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Giornalino dell'quipes Notre Dame - Settore di Milano


Anno 16 n 1 - Febbraio 1997

Davanti a Dio, mi sento come un panno al sole

PADRE HENRI CAFFAREL,


MAESTRO DI PREGHIERA
Fondatore delle quipes Notre Dame e della Casa di Preghiera di Troussures,
Padre Caffarel, morto il 18 Settembre 1996, era anzitutto un contemplativo.
Alla vigilia dellarrivo del Santo Padre in Francia, tornava
a Dio Padre Henri Caffarel.
Nato il 30 Luglio 1903, fece nel 1923 lIncontro decisivo:
A 20 anni Ges Cristo, improvvisamente, diventato
Qualcuno per me. Oh, niente di straordinario. In quel
lontano giorno di Marzo, mi sono reso
conto di essere amato e di amare e che
da quel momento Lui ed io saremmo
stati insieme per sempre. Mi ero giocato tutta la vita.
Da giovane Padre Caffarel sent la
vocazione del trappista ma si lasci
convincere dal suo padre spirituale ed
entr in Seminario. La nostalgia per la
vita monastica rimase tuttavia viva in
lui per tutta la vita.
Ma il Signore sapeva quello che faceva: Se non mi fossi sentito cos fortemente attratto dalla preghiera, non avrei
provato il bisogno di pregare ogni giorno, n di riservarmi ogni anno un certo
numero di settimane di vita di silenzio e
solitudine. Se il mio sacerdozio stato
in qualche modo efficace, lo devo alla
pratica della preghiera quotidiana.
Ordinato sacerdote a Parigi nel 1930, Padre Caffarel
esercit il suo ministero dapprima presso la segreteria della
Giovent Operaia Cristiana e poi presso la segreteria generale dellAzione Cattolica. NellAutunno del 1940 fu nominato vicario presso la chiesa di Sant'Agostino a Parigi.
Nel frattempo, alla fine del 1938, quattro giovani coppie,

desiderose di integrare il loro amore umano, fonte di gioia,


con la loro vita di fede, vollero incontrarlo. E la scintilla
scocc: perch non riunirsi per approfondire insieme il
senso del matrimonio cristiano?.
E fu cos che a partire dal 25 Febbraio 1939, presso
labitazione di una delle coppie, incominci una feconda riflessione sulla
natura e sulla grandezza del sacramento. Con il nome di Groupe Notre-Dame
de Toute-Joie (Gruppo di Nostra Signora di ogni gioia) si svilupp lembrione di quello che diventer in seguito un grande movimento. La collaborazione tra il Padre e le giovani coppie
continu per molti anni; lintuizione di
partenza fu approfondita ed il numero
dei gruppi continu a crescere.
Nello stesso periodo Padre Caffarel
inizi una riflessione con giovani donne vedove di guerra. Pensava infatti
che la morte dei loro mariti non poteva
aver causato la rottura dellunione matrimoniale che, quindi, sopravviveva
per leternit. Questa riflessione porter da un lato alla ripresa del rito di
consacrazione delle vedove e dallaltro alla nascita di due
movimenti: Notre-Dame de la Rsurrection (1943) ed
Groupement spirituel des veuves (1946).
Nel 1945, alla fine della guerra, Padre Caffarel fond
LAnneau dOr (lAnello dOro), rivista di spiritualit
coniugale e familiare che conobbe un grande sviluppo ed
Continua a pag. 2

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2 - Febbraio 1997

PADRE HENRI CAFFAREL

Dalla pagina

una grossa diffusione fino al 1968, anno in cui fu la


pubblicazione fu interrotta per iniziativa dello stesso fondatore. E fu proprio attraverso questa rivista che Padre
Caffarel parl per la prima volta di dovere di sedersi, ossia
della necessit per gli sposi di prevedere regolarmente del
tempo per fare insieme, alla presenza di Dio, il punto del loro
amore.
L8 Dicembre 1947, Padre Caffarel promulg una Carta,
diede ai gruppi di coppie il nome di Equipe Notre-Dame
(END) e ne assunse la direzione spirituale fino al 1973.
Le END, movimento di spiritualit con lobiettivo di
aiutare gli sposi cristiani a perfezionare il loro stato di vita,
cio a santificarsi attraverso il matrimonio, contano oggi,
alla vigilia del cinquantesimo dalla loro fondazione, 7200
gruppi composti da 5-7 coppie ciascuno e sono presenti in
53 Paesi.
Davanti a Dio mi sento come un panno al sole. Tra le
numerose attivit, la preghiera rimane il perno di tutta la sua
vita, ne lossigeno, il respiro. Sono un falso attivo,
confessa, in fondo sono rimasto un contemplativo.
Fond nel 1958 una rivista dal titolo Cahiers sur
lOraison (Quaderni sulla preghiera), dedicata alla preghiera interiore, e nel 1969 un corso di preghiera per
corrispondenza.
Infine, quando gli venne offerta in eredit da Pre
Doncoeur una vasta costruzione a 80 Km da Parigi, in un
paesino a sud di Beauvais, vi fond un Centro internazionale di preghiera, la Maison de Prire de Troussures.
Per 30 anni, Padre Caffarel anim durante tutto larco
dellanno le Settimane di preghiera: sei giorni di preghiera e di formazione alla preghiera interiore, corpo e anima, nel
pi completo silenzio. Circa 25.000 persone, laici, giovani
e adulti, sacerdoti, religiosi venuti da tutto il mondo hanno
partecipato a queste Settimane.
Nonostante fosse essenzialmente maestro di preghiera,
Padre Caffarel trov il tempo per scrivere una quindicina di
opere sulla preghiera e il matrimonio, pubblicate dalla Casa
editrice Editions du Feu Nouveau, da lui fondata nel 1946
e tradotte in moltissime lingue (inglese, tedesco, portoghese, italiano, spagnolo, olandese, polacco, russo, ceco,
giapponese, arabo).
Tra le pi conosciute: Prsence Dieu: cent Lettres sur
la prire (Presenza di Dio: cento Lettere sulla preghiera),
Nouvelles Lettres sur la prire (Nuove Lettere sulla preghiera), Cinq Soires sur la prire intrieure (Cinque sere
sulla preghiera interiore), frutto di numerose serate dedicate alla preghiera, tenute a Parigi tra il 1968 e il 1970 e tra il
1978 e il 1979, Dieu, ce nom le plus trahi (Dio, il nome pi
tradito), Prends chez toi, Marie, ton pouse.... Prendi con
te, Maria, il tuo sposo....
Il 18 Settembre scorso quest uomo assetato di Dio
entrato nelleterna giovinezza del Padre. I funerali sono
stati celebrati allindomani a Troussure, in forma strettamente riservata, come egli desiderava, ed il corpo stato
seppellito nel cimitero del paese.
Il giorno seguente, su richiesta delle quipes NotreDame, il cardinale Lustiger ha celebrato una messa e
pronunciato unomelia in suo suffragio nella chiesa de La
Madeleine a Parigi.
da FAMILLE CHRETIENNE
Marie Catherine d'Hauser
1

