Documente Academic
Documente Profesional
Documente Cultură
END milano
2 - Febbraio 1997
Dalla pagina
BEATITUDINI
DEL NOSTRO TEMPO
BEATI quelli che sanno ridere di se stessi:
non finiranno mai di divertirsi.
BEATI quelli che sanno distinguere
un ciottolo da una montagna:
eviteranno tanti fastidi.
BEATI quelli che sanno ascoltare e tacere:
impareranno molte cose nuove.
BEATI quelli che sono attenti
alle richieste degli altri:
saranno dispensatori di gioia.
BEATI sarete voi se saprete
guardare con attenzione le cose piccole
e serenamente quelle importanti:
andrete lontano nella vita.
BEATI voi se saprete apprezzare un sorriso
e dimenticare uno sgarbo:
il vostro cammino sar sempre pieno di sole.
BEATI voi se saprete interpretare con benevolenza
gli atteggiamenti degli altri
anche contro le apparenze:
sarete giudicati ingenui,
ma questo il prezzo dell'amore.
BEATI quelli che pensano prima di agire
e che pregano prima di pensare:
eviteranno tante stupidaggini.
BEATI soprattutto voi che sapete riconoscere
il Signore in tutti coloro che incontrate:
Avete trovato la vera luce e la vera pace.
END milano
Febbraio 1997 - 3
END milano
4 - Febbraio 1997
Le nostre quipes si presentano
END milano
Febbraio 1997 - 5
6 - Febbraio 1997
END milano
Ogni mese il Movimento propone un testo della Scrittura, ma l'quipe potr eventualmente sceglierne un altro pi
adatto. Il testo della Scrittura prescelto vuole e deve essere
occasione e mezzo di riflessione sulla Parola e di conversione anche durante il mese che precede la riunione. Su di
un tema comune, ciascuno e tutti si verificano giorno per
giorno (anche a livello di coppia e di famiglia), per l'esperienza poi di fede vissuta (o non vissuta) nel mese. Infatti,
rileggendo pi volte la Parola in momenti e stati d'animo
diversi, possibile intravedere e scoprire verit nascoste,
che ci possono aiutare a capire ci che Dio vuole da
ciascuno di noi.
Le preghiere personali
La preghiera liturgica
Proprio per dilatare questa preghiera alla dimensione del mondo e della
Chiesa, il consigliere spirituale la completa spesso
con la lettura di un testo
tolto dalla liturgia della
Chiesa, di solito alcuni versetti di un salmo; cos questa
preghiera si unir a quella di tutti coloro che ogni giorno,
in tutto in mondo, cantano il Signore.
Precisiamo anche che al termine della riunione molte
quipes recitano il Magnificat, in unione con tutti i membri
delle quipes Notre-Dame (del mondo) e secondo le loro
intenzioni: poi la riunione pu concludersi con la benedizione sacerdotale.
END milano
Febbraio 1997 - 7
incontro si fa visibile per me il Signore. E ancora: la mia Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo" dice
ricerca di Dio si conclude e si riapre nell'esperienza delle il Salmo 50. Cos ogni volta che preghiamo insieme:
Sacre Scritture: "apr loro la mente all'intelligenza delle svelamento del volto di Dio, svelamento del volto dell'uoScritture", scritto. (Lc. 24, 27; Gv. 5, 39).
mo. "Potremo cos chiedere al Padre della gloria" come
E' molto importante quindi, nella preghiera d'quipe, diceva S. Paolo, domenica scorsa, nella lettera agli Efesini,
l'ascolto e la preparazione. L'ascolto di Dio nella preghiera perch ci "dia lo Spirito di sapienza e di rivelazione per una
dell'altro e l'ascolto di Dio nella preparazione della preghie- pi profonda conoscenza di lui" (Ef. 1, 17).
Quando invece banalizziamo la preghiera, improvvisanra di ognuno di noi.
Abbiamo appena udito da Don Colzani, il 27 ottobre, dola per negligenza, per dissipazione, per superficialit,
quanto sia necessario che ognuno di noi faccia suo, in noi impoveriamo la preghiera, ingombriamo la strada a
mezzo al nostro benessere di oggi, uno stile di vita sobrio. Cristo. Impedendogli di lavorare in profondit, facciamo da
Sobrio di beni, sobrio di dissipazioni, sobrio di parole, schermo al Signore.
