISSIONE
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lCn1L CASACLlMA
4.ADEGUATO RAPPORTO TRA PARTIZIONI OPACHE E TRASPARENTI
REGOLE PER LA RIDUZIONE DELLE DISPERSIONI PER TRASMISSIONE
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FINESTRE SCADENTI DISPERDONO IL 25% DELLENERGIA DI UN EDIFICIO,
FINESTRE DI QUALITA CAPTANO PIU ENERGIA DI QUANTA NE DISPERDONO
Fonte: CasaClima
LA QUALITA DEL MONTAGGIO E IMPORTANTE QUANTO LA QUALITA DEL PRODOTTO
4.ADEGUATO RAPPORTO TRA PARTIZIONI OPACHE E TRASPARENTI
REGOLE PER LA RIDUZIONE DELLE DISPERSIONI PER TRASMISSIONE
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FLESSIBILITA
La risposta ai bisogni quotidiani e stagionali di
riscaldamento la chiave del comfort solare
passivo. Bisognerebbe dotare le aperture
esterne di un isolamento mobile o regolabile
avente una resistenza sufficiente al flusso
calorifico. Possiamo immaginare dei dispositivi
isolanti che scorrono, si piegano a fisarmonica,
si spostano per aspirazione o insufflaggio di aria
o che semplicemente si ritirano.
La facilit di manovra, la durabilit e laspetto visivo sono tanto importanti quanto la qualit
dellisolante. I dispositivi troppo larghi, pesanti o difficili da manovrare ostacoleranno il proprio
uso normale e regolare. Pu essere necessaria una manovra per solo qualche settimana o per
qualche mese ogni anno, secondo il clima. Si possono quindi togliere e frapporre pannelli per la
maggior parte dellanno. La manovra dei dispositivi isolanti spostabili, pu essere manuale o
automatica, ma dobbiamo operare scrupolosamente per raggiungere il comfort massimo
previsto e per ottenere il miglior rendimento per una costruzione solare passiva.
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FERRAMENTA UTILIZZABILE
Un isolante mobile pu assumere varie
forme. Scegliete o immaginate i tipi che
convengono di pi al vostro progetto. Le
tende e le persiane interne sono meno
esposte agli agenti atmosferici esterni. I
dispositivi esterni possono servire come
riflettori e sono necessari come elementi
esterni con la duplice funzione di captare
e accumulare.

In commercio ci sono una grande quantit
si maniglie, corde, carrucole, cerniere,
rulli, manovelle per molte applicazioni.

carrucole
viti
Scorrimenti per porte
Cerniere da vela Meccanismo termico
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DISPOSITIVI ISOLANTI MOBILI
magneti
pannello
NIGHTWELL
Vengono utilizzati pannelli
in schiuma isolante, si
fissano con calamite al
telaio della fInestra

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DISPOSITIVI ISOLANTI MOBILI
BEADWALL
Sl somano delle palllne Lra l
due veLrl per la noue, sl
rlurano duranLe la glornaLa
con l'asplraLore
veLro dlsLanzlaLo (10cm)
lsolanLe: perllne dl pollsurolo
asplraLore

SerbaLolo perllne
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DISPOSITIVI ISOLANTI MOBILI
LAME ORIZZONTALI
l pannelll dl pollsurolo sl
aprono e sl chludono
ruoLando su se sLessl
pannelll ruoLanu
asLa d'unlone

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DISPOSITIVI ISOLANTI MOBILI
guida
pannello scorrevole
PANNELLI SCORREVOLI
I pannelli rigidi scorrono
sui lati lungo le guide

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DISPOSITIVI ISOLANTI MOBILI
pannello a fisarmonica
scorrimento fisarmonica
PARETE FISARMONICA
Funzionano come una
porta a libro, i pannelli si
ripiegano ai lati

