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COERENZA

Il termine coerenza sta a indicare una delle propriet fondamentali della luce. Largomento verr
trattato in modo pi approfondito nel capitolo successivo. Qui ci limiteremo ad alcuni cenni, tanto
per poter comprendere una delle caratteristiche principali del laser, cui spesso ci si riferisce come a
una sorgente di luce coerente. Generalmente si distingue la coerenza in coerenza temporale e in
coerenza spaziale.
COERENZA TEMPORALE
ire che una sorgente ! coerente dal punto di vista temporale e"uivale a dire che ! monocromatica.
#er semplificare la descrizione della coerenza temporale do$$iamo escludere gli effetti legati allo
spazio. #artiamo allora da un caso limite, considerando una sorgente puntiforme% essa emette dei
treni d&onda di una certa durata t, a cui corrisponde, come a$$iamo visto, non una linea spettrale
singola, ma una $anda. I vari treni d&onda emessi in tempi successivi in generale non hanno una
relazione di fase fissa tra di loro% si ha un $asso grado di coerenza e nel caso limite di totale
scorrelazione lincoerenza della sorgente. 'e invece la fase relativa dei treni d&onda emessi in tempi
successivi ! sempre la stessa, si ha come un treno d&onda di durata illimitata, ci si avvicina a una
situazione ideale di sinusoide pura. 'i pensi al meccanismo dell&eccitazione stimolata del laser, in
cui i vari fotoni emessi sono in fase fra loro. Questa situazione ! di elevata coerenza temporale. #er
misurare la coerenza temporale si usa l&interferometro di (ichelson, schematizzato in fig. ).)*.
L
+
L
)
specchi
schermo
divisore di raggio
Fig. 1.10. Interferometro di Michelson.
Il raggio emesso dalla sorgente in esame viene diviso in due mediante un divisore di raggio. I due
raggi vengono riflessi da uno specchio e giungono su uno schermo dopo aver seguito due percorsi
diversi, con una lunghezza diversa di una "uantit
L , + -L+ . L)/
)0
'ullo schermo arrivano cos1 due raggi emessi dalla sorgente in tempi diversi per un differenza di
tempo

