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QUES
DE C0ILECI10NS
IT
SIXIEMES
RENCONTRES INTERNATIONALES
DU SALON DU DESSIN
30 ET 31 MARS 2011
II
~~OGiBt8du .
SalOn au oessin
Sommaire
Preface
Herve Aaron
65
75
10 Introduction
Ger Luyten
85
13 Abreviations
L .2342
15 Planches
45
195 Index
203 Credits photographiques
Diana Dethloff,
Administrateur, University College, Londres
Novella Barbolani di Montauto,
Chercheuse, Universite de la Sapienza, Rome
Donato Esposito,
Historien de l'art, Londres
Stephen lloyd,
Historien de i'art, Edimbourg
Peter Fuhring,
Conseiller scientifique, Fondation Custodia,
Collection Frits Lugt, Paris
Rhea Sylvia Blok,
Conservateur, Fondation Custodia,
Collection Frits Lugt, Paris
Pierre luhel,
Historien de i'art, Paris
Francesco Grisolia,
Historien de i'art, Rome
ABREVlA TIO],;S
BiASA
Biblioteca
di Archeologia
e Storia dell'Arte
diRoma
B.L.
GDSU
Gabinetto
Florence
INASA
Istituto Nazionale
dell'Arte,
L.
di Archeologia
e Storia
Rome
de collections
d 'estampes. Marques
de collections
Marques
particulieres
de marchands,
et d'imprimeurs.
de dessins
estampillees
et ecrites
et publiques.
de monteurs
decedes. Marques
de graveurs
apposees
les collections,
Lugt Rep.
et editeurs,
etc., Amsterdam,
supplement,
La Haye, 1956
F. Lugt, Repertoire
des catalogues
publiques
: interessant
tableaux,
dessins, estampes,
sculptures" bronzes,
tapisseries,
ceramiques,
monnaies
armes,
naturelles,
(dernier
de ventes
l'art ou la curiosite,
miniatures,
emaux, uitraux,
antiquites,
intailles,
1921 :
instruments,
camees,
curiosites
vol, edite
a Paris).
I 13
FRANCESCO GRISOLIA
n personaggio
Rodolfo Amedeo Lanciani, nato nel 1845 a Montecelio
(Guidonia), vicino Roma, fu un insigne archeologo e topografo, la cui attivita e stata oggetto di studi e pubblicazioni
specifiche. In questa sede si desidera sottolineare il suo
ruolo di collezionista interessato a materiale grafico e
segnalare i marchi da collezione individuati nella sua ricca
raccolta, confluita dopo la morte nel Regio Istituto Italiano
di Archeologia e Storia dell'Arte e da tempo in deposito
presso la Biblioteca di Archeologia e Storia dell'Arte di
Roma (BiASA), entrambi con sede in Palazzo Venezia.
Considerato oggi il "principe" della topografia romana e
figura di riferimento nell'archeologia della nuova capitale
del neonate Regno d'Italia tra XIX e XX secolo, Lanciani
ebbe una elevatissima formazione in campo archeologico e
ottenne anche le qualifiche tecniche di architetto e di
ingegnere. Queste aperture disciplinari e una vasta e
trasversale cultura sono fattori fondamentali per una piena
comprensione della sua figura di collezionista di disegni e
di stampe, raccolti nell'arco di una lunga e laboriosa vita
professionale, consumata in viaggi per tutt'Europa e
America,con un interesse mirato soprattutto ad opere relative
alla citta di Roma. E necessaria, dunque, una rapida sintesi
sul personaggio',
Lanciani si laureo in filosofia nel 1863 presso il Collegio
Romano e nel 1865 consegul. la laurea in filosofia e
1121
matematica
all'Universita
presso la Scuola speciale degli ingegneri e nel1868 quella di ingegnere civile. In campo
fu debitore dell'ottima formazione ricevuta da Giovan Battista De Rossi,
archeologico
scopritore
delle catacombe
di Roma e fondatore
dell'archeologia
e dell'epigrafia
archeologica
municipale,
agli Scavi di
al Collegio
romano e l'anno successivo entro nell'Ufficio tecnico degli scavi di antichita, presso il
quale nel1876 divento architetto di prima classe. Dal1877 al1890 fu attivissimo aRoma
e in provincia
pubblicate.
con moltissime
indagini
Fu anche direttore
archeologiche
e scoperte,
puntualmente
sotterranei delle Terme di Caracalla e partecipo a fondamentali cantieri urbani tra la fine
dell'Ottocento
capitale,
(1881-1882) e la costruzione
(1903-1904),
In occasione
del riordinamento
dell'Esposizione
del Pantheon
Musei Capitolini
Conservatori.
(1875-1910),
significativi
del Tevere
della sistemazione
delle collezioni
del palazzo
dei
dei
riscuotendo
nel commercio
clandestino
di
opere d'arte, con l'accusa di aver favorito i musei di Boston e Chicago per l'individuazione
e l'acquisto di materiale archeologico
proveniente
riguardanti le provenienze
sulla conservazione
Costretto a dimettersi
universitario e
nel
di
Roma, dove divenne professore ordinario nel 1894. In tale ambito forni un contributo
fondamentale
e topografico.
Ne11928 il collega e amico Thomas Ashby (1874-1931) censiva ben 639 titoli a stampa,
testimonianza
interessi, dell'originalita
122
due. La prima
FRANCESCO GRISOUA
di
ancora imprescindibili
la celebre
Forma
ovvero
la
monumentale
delle sovrapposizioni
modeme
Romae, con una enorme quantita di rnateriale raccolto, tra cui disegni e stampe puntualmente citati e in parte presenti anche nella collezione personale della studioso', In queste
opere, come in tutte Ie sue ricerche e numerose pubblicazioni,
riconoscere l'importanza della documentazione
Lanciani fu il primo a
suoi stessi tempi e a valorizzarla come un supporto essenziale sia alle fonti scritte, sia,
ovviamente, all'archeologia militante, della quale fu un instancabile rappresentante.