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DISPOSITIVI ISOLANTI MOBILI
CERNIERE BASSE
Sl alza un pannello
rleuenLe esLerno per
chludere duranLe la noue
cernlere
cavo

occhlello

pannello
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DISPOSITIVI ISOLANTI MOBILI
FISARMONICA VERTICALE
l pannelll rlgldl sl plegano a
sarmonlca al somuo e sl
splegano verso ll pavlmenLo
cavo e carrucole
cernlere
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DISPOSITIVI ISOLANTI MOBILI
PARETE SCORREVOLE A
SOFFITTO
l pannelll scorrono souo o
denLro ll somuo
pannelll
scorrevoll a somuo
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DISPOSITIVI ISOLANTI MOBILI
CERNIERE ALTE
ll pannello rlgldo sl ssa al
somuo
cavo e carrucole
cernlere
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DISPOSITIVI ISOLANTI MOBILI
L8SlAnL LS1L8nL CCn
CL8nlL8L LA1L8ALl
La noue sl urano per
chludere l pannelll esLernl
rleuenu
cernlere
cavo e carrucola
cernlere
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DISPOSITIVI ISOLANTI MOBILI
LAME VERTICALI
l pannelll dl schluma sl aprono
e sl chludono per roLazlone
pannelll glrevoll
AsLa dl collegamenLo
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DISPOSITIVI ISOLANTI MOBILI
L8SlAnL ln1L8nL CCn
CL8nlL8L LA1L8ALl
ll pannello rlgldo sl apre
conLro ll muro adlacenLe
cernlere
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DISPOSITIVI ISOLANTI MOBILI
1LnuA A 8uLLC
Sl alza la Lenda duranLe ll
glorno. ll velcro asslcura
l'ermeuclLa del bordl.
carrucole
Lenda rleuenLe
sLrlsce con velcro
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DISPOSITIVI ISOLANTI MOBILI
AnnLLLC SCC88LvCLL
ln lAnC
ll pannello rlgldo sl apre
e sl chlude scorrendo
come un casseuo
lucernalo
pannello rlgldo
scorrlmenLo
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DISPOSITIVI ISOLANTI MOBILI
LL LAML uLL LuCL8nAlC
(skylld). Sl aprono ruoLando
con una manovella
lucernalo
unlone auraverso sbarra
pannello ruoLanLe
corda
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DISPOSITIVI ISOLANTI MOBILI
AnnLLLl CCn CL8nlL8L
uuranLe ll glorno sl fanno
ruoLare verso l'alLo l
pannelll lsolanu
lucernalo
pannelll
rlgldl
corda
fermo
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DISPOSITIVI ISOLANTI MOBILI
vLnLZlAnL
uuranLe la glornaLa sl
Lengono alzaLe le Lende, gll
scorrlmenu laLerall Lengono
ln asse la venezlana
Lenda rleuenLe
carrucola
corda
cernlere
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DISPOSITIVI ISOLANTI MOBILI
1LnuL 8llLCA8lLl
Sl rlplegano sul laLo duranLe
ll glorno
scorrlmenLo
Lenda rleuenLe
corda
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DISPOSITIVI ISOLANTI MOBILI
8uLLC lM8C11l1C
uuranLe ll glorno lo
sl avvolge nel suo
cassoneuo, le gulde
manLengono l bordl
ln asse
gulda del rullo
AL81C CPluSC
rullo avvolLo
cassoneuo
scorrlmenLo
corda
LessuLo
lnLerno
sLraLo
allumlnlzzaLo e
rlemplmenLo
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DISPOSITIVI ISOLANTI MOBILI
1AA8LLLA
1radlzlonale ln Luropa.
Lame meualllche o ln
palsuca rlemplLe dl schluma
lsolanLe, ombregglano e
proLeggono la nesLra
rullo
AL81C CPluSC
proLezlone
ScorrlmenLo
esLerno
veLro
lame
lsolanu
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DISPOSITIVI ISOLANTI MOBILI
1LnuA A llSA8MCnlCA
uuranLe ll glorno l due
sLrau dl lsolanu sl
comprlmono nella parLe
alLa nel cassoneuo
corda
AL81C CPluSC
scorrlmenLo
Lavola
lsolamenLo
compresso a
sarmonlca
sLraLo dl
separazlone
rlvesumenLo
dl LessuLo
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DISPOSITIVI ISOLANTI MOBILI
1LnuA A CCnllACClC
SCn1AnLC
Cll sLrau Lra l lms
Lrasparenu sl gonano
sponLaneamenLe per
convezlone quando la
Lenda e compleLamenLe
abbassaLa
Lenda avvolLa
AL81C CPluSC
cassoneuo
gulda lm
LrasparenLe
allumlnlzzaLo
ssagglo
ermeuco con
foro dl
venulazlone
rullo
perforaLo
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DISPOSITIVI ISOLANTI MOBILI
1LnuL SLSSC8A1L
Sl urano verso ll basso
per lsolare. l dlversl lm
rleuenu sono manLenuu
lonLanl da degll spessorl
dl plasuca
cassoneuo
AL81C CPluSC
Lenda avvolLa
carrucola
e corda
spessorl dl
plasuca
lm opaco
ollesLere
allumlnlzzaLo
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DISPOSITIVI ISOLANTI MOBILI
1LnuA A 8uLLC MuL1lLA
Sl abbassano duranLe la
noue le Lende a rullo
gemelle
gulda
AL81C CPluSC
Lenda avvolLa
cassoneuo
carrucola
e corda
2 lms
allumlnlzzau
per rullo
Lavola
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BOTTIGLIA THERMOS
La bottiglia THERMOS uneccellente analogia per aiutare a capire che ci sono le possibilit
per poter costruire un edifico termicamente impermeabile. La bottiglia thermos a un buon
rapporto superficie/volume, uneccellente isolamento, una chiusura attraverso un tappo
impermeabile.

