Sunteți pe pagina 1din 38

GODIImenti

Abbecedario di resistenza alle Grandi Opere


Dannose Inutili e Imposte

Scritti collettivi dei comitati:


Spinta dal Bass No Tav, reAzione, Comitato No Tap,
No Rigassificatore Offshore, Monte Libero,
Opzione Zero, Presidio Europa No Tav
Prodotto e ideato da:
Re:Common
A cura di:
Wu Ming 2

Grafica: Carlo Dojmi di Delupis


Illustrazioni: Fab Goglia
Stampa: Tipolitografia 5M, Roma
Stampato nel mese di settembre 2014
su carta ecologica.
Creative Commons BY-NC-SA 4.0 consentita la riproduzione e
la diffusione dellopera integralmente o in parte, purch non a scopi
commerciali, citando lautore e a condizione che venga mantenuta la
stessa licenza creative commons.

Introduzione
Questantologia il risultato di un laboratorio di scrittura collettiva, promosso
dallassociazione Re:Common e condotto da Wu Ming 2 tra gennaio e giugno
2014.
Hanno partecipato, discusso, condiviso, scritto e riscritto gli attivisti dei comitati Spinta dal Bass - No Tav, reAzione, Comitato No Tap, No Rigassificatore
Offshore, Monte Libero, Opzione Zero e Presidio Europa - No Tav, tutti impegnati contro alcune delle Grandi Opere Dannose, Inutili e Imposte (GODII) che devastano, impoveriscono e opprimono il territorio e la democrazia
italiana.
Quella che ti proponiamo qui una piccola scelta da tutti i brani prodotti in
sei mesi di incontri. I testi sono stati composti seguendo tre alchimie differenti:

Per la Premessa (Cosa siamo?), il metodo di scrittura collettiva quello che


Jos Luis Corzo Toral ha sperimentato presso la Casa Escuela Santiago I
di Salamanca, derivandolo da Lorenzo Milani e dalla Scuola di Barbiana.

LAbbecedario nasce dalla lettura e dalla discussione collettiva di testi individuali, scritti appositamente durante il percorso, oppure raccolti dai diversi comitati, consultando materiali gi esistenti.

Per i racconti collettivi (presenti nellAbbecedario), il modello quello della


scrittura conviviale, utilizzato dal collettivo Wu Ming nella sua pratica narrativa e in particolare nei racconti disneyani Canard lOrange Mcanique
e Pantegane & Sangue.

GODIImenti anche un reading concerto, con letture e musica, a cura di Wu


Ming 2 e di Egle Sommacal (Massimo Volume).
Se vuoi saperne di pi:
info@recommon.org
wu_ming@wumingfoundation.com
E adesso, buona lettura.

Cosa siamo?
Siamo persone come ne vedi ogni giorno: operai, studenti, professionisti,
disoccupati. Giovani e meno giovani, estroversi e timidi, uomini e donne, genitori e figli.
Abbiamo scelto di incontrarci per provare a conoscerci e per chiederci cosa
siamo. Per accogliere, curare e incoraggiare i nostri cuori inquieti. Per far tesoro
delle differenze e guardare con occhi nuovi quel che ci accomuna. Per impegnarci nella costruzione di un noi.
Se tu potessi ascoltare i nostri accenti, capiresti che proveniamo da diverse
regioni dItalia, ma la caratteristica che noi sentiamo di meno. In realt, parliamo tutti allo stesso modo.
La prima volta che ci siamo trovati, eravamo soltanto un piccolo gruppo
di persone, contenti combattenti contro le Grandi Opere Dannose, Inutili e
Imposte: minaccia paradossale, che da un lato distrugge e dallaltro compatta.
Ci univa lattaccamento ai luoghi che abitiamo, afflitti da colate di cemento,
e la determinazione a metterci di traverso, a combattere fino allultima vita /
fino allultimo omino.
Poi abbiamo percorso chilometri, superando barriere geografiche e labirinti
mentali, inseguendo un filo fatto di parole, esperienze, volti.Finch le strade
di tutti sono confluite in un unico sentiero, lungo il quale abbiamo condiviso
le nostre lotte.
Istintivamente, ci eravamo dati subito del tu, ma solo adesso siamo diventati
un collettivo. Non per caso, ma perch insieme abbiamo trovato quella risposta,
e ora sappiamo dirti cosa siamo.
Siamo persone comuni che resistono a quanti vogliono imporre il presente
di pochi, e rubare il futuro di molti.Sentiamo una responsabilit grande: mettere la tutela dei beni comuni davanti al profitto individuale.
Per questo curiamo il nostro e laltrui giardino, che la Terra, e quando
viene violentata, ci sentiamo coinvolti come giardinieri.
Siamo appassionati della bellezza, della storia e della natura, della cultura e
dei territori. Se incontriamo la bruttezza, cerchiamo di cambiarla.
Siamo attivisti ambientalisti che provano a raccontare e a raccontarsi.
Non siamo scrittori, ma penne animate dallo stesso inchiostro ribelle. Perch raccontare le proprie lotte anche raccontare le speranze di tutti. Una
storia diversa da quella che ci viene somministrata.
Siamo svegli, refrattari allanestesia delle narrazioni tossiche. Grazie allesperienza sul campo e alle ingiustizie subite, abbiamo imparato a smontare
4

i racconti del potere, a dar loro complessit, a cambiarne la cornice, a fare


informazione.
Siamo esploratori che amano scrutare dietro le quinte e raccontare coshanno visto: con voce comune, aperta al mondo e incuriosita da ci che diverr.
Siamo partigiani dellimpegno politico e civile, non solo riguardo le Grandi
Opere: tutti abbiamo altre attivit in associazioni, liste, gruppi artistici. Attivit nelle quali mettiamo passione e intelligenza, cio una cultura che non si
valuta con i titoli accademici, ma col tempo che ognuno disposto a investire,
confidando in un guadagno inestimabile.
Siamo creativi. Immaginiamo strumenti e percorsi nuovi. Ognuno ha il suo
mezzo: a dorso di una stoica ironia, abbarbicati alla groppa nervosa dei mutamenti sociali, in planata verso altri esseri umani, assordati dal rombo della
passione.
Siamo visionari e coraggiosi, ci sperimentiamo in situazioni inedite, fuori
dalle autostrade della cultura dominante, refrattari alle convenzioni, risolutamente dis-adattati.
Convinti che la complessit e la molteplicit siano pi feconde e interessanti,
ci siamo allenati a valorizzare le differenze di prospettiva e di approccio alla lotta.
Il conflitto il nostro pane quotidiano e in questo siamo davvero com-pagni: abituati a dividere il pane. Siamo pronti alla fatica, ma godiamo della
convivialit e siamo inclini al riso. Lottare contro le Grandi Opere Devastanti,
Insensate e Imposte non solo giusto, anche divertente. Se poi non abbiamo mai mangiato assieme, loccasione non tarda a venire. Alla nostra tavola
siedono onnivori, vegetariani, vegani, e quando non c posto ci stringiamo
un po.
Crediamo nella discussione, nel confronto e nella gestione assembleare di
ogni argomento, per capire quali strade percorrere.
Per noi libert vuol dire scegliere insieme. Perci vogliamo scegliere: abbiamo imparato a non delegare e continuiamo a farlo ogni giorno.
Vogliamo unire le energie, contro un modello di sviluppo che ci viene presentato come lunico possibile, per affermare il nostro diritto a decidere quale
modello economico e sociale, ma prima ancora culturale, desideriamo per il
nostro territorio: a partire dalla messa in discussione delle Grandi Opere Dissennate, Illogiche e Imposte.
Un mondo dove le scelte siano condivise, per noi possibile.
Ma perch si realizzi, occorre anche saperlo descrivere.
Raccontare quel che gi esiste e quello che vorremmo.
E imparare a farlo insieme, come accaduto per il testo che hai ora tra le
mani.

Un testo che una testimonianza, ma anche un pre/testo, per invitarti ad


accogliere la nostra sfida.
Raccontare, insieme, le storie dellAltro Mondo.