Roma, come gia detto, fu sempre l'argomento
studi e gli interessi di Lanciani, che la sua collezione di grafica rispecchia pienamente.
Vediamone
nel dettaglio
di provenienze
e marchi da
furono acquisiti almeno 15.000 fra stampe e disegni sciolti di vari autori, oltre a volurni
di disegni dedicati a singoli artisti", Si tratta del materiale che l'archeologo
a tutti gli effetti la propria collezione personale,
importanza
documentaria
Biblioteca Apostolica
ed oggi completamente
Vaticana", Quest'ultimo,
considerava
di
ricchissimo
di appunti
e disegni autografi
archeologi e tecnici, con rilievi, alzati, piante, mappe, calchi, trascrizioni epigrafiche,
oltre a fotografie dell'epoca e lettere, rna nel quale erano presenti pochissime incisioni
e disegni di monumenti e di vedute, in alcuni casi copie di sua mana da fogli conservati
in varie collezioni pubbliche.
I musei, le biblioteche, gli archivi e i gabinetti di disegni e stampe visitati da Lanciani,
in Italia e all'estero, sono moltissimi'. Appare inevitabile, dunque, che egli finisse col
formare, nel corso dei suoi frequenti viaggi in Europa e in America e per mezzo dei suoi
tanti contatti, una propria collezione di documenti
ARCHEOLOGO
E COLLEZlONISTA
DI DISEGNI E STAMPE
123
documentario
da un gusto e da un apprezzamento
estetici e di carattere
storico-artistico",
La collezione di grafica di Lanciani confluita alIa BiASA, oggi conservata nella Sala a
e ripartita
lui dedicata,
sostanzialmente
dalla collezione
corrispondenti
: i cosiddetti
"Manoscritti
composte
grande utilita per gli studiosi, occorre ricordare che tra essi
eterogeneo".
e presente
materiale molto
doveva
di archivio
in questa sede.
La varieta del materiale mescolato nei Mss. Lanciani testimonia la volonta di raggruppare
documenti
di ogni genere,
conferma
anche la divisione
dallo studioso
determinate
all'interno
categorie.
Lo
Si tratta
di elenchi facenti parte degli stessi Mss. Lanciani, ai nn. 136/1 e 136/2 : nel primo, un
catalogo descrittivo dei volumi a stampa, dei manoscritti e dei disegni, troviamo una
ripartizione logica per soggetto e tipologia del materiale oggi conservato tra i Manoscritti,
divisione che rende piu comprensibile
l'apparente
I disegni facenti parte dei Mss. Lanciani erano e sono conservati in album monografici,
tutti riguardanti Roma e i suoi edifici e monumenti,
sono stati trafugati. Si tratta di fogli in parte anonimi e in gran parte autografi
a differenti artisti, architetti e incisori piu
quali si riportano
attribuiti
Giovanni
Baptiste Pierre,
Domenico Campiglia, Francesco Pannini, Carlo Fontana, Pier Leone Ghezzi, Gaetano
Piccini, Giovan
Battista Piranesi,
Antoine
Desgodetz,
Antonio
Cavallucci,
Piero
Camuccini",
Per quanta conceme le cartelle iconografiche Lanciani con disegni e stampe, occorre
anzitutto precisare che nella Sala Lanciani della BiASA sono conservati, sotto la segnatura
"Roma XI", anche opere grafiche non provenienti dalla collezione dell'archeologo,
rna
riguardanti Roma e che per questa motivo sono andate ad arricchire la sua gia ampia
124
FRANCESCO GRISOUA
documentazione",
e segnalato
disegni. Conservata e ordinata in 65 cartelle?": grazie ad esso queste cartelle iconografiche furono
rispettando
sistemate
la disposizione
originaria e corrispondono
XI.l aRoma XI.66. Poiche disegni e stampe erano considerati da Lanciani come una
fonte primaria di documentazione
attingere per la ricostruzione della storia di Roma e del suburbio, erano da lui organizzati
secondo un ordine strettamente topografico, oppure per soggetti e in qualche caso per
autori, tuttora mantenuto".