Traduzione Biagio e Marina Savar

BEATITUDINI
DEL NOSTRO TEMPO
BEATI quelli che sanno ridere di se stessi:
non finiranno mai di divertirsi.
BEATI quelli che sanno distinguere
un ciottolo da una montagna:
eviteranno tanti fastidi.
BEATI quelli che sanno ascoltare e tacere:
impareranno molte cose nuove.
BEATI quelli che sono attenti
alle richieste degli altri:
saranno dispensatori di gioia.
BEATI sarete voi se saprete
guardare con attenzione le cose piccole
e serenamente quelle importanti:
andrete lontano nella vita.
BEATI voi se saprete apprezzare un sorriso
e dimenticare uno sgarbo:
il vostro cammino sar sempre pieno di sole.
BEATI voi se saprete interpretare con benevolenza
gli atteggiamenti degli altri
anche contro le apparenze:
sarete giudicati ingenui,
ma questo il prezzo dell'amore.
BEATI quelli che pensano prima di agire
e che pregano prima di pensare:
eviteranno tante stupidaggini.
BEATI soprattutto voi che sapete riconoscere
il Signore in tutti coloro che incontrate:
Avete trovato la vera luce e la vera pace.

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Febbraio 1997 - 3

LA VERA CARITA' E' DI CHI


SA NASCONDERE LA MANO
La Fondazione Casa del Giovane La Madonnina un
Ente Morale dedito allospitalit ed alla formazione dei
giovani. Opera fin dal 1953.
Obiettivo delle sue Comunit permettere ai ragazzi
meno fortunati di perseguire obiettivi di realizzazione personale nonostante gli svantaggi subiti.

Nelle nove Comunit che costituiscono la Fondazione


accogliamo giovani compresi tra i 14 ed i 24 anni, studenti
o lavoratori, di diverse provenienze e livelli, con progetti
pi o meno ambiziosi secondo le caratteristiche di ciascuno
ma con un denominatore comune, la povert.
Ciascuna Comunit ha significati ed obiettivi propri, tali
da permettere lindividualizzazione dei progetti degli ospiti. Le Comunit sono organizzate in modo da prefigurare un
cammino interno alla Fondazione che permetta ai giovani
il raggiungimento dellautonomia personale globale e linserimento nel tessuto sociale. Sono ormai pi di 5.000 i
ragazzi che hanno usufruito dellospitalit e dellaccompagnamento pedagogico delle nostre strutture.
Finalit della Fondazione sono la formazione umana,
spirituale, professionale e culturale nei propri giovani.
Caratteristica peculiare quella di seguire i ragazzi anche
dopo il raggiungimento della maggiore et, pur non potendo contare per essi su aiuti pubblici perch ormai maggiorenni.
Ci, se da un lato permette di far sentire maggiormente
rassicurati nel loro cammino ragazzi che molto spesso
possono contare esclusivamente sulla nostra attenzione,
dallaltro diventa per noi impegno economico gravoso.
La quadratura del nostro bilancio perci, fatto utopistico e la sopravvivenza nel quotidiano ha pi del miracoloso che del logico.
Del resto i risultati e gli obiettivi ci sembrano talmente
nobili da diventare irrinunciabili da perseguire. E, allora,

cerchiamo amici su cui poter contare per condividere.


Le crescenti situazioni di povert di cui la Casa deve farsi
carico inducono operatori ed amici a cercare strade attraverso le quali aiutare la sopravvivenza e le finalit della
stessa.
In particolare la situazione gravosa per i ragazzi stranieri inseriti nella nostra struttura dagli Enti Pubblici che,
per, al raggiungimento della maggiore et, pur non avendo ancora maturato le minime condizioni di sopravvivenza,
perch ancora in attesa dei documenti necessari per linserimento lavorativo o il completamento di un progetto di
formazione, chiude i contributi di sostegno.
Abbiamo parlato di questo con una nostra operatrice, la
Sig.ra Pinuccia Bonne, che, facendo parte dellquipes
Notre Dame di Milano, ha inteso proporre la situazione di
un nostro ospite albanese nellambito dellquipes, cercando di coinvolgere gli amici in una catena di aiuto che
permettesse ad Artur di portare a compimento il percorso
formativo intrapreso e permettergli linserimento lavorativo.
Per Artur sono giunti i contributi che permetteranno alla
nostra struttura di accompagnarlo in questo suo progetto.
Un grande grazie allquipes.
E questa unespressione di carit viva che ancora una
volta conferma la sensibilit di chi sa donarsi con Amore
vero.
Artur vuole personalmente ringraziare di ci. Noi Vi
assicuriamo che in Casa ci sono altri Artur e altri ne
verranno, questo il nostro compito ma, finch troviamo
Amici come Voi, possiamo serenamente pensare di poter
continuare la nostra missione.
Alberino Mazzon
Milano, 4 dicembre 1996
Grazie !
Sono Artur Rudaj.
La Sig.ra Pinuccia Bonne mi ha detto del Vostro
aiuto perch io possa finire il cammino presto e
possa continuare ad abitare a La Madonnina.
Era quello che speravo ma che pensavo difficile da
ottenere.
Ora posso solo ringraziarvi con tutto il mio cuore,
e promettere che far bene.
Ciao! Buon Natale e Buon 1997 a tutti.
Il mio Natale, grazie a Voi, certamente pi bello.
Artur Rudaj

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4 - Febbraio 1997
Le nostre quipes si presentano

La Monza 3: "urca che roba seria!"


