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4.
Nel definire i requisiti dei camini asserviti agli apparecchi a gas con potenzialit inferiore a
35 kW occorre considerare che la versione attuale della norma, la UNI CIG 7129/01,
destinata presto ad essere sostituita da una nuova versione; le indicazioni poste a seguire si
riferiscono alla versione attuale, ma sono presenti anche alcune indicazioni derivanti
dallesame delle proposte di norma recentemente pubblicate.
Nella realizzazione dei camini occorre distinguere tra requisiti dei materiali e requisiti di
installazione.
Requisiti dei materiali
Per i materiali occorre scegliere una tipologia di condotto idonea, esaminando attentamente
le informazioni fornite dal produttore.
Il condotto scelto deve essere meccanicamente resistente per sopportare il proprio peso e
resistere allazione del vento se realizzato allesterno.
Il materiale deve essere di classe 0 di reazione al fuoco, cio non deve partecipare alla
combustione, come nel caso dei camini in metallo e i materiale ceramico (per gli
apparecchi a condensazione possibile utilizzare condotti in materiale plastico a
determinate condizioni).
La classe di temperatura del camino deve essere scelta in base alla temperatura dei fumi a
cui deve essere collegato (ricordate che deve essere posta la targa identificativa nei pressi
dellopera finita) comunque la classe di temperatura minima utilizzabile T140
La distanza dai materiali combustibili definita dal produttore di ogni componente,
nellinstallazione occorre avere cura di rispettare tale disposizione, in particolare per il
passaggio in vicinanza a mobili e nellattraversamento di solai e tetti, specie se realizzati in
legno.
I camini, secondo il tipo di funzionamento scelto, possono funzionare in pressione Negativa
(tiraggio naturale) o pressione Positiva, in questo caso il funzionamento del camino
affidato alla prevalenza del ventilatore posto nel generatore. Il tipo di funzionamento
influenza il tipo di posa in opera realizzabile secondo lo schema riportato a seguire.
Sistema fumario
Tipo di
apparecchio
Tipo B
senza
ventilatore
Ubicazione
sistema
fumario
Tipologia
CCR Interna/esterna
Camino singolo Interna/esterna
con
ventilatore
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Camino singolo
Pressione di
esercizio
Classe minima
di pressione
Negativa
Negativa
N1
N1
Esterna
Negativa
*
Positiva
N1
P2
Interna
Negativa
P1
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Camino singolo
Tipo C
Canna collettiva
con
ventilatore
Camino singolo
Ubicazione
sistema
fumario
Pressione di
esercizio
Classe minima
di pressione
Interna/esterna
Negativa
N1
Esterna
Negativa
N1
Interna
Interno
Negativa
Negativo
P1
P1
Negativa
N1
P2
Esterno
Positiva
La classe minima di resistenza alla corrosione che deve avere il camino/canna fumaria la
classe 1 identificata secondo il metodo di designazione della UNI EN 1443, nella sezione
relativa alla marcatura dei prodotti sono presente alcune tabelle di conversione.
Le eventuali giunzioni inserite sui condotti devono essere quelle originariamente fornite dal
produttore dei componenti.
Il camino pu avere diverse forme (la forma migliore quella circolare), se la sezione ha
forma quadrata il lati devono essere raccordati con raggio di 20mm. Non consigliato
lutilizzo di sezioni rettangolari che, se utilizzate, oltre ad avere anchesse i lati raccordati
(raggio 20mm) devono avere un rapporto tra i lati di 1,5.
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Le canne fumarie collettive sono dei sistemi multipli nei quali confluiscono i fumi prodotti
da pi apparecchi disposti su piani diversi delledificio. Le canne collettive collegate ad
apparecchi di Tipo B, cio a generatori con camera di combustione aperta e a tiraggio
naturale sono dette canne fumarie collettive ramificate (c.c.r.) a causa della particolare
conformazione che assumono i condotti di immissione. La canne collettive semplici o
combinate sono destinate a collegare apparecchi di Tipo C, cio con camera di
combustione stagna funzionanti a tiraggio forzato.
