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Circuito elettronico di interfaccia


per
Un misuratore dimpedenza
con compensazione automatica
degli errori sistematici
di Alfredo Accattatis

Quanto ho realizzato - di seguito definito ZRLC - riferito al lavoro denominato
Un misuratore d'impedenza con compensazione automatica degli errori sistematici,
presentato da Alfredo Accattatis sulla pagina omonima, presente su:
http://www.sillanumsoft.org/Italiano/zrlc.htm (cliccare il link rosso per scaricare)
e ne costituisce il necessario completamento.
ZRLC un reale ed efficente misuratore di impedenze (Z), resistenze (R), induttanze
(L) e capacit (C), che opera con buonissima precisione in una gamma vastissima. Oltre
alle resistenze, che vanno da pochi ai Mega, ecco cosa pu misurare grazie alle sue 5
portate:
Portata Resistenza Capacit Induttanza
1 0.1 ohm .. 1000 ohm 100 nF .. 1000 F 10 H .. 10 mH
2 1 ohm .. 10 K ohm 10 nF .. 100 F 100 H .. 100 mH
3 10 ohm .. 100 K ohm 1 nF .. 10 F 1 mH .. 1000 mH
4 100 ohm .. 1 M ohm 100 pF .. 1 F 10 mH .. 10 H
5 1000 ohm .. 10 M ohm 10 pF .. 100 nF 100 mH .. 100 H
Verranno presentate tre versioni:
la prima, pi semplice, utilizza la scheda sonora incorporata in ogni PC;
la seconda, definita All In One, dispone di una scheda sonora incorporata e
funziona con la sola connessione USB;
la terza, messa a punto originariamente dalla rivista Nuova Elettronica
(http://www.nuovaelettronica.it/) migliora la capacit di leggere resistenze di pochi
, e consente di misurare limpedenza degli altoparlanti.

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Sommario
Cliccate sulle voci per raggiungere le relative pagine.

Un misuratore d'impedenza ....................................................................................... 1
Premessa ........................................................................................................................ 3
Versioni ......................................................................................................................... 5
Lanalizzatore ZRLC .................................................................................................. 6
Prima versione ............................................................................................................. 9
Il circuito elettronico di misura .................................................................................. 9
Sezione di sinistra - Gli operazionali ....................................................................... 10
Sezione di destra - Generatore tensione negativa ................................................... 11
Connessioni ................................................................................................................ 12
Costruzione ................................................................................................................ 13
Settaggi ed utilizzo ..................................................................................................... 18
Calibrazione ............................................................................................................... 24
Lazzeramento ........................................................................................................... 25
APPENDICE - Basetta PCB .................................................................................... 32
Avvertenze per luso... ............................................................................................... 34
Files disponibili: ......................................................................................................... 34
Seconda versione ........................................................................................................ 35
Descrizione e schema elettrico .................................................................................. 36
Realizzazione pratica ................................................................................................ 40
Impostazioni ed uso ................................................................................................... 48
Altri metodi di misura: ............................................................................................. 57
Lo Sweep ................................................................................................................. 57
LMS Bridge .............................................................................................................. 59
Files necessari ............................................................................................................. 61
Terza versione ............................................................................................................ 62
Limpedenzimetro di Nuova Elettronica................................................................. 65
Generatore tensione negativa ................................................................................... 71
Altri possibili finali BF .............................................................................................. 72
Come rendere operativa la sesta portata dellimpedenzimetro ............................ 75
La modifica ................................................................................................................. 76
Prove e verifiche ........................................................................................................ 78
Valutazione dei risultati ............................................................................................ 83
ZRLC con Windows 7 (e Windows Vista) .............................................................. 84
Utilizzo di ZRLC con Windows 7 ............................................................................ 84
Utilizzo di ZRLC con Windows Vista ..................................................................... 98
La finestra Statistic uncertainty window .......................................................... 105
Datasheets ................................................................................................................. 110
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Premessa
ZRLC una funzione specializzata del programma Visual Analyser (di seguito
VA), attualmente giunto alla versione VISUAL ANALYSER 2011 v. 14.0.0.19.
Lautore Alfredo Accattatis, che ha lavorato per molti anni in aziende come
Ingegnere del Software, con mansioni di ogni tipo. Ha scritto programmi per
Sistemi Embedded (con DSP e Microcontrollori), per PC, per computer Avionici e
persino per Mainframe IBM (Z900) usando C, C++ & Pascal (Delphi - RAD studio
2007), Ada, Rexx e svariati linguaggi assemblativi.
In cosa consiste VA? Cito le parole dellautore:
Nel variegato mondo di Windows (9x, ME, 2000, NT, Xp, Vista), i programmi che
consentono di trasformare un personal computer in un Oscilloscopio e/o Analizzatore di
spettro sono oramai una discreta quantit. Visual Analyser presenta tuttavia delle
peculiarit esclusive. Inoltre, esso nasce espressamente per appassionati di circuiti
audio (amplificatori in classe A e B, oscillatori, etc.), ma si rapidamente trasformato
in un set di strumenti di misura per uso generale. Strumenti come un Oscilloscopio od
un Analizzatore di spettro costano cifre proibitive e assolutamente non giustificate per
un uso squisitamente hobbistico, sebbene tali strumenti faciliterebbero di parecchio il
lavoro dello sperimentatore. Ancora, e quasi paradossalmente, la flessibilit che pu
offrire un pacchetto per PC, invece di uno strumento professionale dedicato,
persino superiore (si pensi al fatto di poter cambiare la scheda audio, potenziare il PC
cambiando il processore ed aggiungendo RAM, o semplicemente passando alla versione
successiva del programma, oltre a poter usufruire di stampanti, dischi, usare
contemporaneamente altri software, eccetera). Lidea alla base di questo programma, e
di tutti quelli con le medesime funzioni, nasce dalla constatazione che la maggior parte
dei moderni personal computer basati su processori Intel (e simili) sono dotati di una
scheda audio. Che in moltissimi casi di buona qualit, e comunque reperibile a
bassissimo costo. Attualmente poi, la potenza di calcolo di un PC medio tale da
consentire limplementazione di routine in tempo reale che fino a pochi anni addietro
erano appannaggio esclusivo dei DSP (Digital Signal Processor).
In pratica, il programma usa la scheda audio di un qualunque PC come convertitore
analogico/digitale, e i due canali sinistro e destro come ingressi, ottenendo cos un
funzionale oscilloscopio a doppia traccia. Le uniche vere limitazioni stanno nella banda
passante, imposta dal progetto della scheda, quindi 10 20000 Hz, e dalla mancanza di
ingressi in continua. A tutto il resto provvede il programma. Di seguito vedete in
dettaglio le caratteristiche; ricordo che lautore ha realizzato il sito Web con pagine sia
in Italiano:
http://www.sillanumsoft.org/Italiano/index.htm
che in Inglese:
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http://www.sillanumsoft.org/index.htm
Ritengo utile riportare le caratteristiche:
Caratteristiche principali di VA:
1. Oscilloscopio doppia traccia, con time division, visualizzazione xy, trigger,
determinazione frequenza e ampiezza con mouse; finestra di visualizzazione
valori principali in tempo reale;
2. Analizzatore di spettro doppia traccia con fase e ampiezza: (lineare,
logaritmico, linee, barre, analisi a terzi di ottava e 1/6, 1/9, 1/12, 1/24);
3. Generatore di funzioni (SENZA aliasing) triangolare, quadre, sinusoidali,
impulsi, funzione "custom" a partire dallo sviluppo in serie di Fourier con tool
grafico (Visual Tool), rumore bianco (gauss e uniforme) e rosa, generazione
componente continua (su schede accoppiate in continua);
4. Frequenzimetro, nel dominio del tempo e della frequenza, contatore;
5. Voltmetro AC (vero valore efficace, picco-picco, medio, dB, CC);
6. Filtri digitali (passa basso, passa alto, passa banda, elimina banda, notch,
"raddrizzatore", notch inverso, eliminazione componente continua);
7. Distorsiometro THD e THD+noise, con possibilit di sweep automatico in
frequenza e produzione grafici memorizzabili in vari formati, poi visualizzabili
separatamente; salvataggio screenshot e clipboard;
8. Ingressi X-Y;
9. Conversione D/A completa nell'oscilloscopio;
10. Compensazione di frequenza: possibilit di editare/importare un curva di risposta
in frequenza arbitraria da sovrapporre alla misura; aggiunte curve di pesatura
standard A,B,C (anche) in parallelo con la compensazione in frequenza ;
11. Possibilit di memorizzazione dei campioni nel dominio del tempo e della
frequenza; analisi in frequenza dei campioni memorizzati, stampa e salvataggio
in formato .tee, txt, wmf, clipboard;
12. Aggiunto visualizzatore interno per il formato .tee e .txt svincolato dalle finestre
di acquisizione;
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13. Riconoscimento corretto di tutti i sistemi operativi, compreso VISTA e SEVEN;
14. Utilizzo di variabili interne in floating point a 80 bit per minimizzare il
rounding-error;
15. Cepstrum;
16. Cross Correlazione;
17. Misura THD estesa;
18. Set di valori calcolati in real time (peak to peak, peak, crest factor, form factor,
true rms, mean, calcolo della frequenza con algoritmo di zero-crossing e relativa
incertezza).
19. Compatibilit 100% VISTA/Seven.
Gli altri dettagli - e i vari aggiornamenti - li vedete alla pagina
www.sillanumsoft.org/Italiano/news.htm.
Lattuale versione aggiornata VISUAL ANALYSER 2011 perfettamente in grado
di svolgere il compito di gestire linterfaccia e di ottenere congrui risultati, specie a
seguito delle numerose correzioni e perfezionamenti apportati.
In tabella sono riportate le versioni fin qui messe a disposizione dallautore:

Denominazione Versione
VISUAL ANALYSER 2010 0 - beta 12.0.0.1120
VISUAL ANALYSER 2010 3 - beta 12.0.0.1942
VISUAL ANALYSER 2010 4 - beta 12.0.0.1998
VISUAL ANALYSER 2010 5 - beta 12.0.0.2077
VISUAL ANALYSER 2010 NE-XT 12.0.0.2188
VISUAL ANALYSER 2010 NE-XT - V.1 12.0.0.2297
VISUAL ANALYSER 2010 NE-XT - V.2.1 12.2.0.2300
VISUAL ANALYSER 2010 NE-XT - V.2.2 12.2.0.2302
VISUAL ANALYSER 2010 NE-XT - V.2.3 12.2.0.2304
VISUAL ANALYSER 2010 NE-XT - V.2.4 12.2.4.2305
VISUAL ANALYSER 2010 NE-XT - V.3 BETA 12.3.0.2306
VISUAL ANALYSER 2010 NE-XT v2.4 12.2.4.2305
VISUAL ANALYSER 2011 14.0.0.19

Il software si scarica da:
http://www.sillanumsoft.org/Italiano/scarica_programma.htm.

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Lanalizzatore ZRLC

Cito ancora le parole dellautore:
Un piccolo preambolo. Per il corretto funzionamento di ZRLC necessario costruire
un semplicissimo hardware aggiuntivo, allo scopo di ottenere prestazioni non solo
hobbystiche. L'hardware necessario , in prima battuta, una semplice coppia di
amplificatori operazionali usati in configurazione adattatori d'impedenza allo scopo
di elevare il pi possibile l'impedenza d'ingresso del misuratore. Questo per uno scopo
relativamente ovvio: una bassa impedenza dingresso, caratteristica tipica delle schede
audio, significa una perturbazione non trascurabile nel valore dell'impedenza da
misurare. Ossia, in altri termini, misure poco accurate.
Come lo stesso autore afferma, il lavoro (che dura da alcuni anni) stato ispirato da
altri esistenti, come quello del Dr. George Steber, ed un altro apparso sulla rivista
Elektor per mano di Martin Klaper e Heinz Mathis. Li trovate facilmente e liberamente
su Internet, ma per facilitarvi le cose ve li metto a disposizione.
Il primo lo potete vedere qui: Steber_An_LMS_Impedance_Bridge.pdf

Il secondo qui: RLC_Meter_EN_01.pdf

Le applicazioni precedenti a VA - che utilizzano lo stesso circuito di ZRLC -
funzionano con un programma molto macchinoso e per nulla intuitivo, che richiede una
taratura manuale, oltretutto non troppo ben spiegata. Comunque i lavori citati hanno il
pregio di spiegare molto bene la teoria di funzionamento. Circa ZLRC, trovate le
spiegazioni essenziali sulla pagina sopracitata; che, ho detto, in inglese. Penso di fare
cosa utile traducendovi lessenziale; ma prima faccio un cenno al principio generale di
funzionamento.
Immaginiamo di realizzare un partitore con due resistenze Rm e Rs; ai capi applico
una tensione continua nota Vr.
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La tensione Vx allora data da
Vx = Vr Rs / (Rm + Rs)
Se ad esempio Rm = Rs, Vx = Vr Rs / 2 Rs = Vr / 2.
Supponendo che Rm sia nota, posso ricavare Rs misurando Vr e Vx:

Se ora sostituiamo la tensione continua con una alternata sinusoidale a frequenza
nota, le cose non cambiano pi di tanto.
Possiamo a questo punto inserire al posto di Rs un condensatore o uninduttanza;
anche in questo caso la tensione Vx funzione della capacit o dellinduttanza utilizzata,
nonch della frequenza. Per ora al posto della resistenza si deve considerare
limpedenza Z del condensatore o dellinduttanza. Chi vuole pu leggersi i lavori citati
di Steber, Klaper e Mathis.
Limpedenza Z pu essere scritta in forma rettangolare:

R la parte reale (resistiva) di Z, jX la parte immaginaria (reattiva).
Ma Z pu essere scritta anche in forma polare:

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R la parte reale (resistiva) di Z, langolo di Z.
Il circuito che si deve realizzare in pratica una forma pi evoluta del semplice
partitore sopra illustrato. Anzitutto bisogna elevare limpedenza di ingresso dei due
canali Ingresso linea della scheda audio (a cui si applicheranno le tensioni Vr e Vx) al
massimo livello possibile; alluopo si utilizzano 2 amplificatori operazionali. Si genera
per mezzo del programma VA la tensione Vr, che sar disponibile ad una delle Uscite
linea (la destra) della scheda; poi VA misura le due tensioni Vr e Vx ai capi dei due
Ingressi linea ed effettua gli opportuni calcoli.
VA stato progettato tenendo presente un punto chiave: evitare, almeno alla prima
esecuzione, di rompere le scatole allutente con un sacco di impostazioni e di dettagli
tecnici. In questo (e sia reso merito allautore) tutta unaltra situazione rispetto al
programma originale degli autori sopra citati, con il quale si praticamente nella
condizione di non sapere che cosa fare. Ma anche vero che vi sono due o tre
impostazioni chiave assolutamente indispensabili (di cui una sul pannello di Controllo
volume della scheda audio e un paio su VA), lasciate un p tra le righe ma che, se
omesse, inibiscono del tutto il funzionamento del misuratore. Confesso che capire questi
dettagli mi costato parecchia fatica. Tutto perch lautore (come candidamente
ammette) non ha mai trovato il tempo per realizzare il Manuale dUso. Superato il
problema, allora veramente questione di cliccare un pulsante e collegare il componente
incognito...

