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Nonno di Panopoli, I Canti di Penteo (Dionisiache 44-46). Commento by F. Tissoni Review by: Domenico Accorinti Gnomon, 75. Bd.

, H. 3 (2003), pp. 203-209 Published by: Verlag C.H.Beck Stable URL: http://www.jstor.org/stable/40493835 . Accessed: 06/02/2012 15:29
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A. Hurst:Schade,Lykophrons lOdyssee

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nouveau la situation dans M. Fusillo ad loc.1, le fait d'ailleurs que oxav se rfre il estquesau contexte danslequel Ithaque estmourant (paropposition Ulysse laquelle ce queGS a sa mort, chezlesEurytanes etenEtrurie), deshonneurs tion aprs qu'ilreoit, estsuffisamment hriss de difficults de soi,mais le passage comme allant pu considrer lesmoindres ledevoir deprciser points. pour qu'onse sente on Paura sansrpter Jene voudrais que ces quelquesremarques, pas conclure de les sentiments sont certainement gratitude que Ton ne par inspires peru, de l'ouvragede GS pour le service au contact qu'il a pas d'prouver manquera d'un livreextrNous sommesen prsence renduaux tudeslycophroniennes. mement utileet document; j'avoue avec plaisir qu'il m'a beaucoupappris.Pour s'intressent la surviedes popes ceux ceux qui lisentYAlexandra, qui pour un n'en douter c'est indispensable. compagnon pas homriques, AndrHurst Genve

FirenCommento. I Cantidi Penteo(Dionisiache44-46J. F. Tissoni:Nonnodi Panopoli, e filosofia della Facolt di lettere ze: La Nuova Italia 1998.X, 360 S. (Pubblicazioni dell'Universit degliStudidi Milano.177.Sezionedi FilologiaClassica.7.) 58500L.

rifioritura In quellastraordinaria deglistudisu Nonno (N.), che ha caratterizzato in maniera determil'ultimo secolo,e a cui ha contribuito quartodel ventesimo edizionedelle Dionisiache(D.) proosereidire)la splendida nante(linfavitale, che FrancisVian,2vienea della 'Sptantike' mossa nel 1976 da quel maestro Tissoni(T.) dedicatoai canti44-46 anchequestolavorodi Francesco collocarsi indi Euripide.L'autore,quasi sentisse alle Baccanti delleD. (Penteide), ispirati edizionedelleBL, ormai la spadadi Damocle dell'incalzante minacciosa combere chiamato'Commento',nonolo ha prudentemente in fase di completamento, {de visu',perD. 44-46,il Laurentianus stante 32.16(L), egliabbia ricollazionato le sceltedi e in non pochipassidichiari (43 [con un elenco])di non condividere anchequando il secondoT., ad accogliere R. Keydell(troppoincline, congetture, anchenei viene la cui edizione testodi L sembra difendibile), (1959) riprodotta Nonno Il volume compostoda una Premessa, lemmidi questo commento. a sua ciascunodei quali suddiviso (7-85),divisain trecapitoli, poetadi tradizione e voltain treparagrafi: (1. Tra paganesimo I) Nonno di Panopolie le Dionisiache di tradizione Nonno 2. Dionisiache Le cristianesimo [14-29]; 3. [9-13]; poeta manoscritta delleDionisiache(1. La tradizione [36[29-35]);H) Testo e fortuna Ricezione e fortuna 2. Il della Penteide testo [44(Dion. 44-46) [40-43]; 3. 39]; 62]); III) La Penteide(Dion. 44-46) (1. Nonno e il mitodi Penteo [63-71]; 2. Christi Domsofigura [71-79];3. Proteoe la jioixiHa [79-85]).
et gographie /./.Peril librodi P. Chuvin, (1991 [io n. 6]), si dionysiaques Mythologie di G. W. Bowersock, vedanoanchele recensioni Topoi 4, 1994,385-396 e G. Casadio, 1 a cura di MassimoFusillo,AndrHurste Guido Paduano, 'Alessandra', Licofrone, Milano1991,253 2 Davanti a un fiumeinesauribiledi 'Festschriften', dispiace davvero lamentare l'immeritata assenza di una raccoltadi studiin onore di questo grandestudioso.