La realizzazione delle canne fumarie collettive deve essere eseguita in base ad un
progetto e lesercizio del sistema deve essere affidato ad un responsabile (ad esempio
lamministratore del condominio) che deve garantire la permanenza delle condizioni di
sicuro esercizio, perch una variazione nel funzionamento pu coinvolge diversi
condomini. Il responsabile deve provvedere a fare eseguire la manutenzione, cos come
riportate nel libretto di installazione, uso e manutenzione rilasciato dallinstallatore.
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essere sempre dotata alla sommit di un comignolo che, per le sue particolari
caratteristiche, deve funzionare come aspiratore statico;
il numero di piani servibili della CCR deve essere rapportato alla effettiva capacit
di evacuazione del collettore (primario) e delle immissioni provenienti dai relativi
condotti secondari. Se l'ultimo condotto secondario del sistema corrisponde anche
all'ultimo piano dell'edificio servito, questo deve scaricare direttamente
nell'atmosfera, tramite lo stesso comignolo, ma senza immettersi nel collettore
primario. Il collettore primario non deve ricevere pi di 5 immissioni dai relativi
condotti secondari. Pertanto una CCR pu servire un massimo di 6 piani (5 + 1)
L'ultimo condotto secondario scarica sempre direttamente in atmosfera. Nel caso si
tratti di edifici con un numero di piani maggiore di 6 devono essere installate due o
pi CCR, previa verifica delle condizioni dello scarico dei fumi;
il condotto secondario della CCR deve avere, per tutti i piani, un'altezza almeno pari
all'altezza di un piano ed entrare nel collettore con elemento deviatore avente un
angolo non minore di 135 rispetto all'asse verticale. Il diametro idraulico del
secondario non deve mai essere minore di 12 cm, n maggiore della sezione del
primario;
alla base del collettore la CCR deve avere una camera di raccolta di altezza minima
di 50 cm. L'accesso alla camera deve essere garantito mediante aperture munite di
sportello metallico di chiusura a tenuta d'aria;
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nel caso di funzionamento a umido (cio con formazione di condensa sulle pareti),
deve essere previsto lo scarico delle condense;
il canale da fumo, che unisce l'apparecchio utilizzatore alla CCR, deve immettersi
nel condotto secondario immediatamente sopra la camera di raccolta del
secondario se esistente;
i moduli del condotto secondario predisposti per l'imboccatura del canale da fumo
devono riportare in modo evidente ed in una parte non asportabile (per esempio
sulla ghiera metallica) il tipo di canna, l'utilizzo per cui idonea e gli apparecchi
collegabili;
nella CCR non si deve verificare alcuna sovrappressione, salvo per un breve
transitorio di avviamento dell'apparecchio (indicativamente per periodi non maggiori
di 60 secondi);
Canne collettive
La canna collettiva un condotto verticale asservito a pi apparecchi di Tipo C a tiraggio
forzato installati su pi piani di un edificio a cui possono essere collegati da un minimo di 2
ad un massimo di 8 piani.
Le canne collettive non sono vincolate alle rigide disposizioni delle canne ramificate, e
possono assumere forme diverse perch levacuazione dei fumi sfrutta lenergia fornita dal
ventilatore presente nel circuito di combustione degli apparecchi per vincere le perdite dei
canali da fumo.
Le canne collettive possono essere semplici se convogliano unicamente i fumi degli
apparecchi, oppure combinate se prevedono condotti comuni per laspirazione dellaria
dallesterno.
Le canne collettive installate allinterno degli edifici o addossate ad essi devono funzionare
a tiraggio naturale, ma tale soluzione poco praticabile a causa delle dimensioni del
condotto che si deve realizzare, quindi sono prevalentemente poste allesterno degli
edifici.
