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Per una citt vivibile, accogliente, solidale e colorata

Firenze, come tutte le grandi citt in Europa si trova di fronte alcune sfide non rimandabili. La politica cittadina ha il compito di affrontarle facendo delle scelte chiare e decise, che creino le migliori condizioni per tutti, stando dentro ai processi, ovvero governando la complessit. Lobiettivo di rendere Firenze una tra le dieci citt pi vivibili al mondo ha bisogno di visione, di programmazione e di rinnovamento culturale. E possibile collegare le funzioni delle Istituzioni con le competenze e le energie dei tanti fiorentini che guardano al futuro della loro citt con speranza e fiducia, ma anche con preoccupazione. Le politiche pubbliche devono innanzitutto promuovere lautonomia e la libert delle persone raggiungendo il superamento della disparit, come ci dice larticolo 3 della nostra Costituzione. Libert e politiche pubbliche non vanno quindi considerate in antitesi tra loro come la recente storia del nostro Paese e della nostra citt ci ha purtroppo spinto a pensare. Stimolare le dinamiche dellempowerment diventa essenziale non solo per restituire ai cittadini la capacit decisionale e partecipativa, ma anche per produrre una sintesi tra lamministrazione pubblica e i fiorentini. Il secondo compito delle politiche pubbliche quello di mantenere una coesione sociale. Una citt non fatta di entit astratte da governare ma da un insieme di persone e dallintreccio di relazioni che si rinnova quotidianamente. Soltanto mantenendo un tessuto sociale solido e solidale possiamo affrontare le sfide di Firenze. Uno dei pi potenti fattori di innovazione per la costruzione di un legame sociale pi intenso il ruolo pubblico delle donne. Significa assumere con coerenza una nuova idea, ma soprattutto modificare nel concreto le strutture della politica e della cosa pubblica, a partire dai vertici delle istituzioni e a cascata su un nuovo modo di pensare e di agire. Firenze deve essere in grado di coniugare una grande storia con una grande prospettiva culturale.

Cultura. Costruiamo un Sogno


Un nuovo orizzonte culturale Quando, nel raccontare la nostra visione della citt, usiamo espressioni care allidea di Nuova Citt di Giovanni Michelucci, lidea di citt-tenda dove la comunit stessa possa trovare un luogo condiviso, solidale e conviviale per raccogliersi e riconoscersi, costruire identit, coesione sociale e forma urbana, dobbiamo essere consci che tale definizione necessita di un mutamento radicale di prospettiva, la consapevolezza cio di come le risorse culturali debbano contribuire allaffermazione di questi concetti in tutte le varie e diverse declinazioni in cui si estrinseca il governo della polis. In questo senso deve essere ribadita la centralit della politica culturale che, pi che una serie di interventi a sostegno di questo o quel progetto, si traduca in una scelta strategica volta a favorire un diverso approccio al governo della citt: un approccio culturalmente orientato in ogni ambito delle politiche cittadine. Di fondamentale importanza, in questa visione, il concetto di compatibilit culturale, che, al pari di quello di compatibilit ambientale, criterio che deve accompagnare parallelamente ogni scelta politica delle amministrazioni dalla pianificazione urbanistica

Cristina Scaletti Sindaco 2014 Programma elettorale

alle scelte di sviluppo economico, dagli interventi nel campo sociale o educativo, dalla formazione professionale alle politiche del lavoro. Il Sindaco deve assumere come impegno prioritario quello di fare in modo che la cultura si connetta a tutti gli altri elementi e a tutte le altre deleghe. Non pi possibile assistere ad una marginalizzazione sia economica sia di priorit di un settore cos strategico. Il Sindaco in prima persona, con tutta la forza politica del suo mandato elettorale, interpreter al massimo grado le istanze di rinnovamento che questa nuova visione, culturalmente orientata, del governo della citt implica. Lobiettivo deve essere quello di credere profondamente nella cultura in tutte le sue espressioni ed essere consequenziali sia come impegno politico che economico invertendo la tragica tendenza di diminuire le risorse in cultura e aumentando in misura importante gli stanziamenti sia direttamente sia indirettamente attraverso linterazione del sistema cultura con tutti gli altri ambiti nellottica sopra indicata nonch stimolare collaborazioni pubblico/privato. Il rilancio culturale La cultura un bene meritorio la cui fruizione deve essere garantita a prescindere dal suo immediato ritorno economico. un valore assimilabile a quello dellistruzione e con essa contribuisce in maniera sostanziale alla crescita dellindividuo, alla sua consapevolezza e alla sua capacit di reagire rispetto agli stimoli della vita e della societ. E elemento fondante della memoria personale e collettiva e fornisce gli strumenti per reagire ad ogni tentativo di revisione o negazione storica. E altres innegabile il ritorno economico e occupazionale della cultura che in una citt come Firenze garantisce, grazie al lavoro, al turismo e alle ricadute economiche pi vaste, un elemento di grande crescita. Rafforzare il legame tra pubblico e privato diventa un elemento sostanziale anche alla luce della recente legge regionale sugli sgravi fiscali per chi investe in cultura. Occorre tenere alto il livello dellofferta per garantire la crescita della domanda. Privilegiare le grandi istituzioni culturali a danno delle piccole e dei circuiti un approccio fallimentare in quanto proprio dalle singole unit che si trovano gli elementi di crescita e di innovazione di cui poi potranno usufruire anche le grandi istituzioni. Persino in medicina lo studio delle malattie rare fondamentale per le scoperte che riguardano malattie pi diffuse, e cos in campo culturale la ricerca e la sperimentazione in singoli ambiti culturali determinante per la sua applicazione successiva verso grandi contesti. Dobbiamo concentrarci sul rilancio di progetti e investimenti a sostegno della produzione culturale. Ogni intervento sar valutabile in relazione alla sua sostenibilit, alla diretta ricaduta, in termini economici e occupazionali, oltre che di recupero di un ruolo attivo per Firenze a livello di elaborazione culturale nel panorama internazionale. Le professioni della cultura devono ritrovare opportunit economiche per restare a Firenze, o per tornarci; occorre arrestare limpoverimento progressivo per il tessuto civile costituito dal continuo esodo di artisti, studiosi, ricercatori, imprenditori della cultura, sempre pi costretti a cercare altrove quelle opportunit che Firenze da un paio di generazioni non pi in grado di offrire. Tra laltro ci causa di forte contraddizione, se pensiamo alla densit di sedi e strutture formative presenti nellarea fiorentina, capaci di attrarre una notevole affluenza italiana e internazionale. E strategicamente valido, infatti, puntare sullalta formazione e la ricerca, ma occorre contestualmente un territorio recettivo, in grado di creare le condizioni per assorbire,

