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RICHIAMI TEORICI
INTEGRALI IMPROPRI NOTEVOLI
Lintegrale
Z
1
x (log x)
dx,
0 < a < 1, , R
CONVERGE
per < 1 e per ogni
per = 1 e per > 1
DIVERGE
per > 1 e per ogni ,
per = 1 e per 1.
Lintegrale
+
1
dx,
x (log x)
a > 1, , R
CONVERGE
per > 1 e per ogni
per = 1 e per > 1
DIVERGE
per < 1 e per ogni ,
per = 1 e per 1.
Lintegrale
Z
a
CONVERGE
per < 1
DIVERGE
per 1.
1
dx,
(log x)
0 < a < 1, R
Lintegrale
Z
a
1
dx,
ex
a > 0, R
CONVERGE
per > 0 (cio`e se lesponenziale rimane a denominatore)
DIVERGE
per 0 (se lesponenziale sparisce o finisce a numeratore)
Per studiare la convergenza/divergenza dellintegrale improprio
Z +
1
dx, a > 1, , , R
x
e x (log x)
a
per x + si tiene presente questa regola:
Se > 0 (cio`e se lesponenziale rimane a denominatore), lintegrale CONVERGE per
ogni valore di e .
Se < 0 (cio`e lesponenziale finisce a numeratore), lintegrale DIVERGE per ogni valore
di e .
Se = 0 (cio`e lesponenziale vale costantemente 1 e quindi scompare), lintegrale si riduce
al secondo caso illustrato, al quale rimandiamo le casistiche di convergenza/divergenza.
Osserviamo che, in un intorno di x = 0, lo studio dellintegrale improprio
Z a
1
dx, 0 < a < 1, , , R
x
x (log x)
0 e
non coinvolge lesponenziale, in quanto, per x 0, si ha ex 1, quindi, per il criterio del
confronto asintotico, lo si pu`o omettere.
Pertanto lo studio del carattere `e il medesimo del primo caso esposto in questi richiami teorici.
3
ESERCIZI SVOLTI
1) Si studi il carattere dellintegrale improprio
Z +
sinh (x) sin2 ( x)
dx.
(e2x 1) log(1 + ex3 )
0
Svolgimento.
Cerchiamo anzitutto di capire quale sia il dominio della funzione f integranda.
Devono essere soddisfatte le condizioni seguenti:
x0
(e2x 1) 6= 0
3
1 + ex > 0
3
log(1 + ex ) 6= 0
Risolviamo
e2x 1 6= 0.
Si ha
e2x 6= 1,
ossia
e2x 6= e0 ,
da cui x 6= 0.
La disequazione
3
1 + ex > 0
`e invece soddisfatta per ogni x R (in quanto lesponenziale `e sempre positivo).
Infine
3
log(1 + ex ) 6= 0
diviene (passando allesponenziale a entrambi i membri)
3
1 + ex 6= 1,
da cui
3
ex 6= 0,
x0
x 6= 0
,
x R
la cui soluzione `e ovviamente
x > 0.
Pertanto il dominio di f `e
domf =]0; +[.
Osserviamo che lintegrale assegnato `e definito sullintervallo (0; +): tale integrale `e quindi
improprio in quanto, anzitutto, lintervallo I di integrazione `e illimitato; inoltre, in x = 0 la
funzione f non `e definita e presenta una singolarit`a che potrebbe tradursi in una illimitatezza
della f stessa con eventuale divergenza dellintegrale.
Pertanto, come osservato in classe, lintegrale converge se e soltanto se converge sia in un
intorno di 0, sia per x +.
Dobbiamo quindi studiare due convergenze.
Possiamo infatti pensare lintegrale assegnato come
Z +
Z a
Z +
f (x) dx =
f (x) dx +
f (x) dx,
0
essendo a un qualsivoglia valore numerico intermedio tra 0 e +. In tale valore lintegrale non
presenta ovviamente problemi in quanto la funzione non `e definita solo in x = 0.
Lintegrale improprio di partenza converger`a se e soltanto se entrambi gli integrali impropri a
secondo membro risultano convergenti. Risulter`a invece divergente nel caso in cui almeno uno
dei due diverga (positivamente, trattandosi di unintegranda positiva).