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nelleD. (io n. 7) vd. adesso Da68, 1996,295-299;sullapresenza dell'Egitto questarivista Prometheus riaGigliPiccardi, 24, 1998,61-82 (I), 161-181(II). - 1.2. Lo stiledi N. (19 n. di uno studiodi R. Schmid,RhM 141,1998,393-406, 50) statorecentemente l'oggetto nelcomm.a 44.76del rimando ad Helicfr. 142,1998,326-334;nonc' traccia Philologus da partedi N. di fonti latine(25 n. 87) vd. E. Magaa od. (24 n. 82); per l'utilizzazione con cautela, cfr.F. Vian,L'(inventionJ de la Ore, CFC-Elat 13, 1997,83-89 (da leggere vignechez Nonnos,in: StudiaclassicaIohanniTarditioblata,Milano 1995,I, 205-209); nonniana da G. Agosti, in: G. A.fondamentali (26-29) l nuovidatiraccolti perla metrica in:Struttura dell'esametro neipoeticristiani F. Gonnelli, Materiali e stoperla storia greci, a curadi M. Fantuzzie R. Pretagostini, riadell'esametro I, Roma 1995,299-358.greco, vd. infra. I.3. Per'Nonno poetadi tradizione' che si leggein Keydell(recteayvwoxoio) 11.2.In 46.57 (40) ctvvtOTOio un errore di und erklrende zu den Dionysiakades Nonnos, cfr.W. Peek,Kritische Beitrge stampa, del Poliziano(44 n. 24) si disponedel testo AbhAkBln1969,1, 52. - II.3. Per i Nutricia di F. Bausi,AngeloPoliziano,Silvae,Firenze1996;il luogo di edizionedel comcritico mento all'Ambra del Polizianodi A. Perosa(46 n. 32) Roma;perl'edizioneAldinadella Primafortuna Parafrasi umanistica di Nonno, in: Vetustatis (51 n. 53) vd. ora G. Agosti, offerti a F. Di Benedetto), Messina1999,89-114. (Scritti Indagator ///./. Penteo non sbranatoda selvaggeleonesse (63), ma da ^laive oxxoi W. Liebeschuetz, The Use of Pagan (71-79) cfr. (44.65).- III. 2. Su DionisofiguraChristi in theChristian Reference to theDionysiacaof NonMythology EmpirewithParticular - End or Beginning? Ed. P. Allenand E.M. Jeffreys, nus,in:The Sixth Century Byz. Aula visionedi G. W. Bowersock(di stral. 10 (Brisbane1996), 75-91, il quale respinge in Late Antiquity' 'Hellenism VChr 53, 1999,305-315) [1990]vd. ora la ree.di J.Fossum, di una cristianizzazione del Dioniso nonniano; del Christus Patiens(73 per la cronologia n. 31 [dove si ipotizza un'improbabile dipendenzadi D. dal centoneeuripideo]) 1991-1992, la compianta EnricaFollieri, cfr. inoltre 343-346, ByzZ 84/85, d'obbligocitare KarlaPollmann, 94 sg.,nn.21-22).- III.3. Su Proteo, JOB 47, 1997,87-106(in particolare simbolodellaJioixiXia del cosmo(79-85),cfr.G. Agosti, Prometheus 22, 1996,169-172; dalla metafora, tratto che accomunala poeticadi N. a per la genesidella metamorfosi E. Pianezzola,Ovidio: dalla figura retorica al proquella di Ovidio (83 n. 63), aggiungere in: Ovid. Werkund Wirkung, cedimento frM. von Albrecht (Stud, diegetico, Festgabe am Main 1999,331-342(= E. Pianezzola,Ovidio. Mozur klass.Philol.,100),Frankfurt delliretorici e forma narrativa, Bologna1999,211-222).

ai tre canti(89-349), la bibliografia Seguono,in ordine,l'ampio commento un indicedei nomie dellecose notevoli (351-358)e, infine, (359 sg.). Gi il titolodel saggiointroduttivo cNonnopoeta di tradizione' lascia intuire il motore dell'ispirazione poeticadi un capoquello che,secondoT., costituisce da partedi Nonno di confrontarsi lavorocome le D.: il desiderio con tuttala il T. letteraria esistente Se e si tradizione addisforza, (31). questo innegabile, tandonei modelli(i solitiOmero,Callimacoe ApollonioRodio 'in primis', ma anche Pindaro, Euripide), di mostrarequanto complessa e sfaccettata sia l'allusivit letteraria di N. (che coinvolge nellaPenteide anchel'altraoperanonalessandrino niana,la Parafrasi [P.]), cui si aggiunge quel gustotipicamente per l'erudizione e Yinterpretano si rischia da omerica, per, quest'unica angolazione, di smarrire la cifrastilistica della poesia nonniana (cfr.S. Ave'protobizantina' L'animae lo specchio.L'universo della poeticabizantina, tr.it.,Bologna rincev, di pers non insidioso, della'Quellenforschung', an1988,31 sg.). Ma il terreno che perchgi esplorato da Keydelle Vian, si rivelascivolosoper T., quando, discutendoil problemadella datazione delle D. (13), crede di fissarecome del commento 'terminus al Timeo di post quem' il 438, la data di composizione Proclo.