Mi sono alzato oggi dandomi dello stupido per essermi
assunto lincarico di scrivere la presentazione dellquipe
Monza 3.
Le solite frasi sai, bisognerebbe dire qualcosa sulla
nostra esperienza, niente di complicato per lamor di Dio,
due parole tanto per dire chi siamo, dai fallo tu che scrivi
beneed eccomi qui in un bel pomeriggio di domenica

sentono... come dire... alla periferia della Chiesa) fossero di


serio ostacolo al cammino dellquipe.
E quale bella sorpresa scoprire che invece con il passare
del tempo proprio questa diversit si sta rivelando una
grossa ricchezza per tutti.
E mi sembra che ci avvenga perch c in tutti la voglia
di rimettersi in discussione ogni volta, come individui e
come coppia, senza giudicarci ma cercando
di capirci e di incoraggiarci a vicenda, riconoscendoci tutti viandanti sulla stessa
difficile strada dove Uno solo il Maestro
e la Guida.
Urca che roba seria!

seduto al tavolo a metter gi frasi, cancellarle, ricominciare


da capo, in attesa dellispirazione.
Sar meglio cominciare con lanagrafe:
Paolo e Laura, anni di matrimonio 22, 2 figli di anni 20 e 18.
Giuseppe e Bruna, anni di matrimonio 23, 3
figli di anni 19, 14 e 9.
Gianluca e Rosy, anni di matrimonio 14, 1 figlia
di anni 12.
Ezio e Miriam, anni di matrimonio 24, 3 figlie
di anni 23, 19 e 14.
Ignazio e Maria Grazia, anni di matrimonio 3,
1 figlia di mesi 16.
Andrea e Donatella, anni di matrimonio 4
Roberto e Monica, anni di matrimonio 7, 1
figlio di anni 4.
Don Mario, anni di sacerdozio 19, tanti figli
degli altri da curare.
Siamo al quarto incontro dopo la stagione
del pilotaggio e prendiamo spunto per le
riflessione mensili dal libretto di P. Bernard
Olivier dal titolo piuttosto impegnativo Amore, Felicit, Santit.
Se devo dire cosa pi ci caratterizza: credo
sia la diversit.
Siamo diversi per et, per estrazione sociale, per tempo di appartenenza al movimento e
anche per percorsi di fede.
A voler essere sincero, quando mi sono
accostato alle END temevo che queste diversit, soprattutto lultima (alcuni di noi si

Per il resto il dovere di sedersi resta quasi


per tutti un traguardo lontano da raggiungere; si arriva alla riunione con il libretto
ancora fresco di lettura; qualche volta sembriamo una allegra compagnia a una cena di
piacere finch qualcuno non richiama tutti
allordine; qualche altra le tensioni allinterno della coppia esplodono e intervengono i
riappacificatori specializzati; insomma, cerchiamo di essere quello che siamo, con tutte le ricchezze ma anche con
tutte le povert che ognuno di noi si porta dentro.
Ezio (e Miriam) Serenth

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Febbraio 1997 - 5

UNA PREGHIERA INSIEME


Pubblichiamo su ogni numero del giornalino una preghiera che riteniamo significativa: riportata da un giornale o recitata in comunit o durante una veglia o ad un ritiro
ci pu aver fatto pensare e meditare e quindi vogliamo proporla a tutti.
Per questo vi invitiamo a farci pervenire quelle preghiere che volete condividere con
gli altri, saranno sicuramente pubblicate.

Ti preghiamo Signore per la nostra famiglia,


perch ci conosciamo sempre meglio
e ci comprendiamo nei nostri desideri e nei nostri limiti,
perch ciascuno di noi senta e viva i bisogni degli altri,
perch a nessuno sfuggano i momenti di stanchezza,
di disagio e di prostrazione dell'altro,
perch le nostre discussioni non ci dividano
ma ci uniscano nella ricerca del vero e del bene,
perch ciascuno di noi nel costruire la propria vita
non impedisca all'altro di vivere la sua,
perch viviamo insieme i momenti di gioia di ciascuno
e guardiamo a te che sei la fonte di ogni vera gioia,
perch, soprattutto, conosciamo Te
e colui che ci hai mandato, Ges Cristo,
perch la nostra famiglia non si chiuda in s stessa,
ma sia disponibile ai parenti
aperta agli anziani,
sensibile ai bisogni dei fratelli,
perch ci sentiamo sempre parte viva della Chiesa in cammino
e possiamo continuare insieme in cielo
il cammino che abbiamo cominciato sulla terra.
Amen

6 - Febbraio 1997

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La preghiera durante la riunione


Per prima cosa citiamo la Carta

"La preghiera in comune il grande mezzo per incontrarsi


in profondit, per acquisire una comunanza di anima, per
prendere coscienza della presenza del Cristo in mezzo ai
suoi" (Carta delle quipes Notre-Dame). (La sottolineatura
nostra).
Ogni quipe costruisce la sua preghiera a seconda di
come la intende. Ecco in ogni modo alcune idee per questa
costruzione, idee che sono frutto delle esperienze vissute
da moltissime quipe, ma che non esauriscono le possibilit: ciascuno inventi a piacere suo! Sarebbe opportuno, secondo noi, situare
la preghiera all'inizio della
riunione.
1. Perch lo spazio per il
Signore va messo in primo
posto,
2. Perch all'inizio abbiamo tutti le idee pi fresche.
Infatti alla fine della serata, a volte, la discussione
del tema si protrae a scapito poi della preghiera che
viene fatta male o in fretta.
Alcuni incominciano la
preghiera con un'invocazione allo Spirito Santo, altri con
un breve momento di silenzio.

La lettura della parola di Dio

Ogni mese il Movimento propone un testo della Scrittura, ma l'quipe potr eventualmente sceglierne un altro pi
adatto. Il testo della Scrittura prescelto vuole e deve essere
occasione e mezzo di riflessione sulla Parola e di conversione anche durante il mese che precede la riunione. Su di
un tema comune, ciascuno e tutti si verificano giorno per
giorno (anche a livello di coppia e di famiglia), per l'esperienza poi di fede vissuta (o non vissuta) nel mese. Infatti,
rileggendo pi volte la Parola in momenti e stati d'animo
diversi, possibile intravedere e scoprire verit nascoste,
che ci possono aiutare a capire ci che Dio vuole da
ciascuno di noi.

Le preghiere personali

La lettura della Parola di Dio abitualmente seguita da


un momento pi o meno lungo durante il quale ciascuno se
ne lascia penetrare fino nel pi profondo del suo essere, poi
risponde alla Parola stessa, sia silenziosamente, sia ad alta
voce: la preghiera personale che ne viene fuori non
l'espressione d'uno stato d'animo momentaneo, n d'una
semplice meditazione del testo proposto, ma una risposta
personale a ci che Dio ci ha detto con la sua Parola,
risposta che viene dal nostro cuore e non dalla nostra
intelligenza: a questa preghiera tendiamo ma nessuno
obbligato a farlo. L'essenziale che tutti siano assolutamente autentici e che la preghiera sia realmente "comunitaria" in modo che ciascuno si unisca quanto pi totalmente possibile alla preghiera espressa dagli altri.

