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IDRAIM - SISTEMA DI VALUTAZIONE IDROMORFOLOGICA, ANALISI E MONITORAGGIO DEI CORSI D'ACQUA

massa (stadio IV). Mentre lincisione migra verso monte, a tale processo subentra una fase di sedimentazione secondaria nei tratti di valle (stadio V), determinata dallalimentazione di sedimenti provenienti dallincisione stessa e dallarretramento delle sponde, fino alla completa ristabilizzazione del livello del fondo ed alla tendenza verso il raggiungimento di un nuovo equilibrio dinamico (stadio VI).

Figura 2.16 Modello concettuale di evoluzione di alvei fluviali. (CEM: Channel Evolution Model) (modificato da SIMON, 1989 e da RINALDI & SURIAN, 2005).

Limportanza di un modello geomorfologico concettuale di evoluzione va oltre la semplice descrizione dellevoluzione dei sistemi fluviali per i quali stato condotto lo studio, in quanto un CEM pu avere diversi risvolti applicativi (scelta di tipi di interventi e strategie di stabilizzazione o di riqualificazione fluviale). Un problema comune a tutte le classificazioni delle morfologie fluviali (paragrafo 2.3 ) quello che esse non sono adatte a tenere conto degli aggiustamenti dinamici e dellevoluzione del sistema fluviale (THORNE, 1997). Un diverso approccio di classificazione che va incontro a questa esigenza basato sulluso di un modello concettuale di evoluzione, validato per una determinata regione, attraverso il quale si classificano i corsi dacqua in base agli aggiustamenti morfologici piuttosto che in base alle forme (pur tenendo conto della loro morfologia complessiva iniziale e finale). 2.10 Attuali conoscenze sui corsi dacqua italiani

Nel corso degli ultimi secoli, ed in particolar modo negli ultimi 50-60 anni, la morfologia e la dinamica della maggior parte dei fiumi italiani hanno subto delle profonde trasformazioni, soprattutto a causa di vari interventi antropici (ad esempio costruzione di dighe, prelievo di sedimenti dagli alvei, interventi di canalizzazione, variazioni di uso del suolo). Tali interventi hanno infatti modificato il regime delle portate liquide e di quelle solide, oltre ad aver condizionato altri aspetti, come ad esempio la mobilit laterale, fondamentali nella dinamica di un alveo fluviale. Lentit delle variazioni subite dagli alvei stata considerevole, in quanto in molti casi ha comportato una vera e propria trasformazione morfologica, ossia una 30

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modificazione della configurazione planimetrica (ad esempio da un alveo a canali intrecciati ad un alveo di tipo wandering o, addirittura, a canale singolo) (Figura 2.17). I processi pi diffusi sono stati il restringimento e lincisione dellalveo. La larghezza dellalveo ha subito generalmente una riduzione superiore al 50%, fino a valori dell 8590%, mentre labbassamento del fondo stato dellordine di alcuni metri ma, localmente, anche di 1012 m (SURIAN & RINALDI, 2003; SURIAN et al., 2009a). Tali processi si sono manifestati in alcuni corsi dacqua a partire dal XIX secolo, ma sono stati molto intensi per un periodo relativamente breve, ossia tra gli anni 50 e gli anni 80 90 del secolo scorso. Le cause di variazioni cos intense nella morfologia degli alvei sono state individuate nel prelievo di sedimenti dagli alvei, generalmente il fattore pi rilevante, nella costruzione di dighe, in vari interventi di canalizzazione, in variazioni di uso del suolo a scala di bacino (in particolare laumento della copertura boschiva) e nelle sistemazioni idraulico-forestali (Figura 2.18).

Figura 2.17 Schema di classificazione delle variazioni morfologiche di fiumi italiani. (Da SURIAN & RINALDI, 2003, modificato).

Simili variazioni morfologiche dellalveo si sono verificate anche in corsi dacqua di altri paesi europei ed extra-europei, ma raramente lintensit dei processi stata cos elevata come nei corsi dacqua italiani (WILLIAMS, 1978; WILLIAMS & WOLMAN, 1984; SIMON, 1989; XU JIONGXIN, 1997; SEAR & ARCHER, 1998; WINTERBOTTOM, 2000; LIEBAULT & PIEGAY, 2001; LU et al., 2007). Infatti, se non sono rari fenomeni di restringimento come quelli osservati nei fiumi italiani, sono invece poco frequenti fenomeni di incisione dellordine di 10-12 m. Le ricerche pi recenti (SURIAN & RINALDI, 2004; RINALDI et al., 2005; SURIAN, 2006; RINALDI & SIMONCINI, 2006; SURIAN & CISOTTO, 2007, SURIAN et al., 2009a) stanno evidenziando in alcuni corsi dacqua una successiva fase di parziale recupero morfologico (riallargamento e stabilit del fondo o in alcuni casi sedimentazione), cominciata generalmente alla fine degli anni 80 o nei primi anni 90. Tuttavia, a differenza della precedente fase principale di aggiustamento, che ha comportato il restringimento e lincisione degli alvei, questa fase pi recente non ancora cos ben documentata e generalizzata come la precedente. In tutti i casi tali processi non hanno comunque compensato le variazioni indotte dalla fase precedente. 31

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Figura 2.18 Tipico andamento temporale della quota del fondo in risposta a disturbi antropici durante gli ultimi 100 anni circa osservato per vari fiumi italiani. (Da SURIAN & RINALDI, 2003 e da RINALDI & SURIAN, 2005, modificato).

Questi studi hanno permesso di definire, almeno per alcuni corsi dacqua, un modello concettuale di evoluzione, con particolare riferimento ad alvei inizialmente a canali intrecciati o transizionali, che comprende quindi due fasi precedenti di incisione-restringimento e una fase (non sempre evidente) di parziale recupero morfologico. La Figura 2.19 rappresenta tale tipo di evoluzione per alcuni alvei fluviali appenninici (Magra, Vara, Cecina, Panaro: RINALDI et al., 2008).

Figura 2.19 Modello evolutivo relativo ad alcuni casi di studio appenninici. (Da RINALDI et al., 2008, modificato).

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