ABBECEDARIO
Dalla A alla Z (passando per la J e la W)
26 immancabili ingredienti
di qualunque comitato NO GODII

A come Assemblea
Abbiamo letto 15.000 pagine di progetto, siamo intervenuti in 2000 sagre,
30 piazze, 20 concerti. Presenti ovunque con il banchetto, raccolta firme, arrabbiature varie: il compagno che non arriva con il gazebo, lamico che porta
tutto ma dimentica le penne per firmare, il tipo con lamica che doveva portare
lo striscione, ma prima deve passare alla festa di compleanno del cugino, poi,
tempo permettendo.
Sono due anni che ci incontriamo e incontriamo persone.
Ora bisogna pensare qualcosa di diverso. Un momento collettivo: basta andare noi dalla gente, che sia la gente a venire da noi, a scendere in piazza, a
sentirsi protagonista.
- Ma siamo sicuri di voler organizzare una manifestazione?
Alberto, faccia timida dietro gli occhialini colorati, ha sempre paura di fare
pi chiasso del dovuto.
- Certo, arrivato il momento di mobilitare le persone - ribatte Marco, sempre pronto a montare palchi, a muovere folle, a chiamare amici musicisti e
artisti di strada, a menare merda su chi non partecipa.
- Ma se poi non c nessuno? Se lo facciamo, dobbiamo essere sicuri che
venga un fotto di gente.
Giovanni ha sempre paura. Giovanni vorrebbe fare mille cose, ma su mille
cose ha da ridire.
- Io posso chiamare Caparezza, oppure i Sud Sound System, sono sicura
che ci stanno. Poi lo farei in piazza, con una bella amplificazione, magari si
stampano dei manifesti 3 x 6... Di, si pu fare!
Anna la pi anziana di noi: vorrebbe spaccare il mondo, farci vedere come
si fa, ma poi .
- No, niente palco. Devessere unassemblea, niente concerti. Siamo tutti
individui pensanti, tutti alla pari. E poi le manifestazioni sono un momento di
lotta, non di divertimento.
Paolo sempre incazzato. Paolo fa il controcanto, sembra averlo preso
come lavoro: essere sempre contrario a quanto si decide in riunione.
La serata passa, tra urla e battute.
Anna va via prima di tutti, ha famiglia, deve mettere a letto i bambini.
Ma non doveva contattare gli artisti famosi? Ci far sapere, sicuro.
Giovanni saluta, vuole andare a mangiare, e poi non convinto:
- Comunque se si decide se tutti siamo daccordobeh, a domani.
Ciao, buonanotte.

- A questo punto vado anche io. - si alza Alberto - Ma quando la facciamo


sta manifestazione? Prima o dopo Natale? Sapete, un momento pieno di
lavoro, ho bisogno di saperlo con largo anticipo.
- Certo, Alberto. Tranquillo.
- Io ve lo dico: a me, la manifestazione musicale non convince proprio. Il
nostro gruppo non ci suona di sicuro.
- Ok, Paolo. Domani ne riparliamo.
E cos, eccoci: una manifestazione da organizzare, palco, manifesti, gruppi,
Siae, comune, permessi.
Marco non sembra preoccupato, finisce sempre cos.
Un paio che restano, alla fine li si trova.
Mauro e Gianluca si avvicinano.
Per ora, tutto bene.
B come Buoni & Cattivi
Secondo quelli che benpensano chiara la questione: sono buoni gli oppositori di una Grande Opera quando protestano civilmente, col giusto tono
di voce, vale a dire manifestando la propria posizione senza mettersi di traverso, e cattivi quelli che non ci stanno.
Prime luci dellalba. Le camionette della polizia risalgono la strada, puntano i presid contro la Grande Opera. Alcuni attivisti, a mo di barricata, tagliano con la motosega un enorme castagno. A quella vista, Gino e altri vanno su
tutte le furie e si spostano su un presidio pi in alto.
Appena fa giorno, avvistano una colonna di poliziotti che avanza a piedi,
sui sentieri. Nello stesso istante, il rumore di una motosega. Rapida decisione:
vanno dal boscaiolo che lavora l vicino, chiedono in prestito lattrezzo, sacrificano un pino per bloccare la strada.
Buoni e cattivi sono solo due elenchi sulla lavagna del Potere.
Nella realt gli oppositori si alternano, si scambiano i ruoli.

C come Comunit
Un sabato mattina foriero di pioggia ci siamo dati appuntamento lungo un
terreno incolto, nemmeno recintato, folto di erbacce altissime: un lembo della
futura Veneto City. Sperando ardentemente che non si mettesse a diluviare, gli
uomini, armati di falci e decespugliatori, hanno ripulito un rettangolo abbastanza vasto. Poi, a suon di vanghe, hanno dissodato la terra indurita.
Intanto, sotto il gazebo - e sotto unintermittente pioggerella - i bambini
hanno costruito spaventapasseri, vestiti con camicie e pantaloni, testa di tela
imbottita di paglia, occhi, naso e bocca dipinti col pennarello.
Poi ci siamo schierati lungo uno dei lati maggiori del rettangolo; ognuno
aveva in una mano una ciotola di semi, che spargeva con laltra passo dopo
passo. Infine, quando si affacciata una spera di sole, un drappello schierato
a braccetto, ha battuto il terreno con le suole degli scarponi, per evitare che i
semi fossero dispersi o mangiati prima di attecchire.
Al gazebo cerano i rifornimenti: ci si sfamati e dissetati osservando la
terra seminata, circondata da allegri spaventapasseri sorridenti, mentre lungo
la strada spiccavano striscioni con scritte del tipo: Sotto la neve pane, sotto
il cemento fame. La neve non ancora caduta: finora linverno stato mite anche troppo. Ma le piantine sono cresciute.
Cos, su un terreno adiacente a dove dovrebbe sorgere il Polo Logistico
(enorme hub mercantile di 460 ettari, in unarea interamente agricola, di tutela
ambientale e paesaggistica) si coltivato il grano, lo si raccolto e macinato,
lo si panificato e distribuito con il nome di Pane Logistico, al costo di
3,5 euro al chilo. Sulle buste di carta per contenerlo, il prezzo stampato e
scomposto in maniera trasparente: 0,75 per il contadino, 0,25 per il mugnaio,
2,5 per il fornaio. Pi sotto, a inchiostro rosso, un breve testo spiega il senso
del progetto:
Quando non sappiamo pi dove viene prodotto il pane che mangiamo, da
dove provengono il grano e le farine, quando perdiamo i contatti con chi coltiva, chi macina, chi impasta e cuoce, allora significa che abbiamo perso il
senso della comunit, della cittadinanza, della convivenza, e che sono altri a
decidere sul nostro territorio e sulla nostra vita.

10

D come Democrazia
- Ma allora non si pu pi costruire, non si pu fare niente! In tutta la storia
dellumanit si andati avanti cambiando il territorio. Gli egizi hanno costruito le Piramidi, i cinesi la Grande Muraglia! - dicono, dopo lennesima discussione, lamministratore del comune, laddetto della societ, il rappresentante
sindacale, lorganizzazione ambientalista nota a tutti, il cittadino responsabile.
- Certo, dobbiamo farlo senza deturpare lambiente, compensando gli impatti,
creando posti di lavoro, reinvestendo i profitti nel territorio. Per questo invitiamo tutti a impegnarsi nel progetto, per farlo meglio. Ma si pu fare, si deve.
Insomma, dal tempo del Faraone abbiamo fatto progressi. Ora il popolo
pu stabilire se preferisce una piramide gialla oppure blu, di granito o di marmo. Purch non ci si metta in testa di contestarla del tutto, dalle fondamenta.
Quello fuori discussione.
- deciso, non si pu tornare indietro - ripetono gli scribi come pappagalli,
senza nemmeno sapere perch.
E se per una volta decidessimo noi?
Si pu fare, si deve.
E come Estremisti!
Sul treno regionale delle sei saliamo in quattro: Giacomo, Massimo, Riccardo e io.
Ci siamo alzati molto presto, questa mattina, ma il viaggio piacevole: tra
battute, scherzi e poco sonno, cerchiamo di non pensare allimmediato futuro,
alleventualit che ribaltino la sentenza.
Qualche mese fa, il Tar Toscana ha accolto la nostra istanza contro il rigassificatore offshore, progettato a 22 miglia dalla costa, tra Livorno e Pisa, in
pieno Santuario dei Cetacei, unarea protetta di interesse internazionale.
Oggi, a Roma, il Consiglio di Stato si deve pronunciare sulla sentenza, e noi
vogliamo essere l.
Abbiamo portato qualche allestimento: volantini, foto, striscioni e una sagoma di delfino, a rappresentare il mare.
Sembriamo studenti in gita scolastica, in questa citt frettolosa e vivace.
Arrivati nei pressi del tribunale, intravediamo camionette della Polizia,
agenti in divisa e in borghese, in attesa dei facinorosi che dovrebbero creare
confusione e allarme: gli ecoterroristi.

