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Introduzione
Questantologia il risultato di un laboratorio di scrittura collettiva, promosso
dallassociazione Re:Common e condotto da Wu Ming 2 tra gennaio e giugno
2014.
Hanno partecipato, discusso, condiviso, scritto e riscritto gli attivisti dei comitati Spinta dal Bass - No Tav, reAzione, Comitato No Tap, No Rigassificatore
Offshore, Monte Libero, Opzione Zero e Presidio Europa - No Tav, tutti impegnati contro alcune delle Grandi Opere Dannose, Inutili e Imposte (GODII) che devastano, impoveriscono e opprimono il territorio e la democrazia
italiana.
Quella che ti proponiamo qui una piccola scelta da tutti i brani prodotti in
sei mesi di incontri. I testi sono stati composti seguendo tre alchimie differenti:
LAbbecedario nasce dalla lettura e dalla discussione collettiva di testi individuali, scritti appositamente durante il percorso, oppure raccolti dai diversi comitati, consultando materiali gi esistenti.
Cosa siamo?
Siamo persone come ne vedi ogni giorno: operai, studenti, professionisti,
disoccupati. Giovani e meno giovani, estroversi e timidi, uomini e donne, genitori e figli.
Abbiamo scelto di incontrarci per provare a conoscerci e per chiederci cosa
siamo. Per accogliere, curare e incoraggiare i nostri cuori inquieti. Per far tesoro
delle differenze e guardare con occhi nuovi quel che ci accomuna. Per impegnarci nella costruzione di un noi.
Se tu potessi ascoltare i nostri accenti, capiresti che proveniamo da diverse
regioni dItalia, ma la caratteristica che noi sentiamo di meno. In realt, parliamo tutti allo stesso modo.
La prima volta che ci siamo trovati, eravamo soltanto un piccolo gruppo
di persone, contenti combattenti contro le Grandi Opere Dannose, Inutili e
Imposte: minaccia paradossale, che da un lato distrugge e dallaltro compatta.
Ci univa lattaccamento ai luoghi che abitiamo, afflitti da colate di cemento,
e la determinazione a metterci di traverso, a combattere fino allultima vita /
fino allultimo omino.
Poi abbiamo percorso chilometri, superando barriere geografiche e labirinti
mentali, inseguendo un filo fatto di parole, esperienze, volti.Finch le strade
di tutti sono confluite in un unico sentiero, lungo il quale abbiamo condiviso
le nostre lotte.
Istintivamente, ci eravamo dati subito del tu, ma solo adesso siamo diventati
un collettivo. Non per caso, ma perch insieme abbiamo trovato quella risposta,
e ora sappiamo dirti cosa siamo.
Siamo persone comuni che resistono a quanti vogliono imporre il presente
di pochi, e rubare il futuro di molti.Sentiamo una responsabilit grande: mettere la tutela dei beni comuni davanti al profitto individuale.
Per questo curiamo il nostro e laltrui giardino, che la Terra, e quando
viene violentata, ci sentiamo coinvolti come giardinieri.
Siamo appassionati della bellezza, della storia e della natura, della cultura e
dei territori. Se incontriamo la bruttezza, cerchiamo di cambiarla.
Siamo attivisti ambientalisti che provano a raccontare e a raccontarsi.
Non siamo scrittori, ma penne animate dallo stesso inchiostro ribelle. Perch raccontare le proprie lotte anche raccontare le speranze di tutti. Una
storia diversa da quella che ci viene somministrata.
Siamo svegli, refrattari allanestesia delle narrazioni tossiche. Grazie allesperienza sul campo e alle ingiustizie subite, abbiamo imparato a smontare
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ABBECEDARIO
Dalla A alla Z (passando per la J e la W)
26 immancabili ingredienti
di qualunque comitato NO GODII
A come Assemblea
Abbiamo letto 15.000 pagine di progetto, siamo intervenuti in 2000 sagre,
30 piazze, 20 concerti. Presenti ovunque con il banchetto, raccolta firme, arrabbiature varie: il compagno che non arriva con il gazebo, lamico che porta
tutto ma dimentica le penne per firmare, il tipo con lamica che doveva portare
lo striscione, ma prima deve passare alla festa di compleanno del cugino, poi,
tempo permettendo.
