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La riforma della stampa inglese venne iniziata da John Fell (1625-86), decano del Christ Church, vicecancelliere

dell'Universiti e vescovo di Oxford. Dei suoi acquisti di matrici olandesi e francesi gii si parlato; egli indusse anche un punzonista olandese a stabirsi a Oxford, dove egli aveva aperto una fonderia di caratteri (1662) presso la- stamperia universitaria. Con I'edizione del primo Al. manacco dell'Universiti di Oxford e della Historia et

mantico, che arrischib i suoi pochi mezzi nell'edizione dei Poens di Coleridee (ryg6), della loan ol Arc Southey (tzg6) e delle Lyrical Balldds di'$ordsworth e Coleridge (ryg9). Tutti e tre gli autori collocarono per presso editori londinesi i loro scritti successivi: la tradizione e il richiamo della metropoli si dimostrarono imesistibi.

Antiquitates IJniuersitatis Oxoniensls di Anthony \lood (usciii ambedue ne| 1674) s'inizi la camiera della Oxford' University Press quale promotrice sia d'edizioni erudite che d'edizioni eleganti. Le due stamperie universitarie godettero di una cert liberti perfino ai tempi dell'assolutismo degli Stewart: le restrizioni furono pi gravi per gli stampatori londine. si, che lavoravano proprio sotto gli occhi del censore reale (la Star Chamber) e della Stationers' Company. Il loro numero, fissato in venticinque nel 1586 e in ventitre (con quattro fonderie) nel 1637,venne ridotto a venti nel 166z e rimase invadato fino al g5. Nel t66z venne concesso a York di diventare la quarta citti del regno in cui er permesso agli stampatori di esercitare la loro arte. Queste restrizioni vennero mitigate durante la guerra civile, quando per necessiti propagandistiche Carlo I portb con

Scozia. Nel Settecento anche la Scozia ottenne finalmente un posto onorevole negli anna della stampa. Essa cra stata uno degli ultimi paesi civili a veder fondata una ntamperia nel suo territorio, ma in compenso i suoi primi
tampatori furono indigeni come gi era accaduto in Inghiltema con Caxton. \flalter Chepman e Andrew Myllar fondarono una stamperia a Edimburgo nel r5o8 e subito Giacomo IV concesse loro un dazio protettivo conro i concorrenti inglesi. Per due secoli, comunque, gli stampatori scozzesi non furono seri rivali n degli artigiani in-

York e Shrewsbury i suoi stampatori e alcuni dei loro torchi. In queste due citti essi produssero tra il marzo t64z e I'agosto t643 circa centosettanta titoli. La scadenza del Licensing Act nel g, eminb infine questo anomalo stato di cose, rendendo cosl possibile la difiusione della stampa nelle province. Alla met del Settecento le fonderie Baskerville'di Birmingham, Fry e Moore di Bristol erano tra le aziende principali:, I'attrezzatura di Baskerville emigrb per in Francia dobo la sua morte e le ditte Fry. Moore presto si trasferirono a Londra. Ancora pi modesto fu il contributo degli editori di provincia alla letteratura inglese. E vero che il Vicar ol Vakefield di Oliver Goldsmith usc a Salisbury nel q66, ma I'unico editore non residente in Londra il cui nome
s a

tle di Bristol (r77o-r8531, il padre del movimento

sia rimasto negli annali delle lettere inglesi Joseph Cotro-

tlronanza dell'inglese - \aldegrave lo stampb in inglese c fu cosf che il Basilicon Doron diventb il primo libro originale britannico tradotto in una ngua moderna. La rrima edizione francese (r6q; ristampata due volte nel r6o4) venne autotzzata da Robert Cecil e dall'ambasciatore inglese a Parigi, sebbene non sembri che Giacomo I rrbbia mai pagato il compenso promesso al uaduttore. Oontemporaneamente ne uscirono anche ffe edizioni con-

di quelli sranieri: Thomas Bassendyne (morto nel 1577), che pubblic un'edizione di David Lyndsay e il primo Nuovo Testamento stampato in Scozia, una onorevole eccezione; egli us carattri francesi e olandesi. Costretto ad abbandonare I'Inghilterra per aver pubhlicato scitti antiepiscopali fra cui i saggi di Marprelate, Itobert \Taldegrave divenne stampatore del re di Scozia (iiacomo VI nel r 1gr, e ne stampb i Poeticall Exercises (r J9t) e iI Basilicon Doron,.la cui prima edizione fu limi,c,ta a sette esemplari per uso privato G>gg\. La prima edizione per il pubblico, riveduta a fondo, uscl all'inizio del 16o3 e un sindacato londinese lo ristamp quattro volte in un anno dopo che Giacomo VI era diventato Giacomo I di Gran Bretagna. Sebbene la stesura autografa fosse in scozzese - Giacomo non raggiunse mai la completa palesi n

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trafiatte e varie *aduzioni in olandese (due, t6o3), tedesco (16o4), svedese (16o6) e naturalmente in latino (I,on-

dra e Hanau [due], o4). La versione in gallese (Londra 16o4) venne interrotta dallo scoppio della peste; I'editore gallese Thomas Salisbury fugg da Londra abbandonando il lavoro. L'interesse per il Basilicon Doron, pet ragioni difficili a spiegarsi, si rawiv intorno al r68o: I'edizione inglese venne ristampata nel t68z a Londra e quella latina nel 79 e r68z a Francoforte sull'Oder. Solo dopo l'unione con l'Inghilterra, per, la Scozia divenne finalmente qualcuno nel campo della stampa. Nel rTr j venne pubblicata a Edimburgo una History ol the Art ol Printing,la prima storia della tipografia in lingua inglese, bench fosse di fatto, per gran parte, una maduzione dalla Histoire de l'impriruerie del francese Jean de la Caille (Parigi 68p). L'autore era James \latson (mor. to nel tTzz) I'editore della <Edinburgh Gazette> e del. 1'<<Edinburgh Courant)>, nonch di una raccolta di Comic and Serious Scottish Poerns (ryo6-rr ). \latson raccomand f importazione di torcolieri olandesi per migliorare la stampa scozzese, e ignor completamente la stampa inglese presente e passata, opinando che <<quegli scrittori ldel regno merionale,l sono molto abili nel farsi giustlzia da
soli
>>.

vello-di quella delle migliori stamperie inglesi, francesi e olandesi del tempo, i Fbulis vantino un larticolare titolo di merito per l'influenza ch'essi eserciiarono sull'evoluzione del frontespizio, di cui il loro biografo dice che q ben difficile possa essere sopravvalutanl>.Il loro frontespizio, che non riuniva <minrscole, corsivi, o maiuscole di due corpi diversi nella stessa linea> costitul una vera (rivoluzione>>. Verso il ry95,quando si ritir dagli afra Andrew il Giovane, figo di Robert, la ditta avwa prrbblicato circa settecento tra libri e opuscoli. Di qulsti, l'.Orzero del ry56-58 e il Paradise Lst del r77o Lrono due tra i ngliori esempi della dignitosa s.-pii.ita della
stampa settecentesca >. La stamperia Foulis eccelse in parte gtazie ai caratteri incisi e fusi da Alexander \flilson i St-endrews (rzt41786), che segul da vicino Caslon nelle serie tonde e corsive e il grecs du roi di Garamond in quelle di caratteri greci. La felice collaborazione tra g stampatori e i fonditori dell'universiti diede vita a uno stanard qualitativo da cui la stampa scozzese non mai receduta.

Fu Glasgow, tuttavia, e non Edimburgo, ad assurgere tra il ry4o e il 1775 al rango di memopoli scozzese della stampa. I fratelli Robert GZoZ-26) e Andrew ft7n-751 Foulis (scritto originariamente Faulls, ma sempre pronun. ziato <<Fowls>) occuparono qui una posizione non dissimile da quella dei Manuzio, degli Amerbach, dei Froben e degli Estienne di tempi passati, e si specializzarcno - a parte gli scritti teologici - in filosofia (ancor oggi molto popolare fra editori e compratori scozzesi) e in autori classici, per la maggior parte greci, sia in edizione originale che in traduzioni. L'ambizione di pubblicare libri veramente <<dotti>> evidente nella cura dedicata alla corre. zione di queste edizioni: ogni bozza veniva <<letta>> sei volte, tre in tipografia e tre da due professori d'uriiversitl che i Foulis impiegavano come revisori letterari. Mente I'esecuzione tipografica delle loro opere fu di solito al li.

America. Uno dei primi ammiratori di Caslon e Baskerville fu Beniamin Franklin, il primo srampatore americano degno di nota. La stampa era stata intiodotta nelIe colonie di New England solo

Glover, gi rettore di Sutton nel Surry, import-nell'omonima cittadina del Massachusetts un torchio e tre smmpatori di Cambridge. Glover morl durante la traversara, ma-Stephen Daye, con i figli Stephen e Matthew, impiant lo stesso la stamperia sorto g auspici del presiente del Harvard College, che aveva iposat la vedoia di Glover. Il-primo stampato prodott in una colonia inglese fu, m_olto appropritamente, una Oatb ol AUegionce to ,!f \!f g G6jl)i il primo libro uscl un anno dopo e fu Tbe \Vhole Booke ol Psalne.r, noto comunemente come lBay Psalm Book>>. Dopo venr'anni venne importato dalI'Inghiltena un secondo torchio, ancora al Harvard ColIege che si era assicurato un privilegio esclusivo per Cambtidge (Mass.). Il primo maesmo siampatore prfessioni-

nel 1638, quando Joseph

sta delle Americhe

fu Marmaduke Jonson, lhe stamp

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l,on{ra, pg lr*-?rsi qoi convincere I'an^no't.g".ntlii lenjamin Franklin, .ad. emigr$F ? Filadelfia.iX.t ,iii si rasferl a Mont_real, di cuil ribelli s'aspettavano l'unio. ne. con sli Stati Uniti, ma finf in prigionl , ca.rr" del suo zelo rivoluzionario. La vitalit dell'iprenditor corln. que, rimase intatta e olme alla <<Monlreal Gazeite> eg stam-pb una settantina di bri in latino, francese, inde"; e in lingua iroquois.

primo giornale canadese, la <<Halifo G {t fu poi soppressa nel ry66p.i I" sua opposizio. i ne allo stamm Act. La _maggior parre dei primi giorndi usciti nelle Province Mari'ime e nen'Al cr"iir rt lero vita breve, ma i due pi antichi giornali .i n"tro Canada sono soprawissuti lino ad oggill-a <euebec Ga. letJe>>, fondata nel ry64 da Wilam Brown e Thorn Gilmore e ora incorporaia nel <<euebec chronicle-Tel+ qtaph->, pu vantarsi d'essere il pi antico giornale delle Americhe; subito dopo viene Ia ., fufont rcal dazette n, usci. ta nel 1778 come <<La Gazette du commerce et Liitri. re>>. Ne fu fondatore.Fleury Mesplet (rZl4gd, che, ap presa I'ane nella nativa Lione, ri .r^'rr.iil prima a Parigi (dove i suoi sentimenti repubblicani e anticlericali lo misero in confitto con le autrit)) e poi, ne| t773, t
zette>>, che

-" " ..ui, ,i J;;i cio, John Bushell, l'onore di lanciare sul mercato it ,' marzo 17 j2-il

ryl_rf63 lq traduzione della Bibbia in lingua india Jgh". Eliot (y6o4-9o_, laureato .tl Je"sus College 4 Cambridge) e infranse il privilegio di mbridge j.Il rendosi ir r=rr((rDr a rrunr0lr Boston IfeL neL,l67 ro74, rr suo su esemplo esempio tu fu sezurto se"gui quacchero londinese r(/illiam Bradford, che fonjb le me stamperie.di.Filadelfia-(1685) e New york (r6qf 9g-."t ro-per al*i settant'anni prima che anche i,rlt delle Tredici Colonie, la Georgia, avesse una sua ;;;iliq peria GZ6). - A quell'epoca la shmpa si era difiusa anche in Canad; La prima stamperia era stata fondata aHahfax,".ur uq l
]

tlo costui creduto necessario far venire uno stampatore, csso entr in attiviti solo nel r7g, ad opera di <<un gio-

va Scg,zia, da Bartholomew Green ir di Boston; tl d._lll prgmajul-a morre di questultimo to..

Il suo primo stampato giunto fino a noi una locanrlina del Recruiting Oftcer datata 8 marzo r8oo, in cui compare fra gli attori G. Hughes. La stampa vera e pro rria inizi con I'arrivo dalle Indie occidentali di George llowe, un creolo, il cui posto di lavoro era nella sede del Hoverno. Fino al j maruo r8o3, infatti, non uscirono dallr sua stamperia che editti governativi; fu appunto il 5 nrarzo r8o3 ch'egli ottenne dal vicer l'rutorizzazone a rubblicare il primo giornale ausmaliano, <<Sidney Gazette and New South \lales Adveniser>>, che uscl fino al 1842, anno in cui una crisi nell'economia del paese lo cortrinse a sospendere le pubblicazioni.
Sudafrica. Per pi di un secolo Ia sparsa popolazio' nc del Capo si accontent di stampati, di carattere prevalentemente regioso, importati dai Paesi Bassi. Nel r 784 un legatore tedesco al servizio della Compagnia
olandese delle

vane dabbene, certo George Hughes>.