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Se la tesidi un'utilizzazione da parte di N. degliInnidi Proclo tutt'altro che peregrina Metafora e poeticain Nonno di Panopoli,Firenze1985,242(vd. Daria Gigli Piccardi, che il poeta sia statoinfluenzato anche dalla lettura del com245),e non inverosimile il confronto mentario al Timeoo di altri scritti del filosofo fra44.131fjXov neoplatonico, jioojiXov, vE, xujjxxveto nevBe e rph., fr. 120 Kern xai xoaxeooi jieo 'xv /i3oioc citatoda 8VT8 |ievovovriaavTe;, vkeqkXov, vx'^ofjcxai xaoQkr](; Proci.,in Plat.Tim. 25b,non probante (secondoT. la coppia Dioniso-Penteo riproporrebbeil conflitto Ateniesi del commento Postulare [Titani] [OlimpiJ-Atlantidi procliano). mi infatti che N. abbia imitato quei versiorficicitatida Proclo in analogo contesto, sembra vistoche il frammento contiene quasi una citazionedi Hes., Th. ipotesigratuita, te xai r|voQT] di Giapeto Menezio,figlio jieqjiXou (del gigante 516el'vex' xao6aXT] e di Climene, fulminato da Zeus e fatto nell'Erebo[~ Apollod. 1.2.3]),poeta precipitare che N. nelleD., non solo cita(cfr., oltrea 13.75bsg.,30.284,31.72a[con Vian ad loa], la del canto48, dove il discorsodi Gaia si apre significativamente [15] con Gigantomachia di Hes., Th. 164 Jiate (vd. Vian a 31.166-170,175fio),ma ancheparafrasa l'incipit
177).

Veniamoora al riccoe puntualecommento del T., che ci aiuta a coglierela vera dei che un testo come la Penteide nonniana, complessit problemi presenta di Euripide. riscrittura delleBaccanti
+ xvcoesprime in N. (cfr.[oltreal citato47.476]P. 44.3. Il 'tour5 yy (+ genitivo) ma come conse9.63, 19.171,21.47) Ia presenzain un luogo (o dinanziad una persona), nellospazio ('raggiungere'), vd. anchequantoho discussoin guenzadi un avvicinamento che l'esistenza di un cultodi Pan a Tanagra SIFC 89, 1996,250.- j. Occorrevasegnalare da monumenti, vd. Roscher, s.v. non attestata da altre fonti ma esclusivamente letterarie, echi da Cali., Del. Pan, 1363sg.,RE, Suppl.Vili, s.v. Pan, 995. - 6-14. Per gli eventuali la menzionein N. al v. 3 dell'Aonia (~ Cali., Del. 75). - 20 sg. 75-85 aggiungere Prometheus delleporte(di cui T. tratta a 45.282-283)cfr.D. Accorinti, SulFatrcfiaxov dalla ricostruzione di Keydell(33 post 29 transp. 21, 1995,24 sg. - 29-34. Diversamente l'ordinetradito Graefe; (cfr.G. D'Ippolito, Studi post 31 lac. stat.Keydell),T. difende il paPalermo1964,167n. 2) sullabase di 3.70-73.Se si vuole per giustificare nonniani, il v. di costruzione, frai Coribanti e i leoni,sarebbe rallelo trasporre permotivi preferibile, che un ruggito a) singolare 'ieikixiov(34) 33 (con valoreappositivo) dopo il 34. Tuttavia, di con 40.244-246(i fanti evochial poetai Coribanti (33); b) il confronto qpioouQayoi Bromioche imitano la danza dei Coribanti [vd. il comm.di Simonad loc.]) sembradare di apposiin modo che il v. 33 completi, con funzione di Graefe, peso alla trasposizione zione,il disticodi 28 sg. - 32. Su JioaXi di L (jioak Graefe, seguitoda Keydell GreekLex. Not., Gttingen da T., vd. R. Renehan, [cfr. 1975,158.Anchein 48.1]),difeso comecorrezione del tradito aooc, che forse 10.193, 33.66aoov (avv.) statointrodotto (cfr.1.526,19.191 [vd. Vian,apud Gerbeau,173]),non da scartare(a qui, comealtrove - 39. Per AtenaOnca cfr.Frazera Paus. 9.12.2.- 41. Perchcitareunicamente priori1. che non credosia neanPind.,fr.39 Snell-Maehler (e non qpeojrcoXi;), Ti>xa cpeojioXi che da considerare una possibilefonte (cfr.24 n. 78) di N.? Cfr.per l'agg.(che puntuale Sul notoluogo omerico ricorre anchein 2.86,27.282, (t 560 43.127)Opp., H. 1.197.