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DOPPIO SOGNO.

PITTURA E SCULTURA AL POLO REALE di TORINO



a cura di Luca Beatrice e Arnaldo Colasanti
31 gennaio 30 aprile 2014
Palazzo Chiablese
SALA A
TEATRO

Ci che pi conta nella vita la libert. Quella che ci d lintelligenza:
non farci restare indietro al nostro tempo, al presente, allepoca che
viviamo: al Teatro della vita.


Giuliano Vangi
Il cielo, 2012
pietra e bronzo, cm 162 x 235 x 31,5


Grande vecchio della scultura italiana, Giuliano Vangi ha raggiunto una piena maturit, soprattutto
negli ultimi anni, da quando la sua scultura figurativa si ambienta in spazi molto dilatati, in percorsi
nuovi che viaggiano nella mente.
Questo lavoro, Il cielo, presenta un tipico esempio di pitto-scultura, dove lo sfondo in marmo e in
materiali policromi, come la pietra e il bronzo, si fondono con le piccole visione antropomorfiche
che sono invece davanti, come se fossero su un palcoscenico.
Barberino del Mugello (Fi), 1931. Vive e lavora a Pesaro

Scultore classico della figura umana, in Cielo, 2012 Vangi unisce lelemento teatrale in un esempio di bassorilievo
contemporaneo dalle atmosfere silenziose e meditative.


Sono il primo del primo figlio e leggo:
non si dicano parole oziose
che nel tempo della consolazione
unora dura meno di unora,
ma nel tempo della desolazione
unora dura pi di unora intera.

(Antonio Riccardi, Gli impianti del dovere e della guerra, 2004)

Fernando Botero
Circus Lady on Horse, 2008
olio su tela, cm 137x99



Lartista colombiano Fernando Botero, pittore noto in tutto il mondo e, in particolar modo, in Italia,
dove ha veramente tantissimi seguaci, mette in scena una sorta di circo equestre fatto di valori
simbolici, di una pittura allegorica.
In particolare, studia cos il mondo delle donne dalle forme opulente, un po alla Rubens, che fanno
parte della sua cifra pi riconoscibile e pi stimata.

Medelin (Colombia), 1932. Vive e lavora a Parigi, Montecarlo, Pietrasanta (Lu), New York
Un universo assurdo, irreale, ipertrofico quello raccontato da Fernando Botero. Un mondo giocosamente surreale in
cui gli spazi risultano inadeguati a contenere i suoi personaggi. Una realt sognata, dove latmosfera sospesa,
congelata negli sguardi silenziosi dei suoi protagonisti che appaiono sospesi o forse proiettati in una dimensione altra.

SALA C /Paesaggio
Dove va il mondo quando muore? Rispondono Warhol e Schifano: in
unimmagine-tempo che persiste fino a diventare unidea fissa, il
paesaggio, appunto Miraggio e Vesuvius.
Ma la pittura dice anche che il paesaggio lipnosi di uno sguardo:
lombra dentro la luce densa di Salvo e di Ortona.
Le uniche immagini vere sono quelle che resistono: quelle in cui la
mente di chi guarda si specchia. Stefanoni o Nunziante. Osservare il
cielo dallalto. Vedere il mare da dentro: sognare gli interni della vita
come puri esterni.
Adesso io ho una nuova casa, bella
anche adesso che non vho messo mano
ancora. Tutta grigia e malandata,
con tutte le finestre rotte, i vetri
infranti, il legno fradicio. Ma bella
per il sole che prende ed il terrazzo
ch ancora tutto ingombro di ferraglia,
e perch da qui si pu vedere quasi
tutta la citt. E la sera al tramonto
sembra una battaglia lontana la citt.
Io amo la mia casa perch bella
e silenziosa e forte. Sembra daver
qui nella casa unaltra casa, dombra,
e nella vita unaltra vita, eterna.
(Beppe Salvia, da Cuore, Cieli celesti, 1988)
Andy WARHOL
Vesuvius
1985
Unicum serigrafico su cartone
Cm 80 x 100
Andy WARHOL
Vesuvius
1985
Unicum serigrafico su cartone
Cm 80 x 100
SALVO
Ottomania
1987
Olio su tela
Cm 183 x 261
Giorgio ORTONA
Cantiere
2011
Olio su tela
Cm 100 x 150
Tino STEFANONI
Senza Titolo Z236
2013
Acrilici su tela
Cm 80 x 180
Antonio NUNZIANTE
Interno-Percorsi
2013
Tempera e olio su lino
Cm 120 x 100
Antonio NUNZIANTE
Il mare dentro
2013
Tempera e olio su tela
Cm 100 x 100

