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LES MAR.

QUES
DE C0ILECI10NS

IT

SIXIEMES
RENCONTRES INTERNATIONALES
DU SALON DU DESSIN
30 ET 31 MARS 2011

LES MARQUES DE COLLECTIONS

II

la direction de Peter Fuhring,


conseiller scientifique, Fondation Custodia, Paris
SOUS

Textes reunis par Cordelia Hattori

~~OGiBt8du .

SalOn au oessin

Sommaire

Liste des auteurs

Preface
Herve Aaron

65

"The fix'd landmark of art" :


Richard Cosway RA (1742 - 1821)
as a collector of old master drawings
Stephen Lloyd

75

Solei! ou Sec han ?


Identification de la marque
Peter Fuhring

10 Introduction
Ger Luyten
85
13 Abreviations

L .2342

Francis Seymour Haden (1818-1910),


collectionneur
et artiste
sur les pas de Rembrandt
Rhea Sylvia Blok

15 Planches

35 The P.L stamp: Peter Lely's collection


of drawings
Diana Dethloff

45

Le inscrizioni sui disegni della collezione


di Francesco Maria Niccolo Gabburri
Novella Barbolani di Montauto

103 Georges Pochet 0843-1901),


collectionneur
de dessins
et d'estampes modernes
Pierre [ubel
121 Rodolfo Lanciani 0845-1929),
archeologo e collezionista di disegni
e stampe
Francesco Grisolia
141 Illustrations

57 What's in a mark, or what marks can tell


us: The use and abuse of the collector's
mark of Sir Joshua Reynolds 0723-1792)
Donato Esposito

195 Index
203 Credits photographiques

Liste des auteurs

Diana Dethloff,
Administrateur, University College, Londres
Novella Barbolani di Montauto,
Chercheuse, Universite de la Sapienza, Rome
Donato Esposito,
Historien de l'art, Londres
Stephen lloyd,
Historien de i'art, Edimbourg
Peter Fuhring,
Conseiller scientifique, Fondation Custodia,
Collection Frits Lugt, Paris
Rhea Sylvia Blok,
Conservateur, Fondation Custodia,
Collection Frits Lugt, Paris
Pierre luhel,
Historien de i'art, Paris
Francesco Grisolia,
Historien de i'art, Rome

ABREVlA TIO],;S

BiASA

Biblioteca

di Archeologia

e Storia dell'Arte

diRoma
B.L.

British Library, Londres

GDSU

Gabinetto

Disegni e Stampe degli Lffizi,

Florence
INASA

Istituto Nazionale
dell'Arte,

L.

di Archeologia

F. Lugt, Les Marques


&

e Storia

Rome
de collections

d 'estampes. Marques

de collections
Marques

particulieres

de marchands,

et d'imprimeurs.

de dessins

estampillees

et ecrites

et publiques.
de monteurs

Cachets de vente d'artistes

decedes. Marques

de graveurs

apposees

apres le tirage des plancbes.


Timbres d 'edition. Etc. Avec des notices
bistoriques

sur les collectionneurs,

les collections,

Lugt Rep.

les ventes, les marcbands

et editeurs,

etc., Amsterdam,

supplement,

La Haye, 1956

F. Lugt, Repertoire

des catalogues

publiques

: interessant

tableaux,

dessins, estampes,

sculptures" bronzes,
tapisseries,

ceramiques,
monnaies

armes,

naturelles,
(dernier

de ventes

l'art ou la curiosite,
miniatures,

emaux, uitraux,

antiquites,
intailles,

1921 :

objets d 'art, meubles,


medailles,

instruments,

camees,

curiosites

etc., 4 vol., La Haye, 1938-1987

vol, edite

a Paris).

I 13

FRANCESCO GRISOLIA

Rodolfo Lanciani (1845-1929),


archeologo e collezionista di disegni
estampe
Roma quanta Jutt ipsa ruina docet

n personaggio
Rodolfo Amedeo Lanciani, nato nel 1845 a Montecelio
(Guidonia), vicino Roma, fu un insigne archeologo e topografo, la cui attivita e stata oggetto di studi e pubblicazioni
specifiche. In questa sede si desidera sottolineare il suo
ruolo di collezionista interessato a materiale grafico e
segnalare i marchi da collezione individuati nella sua ricca
raccolta, confluita dopo la morte nel Regio Istituto Italiano
di Archeologia e Storia dell'Arte e da tempo in deposito
presso la Biblioteca di Archeologia e Storia dell'Arte di
Roma (BiASA), entrambi con sede in Palazzo Venezia.
Considerato oggi il "principe" della topografia romana e
figura di riferimento nell'archeologia della nuova capitale
del neonate Regno d'Italia tra XIX e XX secolo, Lanciani
ebbe una elevatissima formazione in campo archeologico e
ottenne anche le qualifiche tecniche di architetto e di
ingegnere. Queste aperture disciplinari e una vasta e
trasversale cultura sono fattori fondamentali per una piena
comprensione della sua figura di collezionista di disegni e
di stampe, raccolti nell'arco di una lunga e laboriosa vita
professionale, consumata in viaggi per tutt'Europa e
America,con un interesse mirato soprattutto ad opere relative
alla citta di Roma. E necessaria, dunque, una rapida sintesi
sul personaggio',
Lanciani si laureo in filosofia nel 1863 presso il Collegio
Romano e nel 1865 consegul. la laurea in filosofia e

1121

matematica

all'Universita

di Roma; nel 1867 ottenne la matricola di architetto civile

presso la Scuola speciale degli ingegneri e nel1868 quella di ingegnere civile. In campo
fu debitore dell'ottima formazione ricevuta da Giovan Battista De Rossi,

archeologico
scopritore

delle catacombe

di Roma e fondatore

dell'archeologia

e dell'epigrafia

cristiana, e da Carlo Ludovico Visconti, nipote di Pietro Ercole, l'ultimo Commissario


alle Antichita della Stato Pontificio. A soli ventisette anni fu nominato segretario della
Commissione

archeologica

Roma e del suburbio.

municipale,

con compiti di soprintendenza

agli Scavi di

Nel 1875 divenne direttore del Museo Kircheriano

al Collegio

romano e l'anno successivo entro nell'Ufficio tecnico degli scavi di antichita, presso il
quale nel1876 divento architetto di prima classe. Dal1877 al1890 fu attivissimo aRoma
e in provincia
pubblicate.

con moltissime

indagini

Fu anche direttore

archeologiche

e scoperte,

degli scavi del Palatino

campagna che interesse l'area archeologica

puntualmente

e, dal 1878, della grande

del foro Romano. Sovrintese agli scavi dei

sotterranei delle Terme di Caracalla e partecipo a fondamentali cantieri urbani tra la fine
dell'Ottocento
capitale,

e l'inizio del Novecento,

tra cui l'arginatura

(1881-1882) e la costruzione

per il nuovo ruolo di Roma


l'isolamento

(1903-1904),

In occasione

del riordinamento

dell'Esposizione

grande sezione archeologica,

del Pantheon

a Vittorio Emanuele II (1880-

alla difficoltosa realizzazione

Nazionale (1888-1928) e si occupo, nell'ambito

Musei Capitolini
Conservatori.

(1875-1910),

del discusso monumento

1911). In ambito museale collaboro


Archeologico

significativi

del Tevere

del nuovo Museo

della sistemazione

delle collezioni

del palazzo

dei
dei

Universale di Roma del 1911 ne curo la

riscuotendo

un enorme successo, al quale nella stesso

anna segui la nomina a senatore del Regno.


Nel corso della sua brillante carriera, Lanciani fu coinvolto in una poco trasparente
inchiesta disciplinare,

relativa a una sua implicazione

nel commercio

clandestino

di

opere d'arte, con l'accusa di aver favorito i musei di Boston e Chicago per l'individuazione
e l'acquisto di materiale archeologico

proveniente

da Roma e da altri siti italiani. Tale

episodio, come vedremo, ebbe quasi certamente delle conseguenze


dei documenti

riguardanti le provenienze

della sua collezione.

sulla conservazione
Costretto a dimettersi

dagli incarichi alla fine del 1890, continuo a dedicarsi all'insegnamento


ai suoi studi, con un cospicuo accrescimento
Insieme agli scavi archeologici,
mondo accademico

universitario e

delle ricerche di biblioteca e di archivio.

infatti, gia dal 1878 Lanciani era impegnato

presso la cattedra di topografia di Rorna antic a dell'Universita

nel
di

Roma, dove divenne professore ordinario nel 1894. In tale ambito forni un contributo
fondamentale

allo sviluppo degli studi archeologici

nei suoi interventi numerosissime

su Roma e sul Lazio, affrontando

tematiche di argomento archeologico

e topografico.

Ne11928 il collega e amico Thomas Ashby (1874-1931) censiva ben 639 titoli a stampa,
testimonianza

della vastita dell'opera

interessi, dell'originalita

122

due. La prima

FRANCESCO GRISOUA

di

del suo approccio e delle tematiche affrontate',

Le sue opere principali,


furono

scientific a di Lanciani, della sua ampiezza

ancora imprescindibili
la celebre

Forma

per tutti gli studi su Roma antica,

Urbis Romae (1893-1901),

ovvero

la

monumentale

e senza precedenti impresa di cartografia diacronica della citta, la pianta

le mosse dalla nota Forma


Urbismarmorea di eta severiana e che riportava edifici e monumenti antichi fino al VI

di Roma antica in 46 tavole in scala 1:1000, che prendeva


secolo, con l'integrazione

delle sovrapposizioni

18923. La Forma marmorea


predecessori
l'architettura

modeme

fino al piano regolatore del

era fino ad allora nota grazie ai disegni di tre illustri

di Lanciani, figure fondamentali

per la storia dell'arte, la cartografia

: Giovan Pietro Bellori, Giuseppe Nolli e Giovan Battista Piranesi.

La seconda pubblicazione di altissima rilevanza fu la Storia degli scavi di Roma e


notizie intorno le collezioni romane di anticbita (1902-1912), un affascinante ed
esauriente percorso tra le scoperte archeologiche
al1870 e per molti versi un ideale complemento

di Roma dall'inizio dell'XI secolo fino


storico-documentario

della Forma Urbis

Romae, con una enorme quantita di rnateriale raccolto, tra cui disegni e stampe puntualmente citati e in parte presenti anche nella collezione personale della studioso', In queste
opere, come in tutte Ie sue ricerche e numerose pubblicazioni,
riconoscere l'importanza della documentazione

Lanciani fu il primo a

grafica prodotta dal Rinascimento fino ai

suoi stessi tempi e a valorizzarla come un supporto essenziale sia alle fonti scritte, sia,
ovviamente, all'archeologia militante, della quale fu un instancabile rappresentante.
Roma, come gia detto, fu sempre l'argomento

principale verso cui si rivolsero gli

studi e gli interessi di Lanciani, che la sua collezione di grafica rispecchia pienamente.
Vediamone

in sintesi, prima di scendere

nel dettaglio

di provenienze

e marchi da

collezione, le vicende e la consistenza.


