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Il motore Stirling un tipo di motore alternativo che funziona attraverso la combustione esterna,
differenziandosi per questo dai pi noti e diffusi motori a scoppio e Diesel che sfruttano la combustione
interna. Tale peculiarit garantisce alcuni vantaggi, quali la silenziosit, la riduzione delle vibrazioni, miglior
controllo sugli inquinanti, facilit di progettazione dovuta allassenza di un meccanismo di regolazione della
miscela e controllo dello scoppio. Tuttavia presenta anche diversi svantaggi tali da renderne sconveniente
lutilizzo come mezzo di propulsione, tra questi principalmente elenchiamo: lunghi tempi di avvio, maggior
ingombro dovuto alla presenza di scambiatori di calore, risposta lenta alle variazioni di regime.
Se in campo propulsivo questo motore non mai stato competitivo, in ambito microcogenerativo invece
sicuramente pi efficiente di un tradizionale motore a quattro tempi.
In virt dei vantaggi sopra elencati si vuole quindi esporre un procedimento per la realizzazione di uno
Stirling.
La progettazione del motore avvenuta attraverso tre passaggi principali:
1. Ideazione e progettazione in linea generale
2. Dimensionamento e verifica (teorica) dei componenti
3. Messa in tavola dei componenti e creazione di modello 3D dellassieme
Si riportano di seguito brevi descrizioni ed aspetti salienti di ciascun passaggio, comprensivi di eventuali
allegati.
Parte 1
Lidea di partenza quella di progettare un piccolo motore Stirling di dimensioni molto contenute, adatto
come modellino dimostrativo o per scopi didattici, si sceglie di adottare la configurazione alfa in quanto
costruttivamente pi semplice e di pi immediata comprensibilit di funzionamento.
Per prima cosa necessario stabilire le modalit attraverso cui avvengono gli scambi termici, in particolar
modo si sceglie di adottare una soluzione che sfrutti due fluidi ausiliari ad alta e bassa temperatura
rispettivamente per il riscaldamento ed il raffreddamento del fluido di lavoro. Si precisa inoltre che come
fluido di lavoro si utilizzer aria, per gli evidenti vantaggi dovuti alla trascurabilit di eventuali perdite di
esercizio, cosa che in un motore per lo scopo prefissato assolutamente ammissibile.
Si sceglie di focalizzarsi sul motore vero e proprio, tralasciando i circuiti ausiliari contenenti fluidi di
riscaldamento e raffreddamento ma predisponendo gli attacchi per i collegamenti, inoltre si opta per la
realizzazione di un motore senza lubrificazione degli organi in movimento, in quanto non necessario
ottenere rendimenti elevati e si penalizzerebbe la visibilit degli organi stessi in una eventuale esposizione
didattica.
Infine, una volta determinati gli aspetti sopracitati, si pu procedere allideazione di una ipotetica
configurazione per tale motore, scegliendo in primo luogo la disposizione dei cilindri, i cinematismi per il
movimento delle bielle e la configurazione del rigeneratore.
Parte 2
Prima di procedere con il dimensionamento vero e proprio fondamentale definire alcuni parametri di
partenza, da cui poi si definiranno di conseguenza tutti gli altri. A tal proposito si sceglie di stabilire
arbitrariamente la temperatura massima del ciclo, il numero di giri al minuto, la temperatura minima del ciclo
e le dimensioni delle componenti, di cui si parler pi dettagliatamente in seguito.
Riportiamo intanto i valori scelti arbitrariamente
T max 473 K
T min 313 K
Numero di giri 1500 rpm
Corsa pistone 4 cm
Diametro pistone 8 cm
Concentrandosi inizialmente sulla parte termodinamica della progettazione si passa a determinare
innanzitutto la massa del fluido di lavoro, tale calcolo avviene sulla base di unipotesi, ovvero che il motore
venga assemblato e sigillato a temperatura ambiente (25C) e pressione atmosferica (101325 Pa), perci,
conoscendo anche il volume in cui sar contenuto il fluido possibile stimare, attraverso la legge dei gas
perfetti, la massa di aria contenuta nei cilindri al momento dellassemblaggio, tale massa rimarr
invariata,salvo perdite, durante il ciclo di lavoro. Nel nostro caso la massa pari a 0,5 g.
Nota la massa e le temperature massima e minima si possono determinare le pressioni massima e minima
del ciclo, nel nostro caso pari a 167kPa e 406kPa.
Ora che i parametri principali di funzionamento del ciclo sono noti, si pu costruire il grafico del ciclo Stirling
ideale nel piano p-V al fine di calcolare in prima approssimazione la pressione media del ciclo, che si trova
facendo la media aritmetica di tutte le pressioni intermedie del ciclo (il calcolo soffre di una approssimazione
in quanto si fa una media con un numero finito di punti).
Come risultato si ottiene una pressione media di 258kPa. Inoltre, note le pressioni minima e massima, e
supponendo che la somministrazione di calore avvenga attraverso una trasformazione isoterma,
immediato calcolare attraverso la relazione =
=
ln (
)
2
+
=
4
;
=
2
;