- j_?. P. Vian a 28.290.vd. CCC Zaninoni, 8, 1987,131-141.-^4. Per xoqoitjio cfr. sgg.) in der vd. almenoH. Blum,Purpur als Statussymbol comeinsegna j6. Sullaporpora regale Studiesin the Welt,Bonn 1998;per i compostiin -vcoxocfr.AJ. James, griechischen ofOppian ofCilicia,Amsterdam 1970,32.- 58. T., confrontando Ap. Rh. 3.619, Language osservache ancheil contesto analogo:Medea,come Agave,sogna e vede Giasone affrontare la terribile (3.617) i sognidi Medea, prova.Ma ApolloniochiamarjJieQOjrf|8 mentre (49 jiqoBeojovto;); quello di Agave,uscitodalla portadi corno, profetico e che a differenza di quello di Medea (illusache il vellod'oro sia solo un pretesto inoltre, in sposa),il sognodi Agavenon (non potrebbe Giasonesia giunto esserlo!) percondurla - 64. Per xu^iaxoc vd. Simona 38.29.- J9. intimo. la proiezione onirica di un desiderio

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II valore attivodi oiOTOJivoio(che compie eccelse fatiche[Agave]) mi sembra imporsi al palazzo]), visti gli analoghi compo(T. preferisce quello passivo opera eccelsa [riferito sti nonniani,QioToyvo (20.53, P- 4-I4I> c^r-Pind., P. 11.3) e oioxoTxo (22.322, cfr. [Opp.], C. 3.62, Greg. Naz., carm. 2.2.1.278, Greg. Nyss., Mart. 1.155.3, Heitsch2 I, fr.30 B verso.58, Epigr. Gr. 896), sempre usati all'attivo. Che Agave poi si definisca oioxojivo per la sua abilit nella caccia, non deve stupire,che anzi rispecchia il contenuto del discorso e l'implicitaouyxQioic con Artemide(vd. T., al v. 76). A ci si aggiunga che la caccia al leone (Penteo) sentitada Agave come una vera e propria 'fatica' (jivo) che costa sudore (cfr.46.229-231, 249), un 'exploit' realizzato con le nude mani, cfr.46.222 (~ Pind., Ol. 7.51). - 84 sg. Per l'attenzione di N. al sacrificiotaurino vd. Mariangela Caprara, SIFC 92, 1999, 197-199. 86. Su 9exX.r|TO(T., riprendendo Livrea [a P. 18.98], attribuiscea torto a Peek, Beitrge,48 l'erronea citazione di P. 4.100 [recte 4.94]) cfr. G. - 99. Mentre Keydell, per ovviare alle difficolt Panayiotou, Hellenica 38, 1987, 299. dell'ordine tradito, aveva trasposto il v. 99 dopo 96, T., notando che i w. 96-97 sono strettamente legati, suggerisce la sequenza 95-96-97-99-98-100-101. Delle due soluzioni appare per preferibileancora quella di Keydell (a parte la dislocazione di UEVo ajto^voio [97]), giacch il particolare descrittivointrodottodall'avverbio fjx1 al v. 99, con la menzione precedente del ossia l'esistenza dell'XoO di Zeus, si pu giustificare Citerone (96) e non con quella dell'altare (97). - 104. Sull'agg. Uo|l1O;, trascurato nel T.: l'integrazione comm., vd. E. Livrea, ZPE 120, 1998, 29 n. 4. - /J7. Da rettificare accolta da Keydell, non risale a Koechly, ma a H.A. Koch, <q)iXojixQ0oio uXacrn;>, RhM io, 1855, 186 (e non 187 [cfr.Peek, Beitrge, 52]). - 796. Per la clausola cfr.G. Agovd. D. Accorinti,Prometheus 21, 1995, 28 sg. sti,ZPE 21, 1998, 54. - 20J. Su ijruxooxoXo -218. Manca stranamenteun comm. a vvxTupa (Ludwich: vuxxo- L), su cui vd. Ch. Mugler, Dictionnaire historiquede la terminologieoptique des Grecs, Paris 1964, 267, Accorinti a P. 20.4; per qrurnxo^oc cfr. Accorinti a P. 20.67. ~ 224- Si confronta per non genitivo l'espressione P. ili, dove per Qavov participio del verbo ctQavco, (come qui) dell'aggettivo oavr|. - 240. Che sia il plurale vt])v un'eco di 31.90 xaUn caso inverso 48.272, dove Koechly ha congetturatoaoxxcov xo^etvcov jii VT^urv? (aQKTOV L). - 258. Per Zeus Ctonio = Ade cfr. 36.98, Hes., Op. 465 (cfr. Th. j6y sg.), Soph. OC 1606. 