Riempiendo la bottiglia Thermos di una massa termica sufficiente (un liquido) e rivolgendo
lapertura verso il sole diretto chiusa con una membrana trasparente, il calore entrer e
scalder il liquido. Se dopo il tramonto chiudiamo lingresso attraverso un tappo isolato,
possiamo disporre a qualsiasi ora del liquido scaldato col sole.

Si possono invertire le operazioni e conservare il liquido freddo, tenendo la bottiglia chiusa
allombra durante la giornata e aprendola durante la notte esponendola al cielo freddo, si pu
avere il liquido freddo a qualsiasi ora senza averlo dovuto refrigerare.
Lo stesso principio resta valido per le
costruzioni. Un edificio ben concepito,
leggero e termicamente equilibrato pu
conservare una temperatura confortevole
durante tutto lanno nella maggior parte
dei climi
Massa termica
Schermo riflettente
Pelle esterna
isolamento
impermeab
ilizzazione
tappo
vetro
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FILTRO DINGRESSO
Porte e finestre sono responsabili di importanti
dispersioni termiche. La loro apribilit, la
mancanza di impermeabilizzazione nel loro
perimetro,il debole spessore del serramento e
dei vetri provocano forti perdite di calore e
ventilazione. Le persiane sono molto utili per
isolare le finestre, ma non impediscono la
dispersione quando ci sono degli ingressi. Per
evitarlo si mette un sistema di doppie porte per
isolare e separare linterno dallesterno sia nei
climi caldi che in quelli freddi.
ingresso filtro
interno
venti
violenti
UN FILTRO DINGRESSO lo spazio situato tra due porte quindi, in inverno, quando una porta
si apre non tutto il caldo rischia di uscire. Si pu utilizzare anche una serra come filtro
dingresso. Nei climi caldi il filtro dingresso aiuter a mantenere fresche le stanze interne.
Nei sottomarini e nei veicoli spaziali, i filtri
servono per non far uscire lossigeno
indispensabile per vivere.
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BARRIERE TERMICHE
I ponti termici verso lesterno sono un altro fattore importante da non dimenticare quando si
concepisce un edificio termicamente impermeabile. Bisogna isolare dallesterno, travi, pareti,
solai, fondazioni, ecc.
Una casa, ben isolata pu perdere una grande quantit di calore attraverso i materiali che non
sono convenientemente separati dallesterno.
Sappiamo, per esempio, che le finestre metalliche con anche doppio vetro, possono disperdere
pi calore per trasmissione attraverso il loro telaio che attraverso il doppio vetro. Si pu evitare la
dispersione utilizzando finestre in legno oppure creando una separazione tra linterno e lesterno
(taglio termico). Limpiego del Nightwall, permette anche di ricoprire tutto il serramento, telaio
compreso.
legno
porta
isolamento
muratura
legno
vetro
porta
isolamento
muratura
vetro
legno
INTERNO
INTERNO
ESTERNO
ESTERNO ESTERNO
ESTERNO
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SCHERMI RIFLETTENTI
Uno SCHERMO RI FLETTENTE
costituisce la prima linea che si
oppone alle dispersioni termiche. Un
rivestimento metallico riflettente in
alluminio, in cromo o in argento,
rifletter le radiazioni infrarosse.
Nelle case passive la principale fonte di calore lirraggiamento proveniente dalle masse
termiche. La conduzione e la convezione sono sempre presenti ma il bilancio energetico
radiativo costituisce lelemento essenziale del comfort tra il rivestimento interno delle pareti e gli
individui.
Per conservare il calore in un edificio, lassociazione di materiali isolanti e schermi riflettenti la
soluzione migliore. I vestiti para fuoco dei pompieri sono metallizzati per riflettere il calore
raggiante. Le bottiglie thermos hanno un rivestimento riflettente sulla faccia interna del
contenitore di vetro.
Uno schermo riflettente associato ad una lama daria pu riflettere fino al 95% dellenergia
raggiante di lunghezza ampia lunghezza donda prima che quel calore possa essere assorbita
dallisolamento termico o dal vetro (ed essere poi trasmessa fuori). E difficile determinare
lefficacia degli schermi riflettenti a causa di numerosi fattori implicati.
Ma risulta che una lama daria delimitata da un foglio dalluminio avr una resistenza
termica moltiplicata per 2,5. Quindi una lama daria di 6,3 mm (R= 0,18 mq.K/W) rivestita
con un foglio di alluminio raggiunge un R= 0,44 mq.K/W. Ne segue, quindi, che una
barriera di quattro intercapedini daria da 6,3 mm tra strati alluminio avrebbe un R= 1,76
mq.K/W. Gli schermi riflettenti rappresentano quindi uno strumento realmente prezioso.
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PARETE TRASPARENTE E ISOLANTE
Il vetro chiaro trasmette fino all87% della radiazione solare e conserva la quasi totalit del
calore riemesso in grandi lunghezze donda: uno degli strumenti pi perfetti della natura.