11

Noncuranti dellassembramento, allestiamo il nostro paesaggio marino,


con lo striscione che chiede democrazia, insieme a tonni e delfini.
Lallerta della polizia comincia a sciogliersi, gli uomini in divisa ci vengono
incontro pi rilassati: i facinorosi non sono altro che quattro tizi, neppure
giovani, che come armi portano cartelli e striscioni!
Restiamo in strada tutta mattina, un fotografo freelance ci fa qualche scatto,
rivendichiamo i nostri diritti e quelli dei pesci.
Qualche passante incuriosito chiede delucidazioni, sorprende il fatto che
arriviamo da Livorno per protestare, spieghiamo che siamo venuti per un appuntamento importante, sperando che il Consiglio di Stato non cancelli la
sentenza del Tar.
Ci sforziamo di chiarire che il mare patrimonio di tutti, lorigine della
vita, ed importante tutelarlo insieme.
A fine mattinata decidiamo di abbandonare il presidio: ludienza va per le
lunghe e vogliamo mangiare qualcosa prima del viaggio di ritorno.
Lesito della sentenza lo sapremo solo a tarda sera, dai compagni che sono
in contatto con lavvocato. Respinta!
Ignari della disfatta, ci interroghiamo su cosa mettere sotto i denti. E per
dare un senso alla presenza della Polizia, chiediamo consiglio a un questurino
su una trattoria nei dintorni. Naturalmente, poi, siamo andati in unaltra.
F come Finanze
Come ogni anno, appuntamento con la Fiera comunale. Gente, confusione, bancarelle, kebabbari, bibitari, pallonari. Tra tanti, un tavolinetto affollato.
Sembra il classico gioco delle tre carte. Incredibile, c ancora qualche pollo
che si fa fregare. I modi per sono innovativi, professionisti in giacca e cravatta, parlantina sciolta, convincente. I due raccontano di avere inventato un
metodo strabiliante per prevedere i risultati delle puntate al casin. Lo dimostrano con grafici, tabelle, logaritmi. Gli astanti sono scettici ma affascinati.
Diffidenti ma interessati. In sintesi, la proposta degli imbonitori : dateci i
vostri soldi, noi li giochiamo; se vinciamo, dividiamo, se perdiamo, perdete
voi. Mano a mano che il messaggio si chiarisce, linteresse svapora e la gente
si allontana scuotendo la testa: cos son buoni tutti; allora vado a giocare
io, almeno la soddisfazione la mia; sono le solite fregature mangiasoldi.
Non c bisogno nemmeno dei vigili urbani, che in coppia giungono a controllare. I due furboni chiudono veloci il tavolino e si allontanano verso altri gonzi

12

con i pochi soldi racimolati.


Lo scenario cambia.
Se la Societ Ferroviaria Torino-Lione dovesse raccogliere i finanziamenti
convincendo una per una le famiglie italiane, usando le sue previsioni di traffico per spingerle a sborsare i soldi, nessuno le darebbe retta.
Se gli attivisti NoTav chiedono un contributo per pagare le spese legali di
tre di loro, raccolgono in un mese molto pi del necessario. Come si spiega?
Forse che il senso comune ha ben compreso a cosa serve la Torino-Lione?
Se Cristoforo Colombo avesse avuto gli stessi argomenti della Societ Ferroviaria, per convincere Isabella di Spagna a finanziare la sua impresa, lAmerica non sarebbe ancora stata scoperta.
G come Gerarchie
- S che serve e no che non una forma superata. Da che mondo mondo
le manifestazioni si chiudono con un comizio. Non vogliamo mica fare la passerella, ma che centra? Un comizio vero, per, quello si. Bisogna riempire di
contenuti la piazza, compagni, lo spontaneismo va diretto, informato, educato, c bisogno di riconquistare leadership e dare alla gente quello di cui, forse
ancora inconsapevolmente, ha davvero bisogno: una guida, una rappresentanza, un portavoce, in grado di parlare a nome di tutti e convogliare contenuti.
- Scusate eh, ma a parte che stai a us parole che manco m nonno, ma visto
che nappuntamento importante, se invece del solito format fmo n cosa
diversa, sto giro? Un modo nuovo de fa sent alle persone che n cosa loro,
che ne so, n conclusione der corteo in tante piazze, ognuna che fa n cosa
diversa, da n parte lartisti de strada, da nartra gli studenti, i movimenti di
lotta pe la casa che chiudono con flash mob, da nartra parte n biciclettata
con le ciclofficine... Alla fine stamo a parl de modello de sviluppo e dentro
centra tutto, solo che le forme s diverse. Rispettamole, no? Visto che nun ce
metteremo mai daccordo, famo che ce stamo a convogli tutti, nel corteo, ma
che poi lo chiudemo diverso dar solito, lo famo strano, sto giro, e vedemo che
esce fori. Magari c nsacco de ggente che se sente de pot sceglie, no?
- Io lo capisco che i giovani vogliono trovare nuove forme, ed per questo
che serve una nuova scuola politica. Che i quadri vanno formati da piccoli,
che il pensiero va spiegato, fatto comprendere e poi applicato. La destrutturazione, ragazzo mio, non porta allalternativa. Lalternativa c gi, bisogna
solo che voi la capiate e vi mettiate a servizio della sua realizzazione, lascian-

13

dovi guidare con un po di umilt da chi ne sa pi di voi.


- Guid? Chi che ce deve guid? Ma che stai add, ah? da mo che er
modello vostro nun regge, ancora che ce provate? Manco i lavoratori ce scendono pi, n piazza, manco se la fanno pi, la tessera vostra, ve sete venduti
pure la madre.
- Venduti a chi? Ma come ti permetti, ragazzino. Stai parlando di una storia
gloriosa, ed per arrogantelli indisponenti come voi che non si riesce pi a
mettere in piedi un processo costruttivo in questo paese.
- Arrogantelli indisponenti? Ce manca che ce chiami mocciosi. A reg, mejo
che se nannamotanto se beccamo collartri allassemblea, stasera, e se la
pensamo da soli. E comunque, fttele, du domande, sen tutto er monno ce ne
fosse uno, de movimento, che cha voja de sentisse rappresentato, guidato, raccontato. Vajelo add a quelli de Occupy Gezi Park, alle blogger tunisine, alle
vecchie incazzate in piazza ad Atene. Fatte n giro e poi ne riparlamo. Nnamo
reg, che tanto insieme a questi qua n se move gnente. Camo provato.
H come Habitat
In vista dellimminente apertura del cantiere, ci chiedemmo come rendere
speciale una zona che non spiccava certo per amenit paesaggistica, schiacciata tra i piloni dellautostrada e il serpente di cemento e asfalto che la sovrastava.
La risposta fu una giornata di festa, una passeggiata sui luoghi del futuro
cantiere, dove bimbi, adulti e anziani misero a dimora ciascuno una piantina.
Nei mesi successivi quelle piantine crebbero, e quando larea fu spianata
dai bulldozer, chi le aveva curate e annaffiate, sent che stavano sradicando
anche lui.
I come Istituzioni
Obiettivo strategico: delegittimare le quattro serate propagandistiche (una a
settimana) a favore della GODII, organizzate da due amministrazioni comunali, capeggiate dai rispettivi Sindaci.
Prima serata: tattica classico-contestativa.

14

Ci presentiamo in massa e chiediamo subito la parola. Non ce la vogliono


dare. Insistiamo, lamentando la mancanza di coinvolgimento della popolazione, che da mesi cerca di farsi ascoltare. Chiediamo a gran voce di leggere
un nostro documento. Ci dicono che lo possiamo fare dopo gli interventi dei
relatori. Non molliamo e li rassicuriamo che una volta letto il documento ce
ne andremo in buon ordine. Pur di farci calmare, acconsentono. un testo
piuttosto lungo... Al termine della lettura, come promesso, lasciamo campo
libero. In sala rimangono soltanto i dieci assessori della claque.
Seconda serata: tattica del bavaglio-intimidatorio.
Si alza un po il tiro. Anche stavolta siamo in tanti e prendiamo posto tranquilli, in ordine sparso. Quando inizia il convegno, ci alziamo tutti assieme, ci
imbavagliamo in silenzio, e rimanendo sul posto, giriamo le spalle ai relatori:
ciascuno di noi ha un foglio con un numero attaccato alla schiena (a indicare
gli 11.000 cittadini che hanno firmato contro la GODII e sono rimasti inascoltati). Srotoliamo gli striscioni e al segnale convenuto, sempre in silenzio,
lasciamo i nostri posti per piazzarci a ridosso del tavolo dei relatori, costringendoli a continuare la conferenza davanti a una barriera di trenta persone
imbavagliate che li guarda dritti negli occhi.
Terza serata: tattica dello spiazzamento.
Non ci siamo manco presentati. Ma aspettandosi chiss che, i sindaci hanno scomodato le forze dellordine... e si sono fatti la loro inutile serata con
i soliti dieci assessori seduti in platea e un certo numero di carabinieri della
locale caserma.
Quarta serata: tattica dellavanspettacolo.
Di nuovo in massa e muniti di megafono. Lasciamo che si avvii la discussione, poi parte uno di noi, con una breve lettura sul valore del paesaggio. Ci
auto-applaudiamo per 5 minuti e ci mettiamo tranquilli. Riparte il relatore e
noi via in coro cantando Il gatto e la volpe. Auto-applausi per 5 minuti e silenzio. Nuovo tentativo di ricominciare e noi gi con unaltra lettura e applausi. Il relatore ci chiede di lasciarlo cortesemente parlare e noi lo rassicuriamo.
Comincia e noi intoniamo Il carrozzone. Applausi. E avanti cos per unora
di continue, giocose interruzioni intermittenti, finch, esasperati e offesissimi,
gli illustri conferenzieri desistono, dandoci dei maleducati e abbandonando
la sala.

