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Anno XII - n. 5/6 - mar!

o 2014
Qindicinale dell"Assemblea Regionale Siciliana
Edito dalla Fonda!ione Federico II
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intervista a Costantino Visconti
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eVenti
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Cultura
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ComPlesso monumentale
Palazzo Reale
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6 Cronache Parlamentari Siciliane
prima regione italiana ad aver ri-
disegnato limpianto istituzionale
vigente, cancellando i nove enti
intermedi.
La legge istituisce nove Liberi con-
sorzi di comuni e le tre Citt me-
tropolitane di Palermo, Messina
e Catania, ma rinvia lassetto de-
finitivo, allautunno, quando il go-
verno Crocetta dovr presentare
il ddl che definisce competenze e
funzioni da trasferire ai nuovi or-
ganismi. Fino ad allora le Province
restano commissariate, rette da
commissari straordinari.
In via generale la legge d gi uni-
dea delle attivit che Liberi consorzi
e Citt metropolitane andranno a
svolgere, stabilendo allarticolo 6
che i nuovi enti esercitano funzioni
di coordinamento, pianificazione,
e controllo in materia territoriale,
ambientale, di trasporto e di svi-
luppo economico.
Secondo lassessore regionale alla
Funzione pubblica ed alle Auto-
nomie locali, Patrizia Valenti, si
tratta di una riforma storica, per-
ch riguarder tutto lassetto di
governo della Regione; lavorando
sulle Province, abbiamo contribuito
a modificare la forma amministra-
tiva, alleggerendola di funzioni e
competenze, che saranno decentrate
nel territorio e permetteranno alla
na normativa contenuta
in un testo conciso ma dalle
ricadute importanti: in
tutto 15 articoli e un impianto snel-
lo, per la legge varata dallAssemblea
regionale l11 marzo scorso che,
abolendo le province, consegna
alla Sicilia il merito di essere la
U
Il Parlameno, al ermine di !na l!nga maraona
d&a!la, ha appro"ao il disegno di legge
Nel breve periodo
la composizione
territoriale
dei liberi consorzi
! destinata
a cambiare
Addio alle pro#ince
Numero 9/: , mar"o 6458 7
Regione di riacquistare le funzioni
di indirizzo, programmazione e
controllo, attraverso la riorganiz-
zazione degli uffici periferici.
La legge in vigore da venerd 28
marzo, data di pubblicazione sulla
Gazzetta ufficiale della Regione
siciliana. Nello specifico, i Liberi
consorzi sono istituiti dallarticolo
1. La norma prevede che fino al-
lapprovazione della legge che at-
tribuir competenze e funzioni,
questi coincidono con le Province
regionali di Palermo, Agrigento,
Caltanissetta, Catania, Enna, Mes-
sina, Ragusa, Siracusa e Trapani
e sono composti dai comuni ap-
partenenti alla provincia corri-
spondente.
Nel breve periodo, per, la com-
posizione territoriale dei liberi
consorzi destinata a cambiare.
Larticolo 2, infatti, stabilisce come:
entro sei mesi dalla data di entrata
in vigore della legge, i comuni, con
deliberazione dei consigli comunali
adottata a maggioranza di due
terzi, possono decidere se aderire
ad un altro Libero consorzio o co-
stituirne uno nuovo, purch sus-
sistano due condizioni: popolazione
non inferiore a centottantamila
abitanti e continuit territoriale.
La costituzione di un nuovo libero
consorzio o ladesione ad un altro,
diverso da quello di appartenenza,
non ammessa se per effetto del
distacco, nel Libero consorzio di
provenienza la popolazione risulta
inferiore a 150 mila abitanti.
La deliberazione dei consigli co-
munali per essere efficace, per,
subordinata allesito positivo di
un referendum, al quale possono
partecipare tutti i cittadini iscritti
nelle liste elettorali del Comune,
che dovr svolgersi entro sessanta
giorni dalla data di approvazione
della delibera, secondo le modalit
previste dagli statuti comunali.
Nel caso di costituzione di nuovi
Liberi consorzi, il comune con
maggior numero di abitanti assu-
mer il ruolo di capofila del libero
consorzio. Le delibere dei consigli
comunali vanno trasmesse allas-
sessorato regionale per gli Enti lo-
cali, che dopo aver verificato la
sussistenza dei requisiti previsti
dalla legge, costituisce un elenco,
che sar pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale della Regione Siciliana
e sul web.
Sempre entro sei mesi dalla data
di entrata in vigore della legge, il
governo dovr presentare un ddl
allArs che individua i territori dei
Liberi consorzi con le eventuali
modifiche derivanti dalla applica-
zione dellarticolo 2 della legge va-
rata dallAssemblea l11 marzo
scorso. I Liberi consorzi continue-
ranno ad utilizzare le risorse, ma-
teriali, finanziarie e umane delle
Province regionali e ad avvalersi
delle sedi in uso, mentre al perso-
nale delle Province viene confer-
mato lo status giuridico ed econo-
mico di cui gi godono.
Il Libero consorzio ha potest sta-
tutaria e regolamentare ed com-
posto da tre organi di secondo li-
vello, che non vengono eletti dai
cittadini: lassemblea, il presidente
e la giunta del Libero consorzio,
che esercitano le rispettive funzioni
a titolo gratuito. Non a caso la ratio
della legge razionalizzare lero-
gazione dei servizi ai cittadini e
conseguire riduzione dei costi della
pubblica amministrazione. Le spese
per trasferte dei componenti degli
organi saranno definite con suc-
cessivo provvedimento, che lArs
dovr approvare tra sei mesi.
Lassemblea lorgano di indirizzo
politico-amministrativo; composta
dai sindaci dei comuni che ne fanno
parte, ed adotta a maggioranza as-
soluta dei componenti il regola-
mento per il proprio funzionamen-
to. In caso di cessazione dalla carica
di un sindaco componente dellas-
semblea, fino al rinnovo della
carica, viene sostituito in Assemblea
da un commissario straordinario,
nominato in base alla normativa
vigente.
Il presidente rappresenta il libero
consorzio, convoca e presiede la
giunta e lAssemblea. un sindaco,
eletto a maggioranza assoluta, fra
i sindaci dei comuni aderenti al
Libero consorzio, dai consiglieri
comunali e dai sindaci dei comuni
che appartengono al consorzio.
Nel caso in cui nessun sindaco ot-
tiene la maggioranza, la legge pre-
vede che vadano a ballottaggio i
due sindaci che hanno ottenuto il
maggior numero di voti. In caso di
parit proclamato presidente il
pi anziano. Il presidente nomina,
tra i componenti della giunta del
libero consorzio, un vicepresidente,
che lo sostituisce in caso di assenza
o impedimento. Se durante il man-
dato di presidente, il sindaco cessa
dalla carica, oppure si dimette o
viene rimosso, entro sessanta giorni
si procede allelezione di un nuovo
presidente. Fino ad allora, le funzioni
sono esercitate da un commissario
straordinario, nominato dallasses-
sore regionale per le Autonomie
Locali e Funzione pubblica.
Il presidente pu essere sfiduciato
con mozione motivata, approvata
p r i m o
p i a n o
8 Cronache Parlamentari Siciliane
a maggioranza assoluta dei voti,
dai sindaci e dai consiglieri comu-
nali dei comuni, che fanno parte
del consorzio. La mozione di sfi-
ducia non pu essere presentata
prima di due anni dallelezione del
presidente e in ogni caso per pi
di due volte, a distanza di un anno,
durante il medesimo mandato.
Deve essere presentata da almeno
un quinto dei componenti dellas-
semblea, va discussa dopo tre giorni
dalla presentazione. La mozione
posta a votazione previa delibera
dellassemblea a maggioranza as-
soluta dei componenti. La votazione
ha luogo entro dieci giorni dalla
deliberazione dellassemblea. Se
la mozione di sfiducia viene ap-
provata, entro sessanta giorni, si
procede allelezione del nuovo pre-
sidente; anche in questo caso fino
ad allora le funzioni sono esercitate
da un commissario straordinario,
nominato dallassessore regionale
per le Autonomie Locali e Funzione
Pubblica.
La giunta lorgano esecutivo; essa
composta dal presidente e da un
numero massimo di otto assessori,
nominati dal presidente fra i com-
ponenti dellassemblea. Il numero
dei componenti della giunta sta-
bilito in rapporto al numero alla
popolazione dei comuni di ciascun
libero consorzio. La cessazione
della carica ricoperta nel Comune
di appartenenza comporta la de-
cadenza dalla carica ricoperta nella
giunta. Il Presidente, entro 60 giorni
dalla data di cessazione, provvede
alla sostituzione. Fino alla nomina
del nuovo componente della giunta,
le relative funzioni sono esercitate
dal presidente.
Le Citt metropolitane di Palermo,
Catania e Messina sono istituite
dallarticolo 7, che al secondo com-
ma stabilisce che in sede di prima
applicazione della legge il territorio
della Citt metropolitana coincide
quello dei comuni compresi nelle
aree metropolitane individuate dai
decreti del presidente della Regione
del 10 agosto 1995, pubblicati nella
Gurs n. 54 del 21 ottobre 1995.
Larea metropolitana di Palermo
comprende i territori di ventisette
comuni: Altavilla Milicia, Altofonte,
Bagheria, Balestrate, Belmonte
Mezzagno, Bolognetta, Capaci, Ci-
nisi, Carini, Casteldaccia, Ficarazzi,
Giardinello, Isola delle Femmine,
Misilmeri, Monreale, Montelepre,
Palermo, Partinico, Santa Flavia,
Termini Imerese, Terrasini, Torretta,
Trabia, Trappeto, Ustica e Villaba-
te.