Il secondo
Lanciani consisteva
nella
collocata in volumi alle collocazioni da Roma XI. 123 aRoma XI.15S. Anche essi divisi
logicamente
in base all'originario
ordinamento,
contengono
anche sporadici disegni e fotografie". Le stampe sono tratte in gran parte da matrici del
XVI secolo, disegnate e incise da differenti au tori e gia facenti parte della bottega del
francese
operante
aRoma
e stampatore
celebre raccolta di incisioni dal titolo Speculum Romanae Magruficentiae e del primo
catalogo di incisioni in vendita presso un editore. I rami a lui appartenuti,
passati nel
e non
e possibile
Lanciani sono
mostra tenutasi aRoma nel Museo Nazionale di Palazzo Venezia, dal titolo Le meraviglie
di Roma antica e moderna, avente come materiale le raccolte grafiche della BiASA e
per la quale il Fondo Lanciani ha fomito molto materiale inedito e di pregio",
Per i disegni, il nucleo pili vasto
e costituito
del
responsabile
della Fabbrica di
San Pietro e autore di migliaia di fogli di appunti e disegni con studi dall'antico, tutti
ben noti allo studioso. Si tratta di tre grandi piante su pergamena",
insieme al resto della collezione,
e di una elaborata
e fantasiosa
acquisite sciolte
Ricostruzione del
Lanciani e da
egli adoperata,
come le tre piante, per la sua Storia degli Scavi di Roma". Tra gli studi
di architettura
la
palazzi e rifacimenti di facciate, nonche di apparati effimeri. Dei molti studi ad opera di
Alessandro Specchi, Carlo Marchionni,
ARCHEOLOGO
E COLLEZIONISTA
Dr DISEGNI E STAMPE
I 125
Leandro Ricci, Filippo Buzzi, Giovanni Stern, Giovanni Antinori ed altri, tra cui molti
ancora anonimi, si ricorda il primo Progetto per fa jacciata
XIV, fu eseguita
sono indubbiamente
di Fuga, con
dal Colosseo
all'Arco di Costantino,
alla
disegni di Felice Giani, con ben sette libri di disegni dall'antico tra i Mss. Lanciani pili
altri fogli sparsi nelle varie cartelle topografiche del fondo", Anche le riproduzioni
decorazioni pittoriche di Roma antica, notoriamente
delle
ricerche, come dirnostrano gli accurati disegni di Francesco Bartoli, specializzato nelle
copie dal vera da mosaici e pitture antichi di recente scoperta". Ogni disegno
e testimone
dell'ampia visione storica di Rodolfo Lanciani, della sua costante ricerca di irnmagini ai
fini di una ricostruzione
trasformazioni
Per quanta
archeologica
le incisioni,
suffieiente
i pili
importanti inventori e incisori italiani ed europei dal XVI al XVIII secolo e anche molti
minori. Troviamo cosi, solo per citarne alcuni, incisioni di Marcantonio
Giovanni Antonio Dosio, Maarten van Heemskerck,
Cherubino
Raimondi,
Scultori, Agostino Veneziano, Enea Vico, Hendrick van Cleve, Lambert Suavius, Philip
Galle, Francesco Villamena, Philip Thomassin, Nicolas Beatrizet, Crispijn van de Passe,
Marcus Sadeler, Giovanni Maggi, Frans Huys, Comelis Cort, Hyeronimus Cock, Orazio
Borgianni,
traduzione
Polidoro
da opere
da Caravaggio,
Tiziano,
Battista Franco,
gli Zuccari,
Federico
Barocci,
Francesco Vanni, i Carracci e la loro scuola, rna non mancano molte opere di nuova
concezione,
edifici e monumenti
le tesi cardinalizie,
vedute di luoghi,
non nullo e il richiamo diretto all'antico sembra circoscritto a piccoli elementi di vario
genere
126
FRANCESCO GRISOLIA
archeologiea
e topografica e
rna fu anche un
tentativo di comprendere e allo stesso tempo di far rivivere e respirare l'antico nella sua
essenza piu autentica, variegata e durevole, ovvero nella fruizione che delle antichita e
dell'Urbe in particolare si atnro nel corso di diverse epoche e che tuttora prosegue. Le
numerose provenienze delle rnigliaia di fogli della raccolta, solo in parte ricostruibili
per mezzo delle informazioni ricavabili sia dagli stessi Mss. Lanciani, sia dai marchi da
collezione rinvenuti sulle stampe, testimoniano questa enorme passione e I'inarrestabile
ricerca di documenti grafici da parte del collezionista.
Provenienze e marchi da collezione
Prima di scendere nel dettaglio di provenienze
considerato il particolare marchio (fig. 2a-2b) che identifica Ie opere appartenenti alla
collezione di Rodolfo Lanciani", Si tratta di un'assoluta novita in quanta non repertoriato
da Lugt e presente su moltissimi disegni (fig. 1) e starnpe del fondo Lanciani alla BiA5A,
oltre che su alcuni libri e manoscritti. II timbro, di 22x7 mm,
e impresso
a inchiostro
nero e consiste in una tabella ansata di ispirazione romana, in armonia con il gusto
archeologico e topografico del collezionista".
inserite le lettere "R"ed "L",corrispondenti aile sue iniziali, Nella maggior parte dei casi
I'area centrale del marchio si presenta vuota; piu raramente
e presente
una nurnerazione
(fig. 2b), al massimo di due clfre, con 10 stesso inchiostro rosso adoperato da Lanciani
nelle sue note manoscritte, che sembra identificare i1 numero d'ordine del singolo
foglio all'interno di una serie. II marchio, dunque, era concepito con una doppia
funzione, integrando quella piu canonic a di identificazione del proprietario con quella
di ordinamento progressivo del materiale.
Ipotesi di ogni genere, che in questa sede twvano una soluzione, sono state finora
avanzate dalla critica in merito all'ideazione e all'applicazione
che per differenti ragioni non era possibile ricondurre con certezza al collezionista.
Esso non
e mai
Biblioteca Apostolica Vaticana quando era ancora in vita e alcuni dubbi traevano erigine, oltre che dall'assenza di documenti in merito, anche dalle modalna di apposizione
rilevate all'interno degli attuali volumi rilegati contenenti disegni e stampe, derivanti
dalle cartelle iconografiche gia nella biblioteca dell'archeologo. Qui il marchio
e state
impresso solo su una parte del materiale e in modo non uniforme : nella maggior parte
dei casi sui recto dell'opera (fig. 1), in altri al di sotto di essa suI Foglio di supporto, in
altri ancora appare in parte sui disegno
3b); a volte
e presente
di Archeologia
credibili vi era quella della sua ideazione da parte dello stesso direttore dell'Istituto,
nonche suo fonda tore e primo presidente, Corrado Ricci: amico di Lanciani, archeologo,
storico dell'arte ed egJi stesso appassionato collezionista di disegni e stampe, Ricci 5i
impegna molto per l'acquisto della collezione e cura, tnsrerne ad Adolfo Venturi, Ie
ARCHEOLOGO
E COLLEZIONISTA
DI DISEGNI E STAMPE
127
e stata,
e dell'inventariazione
0,
piu correttamente,
la mancata identificazione
del marchio
in altre raccolte pubbliche e private a non consentire, fino ad ora, di risolvere la questione.