La resistenza termica R di un vetro semplice : R=0,18 mq.K/W e U=5.5. Per un doppio
vetro: R=0,35 mq.K/W, U=2,8. Per un triplo vetro R=0,56 mq.K/W U=1.8. Tuttavia,
ciascun nuovo spessore di vetro riduce la porzione trasmessa di energia solare incidente. I
ricercatori hanno messo a punto e continuano a migliorare i prodotti nuovi che trasmettono
lenergia solare altrettanto bene dei doppi vetri e hanno una migliore resistenza termica.

SCHIUMA TRASPARENTE: costituita da un gran numero di cellule minuscole che lasciano
passare lenergia solare e frenano le dispersioni per trasmissione verso lesterno, grazie a
questo labirinto di cellule daria (R=0,44 e pi)

SPECCHIO TERMICO: un doppio vetro di vetro o plastica con un rivestimento metallico
trasparente e sottile, sulla faccia interna del vetro esterno; preserva cos fino al 98% del
calore riemesso e questo effetto aggiunto a una lama daria non ventilata, gli d una
resistenza che va intorno a 0,70 mq.K/W

INSIEME DI FILM TRASPARENTI: molti films plastici con una grande trasmissione solare
sono spaziati in modo regolare per creare delle lame daria separate. Il pacchetto pu
trasmettere l80% della luce solare per ottenere una resistenza di 0,80 mq.K/W
MATERIALI TRASPARENTI UNIDIREZIONALI: dei prismi o degli
specchi a concentrazione lasciano entrare lenergia solare e la
conservano allinterno. Si ottiene cos un resistenza pari a 0,50
mq.K/W
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DISPERSIONI IN REGIME PERMANENTE
Le DISPERSIONI DI CALORE PER TRASMISSIONE IN REGIME PERMANENTE di un edificio o di
un volume chiuso calore che viene continuamente disperso attraverso linvolucro esterno.
Si pu calcolare un coefficiente U per ciascuna parete esterna: coperture, muri, finestre, solai,
suolo, ecc. Si calcola il calore perso (Qd) per ciascuna superficie facendo il prodotto tra il
coefficiente (U), per la superficie totale (A) della parete considerata, per la differenza di
temperatura (t) e per la durata in ore (h)
.
.
N e l c a l c o l o d e l l e
dispersioni attraverso il
pavimento o dei muri del
sottosuolo il valore(t)
diverso. Le temperature
nel sottosuolo variano a
seconda del luogo da 7 a
24 C, sono in generale
superiori alle temperature
invernali dellaria esterna.
Trasmittanza, W/mq.K
Superficie, mq
Differenza di temperatura, C
Durata, h
Dispersioni termiche, W
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3. DISPERSIONI