La collezione di grafica
Dopo la morte di Lanciani, nel1929, la sua intera biblioteca fu acquistata dall'allora
Regio Istituto di Archeologia
Ricci 0858-1934).

e Storia dell'Arte, su indicazione

del direttore Corrado

Insieme a migliaia di volumi, a stampa e manoscritti, e a fotografie,

furono acquisiti almeno 15.000 fra stampe e disegni sciolti di vari autori, oltre a volurni
di disegni dedicati a singoli artisti", Si tratta del materiale che l'archeologo
a tutti gli effetti la propria collezione personale,
importanza

documentaria

Biblioteca Apostolica

ed oggi completamente

Vaticana", Quest'ultimo,

considerava

a differenza di quello, pur di grande


edito, da lui donato ne11925 alia

infatti, costituiva il suo schedario

di

lavoro, un dossier con migliaia di schede topografiche riguardanti Roma e la campagna


romana,

ricchissimo

di appunti

e disegni autografi

della stesso Lanciani e di altri

archeologi e tecnici, con rilievi, alzati, piante, mappe, calchi, trascrizioni epigrafiche,
oltre a fotografie dell'epoca e lettere, rna nel quale erano presenti pochissime incisioni
e disegni di monumenti e di vedute, in alcuni casi copie di sua mana da fogli conservati
in varie collezioni pubbliche.
I musei, le biblioteche, gli archivi e i gabinetti di disegni e stampe visitati da Lanciani,
in Italia e all'estero, sono moltissimi'. Appare inevitabile, dunque, che egli finisse col
formare, nel corso dei suoi frequenti viaggi in Europa e in America e per mezzo dei suoi
tanti contatti, una propria collezione di documenti

RODOLFO LANCIANI (1845-1929),

iconografici, per i quali l'interesse

ARCHEOLOGO

E COLLEZlONISTA

DI DISEGNI E STAMPE

123

documentario

non poteva non essere affiancato, come testimoniano

gia della sua biblioteca,

da un gusto e da un apprezzamento

anche molti libri

estetici e di carattere

storico-artistico",
La collezione di grafica di Lanciani confluita alIa BiASA, oggi conservata nella Sala a

e ripartita

lui dedicata,

sostanzialmente

visione della sua biblioteca


Lanciani", che ammontano

dalla collezione

disegni e stampe, ordinati logicamente,

corrispondenti

alla originaria di-

: i cosiddetti

"Manoscritti

a oltre 139 (BiASA, Mss. Lanciani, 1-139; tra cui diversi

numeri bis, non tutti provenienti


contenenti

in due gruppi, corrispondenti

e a due differenti segnature

Lanciani) ; Ie decine di volumi


a lora volta suddivisi in due parti e

aIle originarie 110 (65 piu 45 "Lafreri") cartelle iconografiche

composte

da Lanciani (tutti alIa segnatura BiASA, Roma XI).


A proposito

dei Manoscritti Lanciani, dei quali esiste oggi un regesto sintetico di

grande utilita per gli studiosi, occorre ricordare che tra essi
eterogeneo".

Se, infatti, nell'ordinamento

e presente

materiale molto

della propria biblioteca l'archeologo

doveva

assegnare al termine "manoscritto" il suo piu specifico significato, l'attuale sistemazione


abbraccia piu tipologie di "documenti", oggi ordinati in maniera spesso casuale : libri a
stampa, appunti di Lanciani su scavi e re1azioni di viaggi, sue trascrizioni da codici, da
documenti

di archivio

da libri, bozze di sue opere, carte di diverse epoche, perfino

alcune tesi di laurea e, non ultimi, i volumi di disegni che interessano

in questa sede.

La varieta del materiale mescolato nei Mss. Lanciani testimonia la volonta di raggruppare
documenti

di ogni genere,

conferma

anche la divisione

figurativi e non, riguardanti


operata

dallo studioso

determinate

all'interno

categorie.

Lo

di uno dei due piu

importanti documenti relativi alla collezione e at suo originario ordinamento.

Si tratta

di elenchi facenti parte degli stessi Mss. Lanciani, ai nn. 136/1 e 136/2 : nel primo, un
catalogo descrittivo dei volumi a stampa, dei manoscritti e dei disegni, troviamo una
ripartizione logica per soggetto e tipologia del materiale oggi conservato tra i Manoscritti,
divisione che rende piu comprensibile

l'apparente

casualita delI'attuale ordinamento'".

I disegni facenti parte dei Mss. Lanciani erano e sono conservati in album monografici,
tutti riguardanti Roma e i suoi edifici e monumenti,

sono in piccola parte editi e in parte

sono stati trafugati. Si tratta di fogli in parte anonimi e in gran parte autografi
a differenti artisti, architetti e incisori piu
quali si riportano

attribuiti

meno noti dei secoli dal XVII al XIX, dei

alcuni nomi : Antonio De Romanis, Virginio Vespignani,

Battista Cipriani, Ludovico Caracciolo,

Giovanni

Felice Giani, Agostino Penna, Florido Galli,

Ranieri Grassi, Giovanni Antolini, William Gell, Jean Chaufourier,

Baptiste Pierre,

Domenico Campiglia, Francesco Pannini, Carlo Fontana, Pier Leone Ghezzi, Gaetano
Piccini, Giovan

Battista Piranesi,

Antoine

Desgodetz,

Antonio

Cavallucci,

Piero

Camuccini",
Per quanta conceme le cartelle iconografiche Lanciani con disegni e stampe, occorre
anzitutto precisare che nella Sala Lanciani della BiASA sono conservati, sotto la segnatura
"Roma XI", anche opere grafiche non provenienti dalla collezione dell'archeologo,

rna

riguardanti Roma e che per questa motivo sono andate ad arricchire la sua gia ampia

124

FRANCESCO GRISOUA

documentazione",

I volumi con opere facenti parte dell'originario Fonda Lanciani sana

da dividere in due gruppi. Il primo


manoscritto

e segnalato

ad opera della studioso stesso nel citato

136/2, in un taccuino da lui intitolato "R. Lanciani. Collezione di stampe e

disegni. Conservata e ordinata in 65 cartelle?": grazie ad esso queste cartelle iconografiche furono
rispettando

sistemate

negli anni Cinquanta

la disposizione

del secolo scorso in volumi rilegati

originaria e corrispondono

alle segnature BiASA da Roma

XI.l aRoma XI.66. Poiche disegni e stampe erano considerati da Lanciani come una
fonte primaria di documentazione

e di studio, come uno strumento storiografico cui

attingere per la ricostruzione della storia di Roma e del suburbio, erano da lui organizzati
secondo un ordine strettamente topografico, oppure per soggetti e in qualche caso per
autori, tuttora mantenuto".
Il secondo

gruppo di disegni e stampe della collezione

cosiddetta raccolta Lafreri, a malapena

Lanciani consisteva

citata nel manoscritto

nella

Lanciani 136/1 ed oggi

collocata in volumi alle collocazioni da Roma XI. 123 aRoma XI.15S. Anche essi divisi
logicamente

in base all'originario

ordinamento,

contengono

quasi 5500 incisioni e

anche sporadici disegni e fotografie". Le stampe sono tratte in gran parte da matrici del
XVI secolo, disegnate e incise da differenti au tori e gia facenti parte della bottega del
francese

Antonio Lafreri (in origine Antoine Laffry), il nota editore

operante

aRoma

dal 1544 circa aI1577,

autore del cosiddetto

e stampatore

Atlante Lajreri, della

celebre raccolta di incisioni dal titolo Speculum Romanae Magruficentiae e del primo
catalogo di incisioni in vendita presso un editore. I rami a lui appartenuti,

passati nel

corso dei secoli ad altri stampatori, furono riutilizzati in tirature successive".


Gli autori di disegni e incisioni conservati nelle cartelle iconografiche
numerosissimi

e non

e possibile

Lanciani sono

in questa sede un elenco completo di nomi e di serie.

Per una selezione e riproduzione

di alcune opere si rinvia al catalogo della recente

mostra tenutasi aRoma nel Museo Nazionale di Palazzo Venezia, dal titolo Le meraviglie

di Roma antica e moderna, avente come materiale le raccolte grafiche della BiASA e
per la quale il Fondo Lanciani ha fomito molto materiale inedito e di pregio",
Per i disegni, il nucleo pili vasto

e costituito

dagli studi di architettura e planimetric

dal secolo XVI al XIX, verso i quali si indirizzavano


collezionista.

gli interessi documentari

del

Tra i fogli plu importanti e significativi ve ne sono quattro attribuiti da

Lanciani a Pirro Ligorio, il celebre architetto napoletano

responsabile

della Fabbrica di

San Pietro e autore di migliaia di fogli di appunti e disegni con studi dall'antico, tutti
ben noti allo studioso. Si tratta di tre grandi piante su pergamena",
insieme al resto della collezione,

Mausoleo di Augusto (fig.

e di una elaborata

e fantasiosa

acquisite sciolte

Ricostruzione del

1), facente parte delle cartelle iconografiche

Lanciani e da

egli adoperata,

come le tre piante, per la sua Storia degli Scavi di Roma". Tra gli studi

di architettura

si segnala un ricco fondo risalente al XVIII secolo, che documenta

costruzione di molte fabbriche nella Roma settecentesca,

la

con piante, progetti per chiese,

palazzi e rifacimenti di facciate, nonche di apparati effimeri. Dei molti studi ad opera di
Alessandro Specchi, Carlo Marchionni,

Carlo Fontana, Ferdinando

RODOLFO LANCIANI (1845-1929),

ARCHEOLOGO

E COLLEZIONISTA

Fuga, Paolo Posi,

Dr DISEGNI E STAMPE

I 125

Leandro Ricci, Filippo Buzzi, Giovanni Stern, Giovanni Antinori ed altri, tra cui molti
ancora anonimi, si ricorda il primo Progetto per fa jacciata

di Santa Maria Maggiore

dell'architetto Ferdinando Fuga, risalente al1741 circa, la quale, in seguito all'approvazione


di papa Benedetto

XIV, fu eseguita

sulla base di un altro progetto

l'aggiunta di una loggia delle benedizioni",


documentario

sono indubbiamente

XIX secolo, si altemano


emblematici

di Fuga, con

L'altra tipologia di disegni di alto valore

le vedute : databili dall'inizio del XVII alia fine del

vedute di ampio respiro dei monumenti

di Roma antiea e modema,

dal Colosseo

e dei luoghi pili

all'Arco di Costantino,

alla

campagna romana, opera di artisti italiani e soprattutto stranieri, accomunati tutti da un


amore irnmenso per la citta eterna. Con 10 stesso spirito documentario,
di sapore a meta tra l'indagine archeologico-topografica
collezionava anche studi e riproduzioni
e monumenti,

con una curiosita

e quella antiquaria, Lanciani

dall'antieo, in ogni suo aspetto e forma: edifici

antiehi affreschi, intere sculture

dettagli. Un esempio sono i numerosi

disegni di Felice Giani, con ben sette libri di disegni dall'antico tra i Mss. Lanciani pili
altri fogli sparsi nelle varie cartelle topografiche del fondo", Anche le riproduzioni
decorazioni pittoriche di Roma antica, notoriamente

delle

rarissime, furono oggetto delle sue

ricerche, come dirnostrano gli accurati disegni di Francesco Bartoli, specializzato nelle
copie dal vera da mosaici e pitture antichi di recente scoperta". Ogni disegno

e testimone

dell'ampia visione storica di Rodolfo Lanciani, della sua costante ricerca di irnmagini ai
fini di una ricostruzione
trasformazioni
Per quanta

archeologica

e topografiea dell'Urbe, delle sue rovine e delle

subite nel corso dei secoli.