Sono due anni che ci incontriamo e incontriamo persone.
Ora bisogna pensare qualcosa di diverso. Un momento collettivo: basta andare noi dalla gente, che sia la gente a venire da noi, a scendere in piazza, a
sentirsi protagonista.
- Ma siamo sicuri di voler organizzare una manifestazione?
Alberto, faccia timida dietro gli occhialini colorati, ha sempre paura di fare
pi chiasso del dovuto.
- Certo, arrivato il momento di mobilitare le persone - ribatte Marco, sempre pronto a montare palchi, a muovere folle, a chiamare amici musicisti e
artisti di strada, a menare merda su chi non partecipa.
- Ma se poi non c nessuno? Se lo facciamo, dobbiamo essere sicuri che
venga un fotto di gente.
Giovanni ha sempre paura. Giovanni vorrebbe fare mille cose, ma su mille
cose ha da ridire.
- Io posso chiamare Caparezza, oppure i Sud Sound System, sono sicura
che ci stanno. Poi lo farei in piazza, con una bella amplificazione, magari si
stampano dei manifesti 3 x 6... Di, si pu fare!
Anna la pi anziana di noi: vorrebbe spaccare il mondo, farci vedere come
si fa, ma poi .
- No, niente palco. Devessere unassemblea, niente concerti. Siamo tutti
individui pensanti, tutti alla pari. E poi le manifestazioni sono un momento di
lotta, non di divertimento.
Paolo sempre incazzato. Paolo fa il controcanto, sembra averlo preso
come lavoro: essere sempre contrario a quanto si decide in riunione.
La serata passa, tra urla e battute.
Anna va via prima di tutti, ha famiglia, deve mettere a letto i bambini.
Ma non doveva contattare gli artisti famosi? Ci far sapere, sicuro.
Giovanni saluta, vuole andare a mangiare, e poi non convinto:
- Comunque se si decide se tutti siamo daccordobeh, a domani.
Ciao, buonanotte.
C come Comunit
Un sabato mattina foriero di pioggia ci siamo dati appuntamento lungo un
terreno incolto, nemmeno recintato, folto di erbacce altissime: un lembo della
futura Veneto City. Sperando ardentemente che non si mettesse a diluviare, gli
uomini, armati di falci e decespugliatori, hanno ripulito un rettangolo abbastanza vasto. Poi, a suon di vanghe, hanno dissodato la terra indurita.
Intanto, sotto il gazebo - e sotto unintermittente pioggerella - i bambini
hanno costruito spaventapasseri, vestiti con camicie e pantaloni, testa di tela
imbottita di paglia, occhi, naso e bocca dipinti col pennarello.
Poi ci siamo schierati lungo uno dei lati maggiori del rettangolo; ognuno
aveva in una mano una ciotola di semi, che spargeva con laltra passo dopo
passo. Infine, quando si affacciata una spera di sole, un drappello schierato
a braccetto, ha battuto il terreno con le suole degli scarponi, per evitare che i
semi fossero dispersi o mangiati prima di attecchire.
Al gazebo cerano i rifornimenti: ci si sfamati e dissetati osservando la
terra seminata, circondata da allegri spaventapasseri sorridenti, mentre lungo
la strada spiccavano striscioni con scritte del tipo: Sotto la neve pane, sotto
il cemento fame. La neve non ancora caduta: finora linverno stato mite anche troppo. Ma le piantine sono cresciute.
