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s di Fire
enze
Tesi di dottorato
Pur oppon nendosi sin dalle sue origini veementemente al
processo di modernizzazione delled donne, che avevva avuto inizio
con la Gran nde Guerra, con la presa del potere ne el gennaio del
1933 la NSD DAP si trovò a doverne invece accettare l’irreversibilità
ed a portarlo a compimento o in cambio della conquista di
un’ampia base
b di consenso orrganizzato, necessarrio soprattutto
alla realizza
azione degli obiettivvi demografici e razziali.
Il maggior frutto
f di questo compromesso fu la delega corporativa
concessa da Hitler durante gli anni del regim me alle donne
tedesche per la gestione de el welfare e dell’e educazione. Il M
Massimilia
ano Livi Tesii di dottorato
formarsi did un centro di po otere delegato, co on prerogative
ramificate in
i tutti gli ambiti dellla cosiddetta “sfera
a femminile”, e
lo sviluppa arsi di importanti sp pazi d’azione in unna serie molto
ampia di strutture
s (su tutte la NS-Frauenschaft ed
Fruenwerk), il cui gruppo dirigente, formato da ve
d il Deutsches
ecchie e nuove
Nascita, svviluppo, fu
N unzione e sstruttura dell'élite
militanti, si
s affermò come una vera e propria élite politica p
politica fem
mminile naazionalsoccialista (19
918-1939)
femminile nazionalsocialista. Come vanno però veramente
considerate e le Führerin della NSF/DFW? Che prerrogative e che
legittimità avevano all’interno o del regime hitlerriano? In che
misura posssono essere considerate parte dell’élite e di potere che
lo guidava??
Questo stu udio, conclusione di d un lungo percorrso d’indagine
dell’autore sugli spazi di organ nizzazione politica e
ed intellettuale
per le donn ne tedesche durante e il regime nazista, è il risultato di
una ricercaa originale condotta negli archivi federalii tra il gennaio
del 2006 ed e il giugno del 20 007, nell’ambito de el XXI ciclo di
“Dottorato di ricerca in studi storici per l'età à moderna e
contempora anea” della “Scu uola di Dottorato o in Storia”
dell'Universsità degli Studi di Firrenze.
[Copia non in
i commercio] [preprint]
MASSIMILIANO LIVI
[preprint]
Livi, Massimiliano:
Nascita, sviluppo, funzione e struttura dell'élite politica femminile nazional-
socialista (1918-1939) / Massimiliano Livi: preprint, Università degli Studi di
Firenze (Tesi di dottorato), 2009
© by Massimiliano Livi –
WWU Münster, D-48143 Domplatz 20-22, Münster
maxlivi@gmail.com
This preprint is intended for a further publication. Since changes may be made before publi-
cation, this preprint is made available with the understanding that it will not be cited or
reproduced without the permission of the author.
No part of this work may be reproduced, stored in a retrieval system or transmitted in any
form or by any means electronic, mechanical, photocopying, recording or otherwise, without
the prior written permission of the author.
This preprint comply with the copy of the doctoral thesis reviewed in June 2009 by Prof.
Enzo Collotti and Prof. Simonetta Soldani (doctoral advisors) and recorded at the Biblioteca
Nazionale di Roma and Firenze
Acknowledgement:
«La realizzazione del progetto di ricerca presentato in questa tesi di dottorato è stata resa
possibile grazie ad una borsa di studio triennale dell’Università degli Studi di Firenze (2006-
2008) ed all’ospitalità accordatami dal Prof. Dr. Hans-Ulrich Thamer e dall’Historisches Se-
minar della WWU Münster a partire dal settembre 2006».