(litti
r

Indie orientali, Christian Ritter, fond


e

del Capo una piccola stamperia, in cui pubblicb un

rlmanacco

(tlg6)

varie altre cose seriza importanza. Nel

8oo gli inglesi, tolta la colonia alla Repubblica batava, c'ominciarono a pubblicare una gazzett^ ufciale a fre(fuenza settimanale, pr,rdotta dai mercanti della \lalker & Robertson. L'anno dopo per il governo acquistb la rtamperia, continuando a pubblicare la gazzetta. Il primo libro stampato in Sudafrica fu un opuscolo della London Missionary Society (rlgg) tradotto in olandese. La pritna produzione letteraria fu un breve poema, De Maan, rcritto dal pastore olandese Borcherds di Stellenbosch

(r8oz).

Australia. Il

a Sydney dal governatore

primo torchio da stampa venne Dortato Phillip nel r7gg, *", no^r avo.

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Capitolo terzo

Editori e patroni

I,e varie forme assunte dalle soscrizioni tipografiche ci permettono ripercorrere a ritroso, nelle sue varie fasi,

la graduale separazione awenvtafra stampatore, editore e libraio, che appaiono ancora uniti alla fine del Seicento in una combinazione tipo <<Printed by Tho. Cotes, for Andrew Crook, and are to be sold at the black Bare in
Pauls Church-yard>> (Brielt ol tbe Art ol Rbetorique Thomas Hobbes, ll). Si pu di solito suppome che la Iibreria cui venivano indirizzati i compratori fosse controllata dall'editore: cib confermato dalla soscrizione di un altro libro di Hobbes, che dice: <<Printed for Andrew Crooke, and are to be sold at his shop, at the Sign of the
Green-Dragon in St Paul's Church-yard, 166z>>.La scomparsa, avvenuta con la massima facilit, del nome del tipografo indice della crescente importanza dell'editore ri. spetto allo stampatore. Cosl nella prima edizione delDon Quiiote di Cervantes si citano soltanto l'editore e il libraio: <<En Madid, por fuan de la Cuesta. Vndese en casa de Francisco de Robles,librero del Rey> (ma in compenso la prima edizione in folio di Shakespeare cita solo i nomi degli stampatori: <<Printed by Isaac Iaggard, and Ed. Blount, 16z3>). Rarissima l'omissione del nome dell'editore a favore di quelli dello stampatore e del libraio, come in <<Printed and Sold by Benjamin Franklin>, quando si deve suppone che anche il rischio dell'edizione la funzione principale dell'editore forse sostenuto dalla stessa persona (d'altra parte \1. S. Landor sostenne lui stesso le spese della stampa dei suoi Poems lrom the

Arabic and Persiaa, usciti nel rSoo come <Printed by ll. Sharpe, High Street, \flarwick, and sold by Messrs Rivingtons, St Paul's Church Yard>). L'espressione <Printecl for \Tilliam Crook at the Green Dragon without Temrlc-Bar>> comunque la versione rimasta pi comunerrrente in uso fin quando editore e libraio non si separarono anch'essi. A causa della migorata otganizzazione tlel commercio al minuto non era infatti pi necessario rcr l'editore far assegnamento sulla buona volonti di un rlcterminato dettagarite: sembra che sia stato un etore di Lipsia (ne1 7r7) il primo a far massiccia propaganda tlel fatto che le sue pubblicazioni si potevano ttovare <<in oni libreria>>. Da allora il postulato (o la supposizione) che ogni buon libraio abbia (o almeno debba averg) in manzzio i suoi libri diventato bagaglio inseparabile dellrr pubblicit di tutti gli editori moderni. I casi in cui stampatore ed editore sono la stessa per-

rona sono diventati sempre pi rari, e in queste occasiorri - sia esso relitto storico o conscio orgogo dell'arte ln sosoizione mette quasi invariabilmente in evidenza il fntto che il libro puLblicato dallo stampatore e non che

rtampa stata eseguita dall'editore; ne sono tipici esemri i vari <Typis Johannis Baskerville>>, <<Impresso co'caintteri bodniani>>, <De I'Imprimerie royale>, <<Druck und Verlag von B. G. Teubner>>. Analogamente le case editrici universitarie sono cono'
lrr

ciute generalmente con il nome della stamperia, in quanto la dicitura <<Oxford [o Cambridge] University Press>> i riferisce soltanto alla stamperia gestita dalla rispettiva

rniversiti, mentre la responsabiliti tipografica, editorialc, delle vendite e dell'apptowigionamento della carta t(rcca ai Sindaci a Cambridge e ai Delegati a Oxford. In ruest'ultima citt vi inolire uno (stampatore-dell'Universiti>, libero di produrre altri libri olme quelli aPprg' vtti dai-Delegati; I'Universiti di Oxford si vale anche di rrna impresa ditoriale separata,la Clarendon Press. In origine le autoriti universitarie si erano accontentnte di lasciare che il nome dello stampatore stesse per tuello degli editori accademici. La formula solita era r l)rinted by Tho: and John Buck, printers to the Uni'

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Thomas, nominato nel 1583 primo stfnpatore uficiale questa universiti, diede maggior rilievo alla sua posizio ne introducendo nei suoi frontespizi le armi dell'univer. siti stessa,mpiazzate poi dal suo successore John Legatc con un marchio barocco comprendente il motto <<Ahne

versity of Cambridge>, oppure <<Cambridge, printed by Jottn Baskerville, Printer to rhe University>. Thomll

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e altre forme di pubbliciti dovettero essere adattate alle necessiti vere o supposte di una clientela sempre crescente e di gusti ancor pi variabili e imprevedibili. Alla scarlenza dello statuto originario del copyright

(173r) risale nascita, la responsabiti dell'improwisa 'robabilmente


lixercises>>

Mater Cantabrigia>>. Sia quello di Thomas sia quello di Legate sono rimastl da allora tra i marchi della Cambridge niversity Presl, Dalle relazioni tra stampatore ed editore passiamo orl a quee tra editore e autore. Almeno per quanto riguar la Gran Bretagna, si pu dire che il ricnoscimento dl ambedue queste professioni (nel significato moderno dcl termini) sia dovuto al Copyright Act delrTog,<(una legge per I'incoraggiamento degli studi, mediante il confii. mento agli autori o compratori delle copie dei libri starn. pati del diritto di propriet presente e futura per il rempo ivi stabito>>. I principali beneficiari di queJta legge fu. rono gli autori (il loro lavoro venne per la prima vo-lta ri. conosciuto come bene prezioso, per il qual essi avevano diritto alla protezione della legge e dlIa cui proprietl essi potevano dispome sul bero mercato a loro migor vantaggio), ma la petizione venne ilagli editori, i quali in. fatti non trassero minor profitto degi autori dal6 prote. zione_che la legge garantiva ora al cmpratore e al vendi. tore dei prodotti dell'intelletto. La conseguente scompar. sa dei contraffattori permise all'editore di fissare il prez. zo dei suoi prodotti a un livello che gli assicurasse un ra. gionevole profitto e gli permettesse nello sresso tempo di

dividerlo con I'autore.


Questi cambiamenti legislativi ebbero conseguenze di grande portata in campo sociale. L'antico patronato su cui autori e stampatori avevano fatto grande assegnamento scomparve gradatamente. Il grosso pubblico prese ora il

posto del singolo patrono e per raggiungerlo si dovette.

ro escogitare nuovi mez;zi pubblicitari e ntensificare 1'u. so dei pi antichi. Inserzioni pubblicirarie, prosperti, . stini, bibliografie generali e specifiche,' recensioni critiche - favorevoli se possibile - in giornali e periodici: queste

nel 1732, delle pubblicazioni periodiche. I <<Mechanick di Moxon, e il <<\0eekly Pacquet of Advice>> tli Henry Care (una serie di opuscoli della propaganda trrotestante), iniziatisi nel 1678, sembra siano stati i pi nntichi precursori dei libri acquistabili a dispense, e quelo sistema rimasto molto attraente sia agli occhi di editori e librai che a quelli dei consumatori parsimoniosi. I compensi per I'etore e I'autore di successo aumentilrono corrispondentemente. L'editore che per accortezxr o per fortuna seppe valutare correttamente quel che il rrrbblico voleva, o riusc a far volere dal pubblico cib che cgli aveva da offrire, pot ora ordinare al suo stampatore tirature di mgaia di copie invece che di centinaia. L'autore che aveva scitto il giusto tipo di libro per il giusto riro di editore e si era afiermato nei gusti del pubbco froteva ora vivere sulle sue royalties, senza dover pi con,lrrrre a termine il lavoro letterario nel tempo che poteva nvanzargli dall'espletamento dei suoi doveri di funziona' rio, maestro, pastore, ecc., e $enza pi umiliarsi davanti n re, prelati, nobili o anziani della sua citti. Questo alrneno il punto di vista accettato sin dai tempi del Doctor lohnson, che definl il parono <<un miserabile che protegHe con aftoganza e vien ripagato con I'adulaziane>>. Fino alla metA del Settecento lo scrivere per lucro invcce che per la fama era considerato un'indice di cattiva crlucazione. Soltanto pochi scrittori avevano ricevuto un ('ompenso dai loro editori e se lo avevano avuto, futono msi stessi ansiosi di nasconderlo: Erasmo, per esempio, rimase profondamente ofieso dagli accenni di alcuni collchi italiani al fatto che Aldo Manuzio gli aveva pagato rrn libro, e si difese violentemente da analoghe insinua' zioni provenienti da Hutten e altri. Il fatto che egli non ri vergognava davvero a spillar denaro ai ricchi patroni: i noi tre viaggi in Inghilterra furono suggeriti ogni volta, ('(,me egli stesso afierm freddamente, dalla speranza di

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ricevere <(montagne d'oro>. Ed egli ricevette certatnen te dal re, dall'arcivescovo, dai vescovi, dai lord e dai pro. fessori doni singoli e pensioni annuali per un ammonh. re di parecchie migaia di sterline d'oggi: benefici supe. rati soltanto dalla sua presunzione e ingratitudine. Lutefo non ricevette mai neppure un soldo per le sue cendnaia di libri e opuscoli. il libellista cattolico Thomas Murner sembra sia stato il primo a ricevere un compenso per il suo Geuchmatt (r514). Di solito un autore sollecitava futuri favori o ringraziava per quelli ricevuti dedicando una delle sue opere a un individuo o a una corporazione; e difatti dediche e successive ricompense costituivano una voce che compariva regolarmente sia nei bilanci di coloro che dedicavano, sia in $elli di chi riceveva la dedica. Fra il 167o e il r685 vennero dedicati per esempio al Consiglio Zurigo tren. totto libri, e non si devoio distingue-re le somrr spese sotto questa voce dai consiglieri e da altre autoritl da quelle che il bilancio di uno stato moderno prevede per f incoraggiamento delle arti e della letteratura. La dedica delle <<unpolished lines> del Venus and Adonis a un <(so noble a godfather)> come il <Right Ho nourable Henry \riothesley, Earl of Southampton and Baron of Tichfield>; delle ((untutored nes>> diTbe Rope of Lucrece al medesimo; e dei Sonnets al loro <<onlie begtter>, il misterioso <<Mr \f. H.r> d una pallida idea dell'umiliante adulazione che un autore alle prime armi !l sentiva obbligato a esprimere. L'atteggiamento di Shakespeare si pu giustifiCare con la timidzza naturale in ogni poeta che presenta d mondo <il primo parto del suo ingegno)> e anche con le convenzioni sociali dell'ere
esabettiana, perch il paronato esteso ai letterati nel Cinquecento non era tanto una questione di amore per la letteratur quanto di ci che oggi si chiamerebbe propa. ganda. Al conte di Leicester, che capeggib la fazione ati. Cecil alla corte della regina Elisabett, vennero dedicati un centinaio di libri, nella gran maggioranza manuali pra.

tori di questi trattati erano per lo pi persone che desitleravano mettere in mostra la loro attitudine a ricoprire tleterminate cariche nella gerarchia statale o ecclesiasticat e infatti la ricompensa normale era, pi che il denaro, una
rromozione. Labassezza della dedica sta comunque di solito in pro-

urzione inversa ai meriti dell'opera e alla discriminaziorre letteraria della persona cui essa viene dedicata: solo in xrchissimi casi si pu presumere una genuina connessione tra la dedica e il testo che segue. Nel complesso le detliche sono solo indicative del genere di persone da cui I'autore s'aspettava qualche ricompensa: esse vennero infrtti alterate frequentemente da edizione a edizione ed csistono perfino copie della stessa edizione recanti dediche difierenti. Verso il Settecento la mancanza di sentimento artistico personale aveva portato a fissare una specie di tarifia
( un tanto alpezzo>. Essa variava normalmente da j a 20 hinee, con le poesie singole al fondo e i lavori teatrali in cima alla scala. Ci si aspettava di pi quando accett^va

tici, dissertazioni storiche, opuscoli religiosi: libri utili,


insomma, destinati a secondare le cause in cui era impe.

gnato

il

patrono.

