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RAPPORTO AMBIENTALE
2003
api raffineria di Ancona S.p.A.
RAFFINERIA
DI FALCONARA MARITTIMA
www. apioil. com
1933
2003
raf f i neri a di Ancona
RAPPORTO AMBIENTALE
2003
api raffineria di Ancona S.p.A.
RAFFINERIA
DI FALCONARA MARITTIMA
Archivio storico api
Rapporto Ambientale 2003 Presentazione 3
Lobiettivo di un progetto industriale che promuova e valorizzi compe-
tenze professionali, sia rispettoso dellambiente e rappresenti una risorsa
per il territorio fa parte della storia della raffineria api fin dalle sue ori-
gini. Tutto inizia nel 1933, con la fondazione, da parte del Cavaliere Fer-
dinando Peretti, della societ api anonima petroli italiana spa, av-
venimento celebrato nel 2003 in occasione del 70 anniversario della na-
scita del Gruppo api, cui segu quella del suo cuore produttivo, la raf-
fineria di Falconara. Da qui, dunque, parte una storia fortemente
proiettata sulla strada dello sviluppo sostenibile, perseguito negli anni
attraverso il miglioramento continuo delle performance a tutti i livelli e
accompagnato da un approccio gestionale in cui ambiente e territorio
rappresentano variabili di valore. Seguendo queste linee guida api si
rinnovata continuamente, facendo dellinformazione e del dialogo con
il mondo esterno un elemento caratterizzante della sua politica.
Il Rapporto Ambientale ne rappresenta una delle espressioni pi signi-
ficative. Giunto oggi alla sua quinta edizione, questa pubblicazione tie-
ne fede allo spirito che lha animata fin dalla nascita, quello di far co-
noscere limpegno dellazienda sul fronte ambientale e della sicurezza,
tracciando in maniera trasparente un quadro completo e comprensibi-
le dei risultati ottenuti nellanno e inserendoli nel contesto di trend plu-
riennali. Ma i risultati pi significativi sono quelli che stimolano a fissa-
re ulteriori obiettivi. Oggi il sito di Falconara quale polo energetico in-
tegrato si afferma come una componente fondamentale della rete
produttiva ed economica della regione Marche, nonch una ricchezza
in termini di tecnologia e know-how. Partendo da questo dato, conti-
nueremo a porci nuove sfide, confrontandoci con la realt di cui facciamo
parte, con grande apertura. Quanto fin qui raggiunto, infatti, stato con-
seguito anche grazie alla collaborazione continua con le istituzioni lo-
cali, garanti dello sviluppo ecocompatibile del territorio e con le quali,
dopo il rinnovo della concessione nel giugno 2003 e con la definizione
del Protocollo di Intesa, abbiamo gettato basi avanzate di confronto e
crescita. Con un ponte virtuale che unisce 70 anni della storia dellapi,
lasciando parlare le stesse immagini che lhanno scandita, ringrazio tut-
ti coloro, a partire dai dipendenti, che con il loro impegno, in questi an-
ni, hanno contribuito allevoluzione continua di questa azienda.
Aldo M. Brachetti Peretti
Presidente api raffineria di Ancona spa
Archivio storico api
Rapporto Ambientale 2003 5
Il sito produttivo di Falconara Marittima
La raffineria nel territorio 10
Attivit del sito 12
Quadro generale del 2003 14
Levoluzione della raffineria 17
Attivit di supporto 23
Salute, Sicurezza e Ambiente: strutture e strumenti della gestione per sistemi
Il Sistema di Gestione Integrato 28
Levoluzione della gestione per sistemi 33
Altri aspetti rilevanti del SGI 35
Il rapporto con il territorio 37
La raffineria e lambiente
Analisi ambientale del sito 44
Impatti ambientali significativi 46
Impatti ambientali non significativi 57
Impatti ambientali indiretti 58
Dati ambientali
Emissioni in atmosfera convogliate 64
Emissioni in atmosfera diffuse 74
Consumi idrici 75
Scarichi idrici 76
Immissioni nel suolo e sottosuolo 82
Rifiuti 85
Consumi energetici 88
Anidride carbonica 89
Strumenti
Glossario 94
Appendice normativa 99
Lettera di convalida della D.N.V. Italia 103
Indice
Archivio storico api
1933
2003
Il sito produttivo
di Falconara Marittima
La raffineria nel territorio
Attivit del sito
Quadro generale del 2003
Levoluzione della raffineria
Attivit di supporto
Rapporto Ambientale 2003 Il sito produttivo di Falconara Marittima 10
Il ruolo strategico del polo
energetico di Falconara
Marittima
Con la sua produzione di prodotti
petroliferi e di energia elettrica la
raffineria di Falconara Marittima
rappresenta il polo energetico del-
le Marche, con un ruolo cruciale
anche rispetto al contesto nazio-
nale. Infatti, grazie alla sua posizio-
ne mediana rispetto alla dorsale
adriatica, la raffineria api costitui-
sce un insediamento strategico per
lapprovvigionamento di prodotti
petroliferi per tutta larea centro-
orientale della penisola.
Il sito rappresenta una risorsa di ri-
lievo per il contesto socioecono-
mico regionale: ogni anno vengo-
no trasferiti sul territorio circa 90
milioni di euro.
IL SOTTOSUOLO
La raffineria si colloca
nellampia pianura
alluvionale formata dai
depositi del fiume Esino,
portati durante il periodo
Quaternario. Nellarea
sottesa al bacino idrografico
del fiume affiorano terreni
appartenenti alla successione
geologica umbro-
marchigiana.
Presso il sito si individuano
due principali formazioni -
dello spessore di circa 30 m -
che ricoprono la formazione
delle argille plioceniche di
origine marina (argille
azzurre).
Il deposito alluvionale
formato da ghiaie, sabbie,
limi e argille disposte in strati
eterogenei, come tipico
La raffineria nel
territorio
Capacit di raffinazione
delle raffineria italiane e fornitura
di prodotti petroliferi della
raffineria api (Mt/a)
Trecate
Busalla
Sannazzaro
Cremona
Mantova
Marghera
Livorno
Roma
Cagliari
FALCONARA
Taranto
Milazzo
Augusta
Priolo
Gela
da 0 a 3
da 12,1 a 15
da 9,1 a 12
da 6,1 a 9
da 3,1 a 6
Area servita dalla raffineria di Falconara
Area servita direttamente via terra
(raggio circa 170 km)
Sono oltre 500 i dipendenti diretti
del Gruppo api operanti in raffine-
ria, circa 2.000 le unit lavorative
associate allindotto, oltre 900 i
fornitori esterni accreditati, la
maggior parte dei quali locali,
provenienti dal Comune di Falco-
nara Marittima. Inoltre, con la sua
attivit la raffineria contribuisce
per circa il 50% al traffico com-
merciale del porto di Ancona.
Nella raffineria api si producono
prodotti petroliferi rispondenti ai
massimi standard di qualit am-
bientale e commerciale. Da tre an-
ni, inoltre, la raffineria produce
energia elettrica coprendo il
30% del fabbisogno regionale
grazie allinserimento nel ciclo di
raffinazione di un impianto di gas-
sificazione degli idrocarburi pesanti
Rapporto Ambientale 2003 Il sito produttivo di Falconara Marittima 11
delle formazioni alluvionali e
costiere, generate dallazione
dei corsi dacqua e del mare
attraverso i fenomeni di
erosione e sedimentazione.
Gli strati pi grossolani di
ghiaie in matrici sabbiose si
rinvengono generalmente nei
primi 10 m, mentre limi e
argille, con una certa
continuit laterale e con
spessori superiori al metro, si
rilevano con frequenza a
profondit superiori.
Nel sottosuolo presente una
falda freatica, con
soggiacenza tra 1 e 3 m, posta
ad una quota variabile tra
0,4 e 1,8 m sul livello medio
marino. Tale falda presenta
due direzioni di flusso
principali:
la 1
a
, di maggiore
importanza, da monte
verso lAdriatico
la 2
a
, subordinata alla 1
a
,
da monte verso il fiume
Esino.
integrato ad un ciclo di cogenera-
zione (IGCC), tecnologia che ga-
rantisce, tra laltro, performance di
elevata compatibilit ambientale.
Posizione ed area di riferimento
Le principali infrastrutture pre-
senti sul territorio sono la Strada
Statale n.16 Adriatica, la linea
ferroviaria adriatica (che a Falco-
nara sinterseca con quella che
da Roma arriva fino allAdriati-
co), laeroporto civile Raffaello
Sanzio e il porto di Ancona, da
Lo stabilimento inserito nellarea vasta di riferimento
-30
-20
-10
0
10
0 300 280 260 240 220 210 200 180 160 140 120 100 80 60 40 20
2 32 44 43 48 47 46 45 42 41 40 39 38 37 36 35 34 33 31 20 19 30 28 27 26 25 24 23 22 21 18 15 29 17 16 10 11 12 13 5 9 14 8 7 6 4 3 49 1
P409 1Q 3E P410 1Z
metri
3
7
10
20
35
70
Riporto e/o depositi in
prevalenza ghiaioso - sabbiosi
in matrice limosa
Depositi in prevalenza
sabbioso - ghiaiosi
in matrice limosa
Depositi in prevalenza
limo - argillosi
Depositi argillosi
R
e
s
i
s
t
i
v
i
t
o
h
m
.
m
Sezione del sottosuolo di raffineria
cui la raffineria dista 10 km.
Lo stabilimento sorge in unarea
(per la quasi totalit di propriet
di api raffineria di Ancona spa)
che confina a nord-est con il ma-
re Adriatico, sul lato sud-ovest
con la Strada Statale n.16, a
nord-ovest con il fiume Esino e
con altri terreni di propriet api a
sud-est.
Come mostrato dallimmagine
sottostante, lagglomerato urba-
no del territorio, sviluppatosi in
modo particolare a partire dagli
anni 80, raggiunge i livelli di
maggi ore densi t nel l a zona
centrale e verso sud, in direzione
Ancona. La raffineria situata
alla periferia nord del Comune
di Falconara Marittima, in una-
rea tradizionalmente destinata
ad attivit industriali. Occupa
oggi una superfi ci e di ci rca
700.000 m
2
, sul lato costiero
della pianura alluvionale del fiu-
me Esino, verso cui degradano i
rilievi collinari interni occupati
anche dallabitato della citt.
Rapporto Ambientale 2003 Il sito produttivo di Falconara Marittima 12
Attivit del sito
Il Gruppo api a Falconara
Nel sito di Falconara Marittima o-
perano 4 societ, tutte facenti ca-
po al Gruppo api.
api raffineria di Ancona spa ha
sede legale a Falconara Marittima.
Con un fatturato 2003 di oltre
165 milioni di euro, proprietaria
degli impianti di raffinazione del si-
to ed effettua la trasformazione
del greggio in prodotti petroliferi
per conto di api anonima petroli i-
taliana spa. Gestisce tutte le atti-
vit presenti nel sito, direttamente
per quanto riguarda gli impianti di
raffinazione e la sezione SMPP del-
lIGCC. Indirettamente, sotto la su-
pervisione di specifiche Funzioni di
raffineria, effettua le seguenti atti-
vit:
esercizio della sezione CCPP del-
lIGCC
gestione ed esecuzione delle at-
tivit di manutenzione
gestione dei rifiuti
gestione dei mezzi nautici di as-
sistenza
servizio sanitario
ingegneria e ufficio tecnico
servizi logistici
api anonima petroli italiana
spa la capogruppo e si occupa
dellacquisto del greggio e della
commercializzazione dei prodotti;
svolge funzioni di indirizzo e coor-
dinamento strategico del Gruppo
ed a Falconara conduce attivit le-
gate al mercato extra rete e gesti-
sce la scuola di Formazione Com-
merciale. proprietaria del 100%
di api raffineria di Ancona spa.
api energia spa la societ pro-
prietaria dellimpianto IGCC, la cui
operativit affidata ad api raffine-
ria attraverso la Funzione Opera-
zioni IGCC. Nasce da una joint
venture tra il Gruppo api (51%),
ABB Capital (25%) e Texaco (24%).