15

J come Ju-Jitsu
Niente doni
(Racconto Collettivo)
- Noooo, ma questi sono fuori!
- un insulto!
- un attacco!
- S, ma son cose che dovremmo fare anche noi!
- Ma che? Fare regali per ingraziarsi i sostenitori della GODII?!
Lassemblea convocata durgenza era cominciata burrascosa e continuava
come un tornado. Lufficio propaganda della Grande Opera aveva colpito
duro.
Lantivigilia di Natale, nelle strade principali di ogni paese, intorno al sito
GODII, erano sbucati berretti rossi e barbe bianche, che non solo si facevano fotografare con i bambini e ritiravano le letterine, ma citofonavano casa per
casa e consegnavano pacchi avvolti in carta dorata.
Pacchi che i bimbi pi impazienti avevano gi scartato, rivelando scatole
di costruzioni in legno marchiate GODII. Sui coperchi campeggiava il prospetto dellOpera, chiaro invito a costruirla e a metterla in mostra in ogni casa.
Lassemblea era affollata, ma piena di facce scure.
- Dimmi te, sti stronzi! Vi voglio bene, sia chiaro, ma essere costretti a fare
una riunione alla vigilia di Natale, non era nei miei programmi.
Tutti commentarono la battuta di Mario, chi solidarizzando, chi perdendo
le staffe. Peppe, seduto in un angolo, deglut lultimo boccone di pandoro, si
alz e col suo vocione disse:
- Mica possiamo tenerceli, sti pacchi. Rispediamoli al mittente!
Il coro di assensi fu unanime. Poi, in quattro e quattrotto, tutti smobilitarono. I cenoni della vigilia attendevano.
A mezzanotte, i telefoni di Roccafritta bollivano di nuovo. Non si trattava
di auguri.
- No, non si pu fare. Rischio la rivolta in casa: ho tre figli e tre scatole di
costruzioni, e nessuno dei tre disposto a rinunciarci. Avvisa anche gli altri,
mi spiace: io me le tengo.
- Siamo alla tragedia: Matilde si accorta che il pacco GODII era scomparso da sotto lalbero: che Natale , se mia figlia mi tiene quel muso? Ho

16

dovuto ridarglielo.
- S, neanche noi abbiamo avuto cuore di strapparglielo di mano. Per a
Nicole venuta unidea. Facciamo passaparola.
una mattinata di Natale insolita per Roccafritta. In cielo brilla un pallido
sole invernale. La piazza del paese pullula di bambini, dei loro berretti colorati
e delle loro voci, che riescono a zittire persino gli zampognari. Al centro della
piazza, giusto davanti alla fontana, si va componendo una complessa costruzione di blocchetti di legno. Decine di piccoli architetti-manovali lavorano e
progettano: non c tempo da perdere, lopera devessere terminata prima di
pranzo. Mentre gli adulti ancora discutono, l fra i bambini prendono forma
tre strutture: a sinistra una palestra, a fianco una ludoteca, al centro la biblioteca. Volendo, c anche spazio per un un campo da basket. In punta alla
piazza, altri blocchetti colorati compongono una scritta sullasfalto:
NIENTE GODII, NIENTE DONI: DATECI QUESTE COSTRUZIONI!
K come Kafka
Entro nel Centro anziani con il mio bel bagaglio di pessimismo, in un classico pomeriggio domenicale salentino, di quelli scanditi da un susseguirsi interminabile di amari e sigarette. Mi si piazza davanti un signore in giacca
e cravatta, con cartellino di riconoscimento e auricolare piantato nel canale
uditivo, a met tra un commesso della Trony e un venditore di aspirapolveri
da festa patronale. Mi invita a iscrivermi per poter intervenire durante lOST
sulla questione del gasdotto transadriatico.
Cos un OST? Lacronimo sta per Open Space Technology, ma in parole
povere ci sono questi signori che danno la possibilit a semplici cittadini di
confrontarsi ed esprimere la propria opinione, attraverso un metodo molto
cool.
- Ma non viviamo gi in un paese democratico? - domando io. - E poi, onestamente, mi sembra un po tardi, per discutere. Come se uno fa un progetto
per abbatterti la casa e dopo un anno, con le ruspe gi pronte, viene a chiederti
cosa ne pensi.
Lui mi sorride e mi invita nuovamente a comprare unaspirapolvere.
Gli rispondo che sono l solo per dare unocchiata e mi accomodo su una
delle sedie disposte in circolo.
A questo punto, linnovativo metodo prevede che chiunque pensi di avere

17

un argomento da discutere sul tema in questione, si alzi in piedi, lo scriva su


un cartoncino e lo presenti al gruppo.
Il risultato un susseguirsi di personaggi e interpretazioni, tra il plateale e
il liturgico.
Il vicesindaco si toglie la fascia tricolore, rivendicando ad alta voce il suo
essere prima di tutto un semplice cittadino. Segue scroscio di applausi.
Un altro signore, con tono visionario, ci tiene a precisare che dovremmo
tutti ricordarci lAmore con tanto di Amore scritto sul cartoncino e appeso al muro.
Amore? Ha detto davvero Amore?
Esco a fumarmi una sigaretta, giusto per riconnettermi con la realt, mentre allinterno un uomo sulla settantina, ex-parlamentare, ex-sindaco, ex-giovane, abbaia contro un ingegnere. Dice che lapprodo del gasdotto lo si deve
spostare a Brindisi.
Quanto Amore.
Quanti amari.
L come Lavoro
Davide ha una societ di consulenza, produce certificazioni ambientali, e
spesso lo incontro sul treno. Amico di amici, brava persona, impegnato. Si
parla del lavoro, dei clienti che pagano e non pagano, e lui mi dice che la sua
fortuna lavorare con quelli grossi, quelli che pagano. Poi, di punto in bianco,
mi domanda del rigassificatore:
- Ma arrivato?
- Eh, s. - gli dico.
- Vabbe, senti, se uno cha i soldi e vuole impiantare un rigassificatore, nel
rispetto delle regole e dellambiente, ma che problema c?
- Scusa, non che uno prende e costruisce cos. Intanto: serve, sto rigassificatore? E poi, gira e rigira, i soldi pubblici ci sono sempre. Ma lhai letto il
testo che ti ho mandato?
- S, s, ho visto il video...
- Macch video, lhai letto o no?
- No, ma non mi convince. Il mercato-spot, i contratti con i russi... E poi la
finanziarizzazione, ma che ? Che centra col gas, chevvord?
Parliamo scendendo dal treno, e visto che ho lauto in stazione gli do pure
un passaggio in paese. Ma possibile che la gente mi incontra e mi assale di

18

domande cos? Ora, in dieci minuti di viaggio, devo spiegargli la finanziarizzazione dellenergia, ma ti sembra? Lui interrompe, fa domande, io sto l, tutta
concentrata a guidare e spiegare, spiegare, ma che ti spiego in 10 minuti? ch
te nemmeno ascolti, e alla fine quello che mi vuoi dire solo...
- S, ok, comunque non mi hai convinto, con sta storia della finanziarizzazione non cho capito niente! E poi, tornando al rigassificatore e alla gestione
ambientale, a me sembra tutto a posto: io la certificazione glielho data.
Rimango un attimo in silenzio e gli dico:
- In che senso, scusa?
- Eh, s, la certificazione ambientale... lho fatta io.
Lo lascio dove mi indica, sconfortata. Ma che, davvero lo volevo convincere? Mica poteva rischiare di mettere in discussione il proprio lavoro, la propria
posizione, la paga. Oh, c il rischio che con le grandi aziende non ci lavori
pi, a far grane con le certificazioni. E quelli, son quelli che pagano.
Arrivo a casa e mi domando quanto piccolo il mondo e quanto sono brave,
in fondo, le brave persone.
M come Manifestazione
Il corteo arrivato da un pezzo nella piazza centrale. Ada e Maria decidono
di avviarsi verso la stazione, prendere il primo treno e tornare nella loro valle.
Sono molto affaticate, ch il corteo se lo sono fatto proprio tutto, dallinizio
alla fine, e il percorso non era certo breve. Cribbio, non sono pi giovani e le
gambe montanare, gi screziate di vene varicose, allenate a camminare per
sentieri e mulattiere, mal sopportano lasfalto della citt, con la calura che
arriva anche da sotto, come in un forno.
Non vedono lora di stendere i piedi sui sedili del treno. Per questo salutano gli amici del comitato e sincamminano. La strada per sbarrata da una
doppia fila di poliziotti in assetto di guerra. Arrivate l davanti, Ada e Maria
si sentono dire che da l non si passa. Si devono prima togliere i fazzoletti No
Tav, e Maria pure la maglia, che ostenta il treno crociato, emblema di lotta da
pi di ventanni.
Gi intimidite dalla citt blindata, un revival di Zona Rossa, ennesima provocazione di un potere ottuso, Ada e Maria si guardano in faccia.
- Ma come? - sbotta la seconda - Io non mi tolgo proprio niente, non vado in
giro in canottiera, ioooo!
Dalla fessura della visiera del casco, che copre uno sguardo impassibile, una

19

voce imperiosa, di rimando: - Allora non passate.