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almeno in parte, le risorse professionali formatesi, e che a loro volta possono contribuire alla crescita di un tessuto sociale, culturale ed economico. Si tratta di un circolo virtuoso, per innescare il quale sono necessarie lucide strategie a medio-lungo termine da parte della pubblica amministrazione, piuttosto che interventi di immediata visibilit ma di scarsa redditivit reale e privi di strategia alcuna, quali quelli cui le ultime amministrazioni ci hanno abituato. Ma una volta innescato, il meccanismo senzaltro produttivo (basti pensare che a Barcellona il comparto delle industrias culturales, per le quali lamministrazione ha creato un apposito istituto, rappresenta circa il 10% dellintero prodotto lordo). Occorre ragionare in termini di sistemi integrati, elaborare strategie di largo respiro, dove ogni elemento sia organico a un quadro di riferimento che per forza di cose deve essere metropolitano e superare anche la logica radicale del decentramento ad ogni costo (frutto della contrapposizione tra centro e periferie) a favore di un organismo multicentrico, i cui sistemi mantengano un costante dialogo fra loro, rispondendo a criteri di proposta, offerta e capacit di interagire con il pubblico. La presenza di luoghi di cultura sparsi in tutto il territorio fiorentino deve essere incentivata e promossa. Andare a teatro, al cinema, in un museo o in una biblioteca deve essere facile per tutti, in termini di capillarit di proposte e di accessibilit dei luoghi. Le piazze della citt devono diventare luoghi dove si crea. La cultura deve contaminarsi ed esprimere tutti i suoi vari aspetti esaltandone la ricchezza espressiva e creativa. I bandi, le proposte, le azioni dellamministrazione comunale devono essere tali da privilegiare la competenza e avere criteri premianti per chi dimostra capacit di sintesi tra i vari sistemi della cultura e di coinvolgimento dei vari luoghi ed istituzioni culturali della citt. In maniera tale che lo spirito creativo sia esaltato e premiato insieme alla capacit di coinvolgere Firenze nella sua interezza. I sistemi che devono interagire sono: 1) Il sistema del patrimonio storico- artistico, ambientale e paesaggistico, nonch dei parchi e giardini storici 2) Il sistema museale 3) Il sistema universitario e dei centri di alta formazione e ricerca 4) Il sistema bibliotecario 5) Il sistema della promozione al libro e alla lettura 6) Il sistema dellarte contemporanea 7) Il sistema dello spettacolo dal vivo 8) Il sistema del cinema e delle audiovisivo 9) Il sistema della multimedialit, delle telecomunicazioni e delle nuove tecnologie 10) il sistema dellartigianato artistico 11) Il sistema del design e della moda Occorre valorizzare tutta la filiera dalla produzione alla distribuzione ai luoghi delle rappresentazioni. Una seria politica di tutela dei luoghi di cultura: librerie, piccoli cinema, teatri. Abbiamo grandi eccellenze che devono essere valorizzate. La diversificazione della proposta, i circuiti e le reti tra cinema, teatri e luoghi di cultura devono essere valorizzate. La pluralit culturale deve essere garantita e ogni forma di monopolio combattuta. Non crediamo neanche che la soluzione possa essere laccorpamento in ununica struttura di Enti e Istituzioni (la Fondazione della Cultura), una sorta di super holding con funzioni di indirizzo e coordinamento in ambiti di attivit molto diversi fra loro che finirebbe per accentrare in poche mani il controllo politico e le risorse finanziarie e ledere lautonomia delle singole istituzioni con grave pregiudizio dei diritti sanciti in Costituzione, oltre che della qualit e della pluralit complessiva dellofferta culturale.

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Crediamo inoltre in un rapporto di fattiva collaborazione, improntato al dialogo e al rispetto in primo luogo nei confronti degli organismi di tutela del patrimonio, con i quali pianificare una serie di attivit congiunte al fine di massimizzare la sintesi tra competenze e ruoli in un ambito di proposta, valorizzazione e tutela, ma in cui il principio di valorizzazione non risponda a criteri di mero sfruttamento economico, quanto piuttosto di crescita complessiva, nella piena compatibilit con il principio prevalente dellinteresse comune. Stesso rapporto va intensificato con le universit per studiare specifici percorsi formativi nei vari ambiti cittadini (istituzioni culturali, botteghe artigiane, ecc.) Attivare forme di coworking nel settore della cultura per mettere a sistema esperienze diverse che possono esitare in una contaminazione delle varie forme artistiche. Incrementare le forme di digitalizzazione per rendere ancora pi accessibile la cultura. Sono convinta che Firenze debba avere un ruolo sostanziale nella conservazione, nella valorizzazione e nella tutela del suo immenso patrimonio culturale, ma al contempo che debba puntare sulla contemporaneit, sulle nuove forme darte, sulle diversit culturali, sulla formazione e sulla innovazione, sulla ricerca e sui distretti culturali creativi, su start up e incubatori.

Turismo. Ci scommetto
Il turismo per Firenze un elemento essenziale per leconomia, loccupazione e il brand. A Firenze sono presenti quasi tutti i settori turistici: quello culturale, quello ambientale/paesaggistico, quello enogastronomico, quello della famiglia, quello sportivo e quello congressuale. Tutti questi elementi da una parte potenziano lincoming, dallaltra rendono Firenze al centro di un necessario percorso identitario e sostenibile non pi rimandabile. La Regione Toscana la presidente della rete Necstour del turismo competitivo e sostenibile e non pu pi esserci visione del turismo scissa dalla sostenibilit. Firenze deve diventare la capitale della sostenibilit anche nel turismo. I flussi turistici devono essere gestiti in maniera da delocalizzarli e destagionalizzarli. Ci deve essere unattenzione particolare verso la valorizzazione di percorsi fiorentini legati ai luoghi meno noti, allartigianato, e alla multicentralit della citt. Occorre collaborare con le sovrintendenze e tutte le istituzioni culturali per i percorsi meno noti. Il turismo deve permetterci di evidenziare la nostra offerta davanti al mondo. Sia quello dei mercati tradizionali, sia quello dei mercati emergenti (area BRICS). Il turista che arriva a Firenze deve vivere unemozione profonda. Intensificare quanto fatto in Regione per quanto riguarda Vetrina Toscana, la possibilit nei luoghi di accesso alla citt, ma anche nei mercati di poter trovare prodotti tipici fiorentini. Legare cultura con enogastromia, artigianato e attivit produttive diventa lelemento di fascinazione necessaria per creare quella motivazione fondamentale in campo turistico. Linnovazione nel settore turistico, dal travel 2.0 alle infrastrutture e alle strutture ricettive deve essere potenziata. Abbiamo straordinari professionisti che lavorano in questo settore e devono essere coinvolti per la pianificazione delle politiche e delle esigenze legate a questo ambito. Il Convention Bureau deve diventare un elemento sempre pi strategico per la gestione del turismo congressuale e la Fortezza deve diventare un polo centrale per lo sviluppo dei congressi e della moda connettendosi con altri snodi fiorentini. Gli introiti della tassa di soggiorno devono essere riutilizzata solo per cultura e turismo. Il turismo deve essere visto come una straordinaria opportunit e non come una criticit per Firenze. Lamministrazione comunale deve impegnarsi a gestirlo, informazione e accoglienza devono essere una priorit.

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Il sito del turismo del comune deve essere implementato e fornire tutte le informazioni relative alla destinazione, ai tematismi, alle tipologie ricettive fino ad arrivare al booking on line. Chi consulta il sito deve potervi trovare tutte le informazioni per pianificare un viaggio, secondo le sue esigenze, dalla A alla Z. Se vero che ormai gran parte dei turisti sceglie e prenota la propria vacanza direttamente on line il travel 2.0 non per lunica modalit. Allarrivo a Firenze i turisti, non solo alla stazione o allaeroporto, ma anche in altri contesti devono essere accolti e indirizzati al fine di offrire una Firenze bella e accogliente ma anche per proporre servizi ed itinerari, magari valorizzando le tipicit fiorentine creando ponti con lenogastronomia, lartigianato, le botteghe, le case storiche, i siti Unesco, oltre che per i musei, le piazze e i percorsi pi famosi. Migliorare la segnaletica nei trasporti pubblici, semplificandola e rendendola interconnessa. Adottare un serio ed effettivo piano di wifi cittadino che possa permettere di utilizzare anche ai turisti i dispositivi e le App che possono facilitare loro gli spostamenti e fornire servizi direttamente fruibili sugli smartphones.

Commercio, terziario, moda. Confronto e Spazi


Artigianato, botteghe e commercio Lanima di una citt sono le botteghe artigiane, i negozi storici, le librerie, i caff, le gallerie, le sale cinematografiche. Il commercio di vicinato ricco e diversificato espressione di vitalit. Deve essere un luogo di identit, di occupazione, ma anche di formazione. Deve esserci una chiara volont politica di proteggere il piccolo esercizio, a differenza di quanto stato fatto finora. Purtroppo la politica locale e quella nazionale con una chiara accettazione di una liberalizzazione senza regole hanno penalizzato terribilmente il settore del piccolo commercio senza attuare nessuna azione di sostegno n amministrativa n economica verso un settore che da solo responsabile di identit, indotto, pluralit e occupazione. Tradizione e innovazione. Ogni strada, ogni rione e ogni quartiere deve essere caratterizzato dalla peculiarit delle sue botteghe. Lesperienza e la tradizione fiorentina unite alla innovazione e alla sostenibilit devono essere sostenute con ogni mezzo. La valorizzazione delle piccolissime imprese e delle mono-attivit con linee di sostegno economico destinate. Dobbiamo sviluppare questo settore in progressivo declino avvicinando sempre pi giovani (ma non solo) che hanno voglia di imparare un mestiere agli artigiani che desiderano tramandare la cultura artigianale fiorentina conosciuta in tutto il mondo, rimuovendo i numerosi ostacoli che impediscono laccesso a questi laboratori o piccole botteghe artigiane. Si deve aprire a questo tipo di formazione professionale senza alcun vincolo di et (oggi anche un cinquantenne pu essere un disoccupato e trovare nellartigianato uno sbocco di lavoro indipendente). Inoltre, lartigianato oltre ad essere una grande risorsa in termini occupazionali uno dei segmenti che pu avere grandi ricadute sul settore turistico. Promuovere in tal senso lorganizzazione di visite guidate, la degustazione di prodotti, anche la possibilit di assistere ed imparare a fare dei piccoli lavori direttamente nelle botteghe artigiane.