Osserviamo inoltre che la funzione integranda `e sempre positiva o nulla (quindi possiamo applicare i criteri di integrabilit`a per funzioni positive).
Cominciamo a studiare lintegrabilit`a impropria in un intorno di 0, vale a dire
Z a
sinh (x) sin2 ( x)
dx.
2x 1) log(1 + ex3 )
0 (e
Sia quindi x 0.
5
Vogliamo applicare il criterio del confronto asintotico.
Dobbiamo esibire una funzione 0 g(x) pi`
u semplice di f (x) che verifichi
f (x)
= ` (0; +).
x0 g(x)
lim
Per fare ci`o, come gi`a richiamato, `e necessario capire a cosa tendano (per x 0) i vari fattori
che costituiscono lintegranda f .
1 fattore: sinh x.
Si ha
sinh x =
ex ex
.
2
Pertanto
0
e e0
11
ex ex
=
=
= 0.
lim sinh x = lim+
x0+
x0
2
2
2
Il primo fattore `e quindi infinitesimo.
Dobbiamo far intervenire o un limite notevole opportuno o gli sviluppi di Taylor. Seguiamo la
seconda possibilit`a (in quanto a lezione non abbiamo mai dato limiti notevoli che coinvolgano
le funzioni iperboliche).
Si ha
1
sinh x = x + x3 + o(x4 ).
6
In questo caso `e sufficiente arrestarsi al primo ordine in quanto il fattore consta solo del termine
sinh x.
Pertanto possiamo sostituire, per x 0,
sinh x
con
x.
Dora in poi scriveremo
sinh x x per x 0.
6
Banale `e osservare che
lim sin2
x0
x = 0.
lim
si ha subito, per composizione,
sin ( x)
lim
= 1.
x0
x
Pertanto possiamo dire
sin
x x per x 0,
da cui
sin2
x
2
x = x per x 0.
x0
x0
Il quarto fattore tende quindi a una quantit`a finita e positiva. Possiamo quindi trascurarlo
7
nellintrodurre la g(x).
Fatte queste premesse si
f (x) g(x) =
1
xx
= 1 per x 0.
(2x)
2x
1
dx
2x1
Z a
Z a
sinh (x) sin2 ( x)
f (x) dx =
dx
2x 1) log(1 + ex3 )
0
0 (e
`e convergente.
Per ora abbiamo mostrato che la singolarit`a in x = 0 per f non provoca la divergenza dellintegrale.
Occupiamoci ora di stabilire se la illimitatezza dellintervallo I di integrazione comporti o
meno la divergenza dellintegrale stesso.
Studiamo cio`e il caso x +, vale a dire lintegrale improprio
Z +
sinh (x) sin2 ( x)
dx.
(e2x 1) log(1 + ex3 )
a
Sia quindi x +.
Anche in questo caso vogliamo semplificare lo studio dellintegrale.
Solo che, a differenza del caso precedente, ora non si pu`o applicare direttamente il criterio del
confronto asintotico (il quale coinvolge limiti), in quanto non esiste il
lim sin2
x+
x ,
g(x) dx
a
risulti convergente.
Poiche
sin2
x 1 per ogni x > 0,
ne segue che
x+
e2x 1 = e+ 1 = +.
Poiche il fattore tende allinfinito teniamo laddendo di infinito dominante, vale a dire e2x .
Quindi
(e2x 1) e2x per x +.
Osserviamo che sarebbe stato errato utilizzare in questo caso il limite notevole e sostituire
(e2x 1) con 2x. Infatti, per x +, i due termini e2x e 2x non hanno affatto lo stesso
comportamento. Sappiamo infatti che lesponenziale va allinfinito molto pi`
u rapidamente delle
potenze x , > 0.
3
x+
per x +.
Introduciamo quindi la funzione h(x) adatta al criterio del confronto asintotico con g(x). Si ha
h(x) =
1
ex
= x 3.
2x
3
e x
e x
ex
1
dx
x3
converge (essendo lesponenziale a denominatore), ne segue che, per confronto asintotico, converge pure lintegrale improprio
Z +
Z
sinh (x)
g(x) dx =
dx.
2x
(e 1) log(1 + ex3 )
a
Quindi, per il criterio del confronto, converge pure lintegrale iniziale
Z +
Z +
sinh (x) sin2 ( x)
f (x) dx =
, dx.