La svolta e avvenuta con la scoperta della presenza del marchio "RL" sul recto di due
importanti disegni autografi di Giovanni Battista Piranesi, preparatori
e conservati nel Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi : 10 studio dell'Arco di Druso
alla Porta di S. Sebastiano in Roma, con il numero "27" a inchiostro rosso all'interno
del marchio, e quello per Villa Pamphilij fuori di Porta S. Pancrazio,
"28"28. I due fogli sono parte di un gruppo omogeneo
pervenuti
con il numero
agli Uffizi tramite acquisto nel 1918. Tale data attesta cheil timbro veniva
utilizzato almeno undici anni prima della scomparsa di Lanciani e non vi sono ragioni
per non affermare che fu ideato e apposto dal collezionista stesso. Non si puo esc1udere,
tuttavia, che possa essere stato riutilizzato all'interno della BiASA. II marchio di Rodolfo
Lanciani abbandona,
dunque,
il circoscritto ambiente
alla sua collezione, che si profila maggiore di quanto ritenuto fino a questa momenta
e che riservera senza dubbio altre sorprese.
Oltre ai timbri,
provenienza
un importante
elemento
di riconoscimento
delle raccolte
di
considerazione
e possibile
tore, non infrequente. Egli, infatti, era solito utilizzare penna e inchiostro rosso per tutte
Ie sue iscrizioni, adoperate
di supporto,
direttamente
sotto Ie incisioni
numerazione
i disegni, informazioni
come autore,
e pervenuta
strettamente
in altri archivi. Se, da una parte, appare nella norma che questa genere di carte non sia
stato acquistato
escludere
categorie
di documenti
furono occultate
dallo
stesso Lanciani a causa dei problemi giudiziari a cui ando incontro, con 10 scopo di
eliminare ogni possibile traccia di legame con il mercato",
Informazioni
relative ad
alcuni acquisti, tuttavia, sono deducibili da poche note manoscritte del collezionista su
alcuni disegni e stampe, da sparse segnalazioni
in sue pubblicazioni
e, soprattutto,
dagli stessi Mss. Lanciani sopra citati, in particolar modo il n. 136/2. Lanciani in quest'
ultimo, consapevole dell'importanza
128
FRANCESCO GRISOLIA
Paolo Posi, G.B. Cipriani, Ludovico Caracciolo, Luigi Canina, Luigi Rossini, Gian Luigi
Valadier, Antonio De Romanis, Francesco Pannini, G. Winckelmann,
Penna, Seroux D'Agincourt,
appena
accennati
Pinelli'?". Non
possono
Denon, Agostino
passare inosservati,
anche se
Restando in Francia, sebbene visse a lungo aRoma e vi mori, Lanciani nomina anche
l'importante collezione di Seroux d'Agincourt (1730-1814), del Quale non si e rintracciato
su alcun foglio il marchio
attribuitogli
purtroppo a supplemento gia dato alle stampe e solo nel2010 inserito nel nuovo database
online (1. 3643). Tuttavia tra i Mss. Lanciani ve n'e uno, il n. 103, contenente
originali di d'Agincourt
carte
Histoire de
l'art par les monumens : vi si trovano soprattutto prove di stampa per alcune delle
incisioni dell'Historie, con titoli e didascalie a penna dell'autore,
lui par les artistes qui I'accompagnoient nei suoi tanti viaggi, come recita il Prospectus
a stampa dell'opera
nei primi quattro fogli del rns. ; da notare che alcune delle opere
inserite
sulla pittura
nel tomo
sono
citate
come
appartenenti
alia collezione
d'Agincourt", Un'analisi pili mirata all'interno del Fondo Lanciani, alia ricerca di eventuali
iscrizioni autografe del collezionista e che tenga conto dei documenti di archivio che 10
riguardano,
Altre provenienze
Vespignani,
Cortona,
fondatori
a d'Agincourt.
della prestigiosa
Accademia
Ridolfino Venuti, disegnatore e topografo di Rorna antica; una non identificata collezione
piemontese,
di Pirro Ligorio.
Fonti molto importanti furono per Lanciani anche le aste, i mercanti di disegni e stampe
e le librerie antiquarie di tutta Europa, in particolare di Rorna. Venditori e luoghi da lui
pili volte nominati sono la fornitissirna bottega di Piero Pieri, la libreria antiquaria di Pio
Luzzietti e quella di Carl Edward Rappaport, alI'epoca punti di riferimento per il mercato
librario antiquario
romano.
dirette segnalate
dallo stesso
non
dintorni,
presente
e al momenta
e l'unico
a differenza
di
marchio in essi
parigino Jean Chaufourier (1679-1757)33. n marchio, una "F" impressa a secco posizionata
RODOIFO
LANCIANI 0845-1929),
ARCHEOLOGO
E COLLEZIONISTA
DI DISEGNI E STAMPE
I 129
sempre suI supporto e al di sotto dell'angolo in basso a destra del disegno, corrisponde
a quello assegnato
Parigi, nato verso il 1879 e attivo almena fino al 1915". I fogli appaiono,
inseriti in un bel montaggio di buona qualita, riconducibile
e presente
infatti, tutti
un'iscrizione
come accennato,
riguardano
della collezione
a penna e
Lanciani.
le incisioni e
Lanciani effettuata
in occasione
l'individuazione
Lanciani non informano, che si sono rintracciati quasi tutti i marchi da collezione,
qualche caso gia noti a Frits Lugt, in altri a lui ignoti e in attesa di identificazione,
di recente
database
online
in
solo
Custodia.
Spaziando dal secolo XVIII al XX, alcuni di essi risalgono a personaggi vissuti prima di
Lanciani,
testimoniando
ricostruzione
COSt
un passaggio
delle provenienze,
dunque,
indiretto
soprattutto
Per la
strumento,
fornendo
molte indicazioni
sull'apertura
intemazionale
del
sui suoi acquisti per tutta Europa e sui suoi ramificati contatti, ricordati
anche nella Storia deg/i scaui di Roma. Nella prefazione al primo volume, infatti, egli
afferma, in merito a tutta la numerosa
personalmente
e Inghilterra:
documentazione
accumulata,
di aver "raccolto
corrtspondentl">.