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Analoga attivit deve essere svolta nelle campagne legandola alla produzione agricola: legare linteresse delle famiglie, delle scuole e dei turisti a attivit di raccolta di olive o vendemmia, imparare larte di fare il pane, la preparazione dei salumi, ecc. La richiesta nei confronti di soggiorni che diventano experience in questo momento coinvolge sempre pi un target molto alto di professionisti esteri, top manager, che vedono in questo tipo di vacanze innovativo, un modello, uno stile di vita, nonch una grande occasione di export. Per quanto riguarda la sfera sociale, piccoli corsi potrebbero essere organizzati (sempre negli spazi recuperati, ad esempio) per gli anziani, per i quali oltre a svolgere un servizio socialmente utile, si offre loro lopportunit di trasmetterci le proprie esperienze cos da creare una reciprocit. Luoghi per i produttori locali dove presentare le loro eccellenze. Per gli artigiani che aprono la loro prima attivit affitto calmierato per primi anni negli immobili pubblici. Pensare a un Coworking per lartigianato da installare per esempio in SantOrsola, con laboratori e corsi di realizzazione di oggetti darte per ridare vitalit a un quartiere fortemente degradato. Dehors light: massima facilit nella fruizione da parte degli esercizi commerciali della parte esterna della loro attivit, per abbellimento del luogo e maggior fruizione dei loro servizi. A patto che non vi sia ostruzione per il passaggio di pedoni, bici e auto e che ogni intervento non sia impattante. Commercio su area pubblica: i mercati Nelle pi importanti citt europee i mercati sono considerati un elemento centrale della vita dei residenti e dei turisti. Anche Firenze deve tornare a valorizzarli con ogni strumento. Caratterizzazione dei mercati premiando coloro che praticano la filiera corta ossia ripristinare il circolo virtuoso tra chi produce, chi distribuisce e chi vende. Questo rappresenta un approccio non solo sostenibile ma che avvantaggia il consumatore sia dal punto di vista della salute e della tracciabilit del prodotto, sia dal punto di vista degli stili di vita. Tutti coloro che andranno in questa direzione (sia essi singoli commercianti, ambulanti, o uniti in reti o consorzi) avranno facilitazioni economiche da parte del comune. I mercati devono essere considerati una ricchezza e una risorsa per lamministrazione sia in termini di identit, di socialit, di turismo e di occupazione. Quello che accaduto al mercato di San Lorenzo un pessimo esempio di amministrazione pubblica. Maggiore contrasto al degrado e allabusivismo, nonch alla falsificazione dei prodotti, circuito che ingrassa la malavita e levasione, vera piaga di tutti i mercati di Firenze. Tutela dei mercati storici: inversione di tendenza nellatteggiamento del Comune verso questa categoria di commercianti. Rifacimento del Mercato delle Pulci in piazza dei Ciompi sul modello dei mercati parigini di Port de Glignancourt. I mercati devono ridiventare luoghi identitari. Tutelare maggiormente chi lavora direttamente con propria licenza salvo coloro che danno in gestione la propria attivit per raggiunti limiti det o per malattia. La moda Firenze capitale della moda, della creazione, della cultura legata alla produzione e al design. E capitale del Made in Italy e dellexport. Questi gli obiettivi. La moda italiana nasce in qualche modo a Firenze. Guccio Gucci, Salvatore Ferragamo, Emilio Pucci sono nomi famosi in tutto il mondo che hanno reso Firenze capitale della moda. Arte, moda e Made in Italy sono settori che si potenziano tra di loro e traggono reciproche ispirazioni. Pitti Uomo e Pitti Bimbo costituiscono momenti centrali per Firenze che viene invasa non solo dalla moda e dalla creativit, ma anche da una multiculturalit che riscalda il mondo

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delle relazioni e degli investimenti sulla citt. Dobbiamo sostenere tutte le piccole e medie imprese che intendono investire nel Made in Italy e collaborare con i vari livelli istituzionali affinch questa sia la priorit del Paese. Per esempio, anche se non di competenza comunale, il problema delle certificazioni e della tracciabilit del prodotto fondamentale. Dobbiamo inoltre, intercettando ogni tipo di finanziamento per premiare chi non ha delocalizzato, premiare chi ha creduto nel lavoro degli italiani. Lesempio dellAntico Setificio Fiorentino, laboratorio artigiano di rara bellezza ed eccellenza mondiale, dove ci sono ancora i telai a mano, diventa paradigmatico per il tipo di obiettivo da raggiungere. La strada passa solo dal prodotto di alta qualit, fatto solo in Italia. La moda un settore determinante sia come produzione e distribuzione sia come formazione. Gli ateliers e gli incubatori di creazioni: anche in questo caso dobbiamo pensare alle aree dismesse che diventano incubatori per le giovani imprese. La lotta contro la contraffazione, contro labusivismo, un altro snodo centrale.

Mobilit e infrastrutture
Obiettivi generali (in linea con il Libro bianco dei Trasporti dellUE): 1. Riduzione delluso dellauto per il trasporto locale e della necessit della seconda o terza auto per nucleo familiare (il numero delle auto rispetto alla popolazione, a Firenze, molto pi alto della media europea ) 2. Aumento della quota degli spostamenti giornalieri effettuati con mezzi sostenibili (piedi, bicicletta, TPL) 3. Abbattere la quota di spostamenti privati nelle tratte abituali (casa-luogo di lavoro) 4. Creazione degli Steward del Parcheggio (al posto dei vecchi vigilini), ai quali verranno assegnate aree omogenee con una funzione di monitoraggio, assistenza e vendita dei ticket ai non residenti per chi arriva a Firenze in macchina. A differenza dei vigilini, non faranno multe ma avranno un ruolo di informazione preventiva e non di repressione. 5. ZTL intelligente: significa una ZTL segmentata per fasce orarie, per calendario e per categorie di utenti. Partite Iva e residenti non devono avere pi problemi per accedere al centro, nel rispetto dei vincoli e delle aree pedonali. 6. Pedone sicuro: nelle aree pedonali anche ove consentito laccesso si va a passo duomo, non a 50 km/h. 7. Cantieri pubblici: necessaria una calendarizzazione degli interventi di cantieristica per evitare continui disagi alla cittadinanza. Le impalcature non devono essere sacrificanti per lattivit economica n impattanti per la strada e, come troppo spesso avviene, per le piste ciclabili. 8. Ristrutturazione delle linee Ataf con la creazione di linee veloci per le tratte principali e di maggiori linee notturne, inclusa la Tramvia. 9. Totale revisione della viabilit e della mobilit che investe sullarea di via Nazionale, di via della Scala e della Stazione di Santa Maria Novella. Il tema generale della mobilit e delle infrastrutture deve essere la necessaria integrazione e interazione tra sostenibilit, connessione e raggiungibilit. Abbattere la necessit di utilizzare mezzi privati alimentati con combustibili fossili. Aumentare il trasporto pubblico fino a farlo diventare uno dei principali mezzi di spostamento, stimolare e pianificare lintermodalit, incentivare la mobilit sostenibile con un approccio serio e convinto verso il bike-sharing con numerose stazioni dislocate per la citt e con facilitazioni per gli studenti, aumentando le piste ciclabili e le rastrelliere. Creazione di una rete ciclabile continua e interconnessa, sullesempio delle citt europee pi virtuose (come Strasburgo e

