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LaManipolazionedelleImmaginiMentalinellaSclerosiMultipla

Introduzione
La sclerosi multipla, un tempo definita Sclerosi a placche,
rappresenta una delle pi diffuse malattie del SNC, la cui
eziopatogenesiperlopisconosciuta,ancheselinsorgenzaviene
attribuita allazione combinata di diversi fattori quali lambiente,
lesposizioneadagentiinfettiviedunacertapredisposizionegenetica.
Lasclerosimultipladeveilsuonomeallapresenzadilesioni(placche)
cheseguonounprocessodidemielinizzazionechesiverificainpi
areedelSNC(dacuiilnomemultipla);taliplacchepossonoevolvere
daunafaseinfiammatoriainizialeaunafasecronica,incuiassumono
caratteristichesimiliacicatrici,dacuiderivainveceilterminesclerosi.
Molteplicitevariabilitdellesedilesionalisonoresponsabilinonsolo
delleterogeneit disfunzionale intraindividuale, ma spesso rendono
pocosovrapponibiliiprofiliclinicididuepersoneaffettedallastessa
patologia.
TraipionieridellostudiodellaSMannoveriamoCharcot,alqualeva
riconosciutononsoloilmeritodiaverfornitodettagliatedescrizioni
clinicheedanatomopatologichedellaSM(1877),maanchediaver
messoinluceidominicognitivicheconmaggioriprobabilitvengono
compromessi. Nonostante tali osservazioni fossero innovative, esse

furono per ignorate per circa 90 anni, durante i quali ai deficit


cognitivi veniva attribuita bassa frequenza. Le indagini
neuropsicologiche svolte negli ultimi venti anni hanno permesso di
otteneremaggioriinformazionicircailpattern,lagravitelafrequenza
dei deficit cognitivi osservabili nella SM. I domini pi colpiti sono
lattenzione, la memoria e la velocit di elaborazione delle
informazioni, seguiti dalla percezione visuospaziale e dalle funzioni
esecutive a fronte del linguaggio e delle funzioni intellettive,
solitamente conservate. Nonostante questi deficit non siano
direttamenteosservabili,quandoraggiungonouncertogradodiseverit
incidononegativamentesullosvolgimentodelleattivitquotidiane,sul
lavoroesullerelazionisocialialparidelledisabilitfisiche(Raoetal.,
1991).Adifferenzadellesuddettefunzionicognitive,venunaancora
poco esplorata nellambito della SM: la rotazione delle immagini
mentali,tracuifiguranoleimmaginimotorie.
Limmagine motoria pu essere definita come uno stato dinamico
durante il quale un soggetto simula mentalmente una data azione
(JeannerodeDecety,1995).Studicomportamentali(Jeannerod,1995)e
neurofunzionali (Gerardin et al., 2000) suggeriscono una
corrispondenza tra la simulazione mentale e lesecuzione materiale
dellazione,siaalivellotemporalechedeisubstraticerebraliattivati.
Leimmagini motorie nonrappresentano soloil prodotto diprocessi

cognitivifinalizzati,adesempio,allasimulazioneedallanticipazione
delle azioni, ma costituiscono anche uno strumento potenzialmente
utile nella riabilitazione cognitiva. La loro efficacia stata infatti
dimostratasianeisoggettisani(es.atleti),cheinpazienticonictus
(Braunetal.,2006)oParkinson(Heremansetal.,2011);tuttavia,non
esiste una letteratura dettagliata sulla manipolazione delle immagini
motorieesulloroimpiegoclinicoinaltrepatologieneurologiche,come
lasclerosimultipla.Heremansetal.(nonpubblicato)haindagato,per
laprimavolta,lamisuraincuiipazienticonSMsonoingradodi
generare e manipolare correttamente le immagini motorie: egli ha
riscontratounacertaeterogeneitrilevandoche,mentrealcunipazienti
conservano la loro abilit nellutilizzare queste immagini, altri
mostrano serie carenze nellaccuratezza e nellorganizzazione
temporale.Ladiminuzionedellaccuratezzacorrelasignificativamente
conideficitcognitivi,mentreleincongruenzetemporalisonoassociate
alledisfunzionimotoriepropriedellaSM.
Datequestepremesseilprincipaleobiettivodiquestostudio stato
indagare la manipolazione delle immagini mentali, con particolare
interesse per le immagini motorie, nei pazienti affetti da sclerosi
multipla. Il campione (pazienti e controlli sani appaiati per le
caratteristichesociodemografiche)haeseguitountestcomputerizzato
dirotazionementaledistimolivisivi(lettere)emotori(maniecorpi