Cos, su un terreno adiacente a dove dovrebbe sorgere il Polo Logistico
(enorme hub mercantile di 460 ettari, in unarea interamente agricola, di tutela
ambientale e paesaggistica) si coltivato il grano, lo si raccolto e macinato,
lo si panificato e distribuito con il nome di Pane Logistico, al costo di
3,5 euro al chilo. Sulle buste di carta per contenerlo, il prezzo stampato e
scomposto in maniera trasparente: 0,75 per il contadino, 0,25 per il mugnaio,
2,5 per il fornaio. Pi sotto, a inchiostro rosso, un breve testo spiega il senso
del progetto:
Quando non sappiamo pi dove viene prodotto il pane che mangiamo, da
dove provengono il grano e le farine, quando perdiamo i contatti con chi coltiva, chi macina, chi impasta e cuoce, allora significa che abbiamo perso il
senso della comunit, della cittadinanza, della convivenza, e che sono altri a
decidere sul nostro territorio e sulla nostra vita.
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D come Democrazia
- Ma allora non si pu pi costruire, non si pu fare niente! In tutta la storia
dellumanit si andati avanti cambiando il territorio. Gli egizi hanno costruito le Piramidi, i cinesi la Grande Muraglia! - dicono, dopo lennesima discussione, lamministratore del comune, laddetto della societ, il rappresentante
sindacale, lorganizzazione ambientalista nota a tutti, il cittadino responsabile.
- Certo, dobbiamo farlo senza deturpare lambiente, compensando gli impatti,
creando posti di lavoro, reinvestendo i profitti nel territorio. Per questo invitiamo tutti a impegnarsi nel progetto, per farlo meglio. Ma si pu fare, si deve.
Insomma, dal tempo del Faraone abbiamo fatto progressi. Ora il popolo
pu stabilire se preferisce una piramide gialla oppure blu, di granito o di marmo. Purch non ci si metta in testa di contestarla del tutto, dalle fondamenta.
Quello fuori discussione.
- deciso, non si pu tornare indietro - ripetono gli scribi come pappagalli,
senza nemmeno sapere perch.
E se per una volta decidessimo noi?
Si pu fare, si deve.
E come Estremisti!
Sul treno regionale delle sei saliamo in quattro: Giacomo, Massimo, Riccardo e io.
Ci siamo alzati molto presto, questa mattina, ma il viaggio piacevole: tra
battute, scherzi e poco sonno, cerchiamo di non pensare allimmediato futuro,
alleventualit che ribaltino la sentenza.
Qualche mese fa, il Tar Toscana ha accolto la nostra istanza contro il rigassificatore offshore, progettato a 22 miglia dalla costa, tra Livorno e Pisa, in
pieno Santuario dei Cetacei, unarea protetta di interesse internazionale.
Oggi, a Roma, il Consiglio di Stato si deve pronunciare sulla sentenza, e noi
vogliamo essere l.
Abbiamo portato qualche allestimento: volantini, foto, striscioni e una sagoma di delfino, a rappresentare il mare.
Sembriamo studenti in gita scolastica, in questa citt frettolosa e vivace.
Arrivati nei pressi del tribunale, intravediamo camionette della Polizia,
agenti in divisa e in borghese, in attesa dei facinorosi che dovrebbero creare
confusione e allarme: gli ecoterroristi.
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J come Ju-Jitsu
Niente doni
(Racconto Collettivo)
- Noooo, ma questi sono fuori!
- un insulto!
- un attacco!
- S, ma son cose che dovremmo fare anche noi!
- Ma che? Fare regali per ingraziarsi i sostenitori della GODII?!
Lassemblea convocata durgenza era cominciata burrascosa e continuava
come un tornado. Lufficio propaganda della Grande Opera aveva colpito
duro.
Lantivigilia di Natale, nelle strade principali di ogni paese, intorno al sito
GODII, erano sbucati berretti rossi e barbe bianche, che non solo si facevano fotografare con i bambini e ritiravano le letterine, ma citofonavano casa per
casa e consegnavano pacchi avvolti in carta dorata.
