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eclettismo onnivoro, sempre in sintonia con lo spirito dei tempi. Opera spesso all'insegna della citazione,
del rifacimento.
Attraversamento di tutte le esperienze artistiche tra 800 e 900: costante sperimentalismo e volont di
rinnovamento (si ciment in quasi tutti i generi letterari : cfr. le principali opere di DA., schema riassuntivo, p.
499).
Aperto alle novit della nascente industria culturale (1914, sceneggiatura del film Cabiria), pioniere della
pubblicit e difensore di quelli che per la prima volta si definiscono "beni culturali".
identit arte/vita: nella vita e nell'arte si presenta come celebratore e creatore di bellezza, in antitesi con il
pubblico e la massa, per la quale ostenta disprezzo, pur aspirando a conquistarla e soggiogarla. Esteta, vate,
superuomo, eroe dalla vita inimitabile, vive ed opera "in un regime di estetismo integrale, in una prospettiva
egocentrica, in un orizzonte di edonismo assoluto" (Barberi Squarotti). Fu perennemente in bilico tra
critica ai valori borghesi e spregiudicato sfruttamento di quegli stessi mezzi di comunicazione attraverso
cui si esprimeva e diffondeva lavversato gusto di massa (Bologna-Rocchi, Loescher, 2010). Coscienza del
pericolo incombente della morte della bellezza.
erotismo e sensualit onnipresenti nelle sue opere: il corpo e i sensi sono il mezzo attraverso il quale il
poeta fa esperienza della realt.
estetismo (dal gr. isthesis, sensazione). Primato della sensazione e culto della bellezza, dellarificio.
Individualismo esasperato.
panismo: sentimento naturalistico e paganeggiante. Il poeta attinge dalla natura una nuova vitalit che ne
acuisce i sensi e lo eleva al di sopra dell'umanit; tendenza ad identificarsi con la natura e le sue
manifestazioni.
classicismo: rivisitazione di miti antichi in funzione moderna (cfr. Laus vitae, Ulisse)
costante labor limae e preziosismo stilistico (poeta imaginifico). Linguaggio iperletterario che esibisce la
propria distanza dal linguaggio comune.
DAnnunzio politico
Fase tardo-ottocentesca
Fase primo-novecentesca
Primo dopoguerra
Ventennio fascista
I ROMANZI
Caratteri generali
Tipologia
Caratteri dei
personaggi maschili
Caratteri dei
personaggi
femminili
Ambientazione
Stile e tecniche
narrative
Lestetismo e Il piacere
Profilo a p. 432 e sgg.
Lintera opera reperibile allindirizzo:
http://www.liberliber.it/biblioteca/d/d_annunzio/il_piacere/html/index.htm
Ambiguit di fondo dellopera: proposito apparentemente moralistico, ma
attrazione / repulsione per il modello di vita estetizzante ed aristocratico del
protagonista. Influsso di Paul Bourget.
Andrea Sperelli, il protagonista dedito al solo culto della bellezza come il D'A. degli
anni romani, un esteta imperfetto, malato di apatia spirituale: gli istinti
dominano la sua volont. La sua anima camaleontica, mutabile, fluida,
virtuale e si trasformava, prendeva tutte le forme. Cfr. p. 449.
Antagonismo uomo / donna: presenti due figure femminili antitetiche, la sensuale
Elena, archetipo della femme fatale, del desiderio sensuale, e la pura Maria,
figura spirituale. Ambigua fusione tra eros pagano e amore spiritualizzato.
- presenza di numerose descrizioni in cui tutto impregnato darte; frequenti
digressioni erudite sulla letteratura, l'arte, la filosofia.
Cfr. cap.I:
Le stanze andavansi empiendo a poco a poco del profumo ch'esalavan ne' vasi i fiori freschi.