Il calcolo stanza per stanza un metodo pratico per stabilire i bisogni di riscaldamento di ogni
spazio. Quando conosciamo le dispersioni attraverso ciascuna parete esterna, si sommano tutti
questi valori per ottenere le dispersioni totali per trasmissione (Qdt). E il montante delle
dispersioni che bisogner equilibrare, attraverso qualche produzione calorifica (Qint), classica o
solare, per conservare il livello termico del comfort interno. Molto spesso un locale equilibra i
propri apporti caloriferi con: calore corporeo degli occupanti, calore della cucina, luce artificiale,
compressori frigoriferi, computer, ecc.
u=0,23 W/mq.k Cd=uxAxtxh
A=18mq =0,25x18x20x24
t=20C-0C=20C =2.010 Wh/giorno
H=24 ore
ESEMPIO
Supponiamo che una stanza abbia una superficie di
18mq di pareti esterne. Il coefficiente U di questa
facciata vale 0,25 W/mq.K. La temperatura esterna di
base 0C, la temperatura interna di base 20C, la
durata considerata 24 ore (un giorno) cos:
Sl conunua con lo sLesso slsLema per clascuna pareLe
dlsperdenLe dl un locale sommando le perdlLe, lnne sl
ouerranno le perdlLe dl calore per Lrasmlsslone.
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DISPERSIONI GIORNO/NOTTE
Gli edifici perdono pi calore di NOTTE che di GIORNO. Anche se il sole brilla in inverno, gli
apporti solari contribuiscono a scaldare ma tuttavia il calore continua a disperdersi. Per attenuare
questa dispersione quando il sole non c pi bisognerebbe coprire con un isolante le parti
captanti presenti nellinvolucro: finestre, telai vetrati, lucernai, ecc. Del calcolo delle dispersioni,
importante conteggiare separatamente le pareti captanti e le pareti che abitualmente disperdono
per trasmissione. Si pu supporre per esempio che le finestre sono isolate durante la notte e
coperte per tempo e le loro perdite principali le abbiamo quando sono soleggiate. Se abbiamo 8
ore di sole nel corso della giornata invernale, i calcoli terranno conto di 8 ore senza isolamento e
16 ore con isolamento.
ESEMPIO: Supponiamo che una finestra di 2mq isolata termicamente 16 ore al
giorno con pannelli di 5 cm si poliuretano rivestito di compensato di 3mm,
delimitando una lama daria non ventilata di 2,5 cm.
u senza lsolanLe = 2,8 W/mq.k Cd=uxAxtxh
u con lsolanLe = 0,3 W/mq.k Cglorno =2,8x2x25x8=1.120 W/8h
A=2mq Cnoue =0,3x2x25x16=240 W/16h
t=20C- (-5)C=25C DISPERSIONI AL GIORNO Cd=1.360 Wh/giorno
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GLI STRUMENTI NATURALI DEL PROGETTO
3. DISPERSIONI


INFILTRAZIONI
Le dispersioni dovute alle INFILTRAZIONI e al rinnovo daria sono diverse dalle dispersioni per
trasmissione in regime permanente. Le infiltrazioni daria si producono attraverso tutte le finestre
e le fessure della costruzione. Il loro flusso varia in funzione delle differenze di pressione tra
lesterno e linterno, cio con le folate di vento e le differenze di temperature. E opportuno
realizzare una costruzione il pi possibile ermetica, diminuendo le fessure, coibentando e
sigillando i giunti tra i materiali. Le porte e le finestre avranno delle fasce sigillanti sul loro
contorno. Feltri e barriere al vapore ridurranno le fughe daria attraverso i muri e le coperture. Le
forze dei venti che determinano una sovrappressione daria sulla facciata esposta al vento,
creano una depressione sulla facciata opposta sotto vento.
Limpiego di vetrate, di buoni sigillanti, di finestre di dimensioni ridotte e in piccolo numero questo
permette di abbassare le infiltrazioni temute. Laltitudine, la velocit del vento e laltezza degli
edifici sono fattori che aumentano la portata di queste infiltrazioni.