SALA D /Memoria
Si dice che la memoria sia lunica eredit possibile: il lascito di ci che
amiamo. Come un maestro antico torna in Salvatori la miniatura di
angeli intorno ai contadini: una medesima oscura gioia sovrabbonda
nella dominatrice di pulci di Levini.
La memoria cenere innamorata. Sono i binari sfiniti di una biblioteca,
quella di Chiesi, e lanatomia dellanima in Fiore, Davide e il Mostro, il
corpo raschiato via, deforme, eppure partoriente della pittura di Samor,
il diluvio surreale e fantastico di unironia serissima, quella di Davide
Salle.
A volte il vuoto chiaro e nitido, come la luce di Paolini. I cocci dei
pensieri, un collage, limmagine inabitabile e strappata da fermagli
taglienti, quelli dellanima. E vero solo ci che si ricorda. Ma la
memoria anche una falsa partenza, la seriet selvaggia di Fortuna,
lungo il contorno della sparizione del mondo.
Vorrei dirti quello che ho visto
non loro che ho trovato
vorrei dirti la luce che mha investito
mha tenuto per tanto tempo
e anche quando ho trovato loro
non andata via, ma rimasta,
vorrei dirti di una luce
che non va mai via,
che quando la trovi cresce sempre di pi
come lacqua che il bambino ha trovato
scavando nella sabbia vicino a riva,
lui la leva ma quella ritorna,
cos vorrei che succedesse a te
che tu trovassi questa luce e ti illuminasse
di felicit e non ti lasciasse mai
per tutto il tempo della tua vita.
(Claudio Damiani, da Il fico sulla fortezza, 2012)
Giuseppe SALVATORI
Angelo con intorno
contadini
2008
4 tavole
Cm 250 x 400
Felice LEVINI
La dominatrice di
pulci
2003
Olio e tecnica mista
su tela
Cm 225 x 160
Andrea CHIESI
Ombra 6
2009
Olio su tela
Cm 100 x 140
Giulio PAOLINI
Ora come ora
2010
Collage su carta
Cm 33 x 24
David SALLE
After Michelangelo, the
Flood, 2005
Olio su tela
Cm 127 x 105
Nicola SAMORI'
Spronk
2010
(dittico) olio su
tavola,
Cm 34 x 27 cad.
Enzo FIORE
Appropriazione Davide con la testa
di Golia
2011
Tecnica mista (terra, foglie, radici,
resina, insetti..)
Cm 165 X 205 cad.
Pietro
FORTUNA
Senza Titolo
2006
Smalto e pvc su
carta
Cm 180 x 140
SALA E /Viaggio
Un mare immenso, improsciugabile. Verso Itaca, domando, larresa
alla grande illusione o la ballata pi struggente della vita impossibile?
Dal finestrino si vede un gabbiano
risoluto contro fronti di nuvole veloci.
Ma queste facce umane
nello scompartimento contro che cosa
lottano se tutta la fatica
la fa il locomotore
che tutti ci trascina in dormiveglia.
Tutta la vita attiva chiama fuori
tra gli alberi nel vento.
Tutto il pensiero segreto e sognato
dietro ciascuna faccia
di guardiano o guerriero viaggiatore.
(Stefano Dal Bianco, da Prove di libert, 2012)
Giorgio RAMELLA
Odissea: Itaca e la nave in blu
2013
Olio su tela
Cm 125 x 180
Fui pronto a tutte le partenze: anche quando un viaggio non era altro
che la via di un non ritorno. La frontalit spavalda di White e di Velasco
Vitale: un cofano di automobile o una vela, rapita ad un viaggio
inammissibile. Poi quella pittura audace e incurante come il treno di
Pignatelli che corre pazzo verso i cantieri della speranza o dello
scempio
Sotto i nostri cappotti
le grida smarriscono il ritmo. E tu,
bianca esperienza della pioggia,
sei entrata nel tuo demone. Discordia
nel respiro. Lofficina del gas, di fronte a noi,
scompare. Un impasto
di frasi sullasfalto. Siamo soli,
in un silenzio precedente.
Cos ti sfioro le labbra,
mio distico trafitto.
(Milo De Angelis, Quellandarsene nel buio dei cortili, 2010)
Velasco VITALI
Vela
2006
Olio su tela
Cm 210 x 80
Eric WHITE
1974 Mercedes-Benz (Annie Hall)
2011
Olio su tela
Cm 122 x 122
Luca PIGNATELLI
Treno
2007
Acrilico su tela
Cm 300 x 400
Sala F /Panico
Scandaloso, brutale, folle come lalba della preistoria o lo spavento
della contemporaneit, esiste un panico in cui ci si perde
definitivamente. Le farmacie di Hirst sono adorazioni senza divinit.
Eppure solo dal punto di questa perdita accade di poter vedere e capire
tutto.
Panico un arazzo che niente contiene e nulla esaurisce e porta a
termine. Materia, ricamo: il peso dellaria. Panico in Boetti vuol dire
essere in pensiero per la vita.
Se ho scritto per pensiero
perch ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nellombra della sera
per la sera che di colpo crollava sulle nuche.
Scrivevo per la piet del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta a una ringhiera
per lattesa marina senza grido infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare pi sola nellenigma
perch gli occhi mi allarmano
e mio il silenzio dei passi, mia la luce deserta
da brughiera
sulla terra del viale.
Scrivi perch nulla difeso e la parola bosco
trema pi fragile del bosco, senza rami n uccelli
perch solo il coraggio pu scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.
(Antonella Anedda, Notti di pace occidentale, 1999)
Damien HIRST
No Love Lost
2008
Plexiglass e abbigliamento chirurgico
Cm 180 x 92 x 36
Alighiero BOETTI
Tutto
1987/88
Tela, ricamo in cotone policromo
Cm 211,6 x 194,3
SALA G /Panico
Il titolo panico: il suo nome poetico Tutto. Larte desidera essere il
mondo e la voce che lo racconta: lorizzonte di una comunit universale.
Per questo larte capisce ed riconoscente. Abita la visionariet del
perdono