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Prima versione
ZRLC base

Il circuito elettronico di misura
Nella versione originale, lo schema del circuito questo:


Con Play si intende Line Out o Uscita Linea; con Rec si intende Line In o
Entrata Linea. Il canale usato per Line Out il Destro (Right); le uscite degli
operazionali U1A e U1B vanno rispettivamente agli ingressi Right (Destro) e Left
(Sinistro).
La resistenza R1 serve a fornire un riferimento di terra alla scheda audio. Il
componente incognito costituito da Zx, rappresentato in base a quanto detto con una
parte reale Rs ed una immaginaria jX.
Comunque ora di illustrare lo schema definitivo, reale e funzionante:
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Vediamone i dettagli.
Sezione di sinistra - Gli operazionali
Gli operazionali sono le due sezioni di un LM358, come in origine. Lunica vera
differenza sta nel commutatore rotante a 5 posizioni, che consente di scegliere uno dei 5
valori suggeriti dallautore: 10 , 100 , 1000 , 10 k, 100 k. Le gamme
corrispondenti per le 5 posizioni sono indicate nella tabella sopra riportata. Sono anche
indicate nel listbox presente a destra di Reference nella finestra ZRLC di VA.
Avverto che le immagini presentate - con alcune eccezioni - si riferiscono ad una
versione pi datata (2010 4 - beta), precedente la serie 2010 NE-XT attualmente
disponibile.


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Per usare correttamente ZRLC si tratta di selezionare la stessa posizione sia sul
commutatore rotante che nel listbox. Se si sbaglia, cambia lordine di grandezza del
valore che appare nella finestra di misura, ma non il valore in s: cio ad esempio,
invece di 100.54 nF apparirebbe, che so, 10.054 nF, o 1005.4 nF...
In ogni caso, VA dispone di un algoritmo che suggerisce leventuale necessit di
cambiare portata con lapposizione di un simbolo (u) come up, cio su, o (d)
come down, cio giu.
Sezione di destra - Generatore tensione negativa
In questa parte si vede un integrato ICL7660S (o ICL7660) della Intersil. A cosa
serve? Come si vede, secondo lusuale tradizione, i due operazionali funzionano grazie
ad una alimentazione bipolare, V+ e V-. Nel caso dellLM358, da 3 a 15 V. Ma come si
pu ottenere? Premesso che preferibile tenere bassi i voltaggi di alimentazione per
proteggere la scheda audio in caso di problemi, potrebbero bastare +3 e -3 V. Ad
esempio con quattro batterie stilo (AAA), con una presa centrale collegata a massa.
Ma il circuito dovr essere collegato ad un PC, che dispone delle proprie
alimentazioni incorporate: non c un modo per approfittarne, evitando di aggiungere
una complicazione, come le batterie, che alla lunga si scaricano, variano di tensione, si
esauriscono? Certo!
Ogni PC dispone di una serie di connettori USB, completi di due collegamenti a +5V
e massa. Mancherebbe solo il -5V. Niente paura. Basta un Voltage converter, come
appunto lICL7660. Con solo due condensatori elettrolitici di bassa capacit (per la
pompa di carica e limmagazzinamento) realizza la completa conversione di tensione di
alimentazione da positivo a negativo per qualsiasi tensione tra + 1.5V e + 10V, fornendo
la tensione complementare (uguale in valore assoluto) di -1.5V a -10V. La tensione
positiva viene applicata tra i piedini 8 (V+) e 3 (Gnd); la corrispondente tensione
negativa si ritrova tra i piedini 5 (V-) e 3.


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Un dettaglio che non risulta dallo schema elettrico la necessit di provvedere un
collegamento fisico tra la linea di massa (USB -V) e i connettori di massa delle prese
(femmina) jack stereo da pannello. Allinizio io non avevo previsto il collegamento
sullinterfaccia tra la linea di massa (USB - V) e il connettore di massa delle prese,
confidando nel fatto che sul PC i corrispondenti terminali si trovano allo stesso
potenziale di massa. Ma in mancanza, linterfaccia non funzionava! Un controllo con
loscilloscopio sui segnali in ingresso e uscita mi presentava forme donda assurde in
viaggio verso lingresso linea; cos ho provveduto. Tenuto conto che il fissaggio
meccanico delle due prese jack sul pannellino frontale metallico ne garantisce la
continuit elettrica tra i terminali di massa, sufficente collegare uno dei due con uno
spezzone di filo alla boccola sul pannello corrispondente a Test2, che a sua volta
collegata allomonimo terminale sulla basetta di interfaccia.
A questo proposito, necessario verificare col tester, prima di effettuare le saldature,
le corrispondenze tra i terminali sul connettore e sullo spinotto (maschio) dei cavetti
(prolunghe maschio-maschio) che si useranno per collegare linterfaccia alla scheda
audio del PC. Si inserisce uno spinotto nel connettore da pannello, poi si cerca
successivamente per ciascuno dei 3 terminali R (Right, destro), L (left, sinistro) e massa
dello spinotto rimasto libero la corrispondenza con quelli della presa. Si veda a proposito
pi sotto, paragrafo Connessioni.
Per quanto riguarda le 5 resistenze Rm, sembrerebbe emergere dalla lettura dei
lavori originali la necessit di usarne del tipo di precisione, e sopratutto di conoscerne il
valore esatto. Ma nelluso pratico ho verificato che non cosi... come si vedr nel
capitolo Calibrazione. In pratica, procuratene due serie: 5 verranno montate sul
commutatore S1, le altre 5 saranno da conservare - e misurare accuratamente - per essere
utilizzate come Test durante la calibrazione.

Connessioni
Ritengo utile nelloccasione ricordare quali sono i collegamenti dei connettori USB,
maschi (spina) e femmina (presa); in particolare il tipo A. La numerazione per spina e
presa, ovviamente, non cambia.

n pin Nome Funzione Colore filo
1 Vcc + 5V, max 500 mA Rosso
2 d- Input dati al computer Bianco
3 d+ Output dati dal computer Verde
4 Gnd Massa, zero volt Nero

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Questi invece sono i collegamenti degli spinotti jack stereo, usati sui PC e sulle
comuni periferiche audio, e la posizione dei connettori delle schede audio sui PC. R =
Right (destro); L = Left (sinistro); il terzo collegamento la massa.



Costruzione
E giunto il momento di presentare il prototipo funzionante dellinterfaccia di misura.
Premetto che c stata una lunghissima interruzione dal tempo in cui, da studente, ero
appassionato di elettronica, e i giorni attuali in cui ho ripreso lantica passione. E non ho
per il momento ritenuto di attrezzarmi per la realizzazione dei circuiti stampati, come
facevo un tempo. Cos ho realizzato il circuito con una basetta preforata a passo 2.54
mm (diciamo meglio, 1/10 di pollice) con striscie parallele in rame.
Ecco il layout della basetta. A sinistra dal lato componenti, con il tracciato delle piste
in trasparenza; a destra dal lato rame. Le dimensioni sono circa 30 x 50 mm.

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I collegamenti in arancione sono i ponticelli. Come si vede, ho utilizzato una presa
USB per circuito stampato, che fornisce praticit di impiego e robustezza meccanica ed
elettrica. La resistenza Rm in realt non viene montata in quanto, come appena detto,
sostituita dal commutatore esterno di portata.
Le piste appaiono occasionalmente accorciate o interrotte secondo le necessit
circuitali. In pratica ho utilizzato un fresetta in acciaio da 1 mm montata sul Dremel, per
eliminare il rame sulle piste nei punti corrispondenti della basetta.
Vediamo la basetta reale, lato rame; in alto spunta il connettore USB:



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La stessa basetta dal lato componenti:

Come si vede, vi sono pi ponticelli che componenti!
A sinistra c il LM358, a destra lICL7660S. I terminali corrispondono, in ordine, a
LineIn-Right, LineOut-Right, LineIn-Left, Test1 e Test2. La resistenza R1.
I due fili marrone che partono in corrispondenza del simbolo Rm 10 K vanno al
commutatore rotante, illustrato qui sotto. I pi attenti noteranno la presenza di una sesta
resistenza da 1 M, montata per eventuali prove, visto che il commutatore ha 6
posizioni. Ma in pratica non lho usata.


Qui si vede il commutatore montato sul pannello, assieme alle prese jack ed alle
boccole per il componente in prova. La basetta trattenuta dai 7 cavetti che la collegano
ai componenti sul pannello; poi sar fissata con due viti e dadi sul fondo della scatola,
dove ho predisposto i necessari fori e la fenditura per la presa USB.
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A proposito, cos si presenta il pannello in alluminio:


Questo il fondo della scatola, con la fenditura e due distanziatori per la basetta;
purtroppo non era una foto facile da realizzare...



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Montata la basetta nella scatola, ecco la presa USB che fa capolino di lato:


Una vista della scatola terminata; ho completato il pannello con scritte realizzate con
una etichettatrice Dymo LabelPoint 150:


Ho completato lapparecchio con due cavetti per collegare i componenti sotto misura,
forniti di spina a banana da una parte e di coccodrillo dallaltra:
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Settaggi ed utilizzo
Supponendo di aver realizzato tutto, verificati i collegamenti, controllate le tensioni
di pi e meno 5V sui terminali 8 e 4 dellLM358, ecc., si tratta di collegare con un cavo
USB tipo A - A la presa USB dellinterfaccia con una presa USB sul PC; poi con due
prolunghe jack stereo da 3.5 mm maschio - maschio si collegano rispettivamente la presa
PC line In con la presa azzurra Entrata linea della scheda audio, e la presa PC line
Out con la presa verde Uscita linea della scheda medesima. Naturalmente il PC deve
essere acceso.
Ora si lancia il programma VA (VA.exe).

A sinistra appare il pulsante di accensione dellanalizzatore. Per ora lasciatelo cos.
Dal Listbox in centro selezionate Linea in ingresso. Ora cliccate i pulsanti Input
Gain (che apre il pannello Controllo registrazione di Windows) e Output Gain, che
apre il pannello Volume master. Dentro Controllo registrazione dovreste vedere
selezionato Linea in ingresso, cio con una spunta nella casella Seleziona; verificate
che lo slider del Volume sia in alto. Il Bilanciamento deve essere al centro. Se di solito
non lo spostate mai, il Bilanciamento si trova settato al 50% su Sinistra e 50% su Destra;
ma se lo spostate, dal pannello di controllo pressoch impossibile capire quali sono le
reali percentuali dei due canali. E se tra un utilizzo e laltro dellanalizzatore lo spostate,
cambiando le sensibilit relative dei due ingressi, lo strumento dar risultati errati.
Nel mio caso, per fortuna, la scheda audio incorporata nella MB (una
SoundMAX) provvista di un Pannello di controllo proprietario, che affianca e
integra quello di Windows, in cui se si muovono i cursori appaiono opportune diciture
che indicano numericamente i settaggi dei cursori. Cos non vi sono sorprese. Magari
anche la vostra sheda audio dispone di un analogo pannello...
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Da notare che normalmente la Linea in ingresso non selezionata allavvio di
Windows, ed in mancanza VA non ha modo di funzionare, non ricevendo le due tensioni
dal partitore. Per quanto riguarda Volume master di solito gi settato correttamente;
al pi restano da disattivare il Sintetizzatore SW ed il Lettore CD. Controllate qui
sotto:

Ora si devono settare alcuni parametri di VA.
Dovete mettere un segno di spunta nelle due caselle Trig e portare i quattro cursori
verticali Vpos e Trig per entrambi i canali a met corsa.


Nella parte bassa a destra controllate che nel Listbox Channel(s) sia selezionato A
and B; mettete una spunta in X - Axis - Log e toglietela da Y - Axis - Log.
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Adesso cliccate il pulsante Settings in alto a sinistra, alla destra del pulsante di
accensione. Nella finestra che si apre cliccate la linguetta Main e controllate che nel
Listbox Channel(s) sia selezionato A and B. Ad ogni modo riferitevi
allillustrazione.



Cliccate la linguetta ZRLC e mettete un segno di spunta nella casella Auto Bias.
Questo assolutamente indispensabile.
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Noterete che nelle 5 caselle nel riquadro Scale settings (Ohm, %), nelle posizioni
da 1 a 5 appariranno i valori standard 10, 100, 1000, 10000 e 100000. I valori che vedete
nella figura (che derivano dalla calibrazione del mio esemplare) si definiranno nel corso
della Calibrazione, che vi illustrer dopo.
Siamo pronti a partire. Mettete un segno di spunta nella casella ZLRC meter nella
parte destra della met inferiore della finestra principale di VA, a destra del grafico dello
spettro. Si aprir la relativa finestra, denominata ZRLC meter FOURIER. Lasciate
settata la frequenza di 1000.00 Hz, come appare in alto. Vedrete anche che il pulsante di
accensione, prima su On, passer su Off, ad indicare che disponibile per spegnere lo
strumento (non per uscire dal programma...)



Spostate questa finestra sullo schermo in modo da vedere anche la finestra principale,
che costituir un controllo del funzionamento. Adesso potete effettuare la misura.
1. In questa fase non dovete collegare nulla ai morsetti Test.
2. Posizionate il commutatore rotante sulla posizione 3, ed analogamente
selezionate [3] dal Listbox sotto Reference (Ohm). (Potete segliere qualunque
posizione, basta che sia la stessa sullanalizzatore e sul programma).
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3. Cliccate il pulsante Measure. Lanalizzatore effettuer una prima calibrazione,
che potr durare qualche decina di secondi, poi apparir la scritta Connect DUT (DUT
= Device Under Test = Dispositivo Sotto Test).


Se osservate la finestra principale, vedete che nel grafico superiore loscilloscopio
visualizza la forma donda sinusoidale a 1000 Hz applicata al partitore; nella finestra
dello spettro appare un picco in corrispondenza della frequenza di 1 kHz.

Attenzione! Se non vedete i tracciati sopra riprodotti significa che avete sbagliato
qualcosa; ricontrollate...
4. Ora collegate un componente da misurare (di seguito DUT); nel caso illustrato
vedete il risultato ottenuto con un condensatore da 56 nF.
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Se ora guardate di nuovo la finestra principale, vedete che apparsa una seconda
onda sinusoidale (rossa), che rappresenta la tensione alternata ai capi del componente
sotto misura. Nella finestra dello spettro, analogamente, appare un secondo picco,
ovviamente centrato sotto il primo.

Potr capitare che alla destra della misura appaia un simbolo (u) o (d), che
indicano rispettivamente Up (Su) o Down (Gi). Questo indica che la gamma scelta
non adatta. Dovete pertanto premere Stop, scollegare il DUT, passare alla gamma
superiore o inferiore a seconda che sia apparso (u) o (d), e ripartire da 1.
Se invece tutto OK, potete anche - ad esempio - scollegare il DUT e sostituirlo con
un altro analogo, ad esempio nel caso che vogliate selezionare due o pi componenti di
valore pi vicino possibile.