Le rose folte e larghe stavano immerse in certe coppe di cristallo che si levavan sottili da una
specie di stelo dorato slargandosi in guisa d'un giglio adamantino, a similitudine di quelle
che sorgon dietro la Vergine nel tondo di Sandro Botticelli alla Galleria Borghese. Nessuna
altra forma di coppa eguaglia in eleganza tal forma: i fiori entro quella prigione diafana
paion quasi spiritualizzarsi e meglio dare imagine di una religiosa o amorosa offerta.
Andrea Sperelli aspettava nelle sue stanze un'amante. Tutte le cose a torno rivelavano infatti
una special cura d'amore. Il legno di ginepro ardeva nel caminetto e la piccola tavola del t
era pronta, con tazze e sottocoppe in maiolica di Castel Durante ornate d'istoriette
mitologiche da Luzio Dolci, antiche forme d'inimitabile grazia, ove sotto le figure erano
scritti in carattere corsivo a zffara nera esametri d'Ovidio. La luce entrava temperata dalle
tende di broccatello rosso a melagrane d'argento riccio, a foglie e a motti. Come il sole
pomeridiano feriva i vetri, la trama fiorita delle tendine di pizzo si disegnava sul tappeto.
DAnnunzio e Nietzsche (p. 442 sgg). Cfr. in particolare Le vergini delle rocce (pp.448-52):
Il mondo la rappresentazione della sensibilit e del pensiero di pochi uomini superiori, i quali lo hanno
creato e quindi ampliato e ornato nel corso del tempo e andranno sempre pi ampliandolo e ornandolo nel
futuro: Il mondo, quale oggi appare, un dono magnifico largito dai pochi ai molti, dai liberi agli schiavi:
da coloro che pensano e sentono a coloro che debbono lavorare Chiedevano intanto i poeti, scoraggiati e
smarriti, dopo aver esausta la dovizia delle rime nell'evocare imagini d'altri tempi, nel piangere le loro
illusioni morte e nel numerare i colori delle foglie caduche; chiedevano, alcuni con ironia, altri pur senza:
Qual pu essere oggi il nostro officio? Dobbiamo noi esaltare in senarii doppii il suffragio universale?
Dobbiamo noi affrettar con l'ansia dei decasillabi la caduta dei Re, l'avvento delle Repubbliche, l'accesso
delle plebe al potere? []
Ma nessuno tra loro, pi generoso e pi ardente, si levava a rispondere: Difendete la Bellezza! E` questo
il vostro unico officio. Difendete il sogno che in voi! Poich oggi non pi i mortali tributano onore e
riverenza ai cantori alunni della Musa che li predilige, come diceva Odisseo, difendetevi con tutte le armi, e
pur con le beffe se queste valgano meglio delle invettive. [] Difendete il Pensiero ch'essi minacciano, la
Bellezza ch'essi oltraggiano! Verr un giorno in cui essi tenteranno di ardere i libri, di spezzare le statue, di
lacerare le tele. Difendete l'antica liberale opera dei vostri maestri e quella futura dei vostri discepoli,
contro la rabbia degli schiavi ubriachi. Non disperate, essendo pochi. Voi possedete la suprema scienza e la
suprema forza del mondo: il Verbo. Un ordine di parole pu vincere d'efficacia micidiale una formula
chimica. Opponete risolutamente la distruzione alla distruzione!
E i patrizii, spogliati d'autorit in nome dell'uguaglianza, considerati come ombre d'un mondo scomparso
per sempre, infedeli i pi alla loro stirpe e ignari o immemori delle arti di dominio professate dai loro avi,
anche chiedevano: Qual pu essere oggi il nostro officio? Dobbiamo noi ingannare il tempo e noi stessi
cercando di alimentare tra le memorie appassite qualche gracile speranza, sotto le volte istoriate di
sanguigna mitologia, troppo ampie pel nostro diminuito respiro? O dobbiamo noi riconoscere il gran
dogma dell'Ottantanove aprire i portici dei nostri cortili all'aura popolare, coronar di lumi i nostri balconi
di travertino nelle feste dello Stato, diventar soci dei banchieri ebrei, esercitar lanostra piccola parte di
sovranit riempiendo la scheda del vto coi nomi dei nostri mezzani, dei nostri sarti, dei nostri cappellai,
dei nostri calzolai, dei nostri usurai e dei nostri avvocati?