Niente da fare, i poliziotti sono irremovibili, tanto nessuno si accorger di
questo nuovo, piccolo, grande sopruso. Alla fine bisogna cedere: Ada si toglie
il fazzoletto dal collo, veramente stufa di stare in piedi. Maria fa altrettanto,
ma la maglia, non se la toglie neanche morta. Dopo qualche esitazione, un
piccolo varco si apre nello sbarramento. Le due compagne lo superano lentamente, ma nemmeno dieci metri pi in l, si fermano come una cosa sola.
Riannodano il fazzoletto al collo, si scrutano negli occhi, e senza dirsi una
parola, Ada si volta e mostra il dito medio, mentre Maria, dando le spalle al
plotone, si china in avanti, alza la gonna e inalbera un possente deretano, in
unoperazione di simmetrica potenza.
Ah, vecchie, care, squatter ultrasettantenni! Je vous adore!
N come Non Solo No
S/Compensazioni
(racconto collettivo)
1. Luned, pausa pranzo.
...ma non dovevamo vederci pi?
Quel luned non sarebbe stato il solito collegio docenti, due ore eterne di depressioni e trattative sfiancanti per spartirsi le poche risorse disponibili. Quel
luned sarebbe stato diverso. Il Preside doveva svelare un nuovo progetto, che
a suo dire era in grado di risollevare le sorti della scuola. Lannuncio aveva generato un anomalo clima di attesa e ottimismo. Solo Dino Marescalchi,
lo storico professore ditaliano del liceo Manzoni, non sembrava contagiato
dalleccitazione generale. Prima dei collegi docenti, anche se abitava in paese,
era solito fermarsi a scuola, senza rientrare a casa, e anche quel pomeriggio
non fece eccezione. Era dalluna che bivaccava in sala insegnanti, invadendo
il tavolo centrale con una pila di libri, quaderni, compiti da correggere, riviste
e quotidiani. Mancavano ancora un paio dore allinizio della riunione e nella
scuola regnava il silenzio delle aule deserte, orfane del vociare degli alunni.
Anche lunico bidello in servizio a quellora svaniva, immerso nelle sue parole
crociate, nascosto dalle pareti della guardiola.
Dino, per la terza volta nel giro di un paio dore, usc dalla sala e si diresse
verso la macchina del caff in fondo al corridoio. Il rumore dei passi fu cancellato allimprovviso dallo spalancarsi della porta dellufficio del Preside.
20

- Benissimo, allora siamo daccordo. - disse una voce.


Dino rallent e un attimo dopo lautore della frase gli si par davanti.
Cazzo non possibile! - pens subito Dino. - Cosa ci fa quel farabutto di Perego
dentro lufficio del Preside?
I due si conoscevano bene. Dino era un attivista della prima ora, uno dei
pi accaniti oppositori della Grande Opera. Perego invece era il responsabile
delle relazioni esterne della FM, il colosso nazionale delle costruzioni che aveva ricevuto in appalto i lavori. Solo una volta Dino aveva avuto un confronto
dal vivo con luomo della FM. Il loro era un duello a distanza che durava
da anni, fatto di denunce, accuse, scritti, articoli di giornale ed epiteti sempre
meno cortesi.
Dino non aveva bisogno di sfere di cristallo per sapere che la presenza a
scuola di quellindividuo non avrebbe portato nulla di nuovo.
2. Luned, a cena.
Tra moglie e marito, non mettere il Dino
- Non puoi capire cosa successo oggi.
Paola si siede a cena, gomiti sul tavolo e testa tra le mani.
- E che sar successo mai? - le domanda Marco mentre versa la zuppa - Cera
collegio docenti?
Paola annuisce: - Ti ricordi il progetto per mettere i pannelli solari sulla
scuola? Quanto ci abbiamo lavorato con i ragazzi?
Il compagno la guarda perplesso: - Beh?
Marco stato tra i primi a sostenere quel progetto: un modo intelligente
di generare risorse per la scuola e contribuire a mettere in sicurezza la parte
delledificio chiusa da anni.
- Oggi al collegio dovevamo prendere una decisione sul progetto finale, ma
sul pi bello, non si alza Dino e blocca tutto?
- Dino? E perch?
- Perch? Perch secondo me questa cosa della Grande Opera lo ha mandato
fuori di testa. Inizia a dare i numeri, ecco!
Paola si butta indietro sulla sedia. Marco cerca di calmarla e di capire. Conosce Dino da quando erano bambini, giocavano a calcio assieme, poi si sono
un po persi, ma comunque sa che non tipo da colpi di testa.
Paola gli spiega che fino a quel momento non si era mai parlato di chi
avrebbe coperto i costi dellinstallazione dei pannelli, e allora Dino lo ha chiesto al Preside.
- Sembra che i soldi li metta lazienda che vuole costruire la GODII.

21

- Stai scherzando? - Marco rimane col cucchiaio a mezzaria.


- No, tutto vero, ma chi se ne frega di chi li mette, i soldi! E di, la scuola
cade a pezzi, c il rischio che ce la chiudono al primo controllo, il comune
non cha una lira e ci mettiamo a discutere su chi mette i soldi? Meno male
che qualcuno ce li mette, i soldi!
Marco si alza, ritira le scodelle e comincia a sciacquarle nel lavello.
- Vabbe, Paola, calmati un attimo. Non proprio cos. Chi ci mette i soldi
conta eccome.
- Ma perch? Ma perch uno deve venire a fare il duro e puro in consiglio?
Ma lascia perdere! Ma falli arrivare, sti soldi, e almeno ci facciamo qualcosa
di utile, visto che tanto la GODII la faranno comunque.
- Per, scusa. - la interrompe Marco, voltandosi di scatto, con le mani insaponate - Perch il preside ha chiesto i soldi proprio a loro? Ve lha detto?
- Oh, Marco, ma che ne so! Li avr chiesti a tutti, i soldi, e si vede che loro
gli hanno detto di s. Si vede che hanno capito che il progetto era valido, cosa
che invece Dino non credo abbia capito... Basta, mi sono stufata di avere a che
fare con questi No GODII! Oramai vedono il male ovunque. Qua il mondo va
a rotoli, e questi dicono no a tutto!
- No, Paola. Lo sai che non cos. E poi non Dino. Lui uno che prima
di parlare si informa. Ma ti pare che quelli ci mettono i soldi senza chiedere
niente in cambio? Prima di tutto, piazzeranno una bella targa allentrata della
scuola con il loro nome, e va a finire che il progetto diventa il loro progetto.
Sai che penso? Penso che Dino ha fatto bene a bloccare tutto, e che giusto
discuterne ancora.
Paola lo guarda incredula, scuote la testa. Ma vedi che pure Marco inizia a
sragionare? Avr mica iniziato ad andare anche lui alle riunioni di quelli l?
3. Mercoled, pomeriggio.
Di basket e di altre cose pallose
Qualche giorno dopo il collegio, nella palestra della scuola, si svolge il settimanale allenamento della squadra di basket. Settimanale, purch non piova:
altrimenti lacqua gocciola dal tetto e il pavimento diventa impraticabile. Eugenio, allenatore e prof di educazione fisica, di cattivo umore.
Maledizione - pensa - Di nuovo pozzanghere sul pavimento. Coi soldi dei pannelli
ci avrebbero messo pure il parquet, invece...
I ragazzi sono pronti. Gli esercizi di riscaldamento sono pi duri del solito:
flessioni, corse, scatti. Si sente nellaria che qualcosa non va, ma i quindicenni
attribuiscono lasprezza del mister al campionato in pieno corso. La prossima

22

partita quella decisiva per laccesso alle finali nazionali.


Jacopo, il figlio di Dino, fa parte della squadra. Come sempre particolarmente impegnato nel gioco. agile, bravo a canestro, generoso in difesa, ma
Eugenio lo riprende di continuo e il ragazzo non capisce perch.
A fine allenamento, lallenatore incita i suoi a dare il massimo nella partita
di domenica.
- Abbiamo buone possibilit di vincere, eppure potrebbe non bastare, perch
la sponsorizzazione della squadra a rischio - fa una pausa, fissa per un
momento Jacopo, e non riesce a trattenersi: - grazie alla tigna di qualcuno!
I ragazzi si guardano, nessuno ha il coraggio di chiedere spiegazioni.
Mentre vanno verso lo spogliatoio, Jacopo si volta verso un compagno.
- Per colpa mia? Ho giocato male?
- Macch. - lo rassicura laltro - Allultima partita ne hai fatti 24! Lo sai
com fatto il mister...
Ma nonostante le pacche sulle spalle, Jacopo torna a casa con lamaro in
bocca.
4. Mercoled, dopo cena
strategico!
Andrea, storico membro dellassociazione ecologista Viva lambiente, in serata si reca alla riunione, nella sede del partito di centrosinistra del paese. Racconta a tutti del Collegio docenti del pomeriggio.
- Erano tutti convinti e pronti ad approvare, quando Dino, quel rompiballe
dei No GODII, non ti alza la mano e chiede di intervenire? Risultato: il progetto non si fa pi.
- Come sarebbe a dire non si fa pi? - interviene il segretario del Partito Questo progetto deve assolutamente passare! Per la scuola, per la GODII, per
le elezioni del prossimo anno e per noi. Andrea, mi raccomando. Contiamo
tutti su di te.
5. Mercoled, stessa sera, assemblea diversa.
Yes we do
Il dibattito infuocato. Tutti intervengono, voci si sovrappongono e inveiscono contro Dino:
- Sei il solito bischero!
- Adesso verremo accusati di essere contro tutto, sempre e comunque!
- Ledificio della scuola va a pezzi, cosa diciamo alla gente? Come spieghia-

23

mo anche questo no?


