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Il campo B conservativo?

Si esprime la circuitazione di B lungo un percorso chiuso qualsiasi. O un percorso


chiuso non attraversato dal filo, o un percorso chiuso attraversato dal filo. Il campo
magnetico B tangente in ogni punto di un cerchio centrato sul filo stesso. Si calcola
la circuitazione scegliendo un verso opportuno. Lo spostamento infinitesimo lungo la
linea si esprime tramite le coordinate polari cilindriche: si sostituiscono nel prodotto
scalare, e lunico oggetto che rimane ut con ut. Rimane quindi dentro lintegrale il
differenziale dellangolo fi che individua i punti del percorso. Quindi in generale
lintegrale si riduce alla differenza tra langolo massimo e minimo che rappresentano
le posizioni iniziali e finale lungo le quali si fa il calcolo di circuitazione. Si considera la
traiettoria del percorso che viene attraversato dal filo. La posizione iniziale e finale
coincidono. Langolo fi parte da un certo valore fi1, aumenta e quando sono tornato a
dovero prima ho fatto un giro e quindi sar fi1+2pigreco. Quindi rimane solo uo.i. La
circuitazione nel quale il filo concatenato il percorso vale mu0 per il valore il della
corrente. Se si ragiona lungo un percorso esterno al filo, cio dove il filo non
concatenato. Parte da un certo valore fi, aumenta, ma poi ritorna esattamente al
valore iniziali -> fi1=fi2 quindi il termine si annulla e la circuitazione nulla. Quindi
si possono scrivere i 2 risultati in ununica formula : la circuitazione di B lungo un
qualsiasi percorso chiuso uguale a mu0 per la somma di tutte le correnti
concatenate. Ogni circuitazione da un contributo alla circuitazione del campo
magnetico. (Legge di Ampre) . Questequazione ci dice che il campo magnetico
NON conservativo! Perch se fosse conservativo la circuitazione lungo un percorso
chiuso dovrebbe essere sempre uguale a 0.
E possibile dimostrare che questa legge ha validit generale, ossia vale anche nel
caso di fili non rettilinei. Sono rappresentati in slide 17 dei fili non rettilinei, ma dei
percorsi geometrici disposti in vari modi. La circuitazione a sinistra concatenata con
le corrente i1 e i2 e non con la i3 ad esempio. Quindi quando si va ad applicare la
legge, contano al secondo membro solo le correnti concatenate. Se si considera la
prima circuitazione, la corrente i1 la attraversa dal basso verso laltro, la i2 il contrario,
e quindi andranno presi le correnti con segni diversi. (Si user per convenzione la
regola della mano destra).
Si possono esprimere le correnti in termini di densit di corrente. SI pu scrivere quindi
che la somma di correnti concatenate uguale allintegrale di superficie di una densit
di corrente.
Quando si scrive la circuitazione di un campo vettoriale lungo un percorso chiuso,
questa circuitazione uguale allintegrale di superficie del flusso di rotore di B
attraverso quella superficie delimitata da quella circuitazione (Teorema di Stokes). Si
pu quindi combinare una formula di informazione fisica, con una matematica, si
possono quindi eguagliare i secondi membri, e siccome vale per ogni circuitazione,
allora sono validi anche gli stessi integrandi e quindi vale che il rotore di B uguale a
mu0 per J che quindi mette in relazione il campo magnetico con la densit di corrente.
Anche qui si vede che il campo magnetico no n conservativo perch il rotore
di B dovrebbe essere nullo! Tutte queste equazioni fanno riferimento alle leggi di
Laplace e permettono di arrivare a delle equazioni di fondamentali uguali a quelle alle
basi dellelettrostatica.
Riepilogo (pag.18)
Legge di Gauss e legge della circuitazione. Espressioni in forma integrale. La prima
dice che non esiste la carica magnetica quindi il flusso del campo magnetico
attraverso una superficie chiusa sempre nulla. E poi vengono scritte in forma
differenziale. Rispetto alle leggi dellelettrostatica hanno una somiglianza nel senso
che in entrambi i casi si utilizzano la divergenza e la circuitazione da unaltra. Ma c