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Copenhagen) con lobiettivo di spostare quote significative degli spostamenti giornalieri in ambito urbano sulle due ruote. Viaggiare in bici deve essere sicuro, piacevole e la bici non deve essere rubata. Inoltre, il Comune attiver un servizio di motosharing e carsharing ecologico e di facile e immediato utilizzo, a partire soprattutto dai parcheggi scambiatori. La tramvia un elemento sostanziale di connessione e di sostenibilit e ogni sua successiva pianificazione deve essere estremamente circostanziata in termini di tracciato e proposte, ma vista con grande favore nellottica di una citt veramente europea. A questo proposito va assolutamente rivalutata e messa in pratica la percorribilit dei binari di superficie, vero elemento di trasporto ferroviario metropolitano recuperando il concetto di alta capacit ferroviaria. Per quanto riguarda la connessione e la raggiungibilit non si pu non menzionare laeroporto: si parla del potenziamento dellaeroporto di Firenze da anni che avrebbe un indubbio valore non solo sul turismo, ma anche su chi lavora e ha bisogno di potersi spostare ottimizzando i tempi. Questo per non pu prescindere da una seria verifica di costi, impatti, e tempi della nuova pista, comprensivi anche delle opere propedeutiche (spostamento infrastrutture, rifacimento del sistema di difesa idraulica delle acque alte attraverso opere di regimazione, casse di espansione, ecc.). Per lo sviluppo di una citt non possono esistere pregiudiziali ideologiche. Devono esistere pregiudiziali fisiche, di impatto ambientale, di ricadute sulla qualit della vita delle persone sulle quali insiste la infrastruttura che si intende realizzare. Questo un approccio scientifico, serio, dove la pianificazione, la programmazione e la realizzazione viaggiano unite. A livello pi generale le grandi opere necessitano di una ricostruzione di un quadro generale strategico, facendo il punto sulla reale fattibilit, i tempi, i costi complessivi e il grado di integrazione reciproca delle singole opere(intermodalit). Molto spesso in Italia e a Firenze, ancora prima del merito sulle grandi opere si pone il tema del metodo: lievitazione incontrollata dei costi, scarso monitoraggio dei lavori, corruzione, grandi logiche di potere e di spartizione. Questo inficia profondamente ogni approccio legato al merito specifico.

Ambiente, arredo urbano e ricerca


Larredo urbano deve diventare lelemento dellaccoglienza per residenti e turisti. Una citt bella, verde, fiorita e ricca di spazi di socialit come panchine, aree per bambini e famiglie, zone per gli animali, spazi di condivisione. Collaborare con le universit per trovare soluzioni rispetto alle piante da usare nei singoli contesti, studiare percorsi conoscitivi legati al verde tipico fiorentino, collaborare con la facolt di medicina per lo studio dei singoli impatti delle piante. Intensificare i processi di piantumazione, lavorare con le scuole per legare i bambini agli alberi, al verde e agli orti. Potenziare il legame tra verde e cultura. Realizzare nei parchi cittadini aree dove verde, arte contemporanea e percorsi per bambini anziani e famiglie dove sperimentare e conoscere. Le vie di Firenze, in accordo con i gestori degli esercizi che vi insistono devono essere zone dove si transita, ma anche dove ci si ferma, si creano connessioni, si apprezzano gli arredi urbani studiati e pensati con materiali tipici fiorentini o toscani. Occorre incentivare la partecipazione diretta dei cittadini alla riappropriazione di aree pubbliche invase dal degrado. La presenza crea vita, lassenza crea degrado. Stimolare lautogestione degli spazi verdi nei quartieri allargandone il numero e far contaminare il verde dalla cultura, dalla creativit, dalla sperimentazione Andare avanti con la ricerca sulle piante sperimentali e metterle in tutte le zone di Firenze ad alta densit di traffico.

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Verifica sui risultati in relazione alla diminuzione allergie o labbattimento delle polveri. Attivare la ricerca comune attraverso un Centro di scambio di conoscenze a livello globale. Rivitalizzazione dei principali spazi verdi e parchi fiorentini con listituzione di attivit ludiche, culturali, sociali e commerciali da dare in gestione a privati, con particolare attenzione dalle proposte provenienti dal mondo dellassociazionismo. Sostenibilit ambientale e salute pubblica Non pi possibile rimandare lapplicazione dei principi che sono in grado di contribuire alla sopravvivenza del pianeta e delle persone che vi abitano. Il principio di sostenibilit in termini di consumi, emissioni, rifiuti, energia, aria ed educazione ambientale non pi rimandabile. Ovviamente il tema della sostenibilit investe le infrastrutture, i trasporti, il turismo, i rifiuti, ledilizia e coinvolge sia il pubblico sia il privato. Di fronte a questo tema che nei programmi europei relativamente ai fondi strutturali assume tanta importanza occorre una pianificazione complessiva ritenendolo prioritario per la qualit della vita e per la salute pubblica. Laria che respiriamo, il cibo che mangiamo, lo stile di vita che conduciamo influenzano profondamente la qualit e la quantit della nostra vita. Linsorgenza di patologie cardiovascolari, respiratorie e tumorali legate allinquinamento ormai un dato incontrovertibile. Secondo lOrganizzazione Mondiale della Sanit linquinamento dellaria il maggior rischio ambientale per la salute e una lotta efficace permetterebbe di salvare milioni di vite. Quando i dati di Legambiente ci indicano Firenze come una delle citt pi inquinate ( la prima in Italia per monossido di azoto) bisogna sapere che si parla di un veleno invisibile che inficia la qualit e la quantit della vita dei bambini e degli adulti. Lattenzione massima verso una riduzione delle emissioni deve essere un obiettivo prioritario per lamministrazione. Il particolato sottile (Pm10, ma ancora di pi il Pm2.5) riesce a penetrare nella profondit dellalbero respiratorio fino a raggiungere il polmone. Abbiamo gi trattato nel settore mobilit e infrastrutture tutte le misure necessarie al contenimento delle emissioni legate agli spostamenti. A questo ovviamente deve associarsi un sempre maggior impegno nel contenere linquinamento da fonti interne. Le migliori politiche ambientali sono quelle che si realizzano tenendo sempre presenti gli obiettivi di tutela e sostenibilit allinterno di qualsiasi altra misura di intervento. Pianificando luso del territorio per le infrastrutture, gli spazi urbani, gli insediamenti produttivi si deve considerare che si tratta di un insieme di beni limitati (suolo, acqua, aria), con un equilibrio che indispensabile per luomo e per le sue attivit ma, affinch si conservino e non rappresentino una fonte di rischio, devono essere utilizzati in maniera integrata nel rispetto della loro vocazione naturale. La citt deve fare i conti con eventi metereologici sempre pi estremi ed necessario adattare a questi nuovi scenari le tecniche di progettazione, quelle costruttive e infrastrutturali e mettere in atto politiche di mitigazione e salvaguardia che affianchino quelle tradizionali, anche sfruttando le enormi potenzialit della citt digitale e le informazioni georeferenziate a disposizione degli utenti per un uso consapevole degli spazi. Filiera corta Orti urbani, sociali e comunali. Dal produttore al consumatore sul modello di Vetrina Toscana, incentivare i gas, e le pratiche equosolidali. Frutteti didattici, serre e semenzai condivisi. Promozione dellagricoltura di prossimit. Incentivi ai proprietari di orti inutilizzati che si impegnano in attivit agricolo.

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Rifiuti Partire dalla scuola per imparare a differenziare e a riusare. Fare una politica seria e mirata sul packaging e lo sfuso. Sensibilizzazione ed educazione sul packaging e sul refill (lo sfuso). Cestini differenziati in tutta Firenze. Mercatino del riuso. Mettere mineralizzatori (per limitare luso delle bottiglie di plastica) in scuole e uffici pubblici e privati. Regole restrittive e monitorate sullutilizzo degli impianti di riscaldamento soprattutto gli uffici pubblici. Distribuzione di sacchetti colorati per la nettezza sia a privati che a pubblici. Predisposizione di colonne dispenser sacchetti per la raccolta delle feci dei cane. Sottoscrivere un protocollo di intesa tra le grandi superfici di vendita (es. Esselunga, Conad, Coop, Panorama) e il Comune per un progetto ancora pi cogente in tema di sostenibilit: raccoglitori di bottiglie in vetro o plastica (come in Svezia). A seconda della quantit di bottiglie inserite la macchina emette un ticket di buono sconto sulla spesa. Incentivare le persone a fare la raccolta differenziata con premi o incentivi (es. 1 kg di compost/anno a famiglia) Raccolta porta a porta (non sempre chiara e le persone per velocizzare buttano nella riciclata rifiuti non catalogabili come tali) tale soluzione pi dispendiosa ma pi precisa. Facilita drasticamente il processo successivo di diversificazione e elaborazione del rifiuto speciale. Possibilit di nuovi posti di assunzione. Gli animali e la citt Garantire il benessere di tutti gli animali presenti nel territorio comunale. In particolare simpegna a tutelare e supportare le associazioni di volontariato dedite allassistenza delle colonie feline e dei canili. Inoltre, simpegna a non introdurre nessuna norma che preveda labbattimento di nessun esemplare a scopo di controllo della popolazione animale esistente. Il Sindaco perseguir duramente, attraverso la polizia municipale, tutte le forme di maltrattamento, abbandono e sfruttamento degli animali da parte di soggetti presenti sul territorio o in transito. Infine, per quanto riguarda il problema degli avvelenamenti, la polizia municipale sar impegnata in concorso con le altre forze dellordine, nel contrasto al fenomeno, nellindividuazione e persecuzione dei responsabili.