Esordi influenzati dal classicismo delle Odi barbare carducciane. Raccolta pi significativa:
Canto novo (1882). Caratteri tematici prevalenti: esaltazione panica della gioia di vivere / sensuale
amore per la vita.
1884-1890 (Intermezzo, Isotteo - La chimera): periodo del soggiorno romano (Baldi, p.431).
Sprovincializzazione culturale (influsso di Baudelaire, della moda preraffaellita, della cultura
decadente ed estetizzante europea in genere). Tema della vita come opera darte; rapporto con il
pubblico e il successo letterario. Esaltazione della parola creatrice di Bellezza + senso di
decadenza, disfacimento, malattia.
1893: periodo della bont. Cfr. i coevi romanzi Linnocente e Giovanni Episcopo (influsso
di Dostoevskij e presenza di temi quali il rimorso, la piet, l'umiliazione, il dolore, la
rassegnazione). POEMA PARADISIACO: sviluppa il tema del contrasto tra la lussuria e il
desiderio di liberazione, di redenzione. La bont si identifica in cose buone (linnocenza
infantile, gli affetti familiari, la terra, la casa natale). Compresenti e diffuse le tematiche simboliste
del mistero, dellevocazione di oscure e arcane presenze, del sogno, della memoria, della morte.
DA. sperimenta una poesia malinconica, languida, prosastica e dimessa, ma nel contempo di
intensa musicalit, vicina al modello dei simbolisti francesi (Verlaine, Jammes, Maeterlinck) e
anticipatrice del crepuscolarismo (cfr. Corazzini, Gozzano). Le cose non sono se non i simboli dei
nostri sentimenti e ci aiutano a scoprire il mistero che ciascuno di noi in s chiude. Cfr.
Consolazione.
Ritorno alla poesia a partire dal 1899 (cfr., nel frattempo, lesperienza di romanziere, lincontro
con il nietzschianesimo, lingresso in politica, lavvio, dal 1896, dellattivit teatrale, p.455 sgg.).
1899-1903: composizione e pubblicazione dei primi tre libri delle Laudi del cielo del mare
della terra degli eroi (Maja, Elettra, Alcyone, p.462 sgg.)
Maja (primo libro delle Laudi): contiene la Laus vitae, lungo poema in versi liberi (8400).
Sorta di ditirambo [componimento poetico in onore di Diniso] dedicato allesaltazione dionisiaca,
vitalistica, pagana della vita VS la mediocrit, la debolezza, la vilt. Si presenta come una sorta di
trasfigurazione letteraria di un viaggio compiuto in Grecia, volto alla ricerca nellantica Ellade e
nei miti dellantichit classica dei fondamenti di una vita superiore, divina, dedita al culto della
forza e della bellezza, in contatto panico con la natura.
La ricerca nel passato serve a rintracciare valori che possano servire come guida nel presente: la
civilt industriale racchiude per lio protagonista della Laus vitae un nuovo Ulisse, eroe della
conoscenza e dellesperienza energie e potenzialit, segrete bellezze che spetta al superuomo
utilizzare per esercitare la sua dominazione sul gregge, sulla serva moltitudine (cfr. gli aspetti
ideologicamente deteriori espressi nella Laus: dominio della stirpe latina sul mondo, bellicismo
imperialista e colonialista, disprezzo dei deboli ed esaltazione della forza).
E io dissi: O mondo, sei mio!
()
E dessere un uomo pi non mi sovvenne
poi che il mio cuor palpitava
su la terra e nel cielo
()
O vita, o vita,
dono terribile del dio
la mia anima visse come diecimila.
(vv.106 sgg.)
() La terra
oggi ungora immensa
ove non si tendono reti
di belle parole ma guerra
si guerreggia furente
per la ricchezza e limpero.