uno scambio di simmetria. Dove nel campo elettrostatico si aveva una grandezza
diversa da 0, nel campo magnetico uguale a 0.
Tuttavia queste equazioni sono ancora dissociate da quelle delle elettromagnetismo.
Cio campo elettrostatico e magnetismo non sono ancora legate tra di loro.
Nel magnetismo non si ammette il potenziale perch non conservativo!
Per si ricava un potenziale vettore che porter allunificazione tra i 2 campi.
Nellelettrostatica il rotore di E nullo, quindi E si pu scrivere come gradiente di una
funzione scalare ( potenziale). Si pu combinare questequazione con la legge della
divergenza e questo porta al laplaciano che racchiude in s le 2 formule fondamentali
dellelettrostatica dove al posto del campo elettrico c il potenziale del campo
elettrostatico.
Nel magnetismo si parte dalla divergenza di B che nulla ( prima era il rotore che era
nullo).
Se si ha un campo vettoriale che sia il rotore di un altro campo vettoriale, sicuramente
la divergenza di questo campo sar nulla ( propriet matematica di Nabla). Dato un
campo vettoriale B che uguale al rotore di un altro campo vettoriale A. Allora la
divergenza di B=0.
Allora si pu scrivere B come rotore di A, quando B mi rappresenta un campo
magnetico? La risposta s. I campi vettoriali che rappresentano i campi magnetici,
possono essere sempre scritti come rotori di altri campi. Si utilizza la seconda legge
della magnetostatica che dice che il rotore di B uguale a mu0J e quindi si fa il rotore
del rotore di A e questa operazione si pu scrivere gradiente della divergenza di A
meno il laplaciano di A. Quindi si ottiene che il laplaciano di A uguale a meno mu0J.
Si scelto infatti un campo A non conservativo dove la sua divergenza nulla (infatti il
rotore di A non nullo, ma si scelto che sia uguale a B), e quindi il termine del
gradiente della divergenza si annulla! Quindi pur partendo da 2 situazioni molto
diverse, si arriva ad una formulazione matematica analoga, si ottiene comunque il
potenziale vettore!
Il laplaciano in realt fatto da 3 equazioni siccome rappresentato da 3 coordinate.
Si prendono il campo V e il campo ro e li ridefinisco moltiplicandoli per la radice del
prodotto mu0 epsilon0 e viene chiamato 1/c (c=velocit della luce) ( costante
universale, quindi qui la velocit universale, quando di solito variabile rispetto al
sistema di riferimento). Tramite passaggi matematici si ottiene un prodotto c per ro
che ha le dimensioni di una densit di corrente scalare (Jo). Si ottiene quindi che il
laplaciano di A0 uguale a mu0 per J0. Si sono ottenute quindi 4 equazioni che fanno
immaginare una descrizione matematica in uno spazio di 4 dimensioni, e si pu
riassumere il tutto con lequazione che dice che il laplaciano del quadrivettore
uguale a meno mu0 per il quadrivettore densit di corrente. La quarta dimensione il
tempo. Si da quindi lo stesso peso alle dimensioni temporali e spaziali.

Forza di Lorentz
E possibile associare il campo magnetico direttamente alla presenza di cariche in
movimento? Si esprime il campo magnetico dovuto allintensit di corrente nello
spazio ( ci si svincola dal filo > al posto del filo si considera un punto nello spazio). Se
sono in uno spazio dove ci sono delle cariche che si muovono allora si pu dire che
quello spazio caratterizzato da un campo di densit di corrente. Se disegno una
superficie, questa superficie sar attraversata da dei vettori di intensit di corrente. Si
pu quindi attraverso i soliti strumenti matematici definire il flusso attraverso quella
superficie. Si pu poi porre il problema di scrivere la densit di corrente. Il punto
considerato sar attraversato da cariche con una certa velocit di deriva vd (velocit
media delle cariche che attraversano la superficie dS piccola a piacere). Che avr una
certa inclinazione data dallangolo teta. In un tempo dt quella superficie dS