Un nuovo Patto Sociale


Tutte le persone devono avere gli stessi diritti e gli stessi doveri. Non solo perch un principio sancito dalla Carta Costituzionale, ma perch un gesto di amore permettere ad ognuno di realizzarsi nella sua libera espressione, spirituale, affettiva, professionale. Nessuno pu sentirsi leso dal diritto dellaltro. E un principio sostanziale dello stato laico e democratico. Privatamente e personalmente legittimo avere opinioni e pensieri, ma chi amministra deve garantire a tutti le stesse possibilit. Deve tutelare con atti specifici la libera espressione religiosa e affettiva. Le unioni tra persone dello stesso sesso non danneggiano n tanto meno offendono le persone eterosessuali, sono un fatto in tantissimi Paesi europei e non possibile che il nostro Paese ancora non riesca a orientarsi in questa direzione. La libert di culto, la diversit religiosa sono un fattore di crescita e di conoscenza anche per chi ha credi diversi. I diritti sono un fatto profondamente culturale. Rendere tutti uguali nella diversit un dovere della pubblica amministrazione. Un nuovo patto sociale tra cittadini e istituzioni non pu che passare attraverso la costruzione di una fiducia basata su due fattori: la reciprocit delle responsabilit e il rispetto degli impegni. E tra questi due elementi che si situa quella che prende corpo una vera e concreta cultura della legalit. Se le responsabilit sono condivise, nessuno deve sottrarvisi per un vantaggio personale o utilizzarle a proprio piacimento. Se gli impegni

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sono condivisi vanno rispettati e fatti rispettare. Solo cos possibile circoscrivere larea delle libert e delle opportunit. Firenze non una terra di conquista, n un parco-divertimenti bens un fragile quanto complesso reticolo urbano che ha bisogno di essere tenuto vivo ma con attenzione ed equilibrio. Per queste ragioni crediamo che certi abusi della citt e comportamenti incivili (le strade utilizzate come latrine, le piazze trasformate in accampamenti, gli schiamazzi, le violenze, ecc.) siano da condannare e da perseguire senza troppi indugi. Una citt aperta e accogliente deve essere in grado di sostenere gli atteggiamenti virtuosi e isolare i comportamenti irrispettosi e distruttivi. In questa maniera pu continuare ad alimentare la sua vitalit senza cedere alla violenza e allarroganza. Per queste ragioni riteniamo che la nuova Amministrazione di Firenze debba mettere in campo una serie di misure volte a promuovere una cultura della legalit e a tradurla in atti concreti, che consentano di collegare la questione del degrado urbano con quelle relative alla sicurezza tra i quali: 1. Concepire microinterventi urbani finalizzati a migliorare il senso di sicurezza e rispetto della citt (illuminazione delle aree insicure, installazione di telecamere, segnaletica in pi lingue per invitare al rispetto della citt e dei suoi abitanti, specifici interventi in favore della protezione delle donne, ecc.) 2. Elaborare un protocollo di azioni che vadano dalla prevenzione alla mediazione allintervento sanzionatorio da parte delle forze dellordine per il rispetto della legalit in citt, anche con un maggior numero di effettivi della polizia municipale appositamente addestrati che, in collaborazione con squadre interforze adibite al pattugliamento notturno. Istituire uno sportello di mediazione territoriale in grado di intervenire in situazioni di tensione tra cittadini in cui non si configurano reati. Rivedere il sistema della pulizia delle strade in funzione della prevenzione e della dissuasione dei comportamenti irrispettosi. Contrasto al degrado del centro storico e di tutta la citt con particolare riferimento allinquinamento acustico e a tutte le forme di imbrattamento e di vandalismo , con particolare attenzione al patrimonio storico artistico e artistico. Sorveglianza e manutenzione dei giardini, degli spazi pubblici, delle rive dellArno. Contrasto dellabusivismo in tutte le sue forme. Movida Firenze vive un momento particolarmente difficile rispetto a questi ambiti perch i residenti da una parte, i commercianti dallaltra, i turisti e i giovani sono stati lasciti tutti soli in un pericoloso quanto fragilissimo sistema di autogestione che come sempre vessa e mortifica le fasce pi deboli, istiga alla rabbia e ostacola ogni forma di convivere civile. Deve essere istituito un assessore alla notte. La diversit dei ritmi della notte devono essere una risorsa, non un problema. Indire gli stati generali della notte perch la notte appartiene a chi ha il diritto di dormire, chi fa i turni di notte e magari non ha un mezzo pubblico disponibile perch il servizio notturno non esiste e chi la notte vuole fare festa. La notte appartiene anche agli studenti che devono studiare e ripassare, con dei luoghi che devono essere sempre aperti, sicuri e rispettosi, dalle case degli studenti alle biblioteche. Deve essere garantita la sicurezza, con linstallazione di telecamere, presenza di vigili e Pierrot della notte, sul modello parigino, che invitano al rispetto. Devono essere fatte rispettare le regole. Gestione dei conflitti La funzione propria della politica e dellamministrazione la gestione dei conflitti, ovvero cosa significa lagovernance. Questo significa che sempre pi necessario lavorare sui processi decisionali (forme partecipative) ma ancora di pi sui processi di gestione. Da

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qui, lidea di lavorare a una politica che riesca a trovare soggetti mediatori sul territorio. Questi possono essere dei tecnici, listituzione di servizi comunali ma anche una pratica di delega ai cittadini (sullesempio della mediazione di quartiere di origine francese). E-democracy: 1. Istituire strumenti di consultazione dei cittadini, anche via internet (es. proposte di referendum cittadino con raccolta firme, oppure raccolta osservazioni su leggi in discussione); sportello dei diritti nei quartieri, dove raccogliere segnalazioni dei cittadini sui problemi delle strade, dei parchi, delle scuole, della microcriminalit, ecc.) 2. Istituire dei servizi di mediazione sociale, che possano intervenire con tempi e modi diversi da quelli della politica cos come di coloro deputati a mantenere lordine. Un simile servizio potrebbe occuparsi della risoluzione pacifica dei piccoli conflitti ma anche offrire informazione e orientamento ai cittadini che vivono situazioni conflittuali agevolando una riapertura del dialogo. 3. Promozione di una Rete dei volontari che raccolga e metta in rete le disponibilit dei singoli cittadini e delle associazioni. Questo servizio serve non solo a coordinare gli interventi (anche in caso di possibili emergenze) ma anche a razionalizzare meglio le risorse e alcuni servizi che sono svolti da associazioni di volontariato. 4. Istituzione di Consigli di Zona. Un sistema di controllo permanente svolto da cittadini e utenti dei singoli servizi su qualit, efficacia e rendimento, attuando la legge che prevede un ruolo specifico delle associazioni dei consumatori. La Carta del Fiorentino I fiorentini, i residenti del Comune di Firenze, non possono e non devono pagare come chi viene da fuori a visitare la nostra citt. Intendiamo consentire a tutti i fiorentini di avere accesso a un prezzo vantaggioso a tutti i servizi dellAmministrazione comunale. Dai parchi ai musei e alle chiese, dai servizi pubblici come gli autobus, i taxi e la tramvia al bike-moto-car sharing, dallingresso nei teatri agli sconti con attivit convenzionate. Per questo ogni cittadino residente avr diritto a una Carta del Fiorentino che gli render la vita pi semplice e meno onerosa per godersi le meraviglie della nostra citt.