interi)ingradodifornireinformazionicircalaccuratezzadellerisposte
eirelativitempidireazione.Dallaletteratura(Parsons,1987,1994;
Sekiyama,1982)siapprendechequandoisoggettidevonofornireun
giudiziodilateralitdiunamanoruotatasecondodiversigradi,essi
risolvonoquestocompitoimmaginandolapropriamanomuoversifino
araggiungerelamedesimaposizionedellostimolodavalutare.Questi
studi hanno riscontrato anche che il tempo richiesto per eseguire
questoperazionementalepressappocosimileaquellonecessarioad
eseguirematerialmenteilmovimentoinquestione.Nonsolo,igiudizi
di lateralit delle mani sono fortemente influenzati dai vincoli
biomeccaniciintrinseciaimovimentirealidellamanodestraesinistra
(Parsons,1994);unaprovadellaloroesistenzasarebbeladifferenzanei
tempidireazionetralorientamentolateraledellemani(lontanodalla
lineasagittaledelsoggetto:270perlamanosinistrae90perquella
destra)equellomediale(chemostralatendenzaopposta:90perla
manosinistrae270perladestra).Sullabasediquesteconsiderazioni,
la rotazione della mani viene considerata il compito cardine per lo
studiodellamanipolazionedelleimmaginimotorie,enonuncompito
dimerarotazionevisiva.Unulteriore provasomministrata statail
giudiziodilateralitdimanisucorpivistidallaprospettivafrontaleodi
spalle, ovvero, i soggetti devono decidere a quale lato del corpo
appartiene la mano. Questo compito risulta controverso rispetto al

precedente, poich ad essere visualizzato lintero corpo e non la


singola mano; ci significa che limpiego di strategie risolutive
egocentriche,picheallocentriche,nonscontato.Ricordiamochele
trasformazioni egocentriche si distinguono da quelle allocentriche
(objectbased)inquantoquesteultimenonrichiedonouncambiamento
delpropriopuntodivista,bensdellaposizione,dellorientamentoo
dellaformadiunoggettoesterno.Unclassicoparadigmaperstudiarele
trasformazioni object based larotazione mentale, incui isoggetti
devonodecidereseduestimolipresentati contemporaneamentesono
uguali omeno (Kosslyn, 1994; Shepard& Cooper, 1982;. Il tempo
impiegato ad effettuare questa stima solitamente direttamente
proporzionalealladifferenzaangolaretraidueoggetti,ciocomese
losservatore ruotasse mentalmente il secondo stimolo fino a
sovrapporloaquellostandard.Questirisultatisupportanolipotesiche
la rotazione mentale una trasformazione continua isomorfica alla
rotazione fisica delloggetto. Contrariamente, la comprensione del
modoincuiletrasformazioniegocentrichesimostranomenodiretta
ed immediata; infatti non sembrano seguire lo stesso pattern
cronometricodelletrasformazionibasatesulloggetto.Inoltre,anchegli
studi effettuati con il supporto di neuroimaging forniscono risultati
discordanti.Adesempio,Parsons(1987)hachiestoadungruppodi
soggetti di decidere a quale lato del corpo, ruotato secondo diversi

gradi,appartenesseilbraccioesteso.Dalmomentochelorientamento
incide diversamente sui tempi di reazione rispetto ai paradigmi di
rotazionementale(samedifferent),statoconclusochefosseroattivati
diversiprocessicomputazionali,nellafattispeciestrategieegocentriche.
Zacks et al. (1999), utilizzando gli stessi stimoli di Parsons, ha
comparato le performance ai compiti di rotazione (trasformazione
allocentrica)conquelleottenuteaigiudizidilateralit(trasformazione
egocentrica), utilizzando la fMRI. Nella condizione di controllo, i
partecipanti riportano in quale lato dello schermo appare il braccio
esteso di una figura in posizione canonica, mentre nella condizione
sperimentaleipartecipantidevonostabilireseilbraccioestesodestro
o sinistro. Attraverso luso di un questionario, emerso che hanno
completatolaprovaadottandounaprospettivainprimapersona.Inuna
secondacondizionesperimentale,ipartecipantieffettuanosempreun
giudizio di lateralit, con la differenza che le figure appaiono
capovolte.Inquestocasohannodichiaratodiaverruotatolefigurefino
aportarlenellaposizionecanonica,adottandocosunatrasformazione
allocentrica(vedereancheRatcliff,1979).Inoltre statovistochei
tempi di reazione sono minori quando la figura di spalle rispetto
allosservatore e quando si trova in posizione canonica, mentre il
risultato opposto si verifica quando le figure sono ruotate di 180.
Questo pattern in linea sia con una trasformazione egocentrica