266-269. Pur non appartenendo il mito di Tereo al ciclo di Dioniso, innegabile la cornice dionisiaca dell'episodio (J. Toepfferin RE, s.v. Amazones [1770] paragonava l'uccisione di Iti [Itilo] a quella di Orfeo e Penteo per mano delle Menadi tracie), che, gi presentenel Tereo sofocleo (TrGfr IV, F 586 Radt), viene sfruttata ampiamenteda Ov., Met. 6.587-600 (con Bornerad loc; vd. inoltreI. Cazzaniga, La saga di Itis nella tradizione letteraria e mitografica greco-romana,Milano 1950-195 1, 1, 50 sgg., II, 57-60), che inquadra l'azione del dramma durante le Trieteridi(587 sg.), cfr.R. Merkelbach, I Misteri di Dioniso, trad,it., Genova 1991, 96 sg. [e note, 101 sg.]). A ci si aggiunga che sotto il regno di Pandione, padre di Procne e Filomela, che Dioniso viene accolto in Attica da Icario (Apollod. 3.14.7). Quanto alla oyxQioi fraProcne e Medea, di cui sarebbero spia gli Eur., Med. 1346 e 1341-1343), aggettivi [uaupvov e v^ioXaiva (cfr. rispettivamente l'accostamento frale due 'paidophonoP risale alla criticaantica, come dimostrano la trattazione del mito in Ovidio (vd. Cazzaniga, II, 65-67, D. H. J. Larmour, ICS 15, 1990, 132134) e la citazione di Hr., A.P. 185-187. Osservando inoltre che qui Filomela gioca un ruolo attivo (per l'omerico vQoqpvo vd. H. Mhlestein, MusHelv 43, 1986, 218, cfr. D. Clay, AJPh 103, 1982, 277-284) nell'assassinio di Itilo, T. ritieneche il poeta segua la versione del mito di Ach. Tat. 5.5.6 (cfr.Chuvin a 4.321). Se vero che in 5.5.8 (non citato da T.) sono le due sorelle ad imbandirein un canestro i restidel povero Iti al padre Tereo (cfr. 5.3.7), di fatto nel romanzo di Achille Tazio non si descrive il macabro delitto n tanto meno si accenna all'arma o alle armi adoperate. invece Ov., Met. 6.636-646 a narrarlo a tintefosche, quasi illuminando il senso di quell 'vQoqpvo, da N. riferito a Filomela. La complicit materialedi quest'ultima nell'assassinio di Iti troverebbeun riscontro iconograficoin una coppa conservataal Louvre (G 147 [vd. LIMC, s.v. Prokne et Philomela, n. 4]), datata al 490-480 a.C, nella quale la donna a sinistra(Filomela) avanza verso destra gesticolando, con la spada al fianco, mentrequella a destra (Procne) solleva, voltata

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verso sinistra,Iti nudo (interpretazionecontestatada Cazzaniga, I, 55-57), cfr.inoltreuno specchio etrusco in bronzo del IV- III sec. a.C. (riprodotto in F. v. Duhn, AA 36, 1921, 81 [fig.6], vd. LIMC, ibid., n. 14). 273. Basandosi su Eur., Bacch. 1061, T. congetturaut|xejijiBi UevQev (Tmatvae di L sarebbe una glossa maravfj tami ijkxxevo ginale per indicare il luogo (dove le Menadi' avrebbero ucciso Penteo). In alternativa proporrei061 ouoqo (l'aggettivo in 16.222 [s.s.]), cfr.46.308 otjouoqe nev6ei) e, per la successione 061. . . jijt6i, P. 8.33. - 287-290. Eccezionale l'anafora quadrupla (~ 40.424-427), cfr.R. Schmiel^Philologus 142, 1998, 326. Per il mito di Atteone vd. A. Villarubia,Habis 29, 1998, 249-268. 45.1. La corsa di Autonoe ed Agave el oqo (5) richiama quella di Pietro e dell'altro discepolo m or''ia in P. 20.16-19. A determinare il medesimo impulso frenetico (2 Xo^iaxi XuooT|evTi xaxoxexo [Autonoe] ~ P. 20.17 ujivoo oioxQTi0vxt Jtov oupiycooi xaoa() [Pietro],dove vd. Accorinti) in entrambele scene la notizia di una non avvenuta morte:'falsa' nella Penteide, dove Dioniso fa credere ad Autonoe che Atteone sia vivo e abbia sposato Artemide,Vera' nella Parafrasi,dove Maria di Magdala si fa inconsapevole testimonedavanti ai due discepoli della risurrezionedel Cristo. 