riguarda

le incisioni,

suffieiente

notare che non mancano

i pili

importanti inventori e incisori italiani ed europei dal XVI al XVIII secolo e anche molti
minori. Troviamo cosi, solo per citarne alcuni, incisioni di Marcantonio
Giovanni Antonio Dosio, Maarten van Heemskerck,
Cherubino

Raimondi,

Etienne Duperac, Giacomo Lauro,

Alberti, Michele Crechi, Giulio Bonasone,

Giorgio Ghisi, Adamo e Diana

Scultori, Agostino Veneziano, Enea Vico, Hendrick van Cleve, Lambert Suavius, Philip
Galle, Francesco Villamena, Philip Thomassin, Nicolas Beatrizet, Crispijn van de Passe,
Marcus Sadeler, Giovanni Maggi, Frans Huys, Comelis Cort, Hyeronimus Cock, Orazio
Borgianni,

Israel Silvestre, Comelis Bloemaert.

traduzione
Polidoro

da opere

In molti casi si tratta di stampe di

da invenzioni di artisti come Raffaello e scuola, Michelangelo,

da Caravaggio,

Tiziano,

Battista Franco,

gli Zuccari,

Federico

Barocci,

Francesco Vanni, i Carracci e la loro scuola, rna non mancano molte opere di nuova
concezione,

come le molte piante di Roma

edifici e monumenti

le tesi cardinalizie,

vedute di luoghi,

romani, soggetti sacri e mitologici e personaggi di vario genere",

In pili stampe il potenziale interesse archeologico-topografico

appare molto ridotto se

non nullo e il richiamo diretto all'antico sembra circoscritto a piccoli elementi di vario
genere

e del tutto assente.

Sfogliando le cartelle del ricchissimo

Fondo Lanciani ci si immerge nella visione

molto ampia del collezionista, che non fu esclusivamente


che non si estese al solo valore storico

126

FRANCESCO GRISOLIA

archeologiea

all' interesse storico-artistico,

e topografica e
rna fu anche un

tentativo di comprendere e allo stesso tempo di far rivivere e respirare l'antico nella sua
essenza piu autentica, variegata e durevole, ovvero nella fruizione che delle antichita e
dell'Urbe in particolare si atnro nel corso di diverse epoche e che tuttora prosegue. Le
numerose provenienze delle rnigliaia di fogli della raccolta, solo in parte ricostruibili
per mezzo delle informazioni ricavabili sia dagli stessi Mss. Lanciani, sia dai marchi da
collezione rinvenuti sulle stampe, testimoniano questa enorme passione e I'inarrestabile
ricerca di documenti grafici da parte del collezionista.
Provenienze e marchi da collezione
Prima di scendere nel dettaglio di provenienze

dirette e marchi da collezione, va

considerato il particolare marchio (fig. 2a-2b) che identifica Ie opere appartenenti alla
collezione di Rodolfo Lanciani", Si tratta di un'assoluta novita in quanta non repertoriato
da Lugt e presente su moltissimi disegni (fig. 1) e starnpe del fondo Lanciani alla BiA5A,
oltre che su alcuni libri e manoscritti. II timbro, di 22x7 mm,

e impresso

a inchiostro

nero e consiste in una tabella ansata di ispirazione romana, in armonia con il gusto
archeologico e topografico del collezionista".

All'interno delle due anse latera Ii sono

inserite le lettere "R"ed "L",corrispondenti aile sue iniziali, Nella maggior parte dei casi
I'area centrale del marchio si presenta vuota; piu raramente

e presente

una nurnerazione

(fig. 2b), al massimo di due clfre, con 10 stesso inchiostro rosso adoperato da Lanciani
nelle sue note manoscritte, che sembra identificare i1 numero d'ordine del singolo
foglio all'interno di una serie. II marchio, dunque, era concepito con una doppia
funzione, integrando quella piu canonic a di identificazione del proprietario con quella
di ordinamento progressivo del materiale.
Ipotesi di ogni genere, che in questa sede twvano una soluzione, sono state finora
avanzate dalla critica in merito all'ideazione e all'applicazione

del marchio Lanciani,

che per differenti ragioni non era possibile ricondurre con certezza al collezionista.
Esso non

e mai

presente, ad esempio, sui materiale grafico da lui stesso lasciato alla

Biblioteca Apostolica Vaticana quando era ancora in vita e alcuni dubbi traevano erigine, oltre che dall'assenza di documenti in merito, anche dalle modalna di apposizione
rilevate all'interno degli attuali volumi rilegati contenenti disegni e stampe, derivanti
dalle cartelle iconografiche gia nella biblioteca dell'archeologo. Qui il marchio

e state

impresso solo su una parte del materiale e in modo non uniforme : nella maggior parte
dei casi sui recto dell'opera (fig. 1), in altri al di sotto di essa suI Foglio di supporto, in
altri ancora appare in parte sui disegno
3b); a volte

e presente

sulla starnpa e in parte sui supporto (fig. 3a e

nel verso. Questi elementi hanno indotto a supporre che ilmarchio

fu apposto dopo la morte di Lanciani, in un momenta successive all'acquisizione della


raccolta da parte dell'Istituto

di Archeologia

e 5toria dell'Arte. Tra Ie ipotesi piu

credibili vi era quella della sua ideazione da parte dello stesso direttore dell'Istituto,
nonche suo fonda tore e primo presidente, Corrado Ricci: amico di Lanciani, archeologo,
storico dell'arte ed egJi stesso appassionato collezionista di disegni e stampe, Ricci 5i
impegna molto per l'acquisto della collezione e cura, tnsrerne ad Adolfo Venturi, Ie

RODOLFO LAKClANI 0845-1929),

ARCHEOLOGO

E COLLEZIONISTA

DI DISEGNI E STAMPE

127

e stata,

trattative con gli eredi=. Altra possibilita considerata


l'apposizione

se non l'ideazione, almeno

del marchio da parte di uno dei funzionari responsabili,

anni successivi, del riordinamento

e dell'inventariazione

anni Trenta, Camillo Scaccia Scarafoni, bibliotecario

nel corso degli

della collezione, tra cui, negli

erudito e studioso di manoscritti,

incunaboli, libri rari e antichita, e Lucilla Mariani, bibliotecaria e storica dell'arte", Ma


stata soprattutto l'assenza

0,

piu correttamente,

la mancata identificazione

del marchio

in altre raccolte pubbliche e private a non consentire, fino ad ora, di risolvere la questione.
La svolta e avvenuta con la scoperta della presenza del marchio "RL" sul recto di due
importanti disegni autografi di Giovanni Battista Piranesi, preparatori

per sue incisioni

e conservati nel Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi : 10 studio dell'Arco di Druso
alla Porta di S. Sebastiano in Roma, con il numero "27" a inchiostro rosso all'interno
del marchio, e quello per Villa Pamphilij fuori di Porta S. Pancrazio,
"28"28. I due fogli sono parte di un gruppo omogeneo
pervenuti

con il numero

di sette disegni di grande formato,

agli Uffizi tramite acquisto nel 1918. Tale data attesta cheil timbro veniva

utilizzato almeno undici anni prima della scomparsa di Lanciani e non vi sono ragioni
per non affermare che fu ideato e apposto dal collezionista stesso. Non si puo esc1udere,
tuttavia, che possa essere stato riutilizzato all'interno della BiASA. II marchio di Rodolfo
Lanciani abbandona,

dunque,

il circoscritto ambiente

di un'unica biblioteca insieme

alla sua collezione, che si profila maggiore di quanto ritenuto fino a questa momenta
e che riservera senza dubbio altre sorprese.
Oltre ai timbri,
provenienza

un importante

elemento

di riconoscimento

delle raccolte

di

sono, come noto, le iscrizioni autografe dei collezionisti, tenute in grande

considerazione

da Lugt. Anche per la collezione Lanciani

e possibile

individuare tale fat-

tore, non infrequente. Egli, infatti, era solito utilizzare penna e inchiostro rosso per tutte
Ie sue iscrizioni, adoperate

in vario modo in relazione aIle opere: scrivendo sul foglio

di supporto,

direttamente

sotto Ie incisioni

numerazione

all'interno di una serie e soprattutto il rinvio al nota repertorio di stampe

del Bartsch (fig. 3a e 3b); oppure per presentare

i disegni, informazioni

come autore,

una serie in una sorta di frontespizio

con il nome dell'autore e la datazione (fig. 3c).


Per quanto riguarda Ie provenienze

e pervenuta

dirette della collezione, va sottolineato che non

con il materiale della biblioteca Lanciani alcuna documentazione

legata ad acquisti, vendite, doni

strettamente

scambi di materiale grafico, ne e stata finora rintracciata

in altri archivi. Se, da una parte, appare nella norma che questa genere di carte non sia
stato acquistato
escludere

insieme a libri, manoscritti,

l'ipotesi che determinate

disegni e stampe, dall'altra non si puo

categorie

di documenti

furono occultate

dallo

stesso Lanciani a causa dei problemi giudiziari a cui ando incontro, con 10 scopo di
eliminare ogni possibile traccia di legame con il mercato",

Informazioni

relative ad

alcuni acquisti, tuttavia, sono deducibili da poche note manoscritte del collezionista su
alcuni disegni e stampe, da sparse segnalazioni

in sue pubblicazioni

e, soprattutto,

dagli stessi Mss. Lanciani sopra citati, in particolar modo il n. 136/2. Lanciani in quest'
ultimo, consapevole dell'importanza

128

FRANCESCO GRISOLIA

della propria collezione, dichiara di aver acquistato

disegni e stampe direttamente

"dagli eredi degli architetti incisori Butii [Paolo Buzzi],

Paolo Posi, G.B. Cipriani, Ludovico Caracciolo, Luigi Canina, Luigi Rossini, Gian Luigi
Valadier, Antonio De Romanis, Francesco Pannini, G. Winckelmann,
Penna, Seroux D'Agincourt,
appena

accennati

Pinelli'?". Non

possono

nella lista, il nome e dunque

Denon, Agostino

passare inosservati,

anche se

la notissima raccolta di Dominique

Vivant Denon (1747-1825), il celebre scrittore, storico dell'arte, incisore, egittologo e


direttore del neonate Museo del Louvre. Lanciani possedeva un importante gruppo di
suoi disegni autografi, forse acquistati dagli eredi e preparatori

Voyage dans la Basse et la Haute Egypte pendant


Bonaparte, stampato a Parigi ne1180231.