Fosse il morire un attacco di sonno
Nel quale tu, chiamato, ti risvegli
E s! Rispondi s!...e smascherato
Vaneggi scuse...ma sei di nuovo al mondo...
Oppure vedi nella pietra fonda
Un altro in chiaro, mai ancora stato...
E nel suo trasguardare necessario
Leggi ch compiuta la tua ronda...
(Eugenio de Signoribus, Ronda dei conversi, 2005)
Daniele GALLIANO
Urbi et orbi
2011
Olio su tela
Cm 200 x 350
SALA H /Nudo
Il nudo pittorico vuole sciogliere lesperienza dellestasi nel metro del
disegno. Unallucinazione perfetta, come il vero sontuoso autoinganno
delle sabine di Luigi Ontani o la testa in fondo alla luna del Narciso di
Stoisa.
Ma il nudo come la vita: scorre e fluidifica nellabbandono lungo la
schiena splendida della fantasia di Casorati. Una conchiglia del Nautilus
che resta purissima persino nellocchio narciso di noi postmoderni
Nicole bella, Nicole un gigante e un titano femmina: la Dea alata
degli Assiri ritrovata un giorno, dopo millenni, a New York. Il Gran
Femminile di Siciliano esiste medesimo nella vita e nella morte: anche
quando si distende mantegnesco nel sonno dei sogni di Papetti
Il cuore sanguina, si perde il cuore
goccia a goccia, si piange interiormente,
goccia a goccia, cos, senza rumore,
e lentamente, tanto lentamente,
si perde goccia a goccia tutto il cuore
e il pianto resta qui, dentro la mente,
non si piange dagli occhi, il pianto vero
invisibile, qui, dentro il pensiero.
(Patrizia Valduga, da Requiem, 1991)
Felice CASORATI
Abbandono (nudo di
schiena)
1929
Olio su tavola
Cm 51.5 x 48.2
Bernardo
SICILIANO
Nicole
2008
Olio su tela
Cm 242 x 198
Alessandro
PAPETTI
Nudo notturno
2005
Olio su tela
Cm 205 x 205
Luigi STOISA
Narciso
1985
Pittura ad olio su
catrame, ferro
Cm 90 x 60 D
Luigi ONTANI
Il ratto delle Sabine,
d'aprs David
1974
Tableau vivant e
fotografia a colori
Cm 100 x 70
SALA L /Doppi ritratti
Il ritratto il succo della pittura: un veleno che ci spalanca gli occhi
attraverso un cesto di paure
Qualsiasi ritratto nasconde un autoritratto, in cui si esibisce il sogno
dellaltro. Il fondo del decollage di Rotella leleganza poetica di quel
levare. Due visi abitano lanimaletto buffo e allegro dellIsabelle di Baj
per risuonare nel grande Dio della metafisica, Giorgio De Chirico. E un
caleidoscopio fantasioso. I ritratti sono specchi, il doppio dellidentico e
del diverso: sono la lastra abbagliante di una figura ridotta a pura
immagine.
Katz e Donjuan, Berruti: sognatori che entrano da labirinti immaginari
per accedere a nuovi labirinti fino alla bellezza di Galliani, sotto la
costellazione di Orione, dove riappare, chioma ellenica, la grande
Visionaria di Martinelli.
Se non fosse un doppio sogno, sarebbe insopportabile quellimprovvisa
e potente divinit egizia, in forma di gufo: Alberto Savinio.
Il maiale
era l che mi guardava.
Il macellaio
faceva finta di niente
e gli girava intorno indeciso.
Voltai langolo
il maiale pareva
implorarmi di restare
posando alla catena
come un lupo in olfatto.
Cos rimasto incantato
non sent il coltello
forargli la gola
e non vide il sangue
colargli a dirotto.
Era tutto concentrato
a rivedermi apparire.
(Salvatore Toma, da Canzoniere della morte, 1999)
Mimmo ROTELLA
I due visi
1962
Decollage su tela
Cm 55 x 80
Enrico BAJ
Isabelle van
Tuill,
Madame de
Charrre
1975
Collage su
tavola
Cm 146 x 114
Alberto SAVINIO
Autoritratto in forma di gufo
1936
Tempera e carboncino su carta
applicata su compensato
Cm 70 x 50
Omar GALLIANI
Grande siamese Nella
costellazione di Orione
2012
Matite e pastello su tavola
Cm 185 x 258
Alex KATZ
Double Vincent
1979
Olio su marmo
Cm 23 x 51
Alex KATZ
Mrs Kahn
1980
Olio su
alluminio
Cm 35,5 x 26,7
Valerio BERRUTI
Mirror
2007
Legno e juta,dittico
Cm 250 x 150 cad
Carlos DONJUAN
Dreamers
2013
Tecnica mistra su legno
Cm 122 x 122
Andrea MARTINELLI
Visionaria
2013
Matita, tempera e pastello
su carta intelata
Cm 250 x 200
Giorgio DE
CHIRICO
Autoritratto
1940/45
Olio su tela
Cm 28 x 33