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Qualcuno potr chiedersi come avviene che il programma indichi la corretta
grandezza elettrica per il componente esaminato; nel caso attuale una capacit, quindi
una misura in pF, nF o F. Bene, ricordate quanto detto allinizio a proposito del
partitore? Quando si inserisce una capacit o una induttanza nel partitore, la parte
reattiva di queste provoca uno sfasamento (teta) tra la tensione alternata ai capi del
partitore, e quella presente ai capi del componente misurato. Il programma, in unione al
convertitore analogico/digitale della scheda audio, recepisce tale sfasamento (in anticipo
o in ritardo a seconda dei casi) e si comporta di conseguenza. La scelta tra le tre unit
dipende poi dal valore misurato e dalla gamma.
Questo avviene in quanto nella sezione Measure premuto il pulsante Auto. Se
invece provate a premere il pulsante Man, diventano attivi i 5 pulsanti nella sottostante
sezione Manual, e siete allora voi a scegliere quale misura visualizzare. E se scegliete
R o L quando avete inserito un condensatore, la misura non appare.
Per, prima di passare ad altre misure, bene calibrare lanalizzatore.
Questo non un argomento trattato nellarticolo di Accattatis. Dalla lettura, e
dallesame del programma, sembra che sia sufficente misurare con uno strumento
affidabile le 5 resistenze campione inserite sul commutatore, ed inserirne i rispettivi
valori nella finestra ZRLC di Settings. Invece non cos!
Nelle prime prove avevo provato ad esempio a misurare una resistenza da 10000 , il
cui valore reale, secondo il mio tester digitale, era di 9920; ma la misura era stata di
9950 . Eppure avevo inserito nella finestra ZRLC i valori reali delle 5 resistenze,
dopo averli misurati con lo stesso tester... Non che fosse un errore insopportabile; ma
non si poteva aumentare la precisione?
Per tentare di capire il problema, avevo collegato loscilloscopio sia sulla tensione ai
capi del partitore, che su quelle in uscita; ed avevo notato che queste cambiavano a
seconda della posizione del commutatore. Probabilmente la colpa dellimpedenza di
uscita della mia scheda audio, troppo alta per questa particolare applicazione. Si
potrebbe pensare di aggiungere un altro operazionale tra luscita audio e il partitore, in
funzione di adattatore di impedenza; ma chi in grado di appurare la vera causa di
questo fenomeno? Per fortuna c una strada pi semplice. La trovate nel paragrafo
successivo.

Calibrazione
Ecco che cosa ho pensato per avere uno strumento calibrato al meglio... almeno lo
spero! Supponendo di avere due resistenze dello stesso valore sia come riferimento
(Rm), che sotto esame (Rs), la tensione ai capi di questa, Vz, la met di quella di
riferimento Vr. In linea teorica, il programma istruito a risolvere lequazione del
partitore, quindi attribuisce a Rs lo stesso valore di Rm. Che, per il programma stesso,
altro non che il valore indicato nella finestra ZRLC, sezione Scale settings. Se le
cose vanno diversamente, vuol dire che esistono altri fattori - oltre al solo partitore - in
grado di produrre il valore finale diverso da quello atteso. Cio bisogna tenere conto
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anche di altri parametri strumentali, oltre che del valore reale delle varie resistenze di
riferimento. E secondo me non importa se non li si conosce esattamente.
Se si vuole forzare lo strumento a indicare la reale resistenza sotto prova, non basta
quindi tenere presente il solo valore del riferimento, usando il suo valore nei Settings.
Bisogna usare un valore con il quale il programma, effettuando i propri calcoli, giunga al
risultato reale. Ed un valore che si ottiene facilmente confrontando - manualmente ed
una tantum - il valore vero della resistenza in prova, con quello indicato dal
programma prima di effettuare la correzione.
Dunque, per calibrare lanalizzatore procedete cos. Vi avevo anticipato di preparare
una serie di 5 resistenze di prova, dello stesso valore nominale di quelle montate sul
commutatore. Il cui valore, in realt, non interessa pi di tanto, salvo il verificare che
rientrino nella tolleranza di costruzione.
Prima di iniziare, bene azzerare lo strumento. Lazzeramento fondamentale
almeno per le resistenze: i cavi presentano sempre una resistenza residua, che pu valere
da qualche decimo di , fino a circa 1 . Ma importante anche per le piccole capacit.
Lazzeramento si abilita solo se si sta facendo la misura e solo nelle portate pi
basse, che dunque sono la numero 5 per le capacit, e la numero 1 per tutte le altre
misure. In pratica, posizionate il commutatore rotante sulla posizione 1, ed analogamente
selezionate [1] dal Listbox sotto Reference (Ohm). Selezionate Measure - Man -
R e cliccate il pulsante Measure. Effettuata lautocalibrazione, come visto prima,
apparir la scritta Connect DUT. Vedrete che il pulsante Zero attivo, ed a fianco
appare la scritta T=0.0000 Ohm.



Ora cortocircuitate le estremit dei cavi: vedrete apparire il valore della resistenza dei
cavi (in questo caso, 1.032 Ohm).
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Cliccate Zero: il pulsante diverr Reset ed a fianco apparir la scritta T=1.0312
Ohm. Sul display noterete che il valore della resistenza dei cavi si pressoch azzerato;
normale che durante queste fasi vi sia una lieve oscillazione delle misure.



Per le capacit procedete in maniera analoga, per posizionando il commutatore
rotante sulla posizione 5, ed analogamente selezionate [5] dal Listbox sotto
Reference (Ohm). Selezionate Measure - Man - C. Lasciate i cavi non connessi n
tra loro n ad alcun componente, e cliccate il pulsante Measure.
Effettuata lautocalibrazione, allorch apparir la scritta Connect DUT, vedrete che
il pulsante Zero attivo, ed a fianco apparir la scritta T=0.0000 pF.


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Cliccate Zero. Il pulsante diverr Reset ed a fianco apparir la scritta (nel caso
attuale) T=3.2773 pF, che il valore di tutte le capacit residue.



Ora si pu procedere alla vera e propria calibrazione.
a. Misurate col vostro tester i valori delle resistenze di prova - che sar bene
conservare - e segnatevi i valori trovati. Tenete presente che la precisione
dellanalizzatore sar quella del tester che avrete usato.
b. Aprite la finestra Settings e cliccate la linguetta ZRLC; lasciate questa finestra
in vista sullo schermo.
c. Iniziate la misura dal punto 1. del paragrafo Settaggi ed utilizzo sopra illustrato;
impostate la posizione [1] sul commutatore e sul programma.
d. quando giungete al punto 4. inserite la resistenza di prova da 10 , e segnate il
valore misurato.
e. Supponiamo che il valore reale della resistenza di prova sia 10.40 (Rp ), e che la
misura visualizzata sullo schermo sia uguale a 10.10 (Rv). Effettuate il calcolo del
fattore
F = Rp / Rv
Nel caso attuale, si avrebbe F = 10.40 / 10.10 = 1.0297.
f. Senza premere Stop, cliccate nel campo corrispondente alla Position 1 nella
sezione Scale settings e sostituite il numero 10 con 10 x 1.0297, cio con 10.30 (non
il caso di essere troppo pignoli...). Noterete che, a seguito della modifica del valore, il
pulsante Apply relativo a quella posizione, prima non disponibile, si attiva. Cliccatelo
per rendere effettiva la modifica. Vedrete immediatamente apparire il valore esatto,
salvo lievi oscillazioni di poco conto.
g. Procedete allo stesso modo per le altre 4 posizioni, inserendo successivamente le
altre resistenze di prova e ripartendo sempre dal punto c.
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h. Alla fine del procedimento conviene fare in modo di ritrovare questi settaggi, in
modo da essere sicuri di non dover rifare la calibrazione ogni volta. Vi sono due modi
per salvare la configurazione. Nella finestra dei Settings trovate i tre pulsanti Save
Config., Save As e Open Config. Ma anche senza utilizzarli, al momento di
chiudere il programma tutti i parametri di funzionamento presenti al momento sono
salvati nel file VA.ini (nella stessa cartella che contiene VA), e sono automaticamente
ricaricati ad ogni nuovo lancio del programma. Quando tutte le operazioni di settaggio e
calibrazione sono terminate, conviene chiudere il programma e creare una copia di scorta
di VA.ini, da riutilizzare in caso di problemi.
Abbiamo calibrato lanalizzatore per le resistenze; e per gli altri componenti?
Disponendo di un tester con la possibilit di misurare i condensatori, con le portate 2
nF, 20 nF, 200 nF, 2 F e 20 F, ho misurato prima con questo due condensatori in
poliestere (come quello della foto dei due cavetti con i coccodrilli) del valore di 220 nF.
Ho trovato rispettivamente 211 e 217 nF. Sottoposti quindi alla misura con ZRLC
utilizzando la posizione [1] ho trovato rispettivamente 215 e 219 nF. Nella figura
seguente vi riporto la misura per il secondo condensatore; tenete presente una cosa che
non avevo ancora detto, cio che le misure generalmente non sono fisse su un valore
preciso, ma oscillano lievemente tra due estremi. In questo caso, per il secondo
condensatore, tra 219 e 221 nF.



Se premiamo Stop, stacchiamo il condensatore, portiamo lanalizzatore e ZRLC in
posizione [2] e ripartiamo, ecco il risultato:

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Mica male, no?
Per quanto riguarda le induttanze, non avevo al momento sottomano nulla di utile, n
di valore noto; per mi sono ritrovato un vecchio filtro antidisturbo autocostruito,
costituito da due bobine avvolte intercalate su uno spezzone di ferrite tipo radiolina OM,
collegate a due condensatori da 0.47 F, 630 V. Ecco lo schema:

Collegando ai morsetti di Test i terminali T1 e T3 (lo stesso sarebbe tra T2 e T4),
ecco la misura trovata:


Notate la bassa resistenza Reale, pari a 1.331 , come di solito avviene per le
induttanze; in fondo si tratta di due spezzoni di filo smaltato...
E dato che non abbiamo detto nulla del Vettorscopio, eccolo in funzione; lo si
ottiene mettendo la spunta alla casella Vect nella finestra di ZRLC, a sinistra della
sezione Measure:


Si vedono graficamente in 2 dimensioni, come vettore, i parametri del filtro (che qui,
ripeto, visto come induttanza): le piccole differenze tra i valori corrispondenti nelle due
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rappresentazioni sono normali, dovute alle piccole oscillazioni di cui ho detto prima. Per
vedere il filtro come condensatore, lavrei dovuto collegare tra T1 e T2, o tra T3 e T4.
Unultima prova: un condensatore variabile ad aria montato su ceramica, reduce dei
miei primi, lontani esperimenti in radiofrequenza! Non saprei come ricavare il valore di
capacit dai codici stampigliati sopra: GH-1072-12-3, e 273252W. Lho fotografato
collegato allanalizzatore, ma non vicino al PC, per mancanza di spazio. Eccolo:


Mi domandavo: lanalizzatore sar in grado di misurarlo?
Come risposta ecco le misure, rispettivamente in posizione tutta chiusa, e quasi
completamente aperta (se lo aprivo tutto lanalizzatore non era pi in grado di fornire
una misura):



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Come mi aspettavo, specialmente in posizione aperta, avvicinando e allontanando
una mano al condensatore vedevo variare la misura...
Meglio di niente, non dite?
Penso proprio di aver finito. E di aver completato con la necessaria parte hardware
un buon programma.
E di aver dimostrato in pratica la bont del progetto, la sua utilit, la sua comodit di
impiego.
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APPENDICE - Basetta PCB

Per venire incontro a coloro che preferiscono realizzare la basetta a circuito stampato,
ho provveduto a preparare il PCB per linterfaccia. Eccolo qui, lato rame:


La disposizione dei componenti:


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Preciso che:
1) L-O-R = Line Out Right (Uscita Linea, canale Destro);
2) L-I-R = Line In Right (Ingresso Linea, canale Destro);
3) L-I-L = Line In Left (Ingresso Linea, canale Sinistro);
4) Rm1 e Rm2 = terminali del commutatore con le resistenze per la selezione delle
portate (corrispondenti ai 2 fili marrone);

5) Test1 e Test2 = collegamenti ai morsetti rosso e nero per il componente da
misurare;
6) USB = connettore USB per CS, tipo A:


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Avvertenze per luso...

La basetta esiste solo sulla carta, quindi non dispongo al momento di una versione
dellinterfaccia ZRLC che la utilizzi. Dunque non lho provata in pratica, ma ho
verificato la correttezza dei tracciati da un punto di vista formale, nel senso che:

- Lo sbroglio di partenza stato ottenuto convertendo a PCB lo schema originale
progettato con DipTrace, che ZRLC4.dch; il risultato ZRLC7_USB_PCB3.dip.
Ve li metto entrambi a disposizione, assieme ai file JPG corrispondenti alle immagini
sopra riportate, e al file PDF corrispondente al solo layout delle piste in rame, in scala
1:1.