La messa in comune delle intenzioni

Dopo l'adorazione, la lode, il ringraziamento e l'offerta,


espressi in modo speciale dalle preghiere personali, tocca
ora pi specificamente alla preghiera di domanda: ognuno

esprime ad alta voce le intenzioni che gli stanno a cuore,


intenzioni personali o grandi intenzioni per il mondo o per
la Chiesa: queste intenzioni, che possono esprimere l'essenza delle preoccupazioni, degli affanni di ciascuno, sono
cos affidate alla comunit; saranno presenti nelle preghiere di tutti durante il mese.

La preghiera del consigliere spirituale

Il consigliere spirituale che, come gli altri, ha partecipato


ai due precedenti momenti di preghiera, pu ora "concluderla" raccogliendo tutte
le preghiere e tutte le intenzioni, nonch tutti i silenzi, e offrendoli a Dio, in
unione con la preghiera di
tutta la Chiesa.

La preghiera liturgica

Proprio per dilatare questa preghiera alla dimensione del mondo e della
Chiesa, il consigliere spirituale la completa spesso
con la lettura di un testo
tolto dalla liturgia della
Chiesa, di solito alcuni versetti di un salmo; cos questa
preghiera si unir a quella di tutti coloro che ogni giorno,
in tutto in mondo, cantano il Signore.
Precisiamo anche che al termine della riunione molte
quipes recitano il Magnificat, in unione con tutti i membri
delle quipes Notre-Dame (del mondo) e secondo le loro
intenzioni: poi la riunione pu concludersi con la benedizione sacerdotale.

Fin qui i libretti vecchi e nuovi. Ora l'esperienza.

Ricordo in particolare la preghiera di un quipier, per


ascoltare la quale, decisi di rimanere in quipe. Letteralmente mi sconvolgeva. Era la profondit del suo rapporto con
Dio, era la verit di ci che diceva, era il peso dei problemi
altrui che portava, spartendoli con noi quella sera. Non
meditazione, non riflessione ma un a tu per tu col Risorto.
Il quotidiano della sua vita di marito, di giovane padre,
immerso nel mondo del lavoro: quotidiano impregnato
della Parola.
Il silenzio denso e ricco che seguiva era la presenza
palpabile di Qualcuno. "Quando due o tre saranno riuniti
nel mio nome, io sar in mezzo a loro" scritto. (Mt. 18, 19).
Padre Caffarel insisteva molto su questo punto. Cristo non
dice: quando due o tre saranno riuniti, io sar in mezzo a
loro, ma quando due o tre saranno riuniti nel mio nome. E'
importante.
Quindi quella del Risorto presenza che si pu toccare,
palpare. Non per niente l'apostolo Giovanni adopera questo verbo: "Metti qua il tuo dito" (Gv. 20, 27) dice a
Tommaso. "Ci che noi abbiamo udito, ci che noi abbiamo
veduto con i nostri occhi, ci che abbiamo contemplato, ci
che le nostre mani hanno toccato". (Gv. 1, 1) dice nella prima
lettera Giovanni. Ma dove si fa visibile per me il mio Signore,
ha detto qualcuno, dove si conclude e si riapre la mia ricerca
di Dio? Si conclude e si riapre alla carne ferita del mio
Signore. Nella carne ferita delle donne e degli uomini che

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Febbraio 1997 - 7

incontro si fa visibile per me il Signore. E ancora: la mia Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo" dice
ricerca di Dio si conclude e si riapre nell'esperienza delle il Salmo 50. Cos ogni volta che preghiamo insieme:
Sacre Scritture: "apr loro la mente all'intelligenza delle svelamento del volto di Dio, svelamento del volto dell'uoScritture", scritto. (Lc. 24, 27; Gv. 5, 39).
mo. "Potremo cos chiedere al Padre della gloria" come
E' molto importante quindi, nella preghiera d'quipe, diceva S. Paolo, domenica scorsa, nella lettera agli Efesini,
l'ascolto e la preparazione. L'ascolto di Dio nella preghiera perch ci "dia lo Spirito di sapienza e di rivelazione per una
dell'altro e l'ascolto di Dio nella preparazione della preghie- pi profonda conoscenza di lui" (Ef. 1, 17).
Quando invece banalizziamo la preghiera, improvvisanra di ognuno di noi.
Abbiamo appena udito da Don Colzani, il 27 ottobre, dola per negligenza, per dissipazione, per superficialit,
quanto sia necessario che ognuno di noi faccia suo, in noi impoveriamo la preghiera, ingombriamo la strada a
mezzo al nostro benessere di oggi, uno stile di vita sobrio. Cristo. Impedendogli di lavorare in profondit, facciamo da
Sobrio di beni, sobrio di dissipazioni, sobrio di parole, schermo al Signore.
"E apr loro la mente all'intelligenza delle scritture". E'
sobrio di sprechi di tempo. La preghiera in quipe frutto
di questo esercizio alla sobriet, allo spazio interiore, al importante, nel preparare la preghiera, innestarla sulla
parola di Dio. "Le parole dei discepoli di Emmaus, cos come
silenzio.
Silenzio dell'essere: quando vogliamo affermarci, quan- le nostre parole, sono parole che non concludono, non
danno frutto,
do ci facciamo
sono cronaca.
valere, quando
Credo che la preghiera non tutto, ma che tutto deve cominciare dalla preghiera
Senza la parola
ci giustifichiaperch lintelligenza umana troppo corta e la volont delluomo troppo
di Dio si fa cromo, quando siadebole
naca. "Senza di
mo preoccupame non potete
ti di noi, ingomperch luomo che agisce senza Dio, non d mai il meglio di s stesso.
fare nulla"
briamo lo spascritto. Ges
zio.
Credo che Ges Cristo dandoci il Padre Nostro,
non dice poteSilenzio daci ha voluto insegnare che la preghiera amore.
te fare qualcovanti al prossiCredo che la preghiera non ha bisogno di parole,
sa, o un poco.
mo: quando
perch lamore non ha bisogno di parole.
No, non potete
vedo nel mio
fare nulla. Solo
prossimo pi di
con la parola di
quanto appare,
Credo che si pu pregare tacendo, soffrendo, lavorando,
Dio dunque si
allora lascio
ma il silenzio preghiera solo se si ama,
fa saggezza. E'
spazio a Dio che
la sofferenza preghiera solo se si ama,
come se, sulla
mi sta davanti,
il lavoro preghiera solo se si ama.
nostra vita, si
nell'altro, nel