(e2x 1) log(1 + ex3 )
a
a
Pertanto si ha convergenza anche per x +.
In conclusione lintegrale di partenza
Z +
sinh (x) sin2 ( x)
dx
(e2x 1) log(1 + ex3 )
0
risulta convergente (in quanto sia in 0 che in + c`e convergenza).
10
2) Si studi, al variare del parametro R, il carattere dellintegrale improprio
Z
0
1/2
Svolgimento.
Calcoliamo il dominio di f .
Dobbiamo risolvere il sistema
x > 0
x 6= 0
log2 x 6= 0
1+x>0
log(1 + x) 6= 0
Lequazione
log2 x 6= 0,
che equivale a
log x 6= 0,
d`a per risultato (passando allesponenziale)
x 6= 1.
Risolvendo
log(1 + x) 6= 0
si trova
1 + x 6= e0 ,
da cui
x 6= 0.
Quindi il sistema `e
11
x>0
x 6= 0
x 6= 1
x > 1
x 6= 0
Per introdurre tale funzione dobbiamo studiare i vari fattori dellintegranda f (x).
1 fattore: (x sin x).
Si ha
lim (x sin x) = 0.
x0
Il fattore `e infinitesimo ed `e dato dalla sottrazione di due infinitesimi. Utlizziamo gli sviluppi
di Taylor.
12
Si ha
1
x5
sin x = x x3 +
+ o(x6 ),
6
5!
per x 0.
Nel nostro caso `e sufficiente fermarsi al terzo ordine (infatti la potenza di grado 3 non si cancella).
Si ha quindi
1
1 3
4
x sin x = x x x + o(x ) = x3 + o(x4 ) per x 0.
6
6
Quindi
(x sin x)
1 3
x per x 0.
6
x0
x0
Poiche si ha
log(1 + x)
= 1,
x0
x
lim
ne segue che
log(1 + x) x per x 0.
13
Possiamo quindi introdurre la funzione g(x) adatta al criterio del confronto asintotico.
Risulta
1 3
x
1
1
g(x) = |4| 6 2
= |4|2
.
6 x
x
log x x
log2 x
Studiamo quindi per quali valori del parametro si ha la convergenza dellintegrale improprio
Z
1/2
1/2
g(x) dx =
0
1
x|4|2 log2 x
dx.
Ricordando la tavola degli integrali impropri notevoli, si ha che il precedente integrale converge
sicuramente se
|4 | 2 < 1,
cio`e
|4 | < 3.
Tale disequazione con valore assoluto equivale a
3 < 4 < 3,
vale a dire al sistema
(
4 > 3
4<3
14
Si ha
4 = 3
4 = 3,
da cui
=7
= 1.
1/2
g(x) dx
0
converge se e solo se
1 7.
Per il criterio del confronto asintotico segue che pure lintegrale iniziale
Z
1/2
1/2
Z
f (x) dx =
converge per
1 7.
sin ex
15
sin (e ) > 0
x>0
3x
e 1 6= 0
sin e
1
ex
= sin
.
Essendo ex > 1 per ogni x > 0 (nel nostro caso, a dire il vero, `e x > 5), ne segue che
0<
1
1, x > 5.
ex
cio`e x 6= 0.
x R
x>0
x 6= 0
16
x+
sin e
1
1
= [sin(0)] = 0.
= sin
= lim sin x
x+
e
+
Il fattore `e infinitesimo.
Pensando al limite notevole
sin t
= 1,
t0 t
lim
si ha, (per il teorema di sostituzione)
sin(ex )
= 1.
x+
ex
lim
Quindi
sin ex
ex
per x +,
da cui
sin ex
ex = ex
per x +.
17
Tale fattore `e gi`a in forma favorevole (pensando agli integrali noti a cui vogliamo ricondurci).
Terzo fattore: x2/3 .
Anche questo fattore `e gi`a in forma favorevole.
Quarto fattore: (e3x 1).
Si ha
lim
x+
e3x 1 = e+ 1 = +.
Poiche il fattore tende allinfinito, dobbiamo tenere laddendo di infinito maggiore, cio`e e3x (che,
tra laltro, `e anche lunico addendo che tende allinfinito nel fattore).
Quindi
e3x 1 e3x per x +.