CAPITOLO I
IL PROCESSO DI POLITICIZZAZIONE FEMMINILE DURANTE
LA REPUBBLICA WEIMARIANA .................................................................. 23
CAPITOLO II
LA MILITANZA FEMMINILE ALL’ALBA DEL MOVIMENTO........................ 52
CAPITOLO III
1930-1932: DAL DEUTSCHER FRAUENORDEN ALLA
NS-FRAUENSCHAFT .................................................................................... 75
CAPITOLO IV
LO SVILUPPO DELLA MILITANZA FEMMINILE NEL PERIODO DELLA
MACHTERGREIFUNG: ALCUNE CONSIDERAZIONI ............................... 110
1. La militanza femminile tra avanguardia e integrazione ............................... 110
2. La Frauenfrage tra ideologia e propaganda .................................................. 122
CAPITOLO V
TRANSIZIONE ED AVVICENDAMENTO: LA NASCITA DI UNA DIRIGENZA
FEMMINILE ................................................................................................ 134
1. La Frauenarbeit come luogo di proiezione delle lotte di potere
nella NSDAP ....................................................................................................... 134
2. L’ascesa di Gertrud Scholtz-Klink e l’avvio della stabilizzazione .............. 150
3. L’efficienza come nuovo principio di legittimazione politica femminile
nel Terzo Reich.................................................................................................... 164
CAPITOLO VI
RIFORMA E STRUTTURA DI UN CENTRO DI POTERE DELEGATO .... p. 173
1. Il Reichsmütterdienst .......................................................................................173
2. La sezione Economia politica e domestica ....................................................180
3. La Reichsfrauenführung ..................................................................................187
4. La cassa della FA e la sua amministrazione ...................................................190
5. La sezione Cultura-Educazione-Formazione ...............................................193
6. La sezione Propaganda e pubblicistica ..........................................................198
7. La NS-Frauenwarte .........................................................................................201
8. La sezione Estero .............................................................................................206
CAPITOLO VII
RECLUTAMENTO, FORMAZIONE E SELEZIONE DI UN’ÉLITE ................ 212
1. Le Reichsschulen ..............................................................................................212
2. La selezione dei profili dirigenziali ................................................................220
3. Il trasferimento a livello locale: l'esempio di Botzlar ...................................224
4. Il profilo sociobiografico della dirigenza femminile nazionalsocialista ......277
5. L’unità generazionale ......................................................................................234
6. Lo spettro motivazionale ................................................................................238
6.1 La guerra e l’impegno politico ..................................................................238
6.2 Il Terzo Reich tra “costrizione” ed “opportunità” .................................242
6.3 Ambizione e prestigio ...............................................................................247
ALLEGATI
Elenco delle fonti .................................................................................................265
Fonti archivistiche ...........................................................................................265
Fonti a stampa ..................................................................................................266
1Alcuni mesi prima di iniziare questo progetto di tesi è stata pubblicata in «Passato e
Presente» una mia rassegna storiografica in cui ripercorro le varie stagioni di studio su
questo argomento e metto in evidenza i percorsi che hanno condotto a questa impasse;
parti di questa rassegna hanno dunque inevitabilmente ispirato quanto segue
nell’introduzione; per una ricostruzione storiografica esaustiva si veda: Massimiliano
Livi, Donne e nazionalsocialismo: un tema ormai obsoleto? in «Passato e presente»,
2006, n. 68, pp. 135-148.
2La teoria della sottomissione femminile al nazismo è ricostruita e spiegata, tra le altre,
da Renate Wiggershaus, Frauen unterm Nationalsozialismus, Wuppertal 1984.
Introduzione
partecipazione attiva alle sue strutture.3 Tesi che ad inizio degli anni
Ottanta furono riprese anche da alcune storiche in Germania, le
quali incominciavano ad opporsi alla generalizzazione dello status di
vittima delle donne tedesche durante il regime; del resto da qualche
anno, attraverso lo studio di nuove fonti d’archivio, che si stavano
rendendo man mano disponibili, la ricerca stava “scoprendo” anche
le figure negative di donne, le quali portarono alla ribalta del
dibattito storiografico internazionale il tema della colpevolezza delle
donne durante il nazismo.4
Incrociando l’analisi della collaborazione al regime con quella dei
meccanismi dell’esclusione delle donne dalla gestione del potere e
del loro sfruttamento produttivo/riproduttivo da parte del regime,5
sempre negli anni Ottanta, le ricerche (principalmente tedesche) si
spostarono ben presto in ambiti d’indagine decisamente più teorici,
nei quali si indagava in che misura il sesso potesse o meno definire il
complesso dei valori morali di una persona e, quindi, in che misura
fosse possibile ascrivere anche alle donne la responsabilità dei
crimini nazisti.6 Il risultato fu la tesi della perversione dei ruoli, con
la quale (tra le altre) studiose come Rita Thalmann e Marianne
Lehker, definivano la (del resto innegabile) partecipazione delle
donne alle strutture del terrore nazionalsocialista come il risultato di
una interiorizzazione di modelli patriarcali, che avevano pervertito
la natura femminile di quante, ad esempio, avevano collaborato
3Atina Grossmann/Marion Kaplan (Hrsg.), When Biology Became Destiny, New York
1984.