proiettasse la
fratello. Questa
Credo che non sapremo mai con esattezza se la nostra preghiera o non lo ,
misteriosa sagattenzione a Dio
gezza della croma esiste un test infallibile della preghiera:
nell'altro non va
ce del Signore.
mai tradita n
se cresciamo nellamore,
Di questo Sicon la neglise cresciamo nel distacco dal male,
gnore, principe
genza, n con
se cresciamo nella fedelt alla volont di Dio.
della luce,
l'indifferenza.
come canta la
"Non fate nulla
Credo che impara a pregare solo chi impara a tacere davanti a Dio.
liturgia di Capoper spirito di riCredo che impara a pregare solo chi impara a resistere al silenzio di Dio.
danno.
valit o per vaSenza che ce
nagloria, ma
ne accorgiamo,
ognuno di voi,
Credo che tutti i giorni dobbiamo chiedere al Signore il dono della preghiera,
la preghiera, incon tutta umilnestata sulla
t, consideri gli
Parola, trasforma. La Parola portata durante il mese nel
altri superiori a se stesso". (Fil. 2, 3-4)
Ges, nel vangelo, quando ci racconta del Padre, non ci quotidiano illumina le varie sfaccettature delle nostre giorracconta tutto. Quando dice: Dio come un padre che nate con luce sempre nuova. E non arriveremo al momento
aveva due figli, non ci dice tutto di Dio, ma dice : come, della preghiera in Equipe con le mani vuote, ma portando
cos, ma anche altro e di pi. Ogni quipier padre o madre, in una il peso della nostra povert, dei nostri limiti, ma anche
quando nella sua preghiera partecipa l'ansia per un figlio, lo sforzo di una rinnovata "regola di vita" e nell'altra,
gravemente ammalato, o che si sta allontanando da un sempre, una sofferenza o una gioia che non ci appartengocerto cammino, ci sta svelando Dio. Nel loro seguire passo no. "Come la pioggia non torna al cielo senza prima aver
passo il figlio, nel cercarlo, nel loro chinarsi su di lui, c' fecondato la terra, cos la mia parola non torner a me senza
prima aver realizzato ci per cui fu mandata" (Is. 55, 11).
palpabile, per me che ascolto, l'amore di Dio per me.
"Dio come un padre che aveva due figli. Dio come una
Cos, ma infinitamente di pi.
Nella gioia immensa e serena di due genitori che ringra- donna che ha perso una dramma, Dio come un vignaiolo
ziano per il dono di un figlio, c' lo svelamento di Dio. Io che and a piantare una vigna. Dio come un seminatore
sono per Dio la gioia di quel bimbo per quei due genitori. ...." (A. Casati).
Dio come.... Ognuno di noi pu, nella preghiera di
Cos, ma infinitamente di pi. "Come la fidanzata fa la gioia
del fidanzato, cos tu sarai la gioia del tuo Dio" (Is 62, 5). quipe aiutare l'altro a sollevare impercettibilmente il velo
Quando avvertiamo la ri-generazione dell'amore, avve- che copre il mistero. Questa preparazione e questo ascolto
nuta fra marito e moglie che sono arrivati al perdono nulla tolgono alla autenticit della preghiera. Solo permetgrande, quando vediamo la loro emozione e l'avvertiamo tono al Signore di lavorare meglio, pi in profondit, anche
dalla voce rotta in gola durante la preghiera, l tocchiamo e soprattutto se non ce ne accorgiamo.
il divino. Perch solo Dio pu ri-generare. "Crea in me, o
Andrea e Giovannella Luquer
Milano 8

8 - Febbraio 1997

END milano

Pavia

Itinerario consigliato. Da Milano Via Ripamonti: Opera(tangenziale Ovest), Locate Triulzi, S.S. n 203
Vigentina fino a Pavia. A sinistra via Emilia, a destra via Fasolo, a sinistra via Brianza.
Alternativa. Da Milano autostrada dei Fiori: Assago, Binasco, Certosa di Pavia, viale Repubblica,
Viale Bligny, Viale Sardegna, Viale Campari, a sinistra via Contardo Ferrini, via Fasolo, a destra via
Brianza.

END milano

Febbraio 1997 - 9

Giornata di Settore:
UN PUNTO DEL METODO
Domenica 25 maggio 1997

LA PREGHIERA
IN COPPIA
Relatori: Agostino e Gina Gallino (END Genova)
Pietro e Sara Calori (Com. di Caresto)

Programma
8,45
9,15
9,30
11,00
12,00
13,00
14,30
16,15

Accoglienza
Preghiera (Senago)
Testimonianze (Gallino e Calori)
Dovere di sedersi
Santa Messa
Pranzo frugale al sacco
Equipes di formazione
Magnificat e saluti

ISTITUTO SUORE MARIA CONSOLATRICE - PAVIA


Via Brianza 1/3 - Zona Dosso Verde - Tel. 0382-466939
Confermare la partecipazione entro il 18maggio 1997 a Michele e Dina Dicorato, tel. 0382-577343
oppure a Ludovico e Maria Luisa Lacognata. tel. 0382-579581

10 - Febbraio 1997

END milano

Giornata di Settore del 27 ottobre 1996

La sobriet, stile di vita


Il punto di partenza il clima in cui viviamo: produzione
e industrializzazione sono il criterio di una emancipazione
e di uno sviluppo. Qui vi una dimensione trascurata: la
cultura. Non a caso qualcuno ha parlato della imposizione
di una logica scientifico-tecnica come di un assassinio
delle culture, come del venir meno di una modalit acquisita
e collettiva di esistenza. Rimangono dei gusci vuoti. In
realt n le nazioni possono prescindere dalla cultura, n
lo sviluppo pu prescindere dagli aspetti psicologici, etici
e spirituali. Assistiamo ad una scomparsa della identit
collettiva: la sua spia il malessere del benessere. Da qui
il bisogno di una alternativa, il bisogno di una distinzione
tra modernit e consumismo, il bisogno di un ritorno ai
valori basilari. Penso che questa ricerca pu liberamente
ispirarsi a diversi modelli di vita ma non dovrebbe trascurare le radici cristiane del nostro mondo. Per questo cercher le radici della sobriet allinterno del mondo europeo e
cristiano: allinterno cio della tradizione spirituale monastica. Si tratta di una tradizione ricca di una singolare finezza
spirituale e di una grande sensibilit psicologica.