Pertanto, la funzione g(x) adatta al criterio del confronto asintotico `e
ex
g(x) = 2/ 3x .
x e
Pertanto, i valori di per cui converge
Z +
Z
g(x) dx =
5
ex
dx,
x2/3 e3x
ex
dx.
x2/3 e3x
Riscriviamo come
Z
5
1
dx =
2/3
x ex e3x
Sicuramente, se
+ 3 > 0,
1
e(+3)x
x2/3
dx.
18
ossia se
> 3
lintegrale converge.
Se
< 3,
sicuramente diverge.
Analizziamo ora il caso = 3.
Lintegrale diviene
Z
1
x2/3
dx,
2
divergente, in quanto = < 1.
3
In definitiva, si ha convergenza se e solo se
> 3.
(x 1) ex
2 +2x
dx.
Svolgimento.
La funzione integranda `e definita su tutto R.
Lintegrale da calcolare `e improprio a causa della illimitatezza dellintervallo I di integrazione.
Si ha infatti
I =]2; +[.
Per definizione di integrale improprio si ha
Z t
Z +
x2 +2x
x2 +2x
(x 1) e
dx := lim
(x 1) e
dx .
t+
(x 1) ex
2 +2x
dx.
19
Per prima cosa procuriamoci una primitiva dellintegranda. Risolviamo cio`e lintegrale indefinito
Z
2
(x 1) ex +2x dx.
Trattandosi del prodotto di due funzioni, per prima cosa cerchiamo di capire se lintegranda `e
interpretabile come la derivata di una composta.
La presenza dellesponenziale suggerisce che sia
f (x) = x2 + 2x, g 0 (f ) = ef .
Poiche
f 0 (x) = (x2 + 2x)0 = 2x + 2 = 2(x 1),
occorre moltiplicare e dividere lintegranda per il fattore 2: si ha
Z
Z
1
2
x2 +2x
(x 1) e
dx = (2)(x 1) ex +2x dx =
2
1
2
= ex +2x + c
2
avendo usato il fatto che
Z
1 t2 +2t
1 4+4
1 2
= e
= et +2t + 1.
e
2
2
2
Calcoliamo quindi
1 2
1
lim et +2t + .
t+
2
2
Poiche
lim (t2 + 2t) = + ,
t+
20
Si ha
2
lim (t + 2t) = lim t 1 +
= +(1 + 0) = .
t+
t+
t
2
Pertanto
1
1
1
1
1
1
1 2
lim et +2t + = e + = 0 + = .
t+
2
2
2
2
2
2
2
Quindi
Z
(x 1) ex
2 +2x
1
dx = .
2
5) [T.E. 26/01/2009]
Si calcoli lintegrale improprio seguente
Z
0
7x
dx.
(1 + 7x) 7x
arctan
Svolgimento.
Lintegrale `e improprio: infatti, lintervallo I di integrazione `e illimitato.
Inoltre, la funzione integranda non `e definita in x = 0. Tuttavia
arctan 7x
= 1,
lim f (x) = lim
x0+ (1 + 7x) 7x
x0+
grazie al limite notevole
arctan t
= 1.
t0
t
lim
21
7x = t,
1
2
dx = dt.
7
7x
Pertanto si ha
Z
Z
7x
arctan t 2
dx =
dt =
(1 + t2 ) 7
(1 + 7x) 7x
arctan
2
=
7
arctan t
dt.
1 + t2
Questultimo integrale si risolve immediatamente ricorrendo alla derivata di una funzione composta.
Infatti lintegrale
Z
Z
Z
arctan t
1
1
dt =
arctan t dt =
(arctan t)1 dt
2
2
2
1+t
1+t
1+t
f 0 g 0 (f ) dt,
essendo
f (t) = arctan t,
g 0 (f ) = (f )1 .
Integrando g 0 si ha:
2
7
arctan t
2 (arctan t)2
1
dt
=
= (arctan t)2 .
2
1+t
7
2
7
22
2
7x
1
dx = lim
arctan 7t =
t+ 7
(1 + 7x) 7x
arctan
1 2 2
1
(arctan(+))2 =
= .
7
7
2
28
6) [T.E. 29/01/2010]
Studiare al variare del parametro R il carattere dellintegrale improprio
Z +
ex/4 1
dx.
(sinh x) x3/2
0
Svolgimento.