Pacchi che i bimbi pi impazienti avevano gi scartato, rivelando scatole
di costruzioni in legno marchiate GODII. Sui coperchi campeggiava il prospetto dellOpera, chiaro invito a costruirla e a metterla in mostra in ogni casa.
Lassemblea era affollata, ma piena di facce scure.
- Dimmi te, sti stronzi! Vi voglio bene, sia chiaro, ma essere costretti a fare
una riunione alla vigilia di Natale, non era nei miei programmi.
Tutti commentarono la battuta di Mario, chi solidarizzando, chi perdendo
le staffe. Peppe, seduto in un angolo, deglut lultimo boccone di pandoro, si
alz e col suo vocione disse:
- Mica possiamo tenerceli, sti pacchi. Rispediamoli al mittente!
Il coro di assensi fu unanime. Poi, in quattro e quattrotto, tutti smobilitarono. I cenoni della vigilia attendevano.
A mezzanotte, i telefoni di Roccafritta bollivano di nuovo. Non si trattava
di auguri.
- No, non si pu fare. Rischio la rivolta in casa: ho tre figli e tre scatole di
costruzioni, e nessuno dei tre disposto a rinunciarci. Avvisa anche gli altri,
mi spiace: io me le tengo.
- Siamo alla tragedia: Matilde si accorta che il pacco GODII era scomparso da sotto lalbero: che Natale , se mia figlia mi tiene quel muso? Ho
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dovuto ridarglielo.
- S, neanche noi abbiamo avuto cuore di strapparglielo di mano. Per a
Nicole venuta unidea. Facciamo passaparola.
una mattinata di Natale insolita per Roccafritta. In cielo brilla un pallido
sole invernale. La piazza del paese pullula di bambini, dei loro berretti colorati
e delle loro voci, che riescono a zittire persino gli zampognari. Al centro della
piazza, giusto davanti alla fontana, si va componendo una complessa costruzione di blocchetti di legno. Decine di piccoli architetti-manovali lavorano e
progettano: non c tempo da perdere, lopera devessere terminata prima di
pranzo. Mentre gli adulti ancora discutono, l fra i bambini prendono forma
tre strutture: a sinistra una palestra, a fianco una ludoteca, al centro la biblioteca. Volendo, c anche spazio per un un campo da basket. In punta alla
piazza, altri blocchetti colorati compongono una scritta sullasfalto:
NIENTE GODII, NIENTE DONI: DATECI QUESTE COSTRUZIONI!
K come Kafka
Entro nel Centro anziani con il mio bel bagaglio di pessimismo, in un classico pomeriggio domenicale salentino, di quelli scanditi da un susseguirsi interminabile di amari e sigarette. Mi si piazza davanti un signore in giacca
e cravatta, con cartellino di riconoscimento e auricolare piantato nel canale
uditivo, a met tra un commesso della Trony e un venditore di aspirapolveri
da festa patronale. Mi invita a iscrivermi per poter intervenire durante lOST
sulla questione del gasdotto transadriatico.
Cos un OST? Lacronimo sta per Open Space Technology, ma in parole
povere ci sono questi signori che danno la possibilit a semplici cittadini di
confrontarsi ed esprimere la propria opinione, attraverso un metodo molto
cool.
- Ma non viviamo gi in un paese democratico? - domando io. - E poi, onestamente, mi sembra un po tardi, per discutere. Come se uno fa un progetto
per abbatterti la casa e dopo un anno, con le ruspe gi pronte, viene a chiederti
cosa ne pensi.
Lui mi sorride e mi invita nuovamente a comprare unaspirapolvere.
Gli rispondo che sono l solo per dare unocchiata e mi accomodo su una
delle sedie disposte in circolo.
A questo punto, linnovativo metodo prevede che chiunque pensi di avere
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domande cos? Ora, in dieci minuti di viaggio, devo spiegargli la finanziarizzazione dellenergia, ma ti sembra? Lui interrompe, fa domande, io sto l, tutta
concentrata a guidare e spiegare, spiegare, ma che ti spiego in 10 minuti? ch
te nemmeno ascolti, e alla fine quello che mi vuoi dire solo...