"E apr loro la mente all'intelligenza delle scritture". E'
sobrio di sprechi di tempo. La preghiera in quipe frutto
di questo esercizio alla sobriet, allo spazio interiore, al importante, nel preparare la preghiera, innestarla sulla
parola di Dio. "Le parole dei discepoli di Emmaus, cos come
silenzio.
Silenzio dell'essere: quando vogliamo affermarci, quan- le nostre parole, sono parole che non concludono, non
danno frutto,
do ci facciamo
sono cronaca.
valere, quando
Credo che la preghiera non tutto, ma che tutto deve cominciare dalla preghiera
Senza la parola
ci giustifichiaperch lintelligenza umana troppo corta e la volont delluomo troppo
di Dio si fa cromo, quando siadebole
naca. "Senza di
mo preoccupame non potete
ti di noi, ingomperch luomo che agisce senza Dio, non d mai il meglio di s stesso.
fare nulla"
briamo lo spascritto. Ges
zio.
Credo che Ges Cristo dandoci il Padre Nostro,
non dice poteSilenzio daci ha voluto insegnare che la preghiera amore.
te fare qualcovanti al prossiCredo che la preghiera non ha bisogno di parole,
sa, o un poco.
mo: quando
perch lamore non ha bisogno di parole.
No, non potete
vedo nel mio
fare nulla. Solo
prossimo pi di
con la parola di
quanto appare,
Credo che si pu pregare tacendo, soffrendo, lavorando,
Dio dunque si
allora lascio
ma il silenzio preghiera solo se si ama,
fa saggezza. E'
spazio a Dio che
la sofferenza preghiera solo se si ama,
come se, sulla
mi sta davanti,
il lavoro preghiera solo se si ama.
nostra vita, si
nell'altro, nel
proiettasse la
fratello. Questa
Credo che non sapremo mai con esattezza se la nostra preghiera o non lo ,
misteriosa sagattenzione a Dio
gezza della croma esiste un test infallibile della preghiera:
nell'altro non va
ce del Signore.
mai tradita n
se cresciamo nellamore,
Di questo Sicon la neglise cresciamo nel distacco dal male,
gnore, principe
genza, n con
se cresciamo nella fedelt alla volont di Dio.
della luce,
l'indifferenza.
come canta la
"Non fate nulla
Credo che impara a pregare solo chi impara a tacere davanti a Dio.
liturgia di Capoper spirito di riCredo che impara a pregare solo chi impara a resistere al silenzio di Dio.
danno.
valit o per vaSenza che ce
nagloria, ma
ne accorgiamo,
ognuno di voi,
Credo che tutti i giorni dobbiamo chiedere al Signore il dono della preghiera,
la preghiera, incon tutta umilnestata sulla
t, consideri gli
Parola, trasforma. La Parola portata durante il mese nel
altri superiori a se stesso". (Fil. 2, 3-4)
Ges, nel vangelo, quando ci racconta del Padre, non ci quotidiano illumina le varie sfaccettature delle nostre giorracconta tutto. Quando dice: Dio come un padre che nate con luce sempre nuova. E non arriveremo al momento
aveva due figli, non ci dice tutto di Dio, ma dice : come, della preghiera in Equipe con le mani vuote, ma portando
cos, ma anche altro e di pi. Ogni quipier padre o madre, in una il peso della nostra povert, dei nostri limiti, ma anche
quando nella sua preghiera partecipa l'ansia per un figlio, lo sforzo di una rinnovata "regola di vita" e nell'altra,
gravemente ammalato, o che si sta allontanando da un sempre, una sofferenza o una gioia che non ci appartengocerto cammino, ci sta svelando Dio. Nel loro seguire passo no. "Come la pioggia non torna al cielo senza prima aver
passo il figlio, nel cercarlo, nel loro chinarsi su di lui, c' fecondato la terra, cos la mia parola non torner a me senza
prima aver realizzato ci per cui fu mandata" (Is. 55, 11).
palpabile, per me che ascolto, l'amore di Dio per me.
"Dio come un padre che aveva due figli. Dio come una
Cos, ma infinitamente di pi.