aggiuntivacheconunatrasformazioneaddizionalebasatasulloggetto.
possibile,cio,cheisoggettiabbianocompiutounrovesciamento
mentaleperimmaginaresestessinellastessaposizionedellostimolo,
o che abbiano ruotato la figura attraverso il piano di profondit
(trasformazione allocentrica). Nello studio appena citato, i dati
provenienti dalla fMRI supportano la seconda ipotesi, in quanto il
pattern di attivazione cerebrale simile a quello osservato nelle
ricerchebasatesulparadigmadiShepardMetzler,edinlineaconle
interpretazioni di Ratcliff circa i deficit dei pazienti con lesioni
posteriori destre nel ruotare le immagini. A differenza di queste
conclusioni,Parsonshadichiaratocheancheperigiudizidilateralitdi
corpicapovoltilepersoneimmaginanolapropriapartedelcorponello
stesso orientamento della figura. Bisogna per sottolineare come la
diversit degli orientamenti selezionati nei tre studi possa essere
responsabile dei differenti risultati, comportando diverse strategie di
risposta.SempreZacksetal.(2001)haapprofonditolacapacitdei
corpi di elicitare entrambe le trasformazioni secondo due diversi
paradigmi:ilconfrontoacoppieeilgiudiziodilateralit.Lipotesi
che il confronto a coppie comporti una trasformazione basata
sulloggettoinquantoilcompitorichiedeunparagonetradueoggetti
relativi alle loro cornici di riferimento intrinseche, e pu essere
effettuato senzachelosservatore cambiilpropriopuntodivista. Il

giudizio di lateralit, al contrario, supportebbe manipolazioni


egocentriche in quanto il giudizio spaziale concerne la cornice di
riferimentodelcorpoillustratoepuessereeseguitoimmaginandoil
proprio corpo nella stessa posizione di quello osservato. Questa
differenzaoperazionaleemergerebbedaidiversioutputcronometrici:
nelconfrontosiosserverebeunarelazionemonotonicatraorientamento
dellostimoloetempidireazione(ShepardandMetzler,1971),mentre
solounadeboleassociazionecaratterizzerebbelamedesimarelazione
nelgiudiziodilateralit(Parsons,1987).Questirisultatisuggeriscono
che le trasformazioni mentali dei corpi possono avvenire secondo
diversipuntidivista,entrambiimportantinellanticipareicambiamenti
nel mondo: le trasformazioni object based rispetto ai cambiamenti
nellorientamentodialtricorpicoscomesimuovononellambiente,
mentrequelleegocentrichepericambiamentidelpropriopuntodivista
mentresiamonoiamuoverciedagirenelmondocircostante.Vistele
premesse,ciaspettiamocheanchenelpresentestudiolatrasformazione
deicorpievochiunapropsettivaegocentrica.
1.Metodo
1.1.Partecipanti
Il campione totale composto da 40 soggetti, di cui 20 con sclerosi
multipla ( 10 Maschi, et media e d.s. 329; 10 Femmine, et media e

d.s. 37.49.1) e 20 controlli sani (10 Maschi, et media e d.s. 318; 10


Femmine, et media e d.s. 35.29.9). I primi sono stati reclutati presso
il Centro SM del Policlinico II di Napoli, e si dividono equamente in 10
pazienti di sesso maschile e 10 di sesso femminile. I criteri dinclusione
sono stati: essere affetti da SM Recidivante Remittente, non essere
nella fase di esacerbazione sintomatica, avere un grado di disabilit
EDSS4.5, non avere deficit sensoriali che potessero inficiare le
performance ai test, ed infine ottenere un punteggio al MMSE superiore
al cut off. Non stata invece considerata la terapia farmacologica
utilizzata dai diversi pazienti.
Al gruppo sperimentale, stato affiancato quello di controllo appaiato
per sesso, et e scolarizzazione. I requisiti dinclusione erano:
punteggio al MMSE superiore al cut off, punteggio 13 alla BDI II, e
lassenza di qualsiasi altra condizione psichiatrica o neurologica sia
passata che presente. Tutti i soggetti che compongono il campione sono
destrimani.
1.2.Strumenti
1.2.1.MiniMentalStateExamination(MMSE)
Test messo a punto (Folstein et al., 1975; Measso, 1993) per la
valutazione globale dellefficienza cognitiva del soggetto, non adatto ai
fini diagnostici. E costituito da 30 items che indagano aree cognitive

differenti: orientamento spazio-temporale, memoria a breve termine,


attenzione/calcolo, memoria a lungo termine, linguaggio, prassia
costruttiva. Il punteggio totale compreso tra 0 e 30, il cut-off fissato
a 23,8. I punteggi grezzi devono essere corretti per et e scolarit del
soggetto.
1.2.2.FrontalAssessmentBattery(FAB)
La FAB (Dubois et al., 2000) comprende 6 sub-test che rilevano il
funzionamento dei lobi frontali mediante la valutazione delle abilit da
essi controllate: classificazione, flessibilit mentale, programmazione
motoria, sensibilit allinterferenza, controllo inibitorio e autonomia
ambientale. Il punteggio globale si ottiene dalla somma dei punteggi
alle singole sottoprove; le performance del campione di controllo
italiano sembra essere influenzata sia dallet che dalla scolarit.
1.2.3.MontrealCognitiveAssessment(MoCA)
Il Montreal Cognitive Assessment (Nasreddine, 2005) stato progettato
come strumento di rapido screening del deterioramento cognitivo lieve.
Valuta diversi domini cognitivi: attenzione e concentrazione, funzioni
esecutive, memoria, linguaggio, abilit visuocostruttive, astrazione,
calcolo e orientamento. Il massimo punteggio ottenibile uguale a 30,
mentre un punteggio 26 viene considerato patologico.
1.2.4.BeckDepressionInventory(BDI)