Le canne collettive combinate devono essere dotate di unapertura di compensazione alla
base del condotto daspirazione e scarico. Lapertura ha lo scopo di compensare le
fluttuazioni del valore del tiraggio che potrebbero verificarsi durante il funzionamento del
sistema e che potrebbero provocare il malfunzionamento degli apparecchi, inoltre laria
che penetra dallapertura provoca un diluizione dei fumi e una diminuzione della
temperatura di rugiada.
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dimensioni interne
fumarie collettive;
delle
canne
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avere, alla base, una camera di raccolta di materiali solidi o eventuali condense di
altezza pari almeno a 0,5 m. L'accesso a detta camera deve essere garantito
mediante un'apertura dotata di sportello metallico di chiusura a tenuta d'aria;
nel caso in cui non sia dotata di comignolo, avere, in prossimit della base, un
sistema di raccolta e smaltimento dell'eventuale acqua piovana e/o neve;
avere, alla base e nel tratto terminale del condotto di evacuazione fumi in posizione
facilmente accessibile, un foro per il rilievo della pressione e della temperatura
interne;
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essere dotata, nel tratto terminale, di una bocca d'ispezione di facile accesso che
consenta il controllo e la manutenzione dei condotti oppure essere conformata in
modo tale che tali operazioni possano svolgersi in modo agevole;
avere raccordi meccanici a compressione e/o saldati. Possono essere usati mastici,
o leganti plastici;
essere collegata solo ad apparecchi a gas di tipo C con ventilatore nel circuito di
combustione;
avere la pressione nella sezione di innesto del canale da fumo nella canna fumaria
uguale o minore di quella atmosferica;
essere collegata solo con apparecchi del tipo C aventi portate termiche nominali
che non differiscano di oltre il 30% in meno rispetto alla massima allacciabile e
alimentati da uno stesso combustibile.
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Intubamento (UNI10845)
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Tipo
di Condotti intubati
apparecchio
Ubicazione
B senza
ventilatore
B
con
ventilatore
C
senza
ventilatore
C
con
ventilatore
Pressione
esercizio
Prova finale
di Classe di Pressione
pressione
prova di
tenuta
[Pa]
N1
40
Perdita
minima
ammessa
[l/s m2]
2
Interna/esterna
Negativa
Interna
Esterna
Interna
Negativa/positiva
Positiva
Negativa
P1
P2
N1
200
200
40
0,006
0,12
2
Interna/esterna
Esterna
Negativa/positiva
Negativa/positiva
P1
P2
200
200
0,006
0,12
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possibile
realizzare sistemi di notevole altezza
e con diversi cambi di direzione, fino
al limite consentito dalla prevalenza
del ventilatore posto nellapparecchio.
Il principale requisito da realizzare nei
condotti intubati in pressione positiva
la costituito dalla necessit di
realizzare
unintercapedine
di
ventilazione tra il condotto intubato e il
camino/vano ospitante. Si tratta di
una misura di sicurezza contro le
perdite che possono verificarsi lungo
il condotto, che non richiesta se si
realizza un condotto intubato in una
struttura esterna alledificio.
I condotti intubati
positiva, oltre alle
in pressione
caratteristiche
Figura 15 condotto intubato in pressione positiva
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6.
Gli apparecchi a condensazione, sono un particolare tipo di generatore calore, che negli
ultimi anni ha trovato larga applicazione in diversi tipi di installazione, perch riesce a
recuperare il calore latente di vaporizzazione presente nel vapore acqueo prodotto dalla
combustione e quindi consente di ottenere considerevoli risparmi di combustibile e di
denaro.
Ogni tipo di combustibile produce quantit e tipi di condensa diversa; ma in generale, si
pu affermare che tutte le condensa sono acide con un valore di PH che pu essere
compreso tra 3,5 e 5.
La quantit di condensa prodotta varia secondo il tipo di combustibile utilizzato , ad
esempio si stima che e un generatore di calore a metano da 28 kW possa produrre circa
2,5 2,7 litri-ora di condensato, per un totale di circa 1000 litri di acqua a stagione.