Nella gioia immensa e serena di due genitori che ringra- donna che ha perso una dramma, Dio come un vignaiolo
ziano per il dono di un figlio, c' lo svelamento di Dio. Io che and a piantare una vigna. Dio come un seminatore
sono per Dio la gioia di quel bimbo per quei due genitori. ...." (A. Casati).
Dio come.... Ognuno di noi pu, nella preghiera di
Cos, ma infinitamente di pi. "Come la fidanzata fa la gioia
del fidanzato, cos tu sarai la gioia del tuo Dio" (Is 62, 5). quipe aiutare l'altro a sollevare impercettibilmente il velo
Quando avvertiamo la ri-generazione dell'amore, avve- che copre il mistero. Questa preparazione e questo ascolto
nuta fra marito e moglie che sono arrivati al perdono nulla tolgono alla autenticit della preghiera. Solo permetgrande, quando vediamo la loro emozione e l'avvertiamo tono al Signore di lavorare meglio, pi in profondit, anche
dalla voce rotta in gola durante la preghiera, l tocchiamo e soprattutto se non ce ne accorgiamo.
il divino. Perch solo Dio pu ri-generare. "Crea in me, o
Andrea e Giovannella Luquer
Milano 8
8 - Febbraio 1997
END milano
Pavia
Itinerario consigliato. Da Milano Via Ripamonti: Opera(tangenziale Ovest), Locate Triulzi, S.S. n 203
Vigentina fino a Pavia. A sinistra via Emilia, a destra via Fasolo, a sinistra via Brianza.
Alternativa. Da Milano autostrada dei Fiori: Assago, Binasco, Certosa di Pavia, viale Repubblica,
Viale Bligny, Viale Sardegna, Viale Campari, a sinistra via Contardo Ferrini, via Fasolo, a destra via
Brianza.
END milano
Febbraio 1997 - 9
Giornata di Settore:
UN PUNTO DEL METODO
Domenica 25 maggio 1997
LA PREGHIERA
IN COPPIA
Relatori: Agostino e Gina Gallino (END Genova)
Pietro e Sara Calori (Com. di Caresto)
Programma
8,45
9,15
9,30
11,00
12,00
13,00
14,30
16,15
Accoglienza
Preghiera (Senago)
Testimonianze (Gallino e Calori)
Dovere di sedersi
Santa Messa
Pranzo frugale al sacco
Equipes di formazione
Magnificat e saluti
10 - Febbraio 1997
END milano
END milano
dienza dalle cose che pat). Es 16, 3: fossimo morti per mano
del Signore nel paese dEgitto, quando eravamo seduti
presso la pentola della carne mangiando a saziet! Questo
lamento resa: si tratta invece di trasformare lamarezza
delle cipolle in possibili speranze. Occorre fare i conti con
il lamento e la mormorazione che in noi: non si tratta di
scavalcarla o zittirla ma di correggerle modificando il nostro
cuore. Sta qui il valore della riconciliazione come virt e
come sacramento; sta qui il valore della direzione spirituale
(possibile anche tra marito e moglie).
In questo contesto trova
spazio i anche il digiuno: va
motivato in ordine alla ricerca
di Dio e al pane dei fratelli.
Lanalisi psichica attuale ci aiuta per a cogliere nel desiderio
di cibo lespressione di una
ansiet, sullo sfondo infantile
del cibo come rassicurazione e
presenza. Nel bambino il cibo
pi di un fatto biologico: il
simbolo della accoglienza e dellamore. Il cibo donato diventa
cos simbolo di altro, di fame e
sete della giustizia, della verit
profonda del desiderio.
4. Fermare una interiorit
errabonda. Per Rm 7, 7 il non
desiderare la sintesi della legge mentre la concupiscenza
(Gen 3, 4-6; lGv 2, 15-17)
lespressione di un desiderio
senza misura, volto a vedere
ed a conoscere tutto e tutti
senza alcuna distinzione. Nasce cos una insaziabilit dove il conoscere tutto la forma,
pretesa, di una partecipazione alla vita di un altro, di una
evasione. Attraverso questa evasione ci si estranea a una
vita ritenuta troppo angusta; si tratta di provare tutto senza
legarsi a nulla (il seduttore, il don Giovanni di Kierkegaard).