Sport e vita sociale


Lattivit sportiva, in tutte le sue forme, un tassello fondamentale della cultura moderna, uno strumento di socializzazione e inclusione, una vera palestra di vita, un elemento essenziale per il benessere psicofisico. Lamministrazione pubblica deve prendere in considerazione i seguenti punti: 1. Labbandono precoce della pratica sportiva va contrastato con linterdisciplinarit fra gli sport; si tratta di coordinare le societ che praticano sport differenti nello stesso territorio e incentivare linterscambio tra loro. Ci garantirebbe una proposta variegata di attivit motorie e il giovane avrebbe lopportunit di sperimentare varie attivit sportive. 2. Il Comune deve volgere le sue attenzioni al mondo degli anziani e monitorare ed organizzare sul territorio attivit a loro rivolte incentivando lattenzione degli operatori con sgravi fiscali. Lattivit agonistica deve essere monitorata ed organizzata perch il movimento sportivo fatto di grandi numeri ovvero di molti ragazzi e adulti che svolgono attivit amatoriale ed agonistica. Alcuni, diciamo pochi individui, dotati di caratteristiche fisiche e psichiche fuori dalla norma attirano lattenzione con i loro risultati. Sono queste facce della stessa medaglia che non possono fare a meno luna dellaltra. In sintesi dovremmo sensibilizzare le scuole a indirizzare i giovani alunni in maniera equa e bilanciata verso le varie realt

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sportive del territorio; ci consentirebbe una suddivisione logica e bilanciata del bacino dutenza e molti sport che stanno morendo, nonostante tradizioni centenarie, avrebbero la possibilit di rigenerarsi e portare avanti la loro pratica sportiva. Occorre un rapporto diretto con tutte le societ sportive presenti nel territorio fiorentino e unazione specifica di tutela e valorizzazione di tutti i luoghi storici dello sport a Firenze dove vengono svolte le varie attivit di generazione in generazione. Esse sono un tassello fondamentale della storia della citt e del suo futuro. La chiusura o lo spostamento dei Canottieri Comunali sono una sconfitta per Firenze. I ragazzi professionisti devono altres non trascurare la loro istruzione in quanto elemento di libert. Sport e cultura devono dialogare nei luoghi e nei modi. Stabilire uninterconnessione costante tra gli atleti professionisti e gli studenti nelle scuole.

La macchina comunale
Predisporre la definizione di un modello di governo orientato allo scopo e alla prestazione; Valorizzare le competenze dei dipendenti comunali, coinvolgerli nei processi e farli partecipi di un complesso ma necessario processo dove non esista pi divisione tra parte politica, parte amministrativa e cittadini in termini di obiettivi e di proposte. Occorre sperimentare soluzioni organizzative, misurando carico di lavoro, efficienza e responsabilit, costruendo con il metodo della condivisione Revisione di tutti i regolamenti comunali in direzione di una semplificazione e razionalizzazione di obblighi e adempimenti ridondanti e non essenziali ai fini della tutela dellambiente, della salute pubblica e della sicurezza sul lavoro, da attuarsi con la collaborazione delle categorie pi direttamente interessate. Riduzione dei termini attualmente previsti dai suddetti regolamenti per il rilascio di autorizzazioni, concessioni, licenze e simili, con obbligo, in tempi predeterminati, di risposta scritta e vincolante per lamministrazione. La gestione delle partecipate del Comune deve essere tale da garantire che le nomine siano legate solo alle competenze. Patrimonio immobiliare del comune Censimento delle aree e dei fabbricati inutilizzati di propriet comunale per la loro riqualificazione e destinazione alla locazione, a canoni agevolati, a start up giovanili, imprenditoriali o professionali, ad attivit artigianali (con particolare attenzione allartigianato tradizionale) e per la ricollocazione di esercizi commerciali e altre attivit e istituzioni di comprovato interesse storico e culturale nel casi di fine locazione o di insostenibilit dei canoni di mercato. Controllo della congruit dei canoni per tutti gli immobili locati a terzi e loro riadeguamento. Finanza e trasparenza Obiettivo di mandato: giungere a forme di bilancio partecipato, almeno in alcuni settori, per una quota del 5% del bilancio comunale.

Promozione dellagio e protezione dal disagio


Firenze deve essere accogliente e felice e il Comune, prima di ogni cosa deve promuovere e sostenere il benessere dei suoi cittadini permettendo soddisfare i bisogni e lespressione personali. Ognuno deve essere in grado di esprimere appieno potenzialit,

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desideri e sogni. Firenze deve essere accogliente per tutte le fasce det e deve permettere la crescita della persona attraverso i servizi, il contenimento, leducazione, listruzione, la cultura e lo sport. Le famiglie devono sentirsi serene e protette sia a tutela dei figli piccoli e dei servizi ad essi collegati, sia verso le persone anziane. Migliorare il quotidiano dei genitori e dei figli, accompagnare gli adolescenti verso lautonomia e tenere per mano gli anziani sono un diritto di civilt. La nostra, come tutte le citt, genera inevitabilmente squilibri sociali e forme di disagio. Mentre tradizionalmente lamministrazione pubblica allestisce servizi di protezione dal disagio, Firenze non pi in grado di leggere, capire ed ascoltare il disagio. La solitudine di chi ha un figlio disabile, di chi non ha un lavoro, di chi ha un anziano da assistere o ancora di chi non ha gli strumenti per risolvere i problemi quotidiani purtroppo una triste constatazione. La tendenza della scorsa amministrazione di privilegiare lapparire allessere ha portato a una fotografia distorta dove il bello, giovane e benestante il modello culturale dominante allontanando dalle considerazioni, dalle parole la persona in difficolt fino a negarne con gli atteggiamenti persino lesistenza Lascolto e il contenimento del disagio devono essere prioritari e al tempo stesso ci deve essere la promozione dellagio le cui politiche lavorano sulla creazione delle condizioni di espressione diversificata attraverso il sostegno e la valorizzazione concedendo opportunit prima ancora che forme di assistenza, fornire occasioni piuttosto che imporre modelli, uscire dalla logica del cittadino-contribuente-utente passivo in favore di una relazione fiduciaria che possa essere verificata sistematicamente. Svago e divertimento per tutte le fasce di et, coniugati con la cultura, diventano il vero strumento di crescita e di socialit per esprimere il talento, modi per trasformare questo talento in uno strumento per il futuro. Costruire una via tutta italiana allidea di citt intelligente: associare al concetto di smart city quello di sensible city, citt sensibile che non guardi al paesaggio urbano esclusivamente come luogo dei consumi e alle categorie ma alle persone. Non sentirsi soli con un figlio piccolo, garantire laccesso ai nidi per ogni bambino una questione di giustizia sociale, di accesso allimpiego e di parit uomo/donna. Creare nuovi asili nido avviando in via sperimentale asili nido pilota ventiquattrore su ventiquattro, ostelli per bambini per la notte e asili condivisi, aziendali, condominiali e case del bambino presso ludoteche, biblioteche, quartieri. E un atto di civilt e di amore, nonch di rispetto della dignit delle persone, spesso donne che devono dividersi tra lavoro, figli, vita domestica e anziani. Pensare di aprire tali strutture anche destate e nei periodi di vacanza scolastica sarebbe un grande servizio per chi deve lavorare. Immaginare di affidarsi a gruppi di famiglie che decidono di aiutarsi per formare nidi domestici con un albo e un riconoscimento del Comune potrebbe affiancare i modelli elencati. Maggiore attenzione famiglie monoparentali e bambini svantaggiati. Nessuno deve sentirsi solo Laspetto sociosanitario, al netto delle competenze tra stato, regione e comune, non riguarda solo gli aspetti terapeutici, ma anche la qualit della vita, lambiente, laria, lalimentazione, lattivit fisica. Prevedere unazione specifica verso le mamme, i bambini, gli anziani, i disabili e tutte le categorie pi vulnerabili. Attivare programmi specifici per una corretta alimentazione, a favore di bambini con difficolt, contro il bullismo, promuovere la sensibilizzazione contro luso di droghe e unazione specifica verso labbandono scolastico e le condotte a rischio e un focus sulladolescenza. Attivazione di un centro di ascolto specifico verso tutte le forme di disagio, in collaborazione con la Regione e con gli ospedali cittadini e i medici generici, con una