Lintegrale `e da considerarsi improprio sia a causa della illimitatezza dellintervallo I di integrazione, sia a causa del fatto che la funzione f non `e definita in x = 0 e potrebbe presentare
in tale punto, al variare di , unillimitatezza tale da comportare la divergenza dellintegrale
medesimo in un intorno di x = 0.
I valori di per i quali lintegrale converge sono quindi tutti e soli i valori di per cui si ha
convergenza sia in un intorno di x = 0 sia per x +.
Possiamo scrivere lintegrale come
Z +
Z a
Z +
f (x) dx =
f (x) dx +
f (x) dx,
0
essendo a un qualsivoglia valore numerico intermedio tra 0 e +. In tale valore lintegrale non
presenta ovviamente problemi in quanto la funzione non `e definita solo in x = 0.
Cominciamo a studiare il caso x 0+ , cercando di applicare il criterio del confronto asintotico.
23
Consideriamo quindi lintegrale improprio
Z
Z a
f (x) dx =
ex/4 1
dx.
(sinh x) x3/2
x0
lim
Effettivamente, si ha
lim
ex/4 1
x
4
x0
= 1.
x
4
x per x 0+ .
2 fattore: (sinh x) .
Sappiamo che
lim sinh x = 0.
x0
24
da cui
(sinh x) (x) per x 0+ .
Infine, il fattore
x3/2
`e gia in forma favorevole.
Introdotta quindi la funzione
g(x) =
x
x3/2
g(x) dx
3/2
0
0 x x
Lintegrale
x
dx =
x x3/2
1
x
+ 21
1
< 1,
2
ossia quando
1
< .
2
Di conseguenza, pure lintegrale
Z
Z
f (x) =
ex/4 1
dx
(sinh x) x3/2
25
Interessiamoci dunque allintegrale
+
Z
a
ex/4 1
dx.
(sinh x) x3/2
x+
ex/4 1 = [e+ 1] = +.
Poiche il fattore tende allinfinito, dobbiamo tenere laddendo di infinito maggiore, vale a dire
ex/4 ,
che, in realt`a, `e anche lunico addendo che tende allinfinito.
Osserviamo che `e essenziale tenere il 4 a denominatore.
Infatti, i termini
ex
e ex/4 =
ex
x
4
ex ex
1
1
= ex ex .
2
2
2
26
Calcoliamone il limite.
Risulta
lim sinh x = lim
x+
x+
1 x 1 x
e e
2
2
1 + 1
= e
=
e
2
2
= [+ 0] = +.
Il fattore tende quindi allinfinito. Dei due addendi che lo costituiscono considereremo solamente quello che tende a +, vale a dire
1 x
e
2
ex .
Pertanto, per x +,
(sinh x) = (ex ) = ex .
3 fattore: x3/2 .
Tale fattore `e gi`a in forma favorevole.
Introdotta la funzione
g(x) =
ex/4
,
ex x3/2
g(x) dx
1
e(1/4)x
x3/2
dx.
1
,
4
27
se
1
4
= 0, ossia se =
1
4
lintegrale diviene
Z +
1
dx,
3/2
x
a
g(x) dx
a
converge se e solo se
1
.
4
Stesso discorso per
+
f (x) dx.
a
Affinche lintegrale
Z
f (x) dx =
0
ex/4 1
dx
(sinh x) x3/2
da cui
1
2
1
4
1
1
< .
4
2
7) [T.E. 11/02/2011]
Calcolare lintegrale indefinito
Z
3
arctan x
dx
x2
28
Svolgimento.
Calcoliamo lintegrale
Z
arctan x
3
dx = 3
x2
arctan x
dx.
x2
(arctan x) x2 dx.
Lintegranda `e data dal prodotto di due funzioni di specie diverse non legate luna allaltra da
derivate di composte.
Utilizziamo quindi la regola di integrazione per parti.
Deriviamo arctan x e integriamo x2 .
derivo
integro
arctan x
x2
y
-
1
1 + x2
1
x
Lintegrale diviene
Z
3
(arctan x) x
arctan x
dx = 3
+
x
1
dx .
(1 + x2 )x
Risolviamo
Z
1
dx.
(1 + x2 )x
Si tratta dellintegrale di una funzione razionale fratta in cui il denominatore ha grado maggiore
del numeratore.