Gli scrittori, i compilatori o i uadt.

una dedica un membro della famiglia reale. Laurence lichard ricevette recento sterline da Giorgio I per la detlica della sua History o England G7o7\, e Beniamin lloadly ne ricevette cento da Giorgio II per quella della riua commeaTbe Suspicious Husband (rZ+Z). Nel comrlesso Thomas Gordon (morto nel r75o) riassunse abilnlente questo commercio di dediche scrivendo: <So di un autore che lod un conte per venti pagine di seguito ienza saper nulla di lui, tranne che aveva del denaro d'avanzo. Lo fece saggio, giusto e religioso, per nessuna ragione al mondo se non la speranza di scoprirlo anche caritatevole; e gli attribul il pi generoso dei cuori, perch lui aveva lo stomaco vuoto)>. Verso la meti del secolo cess I'uso di dedicare un libro con lo scopo di ricevere un compenso in denaro, e a questo tipo di dedica si sostitul quell'espressione di genuino ri$l)etto e afiezione che sarebbe poi rimasta. Henry Fieltling risassunse tutta I'evoluzione dai tempi dell'unico ugrande> pamono a quelli in cui fu la <<moltitudine>> (come disse il Doctor Johnson) a fornire all'autore i mez-

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zi sussistenza dedicando il GllZ) <al grande pubblico>.

suo Hlslorical Register

IiDITORI E PATRONI

16,

Una delle ragioni della scomparsa del pamonato indivf duale fu la sua intrinseca tendenza a confondere il merito

letterario con I'opportuniti politica. Perfino l'eponimo patono di tutti i pamoni, Mecenate, cosrinse gentinen.
te Virgilio , Orazio e Properzio ad appoggiare e glorifica. re il programma politico delf imperatore Augusto. Nell'Inghilterra dell'eti della ragione il pauonato fu tanto un mezzo per incoraggiare la letteratura quanto un'arma della lotta politica delle f.azioni, e si possono in. fatti distinguere abbastanza nettamente in due partiti, whig e tory, sia gli autori che i loro pamoni. Lord Somers (che stese la dichiarazone dei diritti del 1689 e il mattato di,unione con la Scozia nel r7o7) e Charles Montagu, conte di Halifax (che fu tesoriere e can. celliere dello scacchiere sotto Guglielmo III e Giorgio I), favorirono per i ultig Addison, Steele, Congreve, Prior, Vertue, Locke e Newton. Robert Harley, conte di Oxford, e Henry Saint-John, visconte Bolingbroke, i leader del partito tory durante il regno della regina Anna, con cessero i loro favori a Dryden, Pope, Swift. Ma mentre i preziosi servizi resi da questi autori a un partito politico derivavano da genuina convinzione, altri scrittori di minor levatura non si fecero scrupolo di vendere le loro penne e le loro cosciet:ze al miglior ofierente. Sintomo del declino del vero interesse per la letteratu. ra in se stessa il modo in cuf i patroni di enrambi i par. titi si permisero d'attingere al denaro pubblico per le loro elargizioni. Addison verine ricompensato con un segreta. riato di stato, Steele e Congreve con la nomina in varie commissioni, e Congreve anche con un segretariato alla Giamaica; Matthew Prior ricevette un impiego al mini. stero degli Esteri e assurse al rango di ambasciatore; Swift ottenne la nomina a decano di St Pauick's a Dublino e perse il vescovado per le sue malcollocate speranze in un ritorno dei tories. Quella di Alexander Pope fu una po sizione singolare, perch egli disponeva di un patrimonio suficiente a renderlo del tutto indipendente dalla necessit di sollecitare ricompense in denaro; e d'alua parte il

fatto di appartenere alla religione cattolica impediv-a che gli veniss concesso qualsiasi privilegio in campo politico. ligli pot cosl definirsi <<... al di sopra di ogni patrono, ncbbene io accondiscenda I qualche volta a chiamare amictl un ministro>. Egli anzi si valse nobilmente della sua posizione di lettcra che poteva :.;rattare i ricchi da pari a pari e fu an' rrioso di rendersi utile agli autori suoi colleghi, d'incorqgiare I'amor proprio degli editori, e di dare impulso alla collaborazione tra autori, editori e pubblico. Un sistema afratto inglese di ricompensare i servizi resi tla un autore in campo politico e, fra l'altro, di soddisfare la sua vaniti, fu il conferimento della carica di poeta lnureato. Dryden I'ottenne nel 1668 per la sua adesione rlla restaurazione Stewart e la perse nel r688 a favore del nuo rivale wbig Thomas Shadwell; Laurence Eusden la ricevette nel r7r8 in riconoscimento della sua ode nuziale per il duca di Newcastle, maestro nell'arte della corru' zione politica; Colley Cibber l'ebbe, neI 173o, per la sua rlevozione, durata tutta una vita, all'<<aristoctazia veneniana>> e specialmente per la commedia antigiacobitaTbe Non-luror. Perfino \lordsworth (r8+f) e Tennyson

(r8o) dovettero la loro nomina pi alla fedelt al


vrano che al loro genio poetico. Ci volle

so-

il

comico inter-

nazo di Alfred ustin-con la sua ventina di volumi di versi illeggibili per togliere finalmente la laurea dall'arena rclitica riveriirla di una digniti di cui potesse andare orgoglioso anche un grande poeta. Fu proprio la sua stretta connessione con gli afiari politici dterminare la fine del patronato letterario: da

Itobert \falpole al Reform Bill del 3? i governi d'ogni fumatura d'opinione trovarono pi efficace comompere direttamente giornalisti e membri dei eomuni che non ricorrere al giro vizioso di commedie, pamphlet e poesie. \)alpole stesso, per di pi, non nuffiva alcun interesse rer la letteratural i dusunici poeti cui egli concesse dei fnvori, e con denaro pubblico, furono Edward Young e .lohn Clay. Negli annl ry6o Giorgio III e il marcJrese di llute tentarono un ffansitorio ritorno al paffonato ufficialc: Gibbon venne ceato Lord commissario per il com-

r66

L' ERA DEL CONSOLIDAMENTO

EDITORI E PATRONI

mercio e le colonie (con uno stipendio di settecento ster-

line I'anno), Robertson ricevett la sinecura di storiografo reale per la Scozia (duecento sterne) e Hume venne nominato sottosegretario per la Scozia. Bute si addossb la spesa dellq stampa di Fingal e Ternora di Macpherson
nominb I'autore segretario del governatore dlla f'lo rida occidentale (tZ6+). Ma a quest'epoca sia la corte che I'aristocrazia non s'interessavano ormai pi all'amiciziadegli scrittori e que. sti cessarono di mescolarsi ai potenti. Prfino un inte[et.
e ne

professionista, cio l'editore, superava compensi ele royahies continuavano infatti a crescere, in quanto gli editori erano finalmente in grado raccogliere

7 ora il dilettante: i

i frutti del Copyright Act. Nel valutare le somme

pagate agli scrittori del Settecento, il lettore deve tenere presente che, secondo la stima del Doctor Johnson e lui sapeva quel che diceva -, il costo della vita era in media di sole trenta sterline I'anno. Sebbene egli afiermasse cinicamente di non aver mai scritto se non <(per bisogno di denaro,

tuale come il nobile Horace \flalpole si fece befia dell'<<in. dolente Smollett, del cavilloso johnson, del futile Gold. smith> aflermando con aria di sufficienza: <<Quanto po. co hanno contribuito alla gloria di un periodoln cui tutte le arti e le scienze vengno incoraggiate e ricompensate!> Nessuna meraviglia che gli scritiri ripagasser questo slrssisgo con satire pungenti, come queiti .rersi di Charles Churchill:,..Essf peggono p.r della mo. "-or da - e nient'altro, I e manlengo .ttr po.t" proprio come mantengono una puttana >. Johnson dichiaib chiaro e tondo che ormai gli scrittori <(non volevan pi saperne di esser protetti>. E vero che nel primo saggio su Tbe Case of Autborsbip by Profession-or TradTtoted uitb regar to Bookyl!9rs, tbe- Stage, and the Pablic GllB,),I storico e li. bellista ubig di origine americana Jes Ralph presentb un panorama piuttosto tenebroso dell'<<ultima professio. ne sceglierebbe una mente liberale>, m proprio qu_ando un giornalista deluso nelle sue aspettative poli. tiche e finanziarie la riafiermava con t^nt; forza, questa credenza era gli quasi superata, perch alcuni dei mggio. ri scrittori indipendenti di tutti i tempi (come il Doctor Johnson in Inghiltera, Voltaire in Francia e Lessing in Germania) stavano facendo della loro professione u'at. tiviti rispettabile a cui si poteva dedicare tutto il proprio tempo, in quanto atta a fornire i mezzi di sussistenn-agh

la sola ragione per scrivere che ioionoscai>, ammise anche di aver <( sempre detto che i librai sono delle persone generose>. Difatti, egli non aveva proprio alcun motivo per lamentarsi dei suoi compensi: ricevette dieci ghi' nee per London (1238), venti pet The Vanity, centoventicinque per Rasselas (r759), cento ghinee in pi del pattuito per le Liaes ol the Poets e rj7, ghinee per il Dic-

tionary (ry5\. Nella narrativa, fu probabilmente Henry Fielding colui che super tutti gli altri. losepb Andreus G74z) gli

frutt
e

autori.

Infatti gli scrittori potevano ormai permetrersi di fare a meno della protezione occasionale o anche regolare di patroni titolati, perch in termini di denaro contante il

Aruelia (tz z\ mille sterline. Le due traduzioni in francese e quella in olandese del Tom lones (apparse tutte nel r75o) non gli fruttarono nulla (a causa della mancanza di una legislazione internazionale deI copyright), ma rassicurarono probabilmente il suo editore circa il successo che ottenevano tra il pubblico le sue opere. I1 fatto che Oliver Goldsmith non sia mai riuscito a cavarsi dai debiti trova spiegazione nelle sue sffavaganze piuttosto che nella grettezza dei suoi editori: vero che non ricevette pi 'Vakefield (bisognt di sessanta ghinee per Tbe Vicr of tener presente, perb, che esso rappresentb una completa perdit per I'editore, il quale era ancora in passivo di f, z6.6 dopo tre edizioni), ma ne ottenne centocinquan' ta per The Goodnatured Man, duecentocinquanta ciascuna per le sue storie di Grecia e di Roma, cinquecento per la storia d'Inghilterra, e ottocento per la History o Ani mated Nature..Tale <<dassifica>, forse deplorevole dal punto vista del merito letterario, rispecchia invece il particolare interessamento dei lettori (che il cassiere delI'editore non pub perdere di vista) per alcuni generi lette-

r83.ro.6,Tom lones (ry+il settecento sterline

r68
erano

L' ERA DEL CONSOLIDAMENTO

EDITORI E PATRONI

rari: storia, storia naturale, relazioni di viaggio, biografie


<<Sir> John

La fiotitura della letteratura inglese del Settecento


strettrmente collegata con

i pi richiesti. Si dice che il medicastro e libellista Hill abbia raggiunto un reddito annuo di mil-

lecinquecento sterline con le sue compilazioni di medicina, botanica, giardin aggio, fatmacia,storia naturale e altri argomenti richiesti sul mercato negli anni della sua indefessa attiviti GZZo-7 r). I7illiam Robertson ricavb seicento sterline dalla suaHistory ol Scotland (r759) e quattromilacinquecento dal Cbarles V (ry6+\.Il suo editore Andrew Millar ricav dalla History di cui uscirono quattordici edizioni prima della morte dell'autore Gzgl\ - un profitto netto di seimila sterline, e si dice che della prima fistampa americana si siano vendute settantacinquernila copie. Millar pagb anche i,4oo sterline a Hume e duemila a Smollett per le rispettive storie d'Inghilterra.

crescete interesse personale a gli editori cominciatono dimostrare- per i <<loro> au' che tori]il primo editore che diede alla sua ditta una <<linea>>

il

particolare fu Jacob Tonson (56'1736), originariamenie libraio in Cancery Lane. Egli acqulstb il copyright del Paradise Lost Millon e con la sua edizione del 1688 rimise in circolazione il pi grande poema epico in lingua in' glese: il suo editore originale, Peter Parker, avev-a ven'

uto le milletrecento copi. della prima edizione fra I'agosto :667 e l'aprile t669, ma ai.ua poi attesolno al ieru prima di pubbticarne una nuova edizione. Tonson dien I'editoie di Dryden, Otway, Addison, Steele, Pope, Rowe, e con le loio opere e la sua famosa Miscel'

Iilliam Srahan, compatriot e qualche volta-socio di Millar, arrischib cinquecento sterline sulla Inquiry -di into the Principles ol Political Economy GZ6Z) James Steuart Denham Gl6Z),la spiegazione del mercantilismo, e cinquecento sulla 'Wealtb ol Nations (1776) di Adam
Smith, Ia bibbia del libero scambio. Strahan fu anche I'editore della Decline and FaIl o tbe Roruan Enpire di Gibbon. La prima edizione doveva essere, inizialmente, di 75o copie, ma quando s'inizi la stampa (giugno rTT j) Ia tiratura venne ridotta a joo copie. Proprio allora perb Strahan comincib a leggere il manoscritto: e immediatamente ordinb di raddoppiarla: rooo copie. Il primo volume apparve il 17 febbnio 1776, costava una ghinea e si esaur in due settimane. Dai sei

laiy rappresentb per I'eti dlla ragione inglese quel che uni..| pi tardi sarebbe stato Cotta per il classicismo

volumi complessivi
r788

sterline. L'emigrazione degli editori scozzesi a Londra fu determinata in parte dall'atteggiamento dell'editoria londinese, che aniv a volte molto vicino al boicottaggio dei libri scozzesi. La History di Hume, per esempio, fu una pesante palla al piede per il suo primo editore di Edimburgo, che in un anno non riusc a venderne a Londra neppure cinquanta copie: il suo notevole successo comincib quando il libro passb all'esule scozzese Millar.