Fermare questo vagabondaggio significa muoversi oltre
limmediatamente accessibile e fruibile, significa il coraggio di spegnere la TV per poter parlare. Certo la stanchezza,
il riposo ed il relax offrono buone ragioni per questo
lasciarsi andare: evagatio mentis, vagabondaggio fantastico.
Questo divagare conosce varie forme: dalla dispersione
che occuparsi di troppe cose senza andare a fondo,
lasciando tutto incompiuto; alla curiosit che consiste nel
pretendere di conoscere mille particolari, di sapere tutto,
soprattutto gli aspetti deleteri della vita altrui; alla leggerezza che una forma di giudizio che rifiuta di imparare dagli
altri, perch non sono meglio; alla verbosit che sta nella
parola, nel discorrere senza fine, nel pettegolezzo. A questa
pretesa di sapere e di dire va aggiunta la inquietudine del
corpo, il bisogno di muoversi continuamente, il nervosismo tipico del nostro tempo. Cos il viaggiare continuo, il
bisogno di uscire da casa, la instabilitas. E' la pretesa di
cercare quello che manca attraverso il semplice traslocare.
Febbraio 1997 - 11
La fortezza non riguarda la moderazione ma la positiva
disposizione della persona in ordine alla promozione del
bene. Anche di fronte a resistenze. Lo sfondo cristiano del
problema la fiducia in Dio: il contrario la pretesa di fare
da s. Apprezzata quando esercitata verso gli altri, non
sempre amata quando esercitata verso s stessi.
1. La solitudine controcorrente: lironia e la rabbia. Il
punto di partenza quello di una vita segnata dai rapporti
con gli altri, segnata da una alleanza con loro. La solitudine
una sorta di impazienza: la pretesa di venire a capo della
propria vita da soli, tra s e s.
Il risultato di questo la amarezza per gli sbagli ed il timore
per le conseguenze che questi
sbagli possono avere sulla immagine che gli alti hanno di noi.
In questo modo stacchiamo noi
stessi dalla coscienza della permanente presenza di Dio alla
nostra vita. Limpazienza perdita del senso della realt. La
solitudine di cui parliamo invece la capacit di ritornarvi
come alla radice della propria
vita. Lironia su di s un modo
sincero di ritornarvi, invece di
affrontare gli sbagli con rabbia
interiore ed esteriore. Lautoironia dissolve la suscettibilit
e aiuta a ritrovare pace.
2. Il vero coraggio: fede nella
Parola e fiducia nellaltro. Abbiamo qui il come costruire il
proprio rapporto con s o con
la propria vocazione. Sono forme attraverso cui si accede alla scoperta della verit e,
quindi, della gioia del cuore. Dio ha cura di noi.
Conclusione
Rileggere e meditare Michea 4,1-7.
Don Gianni Colzani
SCS Equipe Italia
Bibliografia: Qo 4, 9-12 - Gdt 8, 22-25 - Est 4, 13-14 - Gv 11, 49-52 - At 4, 32-37 - lGv 4,19-21 - Gc 2, 1-9 - 2Cor 8, 9-14 - Is 58, 5-10
12 - Febbraio 1997
END milano
LA MOLTIPLICAZIONE
DEI PANI E DEI PESCI
END milano
Febbraio 1997 - 13
LE NOSTRE RUBRICHE
Ricordiamo a tutti gli Equipiers che il nostro
giornalino nasce da contributi spontanei, che
gli articoli vengono impaginati in modo artigianale e che lordine in cui essi compaiono
solo casuale.
Ricordiamo invece che solo gli articoli firmati Equipe di Settore esprimono la posizione
del Settore: tutti gli altri sono proposte che
possono essere oggetto di riflessione e confronto, nel rispetto di un fraterno pluralismo
Paolo e Laura Casalone
FIOCCO AZZURRO
Carlo Maria Di Primio, figlio di Massimiliano
ed Alessandra, dell'quipe Milano 9, nato il 13
dicembre 1996.
Viene a far compagnia a Sebastian di 3 anni.
Nicol Balducci, figlio di Luca e Marta, dell'quipe Milano 10, nato il 28 dicembre 1996.
Viene a fare trio dopo Maurizio di 7 anni e
Maddalena di 5.
END milano
14 - Febbraio 1997
Nocera Umbra
Sommario