Larea metropolitana di Catania
composta dai territori di altri ven-
tisette comuni: Aci Bonaccorsi,
Aci Castello, Aci Catena, Aci
SantAntonio, Acireale, Belpasso,
Camporotondo Etneo, Catania,
Gravina di Catania, Mascalucia,
Misterbianco, Motta SantAnastasia,
Nicolosi, Paterno, Pedara, Regalna,
San Giovanni La Punta, San Gre-
gorio di Catania, San Pietro Cla-
renza, Santa Maria di Licodia,
SantAgata Li Battiati, Santa Ve-
nerina, Trecastagni, Tremestieri
Etneo, Valverde, Viagrande e Zaf-
ferana Etenea.
Larea metropolitana di Messina
composta dai territori di cin-
quantuno comuni: Al, Ali Terme,
Antillo, Barcellona Pozzo Gotto,
Casalvecchio Siculo, Castelmola,
Castroreale, Condr, Fiumedinisi,
Forza DAngr, Furci Siculo, Fur-
nari, Gaggi, Gallodoro, Giardini
Naxos, Gualtieri, Si-
camin, Itala, Leni,
Letojanni, Limina, Li-
pari, Malfa, Manda-
nici, Mer, Messina,
Milazzo, Manforte,
San Giorgio, Mon-
giuffi Melia, Nizza di
Sicilia, Pace del Mela,
Pagliara, Roccafiorita,
Roccalumera, Rocca-
valdina, Rometta, San
Filippo del Mela, San
Pier Niceto, SantA-
lessio Siculo, Santa
Lucia del Mela, Santa
Marina Salina, Santa
Teresa di Riva, Sapo-
nara, Savoca, Scaletta
Zanclea, Spadafora,
Taormina, Terme Vi-
gliatore, Torregrotta,
Valdina, Venetico, e
Villafranca Tirrena.
I comuni compresi
nelle aree metropoli-
tane, entro sei mesi
dalla data di entrata
in vigore della legge, con delibe-
razione del consiglio comunale,
adottata a maggioranza assoluta
dei componenti, possono distaccarsi
dalla citt metropolitana per aderire
al libero consorzio di appartenenza,
a condizione che esista il requisito
della continuit territoriale. Questo
requisito va rispettato anche nel
caso in cui un comune compreso
nel Libero consorzio di apparte-
nenza, individuato dallart.1 della
legge, decida di distaccarsi dal
Consorzio per aderire alla relativa
citt metropolitana. In questo caso
la deliberazione del consiglio co-
munale deve essere adottata a mag-
gioranza di due terzi dei compo-
Numero 9/: , mar"o 6458 9
nenti, come indicato dallart.2.
Non ammessa ladesione di un
comune alla citt metropolitana,
se per effetto del distacco, nel Libero
consorzio di provenienza la popo-
lazione risulti inferiore a 150 mila
abitanti o si interrompa la conti-
nuit territoriale tra comuni che
ne fanno parte. Cos come non
ammesso il distacco di un comune
dalle citt metropolitane di Palermo,
Catania e Messina se viene meno
il requisito della continuit terri-
toriale o venga meno la dimensione
sovracomunale (art 12 comma 2).
Per assicurare il rispetto di questa
previsione, lultimo comma del-
larticolo 12 dice afferma si terr
conto dellordine delle delibere,
come risulta dallelenco predisposto,
dallassessorato alle Autonomie
locali, formato secondo il criterio
cronologico. Anche i confini ter-
ritoriali delle citt metropolitane
potrebbero cambiare e per questo
la legge rinvia la definizione degli
assetti geografici ad altro provve-
dimento.
Come lassemblea, il presidente e
la giunta dei Liberi consorzi, anche
gli organi delle citt metropolitane,
vale a dire la conferenza metro-
politana, il sindaco metropolitano
e la giunta metropolitana, sono
organi di secondo livello ed eser-
citano funzioni a titolo gratuito.
La conferenza metropolitana
composta dai sindaci dei comuni
compresi nella citt metropolitana.
La cessazione della carica ricoperta
nel comune di appartenenza com-
porta la cessazione della carica
ricoperta nella citt metropolitana.
La legge rinvia ad altro provvedi-
mento, da approvare entro sei
mesi, dalla data di entrata in vigore
della legge con pubblicazione nella
Gurs, la disciplina delle modalit
di elezione del sindaco e della giun-
ta metropolitana, cos come il nu-
mero dei suoi componenti, stabilito
in rapporto alla popolazione dei
comuni compresi in ciascuna area
metropolitana.
Per quanto riguarda la citt me-
tropolitana di Messina, la Regione
favorisce accordi con lo Stato, la
Regione Calabria e la citt metro-
politana di Reggio Calabria per
consentire ai residenti di entrambe
le aree metropolitane di usufruire
di servizi secondo criteri di pros-
simit. Le disposizioni e le attivit
per cui trova applicazione larticolo
14 della legge sono definite con
decreto del Presidente della Re-
gione, su proposta dellassessore
regionale per le Autonomie locali
e Funzione pubblica.
La legge dispone, infine, la sop-
pressione o laccorpamento di enti,
societ e agenzie, che svolgono
funzioni in tutto o in parte coin-
cidenti con quelle attribuite ai
liberi consorzi e alle citt metro-
politane. Ad occuparsene sar la
Regione, che comunque non potr
istituirne di nuovi per funzioni,
in tutto o in parte, assegnate ai li-
beri consorzi e alle citt metro-
politane.
Cristina Lombardo
p r i m o
p i a n o
: Cronache Parlamentari Siciliane
D
uri i commenti dellopposizione
alla riforma siciliana delle pro-
vince. Per il capogruppo della Lista
Musumeci, Santi Formica, con
lapprovazione della cosiddetta
legge di riforma delle Province, si
consumata una delle pagine pi
buie della storia del Parlamento
siciliano. Dopo una gestazione di
quasi nove mesi e con continue
minacce di aborto, si assistito
prima in commissione e, succes-
sivamente, in Aula a un festival di
contraddizioni, dove emerge con
chiarezza lunico intento del pre-
sidente Crocetta, e cio approvare
una legge qualsiasi pur di poter di-
chiarare da Giletti: ho fatto la rifor-
ma. La riforma, intanto, fatta.
In attesa della pronuncia del Com-
missario dello Stato.
Di diverso tono il commento del
Governatore Crocetta: Il voto di
questa sera che abolisce le Province,
sostenuto da una maggioranza am-
pia, legittima un cambiamento che
passa alla storia della Sicilia, perch
si tratta di un testo di legge che mo-
difica gli assetti istituzionali Rin-
grazio il parlamento per la mag-
gioranza ampia che ha votato a fa-
vore. un voto che segna un vero
cambiamento per la Sicilia. Questa
riforma cambia lassetto istituzionale
della Sicilia, cancellando enti in-
termedi inutili ed solo linizio.
Soddisfatti anche gli alleati che
hanno messo allangolo lopposi-
zione, fermata a quattordici voti
contrari.
In casa Pd commenta il capogruppo
Baldo Gucciardi: Abbiamo scritto
una buona riforma, destinata ad
essere un punto di riferimento per
il resto dItalia: la Sicilia la prima
Regione a superare le province con
listituzione dei Liberi consorzi, e
ad istituire le Citt metropolitane.
Strada facendo stato avviato un
confronto costruttivo con il governo
e alcune forze politiche che, pur
non essendo nella maggioranza,
non si sono sottratte al dibattito.
Dispiace per chi, invece, rimanendo
chiuso nel proprio guscio di nostalgia
per un sistema che non c pi, ha
perso loccasione di contribuire a
rafforzare questa riforma.
E se durante le votazioni degli articoli
tra i franchi tiratori che hanno dato
qualche amarezza agli emenda-
menti cari a Crocetta non sono man-
cati gli esponenti Pd, adesso la com-
pattezza dimostrata sar portata al
tavolo di un rimpasto che il partito
reclama ormai da mesi.
Con lapprovazione della legge
commenta il capogruppo dei De-
mocratrici Riformisti per la Sicilia,
Giuseppe Picciolo la maggioranza
politica che sostiene Crocetta rag-
giunge un risultato importante. Noi
Drs siamo stati presenti con tutti i
parlamentari sino al voto finale.
Siamo estremamente soddisfatti
per il lavoro di cambiamento e
rinnovamento amministrativo
che stiamo portando avanti con
gli alleati. solo il primo passo,
ora guardiamo dritti alla riforma
della burocrazia. Abbiamo conso-
lidato un risultato parimenti im-
portante per le citt metropolitane
di Palermo, Catania e Messina. Con
la creazione della Area vasta fa-
remo competere le nostre citt con
quelle del nord. Siamo certi che
per estensione e funzioni potranno
anche utilizzare al meglio i fondi
TuTTi daccordo.
NessuNo daccordo
La compattezza dimostrata
all%interno del Pd merce
di scambio per il rimpasto
Es!la la maggioran#a e il go"ernaore Crocea.
Impieosi i commeni dell&opposi#ione
Numero 9/: , mar"o 6458 ;
leggi sono destinate ai popoli,
invece questa legge destinata solo
alle prime pagine dei giornali. Dove
sta il risparmio se tutto viene tra-
sferito dalle province ai Liberi con-
sorzi, dal personale ai debiti? Come
si fa a parlare di risparmio, dove
sta la convenienza? Questo mostro
giuridico figlio di molti padri e
di consulenti quaquaraqu del di-
ritto.
Inizia adesso la strada verso il Cro-
cetta-bis e scatta il toto-nomine,
sia in giunta che nelle direzioni ge-
nerali delle Asp, insieme alla di-
scussione interna su quella Finan-
ziaria-bis che dovrebbe correggere
i difetti della prima: c da scom-
mettere che non vi sar pace per il
Governatore anche nelle prossime
settimane.
C.L.
p r i m o
p i a n o
comunitari. Registriamo, per,
come le opposizioni siano davvero
allo sbaraglio. Raccogliere, come
hanno fatto, solo 14 voti d il senso
della loro inutile battaglia. Il tempo
impiegato per ascoltare i loro in-
terventi poteva davvero dedicarsi
a cose pi serie visto che le oppo-
sizioni proprio al loro interno hanno
avuto profonde divisioni. Picciolo
quindi, sottolineando la presenza
in Aula di tutto il gruppo Drs al mo-
mento del voto pesa i numeri di
un movimento che finora ha soste-
nuto il governatore anche quando
veniva meno lappoggio del Pd.