- Ho effettuato un attento controllo visivo delle piste, confrontando tutti i collegamenti,
ad uno ad uno, tra lo schema e il PCB. Questo non stato difficile, data la semplicit
dello schema. Per suggerisco a chi vorr realizzare il PCB di procedere cos, oltre ai
normali controlli che ognuno user fare secondo le proprie abitudini:

a) Realizzata la basetta, saldare gli zoccoli e la presa USB;
b) collegare la presa USB ad una di quelle sul PC con un cavetto USB maschio-maschio
tipo A, e verificare col tester la presenza di 5 V positivi circa (ovviamente il valore
esatto dipende dallalimentatore del PC) tra i piedini 8 e 3 dello zoccolo dellICL7660S,
come pure tra il piedino 8 dello zoccolo del LM358 e il terminale Test2 (che corrisponde
a Gnd della presa USB);
c) se OK, staccare il cavetto, ed inserire lintegrato ICL7660S nel suo zoccolo;
d) ricollegare il cavetto, e verificare col tester la presenza di 10 V positivi - o meglio, il
doppio in valore assoluto, salvo leggeri scostamenti, del valore trovato al precedente
punto b) - tra i piedini 8 e 4 dello zoccolo del LM358; come pure di 5 volt negativi -
allincirca uguali in valore assoluto a quanto trovato al precedente punto b) - tra il
piedino 4 dello zoccolo del LM358 e il terminale Test2.
e) staccare il cavetto USB, e continuare nel montaggio.
Files disponibili:
Questi sono i files a vostra disposizione (cliccare sui nomi per scaricare):
- Il file PDF con le tracce in rame, in scala 1:1: ZRLC_x_PCB2.pdf
- Lo stesso in scala pi grande, in formato JPG: ZRLC_x_PCB2.jpg
- La disposizione dei componenti, nella stessa scala, in formato JPG:
ZRLC_x_PCB_Top.jpg
- Il file del layout della basetta in formato DipTrace - PCBLayout, zippato, per chi ha
il programma: ZRLC7_USB_PCB3.zip
- Lo schema elettrico in formato DipTrace - Schematic, zippato: ZRLC4.zip

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Seconda versione
ZRLC All In One (Tutto in Uno)

Perch nato ZRLC A.I.O.? In cosa differisce dal precedente? Che vantaggi ha?
Per capirlo bisogna fare un passo indietro, e ricordare che il precedente ZRLC un
semplice circuito elettronico (consistente essenzialmente in un partitore e due
Amplificatori Operazionali) che consente, grazie ad un programma per Windows e ad un
collegamento in bassa frequenza ai connettori Line In e Line Out della scheda audio di
un qualunque PC, di misurare impedenze, resistenze, induttanze e capacit. Lidea
originale, ricordiamo, da attribuire al Dr. George Steber, e ad un articolo apparso sulla
rivista Elektor per mano di Martin Klaper e Heinz Mathis. Trovate i link nel precedente
articolo sopra citato.
La caratteristica principale di tale interfaccia la notevole semplicit, dalla quale
deriva un anche un basso costo. Non per nulla larticolo di Elektor si intitolava 2-Pound
RLC Meter, ovvero Misuratore RLC da 2 Sterline. Ma tale semplicit presenta anche
un rovescio della medaglia. Ormai tutti i PC montano una scheda audio, di qualit
discreta; ma una sola, con al massimo due ingressi (micro e linea) ed unuscita. E molti
utenti di PC collegano stabilmente la scheda audio allHiFi, o a dispositivi multimediali,
oppure ad un sistema per comunicare in viva voce con altri utenti online su Internet. Io
stesso utilizzo la scheda del mio PC per sentire la mia musica preferita.
Ora, il dover scollegare e ricollegare i relativi cavetti stereo per rimpiazzarli con
quelli di ZRLC pu risultare, alla fine, una seccatura. Per non parlare poi del fatto
che tale cordone ombelicale di ZRLC, dato dai due cavi audio a cui si aggiunge quello
USB utilizzato per lalimentazione, crea un sensibile ingombro sulla scrivania.
Vero che si pu pensare di risparmiare un cavo e alimentare ZRLC solo a batterie;
ma poi queste si scaricano e, magari proprio quando serve lapparecchietto, le pile sono
scariche ed in casa non ce ne sono di scorta...
Cos, anche ispirato dalla lettura della rivista Nuova Elettronica - che in pi occasioni
ha proposto circuiti equipaggiati di un USB Audio Codec, compreso un kit per
Oscilloscopio e Analizzatore di spettro per PC basato sullo stesso programma Visual
Analyzer da me usato per la gestione di ZRLC - ho pensato di realizzarne una nuova
versione, in cui il cavo USB servisse non solo per lalimentazione, ma anche per la
trasmissione e ricezione dei segnali audio necessari. Ma per questo mi serviva un
Convertitore audio Analogico/Digitale - Digitale/Analogico USB.
Perci ho acquistato da Nuova Elettronica, per mezzo della sezione e-commerce,
un paio di kit
LX.1667 Montato
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(http://www.nuovaelettronica.it/it/kit/index.cfm?fb=scheda_kit&ww_articoli_id=17577),
al prezzo di Euro 18,00. Sar tanto? Sar poco? Non sto a giudicare; ma visto che la
scheda dotata di componenti in SMD tra cui il convertitore, e che io non sono
attrezzato per montare tali componenti, era senzaltro la soluzione pi semplice. La
scheda vera e propria, per la cronaca, denominata KM1667.
Mi sono messo allopera; e dopo diversi tentativi sono alla fine giunto al dispositivo
che oggi vi presento. Ma si, cominciate a dargli unocchiata:


Descrizione e schema elettrico

Visto che larticolo incentrato sulla scheda KM1667, inizio da questo. Ecco le sue
foto, e il suo schema:


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E questa la piedinatura del PCM2902, cuore della scheda:

Ora, come lo si inserisce nello schema originale? Che era questo:
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A prima vista pare sufficiente effettuare le connessioni alla presa USB con i pins 1, 2,
3 e 4; e collegando ordinatamente Out R, In R e In L ai tre terminali LineOut-
Right, LineIn-Right e LineIn-Left dello schema originale.
Va bene in linea di massima, ma c un punto da considerare. Ed la giustificazione
del condensatore C3 da 22 F che si vede nello schema finale dopo luscita Out R.
Intanto ecco lo schema di ZRLC A.I.O.:

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Allinizio C3 non cera: e ZRLC non funzionava, o funzionava male. Cos ho
collegato loscilloscopio, impostato in Corrente Continua, tra GND ed Out R. Ecco
il risultato:

Lampiezza del segnale (a 1000 Hz) era correttamente pari a 1.6 Vpp; ma
era presente un offset di 1,6 V, visto che il picco negativo si innalzava da -0.8V a +0.8V,
e il positivo da +0.8V a +2.4V. Messo il condensatore ed eliminata la continua, tutto
OK!
Nel nuovo schema c anche un commutatore in pi; o meglio, una seconda sezione,
coassiale con la prima dedicata alla commutazione dei valori successivi di Rm necessari
per ottenere le varie portate (RANGE). In definitiva un classico 2 vie, 6 posizioni.
Sul secondo banco ho inserito una seconda serie di resistenze, di valore nominale pari
allincirca al quintuplo delle corrispondenti sul primo. In realt a 10 del primo
corrispondono 47 del secondo; a 100 del primo corrispondono 470 del secondo, e
cos via. Perch? Semplice: con il commutatore a levetta MODE posso inserire come
DUT (Device Under Test, dispositivo sotto esame) sia un componente esterno da
misurare (come nella versione precedente), che una resistenza interna, per lappunto
quella sul secondo banco in giusta corrispondenza con la prima. Il rapporto di 5:1 lho
scelto per avere un segnale pi ampio e meglio utilizzabile da ZRLC.
In tal modo, come si vedr pi avanti nel capitolo su Impostazioni ed uso, si
possono impostare facilmente i valori nei Scale settings (Ohm) in modo da leggere
nella finestra di ZRLC il valore esatto; il vantaggio sta nellimmediata disponibilit e
nel collegamento elettrico automatico delle resistenze di taratura, senza doverle
cercare ogni volta, ed attaccare e staccare manualmente.
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Vedete inoltre che, nonostante ZRLC disponga di 5 portate, nello schema di ZRLC
All In One presente una sesta posizione. Fornisco qui una breve spiegazione, che
risulter a sua volta pi chiara dopo la lettura del capitolo successivo su Impostazioni
ed uso.
Visto che il commutatore ha 6 posizioni, ho pensato di aggiungere una sesta
resistenza per Rm, di valore pari a 1 M. Si deve usare con la posizione 5 di ZRLC,
tenendo presente che si deve moltiplicare x 10 il valore letto se si tratta di resistenze o
induttanze, e dividerlo x 10 se si tratta di condensatori.
Funziona abbastanza bene, tant che in questo modo posso leggere anche il valore
minimo di quel condensatore variabile ad aria su supporto ceramico, che ho descritto
nellarticolo precedente. Magari ne risente un poco la precisione; ma tant...
Ad esempio, il condensatore chiuso mi d 48 pF, ma posso aprirlo solo fino a quasi
met, poi ZRLC non pi in grado di misurare la capacit, ed appare Underrange.
In posizione 6 leggo 488 pF se chiuso, e 18 pF a pochissimi gradi prima della
posizione tutta aperta. Poi se lo apro al 100% vado di nuovo in Underrange; ma questo
fatto pu essere ragionevole.
Comunque, dividendo x 10 le letture ottengo circa 49 pF in posizione chiusa, e 2 pF
in posizione aperta. Mi pare che queste misure abbiano un senso...
Tra laltro, in queste condizioni visibile leffetto capacitivo (in aumento) della
mano che ruota il condensatore... la mano deve essere allontanata per leggere la misura
corretta.
Lunica cosa che per usare questa modalit necessario cliccare il radiobutton
Man dentro Measure e poi selezionare R, L o C a seconda della grandezza da
misurare, prima di partire con la misura; anche qui vi invito a leggere pi avanti il
capitolo su Impostazioni ed uso.
Sono ancora da notare i terminali marcati S, T1, T2, A e K. Apparentemente
sembrano dei doppioni inutili di collegamenti gi presenti sul circuito; in realt si deve
tenere presente che il commutatore RANGE (Dev1), il deviatore MODE (Dev2), i
morsetti per il componente sotto misura DUT1 e DUT2, ed infine il LED spia di
accensione DL1 sono posizionati sul pannello superiore, dunque al di fuori della basetta;
alla quale si collegano per mezzo dei 5 terminali indicati. Pi avanti visibile una foto in
primo piano del commutatore, da cui risulta come le 12 resistenze, anche esse non
presenti sulla basetta, sono state direttamente saldate sui terminali del commutatore
effettuando un montaggio decisamente compatto.
Realizzazione pratica
Come gi detto nei miei precedenti articoli, non ho per il momento ritenuto di
attrezzarmi per la realizzazione dei circuiti stampati; ma nello stesso tempo ho deciso di
non realizzare il circuito con la solita basetta preforata a passo 1/10 di pollice, con
striscie parallele in rame.
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Ci nonostante ho preparato lo stesso il layout del PCB, per facilitare il lavoro di chi
riterr di utilizzare questa soluzione. Le dimensioni sono 52 x 36 mm. E risultato un
layout decisamente pulito, come si vede dalle immagini sottostanti; necessario un
solo ponticello (J1). In marrone tracciato il profilo della scheda KM1667.
Ecco le immagini ingrandite del PCB lato rame, e della serigrafia sul lato
componenti. Tenete presente che la schedina KM1667, inserita per mezzo di un
connettore Single in Line da 10 pin, risulta posizionata al di sopra del PCB stesso,
senza toccare i componenti sottostanti. Nella serigrafia la schedina tracciata in colore
marrone, mentre gli altri componenti sono disegnati in verde.
Potete ad ogni modo scaricare un file zip con limmagine 1:1 in formato PDF, le due
immagini ingrandite, i files in formato DipTrace dello schema (ZRLC_AIO_4.dch) e del
PCB (ZRLC_AIO_PCB5.dip); assieme al datasheet del PCM2902 e ad una versione -
sempre beta, ma pi aggiornata - del programma Visual Analyzer (VA.exe).


Bene; ma allora come stato realizzato il prototipo? Con una soluzione che a
chiunque apparir stravagante, e verosimilmente poco economica: utilizzando il PCB di
un kit concettualmente simile a questo apparecchio, nel senso che prevede lutilizzo di 4
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amplificatori operazionali, della scheda KM1667, di un connettore USB di tipo B, e
dispone anche degli zoccoli (DIP a 8 piedini e SIP a 10 piedini). Che si riutilizzano;
sennonch si avanza un bel p di componenti...
Il kit LX.1666 - Trasferire il VINILE su COMPUTER, che utilizza a sua
volta il convertitore USB PCM2902. Se vi interessano i particolari, il valore dei
componenti, ecc. dovete richiedere a Nuova Elettronica la rivista n. 231, GIUGNO-
LUGLIO 2007, al prezzo di Euro 5,00.



Il circuito stampato di pregevole fattura; si tratta di un doppia faccia, con i due
strati collegati opportunamente tramite fori metallizzati (credo con rivetti argentati).
Se per verificate le piedinature degli integrati IC1 e IC3, e le confrontate con quelle
dello schema da realizzare, vedete che si debbono effettuare alcune modifiche. Per IC1
necessario separare il pin 4 da massa, dato che dovr essere alimentato a -5V, e
predisporre un foro su un breve tratto di rame mantenuto allo scopo e liberato dalla
vernice (vedi freccie f e d pi avanti) ; loperazione complicata dal fatto che il
collegamento a massa presente su entrambi i lati. Per IC3 (loperazionale verr
sostituito dal Voltage converter ICL7660S) si devono separare i pin 1 da 2, e 6 da 7,
lasciando per collegata una piazzola per ciascuno. Di seguito vedete la basetta
originale, fotografata con lo scanner; sono illustrati successivamente i due lati, allo
stato originale e dopo la modifica. Sono ben visibili le incisioni effettuate; in rosso sono
indicati i necessari ponticelli.
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Si vede anche come la resistenza R1 trovi posto sul lato inferiore, saldandola
direttamente sul rame, dopo aver scoperto un tratto nella zona vicino alla freccia e,
grattando via un poco di vernice.







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Che dire di tale operazione? Anzitutto che non vi una stretta
necessit di effettuarla, visto che si pu sempre preparare un circuito stampato apposito,
o una basetta preforata. Ma soprattutto che si tratta di un lavoro che richiede realmente
una notevole abilit manuale ed un occhio attento, come pu avere chi - come me -
proviene dal mondo del fermodellismo. E unoperazione (da effettuare con appositi
attrezzi da incisione) molto delicata, visti i rischi contemporanei di danni permanenti alla
basetta, e di ferite alloperatore che non abbia le doti richieste. Comunque non
impossibile farlo, visti i risultati da me ottenuti.
Se vi chiedete allora perch lho descritta in dettaglio, perch so che chiunque legga
la descrizione di un progetto elettronico gradisce sempre - e a ragione - di vedere le foto
di un esemplare del progetto proposto. E questo circuito stampato modificato la base
del mio dispositivo, reale e non teorico, e perfettamente funzionante.
Ecco dunque alcune foto dellapparecchio:
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La scheda in fase di test, prima del montaggio nel contenitore:


Lapparecchio visto in prospettiva; su un lato appare il connettore USB di tipo B:

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Il retro del pannello superiore: evidenti il deviatore di MODE e il commutatore di
portata RANGE:


Un dettaglio del commutatore di RANGE: le 12 resistenze, come gi detto, sono
state direttamente saldate sui terminali del commutatore:


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E la volta dellinterno; a sinistra la schedina KM1667, sotto cui c il convertitore di
tensione ICL7660S; pi in alto il condensatore C3; a destra loperazionale LM358, in
basso il connettore USB:


Rimuovendo la schedina col KM1667 si possono vedere lICL7660, e soprattutto i
due condensatori C1 e C2 montati orizzontalmente per non intralciare la schedina:



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Ma giunto il momento di accendere ZRLC A.I.O. e metterlo in condizioni di fare il
suo lavoro...

Impostazioni ed uso

Gran parte di quanto segue gi stato trattato nel precedente articolo. Ma dato che il
Codec Audio PCM2902 ha qualche particolarit, che vi descriver, ci saranno alcune
differenze. E qualche spiegazione in pi! Quanto illustrato riferito ad un PC con
Windows XP SP2.