Il Beck Depression Inventory Second Edition (BDI-II) uno strumento


di rapida somministrazione utilizzato per rilevare la presenza e la
gravit dei sintomi della depression, cos come viene descritta nel
DSM-IV (American Psychiatric Association; 1994). composto da 21
item self report che indagano cambiamenti del sonno, dellappetito, la
presenza di agitazione motoria, difficolt nel concentrarsi etc. Il
periodo a cui il paziente deve fare riferimento rappresentato dalle
ultime due settimane. Ogni risposta fornita ai 21 item viene sommata
per estrarre un unico punteggio. Vi sono quattro alternative di risposta,
il cui range varia da 0 a 3. A due items (16 and 18) vi sono sette opzioni
di risposta, in quanto vengono indagati cambiamenti quantitative del
sonno e dellappetito. Punteggi che variano da 0 a 13 indicano
unassenza di contenuti depressivi, punteggi compresi tra 14-19 una
depressione lieve, punteggi inclusi tra 27-29 una depressione di grado
moderato ed infine punteggi 30-63 una depressione di grado severo.
1.2.5.PittsburghSleepQualityIndex(PSQI)
Il Pittsburgh Sleep Quality Index (PSQI) viene utilizzato per misurare
la qualit ed I pattern del sonno negli adulti. Esso utile a differenziare
il sonno buono da quello cattivo attraverso lindagine di sette
domini: qualit del sonno soggettiva, latenza del sonno, durata,
efficienza del sonno, fattori di disturbo, uso di medicinali e conseuenze
diurne, il tutto riferito allultimo mese. Il paziente stesso fornisce le

risposte pi adeguate. Le alternative di risposta si riferiscono dunque


alla frequenza di determinati episodi, e variano da 0 a 3, dove 3 fa
riferimento allestremo negativo. Un punteggio globale 5 indica la
presenza di un sonno cattivo.
1.2.6.MovementImageryQuestionnaireRevised(MIQR)
Il Questionario di Immaginazione Motoria indaga le abilit
immaginative visive e cinestetiche ed composta da otto item, di cui
una met rileva limmaginazione visiva e laltra met quella cinestetica.
Ogni item prescrive dapprima il movimento da compiere, poi viene
chiesto di tornare alla posizione di partenza e, secondo le istruzioni
ricevute, cercare di formare unimmagine mentale visiva del
movimento appena compiuto, oppure cercare di immaginare le
sensazioni fisiche che si proverebbero se si eseguisse nuovamente il
movimento appena svolto. Al termine di ogni compito immaginativo,
viene chiesto al soggetto di valutare il grado di difficolt utilizzando
una scala a 7 punti, dove 1 = veramente facile da vedere/sentire e 7
= veramente facile da vedere/sentire.
1.2.7.ScalaModificatadellImpattodellaFatica(MFIS)
Ritenuta dal Multiple sclerosis Council come uno dei migliori
questionari self report, la Modified Fatigue Impact Scale (MFIS) rileva
attraverso 21 item, gli effetti della fatica sul funzionamento fisico,

cognitivo e psicosociale nelle ultime quattro settimane, in base alla


frequenza degli effetti stessi (da 0 = mai a 4 = quasi sempre). Nella fase
di scoring si possono ottenere sia punteggi alle singole scale, sia
ottenere un indice globale; a punteggi pi alti corrisponde un maggior
impatto della fatica sulle attivit dellindividuo; un punteggio totale
38 indica fatica severa.
1.2.8.ExpandedDisabilityStatusScale(EDSS)
La disabilit neurologica viene misurata attraverso la EDSS
(Kurtzke,1983), che assegna ad otto sistemi funzionali (SF: Piramidale,
Cerebellare, Troncoencefalico, Sensitivo, Vescico-sfinterico, Visivo,
Mentale, Altre funzioni neurologiche) uno score che va da 0 (funzione
conservata) a 6 (funzione totalmente compromessa), corrispondente al
grado di funzionalit; dallanalisi dei punteggi ottenuti ai singoli
sistemi funzionali (SF), integrati da un giudizio di autonomia espresso
per lo pi come capacit di deambulare autonomamente, scaturisce il
punteggio finale della scala che assegna uno score da 0 (assenza di
sintomatologia) a 10 ( morte dovuta a SM). I punteggi al di sotto di 4.0
sono stabiliti sulla base degli SF e si riferiscono a pazienti in grado di
deambulare autonomamente per almeno 50 metri; i punteggi tra 4.0 e
5.0 sono stabiliti sia sulla base dei SF che delle abilit di
deambulazione, mentre i punteggi tra 5.5 e 8.0 sono stabiliti
esclusivamente sulla base della capacit di deambulare e degli ausili