Gibbon ricavb un profitto netto di circa novemila

I'ultimo dei quali uscf l'8 maggio

tedesco. Barnaby Bernard Lintot (r675-t716) ne sg5r le orme e pubblicb fra g altri - qualche volt? in-societ) con lui - Pop., G^y,Frquhar, Rowe, Parnell e Fenton. Robert Dodley (tiol-6+i, solo o in societ con il fratello James, divenne l'ditore di Pope, Alcenside, Anstey, Churchill, Young, Goldsmith, Shenstone, Sterne, Pgrqy e Johnson (fu lui a suggerirgli I'idea di un dizionario della lingua inglese) e s'assiurb Edmund Burke quale direttore ell'<<Annual Register>>.Iniziata la sua caniera come cameriere Robert Dodsley si fece un nome come Poeta e scrittore di teauo e Alexander Pope 1o aiutb poi a metter su una casa editrice per suo conto. Alle sue precedenti esperienze probabilmente dovuta l'amicizia generosa ch-'egli dimosrb verso i suoi autori: p1g9 duecentoventi

quattrocentocinquant^ a Chrles Churchill pet Tbe DueI' tl s t ft 7 $), trecento aI vescovo Perry per i Reliq ae s (tZ 6 l) e - oltre a un compenso di duecento sterline restitul a Chistopher Anstey il copyright della sua fortunatissima satira eu Batb Guide (1266). Come tutti gli editori, anche Dodsley commise una volta un errore rifiutando il Tristram Shandy per la modesta somma di cinquanta ster' line; ma espib il suo fallo accettandolo per seicentocinquanta dopo che Sterne, con l'aiuto di un prestito, era riu-

sterne a Edward Young per Night Thoughts (t742),

170

L'ERA DEL CONSOLIDAMENTO

EDITORI E PATRONI

17r

ma che si ritenesse poterne vendere una seconda edizione), ma i f.atti dimosffarono che i Jagga, e i loro soci avevano visto giusto. Le societ inglesi del Seuecenro ebbero quale car^tteristica principale un'organi zzazione volta prettamente a scopi commerciali. Tant' vero che potevano entrare a far parte di queste cooperative soltanio gli editori veri e propri, i quali vendevano e acquistavano liberamente le quote di loro proprieti. Una cooperativa di tentasei brai promosse I'edizione delle Lias ol tbe Poets di Johnson, e un'alma di sette membri quella del suo Dictiotar!, di cui venne venduta nel r8o5 una quota corrispondente alla centosessantesima parte; caso fimite induEbiamente, ma quote di un ventiquatmesimo erano molto

ln folio di lavori tearali (i'Vorke.s di Ben Jonson, r&6) non era certo stata un successo (si dovette attendere il 164o priprensione perch l'unica precedente edizione

ve>>. La societi era stata fin dagli inizi una caratteristica della stampa; in origine, come nel caso Gutenberg-Fust, ce-+o per mancanza di capitali da parte dello stampatoreeditore, ma pi tardi prbabilmente per il desidrio di estendere a una base pi vasta il rischio di ogni avventura editoriale d'incerte prospettive: la Francia diede l'esempio in questo campo all'inizio del Seicento, quando pe.r ggni inniativa si fondava un sindacato che veniva poi qciol_to con la massima faciliti una volta raggiunto lo scopo. La prima edizione in folio di Shakespre ft64\ fu cosl impresa comune di quatuo librai londinesi: \illiam Jaggatd, Edward Blount, Jpht Smithweeke e \illiam Apsley. Sembm che il promotore dell'edizione sia srato il figlio di \illiam Jaggard, Isaac (nato nel 1595), ehe ay9u3 appena pubblicato la prima uaduzione in inglese delDecaneron d Boccaccio (16zo,ristampata nel rz). Gli editori s'accinsero forse all'impresa cbn qualche ap-

<<antichi autori>> conmibuirono mo[to a rawivare I'inteper gli autori elisabettiani, altri che Shakespeare, Una particolariti dell'editoria del Seicento e del Settecento_fu la frequente costituzione di <<societl cooperatirels_e

i due primi libri presso una stamperia di Yo{c (ry6o). Le sue antologie poetiche . t."ttali di
scito a far uscire

comuni. Thomas Longman, fondatore della Longmans, Green & Co., era un esperto nell costituzione di queste societ; e anche John Rivington e John Murray posero in tal modo le basi della futura fortuna delle loro case. Le cooperative scomparvero in seguito perch la crescente ncchez:za degli editori individuali fece sl ch'essi afirontassero con minore apprensione gli inevitabili rischi del loro mestiere, e principalmente perch verso la fine del secolo allo spirito di cooperazione erano subenrate le fiere dottrine della libera concomenza. Il Settecento, comunque, non terminb prima di produrre quello che - se non fosse per il genio dell'uomo satebbe stato un incomprensibile anacronismo. John Bell (ry45-r$r) merita un posto particolare nella storia della fondita dei caratteri, della produzione dell'inchiosro, della shmpa, dell'editoria e della legatoria non meno che in quella del giornalismo (quotidiani e periodici), della vendita dei libri e dell'istruzione popolare. Egli non si dedicb soltanto a tutte queste professioni - ciascuna delle quali era ormai diventata una specializzanone a s -, ma si meritb in pi una reputazione duratura. A John Bell - zelante educatore, editore intraprendente ed abile direttore di giornali - sono dovuti <<The British Theatre>> (zr voll., pubblicato in dispense settimanali a partire dal, ry76), <<Poets of Great Britain from Chaucer to Churchill>> (ro9 voll., r777-gz\ e <Constitu-

tional Classics>> (r8r3, comprendente l'opera completa di Blackstone), tre collane che non sono completamente

superate neppure dopo centocinquant'anni. Al John Bell fonditore dobbiamo il carattere Bell (disegnato per lui nel 1788 da Richard Austin), che ritorn

in Inghilterra dall'America, dove si era conquistata immensa popolariti dopo essere scaduto nei gusti del pubblico inglese. Questo carattere ebbe perb soltanto importatua secondaria nell'infaticabile attiviti di Bell nell'ambito dei libri c dei giornali: egli rivoluzion interamente il disegno gralico e la presentazione dei giornali inglesi e fu fondatore o cofondarore di una dozzina di testate a edizione diurna, serale o domenicale; litig con tutti i soci, non prima pe-

f72

L'ERA DEL CONSOLIDAMENTO

involontario, di gtefo che doveva divent.r. portante giornale del mondo.

giornalistS 9.ll,di quello di vedersi copiata ogni ratteristica. del disegno grafico e dell'imp agin^rine del suo <'World> dal <Daily Universal Regei r, (t7g7), che g fu.ancor pi debitoie, le possibile,luandoU-b la propria testata in <The Times>> il r" gennaio r7gg. La iora particolarit che il <Times)> non dottb finb a quindici anni pi tardi fu Ia sensatissima esclusione della eire lunga. Bell pu cos essere considerato il padrino, anche se

de maggiore importania alp*agraio nella sua funzione di <<unit> su cui si concentra I'iteresse del lettore. M"gglore onore non pgtev?_ essere mibutato allo stampatore-

londinesi. Nella <rnglish chronicle> (rzg6) . ti.,'rhu Y"rli" (tz8.t) egli Sand dai,giornali'l .rr. l";s; j; dt cui aveva fatto a meno per la prima volta nello shatke:spere ltZAS).-Bell s'accoise pei primo che il giornale viene letto velocenente e per r."pi diversi da qu"elli che si perseguono nella letrura di un libro; . rr. tr.rie le consegu_enze tipografiche: nei suoi giornali venne <<rotta> la solida e uniforme composizionJtipica del libro, e si die-

rb di aver fatto loro accettare le sue riforme. uno dei giornali da lui fondati fu <The Morning post > ft7)1", soprawissuto fino a11927 uno di re q"it;iy papers
-corne

Capitolo quarto
Stamperie <<ufrciali> e stampetie private

fi,i ir-

Lo scopo di lucro che, pi o meno apertamente, ha animato stampatori ed editori sin dai tempi di Gutenberg, pub essere definito, con maggior precisione, la speranzosa aspettativa di conuobilanciare le dubbie prospettive di guadagno incerto e di perdita sicuta che l'investimento dei capitali in torchi, carta ed edizioni involve. Si era tentato di condurre I'editoria su basi non lucrative gi molto tempo prima che vari teorici della politica dichiarassero lo scopo luco ottavo peccato capitale. In alcuni casi i promotori di tali iniziative intesero veramente d'invadere il mercato normale, sconfiggerne il monopolio, provocare a forza il ribasso dei prezzi, e in genere di recar beneficio al pubblico di cui secondo loro le case editrici a scopo commerciale si curavano troppo poco. Fu questo il caso, per esempio, della Society for the Encouragement of karning fondata nel 17)6, che dopo dodici anni dovette soccombere a causa dell'unanime opposizione degli altri editori. John Trusler, infaticabile promotore d'iniziative di vario genere nel campo della teologia, della medicina, del giornalismo e del disegno grafico (in cui gli si pub atuibuire il disegno di un <<carattere imitante la scrittura a mano>r), si prov anche a rivoluzionare l'editoria, e con questo scpo fond nel 76j la Literary Society, che avrebbe dovuto <(stampare opere famose a suo rischio e devolvere agli autori tutti i profitti che se ne sarebbero ricavati>>. La fantastica nozione che il pubblico, l'autore o enttambi possano vantaggiosamente .ar a meno dell'editore non ha mai perso la sua atattiva sui riformatori in cerca di perfezione: ma la

174

L' ERA DEL coNsbr.roeur,Hto

STAMPERIE ((UFFICIALI> E STAMPERIE

PRMTE

175

Soclety

for the Diffusion of Useful Knowledge, che

si

prefisse analoghi obiettivi, dovette I'enorme successo del

suo <<Penny Magazine>> (1832-45) e della <Penny Cyclopaedia > G833-44) principalmente all'entusiasmo e snso degli afrari del suo editore, Charles Knight. I moderni club del libro sono in parte gli eredi di queste asso-

il

nclla seconda met del Cinquecento: le primissime, quella installata alLa Sorbona da Heynlin e Fichet (r47o) e quella dell'Universiti di Alcal fondata dal cardinale Ximenes (r5o8), non soprawissero al periodo in cui i loro primi patroni rimasero in carica e non riuscirono perci

ciazioni.

pubblicazione in abbonamento, altro sistema per - La eliminare I'editore come intermediario e far fluire diiettamente tutti i profitti nelle tasche dell'autore, sembra sia venuta in uso all'inizio del Seicento. La impiegarono il grammatlco e lessicografo londinese John Mistieu per la sua Guide to feleaenf Tongues (t6ry) e il suo contempo raneo John Taylor (il <water poet>) per le rrre poeiie, ma raggiunse il massimo della diffusione nel Settecento, quando le opere costose di cui era difficile prevedere il successo vennero generalmente inaprese in abbonamento. Le due maduzioni di Omero ch determinarono per oltre un secolo la concezione della poesia eroica in inghiltema e-in Germania venn.ro od.rt al pubblico in questo modo e ambedue si dimostrarono per i loro auto-

n formarsi una tradizione, cosa che doveva invece awetrire per opera della Curia romana. Nel r56r Pio IV chiamb a Roma Paolo Manuzio, figlio di Aldo, afinch diventasse consulente tecnico della sua stamperia, di cui gli si proponeva di fare la fonte della propaganda cattolica. La sua prima pubblicazione romana fu il De Concilio, opera postuma di Reginald Pole (t;62). A Paolo Manuzio mancava perb il senso degli aflari del padre e gli inizi della Stamperia Vaticana non

ri-editori-un cospicuo successo. Pop. rcafiizz j32o sterline con la sua versione inglese dell'Iliade (r7zo); Voss ebbe rz4o abbonati per la-prima edizione deila sua ver-

sione tedesca dell' Odissea (r7 8r). Il modo pi comune di pubblicare un'opera senza passare per iI mercato riconosciuto fu comuque quell di ricorrere a una stamperia privata oppure a una starnperia <uficiale>>. Queste ultime sono gestite di solito ai governi o da pubbliche istituzioni come le universiti; le stamperie private, per lo pi da singoli appassionati o da gruppi animati da propositi consimili. In ogni caso i proprietari di queste stamperie producono quel che le loro esigenze politiche o culturali e le loro prelezioni letterarie o tipografiche fan loro desiderare di produne. Le considerazioni di profitto hanno sempre un-ruolo secondario,_bench sia cosa nota che i direttori delle stamperie

furono per nulla promettenti. Tocc al genio organizzativo di Sisto V dare alla stamperia papale fondamenta solide e durature: con la bolla Immensa aeterni Dei, del ez gennaio t587, egli creb le congregazioni dei cardinali che hanno da allora governato la Chiesa romana e a una di esse venne espressamente affidato I'incarico di controllare la Stamperia Vaticana, cui fu nominato d.irettore Aldo Manuzio il Giovane, figlio di Paolo. Il primo libro che vi vide la luce fu un'edizione riveduta della Vulgata, di cui Sisto stesso aveva conetto lebozze. Egli aveva perb apportato anche afirettate e arbimarie correzioni al teBto - su cui aveva speso molti anni una commissione di studiosi - e cosf I'edizione, ch'egli proclamb unica valida c autentica, venne messa da parte subito dopo la sua
rnorte. Forse le correzioni non erano poi cosl cattive come nsserivano i suoi avversari, ma gli esperti che lui, dilettante, aveva ofieso erano anche - vedi caso - membri di

quella Compagnia di Ges ch'egli, francescano, odiava cordialmente: vanit accademica e antagonismo di parte si vendicarono quindi simultaneamente. Nel r59z una nuova commissione pubblic la Vulgata Clementina, che ancor oggi la Bibbia ufficiale della Chiesa cattolica rornana.

ufficiali e i protettori di quelle private non disdegnano


afr.atto un bilancio attivo.