Prima di iniziare ad usare ZRLC A.I.O. bene effettuare qualche controllo sul
montaggio, come di seguito indicato:

a) Realizzata la basetta, saldate i due zoccoli per gli integrati, lo zoccolo per la schedina
KM1667 e la presa USB;
b) collegate la presa USB ad una di quelle sul PC con un cavetto USB adatto, e
verificate col tester la presenza di 5 V positivi circa (ovviamente il valore esatto dipende
dallalimentatore del PC) tra:
- i piedini 8 e 3 dello zoccolo dellICL7660S;
- il piedino 8 dello zoccolo del LM358 e il terminale T2 (che corrisponde a Gnd della
presa USB);
- i piedini 1 e 4 (come pure 1 e 6+7) dello zoccolo del KM1667.
c) se OK, staccate il cavetto, ed inserite lintegrato ICL7660S nel suo zoccolo;
d) ricollegate il cavetto, e verificate col tester la presenza di 10 V positivi - o meglio, il
doppio in valore assoluto, salvo leggeri scostamenti, del valore trovato al precedente
punto b) - tra i piedini 8 e 4 dello zoccolo del LM358; come pure di 5 volt negativi -
allincirca uguali in valore assoluto a quanto trovato al precedente punto b) - tra il
piedino 4 dello zoccolo del LM358 e il terminale T2.
e) staccate il cavetto USB, e continuate nel montaggio.
f) prima di collegare il commutatore di RANGE con le 12 resistenze montate (o se avete
gi collegato tutto, posizionando il deviatore MODE su Measure in modo da isolare la
sezione di Check) misurate accuratamente col vostro tester (digitale, altrimenti inutile)
i 6 valori di resistenza che risultano tra il lato comune di tutte le 12 resistenze e il
terminale A del commutatore, che deve essere collegato al contatto 3 (Check) del
deviatore MODE, selezionando via via il range da 1 a 6. Annotate accuratamente i 6
valori e conservateli, magari in un file.

Finito il montaggio del PCB e lassemblaggio dellapparecchio, ricontrollate tutto per
bene, come fate di solito; poi collegate ZRLC A.I.O. con un cavo USB. Apparir la
solita serie di messaggi di Windows, che avvertono che stato trovato un nuovo
hardware, fino allultimo che informa che il nuovo hardware installato e pronto
alluso.

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Se dal Pannello di Controllo di Windows aprite Suoni e periferiche audio e
cliccate la linguetta Audio (o Voce), dovrete trovare in ciascuno dei due elenchi
Periferica predefinita: di Riproduzione suoni e Registrazione suoni la periferica
USB Audio CODEC oltre a quella (o quelle) gi installate.




Se cliccate la linguetta Hardware dovete trovare la voce Codec audio;
selezionandola, cliccando Propriet ed ancora la linguetta Propriet dovr apparirvi
qualcosa di simile:


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Ora, supponendo che abbiate scaricato il file Files.zip, scompattate VA.exe in una
cartella a vostro piacere.

Lanciate VA.exe. Vi apparir questa schermata:




Cliccate il pulsante Settings; appare la finestra della sezione Main:



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Qui dovete inserire unimpostazione particolare, necessaria per le caratteristiche di
talune schede audio, come quelle che utilizzano il PCM2902, che hanno un unico ADC
(Analog to Digital Converter) per tutti e due i canali. Pi precisamente necessario
ritardare il canale A di 1 campione. Perci cliccate dentro il campo di edit Delay A ch
(samples) e scrivete 1. Inserendo un valore la casella diventa grigia, ad indicare che
dovete premere Enter (Invio) per accettare il valore. Vedrete che lindicazione di
campionamenti (samples) passa da 0.0000 ms a 0.0244 ms.
Limpostazione successiva consiste nel selezionare A and B nel listbox Channel(s).






Ora cliccate la linguetta Device. Qui si sceglie la scheda audio da usare con ZRLC
A.I.O. Nei due listbox Input device e Output device selezionate dunque USB
Audio CODEC.

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Cliccate infine la linguetta ZRLC. In basso a sinistra mettete un segno di spunta in
Auto Bias e Swap.



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Vi faccio notare unaltra caratteristica (dovrei dire mancanza) del PCM2902. Se
ingrandite in larghezza la finestra principale di Visual Analyzer appaiono i pulsanti
Input Gain e Output Gain:




Se provate a cliccarli, noterete che il secondo apre regolarmente il controllo definito
Altoparlante, corrispondente in pratica al normale controllo analogo di Windows,
generalmente denominato Volume master. Ma se cliccate il primo, Windows risponde
con un messaggio di errore sul Controllo volume. Questo avviene perch nel
PCM2902 il mixer dingresso non esiste: cosa normale per quel dispositivo. Il
messaggio di errore dunque corretto. Il mixer - non sempre ma quasi - qualcosa di
hardware, a cui il software di base di Windows e Virtual Analyzer si interfacciano. Se
non stato implementato nel chip, nessun programma lo pu far apparire.

E giunto il momento di verificare il misuratore; nelloccasione si proceder alla
taratura. Il metodo di misura che settato automaticamente allapertura del programma
quello di Fourier.

Nella finestra principale di Visual Analyzer, nella zona in basso alla destra della
finestra dello spettro, mettete una spunta nel box ZRLC.

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Si apre la finestra di ZRLC.




Sullinterfaccia posizionate il selettore RANGE su 1 e il commutatore MODE su
Measure; selezionate analogamente la posizione [1] nel listbox sotto Reference
(Ohm), alla destra del valore di Rm (Reference), riportato dalla sezione Scale settings
(Ohm, %) per quella portata.
Osservate lo slider verticale a destra, che collegato alla regolazione del livello in
ingresso; per meglio evidenziare lautocalibrazione che ZRLC effettua prima della
misura, spostate - se non lo gi - il cursore al minimo (0%).

Cliccate il pulsante Measure: vedrete il cursore salire, ed eventualmente
ridiscendere, fino ad un valore opportuno. In questa fase, quando il DUT non ancora
collegato, ZRLC mette in moto un meccanismo che tenta di fare molte cose, tra le quali
rendere i canali, (collegati, come visto, ai punti S e T1) identici in fase e ampiezza. E
non si tratta di semplici fattori moltiplicativi, come facevano Steber e Klaper con i loro
programmi originali, in realt macchinosi e non ancora automatizzati.
Ecco una registrazione della fase di calibrazione, effettuata con la versione NE-XT -
V.3 BETA (cliccate il nome in rosso); notate il cursore a destra della finestra:
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Calibr_FourierNEXT_n2.wmv

Quando ZRLC ritiene che sia ora di fare la misura, appare il messaggio Connect
DUT. Spostate pertanto il commutatore MODE su Check: apparir immediatamente la
misura della prima resistenza, circa 48 :




Si tratta ora di calibrare questa portata. Il metodo lo stesso indicato nel precedente
articolo, sezione Calibrazione, a cui rimando per gli approfondimenti. In pratica,
sapendo - ad esempio - che la prima resistenza di Check (Rp) vale 47.5 , e che la
misura visualizzata sullo schermo uguale a 48.1 (Rv), effettuate il calcolo del fattore
F = Rp / Rv
Nel caso attuale, si avrebbe F = 47.5 / 48.1 = 0.987.
Senza premere Stop, cliccate nel campo corrispondente alla posizione [1] nella
sezione Scale settings (Ohm, %) per quella portata, e sostituite il numero 10 con 10 x
0.987, cio con 9.87 (non il caso di essere troppo pignoli...). Noterete che, a seguito
della modifica del valore, il pulsante Apply relativo a quella posizione, prima non
disponibile, si attiva. Cliccatelo per rendere effettiva la modifica. Vedrete
immediatamente apparire il valore esatto, salvo lievi oscillazioni di poco conto.
Riportate il commutatore MODE su Measure, il selettore RANGE su 2, selezionate
analogamente la posizione [2] nel listbox sotto Reference (Ohm), e ripetete le stesse
operazioni. Correggete il valore nel corrispondente campo 2 in Scale settings (Ohm,
%) con quello ottenuto dalla formula sopra riportata.
E cos analogamente per le posizioni [3], [4] e [5].

A questo punto serve una precisazione. Ho dovuto purtroppo appurare che non
sempre funziona il metodo gi indicato per salvare questi valori di calibrazione nei
settaggi di ZRLC; cio quando dicevo Nella finestra dei Settings trovate i tre pulsanti
Save Config., Save As e Open Config. Cliccando Save Config. tutti i
parametri di funzionamento presenti al momento verranno automaticamente ricaricati
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ad ogni nuovo lancio del programma. Ma in compenso sufficiente chiudere Visual
Analyzer: in questa fase il programma salva tutta la configurazione nel file VA.ini.
Conviene farne una copia, casomai si incasinasse qualche cosa...



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Altri metodi di misura:
1) Lo Sweep
Avrete notato che nella finestra di ZRLC presente in alto un listbox denominato
frq.Hz da cui si pu scegliere la frequenza a cui avviene la misura. Di norma
impostato a 1000 Hz. Ma possibile selezionare qualsiasi frequenza da 10 a pi di
20000 Hz, a passi di 10. La possibilit di cambiare frequenza di analisi rappresenta, al
momento, una caratteristica sperimentale. E vero difatti che la capacit o
linduttanza sono fondamentalmente una propriet fisica del componente sotto misura,
independenti dalla frequenza; da questa, casomai, dipende limpedenza (di base,
lopposto del flusso di corrente) del componente. Per i componenti reali per, capacit e
induttanza possono dipendere in piccola parte dal valore della frequenza di misura. E
non da dimenticare leffetto delle capacit e induttanze parassite del circuito di misura,
che per quanto trascurabili nel campo delle frequenze audio, possono influire sulla
misura finale.
E dunque interessante misurare un componente a differenti frequenze; tant
che lautore ha previsto un automatismo, definito Sweep, che consente di impostare le
frequenze di inizio e di fine della misura, ed il passo, cio la differenza tra due frequenze
successive.
Per questo scopo, nella finestra ZRLC dei Settings, presente il riquadro Freq.
sweep (Hz), con un listbox per la scelta degli estremi di frequenza ed un selettore del
valore di Step. In pratica, si seleziona la frequenza iniziale e si clicca il pulsante Start,
sotto cui apparir la frequenza selezionata. Analogamente si seleziona la frequenza
finale e si clicca il pulsante Stop. Infine si stabilisce lo Step, utilizzando i pulsanti a
freccia. Che si possono tenere premuti per cambiare valore pi velocemente. Inoltre si
pu stabilire quante volte effettuare la misura ad ogni frequenza, utilizzando i pulsanti
vicino al campo di edit Mean, o inserendo un valore. ZRLC effettuer la media di
ciascun gruppo di misure ripetute.
Ad esempio:


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Ora impostate nella finestra di ZRLC i parametri Man per Measure e Freq per
Capture; nella sezione Manual cliccate anche il bottone corrispondente alla
grandezza da misurare come visualizzato qui sotto. Ad esempio, C per un
condensatore:



Cliccate il pulsante Capt. auto; ZRLC effettua una prima calibrazione di base, poi
quando appare il messaggio Remove DUT



verificate che nulla sia collegato e premete OK per avviare la sequenza di
calibrazione sweep, che sar effettuata per ognuna delle frequenze selezionate.
La potete vedere in questa animazione, effettuata con la versione NE-XT - V.3
BETA; in alto appaiono in successione i valori di frequenza e il numero progressivo
della misura (cliccate il nome in rosso):
Calibr_SweepNEXT_n.2.wmv.wmv
Al termine apparir un messaggio che avverte di collegare il DUT e premere OK.


Collegate, ad esempio, un condensatore, premete OK e partir la sequenza di misura,
che vedete in questa seconda animazione; anche ora appaiono in successione i valori di
frequenza e il numero progressivo della misura, pi quello delleventuale ripetizione
(cliccate il nome in rosso):
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Measure_SweepNEXT_n.2.wmv
Quando appare la scritta Capture ENDED potete vedere il risultato cliccando il
pulsante View capt.:

Potete salvare questa schermata come immagine o come dati, utilizzando il menu
File.

2) LMS Bridge

Inizialmente lautore di Visual Analyzer si era ispirato ai lavori di Steber e Klaper,
creando una routine basata sullalgoritmo LMS (Least Mean Square, Media dei Minimi
Quadrati), ottenendo un dispositivo che funzionava come i vecchi ponti LMS. Tale
routine tuttora inserita nel programma, ed quella che andiamo a presentare.
Successivamente lautore ha sviluppato una routine che sfrutta le risorse gi inserite in
Visual Analyzer, ottenendo una versione del misuratore ZRLC nuova e fortemente
personalizzata. La routine sfrutta - oltre ad un algoritmo proprietario - la trasformata di
Fourier veloce (indicata come FFT, dallinglese Fast Fourier Transform), un
algoritmo ottimizzato per calcolare la trasformata discreta di Fourier, detta DFT,
costituita dalla sommatoria di una serie di numeri complessi. La FFT di notevole
importanza per una grande variet di applicazioni, dalla soluzione di equazioni
differenziali, alle derivate parziali, agli algoritmi per moltiplicare numeri interi di grandi
dimensioni, allelaborazione di segnali digitali (come nel caso attuale). Il vantaggio
che quando si dispone di unenorme quantit n di dati campionati (e ricordiamo che le
impedenze sono rappresentate da numeri complessi), effettuare direttamente la
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sommatoria richiede una quantit di operazioni aritmetiche O(n
2
). Un algoritmo FFT
ottiene lo stesso risultato con un numero di operazioni O(n log(n)).
Ora il metodo Fourier quello principale, subito disponibile allapertura di Visual
Analyzer.
Ma sempre possibile utilizzare linterfaccia ZRLC come LMS bridge. Vediamo
come.
Anzitutto, se la finestra di ZRLC aperta la si deve chiudere. Poi nella sezione
ZRLC di Settings, nel riquadro Meas. method si clicca il pulsante LMS bridge.



Nella finestra principale di Visual Analyzer, nella zona in basso alla destra della
finestra dello spettro, mettete una spunta nel box ZRLC. Si apre la finestra di ZRLC
per LMS bridge, che leggermente diversa da quella che si ottiene con FFT qualora si
usino le versioni pi vecchie; con la 2010 NE-XT - V.3 BETA sono uguali.



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Non resta che selezionare la portata voluta nel listbox della finestra ZRLC, e
impostare la medesima posizione con il commutatore RANGE dellinterfaccia.
Collegate il DUT e cliccate Measure.
Ora sperimentate voi...