Tra i sessantadue voti a favore del
testo licenziato dallArs ci sono anche
quelli del Movimento 5 Stelle Lidea
dellabolizione delle province, come
quella della riduzione dei costi della
politica entrata nel Palazzo assieme
a noi. Prima certi temi erano tab
e mai avrebbero avuto diritto di cit-
tadinanza nelle stanze del potere,
dove finora si sempre pensato alla
coltivazione estensiva del proprio
orticello. Fare funzionare i nuovi
enti ora compito del governo. Non
aspetti, com suo costume, lultimo
minuto per mettersi al lavoro e di-
mostri una volta tanto di avere le
idee chiare sul futuro, visto che lan-
damento dei lavori ha dimostrato
tuttaltro e che solo alcuni nostri
importanti correttivi hanno permesso
che da questaula non uscisse un
aborto, afferma i grillini in una
loto nota. Il Pd Laccoto invita invece
ad evitare adesso duplicazioni di
compiti e servizi definendo le fun-
zioni dei nuovi enti, e introducendo
procedure di decentramento e sem-
plificazione che portino reali benefici
ai cittadini.
Di parere opposto alla maggioranza
lopposizione, che rincara la dose,
dopo luscita di Formica, con il
forzista Falcone, che ha sottolineato
come la riforma non comporter
risparmi n ottimizzer alcun
servizio, ma aggraver costi e oneri
a carico degli enti locali e dei si-
ciliani. una norma che serve a
Crocetta per mettersi una stelletta
mediatica, serve ai gruppi di mag-
gioranza per portare allincasso le
richieste da tempo avanzate al pre-
sidente della Regione, serve ai gril-
lini per convincersi di esercitare
una funzione utile allinterno della
Istituzione siciliana. I cittadini si
renderanno conto delle ricadute
di una legge che regala un mostric-
ciattolo normativo.
Sulla stessa linea anche il leader
della minoranza in Assemblea,
Nello Musumeci, secondo cui le
< Cronache Parlamentari Siciliane
l Governo stato battuto in
aula su uno dei provvedimenti
pi importanti. Lopposizione
infatti ha affossato il cosiddetto
ddl salva-imprese che prevede
laccensione di un mutuo trenten-
nale da un miliardo di euro con il
quale procedere al pagamento dei
creditori della Regione.
LArs ha approvato la richiesta di
Santi Formica, capogruppo della
Lista Musumeci-Forza Italia, per
il ritorno in commissione Bilancio
del disegno di legge. Richiesta che
ha ottenuto i voti necessari, grazie
alle tante assenze tra i banchi della
maggioranza, impegnata nel frat-
tempo in un vertice tra alleati in
vista del rimpasto di governo.
Anche i banchi del governo sono
rimasti vuoti mentre laula votava
il ritorno in commissione Bilancio,
con il solo assessore allEconomia,
Luca Bianchi, presente in aula. Si
allungano adesso i tempi per lap-
provazione del testo.
Bloccare il ddl pagamenti ha
detto preoccupato Luca Bianchi -
avr un impatto devastante, bisogna
capirlo. Ma secondo il vice pre-
sidente della commissione Bilancio,
Vincenzo Vinciullo (Ncd) in que-
stAula oltre il 90 per cento dei de-
putati contrario a questo disegno
di legge. Procediamo con liter e
bocciamolo. E poi ha aggiunto:
Il governo assente sul piano del-
lattivit ispettiva: non c mai,
quando bisogna rispondere alle
centinaia di interrogazioni parla-
mentari. Siamo pronti -
prosegue Vinciullo a con-
vocare in audizione le as-
sociazioni imprenditoriali,
a cominciare dal presidente
di Confindustria Sicilia,
Antonello Montante, che
per primo ha espresso per-
plessit sulle coperture del
mutuo.
In effetti il presidente degli
industriali siciliani, Anto-
nello Montante, pur con-
dividendo lesigenza di un
mutuo per il pagamento
delle legittime spettanze
dei creditori, ha espresso
contrariet sullipotesi di
congelare le aliquote Irpef
e Irap al massimo, gravan-
do dunque sulle tasse e non
riducendo la spesa con una
energica spending review.
Il presidente della Regione,
Rosario Crocetta, allindo-
I
Torna in commissione il disegno di legge
per il pagameno delle a#iende che "anano
credii dalla Regione
s Top
s Top
al *al#a impree+
Numero 9/: , mar"o 6458 =
mani dello stop in aula al fine di
attuare un confronto costruttivo
con tutte le imprese siciliane, ha
convocato un incontro con il tavolo
delle imprese per illustrare gli
effetti del dl pagamenti sull'eco-
nomia e la volont del governo di
volere procedere alla riduzione
Irpef dal 2016, ribadendo che la
copertura sulla base Irpef gi
esistente e non incrementata, come
alcuni erroneamente dicono. Per
Crocetta un fatto tecnico finan-
ziario necessario per dare garanzia
al mutuo, come richiesto dalla le-
gislazione finanziaria esistente.
Avevamo ragione ha detto invece
Marco Falcone, capogruppo di
Forza Italia - quando sostenevamo
che il tasso di quasi il 5%, previsto
dall'Assessore Bianchi sul mutuo
fosse eccessivo tant che nell'e-
mendamento di riscrittura, il quarto
per essere precisi, stato previsto
un tasso inferiore e una rata di 57
milioni di euro annui, anzich i
62 milioni precedenti. Comunque,
nemmeno quest'ultima previsione
ci soddisfa -conclude Falcone- poi-
ch l'assessore, se volesse davvero
fare gli interessi della Regione, fa-
rebbe bene ad andare a guardare
l'ultima erogazione, quella del 21
febbraio scorso, del ministero del-
l'Economia e finanze per antici-
pazioni di liquidit, ex DL 35/2013,
il cui tasso del 2,274%.
Negli ultimi giorni di marzo Cro-
cetta ha annunciato alcuni emen-
damenti, accolti con favore dal de-
putato del Pd Giuseppe Lupo: "Gli
emendamenti annunciati dal pre-
sidente Crocetta al ddl pagamenti
per la riduzione della pressione fi-
scale per le famiglie e per le imprese
vanno nella direzione giusta. L'ap-
provazione in tempi rapidi del ddl
pagamenti sar certamente pro-
ficua per il sistema delle imprese
e pu contribuire al rilancio della
crescita economica ed occupazio-
nale di cui la Sicilia ha bisogno".
Sergio Capraro
p a r l a m e n t o
54 Cronache Parlamentari Siciliane
pprovato dalla Commissione
sanit gi da qualche mese,
il disegno di legge sullamian-
to approdato in aula nelle scorse
settimane. Il 18 marzo in aula
stata svolta la relazione, il 26 marzo
la proposta Norme per la tutela
della salute e del territorio dai rischi
derivanti dall'amianto" diventata
legge con 56 favorevoli. Il testo
giunto in aula metteva insieme di-
verse proposte sullo stesso tema
(ddl 381, 3, 306 e 346/A) come sot-
tolineato dal relatore Salvatore
Cascio (Art.4): esso riassume in
una riformulazione unitaria, ag-
giornata e rispondente alle novelle
regolamentari di settore intervenute,
in particolare il Piano Nazionale
Amianto dellaprile, i disegni di
legge. n. 3 dellonorevole Federico,
n. 306 dellonorevole Gianni e n.
346 degli onorevoli Assenza, Digia-
como ed altri, che, per evidenti ra-
gioni temporali in relazione alla
data di presentazione, non potevano
tener conto di tali importanti inno-
vazioni. Tra le finalit principali del
disegno di legge va evidenziata quella
di censire e mappare il territorio
regionale sulla presenza di amianto,
evitando il negativo primato nazio-
nale della Regione siciliana, condiviso
con la Regione Calabria, di non aver
ancora provveduto alla mappatura
del proprio territorio circa la presenza
di tale pericoloso materiale che
diffusamente ancora presente sia
in ambito edilizio che negli inse-
diamenti produttivi. Tale negativo
primato esporre tuttora la Regione
alla procedura di infrazione della
normativa comunitaria di settore
se non venisse approvata la norma-
tiva in esame.
In aula quindi il testo stato ag-
giornato e modificato con lappro-
vazione di numerosi emendamenti,
alcuni presentati dalla stessa com-
missione.
Lospedale Muscatello di Augusta
(Sr) sar il centro di riferimento re-
gionale per la cura e la diagnosi,
anche precoce, delle patologie de-
rivanti dallamianto e sar supportato
dallAsp di Siracusa per gli aspetti
tecnologici e per rimodulazione
della pianta organica.
Entro due anni dallentrata in vigore
della legge sar realizzato, con fondi
comunitari o finanza di progetto,
un impianto di trasformazione del-
lamianto in sostanza inerte in una
delle aree a rischio ambientale. Con
decreto dellassessore allEnergia,
entro 30 giorni, sar emanato un
bando per la concessione di contri-
buti ai Comuni, singoli o associati,
per la rimozione, il trasporto, lo
stoccaggio e il conferimento allim-
pianto regionale dei manufatti di
amianto presenti nei siti, negli im-
pianti, negli edifici e nei mezzi pub-
blici e privati.
Per coordinare tutte le procedure,
la legge stabilisce listituzione di un
ufficio amianto nellambito del ser-
vizio rischi antropici, ambientali e
sanitari del dipartimento regionale
della Protezione civile; allufficio
amianto istituito inoltre il registro
pubblico degli edifici, degli impianti,
dei mezzi di trasporto e dei siti con
presenza certa o con conclamata
A
Appro"aa la legge all&!nanimi$.
Enro d!e anni sar$ reali##ao !n impiano
per la rasforma#ione
della fibra killer in risorsa economica
L)Ar dice no
all)AMi ANTo
L)Ar dice no
all)AMi ANTo
Appro"aa la legge all&!nanimi$.