Le stamperie ufficiali uovarono afrermazione definitiva

impiarit una stamperia sua propria nel t626. Questa <Tipografia della Congregazione di Propaganda Fide>

La Qongregatio de Propaganda Fide, fondata nel t6zz,

176

L' ERA DEL CONSOLIDAMENTO.

STAMPERIE <<UFFICIALI>> E STAMPERIE

PRIVATE 77

stampb esclusivamente libri per le missioni e le occorsq, ro quindi, praticamente, i caratteri per tutte le lingue dl,l mondo. Il primo direttore, Stefano Paolino, punzonisl di professione, si buttb anima e corpo nella nuova i sa e il suo primo campionario del 16z8 conteneva gi'| delle serie di caratteri per una ventina di lingue narlaA'l,.rliifi in paesi africani e asiatici di cui erano probabilm.1s sc6ll' ii/i

Cambridge e

noiciuti ai suoi colleghi tipografi di aitri luoghi perfino'i 'l'''i; i nomi; verso la fine del Settecento il numero era salito,,' , ' a quarantaquatuo. In questa tipografia Giovanbattistri i: Bodoni fece il suo primo tirocinio come artista grafico, ,' ' I saccheggi dei rivoluzionari francesi strussero ques ;l'., , stamperia.tnica: nel- r7g9 Frarl.:i r l,,i1ri -----'? iil'll zz e -' r8r2, <pour-enrichir la ce)>, punzoni, matrici, caratteri e le alffe atftezzafie ,' ' vennero sequesffati e portati alla Imprimerie Nationale,
.

dove si trovano tuttora.

L'Imprimerie Nationale la pi antica stamperia di un governo laico ancora oggi in attiviti. Ebb origine dalln stamperia privata del re che Luigi XIII trasformb nel 164o in Imprimerie Royale, origine di cui risent sem. pre la sua produzione prevalentemente d'alta classe, lirni. tata, ad esempio nel settore editoriale, alle edizioni di lusso e a collane monumentali che non facevano concorrenza all'attivit delle ditte gestite da privati. Le due stamperie universitarie inglesi risalgono al regno di Elisabetta I, quella di Cambridge nel r 183 e quel-

di Horace Hart e John Johnson a Oxford. La fama-del f)octor Fell, di Richard Bentley e di John Baskerville oscura il fatto che i loro sforzi per elevare lo standard qualitativo delle stamperie universitarie non stabilirono un precedente duraturo perch - se nel periodo in cui essi erano a capo delle rispettive stamperie sia Oxford che Cambridge furono all'avanguardia della bella stampa inglese - per la maggior parte dei secoli tra il xvr e il xrx n I'una n I'altra ebbero produzione notevole per qualiti artistica. Solo nl risuetto ambito dei libri scolastici le stamperie universitarie sono rivali dell'editore commerciale, in quanto la maggior parte delle loro pubblicazioni di natura strettamente accademica eha poca o nessuna atttat' tiva <<commerciale>>. I soli libri per cui le due stamperie hanno sempre avuto un vasto mercato sono la Bibbia e il Book of Conruon Prayer della Chiesa d'Inghilterra di cui esse posseggono il copyright unitamente ai Queen's Printers (la legislazione riguardante la stampa delle Bibbie in Scozia del tutto diversa e completamente incomprensibile ai non scozzesi). Questo aspetto della produzione era cosl importante a Oxford da far s che venisse
staccata una sezione speciale,la <<Bible Press>>, dalla stam-

Ia di Oxford due anni dopo, sebbene le date non corri. spondano alla complicata storia di queste istituzioni. A Cambridge Richard Bentley indusse l'Universit a tentare il primo esperimento editoriale verso il rToo: esso si rivel per un costoso fallimento e i Sindaci non divennero editori nel vero senso della parola fino al 1872. Le stamperie universitarie di Oxford e Cambridge, nel. la loro doppia funzione di tipografia e casa editrice, hanno costituito lo schema cui molte altre si sono rifatte (comprese quelle degli Usa). La preminerva cui go. dono enuambe rispetto ai risultati raggiunti sia in campo tipografico che in campo editoriale, comunque di recente acquisizione, datando principalmente dall'assunzione di Bruce Rogers, \alter Lewis e Stanley Morison a

peria generica o <<Learned Press> (1688); Horace Hart le riun nuovamente nel ryo6. Merita menzione un particolare unico nella storia della Oxford University Press. Il primo conte di Clarendon (o9-7$ lascib all'Universit, di cui era stato cancelliere dal t66o aL t667, il manoscritto della True Histocal Narratiue ol tbe Rebellion and Ciuil'Vars in England. Suo figo, il primo conte di Rochester, ne ctrb la stampa nel ryoz-7oi, e - dopo I'approvazione del Copyright Act - ottenne dal Parlamento una legge speciale per cui questo libro, unico, veniva sotuatto alla libetalizzazione del copyright per rimanere proprieti perpetua della Oxford UniveisityPress. Questo gesto ossequioso ma incauto ha da allora escluso dal libero mercato uno dei capolavori della letteratura storica inglese: esempio che mette in guardia conro i cattivi risultati della monopolizzazione

dei prodotti della mente umana.

r78

L'ERA DEL CQNSOLIDAMENTO

STAMPERIE <(UFFICIALI)> E STAMPERIE

PRIVATE r79

L'esistenza delle stamperie private pub esser fatta risalire a tre cause: interesse per la tipografia d'arte; produ. zione di opere inadatte per una ragione o per l'altra agli sbocchi normali ofierti dal mercato; e semplice hobby, Desmond Flower, I'autore di questa definizione della stampa in privato, vorrebbe includere sotto questa voce anche i libri ordinati e pagati da qualche appassionato - come ilTbeuerdank dell'imperatore Massimiliano stampato nel jr7 da Schnsperger e il De Antiquitate Ecclesiae dell'arcivescovo Parker, stampato da John Day nel r57z - e quel pubblicati in abbonamento; ma ci sembra pi opportuno restringere il termine a quelle stamperie che lavoravano esclusivamente agli ordini - e spesso con l'attiva partecipazione - di rn direttore che ne era di solito anche il proprietario. Accettando questa definizione, il primo stampatore privato potrebbe esser stato von Lhneysen, direttore delle miniere delle montagne del Hatz nel Braunschweig, che impiant nel 1596 a Zellerfeld un torchio suo personale con il quale stampb un certo numero di grossi volumi di tecnica mineraria e d'equitazione. Della stamperia privata di Luigi XIII abbiamo gi parlato. Nel Settecento quest'istituzione divenne di moda fra gli aristoctatici e la stamperia privata di Madame de Pompadour a Versailles esercit sulla storia della stampa la stessa influenza che ebbe sullo sviluppo

vennero eseguiti, sia per il loro contenuto lefterario. Egli te' disegnb e icise ogni pagina come un tutt'unico silogralibri dei maniera alla isieme-,to Jiflustrazioni fici del primo Quatgocento,-e ritornb anche alla colorazione a mano, tentando cosl di combinare I'invidualismo dello scriba medievale con i vantaggi tecnici della riprq

Juriott. meccanica.

iirti-r

I risultati ch'eg-li raggiunse sono di alvalore, ma sono anche impresa d'un genio solita-

rio, inimitabile come la sua poesia.

dell'agricoltura l'arcadica fattoria modello di Maria Antonietta. Vi furono nel Settecento due sole stamperie private degne di nota, ambedue in Inghiltera. Quella diretta da Horace \alpole dal ry57 al 1789, nella sua casa di campagna di Strawberry Hill presso Twickenham, inizi I'attivit) con I'augurale edizione di alcune odi di Thomas Gray e non produsse soltanto molti scritti effimeri e di second'ordine di \alpole stesso, ma anche le sue pi durature biobibliogtafre, di Royal and Noble Authors e Engraaers, il pregevole Anecdotes ol Painting in England, e soprattuttoTlte Castle ol Otranto (t764),con cui s'inizi il romanzo <<gotico>> dell'orrore e del mistero. (t7 j7-t827) sono irivece unici sia per la tecnica con cui

I libri prodotti con le sue stesse mani da \illiam Blake

Capitolo quinto

LETTORI
nppositamente per
mar

r8r

I lettori

i bambini. Il piccolo ducato di Weifu il primo paese a impone, almeno in linea di principio, la frequenza scolastica obbligatotia (r6r9), ma la Prussa, prima fra le gmndi potenze, introdusse questo principio solo un secolo dopo ft2ry).L'Inghiltema non segu l'esempio fino al r87o, tuttavia questa deficienza venne compensata dagli sforzi di singoli privati e di societA a contributo volontario. Dalle scuole gratuite istituite <lalla Society for the Promotion of Christian Knowledge, rlalle scuole festive inaugurate dallo stampatore Robert
Raikes a Gloucester (r78"o) e dalle accaderi:ie fondate da quaccheri, metodisti e alme otganizzazioni dissenzienti tsc un numero sempre crescente di lettori potenziali. Nel r79r l'editore londinese James Lackington scisse nel suo diario una nota in cui espone nitidamnte il punt<

sione generale delltismuzione. I1 nome dell'educatore ce.

tenimento letterario. Fino alla fine del Seicento rempo libero e capaciti di legg_ere e scrivere erano stati viriualmenre limitati agli studiosi e ai <<gentiluomini>>; nel Settecento acquisiroo il gusto della lettura il ceto medio dei mercanti specialmente le donne; nell'Ottocento I'inroduzione delia freqvenza scolastica obbligatoa allary ancora la cerchia dei lettori potenziali, cui il <<welfarJrtate> del Novecento ha finalmente fornito le condizioni sociali per godere della lettura. Il Seicento comp alcuni passi decisivi verso la difiu-

le dissertazioni elegantiiostituirono le pesanti argomen. tazioni: il romanzo divenne il principal mezzo dilnmat-

tualmente; il secolare ed empirico sottJfondo del razionalismo e dell'industrialismo determin le tendenze let. terarie del tempo; got, gusto, Gescbrnack, taste diventarono I'espressione e il criterio con cui l,Europa giudicava ora sia I'educazione personale sia le opere-letierarie;

. La figurt_d.l <padrone buono e generoso> degli auto. ri - come Over Goldsmith definl el 176o <il pubbco considerato collettivamente)> - un prodotto sia dell'Illuminismo sia della Rivoluzione induiriale. Il razionasmo-contagi il nascente ceto medio, almeno la sua seconda generazione_, del desiderio di migliorarsi intellet-

rrodigiosamente aumentata negli ultimi vent'anni. I pi poveri ra i fattori, e perfino i contadini poveri in generale, che prima d'ora passavano le serate d'inverno raccontandosi storie di streghe, di fantasmi, di folletti, ecc., rbbreviano oggi le notti invernali ascoltando i figli o le liglie leggere racconti, romanzi cavallereschi, ecc., ed entrando nelle loro case si possono ora vedere Tom lones, Roderick Randon e altri libri ameni ben allineati nelle scansie della dispensa. Se John va in citti con un carico di fieno gli viene raccomandato di star ben attento a non dimenticare di portare a casa Peregrine Pickle's Adaentures c quando si manda Dolly al mercato a vendere le uova, le viene affidata anche la commissione di comprarc Tbe no tutti i ceti e gradi sociali>>. Come si vedr nei capitoli seguenti,la biblioteca circolante assurse a una posizione preminente nel soddisfare la crescente richiesta di materiale da leggere; e un'occhiatn ai best-sellers del tempo indica che la maggior parte dei lettori ricavb le maggiori soddisf azioni dal romanzo.

di vista del libraio:

<<La

vendita di libri in generale

Ilistory ol loseph Andrews. Per farla breve, ora leggo-

pjimo posto. Egli tracci i principl delllstrueione piimaria cui si uniformarono da allora gli insegnanti, e il suo Orbis pictus (t614 fu il prirno li6ro di gure disegnato '';

co.Jan Amos Komenskf (Comenius) (1592-167r) qui al

Ma
l

solo dai romanzi. A partire dalla me del Seicento corrincia ad apparire - nelle case della gente i cui bisogni lctterari sono pi facili da soddisfare - un calendario,

nuovi <<intellettuali> non assero nuimento

r8e

L' ERA DEL CONSOLIDAMENTO

con informazioni varie e pensieri devoti: il pi antico ca. lendario di questo tipo ancor oggi in vita i[ <<Calendario dei minatori>> stamp^to a Goslar a partire dal 165o. Gli

Capitolo sesto La stampa periodica

educatori dell'Illuminismo uasformarono questi alma.


nacchi in veicoli d'istruzione popolare per 1 classi infe. riori. Suggerimenti pratici per la casa, il giardino e i cam. pi diffusero la conoscenza dei progressi rcalzzati dalla medicina e dalla veterinaria, dall'agricoltura scientifica e

dal risparmio; le idee filosofiche furono incorporate in saggi semplici, storie moraleggianti e poesia didttica. Al. cune miscellanee ebbero enorme successo: del Poor Richard's Almanack di Benjamin Franklin (Filadelfra ry32tZ6+\ si vendettero pi di cenromila copie; e d'una pubblicazione tedesca similare (sebbene di livello intellettua. le decisamente inferiore), iI Noth- und Hilfsbiicblein liir Bauercleute (1788) erano state vendute verso iI ry98
r5io ooo copie e un milione verso

dell'<<Oracle>, del <\[orld> o del <<Times>>, in quanto, verso la fine del secolo, la stampa periodica era ormai considerata regolare complemento

proverbiali John e Dolly di Lackington venivano cer. tamente incaricati, quando andavano alla fiera di Natale, di comprare il calendario dell'anno seguente; ma con almettanta probabiliti veniva loro detto, durante il resto dell'anno, di portare a casa dal mercato anche l'ultimo nu.

il r8rr.

primo venne soddisfatto dal giornale, il secondo dalla rivista o <<periodico>> in senso stretto; entrambi assero origine dal senso degli afradegli stampatori. Essi si erano accorti che le <<rapide correnti del tempou (di cui si lamentavano sin dall'inizio del Cinquecento uomini di stato e studiosi) richiedevano nuovi mezzi d'espressione e che esisteva un pubblico per nulla spaventato da tali rapide, anzi, ansioso di discenderle; d erano ben decisi ad incanalare queste rapide correnti verso i propri mu-

Il desiderio di rapida informazione di un trattenimento regolare portb alla nascita della stampa periodica. Il

mero dello

lini.
Nella prima me del Cinquecento circolavano liberamente ra le sedi cenrali e le filiali delle grandi compagnie commerciali dei <<notiziari>> manoscritti, contenenti informazioni miscellanee di carattere politico ed economico. I notiziari della ditta Fugger di Augusta venivano messi a disposizione anche di certi sostenitori particolari, cui si pensava fosse bene far vedere fatti e tendenze alla stessahaniera dei Fugger. Dalla met del secolo in poi etampatori in vena. di speculazioni si accinsero al passo decisivo di trasformare queste circolari private in bri notizie per il pubblico, che si sarebbero presto evoluti in

<<Star>>,

della vita di tutti

giorni.