per Ie tavole del suo

les campagnes du general

Restando in Francia, sebbene visse a lungo aRoma e vi mori, Lanciani nomina anche
l'importante collezione di Seroux d'Agincourt (1730-1814), del Quale non si e rintracciato
su alcun foglio il marchio

attribuitogli

da John Gere e segnalato

a Lugt nel 1956,

purtroppo a supplemento gia dato alle stampe e solo nel2010 inserito nel nuovo database
online (1. 3643). Tuttavia tra i Mss. Lanciani ve n'e uno, il n. 103, contenente
originali di d'Agincourt

legate alia preparazione

della sua fondamentale

carte

Histoire de

l'art par les monumens : vi si trovano soprattutto prove di stampa per alcune delle
incisioni dell'Historie, con titoli e didascalie a penna dell'autore,

e disegni eseguiti per

lui par les artistes qui I'accompagnoient nei suoi tanti viaggi, come recita il Prospectus
a stampa dell'opera

nei primi quattro fogli del rns. ; da notare che alcune delle opere

inserite

sulla pittura

nel tomo

sono

citate

come

appartenenti

alia collezione

d'Agincourt", Un'analisi pili mirata all'interno del Fondo Lanciani, alia ricerca di eventuali
iscrizioni autografe del collezionista e che tenga conto dei documenti di archivio che 10
riguardano,

potra forse portare a identificare altri fogli appartenuti

Altre provenienze
Vespignani,
Cortona,

menzionate da Lanciani sono: la biblioteca dell'architetto Virginio

suocero della sorella di Lanciani; la collezione

fondatori

a d'Agincourt.

della prestigiosa

Accademia

dei marchesi Venuti di

Etrusca e tra i quali va ricordato

Ridolfino Venuti, disegnatore e topografo di Rorna antica; una non identificata collezione
piemontese,

dalla Quale provengono

i tre citati disegni su pergamena

di Pirro Ligorio.

Fonti molto importanti furono per Lanciani anche le aste, i mercanti di disegni e stampe
e le librerie antiquarie di tutta Europa, in particolare di Rorna. Venditori e luoghi da lui
pili volte nominati sono la fornitissirna bottega di Piero Pieri, la libreria antiquaria di Pio
Luzzietti e quella di Carl Edward Rappaport, alI'epoca punti di riferimento per il mercato
librario antiquario

romano.

Fin qui le provenienze

dirette segnalate

dallo stesso

Lanciani e relative soprattutto a specifici nuclei di disegni.


Per tutti gli altri disegni, purtroppo,
possessori,

non

anche a causa dell'assenza

dintorni,

presente

possibile risalire ai precedenti

di marchi di altre collezioni,

quanta avviene per le stampe. Un'eccezione


rinvenuto,

e al momenta

tra i Mss. Lanciani

e l'unico

a differenza

di

marchio in essi

su un gruppo di 24 disegni a matita nera con vedute di Roma e

datate 1712 e preparatorie

per una serie, autografi

del pittore e incisore

parigino Jean Chaufourier (1679-1757)33. n marchio, una "F" impressa a secco posizionata

RODOIFO

LANCIANI 0845-1929),

ARCHEOLOGO

E COLLEZIONISTA

DI DISEGNI E STAMPE

I 129

sempre suI supporto e al di sotto dell'angolo in basso a destra del disegno, corrisponde
a quello assegnato

nel 1921 da Lugt (L. 958) al montatore

di disegni Paul Fabre, di

Parigi, nato verso il 1879 e attivo almena fino al 1915". I fogli appaiono,
inseriti in un bel montaggio di buona qualita, riconducibile

un rigido cartoncino celeste e posti all'intemo di una inquadratura


penna, riempita nella parte pili. larga con acquerello

eseguita con cura a

di colore verde, giallo oppure

e presente

azzurro. SuI sup porto del secondo disegno, inoltre,

infatti, tutti

a Fabre: sono incollati su

un'iscrizione

inchiostro nero, "Chaufourier 1712", apposta da un collezionista precedente


Le novita principali sulle provenienze,

come accennato,

sono emerse in seguito alla recente ricognizione

riguardano

della collezione

a penna e
Lanciani.

le incisioni e

Lanciani effettuata

della citata mostra Le merauiglte di Roma antica e modema, con

in occasione
l'individuazione

di marchi apposti su molti fogli, che costituiscono importanti aggiunte

alla storia del collezionismo".

E proprio nel gruppo Lafreri, sulla cui origine le carte

Lanciani non informano, che si sono rintracciati quasi tutti i marchi da collezione,
qualche caso gia noti a Frits Lugt, in altri a lui ignoti e in attesa di identificazione,
di recente

inseriti nel nuovo

database

online

a cura della Fondation

in

solo

Custodia.

Spaziando dal secolo XVIII al XX, alcuni di essi risalgono a personaggi vissuti prima di
Lanciani,

testimoniando

ricostruzione

COSt

un passaggio

delle provenienze,

dunque,

indiretto

soprattutto

nella sua raccolta.

Per la

quelle indirette e quelle non

nominate da Lanciani, le stampe costituiscono la parte pili. interessante della raccolta ed


un prezioso
collezionista,

strumento,

fornendo

molte indicazioni

sull'apertura

intemazionale

del

sui suoi acquisti per tutta Europa e sui suoi ramificati contatti, ricordati

anche nella Storia deg/i scaui di Roma. Nella prefazione al primo volume, infatti, egli
afferma, in merito a tutta la numerosa
personalmente
e Inghilterra:

documentazione

accumulata,

di aver "raccolto

questa materiale in Italia, Francia, Belgio, Olanda, Germania, Svizzera


negli altri paesi per mezzo di autorevoli

corrtspondentl">.

Vediamo,

dunque, quali sono i marchi individuati sulle stampe e le relative collezioni, raggruppate
per paese di appartenenza,

iniziando con quelle non italiane e a partire dalla Francia.

Diversi marchi identificati hanno origine francese e il ritrovamento

pili. importante

sono due scritte collegate alIa celebre collezione di Pierre-Jean Mariette (1694-1774). Si
tratta di due iscrizioni a penna e inchiostro marrone rinvenute sui verso di due stampe :
una Allegoria dell'Accademia

degli Ombrosi, incisa da Matthias Greuter, e una


Madonna del Silenzio, di Giulio Bonasone da invenzione di Michelangelo", Nella
prima, arricchita da una sottolineatura
seconda

decorativa, si legge "P Mariette" (Fig. 4a) e nella

solo "Mariette". Le scritte e la grafia niente hanno ache vedere con quelle

autografe di P.-J. Mariette (L. 1852, L. 2998), ne con quelle di Pierre Mariette I (1603ca1658; L. 1786b) e Pierre Mariette II (1634-1716; L. 1787-1790, L. 2(96). La grafia, infatti,
sembra corrispondere

a quella dei marchi L. 1794 (dove il nome "Mariette" coincide con

quello sui fogli Lanciani), L. 1795 e L. 3005 : si tratta delle iscrizioni di un amatore
ancora anonimo,

che secondo

Lugt ha documentato

effettuati nel 1775 alIa vendita Mariette. La "P" potrebbe

130

FRANCESCO GRISOUA

nel verso gli acquisti da lui


essere, valutando

anche le

traserizioni a penna daHe due seritte originali pill estese pubblicate da Lugt, l'abbreviazione
di Parvenu, ad indicare la provenienza.
Lanciani sono appartenute
provenienza

Tale ritrovamento

attesta che le due stampe

alla collezione Mariette, la pill antica e insieme prestigiosa

francese individuata

nel Fondo Lanciani alla BiASA. Da segnalare che,

insieme alla scritta suddetta, la Madonna del Silenzio presenta nel verso anche ilmarchio
dell'inglese Champemowne
La seconda
Lanciani

(1. 153), di cui si tratta pili avanti.

raccolta francese,

e quella

in ordine

di Charles Lenormand

rappresentata

nel Fondo

du Coudray (1712-1789 ; 1. 1704-1706), di

re, bibliofilo e collezionista di stampe e di quadri, ilcui

Orleans, conseiller procureurdel


caratteristico paraphe(fig.

cronologico,

4b), completo della data di acquisto, era apposto sempre suI

e presente

verso dell'opera. Nel fondo Lanciani

su sette stampe : sei Sibille incise per una

serie da Philip Galle su invenzione di Anthonie van Blocklandt; gli Schiavi condotti in
trionfo, di Giorgio Ghisi da Giulio Romano".
rispettivamente

Le date di acquisto

riportate

sono

il 30 settembre 1754 per tutte Ie sibille e il 13 aprile 1765 per il trionfo.

Due particolari iscrizioni (fig. 4c e 4d) sono riconducibili a Thomas Charles Naudet
(1778-1829; 1. 1937), incisore, pittore, editore e, come egli stesso si firma, mercante di
stampe di Parigi. Le scritte sono apposte suI verso di una coppia di incisioni di Adamo
Scultori raffiguranti una statua di Ercole, visto sia di fronte ("Chez Naudet Mlarchanl- au
Louvre/ 1813"), sia da dietro ("a paris Chez Naudet Mlarchan]' d'estampes au Musee des
Monumant francais/ 1807")39.Naudet, che fu anche portiere del Musee des Monuments
Francais fino al 1807 e che forse, stando aIle sue iscrizioni, lavoro anche al Louvre,
era solito segnare tutte Ie stampe che gli passavano

tra Ie mani, anche quelle da lui

pubblicate, in numerose varianti.


Un marchio importante

(fig. 5a), stampato

Farnese inciso da Diana Scultori",

e quello

a inchiostro

della collezione

nero nel verso del Toro


Defer-Dumesnil

(1. 739),

riunita nella prima meta del secolo XIX da Pierre Defer (1798-1870), l'esperto di re Luigi
Filippo che si dedico tutta la vita allo studio di stampe e disegni antichi, e poi passata
al genero Henri Dumesnil (1823-1898). Vissuto negli anni in cui fu attivo Lanciani,
anch'egli fu un colto amatore e collezionista, la cui raccolta fu alienata a Parigi in pill
momenti : nel1859-60 vi furono sette vendite di numerosi disegni e stampe ; nel1900
fu avviata, da parte degli eredi, la vendita di disegni antichi, acquerelli e alcuni dipinti ;
nel1901 quella di quasi 500 stampe.
SuI recto di una stampa con La Visitazione, opera del mantovano
Francesco Salvati,

e presente

Giorgio Ghisi da

un marchio (fig. 5b) a inchiostro azzurro raffigurante uno

stemma vuoto sormontato da una corona (1. 2707), qui riempito con il numero 7. Lugt
10 assegnava inizialmente ad un anonimo collezionista provenzale della prima meta del
secolo XIX, per poi suggerire,

nel suo Supplement,

il nome di un certo Pascalis, di

Marsiglia, la cui raccolta fu venduta dopo la morte nel 1869. SuI verso della stampa
Lanciani

e inoltre

un'iscrizione

presente,

a confermare

l'appartenenza

a una collezione

francese,

corsiva a penna che riporta il numero "Trente trois" (fig. 5c), sulla quale

al momenta non e possibile avanzare ipotesi.