Vediamo,
dunque, quali sono i marchi individuati sulle stampe e le relative collezioni, raggruppate
per paese di appartenenza,
pili. importante
sono due scritte collegate alIa celebre collezione di Pierre-Jean Mariette (1694-1774). Si
tratta di due iscrizioni a penna e inchiostro marrone rinvenute sui verso di due stampe :
una Allegoria dell'Accademia
solo "Mariette". Le scritte e la grafia niente hanno ache vedere con quelle
autografe di P.-J. Mariette (L. 1852, L. 2998), ne con quelle di Pierre Mariette I (1603ca1658; L. 1786b) e Pierre Mariette II (1634-1716; L. 1787-1790, L. 2(96). La grafia, infatti,
sembra corrispondere
quello sui fogli Lanciani), L. 1795 e L. 3005 : si tratta delle iscrizioni di un amatore
ancora anonimo,
che secondo
Lugt ha documentato
130
FRANCESCO GRISOUA
anche le
traserizioni a penna daHe due seritte originali pill estese pubblicate da Lugt, l'abbreviazione
di Parvenu, ad indicare la provenienza.
Lanciani sono appartenute
provenienza
Tale ritrovamento
francese individuata
insieme alla scritta suddetta, la Madonna del Silenzio presenta nel verso anche ilmarchio
dell'inglese Champemowne
La seconda
Lanciani
raccolta francese,
e quella
in ordine
di Charles Lenormand
rappresentata
nel Fondo
cronologico,
e presente
serie da Philip Galle su invenzione di Anthonie van Blocklandt; gli Schiavi condotti in
trionfo, di Giorgio Ghisi da Giulio Romano".
rispettivamente
Le date di acquisto
riportate
sono
Due particolari iscrizioni (fig. 4c e 4d) sono riconducibili a Thomas Charles Naudet
(1778-1829; 1. 1937), incisore, pittore, editore e, come egli stesso si firma, mercante di
stampe di Parigi. Le scritte sono apposte suI verso di una coppia di incisioni di Adamo
Scultori raffiguranti una statua di Ercole, visto sia di fronte ("Chez Naudet Mlarchanl- au
Louvre/ 1813"), sia da dietro ("a paris Chez Naudet Mlarchan]' d'estampes au Musee des
Monumant francais/ 1807")39.Naudet, che fu anche portiere del Musee des Monuments
Francais fino al 1807 e che forse, stando aIle sue iscrizioni, lavoro anche al Louvre,
era solito segnare tutte Ie stampe che gli passavano
e quello
a inchiostro
della collezione
(1. 739),
riunita nella prima meta del secolo XIX da Pierre Defer (1798-1870), l'esperto di re Luigi
Filippo che si dedico tutta la vita allo studio di stampe e disegni antichi, e poi passata
al genero Henri Dumesnil (1823-1898). Vissuto negli anni in cui fu attivo Lanciani,
anch'egli fu un colto amatore e collezionista, la cui raccolta fu alienata a Parigi in pill
momenti : nel1859-60 vi furono sette vendite di numerosi disegni e stampe ; nel1900
fu avviata, da parte degli eredi, la vendita di disegni antichi, acquerelli e alcuni dipinti ;
nel1901 quella di quasi 500 stampe.
SuI recto di una stampa con La Visitazione, opera del mantovano
Francesco Salvati,
e presente
Giorgio Ghisi da
stemma vuoto sormontato da una corona (1. 2707), qui riempito con il numero 7. Lugt
10 assegnava inizialmente ad un anonimo collezionista provenzale della prima meta del
secolo XIX, per poi suggerire,
Marsiglia, la cui raccolta fu venduta dopo la morte nel 1869. SuI verso della stampa
Lanciani
e inoltre
un'iscrizione
presente,
a confermare
l'appartenenza
a una collezione
francese,
corsiva a penna che riporta il numero "Trente trois" (fig. 5c), sulla quale
ARCHEOLOGO
E COLLEZIONISTA
DI DISEGNI E STAMPE
131
presente
"F.A. Maglin
1900" (fig. 4e), sul verso di due incisioni inserite in una stessa cartella del cosiddetto
Lafreri : un Nettuno, della scuola di Giorgio Ghisi da Perin del Vaga; un
Matrimonio mistico di santa Caterina d'Alessandria, di Adamo Scultori da Giulio
gruppo
della stessa raccolta, non citate da Lugt", SuI verso del Matrimonio mistico
e poi
im-
per il Quale illegame con la collezione Maglin costituisce un primo passo in direzione
delI'ignoto proprietario.
Due marchi francesi, infine, non appartenenti
repertoriati da Lugt, sono impressi a secco sulla litografia intitolata, in basso al centro,
e senza
editore parigino Henry Gache 0836-1867 ; 1. 3977). II secondo, una "P" sormontata dalla
data "1843" (fig. Se), inserite in uno scudo a sua volta all'interno
13xl1 mm,
disegnatore
di un rettangolo
di
Jean Baptiste Louis Plantar 0790 ca-1879), autore dei disegni per la serie di litografie di
cui faceva parte la stampa Lanciani.