Oggi la quota ABB Capital stata
assorbita dagli altri due partner, che
hanno portato le proprie partecipa-
zioni rispettivamente al 62% (Grup-
po api) e 38% (Texaco).
apiSOI service spa, costituita con
quote paritetiche tra api raffineria
di Ancona spa e ABB PS&S, forni-
sce servizi di manutenzione e ag-
giornamento tecnico per impianti
industriali, in Italia e allestero. Ad
essa demandata la gestione degli
interventi di manutenzione presso
la raffineria, realizzati attraverso
ditte terze e, nei casi specialistici,
tramite proprio personale; ha co-
me interfaccia di raffineria la Fun-
zione Manutenzione.
Le attivit della raffineria
La raffineria (codice di attivit NA-
CE 23.2) opera in regime di con-
cessione, con una capacit di lavo-
razione di 3,9 milioni t/anno. Nel
giugno 2003 stato ufficializzato
il pi recente rinnovo ventennale
di tale concessione da parte della
Regione Marche, soggetto depu-
tato a seguito dellevoluzione nor-
mativa che ha caratterizzato negli
ultimi anni il settore.
Il rinnovo stato concesso a fronte
di una serie di prescrizioni aggiun-
tive stabilite dagli enti di controllo
relative alla protezione ambientale
e alla sicurezza, che dovranno es-
sere applicate ed implementate
dalla raffineria nei prossimi anni.
IL GRUPPO API
uno dei pi importanti
gruppi industriali italiani e
gestisce, attraverso diverse
societ operative, lintero
ciclo petrolifero:
dallapprovvigionamento di
materia prima alla
raffinazione, sino alla
distribuzione e vendita dei
prodotti.
Con una quota media di
mercato dei prodotti
petroliferi pari al 5%, il
Gruppo api conta su un
fatturato consolidato di circa
4 miliardi di euro e su una
solida struttura
organizzativa che, attraverso
una rete di oltre 1.600 punti
zione di basi (semilavorati) prove-
nienti da Reforming e Isomerizza-
zione, opportunamente additivate
e colorate ed aventi intervallo di e-
bollizione compresa fra 30C e cir-
ca 200C.
Gasolio: derivato dai distillati me-
di, impiegato per lazionamento
dei motori diesel o destinato al ri-
scaldamento domestico.
Oli combustibili: si identificano
con i residui di distillazione dei pro-
dotti provenienti dal Cracking Ter-
mico.
Bitumi: miscela di idrocarburi pe-
santi e altri composti organici do-
tati di propriet leganti, utilizzati
per usi stradali e industriali.
Zolfo: presente nel greggio, viene
commercializzato per usi tipici del-
lindustria chimica.
Energia elettrica: prodotta dal-
lIGCC utilizzando idrocarburi pe-
santi e viene totalmente ceduta al
GRTN (Gestore della Rete di Tra-
smissione Nazionale).
Rapporto Ambientale 2003 Il sito produttivo di Falconara Marittima 13
Nel contempo, stato firmato un
Protocollo dIntesa tra le Ammini-
strazioni locali e lapi che ha come
fine ultimo la gestione dello svilup-
po del sito quale complesso ener-
getico inserito nel territorio (vedi
box a pag. 37).
I prodotti
Nel sito viene prodotta tutta la
gamma caratteristica dei prodotti
petroliferi. Dal 2000, con lavvio
dellIGCC, il sito di Falconara ha,
inoltre, una capacit produttiva di
circa 2 miliardi di kWh/anno di e-
nergia elettrica, interamente desti-
nati al mercato e pari a circa il
30% del deficit della regione Mar-
che. Le materie prime arrivano in
raffineria esclusivamente via mare;
in uscita, circa il 30% dei prodotti
viene spedito via mare, il restante
70% viene trasportato via terra,
coprendo il fabbisogno dellintero
hinterland. La qualit di tutti i pro-
dotti soddisfa ampiamente i requi-
siti di compatibilit ambientale in-
dicati dalla legge: in particolare,
gi dal 1996, in anticipo rispetto ai
vincoli fissati, api produce benzina
con una concentrazione di benze-
ne inferiore all1% e dal 1997 il
gasolio per autotrazione presenta
una concentrazione di zolfo infe-
riore allo 0,05%, oggi ridotta allo
0,035%. I prodotti della raffineria
possono essere cos sinteticamente
descritti:
GPL (Gas di Petrolio Liquefat-
to): miscela costituita prevalente-
mente da propano (venduto anche
singolarmente) e da butano, i cui
principali usi riguardano lautotra-
zione e il riscaldamento.
Benzina: ottenuta per miscela-
vendita, copre lintero
territorio nazionale, con un
erogato annuo intorno ai 2
miliardi di litri di
carburante.
Le attivit di Gruppo negli
ultimi anni si sono sviluppate
anche nel settore della
produzione di energia da
fonti rinnovabili, quali
leolico e le biomasse.
Con sede a Roma, api
anonima petroli italiana spa
la capogruppo delle societ
operative nel campo
petrolifero e si occupa della
commercializzazione in Italia
e allestero di prodotti
petroliferi derivati dal
greggio, che acquista e d in
lavorazione ad api raffineria
di Ancona spa.
BILANCI DI LAVORAZIONE
PRODUZIONE PRODOTTI PETROLIFERI
t/anno 2000 2001 2002 2003
Lavorato 3.292.386 3.725.008 3.649.957 3.679.278
Prodotti
GPL 103.398 122.992 130.639 134.224
Benzine 584.276 657.647 654.969 679.377
Gasoli 1.440.857 1.681.671 1.731.596 1.672.361
Oli combustibili* 701.195 477.844 337.710 393.641
Bitumi 361.188 381.794 402.086 399.739
Zolfo 21.163 28.511 26.991 26.882
Cali e perdite 15.618 22.053 22.208 19.518
Gas incondensabili 64.691 88.510 105.636 106.672
* Di cui, destinate a carica per la produzione di bitume presso Ravenna, via mare:
anno 2000: 91.456 t; anno 2001: 144.122 t; anno 2002: 117.308 t; anno 2003: 135.629 t
PRODUZIONE ENERGIA ELETTRICA**
2000 2001 2002 2003
Carica IGCC (t/anno)*** 63.728 265.018 241.232 252.256
E.E. esportata alla rete (MWhe) 499.858 1.414.720 1.505.174 1.386.086
Vapore agli imp. petr. (MWht) 128.168 385.237 382.208 341.225
Totale prod. IGCC (MWhe+t) 628.026 1.799.957 1.887.382 1.727.311
** A partire dal 2003, i dati sono desunti dal Bilancio Fiscale di raffineria; per una corretta valutazione del trend sono stati ricalcolati
anche i dati relativi agli anni precedenti
*** Idrocarburi pesanti da ciclo di raffineria inclusi i fluidi di servizio allimpianto
La produzione derivante dal ciclo petrolifero si atte-
sta su assetti ormai consolidati e sempre pi indiriz-
zati verso prodotti di qualit e rispondenti ai pi ele-
vati standard ambientali. Per quanto riguarda latti-
vit dellIGCC, nel 2003 limpianto stato interes-
sato da un programma di manutenzione generale,
come previsto dal costruttore per il 3 anno di atti-
vit, a conclusione della fase di 1 avviamento; tali
interventi hanno comportato una fermata dellim-
pianto di circa 60 giorni, con conseguenti riflessi
sulla produzione annua di energia elettrica. Gli in-
terventi di manutenzione effettuati hanno portato
ad un rinnovo generale dellimpianto, ponendo le
premesse perch, con lavvio della 2
a
fase di attivit,
le performance proiettino la produzione verso lo-
biettivo di 2 miliardi di kWh/anno, attesa, secondo
progetto, solo al 5 anno.
Rapporto Ambientale 2003 Il sito produttivo di Falconara Marittima 14
Quadro generale del 2003
GPL
Benzine
Gasoli
Oli combustibili
Bitumi
Zolfo
I prodotti della raffineria api.
Anno 2003 (dati %)
4%
1%
21%
50%
12%
12%
SPESE PER LA TUTELA AMBIENTALE
Limpegno di api raffineria di Ancona spa verso il miglioramento continuo della propria inte-
razione con il territorio pu essere letto anche attraverso le risorse economiche impegnate a
favore del rispetto ambientale. I dati relativi sia agli investimenti che alle spese di esercizio testi-
moniano unattivit continua in questa direzione, con una tendenza al progressivo aumento.
Investimenti
Nel 2003 le spese ambientali di investimento hanno consolidato lincremento evidenzia-
to gi nel 2002; circa il 65% delle risorse sono state finalizzate ad interventi di preven-
zione dellinquinamento, secondo una linea di gestione mirata alla riduzione degli im-
patti potenziali, oltre che al loro monitoraggio e contenimento.
SPESE AMBIENTALI DI INVESTIMENTO (migliaia di euro)
2000 2001 2002 2003
Monitoraggio e controllo 313 539 387 100
Prevenzione inquinamento 16 1.729 4.425 3.514
Tratt. e rid. sostanze inquinanti 16 136 860 1.230
Cons. patrimonio naturale 326 48 300 600
TOTALE 671 2.452 5.972 5.444
Rapporto Ambientale 2003 Il sito produttivo di Falconara Marittima 15
2003 2002 2001 2000
Monitoraggio e controllo
Prevenzione inquinamento
Trattamento e riduzione sostanze
inquinanti
Conservazione patrimonio naturale
Spese ambientali di investimento
(migliaia di euro)
2%
64%
23%
11%
Monitoraggio e controllo
Prevenzione inquinamento
Trattamento e riduzione sostanze
inquinanti
Conservazione patrimonio naturale
Spese ambientali di investimento anno
2003 (ripartizione % per attivit
caratteristica)
Spese di esercizio
Le spese ambientali di esercizio hanno registrato un leggero aumento rispetto al 2002
(+7%), stabilizzandosi rispetto al biennio 2000/2001, quando attivit di intervento e ri-
sanamento legate al DM 471/99 sui siti contaminati hanno richiesto una particolare con-
centrazione di risorse nella protezione del sottosuolo.
Il Trattamento e riduzione delle sostanze inquinanti e, quindi, la gestione, manuten-
zione e miglioramento continuo dei sistemi dedicati si confermano, nel quadro generale
del 2003, come voce di costo principale, assorbendo il 57% del totale delle risorse. Altra
voce significativa, che rappresenta il 23% del totale, riguarda le spese per il monitorag-
gio e il controllo continuo della performance ambientale della raffineria.
SPESE AMBIENTALI DI ESERCIZIO (migliaia di euro)
2000 2001 2002 2003
Monitoraggio e controllo 1.568 2.021 2.297 2.199
Prevenzione inquinamento 1.074 872 1.023 1.175
Tratt. e rid. sostanze inquinanti 8.405 9.172 5.318 5.522
Conservazione patrimonio naturale 376 371 424 827
TOTALE 11.423 12.436 9.062 9.723
Rapporto Ambientale 2003 Il sito produttivo di Falconara Marittima 16
2003 2002 2001 2000
Monitoraggio e controllo
Prevenzione inquinamento
Trattamento e riduzione sostanze
inquinanti
Conservazione patrimonio naturale
Spese ambientali di esercizio
(migliaia di euro)
Monitoraggio e controllo
Prevenzione e inquinamento
Trattamento e riduzione sostanze
inquinanti
Conservazione patrimonio naturale
Spese ambientali di esercizio
anno 2003 (ripartizione % per attivit
caratteristica)
23%
12%
56%
9%
mi impianti in Italia per il tratta-
mento delle acque reflue e leli-
minazione degli inquinanti liquidi.