Titolo
Stella pi luminosa delle Pleiadi. Cfr. anche il gr. Alkuon (gabbiano) ed il riferimento al
mito ovidiano, Metamorfosi, XI, 741
Struttura
Comprende 88 liriche composte tra il 1899 e il 1903. Sorta di diario lirico di unestate marina
(Molte laudi ho composto, imitando le acque e le foglie. Cfr. Le stirpi canore, vedi oltre) e nel
contempo trasfigurazione mitica della natura e delluomo, scandita da momenti di ebbrezza
dionisiaca (cfr. i quattro ditirambi che scandiscono lopera in 5 sezioni) e descrizionecontemplazione serena e apollinea della natura.
Centrali sono i temi, ancora superomistici, della metamorfosi panica (E tutta la vita in noi
fresca/aulente () E piove su i nostri volti silvani, La pioggia nel pineto, p.477), del
trasumanare (cfr. losmosi uomo natura e il mito di Glauco ripreso nel Ditirambo II),
dellindiarsi (e la mia vita divina, in Meriggio, p.482), del vivere tutte le esperienze (La pi
gran gioia sempre allaltra riva). La natura si antropomorfizza, luomo si vegetalizza.
E compresente, per, un atteggiamento di stanchezza, ripiegamento malinconico (cfr. le ultime
liriche dedicate ai segnali dellincipiente autunno, come Nella belletta, p.488, I pastori, p.489).
Ovidio, Virgilio, Dante e lo stilnuovo, Shelley, simbolisti francesi.
Temi
chiave
Modelli
Aspetti
formali
La poetica
Cfr. la poetica espressa in Le stirpi canore. DA. ha sperimentato tutte le potenzialit del
significante verbale: la parola si risolve in musicalit, sensazione sonora, strumento analogico
capace di divenire natura, di esprimere lindicibile. Dopo Alcyone non c poeta italiano che
non abbia qualche debito nei confronti di DA (cfr. Montale e il suo attraversare DA.).
Diversit di metri, ritmi, forme strofiche (cfr. la strofe lunga, caratterizzata da predominio di
paratassi, anafora, enumerazione, similitudini, assonanze). Libert compositiva che inventa di
volta in volta le regole cui attenersi. Intensa musicalit.
Tema chiave: le origini del
Le stirpi canore
canto poetico. Le parole
I miei carmi son prole
del pioppo,
nascono da
delle foreste,
tumide come la narici
TERRA (foreste, arena)
altri dell'onde,
dei cavalli
ACQUA (onde)
altri delle arene,
a galoppo,
FUOCO (sole)
altri del Sole,
labili come i profumi
ARIA (vento)
altri del vento Argeste.
diffusi,
Le mie parole
vergini come i calici
Equivalenza tra parola ed
sono profonde
appena schiusi,
elementi naturali
come la radici
notturne come le rugiade
+
fiducia
nella
illimitata
terrene,
dei cieli,
capacit espressiva della
altre serene
funebri come gli asfodeli
parola. Il poeta traduce la
come i firmamenti,
dell'Ade,
natura in parola capace di
fervide come le vene
pieghevoli come i salici
esprimere
profondit,
degli adolescenti,
dello stagno,
serenit, ardore, acutezza,
ispide come i dumi,
tenui come i teli
indefinitezza, leggerezza
confuse come i fumi
che fra due steli
(VS lantidannunzianesimo
confusi,
tesse il ragno.
di Montale, Non chiederci
nette come i cristalli
la parola)
del monte,
(Met luglio-met agosto
tremule come le fronde
1902)
DAnnunzio vs Montale
Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d'orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.
Tema
chiav
e
Percezione-descrizione di un paesaggio
nellora assolata, immobile del meriggio, in
cui oggetti, rumori assumono enigmatica
intensit. Paesaggio ligure comune, aspro,
pietrificato, abitato da minime forme di vita.
Il mare lontano.
Riferimenti
allio
Concezione
esistenziale
panismo liberatorio
Usi lessicali
Metro