necessari.
1.2.9.Rotazionementaledicorpiinteri
La rotazione di corpi interi (trasformazione egocentrica) comprende
due differenti situazioni sperimentali. Nella prima, ai soggetti sono
presentati sullo schermo di un computer disegni di una figura umana, in
visione anteriore, con le braccia distese lungo il corpo ed una delle
mani colorata in nero. Lo stimolo mostrato in uno di 4 orientamenti
spaziali (0, 90, 180 e 270 in senso orario). Nella seconda situazione
sperimentale, gli stimoli sono identici a quelli appena descritti, fatta
eccezione per la prospettiva in cui mostrata la figura umana che, in
questo caso, di spalle (visione posteriore). In entrambi i casi, ai
soggetti chiesto di immaginare loro stessi nella posizione della figura
sullo schermo e di indicare se la mano nera la sinistra o la destra.
1.2.10.Rotazionementaledimani
La rotazione di mani prevede la presentazione al computer di disegni di
mani ritraenti il dorso e con orientamenti spaziali diversi (0, 90, 180
e 270). I soggetti devono decidere se lo stimolo mostrato raffiguri la
mano destra o sinistra.
1.2.11.Rotazionementaledilettere
Ai soggetti viene presentata una lettera (ad es., R), la cui posizione

pu essere canonica o speculare, e con diversi orientamenti spaziali (0,


90, 180, 270); compito del soggetto decidere se lo stimolo
presentato normale o speculare.
1.3.Proceduraedapparatosperimentale
Ai soggetti stato somministrato dapprima il Mini Mental, funzionale
allinclusione nel campione; successivamente, ai controlli stata
somministrata la BDI II per escludere eventuali soggetti depressi,
mentre ai pazienti la MFIS, per evitare che i successivi compiti
potessero influenzarne le risposte. I restanti test (PSQI, MIQ-r e
compiti di rotazione) sono stati presentati in ordine casuale tra i
soggetti.
Per lo svolgimento del compito di rotazione stato impiegato il
software SuperLab 4.0. I soggetti sedevano ad una distanza di circa 60
cm dal monitor, tenendo la mano sinistra rivolta verso il basso e
poggiata sul tavolo e quella destra sulla tastiera del portatile. I soli tasti
da utilizzare erano B ed H, da premere con lindice o il medio;
questi tasti sono stati selezionati in quanto risultano in linea con il
piano sagittale dei soggetti destrimani. Per i compiti di rotazione dei
corpi e delle mani, B ed H indicavano lappartenenza,
rispettivamente, al lato sinistro e destro del corpo; per il compito di
rotazione della lettera R, B ne indica la natura speculare, H quella
normale. Gli stimoli misuravano, rispettivamente, 7x7.5 cm per le

mani, 3.5x3.5 cm per la lettera R, e 5x8.5 cm per entrambi i compiti


con i corpi (figura 1). Ogni soggetto ha completato 4 blocchi, ognuno
composto da 32 stimoli, per un totale di 128 stimoli. Linizio di ogni
trial era anticipato dalle istruzioni, e per il primo blocco era prevista
una breve sessione di prova. Un punto di fissazione + della durata di
1000 ms anticipava lapparizione di ogni stimolo, presente fino a
quando non veninva fornita una risposta.

Figura1.Esempidistimolisomministrati:a) Mano sinistra a 0 e destra a


180 ; b) Mano sinistra frontale a 180 e destra a 270 viste frontalmente; c)
Mano sinistra a 90 e destra a 180 viste di spalle e d) R speculare a 0 e
normale a 180.

2.Risultati
2.1.Compitidirotazionementale
Per i compiti di rotazione mentale sono state eliminate tutte le risposte