Negli anni 80 gli obiettivi di mi-
glioramento ambientale si preci-
sano e ricevono un ulteriore e
decisivo impulso: a questo sco-
po, allinizio del decennio, ven-
gono effettuati nuovi importanti
interventi impiantistici e struttu-
rali. Tra le principali sono da cita-
re le seguenti realizzazioni:
ciclo di recupero zolfo
sezione biologica dellimpianto
di trattamento acque reflue
nuovo ciclo di lavorazione delle
benzine
nuova ed unica unit di distilla-
zione primaria, a basso consu-
mo energetico.
Nellambito degli interventi rela-
tivi alla sicurezza, sempre a met
degli anni 80, viene avviato il
programma di conversione dei si-
stemi di controllo e sicurezza,
che vengono central i zzati e
informatizzati allinterno della
sala controllo bunkerizzata. Suc-
cessivamente, anche il laborato-
rio e gli uffici dei supervisori ven-
gono centralizzati e protetti da
strutture bunkerizzate.
Negli anni 90 gli interventi a fa-
vore della sicurezza e dellam-
biente sono proseguiti fino a rea-
lizzare il completo ammoderna-
mento del sito attraverso il Pro-
getto Sicurezza, Energia e Am-
biente (SEA). Tale Progetto ha
visto, innanzitutto, linserimento
dellimpianto di gassificazione e
1933-2003: 70 anni di
tradizione, esperienza e
innovazione continua
Nel 1933 Ferdinando Peretti, in-
sieme ad altri imprenditori mar-
chigiani, fonda api anonima
petroli italiana spa per la com-
mercializzazione e distribuzione
di prodotti petroliferi. Nel 1939
nasce lo stabilimento di Falcona-
ra Marittima. Da allora, eccellen-
za ambientale e miglioramento
continuo della sicurezza sono gli
obiettivi verso cui progressiva-
mente evoluto, fino ad oggi, lo
stabilimento api, seguendo le
sollecitazioni del mercato.
Negli anni 50 lattivit si svilup-
pa da deposito di oli minerali a
raffineria vera e propria. Dalla
sola unit di distillazione primaria
si passa progressivamente allin-
stallazione di impianti di desolfo-
razione delle benzine e di Refor-
ming Catalitico, insieme alla pri-
ma unit di desolforazione per
produrre gasoli con tenore di
zolfo ridotto.
Gli anni 60 e 70 vedono lin-
stallazione di impianti per la con-
versione dei residui di distillazio-
ne atmosferica in prodotti pre-
giati. Questo anche il periodo
in cui vengono effettuati signifi-
cativi interventi di ammoderna-
mento sulle strutture esistenti,
mentre lassetto produttivo si
viene definendo anche sotto il
profilo delle dotazioni impianti-
stiche finalizzate al rispetto delle
normative ambientali: nel sito di
Falconara si realizza uno dei pri-
Rapporto Ambientale 2003 Il sito produttivo di Falconara Marittima 17
Levoluzione della
raffineria
GLI IMPIANTI DI
PROCESSO
Il ciclo di raffinazione
costituito dai seguenti
principali impianti di
processo:
TOPPING (DISTILLAZIONE ATMOSFERICA)
Effettua un primo
frazionamento del greggio in
distillati (GPL, benzina,
ragia, petrolio, gasolio) e
residuo.
VACUUM 3 (DISTILLAZIONE SOTTOVUOTO)
Estrae dal residuo della
distillazione atmosferica i
distillati medi e pesanti
(principalmente gasoli) da
ritrattare in fasi successive.
DESOLFORAZIONE CATALITICA BENZINE
Processa i distillati leggeri
provenienti dal Topping e dal
Tra gli interventi vanno ricordati:
realizzazione di un impianto
tumulato per lo stoccaggio del
GPL (il 1 realizzato in Italia da
una raffineria), che ha sostitui-
to il preesistente stoccaggio
fuori terra
drastica riduzione e successiva
eliminazione dello stoccaggio
di piombo tetraetile.
Lassetto produttivo
Nel sito il lato mare ospita tutti gli
impianti produttivi, i serbatoi di
stoccaggio di greggi, prodotti di
categoria A*, semilavorati e GPL,
mentre il lato terra occupato e-
sclusivamente dagli stoccaggi di
prodotti finiti (a bassa infiammabi-
lit) e dalle strutture di caricamen-
to via terra, oltre alle aree di servi-
zio e agli uffici di direzione.
Per la movimentazione di materie
prime e prodotti via mare la raffi-
neria dispone di:
cogenerazione a ciclo combinato
(IGCC), consentendo alla raffine-
ria leliminazione della commer-
cializzazione di combustibili ad
alto tenore di zolfo e la riduzione
delle emissioni di inquinanti.
Sul piano del miglioramento del-
la performance ambientale della
raffineria il progetto ha portato
ai seguenti risultati:
realizzazione di un programma
specifico di drastica riduzione
di tutti i principali impatti am-
bientali, tra cui rilevante quello
delle emissioni
realizzazione di sistemi di mo-
nitoraggio continuo delle prin-
cipali emissioni convogliate.
Dal punto di vista della sicurezza,
il SEA ha dato completa attua-
zione a quanto indicato nella
conclusione dellistruttoria del
primo Rapporto di Sicurezza pre-
sentato dalla raffineria nel 1989.
Rapporto Ambientale 2003 Il sito produttivo di Falconara Marittima 18
Pianta dello stabilimento
* I prodotti petroliferi, in armonia con le norme vigenti, sono classificati, in base al punto di infiammabilit,
nelle categorie: A, con punto di infiammabilit inferiore a 21C; B, con infiammabilit tra 21C e 65C;
C, con punto di infiammabilit tra 65C e 125C.
Visbreaking per eliminare lo
zolfo, lazoto e convertire gli
idrocarburi insaturi presenti
nella carica.
NAPHTA SPLITTER
Fraziona i distillati leggeri
desolforati e stabilizzati in:
taglio di testa, da inviare
allimpianto di
isomerizzazione
taglio di fondo, da inviare
allimpianto di Reforming
Catalitico del tipo
Platforming.
ISOMERIZZAZIONE E REFORMING CATALITICO
Incrementano le
caratteristiche ottaniche dei
due tagli di distillati
provenienti dallo Splitter
(potere antidetonante) e la
loro volatilit.
HDS N. 1/2/3 (DESOLFORAZIONE
CATALITICA)
Desolforano i distillati medi
(petroli e gasolio di Topping,
di Vacuum e di Visbreaking)
mediante idrogenazione dei
composti solforati contenuti
nella carica.
STEAM REFORMING
Produce lidrogeno
necessario ai processi di
desolforazione.
VISBREAKING
Opera la conversione termica
del residuo del Vacuum per
lottenimento di frazioni
leggere (benzina, petrolio,
gasolio) e di un residuo di
fondo che viene impiegato
come carica al Vacuum 1 e
come carica per lIGCC.
VACUUM 1
Dal residuo del Thermal
Cracking recupera i distillati
mal Cracking/Visbreaking e per-
mette alla raffineria di ottenere
prodotti rispondenti alle specifi-
che di qualit ambientale stabili-
te dalla legge, indipendentemen-
te dalle caratteristiche di qualit
del greggi o di partenza.Tal e
schema garantisce flessibilit alle
operazioni modulate in relazio-
ne al tipo di greggio impiegato
ed una elevata resa in distillati
medi, prodotti ad alto valore ag-
giunto.
Le frazioni residue del ciclo di
raffinazione del greggio sono
utilizzate per la produzione di bi-
tume e per lalimentazione del-
limpianto IGCC, che andato a
completare il ciclo produttivo di
raffineria, integrandosi con gli
una piattaforma fissa, posta a
circa 16 km dalla costa per lin-
troduzione dei greggi
unisola con doppio attracco,
collegata da diversi oleodotti
sottomarini alla costa, da cui di-
sta circa 4 km, per lintroduzio-
ne dei greggi e la spedizione dei
prodotti
un pontile di carico per navi ci-
sterna di piccolo cabotaggio,
lungo circa 1.100 m e dotato di
tre punti di attracco, per la spe-
dizione dei prodotti.
Schema di lavorazione
Lo schema di lavorazione adotta-
to dalla raffineria api basato su
di una configurazione di tipo
Hydroskimming associata ad
un sistema di conversione Ther-
Rapporto Ambientale 2003 Il sito produttivo di Falconara Marittima 19
Greggio
Oli comb.
e Bitumi
Gasolio
Energia
Elettrica
IGCC
GPL
Topping
(BPSD)
Vacuum 3
Visbreaking
Vacuum 1
Stabil
Desolf
NSplitter
HDS 2
HDS 1
HDS 3
Isomerizzazione
Reforming
PLT
Therminal
Cracking
Steam
Reforming
Schema di processo della raffineria api
medi e pesanti.
THERMAL CRACKING
Trasforma la frazione di
gasolio pesante proveniente
dal Vacuum 3 e dal Vacuum 1
in prodotti leggeri a pi alto
valore commerciale (benzina,
petrolio, gasolio). Il residuo
proveniente dal Thermal
Cracking viene inviato al
Vacuum 1.
LIMPIANTO IGCC
Permette la trasformazione
di circa 400.000 t/anno di
idrocarburi pesanti, residui
di raffinazione, in gas di
sintesi e, quindi, in 286 MW
di energia elettrica,
totalmente destinata alla rete
di distribuzione esterna, e 65
t/h di vapore, per usi interni
di raffineria.
Limpianto si inserisce nello
schema produttivo a valle
della produzione di frazioni
ad alto contenuto di zolfo;
tali frazioni nella prima fase
di lavorazione dellimpianto
vengono trasformati in gas di
sintesi con successivo
recupero degli inquinanti
(essenzialmente costituiti da
zolfo, commercializzato come
prodotto finito, e ceneri
ricche di metalli pesanti).
Nella sezione di cogenera-
zione, alimentata dal gas di
sintesi, avviene la
produzione di energia
elettrica e vapore, tramite un
ciclo combinato ad alta
efficienza, tipico di questo
ciclo di produzione.
Rapporto Ambientale 2003 Il sito produttivo di Falconara Marittima 20
IMPIANTI AUSILIARI
IL CICLO DI RECUPERO ZOLFO
Permette il trattamento dei
gas di raffineria, utilizzati
come combustibile per i
forni. composto da 3 fasi
distinte:
recupero H2S dai vari
stream gassosi di raffineria
tramite soluzione amminica
rigenerazione della
soluzione amminica,
con estrazione dellH2S
recuperato dai gas
trasformazione, attraverso
un processo di ossidazione
parziale, dellH2S prodotto
in zolfo elementare, inviato
negli appositi serbatoi di
stoccaggio.
impianti gi esistenti. Il ciclo di
raffinazione consiste nella trasfor-
mazione del greggio in prodotti
petroliferi commerciali mediante
impianti di processo che provve-
dono al frazionamento del greg-
gio per distillazione primaria (top-
ping) ricavandone diverse frazioni
(tagli) di idrocarburi; a valle della
distillazione primaria si utilizzano
altri processi di raffinazione (tra i
principali: reforming, desolfora-
zione, isomerizzazione, cracking
e visbreaking), che consentono di
adeguare le caratteristiche dei
prodotti ai requisiti di compatibi-
lit ambientale e qualit commer-
ciali, ma anche di modificarne le
proporzioni quantitative, in rela-
zione alla richiesta del mercato.
Altri impianti di raffineria, deno-
minati ausiliari, provvedono al-
la fornitura di acqua, aria com-
pressa, vapore, energia elettrica
e quantaltro occorra per il fun-
zionamento del ciclo di lavora-
zione. A questi si aggiungono gli
impianti di recupero zolfo, gli im-
pianti di depurazione delle acque
effluenti e il sistema torcia.
Stoccaggio e movimentazione
La raffineria dotata di un parco
stoccaggio per il deposito di ma-
terie prime, prodotti ed altri ma-
teriali impiegati nelle lavorazioni
(acqua, schiumogeni, ecc).