La condensa si forma prevalentemente nella camera di combustione, del generatore, e in
misura diversa allinterno del sistema di scarico dei fumi. Per questo motivo il generatore
a condensazione e il sistema di scarico dei fumi devono essere costruiti con materiali
idonei a resistere nel tempo allazione delle condense.
I condotti di scarico dei fumi sono costantemente interessati dallazione della condensa e
devono perci essere scelti esaminando attentamente la designazione fornita dal
costruttore e le istruzioni di istallazione.
Inoltre deve essere previsto sistema di scarico delle condense dal generatore e dal
sistema di scarico dei fumi per allontanare rapidamente il liquido corrosivo
dallapparecchio e dallimpianto.
La norma UNI 11171 fornisce i criteri per la progettazione, linstallazione, la messa in
servizio e la manutenzione degli impianti a gas combustibili, collegati ad apparecchi a
condensazione e affini, con portata termica nominale fino di 35 kW (sono considerati affini
anche gli apparecchi a gas che, pur non essendo a condensazione, possono produrre
condensa durante il normale funzionamento.
Non e possibile utilizzare la Norma per realizzare impianti asserviti ad apparecchi
alimentati con altri tipi di combustibili, come ad esempio il gasolio, o con portata termica
maggiore di 35 kW.
Il testo della norma fortemente indirizzato alla gestione di due elementi critici : il sistema
di scarico delle condense e i sistemi di scarico dei fumi, mentre non tratta dei requisiti dei
generatori.
Sistema di scarico delle condense
Le caldaie a condensazione e i sistemi di scarico dei fumi devono sempre essere collegati
allimpianto fognario attraverso un sistema di scarico delle condense.
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le
Il sistema di scarico delle condense deve essere realizzato nel rispetto delle istruzioni del
costruttore dellapparecchio e del sistema di scarico dei fumi, inoltre;
- non deve essere possibile utilizzare le condense prodotte da parte dellutenza;
- deve operare una disgiunzione ispezionabile tra lapparecchio (o il sistema di
evacuazione dei prodotti della combustione) e limpianto di smaltimento reflui domestici;
- essere privo di strozzature che potrebbero limitare il corretto deflusso;
- essere installato in modo tale da evitare il congelamento delle condense contenute;
- nel caso di collegamento allimpianto di smaltimento reflui domestici deve essere
utilizzato un opportuno sifone o dispositivo equivalente atto a prevenire il ritorno di
esalazioni dalla rete fognaria.
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Tipo B
tiraggio
naturale
X
Tipo B
tiraggio
forzato
X
X
Tipo C
tiraggio
forzato
X
X
X
X
X
X
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7.
Le indicazioni inerenti i camini asserviti agli apparecchi a gas con potenzialit superiore a
35 kW sono riportati nella norma UNI CIG 7129/72 , recentemente sono stati pubblicati
due progetti di norma relativi allevacuazione dei prodotti della combustione di apparecchi
alimentati a gas, di portata termica nominale singola maggiore di 35 kW ma la momento
non risultano ancora recepiti. Inoltre si segnala che allinterno del D.P.C.M. 08/03/2002
Disciplina delle caratteristiche merceologiche dei combustibili aventi rilevanza ai fini
dell'inquinamento atmosferico, nonch delle caratteristiche tecnologiche degli impianti di
combustione, presente lobbligo di utilizzare le prescrizioni riportate nel D.P.R. 1391/70,
nella realizzazione dei camini.
A seguire sono riportate le indicazioni (piuttosto sommarie) che ancora risultano vigenti,
derivanti dalla UNI 7129, ovviamente tali indicazioni devono essere lette alla luce di
quanto introdotto dalla successiva legislazione (marcatura CE) e normativa tecnica
(metodi di calcolo), mentre per ci che riguarda i requisiti del D.P.C.M. si ritiene che siano
complementari alle indicazioni della norma, con particolare riguardo allindividuazione della
posizione degli sbocchi in atmosfera. Lillustrazione dei requisiti dei camini, derivanti dal
D.P.R. 1391 riportata nel capitolo seguente.