RODOLFO LANCIANI 0845-1929),

ARCHEOLOGO

E COLLEZIONISTA

DI DISEGNI E STAMPE

131

F.A. Maglin (morto intorno aI191O), deeoratore di porcellane di Parigi e collezionista


di disegni e stampe (1. 1777),

presente

con due iscrizioni, entrambe

"F.A. Maglin

1900" (fig. 4e), sul verso di due incisioni inserite in una stessa cartella del cosiddetto
Lafreri : un Nettuno, della scuola di Giorgio Ghisi da Perin del Vaga; un
Matrimonio mistico di santa Caterina d'Alessandria, di Adamo Scultori da Giulio
gruppo

Romano". II mercante parigino Mangin, in Rue de Senne e fornitore di Maglin, cornpro


dagli eredi gran parte della ricca collezione,
ventennio

confIuita quindi sul mereato nell'ultimo

di vita di Lanciani. Nel British Museum sono conservate

altre due stampe

della stessa raccolta, non citate da Lugt", SuI verso del Matrimonio mistico

e poi

im-

presso, nelI'angolo in basso a destra, un elaborato e poco leggibile rnarehio a inchiostro


blu con una corona drappeggiata

(Fig. 9a), forse piu antico e non identificato (1. 3796),

per il Quale illegame con la collezione Maglin costituisce un primo passo in direzione
delI'ignoto proprietario.
Due marchi francesi, infine, non appartenenti

a una vera e propria eollezione e non

repertoriati da Lugt, sono impressi a secco sulla litografia intitolata, in basso al centro,

Fragment du candelabre du temple de Bachus a Rome'. II primo, una targa con la


seritta "H. GACHE/ EDITEUR" (fig. Sd), di 9 x16 mm,

e senza

dubbio riferibile all'

editore parigino Henry Gache 0836-1867 ; 1. 3977). II secondo, una "P" sormontata dalla
data "1843" (fig. Se), inserite in uno scudo a sua volta all'interno
13xl1 mm,

disegnatore

e anche direttore della manifattura

a mio avviso da assegnare

di un rettangolo

di

al litografo Jules Peyre (n. 1811), ehe fu


di Sevres, piuttosto che allo scultore

Jean Baptiste Louis Plantar 0790 ca-1879), autore dei disegni per la serie di litografie di
cui faceva parte la stampa Lanciani.
II collezionismo
individuato

da due marchi.

di Giulio Bonasone

II piu antico e state

con un'.{lurora'4. Si tratta del

nero (fig. 6a) di George Hibbert 0757-1837

native di Manchester

attivissimo

rappresentato

su una rara incisione

timbro a inchiostro
mercante

inglese

ed eterogeneo

; L. 2849), ricco

e stabilitosi a Londra, dove fu mecenate

collezionista

di artisti ed

; parte della sua raccolta proveniva

dalla

collezione di Citoyen Robit, venduta a Parigi nel 1801. Nel 1829 Hibbert vendette gran
parte della propria enorme biblioteca, ricchissima anche di disegni e stampe, vendute
anonimamente

gia ne11809, mentre altri disegni vennero alienati nel1830.

II marchio inglese piu recente

e quello

1. 153), avvocato e forse collezionista

di Arthur Melville Champernowne

0871-1946 ;

di disegni e stampe, che ha contrassegnato

fogli con le sue iniziali a penna (fig. 6b) e i cui antenati, come ricordato da Lugt, erano
noti come amatori d'arte", Oltre alIa Madonna del Silenzio di Bonasone di provenienza
Mariette, sopra citata, Lanciani eonservava nella stessa cartella altre due stampe con il
marchio Champernowne,
appena

menzionata

anch'esse

opera di Bonasone:

con il marchio Hibbert;

la seconda

una

e la medesima

Aglauro". Sulla prima le iniziali "amc sono apposte nell'angolo


recto, elemento

che costituisce

un'aggiunta

Aurora

un Mercurio e Iefiglie di

a quanto segnalava

in basso a destra del


Lugt, che riporta il

marchio come presente solo sul verso dei fogli; anehe le dimensioni, non riportate da

132

FRANCESCO GRISOLIA

Lugt in quanta si tratta di una scritta, si aggirano tutte intorno ai 0,5x10 mm. La
collezione fu venduta a Londra gia neI1910-11, in piccola parte al British Museum, date
che consentono di circoscrivere l'acquisto delle stampe da parte di Lanciani al suo
ultimo decennio di vita. Non possiamo sapere, per il momenta e come in altri casi, se
egli acquisto le stampe direttamente a questa vendita

se da qualche mercante

libreria antiquaria nel corso dei suoi numerosi viaggi.


Per quanto riguarda il Belgio, va segnalato anzitutto il marchio (fig. 6c) della
collezione dei duchi d'Arenberg (sec. XVI-XX,Bruxelles e Nordkirchen, in Westphalia;
1. 567), tra i pili importanti protettori delle arti e collezionisti gia a partire dal XVI

secolo, rinvenuto su non poche stampe del Fondo Lanciani : E. Vico, Statua di Minerva
e statua muliebre nella collezione del cardinale Della Valle; F. Villamena, Tesi della
famiglia

Savelli ; F. Villamena da T. van Loon, Tesi del cardinal

F. Villamena da G. Lanfranco, Tesi del cardinal

Grimani

Varallo ; Maestro del Dado da

G. Romano, Dafne e Peneo; Anonimo sec. XVI da 1. Mazzolino, Cristo tra i dottori;
A. Scultori, I pescatori ; A. Scultori da G. Romano, Ercole e illeone di Nemea ; G. Ghisi,
Alabardiere".

La pili consistente vendita di parte della enorme collezione di stampe

d'Arenberg, merito soprattutto degli sforzi e dei viaggi di Louis-Engelbert d'Arenberg


(1750-1820), avvenne nel1902 a Londra, presso Christie's, per un totale di circa 40.000
fogli ; un'altra parte fu venduta dopo la prima guerra mondiale ad un mercante della
stessa citra, L'altra collezione belga apparsa tra Ie stampe Lanciani e quella del conte
Clemens-Wensceslas

de Renesse-Breidbach

0716-1833

; 1. 1209), ufficiale, uomo

politico e amatore delle arti, le cui variegate raccolte andarono in vendita nel 1835 e
1836. Il suo marchio (fig. 6d)

e presente

sui verso di un'incisione di Hyeronimus Cock

da Lambert Lombard, raffigurante Ester e Assuero".


A una collezione austriaca e appartenuta una stampa gia incontrata: il mito di Dafne
e Peneodel Maestro del Dado, di provenienza d'Arenberg". Nel verso
il marchio (fig. 6e), un'iscrizione

e presente

anche

a inchiostro nero a penna, del pittore e incisore

viennese Franz Rechberger 0771-1841 ; 1. 2133). Conservatore della collezione di


stampe del conte e banchiere viennese Moriz von Fries (1777-1826 ; 1. 2903, vendite
nel 1824 e 1828), sui cui fogli ha apposto il proprio nome, e in seguito direttore
dell'Albertina dal 1827 alla morte, fu collezionista egli stesso. La data 1798 sui Foglio
Lanciani si riferisce al momenta

di acquisto della stampa e consente di collocare

cronologicamente la proprieta Rechberger/von Fries prima di quella d'Arenberg.


La Svizzera

e presente

con il marchio (fig. 6f) di Theodor Falkeisen (1768-1814) e

Johann Friedrich Huber 0766-1832), incisori e mercanti d'arte di Basilea (1. 1008),
impresso sui verso dell'incisione di Giulio Bonasone, Giove e Giunone ricevuti da Ebe
e Ganimede",
Net Fondo Lanciani sono stati rintracciati anche marchi di collezionisti italiani, che
dal XIX secolo iniziano ad adeguarsi alla diffusa moda d'oltralpe di contrassegnare i
fogli delle loro raccolte con un marchio personale. Troviamo quello a inchiostro viola
(fig. 7a) dell'erudito milanese Damiano Muoni 0820-1894 ; 1. 3781), conservatore

RODOLFO LANCIANI (1845-1929),

ARCHEOLOGO

E COLLEZIONISTA

DI DISEGNI E STAMPE

133

dell'Archivio di Stato di Milano e membro della Reale Accademia Dei Floridi di Livorno,
sul verso di una piccola incisione di Battista Franco, Cammeo antico con duefigure
sacrificano

che

un agnello, frammento da un foglio con pili scene tratte da cammei", La

vendita di parte della sua raccolta di disegni e stampe, da parte della casa di vendite
Giulio Sambon, risale a11903. Ancora ad una collezione milanese appartiene il marchio
ovale (fig. 7b), ritrovato su pill di una stampa, del pittore Agostino Caironi (1820-1907 ;
L. 426), che fu professore all'Accademia di Brera e in possesso di una discreta collezione.

II suo timbro

e apposto

suI verso delle seguenti incisioni : Anonimo del sec. XVI, Storie

di Perseo , G. Bonasone da Raffaello, Ratto di Europa; B. Franco, Cammeo antico con


figure mitologicbe".
Per quanto riguarda i marchi legati alIa citta di Roma, dove Lanciani viveva, troviamo
Alessandro Castagnari (1881-1940; L. 86a), collezionista e mercante di stampe, alcune
delle quali vendute all'allora Gabinetto
vendita

della raccolta avvenne

Nazionale delle Stampe di Roma, una prima

a Milano nel 1926. II suo timbro (fig. 7c), la Lupa

Capitolina con sotto le iniziali "AC", compare sul verso di una grande Pianta di Roma
del 1801, opera di Giovanni Brun=. L'incisione con Enea Jugge da Troia con Anchise e
Ascanio, invece, del Maestro del Dado da Raffaello ed edita da Thomassin, riporta nel
recto il marchio (fig. 7d) apposto

sulle stampe pubblicate

dalla Regia Calcografia di

Roma a partire da11871 (L. 2144)54.


Un probabile marchio romano (fig. 9b), raffigurante un'aquila con una stella sopra
la testa (L. 2810),

e impresso

a secco su due fogli della collezione Lanciani: una Diana

di Anonimo del sec. XVI e il Martino di santa Barbara di Giorgio Ghisi", Per questa
rnarchio Lugt suggeriva il nome del conte Boiani/Bogiani
il momento, un esempio di incerta identificazione

di Roma, rna esso rimane, per

della collezione di appartenenza.