I tassi orari di RINNOVO DARIA riguardano la
quantit daria estratta da ogni stanza e rimpiazzata
dalla stessa quantit daria nuova o climatizzata,
durante unora. Il funzionamento dei camini,
lapertura delle porte e delle finestre, la ventilazione
meccanica, ecc., tutto questo partecipa al rinnovo
dellaria.
Il rinnovo dellaria necessario per alimentare la
respirazione dellossigeno e per evacuare gli odori
del fumo cos come il vapore dacqua nelle stanze
umide. Bisogna cercare di minimizzare i rinnovi
inutili.
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Prof. Francesco Fulvi
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REGOLE PER LA RIDUZIONE DELLE DISPERSIONI PER VENTILAZIONE

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CALCOLO RINNOVO ARIA
Il METODO DELLE FESSURE per calcolare le
infiltrazioni daria in un edificio consiste nel sommare la
lunghezza di tutti gli spifferi sul perimetro delle porte e
delle finestre, poi a moltiplicare il totale per un
coefficiente in relazione alla tenuta del tipo di fessura.
Questo metodo criticabile: i valori dei coefficienti
viene fissato in maniera soggettiva e in funzione della
tenuta approssimativa di ciascuna fessura, quando poi,
tra laltro, le fessure attraverso i muri vengono
trascurate.
Il METODO DEL TASSO ORARIO consiste nel dare un coefficiente generale a ogni locale a seconda
del numero di pareti esterne che hanno porte, finestre o dei lucernari.
Questi coefficienti tengono conto di tutte le categorie di perdite e tutte le influenze esterne ad
eccezione della ventilazione stessa. La tabella indica i tassi orari di rinnovo presuppone listallazione
di doppi vetri e di buoni giunti di chiusura.
Secondo questo metodo, le dispersioni termiche per rinnovo daria e infiltrazioni sono prodotte da 5
fattori: a, V, t, h, N.
Dispersioni per rinnovo aria, J
Capacit termica dellaria, 0,3 J/mc.K
Volume interno del locale, mc
Differenza di temperatura, K
Durata delle dispersioni, h
Tasso orario di rinnovo dellaria
Numero di pareti
contenenti porte
e finestre.
Tasso orario di
rinnovo dellaria
(N=)
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ESEMPIO:
Determinate le dispersioni quotidiane per
il rinnovo dellaria di una stanza avente
un volume di 25mc, costituito da una
finestra esterna e un lucernaio sul tetto
(N=1). La temperatura interna di base
di 21C, la temperatura esterna di -4C.
Seguite questo procedimento per ciascuna stanza,
sommate tutti i valori di perdite per trasmissione e per
ventilazione.
!/mc.k
4300x 4.1868 =18.840 !/glorno
=3,23 kWh

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E F F E T T O A R I A - S O L E
Fino a questi ultimi anni, la valutazione delle dispersioni invernali ha dato luogo a dei calcoli
grossolani che sommavano in maniera molto approssimata le componenti termiche reali degli edifici.
Si sovradimensionavano spesso gli impianti di riscaldamento, e di conseguenza si consumava pi
energia, per mantenere un livello di comfort, un metodo comodo e rapido giustificato dal prezzo
relativamente basso degli impianti di riscaldamento e del combustibile.
Diversamente, i calcoli per la climatizzazione estiva o degli apporti solari sono molto pi delicati e
complicati e tengono conto di un ventaglio pi largo di fattori termici, perch il raffrescamento
artificiale dellaria pi costoso del riscaldamento.
Con limportanza nuova data dal costo globale delle istallazioni e nellinteresse nel dare un
miglioramento ed efficacia al quadro costruito, sono nati nuovi metodi di calcolo che permettono di
valutare con pi precisione il comportamento termico reale durante le 4 stagioni. Questa possibilit di
stabilire dei bilanci provvisori sar di primaria importanza per un progetto di architettura passiva.