Le canne fumarie devono rispondere, alle prescrizioni sotto elencate:
essere dimensionate, tenendo conto della loro altezza, in base alla portata termica
massima degli apparecchi: In ogni caso non devono avere una sezione interna minore di
quella indicata nel prospetto seguente
Altezza in metri delle canne fumarie
(collegamenti esclusi)
H >10
10 < h < 20
H > 20
fino a 25000
fino a 30000
fino a 40000
fino a 60000
fino a 80 000
fino a 105000
fino a 125 000
fino a 155000
fino a 180000
fino a 200000
fino a 240 000
fino a 25000
fino a 40000
fino a 60000
fino a 80000
fino a 105 000
fino a 125000
fino a 155 000
fino a 180000
fino a 213000
fino a 259000
fino a 300 000
Canne
cilindriche Canne
rettangolari
Diametro Sezione
interno
Interna
cm
cm2
10,0
11,0
12,5
14,0
15,5
17,0
18,0
20,0
22,0
24,0
26,0
79
95
123
154
189
226
255
314
380
452
531
Sezione
Interna
cm2
87
105
135
169
208
249
280
345
418
497
584
Per portate termiche maggiori si deve adottare una sezione circolare di;
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La sezione di una canna fumaria rettangolare deve essere almeno uguale alla sezione
della canna cilindrica corrispondente alla stessa portata di gas. maggiorata del 1%;
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8.
A seguire riportata la parte inerente i requisiti dei camini presente nel del DPR 1391/70
che costituisce il riferimento in materia, il Decreto si applica a tutti gli impianti termici con
potenzialit superiore a34,8 kW ( 30.000 kcal/h) , sono in ogni compresi tra gli impianti
termici quelli aventi le seguenti destinazioni duso:
a) riscaldamento di ambienti;
b) riscaldamento di acqua per utenze civili:
c) cucine - lavaggio stoviglie - sterilizzazioni e disinfezioni mediche;
d) lavaggio biancheria e simili;
e) distruzione rifiuti (fino a 1 tonnellata/ giorno);
f) forni da pane e forni di altre imprese artigiane (legge 25 luglio 1956, n. 860).
Sono esclusi dal campo di applicazione del decreto gli impianti la cui produzione termica
impiegata prevalentemente per usi industriali.
Per la realizzazione dei camini asserviti a questo tipo di impianti non previsto per
legge lintervento di un progettista; tuttavia in considerazione delle condizioni di
funzionamento di questi sistemi, fortemente consigliato lesecuzione dei lavori
solo in presenza del progetto.
Camini
Ogni impianto termico deve disporre di uno o pi camini, lafflusso dellaria comburente e
lo scarico dei fumi pu sfruttare il tiraggio del camino oppure la prevalenza del ventilatore
del bruciatore.
Pi generatori installati nello stesso locale possono essere collegati ad un unico camino,
non prevista la possibilit di utilizzare un collettore di scarico fumi comune a pi
generatori posti in diversi locali. Il collettore deve comunque avere sezione ad almeno 1,5
volte quella del camino a cui deve essere collegato e ogni generatore deve essere dotato
di una serranda di intercettazione dei fumi .
In merito al dimensionamento dei camini il DPR 1391 propone una formula di calcolo che
risente del peso degli anni e dellevoluzione della tecnica, pertanto si pu affermare che i
camini a tiraggio naturale e i camini a tiraggio forzato possono essere progettati con il
metodo di calcolo previsti dalle norme tecniche vigenti tenendo conto delle perdite di
carico effettive e delle pi sfavorevoli condizioni meteorologiche che possano verificarsi
localmente. L'efficacia dei camini cos progettati agli effetti del tiraggio dove essere
verificata all'atto del collaudo dell'impianto per le diverse condizioni di funzionamento del
focolare dall'avviamento fino alla massima potenzialit.
In qualsiasi circostanza possibile utilizzare le Norma UNI per il calcolo dei
camini e dei canali da fumo.
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10.