Esso costituito da 127 serbatoi,
cos suddivisi:
35 serbatoi destinati a prodotti
Rapporto Ambientale 2003 Il sito produttivo di Falconara Marittima 21
di categoria A
12 serbatoi per prodotti di ca-
tegoria B
64 serbatoi per prodotti di ca-
tegoria C
8 serbatoi tumulati dedicati al-
lo stoccaggio di GPL
3 serbatoi per zolfo liquido
3 serbatoi di acqua di servizio
2 serbatoi principali di schiu-
mogeno.
Nello stabilimento, inoltre, sono
presenti 5 aree distinte dedicate
alla caricazione dei prodotti da
inviare alla rete esterna di distri-
buzione e vendita. In tali struttu-
re tutte le operazioni sono com-
pletamente automatizzate e ge-
stite on-line da calcolatori.
SISTEMA ANTINCENDIO
La raffineria dotata di una
rete antincendio con
struttura a maglia che
assicura, anche in caso di
rotture, lalimentazione
continua dei sistemi.
Collegata ad una sala pompe
acqua dedicata,
provvista di oltre 220
idranti, posti a 50 metri di
distanza luno dallaltro.
Analogamente, copre tutta
larea dello stabilimento una
rete di distribuzione
capillare del liquido
schiumogeno.
Inoltre, ogni serbatoio
provvisto di un sistema di
raffreddamento e sugli
impianti di processo sono
presenti barriere idriche e
strutture di raffreddamento
fisse.
Impianti di protezione ad hoc
tutelano la sala controllo e le
sale tecniche.
Infine, la raffineria ha in
dotazione 3 automezzi di
pronto intervento
antincendio, di cui
2 polivalenti, con pompe ad
acqua, a schiuma e gruppi di
polvere antincendio;
il 3, di tipo Twin Agent,
permette interventi
estremamente rapidi anche
in aree con ridotto accesso,
con erogazione
contemporanea di polvere e
schiumogeno.
In raffineria sono, inoltre,
presenti oltre 270 punti di
rilevazione di idrocarburi,
Si possono distinguere le se-
guenti aree di caricazione:
carburanti e combustibili desti-
nati allextra-rete (grossisti, in-
dustrie, consorzi, enti pubblici),
con 20 piste di carico
carburanti destinati alla rete
(punti vendita per consumatori
finali), con 14 piste di carico
bitumi, con 8 piste di carico
GPL, con 4 piste di carico
zolfo, con 1 pista di carico.
Nelle aree dove avviene la movi-
mentazione dei prodotti leggeri
(benzine) tutte le operazioni so-
no condotte a ciclo chiuso,
con appostiti sistemi di recupero
vapori che ne impediscono la di-
spersione in atmosfera.
OMIS (Oil Movement
Information System)
Le operazioni di movimentazione
dei prodotti petroliferi sono ge-
stite da un sistema di supervisio-
ni centralizzate (DCS) denomina-
to OMIS, Sistema Operativo Mo-
vimentazione Oli, che agisce co-
me guida e controllo di tutte le
azioni correlate alla movimenta-
zione dei prodotti nelle diverse a-
ree impiantistiche e fornisce pre-
cise indicazioni alle Funzioni pre-
poste allattuazione di tali opera-
tivit.
Attraverso un complesso sistema
di controllo elettronico delle val-
vole interessate, OMIS verifica la
corretta attuazione e la sequenza
delle procedure, compiendo il
Rapporto Ambientale 2003 Il sito produttivo di Falconara Marittima 22
gas, fiamma e fumo.
IL SISTEMA TORCIA
dedicato allevacuazione in
sicurezza nellatmosfera degli
scarichi gassosi in situazioni
di emergenza o nelle fasi di
avviamento e fermata degli
impianti.
Il sistema costituito da
3 torce: 2 sia per la raffineria
che per lIGCC,
1 dedicata esclusivamente
allIGCC.
IL CICLO DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE
Il trattamento delle acque di
raffineria avviene attraverso:
limpianto di
chiarificazione, per la
rimozione dei Solidi Sospesi
dalle acque del fiume Esino
limpianto per la
produzione di acqua
demineralizzata utilizzata
dallIGCC e dalla
raffineria, alimentato dai
pozzi
limpianto di strippaggio
delle acque acide
provenienti dagli impianti
per la rimozione dei
composti solforati.
Lacqua trattata viene
inviata nel successivo
impianto trattamento
effluenti; i composti
solforati vanno allimpianto
di recupero zolfo
limpianto di trattamento
per la depurazione delle
acque scaricate,
conformemente alla
normativa vigente.
Il trattamento effettuato
attraverso 4 fasi: fisico per
gravit; chimico-fisico;
biologico a fanghi attivi; di
inertizzazione dei fanghi
limpianto di trattamento
delle acque di zavorra
scaricate dalle navi, il
quale opera attraverso un
processo di separazione
fisica dellolio e dei solidi
sedimentabili dallacqua.
monitoraggio dei movimenti in
corso e controlli sulla loro con-
gruenza.
Il sistema calcola, tramite il mo-
nitoraggio del livello dei serba-
toi, la quantit di prodotto mo-
vimentato ed invia messaggi di
allarme alloperatore qualora
vengano rilevate condizioni non
in linea con loperazione in cor-
so. OMIS rappresenta una delle
migliori tecnologie attualmente
presenti sul mercato mondiale e
permette di affiancare agli inter-
venti dei singoli operatori un
controllo costante e capillare.
mente da medici, dietro la super-
visione del Medico competen-
te (nominato ai sensi del D.Lgs
626/94), che si occupa delle visi-
te mediche e dei controlli perio-
di ci sul personal e, i n base a
quanto previsto dalle normative
vigenti. Inoltre, interviene in atti-
vit di primo soccorso, per le
quali dispone di unambulanza
attrezzata con unit di rianima-
zione.
Servizio Manutenzione
Particolare attenzione posta
dallazienda nei confronti dellaf-
fidabilit degli impianti, attraver-
so una continua attivit di manu-
tenzione, per la quale presente
in raffineria unapposita Funzio-
ne, Ingegneria di Manutenzio-
ne. La Funzione collabora in
maniera particolare con le Fun-
zioni Affidabilit ed Ispezio-
ne e si interfaccia con la societ
apiSoi service, che realizza gli in-
terventi concordati attraverso le
ditte appaltatrici.
Il laboratorio di analisi
La raffineria dispone di un labo-
ratorio che si occupa anzitutto
delle analisi chimico-fisiche sulle
materie in entrata e sui prodotti
in uscita, per la verifica dei para-
metri di qualit. Il laboratorio
realizza, secondo un piano anali-
tico prefissato, il controllo dei
prodotti anche nelle fasi interme-
die di lavorazione e lanalisi delle
correnti non idrocarburiche lega-
te al ciclo di lavorazione, incluse
le analisi ambientali.
Nel luglio 2001 ha ottenuto la
Certificazione di Qualit UNI EN I-
SO 9002; nel luglio 2003 ha con-
seguito la Certificazione Vision
9001:2000.
Antincendio e Prevenzione
un servizio dedicato alla pre-
venzione e gestione delle emer-
genze, sia nel campo della sicu-
rezza che della tutela ambienta-
le. Lorganizzazione comprende
una struttura di coordinamento
in servizio giornaliero ed una
struttura operativa in turno con-
tinuo e avvicendato sulle 24 ore.
A questa struttura competono la
gestione degli interventi in caso
di emergenza (attivazione del
Piano di Emergenza Interno), le
verifiche e i controlli sui dispositi-
vi antincendio, le segnalazioni
delle anomalie, seguendo detta-
gliate procedure che regolano lo
svolgimento di tutte le azioni.
Servizio Sanitario
La raffineria dispone di uninfer-
meria interna, presidiata giornal-
Rapporto Ambientale 2003 Il sito produttivo di Falconara Marittima 23
Attivit di supporto
Archivio storico api
Dichiarazione Ambientale 2003 Presentazione 26
1933
2003
Salute, Sicurezza e Ambiente:
strutture e strumenti della gestione
per sistemi
Il Sistema di Gestione Integrato
Levoluzione della gestione per sistemi
Altri aspetti rilevanti del SGI
Il rapporto con il territorio
da si posta; diffusa e condivi-
sa da tutto il personale.
Sistema e Manuale di Gestio-
ne Integrato
Per il raggiungimento degli o-
biettivi in materia di Salute, Sicu-
rezza e Ambiente, api raffineria
di Ancona ha adottato il Siste-
ma di Gestione Integrato della
Salute, Sicurezza, Ambiente e
Qualit (SGI), che definisce or-
gani zzazi one, responsabi l i t,
procedure e modalit di gestione
unitarie per garantire sicurezza e
rispetto dellambiente nello svol-
gimento di tutte le attivit.
Il Manuale di Gestione Integrato
collegato a tale sistema descrive,
inoltre, i ruoli chiave dellorganiz-
La Politica api su Salute,
Sicurezza e Ambiente
Salute, Sicurezza e Ambiente
rappresentano elementi di ge-
stione completamente integrati
nelle attivit di raffineria.
Per questo lazienda ha definito i
propri obiettivi e le linee di azio-
ne in materia nella 1
a
Dichiara-
zione di Politica per la Sicurezza,
la Salute, lAmbiente e la Preven-
zione degli incidenti rilevanti,
ufficializzata gi nel dicembre
2001.
La Politica, revisionata periodica-
mente, rappresenta il riferimento
e lo strumento di indirizzo per
tutte le attivit svolte nel sito ed
in vista degli obiettivi che lazien-
Rapporto Ambientale 2003 Salute, Sicurezza e Ambiente: strutture e strumenti della gestione per sistemi 28
Il Sistema di
Gestione Integrato
Politica e Obiettivi Comunicazione
Organizzazione
Responsabilit e Risorse
Miglioramento
Formazione
Tecnologie/Pianificazione
Controllo Operativo
Standard e procedure Correzione
Monitoraggio della
performance
Controllo
Audit
Esame del management
I
n
f
l
u
e
n
z
e
e
s
t
e
r
n
e
Rappresentazione schematica del Sistema di Gestione Integrato
COMPONENTI DEL SGI
Politiche e obiettivi:
costituiscono le linee guida in
materia ambientale e di
sicurezza ed indirizzano il
comportamento di tutta
lorganizzazione.
Organizzazione,
responsabilit e risorse:
definiscono gli obiettivi da
raggiungere, le responsabilit
e la pianificazione delle
risorse per lapplicazione
corretta delle attivit
operative e gestionali
del SGI.
Formazione: unattivit
fondamentale per favorire la
conoscenza del Sistema e la
sua applicazione, nonch la
Dichiarazione Ambientale 2003 Salute, Sicurezza e Ambiente: strutture e strumenti della gestione per sistemi 29
concetto del miglioramento con-
tinuo della performance ambien-
tale e delle garanzie di sicurezza.
Tutta lorganizzazione di raffine-
ria ha un ruolo attivo e responsa-
bile allinterno del SGI. La strut-
tura aziendale composta dalla
zazione e raccoglie le politiche,
gli obiettivi e i programmi atti a
garantire il raggiungimento dei
risultati stabiliti. Sistema e Ma-
nuale rappresentano strumenti
gestionali adottati volontaria-
mente dallazienda e fondati sul
Rapporto Ambientale 2003 Salute, Sicurezza e Ambiente: strutture e strumenti della gestione per sistemi 30
Operazioni
IGCC
Tecnologie e
Programmazione
Contr. e Ottim.
Lavorazioni
Produzione
Off Site e
Accert. Fiscali
Manutenzione
e Affidabilit
Affari Fiscali
e Doganali
Tecnici
di fabbrica
Direttore
Ingegneria
e Costruzioni
Amministraz.
e Controllo
Risorse umane
Certificazioni
Aziendali
Comunicazione
Vice Direttore
Sicurez. Ambiente
e Qualit
La struttura organizzativa interna della raffineria
responsabilizzazione di
ciascun membro
dellorganizzazione per il
raggiungimento degli
obiettivi.