Il pi antico libro di notizie inglese The treue encountre - rna relazione di dodici pagine sulla battaglia di
Flodden Field

fogli

notizie e quin in giornali.

stampato da Richard Faques a londra, subito dopo il fatto d'arme (9 settembre rjrS). I- guerre anglo-scozzesidegli anri r54o diedero occasione a mol-

r84

L' ERA DEL CONSOLIDAMENTO

LA STAMPA PERIODICA

r8,

ti altri opuscoli del genere, fra cui uno dei primi reso. conti di testimoni oculari, pubblicato da Richard Grafton il 3o giugno rj48. Queste pubblicazioni ad boc si occu. pavano per soltanto di un avvenimento d'attualiti e
d'interesse genetale e non avevano I'intento d'esser se. guite da altre: divennero pi frequenti solo verso la fine del secolo, quando un corrispondente francese osservb in uno di essi che <<voi in Inghilterra aspettate notizie con ogni buon vento)>. Tra il rrgo e il 16ro vennero pubbli.

(r55o-r6o6), sia stato pi inuaprendente che saggio: egli avlva appreso l'arte prsso Froichauer aZutigo e Froben a Basilea, e divenne il primo stampatore di San Gallo, ma non si districb mai dai guai finanziari in cui s'era cacciato impiantando un grande mulino da carta nel 1582. I giornali veri e propri fecero la loro prima apparizione con la <<Avisa-Relation oder Zeitung>, stamp ta a tolfenbttel, e la <<Relation>> dello stampatore strasbur' ghese Johann Carolus: en*ambi iniziarono le pubblicazioni nel gennaio 16o9. L'<Aviso> \lolfenbttel venne fondat, diretto e (almeno in parte) scritto dal duca Enrico Giulio in appoggio alla sua politica di riconciliazione tra le fazioni protestante e cattolica; compilato a Pnga, dove il duca uascorse i suoi ultimi anni (morf nel 1613) come consigliere dell'imperatore, esso contiene molte notizie politiche di prima mano. Il terzo fra i pi antichi giornali conosciuti la <<Gedenckwrge Zetung>, che usc.a Colonia o nelle vicinanze a partire dal maggio 16ro. Dieci anni dopo cominciarono a difiondersi i cosiddetti coranto.s. Gli stampatori olandesi furono i primi a metterli in commercio ( kranf ancora il termine olandese usuale per indicare il giornale), awalendosi della ben organzzlta rete di corrispondenti che fornivano informaiioni di caraftere politiio e commerciale alla Compagnia olandese delle Indie orientali e agli Stati Generali delle Province Unite. Il <<Courante uyt Itaen Duytslandt, etc.> dal 618 e il suo rivale <Tijdinghen uyt verscheyde Quartieren)> un anno dopo uscirono una o due volte la rittimana. NeI 16zo gli itmpatori di Amsterdam pub'
blicarono anche corantos in francese e in inglese, mentre

cati in Inghiltena circa 45o libri di notizie diversi, e di oltre z5o di essi ci giunta per lo meno una copia.
Le due principali caratteristiche del giornale (nel signi. ficato odierno della parola) - e cioi varieti di contenuto e periodiciti d'uscita - si precisarono comunque assai presto: gii nel 1566 apparvero a Strasburgo e Basilea dei fogli di notizie che, essendo numerati, proclamarono di far parte di una serie. Il direttore, editore ed agente (ma non stampatore) d'una serie di fogli d notizie non numerati apparsi ad Augusta tra il r5g4 e il r6r5 merita menzione per essere stato il promotore d'un interessante esperimento nel campo delle pubblicazioni periodiche. Nato ad Augusta nel r53o, Samuel Dilbaum lancib nel gennaio t597 un men. sile dal titolo <<Relazione storica o Namazione degli av. venimenti e dei fatti pi importanti e degni di nota acca. duti qua e li in quasi tutta I'Europa nel mese di... dell'an. no r,97 >>. Il testo era suddiviso in varie rubriche - come

<<Notizie dai Paesi Bassi>>, <<Storia francese>>, <<Aweni-

menti d'Inghiltena>, <<Afiari spagnoli>, ecc. - e ogni nu. mero constava di sei-dodici pagine. La periodicir eia pre. fissta - come dimostra la pu6blicaziine a scopo poUbli citario dell'indice del numero successivo - e fu mantenu. ta per tutto l'anno; e alla fine venne fornito uno speciale frontespizio per tutti i dodici numeri. Questo tentativo di produne una specie di <<cronaca)> annuale a fascicoli mensili naufrag dopo la prima annata, e ne soprawis. suta una sola raccolta completa. Pub aver contribuito al fallimento dell'impresa la scelta poco felice del luogo di stampa (la cittadina svizzera di Rorschach, sul lago di Co. stanza), ma sembra che lo stampatore, Leonard Straub

roltanto nel 163r venne stampato a Parigi, dai librai louys Vendosme e Jean Martin, il primo bro,di notizie
frantese: <Nouvells ordinaires de diuers endroits>.

toro foglio venne per presto soprafiatto da& <<Gazette> di theophrasle Renaudot, che godeva dell'appog' io di Richelieu. Gli stampatori inglesi non -attesero l'incoraggiamento ufficiale. Alcni mesi Jopo che lo strimpatore e incisore di carte geografiche olandesl Pieter van de Keere aveva dato vita
.;
-

Il

t
fi

r86

L'ERA DEL CONSOLIDAMENTO

LA STAMPA PERIODICA

r87

al primo bro di notizie in lingua inglese (di cui rimangono sedici numeri), il londinese Thomas Archer stampb a Londra dei corantos in inglese: sembra che il primo nume.

ro sia uscito nell'estate del 16zr, ma i corantos di fucher ci sono noti soltanto per le citazioni contenute in lettere
contemporanee.

Il

padre del giornalismo inglcse deve perci

esscrc

vista, i giornali inglesi erano in condizioni di svantaggio rispetto ai confratelli del continente, perch qusti si movavano rn posrzrone assai migliore per attenersi a una data di pubbcazione precisa. L'impegno assunto da Butter con i-suoi lettori di <<uscire costantemente nello stesso giorno della settimana> dovette venir presto modificato: io almeno ogni quindici giorni se la posta aniva regolat'
mente)>.

considerato Nathaniel Butter, membro della Stationers' Company dal o4 Suo padre - e poi sua madre alla mor. te di lui - avevano pubblicato di tanto in tanto delle <(corrispondenze)> su awenimenti del giorno; e circa la metl dei quasi 2oo titoli editi da Butter a partire dal r6oz - fra di essi la prima ezione del King Lear (16o8) e l'Omero di Chapman (1616) sono libri di notizie su awenimenti accaduti in India, Russia, Persia, Svezia, sui mari o in pamia. Il suo primo <<Corante, or, newes from Italy, Germany, Hungarie, Spaine, md France> uscl il z4 settembre t6zt Per vent'anni egli continub a pubbcare, <<at the sign of the Pied Bull at St Austin's Gate>>, corantos, aaisos, passdges, neu)es, relations, ecc., fra cui la prima serie numerata e datata di libri di notizie inglesi: cin quanta numeri, usciti fra il 15 ottobre t6zz e il z ottobte 16z3 e stampati in massima parte da Bartholomew Downes per un sindacato i cui membri pi frequentemente riconenti, erano - come per la maggior parte delle pubblicazioni periodiche di Butter - Nicholas Bourne e Tho-

Sotto ogni altro aspetto, perb, giornalisti e stampatori di giornali inglesi avvano, secondo lo studioso svedese Folke Dahl, <<miglia di vantaggio rispetto a quasi tutti i loro colleghi del iontinente>.-Due sono le caratteristiche particolari rimaste a distinguere i fogli di notizie inglesi: i rapporti disinvolti e amiihevoli interconenti fra direttori lettori (iniziatisi negli anni 16zo, quando i diretto' ri presero a confidarsi con i.lettori, essi condusseropoi i lttori a confidarsi nelle <<lettere al direttore>>) e I'abile impaginazione, che <diede prova di un genio inventivo u.iariente giornalistico> nel fermate l'attenzione del probabile lettore. Ecco per esempio come vengono presentate alcune delle <(our last weekly newes> nel n. 44 bt agosto 164) della serie di Butter e Bourne:
Che cosa successo recentemente nell'Impero tra I'Imperatore e i Principi. La situazione delle armate Tilly e Brunswick dopo I'ultimo sconffo. f oreoarativi del Re di Danimarca. RpiditA del C,onte Mansfield. Insieme ad altri afiari dei
Paesi Bassi e dei Grigioni.

mas Archer, oltre Butter stesso.

Come si pub rilevare dal cambiamento continuo dei titoli, gli editori non facevano assegnamento sopra una <tc. stata> permanente, ma speravano di attrarre i clienti im. piegando stimolanti nuovi: funzione svolta oggi dag <oc. chiel>. Ancle I'espressione <<notizie della settimanaD non va presa troppo letteralmente: Butter e Bourne pub bcarono <<tfie continuation of our weekely intelligencer (fine 163r - inizio 163z\ nei giorni 9, ro, g, 22 e 29 nG vembre; 8 e 17 dicembre; 2, rz, 9,24 e 30 gennaio; 8, 13, 24 e z7 febbraio. Le cause principali di questa irregolariti, ammise francamente un editore, erano <<il ven. to e il mare>>, perch I'anivo delle notizie dipendeva in

L'elezione del nuovo PaPa. Le piraterie turche. E certi prodigi visti nell'Impero.

pei

itr.ti

lcon il lodevole rilievo dato ai due punti nevralgici, Bassi e passi alpini), il riconoscimento del valore giornalistico dille notizie d'una elezione-papale e di meraiigli" tascendenti il normale corso della natura-,- e I'ac-

Questo vasto panorama dei vari teaffi di guerra euro-

c.*o

teramente dall'arrivo delle navi. Sotto questo punto dl

al pericolo incombente sul commercio e sulla navi' gazione net Mediterraneo, costituiscono una scelta di ti-

r88
nazionale.

L'ERA DEL CONSOLIDAMENTO

LA STAMPA PERIODICA

r8g

toli non indegna del nosffo pi importanre quoddiano

Butter e Bourne sapevano anche, nello stesso tempo, F"{g,speciale richiam esercitass. i t.nti,n.iliazionaIe. Netle.co*ispo_ndenze sulla vittoriosa."*prgn, di dstavo Adolfo.li..svezia nel r63 r-32,i I.;.r?;?;ne avisoes)> di rado dimenticarono i itt ..g.tr. p*,icorari di alcuni,genti\romini del nostro paeseu,-.o.. re ,correne del <<Lord General the Marquis Hamilton> nena sresia o il ferimento di lord craven . h ;;;Li t-"ogor.nente colonnello Talbot all'assalto di K;;;;;h. t'.ui denza accordara ai fattid'"*-.h. dd;l;;;;ti questi.ufficiali inglesi e scozzesi una prou, r*fi.r; deil'a. dei due direttoii, poich non prot._ lilr^rig:riSlistica blt...fg i dispacci olandesi e francesi, da cui i cronisti inglesl dipendevano, facessero tanto rumore intorno. q".l pugno di volontari s*anieri militanti n.iii.-Ju.d.r.. Lo schietto entusiasmo di Butrer e Bourne ., i ,.r.cessi delle f.orze nti-Asburgo li toui"a,-lf .fJiti ,p.gnoli e austriaci di Londra, .lu.*t rh.;.rl.,lliio,.rr.rono uficialmente,-e carlo I, lui stesso "r risentito per l,indiretta *itica rivolta .rt. ptii,t.. ii p*ih"..!ion. , qualurrque.prezzo, fece soppririer. con un decreto della star chamber tutti i libri-i notizie Gi"rr"r.-relrl. Questa interdizione venne revocara roltni"lll i.:.1bre 1638, e lo stesso giorno il;;. B;;;-p"Uti."rono un numero di novantasei pasine. Sia nei libri che nei fogli ii"notizie si *ovavano frequentemente delle illusrazioni, a cominciare dalle scene * battag_lia che avevano rdorttto ir iieiii*iot* ai 'Faques. lI primo a in*odurre le inustrazioni come nor. male atattiva dei fogli di notizie fr;;;;,r.p'u'. b.lga,--Abraham verhoJven di Anversa. L'indi. iJ ,"o

ghe che avrebbero potuto tentare un inglese del 43 ad acquistare una copia di (A Perfect Diurnall of the Passages in Parliament)>, in cui I'illustrazione era una specie di nascente nasthead. Per altri centocinquant'anni, tuttavia, i giornali vennero illusuati assai di rado e con poche figure: I'illustrazione sarebbe divenuta normale nella stampa periodica solo agli inizi dell'Ottocento. Nella seconda meta del Seicento i libri di notizie vennero sostituiti da fogli di notizie. La <<Leipziger Zeitung>>

r.g2r

che inizi le pubblicazionnel 166o e le continu fino al e la <<London Gazette>> che esce dal 65 fu-