9. L'appellativo di Amazzone non qui semplicemente sinonimo di 'donna coraggiosa e guerriera', ma, allo oJiaoayn di Penteo ad opera di Agacome esplicitatoal v. n, allude sinistramente ve, cfr.l'etimologia di Hdt. 4.1 io x 'A^iava xa^ouai o ZxGai OiQJiaxa, che sembra rivaxai x ouvo^ia xovxo xax 'EXXa y^oaav vQOXXvoi, flessa in 36.260 sg. Si ricordiche anche Nicea, la ninfaassassina, riceve nel poema il medesimo appellativo di Amazzone (15.314, 16.225, 247> 48.826). - 11 sg. Il testo era stato gi 'haud Nonnianum', cfr. D. difeso da F. Wolf, Philologus 117, 1973, 107. - 40. Su xJto, Accorinti,ByzZ 90, 1997, 356 sg. -44. Per l'agg. a^tcpicmxoccfr.Dioscor. 2.16 Heitsch2. - 50. T. difendeil traditoxixva (xaXJixorrv Cunaeus [seguito da Keydell]), proponendo invece di porre fra cruces JtXoxuxDV (corruzione gi supposta da Graefe, che suggeriva naka'i(hv). Quanto ai suoi argomenti, a parte la giusta osservazione sulla genesi di correzione di Cunaeus al 'cattivo gusto' di N., vi da obiettare che a) xittva xaMjtXQiyv, potrebbe essere realmenteuna corrutteladovuta alla memoria del copista (cfr. 35.186), vd. per casi analoghi Hopkinson a 20.334-334^, 21.152; b) XuoiOeioa (48) non esclude la menzione del velo, ma l'aggettivopotrebbe avere un valore 'premonitore' (per questa definizionevd. D. Accorinti,Prometheus 12, 1986, 187 n. 31), anticipando la scena del v. 50. - 69. Perch non osservare che oacpQOva da riferire per enallage ad 'AGrrvn? yo sg. Su oxeqpavriqpQO vd. J.R. Melville Jones,BICS 21, 1974, 64-66, 68-72 (note); per il citato AP 9.362 cfr. M. Brioso Snchez, Habis 27, 1996, 247-261. La 'falsa corona' evoca lo OT'i'ia V0OV del Cristo in P. 19.8. - y6. Per la punizione di Prometeo cfr.E. Livrea-D. Accorinti,SIFC 81, 1988, 266. - 83 sg. Sul rapporto vino/donne vd. L. Villard, REG no, eratostenicocitato (36 Powell) il n. 6 nell'edizione di Alex1997, 362-380. Il frammento andra Rosokoki, Die Erigone des Eratosthenes,Heidelberg 1995, recensita duramente su questa rivista(71, 1999, 105-110) da W. Hbner. 92-94. Pi che fuori posto, come pensavano Collart e Keydell, a me pare che i versi siano rimastiad uno stato di abbozzo, non ultimatidal poeta. Tralasciando il confronto stilistico col tritticodi 82-84, aperto dalla medesima formula Xk' oei, essi ruotano infattisempre intorno al rifiutodi Penteo della divinitdi Dioniso, che poi il vero 'Leitmotiv' di 85 sgg.; inoltre,la menzione precedente della lancia (?) di Atena Onca (69) e di quella di bronzo di Ares (88) fa s che lo stesso riferimento alla dea Atena, di cui si rievoca la nascita in armi, non sia poi cos 'misterioso' (T., 206). - 104. Nonostante le argomentazioni di T. a difesa del tradito ixeXv,ritengoche la congetturadi Falkenburg ZixeXv colga nel segno: a) Tiresia introduce al v. 104 una (xiva) storia,che appunto quella 'sicula' (cfr.45.117, 47.629) dei pirati tirreni; b) probabilmentel'originarioEixeXv si corrottoin i'xeXva seguito della lettera vd. H. Drbeck, Zur Charakteristik finaledel precedenteeXtj.- 113. Su XuioqpUQOc der griechischenFarbenbezeichnungen,Bonn 1977, s.v. - 1J9. Per vjrnv^iio cfr. D. R. Shackleton Bailey, ClQu, N.S. 12, 1962, 164 sg.; aggiungo che, con ogni verosimiglianza, N. ha ricavato il motivo del vento dall'Inno omerico a Dioniso (33 sg.) - 141-143. Il testo traditoera stato gi difeso da Wolf, op. cit., 107 (cfr.T., 43). - 147 sg. Per la fontedi vino,