Comunicazione: rivolta a
tutti i soggetti di riferimento
dellazienda, sia allinterno
che allesterno, permette di
far conoscere i risultati di
miglioramento e il costante
impegno verso Sicurezza e
Ambiente.
Tecnologie, pianificazione e
controllo operativo:
partendo dalla valutazione
degli aspetti significativi,
vengono individuate le
migliori tecnologie disponibili
in funzione degli obiettivi
ambientali e di sicurezza,
pianificandone lapplicazione
e il controllo operativo.
Standard e procedure:
stabiliscono target di
riferimento e comportamenti
ai fini degli obiettivi assunti.
Sono definiti 3 tipi di
procedure: quelle specifiche
LIVELLI DELLA DOCUMENTAZIONE LIVELLI DELLA DOCUMENTAZIONE
Sistema Gestione Salute, Sicurezza,
Ambiente e Qualit
Sistema Gestione Salute, Sicurezza,
Ambiente e Qualit
Manuali Gestionali
e Procedure generali
Procedure gestionali
Procedure operative
Documenti tecnici:
Manuali Operativi,
Standard,
Cataloghi
meccanici, ecc.
Procedure gestionali
appaltatori
Procedure operative
appaltatori
Capitolato
generale
di appalto, ecc.
Sistema di Gestione Appaltatori Sistema di Gestione Appaltatori
Requisito degli appaltatori
La documentazione relativa al Sistema di Gestione Integrato
pianificazione e gestione delle
azioni per ladempimento delle
normative in materia di Sicu-
rezza e Ambiente
promozione di progetti di mi-
glioramento attinenti Sicurez-
za, Ambiente e Qualit
attivit antincendio e preven-
zione per la Salute, la Sicurezza
e lAmbiente
definizione e verifica delle mi-
sure interne per la gestione
delle emergenze
cura dei rapporti con gli enti e
le autorit di controllo in tema
di Salute, Sicurezza, Ambiente
e Qualit
cura dei rapporti con i rappre-
sentanti dei lavoratori per la Si-
curezza e lAmbiente
gestione delle attivit previste
direzione, dallarea gestionale,
dalle Funzioni produttive e da
quelle di supporto svolge le
proprie attivit in modo da ga-
rantire il raggiungimento degli
obiettivi e il rispetto degli impe-
gni definiti nel sistema.
La Funzione Salute, Sicurezza,
Ambiente e Qualit
Ad una specifica Funzione di raf-
fineria sono demandati coordina-
mento e supervisione nellattua-
zione del SGI. La Funzione Salu-
te, Sicurezza, Ambiente e Qua-
lit, creata nel 1993, con a capo
il vicedirettore di raffineria, re-
sponsabile dei seguenti obiettivi:
sviluppo e attuazione del SGI
realizzazione dei processi di
certificazione in atto
Rapporto Ambientale 2003 Salute, Sicurezza e Ambiente: strutture e strumenti della gestione per sistemi 31
per la Sicurezza, quelle
specifiche per lAmbiente e
quelle che interessano
trasversalmente i due ambiti.
Apposite procedure regolano
il lavoro delle ditte esterne
che collaborano con la
raffineria. Fa parte del SGI il
Sistema di Gestione degli
Appaltatori, che regola i
metodi, linformazione, la
gestione, il controllo e la
valutazione dei fornitori
esterni. Nel Sistema di
Gestione del Laboratorio
sono codificate specifiche
procedure che regolamentano
lattivit di questa struttura
interna. Tutte le procedure
sono raccolte in unarticolata
documentazione, cos
organizzata: Manuali
gestionali e Procedure
generali, Procedure
gestionali, Procedure
operative e Documenti
Tecnici (vedi schema a
sinistra).
Monitoraggio delle
performance: avviene
attraverso procedure di
contabilizzazione mensile dei
principali indici di
prestazione.
Audit: verifiche ispettive
interne periodiche finalizzate
alla verifica del SGI e delle
prestazioni. Nel primo caso
viene controllata la
conformit del SGI alla
norma di riferimento, la sua
costante applicazione e la sua
efficacia; relativamente alle
prestazioni, viene verificato il
Servizio
Sanitario
Ambiente
Ing.
di Sicurezza
Sistemi
di Sicurezza
Certificazioni
Aziendali
Comunicazione
Vice Direttore
Sicur. Ambiente
e Qualit
Sistemi
di Qualit
Formazione
Professionale
Anincendio e
Prevenzione
Sistemi
Ambientali
Struttura della Funzione Salute, Sicurezza, Ambiente e Qualit
i n adempi mento del D.Lgs.
626/94
pianificazione e organizzazione
dei programmi di formazione e
aggiornamento tecnico opera-
tivo per lorganizzazione
gestione delle attivit di comu-
nicazione istituzionale interna
ed esterna.
Il responsabile della Funzione ri-
copre anche il ruolo di Responsa-
bile del Servizio Prevenzione e
Protezione (RSPP), nominato ai
sensi del D.Lgs 626/94.
Rapporto Ambientale 2003 Salute, Sicurezza e Ambiente: strutture e strumenti della gestione per sistemi 32
loro andamento in relazione
agli obiettivi assunti
dallazienda.
Effettuati secondo un
programma annuale, gli
audit interni prendono in
considerazione gli aspetti
ambientali e di sicurezza,
pianificando i controlli
rispetto allimportanza delle
attivit in esame, delle
criticit rilevate in
precedenza e delle eventuali
non conformit proprie
dellarea stessa.
Riesame della Direzione:
attraverso il Comitato
Sicurezza e Ambiente (CSA),
il management di raffineria
analizza mensilmente le non
conformit riscontrate nel
corso del programma di audit
interni (attuazione SGI e
andamento prestazioni).
Vengono inoltre effettuate
verifiche quadrimestrali delle
prestazioni del Sistema e
delle azioni di miglioramento
messe in campo (correzioni)
ed una verifica annuale per
la valutazione dei risultati.
Monitoraggio normativo:
vengono effettuati un
monitoraggio ed unanalisi
costante della normativa e
della sua evoluzione,
finalizzata ad una piena e
costante rispondenza del SGI
e della gestione delle attivit
del sito a tutte le indicazioni
di legge.
nizio 2002, alladozione del Si-
stema di Gestione Integrato, che
costituisce levoluzione dei due
precedenti Sistemi di Gestione e-
si stenti , quel l o Ambi ental e e
quello della Sicurezza. Da essi il
SGI ha mutuato le punte di ec-
cellenza e di validit, ottimizzan-
dole ed integrandole.
Le certificazioni per
lAmbiente e la Sicurezza
Con la definizione di obiettivi di
miglioramento sempre pi im-
portanti la raffineria api ha scelto
la strada della certificazione, arri-
vando ad affermarsi tra le azien-
de pi avanzate nel settore in
ambito europeo per quanto ri-
guarda risultati concreti di salva-
guardia ambientale e garanzie di
sicurezza.
Nel luglio 2002 la raffineria ha
ottenuto la certificazione ISO
14001 per lAmbiente e OHSAS
18001 per la Sicurezza: il conse-
guimento contemporaneo dei
due obiettivi ha rappresentato
un primato nel settore della raffi-
nazione nazionale ed una punta
di eccellenza a livello europeo.
Le certificazioni sono state con-
fermate a seguito delle verifiche
condotte dalla societ esterna di
certificazione Det Norske Veritas
nel marzo 2003 e aprile 2004.
Questi traguardi indicano quanto
forte sia per api limpegno a ge-
stire sempre al meglio e con una
logica basata sul miglioramento
continuo Salute, Sicurezza e Am-
Lobiettivo del miglioramento
continuo
La gestione per sistemi rappre-
senta uno strumento fondamen-
tale per lattuazione di un pro-
cesso di miglioramento continuo
della performance aziendale in
materia di Sicurezza e Ambiente.
In questo senso, il percorso av-
viato dallazienda parte diversi
anni fa ed caratterizzato da fasi
di sviluppo, miglioramento ed
adattamento progressivo degli
strumenti alla realt aziendale e
agli standard internazionali pi
avanzati in tema di gestione.
Fin dallaprile 1999 la raffineria si
dotata di un Sistema di Ge-
stione Ambientale, elaborato
secondo gli standard definiti nel-
la norma di riferimento interna-
zionale UNI EN ISO 14001 e nel
2000 ha realizzato e adottato il
Sistema di Gestione della Si-
curezza ed il relativo Manuale di
gestione.
Il Sistema di Gestione della Sicu-
rezza, elaborato secondo le linee
guida BS 8800 del British Stan-
dard prima dellentrata in vigore
del D.Lgs 334/99 (Seveso 2),
stato successivamente aggiorna-
to ai sensi del Decreto Ministeria-
le dell8/08/2000 (relativo allat-
tuazione del Sistema di Gestione
della Sicurezza) e finalizzato al ri-
spetto del l a norma OHSAS
18001.
Attraverso queste tappe la raffi-
neria giunta, tra fine 2001 e i-
Rapporto Ambientale 2003 Salute, Sicurezza e Ambiente: strutture e strumenti della gestione per sistemi 33
Levoluzione della
gestione per sistemi
LADEGUAMENTO ALLA
DIRETTIVA IPPC
Nel 2002 la raffineria api ha
avviato la procedura di
adeguamento alla direttiva
europea IPPC, Integrated
Pollution Prevention and
Control (Direttiva 96/61/CE
recepita con D.Lgs 4/08/99
n.372), relativa alla riduzione
dellinquinamento da parte
degli insediamenti industriali
nell'intera Unione Europea.
Tutti gli impianti individuati
dalla direttiva (nuovi o che
adottino modifiche significative
del proprio assetto) saranno
soggetti ad un iter
autorizzativo che valuter
lintera prestazione nei
biente. La complessa ed articola-
ta serie di verifiche e controlli cui
la raffineria stata sottoposta da
parte dellente di certificazione
ha messo in luce adeguatezza ed
efficacia degli strumenti operativi
e gestionali adottati per la tutela
dei lavoratori e del territorio.
Tali obiettivi sono stati raggiunti
grazie ad un impegnativo lavoro
di squadra, che ha coinvolto tut-
to il personale di raffineria, re-
sponsabilizzando ciascun mem-
bro dellorganizzazione aziendale
verso il fine comune del migliora-
mento continuo delle perfor-
mance aziendali.
Rapporto Ambientale 2003 Salute, Sicurezza e Ambiente: strutture e strumenti della gestione per sistemi 34
confronti dellambiente,
prendendo in considerazione
emissioni in aria, acqua e
suolo, produzione di rifiuti,
uso delle materie prime,
efficienza energetica, rumore,
prevenzione degli incidenti,
gestione del rischio.
Le autorizzazioni saranno
basate sul concetto delle BAT
(Best Available Techniques,
Migliori Tecniche Disponibili),
cos come sono definite
nellarticolo 2 della direttiva.
Questa, che assicurer
omogeneit nelle normative in
tutti i Paesi dellUE, prevede,
inoltre, un ruolo informato e
responsabile verso la gestione
delle realt industriali per il
pubblico, la cui partecipazione
attiva, con laccesso ad
informazioni e
documentazione, considerata
essenziale per incrementare la
prestazione dellindustria in
favore dellambiente.
La raffineria di Falconara,
grazie alla realizzazione
dellIGCC (tecnologia
riconosciuta BAT per il
processo di raffinazione), si
presenta gi oggi in linea con
obiettivi di qualit ambientale
fissati per il 2007 dalla
direttiva IPPC. La sua politica
di apertura allesterno, e il suo
costante dialogo con gli enti e
le istituzioni competenti, la
collocano, inoltre, tra quelle
aziende gi abituate a
confrontarsi con cittadini ed
istituzioni, in unottica di
massima chiarezza e
trasparenza.
ambientale; il secondo avvenimen-
to stato caratterizzato da accen-
tuati fenomeni odorigeni, termina-
ti con la messa in sicurezza della
struttura.