Enro d!e anni sar$ reali##ao !n impiano
per la rasforma#ione
della fibra killer in risorsa economica
Numero 9/: , mar"o 6458 55
contaminazione da amianto con
lobbligo di indicare il tipo, la quantit
e il livello di conservazione della-
mianto nonch il grado di rischio
sanitario da dispersione delle fibre
e la priorit della relativa bonifica.
Allassessorato al Lavoro, invece,
sar istituito il registro dei lavoratori
esposti allamianto, con lobbligo di
indicare in quali siti svolgono o
hanno svolto la loro attivit lavorativa
con le mansioni e i periodi di rife-
rimento nonch linsorgenza di even-
tuali patologie asbesto correlate.
La Regione contribuir inoltre alle
spese sanitarie e socio-assistenziali
dei pazienti affetti da patologie cau-
sate dallamianto, a condizione che
risultino iscritte nel registro regionale
dei mesoteliomi o nel registro dei
lavoratori esposti. Il ddl finanziato
con 20 milioni di risorse comunitarie
e circa un milione di fondi regio-
nali.
Da tempo impegnato sulla lotta al-
lamianto il deputato siracusano
Pippo Gianni (Misto), firmatario di
uno dei testi base.
La legge varata dallAssemblea Re-
gionale Siciliana stata accolta con
soddisfazione anche al di fuori del
Palazzo. I vertici nazionali e re-
gionali dellOna Onlus (Osservatorio
nazionale amianto), infatti, hanno
diffuso una nota in cui affermano
che si conclude positivamente la
vicenda amianto in Sicilia, portando
soddisfazione, in un territorio par-
ticolarmente interessato dove si era
accumulato un ritardo ventennale.
Per lOsservatorio il punto principale
della legge quello di non dover pi
esportare dalla Sicilia i rifiuti del-
lamianto ma di creare un impianto
di inertizzazione per la trasforma-
zione dellamianto in risorsa eco-
nomica, listituzione del registro re-
gionale degli esposti, ed ex esposti
alla fibra killer.
Una legge afferma il presidente
della commissione Sanit, Pippo
Digiacomo - che colma una lacuna
di almeno ventanni e ci pone alla-
vanguardia in Europa, in linea con
i paesi pi virtuosi come la Germania
e la Francia. E stata prevista una
copertura iniziale di circa 21 milioni
di euro, dieci dei quali serviranno
alla trasformazione dellamianto da
materiale pericoloso a materiale
inerte pronto per il riutilizzo, dieci
milioni per la rimozione dei manu-
fatti in amianto ed un milione di
euro nel triennio a disposizione dei
Comuni per la prevenzione.
Era nostro dovere approvare questa
legge conclude il deputato del Pd
una norma che offre gli strumenti
per fronteggiare unemergenza che
attualmente costa alla Sicilia 80
morti lanno e oltre 15 mila amma-
lati.
Le risorse saranno assegnate attra-
verso un bando a cui dovranno par-
tecipare i comuni siciliani in forma
singola o associata per intraprendere
azioni di rimozione, trasporto, stoc-
caggio e trasformazione dei manu-
fatti; un milione nel triennio a di-
sposizione dei Comuni per la pre-
venzione.
Non possiamo che esprimere sod-
disfazione totale per una legge for-
temente voluta dallonorevole Pippo
Gianni, primo firmatario del prov-
vedimento, dallonorevole Michele
Cimino e dal sottoscritto sottolinea
il vicepresidente dellArs, Antonio
Venturino, che ha presieduto la se-
duta decisiva -. Soddisfazione che
trova anche conforto nel voto favo-
revole unanimemente espresso dal-
lAssemblea regionale siciliana che
ancora una volta dimostra la giusta
sensibilit su norme di grandissima
importanza sociale.
Un grazie alle commissioni Sanit
e Bilancio continuano Venturino
e Cimino per il contributo apportato
ed ovviamente al Governo Crocetta,
agli assessori Lucia Borsellino e
Mariella Lo Bello.
Esulta anche lopposizione: "grazie
ai nostri emendamenti votati po-
sitivamente in Aula, abbiamo mi-
gliorato la legge sull'amianto", di-
cono il capogruppo Ncd, Nino D'A-
sero, e tre suoi colleghi di gruppo
cofirmatari: Nino German, Vin-
cenzo Fontana e Pietro Alongi. Il
primo degli emendamenti votati
individua nell'assessorato all'Energia
e ai servizi di pubblica utilit il re-
ferente primario degli interventi:
autorizzato all'emissione dei decreti
e alla definizione dei termini di
premialit per gli enti e i privati
che adottino azioni utili alla pre-
venzione, al risanamento dei siti,
impianti ed edifici contenenti amian-
to. Il secondo aiuta a individuare
alcuni ambiti particolarmente ca-
ratterizzati da notevole presenza
di asbesto. In particolare, Priolo,
Biancavilla, San Filippo del Mela,
Milazzo e Gela.
Una norma indispensabile ha
detto lassessore alla Salute Lucia
Borsellino, ieri in aula per la di-
scussione del disegno di legge
che fa uscire la nostra Regione dal
triste primato raggiunto per essere,
insieme con la Calabria, lunica a
non essersi adeguata alle norme
nazionali: non saremo pi il fanalino
di coda in tema di tutela della salute
pubblica.
S.C.
p a r l a m e n t o
56 Cronache Parlamentari Siciliane
ra approdato in aula a no-
vembre allinterno della fi-
nanziaria ma poi era stato
stralciato per farne un disegno di
legge ad hoc. Il testo Disposizioni
per la riqualificazione dei beni im-
mobili confiscati alla criminalit
organizzata passato allora vaglio
della Commissione Territorio
per tornare in aula il 18 mar-
zo. Infine la definitiva ap-
provazione allunanimit
(52 s) nella seduta del 26
marzo.
Via libera quindi alla legge
che rende pienamente uti-
lizzabile il patrimonio im-
mobiliare confiscato alla cri-
minalit organizzata ed as-
segnato alle forze dell'ordine.
Il disegno di legge nasceva
su input dellex questore di
Palermo, Nicola Zito, che
aveva segnalato limpossibilit di
utilizzare diversi beni assegnati alle
forze dell'ordine, a seguito della
mancanza di risorse per la loro ma-
nutenzione. Il provvedimento ap-
provato dall'Ars prevede la creazione
di un fondo di rotazione, per finan-
ziare la riqualificazione degli immobili
destinati ad alloggi residenziali per
gli agenti di pubblica sicurezza, che
sar alimentato dai canoni di affitto
degli immobili stessi. Soddisfatto il
presidente dell'Ars, Giovanni Ardiz-
zone, secondo il quale si tratta di
un importante segnale che serve a
rendere effettivamente proficua e
produttiva lassegnazione dei beni.
In questo modo,
inoltre, si rafforza
quella sinergia
istituzionale tra
Parlamento sici-
liano e Polizia di
Stato.
Si tratta di una
legge di iniziativa
governativa, firmata dal presidente
della Regione Rosario Crocetta e
poi illustrata in aula dallassessore
(ormai ex, n.d.r.) allEconomia Luca
Bianchi, che ha portato a sala dEr-
cole alcune modifiche poi approvate
dallArs.
Per le finalit di riqualificazione
di immobili confiscati alla criminalit
organizzata e destinati ad alloggi
residenziali per le forze dell'ordine
si legge nel testo composto di 3
articoli -, l'Assessore regionale per
le infrastrutture e la mobilit au-
torizzato a stipulare apposite con-
venzioni con le competenti am-
ministrazioni dello Stato ai fini
della costituzione e regolamentazione
di un fondo di rotazione che sar
alimentato dai canoni di affitto
degli immobili stessi.
Entro 60 giorni dalla data di entrata
in vigore della legge, inoltre, il di-
partimento regionale delle infra-
strutture, della mobilit e dei trasporti
accertata la consistenza delle risorse
derivanti da ul-
teriori economie
accertate succes-
sivamente alla da-
ta di entrata in
vigore del com-
ma 1 dell'articolo 3 della legge re-
gionale 3 gennaio 2012, n.1, fino
all'importo massimo di 500 migliaia
di euro, le destina, con decreto da
emanare previo parere della com-
petente Commissione legislativa
dell'Assemblea regionale siciliana,
al fondo di rotazione.
S.C.
E
Il eso "arao all&Ars permee di rasformare
gli immobili mafiosi in alloggi per le for#e dell&ordine
Appro#a!a la legge
"i beni confica!i
Istituito un fondo
di rotazione
per la riqualificazione
degli immobili
Numero 9/: , mar"o 6458 57
rdinario di dritto penale al-
l'Universit di Palermo (di-
partimento D.E.M.S.) da
qualche anno ormai si occupa di
corsi di alta formazione per la ges-
tione dei beni confiscati: il professore
Costantino Visconti, 47 anni, via
via, oltre ad insegnare, ha imparato
molto, al punto da essere consideratyi
uno dei massimi esperti della materia.
Dalla sua angolazione riesce a scorg-
ere i tanti luoghi comuni che si di-
cono qua e l sul tema e che a suo
avviso sono spesso concetti, o meglio
slogan, che afferrano sporadica-
mente pezzettini di realt. Dopo
le numerose richieste di parteci-
pazione, anche dal resto d'Italia, il
corso si tenuto recentemente pure
a Milano in collaborazione con la
Cattolica.
Professore si fa un gran parlare
della gestione dei beni confiscati,
ognuno dice la sua. Dica la sua
p a r l a m e n t o
O
Iner"isa a !o a campo a Cosanino Visconi,
ordinario di dirio penale a Palermo che dirige
il corso di ala forma#ione per la gesione dei beni
*Ge!ione dei pa!rimoni&
ol!re i l"oghi com"ni+
58 Cronache Parlamentari Siciliane
liberamente, senza stringerle il
campo di azione...