- Cristo, - sbotta Dino - non vi ci mettete anche voi! Gi mio figlio in lacrime
dice che sar tutta colpa mia se la sua squadra di basket non potr salire di
categoria. stata dura convincerlo che meglio giocare in serie D che vendersi lanima. Mica possiamo essere contro la Grande Opera e poi accettare i
finanziamenti di F.M., no?
Dino si passa la mano tra i capelli ed abbassa il tono, si calma, respira.
- Perch non chiamiamo quella cooperativa di giovani elettricisti? - propone
- Quelli che hanno fatto le luci allultima festa di autofinanziamento... Facciamoli installare a loro, i pannelli. Formiamo un comitato genitori. Volantiniamo in piazza. Scriviamo ai giornali. Si pu quel che si fa!
O come Ordigni
Sandro siede su una specie di poltrona davanti ai poliziotti e inizia a leggere
nel megafono le famigerate 100 ragioni contro il TAV. Lento, inesorabile, la
voce e il tono monocordi. Arriva fino al punto 60, 65 circa, quando un amico
lo interrompe, gli fa cenno di raggiungerlo. Pochi minuti, poi Sandro si riaccomoda, ma non ricorda bene dove arrivato. Lo chiede cortesemente, al megafono, ai militi oltre la barricata. Non ottenendo risposta, dichiara ad alta voce:
- Va bene, ricomincio da capo.
Dai poliziotti si leva un lamento.
***
Di fianco alle reti che circondano il cantiere, il popolo No Tav fa i turni di
guardia per tener docchio landamento dei lavori.
Un signore anziano che non conosco, alto, magro, con i capelli bianchi,
indossa fiero un cappello da alpino e trascorre la notte - freddissima - sdraiato
accanto al fuoco, avvolto in una coperta. Ogni 10/15 minuti si alza, si ricompone, va davanti ai poliziotti infreddoliti e grida fortissimo: A sar dra!.
Poi si riavvolge nella coperta e si risdraia accanto al fuoco.
Fa cos per tutta la notte.
I poliziotti sono allibiti. Forse, persino impauriti.

24

P come Partecipazioni
- Ciao!
- Ciao!
- Non ti ho mai vista, il tuo primo incontro?
- S.
- Sei sicura di quello che fai?
- Oddio... in che senso?
- Be... sai, se ti prende, non so, diventa una specie di... DROGA.
- Hahaha! Ma va l, figurati, io ho la mia vita, il mio metabolismo: a letto
presto e sveglia presto, ritmi regolari, poche strapazzate...
***
Quando? Luned sera? Vabb, di, salter yoga per una volta... Sistemare il testo del volantino. PARTECIPAZIONE. Lisa dice che ci parla lei col
dirigente. Qualcuno andato al consiglio comunale? Fabio, girami la mail
della settimana scorsa. Venga, guardi, questa la mappa del tracciato. Il 25 manifestazione, deciso. Cabernet, sopressa, grana, pan biscotto e poi? PIANIFICAZIONE. Grazie Giacomo. Gli aggiornamenti sullincontro li teniamo in
coda. Ci facciamo una pasta, che dite? Francesco, si va con la tua macchina?
500 fotocopie. Pi fru-mento/meno ce-mento Per la comunicazione bisogna
darci dentro anche sul web. FARE RETE. No, non ci danno il permesso. Chi
viene con me al seminario? Urge comunicato stampa! Occhei, io posso fare
una torta di mele. Fumogeni s, tanti! STRATEGIA. Abbiamo ordinato le
magliette? Ma sono le tre di notte, sticazzi! Le bandiere, chi le porta? Mi ha
appena chiamato il giornalista: intervista in centro fra mezzora. Grazie Ari.
Fare report riunione. Non preoccuparti passo a prenderti io! CALENDARIZZARE. Ottimo, ci pensano i Baldan. Quando convochiamo la prossima
riunione? Salve, posso lasciarle un volantino? Preparare articolo. Al mercatino
ci saranno Gianluca, Ale e Laura. RESISTENZA. Serviranno balle di paglia,
per. Grazie Marina. Sette striscioni nuovi??? Salute! Per il convegno tutto
a posto. ORGANIZZAZIONE. Di questo meglio non parlarne per telefono.
Sai se Luca ha sistemato le grafiche? Casa mia disponibile, se volete. Chi
viene in osteria? Chiamare Mattia per la relazione. Volantiniamo davanti
al supermercato, al parcheggio e porta-a-porta. EFFICACIA. Gi le due di
notte?! S, signora, lofferta libera. 1000 fotocopie. Di nuovo di luned sera?
Vabb, salto yoga... GRUPPI DI LAVORO. Secondo me, meglio un testo sin-

25

tetico. Contattare le altre associazioni. Tranquilli, Moira prepara la pasta e


fagioli.Asfalto/cemento/specu-la-zione/fanno/morire/loccu-pa-zione. In
settimana dobbiamo vederci assolutamente. CONSENSO. Chi fa i cartelli? Grazie, Sonia. Roberto ci fa lassistenza bici. Che ora abbiamo fatto...? Desir
sta vestendo gli spaventapasseri. Studiare il rapporto ambientale. Ci hanno
dato il permesso! MOVIMENTO. Ma qua bisogna festeggiare! 2500 fotocopie.
Luned sera???! S, occhei, tanto a yoga non ci vado pi. Teresa, Francesco,
Eugenio, Gianluca, Beppe, Andrea, Rosanna, Giorgio... dai che ndemooo!
Q come Quarto Potere
Lintervista
(Racconto collettivo)
Finalmente, lannuncio dellazione di oggi contro la GODII ha fatto rizzare
le antenne dei mass media. Ma si sa, quando si preannuncia scalpore, facile
che i giornalisti si scuotano dalla cronaca locale e dalle beghe di condominio
per fiondarsi su una preda succulenta. E stavolta, avranno pane per i loro denti.
Abbiamo preparato e costruito questa azione nel dettaglio. Ci abbiamo impiegato due mesi per metterla a punto, coinvolgendo moltissime associazioni, studiando e preparando argomentazioni inattaccabili. Entreremo in modo
eclatante sul merito delle questioni, smonteremo tutte le menzogne che ci hanno raccontato, impediremo ai promotori e ai sostenitori di continuare a spacciare frottole e portare avanti questo dissennato progetto. Oggi si svolta. E quel
segugio di Walter Catodico della locale Antenna Vera TV ha fiutato la pista.
- Salve ciao piacere scusa il ritardo possiamo registrare cinque minuti poi
per il servizio sar di circa due minuti ma non pensare che siano pochi in
prima serata comunque ho visto il vostro comunicato e mi sembra che siate
ben determinati stavolta ad alzare il tiro della protesta ottimo ti chieder chi
siete cosa fate e perch e cosa intendete fare in futuro. Sei pronta... mmm...
Rebecca giusto? Denis, sei a posto l con la camera? ss, ss, prova microfono. Mi metto qui? No non mi piace mica: ti spiace se mi metto qui? Occhei.
Tu Roberta mettiti qua cooos e guarda l. Partiti.
- Siamo qui con Renata Rigoletto, portavoce dei comitati Zero Opzioni,
che ci spiegher cosa sta succedendo in questa giornata parecchio calda,
dato il dispiegamento delle forze dellordine. Innanzitutto, Rosaria, chi siete
esattamente?

26

- S, buongiorno, sono Rebecca Rovoletto del comitato Opzione Zero. Opzione Zero un comitato locale a difesa del territorio. Siamo una delle cinquantadue associazioni riunite oggi per questa occasione...
- Bene, Ramona, allora: voi come Coordinamento Regionale NO GODII
avete radunato le forze per organizzare questa protesta. Perch?
- Veramente, non si tratta di un coordinamento regionale: ed importante
che si capisca quante e quali associazioni partecipano oggi, ciascuna con la
propria specificit. Non solo le associazioni ambientaliste, ma anche quelle
per il diritto alla casa, le organizzazioni dei lavoratori e della scuola...
- Chiarissimo. Insomma, Rachele, possiamo dire che oggi, qui, nella Piazza
Principale, sotto le finestre del Governatore, c un movimento tipo quello
NoTAV?
- Be, non proprio: la Grande Opera contro la quale ci battiamo qui non ha
nulla a che vedere con i treni e lAlta Velocit.
- Perfetto, Rosanna. Ma andiamo al cuore del discorso: voi, come Movimento Popolare Zero GODII, perch protestate e vi opponete a questa nuova
Grande Opera, che dar lavoro e benessere a tutta la popolazione?
- Siamo assolutamente daccordo che la crisi nel settore lavorativo va combattuta, al contempo per devono essere garantiti la tutela dei territori, la salute, il benessere
- Ah s, ecco ecco: come la mettiamo, Rosalinda, con limpresa Bencist,
che ha investito milioni di euro nellOpera e ora rischia il fallimento? E con
tutti quei dipendenti che temono di perdere il posto di lavoro?
- Se invece di far lavorare le persone in opere distruttive anche per la loro
salute, venisse proposto un modello di sviluppo sostenibile, ci sarebbero addirittura pi posti di lavoro.
- Belle parole, molto interessante, ma lei non crede che gli imprenditori della GODII siano persone oneste? Daltronde, tutti conoscono la competenza
dellingegner Sotutto e della sua ditta. Lei che ne dice?
- Se cos fosse, non si spiega perch i lavori per linstallazione di GODII
sono stati bloccati! Infatti laria diventata irrespirabile, la popolazione lamenta nuove patologie, il paesaggio deturpato Per il profitto di pochi si
creano danni a tutti!
- Certo, certo, ma veniamo a oggi: Come si svolger la manifestazione e
come vi tutelate contro gli estremisti violenti terroristi antagonisti blecche
blocche, Rosaria?
- Il corteo finir con un flashmob sotto gli uffici del governatore. E non ci
sar nessun atto violento. Semmai siamo noi quelli che subiscono soprusi.
- Ieri arrivata una lettera anonima al Governatore con minacce per la sua