t
L
c
=
In generale, se t ! piccolo i due raggi interferiscono -sullo schermo osserviamo frange chiare e
scure e, se il fascio ! sottile, $uio o luce al variare della differenza di percorso/, cio! sono in una
relazione di fase costante. 2l crescere di t, l&interferenza scompare. In "uesta situazione a$$iamo
individuato la durata del tempo di emissione, in "uanto i due raggi appartengono a due treni d&onda
diversi.
3on sorgenti tradizionali, a$$iamo dei t molto piccoli -al limite nulli/4 se invece usiamo un laser, i
treni d&onda risultano molto lunghi -onda "uasi monocromatica/ e "uindi si possono raggiungere l
e t molto grandi -)* cm.. )*** 5m/.
COERENZA SPAZIALE
3onsideriamo ora una sorgente estesa -non puntiforme/ della "uale diamo per scontata la coerenza
temporale -monocromatica/. 6gni punto del fascio di luce emette per conto suo -non c&! relazione di
fase fissa tra i raggi emessi dai vari punti/. 7anto pi i punti che emettono sono vicini e tanto pi
essi si trovano nelle stesse condizioni e "uindi emettono in modo coerenti. #erci8 la coerenza
spaziale ! tanto pi grande "uanto pi una sorgente tradizionale ! piccola. Il laser, grazie ai
meccanismi che sono alla $ase del suo funzionamento, ! la sorgente che da la maggior coerenza
spaziale. #er misurare la coerenza spaziale si ricorre all&esperienza di interferenza della doppia
fenditura di 9oung. 'e i raggi provenienti da due fenditure illuminate dalla luce in esame
interferiscono su uno schermo essi hanno una relazione di fase costante fra loro e "uindi la luce che
colpisce le due fenditure ! spazialmente coerente.
Quello di coerenza, per comodit suddiviso negli aspetti spaziale e temporale, ! comun"ue un
concetto glo$ale% presi due punti "ualsiasi #) e #+ all&interno del campo elettromagnetico generato
da una sorgente, se in essi, in "ualsiasi istante, la relazione di fase del campo ! costante si ha
completa coerenza spaziale e temporale.
In generale non esistono n: sorgenti assolutamente coerenti, n: sorgenti assolutamente incoerenti.
La coerenza viene misurata dal valore della correlazione fra le fasi in punti diversi dello spazio
illuminato dal campo. ; possi$ile aumentare il grado di coerenza temporale di una sorgente di luce
con filtri di fre"uenza a $anda stretta ed ! possi$ile aumentare il grado di coerenza spaziale con
filtri spaziali che riducano le dimensioni della sorgente. In ogni caso ci8 comporta per8 un prezzo
elevato in termini di potenza.
<ra le caratteristiche peculiari della luce laser si citano la direttivit e la $rillanza
Direttivit: da un laser si riesce ad ottenere un fascio in cui i raggi sono paralleli o "uasi4 la
divergenza angolare -apertura del cono di emissione/ ! molto piccola. La direttivit ! una
conseguenza della coerenza spaziale.
Brillanza: si intende per $rillanza l&intensit della luce emessa per unit di angolo solido. L&elevata
$rillanza ! conseguenza della direttivit, in "uanto la luce viene emessa in un angolo solido
ridotto.
)=
TECNICA DEGLI IMPULSI GIGANTI
>n metodo molto usato per ottenere potenza da un laser ! "uello di passare dal funzionamento in
onda continua -3?/ a "uello ad impulsi -#?/.@ella modalit 3?, oltre a non essere possi$ile
ottenere uninversione di popolazione superiore a "uella di innesco -come vedremo pi avanti/, c!
anche il pro$lema che il livello di potenza in uscita non ! sta$ile, ma presenta delle fluttuazioni
intorno al valore medio. Questo accade anche se il laser funziona naturalmente ad impulsi%
l&intensit della luce emessa non ! costante per la durata dell&impulso. Le oscillazioni aleatorie
-spiAes/ della luce emessa sono dovute al fatto che assor$imento ed emissione stimolata non sono
sempre nello stesso rapporto ma, in tempi diversi, prevale ora l&una e ora l&altra. Bsiste una tecnica,
detta degli impulsi giganti -o Q.sCitching/, con cui si pu8 forzare un laser a lavorare in modalit
#?, spingendo linversione di popolazione $en oltre al valore di soglia4 inoltre la durata degli
impulsi, se il laser lavorava gi in modo impulsivo, viene a$$reviata, lintensit ! pi uniforme e gli
impulsi ottenuti hanno comun"ue forme cos1 simili che si possono ritenere copie luno dellaltro
traslate nel tempo.
Il nome dato alla tecnica deriva -Q fattore di merito di un circuito oscillante/ dal fatto che il valore
del fattore di merito della cavit viene commutato -si va da Q alto a Q $asso o viceversa/.
Fig. 1.11. Tecnica degli impulsi giganti. Schema di principio.
Fig. 1.12. Tecnica degli impulsi giganti. Schema con assorbitore saturabile.
La fig. ).)) mostra uno schema di principio che permette di ottenere impulsi giganti. Lo specchio in
figura pu8 ruotare. 3on lo specchio nella posizione rappresentata non c&! emissione stimolata e il
laser non funziona4 d&altra parte l&operazione di pompaggio continua e "uindi il materiale si carica.
Quando lo specchio forma un angolo nullo con la verticale, il laser si innesca e, essendo il materiale
molto carico, si ha una scarica molto veloce ed intensa.
)D
Questo schema, per8, ! solo di principio4 La tecnica effettiva di commutazione del Q si $asa sulla
commutazione attiva o passiva del fattore di merito della cavit secondo gli schemi%
co!tazione attiva -Q sCitch attivo/% allinterno della cavit sono posti dei materiali con
propriet elettro.ottiche o acusto.ottiche, che vengono pilotati da un sistema di controllo esterno
in modo da comportarsi come interruttori eletttroottici per la luce nella cavit. Lelettronica di
controllo deve essere molto veloce, data la $revissima durata, dellordine dei ns, degli impulsi
laser4 la loro fre"uenza di ripetizione -dellordine delle decine di AEz/ non costituisce un
pro$lema. Questa tecnica ! efficiente, ma di costo elevato e "uindi viene impiegata "uando !
necessario variare la fre"uenza degli impulsi laser.
co!tazione "a##iva -Q sCitch passivo/. Questa tecnica fa uso di dispositivi detti assorbitori
saturabili -fig. ).)+/. >n assor$itore satura$ile ! costituito da un materiale a due livelli
sintonizzati sulla transizione del laser. Bsso assor$e tale radiazione, in "uanto i suoi elettroni
passano dal livello fondamentale a "uello superiore assor$endo i fotoni emessi dal materiale
attivo eccitato4 in "ueste condizioni il laser non funziona. Quando nell&assor$itore si raggiunge
linversione di popolazione -n
+
F n
)/
, esso diventa trasparente alla radiazione del laser e
restituisce tutta l&energia che aveva accumulato in "uanto l&emissione stimolata dovuta al laser
-che nel frattempo si ! innescato/ si verifica anche all&interno di esso. La durata degli impulsi e
la loro fre"uenza di ripetizione non sono comandate dallesterno, ma dalle caratteristiche di
assor$imento dellassor$itore.
I materiali impiegati come assor$itori satura$ili sono spesso dei coloranti, ma si cerca di sostituirli
con materiali a stato solido. 2d esempio nella $anda G**)+** nm pu8 venire impiegato come
assor$itore satura$ile un cristallo 3r%92G, che presenta $uone caratteristiche di assor$imento e
scarso deterioramento nel tempo, decisamente migliori di "uelle otteni$ili dagli analoghi
componenti a coloranti.
3on una tecnica analoga si riescono ad agganciare in fase i diversi modi di oscillazione del laser
cos1 da ottenere impulsi ancora pi $revi ed intensi. 7ale operazione ! fruttuosa specialmente se il
laser pu8 funzionare su un numero molto grande di modi. 2d esempio, con laser al @eodimio si
ottengono, a titolo ampiamente indicativo, impulsi da )*
)D
? e della durata di ) ps, ma si ha notizia
anche di impulsi di )*
.)D
s. -La durata di un impulso si misura in termini di distanza percorsa/. Le
tecniche per conseguire impulsi ultra$revi sono oggetto di continua evoluzione.
#aragrafo successivo
#aragrafo precedente
Indice del capitolo
Indice generale
)H

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