Una cosa mi viene in mente subito:
innanzitutto sfatiamo un luogo co-
mune. I dati che vengono diffusi
adesso sono vecchi, attinti dall'A-
genzia Nazionale dei beni confiscati,
che non rappresentano la fotografia
di quello che sta accadendo adesso.
Tengono conto in gran parte di
aziende confiscate devifinitivamente
che sono state sequestrate negli anni
'90. La parte pi consistente di questi
dati, inoltre, non ha nulla a che
vedere con le aziende, riguardano
infatti una fase pioneristica, tra gli
anni '80 e primi '90, quando si ag-
gredivano quasi esclusivamente i
beni immobili ai mafiosi conclamati,
che accumulavano patrimonioi im-
mobiliari. Possiamo dire che si
pescava con le bombe perch ci si
trovava di fronte a beni tangibili
che si identificano in beni immo-
biliari. Solo dopo, anche grazie alle
rivelazioni dei pentiti, vennero fuori
legami con l'imprenditoria.
E fu allora che cominci a formarsi
una classe di amministratori
giudiziari.
Proprio cos, ma prendere questi
incarichi significava tagliarsi fuori
dal mercato tradizionale per ragioni
facilmente intuibili. Insomma,
bene inquadrare il contesto storico
per comprendere il presente e non
dover per forza trovare slogan o at-
taccare qualcuno. Diciamolo, di ci
che accade oggi sappiamo davvero
poco. Abbiamo solo notizie spo-
radiche utilizzate dagli schieramenti
politici a loro piacimento. Tant'
che noi presenteremo in questi
giorni, nell'ambito di un convegno,
la prima ricerca realizzata con gli
attori pi importanti, in primis la
Procura nazionale Antimafia. Fi-
nalmente avremo dati attuali e
preziosi: conosceremo la quantit
dei sequestri, delle confische non
definitive, sapremo che tipo di
aziende finisce sotto sequestro e lo
stato di salute di esse durante i vari
passaggi.
La gestione del bene confiscato
o sequestrato presenta tante dif-
ficolt. Per esempio?
Un problematica da risolvere la
tempistica tra sequestro e confisca
definitiva, in media si impiega tra
sette e dieci anni. Rendetevi conto
cosa significhi gestire un'azienda
nell'incertezza di chi sar il desti-
natario dell'azienda. E' facile attaccare
chi non ottiene risultati: io sfido
qualsiasi manager a gestire un'azien-
da che non ha piu fondi propri, di
cui non si sa chi sar il destinatario,
azienda che l'amministratore
giudiziario ha trovato in condizioni
disastrate dal punto di vista delle
conformit.
Un amministratore giudiziario per
prima cosa deve riallinare l'azienda
su principi di conformit da tutti i
punti di vista, contributi, buste paga,
sicurezza. Ecco perch spesso si af-
fronta una crisi nei primissimi mesi.
Poi c' un problema politico-sociale
su cui noi dell'Universit dovremmo
insistere molto.
A cosa si riferisce?
Non dobbiamo avere il tab per
cui tutte le imprese vadano salvate,
molte purtroppo non meritano di
sopravvivere perch senza la cop-
ertura mafiosa di liquidit e senza
la forza di persuasione clientelare
non ce la fanno. Cos anche le im-
prese che campano sullo sfrutta-
Numero 9/: , mar"o 6458 59
mente scientifico degli operai, magari
con una manodopera a basso costo
fornita dalla mafia, si trovano in
difficolt quando questo viene a
mancare e i conti economici non
tornano. Lo Stato non si pu svenare
per tenere in vita aziende che altri-
menti non potrebbero sopravvivere.
Sa qual la replica pi comune a
questa mia tesi?
No, quale?
Che allora meglio la mafia che al-
meno ci dava lavoro: una replica
che non ha bisogno di commenti
perch la strada non pu essere
quella. Anche sugli ammortizzatori
sociali agevolati non sono d'accordo.
Faremmo disparit tra i lavoratori
normali e quelli delle aziende sotto
sequestro. Disparit incomprensbili
se il ragionamento quello precdente,
cio chiudere le aziende che non
meritano.
Il convegno che state organizzando
presenta una novit assoluta...
S, al di l dei nomi altisonanti che
partecipano ai lavori del 4 e 5 aprile,
la vera novit del convegno nella
sessione sugli orientamenti politi-
co-istituzionali, alla quale parteciper
una figura mai coinvolta prima in
occasioni del genere: il sottosegratrio
allo sviluppo economico, che in
questo momento Simona Vicari.
Forse molti penseranno a chiss
quali ragioni politiche o territoriali
ci siano alla base di questo invito.
Niente di tutto ci: crediamo che
ci sia un partner necessario, sia is-
tituzionale che di governo ed il
Ministero dello Sviluppo economico,
una novit assoluta: un ministero
che deve far parte della squadra
statale in questo settore. Anche la
stessa Vicari rimasta sorpresa del-
l'invito.
Cosa sta cambiando nella gestione
delle aziende sotto sequestro?
Una cosa certa, il codice antimafia
tra mille contraddizione porta dal
2011 con s una novit: l'articolo 41
dice che quando il sequestro riguarda
aziende, l'amministratore giudiziario
ha sei mesi per presentare un business
plan al tribunale e al pm, che possono
approvarlo o meno. L'amministratore
giudiziario quindi dopo sei mesi ha
due possibilit: o provare a portare
avanti l'azienda presentando un
business plan valido oppure affer-
mare che il caso di chiudere.
chiaro che l'amministratore abbia
interesse a provarci. Ovviamente ci
sono amministratori pi o meno ca-
paci, ma in effetti quelli bravi sono
pochi ed qui che viene a galla il
rischio di una oligarchia. Vorremmo
che pi amministratori giudiziari
abbiano un livello tale che, dopo i
sei mesi, si arrivi veramente a capire
se vale la pena continuare o sono di
fronte a scatole vuote.
A proposito. Da che parte sta dopo
il recente attacco ricevuto da
alcuni amministratori giudiziari?
Se facciamo un passo indietro ve-
diamo che un tempo non molti vol-
evano svolgere questa professione.
Solo alcuni hanno investito su questo
lavoro e i pi bravi e intraprendenti
hanno avuto ragione. Bisogna dire
peraltro che la legge impone all'am-
ministratore giudiziario di occuparsi
di altri eventuali beni non ricompresi
nel provvedimento originario. E'
obbligatorio, oltre che naturale, che
una volta preso un incarico l'am-
ministratore cerchi gli altri beni. In
questo modo da un incarico si svilup-
pa nuovo lavoro.
I vostri corsi hanno avuto molto
successo e hanno fatto crescere
giovani amministratori giudiziari
che stanno facendo strada non
solo in Sicilia. Come si fa ad essere
un buon amministratore
giudiziario?
Tenere i corsi ci ha consentito di
imparare molto: abbiamo consapev-
olezza che l'amministratore
giudiziario, oltre alle sue competenze
variegate che non sto qui ad elencare,
non puo essere pensato come figura
singola, ma attorno deve circondarsi
di un team di collaboratori e occor-
rono le competenze giuste per ogni
tipo di incarico.
Infine cosa pensa della paventata
creazione di una mini agenzia re-
gionale dei beni confiscati?
La Corte Costituzionale ha gi boc-
ciato una prima versione che pre-
tendeva di interferire nella gestione
dei beni che sono di propriet dello
Stato. In verit questa nuova proposta
di agenzia regionale un p diversa,
ha un compito di collegamento ma
continuo a restare perplesso per
due ragioni: invece di creare car-
rozzoni che possano peraltro creare
confusione in un mondo su cui grav-
itano gi diversi attori, forse sarebbe
pi saggio affidare queste mansioni
ad un ufficio, per esempio un nucleo
di un assessorato regionale. Io tro-
verei adatto l'assessorato Attivit
produttive. Rimane comunque il
rischio di illegittimit costituzionale.
Sergio Capraro
p a r l a m e n t o
#Sfatiamo un tab",
non tutte le imprese
vanno salvate.
Senza la copertura
mafiosa spesso
non ce la fanno$
La giunta di Crocetta ha approvato una delibera
per lutilizzo terapeutico di cannabinoidi
La sicilia in f"mo(
Q
uello dellutilizzo dei cannabinoidi per curare alcune
gravi malattie come la sclerosi multipla e il Parkinson
un argomento di scottante attualit. Un argomento, purtroppo,
ancora aperto. Nonostante la recente pubblicazione delle
linee guida dellAmerican Academy o Neurology che, pur ri-
badendo lesiguit delle prove a favore delle terapie complementari
o alternative per questi pazienti, segnalano come la cannabis
terapeutica sia in grado di attenuare i sintomi della sclerosi
multipla secondo gli stessi malati, ad oggi non esiste una
legge quadro nazionale che ne regolamenti il suo utilizzo.
La Regione siciliana, per, sembra aver fatto un piccolo
passo avanti; la giunta regionale ha avviato liter per legalizzare
la cannabis a scopo terapeutico. La proposta arriva proprio
dallassessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino. La
giunta Crocetta ha approvato una delibera con la quale d
mandato allassessore alla Salute perch provveda a predisporre
i provvedimenti necessari ad assicurare la possibilit delluso
terapeutico dei cannabinoidi nelle strutture sanitarie ac-
creditate, pubbliche e private. Nel comunicato, diffuso dal
presidente Crocetta, si legge che Il provvedimento nasce
sulla base delle modifiche legislative italiane in merito
alluso della cannabis ma anche da pi sentenze che hanno
riconosciuto a diversi malati, in particolare ai malati affetti
da sclerosi multipla, la copertura terapeutica con tale
sostanza. La legge regionale dopo essere stata approvata,
dovr anche superare un altro ostacolo: leventuale impugnativa
da parte del Commissario dello Stato.
Di recente il Consiglio dei ministri ha deciso di non impugnare
dinanzi alla Corte Costituzionale la legge regionale abruzzese
n. 4 Del 04 gennaio 2014, che disciplina le modalit di ero-
gazione dei farmaci e dei preparati galenici magistrali a base
di cannabinoidi per finalit terapeutiche.