Lo studio della raccolta di stampe Lanciani, infine, consente di fare un'importante


aggiunta ad un collezionista italiano gia noto. Molto interessante,
nel verso di numerose

infatti,

stampe, oltre 50, delle scritte del collezionista

e la presenza
italiano conte

Alessandro Maggiori di Fermo (1764-1834; L. 3005b), che era solito apporre, quale suo
marchio, un'iscrizione
delluogo

a penna sul verso dei fogli con l'indicazione

e della data di acquisto (fig. 8a-8d). Si tratta della provenienza

documentata

intermedi

generale,

sulle provenienze

tra la collezione

e gia assai nota

Maggiori e quella dell'archeologo

del gruppo Lafreri. II marchigiano

anche,

e, pili in

Maggiori, scrittore e

quale attivissimo collezionista di disegni=, come approfondiranno

gli studi in corso da parte di Marina Cellini. I ritrovamenti


attestano

pill cospicua

tra le incisioni del Fondo Lanciani, che pone non pochi interrogativi sui

passaggi
critico,

del proprio nome,

a conferma

delle segnalazioni

collezionista di stampe, con predilezione


stampe Maggiori-Lanciani

nella raccolta Lanciani 10

nelle fonti, come appassionato

per incisioni d'apresS7 Tra gli inventoresdelle

sono presenti artisti delle scuole romana, senese, veneta,

marchigiana ed erniliana, in particolare bolognese, tra cui si ricordano : Battista Franco,


Federico
Borgianni,

134

FRANCESCO

Barocci (il pill frequente),


Giovanni

GRISOLIA

Stradano,

Girolamo

Francesco

Muziano,

Federico

Zuccari, Orazio

Vanni, Tiziano, Paolo Veronese,

jacopo

Tintoretto, Palma il Giovane, Riccardo Ripanelli, Lorenzo Sabatini, Giorgio Ghisi,


Jacopo Bertoja, Agostino e Annibale Carracci, Francesco Albani, Ludovico Lana,
Giovanni Valesio". Non e da escludere che Maggiori, in analogia con quanta fecero i
principali biografi e teorici dei secoli precedenti,

da Bellori a Bottari, intendesse

utilizzare questa materiale, che repertoriava opere dei maggiori artisti di scuola romana
ed emiliana, come fonte iconografica e documentaria per scriverne le biografie, e pili
certamente per le Guide artistiche a cui lavon), in parte inedite. Le date di acquisto
riportate da Maggiori su molti fogli Lanciani, dove a volte egli indica anche autore e
collocazione dell'opera (fig. 8a e 8b) e in pochi casi anche una numerazione (fig. 8c),
spaziano in oltre quaranta anni di attivita : dal1788 (ad esempio: "Alessandro Maggiori
compro in Modena 1789", in F. Villamena, San Francesco in pregbiera)? al 1830
(fig. Sa; "Aless. Maggiori cornpero l'anno 1830", in An. Carracci da L. Sabatini e
D. Calvaert, Sacra Famiglia con san Giovanni Battista e san Micbeley". Tra le citta
dove le stampe furono acquistate, indicazioni preziose sugli spostamenti del collezionista,
figurano, in ordine cronologico : Bologna (1788-1793), Modena (1789), Firenze (1794),
Fermo (1799) e soprattutto Roma (1794-1795,1799,1801-1808,1816-1817),

dove visse

a lungo prima di trasferirsi definitivamente nella provincia nativa.


Da segnalare che al di sotto di gran parte delle scritte Maggiori sono pre senti
iscrizioni di altra mana (fig. 8a-8d), in una grafia pili recente (inizio sec. XX) a matita
nera e raramente ripassate a penna, con indicazioni sull'inventore, sull'incisore

sulla

collocazione del dip into riprodotto in stampa. Sull'autore di queste iscrizioni non

possibile avanzare, per il momento, alcuna ipotesi fondata, rna e molto probabile che
si tratti di un collezionista
forse appartenevano

possessore intermedio tra Maggiori e Lanciani, al quale

anche altre stampe acquistate dall'archeologo.

Un indizio e nel

verso della stamp a con San Girolamo in contemplazione di Agostino Carracci, il cui
rame fu terminato da Francesco Brizio" : priva delle iscrizioni autografe di Maggiori, rna
mescolata in un folto gruppo di stampe a lui appartenute, vi si ritrova la citata grafia a
matita nera, con l'iscrizione "Di Ag.v Caracci/ V. quadro in Casa Maggiori". Il riferimento
a "Casa Maggiori" avvalora l'ipotesi che si tratti di qualcuno che ebbe modo di visitare
la residenza del collezionista e di acquistare, forse dagli eredi, molte sue stampe.
Nella collezione Lanciani non mancano, come visto, i marchi non identificati, alcuni
dei quali gia inventariati da Lugt, qualcuno inserito nel nuovo database online solo in
seguito a recentissime segnalazioni, un altro del tutto inedito. Quest'ultimo (fig. 9c),
stampato a inchiostro blu,

e costituito

mm, con all'interno Ie iniziali

"E.v."62.

da una sorta di ruota dentata, del diametro di 20

E stato apposto da un ancora ignoto collezionista

sul verso e nell'angolo in basso a destra di due stampe di Cherubino Alberti da Polidoro
da Caravaggio : La fuga degli Ebrei dall'Egitto e Perseo trasforma Polidette e i suoi
compagni in pietra.
Un marchio stampato a inchiostro blu e non identificato (fig. 9d), da poco inserito
nel database Lugt (L. 3833),

e composto

da un cerchio puntinato con all'interno uno

scudo, nel quale sono riportate due lettere di difficile lettura, ed e presente nel verso di

RODOLFO LANCIANI (1845-1929),

ARCHEOLOGO

E COLLEZIONISTA

DI DISEGNI E STAMPE

I 135

due stampe : un Sacrificio di Isacco di C. Alberti da Polidoro e una Resurrezione di

Lazzaro di Lambert Suavius=.


Altro marchio (fig. ge) ancora non collegato ad alcuna collezione
composto

con l'intreccio

consente di confermare

la correzione

base di una riproduzione


C. Alberti da Polidoro,

apportata da Lugt nel 1956, che nel1921,

sulla

a penna poco fedele all'originale, segnalava il marchio sotto

e presente

le lettere "CPR". Esso

e il monogramma

delle lettere "EPR" (L. 621, L. 895a). Tale ritrovamento

sia sul verso di una serie completa di dieci stampe di

raffiguranti Vasi anticbt", sia su quello di un Plutone in una

niccbia, di Raffaello Guidi ed ancora da Polidoro",


Un elemento utile per comprendere
la compresenza,

l'identita del marchio con le lettere "EPR" non e

come sopra, di un altro timbro

per la stampa con il Piutone dove

adoperato

di scritte, rna il montaggio (fig. 9f-9g)

e stato

rinvenuto. A sua volta non identi-

ficato, tale montaggio consiste in due fasce di inchiostro nero su ciascun lato, inquadrate a penna e interrotte agli angoli, spesso arricchite all'estemo con una campitura di
acquerello

verde chiaro (fig. 9f). Esso

e presente,

della raccoita, tra cui altri quattro esemplari

oitra a quella citata, su pili stampe


con gli Dei all'

della serie polidoresca

interno di niccbie",
Da quanta finora esposto appare evidente che la collezione
oitre a consentire

l'aggiunta del suo importante

di Rodolfo Lanciani,

marchio al gia ricco repertorio

Lugt,

permette approfondimenti

su rnarchi e collezionisti tra la fine del XVIII e l'inizio del XX

secolo, gia noti alla critica

marchi rinvenuti confermano

ancora da individuare.

La varieta e I'internazionalita

dei

l'attivissima ricerca di materiale grafico svolta da Lanciani

in tutta Europa, mentre autori e soggetti delle relative opere ci narrano dell'ampiezza

di

interessi e del gusto di questa collezionista un po' atipico di disegni e stampe, un gusto
orientato

a quanta

documentabile
arricchito
riportata

dell'antico

e ricostruibile,

di una enorme

e oggi irrimediabilmente
con un senso di nostalgia

curiosita

e da una vastissima

in una delle rare stampe del lucchese

possedute

perduto,
di sapore
cultura.

solo in parte
piranesiano,

Una frase latina,

Michele Crechi (1539 ca-1604 ca)

da Lanciani, parte di una serie di vedute e ipotetiche ricostruzioni di edifici

di Roma antica e copia da una tavola di]acques

Androuet du Cerceau, recita : "Quanta

fuerit Roma ipsa ruina docet" (fig. 10)68. Rivisitazione della celebre Roma quantaJuit

ipsa ruina docet", la frase

e emblernatica

di questa diffuso sentimento verso l'antico e

la civilta romana, del rimpianto per un mondo scomparso e del desiderio di comprenderlo
e visualizzarlo. Mi piace pensare, complice anche la tabula ansata in cui
scritta,

COSt

e inserita

la

simile a quella del rnarchio della collezione Lanciani, a quanta essa possa

essere stata da lui condivisa e meditata nella sua duplice figura di archeologo-topografo
e collezionista, per il quale disegni e stampe costituirono il necessario tassello, insieme
a scavi e documenti

di archivio, manoscritti e libri, fotografie e rilievi, di una visione

storica di rarissima se non di ineguagliata completezza.

136

FRANCESCO GRISOUA

NOTES

Desidero ringraziare: Simonetta Prosperi Valenti Rodino


per ilsuo costante supporto offerto nel corso della ricerca;
Peter Fuhring per la possibilita di partecipare ai
Rencontres e per la consulenza su alcuni marchi; tutto il
personale della Biblioteca di Archeologia e Storia dell'Arte
di Roma, la direttrice Maria Cristina Misiti e in particolar
modo Ida Barberio per i suoi generosi consigli e per il
prezioso aiuto nelle ricerche all'intemo del Fondo Lanciani;
il personale dell'Istituto Nazionale di Archeologia e Storia
dell'Arte di Rorna, tra cui Massimo Pomponi per la disponibilita e per ilcortese aiuto nelle ricerche di archivio.
1. Per un quadro biografico approfondito, sulle attivita in
campo archeologico e topografico di Rodolfo Lanciani e
sulle sue numerose pubblicazioni si rinvia ai recenti
contributi di Domenico Palombi, con ricca bibliografia:
Palombi, 2004 ; Palombi, 2006.
2. Ashby, 1928.
3. Lanciani, 1893-1901. Sulla Forma Urbis Romae di
Lanciani si rinvia a Palombi, 2006, p. 285-294.
4. Lanciani, 1902-1912. L'opera, autofinanziata da
Lanciani, fu lasciata incompiuta e pubblicata per i primi
quattro tomi dei sette previsti tra il1902 e il1912, ferrnandosi
alia morte di Clemente VIII ne11605. La recente riedizione
integrale in sei volumi sostituisce la precedente,
completandola
della parte rimasta manoscritta e
arricchendola di numerosi documenti figurativi, in parte
tratti dallo stesso fondo Lanciani della BiASA,oltre che di
un settimo volume di indici analitici: Lanciani, 1989-2002.
Sulla Storia degli scaui si veda in particolare : Giuliano,
1992 ; levi, 1989 ; Palombi, 2006, p. 295-298.
5. Cfr. Misiti, 2010, con bibliografia e alcuni documenti
relativi all'acquisto e alia catalogazione e schedatura del
rnateriale. In un documento conservato nell'Archivio
dell'Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell'Arte,
Verbali, V, 1930-1931, c. 18, e accennata la composizione
del Fondo Lanciani ancor prima della successiva
inventariazione e sisternazione nelle sale della BiASA:
"Fondo Lanciani/ A) Opere esistenti nelle camere del
soffitto/ 1. Libri Comuni. Volumi 1596/2. Opuscoli sciolti.
Opuscoli 12021 3. Miscellanee in 59 cartelle. 739/
B) Opere attualmente esistenti nella sala degli scaffali
Pagliara/ 4. Libri rari. Volumi 460/ 5. Codici manoscritti
18/6. Cartelle Lafreri n. 45 contenenti/ incisioni tra grandi
e piccole, pezzi 5566/7. Cartelle Lanciani n. 68 elencate
nellibretto/ Lanciani contenenti incisioni, fotografie ecc.,
pezzi 8430/ 8. Cartelle piccole non elencate nellibretto di
cui sopra./ a) 6 cartelle contenenti incisioni, pezzi 869/ b)
8 cartelle contenenti appunti rnanoscritti, pezzi 1442/9.
Cassetta di legno intestata: Codex Topograpbicus Urbis
Romae, contenente n. 120 buste di appunti manoscrittV
10. N. 3 grandi tavole antiche su pergamena, disegni di
Pirro Ligorio/ 11. N. 18 rolli contenenti tavole grandi di
piante e incisioni antiche e recenti, tavole 42". Cfr. levi,
1991-1992, p. 396.