*r

rono tra i primi giornali che tennero conto dei gusti d'una nuova classe di lettori. Il cambiamento di formato e d'impaginazione non era infatti dovuto a necessit tipografiche - anzi,la stampa di fogli di dimensioni non comuni deve aver posto problemi tecnici assai difficilmente risolvibili -: si trattava piuttosto di un segno esteriore del cambiamento che stava awenendo in quel tempo tra i lettori. Il principale rappresentante del pubblico letterato e letterario non era pi lo studioso, ma I'uomo di mondo, l'horurue de bon ton, e gli editori perspicaci si uniformarono al gusto di questa nuova clientela. L'uomo politico o d'afiari, o lo sfaccendato frequentatore dei cafi alla moda di Londra, Parigi, Lipsia, Amburgo, non avevano n tempo n voglia di cercare nei libri le ultime notizie: preferivano il foglio, perch - essendo proprio soltanto un foglio volante - permetteva loro di farsi un'idea alla prima occhiata delle notizie che avevan da raccontare il
<Pegasus> o il <<Post Boyr. Lo stesso imperioso bisogno di pi facile e rapido accesso agli stampati informativi - che aveva rasformato il grosso libro di notizie in un foglio volante - ebbe una

per quel che lasciavano intendre si sarebbe tr".to n.rl'interno. Le prime illustrazioni .pp.rr.-;i";;;[ inglesr turono decisamente la raffigulazione di -politiche: una sedura della camera dli comuni era irsin-

riosita di chi lo scorresse, sia

<Nieuwe Jiidinshen)>, apparso n.l ito, lir-"oi". a semplici silografie che avevano lo scopo di eccitare la cu-

p.t

q*i .h. a;;;ino ,ia

"ni'ti.

parte di primo pano nella nascita della rivista periodica, petch essa in effetti una specie di <libro a puntate)> e perci - a seconda delle tendenze e del bagaglio intellettuale del lettore - pu servire ugualmente bene da sostituto meno impegnativo o da facile introduzione a una lettura pi seria. Come un bambino dell'eti del razionahsmo, anche il periodico ha conservato le vedute care ai suoi genitori filosofi, cio la difiusione quanto pi ampia

r90

L' ERA DEL CONSOLIDAMENTO

possibile, e nel modo pi accettabile, delle <<vedute illu. minate su Dio, l'Umaniti e l'Universo>. Pub essere diftcile scoprire questo fine in certi periodici di oggi, ma il non riuscire a rendersi conto della utile forma di istnzio-

ne contenuta nei

<<comic papers>> e nelle pubblicazioni similari potrebbe denotare nel lettore ceciti intellettuale. Cultura generale e filosofia furono i principali argomenti con cui si riempirono le pagine dei primi periodici, sorti quasi simultaneamente in tutta Europa: nel 63 in Germania (<<Monatsgesprche> del teologo e poeta amburghese Johann Rist), nel 1665 in Francia (<<Journal des Sgavans> di Denis de Sallo, membro del parlamento parigino) e in Inghilterra (<Philosophical Transactions)D, sotto gli auspici della Royal Society), nel 1668 in Italia (<Giornale de' Letterati>>, pubblicato a Roma da Francesco Nazzari).

Presto per il <<Mercure Galant>> (1672; battezzato <<Mercnre de France>> nel r7r4) ampli i propri otizzon ti, includendo nelle sue rubriche notizie sulla corte e sulla vita di socie, critica letteraria e poesia inedita. <<The Athenian Mercury > G6gz) e The Gentleman's Journal > (16gz) furono le prime riviste inglesi che adottarono questa linea. Christian Thomasius, il pi grande razionalista tedesco, diresse nel 1688 a Lipsia un periodico nel cui prolisso titolo sono compendiati il punto di vista e i fini iuoi e di molti dei suoi successori: <<Idee serie e diverten<<

ti, razionali

e non sofisticate su ogni genere

libri

e argo-

menti piacevoli e utili... esposte durante una conversazione alla Societi degli Oziosi>>. Thomasius dichiarb espcitamente che le donne erano le benvenute tra i suoi lettori e non passb molto tempo prima che nascessero i periodici diretti esclusivamente al sesso debole, comF <The Ladies'Mercury> G6%), <The Female Tatler> (companion del giornale di Steele e Addison) o <<Die Vernnf-

tigen Tadlerinnen> di Gottsched Glzs). Ai primi del Settecento la stampa periodica, giornali e riviste, si era ormai affermata definitivamente e di decennio in decennio acquistava nuova forua. Anche le province cominciarono ad avere i loro giornali loca, agli inizi quasi tutti a frequenza bisettimanale. I primissimi fure'

LA STAMPA PERIODICA

I9I

no <<The Norwich Post>> (t7or-rz), il <Bristol Post-Boy>> (r7oz-rz'), il <<Sam Farley's Exeter Post-Man >> (r7o4-25)

Dopo f istituzione, nel r69t, di un servizio postale giornaliero fra Dover e Londra - che assicurava la regolare trasmissione alla capitale delle notizie dall'estero divenne possibile pubblicare dei quotidiani, ed essi soppiantarono pi tardi gli organi bi- e uisettimanali. I primi giornali londinesi che sottolinedrono in testata tale frequenza e regolariti d'edizione furono <<The Daily Courant>> (7oz), <<The Daily Post> (r7ry\, <The Daily Journal> (ryzo) e <<The Daily Advertiser>> (ry3o). Il <Daily Advertiser)> assurse presto - e la mantenne fino alla cessazione nel r8o7 - a una posizione tale per ci lo si
potrebbe definire il <<Times> del Settecento: un vasto servizio di raccolta delle notizie, preziose informazioni commerciali e ricchezza di inserzioni pubblicitarie (ra cui cospicue quelle degli editori londinesi) lo resero indispensabile alle classi medie ed elevate del paese. La severit della censura francese ritard fino al 1777 la nascita del primo quotidiano francese, iI <<Journal de

e <<The \florcester Post-Man>> (r7o4), tuttora me <<\(/orcester Journal >.

in vita

co-

Paris>. Quando la Rivoluzione proclamb la liberti stampa, il numero dei giornali di Parigi sall di colpo a gro, pet scendere poi a 13 nel periodo oscurantista del Consolato e 4 nelle ancor pi dure condizioni dell'Impero.

della sera, con

Nella stessa epoca fece la sua apparizione il giornale il <<Newsletterr> di Dawks (1696), <The

Night Post> (entrambi nel rTrr), tutti giornali a frequenza misettimanale. Furono

Evening Post>> (17o6), <<The Evening Courant>> e <<The

i giornali della sera, e non

quelli del mattino, a spingere la puntualiti fino all'ora esatta d'edizione: per poter usufruire dei servizi postali verso la provincia, che lasciavano Iondra nelle notti di
marted, gioved e sabato, 1'<<Evening Post>> venne messo a disposizione dei comieri <<every post night at six o'cloclc (<<ogni sera di posta alle sei in punto>). Questo slogan venne ripreso dal primo (e di breve durata) giornale

di mezzogorno,la

<<Noon Gazette>>

(r78r),

che usci-

r92

L' ERA DEL CONSOLIDAMENTO

LA STAMPA PERIODICA

r9t

va <<a mezzogiorno in punto>, e dal giornale della sers <The Cabinet> (rZgz) (che ebbe vira ancor pi breve), il

itrike five>'. I.'lpogeo nella stabilizzazione della regolarit d'uscita e della fiducia di potercela fare in un dterminaro tempo venne raggiunto nel marchio adottato dal <<Times> fin 4^\, gennaio r8o4: un orologio, posto ua il libro aperto del passato e quello chiuso del futuro, segna I'ora me&a in cui si sperava allora di completare I'edizione: le 6 e 6 mi. nuti del matdno. Allo stampatore di una rivista non era richiesta allora, come non si richiede oggi, una tale puntualiti al minuto, ma anche in questo campo il Settecnto portb a una pro

quale usciva <<precisely as the Horse Guards

ni. L'influenza esercitata in Europa e in America da questi due giornali fu prodigiosa: circa ottocnto periodici

gressiva standardizzazione.Menme nel mondo dei giornall l'uscita quotidiana diventava la norma, l'intervallo set. timanale si afiermb come il pi accetto nel campo dei pe. riodici leggeri, e quello mensile o mimesmale per le rivi. ste che offrivano allo spirito il nurimento pi sstanzioso, Pi di ogni aluo direttore, furono Richard Steele (72-1729) e Joseph Addison a determinare lo stile del periodico generico, che, presto imitato in tutti i paesi ci.

coltivarono nel Settecento lo spirito e il gusto rifacendosi al modello del <Tatler> e dello <<Spectator>. Nella gran maggiomnza essi non soprawissero, vero, all'entusiasmo iniziale dei loro fondatori o lettori; ma un'abile direzione editoriale e frnanziaria riuscl a mantenerne in vita alri per considerevoli periodi di tempo. Quello che visse pi a lungo, e meritatamente, fu <The Gentleman's Magazine > G13vr9o7\: esso raggiunse una difiusione 4nnua di diecimila copie nel rTig e di quindicimll s1 r74j: il genetoso impiego di illusnazioni, silografiche e incise in rame, non fu estraneo al suo rapido successo. Si deve al vasto richiamo esercita.to dal <Gentleman's Magazine>> se la parola nagazine divenne presto un termine generico per indicare questo tipo di giornale. Il <London Magazine> ( 1738-84) e lo << Scots Magazine >>,(r739+8r7, coniinuato come <Enburgh Magazine> fino al 18z6) furono tra i primi ad adottarlo. Questi girnali inaugurarono una nuova rubrica, la re'
censione delle

vili, doveva diventare la guida e I'amico, il trattnimen. to e l'educatore di milioni di lettori per tutto il Sette. cento. <The Tatler>> (r7o9-rr) e <<The Spectator>> (r7rr. r7r4) sono i giornali pi famosi che essi diressero e pcr i quali essi scrissero <<observations on life and mannersn,
provvedendo per i loro lettori servizi d'istruzione morale, commenti su argomenti letterari ed artistici, notizie in breve e trattenimenti piacevoli: l'obiter dictadi Roger do Coverley, la pi durevole ceazione di Addison, di unl buona idea della variet e del rafinato trattamento dato a questi temi: <The Spectator> ebbe probabilmente unt media di uemila abbonati; ma i saggi riuniti in volumc (t7n) furono venduti in novemila copie alla prima edh zione e vennero ristampati dieci volte nel giro di vent'an.

noviti librarie, e alcuni periodici fecero addirittura della critica letteraria il loro principale interesse. Il quindicinale <<Museum> di Robert Dodslel (che ebbe breve vita ua il l^746 e il ry47), la <<Monthly Re' view>> (iniziata ne! ry49 da Ralph Griffiths e continuata dal figlio George Edward fino al 25),e la <C*ritical Revi> ft756-t8r1),di cui fu il primo dir,ettore Tobias Smollett, eseicitarono una consideievole influenza nel far conoscere alla piccola nobilti e al ceto medio la letteratura moderna, inglese e straniera. Le recensioni erano di
soto considere*rlmente lunghe e vi si raccontava almeno I'argomento del bro inframmezzando i commenti con copios citazioni a illustrazione dello stile e della presen-

t [Le Horse Guards, o pi precisamente Queen's Life Horse Gucdl, la guardia del corpo della regina, hanno una caserma in !0hitehall, nl cento di Londra, dominata da una pittoresca torre dell'orologio: ln quel tempo non esisteva ancora le Big Ben e I'ora <ufficialee er drt
appunto dall'orologio delle Horse Guadsl.

taiione di certi punti particolari.Lavela e propria critica era appena espressa, e il totto generale era piuttosto quello di un moderno <<risvolto>> o d'un prospetto propagandistico dell'editore. I recensori scozzesi della <Edinburgh Review>> (r8oz), che si fecero un punto d'onore di censurare gli <English Bards>, cambiarono tutto. Essi non introduisero soltanto la partigianeria e le rivalit perso-

rg4

L'ERA DEL CONSOLIDAMENTO

nali- (scomparse da allora dai giornali rispettabili), ma conferirono al recensore un'aur di superirit che dure tuttora e che ffoppo spesso 1o tenta a f.ate, un libro che incompetente a giudicare, il mero pretesto per mt> strare la propria bravura.