Nel 2003 non si sono verificati
incidenti ambientali. Sono co-
munque stati registrati due even-
ti, classificati come inconve-
nienti ambientali che, pur non
avendo prodotto effetti ambien-
tali significativi, per lestrema li-
mitatezza dei quantitativi di so-
stanze coinvolte, hanno visto
lintervento degli Enti di controllo
e dellAutorit Giudiziaria.
In particolare, si tratta di un lieve
sversamento a mare, causato
dalla rottura di una manichetta
sul pontile (31 marzo 2003); le-
vento stato giudicato irrilevan-
te dallAutorit Giudiziaria, che
ha archiaviato il fascicolo. Nel se-
condo caso, si verificato un
leggero trasudamento di pochi li-
tri di grezzo da una manichetta
galleggiante durante le operazio-
ni di scarico di una nave cisterna
(14 ottobre 2003).
La formazione del personale
La formazione continua di tutto il
personale aziendale, in particolare
sui temi della Sicurezza e dellAm-
biente, coordinata in raffineria
dalla Funzione Formazione Pro-
fessionale, attiva nellambito della
Funzione Salute, Sicurezza, Am-
biente e Qualit. Ogni anno, per
ciascun dipendente di raffineria so-
no programmate su questi temi al-
meno 16 ore di formazione, cui si
La gestione delle emergenze
Per assicurare le pi elevate garan-
zie di sicurezza in condizioni di
emergenza, in raffineria operati-
vo un Piano per la gestione delle E-
mergenze Interne (PEI). Tale piano
direttamente ispirato al PEE (Pia-
no Emergenza Esterno), approvato
e gestito dalla Prefettura. PEI e PEE
permettono il coordinamento di
tutte le forze in campo e la miglio-
re gestione delle dotazioni di sicu-
rezza in caso di emergenza. PEI e
PEE sono elaborati ed aggiornati
nel tempo sulla base di quanto
contenuto nel Rapporto di Sicurez-
za (RdS) della raffineria, che descri-
ve le principali tipologie di rischio
associabili alle attivit e i possibili
scenari incidentali, valutando i si-
stemi di sicurezza, prevenzione e
protezione presenti nel sito.
Attraverso lapplicazione delle pro-
cedure previste dal PEI sono stati
gestiti tutti gli eventi incidentali ac-
caduti nello stabilimento negli ulti-
mi dieci anni, rimasti sempre confi-
nati allinterno del sito e risultati
privi di ricadute ambientali signifi-
cative, come confermato dallana-
lisi storica.
Questo vale anche per i due eventi
di maggiore impatto sullesterno:
lincendio nella zona pompe pro-
dotti bianchi del deposito SIF (ago-
sto 1999) e il parziale affondamen-
to del tetto galleggiante del serba-
toio di greggio TK 62 (giugno
1999). Nel primo caso, si avuta
lemissione di prodotti di combu-
stione altamente visibili, ma con
effetti irrilevanti dal punto di vista
Rapporto Ambientale 2003 Salute, Sicurezza e Ambiente: strutture e strumenti della gestione per sistemi 35
Altri aspetti rilevanti
del SGI
IL RAPPORTO DI
SICUREZZA (RDS)
La raffineria api stata nel
1989 tra le prime aziende, tra
quelle soggette alla normativa,
a concludere listruttoria
relativa alla presentazione del
1 Rapporto di Sicurezza.
Allo stesso modo, nel
dicembre 2002 il Comitato
Tecnico Regionale (CTR) ha
concluso con esito positivo
listruttoria del pi recente
Rapporto di Sicurezza che api
raffineria aveva inviato nel
2000, in accordo alla
normativa (D.Lgs. 334/99,
Seveso 2), indicando una
serie di interventi di
miglioramento dei livelli di
fronte di oltre 31.000 ore di for-
mazione del personale interno, ol-
tre il 34% stato specificamente
dedicato ai temi della tutela am-
bientale e della sicurezza. Circa
3.000 ore di formazione sono sta-
te specificamente dedicate alla for-
mazione Ambiente e Sicurezza del
personale delle ditte esterne che
collaborano stabilmente con la raf-
fineria, come evidenziato nella ta-
bella che segue.
aggiungono, per i dipendenti in
procinto di cambiare incarico, spe-
cifici moduli di aggiornamento sul-
le nuove responsabilit e compe-
tenze in campo ambientale e della
sicurezza.
Viene realizzato, inoltre, un pro-
gramma di esercitazioni, che per-
mette di tenere sotto costante ve-
rifica attrezzature, dotazioni di si-
curezza, capacit di risposta e di
coordinamento di quanti lavorano
nel sito, a fronte di eventuali con-
dizioni di emergenza. Una serie di
esercitazioni pratiche e simulazioni
svolta in collaborazione con i Vi-
gili del Fuoco del Comando Provin-
ciale di Ancona.
Particolare attenzione alla forma-
zione posta nei confronti delle
ditte esterne che lavorano presso
la raffineria. Queste ricevono, anzi-
tutto, preventive informazioni e
documentazione sulle procedure
interne ed i rischi specifici dellatti-
vit nel sito. Inoltre, per le aziende
che hanno collaborazioni conti-
nuative sono previsti specifici corsi
di informazione sui temi della tute-
la ambientale e della sicurezza, che
includono anche test di verifica
dellapprendimento.
In totale, nel corso del 2003, a
Rapporto Ambientale 2003 Salute, Sicurezza e Ambiente: strutture e strumenti della gestione per sistemi 36
Attivit di formazione 2000 2001 2002 2003
Sicur. e Amb. Dipendenti api 10.109 7.792 10.076 10.798
Sicur. e Amb. Ditte esterne 1.024 1.812 2.252 2.946
Formazione Operativa 8.878 13.277 20.991 14.392
Formazione Professionale 3.541 6.944 6.578 3.017
TOTALE 23.552 29.825 39.897 31.153
affidabilit e sicurezza dello
stabilimento gi presenti
nello stabilimento.
Tra gli interventi, individuati
anche su suggerimento della
stessa raffineria, possiamo
citare i seguenti:
revisione delle resistenze a
fuoco delle strutture e
aumento della disponibilit
dei rilevatori di gas
interventi strutturali su
portineria, pontile e per il
prolungamento delle
barriere dacqua presenti
lungo la ferrovia
interventi di manutenzione
sui serbatoi, con finalit
anche di natura ambientale.
DOCUMENTO DI
VALUTAZIONE DEL
RISCHIO AI FINI DEL
D.LGS 626/94
Sin dal 1996 la raffineria si
dotata del Documento di
Valutazione del Rischio, in
accordo allart.4 del D.Lgs
626/94. Il documento
contempla la mappatura e
lanalisi dei rischi per la salute
e ligiene del lavoro correlati a
tutte le attivit svolte nel sito,
individuando per i rischi
residui una serie di azioni di
miglioramento, con relativo
piano di attuazione.
Stretta la collaborazione anche
con i Vigili del Fuoco, che rap-
presentano uno dei principali en-
ti di riferimento nella gestione
della sicurezza del sito. Al di l
delle interazioni previste per leg-
ge (Rapporto di Sicurezza), sono
ormai consolidate le attivit di
formazione comune e le simula-
zioni partecipate, volte a rendere
laddestramento e la preparazio-
ne quanto pi efficaci ed effi-
cienti.
La raffineria, inoltre, gestisce so-
lidi e continuativi rapporti con
lAutorit Portuale e la Capitane-
ria di Porto di Ancona, in consi-
derazione delle materie prime e
dei prodotti movimentati attra-
verso le sue tre strutture a mare
(descritte a pag.18).
La comunicazione verso
lesterno
Nei confronti del territorio api
raffineria opera per assicurare
uninformazione corretta e tra-
sparente, secondo una scelta di
fondo riconosciuta come cruciale
rispetto ai propri valori aziendali
e in linea con i pi avanzati indi-
rizzi derivanti dai regolamenti in-
ternazionali di certificazione am-
bientale.
Dal 1999, la raffineria pubblica
annualmente il proprio Rapporto
Ambientale, in cui sono stati resi
pubblici i dati ambientali della
raffi neri a a parti re dal l anno
1996.
La collaborazione con le
istituzioni locali
Nella gestione della sicurezza e
della compatibilit ambientale
delle proprie attivit, particolare
impegno posto dallazienda
nella collaborazione con le Istitu-
zioni e gli Enti tecnici preposti al-
la tutela del territorio.
In linea con questo assunto si
colloca lo stesso Protocollo dIn-
tesa tra api e Amministrazioni lo-
cali firmato nel giugno 2003, in
concomitanza con il rinnovo del-
la concessione ventennale di atti-
vit rilasciato dalla Regione Mar-
che (vedi box a sinistra).
In linea con la scelta di traspa-
renza e confronto che ha portato
api raffineria di Ancona a si-
glare nel 1996 atti di convenzio-
ne con enti locali (Comune di
Falconara Marittima), associazio-
ni ambientaliste e sindacati, la
raffineria ha continuato ad inte-
ragire positivamente con autorit
e istituzioni anche per la gestio-
ne di specifiche problematiche
ambientali legate al territorio.
Da citare come esperienza signi-
ficativa laccordo, firmato nelle-
state del 2001 tra api raffineria
di Ancona, Regione Marche, Pro-
vincia di Ancona, Comune di Fal-
conara Marittima e ARPAM, nel
quale api ha messo a disposizio-
ne strumenti e competenze per
la verifica e lanalisi del rischio di
inquinamento da ozono nellarea
di Falconara durante il periodo e-
stivo.
Rapporto Ambientale 2003 Salute, Sicurezza e Ambiente: strutture e strumenti della gestione per sistemi 37
Il rapporto con il
territorio
IL PROTOCOLLO DINTESA
API - AMMINISTRAZIONI
LOCALI
Il Protocollo formalizza
limpegno delle parti a
perseguire ed agevolare, nel
rispetto degli indirizzi nazionali
e comunitari di politica
energetica, il miglioramento
dellefficienza dei processi
produttivi e lulteriore
riduzione del loro impatto
ambientale - in linea con i
principi ed in tempi dettati dalla
direttiva 96/61 (direttiva IPPC,
recepita con il D.Lgs 372/99) e
con le logiche della
Registrazione Emas - nonch il
progressivo posizionamento
dellazienda, in armonia con le
RSPP e RLSA della raffineria (Re-
sponsabile Servizio Prevenzione e
Protezione e Rappresentanti dei
Lavoratori per l a Si curezza e
lAmbiente).
Gli interventi in ambito
culturale e sociale
Di grande rilevanza il rapporto
dellazienda con il mondo univer-
sitario e della scuola in generale,
da sempre perseguito dallapi
quale portatrice di know-how
tecnico ed esperienza gestionale
avanzati.
Quale risorsa tecnologica per il
territorio, api ha avviato da tem-
po una strategia che ha lobietti-
vo di contribuire allo sviluppo
delle competenze locali, sia a li-
vello tecnico che economico, ge-
nerando valore e favorendo lin-
serimento nel mondo del lavoro
di figure professionalmente ele-
vate. Per questo, nel corso degli
anni, la raffineria divenuta un
soggetto sempre pi vicino allU-
niversit Politecnica delle Mar-
che, in particolare alla Facolt
dIngegneria, mettendo a dispo-
sizione borse di studio finalizzate
alla ricerca.
Questa costante collaborazione,
nel corso del 2002, ha permesso
la creazione del dottorato in Af-
fidabilit, sicurezza e sostenibilit
ambientale nellesercizio degli
impianti industriali, il primo cor-
so del genere in Italia. Nellambi-
to del dottorato api raffineria di
Ancona finanzia 3 borse di stu-
dio, mettendo a disposizione dei
Inoltre, costituiscono strumenti
di dialogo con i diversi interlocu-
tori esterni numerose pubblica-
zioni diffuse dallazienda e dedi-
cate a tematiche specifiche. Fan-
no parte dellattenzione al terri-
torio circostante anche ricerche e
studi, tesi a conoscere in profon-
dit il tessuto sociale, economi-
co, tecnologico in cui la raffineria
opera.