La difficile ricerca delle nostre radici


Recuperare il progetto cristiano e gli atteggiamenti virtuosi necessari per viverlo comprendere la religione come
via alla salvezza. Alla base di tutto questo sta il desiderio:
esso volge il nostro cuore oltre noi prima ancora che ne
siamo coscienti. Il desiderio ci mette in moto verso una
realt diversa che non un luogo geografico ma una
diversa condizione della nostra vita. La qualit del desiderio e la capacit di plasmare i desideri limpegno di una vita
virtuosa. Anche la norma, lungi dallessere esteriore, va
coinvolta in questa pedagogia.
In questa dialettica tra realt e desiderio sta la complessa
ricerca del nostro equilibrio: la eccessiva divaricazione tra
desiderio e realt provoca inquietudine e nervosismo,
lappiattimento del desiderio sulla realt conduce ad una
mediocrit che scambia per fedelt labitudine. Se non si
promuove la verit su di s desiderandola, si finisce per
scambiare il progetto di Dio con una immagine sociale a cui
adattarsi e la conversione con la capacit integrativa delle
buone maniere o, peggio ancora, del servilismo. L dove si
rinuncia a cercare il progetto di Dio ci si accontenta di un
equilibrio psicologico privo di grandi guai.

Il complesso universo della sobriet e della


temperanza
1. Linclinazione ai piccoli piaceri. E' lo stile di vita pi
diffuso: corrisponde allestendersi di un agire non motivato eticamente, che si muove solo secondo lutilit o la
convenienza.
La sua radice quella ricerca di stabilit emotiva che,
magari non sa da cosa dipende in modo profondo e serio
la propria vita, ma la lega a piccole cose come il cibo, il lusso,
la propriet e il sesso. Si cerca una saturazione, non una

chiarezza. E' uno stile consumistico.


Inoltre si presta a facili scuse: questi piaceri sono cose
piccole mentre i veri problemi del mondo sono altri, cio la
fame , la corruzione e lambiente... Si stabilisce cos una
facile indulgenza che nasconde i veri problemi: non si tratta
di tanto o poco ma di come vivere virtuosamente . La
temperanza il limite posto a questo lasciarsi andare alla
epithumia, alla concupiscenza, al lasciarsi andare.
I monaci esaminano a fondo questo atteggiamento: vi
colgono il lento inclinare dellanimo, il suo lasciarsi ferire
da pensieri, immaginazioni, sentimenti. Ci sono lotte profonde che si scatenano nella mente e nel cuore. Il punto
decisiva che questa inclinazione abitua facilmente al
compromesso con s e le proprie convinzioni o, addirittura,
alla menzogna: ci si abitua al disimpegno, al lasciar correre,
al tranquillo comodo. Qui vi una superficialit che rifiuto
della responsabilit e della autentica libert della vita.
2. Il desiderio tra emotivit e verit. Linclinazione ai
piccoli piaceri porta cos al centro il desiderare, cogliendovi
una basilare struttura antropologica. Prima della consapevolezza razionale, prima dello scegliere, la vita gi sperimentata nella sua spontaneit e nella sua ricchezza. Sta qui
il problema della virt: la passione cieca, fatta di voglie,
la virt ha bisogno di conoscenza e di volont. Nella nostra
visione, il desiderio ambivalente: pu avere un nocciolo
autentico, capace di anticipare il valore autentico della vita.
Alla base di questo sta una antropologia. Le passioni
non hanno in s valore etico o assoluto; questo dipende
dalle scelte. In effetti il ptere, cio il sentire gradire
dispiacersi, solo una prima elementare determinazione e
delle cose e di s: tuttavia, attraverso esse, si fa strada
qualcosa di pi... Attraverso esse vi quasi la promessa di
una felicit di una pace sconosciuta che va impegnativamente cercata. La passione non un atteggiamento languido ma un impegno attivo.
Le promesse che risuonano nelle passioni non sono
tanto un inganno ma piuttosto una invocazione per un
impegno profondo della persona. Limpegno etico, infatti,
non risponde solo alla legge ma anche alla necessit di
configurare il cuore delluomo.. La Parola educa il cuore. La
legge si colloca in questa dinamica di sapiente pedagogia
per introdurci al Dio vivo che ci conosce e cammina con noi.
Le forme originarie di questo desiderio: incontrare e dialogare, fermarsi e ascoltare, interrogare e conoscere...
3. La rinuncia volontaria: custodire e orientare il cuore.
E' questo lo spazio dellascesi, cio dellesercizio liberamente intrapreso. Su di essa il nostro tempo ha accumulato
non poche difficolt: morire a s stessi non una forma di
diffidenza verso la vita o, almeno, il suo presente? Si pu
parlare di dolorismo, di masochismo, di paura di vivere? In
realt lascesi un rinunciare alle cose per coltivare e
concentrarsi su un desiderio pi grande. Mt 6, 21: l dove
il tuo tesoro, l sar anche il tuo cuore. Gv 4, lo: se tu
conoscessi il dono di Dio... Accettare e volere alcune
restrizioni per educare il desiderio imparare dalle cose
patite (Eb 5, 8: pur essendo Figlio, impar tuttavia lobbe-

END milano
dienza dalle cose che pat). Es 16, 3: fossimo morti per mano
del Signore nel paese dEgitto, quando eravamo seduti
presso la pentola della carne mangiando a saziet! Questo
lamento resa: si tratta invece di trasformare lamarezza
delle cipolle in possibili speranze. Occorre fare i conti con
il lamento e la mormorazione che in noi: non si tratta di
scavalcarla o zittirla ma di correggerle modificando il nostro
cuore. Sta qui il valore della riconciliazione come virt e
come sacramento; sta qui il valore della direzione spirituale
(possibile anche tra marito e moglie).
In questo contesto trova
spazio i anche il digiuno: va
motivato in ordine alla ricerca
di Dio e al pane dei fratelli.
Lanalisi psichica attuale ci aiuta per a cogliere nel desiderio
di cibo lespressione di una
ansiet, sullo sfondo infantile
del cibo come rassicurazione e
presenza. Nel bambino il cibo
pi di un fatto biologico: il
simbolo della accoglienza e dellamore. Il cibo donato diventa
cos simbolo di altro, di fame e
sete della giustizia, della verit
profonda del desiderio.
4. Fermare una interiorit
errabonda. Per Rm 7, 7 il non
desiderare la sintesi della legge mentre la concupiscenza
(Gen 3, 4-6; lGv 2, 15-17)
lespressione di un desiderio
senza misura, volto a vedere
ed a conoscere tutto e tutti
senza alcuna distinzione. Nasce cos una insaziabilit dove il conoscere tutto la forma,
pretesa, di una partecipazione alla vita di un altro, di una
evasione. Attraverso questa evasione ci si estranea a una
vita ritenuta troppo angusta; si tratta di provare tutto senza
legarsi a nulla (il seduttore, il don Giovanni di Kierkegaard).
Fermare questo vagabondaggio significa muoversi oltre
limmediatamente accessibile e fruibile, significa il coraggio di spegnere la TV per poter parlare. Certo la stanchezza,
il riposo ed il relax offrono buone ragioni per questo
lasciarsi andare: evagatio mentis, vagabondaggio fantastico.
Questo divagare conosce varie forme: dalla dispersione
che occuparsi di troppe cose senza andare a fondo,
lasciando tutto incompiuto; alla curiosit che consiste nel
pretendere di conoscere mille particolari, di sapere tutto,
soprattutto gli aspetti deleteri della vita altrui; alla leggerezza che una forma di giudizio che rifiuta di imparare dagli
altri, perch non sono meglio; alla verbosit che sta nella
parola, nel discorrere senza fine, nel pettegolezzo. A questa
pretesa di sapere e di dire va aggiunta la inquietudine del
corpo, il bisogno di muoversi continuamente, il nervosismo tipico del nostro tempo. Cos il viaggiare continuo, il
bisogno di uscire da casa, la instabilitas. E' la pretesa di
cercare quello che manca attraverso il semplice traslocare.