con tempi di reazione non compresi nellintervallo 500ms8000 ms


(circa il 6.7% delle risposte globali). Dei rimanenti dati, il 10.7%
costituito da risposte errate (62.8% fornite dai pazienti), escluse dalle
successive analisi. Attraverso SPSS 17.0, stata condotta una prima
ANOVA 4x4x2 con due fattori entro i soggetti (compito, orientamento)
ed uno fra soggetti (gruppo); in questo caso stato escluso il fattore
lato, dal momento che non possibile parlare di lateralit delle lettere.
Questa analisi rappresenta il primo passo per lindividuazione e la
comprensione delle eventuali differenze tra i due gruppi nel manipolare
le immagini mentali.Si osservano effetti principali del compito,
F(3,114)= 8,99 p=.000, dellorientamento, F(3,114)=52,09 p=.000, e
del gruppo, F(1,38)= 4,91 p=.033, ed un effetto interazione tra compito
ed orientamento F(9,342)= 2,68 p=.005; non sussiste invece
uninterazione significativa tra gruppo e compito (p=.068). I post hoc
eseguiti con metodo Bonferroni rivelano che le medie dei due gruppi si
differenziano soprattutto in merito ai corpi frontali in posizione
canonica, a quelli visti dal retro e ruotati di 90 ed, infine, per tutti gli
orientamenti delle mani (vedere Maniper i valori di t e i relativi livelli
di significativit). Nessuno scarto importante invece emerso per la
rotazione delle lettere, la cui media uguale a 1792,68 ms per i pazienti
e 1562,98 ms per i controlli sani, per tutti gli orientamenti considerati.
Cos, una volta stabilito che un compito prettamente visivo viene
eseguito allo stesso modo tra i due gruppi, stata effettuata una

seconda ANOVA con disegno 3x4x2x2, in cui stato incluso il fattore


lato ma non il compito di rotazione delle lettere. Anche in questo caso
sono stati eseguiti post hoc con metodo Bonferroni per i risultati
significativi, ed il livello di significativit stato fissato a p<0.05.
Inoltre, per una comprensione pi ampia delle performance esibite dai
due gruppi, sono stati condotti alcuni t- test per campioni appaiati.I
risultati dellANOVA hanno dimostrato un effetto principale del gruppo
con F (1,38)= 6.09 p= .018. Dalle medie si osserva che i pazienti hanno
dei tempi di reazioni pi lunghi (media totale= 2329,3 ms) rispetto ai
soggetti di controllo (media totale = 1734,6 ms). Inoltre, emerso un
effetto significativo del compito, F(2,76)= 4.39, p= .016; le medie
indicano che le performance pi lente si hanno per i corpi frontali
(media= 2113 ms), seguiti dalla rotazione di mani (media= 2103,7 ms)
ed infine dai corpi visti di spalle (media= 1879 ms). Questultima
media differisce significativamente sia da quella dei corpi frontali (p= .
003) che da quella delle mani (p= .045), come si apprende dai confronti
a

coppie.

Infine,

si

osservato

un

effetto

significativo

dellorientamento, F(3,114)= 39.45, p= .000); le medie mostrano che i


tempi di reazione crescono notevolmente quando loggetto presentato
a 180 (media = 2476,5 ms), mentre la media pi bassa si ha in
corrispondenza di 0 (media= 1827,8 ms), ovvero quando lo stimolo
in posizione canonica. Anche in questo caso, i confronti ci dicono che
gli stimoli capovolti differiscono significativamente da tutti gli altri

stimoli (p= .000).


Effetti

interazione

significativi

sono

emersi

tra

compito

ed

orientamento F(6,228)= 3.35, p= .003. Osservando il grafico 1, si nota


come per tutti i compiti il picco dei tempi di reazione si raggiunga in
corrispondenza dei 180. A questo orientamento, gli stimoli che hanno
richiesto pi tempo per essere ruotati sono state le mani, con media pari
a 2678 ms.
I t-test rivelano che i due campioni differiscono soprattutto nel caso del
corpo frontale a 0 (p= .043), del corpo visto di spalle ruotato di 90
(p= .041) e per tutti gli orientamenti delle mani (0, p= .004; 90, p= .
019; 180, p= .007 e 270, p= .037).

Grafico1.Interazione tra compito ed orientamento

Anche la lateralit dello stimolo, unitamente al compito e


allorientamento, incide significativamente sulle performance globali
con F(6,228)= 2.21, p= .043. Dal momento che in questultima

interazione anche il fattore gruppo determina differenze significative,


F(6,228)= 4.38, p= .000, faremo riferimento ai t-test per cogliere
questultimo aspetto.
Mani. I t-test per la lateralit riportano scarti significativi per entrambi
i livelli della variabile: rispettivamente t(38)= 2.57, p= .014 per il lato
destro e t(38)= 2.98 p= .005 per il sinistro. Lo stesso pattern si osserva
per lorientamento: t(38)= 3.10 p= .004 per 0, t(38)= 2.45 p= .019 per
90, t(38)= 2.84 p= .007 per 180 ed infine t(38)= 2.16 p= .037 per
270. Confrontando le prestazioni dei controlli e dei pazienti rispetto
agli effetti congiunti del lato e dellorientamento, i t-test risultano
significativi quando la mano destra ruotata di 90 e 180,
rispettivamente t(38)= 2.71 p= .011 e t(38)= 2.67 p= .011 e quando la
mano sinistra ruotata di 0, t(38)= 3.08 p= .005, 180, t(38)= 2.58 e
p= .014 e 270 con t(38)= 2.39 e p= .022 (grafico 2).