- S, ok, comunque non mi hai convinto, con sta storia della finanziarizzazione non cho capito niente! E poi, tornando al rigassificatore e alla gestione
ambientale, a me sembra tutto a posto: io la certificazione glielho data.
Rimango un attimo in silenzio e gli dico:
- In che senso, scusa?
- Eh, s, la certificazione ambientale... lho fatta io.
Lo lascio dove mi indica, sconfortata. Ma che, davvero lo volevo convincere? Mica poteva rischiare di mettere in discussione il proprio lavoro, la propria
posizione, la paga. Oh, c il rischio che con le grandi aziende non ci lavori
pi, a far grane con le certificazioni. E quelli, son quelli che pagano.
Arrivo a casa e mi domando quanto piccolo il mondo e quanto sono brave,
in fondo, le brave persone.
M come Manifestazione
Il corteo arrivato da un pezzo nella piazza centrale. Ada e Maria decidono
di avviarsi verso la stazione, prendere il primo treno e tornare nella loro valle.
Sono molto affaticate, ch il corteo se lo sono fatto proprio tutto, dallinizio
alla fine, e il percorso non era certo breve. Cribbio, non sono pi giovani e le
gambe montanare, gi screziate di vene varicose, allenate a camminare per
sentieri e mulattiere, mal sopportano lasfalto della citt, con la calura che
arriva anche da sotto, come in un forno.
Non vedono lora di stendere i piedi sui sedili del treno. Per questo salutano gli amici del comitato e sincamminano. La strada per sbarrata da una
doppia fila di poliziotti in assetto di guerra. Arrivate l davanti, Ada e Maria
si sentono dire che da l non si passa. Si devono prima togliere i fazzoletti No
Tav, e Maria pure la maglia, che ostenta il treno crociato, emblema di lotta da
pi di ventanni.
Gi intimidite dalla citt blindata, un revival di Zona Rossa, ennesima provocazione di un potere ottuso, Ada e Maria si guardano in faccia.
- Ma come? - sbotta la seconda - Io non mi tolgo proprio niente, non vado in
giro in canottiera, ioooo!
Dalla fessura della visiera del casco, che copre uno sguardo impassibile, una
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P come Partecipazioni
- Ciao!
- Ciao!
- Non ti ho mai vista, il tuo primo incontro?
- S.
- Sei sicura di quello che fai?
- Oddio... in che senso?
- Be... sai, se ti prende, non so, diventa una specie di... DROGA.
- Hahaha! Ma va l, figurati, io ho la mia vita, il mio metabolismo: a letto
presto e sveglia presto, ritmi regolari, poche strapazzate...
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Quando? Luned sera? Vabb, di, salter yoga per una volta... Sistemare il testo del volantino. PARTECIPAZIONE. Lisa dice che ci parla lei col
dirigente. Qualcuno andato al consiglio comunale? Fabio, girami la mail
della settimana scorsa. Venga, guardi, questa la mappa del tracciato. Il 25 manifestazione, deciso. Cabernet, sopressa, grana, pan biscotto e poi? PIANIFICAZIONE. Grazie Giacomo. Gli aggiornamenti sullincontro li teniamo in
coda. Ci facciamo una pasta, che dite? Francesco, si va con la tua macchina?
500 fotocopie. Pi fru-mento/meno ce-mento Per la comunicazione bisogna
darci dentro anche sul web. FARE RETE. No, non ci danno il permesso. Chi
viene con me al seminario? Urge comunicato stampa! Occhei, io posso fare
una torta di mele. Fumogeni s, tanti! STRATEGIA. Abbiamo ordinato le
magliette? Ma sono le tre di notte, sticazzi! Le bandiere, chi le porta? Mi ha
appena chiamato il giornalista: intervista in centro fra mezzora. Grazie Ari.