La fortezza o il difficile rapporto con gli altri

Febbraio 1997 - 11
La fortezza non riguarda la moderazione ma la positiva
disposizione della persona in ordine alla promozione del
bene. Anche di fronte a resistenze. Lo sfondo cristiano del
problema la fiducia in Dio: il contrario la pretesa di fare
da s. Apprezzata quando esercitata verso gli altri, non
sempre amata quando esercitata verso s stessi.
1. La solitudine controcorrente: lironia e la rabbia. Il
punto di partenza quello di una vita segnata dai rapporti
con gli altri, segnata da una alleanza con loro. La solitudine
una sorta di impazienza: la pretesa di venire a capo della
propria vita da soli, tra s e s.
Il risultato di questo la amarezza per gli sbagli ed il timore
per le conseguenze che questi
sbagli possono avere sulla immagine che gli alti hanno di noi.
In questo modo stacchiamo noi
stessi dalla coscienza della permanente presenza di Dio alla
nostra vita. Limpazienza perdita del senso della realt. La
solitudine di cui parliamo invece la capacit di ritornarvi
come alla radice della propria
vita. Lironia su di s un modo
sincero di ritornarvi, invece di
affrontare gli sbagli con rabbia
interiore ed esteriore. Lautoironia dissolve la suscettibilit
e aiuta a ritrovare pace.
2. Il vero coraggio: fede nella
Parola e fiducia nellaltro. Abbiamo qui il come costruire il
proprio rapporto con s o con
la propria vocazione. Sono forme attraverso cui si accede alla scoperta della verit e,
quindi, della gioia del cuore. Dio ha cura di noi.

Un nuovo stile di vita.


Si tratta di reinventare la vita al di l dellavere e delle sue
illusioni.
* LEucaristia, riscoperta della prossimit evangelica
* La famiglia prima creativa ricchezza
* Rivalutare il progresso morale: leducazione e la testimonianza
* Credere nello Spirito e... nella speranza

La fede via alla integralit


Una svolta verso la speranza integrale, per il cielo e per
la terra: costruire la pace nella solidariet.
* Riscoprire letica e le sue singolari priorit: gli ultimi.
* Il ruolo delle istituzioni: armonizzare il sapere con il
vissuto
* Il malessere psichico del nord impari dalla sapienza dei
poveri

Conclusione
Rileggere e meditare Michea 4,1-7.
Don Gianni Colzani
SCS Equipe Italia

Bibliografia: Qo 4, 9-12 - Gdt 8, 22-25 - Est 4, 13-14 - Gv 11, 49-52 - At 4, 32-37 - lGv 4,19-21 - Gc 2, 1-9 - 2Cor 8, 9-14 - Is 58, 5-10

12 - Febbraio 1997

END milano

Il Vangelo in ottonari: per i pi, e per i meno, piccini

LA MOLTIPLICAZIONE
DEI PANI E DEI PESCI

A una folla radunata


su unerbosa gran spianata
Ges tenne un fervorino
lungo il tempo di un mattino:
mezzogiorno era passato
ed il popolo affamato.
Alfin mosso a compassione
di sta massa di persone
ai suoi ebbe ad ordinare
di dar loro da mangiare.
Quei risposero a Ges:
Come fare dicci tu:
nulla abbiamo da mangiare
n di certo per comprare
ste migliaia di panini
basterebbero i quattrini.
C per qui un ragazzino
con qualcosa in un cestino:
sono sol cinque panetti
e due piccoli pescetti.
Poi che tutti ebbe invitato
a sedersi sopra il prato,
Ges gli occhi al cielo alz
ed il Padre suo preg.

Benedetti poi col gesto


prese i pani fuor dal cesto:
dopo averli ai pesci uniti
ai discepoli stupiti
ei li fe distribuire
fino quasi allimbrunire.
Cinquemila eran gli astanti
e mangiare tutti quanti
or potero a volont
fin a averne saziet.
Poi, raccolti tutti i resti,
na dozzina di gran cesti
ne fur presto ricolmati,
ch non fossero sprecati.
Se un problema avessi tu
grande fede abbi in Ges:
metti allor nelle sue mani
i tuoi pesci ed i tuoi pani,
che Lui moltiplicher
per le tue necessit.

END milano

Febbraio 1997 - 13

LE NOSTRE RUBRICHE
Ricordiamo a tutti gli Equipiers che il nostro
giornalino nasce da contributi spontanei, che
gli articoli vengono impaginati in modo artigianale e che lordine in cui essi compaiono
solo casuale.
Ricordiamo invece che solo gli articoli firmati Equipe di Settore esprimono la posizione
del Settore: tutti gli altri sono proposte che
possono essere oggetto di riflessione e confronto, nel rispetto di un fraterno pluralismo
Paolo e Laura Casalone

FIOCCO AZZURRO
Carlo Maria Di Primio, figlio di Massimiliano
ed Alessandra, dell'quipe Milano 9, nato il 13
dicembre 1996.
Viene a far compagnia a Sebastian di 3 anni.
Nicol Balducci, figlio di Luca e Marta, dell'quipe Milano 10, nato il 28 dicembre 1996.
Viene a fare trio dopo Maurizio di 7 anni e
Maddalena di 5.