Grafico2.Medie ottenute dai due gruppi al compito di rotazione delle mani .

Per verificare luso di strategie motorie, e quindi lintervento dei


vincoli biomeccanici, sono state confrontate le performance dei pazienti
durante le rotazioni con orientamento mediale (90 per la mano sx e
270 per la mano destra) e laterale (270 mano sx e 90), aspettandosi
tempi di reazione pi veloci nel primo caso. I t-test per campioni
appaiati confermano laspettativa, dal momento che le medie per gli
orientamenti mediali sono 1996,05 ms e e 2005 ms, rispettivamente per
la mano sinistra e quella destra, mentre per gli orientamenti laterali
sono 2346,20 ms (sinistra) e 2694,35 ms (destra). Inoltre, tali differenze
risultano significative per la mano destra t(19)=2,45 p=.024, mentre
viene sfiorata la significativit per la mno sinistra (p=.056)
Gli stessi confronti operati nel gruppo di controllo indicano che, a
prescindere dallorientamento, la mano sinistra richiede pi tempo per
la trasformazione; infatti le medie sono pari a 1712,95 ms e 1705,70 ms
quando essa viene ruotata di 90 e 270, mentre ai medesimi
orientamenti per la mano destra si ha 1634,45 ms e 1592,65 ms. Cos,
per la mano destra si apprezza una differenza (non significativa) tra
orientamenti mediali e laterali, mentre lo stesso non avviene per la
mano sinistra anche se lo scarto tra i due orientamenti di 7 ms.
Corpifrontali. Per la rotazione del corpo frontale, quando vengono
considerati lato ed orientamento, si osserva una differenza significativa
tra gruppi, t(38)= 3.40 p= .002, quando il corpo posto in posizione

canonica ed il giudizio di lateralit interessa la mano destra.


Quando viene isolato lorientamento, nel gruppo dei pazienti si osserva
che i tempi di reazione associati alla posizione canonica della figura
sono significativamente pi brevi di quelli associati a 180, t(19)= -2.27
p=.035, e che questi ultimi differiscono a loro volta dai restanti
orientamenti,

t(19)=

3.37

p=.003

t(19)=

2.64

p=.016,

rispettivamente per 90 e 270.


Anche per i controlli i tempi di reazione per le figure invertite si
scostano notevolmente dagli stimoli ruotati di 90, t(19)= -3.20 p=.005,
e di 270, t(19)= 2,48 p=.023. Il confronto con lorientamento canonico
sfiora la significativit (p=.052).
Quando invece vengono confrontate le performance tra stesso
orientamento ma diverso lato, nel gruppo dei pazienti non vi sono
differenze significative, mentre nel gruppo dei controlli le prestazioni
associate alla mano sinistra, a 0 e 270, si scostano significativamente
da quelle della mano destra agli stessi orientamenti: t(19)= -2.49
p=.022 e t(19)= -2.16 p=.044.

Corpivistidispalle. Per il giudizio di lateralit delle mani nei corpi


visti di spalle i t-test suggeriscono che i due gruppi si differenziano
quando richiesto di riconoscere la mano sinistra su un corpo di spalle

ruotato di 90 con t(38)= 2.92, p= .007 .


Anche in questo caso i t-test eseguiti allinterno di ogni gruppo
forniscono maggiori informazioni circa il rapporto tra tempi di reazione
ed orientamento. Per i pazienti si osservano maggiori tempi di reazione
per i corpi capovolti rispetto alla posizione canonica, t(19)= -4.75
p=.000, a 90, t(19)= -2.55 p=.019 e 270, t(19)= 3.28 p=.004. Inoltre,
anche la trasformazione degli stimoli a 90 richiede pi tempo rispetto
ai giudizi di lateralit in posizione canonica, t(19)= -2.77 p=.012.
Anche per i controlli richiesto maggiore sforzo quando gli stimoli
sono capovolti, t(19)= -4.98 p=.000 per 0, t(19)= -4.2 p=.000 per 90 e
t(19)= 3.7 p=.002 per 270.Dai confronti a coppie in cui viene
mantenuto costante lorientamento ma non il lato, si evince che tanto i
pazienti quanto i controlli non mostrano differenze significative
riconducibili alla lateralit degli stimoli.

Confrontocorpifrontali/vistidispalle. Infine, seguendo il paradigma


sperimentale di Zacks et al. (1999), vengono effettuati dei confronti tra
le performance ai corpi frontali e visti di spalle quando essi si trovano
in posizione canonica o sono capovolti. Nello studio citato vengono
riscontrati tempi di reazione minori quando il corpo visto di spalle ed
in posizione canonica, mentre si verificare landamento opposto
quando lo stesso stimolo capovolto.