Un metodo, che potremmo modernizzare e applicare ad un analisi estesa a tutto lanno, lEFFETTO
radiativo ARIA-SOLE, significa linfluenza dellirraggiamento solare sulla temperatura dellaria vicino ad
una parete isolata e sulla temperatura della faccia esposta al sole
Questo calcolo tiene conto di molti fattori:
Irraggiamento solare su tutto linvolucro delledificio
Temperatura esterna dellaria in relazione allora del giorno e alla posizione del sole
Orientazione delledificio
Caratteristiche delle pareti esterne: massa termica, conducibilit, colore, stato della superficie del
materiale, isolamento mobile
Protezione solare di tutte le pareti
Posizione delle finestre
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Applicati al periodo di climatizzazione estiva, i calcoli ARIA-SOLE forniscono gli apporti globali
di calore per un edificio. Bisogna annullare gli apporti per mantenere il livello desiderato di
comfort. La temperatura inferiore di base generalmente da 24 a 27 C in estate.
Relativo alla stagione di riscaldamento, gli stessi calcoli ARIA-SOLE indicheranno una
dispersione globale inferiore di quella stabilita sommando perdite di trasmissione e perdite
per ventilazione durante le 24 ore di un dato giorno. La differenza tra le dispersioni per
trasmissione e quelle calcolate col metodo ARIA-SOLE rappresentata dallirraggiamento
sulla pelle dellinvolucro. E aggiungendo gli apporti solari diretti attraverso le pareri di
captazione solare a questo calore radiante accumulato per effetto ARIA-SOLE, abbiamo una
buona idea dellimpatto totale di radiazione solare sulla costruzione

Lanalisi ARIA-SOLE permette dunque una migliore conoscenza del comportamento termico
di un edificio, ma facilita anche lo studio della sua forma, della sua orientazione, della scelta
dei materiali e del posizionamento delle finestre suscettibili di fornire un migliore comfort in
ogni sito durante le 4 stagioni
In seguito allanalisi dinamica ARIA-SOLE che ha comportato calcoli complessi, abbiamo
potuto stabilire che la migliore esposizione solare nella maggior parte delle zone
climatiche per lanno intero leggermente ruotata verso lEST in rapporto al pieno SUD.
REGIONE
FREDDA
REGIONE
TEMPERATA
REGIONE
CALDA E
SECCA
REGIONE
CALDA E
UMIDA
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CALCOLI
Le procedure di CALCOLO delle dispersioni termiche di un edificio sono ben conosciute dai
termotecnici. Conosciamo bene i fenomeni termici. Tuttavia, questi metodi sono complicati e
implicano sufficientemente delle scelte arbitrarie e soggettive infatti due analisti diverse non
troveranno lo stesso montante di dispersioni termiche per lo stesso edificio nello stesso posto.
Lobiettivo di essere completi e di identificare abbastanza precisamente le
performance potenziali di un edificio dato. I diversi documenti che danno la
temperatura di base esprimono una media delle registrazioni e delle condizioni
climatiche conosciute. Il tempo resta raramente nella media. Inondazioni, siccit,
freddo rigido, inverni dolci, estati calde, temporali , ecc. condizioni che sono contro
la normalit. Nel mondo in costante evoluzione e in continuo cambiamento. Le
dispersioni e i bilanci termici sono le migliori previsioni e ipotesi che possiamo fare.
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CHCKLIST:
1. Stabilite le temperature di base esterne ed interne, e la loro differenza (t)
2. Calcolate il coefficiente U di ciascuna parete esterna disperdente
3. Determinate la superficie (A) di ciascuna di queste pareti
4. Calcolate le dispersioni per trasmissione attraverso linsieme di queste pareti. Non
dimenticate di distinguere le dispersioni diurne e notturne e di fare intervenire leffetto
radiativo aria-sole.
5. Fate il totale delle perdite in regime permanente (Qdt)
6. Calcolate il volume delle stanze o dei locali.
7. Assegnate loro un tasso appropriato di ricambio daria.
8. Calcolate le perdite per flusso daria rinnovata (Qn) secondo il metodo del tasso orario
applicato a ciascun locale o gruppo di stanze. Chiedetevi se leffetto aia-sole pu migliorare
la temperatura dellaria nuova.
9. Fate il totale delle perdite dovute alla ventilazione e alle infiltrazioni daria (Qnt).
10. Sommate le dispersioni per trasmissione e per ventilazione (Qdt+Qnt)
11. Esaminate questo totale di consumi termici e riconsiderate se necessario la dimensione delle
superfici e il volume dei locali: maggior isolamento, meno finestre, stanze pi piccole, ecc.
12. Adesso abbiamo sotto controllo le dispersioni termiche. Bisogna iniziare a considerare gli
apporti solari, laccumulo e il riscaldamento ausiliario.

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