In sintesi, la norma prevede che i farmaci cannabinoidi
possano essere prescritti, con oneri a carico del Sistema
sanitario regionale, da medici specialisti del Ssr e da medici
di medicina generale del Ssr, sulla base di un piano terapeutico
redatto dallo specialista.
Ad oggi sono sette le regioni che hanno approvato una legge
dello stesso tenore: oltre allAbruzzo, la Toscana, le Marche,
il Friuli Venezia Giulia, il Veneto e la Liguria: negli ultimi due
casi per la norma era stata impugnata dal governo allora
presieduto da Mario Monti.
Per la sicilia, come abbiamo gi scritto, rappresenta un passo
significativo nella giusta direzione. Resta, per, da costruire
un percorso comune, duraturo e strutturale che valga per tutto
il Paese.
C.L.
5: Cronache Parlamentari Siciliane
Per Francesco Cascio archiviate
le accuse per corruzione
e finanziamento illecito ai partiti
* fini!o "n inc"bo+
L
a dignit prima di tutto. Dice Fran-
cesco Cascio, lex presidente dellArs.
E lo dice a ridosso di una conferenza
stampa che gli utile per ufficializzare
larchiviazione delle accuse per corruzione
e finanziamento illecito ai partiti nel-
lambito dellinchiesta Grandi eventi
che ruotava attorno al personaggio di
Fausto Giacchetto.
la fine di un incubo. In questi nove
mesi (tanto durata per lui linchiesta)
sono stato male immaginando che la
gente pensasse a me con sospetto. Mi
sono sentito come un leone in gabbia.
Il parlamentare regionale del Nuovo
Centrodestra, almeno per il momento,
spara su tutto e spiega come non sia pi
disposto a restare nellangolo ma pronto
a riprendersi il proprio ruolo, a comin-
ciare dalla presidenza della Commissione
europea dellArs.
Quando mi coinvolsero in questa in-
chiesta dice Cascio ero in corsa per
la candidatura alla presidenza della Re-
gione ed era gi stato deciso che diventassi
il coordinatore del mio partito in Sicilia.
Ovviamente, feci un passo indietro in
entrambi i casi.
E gi. Appunto. Da allora di acqua sotto
i ponti ne passata. Tanta. Cascio in
corsa per le prossime elezioni europee
e tiene a sottolineare che quello con il
Ncd un progetto politico tutto nuovo
e tutto in salita, ma sul quale ho scom-
messo fin dallinizio; ritengo sia il futuro
dei moderati italiani.
La conferenza stampa anche, come
era prevedibile, loccasione per togliersi
qualche sassolino dalla scarpa riguardo
latteggiamento che, secondo lui, ha
avuto la stampa nei suo riguardi.
I giornali mi davano al centro di un in-
treccio di interessi spaventosi. Sono stato
protagonista di titoli mostruosi. Allora
ai giornalisti chiedo: maneggiate con cura
le informazioni di cui siete in possesso.
Con la stampa si uccidono le persone.
Certo, non bisogno dimenticare che lin-
chiesta Giacchetto non mica una bolla
di sapone. Anzi, tutto il contrario e Cascio
sembra proprio non avere alcune inten-
zione di far finta di nulla
Non credo che sia un castello di carta.
Non so come finir perch non conosco
tutte le carte. Ma sono prefigurati reati
gravi, montagne di accuse: evidentemente
qualcosa c. Anche perch ci sono gi
state delle condanne, qualcuno ha pat-
teggiato. Quindi c chi ha commesso
degli illeciti, e anche gravi.
Insomma, punto e capo: si ricomincia.
O almeno per lonorevole Francesco Ca-
scio.
C.L.
News
Numero 9/: , mar"o 6458 5;
p a r l a m e n t o
Il presidente dellArs plaude al
disegno di legge presentato da
30 senatori il mantenimento
prerogative articolo 116 della
Costituzione
Ardi$$one'
*s!a!"!o peciale
non % pri#ilegio+
I
l mantenimento delle prerogative
alle Regioni a Statuto speciale e
alle Province autonome non una
difesa di privilegi, ma unassunzione
di piena responsabilit nei confronti
dello Stato centrale. Solo attraverso
un vero decentramento di funzioni
legislative e amministrative si pu
realizzare, infatti, una maggiore va-
lorizzazione delle autonomie locali.
E quanto ha affermato il presidente
dellAssemblea regionale siciliana,
Giovanni Ardizzone, esprimendo ap-
prezzamento per il disegno di legge,
presentato da oltre 30 senatori di tutte
le Regioni a statuto speciale, di riforma
dellarticolo 116 della Costituzione.
I primi firmatari del ddl, che intro-
duce norme di salvaguardia degli
statuti autonomi, sono: Lodovico
Sonego (Pd, Friuli Venezia Giulia),
Han Berger (Svp, Bolzano), Vincenzo
Gibiino (Fi, Sicilia), Silvio Lai (Pd,
Sardegna), Albert Lanice (Union
Valdtaine), Giorgio Tonini (Pd,
Trento). Seguono le firme di altri 25
senatori di tutte le regioni a statuto
speciale.
Il disegno di legge stato depositato
con lo scopo di contribuire alla ri-
definizione del Titolo V della Costi-
tuzione mantenendo le prerogative
degli statuti delle regioni e delle pro-
vincie autonome che potrebbero ve-
nire messi in discussione dalla ri-
definizione dell'articolo 117.
Il comma terzo dellarticolo 116,
cos come riformulato dal disegno
di legge, prevede che le disposizioni
dell'articolo 117, anche nella defi-
nizione che dovesse sopraggiungere
a seguito di modificazioni a venire,
si applicano alle regioni e alle pro-
vincie autonome in quanto compa-
tibili con i loro statuti e le rispettive
norme di attuazione.
S.C.
Insufficienti per la Corte dei Conti
le rendicontazioni presentate
Gr"ppi Ar'
!re!!a della magi!ra!"ra
Alla Corte dei Conti, le rendicontazioni presentate dai gruppi
dellArs per le loro spese non sono bastate. Molte le voci che
non tornano ed i punti su cui la magistratura contabile vuole
vederci chiaro. Ci sarebbero almeno due milioni di euro da
contestare, secondo Maurizio Graffeo, a capo della sezione
di controllo della Corte. A tutti i gruppi, nessuno escluso, dal
Pdl al Movimento 5 Stelle, dal Pd ai Democratici Riformisti
per la Sicilia.
Al Partito Democratico la Corte dei Conti ha chiesto di
specificare meglio alcune spese per il personale e il noleggio
di una Ford Focus e di una Alfa Giulietta. Contestate anche
le spese per il convegno sulla sanit in Sicilia dello scorso 5
dicembre allHotel San Paolo Palace a Palermo.
La documentazione dellex gruppo del Pdl definita dai ma-
gistrati contabili confusa e incompleta. Per alcune spese
non c alcuna fattura, scrivono nella nota inviata al gruppo.
Ingiustificata, pare, la spesa per le consulenze esterne e gli
incarichi, per circa 118 mila euro.
Al Movimento 5 Stelle, il gruppo con la spesa maggiore per
il personale esterno, la Corte dei Conti ha chiesto una verifica
sulla certificazione del possesso dei titoli di studio degli
assunti dal gruppo e una relazione sul lavoro che svolgono.
Contestate anche le spese per una missione a Bruxelles del
giugno scorso e le note sui rimborsi elettorali al mandatario
Luigi Rosario Cammarata (quasi novemila euro).
Personale, convegni, cene, necrologi e missioni sono le spese
che i magistrati contabili chiedono di specificare meglio ai
gruppi Udc, Mpa, Pid-Cantiere popolare e Grande Sud, De-
mocratici Riformisti per la Sicilia, Articolo 4, Megafono e
Lista Musumeci.
Entro trenta giorni le note di integrazione alla rendicontazione
dovranno pervenire alla sezione controllo della Corte dei
Conti che alla fine decider se ammettere o meno nei rendiconti
le spese dubbie, altrimenti i deputati dovranno restituire i
fondi allArs.
C.L.
5< Cronache Parlamentari Siciliane
ono arrivate, dopo il rincor-
rersi di indiscrezioni in tal
senso, le dimissioni delas-
sessore allEconomia, Luca Bianchi.
Lo ha comunicato lo stesso Bianchi
in una conferenza stampa a Palazzo
dOrleans.
La decisione di Bianchi arriva al-
lindomani dello stop imposto dalle
opposizioni in Aula allArs sul ddl
cosiddetto Salva imprese, per il
pagamento dei debiti della Regione
verso le aziende. Sento lesigenza
in questi giorni complicati e con-
vulsi ha affermato Bianchi di
tracciare una linea rispetto a ci
che stato fatto fino ad ora e fare
un bilancio di circa un anno e mez-
zo di lavoro complicato, entusia-
smante, svolto in questa regione.
La riflessione pi ampia, inevita-
Le dimissioni dell&assessore all&Economia
!na doccia fredda per per il Go"erno
S
L)addio di Bianchi
Numero 9/: , mar"o 6458 5=
bilmente parte anche da ci che
accaduto ieri che non lelemento
determinante, ma il segnale che
anche ieri ha portato a uno stop
pesante e improvviso del ddl pa-
gamenti, e che rappresenta la fo-
tografia plastica in un pantano in
cui siamo da troppo tempo. Pan-
tano ha proseguito Bianchi che
ha rallentato alcune decisioni che
riguardavano provvedimenti di ca-
rattere economico e finanziario
che purtroppo sono disallineati
con i tempi della politica, e che ri-
chiedono decisioni in tempi rapidi.
Io credo che non si possa disperdere
il lavoro fatto in questo periodo,
un lavoro che rivendico personal-
mente, e di un governo che ha rap-
presentato in Sicilia una profonda
discontinuit coni il passato e un
coraggio che tutta la giunta ha di-
mostrato nelle sue scelte, allinterno
di un percorso che poteva fare usci-
re la regione da una lunga situa-
zione di crisi.