4 Annemarie Tröger, Die Dolchstoßlegende der Linken. Frauen haben Hitler an die
Macht gebracht, in Gruppe Berliner Dozentinnen, Frau und Wissenschaft. Beiträge zur
Berliner Sommeruniversität für Frauen. Juli 1976, Berlin 1977, pp. 324-355; Jill Ste-
phenson, The Nazi Organization of Women, London 1978; Angelika Ebbinghaus, Op-
fer und Täterinnen, Nördlingen 1987; Lerke Gravenhorst/ Carmen Tatschmurat
(Hrsg.), Töchterfragen. NS-Frauen-Geschichte, Freiburg i.Br. 1990.
5 Gisela Bock, Zwangssterilisation im Nationalsozialismus, Göttingen 1986.
6 Karin Windaus-Walser, Gnade der weiblichen Geburt? Zum Umgang der Frauenfor-
schung mit Nationalsozialismus und Antisemitismus, «Feministische Studien», 1988, n.
1, pp. 102-115; Dagmar Reese, Straff, aber nicht stramm – herb, aber nicht derb: zur
Vergesellschaftung von Mädchen durch den Bund Deutscher Mädel im sozialkulturel-
len Vergleich zweier Milieus, Weinheim 1989.
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Introduzione
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schaft», 1992, n. 18, pp. 394-399; Gisela Bock, Ein Historikerinnenstreit?, ivi, pp. 400-
404.
11 Leonie Wagner, Nationalsozialistischen Frauenansichten, Dipa, Frankfurt/M. 1996;
Kirsten Heinsohn/Barbara Weckel/Ulrike Vogel (Hrsg.), Zwischen Karriere und Ver-
folgung. Handlungsräume von Frauen im nationalsozialistischen Deutschland, Fran-
kfurt/M. 1997.
12 Herbert Diercks (Hrsg.), Entgrenzte Gewalt. Täterinnen und Täter im Nationalso-
zialismus, Bremen 2002; Karin Fontaine, Nationalsozialistische Aktivistinnen (1933-
1945): Hausfrauen, Mütter, Berufstätige, Akademikerinnen. So sahen sie sich und ihre
Rolle im “tausendjährigen Reich”, Würzburg 2003. Si vedano inoltre: Sabine He-
ring/Kurt Schilde, Das BDM-Werk «Glaube und Schönheit». Die Organisation junger
Frauen im Nationalsozialismus, Berlin 2000; Gisela Miller-Kipp (Hrsg.), «Auch Du
gehörst dem Führer». Die Geschichte des Bundes Deutscher Mädel (BDM) in Quellen
und Dokumenten, Weinheim 2001; Matthew Stibbe, Women in the Third Reich, Lon-
don 2003.
13 Günther Schulz (Hrsg.), Frauen auf dem Weg zur Elite, München 2000.
14 Al quale ho partecipato come relatore ed i cui atti sono pubblicati in Elke
Frietsch/Christina Herkommer (Hrsg.), Nationalsozialismus und Geschlecht. Zur Poli-
tisierung und Ästhetisierung von Körper, "Rasse" und Sexualität im "Dritten Reich"
und nach 1945, Bielefeld 2009.
15Volksgenossinnen. Frauen in der NS-Volksgemeinschaft, «Beiträge zur Geschichte
des Nationalsozialismus», 2007, n. 23.
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