27

posizione favorevole alla GODII, e un suo collaboratore ha subto un attacco


da tre persone incappucciate. Non prendete le distanze?
- Non prendiamo le distanze perch non centriamo proprio e sembra piuttosto una musica orchestrata apposta.
- Bene, siamo in chiusura. Rita, unultima battuta.
- Mi chiamo Rebecca e godi o no godi, di per s stesso, finisce come casa
di verde, che in base allasfalto, pone lombelico di soldi. Se questo il tempo,
allora gnicca.
- Ottima sintesi, e con questo ringraziamo Raimonda per il suo intervento e
passiamo la linea allo studio.
- Grazie a voi, e buon lavoro. [Tra s e s] Tanto so gi che non ne verr fuori
nulla di buono. Ma stavolta, almeno un dubbio mi rimane: come cazzo decider di chiamarmi?
R come Rassegnazione
Stavo distribuendo volantini, per spiegare quanto siano nocive le centrali
geotermiche. Entro in un bar: la proprietaria, con altri avventori, festeggia
linizio dei lavori per la nuova centrale.
Al che le dico:
- C poco da festeggiare, cari miei. Avete mai avuto qualche parente o amico morto per tumore?
E quella mi risponde:
- S, mia madre. Ha sofferto, per, nella vita bisogna anche divertirsi, e la
centrale ci porta soldi e lavoro. Alla fine, di qualcosa bisogna pur morire.
S come Sospetto
Uno dei primi libriccini che ho letto al liceo stato Larte di ottenere ragione di Schopenhauer. Non avevo ancora letto niente di filosofia e probabilmente lo comprai per via di un aforisma sul diario di unamica o sulla porta
del gabinetto dei ragazzi. Mi aspettavo unopera complessa e invece mi ritrovai a leggere un trattato simile al manuale di coltivazione idroponica della
marijuana: schematico, lineare, con esempi pratici annessi.
Ottenere ragione - sostiene Schopenhauer - una questione tecnica, e di-

28

pende principalmente dal livello culturale dei disputanti. Chi pi colto, e


quindi ha pi mezzi per argomentare, con molta probabilit vincer la disputa.
Solo tra pari la verit diventa elemento discriminante.
In definitiva, si possono avere ottime ragioni e perdere lo stesso il confronto,
soprattutto se lavversario di turno un professore universitario molto vanitoso.
Il professor Tartufo ordinario di ecosistemi marittimi allUniversit ed
considerato leminenza grigia degli ambientalisti che operano nella regione.
Si speso per molte battaglie ed diventato negli anni un punto di riferimento.
La GODII, prima di presentare ufficialmente il suo progetto, ha ritenuto
di contattarlo per conoscere la sua idea in merito. Il professore ha sollevato
delle criticit e proposto soluzioni che lazienda ha adottato di buon grado. Il
riconoscimento di un ruolo da sempre un modo, nemmeno tanto sottile, di
cooptare elementi dellopposizione nelle proprie fila.
Fummo invitati a un dibattito sulla Grande Opera da unemittente televisiva locale. Da una parte il manager GODII e il professore, dallaltra un membro del comitato e un giornalista schierato dalla nostra parte.
Tartufo utilizz molti degli stratagemmi dialettici studiati da Schopenauer
e pass infine agli attacchi al nostro comitato:
- Non si pu pensare di difendere la tartaruga Caretta caretta dagli impatti
della GODII, e allo stesso tempo fare festini in spiaggia e diffondere musica
ad alto volume per tutta la notte!
Non ne uscimmo bene, anche se nessuna delle nostre tesi venne confutata
nel merito.
Alcuni mesi dopo scoprimmo che unimpresa spin-off con a capo il professore aveva ricevuto un incarico dalla multinazionale per lo studio della nidificazione delle tartarughe. Lincarico era di circa tremila euro e Tartufo non
aveva quote nella societ, ma era soltanto la guida dello staff.
Passammo la notizia al giornalista No GODII e il suo quotidiano titol:
- Tartufo Pro GODII per gli incarichi ricevuti!
Non era vero: non si era venduto per soldi, ma per vanit. Eppure, non ci
preoccupammo di correggere il tiro: il lancio stampa ci faceva gioco e ce lo
tenemmo. Del resto, non era vero neppure quel che sosteneva Tartufo, cio
che la GODII non ha impatti sul sistema marino.
Prima il professore, e poi noi, avevamo imposto come vere tesi che sapevamo essere false - o vere solo in parte.
giusto sacrificare lonest intellettuale, la verit, per una giusta causa?
Nel libretto di Schopenhauer non ho trovato risposta.

29

T come Trappole Verbali


Siamo peggio
(una ballata NO GODII)
se questo il mio giardino
e quella cresta uno steccato
se di qua viene il mio vino
e cho lorto coltivato



se ci crescono i miei figli


gli amichetti, i miei nipoti
se io qua svuoto i polmoni
e li riempio quando vuoti

qui riposo quando notte


fatico quando giorno
se da qui prendo gli sfalci
per accendere il mio forno



se ho mappato questi monti


sti palazzi e questi fiumi
se io qui cho i miei ricordi
pi lontani quelli implumi

se io qui invito figuri


provenienti da ogni dove
se la luce che tramonta
dietro ai monti mi commuove



se tornando da lontano
giunto qui io dico: casa
e di sollievo primitivo
ogni cellula mi invasa

insomma qui sto ipotizzando


che ho un giardino fra le mani
ci ho vissuto la mia vita

30

e ce la vivo anche domani





se son vere queste cose


e son vere, te lo giuro sui miei bimbi,
non mi frega un cazzo proprio
se mi dite che son nimby

se poi vero che sostengo


quei compagni a me lontani
se poi vero che rilancio
i loro allarmi quotidiani



per gli attacchi che gli fate


per ridurre quei giardini
a un colabrodo di speranza
niente vita, ma tondini

e anche l voi minacciate


quelle falde delle storie
che si muovono in torrenti
le riempite con le scorie

di racconti allucinati

di retrogradi attivisti

avvelenati fino al punto

che diventano efferati terroristi

il Terrore che portiamo
lo chiamiamo Assemblea
che vuol dire che chi vuole
pu venire qui in platea



e pu prender la parola
organizzarsi per lottare
per difendere il giardino
da chi lo vuole devastare

il terrore per chi pensa


di decidere e disporre

31

dei giardini come fossero


loschi affari di camorre



terrore: quel potere


noi ve lo derubiamo, un borseggio,
ficcatevelo in testa:
questa volta siamo peggio

siamo lincubo peggiore


siamo oggi e siamo dunque
tanti nimby terroristi
e peggio ancora siamo ovunque.
U come Uniti (o Divisi?)
In questo lembo di terra veneta erano gi sorti diversi comitati, ciascuno
su una specifica vertenza, giacch le minacce piovevano in quantit e variet
incredibili: nuove urbanizzazioni, elettrodotti, nuove strade e autostrade, altri
centri commerciali, inceneritori, cementifici, basi militari...
Un recente studio condotto da Legambiente Veneto, in collaborazione con
lUniversit IUAV di Venezia, rileva circa 50 conflitti territoriali in atto nella
regione, escludendo quelli minori. Ed proprio lincontro con le altre associazioni a rivelare come le molteplici battaglie fossero in fondo una sola lotta
di resistenza ad un modello qualunquemente sviluppista, iniquo e distruttivo; e
come lazione dei singoli potesse collegarsi in uno spazio comune. Cos, nel
2008, prende forma un coordinamento dei Comitati. Lallora Rete NO Autostrada Romea uno dei fondatori, e da subito il maggiore propulsore, anche
in forza dei suoi numeri e delle energie che sa sprigionare.
Il coordinamento funziona sul principio del mutuo appoggio, facendo proprie le vertenze di ciascuno dei suoi membri, e dandosi come metodo quello
partecipativo e del consenso. Da questo momento, NO AR mette da parte la
sua identit e riversa tutte le proprie risorse nelle iniziative comuni del coordinamento, spendendosi esclusivamente per farlo crescere ed affermarsi come
autorevole interlocutore in tema di ambiente e grandi opere. Tuttavia, i successi e il crescente riconoscimento popolare non bastano a preservarlo dalle
crepe che si vanno formando tra i diversi membri. La crisi sorge dalla rottura
dellequilibrio interno, conseguente al cambio di governance, con una deleteria