attraversata dalla carica contenuta da una un cilindretto di lunghezza dl. Il volume del
cilindretto uguale al volume ottenuto raddrizzando le 2 basi inclinate. La corrente
infinitesima ids che attraversa la superficie dS data dal prodotto scalare di J con dS.
Ma la densit di corrente uguale al prodotto della densit di carica per la velocit di
deriva. Si scrive esplicitamente il prodotto scalare. Lo spostamento infinitesimo dl si
porta fuori il vettore e la parte del modulo si moltiplica per il resto e diventa il volume
del cilindretto. Quindi la corrente infinitesima espressa in termini di densit di
corrente per il volume, ed espresso quindi in termini di densit di carica. Ro carica
per unit di volume, e si sa che quantizzata. Anche se si ragiona in termini di
infinitesimi, qui non si fa tendere a 0, perch la carica quantizzata. Si pu avere
carica 0, ma non si pu far tendere a 0. Si pu quindi scrivere come carica unitaria qe (
un quanto di carica), moltiplicato per il numero di cariche per unit di volume scelto (N
numero intero). Ma il numero di cariche per unit di volume, moltiplicata per il volume
da proprio il numero di cariche in assoluto contenute dentro il volume. Quindi si arriva
ad unespressione dove non pi presente un differenziale. E cos perch si utilizzano
tutti oggetti quantizzati (cariche). Per passare da quantit medie a quantit singole
vd il valore medio di tutte le velocit puntuali degli elettroni diviso il numero di
elettroni. (n lo stesso nelle 2 equazioni). Quindi si sostituisce e si ottiene che la
corrente infinitesima il prodotto della carica elementare per la somma di tutte le
velocit di cariche coinvolte. Ogni termine dellespressione rappresenta il campo
magnetico di ogni singola carica che si muove con velocit vd. Non si scritto qe
perch la formula va ancora bene anche se si considera un insieme di cariche pi
grande di una carica elementare. Quindi lequazione va bene sia per una carica
elementare, sia per una non elementare che sia caratterizzata da una velocit
complessiva v (va bene sia per elettroni che per altre cariche). Se la carica q quindi si
muove con velocit v, il versore r individua una direzione, e insieme al vettore velocit
individuano un piano, che individua il campo B.
Seconda legge elementa di Laplace ragionamento analogo.
dF scritto in termini di corrente e filo infinitesimo pu essere scritto come sommatoria
di qe per vi. Ossia anche come la carica come la velocit complessiva delle cariche
che la compongono. Si quindi riusciti a libersarsi dal vincolo di modo che la forza sia
proporzionale alle cariche e alle velocit.

Forza di Lorentz
Se si hanno delle cariche in movimento, in un campo elettrico e magnetico, questa
carica q in movimento subir una forza che sar composta da 2 parti : una parte
dovuta al campo elettrico q per E e una parte dovuta al campo magnetico, q v vettore
B. Quindi se si hanno due cariche puntiformi, entrambe in moto, con velocit
rispettivamente v1 e v2 allora si pu scrivere la forza che la carica 2 subisce a causa
della carica 1 utilizzando le equazioni di slide 6.
Caratteristiche della forza magnetica:
in analogia con la forza elettrostatica dipende dallinverso del quadrata della distanza
tra le cariche. Lintensit dipende direttamente dalle grandezza qv attraverso il doppio
prodotto vettoriale le quali assumono il ruolo di cariche magnetiche.
Non una forza centrale: la forza magnetica tra le 2 cariche non congiungente tra le
2 cariche.
Non compie lavoro sulla carica elettrica su cui agisce. Produce un effetto, ma istante
per istante ha un lavoro nullo.
Non rispetta il terzo principio della dinamica. Il terzo principio dice che la forza che una
carica 1 esercita su una carica 2 deve essere uguale ed opposta.
E molto pi debole della forza elettrostatica.

Spira percorsa da corrente: si suppone di avere un filo neutro percorso da corrente


dovuta alla spostamento dele cariche negative che si spostano verso destra con
velocit v.
Si tiene conto della legge di contrazione delle lunghezze. Quando si ha un oggetto che
si muove lungo una certa direzione, la sua lunghezza pi piccola rispetto a quella
misurata nel sdr proprio, ossia quando immobile.

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