Verifica dei sistemi di scarico dei fumi (UNI 10845 e UNI 10847)
Ovviamente qualsiasi sistema di scarico dei fumi ha la necessit di essere verificato, ossia
di controllare se possiede i requisiti necessari per un sicuro funzionamento.
In questo caso occorre utilizzare la Norma UNI 10845 se il camino collegato un generatore
a combustibile gassoso, mentre utilizzeremo la UNI 10847 se si utilizzano combustibili liquidi
o solidi.
Impianti alimentati a gas UNI 10845
La UNI 10845 prevede due tipologie di verifica differenti la verifica di funzionalit e la verifica
di idoneit.
Con la verifica di funzionalit si accerta se il sistema raggiunge il suo scopo primario; cio,
se garantito lo scarico dei prodotti della combustione, lafflusso dellaria comburente e non
mette in pericolo le persone.
La verifica dellidoneit pi severa, esamina tutte le componenti che caratterizzano un
sistema in esercizio e comprende lesame specifico dei requisiti di Funzionalit, Tenuta e
dellIdoneit Strutturale.
La verifica di funzionalit
La verifica di funzionalit deve essere eseguita quando si presenta una delle seguenti
situazioni:
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Si ricorda che per gli apparecchi di Tipo B a tiraggio naturale ha particolare importanza la
conformazione dei canali da fumo (lunghezza, cambi di direzione, inclinazione, ecc) , che
se mal realizzati, possono introdurre resistenze tali da impedire il corretto deflusso dei
fumi.
Verifica dellefficienza dei camini singoli
La verifica consiste nel portare a regime il sistema di scarico dei prodotti della
combustione per eseguire il controllo del reflusso dei fumi e del tiraggio, la successione
delle operazioni la seguente:
1. chiudere porte e finestre dellunit immobiliare in cui installato lapparecchio;
2. chiudere a tenuta eventuali camini o condotti di scarico aperti e non utilizzati
presenti nel locale di installazione;
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Tiraggio misurato
< 1 Pa
> 1 Pa e < di 3 Pa
> 3 Pa
Effetto
Non garantita la corretta evacuazione dei prodotti della
combustione
Non garantita la corretta evacuazione dei prodotti della
combustione, eseguire un controllo incrociato del tiraggio,
utilizzando la metodologia della misurazione indiretta
La condizione di funzionamento dovrebbe essere sufficientemente
lontana dalle condizioni di potenziale riflusso
Inoltre occorre ricordare che il valore del tiraggio pu variare in funzione di diversi fattori e
quindi la sua valutazione non pu prescindere dallesame delle condizioni dei vari elementi
del sistema, come ad esempio il comignolo.
Prima di formulare un giudizio sulla funzionalit del sistema, occorre controllare i seguenti
fattori che possono determinare una variazione del tiraggio:
1. verifica della corretta quota di sbocco;
2. presenza o meno di comignoli antivento;
3. presenza del dispositivo di controllo dell'evacuazione dei prodotti della combustione
installato all'origine o in conformit alle indicazioni del costruttore dell'apparecchio;
Misurazione indiretta del tiraggio effettivo
La misura indiretta del tiraggio si basa sull'esistenza di una correlazione tra i valori di
anidride carbonica (CO2) o di ossigeno nei fumi secchi, prodotti dall'apparecchio di tipo B a
tiraggio naturale e i valori di tiraggio effettivo, e di tiraggio minimo ammesso esistenti tra la
sezione di uscita dei prodotti della combustione dall'apparecchio e il locale di installazione.
Allinterno della norma riportato il metodo di calcolo e a questa si rimanda per ogni
ulteriore approfondimento.
Verifica dellefficienza delle canne fumarie collettive ramificate
Gli apparecchi di tipo B a tiraggio naturale possono essere collegati a canne fumarie
collettive ramificate (gli apparecchi di tipo B a tiraggio forzato possono essere collegati solo
a camini singoli), la verifica di questi manufatti prevede due modi di intervento diversi, se
stiamo eseguendo la sola verifica di funzionalit sar sufficiente svolgere le prove
unicamente nel locale di installazione dellapparecchio, mentre se la verifica inserita nel
contesto delle verifiche di idoneit sar necessario eseguire le verifiche in ogni locale in
cui collegato ogni singolo apparecchio collegato al sistema.