In particolare, il 2003 stato
lanno di apiincontra, giornata
di porte aperte della raffineria
per il territorio. Oltre 3.000 per-
sone hanno accolto linvito del-
lazienda a conoscere ed ap-
profondire, insieme al personale
della raffineria, la realt del sito.
Il successo delliniziativa ha con-
fermato come sia sempre forte la
richiesta di informazione che
continuamente viene dal territo-
rio e come la politica api di aper-
tura e trasparenza possa effica-
cemente rispondere a tale esi-
genza.
Nellambito del confronto tecni-
co-professionale, nel 2003 sono
state numerose le partecipazioni
ed i contributi api in convegni, di
livello internazionale, nazionale e
locale. Vale citare la partecipazio-
ne al convegno europeo sulle
problematiche della sicurezza del
lavoro (Castelgandolfo, Roma -
10/11 ottobre 2003) organizzato
dallEMCEF (Federazione Euro-
pea dei Sindacati dei lavoratori
delle miniere, della chimica e del-
lenergia), a cui hanno dato il
proprio contributo le strutture
Rapporto Ambientale 2003 Salute, Sicurezza e Ambiente: strutture e strumenti della gestione per sistemi 38
strategie di sviluppo regionale
del Gruppo api, anche nelle
aree innovative ed
ecocompatibili del mercato
delle energie rinnovabili e dei
carburanti per la mobilit
pubblica e privata.Tra gli
impegni assunti dalla raffineria
citiamo nel dettaglio:
elaborazione, entro il 2004,
di una proposta di
programma di monitoraggio
integrato, relativo a tutti gli
aspetti ambientali e della
sicurezza richiamati nellatto
di concessione
elaborazione, dintesa con gli
Enti di controllo, di uno
studio sulla qualit dellaria
nei dintorni della raffineria,
per individuare gli eventuali
aspetti di criticit in relazione
agli obiettivi di qualit
previsti a livello nazionale
presentazione, entro 6 mesi
dalla pubblicazione della
zonizzazione delle aree
circostanti alla raffineria, di
un piano di risanamento
acustico dello stabilimento,
contenente specifiche
proposte progettuali lato
Fiumesino
contenimento e progressiva
riduzione dei prelievi dai
corpi idrici superficiali
avvio di uno studio per la
verifica idraulica nella zona
della foce del fiume Esino,
per verificare in dettaglio
lentit del rischio di
esondazione
demolizione, entro il 2004,
della prima fila di serbatoi
adiacenti alla S.S. 16.
e delluniversit ha portato allor-
ganizzazione di una giornata di
studio sul tema della sostenibilit
ambi ental e del l a produzi one
energetica, con un focus anche
sulle problematiche proprie del
territorio delle Marche.
Ospitata nellAula Magna della
Facolt di Ingegneria dellUniver-
sit Politecnica delle Marche, la
tavola rotonda ha coinvolto e-
sperti e docenti di rilevanza na-
zionale e circa 500 studenti di i-
stituti tecnici superiori del com-
prensorio di Ancona, Falconara
Marittima, Senigallia, Jesi e del-
lUniversit Politecnica delle Mar-
che.
In questa sede lazienda ha inol-
tre presentato il proprio Rappor-
to Ambi ental e 2002, base di
confronto e discussione sulla
realt tecnologica e le prospetti-
ve di sviluppo futuro del territo-
rio, di cui il polo energetico di
Falconara rappresenta una realt
di primo piano.
giovani corsisti lesperienza diret-
ta delle attivit di raffineria, dove
si svolge buona parte del loro la-
voro di ricerca.
Fa parte di questa politica anche
la collaborazione con lUniversit
degli Studi di Camerino per la
realizzazione del Master in Pro-
gettazione degli interventi di bo-
nifica e ripristino ambientale dei
siti inquinati, destinato ai pro-
fessionisti del settore per gli anni
accademi ci 2001/2002 e
2002/2003. Tale progetto stato
realizzato anche con luniversit
di Urbino, con avvio nellanno
accademico 2002/2003.
Accanto ad iniziative come quel-
le sopra descritte, ogni anno la
raffineria ospita giovani laureati
in regime di stage, con linseri-
mento diretto nelle attivit azien-
dal i . Anal ogamente, durante
lanno vengono ospitati laurean-
di che sviluppano presso la raffi-
neria il proprio lavoro di tesi. Nel
2003 sono state 25 le tesi di lau-
rea svolte in azienda, 46 i giova-
ni, tra laureati e diplomati, che
hanno svolto stage in raffineria,
provenienti dalle scuole e dagli
atenei marchigiani.
Nello stesso arco di tempo circa
1.000 studenti provenienti dalle
scuole medie e gli istituti tecnici
superiori del territorio ed anche
da varie universit hanno visitato
la raffineria.
Nel 2003, lattenzione alla fascia
di studenti degli istituti superiori
Rapporto Ambientale 2003 Salute, Sicurezza e Ambiente: strutture e strumenti della gestione per sistemi 39
Archivio storico api
Dichiarazione Ambientale 2003 Presentazione 42 Dichiarazione Ambientale 2003 Presentazione 42
1933
2003
La raffineria e lambiente
Analisi degli aspetti ambientali
Impatti ambientali significativi
Impatti ambientali non significativi
Impatti ambientali indiretti
considerazione probabilit di ac-
cadimento e conseguenze preve-
dibili.
Come schematicamente rappre-
sentato dalla matrice sottostan-
te, il peso attribuito alle conse-
guenze degli impatti ambientali,
al fine di determinare la significa-
tivit di questi ultimi, stato va-
lutato considerando le seguenti
componenti:
sensibilit dellambiente e del
territorio
dati ambientali a disposizione
opinione delle parti interessate
aspetti legislativi.
Nelle pagine che seguono tali
fattori specifici di impatto sono
descritti nel dettaglio, eviden-
ziando i sistemi di prevenzione
messi in atto per ridurne linci-
denza ed i relativi sistemi di mo-
nitoraggio e controllo. Specifiche
procedure, che descrivono i me-
todi di calcolo e/o di misurazio-
ne, assicurano la corretta conta-
bilizzazione dei singoli dati.
La metodologia adottata
Per la definizione del Sistema di
Gestione Ambientale e di percor-
si di miglioramento continuo ri-
sulta fondamentale la corretta
individuazione di tutti gli aspetti
ambientali legati alle attivit, ai
prodotti e ai servizi del sito, cio
di tutti gli elementi di interazione
diretta o indiretta con lambiente
che lazienda deve tenere sotto
controllo per il suo migliore inse-
rimento nel contesto in cui si tro-
va ad operare.
A questo fine sono state analiz-
zate le attivit che fanno capo
direttamente o indirettamente
alla raffineria e sono stati presi in
considerazione tutti gli aspetti
ambientali correlati.
Tali aspetti sono stati, quindi, valu-
tati in base alla loro significativit,
elaborando una matrice decisio-
nale che ne classifica gli impatti, in
condizioni di operativit normali,
in condizioni anomale e in condi-
zioni demergenza, prendendo in
Rapporto Ambientale 2003 La raffineria e lambiente 44
5
Si potrebbe verificare Abbastanza probabile
4 3 2 1
Raro Improbabile Rarissimo
Continua Giornaliera Settimanale Mensile - Annuale Meno dellannuale
Effetto insignificante
Effetto minore
Effetto localizzato
Effetto importante
Effetto esteso
CONSEGUENZE PROBABILITA / FREQUENZE
C
1
2
3
4
5
A
M
B
I
E
N
T
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A
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O
R
M
A
T
I
V
A
MATRICE PER LATTRIBUZIONE DEI CRITERI DI SIGNIFICATIVIT NELLA VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI
Analisi ambientale
del sito
procedure ed interventi per la lo-
ro gestione e contenimento/ridu-
zione.
Esempio di aspetto ambientale
non significativo associato alla raf-
fineria costituito dai campi elet-
tromagnetici, di cui viene effettua-
to un monitoraggio sulla base di
quanto definito dal D.Lgs 626/94
in materia di sicurezza e igiene sui
luoghi di lavoro.
Gli impatti ambientali indiretti
Quali impatti ambientali indiretti
sono stati presi in considerazione
anzitutto gli appalti di lavori di
manutenzione a terzi e gli appal-
ti della gestione di specifiche
problematiche ambientali (per
es. rifiuti ed amianto) a ditte spe-
cializzate.
Altro impatto ambientale indiret-
to connesso con lattivit di raffi-
nazione la movimentazione via
mare delle materie prime (greg-
gio) e dei prodotti finiti.
Aspetti potenziali da nuove
attivit, prodotti o servizi
Lazienda ha, inoltre, definito ap-
posite procedure per la valuta-
zione degli aspetti ambientali le-
gati a modifiche di impianti gi
esistenti e a potenziali nuove at-
tivit, prodotti o servizi che inte-
ressino il sito. In questo modo
api raffineria di Ancona garan-
tisce che anche le proprie attivit
future vengano sviluppate nel ri-
spetto e nella salvaguardia del-
lambiente.
Gli impatti ambientali diretti
IMPATTI SIGNIFICATIVI
Lanalisi di rischio effettuata sulla
base della metodologia esposta
ha individuato come significativi
gli aspetti compresi nellarea in
verde della matrice a sinistra in
basso, che risultano dallincrocio
tra i parametri probabilit/fre-
quenze e le conseguenze. Nel
dettaglio si tratta dei seguenti:
emissioni in atmosfera convo-
gliate e diffuse
scarichi idrici
rifiuti
immissioni nel suolo e sotto-
suolo
emissioni sonore
emissioni odorigene
uso delle risorse naturali (ac-
qua, energia).
Rispetto a ciascun impatto am-
bientale sono stati individuati i
fattori specifici, i relativi effetti
ambientali ed infine le misure, gli
strumenti ed i programmi di in-
tervento da realizzare per il loro
contenimento o riduzione nel
tempo.
IMPATTI NON SIGNIFICATIVI
Sono cos definiti quegli aspetti
di interazione con lambiente che
non presentano frequenza ed in-
cidenza tali da costituire elemen-
to di rilevanza per la tutela della
salute e dellambiente.
Di questi aspetti ambientali viene
assicurato un monitoraggio con-
tinuo, per rilevare eventuali evo-
luzioni della situazione che com-
porterebbero la messa in atto di
Rapporto Ambientale 2003 La raffineria e lambiente 45
moelettrica di raffineria
impiego di combustibili a mi-
nore contenuto di zolfo
definizione di una metodolo-
gia gestionale e di procedure
per il contenimento e riduzio-
ne dei casi di picchi di ricaduta
di SOX.
Fin dalla fase di avvio dellatti-
vit, lIGCC ha confermato tutte
le aspettative di forte contributo
al miglioramento della perfor-
mance ambientale della raffine-
ria, gi rispondente a tutti i re-
quisiti normativi vigenti.
OSSIDI DI AZOTO (NOX)
Anche questo tipo di emissione
da associ are ai processi di
combustione ed legato alla
composizione dei combustibili
impiegati e alle caratteristiche
dei bruciatori.
Risposte operative e
gestionali
Il trend di riduzione degli NOX
ottenuto a partire dagli anni 90
e negli ultimi anni (vedi pag. 66)
legato, anche in questo caso,
alla chiusura definitiva della vec-
chia centrale termoelettrica di
raffineria, cui si sono aggiunte
due importanti scelte operative,
l egate al l a real i zzazi one del -
lIGCC:
installazione di bruciatori a
basse emissioni di NOX sulla
Turbina a gas
i nstal l azi one del si stema
DeNOX SCR per la denitrifica-
zione dei fumi.
