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dinamica non lineare. Tutti e quattro i metodi erano basati sugli spostamenti e
tutti direttamente o indirettamente facevano uso delle informazioni legati agli
spostamenti per il controllo delle componenti strutturali (rappresentando un
cambiamento nella filosofia di progettazione sismica, spostando il centro di
analisi, progetto e valutazione dalle forze agli spostamenti). Per quanto
riguarda le strutture che incorporano sistemi di dissipazione dellenergia, i
principi base da seguire includevano: distribuzione spaziale dei dissipatori (ad
ogni piano e ad ogni lato della struttura); una ridondanza di dissipatori (almeno
due dispositivi lungo la stessa linea dazione); i dispositivi e le loro connessioni
progettati per il maximum considered earthquake; e gli elementi che
trasmettono le forze dei dissipatori alla fondazione progettati per rimanere
elastici.
Il quadro normativo attuale sui sistemi di dissipazione dellenergia
basato quindi dai documenti americani prodotti dalla Federal Emergency
Management Agency (FEMA), in particolare dalla FEMA 356 e FEMA 450. Il
primo documento FEMA 356 (Prestandard and Commentary for the Seismic
Rehabilitation of Buildings) accoglie il tema dei sistemi dissipativi energetici
nel
Capitolo
9.3
suddividendoli
in
tre
categorie,
come
disposto
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Sistemi
convenzionali
Cerniere Plastiche a
Flessione
Cerniere Plastiche a
Taglio
Controventi
eccentrici
Dissipatori Attivi/
isolamento
Semi-Attivi
Metallici
Controventi
Ad Attrito
A Massa Accordata
Viscoelastici
Variable Stiffness
Viscosi
Sistemi di
A smorzamento
variabile
Elastomerici
Elastomerici con
Anima in Piombo
Elastomerici
Armati
Metallici
A Massa Accordata
Piezoelettrici
Piombo Estruso
Auto-centranti
Reologici
Pendolo ad Attrito
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passiva
dellenergia
dissipano
una
porzione
essa
rimarrebbe
letteralmente
non
soggetta
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Velocity-Activated
Motion-Activated
Dissipatori Metallici
Dissipatori Viscosi
Dissipatori a Massa
Accordata
Dissipatori ad Attrito
Dissipatori Auto-centranti
Dissipatori viscoelastici plastici
Tabella 2.2: Categorie dei sistemi di dissipazione passiva
dispositivi
displeacement-activated,
ovvero
attivati
con
lo
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dissipa energia tramite lattrito che si forma tra delle pastiglie di rame ed un
cilindro dacciaio per effetto della forza indotta da una molla interna
(Constantinou et al., 1998). Queste leghe di rame vengono ricoperte di grafite
per garantire un attrito secco, mantenendo in tal modo un coefficiente si attrito
consistente tra le due superfici. Come mostrato in Figura 2.10, la risposta
ciclica del Dispositivo Sumitomo molto regolare e ripetibile con cicli
disteresi rettangolari.
Figura 2.10 Cicli disteresi del dissipatore Sumitomo (da Aiken et al. 1993)
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dove
estremi.
LEquazione (2.9) pu essere riscritta come:
(2.10)
in cui si introdotto il loss factor che d una misura della capacit
dissipativa del materiale viscoelastico. Nella teoria della viscoelasticit, GE
definito come shear storage modulus che una misura dellenergia
immagazzinata e recuperata ogni ciclo; GC
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primariamente
attraverso
la
conversione
della
tecnologia
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per forzarlo a passare attraverso piccoli fori. Come risultato, si ottengono alti
livelli di dissipazione di energia ma un corrispondente alto livello di
sofisticazione richiesto per un adeguato progetto interno del dissipatore.
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pressione tra i due lati della testa del pistone. A causa della comprimibilit del
fluido, la riduzione di volume dovuta al flusso sviluppa una forza elastica di
ripristino, generalmente impedita dall'utilizzo di un accumulatore: i test
indicano una frequenza, definita di cut off, di 4 Hz (a seconda del disegno
dell'accumulatore, Filiatrault, 2003), sotto la quale non viene prodotta
rigidezza. Ci significa che i modi superiori, con frequenze superiori alla soglia
di cut-off, potrebbero essere influenzati dal componente elastica, mentre per i
modi fondamentali si ha un comportamento tipicamente viscoso che
massimizza la dissipazione di energia. La natura puramente viscosa evidente
in Figura 2.17.
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Si ottiene dunque
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(2.18)
ovvero:
(2.19)
I cicli disteresi descritti dallEquazione (2.19) sono delle ellissi come
illustrato in Figura 2.18 (Christopoulos e Filiatrault, 2006). Lampiezza della
massima forza indotta nel dissipatore viscoso lineare linearmente
proporzionale alla frequenza di eccitazione, allampiezza dello spostamento e
alla costante di smorzamento.
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(2.20)
che vale:
(2.21)
Lenergia dissipata ogni ciclo linearmente proporzionale alla costante
di smorzamento lineare e alla frequenza di eccitazione, ed proporzionale al
quadrato dellampiezza di spostamento massimo.
il
, il dispositivo
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(2.25)
Il ciclo disteresi descritto dallEquazione (2.25) illustrato in Figura
2.20 per differenti valori del coefficiente di velocit
dissipatore viscoso non lineare rimane fuori fase con le forze sviluppate nel
sistema strutturale, la risposta ciclica del dispositivo si avvicina alla relazione
rettangolare forza-spostamento di un dissipatore isteretico con il diminuire del
parametro
, della
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che si assegna alla molla e alla distanza cui vengono posizionati i cunei rispetto
ai fermi interni, si possono ottenere diversi comportamenti ciclici.
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Figura 2.24 Connessioni PTED per telai metallici (Christopoulos et al. 2002)
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di
vibrazione
sono
dei
sistemi
massa-molla-smorzatore
Primo,
richiedono
una
massa
relativamente
grande
sebbene
rappresentino solo una piccola frazione della massa totale della struttura, e,
quindi, un ampio spazio per la loro installazione. Secondo, dal momento che
sono in risonanza con le loro strutture di supporto, sono sottoposti solitamente
a grandi spostamenti rispetto ai punti della struttura ai quali sono collegati. Ne
risulta che un ampio gioco richiesto per accogliere questi spostamenti. In
ultimo, devono essere montati su una superficie liscia per minimizzare lattrito
e facilitare il loro libero movimento.
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:
(2.29)
(2.34)
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(2.35)
).
, risultando istante
per istante uguale e contraria alla forza esterna applicata alla massa M.
Ovviamente questo il caso limite di un sistema ad un grado di libert
non smorzato ma che tuttavia chiarisce il funzionamento dei Tuned-Mass
Damper. Analisi pi complesse possono essere svolte tenendo conto anche
degli smorzamenti propri dei due sistemi e di pi gradi di libert (vedere
Christopoulos e Filiatrault, 2006).
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