La particolarit di queste canne risiede nel fatto che mettono in comunicazione i diversi
ambienti in cui sono installati gli apparecchi, amplificando leffetto dei possibile
malfunzionamento del sistema.
In questo tipo di impianto abbastanza frequente notare dei difetti di costruzione che
compromettono leffettivo funzionamento; specialmente per ci che riguarda il rispetto del
valore del tiraggio.
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La struttura del camino , oltre ad essere integra deve rispondere ai seguenti requisiti:
presenza della camera di raccolta alla base del camino (nei casi in cui questa risulti
richiesta);
corretta altezza del tronco di camino, canna fumaria o condotto intubato che
fuoriesce dal tetto;
corretta sezione di sbocco del sistema e del comignolo;
corretta distanza dal colmo del tetto e da altri volumi che possono ostacolare il
deflusso dei prodotti della combustione.
Prova di tenuta
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Camini in depressione
Camini in sovrappressione
(esterni all'edificio e non
addossati a locali abitati)
Condizioni delle
Non richiesta la prova. Pressione di prova: 40 Pa
Pressione di prova: 200 Pa
prove di tenuta
3
I requisiti sono soddisfatti Perdita ammessa: 2 dm /(sm2) Perdita ammessa: 0,12
3
quando
di
integrit
dm /(sm2)
strutturale e di tiraggio
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La prova di tenuta si effettua misurando la differenza di pressione tra aria e fumi (a pari
quota) e analizzando i prodotti della
combustione.
Si individuano due sezioni di misura, quella
di ingresso e quella di uscita, si
fa
funzionare il generatore per almeno 5 min.
alla portata massima continua dellimpianto
e si misurano il tiraggio (pi) e lindice daria
(ni), la depressione (pu) e lindice daria (nu).
Successivamente si misura nuovamente pi e
ni fino a quando le misure non si stabilizzano
(sistema a regime).
Il sistema risulta a tenuta se:
1. pi > 0 e pu > 0 cio il valore del tiraggio
alla base maggiore di zero e il tiraggio
alla sommit maggiore o uguale a zero;
2. nu < 1,5 ni cio lindice daria alla
sommit maggiore di 1,5 volte lindice
alla base;
3. pi > pig cio il valore del tiraggio alla
base maggiore di quello richiesto per il
corretto funzionamento del generatore.
Figura 20 Punti di misura
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2
3
6 cm2 x somma
kW
[( 6 cm2 x somma
kW) (6 cm2 x kW
non valvolati) ] x 1,5
100
7
cm2
min.
(valv.)
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Portata m3/h
Fino 50
50-100
Oltre 100
SVA
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Impianti
di Cucine
Forni da pane
climatizzazione
S > Q x 10 Minimo S > Q x 10 Minimo S > Q x 10 Minimo
3000 cm 2
3000 cm 2
3000 cm 2
Piano calpestio
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Impianti
di Cucine
Forni da pane
climatizzazione
Locali seminterrati e S > Q x 15 Minimo S > Q x 15 Minimo S > Q x 15 Minimo
interrati fino a 5 metri 3000 cm 2
3000 cm 2
3000 cm 2
Piano calpestio
Max 5
m
Locale interrato
Impianti
di Cucine
climatizzazione
S > Q x 20 Minimo Locale
5000 cm 2
ammesso
Forni da pane
non Locale
ammesso
non
Piano calpestio
0,6 m (min.)
5 10 m
(Max)
GPL Impianti alimentati a GPL superficie minima 5000 cm2 di cui 2/3 realizzati nella parte
bassa della parete esterna
Locali contigui a luoghi con affollamento > 0,4 persone/m2 o locali di pubblico spettacolo
superficie minima 4500 cm2.
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