Emissioni in atmosfera
convogliate
La drastica riduzione delle emissio-
ni convogliate rappresenta uno
degli elementi principali del mi-
glioramento della performance
ambientale registrato negli ultimi
anni. Il mantenimento di tali ele-
vati standard costituisce, comun-
que, un ambito di forte impegno
per lazienda, basato sul monito-
raggio e controllo costanti dello
scenario emissivo.
OSSIDI DI ZOLFO (SOX)
Emessi dai camini, sono legati ai
processi di combustione che av-
vengono nei forni e sono stret-
tamente correlati al tenore di
zolfo dei combustibili utilizzati.
Risposte operative e
gestionali
A partire dagli anni 90 in atto
nel sito una sensibile e progressi-
va diminuzione di questo tipo di
emissioni, che ha portato ad una
stabilizzazione delle stesse a li-
velli significativamente inferiori
al limite prescritto di 5.700 t/a
(Decreto del Ministero Industria,
Commercio e Artigianato del
28/07/1994) ed anche al di sotto
dellobiettivo di riduzione ancora
pi restrittivo (5.400 t/a) assunto
vol ontari amente dal l azi enda
(vedi pag. 64).
I contribuiti determinanti al rag-
giungimento di tale risultato so-
no derivati da:
i nseri mento del l i mpi anto
IGCC, che ha portato alla di-
smissione della centrale ter-
Rapporto Ambientale 2003 La raffineria e lambiente 46
Impatti ambientali
significativi
IL SISTEMA DI
MONITORAGGIO ECOS
Per tenere sotto stretto
controllo lo scenario emissivo
di raffineria, dal 1999
operativo il sistema ECOS,
per il monitoraggio in
continuo dei principali camini
del sito, e dal 2001 il sistema
CEMS, dedicato allimpianto
IGCC.
Tali sistemi, accreditati
dallIstituto di Inquinamento
Atmosferico del CNR
(Consiglio Nazionale per le
Ricerche), registrano in
continuo i valori delle
concentrazioni e delle portate
dei fumi degli inquinanti pi
significativi, quali ossidi di
neria di mantenere le emissioni
di NOX stabilmente al di sotto sia
del limite prescritto di 1.200
t/anno (Decreto del Ministero In-
dustria, Commercio e Artigiana-
to del 28/07/1994), che del limi-
te assunto volontariamente di
1.100 t/anno.
MONOSSIDO DI CARBONIO (CO)
Emi ssi oni che deri vano dal l a
combustione incompleta del car-
bonio presente nei combustibili
utilizzati dalla raffineria.
Risposte operative e
gestionali
L i ntroduzi one del l i mpi anto
IGCC nel ciclo di raffineria ha
fatto risentire i suoi positivi ef-
fetti anche in termini di riduzio-
La tecnologia impiegata dal si-
stema DeNOX (considerata tra le
pi significative Best Available
Tecniques a livello europeo) uti-
lizza lammoniaca mantenuta
costantemente a livelli del tutto
trascurabili grazie ad un analiz-
zatore in continuo per innesca-
re le reazioni chimiche che ridu-
cono l e emi ssi oni di NOX. A
quanto detto si deve aggiungere
la realizzazione di un program-
ma di sostituzione dei bruciatori
dei principali impianti di raffine-
ria, con linstallazione di altri a
basse emissioni di ossidi di azo-
to, oltre allutilizzo di combusti-
bili gassosi in sostituzione di
quelli liquidi.
Tutto ci ha permesso alla raffi-
Rapporto Ambientale 2003 La raffineria e lambiente 47
LEGENDA
CAMI NO Ex
E1
E5
E14
E12
E26C
E26A
E26B
E6
E4
E2
E10
E7
E9
E8
E3
Punti di emissioni convogliate della raffineria
zolfo e ossidi di azoto. La
rilevazione viene effettuata in
forma diretta, per 7 camini
principali degli impianti
petroliferi e per i 3 camini
dellIGCC (pari ad oltre il
90% dei fumi emessi nel sito)
ed in forma indiretta, tramite
algoritmi di calcolo, per gli
altri 5 camini degli impianti
petroliferi.
Inoltre, con cadenza
semestrale vengono
effettuate, per tutti i punti di
emissione, misure manuali
per la verifica del buon
funzionamento del sistema,
oltre alla misura delle
concentrazioni degli altri
inquinanti minori presenti:
CO (monossido di carbonio),
complessivo dei propri consumi
energetici, il metano; significati-
vo , poi, luso del gas di sintesi
nel l a turbi na del l i mpi anto
IGCC, nei cui prodotti di combu-
stione le polveri sono pratica-
mente assenti.
ANIDRIDE CARBONICA (CO2)
La CO2 deriva dai processi di
combustione e rappresenta una
sostanza che, pur non essendo
pericolosa n tossica in s, ha
effetti sulla variazione del clima
su scala globale (effetto serra).
Risposte operative e
gestionali
I l pri nci pal e i ntervento per i l
contenimento delle emissioni di
CO2 rappresentato dalla sosti-
tuzione della vecchia centrale e-
lettrica di raffineria con lIGCC.
Infatti, lelevata efficienza ener-
getica garantita dallimpianto ri-
chiede, a parit di energia pro-
dotta, minori consumi di combu-
stibili e, quindi, comporta una ri-
duzione delle emissioni di anidri-
ne delle emissioni di monossido
di carbonio, in quanto il sistema
di combustione della turbina a
gas stato concepito per per-
mettere una combustione otti-
male del gas di sintesi, tale da
rendere insignificante la produ-
zione di questo inquinante ri-
spetto alla vecchia centrale ter-
moelettrica.
POLVERI SOSPESE TOTALI (PST)
Si tratta di sostanze rilasciate in
atmosfera, dipendenti essenzial-
mente dalla qualit e dalla com-
posizione dei combustibili utiliz-
zati in raffineria.
Risposte operative e
gestionali
Il principale intervento realizzato
rappresentato dalla progressi-
va riduzione dei combustibili li-
quidi bruciati nei forni di raffine-
ria, caratterizzati da elevati livelli
di produzione di polveri (come
gli oli combustibili). La raffineria
, infatti, andata progressiva-
mente privilegiando, nel quadro
Rapporto Ambientale 2003 La raffineria e lambiente 48
Polveri Sospese Totali,
metalli, composti del cloro e
del fluoro, idrocarburi,
Polveri sottili (PM10), COV
(Composti Organici Volatili)
non metanici, benzene, IPA
(Idrocarburi Policiclici
Aromatici). I valori di
emissione di questi inquinanti
sono calcolati sulla base dei
dati di tali campagne e con i
medesimi criteri di calcolo e
validazione utilizzati per gli
inquinanti pi significativi.
Il sistema, infine, collegato
ad una rete di centraline di
rilevamento della qualit
dellaria, collocate sul
territorio e gestite dalla
Provincia di Ancona; tutti i
dati significativi raccolti dal
sistema sono condivisi in
tempo reale, tramite
collegamento telematico, con
il Centro Operativo della
Funzione Ambiente della
Provincia.
Dati meteo da aeroporto
Validazione e calcolo emissioni
Interno
Distribuzione delle informazioni
Autorit di controllo
Archiviazione dei dati
Simulazione ricadute al suolo
SISTEMA INFORMATICO DEL SITO
Analizzatori e strumenti
in campo
Dati da centraline esterne
Schema descrittivo del sistema di monitoraggio ECOS
colte dai piazzali di impianti,
acque domestiche, acque di
zavorra)
scarico di acqua di mare (ac-
qua impiegata dal circuito di
raffreddamento dellimpianto
IGCC)
scarico dellimpianto di demine-
ralizzazione (acqua impiegata
nella rigenerazione delle resine)
SCARICO IMPIANTO TRATTAMENTO
EFFLUENTI
Gli impatti ambientali connessi
al l o scari co del l i mpi anto ef-
fluenti sono relativi alle seguenti
sostanze:
COD (Chemical Oxygen De-
mand)
N-NH4 (Azoto Ammoniacale)
N-NO2 (Azoto Nitroso)
N-NO3 (Azoto Nitrico)
THC (Idrocarburi Totali)
SST (Solidi Sospesi Totali).
Il fosforo risulta essere un aspet-
to non significativo, dato il livel-
lo estremamente basso anche
nelle acque in ingresso allim-
pianto di trattamento effluenti.
Risposte operative e
gestionali
Il Laboratorio di Analisi interno
effettua, attraverso un program-
ma di analisi di routine, rigidi e
costanti controlli della qualit
dellacqua scaricata. Allo scopo
di evitare condizioni di rischio
per lambiente, i controlli riguar-
dano sia la qualit dellacqua in
ingresso, che quella delle fasi in-
termedie, cos da permettere, in
caso di anomalie, di deviare lo
scarico in appositi serbatoi, fino
de carbonica. Un altro contribu-
to significativo deriva dalla ridu-
zione dei combustibili liquidi a
favore del metano, che, a parit
di energia rilasciata, produce un
minor quantitativo di CO2.
Emissioni in atmosfera diffuse
COV (COMPOSTI ORGANICI
VOLATILI)
Le emissioni diffuse, associabili
ad una serie numerosa di piccole
sorgenti, sono rilasciate in atmo-
sfera per evaporazione delle fra-
zioni petrolifere leggere (ad alta
tensione di vapore). Tipiche sor-
genti ne sono le flange ed i ser-
batoi di stoccaggio.
Risposte operative e
gestionali
Un piano di progressiva installa-
zione di sistemi a doppia tenuta
sui tetti di tutti i serbatoi di ben-
zina della raffineria ha costituito
un intervento rilevante per la ri-
duzione delle emissioni di COV
dal sito (vedi pag. 74). Inoltre,
stato realizzato un intervento di
ammodernamento della sezione
di trattamento fisico dellimpian-
to acque reflue, che ha portato
alla drastica riduzione delle su-
perfici di evaporazione esistenti
sulle vecchie strutture.
Scarichi idrici
Gli scarichi idrici, derivanti dai si-
stemi di trattamento delle acque
del ciclo produttivo e delle altre
attivit di raffineria, sono costi-
tuiti da:
scarico dellimpianto tratta-
mento effluenti (acque di pro-
cesso, acque meteoriche rac-
Rapporto Ambientale 2003 La raffineria e lambiente 49
tramite condotte a 1.000 m dalla
costa per rilasciarla a 500 m dalla
stessa. Il controllo interessa sia
linnalzamento di temperatura
dello scarico che il contenuto di
cloro: ci consente di modificare
rapidamente lassetto dellim-
pianto per il costante rispetto
dei parametri previsti. Inoltre,
campagne di monitoraggio pe-
riodiche analizzano, sullacqua
di mare in corrispondenza del
punto di rilascio, i principali pa-
rametri legati alla qualit del-
lambiente marino:
salinit
ossigeno disciolto
pH
trasparenza
nutrienti
pigmenti fotosintetici
al ripristino dei rendimenti di de-
purazione attesi.
SCARICO DEL CIRCUITO DI
RAFFREDDAMENTO IMPIANTO IGCC
I parametri da tenere sotto con-
trollo per lo scarico del circuito
di raffreddamento dellIGCC so-
no il cloro, utilizzato in quantit
minime controllate per evitare la
formazione di mitili nelle tuba-
zioni, e la temperatura di rilascio
dellacqua.
Risposte operative e
gestionali
stato realizzato un sistema di
monitoraggio dedicato, che tiene
sotto costante controllo il circui-
to di raffreddamento dellIGCC,
il quale preleva acqua di mare
Rapporto Ambientale 2003 La raffineria e lambiente 50
LEGENDA
PRESA DI SUPERFI CI E
POZZO DI EMUNGI MENTO
SCARI CHI
SCARI CO
LI NEA DEMI
SCARI CO
I MPI ANTO EFFLUENTI
SCARI CO I GCC
PRESA
MARE
PRESA
VALLATO