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particolare attenzione verso le malattie rare. Nessuno deve sentirsi solo. Il prendersi cura deve diventare una pratica costante. Dai bambini, agli adolescenti, nei percorsi di crescita normali e quelli pi difficili, fino allanziano, dalle condizioni acute a quelle croniche, dalla lungodegenza allassistenza domiciliare al malato tutto deve essere garantito e accompagnato in collaborazione con i vari livelli istituzionali. Occorre rafforzare e qualificare il ruolo e la figura della badante e favorire un coinvolgimento importante verso tutte quelle associazioni di volontariato o di familiari di pazienti affetti da malattia per fare di Firenze una citt accogliente. Segnalazione immediata di barriere architettoniche, situazioni di disagio di vario tipo oggettivo o soggettivo. Rete con i medici di medicina generale per massimizzare la segnalazione di problemi particolari di natura non solo sanitaria, ma anche di accesso ai servizi o di difficolt di gestione di malattie o condizioni invalidanti. I medici di medicina generale sono un presidio essenziale di conoscenza della sfera personale delle persone e delle loro famiglie. Collaborare con le universit per creare per i neolaureati o gli studenti un coinvolgimento diretto con questi centri di ascolto che abbia valenza formativa. Creare una rete con le palestre e i centri sportivi e culturali per linserimento delle persone sole dentro percorsi di coinvolgimento. Gli spazi verdi pubblici devono ancora di pi diventare luogo di attivit per i bambini le mamme e gli anziani con reti di volontariato che aiutano alle attivit fisiche dolci. Una citt senza barriere Nel 2006 l Onu nella Convenzione sui diritti delle persone con disabilit mentre sancisce i diritti di uguaglianza e di inclusione sociale di tutti i cittadini con disabilit, nellarticolo 1 parla esplicitamente di persone disabili, attribuendo esplicitamente a questa parte di popolazione la relativa dignit sancendo lassoluta parit di diritti e di opportunit. Tale risoluzione stata ratificata dallItalia nel 2009. Considerando che per et, per episodi acuti o cronici, temporanei o definitivi ogni persona esposta al rischio di disabilit, questo un tema che riguarda tutta la popolazione. La disabilit, la mobilit, laccessibilit e il modo di superare le barriere non devono pi essere viste secondo logiche di assistenzialismo puro o stigmatizzazione della diversit. La persona disabile, deve poter scegliere luoghi e persone che desidera frequentare, iniziando a pensare di avere questo diritto perch facente parte di una societ, come tutti gli altri, una societ che deve rendere possibile una vita sociale attiva senza discriminazioni di sorta, senza emarginazioni alla cui base vi sia sempre il giudizio sulla diversit, di qualsiasi tipo essa sia. C bisogno di un processo di maturazione culturale che coinvolga tutti, con un costante impegno a trecentosessanta gradi per superare le resistenze date da idee conservatrici e obsolete, puntando invece alla creazione di strutture sociali giuste e solidali. Questo processo di maturazione deve iniziare dalla scuola. La grande missione di Firenze, una citt per tutti, creare le condizioni affinch chiunque sia libero di muoversi, spostarsi, entrare in un locale, assistere ad uno spettacolo o andare al lavoro senza sentirsi diverso dovendo chiedere aiuto o attenzioni. Passare dal concetto di integrazione a quello di interazione/inclusione. Rivoluzionare il modello culturale che purtroppo ha accompagnato lultimo ventennio basato sullapparire, con il tentativo di negare persino il tempo che passa. Nellottica della forma e del giovane e bello purtroppo si emarginano e si rottamano gli anziani, le persone sole, lesperienza, la memoria, la saggezza, la diversit. Sta passando il peggior modello di consumismo, occorre essere veloci, rottamatori, sprezzanti dellaltro. In altre parole intolleranti.

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Per questo leducazione scolastica diventa il perno essenziale. I concetti di tolleranza, assistenza, ricchezza delle diversit e inclusione devono essere scolpiti nella crescita dei ragazzi per evitare di avere dei futuri adulti incapaci di gestire i problemi e le relative opportunit, ma solo di eliminarli, dal pensiero, dalla vista, dal quotidiano. E lorganizzazione sociale che crea i disabili con strutture o gesti esclusivi. Le barriere architettoniche, le pendenze fuori norma, entrate laterali o secondarie, campanelli esterni, monoscale che richiedono lintervento di un operatore. Situazioni che costringono il disabile a chiedere aiuto. Occorre creare una reale e costruttiva collaborazione con le associazioni che rappresentano le varie patologie con un coinvolgimento pratico, continuo e progettuale sensibilizzando le istituzioni e le maestranze che eseguono le opere edilizie chiedendo lintegrazione nel capitolato della presentazione di una dichiarazione rilasciata da associazioni disabili abilitate dellavvenuto corso formazione su barriere architettoniche. Il coinvolgimento di tutti i rappresentanti delle varie disabilit necessario in quanto professionisti del settore (architetti, geometri, ingegneri, ecc.) hanno gi segnalato in varie occasioni le difficolt a far conciliare le esigenze di disabilit motorie con quelle sensoriali. Con un po di fantasia poi si potrebbe dare un plusvalore educativo al progetto, coinvolgendo le scuole di quartiere che, dopo una lezione di sensibilizzazione (anche qui coinvolgendo le associazioni disabili), potrebbero eseguire la mappatura del territorio (a costo zero) identificando le realt sulle quali intervenire. Sulla nuova edilizia inderogabile il controllo degli organi preposti, prima opportunamente sensibilizzati ed educati secondo le risoluzioni europee ed i moderni orientamenti socio culturali, mentre sullEdilizia esistente in caso di ristrutturazione, alla chiusura dei lavori, puntuali controlli, non pi a campione, volti alla verifica della corretta esecuzione delle opere preannunciate in fase progettuale, effettuati da quei soggetti gi chiamati ad effettuare verifiche urbanistiche, come ASL, pompieri, ufficio edilizia; Auspicabile sarebbe lunificazione dei controlli in un unico soggetto con un evidente risparmio su costi e tempi. Stimolare sempre di pi laccessibilit dello spettacolo dal vivo, delle presentazioni, del cinema alle categorie con deficit sensoriali.

Co-housing e coworking. Il sistema della partecipazione


Il co-housing una modalit residenziale costituita da unit abitative private e servizi comuni. Gli spazi e i servizi comuni, ove possibile, sono aperti al territorio. Questo modello abitativo caratterizzato da una progettazione e gestione partecipata, condivisa, consapevole, solidale e sostenibile, lungo tutto il percorso. Ci implica che la progettazione dellabitare non delegata ai tecnici o agli imprenditori ma assunta in proprio dalle persone che vivranno nel luogo prescelto e che lo gestiranno nel tempo nel rispetto dellindividuo e dellambiente. Il processo di progettazione e di conduzione sar gestito in base a principi di democrazia partecipata. Con questa modalit di abitare si vogliono ricostruire quei valori di fiducia e solidariet che erano patrimonio delle comunit urbane e rurali, adeguando il modello al cambiamento della societ attuale, dove le famiglie sono costituite in gran parte da una o due persone. Si vogliono ricreare gli spazi di convivenza che stimolano le relazioni fra le persone, relazioni impossibili da mantenere nelle periferie urbane spersonalizzate dal traffico e dai centri commerciali. La progettazione sostenibile, nel co-housing, significa limitare limpatto con lambiente circostante attraverso la massima reversibilit dellintervento e luso di materiali a filiera corta, ecocompatibili, riproducibili e con basso impatto per quanto riguarda lo smaltimento.