32

virata verso un metodo a maggioranza (dove ogni comitato dispone di un solo


voto), a dispetto di quello del consenso. Questo obbliga NO AR a ripensare
se stesso e riconsiderare la compatibilit tra la propria natura imprescindibilmente orizzontale, partecipativa e corale con il mutato assetto metodologico
e organizzativo del Coordinamento. Purtroppo, dopo un anno molto sofferto,
dedicato caparbiamente a cercare ricuciture, da gennaio 2013 NO AR divenuto gi OPZIONE ZERO costretto a ritirare la propria adesione al
coordinamento.
V come Vita Quotidiana
Restavamo fermi ad aspettare la nave, quella nave che non arrivava mai.
Esistevano ordinanze della Capitaneria che ne annunciavano larrivo, ma
nessuna scia spumosa si alzava dietro nessuna poppa. Una nave enorme doveva comparire vicino la costa per monitorare il fondale, mettere a nudo i segreti
del nostro mare.
I miei jeans hanno assorbito lumido salmastro di questi scogli che non
sono scogli, non sono fatti di roccia dura, sono fragili tufi che si consumano,
onda dopo onda. Stupide persone, con piccoli trapani, ne mettono a rischio
lesistenza, per raccogliere un mollusco che nei buchi di queste finte rocce
trova casa.
Altri molluschi, con un grosso trapano, voglio distruggere quella casa, per
raccogliere i frutti del loro egoismo.
I pantaloni mandano odore di acqua e sale. Anche le mani sono bagnate,
e mi riesce difficile girare una sigaretta tra le dita. Guardiamo ancora lorizzonte, in attesa della nave. Vediamo le montagne dellAlbania, vediamo che
da sud est arriva un po di nebbia, e in questa nebbia luci, a fluttuare tra cielo
e mare.
Oggi sar una notte senza luna, oggi avremo il mare pieno di stelle. Oggi
avremo uomini che porteranno sulle banchine del porto il frutto del loro lavoro. Oggi ci saranno casse piene di sgombri.
Alle nostre spalle scompare il sole, lasciando un filo di arancio sulle code
della nebbia. Le lampare iniziano il loro lavoro. C frenesia in mare, verrebbe
da fare un fischio a Hemingway, per dirgli di cercarlo qui, il suo vecchio pescatore. Incantati dai flutti, i nostri sguardi fermi sugli scalmi, dove lenti ruotano
i remi, a cercare la direzione della corrente. Inghiottiti dai movimenti delle
braccia che accompagnano le reti in mare. Esperte braccia conoscono i segreti

33

per non farle imbrigliare. Sa il marinaio la fatica di ricucire lo strappo, sotto il


sole cocente del pomeriggio, prima delluscita.
Lumidit non arriva pi solo dalle rocce, cade anche dal cielo e ci avvolge.
I nostri discorsi continuano. Ci facciamo domande sul lavoro dei pescatori,
sulle fatiche di una notte, su cosa ci si guadagna con questa lotta in mare. Viene naturale pensare ai pescatori in Albania, a come si svolge il loro lavoro e
se, anche per loro, un Tubo in mare potr creare problemi. Tra una sigaretta
e una lampara che si accende, seguiamo a ritroso il percorso di questo Tubo.
Saliamo sulle montagne, dove le aquile trovano riposo, entriamo nei pascoli
e nelle case dei montanari albanesi e valacchi, respiriamo laria rarefatta e
guardiamo ad est, verso la pianura greca. Altre braccia, pronte a raccogliere il
frutto del proprio lavoro, con lincertezza che domani la terra che le sfama sia
distrutta per sempre.
Silenzio. Non si devono spaventare i pesci, si deve portare rispetto per il
mare. Sulle barche, i pescatori devono ascoltare il vento e la corrente. I nostri
pensieri fanno pi rumore di una flotta di pescherecci.
Arriviamo in Turchia, attraversiamo quella nazione inesistente di nome
Kurdistan, e sempre pi a est, fino a respirare gas a pieni polmoni nei giacimenti azeri. Pensiamo a quale sviluppo stanno programmando per queste terre, solo in apparenza lontane da noi. Quali menti gestiscono il futuro di questi
popoli? Dai fondali che ci stanno di fronte, emergono mille domande, mille
perch, e subito dietro questi interrogativi ne emerge un altro: come muoversi
in questo mondo?
Lumidit ormai dentro di noi. Non c un solo piccolo lembo di stoffa, o
di pelle, che sia asciutto. Siamo tuttuno con i pescatori, col mare e con i pesci.
Il pensiero ci riporta a tre anni fa, quando tutto era pi semplice, quando il
nemico era dietro la porta e voleva la nostra spiaggia. Ma la spiaggia formata
da granelli e ogni granello va tenuto in conto, perch ogni granello pu finire
nellingranaggio, e tornare utile.
W come Welfare
Un ragazzo mi racconta: questa notte non riuscivo a dormire. Verso le
cinque mi sono alzato dalla tenda e dal sacco a pelo e sono andato verso il
presidio. Faceva freddo. Entro e trovo due signore. Stavano preparando la maionese! Capisci? Non dei panini, la maionese fresca! Mi hanno offerto caff e
biscotti, e abbiamo chiacchierato per un po. Non possiamo perdere.

34

***
La settimana freddissima. Verso le dodici del venerdi gira il messaggio
che serve legna al presidio. Io stesso ne porto un po, e al posto di blocco mi
fanno passare perch ho lauto carica. Nel primo pomeriggio due camioncini
scoperti sono parcheggiati a Bussoleno. Sulle fiancate hanno scritto Legna
per il presidio. In poche ore sono pieni. Il mattino successivo il messaggio :
non abbiamo pi bisogno di legna. In qualche caso vengono riforniti anche
i poliziotti al di l del fossato.
***
Da gioved in alcuni supermercati della valle (Condove, Borgone, Chianocco) davanti alle casse ci sono carrelli con scritto spesa solidale per il presidio
di Venaus, con lelenco delle maggiori necessit. Si riempiono in continuazione. Al sabato gira il messaggio: non abbiamo bisogno daltro, c cibo per
resistere fino a Pasqua!. Negli stessi giorni due uomini scendono per comprare le bombole del gas. Quando il rivenditore apprende che servono al presidio
di Venaus ne regala quattro.
X come X-Men
Prima:
Noi non ne sapevamo niente, Non so chi lha deciso, Non ci serve,
Ma perch va fatto?, A che logica risponde?, Ma sviluppo per chi?, Ma
chi li ha autorizzati? Per, magari, in fondo....
Dopo:
Siamo diventati tutto: medici, chimici, fisici, geologi, ingegneri, epidemiologi, avvocati, analisti di bilancio, senza tralasciare di essere creativi nella protesta, determinati nella difesa.
Siamo dovuti diventare tutto.

35

Y come Yes We Do
Il rassegnato, quello che dice tanto lo fanno, parla cos credendo sia impossibile opporsi a un potere tanto grande da calare sulla sua testa una cos
grande opera. E quanto pi grande quella, tanto pi inossidabile il suo fatalismo. Sta a noi dimostrare che non cos, che il meccanismo si pu inceppare,
che ci si pu opporre davvero e ottenere risultati. Mezzo metro di rete tagliata, il blocco di un mezzo o la creazione di un presidio che fisicamente pone
resistenza: tutto questo rende plastica lidea che qualcosa si pu fare e che se
ci mettiamo insieme possiamo persino pensare di vincere. Per sconfiggere la
rassegnazione dobbiamo mostrare concretamente che fermarlo possibile,
che la grandezza dellOpera un chiaro segno della sua fragilit.
Z come Zelig
Lennesima contraddizione scoppiata ieri, a Stagno, frazione del comune
di Collesalvetti, per via della nuova isola ecologica.
Liniziativa sarebbe di buon auspicio per il percorso, gi iniziato a Livorno,
di raccolta differenziata, verso il progetto Rifiuti zero.
Cosa non va bene?
Lassessore allAmbiente, il sindaco ed altri assessori, hanno dato il via a
questa iniziativa insieme alla OLT, societ realizzatrice del rigassificatore, in
presenza di alcuni pezzi grossi.
Conosciamo le caratteristiche dellimpianto, posizionato al largo della costa, in pieno Santuario dei Cetacei, pericolosissimo per lambiente, la fauna e
luomo.
Per fortuna non a regime, si spera che non lo sar mai, ma cosa ci combinano i soldi della compensazione di un impianto cos impattante, per un percorso che dovrebbe invece portare alla sostenibilit ambientale e lavorativa?
Non bastavano i soldi dei contribuenti per avviare il percorso verso Rifiuti
zero? Questa faccenda odora gi di collusione: speriamo che i cittadini si rendano conto che la sostenibilit ambientale un diritto, la bolletta la paghiamo
gi salata, non vogliamo al contempo pagare gli attentati alla nostra salute.
Le contraddizioni e le bugie fanno parte ormai del linguaggio del Potere,
non per questo accetteremo di subire ulteriori distruzioni del nostro patrimonio ambientale.

36

S-ar putea să vă placă și