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DESOLFORAZIONE BIOGAS

La possibilit di un concreto utilizzo del biogas prodotto da impianti di digestione


anaerobica prevede necessariamente la rimozione dallo stesso della frazione solforata. La
presenza di composti dello zolfo, principalmente H2S (Acido Solfidrico), in fase di
combustione crea notevoli problemi di corrosione legati alla formazione di SO2 (Anidride
Solforosa).
Presso lo stabilimento di Casei Gerola la soc. Solchem Italiana S.p.A. metter in funzione
una unit di digestione anaerobica di fanghi da impianto di depurazione acque reflue.
Il prodotto di questo processo un biogas ad alto potere calorifico le cui caratteristiche
sono le seguenti:
Portata...........................................................................100 Nm3/h

Potere calorifico inferiore.............................................5000 5900 kCal/Nm3


Densit media...............................................................1,147 kg/Nm3

Metano (CH4)................................................................60 70%

Anidride Carbonica (CO2)............................................20 25%

Idrogeno Solforato (H2S).............................................2 4% => 2,9 kg/h max

Monossido di Carbonio (CO)......................................1 1,5%

Idrogeno........................................................................< 0,5%
Azoto.............................................................................Balance

Il trattamento del biogas destinato all'impiego come combustibile prevede innanzitutto la


rimozione del materiale trascinato, delle nebbie e dell'umidit eccessiva. Successivamente
si procede alla rimozione dell'acido solfidrico presente.
La rimozione dell'Acido Solfidrico dal biogas viene effettuata con efficienze superiori al
90% mediante un catalizzatore a base di Ossido Ferrico (Fe2O3). La reazione, esotermica,
la seguente:
Fe2 O 3 3H 2 S
Fe2 S 3 3H 2 O
15 kCal Mole

Dalla reazione precedente appare evidente che il catalizzatore si satura rapidamente in


Solfuro Ferrico (Fe2S3) e si rende necessaria una rigenerazione.
La saturazione del catalizzatore standard al 50% di Fe2O3 avviene quando questo ha
assorbito un quantitativo di H2S pari a circa il 32% del proprio peso.
La rigenerazione avviene, dopo accurato flussaggio del letto con azoto, utilizzando gas
inerte (Azoto) addizionato con una piccola percentuale di aria tale da contenere in
miscela una percentuale di ossigeno variabile tra lo 0,1% ed il 10% nel corso del periodo
di rigenerazione. La reazione di rigenerazione, fortemente esotermica, la seguente:
Fe2 S 3

3
O
2 2

Fe2 O 3

3S

145 kCal Mole

Le caratteristiche tipiche di un catalizzatore per la desolforazione del biogas sono le


seguenti:
Aspetto..........................................................................Cilindri estrusi

Dimensioni.................................................................... 8 12 mm x L 10 20 mm

Densit apparente........................................................750 850 kg/m3

Composizione
Ossido Ferrico (Fe2O3).................................................50%
Ossido di Calcio (CaO)................................................10%

Acqua (H2O).................................................................10%

Leganti...........................................................................Balance

Un impianto per la desolforazione del biogas normalmente costituito da tre reattori


catalitici in serie. I reattori possono essere by-passati singolarmente per consentire le
operazioni di rigenerazione.
Il funzionamento normale prevede che al raggiungimento della condizione di saturazione
del primo reattore questo venga posto fuori ciclo e rigenerato facendolo attraversare da
una corrente di azoto addizionata con ossigeno atmosferico.
L'efficienza del catalizzatore dopo la prima rigenerazione scende al 60% circa
dell'efficienza iniziale a causa della deposizione dello zolfo sullo stesso.
Le rigenerazioni successive portano ad ulteriori lievi cali di efficienza per cui si rende
necessaria la sostituzione del catalizzatore dopo un numero di cicli pi o meno elevato
dipendente dalle caratteristiche del gas da trattare.
Nel caso il gas da depurare contenga ossigeno, la rigenerazione avviene
contemporaneamente al processo di assorbimento pertanto il catalizzatore non richiede
cicli periodici di rigenerazione ma, deve essere sostituito con maggiore frequenza. In
questi casi occorre predisporre anche dei sistemi di raffreddamento del letto (ugelli od
altro) per evitare pericolosi innalzamenti di temperatura.
La presenza di nebbie d'acqua nel gas da trattare pu causare il danneggiamento
irreparabile del catalizzatore pertanto occorrer prevedere idonei sistemi per la rimozione
delle nebbie acquose trascinate dal gas da depurare. Per ridurre ulteriormente il problema
opportuno, come in tutti i sistemi catalitici con i catalizzatori in pellets, mantenere il flusso
del gas da depurare ascendente attraverso il letto.
Le operazioni di rigenerazione e di sostituzione dei letti catalitici devono essere eseguite
secondo il seguente schema, valido per n 3 reattori in serie:
Ciclo n

Ordine reattori

Rigenerazione

reattore n 1

reattore n 2

reattore n 3

reattore n 1

Dimensionamento letti
Ipotizzando di rigenerare un letto ogni 15 giorni, considerando un'efficienza del
catalizzatore pari al 60% del nominale (catalizzatore gi rigenerato una volta) ogni letto
deve contenere circa 5500 kg di catalizzatore pari a circa 6,9 m3.Un volume di circa 7 m3
ci consente di mantenere la velocit spaziale all'interno del reattore a valori ottimali.
Il letto di catalisi di ogni reattore sar un cilindro di 1600 mm di diametro con altezza pari a
3450 mm.
Tutto l'impianto di desolforazione pu essere installato in un'area di 2,5 x 7 m purch vi sia
accessibilt su tutti i lati.

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