6. Le carte donate da Lanciani alia Biblioteca Apostolica


Vaticana (codici Vaticani Latini 13031-13047) sono state
interamente pubblicate, insieme ad altri 14 quaderni di
suoi appunti di altra provenienza (codici Vaticani Latini
15216-15229), in Buonocore, 1997-2000. In merito si veda
anche: Buonocore, 1990 ; Palombi, 2006, p. 330-333.
7. Cfr. Palombi, 2006, p. 319-320 e passim.
8. Libri di argomento storico-artistico di vario genere e
dell'epoca a cavallo tra Otto e Novecento sono tuttora collocati nella Sala Lanciani, fortunatamente non mescolati
all'altro rnateriale librario della BiASAcome accaduto ad
alcuni volumi provenienti dalla biblioteca dell'archeologo,
e riportano all'interno il rnarchio "RL"associato alia sua
collezione, di cui si tratta pili avanti. Un elenco delle
opere a stampa redatto dallo stesso Lanciani, suddiviso
per argomento, e in : BiASA,Mss. Lanciani 137, If. 5-77.
9. Muzzioli e Pellegrino, 1991-1992 ; Muzzioli e Pellegrino,
1994. Si veda levi, 1991-1992.
10. BiASA,Mss. Lanciani, 136/1, Calalogo della Biblioteca
Lanciani. Elenco e descrizione dei volumi a stampa, dei
manoscritti e dei disegni, divisi logicamente. Cfr. Muzzioli
e Pellegrino, 1994, Mss. Lanciani 136/1-2, p. 90. Per una
trascrizione parziale e alcune considerazioni si veda
Barberio e Zannoni, 2010.
11. Per altri artisti ai quali sono assegnati sporadici fogli
(tra cui uno attribuito da Lanciani a Carlo Maratti e oggi
rifiutato) e per la riproduzione di alcuni tra questi disegni
si rinvia alia bibliografia citata in margine aile singole
schede in: Muzzioli e Pellegrino, 1991-1992; Muzzioli e
Pellegrino, 1994. Per il disegno attribuito da Lanciani a
G.B. Piranesi, Ponte Miluu (BiASA, Roma XI.8.III.6), si
veda M. Bevilaqua in Cat. esp. Roma, 2010, cat. 40, ripr.
12. Si tratta di disegni e stampe provenienti, oltre che dal
cosiddetto Fondo antico della BiASAe da alcune librerie
antiquarie, da diverse collezioni: anzitutto Giuseppe
Valadier (trarnite gli eredi di Giulio Magni) e Luigi Rossini,
rna anche, tra gli altri, Corrado Ricci, Daria Guarnati,
Alfredo Dusmet de Smours, Ugo Sofia Moretti. Si veda
Prosperi Valenti Rodino, 2010, p. 25-27.
13. BiASA,Mss. Lanciani 136/2.
14. Per visualizzare il criterio adottato dallo studioso e, in
grande sintesi, consistenza e tipologia della raccolta, si
riporta, nell'ordine, I'attuale suddivisione dei volumi
BiASA, Roma XI.1-66 (ad un soggetto possono
corrispondere piu volumi): Colosseo, Agostino Penna,
Via Sacra, Foro Romano, Fori, Campidoglio, Palatino,
Tevere, Mura e porte, Archi trionfali, Colonne e obelischi,
Fontane e acquedotti, Piante di Roma antica, Piante di
Roma, Forma Urbis, Mole Adriana, Panorami, Regiones,
Israel Silvestre, Pantheon, Thermae, Piazza Navona,
Campagna, Pitture antiche, Villa Borghese-Museo, Vie
suburbane, Via Tiburtina, Campagna-Piante, Ostia, OstiaPortus, Mosaici delle Chiese di Roma, Via Appia,
Campagna, Tivoli-Vi11aAdriana,Chiese, Vaticano, Panorarni,
Laterano, Santa Costanza, San Lorenzo fuori Ie Mora, Villa
Borghese, Terme Antonine, Ville, Palazzi e case,
Quirinale, Vaticano-Intemo, Vaticano-Cerimonie, Antichita

RODOLFO LANCIANI0845-1929), ARCHEOLOGO E COLLElIONISTADI DISEGNIE STAMPE I 137

figurate,

Macchine

spagnoli,

pirotecniche,

Luigi Rossini, Pannini,

di Caio Cestio, Piranesi-Campo

Mosaici vaticani, Mosaici

27. Cfr. Ie ipotesi vagliate in Prosperi Valenti Rodino, 2010

Mura Serviane,

p. 28 e nota 20.

Marzio, Ludovico Caracciolo,

15. Citata in BiASA, Mss. Lanciani


Lafreri".

per il gruppo

Come

ordine,

il contenuto

Piante

di Roma, Templi

Obelischi,

Piramide

28. Firenze,

136/1 : "A - Collezione

precedente,

segue,

nell'

e sepolcri,

Vaticano,

Archi

Campidoglio,

e trionfi,

a inchiostro

Apostoli,

nero, con all'interno

blu can all'interno

Giulio

bordi da punte sporgenti.

Bonasone,

Maestro

Caravaggio,

Cornelius

Giorgio

Marcantonio

Caraglio,

del Dado, Nicolas Beatrizet,


Battista

Franco

Cort, i Carracci,

Thomassin,

e Jacopo

e Lambert

Francesco

Ghisi,

Raimondi,

Villamena

Vedute,

Papi,

BiASA Agnese

Luciano Arcadipane,
e 8 fotografie,

Fantozzi,

Francesca

si contavano

coronato

e decorato

si segnala

e Philip

il Quale in tutte Ie carte di archivio relative a Lanciani da

illustri,
Re.

lui consultate

Nella

Zannoni

riferimenti

5498 incisioni, 28 disegni

in diverse

sedi

la possibilita

mente eliminato

non

Zannoni,

2010, dove

molti taccuini

che l'archeologo

abbia voluta-

a riguardo.

136/2.

Si veda

si specificano

Barberio

18. Sono la Pianta dell'antico Porto di Ostia, la Pianta


del Cortile in/more del Belvedere (BiASA, inv. nn. 40248
e 40250, sulle quali si veda A. Nesselrath in Le merauiglie
di Roma, 2010, cat. 3-4, ripr. ; citate in Lanciani, 19021912, vol III, p. 216) e la Sezione prospettica del Cortile del
Belvedere(BiASA, inv. n. 40249: C. Occhipinti in Palladio,

32. D'Agincourt,

Valenti Rodino,

Lanciani

provenienza

1823. Cfr. Muzzioli


103,

p.

2010, p. 23, fig. 1; citata in Lanciani,

278-281,

del manoscritto

e Zannoni,

e Pellegrino,
dove

1994,

si ipotizza

dall'archivio

Piroli. Su Seroux d'Agincourt,

la

della famiglia

i suoi viaggi, la preparazione

dell' Histoire de l'art e sulle sue collezioni

si rinvia alle

di Miarelli Mariani, 2005.

33. BiASA, Mss. Lanciani


per il quale si veda Prosperi

di

di disegni.

2010, p. 171

2008, cat. 68, ripr.).

Ie provenienze

17. Cat. esp. Roma, 2010, passim.

ricerche

rinvenuto
10 studioso

31. BiASA, Mss. Lanciani 107. Si veda Barberio

Mss.

Palombi,

ha mai

antiquario,

ogni documento

30. BiASA, Mss. Lanciani

2009, p. 182-184, con

2010, note 18 e 20, dove

orale di Domenico

ad acquisti 0 al mercato

suggerisce
e

Valenti Rodino,

la comunicazione

bibliografia.

19. BiASA, Rorna XI.124.40,

ai

29. Cfr. Prosperi

per un totale di 5534 pezzi.

16, Su A. Lafreri si rinvia a Borea,

uno stemma

Suavius,

revisione del Fondo Lafreri effettuata nel1984 dai funzionari


della

di

Polidoro

Uomini

Imperatori,

nel LUg!: un ovale

delle lettere intrecciate

difficile lettura, ricavate a risparrnio; un ovale a inchiostro

Scuola

Vice

taw. XXXI

altri due marchi

oltre a quello Lanciani, non repertoriati

Sibille, Tesi, Soggetti religiosi, Rosario, Imperatori,

da

70. Muzzioli e Pellegrino,

1994,

p. 243-244, con elenco dei soggetti.

1989-

2002, vol. lIa, p. 249-250, fig. 152.

34. L'immagine

riprodotta

una

disegnata

versione

da LUg! e sui database


e inchiostrata

online

dell'originale

20. Cfr. E. Kieven, in Cat. esp. Roma, 2010, p. 64-65.

marchio

21. Cfr. E. Gentile Ortona in Cat. esp. Roma, 2010,p. 150-158.

nelle

22. Cfr. G. Fusconi in Cat. esp. Rorna, 2010, p. 54-61.

disegni Lanciani.

23. Sull'opera di molti degli incisori citati e sulle lorn incisioni

35. Cfr. S. Prosperi Valenti Rodino e F. Grisolia in Cat. esp.

di traduzione

si rinvia all'esauriente

24. Nella segnalazione


riferimento
mentale

lavoro di Borea, 2009.

dei marchi

all'aggiornata

da collezione

edizione

online

dessins & d'estampes, a cura della Fondation


25. L'idea usata per il timbro
che le iniziali si trovano
L. 103, attribuito
Danz (I880ca),

Roma,
rinvenuti

fonda-

quello

L. 1304, dello

Henry Prior (Coussonay


Nazionale

(INASA), Archivio,
figura di Corrado

a quello

per una prima

Iista dei marchi

Lanciani;

Simonetta

la ricognizione

Prosperi

e stata

effettuata

Henry

Arcadipane

e Ida Barberio,

funzionari

della

vol I, p. 11. Cfr. Palombi,

2006,

BiASA, e di chi scrive.


36. Lanciani,
:

di Leipzig;

1989-2002,

p.295-296

39. BiASA, Roma XI.152.I.l8

americani

stato trovato anche sui verso di un disegno

di

de Triqueti
David

1934).

di Archeologia

e Storia dell' Arte

1929, maggio-agosto.