Credo che i tempi della politica
non siamo compatibili con i tempi
economici che dobbiamo portare
avanti in questa fase. A questo pun-
to, proprio perch ritengo che il
governo Crocetta sia una grandis-
sima occasione per questa Regione,
pu rappresentare una svolta im-
portante e determinante ma deve
ricostruire quel percorso di con-
senso che possa ridare a forza a
questa azione. Io mi fermo qui,
nessuno e indispensabile. Ad af-
fermalo lassessore allEconomia
della Regione siciliana, Luca Bian-
chi, che ha comunicato in confe-
renza stampa le sue dimissioni ir-
revocabili. Non lascio la Sicilia
ha proseguito e prover a dare
il mio contributo da qualche altra
posizione. Non voglio e non posso
permettere, per, che la mia fuo-
riuscita da questa esperienza sia
legata a un biglietto staccato per
qualche altra destinazione. Sono
rimasto profondamente irritato
da molte costruzioni giornalistiche
in cui si diceva che il problema era
trovarmi una nuova destinazione.
Non cerco paracaduti, torno a fare
il lavoro che ho sempre fatto. Non
tratto via duscita e interpreto il
lavoro fatto come un servizio utile
per questa Regione e ringrazio il
presidente Crocetta per la chance
che mi ha concesso.
La scelta di Luca Bianchi arriva
quindi il giorno dopo la sostanziale
bocciatura del ddl Salva imprese,
rinviato in commissione Bilancio
con un colpo di mano delle mino-
ranze, che hanno sfruttato lassenza
di molti deputati della maggioranza
per via del vertice con il governatore
Crocetta. Altro duro colpo per las-
sessore allEconomia stata la
stangata del commissario dello
Stato sulla Finanziaria, che in que-
sti giorni si sta tentando di integrare
con una manovra-bis. In troppi
hanno gioito di quella impugnativa,
credo che quello abbia rappresen-
tato un momento di rottura di un
percorso, che nonostante ci ab-
biamo tentato di ricostruire, ha
affermato lormai ex assessore.
Bianchi ha detto di aver sentito un
appoggio intermittente da parte del
suo partito, il Pd, mentre con il grup-
po allArs del Partito Democratico
e con i capigruppo della maggioranza
Bianchi ha detto di aver lavorato
bene e proficuamente.
Il tema del rimpasto di giunta sa-
rebbe stato, secondo Bianchi, le-
lemento che ha fatto precipitare
la situazione. Il tema del rimpasto
ha concluso Bianchi ci ha tenuti
impegnati troppo a lungo e ci ha
distolto dai veri problemi della Si-
cilia. Siamo finiti in un pantano
in questi ultimi mesi.
C.L.
g oV e r n o
Una decisione
che arriva
all%indomani
dello stop imposto
dalle opposizioni
sul ddl salva
imprese
64 Cronache Parlamentari Siciliane
i stiamo attrezzando
per creare un ufficio re-
gionale, una mini agen-
zia regionale, sui beni confiscati
ha annunciato il presidente della
Commissione regionale Antimafia,
Nello Musumeci - che possa servire
ad assistere i Comuni e le associa-
zioni nel rapporto con lAgenzia
nazionale, per accedere ai fondi
del Pon sicurezza e per la gestione
dei beni stessi. Un elemento di col-
laborazione che possa abbattere
le distanze fra gli attori sul territorio
e lAgenzia nazionale. Nei prossimi
giorni il disegno di legge istitutivo
dellufficio regionale per i beni con-
fiscati alla mafia andr in Aula.
Nello Musumeci ha le idee chiare
sulla gestione dei beni confiscati
e illustra le sue idee in occasione
della due giorni palermitana di
Rosy Bindi, Presidente nazionale
Antimafia, il 3 e 4 di marzo. E pro-
prio mentre in corso un botta e
risposta tra lex direttore dellAgenzia
Nazionale dei Beni Confiscati Ca-
Inconro con Ardi##one, M!s!meci
e la Commissione Regionale Animafia

La preiden!e Bindi
in #ii!a all)Ar
C
Numero 9/: , mar"o 6458 65
ruso e la Bindi sugli amministratori
giudiziari, Musumeci lancia un
assist proprio a Caruso: Abbiamo
chiesto al prefetto Caruso di col-
laborare con la Commissione An-
timafia regionale per quei temi e
per quelle esigenze che si dovessero
presentare nei prossimi anni. Con
la sua esperienza di direttore del-
lAgenzia nazionale di beni con-
fiscati sar utile e lui ha dato
ampia disponibilit, a titolo ov-
viamente gratuito, e ci
vale per tutti gli altri con-
sulenti.
E stata quindi una due
giorni intensa per la Bindi
che a Palazzo dei Normanni
ha incontrato anche il pre-
sidente dellAssemblea re-
gionale siciliana, Giovanni
Ardizzone. Presenti lo stes-
so presidente della Com-
missione regionale anti-
mafia, Nello Musumeci e
il vicepresidente, Fabrizio
Ferrandelli . Nel corso del-
l'incontro, il presidente Ar-
dizzone ha illustrato alla
presidente Bindi le iniziative
messe in atto dal parlamento si-
ciliano in tema di impegno anti-
mafia. In particolare, stato se-
gnalato il disegno di legge (poi di-
venuto legge a fine marzo, vedi
pagina XXX), per rendere piena-
mente utilizzabile il patrimonio
immobiliare confiscato alla cri-
minalit organizzata e assegnato
alle forze dell'ordine.
Alla Presidente della Commissione
nazionale Antimafia ha detto in-
vece il vicepresidente della Com-
missione Antimafia allArs Fabrizio
Ferrandelli - ho chiesto unatten-
zione particolare ai testimoni di
giustizia, ricordando il caso di
Ignazio Cutr, delle gestioni com-
missariali dei comuni e delle azien-
de e dellesigenza di investire in
attivit sociali in favore dellinfanzia
e ladolescenza, soprattutto nelle
zone povere delle nostre citt.
Ferrandelli ha regalato alla Bindi
il fumetto dedicato a Padre Pino
Puglisi, ideato dallassociazione
culturale della Polizia Municipale
di Palermo e rivolto ai ragazzi.
Sono state due giornate di lavoro
proficuo ha detto Rosy Bindi -
, partiamo consapevoli che questa
regione in prima linea nella lotta
alla mafia e che in questa citt c
la riscossa civile contro il fenomeno
mafioso. C l'impegno dei magi-
strati, delle forze dell'ordine, degli
imprenditori e dei sindacati, per
il fenomeno mafioso ancora forte
e pericoloso, soprattutto per la
sua capacit di cambiare e di ade-
guarsi. Sul fronte dell'aggressione
ai patrimoni mafiosi ha aggiunto
- va sicuramente rivista la legisla-
zione, l'organizzazione e forse an-
che alcune funzioni, pur ricono-
scendo il grande lavoro fatto. Si
pu e si deve fare di pi. Sono ma-
turi i tempi per una legislazione
e per strumenti pi incisivi per
sequestrare maggiormente, in un
contesto in cui le uniche in attivo
in questa fase di crisi, sono le or-
ganizzazioni mafiose.
Nel frattempo il presidente della
Commissione Antimafia allArs
Musuemci si detto compiaciuto
che il governo na-
zionale abbia inserito
tra i cinque punti del-
la sua strategia anti-
mafia le proposte
avanzate da mesi dal-
la commissione che
ho l'onore di guidare,
in materia di Comuni
sciolti per infiltrazioni
mafiose. Il Premier
Renzi, infatti, rispon-
dendo all'appello con-
tro la mafia lanciato
da Saviano ha anti-
cipato che nei Comu-
ni sciolti per mafia
vanno inviati mana-
ger che possano operare a tempo
pieno anche in deroga alle regole
del patto di stabilit. Sono alcune
delle esigenze che la Commissione
Antimafia regionale aveva rasse-
gnato nei mesi scorsi al governo
Letta", per superare le criticit di
una normativa che, secondo Mu-
sumeci, mostra limiti ed incon-
gruenze nella fase applicativa, ren-
dendo spesso vana la gestione dei
Comuni da parte delle commissioni
straordinarie chiamate a risanare
gli enti condizionati dalla crimi-
nalit.
Sergio Capraro
e V e n t i
La riunione ! stata l%occasione
per annunciare novit istituzionali
66 Cronache Parlamentari Siciliane
n luogo comune vuole che
la figura dei pescatori dei
nostri mari sia ricoperta
esclusivamente dagli uomini. Nel-
limmaginario collettivo la fantasia
dello spettatore e del visitatore di
isole e arcipelaghi mediterranei
non riesce ad andare oltre luomo
di mezza et, magari barbuto, con
le mani levigate dalla salsedine ed
incartapecorite dal sole. Sorprende
e stupisce la lettura del saggio del-
lantropologa Macrina Marilena
Maffei, fiabologa e studiosa di cul-
tura marinara, dal titolo Donne
di mare edito da Pungitopo, che
racconta dello stretto legame tra
le donne e il mare nei primi del
Novecento. Donne che hanno fa-
ticato issando le reti, trascinato a
secco le lance e calare le nasse:
sono le pescatrici della Sicilia, di
un luogo particolare dellIsola: lar-
cipelago delle Eolie.
Gi, verso la fine del Settecento il
sacerdote Marcello Eusebio Scotti,
nel suo Catechismo Nautico, si
era soffermato sulle eccezionali
doti delle donne procidane. E cos
fa lautrice di questo saggio, la stu-
diosa Maffei ricostruisce storica-
mente e sociologicamente la vita
di mare delle donne eoliane. Le
descrive forti, coraggiose, audaci
in perenne sfida con il mare; capaci
di mantenere se stesse e le loro fa-
miglie. Attraverso il racconto della
loro vita emerge un enorme bluff
legato al vano tentativo degli uomini
di attribuire loro i soli compiti di
amministrare la casa, di ubbidire,
ossequiare e servire. Crolla, attra-
verso il racconto meticoloso e pun-
tuale della Maffei, il bluff costruito
sul modello patriarcale che in Italia
e, dunque, nel Mezzogiorno, as-
segnava alla figura femminile la
cura della terra e lasciava al ma-
schio lindissolubile dominio sul
mare.