Capitolo settimo Le biblioteche

alla biboteca quale fattore di diflusione della civilti. Grandi e ben orgarzzate biblioteche di manoscritti esistevano

Antonio Panizzi definl una volta il British Museum <<un'istituzione per la diffusione della cultura>>, e con queste parole eg rcse probabilmente il pi alto omaggio gii molto tempoprima dell'invenzione della stamil primo uomo di stato ad includere ua i benefici che un'amministrazione ben guidata avrebbe dovuto prowedere ai cittadini la costituzione di una biblioteca f Giulio Cesare: morto lui, il progetto venne ripreso da G. Asinio Pollione, patrono di Virgilio e Orazio, che cosuul nel 39 a.C.laprima biblioteca pub' blica di Roma. Tale esempio venne seguito da molti imperatori, a cominciarc da Augusto e Tiberio, ela Roma
imperiale giunse ad avere ventotto biblioteche pubbliche. Distrutto I'impero, I'idea della biblioteca aperta al pubblico venne seppellita per mill'anni. Le biblioteche del Medioevo erano monastiche, episcopali o accademiche: solo I'arte della stampa permise di rcalizzate la biblioteca destinata ad essere il magazzino dei tesori intellettuali dell'intero mondo civile, il giardino spirituale del pi umile lavoratore e l'ultimo rifugio dei cittadini della Repubblica delle lettere. Principi e no-

pa a c^ratteri mobili.

bili, mercanti e studiosi cominciarono nel Rinascimento a mettere insieme collezioni di libri. E vero che il duca di Urbino Federigo escluse strettamente dalla sua preziosa biblioteca qualsiasi libro a stampa; ma il suo atteggiamento era un'eccezione e motivato soltanto dal suo <<innato egoismo)>. Anche lo splendore della biblioteca rac-

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LE BIBLIOTECHE

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diosi

ley, che riusc_l ad asJicurarle una speciale concessione persuadendo la Stationers' Company ad assegnare all sua fondazione una copia gratuita di iutti i libr stampati in Inghilte*a. Questa concessione di una <bibotec" cgerlig.ht> venne incorporata-legalmente nel Licensing Act del 1663, in cui si itabi la resentazione di tre co. pie gratuite di ogni pubblicazion; tale numero sal gra. dualmente a undici ma venne infine limitato a sei (Brish I4yEq., Natignal lilrary of Scotland, National Library of {ales, Bodleian Library, Cambridge University Libr ry, Trinity College di Dublino). euesto principi venne rlprego in alme nazioi ed vantaggioso per tuiti coloro, singo e gnrppi, che siano interesJali ai libri dal punto di rlista professionale - editori e librai, bibliotechi e sru-

biu), nella lontana Transilvania, contava *7 ibri astampa sg un totale di 3zo. Alctne di tali biblioteche private costituirono il nucleo di biblioteche naziona: la bibliothque ationale deri. vb da guqlla di carlo v, la Mediceo-Laurenzian" riunf guelle di cosimo e di Iorenzo de'Medici, la pre"trische staatsbibliothek si form intorno al nudo di quella del grqgde e]ettore Federico Guglielmo, e Ia biblioteca di Robert cotton fu il principale .o-pon.nte del British Museum. L'universit oxford deve la sua biblioteca, ?perta nel 16oz, al diplomatico e stuoso Thomas Bod:

lumi (acqris1iel 3-dgl secondo conte A *".ii; p9l.r5o9 la biboteca el decanato di Herma*.t.iiSi1

berga Ha*mann Schedel consisteva di J"...nio ribri ; stampa e quatocento manoscritti; il suo pi giovane contemporaneo \riilibald Pirckheimer posseevisoltanto centosettanta manoscritti su circa duemilacento vo.

nuito dai pochissimi pri a tta-p. Altri perb Ia pensa. vano diversamente: la biblioteca e['umanista di orim.

colta a B.udapest dal re Mattia conrino forse la pi pre. ziosa collezione di manoscritti e legature rinasciiretri.li, dis.pers3.dopq la morte del re (t+go) non venne smi-

Le prime grandi biblioteche aperte al pubblico furono l'Ambrosiana di Milano (aperta dal cardinale Federigo Borromeo nel r6o9) e quella messa insieme per il cardinal Mazarino da Gabriel Naud. Questi scrisse anche il primo trattato moderno sulla raccolta, la conservazione e la catalogazione dei libri, Adais poar dresser une bibliothqae (1627\, che John Evelyn rese accessibile agli eruditi inglesi nel 166r. Il pi notevole predecessore medievale di questo libro, il Philobiblon di Richard de Bury, vescovo di Durham (morto nel r34), era stato stampato nel x473 a Colonia e merita ancora d'esser letto come affascinante omaggio all'<amor ecstatcus> che I'autore nutriva per i libri.
La maggior parte delle grandi biblioteche naziona venne fondata ma il Seicento e il Settecento: esse furono, di fatto, il simbolo, nella sfera intellettuale, delle tendenze centralizzamici delle monarchie assolute. Alctne delle fondazioni che hanno giustificato I'ambizione dei loro fondatori a servire i pi alti interessi nazionali dei loro paesi, sono la Preussisihe Staatsbibliothek (Berlino la Kongelige Bibliotek (Copenaghen 166r), la National Library of Scotland (r682), la Biblioteca Nacional (Madrid rTtz'),la Bibli<teca Nazionale Centrale (Firenze ry47\, il British Museum ftZSil e la Library of Congress (r8oo). La bibliografia descittiva, la cui compilazione diventata una delle funzioni essenziali delle biblioteche nazionali di tutto il mondo, uae origine dai cataloghi che veni/ano pubblicati ad uso dei librai. Le prime compilazioni complete e regolari furono gli elenchi semesuali delle noviti pubblicati ad Augusta, dal rj64 al 1627, dal grossista Georg \iller ftstS-g+), in cui erano raccolti tutti i titoli esposti alle fiere di Francoforte (che era diventata

*5fi,

allora

i gq"4 possono rrovar precis:risposta tutre le ri. chieste di informazioni bibliografiche e si posso.o condume degli studi bibliograficiiompleti. ^
p.resso

-,

poich le biboteche del copyright sono

centri

tedeschi e zz6 di editori stranieri. Henri Estienne scrisse un entusiasti.co opuscolo in lode de| Francofordiense emporium siue Francolordienses nundinae. ltpav tire dal rj98 il consiglio municipale di Francoforte pubblicb un catalogo uficiale che doveva soppiantare le ini-

stampatori e fonditori di caratteri di tutta Europa). Nel j6j Georg \(Iiller elenc 318 volumi pubblicati da edi-

il

principale punto d'inconuo

di editori,

librai,

tori

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ziative private di

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LE

BTBLTOTECHE

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lliller e di alue ditte e di cui lo stazionaio londinese John Bill fece uscire un'e.lizione inglese corredata d'un supplemento sui <<libri stampati in inglese> (1617-28). Con il declino della fiera di Francoforte assunsero maggiore importanza i cataloghi della sua rivale, Lipsia, la mi pubblicazione, iniziatsi nel 1594, du. ra -tuttora (sotto varie forme), mentre i cataloghi di Francoforte cessarono le pubbcaziotn nel r75o, quando venne soppressa la fiera. I cataloghi di fiera furono i precursori delle bibliografie nazionali di letteratura modrna redatte generalmente a cura delle biblioteche nazionali dei rispeitivi paesi. n1 aqtico 4i questi indispensabili elenchi la Eibliogro llie d9 Ia France (r8rr reg.) menrre il pi completo- il Cumulatiae Book Index (igqg sgg.) pubblicato negli Usa. In Gernrania la funzione dei cataloghi de[a fiera-di Lip sia svolta dal r93r dalla Deutscbe Nationalbibliograpbie. L'ultima anivata in quesro campo la Britisha-

rnotr, merita di venir citata come dell'intero argomento.

il pi utile

sommario

Il

Fino ad Ottocento inoltrato, perb, il pubbco ebbe tutt'aluo che facile accesso dle biboteche <pubbliche> e il modo in cui i bibotecari guardavano ai loro clienti splendamente illusrato nel regolamento emanato nel r7T4 dal bibotecario Gotha: <Per controllare nel miglior modo possibile la precedente eccessiva affluenza, lvenne stabilito] che chiunque voglia esaminare un libro deve farne richiesta al bibliotecario, il quale glielo fari vedere e, se necessario, gli dar anche il permesso di leg-

tional Bibliography (r95o sgg.).Sebbene varino i principl di catalogazione e di presentazione, tutre le bibliografie nazionali hanno in comune un alto grado di accuratezza e
completezza.

Di fatto le grandi biblioteche stato, quelle municipali e quelle dei colleger non erano adatte a sodsfare le necessit delle classi non accademiche e non profes' sioniste che costituivano sempre pi la grande maggioranzadei lettori di libri. Questa nuova intelligenciia sac' cinse ad aiutarsi da sola e diede vta a due nuovi tipi di biblioteca - la <biblioteca pubblica> (nel significato moderno della parola) e la <biblioteca circolante> -, figli enuambi del secolo xvur e originari del mondo di lingua
inglese.

gerlo>.

Per quanto conceme le bibliografie complete dei libri pi antichi, il primo posto andrebbe facilmente al Ge. samtkatalgg dq'Viegendrucke se ci fosse la minima prospettiva veder un giorno terminato questo coloslale monumento dell'endizione e della procrastinazione te. desc}e. Ma, dal momento che meglio un uovo oggr di una gallia domani, ilBritisb Museum Catalogae of Books printed in tbe t 5th Centzry risponde a ogni domanda che uno studioso del periodo degli incunabo possa ragionevolnente porsi. Per i due secoli seguenti, la Gran Breta. gna magnificamente servita dai Sborttitle Catalogues compilati da A. $1. Pollard e G. R. Redgrave fino al 4o e da D. G. Ving dal 164r al ryoo. Si pub dire che siano stati stesi sulla base del primo Catalogue of Englisb Pn ted Books con cui Andrew Maunsell pose nel rrg, Ie fondamenta della bibliografia descrittiva inglese. Lc 'Vorld Bibliograpby of Bibliograpbies (.2" ed. rq.:o), altre compilazione di uno studioso inglese, Theodore Besrcn

irr
H

La ceazione della biblioteca pubblica forse il maggior contributo dato dagli Usa al sistema di istruzione generale. George Ticknor, il grande studioso di Harvard, ha riassunto bene I'idea che sta alla base di questa istituzione: <La biblioteca pubblica, - egli dice, - dowebbe subenmare d termine del nostro sistema di istruzione gratuita, ed esser tesa adatta a consolidare e ad accrescere i risultati ottenuti con quel sistema attrave$o l'autodidatticismo derivante dalla lettrua>. I.o Stato del Massac-husetts fu uno dei pionieri del movimento e Boston la prima citti del Nuovo Mondo a fondare, fin dal 165g, una biboteca pubblica. Nel 1798 il Massac}usetts si pose all'avanguira organnzando e ordinando le sue bibliotecJre pqbbliche mediante una legge statale.

Lldea della biboteca circolante, ottima fusione d'iniziattva commerciale e di sollecitudine per il progresso intellettuale, venne lanciata da uno scozzese, Allan Ramsay. Poeta, fabbricante di parrucche, libraio e padre del

s ffi

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20r

ca circolante alla sua bottega di libraio a Edimburgo (ry26). Alcuni anni dopo GTtr), alla soglia della sua stupefacente carriera di stampatore, editore e diplomatico, Benjamin Franklin ap aFiladelfia una <biblioteca ad abbonamento>. Il reverendo Samuel Fancourt, un pastore
dissidente, fond la prima biblioteca circolante londinese

grande pittore ritrattista, egli annesse la prima bibliote-

negli anni r73o, ma n questo n il suo secondo tentativo


del ry 46 (< The Gentlemen and Ladies' Growing and Circulating Library>) ebbero durevole successo. Esso arrise

migliaia di libri vengono ora acquistati ogni anno da coloro i qua, avendoli letti tramite il prestito queste biblioteche e avendoli trovati buoni, ne diventano ac-

a pensare che a causa di tali biblio teche la vendita dei libri sarebbe molto diminuita. Ma I'esperienza ha dimostrato che la vendita dei libri, lungi dal diminuire, ne stata assai favorita, poich molte migliaia di famiglie si sono rifornite a buon prczzo presso tali collezioni e il gusto della lettura si assai difiuso, cosicch

mori, li aveva condotti

quirenti>.

pali. Tale improwisa fioritura stup gli osservatori contemporanei: un critico not nel r7g, che la <<gente ora abituata a leggere anche in luoghi dove vent?nni fa sarebbe stato ben c{ifficile movare un libro>; e alcuni anni dopo si sentl dire che <<la passione per la lettura diventa di giorno in giorno pi comune, difiondendosi in tutte le classi sociali>>. Nel r8o4 Ie maggiori biblioteche di Dresda disponevano, tutt'e ffe insieme, d'uno stock di ses.
santamila volumi, cio uno per ciascun abitante della cittl. L'efletto delle biblioteche circolanti sul mercato librario venne ottimamente riassunto dal libraio londinesc James Lackington (r746-t8:). <<Quando si aprirono per la prima volta Ie biblioteche circolanti, - afferma nel. le sue rnemorie, - i librai ne erano stati molto allarmati, e il rapido incremento ch'esse ebbero, sommato ai loro tiche mllega Trafalga Square (c quindi h (il quartiere dei giorna) e'la cily ( centro commerciale e finanziario)].
zona dei ministeri) con Fleet Street

invece alla British Library fondata da George Bathoe sulIo Srand' quando ne prese le redini il famoio produttore e promotore di libri John Bell. Verso Ia fine del Settecento le biblioteche circolanti erano diventate caratteristica comune di ogni citti del. l'Europa occidentale. Nei piccoli cenui dove probabilmente non le si sarebbe potute gestire con profitto, club di lettura e societ letterarie funsero da biblioteca, provvedendo agli associati le ultime novit del mercato librario: queste organizzazioni si pomebbero quindi classificare come i precursori delle biblioteche locali e munici.

I [Famosa strad londinese

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