Files necessari

E disponibile un file ZIP contenente tutti i file necessari. Contiene anche la versione
pi aggiornata (3.beta) di VA, con tutte le correzioni e migliorie introdotte fino al 22
marzo 2010. Cliccare sul nome per scaricare:
Files.zip
Contenuto:
PCB bottom 1-1.pdf 24 KB
PCB bottom 250x100.bmp 7.1 MB
PCB serigrafia 250x100.bmp 7.1 MB
pcm2902.pdf 279 KB
VA.exe 4.6 MB
ZRLC_AIO_4.dch 54 KB
ZRLC_AIO_PCB5.dip 22 KB

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Terza versione
ZRLC con stadio finale di potenza

Come gi anticipato, questa versione migliora la capacit di leggere resistenze di
pochi , e consente di misurare limpedenza degli altoparlanti. Lispirazione mi
giunta, oltre che da vari discorsi con A. Accattatis, dalla lettura dellarticolo
IMPEDENZIMETRO USB x PERSONAL COMPUTER sul n 242 - NOVEMBRE-
DICEMBRE 2009 di Nuova Elettronica.
Per la verit mi ero gi reso conto che la versione All In One non in grado di
misurare limpedenza degli altoparlanti; collegando un altoparlante da 4 a ZRLC All
In One la misura non viene effettuata, e VA presenta ostinatamente la scritta Connect
DUT. Analogamente, mentre una resistenza da 10 viene misurata - pur con qualche
incertezza - una da 5 si comporta come laltoparlante.
Ma perch? Si pu immaginare che in ZRLC All In One, che alimenta il partitore
di misura direttamente con lo stadio di uscita del PCM2902, limpedenza di questo non
sia sufficentemente bassa; ovverosia, che la corrente erogata non sia sufficiente a
pilotare un carico al di sotto di un certo valore.
Il caso dellaltoparlante poi presenta verosimilmente una ulteriore complicazione. In
presenza di una corrente alternata, la bobina mobile genera un campo magnetico
variabile che, interagendo con il campo magnetico fisso prodotto dal magnete, provoca
loscillazione della bobina - e quindi del cono - in sincronia con la corrente alternata. Ma
c di pi: per la Legge di Faraday, lo stesso movimento della bobina attraverso il campo
magnetico fisso genera una forza controelettromotrice indotta pari allopposto della
variazione temporale del flusso. Che quindi si oppone alla corrente alternata applicata
alla bobina.
Quando un altoparlante collegato in un amplificatore audio ad un adatto stadio
finale correttamente dimensionato, la forza controelettromotrice sicuramente
trascurabile; ma evidentemente, collegando lo stesso alluscita del PCM2902 - per di pi
attraverso la resistenza di riferimento da 10 - la tensione disponibile non in grado di
bilanciarla.
Si pu pensare per analogia alluscita audio di molte schede incorporate in un PC; di
solito, a questa si pu collegare una cuffia o un auricolare, che hanno certamente
unimpedenza - ed una resistenza - senzaltro superiori a quella di un altoparlante; ma
questo non collegabile direttamente.
Tutto ci si pu vedere visualizzando con loscilloscopio la tensione alternata
presente ai morsetti di uscita di ZRLC All In One.
A circuito aperto, la tensione risulta essere correttamente sinusoidale, con
unampiezza di circa 1.7 Vpp.

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Collegando ora una resistenza da 10 sulla portata 1, iniziano ad apparire i primi
problemi: come si vede, la sinusoide - ridotta non in proporzione - tagliata a met:




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Con la resistenza da 5 - non pi misurata - le cose peggiorano:



Ed ecco laltoparlante; la particolare asimmetria di forma della tensione
verosimilmente dovuta alla forza controelettromotrice:


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Limpedenzimetro di Nuova Elettronica

Ci constatato, ed anche spinto dalla curiosit, particolarmente dopo la lettura
dellarticolo citato, ho acquistato il kit Impedenzimetro usb x pc (vedi LX.1746 KIT);
una volta montato, ho potuto verificare che questo funziona realmente bene.
Come si pu vedere dallarticolo, lo schema fondamentalmente corrispondente a
quello di ZRLC AIO; ma presenta alcune significative differenze, che esaminer in
dettaglio.
Ecco limpedenzimetro, montato ed inscatolato:





Qui sotto vediamo il PCB completo di tutti componenti, sia senza la scheda
KM1667, che completato con questa.
A sinistra si riconosce il convertitore di tensione 34063A, al centro il doppio
operazionale NE5532, e a destra lo stadio BF TDA7052; al di sopra di questo, la scheda
KM1667 col PCM2902:

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Questo impedenzimetro misura correttamente le resistenze basse:




E le impedenze degli altoparlanti:




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Ed ecco gli oscillogrammi. Con una resistenza da 5 :




Con un altoparlante da 4 :


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Una precisazione: con la versione di Nuova Elettronica ho dovuto togliere la spunta a
Swap in Settings - ZRLC:



Da notare anche che con questa versione laltoparlante emette un robusto segnale
acustico a 1000 Hz; mentre con ZRLC senza stadio finale, dallaltoparlante esce appena
un debole suono!
Dov dunque la differenza? La novit della versione di Nuova Elettronica sta nella
presenza di uno stadio finale di potenza miniaturizzato da 1 Watt, realizzato con
lintegrato TDA7052 Philips, posto tra luscita audio del codec PCM2902 e il selettore
di portata S1-B/S1-A, che corrisponde al commutatore S1 del primo schema di pag. 36, e
al commutatore Dev1 del secondo schema.
Stranamente, nellarticolo non data alcuna giustificazione di tale stadio finale. Ma
le prove effettuate con un esemplare del kit di Nuova Elettronica hanno dimostrato che
gli inconvenienti creati da ZRLC All In One con le resistenze basse e gli altoparlanti
sono completamente eliminati dallutilizzo di tale stadio; e dunque le spiegazioni sopra
ipotizzate sono ampiamente confermate.
Ma come realizzato in pratica tale stadio? Vediamo anzitutto come stato fatto da
Nuova Elettronica, rimandando per lo schema completo allarticolo citato.
Questo il diagramma a blocchi dellintegrato.


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E questo lo schema applicativo:



Mi viene solo da chiedere perch sia stato usato come finale il TDA7052, che ha due
uscite fluttuanti per laltoparlante. Credo che la risposta stia nella possibilit di questo
integrato di generare potenze relativamente alte con tensioni basse. Ci deriva proprio
dalla configurazione a ponte (BTL, Bridge-Tied-Load) utilizzata, con due terminali di
uscita indipendenti, al posto di un solo terminale riferito a massa. E una scelta
progettuale di Philips per compensare la riduzione della potenza di uscita che deriva
dalla riduzione della tensione di alimentazione che si ha in radio e registratori portatili,
che utilizzano un numero ridotto di batterie per risparmiare spazio. Infatti, dalla
FUNCTIONAL DESCRIPTION del datasheet risulta che lintegrato pu fornire una
potenza di uscita di 1,2 W (THD = 10%) in un carico di 8 con una alimentazione di
6V.
Questo lo schema usato in pratica; come si vede, lo stadio amplificatore inserito
in serie tra il canale di uscita destro Out R del PCM2902 ed il selettore di portata.

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E per mantenere corretto il livello del segnale audio in ingresso al ponte, il guadagno
di 40 dB del TDA7052 compensato dal partitore costituito dalle resistenze R7 ed R8,
da 33 k e 680 .
Compensato... quasi. Philips dichiara che il guadagno in tensione fissato
internamente in 40 dB. In base alla definizione di dB,



40 dB corrispondono ad un rapporto di 10
40/20
= 100 fra le tensioni in ingresso ed
uscita. Invece, il partitore R7 + R8 introduce un'attenuazione di 380/33680 = 0.020 = 50
volte.
Sicch il segnale ai capi del partitore teoricamente il doppio di quello in uscita dal
PCM2902. Ma questo, in pratica, non risulta creare problemi.
Chi interessato a tutto il circuito, lo trova - come gi detto - sul n 242
NOVEMBRE-DICEMBRE 2009 di Nuova Elettronica.

Generatore di tensione negativa
Anche limpedenzimetro di Nuova Elettronica utilizza un generatore di tensione
negativa, ma diverso da quello usato nel mio progetto. Si tratta dellintegrato
MC34063A, al posto del forse pi diffuso ICL7660. E probabilmente il TDA7052 la
causa dellutilizzo del MC34063A.
LMC34063A un Circuito di controllo per convertitori CC-CC di tipo
switching in grado di fornire correnti di uscita fino a 1.5 A.
I convertitori elettronici switching DC-DC sono utilizzati per convertire un livello di
tensione in un altro. Questi circuiti compiono tipicamente la conversione applicando
tensione continua DC su un induttore per un primo ciclo di lavoro (di solito in un range
di frequenza da 100 kHz a 5 MHz) nel quale scorre una corrente elettrica cos da
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immagazzinare energia magnetica; nel ciclo successivo viene tolta la tensione e si
trasferisce in maniera controllata lenergia immagazzinata come tensione duscita del
convertitore. Questo metodo di conversione molto efficiente (compreso tra 80% e il
95%).
LICL7660 un convertitore di tensione a capacit commutata, tipicamente
utilizzato come un convertitore di tensione negativa, che funziona come una pompa di
carica. Anche se in questa categoria di convertitori esiste uno switch che agisce
ciclicamente, il principio di funzionamento diverso dal precedente.
Durante la prima met del ciclo di lavoro, generalmente ad una frequenza di 10 kHz,
un condensatore (C1) viene caricato alla tensione V+ rispetto a massa, per mezzo di
interrutori MOS integrati nel chip; durante la seconda met, sempre a mezzo di
interrutori MOS, C1 scollegato dallalimentazione e posto in parallelo ad un secondo
condensatore C2, in maniera che il terminale positivo di C1 sia collegato al terminale di
C2 posto a massa. Cos sullaltro terminale si trova la tensione negativa.
Il problema sta nel fatto che gli interrutori hanno una resistenza serie diversa da zero,
per cui limpedenza globale del convertitore vale tipicamente 50 . Questo comporta
una bassa corrente di uscita (0.1 A a 5 V) e la tendenza alla diminuzione della tensione
con laumento della corrente prelevata.
Tale bassa corrente verosimilmente inadeguata per limpedenzimetro di Nuova
Elettronica; ma pi che sufficiente per ZRLC AIO.
Ecco dunque spiegata la scelta del MC34063A al posto di un ICL7660, anche se il
primo richiede pi componenti (3 resistenze, 3 condensatori, 1 diodo ed un induttore) del
secondo (2 condensatori).

Altri possibili finali BF

Il TDA7052 comunque non che uno dei tanti integrati amplificatori BF di bassa
potenza. Una alternativa possibile potrebbe essere teoricamente il LM386 della National
Semiconductors, definito Low Voltage Audio Power Amplifier. Il guadagno fissato
internamente a 26 dB, ma pu essere aumentato da 26 a 46 dB con una resistenza ed un
condensatore tra i pin 1 e 8.
Ecco il diagramma a blocchi dellintegrato:



E questa una tipica applicazione con il minimo dei componenti, che fornisce un
guadagno di 20 dB, cio 10
20/20
= 10 volte:
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Poich il guadagno, rispetto al TDA7052, passato da 100 a 20, scendendo cio di 5
volte, anche il fattore di riduzione del partitore deve scendere di 5 volte, e valere quindi
50 / 5 = 10.
Un circuito pratico potrebbe quindi essere:


Potrebbe per presentarsi un inconveniente. Dal datasheet del LM386 risulta:

Output Power (P
OUT
) Conditions Min Typ Units
LM386N-1, LM386M-1, LM386MM-1 V
S
= 6V, RL = 8, THD = 10% 250 325 mW
LM386N-3 V
S
= 9V, RL = 8, THD = 10% 500 700 mW
LM386N-4 V
S
= 16V, RL = 32 , THD = 10% 700 1000 mW

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Vediamo in pratica che a 6 V, al posto dei 1200 mW forniti dal TDA7052 abbiamo
solo 325 mW
E ci potrebbe comportare un notevole calo di prestazioni.

Ma si potrebbe anche utilizzare uno stadio audio finale esterno; ecco che cosa mi ha
rivelato lo stesso Accattatis:

Circa lidea di Nuova Elettronica: io stesso, nelle fasi embrionali del progetto avevo
suggerito a NE di usare un bel finale: pensa che in alcune prove avevo usato come
stadio duscita un finalino Kenwood da 70 watt rms (!!) ottenendo di poter usare
resistenze di riferimento anche di pochissimi ohm o frazioni.

Comunque, chi vuole, pu provare!
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Come rendere operativa la sesta portata
dellimpedenzimetro di Nuova Elettronica

Mi ricollego a quanto gi scritto a pag 40:
Nonostante ZRLC disponga di 5 portate software, nello schema di ZRLC All In One
presente una sesta posizione. Visto che il commutatore ha 6 posizioni, ho pensato di
aggiungere una sesta resistenza per Rm, di valore pari a 1 M. Si deve usare con la
posizione 5 di ZRLC, tenendo presente che si deve moltiplicare x 10 il valore letto se
si tratta di resistenze o induttanze, e dividerlo x 10 se si tratta di condensatori.
La necessit di usare un fattore 10 dipende dal fatto che il programma, allorch si
seleziona la portata 5 (ove Rm conosciuto col valore di 100 k), non informato del
cambiamento di valore ed effettua i calcoli sulla base di 0.1 M al posto di 1 M.
Lidea in realt sufficientemente logica, e ben supportata sia dallhardware che dal
software, perci non si tratta di una semplice curiosit, ma di unopzione funzionante.
Mi spiego.
Aggiungendo un sesto valore per Rm, di valore ancora pi alto del precedente, ci
troviamo di fronte al caso opposto della resistenza da 5 , mal sopportata dalluscita
audio del convertitore PCM2902, come visto nella sezione ZRLC con stadio finale di
potenza. Anzi: lo carica ancora di meno, quindi nessun problema.
Anche dal punto di vista degli ingressi audio non ci sono problemi. Come diceva A.
Accattatis:
Lhardware necessario , in prima battuta, una semplice coppia di amplificatori
operazionali usati in configurazione adattatori dimpedenza allo scopo di elevare il
pi possibile limpedenza dingresso del misuratore. Questo per uno scopo
relativamente ovvio: una bassa impedenza dingresso, caratteristica tipica delle schede
audio, significa una perturbazione non trascurabile nel valore dellimpedenza da
misurare. Ossia, in altri termini, misure poco accurate.
Invece, con gli operazionali utilizzati come amplificatori non invertenti a guadagno
unitario limpedenza di ingresso molto alta, da alcune decine ad alcune centinaia di
M.
Ma serve questa sesta portata? Direi di si; cito nuovamente dalla stessa pagina, per
comodit:
Funziona abbastanza bene, tant che in questo modo posso leggere anche il valore
minimo di quel condensatore variabile ad aria su supporto ceramico, che ho descritto al
fondo della sezione Calibrazione. Ad esempio, in posizione 5 il condensatore chiuso
mi d 48 pF, ma posso aprirlo solo fino a quasi met (con una lettura di circa 20 pF),
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poi ZRLC non pi in grado di misurare la capacit, ed appare Underrange. In
posizione 6 invece leggo 488 pF se chiuso, e 18 pF a pochissimi gradi prima della
posizione tutta aperta. Poi se lo apro al 100% vado di nuovo in Underrange; ma questo
fatto pu essere ragionevole. Comunque, dividendo x 10 le letture ottengo circa 49 pF in
posizione chiusa, e 2 pF in posizione aperta. Tra laltro, in queste condizioni visibile
leffetto capacitivo (in aumento) della mano che ruota il condensatore... la mano deve
essere allontanata per leggere la misura corretta. Lunica cosa che per usare questa
modalit necessario cliccare il radiobutton Man dentro Measure e poi
selezionare R, L o C a seconda della grandezza da misurare, prima di partire con la
misura.
Anche limpedenzimetro di Nuova Elettronica utilizza un deviatore (doppio) di tipo
standard a 6 posizioni. Nella spiegazione si legge che - effettivamente - la posizione 6
del RANGE (prevista per future applicazioni) non inserisce una delle resistenze di
precisione del partitore; ma quanto scritto dopo non corrisponde esattamente al circuito
elettrico. Ma questo non cambia nulla. Resta il fatto che, aggiungendo unicamente una
resistenza ed un ponticello, si pu ottenere la sesta portata n pi n meno come in
ZRLC AIO.