Sull'importante

Ricci, molto attivo nella tutela dei beni


e sulle sue attivita
2008.

e Roma XI.152JI.35.

e L. 222g, di

svizzero

da

Valenti Rodino con la collaborazione

37. BiASA, Roma XI_137.67 e Rorna XI. 143.37.

scultore

sui

nei diversi fondi di grafica della BiASA, tra cui

38. BiASA, Roma XI.136.113-118

entrambi

anche

presente

di stampe

1862-Varese

FRANCESCO GRISOLIA

2010, p. 173-175,

di Luciano

con la differenza

; L. 3806, della

Ricci, 2004; Cat. esp. Ravenna,

di 3,5x3 mm (hxl),

da Lugt ad Alexander

Bates (1843-1913),
di Parigi

da

stessa dei marchi

Perry (1850-1935),

(1803-1874),

storico-artistici,

e la

dubitativamente

Providence;

26. Istituto

Lanciani,

libraio e mercante

Isaac Comstock

Custodia,

sui relativi collezionisti.

al centro,

L. 1880, di Marsden jasael

della

a secco e a un attento esame corrisponde,

misure

si tara

opera di Frits Lugt, Les marques de collections de

dove sono tratte Ie informazioni

138

i fogli appaiono

di Marcantonio,

Enea

in Cat. esp. Firenze,

cat. esp. Roma, 2006-2007,

e XXXIII. Su entrambi

Architetrura,

Omati, Chiese, Opere d'arte, Musei e collezioni,

a : M. Chiarini

1973, nn. 103-104;

dei volurni BiASA, Roma XI.123-158:

Fontane,

GDSU, inv. nn. 96010 e 96009. Sui fogli si

rinvia sinteticamente

si rinvia a Corrado

Lallemand,

e 20. II marchio

Veduta di piazza

di]ean

Naudet

Baptiste

del Campidoglio (BiASA,

Roma XI. 162_0, non proveniente

dalla collezione

ma da quella di Daria Guamati,

acquistata

Lanciani

nel novembre

1941 : J. Garms in Cat. esp. Roma, 2010, cat. 45, ripr.


40. BiASA, Roma XI.152.1.29.
41. BiASA, Roma XI.152J1.4 e Roma XI.152.II.22.
42. Londra,
Drawings,

British

Museum,

Department

inv. nn. 1910,0208.17

of Prints and

(Hieronymus

Wierix da

Ambrosius

Caduta e Redenzione dell'Uomo) e

Francken,

1997,0928.273
Francois

(Charles

Nicolas

Co chin

il Giovane

Allegorie di putti con stemma di

Boucher,

parigino

Philibert Orry, con iscrizione "FA Maglin 1894").

e parte

43. BiASA, Roma XI.44.14. La stampa


dal titolo, posto in alto al centro,

quelli tra le cartelle Lafreri nel Fondo Lanciani ; in tal caso


si potrebbe

da

considerare
Jean

"Cours d'ornernens

marchio

par

Vuillard

L. 909b, con lettere

soprattutto

della serie

la collezione

Edouard

in collezione

del pittore e incisore


L. 909a e

0868-1940;

molto simili a quelle

63. BiASA, Roma XI.147.6 e 27.

Plantar"; in basso si legge : "Lith. par Plantar etjules Peyre.

64. BiASA, Roma XI 147.8 e Roma XI. 148.50.

Imp. par Lemercier./

65. BiASA, Roma XI.147.92, 95, 97, 99,100,102,104,106,

Paris, publie

rue de la Victoire, 58. London,

par H. Gache

published

editeur,

by]. Bouvier,

70

S.' Martin's Lane".

eredito

conto

67. BiASA, Roma XI.80, 83, 84, 86, 87.

delle

precoci

date

di vendita

la raccolta,

prima di venderli

apponendo

sui fogli le proprie

(cfr. L. 153, aggiornamento

al

0 se

difficile stabilire se egli stesso fu collezionista

momento

iniziali

47. BiASA, nell'ordine:


XI.152.1.23,
stampa
presente

; Roma

del 2010).

frontespizio

Alfred Deshrosses

tentati

possibile
incisione

tuttavia,

avanzare

porzione

mancante

sia stata completata

tratteggio

a penna,

Quinto

libro

pittore e insolo

ipotesi,

non

sebbene

ASHBY, 1928
T. Ashby,

" Scrittori

contemporanei

storia patria. vol. Ll, 1928, p. 367-384


BARBERIO E ZANNOI\I,

di un

2010

48. BiASA, Roma XI.148.53

esp. Roma, 2010, p. 169-172.

F. Zannoni,

La speccbio dell'arte italiana. Stampe in


cinque secoli, Pisa, 2009.

51. BiASA, Roma XI.148.26.

BUONOCORE,

52. BiASA, Roma XI. 143.62, 66 e Roma XI 148.25.

1990

53. BiASA, Roma XI 13.1.19.

M. Buonocore,"

54. BiASA, Roma XI. 144.30.

Latini

di Maggiori pubblicato

Appunti di topografia romana nei


codici Lanciani della Biblioteca Apostolica Vaticana,

5 vol., Roma, 1997-2000

conserve il Maggiori, con

"Una epistolare corrispondenza

alle sue dotte ricerche,

CORRADO RICCI, 2004

di libri,

Corrado Ricci: storico dell'arte tra esperienza e progetto, Atti del Convegno (Ravenna, 27-28 settembre

e di disegni, e di carte incise mai non lascio di provvedersi,


gli eredi largo tesoro" (Ricci, 1836, p. 37]).
indicare,

a causa

della quantita,

tante stampe dove sono state individuate


I volumi

tutti parte del cosiddetto

gruppo

le

lc iscrizioni di

che le contengono

BiASA, Roma XI.137, da Roma XI.147 aRoma

2001). a cura diA. Emiliani e D. Domini, Ravenna, 2004.


DANiA. 1995
L. Dania, "Alessandro

fanno

Lafreri, aile segnature

1997-2000

M. Buonocore,

da Amico Ricci

nel Giornale arcadico di scienze, lettere ed arti si legge:

Maggiori.

13031-13047

BUONOCORE,

56. Cfr Dania, 1995.

colora che si uniformarono

Sui codici di Rodolfo Lanciani Vaticani

", Miscellanea Bibliothecae


Apostolicae Vaticanae, n04, 1990. p. 13-35

55. BiASA, Roma XI. 152.1.7-8

Alessandro

XI.152.

Maggiori, critico a collezionista

Disegni marcbigiani
Settecento, Atti del convegno

in

59. BiASA, Roma XI. 151.40

Marche

e dalle

Marche"

so.

maggio

1992),

a cura

BiASA, Roma XI 150.58.

61. BiASA, Roma XI. 150.56.


62. Al momento
proprietario

e difficile

del marchio.

, in Cat.

E. Borea,

50. BiASA, Roma XI.143.102.

e possibile

"Note di provenienza

BOREA,2009

49. BiASA, Roma XI.144.17.

58. "on

di cose romane:

Lanciani -, Archivio della Societa romana di

Rodolfo

con molta cura con un fitto


con quella

1823

I. Barberio,

tantoche n'ebbero

di

].B. Seroux d'Aglncourt, Histoire de l'art par les


monumens, depuis sa decadence au IV' steelejusqu'a
son renouvellement au XVI', 6 vol., Paris, 1823.

incisore quale fu Desbrosses.

57. Nel necrologio

dell'Architettura

Serlio.

AGINCOURT,

in alto a sinistra dell'

pratica compatibile

del

(1056-

nel 1547 sui

BIBLIOGRAFIA

Jean

si conoscono

alcuna

de Lavardin

a Jean

In merito alla scritta, dunque,

al momento

una grande

di collegare

L. 668b-668c),

(1835-1906;

di Parigi per il quale,

due marchi a timbro.

della

"G. ffiaRtOlaR/

a penna,

a Hildebert

di Mans e di Tours, e compare

; Roma

che nel verso

con Ercole e if leone di Nemea

de", che si sarebbe

attribuito

; Roma XI.137.2,

X1.148.54

45 e 167. Da segnalare
un'iscrizione

(Brosse)
cisore

Roma XI.134.II.2

69. Il motto

Sebastiano

X1.144.17

di A. Scultori

68. BiASA, Roma XI.153.1.42.


1133), vescovo

46. BiASA, Roma XI.143.69.


35 e 41; Roma

108, 110.
66. BiASA, Roma XI.147.84.

44. BiASA, Roma XI.143.63.


45. Tenendo

del

Lanciani).

Angelucci,
avanzare

Suggestiva

ipotesi

e la

fandate

possibilita

sul
che

possa trattarsi di un marchio francese, come gran parte di

RODOLFO LANCIANI (J845-1929),

Firenze,

dal

Cinquecento

"Il disegno

(Monte

al

antico nelle

San Giusto,

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e G.

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139

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dtmensus est et ad modulum 1: 1000,46 tavv., Milano,

R.A. Lanciani,

1893-1901.

Storia deglt scavi di Roma e notizie


intorno le cotlezton; romane di antlchitii, 4 vol.,

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Storia deglt scoot dl Roma e notizie


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9 giugno

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di M.C. Misiti e S. Prosperi

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da Porto,

2009 ; Londra,
-

13 aprile

20

Royal
2009

2009 - 17 gennaio

e H. Burns).

ILLUSTRATIONS

1
PIRRo

LlGORIO

del Mausoleo dt Augusto,


Roma, BiASA, inv. Roma XI. 125.SO.
RicoshuzIone

2a-2b
Marchio apposto su disegni
e stampe della collezione
eli Rodolfo Lanciani alia BiASA.

188

I FRANCESCO

GRISOUA

5a-5e
Marchi francesi:
P. Defer-H. Dumesnil (L. 739),
Pascalis (L 2707) e iscrizione di autore ignoto
H. Gache e J. Peyre.

austriacl e sv:izzeri:
G.HibbeI1t (L . .Q'S'It'JJ.A.~>'l. Champemowne
(t. 153) ;
. de Renesse-Breidbach
(t. 1209) ;
; T. Falkeisen e J.F. Huber (L. 10(8).

MarCII~ illlgt(::51, loellgI,

7a-7d
Marchi italiani:
D. Muoni (L. 3781), A. Caironi (L. 726), A. Castagnari

190

I FRANCESCO GRlSOLlA

(L. 800), Regia calcografia

di Roma (1. 2144).

Sa-Sd
Iscrizioni a penna di A. Maggiori (1. 3005b) e a mattita e penna di successivo coIlezionista

RODOLFO LANCIANI (1845-1929),

ARCHEOLOGO

E COUEZIONISTA

non identificato.

DI DISEGNI E STAMPE

I 191

XIV

Iscrizioni di R. Lanciani a penna e inchiostro rosso


ed eseDlpi di apposizione del man:hi.o
Fronte$piZio di R. Lanciani per una serle di stampe.

xv

MaIdd IlOO "'ltlBcad


L 3796, L 2810~,

1I!OI1IlI8Ik>.

mardlio "E.vr inediro , L 3833, L 621,

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