II collezionismo
individuato
da due marchi.
di Giulio Bonasone
native di Manchester
attivissimo
rappresentato
timbro a inchiostro
mercante
inglese
ed eterogeneo
; L. 2849), ricco
collezionista
di artisti ed
dalla
collezione di Citoyen Robit, venduta a Parigi nel 1801. Nel 1829 Hibbert vendette gran
parte della propria enorme biblioteca, ricchissima anche di disegni e stampe, vendute
anonimamente
e quello
0871-1946 ;
fogli con le sue iniziali a penna (fig. 6b) e i cui antenati, come ricordato da Lugt, erano
noti come amatori d'arte", Oltre alIa Madonna del Silenzio di Bonasone di provenienza
Mariette, sopra citata, Lanciani eonservava nella stessa cartella altre due stampe con il
marchio Champernowne,
appena
menzionata
anch'esse
opera di Bonasone:
la seconda
una
e la medesima
che costituisce
un'aggiunta
Aurora
un Mercurio e Iefiglie di
a quanto segnalava
marchio come presente solo sul verso dei fogli; anehe le dimensioni, non riportate da
132
FRANCESCO GRISOLIA
Lugt in quanta si tratta di una scritta, si aggirano tutte intorno ai 0,5x10 mm. La
collezione fu venduta a Londra gia neI1910-11, in piccola parte al British Museum, date
che consentono di circoscrivere l'acquisto delle stampe da parte di Lanciani al suo
ultimo decennio di vita. Non possiamo sapere, per il momenta e come in altri casi, se
egli acquisto le stampe direttamente a questa vendita
se da qualche mercante
secolo, rinvenuto su non poche stampe del Fondo Lanciani : E. Vico, Statua di Minerva
e statua muliebre nella collezione del cardinale Della Valle; F. Villamena, Tesi della
famiglia
Grimani
G. Romano, Dafne e Peneo; Anonimo sec. XVI da 1. Mazzolino, Cristo tra i dottori;
A. Scultori, I pescatori ; A. Scultori da G. Romano, Ercole e illeone di Nemea ; G. Ghisi,
Alabardiere".
de Renesse-Breidbach
0716-1833
politico e amatore delle arti, le cui variegate raccolte andarono in vendita nel 1835 e
1836. Il suo marchio (fig. 6d)
e presente
e presente
anche
e presente
Johann Friedrich Huber 0766-1832), incisori e mercanti d'arte di Basilea (1. 1008),
impresso sui verso dell'incisione di Giulio Bonasone, Giove e Giunone ricevuti da Ebe
e Ganimede",
Net Fondo Lanciani sono stati rintracciati anche marchi di collezionisti italiani, che
dal XIX secolo iniziano ad adeguarsi alla diffusa moda d'oltralpe di contrassegnare i
fogli delle loro raccolte con un marchio personale. Troviamo quello a inchiostro viola
(fig. 7a) dell'erudito milanese Damiano Muoni 0820-1894 ; 1. 3781), conservatore
ARCHEOLOGO
E COLLEZIONISTA
DI DISEGNI E STAMPE
133
dell'Archivio di Stato di Milano e membro della Reale Accademia Dei Floridi di Livorno,
sul verso di una piccola incisione di Battista Franco, Cammeo antico con duefigure
sacrificano
che
vendita di parte della sua raccolta di disegni e stampe, da parte della casa di vendite
Giulio Sambon, risale a11903. Ancora ad una collezione milanese appartiene il marchio
ovale (fig. 7b), ritrovato su pill di una stampa, del pittore Agostino Caironi (1820-1907 ;
L. 426), che fu professore all'Accademia di Brera e in possesso di una discreta collezione.
II suo timbro
e apposto
suI verso delle seguenti incisioni : Anonimo del sec. XVI, Storie
Capitolina con sotto le iniziali "AC", compare sul verso di una grande Pianta di Roma
del 1801, opera di Giovanni Brun=. L'incisione con Enea Jugge da Troia con Anchise e
Ascanio, invece, del Maestro del Dado da Raffaello ed edita da Thomassin, riporta nel
recto il marchio (fig. 7d) apposto
e impresso
di Anonimo del sec. XVI e il Martino di santa Barbara di Giorgio Ghisi", Per questa
rnarchio Lugt suggeriva il nome del conte Boiani/Bogiani
il momento, un esempio di incerta identificazione
infatti,
e la presenza
italiano conte
Alessandro Maggiori di Fermo (1764-1834; L. 3005b), che era solito apporre, quale suo
marchio, un'iscrizione
delluogo
documentata
intermedi
generale,
sulle provenienze
tra la collezione
anche,
e, pili in
Maggiori, scrittore e
pill cospicua
tra le incisioni del Fondo Lanciani, che pone non pochi interrogativi sui
passaggi
critico,
a conferma
delle segnalazioni
134
FRANCESCO
GRISOLIA
Stradano,
Girolamo
Francesco
Muziano,
Federico
Zuccari, Orazio
jacopo
utilizzare questa materiale, che repertoriava opere dei maggiori artisti di scuola romana
ed emiliana, come fonte iconografica e documentaria per scriverne le biografie, e pili
certamente per le Guide artistiche a cui lavon), in parte inedite. Le date di acquisto
riportate da Maggiori su molti fogli Lanciani, dove a volte egli indica anche autore e
collocazione dell'opera (fig. 8a e 8b) e in pochi casi anche una numerazione (fig. 8c),
spaziano in oltre quaranta anni di attivita : dal1788 (ad esempio: "Alessandro Maggiori
compro in Modena 1789", in F. Villamena, San Francesco in pregbiera)? al 1830
(fig. Sa; "Aless. Maggiori cornpero l'anno 1830", in An. Carracci da L. Sabatini e
D. Calvaert, Sacra Famiglia con san Giovanni Battista e san Micbeley". Tra le citta
dove le stampe furono acquistate, indicazioni preziose sugli spostamenti del collezionista,
figurano, in ordine cronologico : Bologna (1788-1793), Modena (1789), Firenze (1794),
Fermo (1799) e soprattutto Roma (1794-1795,1799,1801-1808,1816-1817),
dove visse
sulla
collocazione del dip into riprodotto in stampa. Sull'autore di queste iscrizioni non
possibile avanzare, per il momento, alcuna ipotesi fondata, rna e molto probabile che
si tratti di un collezionista
forse appartenevano
Un indizio e nel
verso della stamp a con San Girolamo in contemplazione di Agostino Carracci, il cui
rame fu terminato da Francesco Brizio" : priva delle iscrizioni autografe di Maggiori, rna
mescolata in un folto gruppo di stampe a lui appartenute, vi si ritrova la citata grafia a
matita nera, con l'iscrizione "Di Ag.v Caracci/ V. quadro in Casa Maggiori". Il riferimento
a "Casa Maggiori" avvalora l'ipotesi che si tratti di qualcuno che ebbe modo di visitare
la residenza del collezionista e di acquistare, forse dagli eredi, molte sue stampe.