La modifica
In realt si tratta di un lavoro semplicissimo, che richiede neanche unora di lavoro.
Consideriamo anzitutto la figura seguente, che illustra nella met sinistra la sezione
originale della schema da modificare, e nella met destra le semplici modifiche (segnate
in rosso) da effettuare.
Come si vede, la sesta posizione di S1-A libera. La useremo per collegare una
resistenza da 1 M, che ho denominato R55. Ho indicato la precisione di 1% per
uniformit con le altre; se non fosse reperibile, in alternativa possibile acquistarne pi
duna al 5% e cercare con un buon tester digitale quella che si avvicina di pi. Io ne ho
trovata una da 1.025 M!
Circa S1-B, basta fare un ponticello Po tra i contatti 5 e 6. Usando limpedenzimetro
come sempre (ignorando il CONN. 3) non si ha alcuna conseguenza.

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Vediamo come fare in pratica con laiuto di un paio di fotografie. (*) Questo il lato
componenti.

Si vede la resistenza R55 montata dopo R5; uno dei capi (A) saldato direttamente sul
terminale di R5 comune alle altre 4 resistenze R1-R2-R3-R4; laltro capo (B) passa
attraverso un piccolo foro da 0,8 mm e sbuca sul lato rame per collegarsi a S1-A.
Ho scelto questa soluzione - invece di saldare la resistenza direttamente sul lato rame -
sia per un fatto estetico (sono fatto cos...), che per non rischiare di rendere difficile, con
il suo ingombro, il reinserimento del PCB nella scatola.
Ed ecco il lato rame. Si distinguono facilmente tutti i contatti di S1-A ed S1-B.
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In alto si vede bene il foro da cui fuoriesce il terminale B di R55, che saldato sul
contatto 6 di S1-A, precedentemente libero.
Pi in basso si nota perfettamente il ponticello Po che unisce il contatto 6 di S1-B con il
contatto 5.
Fatto questo, tutto finito. Non resta che rimontare il tutto e passare alle...

Prove e verifiche
Richiuso il mobiletto, ricollegato limpedenzimetro allUSB, si pu riavviare Visual
Analyzer e procedere ad un controllo. Iniziamo con una resistenza.
1) Nella finestra principale di Visual Analyzer, nella zona in basso alla destra della
finestra dello spettro, mettete una spunta nel box ZRLC. Si apre la finestra di ZRLC.
2) Selezionate la posizione [5] nel listbox sotto Reference (Ohm), alla destra del
valore di Rm (Reference), riportato dalla sezione Scale settings (Ohm, %) per quella
portata. In Measure cliccate Man e in Manual cliccate R.
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3) Sullimpedenzimetro posizionate il selettore RANGE su 5.
4) Cliccate il pulsante Measure; quando appare il solito messaggio Connect DUT
collegate una resistenza da 100 kohm. Ecco il risultato con una resistenza del valore
reale di 99.1 kohm.

5) Ora cliccate Stop; posizionate sullimpedenzimetro il selettore RANGE su 6 e
ripetete il punto 4). Ecco il risultato con la stessa resistenza:

In base a quanto spiegato, il valore reale 9.89 kohm x 10 = 98.9 kohm. Benissimo.
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Ora passiamo ad un condensatore ceramico da 10 nF (10000 pF). Non collegatelo
adesso! In Manual cliccate C; sullimpedenzimetro posizionate il selettore RANGE
su 5. E molto importante effettuare lazzeramento delle capacit parassite, come
spiegato a pag. 25 dellarticolo sopra citato.
Vedete in basso una scritta del tipo T=x.xxxx pF, che indica la capacit residua
riscontrata lultima volta che si misurato un condensatore.


IMPORTANTE!
Durante tutte le operazioni da 6) a 9) tenete sempre i terminali dellimpedenzimetro
fermi, non collegati a nulla e lontani da qualunque oggetto che possa avere un effetto
capacitivo, comprese le vostre mani. Unica eccezione loperazione 9), nel solo
momento necessario a collegare il condensatore.
6) Cliccate il pulsante Measure; quando appare il messaggio Connect DUT cliccate
il pulsante Reset,


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7) che diverr Zero, mentre apparir T=0.0000 pF.


8) Infine premete Zero, e ZRLC memorizzer la capacit residua attuale.

9) A questo punto collegate il condensatore, ed avrete la misura: poco pi di 9 nF.

(Nota: la figura corretta, ma stata realizzata in una precedente occasione; ci
giustifica il differente valore di T).
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10) Posizionate sullimpedenzimetro il selettore RANGE su 6; scollegate il
condensatore e ripetete le operazioni da 6) a 9). Ecco la nuova misura:

In base a quanto spiegato, il valore reale 91.2809 nF / 10 = 9.12809 nF.
Le figure seguenti illustrano i risultati ottenuti con un condensatore da 100 pF sul
RANGE 5:

e sul RANGE 6:

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Anche qui, 1006.8 pF / 10 = 100.68 pF.
La differenza tra le misure leggermente superiore ai casi precedenti; ma ritengo sia
ancora accettabile.
Valutazione dei risultati
Riporto di seguito una tabella con il calcolo della differenza percentuale tra le misure di
uno stesso componente, effettuate rispettivamente sui RANGE 5 e 6
dellimpedenzimetro (= 100 x differenza tra le letture / media delle letture):
Valore reale P5 su R5 P5 su R6 Errore di R6 @ R5
99.1 kohm 98.93 98.9 -0.03 %
983 kohm 982.26 975.5 -0.69 %
Valore nominale P5 su R5 P5 su R6 Errore di R6 @ R5
10 nF 9.0975 9.12809 0.34 %
100 pF 99.5 100.68 1.18 %

Come si vede, lerrore generalmente molto basso; anche nel caso peggiore
(condensatore da 100 pF) ancora accettabile.
Consiglio senzaltro a chi ha montato limpedenzimetro di Nuova Elettronica di fare
questa modifica. E semplice, priva di inconvenienti e, in molti casi, utile.
E chiss che a qualcuno non venga la voglia di acquistare e montare questo kit. Che ha
dimostrato di funzionare bene, e di sfruttare al meglio lottimo programma di A.
Accattatis!


(*) Piccola nota sulle fotografie. Viste le mie attitudini personali, cerco sempre di
ottenere il meglio dalle foto che uso a corredo di quanto scrivo. Approfitto dunque
delloccasione per segnalare a chi fosse interessato che le medesime sono state scattate
con una Reflex digitale Nikon D40, munita di un obiettivo zoom 18-200mm f/3.5-5.6G
IF-ED AF-S VR DX NIKKOR con Vibration Reduction abbinato ad una lente Close
Up da 2x in funzione di macro.
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ZRLC con Windows 7 (e Windows Vista)
I problemi di Windows 7 e ZRLC
Per quanto non labbia mai citato esplicitamente, tutto il lavoro da me effettuato e fin
qui esposto stato realizzato utilizzando ZRLC con Windows XP.
Nel frattempo iniziava ad espandersi limpiego, tra gli utenti di Windows, di due
nuove versioni: Vista e 7 (Seven, per gli anglosassoni).
Certamente molti dei potenziali utilizzatori di ZRLC avranno installato VA.exe sotto
Windows Vista e 7; ma, probabilmente, con esito negativo.
Premetto che i problemi di cui parlo, e le soluzioni trovate per risolverli, si
riferiscono allutilizzo di ZRLC con la scheda KM1667 di Nuova Elettronica di cui ho
ampiamente parlato (kit LX.1667 Montato), provvista del codec audio PCM2902.
In pratica, ho usato direttamente limpedenzimetro di Nuova Elettronica, ovvero il kit
Impedenzimetro USB x pc (LX.1746 KIT) che ho descritto nella sezione Terza
versione - ZRLC con stadio finale di potenza. La versione di VA utilizzata
VISUAL ANALYSER 2011 - v 14.0.0.19; la potete scaricare dai seguenti link:

Setup automatico - Windows
2000 /XP /NT /Vista /Seven
http://www.sillanumsoft.org/Download/VAsetup.exe
http://www.marucchi.it/VA/VAsetup.exe
File delleseguibile di VA http://www.sillanumsoft.org/Download/VA.exe
http://www.marucchi.it/VA/VA.exe
Immagine ISO http://www.sillanumsoft.org/Download/VA.zip
http://www.marucchi.it/VA/VA.zip

Ma perch il PCM2902 d problemi con Windows Vista e 7? Andiamo con ordine,
procedendo praticamente allutilizzo di ZRLC. Le spiegazioni verranno date in
riferimento a Windows 7, in quanto quello a cui sono passato dopo Windows XP, e che
uso abitualmente; tuttavia stato mio scrupolo verificare successivamente i problemi (e
le relative soluzioni) anche con Windows Vista. Di questo far menzione dopo, in
maniera pi sintetica, in quanti molti punti sono in comune.


Utilizzo di ZRLC con Windows 7

Anzitutto necessario collegare limpedenzimetro ad una presa USB, prima di
lanciare VA.exe.
Immediatamente Windows si accorge che un dispositivo a lui ignoto stato
collegato, ed inizia la ricerca degli opportuni driver:

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Ora si deve lanciare VA.exe, mettendo come al solito una spunta nel box ZRLC
nella finestra principale di Visual Analyzer, nella zona in basso alla destra della finestra
dello spettro.
Ma anche supponendo di avere effettuato i settaggi di VA sulla base delle indicazioni
da me date per XP nei capitoli precedenti, avviando ZRLC quasi certo che avremo una
sgradita sorpresa. ZRLC non in grado di effettuare le misurazioni!
Infatti, dopo alcuni istanti di lavoro da parte di VA, sullo schermo resta fisso e stabile
il messaggio di richiesta di collegare il DUT, anche dopo averlo collegato ai morsetti:



Tra laltro, i pi attenti noteranno che nella sezione destra la trackbar di ampiezza del
segnale resta a zero. In realt questo un secondo problema; tranquilli: esamineremo
anche lui.
Ma perch ZRLC non misura?
Dopo una serie di consultazioni con lautore del programma, ed anche alla luce delle
sue esperienze, il mistero stato svelato.
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Essenzialmente, lanomalia deriva dal fatto che, spesso, la scheda di NE sotto
Windows 7 viene settata di default in Mono. Mentre ZRLC (e tutto VA) necessita dei
due canali disponibili per gli ingressi audio (Stereo).
Facciamo un passo indietro. Ricorderete che a pagina 53 dicevo:

Vi faccio notare unaltra caratteristica (dovrei dire mancanza) del PCM2902. Se
ingrandite in larghezza la finestra principale di Visual Analyzer appaiono i pulsanti
Input Gain e Output Gain:




Se provate a cliccarli, noterete che il secondo apre regolarmente il controllo definito
Altoparlante, corrispondente in pratica al normale controllo analogo di Windows,
generalmente denominato Volume master. Ma se cliccate il primo, Windows risponde
con un messaggio di errore sul Controllo volume.
Questo avviene perch nel PCM2902 il mixer dingresso non esiste

Ebbene, sbagliavo. E forse sbagliava anche lautore, che al tempo mi dava analoghe
spiegazioni.
In realt non vero che il mixer dingresso non esiste. E Windows XP che non lo
vede.
E Windows 7? Lo vede; ma commette errori differenti.
Vediamo questa cosa in dettaglio. Nel mio caso, passando ad utilizzare ZRLC con
Windows 7, avevo utilizzato pari pari lo stesso file di configurazione VA.ini creato da
VA.exe sotto XP.
Ma andando a visionare la scheda Settings e cliccando la linguetta Main, mi
accorgevo che il Listbox Channel(s) appariva disattivato (grigio), per quanto apparisse
selezionato A and B.

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Questo deriva dallincongruenza con il settaggio originale impostato sotto XP, dove
lo stadio di input del PCM2902 viene visto di base come Stereo, mentre sotto
Windows 7 viene settato di default in Mono.
Ma a questo c rimedio. Facciamo anzitutto una verifica.
Per prima cosa clicchiamo il pulsante Input Gain nella finestra principale di VA.



Sorpresa: contrariamente a XP, ora non si ha un errore, ma si apre il pannello
Audio, predisposto su Registrazione:

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Oltre alle schede audio incorporate, appare il CODEC audio USB del PCM2902; ma
stranamente individuato come Microfono!
Selezioniamolo, clicchiamo Propriet, poi Avanzate. Qui si vede come linput
del PCM2902 sia predisposto in Mono (cio, Canali: 1).



Rimediamo subito. Ma prima chiudiamo VA.exe, che in qualche caso potrebbe
interferire al momento di cambiare le impostazioni della scheda audio, generando un
errore.
Apriamo il Pannello di controllo di Windows e clicchiamo Hardware e suoni:

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Clicchiamo Gestisci dispositivi audio:




Si apre il pannello Audio, predisposto su Riproduzione. Clicchiamo la linguetta
Registrazione.

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a


Oppure clicchiamo licona dellaltoparlante, in basso a destra nella System Tray



e selezioniamo Dispositivi di Registrazione




Ora, come visto poco fa, selezioniamo Microfono, clicchiamo Propriet, poi
Avanzate.

Clicchiamo il menu a discesa:

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poi clicchiamo lultima voce



in modo che il pannello appaia cos:

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Canali: 2: siamo in Stereo, con i due canali disponibili.
Se ora rilanciamo VA.exe, aprendo la scheda Settings e cliccando la linguetta
Main, vediamo che ora il Listbox Channel(s) appare attivo.



OK!
Notate nelloccasione la particolare selezione lunghezza buffer (FFT size)/frequenza
di campionamento (Frequency sampling), ovvero 4096/40960.
Tra tutte le coppie di valori lunghezza buffer/frequenza di campionamento
selezionabili dai relativi combo box, conviene scegliere coppie che facciano apparire in
VERDE la scritta Freq.(Hz) a fianco del combobox della selezione frequenza di test in
ZRLC:

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In questo modo si seleziona un algoritmo di eliminazione dellerrore pi efficiente.
Non riguarda il problema lamentato, ma migliora le prestazioni.

Allora tutto a posto? Non detto. Come anticipato, verosimilmente si presenta
anche un secondo problema.
Come dicevo a pagina 69, parlando della versione di Nuova Elettronica
dellimpedenzimetro con stadio finale di potenza:

Da notare anche che con questa versione laltoparlante emette un robusto segnale
acustico a 1000 Hz; mentre con ZRLC senza stadio finale, dallaltoparlante esce appena
un debole suono!.