Langolo dei ghiottoni


La pastissada de caval:
Piatto tipico della cucina popolare
veronese: risale alle guerre per l'indipendenza del 1848 e del 1958-59.
L'abbondanza di cavalli morti e la
mancanza dei surgelatori stimol
la fantasia popolare per conservare
tutto quel ben di Dio.
Ingredienti per 6 persone
Polpa di spalla di cavallo Kg. 1,
vino rosso lt. 0,5, cipolla 300 gr., sedano 300 gr., carote
300 gr, alloro, rosmarino, salvia, pepe nero in grani,
cannella, chiodi di garofano, sale (dosaggio a gusto).
Procedimento. Tagliare la carne a pezzetti piccoli e
metterla a macerare nel vino, al fresco, per 24 ore, con le
verdure tritate finemente e gli aromi. Cuocere quindi il
tutto in una teglia coperta a fuoco lentissomo per 10 ore,
fino ad ottenere una pure indistinta. A fine cottura
asciugare per ebollizione l'eventuale eccesso di liquido.
Servire moderatamente calda con polenta. Accompagnarla con vino rosso generoso.
Lo chf Lino Opeavasa

C' differenza fra udire ed ascoltare. Si


ode con l'orecchio, ma si ascolta col
cuore.

Buon umore in pillole


Un vescovo si reca in visita ad un monastero
e si mette a confessare le suore.
Ne capita una anziana che conferma al suo
pastore la sua piena disponibilit al progetto
di Dio. Alla fine il vescovo le dice: "Ricevi da me,
sorella, le chiavi del Regno".
Ne capitano altre ed a tutte, conferito il
perdono nella confessione il vescovo dice la
stessa frase: "Ricevi, sorella le chiavi del Regno".
Finch arriva una novizia che gli confida di
avere le notti turbate da sogni erotici e peccaminosi, facendone al suo pastore ampia e dettagliata descrizione. Dato anche a lei il perdono
sacramentale il vescovo le sussurra: "Ricevi da
me, sorella, le chiavi di camera mia!"

END milano

14 - Febbraio 1997

I temi di studio delle nostre quipes

Un contributo reciproco per crescere insieme nello spirito

I sette capitoli sono dedicati a sette salmi (tra cui il salmo


1 e il salmo 150, lultimo del salterio) presentati e commentati dal Cardinale in occasione della Scuola della Parola da
lui stesso tenuta nel Duomo di Milano durante lanno
pastorale 1981/82; sette lezioni (una al mese proprio come
le nostre riunioni di quipe) nelle quali ci viene insegnato
da un maestro deccezione come leggere il testo biblico, in
particolare i Salmi.
Essi ci mostrano come Dio, manifestandosi alluomo, gli
sveli il mistero dellesistenza umana.
Nelle parole del Cardinale traspare una particolare attenzione agli interrogativi delluomo contemporaneo; tutto
Che cosa luomo perch te ne curi
ci espresso con un linguaggio semplice e stimolante
Pregare con i salmi
anche per il tono del discordi C.M.Martini.
so: non e un libro teorico, ma
Editrice LDC Lit 3.300 (nel
la trascrizione dei suoi di1990, ora da aggiornare)
scorsi rivolti personalmente
ai suoi ascoltatori.
Le sessioni nazionali, a cui raccomandiamo la
La scelta di un tema di stuLo stile pedagogico, si
partecipazione, per la grande ricchezza che posdio esprime concretamente la
rivolge delicatamente ad
sono offrire, si terranno a
sensibilit, la tensione, la voognuno di noi, porgendoci
glia di ricerca dei membri deldelle domande che, persolquipe in modo corale.
nalmente ed in coppia, posE vero che il processo desono suscitare delle risposte
dal 30 aprile al 4 maggio
cisionale pu variare da caso
da confrontare, poi, nella didal 22 al 26 agosto
a caso, ma nel regime di libert
scussione in quipe.
e di non sopraffazione che (ci
Leggendo il commento e la
Tema:
auguriamo) contraddistingue
spiegazione dei salmi, siamo
le nostre quipes, il risultato
stati spesso colpiti dalla prodi una condivisione di intefondit e dallacutezza a cui
ressi comuni.
arriva il nostro Cardinale: inNel caso della Monza 2, alfatti abbiamo dovuto tante
cuni anni fa le cose sono anvolte sorprenderci con noi
date cos: qualcuno ha prostessi per i divario tra quello
posto come tema questo libretto, gli altri, attratti dalla che la nostra mente riusciva a percepire dal testo del salmo
autorevolezza dellautore e dal richiamo del titolo (un tema e ci che il Cardinale ci suggeriva.
profondamente umano che andava a toccare le nostre pi
Paolo e Laura Casalone
profonde motivazioni dellesistere di tutti i giorni) hanno
accolto favorevolmente la proposta.
Esaminate poi le dimensioni cos ridotte del volume e
larticolazione e la suddivisione dellargomento in 7 capitoli, stato considerato perfettamente adatto alle nostre
Argomento
Pag.
esigenze di quipe.
Padre Caffarel- da Famille Chrtienne
1
Beatitudini del nostro tempo
2
La
vera
carit
A.
Mazzon
3
Redazione: Paolo e Lidia Avesani
Presentazione
della
Monza
3
4
Equipe Monza 1
Una
preghiera
insieme
5
Largo Esterle, 3 - 20052 MONZA (MI)
La
preghiere
durante
la
riunione
A.
e
G.
Luqer
6-7
Tel. 039-389729
Giornata di Settore a Pavia
8-9
La
sobriet:
stile
di
vita
don.
G.
Colzani
10-11
Per i Milanesi Paolo reperibile c/o
La moltiplicazione dei pani e dei pesci
12
A.I. Automazione Industriale sas
Le
nostre
rubriche
13
Via Monte Santo, 112 - CINISELLO B.
I
temi
di
studio
delle
ns.
quipesP.
e
L.
Casalone
14
Tel. 02-66013014 - Fax. 02-66014388
Cellulare 0336-803336
Con questo piccolo contributo vogliamo iniziare su
questo giornalino una presentazione dei vari temi di
studio che le nostre quipes hanno gi svolto con soddisfazione, per offrire un aiuto reciproco nella conoscenza
e nella scelta del tema di studio annuale.
Tutte le quipe sono invitate a contribuire.

Presentazione di un tema di studio affrontato dalla Monza 2:

SESSIONI NAZIONALI '97

Nocera Umbra

Fedelt, Sobriet, Solidariet.

Sommario

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