Nella collezione Lanciani non mancano, come visto, i marchi non identificati, alcuni
dei quali gia inventariati da Lugt, qualcuno inserito nel nuovo database online solo in
seguito a recentissime segnalazioni, un altro del tutto inedito. Quest'ultimo (fig. 9c),
stampato a inchiostro blu,
e costituito
"E.v."62.
sul verso e nell'angolo in basso a destra di due stampe di Cherubino Alberti da Polidoro
da Caravaggio : La fuga degli Ebrei dall'Egitto e Perseo trasforma Polidette e i suoi
compagni in pietra.
Un marchio stampato a inchiostro blu e non identificato (fig. 9d), da poco inserito
nel database Lugt (L. 3833),
e composto
scudo, nel quale sono riportate due lettere di difficile lettura, ed e presente nel verso di
ARCHEOLOGO
E COLLEZIONISTA
DI DISEGNI E STAMPE
I 135
con l'intreccio
consente di confermare
la correzione
sulla
e presente
e il monogramma
adoperato
e stato
ficato, tale montaggio consiste in due fasce di inchiostro nero su ciascun lato, inquadrate a penna e interrotte agli angoli, spesso arricchite all'estemo con una campitura di
acquerello
e presente,
interno di niccbie",
Da quanta finora esposto appare evidente che la collezione
oitre a consentire
di Rodolfo Lanciani,
Lugt,
permette approfondimenti
ancora da individuare.
La varieta e I'internazionalita
dei
in tutta Europa, mentre autori e soggetti delle relative opere ci narrano dell'ampiezza
di
interessi e del gusto di questa collezionista un po' atipico di disegni e stampe, un gusto
orientato
a quanta
documentabile
arricchito
riportata
dell'antico
e ricostruibile,
di una enorme
e oggi irrimediabilmente
con un senso di nostalgia
curiosita
e da una vastissima
possedute
perduto,
di sapore
cultura.
solo in parte
piranesiano,
fuerit Roma ipsa ruina docet" (fig. 10)68. Rivisitazione della celebre Roma quantaJuit
e emblernatica
la civilta romana, del rimpianto per un mondo scomparso e del desiderio di comprenderlo
e visualizzarlo. Mi piace pensare, complice anche la tabula ansata in cui
scritta,
COSt
e inserita
la
simile a quella del rnarchio della collezione Lanciani, a quanta essa possa
essere stata da lui condivisa e meditata nella sua duplice figura di archeologo-topografo
e collezionista, per il quale disegni e stampe costituirono il necessario tassello, insieme
a scavi e documenti
136
FRANCESCO GRISOUA
NOTES
figurate,
Macchine
spagnoli,
pirotecniche,
Mura Serviane,
p. 28 e nota 20.
per il gruppo
Come
ordine,
il contenuto
Piante
di Roma, Templi
Obelischi,
Piramide
28. Firenze,
precedente,
segue,
nell'
e sepolcri,
Vaticano,
Archi
Campidoglio,
e trionfi,
a inchiostro
Apostoli,
Giulio
Bonasone,
Maestro
Caravaggio,
Cornelius
Giorgio
Marcantonio
Caraglio,
Franco
Cort, i Carracci,
Thomassin,
e Jacopo
e Lambert
Francesco
Ghisi,
Raimondi,
Villamena
Vedute,
Papi,
BiASA Agnese
Luciano Arcadipane,
e 8 fotografie,
Fantozzi,
Francesca
si contavano
coronato
e decorato
si segnala
e Philip
illustri,
Re.
lui consultate
Nella
Zannoni
riferimenti
in diverse
sedi
la possibilita
mente eliminato
non
Zannoni,
2010, dove
molti taccuini
che l'archeologo
abbia voluta-
a riguardo.
136/2.
Si veda
si specificano
Barberio
32. D'Agincourt,
Valenti Rodino,
Lanciani
provenienza
p.
278-281,
del manoscritto
e Zannoni,
e Pellegrino,
dove
1994,
si ipotizza
dall'archivio
la
della famiglia
si rinvia alle
di
di disegni.
2010, p. 171
Ie provenienze
ricerche
rinvenuto
10 studioso
Mss.
Palombi,
ha mai
antiquario,
ogni documento
orale di Domenico
ad acquisti 0 al mercato
suggerisce
e
Valenti Rodino,
la comunicazione
bibliografia.
ai
uno stemma
Suavius,
di
Polidoro
Uomini
Imperatori,
Scuola
Vice
taw. XXXI
da
1994,
1989-
34. L'immagine
riprodotta
una
disegnata
versione
online
dell'originale
marchio
nelle
disegni Lanciani.
di traduzione
si rinvia all'esauriente
dei marchi
all'aggiornata
da collezione
edizione
online
Roma,
rinvenuti
fonda-
quello
L. 1304, dello
(INASA), Archivio,
figura di Corrado
a quello
Lanciani;
Simonetta
la ricognizione
Prosperi
e stata
effettuata
Henry
Arcadipane
e Ida Barberio,
funzionari
della
2006,
di Leipzig;
1989-2002,
p.295-296
americani
di
de Triqueti
David
1934).
di Archeologia
1929, maggio-agosto.