Fare report riunione. Non preoccuparti passo a prenderti io! CALENDARIZZARE. Ottimo, ci pensano i Baldan. Quando convochiamo la prossima
riunione? Salve, posso lasciarle un volantino? Preparare articolo. Al mercatino
ci saranno Gianluca, Ale e Laura. RESISTENZA. Serviranno balle di paglia,
per. Grazie Marina. Sette striscioni nuovi??? Salute! Per il convegno tutto
a posto. ORGANIZZAZIONE. Di questo meglio non parlarne per telefono.
Sai se Luca ha sistemato le grafiche? Casa mia disponibile, se volete. Chi
viene in osteria? Chiamare Mattia per la relazione. Volantiniamo davanti
al supermercato, al parcheggio e porta-a-porta. EFFICACIA. Gi le due di
notte?! S, signora, lofferta libera. 1000 fotocopie. Di nuovo di luned sera?
Vabb, salto yoga... GRUPPI DI LAVORO. Secondo me, meglio un testo sin-
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- S, buongiorno, sono Rebecca Rovoletto del comitato Opzione Zero. Opzione Zero un comitato locale a difesa del territorio. Siamo una delle cinquantadue associazioni riunite oggi per questa occasione...
- Bene, Ramona, allora: voi come Coordinamento Regionale NO GODII
avete radunato le forze per organizzare questa protesta. Perch?
- Veramente, non si tratta di un coordinamento regionale: ed importante
che si capisca quante e quali associazioni partecipano oggi, ciascuna con la
propria specificit. Non solo le associazioni ambientaliste, ma anche quelle
per il diritto alla casa, le organizzazioni dei lavoratori e della scuola...
- Chiarissimo. Insomma, Rachele, possiamo dire che oggi, qui, nella Piazza
Principale, sotto le finestre del Governatore, c un movimento tipo quello
NoTAV?
- Be, non proprio: la Grande Opera contro la quale ci battiamo qui non ha
nulla a che vedere con i treni e lAlta Velocit.
- Perfetto, Rosanna. Ma andiamo al cuore del discorso: voi, come Movimento Popolare Zero GODII, perch protestate e vi opponete a questa nuova
Grande Opera, che dar lavoro e benessere a tutta la popolazione?
- Siamo assolutamente daccordo che la crisi nel settore lavorativo va combattuta, al contempo per devono essere garantiti la tutela dei territori, la salute, il benessere
- Ah s, ecco ecco: come la mettiamo, Rosalinda, con limpresa Bencist,
che ha investito milioni di euro nellOpera e ora rischia il fallimento? E con
tutti quei dipendenti che temono di perdere il posto di lavoro?
- Se invece di far lavorare le persone in opere distruttive anche per la loro
salute, venisse proposto un modello di sviluppo sostenibile, ci sarebbero addirittura pi posti di lavoro.
- Belle parole, molto interessante, ma lei non crede che gli imprenditori della GODII siano persone oneste? Daltronde, tutti conoscono la competenza
dellingegner Sotutto e della sua ditta. Lei che ne dice?
- Se cos fosse, non si spiega perch i lavori per linstallazione di GODII
sono stati bloccati! Infatti laria diventata irrespirabile, la popolazione lamenta nuove patologie, il paesaggio deturpato Per il profitto di pochi si
creano danni a tutti!
- Certo, certo, ma veniamo a oggi: Come si svolger la manifestazione e
come vi tutelate contro gli estremisti violenti terroristi antagonisti blecche
blocche, Rosaria?
- Il corteo finir con un flashmob sotto gli uffici del governatore. E non ci
sar nessun atto violento. Semmai siamo noi quelli che subiscono soprusi.