Sovrane delle rotte marine, le pe-
scatrici navigavano a remi e a vela
sino a Palermo per vendere il loro
pescato. Donne che hanno impa-
rato a dare il nome ai venti e a leg-
gere le ore nelle stelle.
Il libro si apre con la
voce furiosa e gran-
diosa di due pesca-
trici che parlano di
donne e di mare.
Il saggio vuole far
conoscere lesi-
stenza e la tra-
ma di vita del-
le donne eo-
liane che
hanno avuto
la grande capacit
di svolgere ruoli considerati
da sempre solo maschili.
Oggi che quel mondo scomparso,
che tutto cambiato, che le pesca-
trici e le donne di mare sono uscite
di scena dopo aver assolto tutti gli
L&anropologa Macr% Marilena Maffei nel s!o
!limo saggio raccona le pescarici delle Eolie
U
*il giorno a !erra
e la no!!e a mare+
Hanno pescato di notte e di giorno, varato le
barche, tirato le reti, salpato le nasse e trasci-
nato le imbarcazioni a secco. Gestualit ma-
schili, atti usuali fra gli uomini di mare, qui
tuttavia si tratta di donne. Sono le pescatrici
e le donne di mare della Sicilia, di un luogo
particolare dellIsola: larcipelago delle Eolie.
Forti, coraggiose, audaci, le donne eoliane,
sino alla prima meta del Novecento, hanno sf-
dato quotidianamente il mare per mantenere se
stesse e le loro famiglie. Sembrerebbe linven-
zione, magari affascinante, di una studiosa,
invece la realt di un territorio che ha coin-
volto i destini di molte generazioni di donne.
Pressoch dimenticate dalla storia insulare, le
donne di mare ritornano oggi a reclamare il
loro diritto alla memoria. E lo fanno attraverso
questo libro che raccoglie le loro voci, le loro
storie. Daltronde, qual il senso simbolico di
un molo, di una caletta, di un porticciolo se
svanisce per sempre limmagine delle donne
con le schiene curve e le mani strette sui remi
che si allontanano nel mare eoliano? Donne
che hanno imparato a dare il nome ai venti e a
leggere le ore nelle stelle
In copertina: Giovane donna, Museo Navale Mario
Maresca, Meta, (immagine di Francesco de Melis).
M
acrina M
arilena M
affei, antropologa, da
molti anni raccoglie i patrimoni narrativi
radicati nelloralit popolare dellItalia centro
meridionale e delle Isole. Fra le sue ultime
opere: La danza delle streghe (2008); Le
polene. I volti del mare (a cura, 2009).
3
M
A
F
F
E
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M
acrina M
arilena M
affei
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PUNGITOPO
12,00
ISBN 978-88-97601-22-7
Il libro Donne di
mare presentato
a Palazzo
dei Normanni
dalla Fondazione
Federico II
Numero 9/: , mar"o 6458 67
obblighi imposti dalla famiglia e
dalla comunit, pagando sovente
costi personali elevatissimi, la loro
storia rischia di essere definitiva-
mente cancellata dalla memoria
collettiva della gente di mare.
La loro assenza dalla storiografia
eoliana degli ultimi decenni, in
sintesi si correla con la negazione
del valore sociale e culturale delle
attivit lavorative femminili ma-
rinare di quel periodo storico.
In altri termini accaduto alle
Eolie ci che spesso successo alle
donne di tanti altri paesi, a loro
stato negato il diritto alla memo-
ria.
Il libro egli studi tutti dellantro-
pologa Macr Marilena Maffei sono
rivolti proprio a questo difficile e
ambizioso obiettivo: la cura e la
salvaguardia della memoria. In un
mondo, il nostro, sempre pi di-
stratto, sempre meno empatico,
sempre meno riconoscente alla
storia e ai personaggi che hanno
reso unici piccoli e grandi momenti
del nostro passato.
C.L.
C u l t u r a
68 Cronache Parlamentari Siciliane
rmai una certezza. Il Par-
co Archeologico di Leon-
tinoi stata riconosciuto
con decreto del 20 marzo dellas-
sessore ai Beni Culturali della Re-
gione, Mariarita Sgarlata.
Anche per questo territorio inizia
cos il percorso che dar al parco,
una volta istituito, una sua auto-
nomia finanziaria per la gestione
e la valorizzazione.
Nella sala del comune di Lentini
la Sgarlata ha consegnato copia
del decreto in attesa di pubblica-
zione sulla Gazzetta Ufficiale ai
sindaci di Lentini, Alfio Mangiameli
e di Carlentini, Pippo Basso.Si
tratta del settimo parco decretato
da quando iniziato il mio incarico
- afferma la Sgarlata - testimonianza
concreta dellimpegno di questi
pochi mesi per quel diffuso patri-
monio culturale siciliano, cos di-
verso dagli altri italiani ed europei
ma cos unico e straordinario.
per me, e per quelli che lavorano
quotidianamente al raggiungimento
di obiettivi mai centrati, motivo
di orgoglio aver impresso concre-
tezza allattuazione di quel sistema
dei parchi archeologici stabilito
dalla legge 20 del 2000 che, oltre
al Parco Archeologico di Agrigento,
L&assessore Sgarlaa ha firmao il decreo.
Adesso ini#ia il percorso di "alori##a#ione
O
Riconoci"!o
il parco archeologico
di Leon!inoi
Numero 9/: , mar"o 6458 69
C u l t u r a
non ha ancora visto la luce in Sicilia.
stato, come sempre, un percorso
condiviso ha detto la Sgarlata-
con i sindaci, con la Soprintendente
di Siracusa Beatrice Basile e con
la responsabile dellunit operativa
archeologica Rosa Lanteri, ma so-
prattutto con le associazioni e la
cittadinanza attiva che non ha ab-
bassato la guardia sul bene comu-
ne-parco. Perimetrare un parco
significa tutelarlo, salvaguardare
il paesaggio dentro e fuori dal parco
e metterlo, tra laltro, al centro di
progetti di valorizzazione, che po-
tranno intercettare la prossima
programmazione europea.
Ringraziamo lassessore Sgarlata
per il salto di qualit che ha assi-
curato alla nostre citt hanno
commentato i due sindaci Man-
giameli e Basso e ancora per lat-
tenzione e linteresse costante per
un territorio come il nostro. Il ri-
conoscimento del parco di Leon-
tinoi porter alla migliore salva-
guardia dei nostri beni culturali
perch garantir una autonomia
finanziaria e di gestione sganciata
dalla burocrazia regionale a cui
finora era destinato il 70 per cento
degli introiti. Tale percentuale sar
gestita dal Parco stesso come sta
gi avvenendo ad Agrigento con
la Valle dei Templi.
Da qui a qualche mese, quando
liter si concluder ha commentato
la Soprintendente sarete voi ad
essere i soggetti interessati a gestire
e valorizzare il parco. In un mo-
mento di crisi, dovranno essere
messe in campo tutte le forze e le
sinergie in grado di assicurare una
vita nuova al parco archeologico
di Leontinoi, capaci di renderlo
un attrattore culturale unico del
vostro territorio.
L)an!ica
necropoli
Leontinoi( una delle pi' antiche colonie
greche di Sicilia fu fondata nel ;6= a+C+(
da una colonia di Calcidesi( guidati da
Teocle( proenienti dalla icina Na!os+
La citt# fu costruita per un duplice scopo)
fermare l2espansione erso nord della
corin"ia Siracusa ma soprattutto( aere
il dominio della fertilissima piana di Catania+ Il pi' antico insediamento calcidese occup& il colle San Mauro) pi' tardi(
quando la citt# dienne un grosso centro commerciale( l2abitato incluse l2opposto colle Metapiccola( con l2immediata alle
San Mauro+ La pi' antica storia della citt# ci $ quasi del tutto ignota* sappiamo che all2ini"io fu soggetta ad un regime
oligarchico( iene per& anche tramandato il nome del tiranno Panaitios( che sal% al potere erso la fiine del VII sec+ a+C+(
approfittando di un conflitto tra borghesi e popolo+ Agli ini"i del V sec+ a+C+ fu conquistata da Ippocrate( che distrusse la
prima fortifica"ione -tenaglia.+ In seguito( entr& nella sfera di Siracusa che la condi"ion& enormemente) arie olte la citt#
fu sottomessa( abbandonata e i leontini costretti a trasferirsi a Siracusa+ Nel 658 a+C+( nel corso della seconda guerra punica(
fu conquistata dai Romani e iscritta fra le citt# decumane+ Le fortifica"ioni caratteri""ate da un sistema a 3tenaglia3 sui
due colli sono databili dal VI sec+ a+C+ in aanti( successii rifacimenti e raffor"amenti( in rapporto alle icende storiche(
giungono fino al III sec+ a+C+ Merita atten"ione il muro che circonda il colle San Mauro databile probabilmente al IV sec+
a+C+( sulla base dei caratteri epigrafici dei marchi di caa( e non al VII sec+ a+C+ come considerato al momento della scao+
Le necropoli si estendono in prealen"a a nord della citt#+ Il settore pi' antico finora rinenuto nel corso di recenti scai
risalente al VII sec+ a+C+( $ ubicato al di sotto della moderna Lentini 0ia Garibaldi1+ Antistante la Porta Sud( si estende la
necropoli meridionale 0VI/III sec+ a+C+1 con caratteristiche tombe monumentali a gradoni( le cosiddette epitimbie( collocate
al di sopra o in corrisponden"a di inuma"ioni in fossa( di et# ellenistica e riserate ad una classe di potenti+
a cura di sergio Capraro

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