Questo con XP. E con 7?
Il suono, ahim, debolissimo! Eppure lo stadio di BF c: lo stesso
impedenzimetro di NE testato con successo sotto XP E non solo unimpressione
acustica!
Collegando il fedele oscilloscopio ai morsetti dellimpedenzimetro, durante la misura
di una resistenza da 10 ohm, ecco confermato linconveniente.
Con Windows 7 la tensione risulta inferiore a 20 mV pp; si nota anche la trackbar del
livello praticamente a zero:

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Mentre invece con Windows XP la medesima ammonta (regolarmente) a 800 mV pp,
e la trackbar supera 80%:

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Anche per questo inconveniente c una spiegazione.
A quanto pare, e come verificato dallautore di VA su altri esemplari sotto Windows
7, questo non solo vede lo stadio di input come microfono; ma il livello di registrazione
(che setta di base a 100%) eccessivamente elevato rispetto a quello impostato da
Windows XP per gli ingressi audio di linea, PCM2902 compreso.
In queste condizioni, lalgoritmo automatico di Autobias di VA fallisce. Come
testimonia lautore, la regolazione automatica del livello, seppure perfezionata nelle
ultime versioni, usa un passo di variazione piccolo (e variabile in funzione di alcuni
parametri) ma naturalmente non era previsto di dover arrivare a regolazioni cos in basso
e cos fini. Ergo arriva a zero (come ho fatto notare nella figura di pagina 76); e
nemmeno valeva la pena di adattarlo a questa situazione che comunque anomala e
rischia di peggiorare le prestazioni con XP.
Ma invece di adattare VA, si pu adattare il microfono. Per farlo (meglio dopo
aver spento VA, se era in funzione), necessario tornare al pannello Audio,
selezionarlo, cliccare Propriet, poi Livelli.

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Come si vede, il microfono settato al 100%. E invece necessario settarlo circa a
zero; ma per farlo con maggiore cognizione di causa conviene cambiare la raffigurazione
da Percentuale a Decibel. Clicchiamo col tasto destro allinterno del campo di edit
con scritto 100, e selezioniamo Decibel.
Ora portiamo il cursore col mouse ad un valore prossimo a zero; un valore
conveniente risultato -0.4 dB:



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Clicchiamo due volte OK in modo da chiudere il pannello con il nuovo settaggio;
rilanciamo VA, e riproviamo a misurare la resistenza da 10 ohm. Come va?
Perfettamente; quasi meglio che con XP. Confrontate anche con la figura di pagina 68,
ove appare loscillogramma della misura di 5 ohm sotto Windows XP:



Visto? 800 mV pp abbondanti! E la trackbar a 88%...

Tutto bene quel che finisce bene. E si spiega: con la nuova impostazione, (e la
conseguente sensibilit ampiamente ridotta, pressoch di 50 volte) il controllo di volume
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automatico di VA riesce a gestire i livelli correttamente. Questo perch agisce con un
passo congruente con i livelli in gioco: significa che la granularit con cui agisce sul
livello sufficientemente fine, e gli consente di non saltare il livello giusto (80 90%)
impedendogli di proseguire erroneamente, fino a piombare a 0%.


Utilizzo di ZRLC con Windows Vista

Vista molto simile a Windows 7; anche se, storicamente, si dovrebbe dire il
contrario. 7 ha costituito un fortunato sviluppo di Vista, di cui ha conservato i pregi
(pochi, a detta di alcuni) e corretto la stragrande maggioranza dei difetti.
Ho fatto questo preambolo non per iniziare un confronto tra i due sistemi, ma per
rilevare come i passi necessari al funzionamento di ZRLC con Vista ricalcano in gran
parte quelli seguiti per 7; dunque sar sufficiente rimarcare i pochi punti in cui si notano
differenze.

Anche con Vista, al primo collegamento dellimpedenzimetro ad una presa USB si
avvia il riconoscimento automatico del dispositivo; dopo di che bene procedere subito
alle impostazioni del Codec audio PCM2902. Il modo pi rapido per arrivarci servirsi
dellicona dellaltoparlante, in basso a destra nella System Tray, ciccando col tasto
destro del mouse:



Appare il pannello Audio: come in Windows 7, oltre alle schede audio incorporate,
appare il CODEC del PCM2902. Sorpresa: anche questo visto come Microfono!

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Selezioniamolo, clicchiamo Propriet, poi Avanzate. Anche qui si vede che
linput del PCM2902 predisposto in Mono (cio, 1 canale).




Clicchiamo il menu a discesa:

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poi clicchiamo lultima voce:


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in modo che il pannello appaia cos:



A parte lerrore di sintassi che risulta nella versione di Vista a mia disposizione, la
voce 2 canale testimonia che ora siamo in Stereo, con i due canali disponibili.
Una curiosit: avrete notato che nel Pannello Propriet - Microphone manca del
tutto la linguetta per il controllo dei Livelli. Ma non un problema; anzi, un
vantaggio, perch dal punto di vista dell'amplificazione il circuito di ingresso del Codec
si comporta come sotto XP.

Questo controllo esiste invece per il circuito di uscita, ed settato di base al 100%.
Ottimo.

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Possiamo ora avviare VA.exe. Se clicchiamo Settings Device vediamo come
appaiono lInput e lOutput (confrontate le figure precedenti dei Pannelli audio); la
figura seguente in realt un collage, realizzato per comodit inserendo entrambi i
listbox:

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E finalmente ora di avviare ZRLC. Come visto prima per 7, conviene selezionare per
la coppia di parametri lunghezza buffer (FFT size)/frequenza di campionamento
(Frequency sampling), una che faccia apparire in VERDE la scritta Freq.(Hz) a
fianco del combobox della selezione frequenza di test in ZRLC; ad esempio 4096/40960,
in modo da selezionare un algoritmo di eliminazione dellerrore pi efficiente.
Confrontate le corrispondenti figure nella sezione precedente.
Nella finestra principale di Visual Analyzer, nella zona in basso alla destra della
finestra dello spettro, mettete una spunta nel box ZRLC, che si avvia.
Cliccate il pulsante Measure: vedrete il cursore salire, ed eventualmente
ridiscendere, fino ad un valore opportuno. Quando appare il messaggio Connect DUT
collegate il componente ai morsetti.
Ecco cosa appare misurando la solita resistenza da 10 ohm; confrontate con lanaloga
illustrazione di pagina 88 ottenuta con Windows 7:





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La tensione ai morsetti e lampiezza del segnale (800 mV pp e 86%) sono
assolutamente comparabili a quelli ottenuti con Windows 7 ed XP.
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La finestra Statistic uncertainty window

Per spiegare la parte seguente, utilizzer concetti ben noti a chi si occupa di misurazioni di
grandezze fisiche e di statistica; ma li esporr brevemente, in forma semplificata e ridotta al minimo
indispensabile.
Mi riferir inoltre a quanto esposto dallautore nella sua Tesi di dottorato su VA, reperibile al
link
http://www.sillanumsoft.org/Principale/Download/PhD_ACCATTATIS.pdf
Rammento che si pu accedere in qualunque momento alla finestra cliccando sul box A nella
finestra di ZRLC in modo da mettere un segno di spunta:


L'incertezza di misura il grado di indeterminazione con il quale si ottiene un valore di una
propriet fisica durante la misurazione. Il risultato della misurazione pertanto non un unico valore,
bens linsieme dei valori probabili che assume la grandezza sotto misura.
Ogni volta che si effettua una misura, si introducono diversi tipi di errori accidentali, quindi il
valore che otteniamo incerto. Gli errori accidentali hanno la propriet di essere variabili sia in
valore che in segno, e si individuano ripetendo una misura diverse volte con gli stessi strumenti e in
condizioni che, per quanto sta nelle facolt delloperatore, possono essere ritenute costanti. E
quanto fa ZRLC automaticamente, fintanto che non si preme Stop.
Leventuale discordanza dei risultati, supposto nullo ogni errore sistematico, sar dovuta alla
presenza di errori accidentali.
Il termine incertezza di misura viene utilizzato in Ingegneria, mentre in Fisica si utilizza
l'espressione errore di misurazione.
In generale Visual Analyser consente il calcolo dellincertezza per ogni strumento
implementato; in alcuni casi poi, come quello di ZRLC, essa stata specializzata (ossia stata
sviluppata una procedura specializzata per il calcolo dellincertezza statistica appositamente scritta
per ZRLC) e aggiunta ad altre valutazioni. La valutazione generale dellincertezza avviene tramite
una funzione, invocabile per tutti gli strumenti di VA, che consente di visualizzare in una finestra ed
in tempo reale listogramma delle frequenze dei dati (e quindi di valutare approssimativamente la
distribuzione ottenuta) ed il calcolo della media, varianza, deviazione standard e dunque
dellincertezza statistica associata alle misurazioni.
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Si osservi che essa resa possibile per il fatto che Visual Analyser, e tutti gli strumenti da esso
virtualizzati, effettuano la misura operando su un buffer di campioni (zona di memoria creata dal
programma per memorizzare sequenzialmente le misure) che acquisito sequenzialmente nel
tempo, e su base virtualmente infinita; in altri termini vengono effettuate misure ripetute in ragione
dei parametri scelti. Per esempio se si usa una frequenza di campionamento di 40960 Hz e un buffer
di 4096 punti si effettua una misura ogni 100 mS (40960/4096) ossia 10 misure al secondo. E
possibile dunque effettuare un numero consistente di misure in pochi secondi e calcolare una buona
approssimazione dello scarto tipo della media (oltre a quello del campione). La generica finestra
riportata nella seguente figura (test effettuato con SCOPE) tratta da una precedente versione di VA:



Qui possibile vedere una schermata dello strumento ZRLC in funzione, mentre si misura un
condensatore di valore nominale 100 nF, la cui misura stata effettuata in condizioni standard per
VA, ossia frequenza di campionamento di 40960 Hz, numero di punti per buffer pari a 4096, e
frequenza di test pari a 1050 Hz. Queste condizioni permettono, in pochi secondi di misurazione,
una notevole quantit di misure; infatti con i parametri scelti si ottengono 10 misure al secondo. La
misura stata ottenuta dopo poco pi di 15 secondi (154 misure) ma gi dopo pochi secondi i
risultati sono stati dello stesso ordine di grandezza di quelli visibili a video.


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Lincertezza tipo composta, con un fattore di copertura k = 2 (estesa), viene espressa in forma
percentuale e assoluta ; si osservi che i parametri di funzionamento avrebbero potuto essere scelti in
funzione delle esigenze del caso e delle risorse disponibili; per esempio luso di un numero di punti
del buffer pi elevato avrebbe consentito una maggiore accuratezza delle singola misura ma
parimenti un numero minore di misure al secondo; alzando la frequenza di campionamento (se il
dispositivo di acquisizione lo consente) si pu invece aumentare il tasso di misure al secondo.
Ancora alzando contemporaneamente entrambi questi parametri si possono aumentare accuratezza e
numero di misure al secondo, al prezzo di maggior onere computazionale.
La scelta della frequenza di test un altro parametro particolarmente significativo, che pu
portare ad esplorare diversi aspetti e fenomeni relativi al bipolo sotto misura. In tal senso possibile
effettuare una misura con lo sweep automatico in frequenza (con tanto di calibrazione automatica ad
ogni frequenza), gi visto a pagina 57, che porta alla produzione di un completo diagramma della
misura in funzione della frequenza (funzione capture di ZRLC); per ogni misura, anche in sweep,
possibile effettuare misure ripetute in numero arbitrario e calcolarne la media.
Per esempio nella figura sottostante stato effettuato uno sweep in frequenza con i seguenti
parametri, oltre quelli gi usati per la misura precedente (frequenza di campionamento e dimensioni
buffer): frequenza di test: da 500 a 3000Hz con passo di 100Hz (quindi 26 punti totali, compreso il
primo a 500 Hz); ogni misura ad ogni singola frequenza stata ripetuta e mediata 5 volte (valore
impostabile a piacere, senza limitazioni altro che il tempo e le risorse a disposizione); punti acquisiti
catturati in apposita finestra, e raccordati con metodo di interpolazione cubic spline, con
conseguente possibilit di memorizzazione, stampa e importazione diretta in formato Word/Excel
(tramite gli appunti).



Per la stessa misura, la finestra di cattura incertezza statistica dopo poche decine di punti
acquisiti presenta un istogramma del tipo visibile qui:

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Esso sembra avvicinarsi ragionevolmente ad una distribuzione di tipo gaussiano (teorema del
limite centrale) data la molteplicit di variabili aleatorie che concorrono alla definizione della
variabile aleatoria risultato della misura.
Nel caso della misura di una resistenza da 100 ohm nominali ecco cosa possiamo ottenere:



se clicchiamo Pause il calcolo si arresta, e si attiva il pulsante Refresh:

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Notiamo la presenza di alcuni utili tasti.
Il primo Auto Min Max, indispensabile allinizio della misurazione per centrare e scalare
listogramma in base alle misure ricavate da ZRLC.
Unzoom utile per mantenere listogramma in scala percentuale, ottimizzandone lestensione
verticale.
Reset elimina tutti i dati contenuti nel buffer di campioni.
Cliccando Pause si interrompono i calcoli dellincertezza, ad esempio per esaminare
listogramma in un momento particolare. In tal modo si attiva il pulsante Refresh, che forza il
ricalcolo.
Infine Screenshot copia il grafico negli appunti.

La finestra si richiude togliendo il segno di spunta dal box A nella finestra di ZRLC.
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Datasheets

Qui trovate i link ai datasheet degli integrati utilizzati o descritti:

LM358
http://www.marucchi.it/ZRLC_AIO_WEB/ZRLC_AIO_file/LM158.pdf

ICL7660
http://www.marucchi.it/ZRLC_AIO_WEB/ZRLC_AIO_file/ICL7660.pdf

ICL7660S
http://www.marucchi.it/ZRLC_AIO_WEB/ZRLC_AIO_file/ICL7660S.pdf

Principles and Applications of the ICL7660 and ICL7660A CMOS Voltage Converter
http://www.marucchi.it/ZRLC_AIO_WEB/ZRLC_AIO_file/Principles_Applications_IC
L7660.pdf

PCM2902
http://www.marucchi.it/ZRLC_AIO_WEB/ZRLC_AIO_file/pcm2902.pdf

MC34063A
http://www.marucchi.it/ZRLC_AIO_WEB/ZRLC_AIO_file/MC34063Amotorola.pdf

NE5532
http://www.marucchi.it/ZRLC_AIO_WEB/ZRLC_AIO_file/NE_SE5532_A_SA5532_3.
pdf

TDA7052
http://www.marucchi.it/ZRLC_AIO_WEB/ZRLC_AIO_file/TDA7052.pdf

LM386
http://www.marucchi.it/ZRLC_AIO_WEB/ZRLC_AIO_file/lm386.pdf

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