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il primo dei miracoli del dio descrittinell'Inno omerico a Dioniso (35-37), cfr. Philostr., Im. 1. 19. - 162. Quanto alla derivazione della scena bucolica dalla similitudinedi Ap. Rh. 1.575-578, da notare che N. ha variato lo spunto, capovolgendo il quadro: mentrein Apollonio (1.572-574) i pesci balzano al di sopra del mare, in N. i Tirreni,mutatiin delfini, saltano dalla nave negli abissi (cfr. 166). - 190-192. L'associazione taglialegnacarpentiere presenteanche in 2. 100-102. Per il v. 192 cfr.4.230 (con Chuvin ad loc), vd. inoltre(per oouoojiaync) James,op. cit., 75-77. - 202 sg. Per la terradenudata dei monti vd. Vian a 2.72. - 208-210. Cfr. 40.93-96 (morte di Deriade). - 230. La clausola varia Triph. 370 QEijiavo Aiovaou. 24$. Eliminare il parallelo 44.30 ~ Triph. 194 sg. 246-251. L'inizio del discorso di Dioniso (si noti l'anafora di ovxo vr|Q [= P. 19.36]) evoca la scena evangelica dell'(Ecce homo' (Jo. 19.5 ~ N., P. 19.25): nel Vangelo Pilato a presentarealla folla il Cristo, di cui i Giudei si rifiutanodi riconoscere la regalit,qui lo stesso dio che, prendendosi gioco di Penteo, mostra al sovrano un toro, facendoglicredere si tratti di quel Dioniso che aspira al suo trono. - 254. Il verso (per il primo emistichiocfr. 48.19a) un altro esempio della coincidenza nell'esametro nonniano di ictus e accento tonico (T., 27 n. 93), cfr. l'introduzione alla mia edizione di P. 20 (73 e n. 102). - 257. Sull'uso ironico del neutro xaXv cfr.Peek, Lex., s.v., II. - 269b. Vd. Vian a 26.109. ~ 2^Cfr. Act. 16.26, vd. inoltreA.J. Festugire,WSt 73, i960, 149. -297b. L'emistichio sarebbe la confermache anche N. leggeva in Eur., Bacch. 756b etc uiXav jtov, che Diggle, seguendo Jackson,ha espunto. -313-314. Sono tre,e non quattro,i piccoli erroriche il distico presentain L. -323-358. Per i 'miracoli' (cfr. 324 Ba^iaxa JioixXa)di Eur., Bacch. 591 sgg., fontedi questa scena nonniana, cfr.R.K. Fisher, AJPh 113, 1992, 179-188. -335. Sul rapporto fraDioniso e il fuoco vd. K. Kernyi, Dioniso, trad, it., Milano 19932, 91 sg 46.4 II verso combina 48.566a+9-io6b. - 19. La clausola deriva da Theocr. 22.211 dove vd. il comm. di Sens. - 40. Per ta]0i uxxqtuqi |>6u)(~ P. ovvcXe^E XQ(xvv<>/, cfr.F. Vian, REG 110, 1997, 153. - 44 sgg. Il tema della persuasione mi9.1 5 . 'i. qpvfj) sta alla menzogna riappare in 47.256 sg. (su cui vd. Gigli Piccardi, Metafora,95 n. 52). Non convince T., il quale, citando Cali., SH 260 A. io Jteioo) Ze 0x1Jiaioyvo, crede che i w. 44-46 siano un [un' per errorenel testo] ulterioreesempio di 'arte allusiva*nonniana. - 54-57. Sull'ordalia del Reno cfr.E. Livrea, ZPE 120, 1998, 31-33. - 63. Meriterebbe di essere riconsideratala congetturadi Koechly m/Bovioio (yw x^ovoio L), che sarei tentato di accogliere in virt del Refrain'(68), anche se lo stesso Koechly non escludeva che in entrambii casi (63 e 68) fosse da scriverey) x^ovioio. - 100. Eliminereiogni residuo dubbio, mantenendo il tradito cnjveQXOjivn (ovvaxvunvn Keydell). - 102. Per le allucinazioni di Penteo, provocate da Selene, cfr. Heitsch2 59.13.10 (in Hecatam = PGM IV 2714-83 [cfr.Ch. A. Faraone, in: M. Kiley et al., PrayerfromAlexander to Constantine, London and New York 1997, 195-199]) ex' 'ExiT], tqioiti, Jtuojtvoa (pa|ao' 'xouoa. Nell'Inno a Dioniso di PRoss. Georg. I 11 (= 56 Heitsch2) lo stesso dio proietta sugli occhi di Licurgo, che si era opposto all'introduzione del suo culto, una visione di vaXuv), vd. A. Zumbo, P.Ross. Georg. In: Hymnus in Dionyserpenti (29 cxpicav sum, APF 3, 1997, 1075. - 104. Sulla valenza in N. dell'agg. oqpatao vd. Caprara, op. cit., 202. - 116-138. Per la danza effeminatadi Penteo (1 16-124 [I2 k* yvvi] jictouoa cfr.l'epigramma latino De pantomimo (Anthol. Lat. 100 Shackleton Bailey XOQorc)Jio]) [I, 1, 88 sg.] =111 Riese2), citato da Rachele Zoli (II teatroprofano protobizantino.Tracce e spunti nelle Dionisiache di Nonno di Panopoli, Diss. Firenze, a.a. 1995-1996, 169), la quale ritiene(156, cfr. 171) che questa pantomima improvvisatasia una spia dell'esperienza autobiograficadi N. (sull'influsso della pantomima nelle D. vd. G.F. Gianotti, Forme di consumo teatrale:mimo e spettacoli affini, in: La letteratura di consumo nel mondo grecolatino, Univ. degli studi di Cassino 1996 [Atti del conv. internaz.,Cassino, 14-17 settembre 1994], 282-286), costituendo una preziosa testimonianza letterariadi quegli spettacoli estemporanei, in voga nel mondo tardoantico, in cui i cittadini si accalcavano intorno all'attore (cfr. 128) per seguirneda vicino la 'performance', vd. anche, su questa rivista(69, 1997, 670), la ree. di E. Livrea a Gerlaud. Lo stesso T. (306) formula la suggestivaipotesi che la caricaturadi Penteo in abiti femminili sia il riflessodi un macabro rito protobizantino diffusoa Costantinopoli, che consisteva nell'esporre al pubblico ludibrio gli oppositori dell'imperatore,costretti, prima di essere giustiziati,a sfilareper le vie della capitale trave-

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il comeanchealla scenadei vv. 128-138sia sotteso stiti da donne.Vi perda sottolineare ricordo di Eur.,Bacch.854-856.- 128.Cfr.Dioscor. 25.4 Heitsch2jiqpi xuxXoavxo. - 184. Su - 159. L'incipitvariala clausoladi Horn.,B 151 xoi ' XXr|Xoiai xXeuov. Si osservi la vd. Metafora, Piccardi, 192-208. 176sg. X.X Gigli 'ni] 'Ringkomposition', (192b sg.) ~ [i'] a'if'vai I ... vBai 'i a'ioo] I JiaioqpvoiJiaX(iT)oiv va messoin luocm (207b sg.).- 195sg. Per Ia oyxQioiPenteo-Atteone 7taXnT)OTV della morte sempre la Xvooa,la rabbiache si le storie, ce che,in entrambe responsabile della madredi Penteo(cfr.179,283-286)e dei cani di Atteone (5.325-331).impossessa in P. 12. Il tradito Cfr. (l'attivo axXo6e 141oxeixexeOaQarjevxec), 47.288a.-2J2. 2jia. essia da mantenere che anch'ioritengo (KeydellaccoglieojiQxeo6edi Rigler), potrebbe del poeta,natodall"imitatio metrico sereun adattamento sui', cfr. 45.220.- 242-244.Per l'anaforatriplacfr. R. Schmid, Philologus 142, 1998, 329 (e n. 6). - 269b sg. Per di H. Bogner, 89, 1934,330) del Cristoin P. (la definizione Philologus P'Affektlosigkeit' narrative e retoriche nella Parafrasi di Nonno, in: Strutture 11.123 sg. cfr.D. Accorinti, StudiaEphemeridis 50,Roma 1995,426 sg.-29-/.Cfr.Livreaa Coli. 250. Augustinianum da Marcellus, con Eur.,Ph. 344-349era statogi suggerito 198,cfr. -304 sg. Il confronto vd. per il topos Teod. Prodr.,Rodantee Dosicle 1.214-219. 335. Per (pioJtQ0evo Leslie S.B. MacCoull, Dioscorus of Aphrodito,Berkeley,etc. 1988, 95. - 341. La 'Neubildung'nonnianaxuvoaji si legge anche in Flegioxci io. 363. Per la vaga mistica del verso (gi Koechly,CXCI annotava:VersusobscurusChristianum 'allure5 ZPE 125,1999,71 n. 16.F. Vian,JS 1994,225 n. 151,E. Livrea, cfr. quiddamredolet!) vd. D'Ippolito,op. cit.,153n. 1. 369. Su oLYTyco

nel cui forse un po' nuocequellavenadossografica Di questopregevole lavoro, del testodella Penteide e i retroscena le vicende ricostruire (Cunaeus docet),che con l'autore.Un dalle pagine,non possiamoche felicitarci trasuda compiaciuta nelle manidi quantisi accosteranno ulteriore all'operadel preziosostrumento Panopolita. Domenico Accorinti Pisa

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