SALA M /Ritorni
Mimmo Paladino: come non leggere in questa opera qualcosa di
spiritoso e insieme di surrettizio? un incubo fatto di voci e di rumori
sordi, che si accavallano fino a diventare una magnifica armonia, il
lavoro corale per orchestra, quasi dovessero essere la corona gloriosa di
grani e grani attorno allimmagine delluomo.
E se fosse proprio cos? Per rientrare nellEden perduto, occorre fare il
giro del mondo e scovare la porta di servizio dove gli angeli stanno
addormentati? Occorre ricordare tutto, anche a met strada. E
raggiungere la pienezza della figurazione, un Dio preistorico, il sogno di
Chia, per toccare la minorit essenziale della memoria, quella di Penck.
Anche Desmond Cadogan di Fetting, il graffitismo della Grande Mela,
diventa allora un guerriero, un arciere alessandrino. Oppure solo un
uomo potente, visto dal talismo del sogno.
Seduto come un vecchio sul balcone
guardavo con invidia le volate
e poi le ricopiavo sul pavimento rosso.
Lei, forse offesa per la mia luna, mi diceva:
Non c la mamma, ma per poco.
sembra che qui sei sulle spine,
ma perch?
Perch c un arco chiaro, unala enorme
che ci tocca dentro, e io divento
questabulia sospesa e questo guscio
pieno di fessure.
(Maurizio Cucchi, Poesia della fonte, 1993)
Mimmo PALADINO
Corale
1997
Incisioni e tecnica mista su lastra di rame
Cm 200 x 100
A.R. PENCK
Prototyp
1989
Acrilico su tela
Cm 100 x 140
Sandro CHIA
Tempest
1985
Olio su tela
Cm 220 x 200
Rainer FETTING
Desmond Cadogan
1987
Olio su tela
Cm 195 x 135


Giuseppe Salvatori
Angelo con intorno contadini, 2008
4 tavole, cm 250x400



Si esprime attraverso latarsia in legno, lelegante Giuseppe Salvatori, artista ironico, colto,
raffinato, che prende, per esempio, da japonisme alcune sue immagini, alcune sue citazioni, alcune
sue silhouette.
Luniverso di Salvatori un universo estremamente complesso da decifrare ma estremamente
piacevole per la vista e per lo sguardo.

Roma, 1955. Vive e lavora a Roma.
Attraverso cromie accese e piene, Giuseppe Salvatori si fa interprete di una pittura di matrice concettuale che al
disegno, alla sua struttura puramente bidimensionale, riconosce particolare importanza; un approccio quello di Salvatori
volutamente antinarrativo.

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