Utilizziamo la regola dei fratti.
Cerchiamo tre numeri A, B, C R tali che
1
A Bx + C
= +
.
2
x(1 + x )
x
1 + x2
Si ha
A Bx + C
A + Ax2 + Bx2 + Cx
x2 (A + B) + Cx + A
+
=
=
.
x
1 + x2
x(1 + x2 )
x(1 + x2 )
29
A + B = 0
C=0
A=1
da cui
A = 1
B = 1
C=0
Pertanto risulta
1
x
1
=
.
2
x(1 + x )
x 1 + x2
Ne segue che
Z
1
dx =
x(1 + x2 )
= log |x|
1
dx
x
x
1
= log |x|
2
1+x
2
2x
dx =
1 + x2
|x|
1
log |1 + x2 | + c = log
+ c.
2
1 + x2
3
1
arctan x
dx
x2
`e improprio solo a causa della illimitatezza dellintervallo di integrazione I =]1, +[. Si tratta
dellintegrale improprio di una funzione limitata su un intervallo illimitato.
30
Il valore dellintegrale lo si ottiene nel seguente modo:
Z +
Z t
arctan x
arctan x
3
3
dx = lim
dx.
2
t+ 1
x
x2
1
Poiche abbiamo gi`a calcolato la primitiva generica di f (x), si ha facilmente
t
Z t
arctan x
|x|
arctan x
3
+ log
=
dx = 3
x2
x
1 + x2 1
1
=3
arctan t
|t|
arctan 1
|1|
=
+ log
+ log
t
1
1+1
1 + t2
=3
arctan t
|t|
1
+ log
.
+ log
t
4
1 + t2
2
lim = 3
+ log
+ log
=
t+
t
4
1 + t2
2
1
|t|
arctan t
log + 3 lim
+ log
.
=3
t+
4
t
1 + t2
2
Consideriamo laddendo
lim
t+
arctan t
|t|
+ log
.
t
1 + t2
Poiche
|t| =
si ha
lim
t+
t2 ,
"
#
r
arctan t
|t|
arctan t
t2
+ log
= lim
+ log
=
t+
t
t
t2 + 1
1 + t2
"
= lim
t+
arctan t
+ log
t
r #
t2
arctan(+)
=
+ log 1 =
t2
+
2
=
+ 0 = 0.
+
31
Pertanto,
Z
1
arctan x
1
1
3
log = 3
log .
dx = 3 0 + 3
x2
4
4
2
2
8) [T.E. 11/06/2012]
Determinare per quali valori di R converge lintegrale improprio
Z +
arctan x13
dt.
x log (1 + arctan x)
0
Svolgimento.
La funzione integranda
arctan x13
f (x) =
x log (1 + arctan x)
`e definita su ]0, +[, a causa del fattore x , con R. Osserviamo altres` che, per x > 0, il
termine arctan x `e strettamente maggiore di 0, per cui largomento del logaritmo `e strettamente
maggiore di 1, quindi il denominatore della
frazione non si annulla mai.
1
1
Poiche x3 > 0, ne segue che arctan x3 > 0. Pertanto la funzione integranda `e positiva su
]0, +[.
Per studiare il carattere faremo ricorso ai criteri di convergenza per funzioni positive.
Lintegrale risulta improprio a causa della singolarit`a in 0 e a causa della illimitatezza da
destra dellintervallo di integrazione.
I valori di per cui lintegrale risulta convergente sono quindi tutti e soli quei valori per cui si
ha convergenza in un intorno di 0 e per x +.
Dobbiamo quindi studiare la convergenza dei due integrali
Z +
Z a
I1 =
f (x) dx e I2 =
f (x) dx, con a > 0.
a
x0
f (x)
= ` ]0, +[.
g(x)
Per fare ci`o, `e necessario capire a cosa tendano, per x 0+ , i vari fattori che costituiscono la
funzione f (x).
Cominciamo col primo fattore,
1
arctan
.
x3
32
Si ha
lim+ arctan
x0
1
x3
= arctan(+) =
.
2
(o, equivalentemente, il
x0+
2
x
33
Z
0
g(x) dx =
2
1
x+1
dx.