Sull'importante
e Roma XI.152JI.35.
e L. 222g, di
svizzero
da
scultore
sui
entrambi
anche
presente
di stampe
1862-Varese
FRANCESCO GRISOLIA
2010, p. 173-175,
di Luciano
con la differenza
; L. 3806, della
di 3,5x3 mm (hxl),
da Lugt ad Alexander
Bates (1843-1913),
di Parigi
da
Perry (1850-1935),
(1803-1874),
storico-artistici,
e la
dubitativamente
Providence;
26. Istituto
Lanciani,
libraio e mercante
Isaac Comstock
Custodia,
al centro,
della
misure
si tara
138
i fogli appaiono
di Marcantonio,
Enea
e XXXIII. Su entrambi
Architetrura,
a : M. Chiarini
Fontane,
rinvia sinteticamente
si rinvia a Corrado
Lallemand,
e 20. II marchio
Veduta di piazza
di]ean
Naudet
Baptiste
dalla collezione
acquistata
Lanciani
nel novembre
British
Museum,
Department
of Prints and
(Hieronymus
Wierix da
Ambrosius
Francken,
1997,0928.273
Francois
(Charles
Nicolas
Co chin
il Giovane
Boucher,
parigino
e parte
da
considerare
Jean
"Cours d'ornernens
marchio
par
Vuillard
soprattutto
della serie
la collezione
Edouard
in collezione
0868-1940;
Paris, publie
par H. Gache
published
editeur,
by]. Bouvier,
70
eredito
conto
delle
precoci
date
di vendita
la raccolta,
prima di venderli
apponendo
al
0 se
momento
iniziali
; Roma
del 2010).
frontespizio
Alfred Deshrosses
tentati
possibile
incisione
tuttavia,
avanzare
porzione
mancante
tratteggio
a penna,
Quinto
libro
pittore e insolo
ipotesi,
non
sebbene
ASHBY, 1928
T. Ashby,
" Scrittori
contemporanei
di un
2010
F. Zannoni,
BUONOCORE,
1990
M. Buonocore,"
Latini
di Maggiori pubblicato
di libri,
Corrado Ricci: storico dell'arte tra esperienza e progetto, Atti del Convegno (Ravenna, 27-28 settembre
a causa
della quantita,
gruppo
le
lc iscrizioni di
che le contengono
fanno
1997-2000
M. Buonocore,
da Amico Ricci
Maggiori.
13031-13047
BUONOCORE,
Alessandro
XI.152.
Disegni marcbigiani
Settecento, Atti del convegno
in
Marche
e dalle
Marche"
so.
maggio
1992),
a cura
e difficile
del marchio.
, in Cat.
E. Borea,
e possibile
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BOREA,2009
58. "on
di cose romane:
Rodolfo
1823
I. Barberio,
tantoche n'ebbero
di
dell'Architettura
Serlio.
AGINCOURT,
pratica compatibile
del
(1056-
BIBLIOGRAFIA
Jean
si conoscono
alcuna
de Lavardin
a Jean
al momento
una grande
di collegare
L. 668b-668c),
(1835-1906;
della
"G. ffiaRtOlaR/
a penna,
a Hildebert
; Roma
attribuito
; Roma XI.137.2,
X1.148.54
45 e 167. Da segnalare
un'iscrizione
(Brosse)
cisore
Roma XI.134.II.2
69. Il motto
Sebastiano
X1.144.17
di A. Scultori
108, 110.
66. BiASA, Roma XI.147.84.
del
Lanciani).
Angelucci,
avanzare
Suggestiva
ipotesi
e la
fandate
possibilita
sul
che
Firenze,
dal
Cinquecento
"Il disegno
(Monte
al
antico nelle
San Giusto,
22-23
di M. Di Giampaolo
e G.
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" Rodolfo
ARCHEOLOGO
E COLLEZIONISTA
DI DISEGNI E STAMPE
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R.A. Lanciani,
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MIAREIl.I MARIANI, 2005
2010
la storia
' Schede
dei Manoscritti
" Schede
dei Manoscritti
Catanzaro,
" Lanciani,
Biografico
Rodolfo
Amedeo
degli Italiani,
vol.
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dell'Istituto Nazionale
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FRANCESCO GRISOLIA
- 2 giugno
Classense-Museo
Nazionale,
9 marzo
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di Palazzo
(a cura
Venezia,
9 giugno
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Valenti
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Lanciani-
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Palladto, Vicenza,
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Barbaran
settembre
2008 - 6 gennaio
Academy
of Arts,
Barcelona,
31 gennaio
da Porto,
2009 ; Londra,
-
13 aprile
20
Royal
2009
2009 - 17 gennaio
e H. Burns).
ILLUSTRATIONS
1
PIRRo
LlGORIO
2a-2b
Marchio apposto su disegni
e stampe della collezione
eli Rodolfo Lanciani alia BiASA.
188
I FRANCESCO
GRISOUA
5a-5e
Marchi francesi:
P. Defer-H. Dumesnil (L. 739),
Pascalis (L 2707) e iscrizione di autore ignoto
H. Gache e J. Peyre.
austriacl e sv:izzeri:
G.HibbeI1t (L . .Q'S'It'JJ.A.~>'l. Champemowne
(t. 153) ;
. de Renesse-Breidbach
(t. 1209) ;
; T. Falkeisen e J.F. Huber (L. 10(8).
7a-7d
Marchi italiani:
D. Muoni (L. 3781), A. Caironi (L. 726), A. Castagnari
190
I FRANCESCO GRlSOLlA
Sa-Sd
Iscrizioni a penna di A. Maggiori (1. 3005b) e a mattita e penna di successivo coIlezionista
ARCHEOLOGO
E COUEZIONISTA
non identificato.
DI DISEGNI E STAMPE
I 191
XIV
xv
1I!OI1IlI8Ik>.