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Significa inoltre mantenere il pi possibile chiusi i cicli dellacqua, dellenergia, dei rifiuti sia come progettazione degli impianti e delle strutture sia come stile di vita degli abitanti. Limpatto ambientale possibile limitarlo anche attraverso il recupero di edifici dismessi dove si pu addirittura migliorare il tessuto sociale inserendo il modello del co-housing che ha fra i suoi obbiettivi prioritari la creazione di servizi aperti agli abitanti del luogo. Un esempio in corso di realizzazione il cohousing di Torino, nel quartiere di Porta Palazzo. Molti sarebbero gli edifici pubblici in zone centrali o periferiche di Firenze, come scuole e caserme da recuperare in questo senso anche per riportare in citt abitanti costretti al pendolarismo dai comuni limitrofi, in particolare giovani coppie, immigrati, anziani che non possono accedere ai prezzi del mercato. Obiettivo: unesperienza di cohousing in ogni quartiere. Altro punto qualificante del programma incrocia temi fondamentali quali la rigenerazione urbana, il sostegno alle attivit produttive, attraverso grandi operazioni di recupero di contenitori dismessi. Sappiamo come lespulsione delle attivit produttive dalla cerchia cittadina sia stato un fenomeno dovuto alla scarsa compatibilit ambientale delle produzioni legate allindustria. Oggi, molte delle nuove imprese sono attive nellambito dellindustrie creative (ITC, nuove tecnologie, moda, design, industrie culturali, etc.) e dunque vengono meno i principali motivi alla loro allocazione fuori dal tessuto urbano. Viceversa, sappiamo come lecosistema culturale sia parte fondamentale nella scelta del luogo in cui far nascere una nuova impresa creativa. Firenze e la Toscana, come testimoniato da recenti articoli sulla stampa economica internazionale, possiedono questa potenzialit attrattiva grazie allimmane patrimonio culturale materiale ed immateriale presente sul nostro territorio. Occorre dunque sprigionare queste potenzialit attraverso una grande operazione di rigenerazione urbana, a partire da quelli che oramai costituiscono dei veri e propri buchi neri nella topografia di Firenze (per citare gli es. pi noti, Manifattura Tabacchi, Ex Officine Galileo, SantOrsola, San Salvi, ex Tribunale e uffici giudiziari, ecc. ). Fare una mappatura dei contenitori dismessi, ma anche dei locali sfitti nonch delle aree verdi abbandonate da pensare con le medesime modalit. La concomitante rigenerazione del mondo del lavoro, si muove su necessit di spazi del lavoro assolutamente nuovi, dalla cooperazione di prossimit con il coworking alle cooperazioni di rete con il networking. Spazi che comunque dal punto di vista anche fisico riscoprono la centralit urbana, per le modalit di sviluppo sostenibili e a basso impatto, per la condivisione dei servizi e della formazione, per lottimizzazione/integrazione materiale con lo spazio immateriale della rete, spazi pubblici di comunicazione qualificata di una rinnovata identit urbana (dagli artigiani perduti al nuovo artigianato creativo o di qualit), spazi per la qualit del prodotto da offrire alla comunit internazionale (visitatori, city user e mondo web). Nuovi prodotti (e servizi) che non possono che incentrarsi sulla qualit materiale e sullunicit (offerta dallinnovazione o dalla creativit oppure offerta dalle risorse materiali specifiche del territorio) oppure sul processo e la contaminazione tecnologica, disciplinare o culturale. Spazi urbani per il lavoro non significa solo mettere sul mercato locali per attivit produttive, pi o meno accessibili per dimensioni ridotte o costi di locazioni. Significa mettere in campo simultaneamente strategie di formazione, incubazione e accelerazione delle giovani imprese che necessitano di accompagnamento tecnico economico ed amministrativo, sostegno a costruire strategie di mercato con diversi segmenti della fasi di costruzione del prodotto (per esempio dal plusvalore dellamission etica al prodotto-prodotto alla fidelizzazione del cliente via social network per il futuro dellazienda).

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In questo senso rigenerazione urbana per il lavoro non pu prescindere da operazioni pi complesse digovernance pubblico/privata, anche per poter iniettare competenze e risorse diverse per lavvio (preliminare) delle start-up da sostenere verso unautonomia economica, obbiettivo finale della costruzione di nuova economia. I modelli in campo sono diversi: da quelli prevalentemente a gestione pubblica come Progetto Manifattura di Rovereto (non a caso in presenza di particolari e cospicue risorse speciali garantite dalla Provincia autonoma), a quelli di stampo prettamente tipo privato, con aziende che sostengono start-up da integrare nelle proprie attivit di ricerca e sviluppo come Nanabianca e Telecom Working Capital, a strutture sostanzialmente orientate alla gestione del co-working come Multiverso e ImpactHub, con un pi relativo legame di coinvolgimento strutturato dei soggetti impegnati. Infine interessante lesperienza di Incredibol! (Innovazione Creativa di Bologna), su iniziativa del Comune di Bologna con un ampio panel di partner pubblici e privati di sostegno formativo ed in parte in piccola misura economico, che per sostenere le professioni creative (che partecipano tramite bandi) ha messo in campo forme di rigenerazione urbana diffusa permettendo il recupero degli spazi ritenuti marginali o sottoutilizzati dellAmministrazione comunale, unesperienza che richiede non grandi risorse ma soprattutto gestione, coordinamento, motivazione sin dallinterno della macchina comunale, quindi se ci sono le condizioni molto efficace, avviabile e fattibile nel breve periodo, valutandone le evoluzioni.

Firenze da zero a centanni


Firenze 3.0. Smart e connessa Restituire la citt ai cittadini grazie allimpiego dellInternet per favorire al comunicazione tra Comune e cittadini. Cittadini che possono fare segnalazioni negative ma che soprattutto possono farsi parte attiva per costruire progetti di utilit pubblica insieme allAmministrazione. Pensiamo a un gruppo di cittadini che si attivano per ridare vita a un fondo librario abbandonato. Pensiamo a un gruppo di cittadini che si attivano per la pulizia dei giardini dellasilo di quartiere. A livello giuridico questi patti tra cittadini e Comune possono realizzarsi in forza del principio di sussidiariet orizzontale introdotto nel 2001 nella nostra Carta Fondamentale con questa formulazione: Stato, Regioni, Citt metropolitane, Province e Comuni favoriscono lautonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati per lo svolgimento di attivit di interesse generale sulla base del principio di sussidiariet (art. 118 Cost. ultimo comma). In virt di questo principio possiamo pensare di utilizzare delle zone abbandonate dalla Rete Civica affinch vengano messe a disposizione di Gruppi di cittadini che si sono attivati per dare vita a piccoli progetti che possono far comodo anche ad altri cittadini che non ne sono al corrente e che vengono informati grazie al Sito del Comune nello spazio dedicato ai Gruppi di cittadini che hanno stipulato il Patto tra cittadini e Comune. Esattamente come si cerca di riutilizzare gli spazi abbandonati della citt altrettanto occorre riutilizzare anche spazi della Rete civica. Firenze nel mondo Firenze deve essere accogliente per tutte le fasce det e deve permettere la crescita della persona attraverso i servizi, il contenimento, leducazione, listruzione, la cultura e lo sport. Le famiglie devono sentirsi serene e protette garantendo sia la tutela dei figli piccoli e dei servizi ad essi collegati, sia verso le persone anziane.

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Come gi trattato in altri punti del programma, listituzione di una carta per le famiglie servir ad agevolare laccesso ai servizi con speciali riduzioni. Migliorare il quotidiano dei genitori e dei figli, accompagnare gli adolescenti verso lautonomia e tenere per mano gli anziani sono un diritto di civilt. Stimolare la permanenza dei giovani a Firenze sapendo che oggi, nellepoca della libera circolazione dei talenti e dei capitali occorre invertire una tendenza che in pochi decenni ci pu relegare al ruolo di parco tematico del Rinascimento se non riusciamo a coniugare la forte vocazione turistica con la permanenza di forme diverse di produzione: 1. Erasmus per tutti gli studenti almeno una volta in europa 2. Mobilit dolce e giovani: abbonamento gratuito ad Autolib e Velolib sotto i venticinque anni 3. Case dello studente aperte anche di notte dove i ragazzi possono ripassare e preparare esami e luoghi di cultura (le biblioteche) che forniscono questi servizi. 4. Creare posti letto per studenti a 300 euro Ci deve essere una particolare attenzione verso gli anziani come ricordato in altri punti del programma. Uno sportello espressamente dedicato, valorizzando anche qui le forme partecipative, coinvolgendo le strutture sanitarie, i medici di medicina generale, i luoghi sociali dove lanziano e/o la sua famiglia possano trovare tutte le informazioni per le varie attivit culturali, sociali, sportive, presenti in citt, ma anche un luogo dove possibile trovare risposte alla solitudine e alle condizioni di disagio fisico e/o psichico.

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