Per lapplicazione del criterio del confronto asintotico, dobbiamo studiare il comportamento dei
vari fattori per x +, per poter cos` esibire una funzione h(x) > 0 tale che
f (x)
= ` ]0, +[.
x+ h(x)
lim
x+
1
x3
= arctan 0 = 0.
In forza del limite notevole gi`a richiamato precedentemente, possiamo sostituire tale fattore con
1
.
x3
Il secondo fattore, x , `e gi`a in forma favorevole.
Per il terzo fattore, invece, si ha
lim log (1 + arctan x) = log 1 +
,
x+
2
che `e una costante maggiore strettamente di 0, che chiameremo K per semplicit`a.
34
Una funzione h(x) `e quindi
h(x) =
1
x3
x K
35
Cominciamo a studiare il comportamento per x 1+ , cio`e studiamo il carattere di
Z a
f (x) dx,
1
essendo a un arbitrario numero reale strettamente maggiore di 1 in cui f non presenta problemi
di definizione.
Essendo f una funzione positiva (il numeratore `e un quadrato, largomento del log `e strettamente maggiore di 1, il termine (x 1) `e maggiore di 0 essendo lintegrale definito su x > 1),
possiamo applicare il criterio del confronto asintotico e cercare una funzione g tale che
lim+
x1
f (x)
= ` ]0, +[
g(x)
e studiare il carattere di
Z
g(x) dx.
1
Per introdurre la g(x) bisogna capire a cosa tendono i vari fattori che costituiscono f (x) quando
x 1.
Il fattore
1
1 cos
x
2
tende a
(1 cos 1)2 ,
quantit`a positiva (e non nulla, visto che il coseno di 1 radiante `e diverso da 1), che possiamo
denotare con K.
Anche il fattore log(1 + x2 ), tendendo a log 2, non crea problemi.
Lunico fattore problematico `e
(x 1) .
Infatti, come osservato allinizio, il contenuto della tonda tende a 0.
Siamo in presenza di un caso analogo a
Z a
1
dx,
0 x
in cui la singolarit`a `e in x = 0.
Nel nostro caso, la x tende a 1 e, chiaramente, il fattore problematico `e (x 1) . In entrambi
i casi, largomento della potenza tende a 0.
La discussione del carattere `e quindi la medesima. Generalizzando, il carattere di
Z a
Z a
1
1
dx =
dx =
0 x
0 (x 0)
36
`e il medesimo di quello di
Z
1
dx,
(x b)
a causa del fatto che, per mezzo della sostituzione x b = t, ci si riconduce allintegrale improprio con la singolarit`a in 0 (nel nostro esercizio `e b = 1).
Detto ci`o, il fattore
(x 1)
`e gi`a in forma adatta per lo studio del carattere.
Quindi, detta
g(x) =
si ha che lintegrale
Z a
Z
g(x) dx =
K
,
log 2 (x 1)
K
K
dx =
log 2 (x 1)
log 2
Z
1
1
dx
(x 1)
converge se e solo se
< 1.
Per il criterio del confronto asintotico, anche
Z a
f (x) dx
1
converge se e solo se
< 1.
Preoccupiamoci ora del carattere dellintegrale in un intorno di +.
Consideriamo il limite dei vari fattori che compongono f quando x +.
Per quanto riguarda il primo fattore (per il momento omettiamo il quadrato, lo reintroduremmo
quando definiremo g(x)), si ha
1
lim 1 cos
= 1 cos 0 = 1 1 = 0.
x+
x
Si tratta cio`e di un fattore infinitesimo. Nellintrodurre g(x) dovremo sostituire tale fattore
o con la parte mancante di un limite notevole o con lo sviluppo di Taylor opportunamente
arrestato.
Utilizziamo il noto limite notevole
lim
t0
1 cos t
1
= ,
2
t
2
37
1
0 quando x +.
x
x+
x+
4+
2 log x x
2x
log x
Poiche
Z
Z
g(x) dx =
1
2 x4+ log x
converge se e solo se
+ 4 > 1,
cio`e se e solo se
> 3,
dx
38
f (x) dx
a
converge se e solo se
> 3.
In conclusione, lintegrale di partenza converge per tutti e soli gli per cui converge sia in
x = 1 che a +, cio`e per tutti e soli gli che risolvono il sistema
(
<1
,
> 3
cio`e per
3 < < 1.