Nel presente studio si verifica solo la prima condizione tale che la


differenza delle medie a 0 tra i due corpi risulta significativa con
t(19)= 5,05 p=.000 per i pazienti e t(19)=3,77 con p=.001 per i
controlli. Per i corpi capovolti, a differenza delle attese, le medie sono
pi alte per gli stimoli frontali; tuttavia si parla di differenze inferiori ai
100 ms.
3.Discussione
Lo scopo di questo lavoro stato indagare la trasformazione delle
immagini mentali nei pazienti con sclerosi multipla recidivanteremittente. Lipotesi principale che vi fossero delle differenze in
termini di accuratezza e tempi di reazione tra pazienti e controlli sani
nei compiti di rotazione delle immagini motorie.
Un primo passo stato confrontare le performance dei due gruppi al
compito di rotazione delle lettere, che impiega strategie visive per la
sua realizzazione. Dalle prime analisi emerso che i pazienti, pur
richiedendo pi tempo per il completamento della prova, non si
scostano significativamente dalle performance dei soggetti sani; ci
significa che la funzionalit delle strategie objectbased preservata e
paragonabile a quella delle persone sane.
Le performance ai compiti motori hanno rivelato profonde differenze
tra i due gruppi e cos, per agevolarne la comprensione, verranno

discusse separatamente.
Il giudizio di lateralit delle mani rappresenta il compito motorio
ampiamente usato in letteratura. Innanzitutto, si osserva che i pazienti
mostrano tempi di reazione globali maggiori rispetto ai controlli e che
essi

non descrivono

rappresentano

una funzione

una funzione

della

monotonica
complessit

ma
dei

piuttosto
movimenti

immaginati indotti dal compito stesso. Infatti, non solo emergono


risposte pi veloci per la mano destra, ma si osservano diversi pattern
comportamentali quando vengono considerati gli effetti congiunti del
lato e dellorientamento.
In particolare i giudizi di lateralit sono pi veloci per la mano destra
quando essa rivolta verso la linea mediana del soggetto (270)
rispetto a quando si allontana da essa (90), cos come avviene per la
mano sinistra, in cui i due orientamenti considerati vengono invertiti
(laterale = 270 e mediale= 90). Secondo de Lange et al. (2006) questo
comportamento permette di escludere lipotesi che i soggetti abbiano
completato la prova ruotando mentalmente la stessa mano attraverso i
trials (es. la mano dominante) o che abbiano fornito risposte casuali.
Infatti, queste strategie alternative avrebbero comportato o una
preferenza sistematica per una delle direzioni di rotazione o, al
contrario, nessun tipo di preferenze.
Questi risultati ricalcano quelli gi esistenti in letteratura, secondo cui i

vincoli biomeccanici dei movimenti reali delle mani vengono applicati


anche ai immaginati; non solo, essi corroborano anche le precedenti
ricerche che mostrano come la rotazione mentale delle mani avvenga
utilizzando una strategia egocentrica e non visiva allocentrica (Parsons,
1987, 1994; Sekiyama, 1982). Inoltre, il fatto che i pazienti ottengano
tempi di reazione maggiore ai controlli anche quando la mano in
posizione canonica suggerisce lidea che processi deficitari siano tanto
a carico delle operazioni di manipolazione che delle rappresentazioni
delle mani.
Per quanto riguarda il giudizio di lateralit delle mani in corpi visti
dalla prospettiva frontale e di spalle, entrambi i gruppi hanno mostrato
maggiori difficolt nel primo caso, in quanto vengono richiesti
maggiori sforzi quantitativi e qualitativi per la trasformazione. Inoltre,
losservazione che
sia soprattutto la mano destra dei corpi frontali a determinare delle
differenze intergruppo spiegabile alla luce dellincompatibilit tra il
lato in cui appare lo stimolo (sinistra) ed il lato del corpo a cui lo
stimolo appartiene effettivamente (destra). Se questincompatibilit
viene processata attraverso trasformazioni egocentriche deficitarie,
come si presuppongono essere quelle dei pazienti con SM, allora lo
scarto tra i due gruppi diviene ancora pi evidente. Tuttavia, resta da
comprendere se questi stimoli vengano percepiti e manipolati secondo

strategie strettamente motorie o visive, o se vi sia una commistione


delle stesse, dettata o meno da esigenze compensative.
4.Conclusioni
Il presente studio ha dimostrato come nei pazienti con Sclerosi Multipla
R-R ci sia un rallentamento globale nella manipolazione delle immagini
mentali, derivante da una ridotta velocit dellelaborazione delle
informazioni, dimostrata efficacemente in studi precedenti. Quando
vengono considerate le immagini motorie, tali difficolt divengono pi
evidenti, soprattutto alla luce delle difficolt motorie che i pazienti
manifestano. Ulteriori studi sono richiesti al fine di comprendere il
ruolo e la portata, del sistema motorio e della rete ritenuta responsabile
della creazione e della manipolazione delle immagini motorie.

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