- Ieri arrivata una lettera anonima al Governatore con minacce per la sua
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se tornando da lontano
giunto qui io dico: casa
e di sollievo primitivo
ogni cellula mi invasa
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e pu prender la parola
organizzarsi per lottare
per difendere il giardino
da chi lo vuole devastare
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La settimana freddissima. Verso le dodici del venerdi gira il messaggio
che serve legna al presidio. Io stesso ne porto un po, e al posto di blocco mi
fanno passare perch ho lauto carica. Nel primo pomeriggio due camioncini
scoperti sono parcheggiati a Bussoleno. Sulle fiancate hanno scritto Legna
per il presidio. In poche ore sono pieni. Il mattino successivo il messaggio :
non abbiamo pi bisogno di legna. In qualche caso vengono riforniti anche
i poliziotti al di l del fossato.
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Da gioved in alcuni supermercati della valle (Condove, Borgone, Chianocco) davanti alle casse ci sono carrelli con scritto spesa solidale per il presidio
di Venaus, con lelenco delle maggiori necessit. Si riempiono in continuazione. Al sabato gira il messaggio: non abbiamo bisogno daltro, c cibo per
resistere fino a Pasqua!. Negli stessi giorni due uomini scendono per comprare le bombole del gas. Quando il rivenditore apprende che servono al presidio
di Venaus ne regala quattro.
X come X-Men
Prima:
Noi non ne sapevamo niente, Non so chi lha deciso, Non ci serve,
Ma perch va fatto?, A che logica risponde?, Ma sviluppo per chi?, Ma
chi li ha autorizzati? Per, magari, in fondo....
Dopo:
Siamo diventati tutto: medici, chimici, fisici, geologi, ingegneri, epidemiologi, avvocati, analisti di bilancio, senza tralasciare di essere creativi nella protesta, determinati nella difesa.
Siamo dovuti diventare tutto.
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Y come Yes We Do
Il rassegnato, quello che dice tanto lo fanno, parla cos credendo sia impossibile opporsi a un potere tanto grande da calare sulla sua testa una cos
grande opera. E quanto pi grande quella, tanto pi inossidabile il suo fatalismo. Sta a noi dimostrare che non cos, che il meccanismo si pu inceppare,
che ci si pu opporre davvero e ottenere risultati. Mezzo metro di rete tagliata, il blocco di un mezzo o la creazione di un presidio che fisicamente pone
resistenza: tutto questo rende plastica lidea che qualcosa si pu fare e che se
ci mettiamo insieme possiamo persino pensare di vincere. Per sconfiggere la
rassegnazione dobbiamo mostrare concretamente che fermarlo possibile,
che la grandezza dellOpera un chiaro segno della sua fragilit.
Z come Zelig
Lennesima contraddizione scoppiata ieri, a Stagno, frazione del comune
di Collesalvetti, per via della nuova isola ecologica.
Liniziativa sarebbe di buon auspicio per il percorso, gi iniziato a Livorno,
di raccolta differenziata, verso il progetto Rifiuti zero.
Cosa non va bene?
Lassessore allAmbiente, il sindaco ed altri assessori, hanno dato il via a
questa iniziativa insieme alla OLT, societ realizzatrice del rigassificatore, in
presenza di alcuni pezzi grossi.
Conosciamo le caratteristiche dellimpianto, posizionato al largo della costa, in pieno Santuario dei Cetacei, pericolosissimo per lambiente, la fauna e
luomo.
Per fortuna non a regime, si spera che non lo sar mai, ma cosa ci combinano i soldi della compensazione di un impianto cos impattante, per un percorso che dovrebbe invece portare alla sostenibilit ambientale e lavorativa?
Non bastavano i soldi dei contribuenti per avviare il percorso verso Rifiuti
zero? Questa faccenda odora gi di collusione: speriamo che i cittadini si rendano conto che la sostenibilit ambientale un diritto, la bolletta la paghiamo
gi salata, non vogliamo al contempo pagare gli attentati alla nostra salute.
Le contraddizioni e le bugie fanno parte ormai del linguaggio del Potere,
non per questo accetteremo di subire ulteriori distruzioni del nostro patrimonio ambientale.
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